1 IL PROGETTO POLICORO ATTRAVERSO I GESTI CONCRETI.
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IL PROGETTO POLICORO IL PROGETTO POLICORO ATTRAVERSO ATTRAVERSO
I GESTI CONCRETII GESTI CONCRETI
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SCELTE SCELTE IRRINUNCIABILIIRRINUNCIABILI
1. restare nella comunità comunità e coinvolgerla in continuità
2. riscoprire il valore dei segnisegni
3. valorizzare il protagonismo dei giovanigiovani
4. tenere alta l’attenzionealta l’attenzione su questioni, tempi e segni che vanno assunti e decifrati
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1. RESTARE NELLA 1. RESTARE NELLA COMUNITA’COMUNITA’
gesti concreti di solidarietàgesti concreti di solidarietà
l’impegno delle Chiese particolariChiese particolari
a sostenere l’avvio di nuove attività produttive da parte dei giovani
per far crescere i segni di speranzasegni di speranza
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LE CHIESE PARTICOLARILE CHIESE PARTICOLARI
comunità diocesanacomunità diocesana: protagonista dell’azione pastorale
progetto di Chiesa: non una non una delegadelega, ma l’impegno a• restituire corresponsabilità • rendere conto del proprio operato e
della propria responsabilità• offrire strumenti concreti
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UN IMPEGNOUN IMPEGNO
comunicazione e coinvolgimentocomunicazione e coinvolgimento NEL QUOTIDIANO
CONTRO:• la solitudine degli operatori • l’estraneità di molti
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LA SOLIDARIETA’LA SOLIDARIETA’
promuovere per rendere liberiliberi cercare la giustiziagiustizia coinvolgerecoinvolgere sempre nuove risorse costruire reti di corresponsabilità corresponsabilità
fratellanza e reciproco sostegno impegno quotidiano di prossimità
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2. IL VALORE DEI SEGNI2. IL VALORE DEI SEGNI
NONNON fare, “marchiare”, garantire imprese…
OBIETTIVO: far crescere i segni di speranza
MA PORRE DEI MA PORRE DEI SEGNISEGNI
manifestaremanifestareprovocare provocare
cambiamentocambiamento
distinguersdistinguersii
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PER UN CAMMINO PER UN CAMMINO EDUCATIVOEDUCATIVO
1.1. rileggererileggere le esperienze nel vissuto della comunità
2.2. coglierecogliere altri segni di speranza
3. educare a condividere condividere altri segni
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3. I GIOVANI PROTAGONISTI
servireservire formazione sostegno valorizzazione accompagnamento, cura
riconoscerericonoscere come portatori di risorse
liberareliberare: arricchire di consapevolezza e responsabilità personali e comunitarie
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3. I GIOVANI PROTAGONISTI
animatori di comunità giovani imprenditori giovani incontrati nei seminari di
sensibilizzazione giovani che non incontriamogiovani che non incontriamo
per diventare grandi: portare per diventare grandi: portare frutti frutti concreti in termini di opere e stili di vita
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TENERE ALTA TENERE ALTA L’ATTENZIONEL’ATTENZIONE
tornare alla politica politica
condannare comportamenti pubblici negativipubblici negativi
Policoro territorio modernoterritorio moderno
privilegiare la comunicazionecomunicazione
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TORNARE ALLA POLITICATORNARE ALLA POLITICA costruire una città in cui ciascuno trova la
propria dimensione di cittadinanza cittadinanza solidalesolidale
darsi una progettualitàprogettualità e assumere il compito di guidaguida
scegliere il contatto contatto con la vita, i bisogni, le attese della gente
agire la pedagogia dei fattipedagogia dei fatti
cogliere e vivere l’intimo nesso tra carità carità e giustiziae giustizia
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EDUCARE ALLA EDUCARE ALLA LEGALITA’LEGALITA’
servire il prossimoservire il prossimo•onestà, lealtà, rigore,
disinteresse personale
educazione alla legalitàeducazione alla legalità•rispetto della legge scritta•aderenza alla legge morale
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POLICORO POLICORO TERRITORIO TERRITORIO MODERNOMODERNO
reterete dentro un territorio fisico
territorio complesso e plurale complesso e plurale
fatto di sviluppo, relazionirelazioni, attività, legami umanilegami umani, formazione, impiego di risorse, accompagnamentoaccompagnamento, cura
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PRIVILEGIARE PRIVILEGIARE LA COMUNICAZIONELA COMUNICAZIONE
micro comunicazionemicro comunicazione: che lega tra loro le persone nella quotidianità
la sfida di “Comunicare il vangelo Comunicare il vangelo in un mondo che cambiain un mondo che cambia”
ripensare il nostro modello di comunicazione, di relazione, di ascolto e di dialogo di ascolto e di dialogo nel contesto quotidianonel contesto quotidiano
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DAL LIBRO DEI REDAL LIBRO DEI RE«Elia si recò alla cime del Carmelo;
gettatosi a terra, pose la sua faccia tra le ginocchia. Quindi disse al suo ragazzo: “Vieni qui, guarda verso il mare”. (…)
La settima volta riferì: “Ecco, una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare”. Elia gli disse: “Va’ a dire ad Acab: attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia”.
Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto…».