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1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale I nucleoni sono soggetti all’interazione forte a piccole distanze (qualche fm)

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La forza forte

Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali:

elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale

I nucleoni sono soggetti all’interazione forte a piccole distanze (qualche fm)

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La forza fra i nucleoni

I nucleoni sono composti dai quark, particelle puntiformi di spin 1/2

I quark sono tenuti assieme dall’interazione forte derivante dallo scambio di altri quark e gluoni di spin 1

La forza fra i nucleoni (la forza nucleare forte) è un problema a molti corpi in cui

• i quark non si comportano come se fossero completamente indipendenti all’interno del volume nucleare

• nè si comportano come se fossero completamente legati in modo da formare protoni e neutroni

La forza nucleare forte perciò non è calcolabile in dettaglio al livello dei quark e può essere solo dedotta empiricamente a partire dai dati nucleari

esempio: interazione pp

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Caratteristiche generaliIl fatto che un nucleo esista implica che la forza nucleare è

Forte: più forte della forza elettromagnetica, debole e gravitazionale

A corto range: i nuclei sono soggetti all’interazione forte a piccole distanze ( 2 fm) quando cominciano a sovrapporsi

Attrattiva

Nocciolo repulsivo: Il volume è A, e il nucleo non collassa verso densità infinita

Saturata: B/A costante; in un nucleo i nucleoni sono attratti solo dai nucleoni vicini

Indipendente dalla carica: non c’è distinzione fra protoni e neutroni. Si ha evidenza di ciò dalla tendenza dei piccoli nuclei ad avere N=Z e dalla somiglianza dei livelli di bassa energia di coppie di nuclei speculari

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Il potenziale nucleone-nucleone

Studiamo le caratteristiche dettagliate attraverso le interazioni fra due nucleoni:

Il deutone e lo scattering nucleone-nucleone

Forza = )(rV

Nocciolo repulsivo

B/A~8 MeV V0 ~ qualche decina di MeV

Andamento della parte centrale del potenziale

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IL DEUTONE

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Caratteristiche generali del deutone (2H o 2D)Il deutone è il solo stato legato a due nucleoni (n-p). Non esistono stati legati p-p o n-n.

Riassunto delle proprietà:

Energia di legame B = 2.23 MeV

R = 2.1 fm

Non si osservano stati eccitati

JP = 1+

Deduzioni sul momento magnetico:

stato legato n-p 3S1 (L = 0, S = 1, ): = p + n = 0.88 N

1S0 (L = 0, S = 0, ): = p - n = 4.71 N

Valore sperimentale = 0.857 N

n = 1 non ci sono (quasi) contributi orbitali a (L = 0) Il deutone è uno stato (quasi puro) 3S1

Deduzioni sul momento di quadrupolo Q = +2.83x10-31 m2

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Sistema di due particelleL’hamiltoniana di un sistema di due particelle è

Introduciamo le variabili

212

22

1

21 )(

22rrrrV

m

p

m

p

2121

2211 , rrrmm

rmrmR

Possiamo allora scrivere

rmm

mmRmrmpr

mm

mmRmrmp

21

212222

21

211111 ,

Il momento totale del sistema è

RM

Rmmpp

)( 2121

R = centro di massa

r = coordinata relativa

21 mmM =massa totale

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L’energia cinetica totale è

Abbiamo l’equazione di Schrodinger per il moto relativo attorno al centro di massa

2121

22

2

22

1

21

111 ,

,2

1

2

1

22

mmmmmM

rmRMm

p

m

pEtot

)(2

)()(2

1 22 r

M

PErrVrm tot

tot

Consideriamo un potenziale centrale

Il sistema è invariante per rotazioni consideriamo ad esempio una rotazione infinitesima attorno all’asse z

)()( rVrV

xyyxy

yxyxx

cossin'

sincos'

M=massa totale

m = massa ridotta

E

Eq. Di Schrodinger nel riferimento del centro di massa

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dopo la rotazione la funzione d’onda è

Se introduciamo l’operatore Lz componente z del momento angolare

yx

xyyxxyyxyx

),(),()','(

Allora possiamo definire lo stato ruotato come

)(1)(1)'(

)( 1)'(

rHLirELirE

rLiHrH

zz

z

0, zLH

z y xL y x xp ypi x y

),,( 1

),,(),,()',','(

zyxLi

zyxLiyyxzyx

z

z

Richiedendo che (stesso autovalore dell’energia) troviamo )'()'( rErH

Troviamo quindi

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L’invarianza per rotazioni rispetto all’asse x e y mostra che tutte le componenti del vettore momento angolare commutano con H

dove

o, in componenti

, L r p pi

2, 0, , 0H L H L

,

,

.

x z y

y x z

z y x

L y z yp zpi z y

L z x zp xpi x z

L x y xp ypi y x

Quindi un autostato dell’hamiltoniana è anche un autostato del momento angolare orbitale. Gli stati del sistema saranno etichettati da numeri quantici del tipo n, l, mz.

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Si dimostra

da cui

priprprL

2222

Poichè in coordinate polari arriviamo all’equazione r

ri

pr

Ponendo

ErVmr

L

rrrr

rrm

)(2

11

2 2

22

priprLr

p

222

2 1

),()(),,( lmnlm YrRr

),()1(),( 22 lmlm YYL

si ha

Equazione di Schrodinger in coordinate polari

Armoniche sferiche

Funzione d’onda radiale

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Abbiamo quindi una separazione delle variabili e arriviamo all’equazione radiale

Si ha

02

2

)1()(

2222

2

22

2

ER

mR

mrrV

mR

dr

d

rdr

d

arriviamo al risultato finale

Poniamo R(r) = u(r) / r (r = distanza fra i nucleoni)

Probabilità che la particella si trovi fra r e r + dr

drrudrrRr222 )()(

2

2

2

2 12

dr

ud

rr

u

dr

d

rdr

d

02

2

)1()(

222

2

22

2

Eu

mu

mrrV

m

dr

ud

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Rispetto al caso undimensionale abbiamo due differenze.

La prima è che il potenziale è modificato da un termine repulsivo dipendente da L

Per uno stato legato E < 0 = - energia di legame

b = range dell’interazione

2

2

2

)1(

mrVV

La seconda è che u(r=0) = 0 affinchè R resti finita nell’origine. Questo equivale ad assumere che V = + a sinistra.

Consideriamo una buca quadra

buca quadra

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Ricerchiamo stati legati caratterizzati da un’energia di legame B

Per L = 0 la funzione u soddisfa l’equazione

)()()(2 2

22

rEururVdr

ud

m

Abbiamo due regioni

1) r < b

0)()(2 02

22

ruVBdr

ud

m

La soluzione generale è

BEVbr

BEVVbr

0

0

)(2

cossin)( 022 BV

mkkrCkrAru

Il problema del deutone

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Richiediamo che u(r) = 0 per r = 0 C = 0 vale a dire, non vogliamo una densità infinita |R(r)|2 al centro del nucleo) Quindi

2) r > b

La soluzione generale è

brkrAru sin)(

0)(2 2

22

rBudr

ud

m

22

''

2'

)(

mB

k

FeDeru rkrk

Per r exp(k’r) per cui poniamo F = 0 Quindi

brDeru rk )( '

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Richiediamo che in r = b sia u(r) che du(r)/dr siano continue

Il rapporto ci dà

Assumiamo che V0 >> B. Le due incognite sono b e V0

Abbiamo

'cos /)(

sin )('

'

bk

bk

DekkbkAdrrdu

DekbAru

2/1

0

'cot

BV

B

k

kkb

energia minima

Continuità di

Continuità di

MeV258

2

2)(

,2

5,

2

3,

2 ,0cot

2

22

0

22

022

mbV

bVm

kb

kbkb

V0 è la profondità minima che dà luogo allo stato legato

Per b = 2 fm

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In realtà la soluzione esatta è un pò maggiore di 25 MeV. L’equazione trascendente

può essere risolta graficamente

2/1

0

'cot

BV

B

k

kkb

kbk cot

'k

][0 MeVV

La soluzione è data dall’intersezione delle due curve

MeV350 V

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Grande probabilità di trovare protone e neutrone separati a una distanza > b

u(r) non dipende molto dalla forma esatta di V(r)

La dimensione del deutone è determinata dall’energia di legame non dal range della forza

La lunghezza caratteristica

fm 32.42

mB

RD

su cui u(r) diminuisce di 1/e è detta il raggio del deutone. Questo è più del doppio del range b del potenziale.

Quindi i nucleoni hanno una considerevole probabilità di trovarsi al di fuori della buca di potenziale in media si trovano sui suoi bordi

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SCATTERING NEUTRONE-PROTONE E PROTONE-PROTONE A BASSA

ENERGIA

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Numero di particelle che attraversano una sezione di area unitaria per unità di tempo

va = velocità delle particelle

na = densità numero

aaa

a vntS

N

abNdt

dN

Il numero di interazioni per unità di tempo fra le particelle del fascio e quelle del bersaglio è

Nb = numero di centri diffusori nel bersaglio

= sezione d’urto di reazione

Sezione d’urto

Consideriamo una rezione della forma

Xba

Trattiamo b come il bersaglio e a come il proiettile – di solito un fascio ben collimato.

Il flusso di particelle a è definito come

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Ninc = numero di particelle del fascio incidenti in un tempo t

In un tipico esperimento viene integrato un certo numero di eventi in un tempo t (secondi, giorni o anche anni). Il numero totale di eventi osservati in un tempo t può essere riscritto come

incb NS

NN

Nb / S è il numero di centri diffusori per unità d’area. Ora

L = lunghezza del bersaglio

A

LN

S

N Ab

LSnN bb

D’altra parte

Avb

b

bb N

Am

mn ,

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Teoria dello scattering

La funzione d’onda prima dello scattering è

2cos /2 , mEkee ikrikzin

Nucleone incidente: onda piana

Scattering elastico dal centro di un nucleone

nucleoz

r

ef

ikr

)(

Lo stadio finale dell’interazione è dato dalla sovrapposizione di in e di questa onda sferica

r

efe

ikrikz

out )(

onda piana incidente

onda sferica scatterata

r2ddnel processo di scattering in interagisce con V(r). Dal centro di interazione diverge un’onda sferica della forma

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Sezione d’urto differenziale

Assumendo che la densità numero di particelle incidenti sia 1, il flusso è

Sia dil numero di particelle incidenti/sec scatterate sull’area r2d

vveikz 2

dvrr

efd

ikr2

2

)(

22)( )( f

d

ddf

dd

incidente flusso

in scatterate sec / particelle di n. 2

drd

da cui

Sezione d’urto: numero di neutroni scatterati per unità di tempo nell’angolo compreso fra ϑ e ϑ+dϑ da un protone quando il flusso del fascio è un neutrone per unità d’area e di tempo

dd sin2

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0

cos )(cos)( PrBeikr

in

Polinomio di Legendre

dove

,cos

)(

sin ,

sin

)()12()(

210 kr

kr

kr

krj

kr

krj

krjirB

Funzione di Bessel sferica

soluzione dell’equazione di Schrodinger in coordinate sferiche con V(r)=0

02

2

)1()(

2222

2

22

2

ER

mR

mrrV

mR

dr

d

rdr

d

Espansione di in in armoniche sferiche

Scattering nucleare a basse energie: dobbiamo considerare solo l=0

Nello studio del processo, ci interessano le particelle lontano dal centro di scattering. Asintoticamente abiamo

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Argomento classico. Se p è la quantità di moto e b è il parametro d’impatto (distanza classica di massimo avvicinamento) allora

Se le forze nucleari hanno un range finito a, l’interazione ha luogo solo se b < a, cosicchè

a = 2.8 fm

Scattering neutrone-protone a basse energie

0

bpbbpprL

a

Quando contribuirà solo l’onda parziale a

L’energia al di sotto della quale abbiamo solo onda S è

MeV5fm 8 MeV1000

)fm MeV200(

22

2

2

22

22

2

2

2

2

2

22

acm

c

ammm

pE

N

Ncms

m = massa ridotta = mN/2

Al di sotto di questa energia l = 0 per ogni l diverso da zero.

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fm MeV197 1, fm 348.0

MeV/c940 MeV6.68

2/ridotta massa 52

94022

1-

2

c

m

mmmEk

n

n

Coefficiente |Bl(R)|2

nell’espansione in onde parziali

|Bl(R)|2

krr = 2 fm

0

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ikr

ee

kr

kr ikrikr

in 2

sin

se L=0 l’espansione in onde parziali si riduce a

In presenza del potenziale: per l’onda uscente out

r

e ikrNon è modificata per r>range del potenziale (cioè prima che la particella raggiunga il centro di scattering)

r

eikrScattering elastico: l’ampiezza deve essere come la parte e-ikr non vengono nè create nè distrutte particelle

spostamento di fase

onda sferica uscente dall’originer

eikr

onda sferica entrante verso l’originer

e ikr

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V(r) ≠ 0 cambia la fase dell’onda uscente

kr

kre

ikr

ee

i

ikriikr

out

)sin(

2

0

2

0

0

Convenzione: 20 spostamento di fase nell’onda parziale uscente 0 spostamento di fase nell’onda scatterata l=0

Probabilità di scattering data da

k

e

r

e iikr

inoutscat

0sin0

f(ϑ)

Poichè l + n producono lo stesso valore, la fase è determinata nell’intervallo -/2,+/2 o 0-

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Formalismo per qualunque momento angolare

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L’analisi quantitativa richiede la soluzione dell’equazione di Schrodinger in coordinate sferiche

0

cos )(cos)( PrBeikr

Polinomio di Legendre

dove

,cos

)(

sin ,

sin

)()12()(

210 kr

kr

kr

krj

kr

krj

krjirB

Funzione di Bessel sferica

Nello studio del processo, ci interessano le particelle lontano dal centro di scattering. Asintoticamente abiamo

ikr

eerj

krikri

2)(

)2/()2/(

onda sferica divergente dal centro di scattering

onda sferica convergente verso il centro di scattering

02

2

)1()(

2222

2

22

2

ER

mR

mrrV

mR

dr

d

rdr

d

Equazione per una particella di massa ridotta m: stiamo lavorando nel centro di massa. Quando V(r) = 0 la soluzione generale è

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Se V(r)≠0, nel processo di scattering compare un’ulteriore onda sferica uscente. Quindi la relazione fra onda convergente e divergente cambia in

se non c’è assorbimento, il flusso di particelle nelle due onde non deve cambiare. Quindi

)(2 kieS

l(k) è reale ed è detto spostamento di fase

r

eeSrj

krikri )2/()2/(

)(

Abbiamo quindi

)2/()2/(

0)(cos

2

)12(

krikri

out eeSPikr

i

Questa può essere riscritta anche come

r

eSP

ike

ikrikr

out )1)((cos2

)12(0

cos

onda sfericaAmpiezza dell’onda sfericaonda piana

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Poichè out = exp(ikz) + f() exp(ikr)/r otteniamo

definendo l’ampiezza di scattering per l’onda parziale L

La sezione d’urto totale è data da

df2

)(

)(cos sin)12(

)1)((cos2

)12()(

0

0

Pk

e

SPik

f

i

sin)(

k

ef

i

)(cos )()12()(0

Pff

Tenendo conto dell’ortogonalità dei polinomi di Legendre otteniamo la sezione d’urto di scattering elastico

0

22

sin)12(4

k 12

2cos)(cos)(cos '

1

1 ' dPP

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Il segno della fase è determinato dalla natura della forza

Attrazione: u(r) è spinta verso la buca attrattiva e la funzione d’onda acquista uno spostamento di fase positivo

Repulsione: u(r) è espulsa dal range del potenziale repulsivo e acquista uno spostamento di fase negativo

Spostamento di fase

Spostamento di fase

Particella libera

Potenziale attrattivo

Potenziale repulsivo

k

krrru

)sin()( 00

Interpretazione degli spostamenti di fase

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Il segno della fase non influisce sulla sezione d’urto modulo quadro dell’ampiezza

Determinazione del segno della fase

• interferenza fra scattering nucleare e coulombiano

• interferenza di due scattering nucleari con diverse orientazioni dello spin

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Al di sotto di 10 MeV (nel sistema del laboratorio) ci aspettiamo quindi che se le forze nucleari sono a corto range, si abbia scattering solo in onda S e la sezione d’urto è

La sezione d’urto è indipendente dalla direzione simmetria sferica

Simmetria sferica dello scattering a bassa energia

confermato dalla osservazioni sperimentali

dd sin22

0

2

0

2sin)(

0

k

eff

d

d i

Da cui

20

2

022

sin

sin

k

d

d

02220

22 cot

4sin

4

kkk

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La dipendenza dello spostamento di fase dall’energia o da k può essere determinata risolvendo l’equazione di Schrodinger nella regione di interazione

Questo permette di stabilire una relazione col potenziale di interazione

Bisogna congetturare una forma specifica del potenziale. Esempio: buca rettangolare (come nel caso del deutone)

Esempio di determinazione dello spostamento di fase e della sezione d’urto

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L’equazione d’onda radiale per u(r) = r R(r) è

Regione I (r < b) V = -V0

)()( )()(

2 2

22

rEururVdr

rud

m

/)(2 ,sin)(

0)( 2)(

0

022

2

VEmkkrAru

ruEVm

dr

rud

I

Regione II (r > b) V = 0

/2' ),'sin()(

0)(2)(

0

22

2

mEkrkAru

rEum

dr

rud

II

La buca ha quindi la stessa profondità della buca del deutone e assumiamo che E ( > 0 ) sia simile all’energia di legame B (quindi abbiamo scattering a bassa energia)

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Possiamo ricavare la fase congiungendo la soluzione interna a quella esterna in r = b. La derivata logaritmica della soluzione esterna in r = b è

)'cot(''

0

bkku

u

br

La derivata logaritmica della soluzione interna in r = b è

kbku

u

br

cot'

Uguagliando le due derivate troviamo

bkkbk

k'cot

'cot 1

0

Utilizziamo i parametri del deutone: V0 ~ 35 MeV e b ~ 2.1 fm Per E < 10 KeV la sezione d’urto è

barn 53'

sin4

20

2

k

[MeV] T

[ba

rn]

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A basse energie la sezione d’urto in realtà dipende debolmente dalla forma specifica del potenziale

Analisi dello scattering indipendente dalla forma specifica lunghezza di scattering

La sezione d’urto è

Scattering a bassissime energie e stati legati

a = lunghezza di scattering (definita a meno di un segno)

02

2sin

4 k

Assumiamo che a energie molto basse la sezione d’urto resti finita. Allora per k 0

22

20

20

2sina

kk

La funzione d’onda asintotica al di fuori del raggio d’azione delle forze nucleari per k piccolo è proporzionale a

00 )sin( krkr

a definita come l’intercetta di questa funzione d’onda

Linea retta

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41

Potenziale repulsivo: a>0 (sempre)Potenziale attrattivo (buca poco profonda): a<0

Potenziale attrattivo (buca profonda): a>0

b

b

b

2

022

02

2

/1

4

cot1

14

sin4

a

k

k

akk

1cotlim 00

Segno meno consistente con la definizione come intercetta della funzione d’onda esterna

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42

Funzione d’onda piatta per r>b e simile a exp(-k’r)

ma exp(-k’r): funzione d’onda di uno stato legato con E infinitesimalmente negativa

Funzione d’onda in r<b

krsin 0

22

2VE

m

k

Stato legato E<0

Scattering E>0

Ma se E~0

0

22

2V

m

k

stessa funzione d’onda

b

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43

Funzione d’onda piatta C(r-a) per r>b e simile a exp(-k’r)

Stesse funzioni d’onda per r<b:

Uguagliamo le derivate logaritmiche della funzione d’onda dello stato legato

brbr

rk

rk

are

ek

1''

' b<<a

MeVmam

kB

4.122

'2

222

Stima non troppo buona: a= 5.4 fm b<<a non corretto funzioni d’onda per r<b non uguali

b

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44

Generalizzazione: per scattering a energie non nulle, introduciamo una funzione a(k) tale che per k 0 a(0) = a

akk

1cotlim 00 Segno meno consistente con

la definizione come intercetta della funzione d’onda esterna

Raggio efficace

nel limite k0 abbiamo posto

2000 2

11

)(

1cotlim kr

akakk

20

22 )2//1(

4

rkak

[MeV] E

[ba

rn]

r0 = raggio efficace

distanza media fra protone e neutrone durante l’interazione

Per scattering in tripletto di spin i valori misurati di a e r0 sono

fmr

fma

75.1

4.5

0

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45

segno della lunghezza di scattering: informazioni sulla possibilità che si formi uno stato legato.

L’equazione

Ammette una soluzione k’ reale, a cui corrisponde uno stato legato, solo se a>0

Dalle misure di sezione d’urto totale si ricava solo il valore assoluto della lunghezza di scattering. Tuttavia, è possibile determinare il segno tramite misure di scattering coerente.

Neutroni di energia nulla: stato di tripletto ha at > 0

ak

1'

tt aak

11cot 0 0

buca di potenziale abbastanza profonda quando S=1

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46

Neutroni di energia nulla: stato di singoletto ha as < 0

ss aak

11cot 0 00

non si può formare uno stato legato in singoletto di spin

buca di potenziale non abbastanza profonda quando S=0

La funzione d’onda esterna non piega verso il basso

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47

Raggio efficace: trattazione quantitativa

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48

A basse energie (per scattering in onda S) 1/a(k) è una funzione lineare dell’energia:

L’intersezione con k=0 dà la lunghezza di scattering a

La pendenza definisce un secondo parametro detto raggio efficace

02

2

11

)(

1rk

aka

Consideriamo l’equazione d’onda di due stati S di energia E1 ed E2

0)( )()(

0)( )()(

22222

2

11221

2

rurVEm

dr

rud

rurVEm

dr

rud

N

N

Moltiplicando la prima per u2, la seconda per u1, sottraendo e integrando fra zero e un valore arbitrario R otteniamo

RR

druukkdr

duu

dr

duu

0

2121

22

0

21

12

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49

Consideriamo la forma asintotica delle funzioni u per r grande rispetto al raggio d’azione delle forze nucleari

sin

)sin()sin(

krkrc c scelto in modo che =1

nell’origine

sono autofunzioni della particella libera, e possiamo scrivere

RR

drkkdr

d

dr

d

0

2121

22

0

21

12

Assumiamo che R sia maggiore del raggio d’azione delle forze. Allora, sottraendo membro a membro abbiamo

R

druukk

kakakk

0

212121

22

21112212

)(

)(

1

)(

1cotcot)0(')0('

Per r= R u(R) e (R) coincidono

Per r=0 u(0) = 0

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50

Per k2 = k arbitraro e k1 0 ricaviamo

Dove abbiamo definito

Le funzioni e u differiscono solo all’interno del raggio d’azione delle forze – Ma qui dipendono molto poco dall’energia poichè l’energia potenziale e molto maggiore di k2 (per lo meno fino a 10 MeV). Quindi

0

2121 )(),0(2

1druuE

),0(2

11

)(

1cot 2

0 Ekaka

k

0

20

200 )(

2

1)0,0(

2

1),0(

2

1drurE

Costante indipendente dall’energia: raggio efficace

r0 = distanza media fra protone e neutrone durante l’interazione

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51

Consideriamo lo stato fondamentale del deutone e poniamo

Energia di legame del deutone

Allora con k1 0

222

2

/ ,2 Bmke

BE

Nrk

Funzione d’onda del deutone al di

fuori del raggio d’azione delle forze nucleari

ak /1)0(' ,)0(' 122

e

),0(2

11 222 Bk

ak

Nell’approssimazione del raggio efficace (0,-B) = r0, cosicchè

fm

akkr

32

11

2

220

Valido per buche di forma qualsiasi

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52

Page 53: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

53

Le misure a basse energie portano a = 20 barn

barn 65 4

1

4

3 sst

Se le orientazioni dei neutroni nel fascio incidente e dei protoni nel bersaglio sono casuali, allora

Per k 0

fm 24|| fm 3.4 ),3( 22 stst aaaa

Sezione d’urto di scattering n-p

Energia cinetica del neutrone (eV)

(b

arn)

Poichè abbiamo utilizzato i parametri dei deutone, la sezione d’urto calcolata deve corrispondere a scattering S=1

D’altra parte, la sezione d’urto totale sarà formata da una miscela di interazioni negli

S = 0 1S0 - S = 1 3S1 , , +

Confronto con l’esperimento

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54

Possiamo scrivere la dipendenza della sezione d’urto dall’energia

Buon accordo con l’esperimento a bassa energia se Bs = 60 keV

stN BkBkm 22

2 114

20

2220

22 )2//1()2//1(

3

sstt rkakrkak

Facendo uso della teoria del raggio efficace, i risultati sperimentali sono descritti fino a 10 MeV con

Conclusione: - Forte dipendenza dallo spin dell’interazione nucleare - Non esiste uno stato legato di singoletto di spin

fm 76.2 fm 75.1

fm 7.23 fm, 4.5

s

efft

eff

st

rr

aa

N.B. Lo stato di singoletto n-p non è uno stato legato reale stato legato virtuale. Bs non ha un significato fisico particolare

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55

Scattering di neutroni su orto e para H2

Per separare i contributi di t e s, consideriamo l’interazione di neutroni di energia molto bassa (E < 1 KeV) con orto- e para-idrogeno (H2)

orto-H2 p()p() SH2 = 1 para-H2 p()p() SH2 = 0

Neutroni di bassa energia (E < 1 keV): >> separazione dei protoni in H2

Abbiamo quindi scattering coerente2

2,1ip-nampiezza

i

(nel caso di scattering incoerente avremmo = (ampiezza)2 )

Gli operatori di spin del neutrone e di ciascun protone sono

Dove n e n sono le matrici di Pauli.

ppnn SS

2 ,

2

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56

Poichè S2, S2n, S2

p sono costanti del moto con autovalori S(S+1), Sn(Sn+1), Sp(Sp+1), abbiamo

Abbiamo pertanto

pn Studiamo gli autovalori di . Il quadrato dello spin totale del sistema neutrone-

protone è

pnpn SSSSS

2222

)1()1()1(2

1 ppnnpn SSSSSSSS

o)(singolett 0per 3-

)(tripletto 1per 1

3)1(2

S

S

SSpn

A basse energie l’ampiezza di scattering è pari alla lunghezza di scattering. La seguente formula dà il risultato corretto per scattering nello stato di singoletto o tripletto

)()( 1

)()( 0

44

3

npSa

npSaaaaaaf

t

spn

sttsp

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57

Quindi nel caso di scattering coerente di un neutrone sui due protoni dell’idrogeno possiamo scrivere

Nel caso del para-H2 abbiamo Sp1+Sp2 = 0 per cui

Nel caso dell’orto-idrogeno possiamo scrivere

2144

32 ppn

stts aaaaf

2/1 /22/3

2/3 2

)1()1()1(2

1)(

2

3

2

1 222

222

TOTts

TOTt

nnHHTOTstts

Saa

Sa

SSSSSSaaaa

f

2

para 2

34

2

3

tsts aaaaf

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58

Arriviamo quindi al risultato

para-H2

22

orto

2

para

2

1

2

3

3

12

3

24

2

3

2

14

tst

ts

aaa

aa

orto-H2

n o-H2 n o-H2

Se la forza nucleare fosse indipendente dallo spin, t = s e at = as per cui para e orto

dovrebbero essere uguali.

Le sezioni d’urto misurate sono invece

La forza nucleare è dipendente dallo spin

b 130 b, 4 ortopara

e ricaviamo 2

paraorto )(2 st aa

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59

La grande differenza fra i valori misurati mostra che at as e che at e as devono avere

segni diversi in modo da rendere para piccola rispetto a orto

lo stato di singoletto non è legato lo stato di tripletto è legato

fm 7.23 fm, 4.5 st aa

Come misurare le sezioni d’urto:

Ad alte temperature il rapporto del numero di molecole orto e para è 3:1. A basse temperature (diciamo 20 K) la maggior parte delle molecole sono nel loro stato fondamentale.

Lo stato fondamentale di orto-H2 è 0.015 eV più alto di para-H2 Quindi a 20 K H2 è tutto para-idrogeno

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60

Riassunto

A basse energie (< 10 MeV) la meccanica quantistica non relativistica descrive adeguatamente i processi di scattering in onda S introducendo un semplice potenziale

La sezione d’urto non dipende sensibilmente dalla forma del potenziale. Possiamo ricavare solo una stima del range dell’interazione ma non la forma dettagliata del potenziale stesso

L’interazione nucleare dipende dallo spin (più dettagli in seguito)

Possiamo ricavare informazioni sull’esistenza (o non esistenza) di stati legati nucleone-nucleoni in diversi stati di spin e momento angolare orbitale

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61

Scattering protone-protone

Poichè non esiste lo stato legato 2He, la forza protone-protone può essere studiata solo attraverso il processo di scattering.

Sperimentalmente lo studio è più semplice: è più semplice produrre fasci collimati e monocromatici e inoltre è molto più semplice rivelare i protoni.

Oltre alla forza nucleare, è presente anche la forza coulombiana repulsiva. Questo dà luogo a un effetto di interferenza che permette di determinare il segno degli spostamenti di fase dell’interazione nucleare.

A basse energie ci aspettiamo che l’interazione nucleare sia dominata dallo stato L=0. D’altra parte, essendo l’interazione coulombiana a lungo range, per questa ci sono contributi anche per L ≠ 0.

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62

La sezione d’urto differenziale è data d/d = |f(ϑ)|2. Classicamente le particelle sono distinguibili e la probabilità di osservare o l’una o l’altra è

Studiamo il processo nel riferimento del centro di massa come nel caso dello scattering neutrone-protone

ip1

ip2

fp2

fp1

22)()( ff

Al contrario, quantisticamente le particelle sono indistinguibili e non possiamo quindi distinguere fra questi due diagrammi, i quali devono essere sommati

È presente un effetto d’interferenza)(f

ffii

ffii

ffii

ffii

EEEE

pppp

EEEE

pppp

2121

2121

2121

2121 0

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63

Gli spin 1/2 dei due protoni si combineranno in uno stato di spin totale 1 simmetrico rispetto allo scambio dei due protoni 1 e 2

Il sistema di due protoni deve obbedire al principio di esclusione di Pauli, per cui la funzione d’onda totale deve essere antisimmetrica nello scambio delle due particelle.

La funzione d’onda ha la forma

)(r

)2()1(

)1()2()2()1(2

1)2()1(

t

oppure in uno stato di spin totale zero, antisimmetrico rispetto allo scambio dei due protoni 1 e 2

parte spaziale parte di spin

S=1, Sz = 1

S=1, Sz = 0

S=1, Sz = -1

)1()2()2()1(2

1 s

S=0, Sz = 0

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64

Scambiare le particelle equivale a operare la trasformazione, per cui

Di conseguenza abbiamo le due possibilità

ssim r )(

. )()(2

1)(.

, )()(2

1)(

rrr

rrr

ant

sim

In coordinate polari lo scambio implica

Protoni in singoletto di spin

scattering in singoletto di spin

tant r )(

Funzione d’onda spaziale simmetrica

Protoni in tripletto di spin

Funzione d’onda spaziale anti-simmetrica

rr

, , zzrr

).()()(

),()()(

fff

fff

ant

sim

Corrispondentemente, avremo le ampiezze di scattering

scattering in tripletto di spin

Page 65: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

65

)(*)(Re2)()()()(

)(

222

2

ffffff

fd

dsim

s

)(*)(Re2)()()()(

)(

222

2

ffffff

fd

dant

t

)(*)(Re)()(

4

3

4

1

22

ffff

d

d

d

d

d

d ts

La sezione d’urto differenziale per scattering in singoletto di spin è

La sezione d’urto differenziale per scattering in tripletto di spin è invece

Se si utilizzano fasci di protoni non polarizzati, allora gli spin si combineranno in modo da formare una miscela con pesi statistici 3/4 (tripletto) e 1/4 (singoletto)

Page 66: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

66

, )(2

)( 3)(

211 rdrVe

mf rkki fi

fi kkq 11

21 rrr

r

erV

2

)(

Calcolo dell’ampiezza di scattering – interazione coulombiana

Approssimazione di Born

Dove e

= momento trasferito

2Nm

m = massa ridotta

Interazione coulombiana

In questo caso abbiamo già calcolato l’integrale sopra nella discussione dello scattering Rutherford

2

23 4

)(q

erdrVe rqi

Page 67: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

67

2sin

2sin4

2sin4

222

22222222

relN

Nfi

m

mpppq

)2/(sin)(

22

2

relNm

ef

L’ampiezza di scattering coulombiano è dunque

22

2

2

2

2

3)(

2

4

2

)(2

)( 11

q

em

q

em

rdrVem

f

N

rkki fi

Il momento trasferito può essere espresso come

Dove vrel è la velocità relativa delle due particelle, vrel = 2v.

Arriviamo quindi all’ampiezza di scattering nel referimento del centro di massa

Page 68: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

68

)2/(cos)2/(sin

1

)2/(cos

1

)2/(sin

1

)(*)(Re)()(

4

3

4

1

2244

2

2

2

22

relN

ts

m

e

ffff

d

d

d

d

d

d

La sezione d’urto differenziale per scattering coulombiano (con fasci non polarizzati) è corrispondentemente

Nel riferimento del laboratorio uno dei protoni è fermo, mentre l’altro si muove con velocità vlab = vrel. In questo riferimento l’angolo di scattering è

2/ lab lablablablablab ddd sin2cos42sin4sin2

Quindi, ponendo E0 = mNv2lab / 2 (energia cinetica del protone incidente)

lablablablablab

lablablab

d

E

ed

sin2coscossin

1

cos

1

sin

1

22

4420

4

Page 69: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

69

),22lnexp()(

))(lnexp()(

0

iikriikrr

g

zrkiikzr

La formula di Born è approssimata (ordine più basso di un’espansione perturbativa). D’altra parte una soluzione asintotica dell’equazione di Schrodinger per lo scattering di due protoni nel centro di massa è

dove

Utilizzando g(ϑ) la sezione d’urto differenziale (nel centro di massa) è

.)1(

)1( ,

2 ,

, )2/(sinlnexp)2/(sin

)(

0

2

222

2

i

ie

mk

e

im

eg

irelN

relN

Onda incidente approssimativamente piana (a causa del lungo range dell’interazione coulombiana)

Onda sferica diffusa

)2/(cos)2/(sin

)]2/(tanln)/cos[(

)2/(cos

1

)2/(sin

1

22

22

442

2

rel

relN

e

m

e

d

d

Page 70: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

70

Questa espressione della sezione d’urto si riduce alla precedente quando

Questa condizione è soddisfatta per

1.0

, MeV1E

1)]2/(tanln)/cos[( 22 rele

cioè

0)2/(tanln 22

rel

e

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71

L’interazione nucleare in onda S è descritta dall’ampiezza

Inclusione dell’interazione nucleare

L’ampiezza di scattering totale (in approssimazione di Born per la parte coulombiana) è quindi

e corrispondentemente (la parte nucleare non ha dipendenza angolare e quindi scompare nell’ampiezza antisimmetrica)

)1(2

)( 02 inuc e

k

if

)1(2)2/(sin

)( 0222

2

i

relN

ek

i

m

ef

)2/(cos

1

)2/(sin

1)(

)1()2/(cos

1

)2/(sin

1)(

222

2

2222

20

relNant

i

relNsim

m

ef

ek

i

m

ef

)(2 nucf

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72

Procedendo come prima

La sezione d’urto totale diventa

)(*2)(Re2)(2)()( ,

22

,

2 nucsimcoulnucsimcoulsim

s fffffd

d

2

,

2)()(

antcoulantt ff

d

d

02

2

2220

2

2

2

sinsin

2sin2

eem

e

d

d

d

d

Ncoul

Termine di interferenza. Dipendenza lineare: permette di determinare spostamenti di fase molto piccoli

Inoltre si può determinare il segno

nello stato L = 0 il potenziale è attrattivo

Termine che descrive lo scattering se non ci fosse interazione coulombiana

Ad alte energie domina a causa di v2

d

d

d

d

d

d ts 4

3

4

1

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73

0 è l’unica incognita

Dalla misura di d/d ricaviamo il segno e il modulo di 0

L’interferenza permette di determinare il segno

b 1.07.36 pp

Totale

Mott

d/d

(cms)

interferenza

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74

I dati sperimentali di scattering protone-protone possono essere analizzati col formalismo della lunghezza di scattering e del raggio efficace proprio come nel caso neutrone-protone.

I valori ricavati sono affetti dalla presenza dell’interazione coulombiana. Tuttavia è possibile da essi determinare quale valore avrebbero in assenza di interazione coulombiana (cioè se fosse presente la sola forza nucleare).

Il risultato è per lo scattering nello stato 1S0

fm 17 fm, 8.2 0 spp

eff ar

Buon accordo con lo scattering n-p in singoletto

In buona approssimazione l’interazione puramente nucleare neutrone-protone è uguale all’interazione protone-protone.

Indipendenza dalla carica dell’interazione nucleare

Equivalenza delle forze neutrone-protone e protone-protone

Lunghezza di scattering negativa non esistono stati legati p-p 1S0.

D’altra parte il principio di Pauli esclude lo stato 3S1 analogo del deutone.

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75

Lo scattering n-n è difficile poichè non esistono bersagli composti solo da neutroni

Usiamo reazioni per creare 2 neutroni a distanza reciproca minore del range nucleare (paragonabili a un esperimento di scattering)

termine di interferenza

Se 2n legato monocromatico, stato finale a due corpi

Se n-n non legato energia ripartita fra 3 particelle

fm) 1.07.36( fm 8.18.33 ppnn

La forza nucleare è indipendente dalla carica

Scattering neutrone-neutrone

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76

L’ISOSPIN

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77

Confronto fra protone e neutroneTrascurando le interazioni elettromagnetiche, protoni e neutroni sono molto simili

Hanno masse praticamente identiche:

GeV 104.1 3 pn mm

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78

Momenti magnetici

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79

I momenti di dipolo magnetici derivano da

- il moto orbitale di particelle cariche - lo spin intrinseco

Il momento di dipolo magnetico è la componente misurabile massima dell’operatore momento di dipolo magnetico

Momenti magnetici

La meccanica quantistica porta allo stesso risultato

zLm

er

r

evIA

222

Momento magnetico orbitale

Classicamente se abbiamo una spira di corrente

zLm

eg

2

Fattore g: gl = 1 particelle cariche . gl = 0 particelle neutre

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80

La teoria di Dirac (m.q. relativistica) delle particelle di spin 1/2 predice gs=2

Momento magnetico intrinseco

L’operatore momento magnetico intrinseco dovuto allo spin intrinseco di una particella è

zs Sm

eg

2

dove B=eħ/2me è il magnetone di Bohr

Si osservano piccole differenze rispetto a gs=2 a causa di correzioni di ordine superiore di QED

Elettrone

BB

ess

e m

eg

m

eg

22

2

137

1

4 )(

21

22

e

OBs

Esperimento e teoria sono in accordo entro 1 parte su 108!

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81

dove è il magnetone nucleare

Protone e neutrone

Nsp

ssp

gm

eg

m

eg

2

1

22

2

pN me 2/

Ci aspettiamo che

p spin 1/2, carica +e, s = N

. n spin 1/2, carica 0, s =

Si osserva invece

p s = +2.793 N gs= +5.586

n s = N gs = -3.826

Protoni e neutroni non sono particelle puntiformi: sono stati legati di quark carichi e gluoni

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82

Chiusa parentesi

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83

Trascurando le interazioni elettromagnetiche, protoni e neutroni sono molto simili

La componente anomala di questo momento magnetico è

Il momento magnetico del neutrone è interamente anomalo

Il momento magnetico del protone è

Quindi

Hanno masse praticamente identiche:

GeV 104.1 3 pn mm

)2/( 793.2 pNNp me

NNpap 1.793

Nn 1.96

apn

Confronto fra protone e neutrone

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84

Protone e neutrone possono essere considerati come due stati quantici di una stessa entità, il nucleone. Definiamo un numero quantico intrinseco detto isospin

nntppt zz 2

1 ,

2

1

Definendo z = 2tz, abbiamo

1

0 ,

0

1 ,

10

01 npz

Le altre due componenti dell’isospin sono definite in analogia con lo spin

0

0 ,

01

10

i

iyx

kijkji i 2,

L’isospin

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85

Possiamo definire degli operatori di conversione protone neutrone (operatori di innalzamento e abbassamento dell’isospin)

0 ,

,0 ,

nnp

ppn

che sono tali che

In questo formalismo Q può essere espresso come

yx

yx

i

i

z

eQ 1

2

L’operatore di carica deve essere tale che

0

Q p e p

Q n

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86

L’isospin si compone come lo spin

e un singoletto di isospin T = 0

Consideriamo un sistema di due nucleoni i cui stati di isospin sono

1 1 2 21/ 2, , 1/ 2,z zt t t t

Abbiamo quindi un tripletto di isospin T=1

Sistema di due nucleoni

, 2121 zzz ttTttT

)2()1(

)1()2()2()1(2

1)2()1(

t

)1()2()2()1(2

1 s

|T=1, Tz = 1>

|T=1, Tz = 0>

|T=1, Tz = -1>

|T=0, Tz = 0>

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87

Vediamo che

D’altra parte, e sono stati misti protone-neutrone.

Lo stato in cui la prima particella è un protone e la seconda è un neutrone è una sovrapposizione degli stati di isospin totale T=1 e T=0 con componente z Tz=0

0,00,12

1 zz TTTTpn

1, 1

1, 1

z

z

T T pp

T T nn

stato protone-protone

stato neutrone-neutrone

1, 0zT T 0, 0zT T

pn

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88

Nel formalismo di isospin protoni e neutroni sono considerati come stati di una singola particella. La funzione d’onda di una coppia di nucleoni è espressa come un prodotto (corretto se si trascurano nell’hamiltoniana interazioni fra spin e isospin, spin e coordinate, ecc.)

Possiamo generalizzare il principio di Pauli in modo da richiedere che la funzione d’onda totale deve essere antisimmetrica rispetto allo scambio di tutte le variabili (coordinate spaziale, spin, isospin)

funzione d’onda spaziale Funzione

(spinore) di spin

Funzione (spinore) di isospin

),(),()(),,,,( 21212121 ttfssfrttssr

21 rrr

Per un sistema p-p o n-n la funzione di isospin è

)2()1(),( 21 ttf )2()1( Simmetrica rispetto allo scambio delle due particelle

),()( 21 ssfr

Antisimmetrica rispetto allo scambio delle coordinate e spin usuale principio di Pauli per due fermioni identici

Principio di Pauli generalizzato

o

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89

Se i due nucleoni sono in uno stato di momento angolare orbitale L, la simmetria dello stato rispetto allo scambio delle particelle è

dispari 1)1()1()1( 11 TSLTSL

Se due nucleoni formano uno stato legato, è ragionevole assumere che lo stato di energia più bassa abbia L = 0 S + T = dispari. Poichè nel caso del deutone S = 1, questo deve essere un singoletto di isospin T=0.

Esistono due nuclei con A = 3 che formano un doppietto di isospin T = 1/2

22/2/1

12/2/132

31

zz

zz

TAQTHe

TAQTH

Esiste un solo nucleo con A = 4 (42He) che è un singoletto di isospin ed è una

configurazione particolarmente stabile con energia di legame pari a 28.3 MeV

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90

Rotazioni

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91

Consideriamo una rotazione attorno all’asse z axis di un angolo

Rotazioni

o, in forma matriciale

con la matrice di rotazione

'

' cos sin

' sin cos

'

t t

x x y

y x y

z z

rRr z

)('

100

0cossin

0sincos

)(

zR

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92

È interessante considerare una rotazione “infinitesima”. In questo caso

dove abbiamo introdotto la matrice

e possiamo scrivere

Jz è detto il generatore delle rotazioni attorno all’asse z e vediamo che possiamo scrivere

0

1 ( )zz

dRJ

i d

sin ,1cos

z

z

JiR

1

000

00

00

100

010

001

)(

000

00

00

i

i

J z

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93

L’ordine con cui eseguiamo due rotazioni è importante. Ad esempio

In modo simile, se consideriamo rotazioni attorno all’asse x o y, abbiamo i corrispondenti generatori

( ) ( ) ( ) ( )x z z xR R R R

Le rotazioni non commutano: il gruppo delle rotazioni (SO(3)) non è abeliano

00

000

00)(

00

00

000)(

0

0

i

i

d

dR

iJ

i

id

dR

iJ

yy

xx

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94

Possiamo costruire una rotazione finita a partire da una infinitesima ponendo

Il fatto che le rotazioni non commutino implica che anche le matrici dei generatori non commutano. Possiamo facilmente verificare che, ad esempio,

,x y y x x y zJ J J J J J iJ e permutazioni cicliche

Queste sono esattamente le relazioni di commutazione soddisfatte in meccanica quantistica dagli operatori del momento angolare.

gli operatori del momento angolare sono i generatori delle rotazioni

, N N

( ) ( )

1

1

z

N

z z

N

z

N

z

iJ

R R

iJ

iJN

e

N

Allora

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Questo può essere facilmente verificato definendo l’esponenziale di una matrice attraverso la sua espansione in serie di Taylor

Una rotazione finita attorno ad un asse n di un angolo può essere scritta come

( ) iJ nnR e

100

0cossin

0sincos

000

010

100

!3

000

010

001

!2000

010

100

100

010

001

3

2

3

33

2

22/

!3!21

zzziJ Ji

JJie z

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96

Chiusa parentesi

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97

J è il momento angolare. Una rotazione spaziale induce una rotazione sullo stato di un nucleone nello spazio di isospin ponendo J = / 2,

L’esponenziale può essere sviluppato in modo da ottenere

Ad esempio, una rotazione di 180 gradi attorno all’asse x dà (a parte un fattore i)

Una rotazione di un angolo ϑ attorno ad un asse n può essere rappresentata attraverso l’operatore

JnienR ),(

),( ,),( 2/ nDenD Rni

2sin

2cos1),( 2/

nienD ni

xxnD ),ˆ(

Indipendenza dalla carica dell’interazione nucleare

Questa inverte l’asse z per cui trasforma un protone in un neutrone (e viceversa).

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98

Come abbiamo visto, due nucleoni possono essere in uno dei tre stati di isospin T=1 oppure in singoletto di isospin T = 0.

Possiamo ruotare lo stato di isospin |T,Tz> della coppia tramite l’operatore

Dove abbiamo posto J=T, essendo T l’isospin totale

Vogliamo adesso ruotare simultaneamente un sistema di due nucleoni

zRzz TTnDTTTT

TninD

,),(,,

,exp),(

Dagli esperimenti di scattering abbiamo visto che n-p e p-p in 1S0 interagiscono allo stesso modo.

Stato p-p 1S0: antisimmetrico nelle variabili spaziali e di spin, T=1, Tz=1.

Stato p-n 1S0: antisimmetrico nelle variabili spaziali e di spin, T=1, Tz=0.

postuliamo che la forza non dipenda da Tz all’interno di un multipletto (ma può dipendere da T)

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99

zNzN TTVTTV ,,

e il valor medio rispetto agli stati ruotati

L’indipendenza dalla carica significa che il valore di aspettazione non cambia se effettuiamo una rotazione. Quindi

Questo implica che VN commuta con l’operatore rotazione e quindi in definitiva con i generatori delle rotazioni di isospin T

Possiamo definire l’indipendenza dalla carica nel modo seguente. Consideriamo il valor medio del potenziale nucleare rispetto al dato stato di isopin

zTni

NTni

z

RzNzRR

TTeVeTT

TTVTTH

,,

,,

TniN

TniNNRN eVeVVV

0, TVN

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100

Autostato con la stessa energia

Possiamo formare autostati simultanei di H, T2, Tz e denotarli . Abbiamo

Consideriamo l’hamiltoniana completa del sistema di nucleoni , dove K è l’energia cinetica. Poichè K commuta con T, l’intera hamiltoniana commuta

z

znzz

TTnRD

TTnRDETTnHRDTTnRDH

,,)(

,,)(,,)(,,)(

0, TH

NVKH

zTTn ,,

Assumiamo che |n> e D(R)|n> siano distinti sono stati degeneri

In generale

z

zzT

zTTz TTnRDTTnRD'

' ',,)(,,)(

combinazione lineare

Tutti gli stati |n,T,Tz> con Tz diverso devono avere la stessa energia

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101

Il valor medio di H rispetto a uno qualunque di essi è lo stesso.

Una coppia n-p d’altra parte può trovarsi anche in singoletto di isospin

Quindi, se consideriamo i tre stati p-p, n-n, e n-p del tripletto di isospin T=1

0,1),,,()2,1(

1,1),,,()2,1(

1,1),,,()2,1(

2211

2211

2211

zAnp

zAnn

zApp

TTsrsr

TTsrsr

TTsrsr

0,0),,,()2,1( 22110 zSnp TTsrsr

Questo sarà un autostato dell’hamiltoniana in generale con autovalore dell’energia diverso.

L’interazione non dipende dalla componente z dell’isospin, ma porterà a energia diverse a seconda che T=0 o T=1.

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102

L’invarianza di VN rispetto a isorotazioni implica che VN deve essere uno scalare nello spazio dell’isospin- ad esempio

( , ) ( , , ) N ij i j i jV i j f r Invariante rispetto a

rotazioni

Poichè

221 2

1

4T

abbiamo2 2

2 21 21 2 2 2 3

2 2T T

e

1 2

3 0, , 2 ( 1) 3

1 1z z

TT T T T T T

T

All’interno di un dato multipletto l’energia non dipende da Tz nuclei speculari membri di un dato multipletto di isospin con ±Tz

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103

Chiara corrispondenza fra i livelli. I livelli però non sono esattamente identici. Perchè?

L’indipendenza da Tz implica che un livello corrispondente a un certo valore di T si presenta in 2T + 1 isobari corrispondenti a tutti i possibili valori di Tz.

Livello fondamentale di 6Li: ha T = 0 per cui è un singoletto

Livello eccitato a 3.56 MeV: ha T = 1 e si presenta in tre nuclei 6He, 6Li, 6Be:

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104

Consideriamo ora l’azione dell’operatore x

L’operatore

)()2()1(),,2,1( AA xxx

agendo su una funzione d’onda nucleare converte tutti i neutroni in protoni e viceversa

np

pn

x

x

1

0

0

1

01

10

0

1

1

0

01

10

),,2,1,,,2,1(),,2,1,,,2,1(),,2,1( NZNZA

protoni neutroni neutroni protoni

Simmetria di carica

La simmetria di carica deve implicare 0, HHH

Ciò implica che l’interazione n-n è uguale all’interazione p-p. Quindi, l’indipendenza dalla carica è una condizione più forte della simmetria di carica

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105

Nuclei speculari

Illustrano la simmetria di carica (indipendenza da Tz)

interazione p-p = interazione n-n

Ciò non implica che p-n = p-p o n-n perchè il numero di coppie p-n è lo stesso in entrambi i nuclei

Esempio 23Na 23Mg

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106

Il pione esiste in tre stati carichi +, -, 0 . Di conseguenza possiamo definire un tripletto di isospin T=1 e la carica è data da

L’isospin è conservato nelle interazioni forti. Consideriamo ad esempio le due reazioni

0 )( , )( dnpiidppi

zTQ

T=1 50% T=0 50% T=1

T=0 T=1 T=0 T=1

2

1

)(

)(

i

ii

Estensione del concetto di isospin: il pione

Conservazione significa che l’isospin dello stato finale deve essere uguale all’isospin dello stato iniziale.

ciascuna delle due reazioni può procedere solo attraverso il canale T=1. Abbiamo di conseguenza la predizione

In accordo con le misure!

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107

In generale l’hamiltoniana completa di un nucleo contiene anche il termine di interazione coulombiana Vc

NC VVKH

Interazioni coulombiane: rottura della simmetria di isospin

Poichè la carica di un singolo nucleone è

l’interazione coulombiana fra due protoni separati da una distanza r è

Possiamo ragionare in termini di interazione coulombiana fra due nucleoni i e j sostituendo al posto di e2 il prodotto delle cariche QiQj

2 2 1 1( , )

4

i jz zi

Cij ij

Q eV i j

r r

r

eVC

2

z

eQ 1

2

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108

L’energia potenziale elettrostatica totale è quindi

Vediamo quindi che Vc è invariante rispetto a rotazioni attorno all’asse z.

D’altra parte però, poichè Tz non commuta con Tx e Ty, in generale abbiamo

2

,

1 11

2 4

i jAz z

Ci j ij

eV

r

Quindi l’interazione coulombiana non è invariante rispetto a qualunque rotazione nello spazio di isospin.

0, zc TV

0, TVc

In pratica questo implica che il valore di aspettazione di H rispetto a uno stato |n,T,Tz> acquisterà una dipendenza da Tz che rimuove la degenerazione.

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109

Chiara corrispondenza fra i livelli. I livelli però non sono esattamente identici. Perchè?

effetto coulombiano che rimuove la degenerazione.

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110

FORZE DIPENDENTI DALLO SPIN E FORZE NON CENTRALI

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111

Consideriamo un potenziale dipendente dallo spin della forma

21)( rVS

Abbiamo

)1()1()1(2 221121 SSSSSS

1 1

0 321 S

S

2122

211

22

2

212

2)1()1()1( SSSSSSSS

SSStot

Poichè Si = hslashi/2

Diversi potenziali per gli stati di tripletto e singoletto

VS può essere funzione del momento orbitale del sistema e della carica delle particelle

Forza dipendente dallo spin - 1

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112

Interazione tensoriale – considerazioni generaliIl deutone ha un piccolo ma non trascurabile momento di quadrupolo elettrico, Q=2.82x10-31 m2. Quindi la funzione d’onda non è sfericamente simmetrica.

La distribuzione di carica è fusiforme forza tensoriale funzione non solo della distanza n-p ma anche dell’angolo formato dal loro spin con la congiungente delle due particelle.

0Q

r1S

2S

1S

2S

forza attrattiva (configurazione del deutone a forma di sigaro)

forza repulsiva (configurazione del deutone a forma di disco)

N

S

N

S

N

S

N

S

r

Esempio classico di forza tensoriale: due barrette magnetiche

forza attrattiva

forza repulsiva

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113

0Q

r1S

2S

1S

2S

forza attrattiva (configurazione del deutone a forma di sigaro)

forza repulsiva (configurazione del deutone a forma di disco)

Il potenziale tensoriale ha la forma

1 2T T 1 2 T 122

3 ( ) ( )

r rV V r V r S

r

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114

Momenti elettrici

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115

Momenti nucleariLe proprietà elettromagnetiche statiche dei nuclei sono specificate in termini dei momenti elettromagnetici che danno informazioni sul modo in cui il magnetismo e la carica sono distribuiti all’interno del nucleo.

I due momenti più importanti sono

Momento di quadrupolo elettrico Q Momento di dipolo magnetico

Zerdrrdrr

rrV

33 )( ,'

'

)'(

4

1)(

Momenti elettrici

Dipendono dalla distribuzione di carica all’interno del nucleo e sono una misura della forma nucleare (contorni di densità di carica costante).

La forma nucleare è parametrizzata tramite un’espansione di multipolo del campo elettrico esterno

r-r’ 'rr

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116

1cos3'

2

1cos

'1

1

cos'

2'

8

3cos

'2

'

2

11

1'

cos'

2'

1cos'2''

22

2

2

2

2

2

21

2/1

2

22/122

r

r

r

r

r

r

r

r

r

r

r

r

r

rrr

r

r

r

rrrrrrrr

')'()1cos3('2

1

')'(cos'1

4

1)(

3222

3

rdrrr

rdrrr

Zer

rV

Eseguiamo un’espansione in serie di potenze

Possiamo quindi riscrivere il potenziale elettrico come

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117

quadrupolo di momento ' )''3(1

momento

dipolo di momento ' ' momento

carica momento

322*2

3*1

3*0

rdrze

E

rdzE

ZerdE

Definiamo quindi

Nel limite quantistico

Supponiamo che r definisca l’asse z

2)()( rr

zr cos'

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118

Le unità sono m2 o barn (un’area)

Nel caso di simmetria sferica si ha z2=r2/3 per cui Q=0 In particolare, tutti i nuclei con J=0 hanno Q=0

' )'3(1 322* rdrze

Q

Momento di quadrupolo elettrico

sferoide prolato Q=+ve a>b=c sigaro

sferoide oblato Q=-ve a=b>c dosco o “lenticchia”

Ellitticità

Sperimentalmente è tipicamente 10%

2/)( ab

ab

12

2

2

2

2

2

c

z

b

y

a

x

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119

Chiusa parentesi

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120

Se ipotizziamo che l’interazione nucleare sia invariante rispetto a traslazioni, rotazioni e riflessione degli assi, allora la forma più generale è (Wigner)

1221 )()()( SrVrVrV TSC Vi possono essere funzione del momento orbitale del sistema e della carica delle particelle

potenziale centrale potenziale tensoriale

Forma del potenziale dettata da principi di invarianza

21221

12

3

r

rrS

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121

Un’interazione della forma è invariante sotto rotazioni. Tuttavia, abbiamo un vincolo addizionale: la conservazione della parità nelle interazioni forti.

rrA

)(

r è un vettore

A questa trasformazione nello spazio ordinario corrisponde un operatore agente nello spazio vettoriale degli stati di un sistema,

Parità e invarianza sotto riflessioni spaziali

Una trasformazione di parità è una riflessione rispetto all’origine in cui tutte le coordinate cambiano segno

),,(),,(

:

zyxzyx

rrP

),,( zyx

),,( zyx ),,(),,( zyxzyx

rr

PPU Come è definita?

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122

Ricordando che r in meccanica quantistica diventa un operatore (come il momento angolare), possiamo fare l’ipotesi “plausibile”

r è un vettore

L è uno pseudovettore – lo spin ha la stessa proprietà di trasformazione

Dire che la parità è conservata significa che l’hamiltoniana del sistema è invariante sotto Up,

rUrUr PPPP

HHUUHHUUH PPPPPP

rmp Poichè, l’operatore quantità di moto ha la medesima proprietà di

trasformazione. Abbiamo quindi le proprietà di trasformazione degli operatori posizione e momento angolare

LUprUULU

rUrU

pppp

pp

)(

La proprietà di invarianza può essere anche riformulata come

)()(

,0,

kk

P

rHrH

UH

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123

r non è invariante sotto riflessioni spaziali

potenze pari sono invarianti (r) (r) (potenze maggiori della seconda possono

essere ridotte alla seconda tramite le relazioni di commutazione per due particelle identiche)

Se ipotizziamo che l’interazione nucleare sia invariante rispetto a traslazioni, rotazioni e riflessione degli assi, allora la forma più generale è (Wigner)

1221 )()()( SrVrVrV TSC Vi possono essere funzione del momento orbitale del sistema e della carica delle particelle

potenziale centrale potenziale tensoriale

Forma del potenziale dettata da principi di invarianza

21221

12

3

r

rrS

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124

Potenziale tensoriale e stati del deutone

Il potenziale VC(r) + VS(r)12 è invariante rispetto a rotazioni delle coordinate e nello spazio di spin separatamente.

Il momento angolare orbitale e di spin totali L, S sono i generatori delle rotazioni L ed S commutano con H

0, ,0, SHLH

Questo implica che mzL, mzS sono buoni numeri quantici, ossia costanti del moto: un autostato di H è caratterizzato da valori definiti di mzL, mzS

Inoltre, anche L2 e S2 commutano con H, oltre che con Lz, Sz. Quindi, complessivamente un autostato di H è anche autostato di L2, S2, Lz e Sz con numeri quantici L,S, mzL, SzL

Il potenziale VT(r)S12 è invariante solo rispetto a rotazioni simultanee delle coordinate e nello spazio di spin.

J = L + S è il generatore di tali rotazioni, per cui J commuta ancora con H. Tuttavia, si può mostrare che L non commuta più con H

0, LH un autostato di H può essere una

sovrapposizione di stati di L diverso

E per quanto riguarda lo spin?

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125

Ancora sulla parità e parità degli stati nucleari

Sotto una trasformazione di parità la funzione d’onda di un sistema si ottiene invertendo tutte le coordinate

)()( kkP rrU

Supponiamo che sia una autofunzione di UP. Allora

Tuttavia,

per cui

Questo implica

)()( kkP rrU

)())(())(()(2kkPkPPkP rrUrUUrU

1 12

)()( kk rr

Le autofunzioni della parità restano invariate o cambiano segno rispetto allo scambio delle coordinate spaziali.

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126

Torniamo a considerare il deutone e sia ora un’autofunzione dell’hamiltoniana del sistema p-n

)()( kk rErH

Consideriamo l’equazione di Schrodinger per l’autofunzione trasformata sotto parità UP

(rk). Poichè H e UP commutano, troviamo

Quindi anche UP (rk) è un’autofunzione di H con autovalore E. Pertanto deve essere

)()()( kkkP rKrrU

Applicando di nuovo UP, deve essere anche (rk) = K (-rk) ,

)()()( kPkPkP rUErHUrUH poichè

H(rk) = E (rk)

)()( kk rKr

Da cui segue che K= ±1. Quindi la funzione d’onda del deutone è anche un’autofunzione della parità.

Proprietà generale: le funzioni d’onda di sistemi nucleari hanno definite proprietà di trasformazione rispetto all’inversione spaziale.

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127

Le funzioni d’onda di sistemi nucleari hanno definite proprietà di trasformazione rispetto all’inversione spaziale. Questo implica che il momento di dipolo di un nucleo è zero

3*1 rdzE

Sotto inversione spaziale * non cambia segno, mentre z cambia. Quindi E1-E1 per cui E1=0

La condizione di non degenerazione di è essenziale. Consideriamo ad esempio, l’hamiltoniana di una particella libera H = p2 / 2m. Le autofunzioni (onde piane) = exp(±ipx/h) sono degeneri poichè hanno lo stesso autovalore E = p2/2m.

H commuta con UP, mentre d’altra parte le onde piane non hanno una parità definita.

// xpixpi ee

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128

Per gli stati del deutone abbiamo trovato che è caratterizzato dai numeri quantici J, mJ e la parità.

H ed S non commutano. Tuttavia, l’hamiltoniana corrrispondente al potenziale

1232121 )()()( SrVrVrV

è simmetrica rispetto allo scambio degli spin. Considerazioni simili a quelle sulla parità:

gli stati di spin devono essere simmetrici (corrispondenti a S=1) o antisimmetrici (corrispondenti a S=0) rispetto allo scambio delle coordinate di spin

l’autovalore di S2 è un buon numero quantico

mS non è un buon numero quantico (possiamo avere sovrapposizioni di diversi stati di tripletto con diverso mS)

Completamento della discussione sugli stati del deutone

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129

Mixing di stati di momento angolare orbitale diverso Poichè H e L non commutano a causa del potenziale tensoriale, lo stato del deutone in generale può essere una sovrapposizione di stati di L diverso.

Poichè L e UP commutano, un autostato del momento angolare (L2,Lz) è anche un autostato della parità. Utilizzando coordinate polari sferiche abbiamo visto che la funzione d’onda corrispondente a un definito momento angolare orbitale ha la forma

),()(

mYrR

Sotto parità

immim ee

rr

)1(

-coscos

,

immmm eP

m

mY )(

)!(4

)!)(12()1(),(

L’espressione esplicita delle funzioni sferiche è

Autostato di L2 e Lz

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130

Abbiamo per m = 0 il caso speciale

A seconda del grado L, il polinomio di Legendre è o pari o dispari

Vediamo quindi che sotto inversione spaziale

Introduciamo gli operatori di innalzamento e abbassamento del momento angolare

)(cos4

12),(0

PY

)()1()( zPzP

),(),(

,

1

mm

yx

YYL

iLLL

Poichè L communta con UP, anche L commutano con la parità e quindi in generale sotto inversione spaziale

),()1(),( 00 mm YY

),()1(),( mm YY

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131

Poichè L e UP commutano e poichè UP e H commutano, possiamo avere o sovrapposizione di stati di L pari o sovrapposizione di stati L dispari.

non si possono mescolare stati L pari con stati L dispari.

Il deutone ha J=1 e consiste essenzialmente dello stato 3S1 in presenza di forze centrali.

In presenza del potenziale tensoriale consideriamo quindi lo stato 3S1+3D1, cioè una sovrapposizione di stati L=0 e L=2.

consistente col momento magnetico osservato.

Quindi la parità di uno stato di momento angolare orbitale è

dispari 1

pari 1)1(

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132

Il momento magnetico del deutoneIl momento magnetico del deutone riceve un contributo dai momenti magnetici intrinseci del protone e del neutrone, e un contributo dovuto al momento angolare orbitale del protone.

La componente intrinseca è

Il moto orbitale del protone forma (classicamente) una spira di corrente che dà luogo a un momento magnetico orbitale

Poichè protone e neutrone hanno sostanzialmente la stessa massa, il momento angolare orbitale del protone Lp è metà del momento angolare orbitale totale

83.3

58.5

,

,

,,

ns

ps

Npnspps

g

g

SgSg

1 , LNpL gLg

totp LL

2

1

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133

Il momento magnetico totale è dunque

Il momento angolare totale è

Npnspps LSgSg

2

1,,

LS

LSSJ np

JmJmJJJJ zzz ),1(22

Immaginiamo di eseguire misure lungo l’asse z. La misura del momento angolare dà

L’asse z può essere definito ad esempio da un campo magnetico uniforme. In tale campo l’energia dipende da mj

e J non sono allineati

NjJ BmgBE

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134

La misura è fatta in uno stato in cui J è massimalmente allineato con z: assumiamo (classicamente) che z sia la proiezione di su J

Il momento magnetico misurato è per definizione la sua proiezione massimale sull’asse z definito dalla direzione del campo magnetico con mj=J

Jm

jj

jz

JmJzJmJ

ˆ

,ˆ,

J

J

J

J

J

J zz

proietta su J ...

... quindi J su z

Quindi

Jm

j

Jmjj

Jjj

jmz

)1(ˆ

jmJ

jjJ

jz

)1(2

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135

Essendo J=1 per il deutone

N

Jm

nnspps

Jm

j

j

JLSgSg

J

2

1

2

1

2

1

,,

Usiamo e scriviamo l’operatore come

Ma gli spin del protone e del neutrone sono allineati (per dare S=1) per cui,

JSJS np

il secondo termine deve dare zero.

SSS np

Nnpnspsnsps LSSggSgg

2

1

2

1

2

1,,,,

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136

Quindi per il deutone possiamo scrivere effettivamente

Trucco per i valori di aspettazione. Poichè

Quindi

SLSLSLSLJ

JJJ

2

)1(

222

2

Nnsps JLSgg

,,4

1

SLJ

2222222

222

2

1

2

12

1

SLJSSLJSSLSJS

SLJSLLLJL

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137

Possiamo scrivere i momenti magnetici corrispondenti a L=0 e L=2 (J=1, S=1)

Il momento magnetico osservato del deutone è

1 , 221

31

3 baDbSad

NNnsps

NNnsps

ggD

ggS

310.034

1

880.02

1

,,13

,,13

Nd 857.0

Assumiamo quindi che la funzione d’onda del deutone sia una combinazione lineare di stati S e D

Possiamo quindi aggiustare i coefficienti in modo da render conto del momento magnetico osservato

132

1321857.0 DbSbNd

b2=0.04 o una miscela con onda D al 4% spiega il momento magnetico!

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138

Lo stato del deutone può essere L=0 o L=2. In entrambi i casi Stot=1 e Sz=1. Si può mostrare che

Il potenziale tende ad allineare r con z modificando la densità del sistema momento di quadrupolo positivo

0Q

)1cos3)((

1,11,1)(1,11,12

12

rV

SSSSSrVSSVSS

T

ztotztotTztotTztot

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139

SATURAZIONE DELLE FORZE NUCLEARI E FORZE DI SCAMBIO

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140

Finora abbiamo considerato delle funzione Vi(r) attrattive a tutte le distanze e indipendenti dal momento angolare.

Consideriamo un nucleo con A nucleoni. La sua energia totale sarà K + U, dove

U = energia potenziale. Per un potenziale attrattivo fra ciascuna coppia di nucleoni

Saturazione

f(r) = funzione della distanza media fra i nucleoni

)(2

)1(rf

AAU

K = energia cinetica. Se immaginiamo i nucleoni come un gas di fermioni in una sfera di raggio R

2

3/5

R

AK

Per grandi valori di A, E tende ad essere dominata da U per cui ci aspetteremmo che l’energia di legame cresca come A2 (o potenze maggiori).

D’altra parte si osserva che l’energia di legame dei nuclei cresce come A. Questo fatto sembra quindi implicare una saturazione della forza nucleare:

Una particella interagisce solo con un numero limitato di altre particelle.

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141

Inoltre possiamo stimare l’energia dello stato fondamentale col metodo variazionale minimizzando

raggio d’azione della forze nucleari

rd

rdH3

3

*

*

Se usiamo come funzioni d’onda onde piane che si propagano nella sfera di raggio R che rappresenta il nucleo, allora si trova che

R

indipendentemente da A. D’altra parte di osserva invece che i raggi nucleari crescono come

3/1AR

Questa discrepanza è di nuovo una conseguenza del fatto che il potenziale tende a tenere troppo unite le particelle.

E’ invece necessario un potenziale che impedisca alle particelle di avvicinarsi troppo. Abbiamo alcune possibilità:

1. Potenziale repulsivo a piccole distanze (lo investigheremo più avanti).

2. Forze di scambio.

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142

Scriviamo la funzione d’onda n-p nella forma (r1,s1,r2,s2) (1,2). Analogamente il

potenziale V(r1,s1,r2,s2) V(1,2). Il valore di aspettazione è

Forze di scambio

Tuttavia, anzichè V (detto anche potenziale di Wigner) possiamo considerare un operatore dato dal prodotto di V per uno dei seguenti operatori

23

13 )2,1()2,1()2,1(* rdrdVV

),,,(),,,(

),,,(),,,(

),,,(),,,(

12212211

21122211

11222211

srsrVsrsrVP

srsrVsrsrVP

srsrVsrsrVP

B

M

H

VPH VH interazione di Heisemberg: scambia le particelle sia le coordinate spaziali che di spin

VPM VM interazione di Majorana: scambia le coordinate spaziali delle particelle

VPB VB interazione di Bartlett: scambia le coordinate di spin delle particelle

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143

Forza di Majorana. Lo scambio delle coordinate spaziali equivale a r -r. Ma sotto inversione spaziale

Per cui l’interazione di Majorana è

)1(

VVM)1(

Potenziale indipendente dallo spin che cambia segno a seconda che L sia pari o dispari.

Forza di Bartlett. Scambio delle coordinate di spin:

stato di singoletto di spin antisimmetrico il segno cambia stato di tripletto di spin simmetrico il segno non cambia

Quindi

1)1( S

Per cui l’interazione di Bartlett è

VV SB

1)1(

Potenziale che ha segno opposto per stati S = 0 e S = 1. L’interazione nucleare non può essere di Bartlett pura.

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144

Per due particelle abbiamo

Per cui possiamo scrivere l’interazione di Bartlett come

0 3

1 121 S

S

Forza di Heisemberg. Poichè in questo caso vengono scambiate sia le coordinate spaziali che quelle di spin, abbiamo

0

1 )1(

2

121 SV

SVVVB

VV SH

1)1(

Potenziale che cambia segno a seconda che L+S sia pari o dispari:

VVVVV

PPSS

H

1313stato

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145

Per due nucleoni abbiamo

0 3

1 121 T

T

e possiamo scrivere

Infatti questa cambia segno a seconda che lo stato di isospin sia simmetrico o antisimmetrico, che equivale a dire, in base al principio di Pauli generalizzato, a seconda che (r1,s1,r2,s2) sia antisimmetrica o simmetrica rispetto allo scambio delle coordinate spaziali e di spin.

VVH )1(2

121

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146

La differenza fra l’interazione n-p in 3S1 e 1S0 può spiegarsi assumendo

- ~ 25% interazione di Heisemberg o Bartlett

- ~ 75% interazione di Wigner o Majorana

Forze di scambio e saturazione

L’interazione di Bartlett non porta a saturazione. Infatti tende ad allineare gli spin e nei nuclei pesanti l’energia di legame sarebbe A2.

Si può mostrare invece che sia l’interazione di Majorana che di Heisemberg, cambiando segno in stati di L pari o dispari, danno entrambe luogo a saturazione.

L’interazione di scambio predominante sembra essere quella di Majorana.

Fino al nucleo 4He la saturazione non dovrebbe manifestarsi perchè possiamo accomodare tutti i nucleoni in onda S (sia i 2 protoni che i 2 neutroni in singoletto di spin).

In effetti, l’energia di legame cresce da D, ad 3H e ad 4He consistente con l’assunzione che in D abbiamo 2 particelle e un legame , in 3H abbiamo 3 particelle e 3 legami, in 4He abbiamo 4 particelle e 6 legami più legami ci sono maggiore è l’energia di legame.

Se aggiungiamo un quinto nucleone, deve essere necessariamente in onda P. Il segno del potenziale cambia per cui non risulta legato agli altri saturazione. In effetti 5He e 5Li sono entrambi instabili.

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147

Lo scattering n-p ad alta energia (100 MeV) dimostra l’esistenza delle forze di scambio.

L’ampiezza di scattering nell’approssimazione di Born nel centro di massa è

Evidenza sperimentale delle forze di scambio

rderVem

f rkirki if

3

2 )(

2)(

m = massa ridotta

r = r1 – r2

V(r) a corto range: l’integrale ha un valore non nullo solo per

0 fi kk Scattering in avanti: ci aspettiamo di

osservare un (solo) massimo a ϑ~0

)neutrone(CMS

d/d

altrimenti l’esponenziale oscilla così rapidamente da dare mediamente un risultato nullo

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Tuttavia la sezione d’urto osservata presenta un massimo anche per ϑ ~ 180o

corrispondente a neutroni che rinculano indietro.

)neutrone(CMS

d/d

Se ci fosse una forza di scambio di Majorana, allora r va scambiato con –r e

rderVem

rdePrVem

f

rkirki

rkiM

rki

if

if

32

32

)(2

)(2

)(

Allora f(ϑ) è grande per ki + kf ~ 0 scattering del neutrone indietro (e di p in avanti)!

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149

La sezione d’urto a 100 MeV (la prima ad essere misurata) presenta due massimi simili. Questo suggerì una miscela di forze ordinarie e di Majorana in parti uguali nota come interazione di Serber,

VSerber è attrattivo per L pari e zero per L dispari. Questo implica che la distribuzione angolare è data da

n p

n

p

ϑInterazione diretta

n p

p

n

ϑInterazione di scambio

)1)(1(

4

11 2121

VVSerber

2

pari

2 )(cos112

)P)(e( i

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150

Poichè PL(cosϑ) è pari per L pari, abbiamo infine, come richiesto dalle osservazioni sperimentali a 100 MeV

Tuttavia, misure a energie maggiori mostrano che il massimo a 180o aumenta progressivamente per cui anche il peso delle forze di scambio aumenta rispetto a quello delle forze ordinarie.

d

)(d

d

)(d

)neutrone(CMS

d/d

Inoltre, dati di scattering p-p mostrano come anche gli stati L dispari contribuiscano.

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151

SCATTERING AD ALTA ENERGIA: ALTRE CARATTERISTICHE

DELL’INTERAZIONE NUCLEARE

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152

Gli elettroni atomici sono soggetti a un accoppiamento spin-orbita derivante dall’interazione degli spin elettronici col campo magnetico dell’atomo

I nucleoni sono soggetti ad un accoppiamento spin-orbita derivante dall’interazione del loro spin e del momento angolare orbitale.

Si ha evidenza di un termine di spin-orbita dalla polarizzazione dei nucleoni scatterati

Polarizzazione: numero di nucleoni con spin up N() diverso dal numero di nucleoni con spin down N()

Una forza dipendente dal momento può essere rappresentata da un termine di spin-orbita nel potenziale

Potenziale spin-orbita

- P = 1 100 % polarizzazione - P = 0 assenza di polarizzazione

SLrVSO

)(

)()(

)()(ionepolarizzaz

NN

NN

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153

Abbiamo 3 possibilità:

(i) il nucleone del fascio ha spin , il nucleone bersaglio ha spin , lo spin totale è S = 1

Osserviamo la polarizzazione del nucleone scatterato quando fascio e bersaglio non sono polarizzati

Assumiamo

Nucleone 1: L = r x p nel piano V > 0 repulsivo

Nucleone 2: L = r x p fuori dal piano V< 0 attrattivo

SLrVV SO

)(

negativo SL

positivo SL

Tutti gli spin incidenti su spin (bersagli) sono deflessi nella stessa direzione a causa del potenziale spin-orbita

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154

(ii) il nucleone del fascio ha spin , il nucleone bersaglio ha spin , lo spin totale è S = 1

Nucleone 1: L = r x p nel piano V > 0 attrattivo

Nucleone 2: L = r x p fuori dal piano V< 0 repulsivo

positivo SL

negativo SL

L’interazione spin-orbita deflette la componente di spin del fascio incidente a sinistra e la componente di spin del fascio incidente a destra

Abbiamo polarizzazione

(iii) il nucleone del fascio ha spin o , il nucleone bersaglio ha spin o , lo spin totale è S = 0

non c’è deflessione a causa dell’accoppiamento spin-orbita0SL

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155

Qualunque singolo nucleone che passa attraverso l’interno di un nucleo incontrerà in media un ugual numero di nucleoni con spin e spin , per cui l’interazione spin-orbita complessiva è nulla.

Tuttavia, un’interazione di spin-orbita non nulla si può avere per quei nucleoni che passano vicino alla superficie del nucleo

L’effetto si osserva soltanto quando l’energia del fascio incidente è abbastanza alta da poter avere L > 0

La polarizzazione cresce con l’energia

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156

A 300 MeV lo spostamento di fase S diventa negativo forza repulsiva

Classicamente

Il nocciolo repulsivo del nucleone incidente range della forza nucleare

Rr

RrRV

RR

V core

core

0

0

m

pERpL lab 2

,2

max

Per Elab = 300 MeV abbiamo p 1.7 fm-1. Con Lmax 1 troviamo

fm 6.0core R

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157

dove in generale ciascun termine Vi (i = C, LS, ecc.) è funzione delle distanze e velocità relative, del momento angolare orbitale e isospin,

Riassunto sui potenziali fenomenologici

LLLLQ

prSL

ppprrr

122112

21

2121

2

12

1

)(2

1 ,

1221 1221 QVppVSVVSLVVV LLpTLSCNN

Riassumendo, la forma più generale del potenziale nucleone-nucleone è

21),,(),,( LprVLprVVi i

oi

Inoltre abbiamo

parte “isoscalare” parte “isovettoriale”

operatore quadratico di spin-orbita

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158

TEORIA MESONICA

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159

L’idea della forza mediata dallo scambio di particelle

n

p

scattering atteso

n

p

Una possibile spiegazione si ha se assumiamo che durante l’urto una particella carica venga scambiata fra protone e neutrone, cosicchè il neutrone incidente diventa un protone e il protone diventa un neutrone.

Abbiamo visto che le misure di scattering n-p ad alte energie evidenziano, oltre un massimo a piccoli angoli, anche un massimo pronunciato a 1800.

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160

Poichè il processo spontaneo di creazione di una particella “virtuale” viola la conservazione dell’energia, vale la relazione di indeterminazione

tE

dove E = mc2 è l’energia richiesta per creare la particella (trascurando l’energia cinetica ). Se la particella si muove alla velocità della luce, allora t R / c cosicchè otteniamo il range

2mc

cR

lunghezza d’onda Compton della

particella

Per ottenere un range di circa 2 fm la massa deve essere circa 100 MeV (hslashc = 200 MeV fm)

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161

In elettromagnetismo, i fotoni, particelle di massa nulla, soddisfano l’equazione di campo (equazione di Poisson)

Scambio di particelle di massa non nulla

)()()( )3(2 rerr

La soluzione di questa equazione si ottiene integrando sul volume

222 mpE

Possiamo ricavare un’equazione d’onda relativistica per una particella di massa non nulla a partire dall’invariante

r

er

1

4)(

Operando le sostituzioni

)1 ,1( ,

cipt

iE

Questo porta all’equazione d’onda

02

222

t

m

Equazione di Klein-Gordon

Equazione del moto della particella libera

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162

Consideriamo la soluzione in condizioni statiche per cui /t = 0.

In elettromagnetismo le cariche elettriche sono le sorgenti del campo elettromagnetico (i fotoni). In analogia con l’elettromagnetismo, supponiamo che un nucleone sia sorgente di queste particelle di massa m possiamo porre

Consideriamo un nucleone di massa infinita fisso nell’origine

r

egr

mr

4

)(

La soluzione di questa equazione è il potenziale di Yukawa

)()( 22 xxgm

)()( )3(22 rgrm

A causa della forma esponenziale, diretta conseguenza della massa non nulla delle particelle, questo potenziale ha il desiderato range finito

MeV 138per fm 4.11

mm

R

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163

Questa stima è abbastanza piccola: il pione comincia a dominare proprio oltre questo range. Applicando un fattore 3 o 4 si ottiene una stima più realistica.

L’energia di interazione con un secondo nucleone posto nel campo del primo è

Possiamo valutare l’ordine di grandezza della costante di accoppiamento forte g, considerando la sezione d’urto di interazione nucleone-nucleone. Abbiamo

r

egU

rdrrrg

rdgrdU

mr

4

)'( )'(

2

33

33

L’integrale è

rdr

egemqf

rmrqi

N

3

-2

44

1)(

22

2 1

4)(

mq

gmqf N

propagatore del campo bosonico

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164

Assumiamo che la sezione d’urto totale (a bassa energia q 0) sia

D’altra parte

2

22 44)(

m

Rdqf

L’ordine di grandezza della costante di accoppiamento è dunque

224

2222

2 222

2222

4

)/2(1

4

4 cos)(

2/sin44)(

mmkm

mgddqf

mq

mgqf

N

N

137

1

41.0

4

22

e

m

mg

N

come ci aspetta dal fatto che a r = 1/m l’interazione nucleare fra protoni deve essere molto maggiore della repulsione coulombiana

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165

Il potenziale che abbiamo ricavato descrive l’emissione e l’assorbimento di un pione neutro. Corrisponde quindi ai processi

Mesoni carichi e neutri. Teoria simmetrica

Le forze di scambio indicano però che si può avere anche emissione e assorbimento di pioni carichi

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166

Dobbiamo includere anche i pioni carichi. Introduciamo quindi tre campi e

modifichiamo l’equazione di Klein-Gordon (abbiamo un’equazione per ciascun campo)

)()( )3(22 rgrm

sono operatori che agiscono sulla funzione di isospin del nucleone.

Quando viene scambiato un pione neutro (campo 3), il nucleone non cambia per cui 3 deve trasformare un protone in un protone o un neutrone in un neutrone:

1

0 ,

0

1 ,

3

3

nnn

ppp

Possiamo quindi porre

10

013 z

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167

Con 1 e 2 dobbiamo rappresentare l’emissione (assorbimento) di pioni positivi e negativi nei processi

npn

pnp

c

c

222

111

,0

,0

Gli operatore 1 e 2 devono quindi trasformare il neutrone in un protone e viceversa. Poniamo quindi

Abbiamo visto già che le combinazioni lineari (x ± iy)/2 scambiano protoni con neutroni e viceversa, per cui poniamo

.01

00

2

,00

10

2

222

111

ci

c

ci

c

yx

yx

solo i protoni emettono +

solo i neutroni emettono -

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168

Restano da fissare le costanti c1 e c2. Richiediamo che sia uguale a

2222zyx

Poichè

Troviamo quindi

.2

,2

2

1

c

c

23

22

21

22

22

21

222

21

23

22

21 22 z

yx cccc

Questa scelta assicura che i mesoni carichi (che possono essere emessi solo da un tipo di nucleoni per ogni carica) siano legati ai nuclei altrettanto fortemente dei neutri (che possono essere emessi sia da neutroni che da protoni).

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169

Le soluzioni delle tre equazioni di Klein-Gordon sono

r

egr

mr

4

)(

L’energia di interazione fra un nucleone b posto nel campo di un nucleone a è

ba

mr

mr

ba

ba

r

egU

rdrrr

eg

rdU

4

)'(4

2

332

3

Qui è uguale, per come abbiamo fissato le costanti di di normalizzazione a

babababa 332211

zbzaybyaxbxa 21

scalare nello spazio dell’isospin invarianza di carica rispettata

Problema: ab ha segno positivo in tripletto e negativo in singoletto di isospin. Quindi nello stato fondamentale del deutone, che ha T = 0, avremmo una forza repulsiva!

la teoria non funziona!

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170

Consideriamo una reazione come

La parità intrinseca

La funzione d’onda dello stato iniziale i e dello stato finale i saranno caratterizzate da una certa parità,

npnp

fifi

)1( ,)1(

La conservazione della parità implica che la parità dello stato finale deve essere uguale alla parità dello stato iniziale

fi

Tutto ciò è basato sulla definizione della legge di trasformazione di una funzione d’onda UP(rk) = (-rk). Adesso generalizziamo questa definizione in

)()( intr kkP rrU

dove

np intr Prodotto di parità intrinseche di protone e neutrone

1 ,1 np

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171

La parità dello stato iniziale e finale diventano

Tuttavia, in fisica delle particelle però possono aver luogo reazioni in cui si ha creazione o distruzione di particelle. Ad esempio

finpfnpi

)1( ,)1(

In questo caso la condizione di conservazione della parità è

La condizione di conservazione della parità sopra non viene modificata perchè le parità intrinseche nello stato iniziale e finale sono le stesse e quindi si cancellano.

0 npnp

finpnp

)1()1( 0

Le parità intrinseche del protone e del neutrone si cancellano come prima, ma la parità intrinseca del pione è osservabile e a priori può essere sia +1 che -1.

Nella reazione di scambio carica nppp

Le parità intrinseche dei nucleoni non si cancellano possiamo assegnare una parità intrinseca a tutte le particelle, ma alcune di queste devono essere fissate per definizione

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172

La parità intrinseca dei pioni (carichi) può essere determinata studiando la reazione

nnDπ

Pioni lenti vengono catturati dal deuterio in un orbitale K in onda S (l = 0). Il momento

angolare dello stato iniziale è quindi

1010 DDπJSJ

La conservazione del momento angolare implica che il momento angolare dello stato finale è

1 nnnn SJ

Si è soliti assumere per definizione

1

1

n

p

Scelta naturale legata alla simmetria di isospin: p ed n diversi stati di carica della stessa particella

Se Ln = 0 allora il principio di Pauli detta che gli spin siano antiparalleli e Jnn non può essere 1. Quindi deve essere Ln = 1.

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173

Poichè nella reazione la parità è conservata, la parità dello stato finale è

Concludiamo quindi che, essendo Ln = 1,

Il pione ha parità intrinseca negativa! – è una particella pseudoscalare.

La parità dello stato iniziale è

πnpπDπDπ

π)( 1

πDπnnn

n)( 12

11 n)(

π

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174

L’equazione di Poisson di un dipolo elettrico nell’origine è

Il potenziale viene ottenuto da

Interazione del mesone pseudoscalare col nucleone

)(

)()(

)()()()(

)3(

)3()3(

)3()3(2

rde

d

rdred

rdrerr

rd

e

rdrrr

de

rdrr

rr

1

4

')'('

1

4'

'

)'(

4

1)( 3)3(3

L’accoppiamento fra pione pseudoscalare e nucleone può essere descritto correttamente solo con la teoria di Dirac facendo uso dell’operatore 5.

Qui svilupperemo un’approssimazione non relativistica basata su un’analogia con l’elettromagnetismo.

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175

Torniamo adesso le equazioni di Klein-Gordon

)'()( rrm

fr

matrice di spin del nucleone

è una quantità pseudoscalare, interpretabile come un dipolo magnetico dall’analogia con l’elettrostatica, che tiene conto del fatto che i nucleoni hanno spin.

Sfruttando l’analogia con l’elettrostatica per la soluzione del potenziale, abbiamo la soluzione delle equazioni di Klein-Gordon

r

e

m

fr

rm

)(

)( 22 rm

Poichè (r) è una quantità pseudoscalare, anche deve essere pseudoscalare.

Poniamo

08.04

2

c

f

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176

L’energia di interazione fra un nucleone in r2 nel campo pionico generato da un altro nucleone posto in r1 è

e integriamo su tutto lo spazio. In questo modo arriviamo al potenziale di scambio di un pione

Sostituiamo il campo pionico

rdrrm

frdU

32122

312 )(

rdrrrr

e

m

fU

rrm

rr

32

)3(

1221121 )(

1

4

121212

2

r

e

m

fU

rm

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177

Facendo agire gli operatori gradiente su exp(-mr)/r arriviamo al risultato finale

stati spazialmente simmetrici (ad. es. L=0)

r

e

rmrmS

rmr

emfU

rm

rm

2212

32121

22

331

)(4

34

Il termine

r

e rm

2121

Dà luogo a una potenziale centrale di scambio a causa del fattore (12)(12) . Inoltre

0 ,1

1 ,0per 32121 TS

TS

Quindi la forza centrale prevista negli stati 3S e 1S è la stessa ed è attrattiva.

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178

In modo più completo

stati spazialmente simmetrici

La parte centrale di U è attrattiva in stati pari e repulsiva in stati dispari.

Il termine

1per 1))((

0per 9))((

0 ,1

1 ,0per 3))((

2121

2121

2121

TS

TS

TS

TS

È un interazione tensoriale col segno corretto per spiegare il momento di quadrupolo del deutone.

stati spazialmente antisimmetrici

21221

12

221221

3

331

r

rrS

r

e

rmrmS

rm

E’ presente anche un termine di contatto (r). Tuttavia, prima che diventi importante, entrano in gioco altre componenti repulsive dell’interazione.

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179

Mesoni … diamo uno sguardo alla tavola del Particle Data Group (PDG)

Page 180: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

180

Page 181: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

181

Pseudoscalari

JP=0-

scalari

JP=0+

vettoriali

JP=1-

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182

I mesoni sono stati legati formati da un quark e un antiquark. Consideriamo i flavor di quark più leggeri u (up), d (down), s(strange).

Come il protone e il neutrone, i quark up e down formano un doppietto di isospin 1/2

Mesoni pseudoscalari e vettoriali

1

0 ,

0

1 du

eQ3

2 u eQ

3

1 d carica elettrica

Gli antiquark anti-up e anti-down formano un altro doppietto di isospin

1

0 ,

0

1 ud

e Qd 3

1 eQu 3

2 carica elettrica

Il quark s ha isospin zero, ma possiede un numero quantico detto stranezza

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Combinando un quark (up o down) con un antiquark (anti-up o anti-down) possiamo formare stati di isospin 1 oppure 0. Fra questi abbiamo i pioni (tripletto di isospin) e il mesone (singoletto di isospin)

02

100

02

101

111

111

/

0

uudd

uudd

du

du

eQTT z

I pioni e il mesone sono pseudoscalari. La parità del sistema quark-antiquark è dunque

)( )1()1(1 1qqqq

Questo implica che il momento angolare orbitale è nullo. Inoltre, poichè sia i pioni che la hanno spin nullo, gli spin del quark e antiquark si combinano in un singoletto di spin.

0PJ

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184

Consideriamo adesso anche il quark quark s (strange). Possiede un numero quantico detto stranezza. Possiamo combinare i flavor up, down e strange in una simmetria più ampia di quella di isospin SU(2)

Simmetria SU(3)

Si possono formare 9 stati (un ottetto e un singoletto di SU(3))

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185

In modo analogo possiamo costruire 9 mesoni vettoriali quando la coppia qqbar si trova in uno stato di spin pari a uno.

Mesoni vettoriali

)(0* sdK )(* suK

)( ud )( du

)(* usK )(0* dsK

0

ss

dduu

2

1

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186

Generalizzazione: interazione mediata dallo scambio di vari mesoni anche vettoriali e scalari oltre che pseudoscalari.

One boson exchange potential (OBEP)

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187

Lungo range

Riassunto: le parti più importanti della forza nucleare

Forza centraleRange intermedio

Corto range

Forza tensoriale:

Forza spin-orbita:

Scambio di due pioni correlati in uno stato di momento angolare totale zero

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188

La forza nucleare alla luce della QCD

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189

La “forza forte” fondamentale è fra quark e non fra nucleoni!

Se i nucleoni non si sovrappongono, cosa succede fra di essi?

Si ha solo un’interazione residua!

Ci sono altre forze residue in natura, ad esempio la forza di Van der Waals fra due atomi neutri

Scambio di due fotoni: interazione dipolo-dipolo

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190

Analogamente, i quark colorati in un nucleone si combinano in uno stato senza colore. In prima approssimazione un nucleone appare neutro dal punto di vista dell’interazione forte così come un atomo appare neutro dal punto di vista dell’interazione elettromagnetica.

L’analogia perfetta della forza di Van der Waals corrisponde allo scambio di due gluoni

Tuttavia questa idea non può essere vera perchè creerebbe una forza di range infinito (i gluoni sono senza massa), mentre la forza nucleare ha range finito.

Esiste qualcos’altro che può funzionare nel caso di due nucleoni che non si sovrappongono?

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191

Lo stesso ma in termini più professionali

Ma se affermiamo che stiamo usando la QCD, allora dobbiamo calcolare questo vertice in termini di scambi di quark e gluoni. Buona fortuna!

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192

Quando due nucleoni si sovrappongono, abbiamo un problema a sei quark con interazioni non perturbative fra i quark (scambi gluonici non perturbativi). Un problema formidabile!

Attualmente sono in corso tentativi di calcolare questa interazione con la formulazione della QCD su reticolo.

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193

Forze nucleari:

1. Teoria elementare del nucleo – H. Bethe e P. Morrison

2. Nuclei e particelle – E. Segrè

3. Introduzione alla fisica nucleare - Alberico

4. The meson theory of nuclear forces - Machleidt (adv. nucl. phys. 19 (1989) 189

Meccanica quantistica, teoria dello scattering:

1. Quantum mechanics - Sakurai

2. Quantum physics - Gasiorowicz

Letture

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194

Come abbiamo visto, due nucleoni possono essere in uno dei tre stati di isospin T=1 oppure in singoletto di isospin T = 0.

zzzz tttttttt 22112211 ,,,;,

Possiamo ruotare lo stato di isospin di ciascun nucleone tramite l’operatore

L’esponenziale può essere sviluppato in modo da ottenere

Dove T è l’isospin totale

2/2/21

21),(),( nini eenDnD

ruota |t1,t1z> ruota |t2,t2z>

)exp(

),(),( 2/)11(21

21

Tni

enDnD ni

Vogliamo adesso ruotare simultaneamente un sistema di due nucleoni

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195

zzNzzN ttttVttttV 22112211 ,;,,;,

e il valor medio rispetto agli stati ruotati

L’invarianza dalla carica significa che il valore di aspettazione non cambia se effettuiamo una rotazione. Quindi

Questo implica che VN commuta con l’operatore rotazione e quindi in definitiva che

Possiamo definire l’invarianza dalla carica nel modo seguente. Consideriamo il valor medio del potenziale nucleare rispetto al dato stato di isopin

zzTni

NTni

zz

RzzNzzRR

tttteVetttt

ttttVttttH

22112211

22112211

,;,,;,

,;,,;,

TniN

TniNNRN eVeVVV

0, TVN

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196

Scattering p-p. E’ presente sia l’interazione coulombiana che forte. Espressione teorica di d/d per lo scattering p-p

2/cos2/sin

2/tanlncos

2/cos

1

2/sin

1

4

1

4

22

2

4

42

22

T

e

d

d

scattering Rutherford

termine classico Rutherford

termine di interferenza

correzione per due particelle identiche

Scattering Mott

2/cos

2/coslncos

2/sin

2/sinlncossin

22

20

2

20

0

Termini di interferenza fra parte coulombiana e nucleare

02

2sin

4

potenziale nucleare

T= energia cinetica nel lab = angolo di scattering nel c.m.s. = (e2/4)-1 ( = v/c) 0=spostamento di fase L = 0

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197

I mesoni sono stati legati formati da un quark e un antiquark. Consideriamo i flavor di quark più leggeri u (up), d (down), s(strange) aventi carica elettrica

Mesoni pseudoscalari

1

0 ,

0

1 du

eQeQeQ3

1 ,

3

1 ,

3

2 sdu Gli anti-quark hanno carica

opposta

Gli antiquark anti-up e anti-down formano un altro doppietto di isospin

1

0 ,

0

1 ud

e Qd 3

1 eQu 3

2 carica elettrica

Il quark s ha isospin zero, ma possiede un numero quantico detto stranezza

Come il protone e il neutrone, i quark up e down formano un doppietto di isospin 1/2

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198

A grandi distanze l’influenza del campo è così debole che la funzione d’onda mantiene la sua forma originale salvo che per la comparsa dello spostamento di fase

In particolare la funzione d’onda per L = 0 sarà data da

e

Poichè l + n producono lo stesso valore, la fase è determinata nell’intervallo -/2,+/2

o 0-

)(cos)2/sin(

P

kr

kr

kr

kr )sin(0

k

krrru

)sin()( 00

Interpretazione degli spostamenti di fase

Page 199: 1 La forza forte Tutte le interazioni fra particelle possono essere spiegate in termini di 4 forze fondamentali: elettromagnetica, debole, forte e gravitazionale.

199

Nell’approssimazione più semplice consideriamo un range r0 nullo. Allora

Essendo (E = energia nel CMS)

Ricaviamo

222

22 / ,/ BmkEmk NN

Poichè l’energia cinetica del neutrone nel sistema del lab è T = 2E, otteniamo infine la sezione d’urto in funzione di T

22

222

4

/1

4

kkak

BEmN

14 2

BTmN

2/

14 2

~2.4 barn a bassissima energia

T (MeV)

ba

rn)

DRk

a 2

1

raggio del deutone = 4.3 fm