1 Fondi Europei 2014 – 2020 e il ruolo del Terzo Settore Roma, 23-24 maggio 2014.

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Fondi Europei2014 – 2020

e il ruolo del Terzo Settore

Roma, 23-24 maggio 2014

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Indice dei temi (1)

Agenda 2020 (slide 4 - 7 )

il bilancio EU (slide 8 - 11)

Gli Attori pubblici e privati: il Codice di Condotta (slide 12-30)

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Indice dei temi (2)

Accordo di Partenariato (slide 31- 58)

Cosa èLe risorseLe proposte strategicheLe sfide per il mezzogiornoGli Obiettivi TematiciI PON

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Indice del temi (4)

FOCUS

Ruolo del Terzo settore in alcuni Obiettivi Tematici (slide 59-66)

Nuova programmazione e rischi che la disponibilità di risorse con finalità sociali attiri nel nostro settore anche attori speculativi (slide 67-68)

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Agenda 2020 Agenda 2020 e il Bilancio EUe il Bilancio EU

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3 obiettivi◦Crescita intelligente◦Crescita sostenibile◦Crescita inclusiva

I target EU e ItaliaLe iniziative faro

L’ Agenda 2020

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Obiettivi Europa 2020, situazione attuale e obiettivi Obiettivi Europa 2020, situazione attuale e obiettivi nazionali (1)nazionali (1)

Europa 2020 - Obiettivi principali

Situazione attuale in Italia

Obiettivo nazionale 2020 - PNR

3% del PIL UE investito in R&S

1,26% (2010) 1,53%

Ridurre del 20% le emissioni di gas serra rispetto al 1990

– 3% (previsione emissioni non-ETS 2020 rispetto al 2005) – 9% (emissioni non-ETS 2010 rispetto al 2005)

–13% (obiettivo nazionale vincolante per settori non-ETS rispetto al 2005)

20% del consumo energetico rinveniente da fonti rinnovabili

10.3 (2010) 17,00%

Aumentare del 20% l’efficienza energetica – Riduzione del consumo energetico in Mtep

n.d. 13,4% o 27,9 Mtep

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Obiettivi Europa 2020, situazione attuale e obiettivi Obiettivi Europa 2020, situazione attuale e obiettivi nazionali (2)nazionali (2)

Europa 2020 - Obiettivi principali Situazione attuale in Italia

Obiettivo nazionale 2020 - PNR

Il 75% della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni deve essere occupata

61,2% (2012) 67-69%

Ridurre il tasso di abbandono precoce degli studi al di sotto del 10%

18,2% (2012) 15-16%

Almeno il 40% delle persone di età compresa tra 30 e 34 anni ha completato l'istruzione universitaria o equivalente

20,3% (2011) 26-27%

Ridurre, di almeno 20 milioni, il numero di persone in situazione di povertà/esclusione

14,5 milioni di persone (2010)

2,2 milioni di persone uscite dalla poverta’

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Il bilancio EU

Quadro finanziario Pluriennale (QFP) ◦= 960 mld€

gli strumenti economico finanziario:◦Gestione Diretta

Programmi a Gestione Diretta (Fondi PGD) (es. Erasmus+, Horizon 2020, etc)

◦Gestione Indiretta Risorse del Quadro Strategico Comune

(QCS) tramite Accordi di Partenariato con gli Stati, che cofinanziano (es. FSE, FESR)

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Il Quadro Strategico Comune (QSC) (1)

livello EU: ◦per ciascun obiettivo della Agenda 2020 vengono individuati:11 Obiettivi Tematici Priorità di investimento

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Il Quadro Strategico Comune (QSC) (2)

Livello Stato: redazione di un documento dove declinare le proprie azioni => l’Accordo di Partenariato

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Gli attori dei Fondi Gli attori dei Fondi

IL PRINCIPIO DI IL PRINCIPIO DI PARTENARIATOPARTENARIATO

Il ruolo del partenariato Il ruolo del partenariato nell'attuazione dei Fondi del nell'attuazione dei Fondi del Quadro Strategico ComuneQuadro Strategico Comune

Il Il Codice di CondottaCodice di Condotta (Regolamento Delegato della Commissione (Regolamento Delegato della Commissione

del 07/01/2014 – SWD(2013) 540 final)del 07/01/2014 – SWD(2013) 540 final)

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Articolo 5 del nuovo regolamento Articolo 5 del nuovo regolamento "disposizioni comuni sui Fondi "disposizioni comuni sui Fondi Europei” - Partenariato e governance Europei” - Partenariato e governance a più livelli (1)a più livelli (1)

1. Ogni Stato membro organizza, per l'accordo di partenariato e per ciascun singolo programma, in conformità del proprio quadro istituzionale e giuridico, un partenariato con le competenti autorità regionali e locali. Il partenariato include altresì i seguenti partner: (segue)

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Articolo 5 del nuovo regolamento Articolo 5 del nuovo regolamento "disposizioni comuni sui Fondi "disposizioni comuni sui Fondi Europei” - Partenariato e governance Europei” - Partenariato e governance a più livelli (2)a più livelli (2)a) le autorità cittadine e le altre

autorità pubbliche competenti;

b) le parti economiche e sociali; e

c) i pertinenti organismi che rappresentano la società civile, compresi i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi di promozione dell'inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione.

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Articolo 5 del nuovo regolamento Articolo 5 del nuovo regolamento "disposizioni comuni sui Fondi "disposizioni comuni sui Fondi Europei” - Partenariato e governance Europei” - Partenariato e governance a più livelli (3)a più livelli (3)2. Conformemente al sistema della

governance a più livelli, gli Stati membri associano i partner di cui al paragrafo 1 alle attività di preparazione degli accordi di partenariato e delle relazioni sullo stato di attuazione, nonché a tutte le attività di preparazione e attuazione dei programmi, anche attraverso la partecipazione ai comitati di sorveglianza dei programmi in conformità dell'articolo 42.

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Articolo 5 del nuovo regolamento Articolo 5 del nuovo regolamento "disposizioni comuni sui Fondi "disposizioni comuni sui Fondi Europei” - Partenariato e governance Europei” - Partenariato e governance a più livelli (4)a più livelli (4)3. Alla Commissione é conferito il potere

di adottare un atto delegato conformemente all'articolo 149 per stabilire un codice europeo di condotta sul partenariato (il Codice di Condotta - CdC), allo scopo di sostenere e agevolare gli Stati membri nell'organizzazione del partenariato a norma dei paragrafi 1 e 2. Il codice di condotta definisce il quadro all'interno del quale gli Stati membri, in conformità del proprio quadro istituzionale e giuridico nonché delle rispettive competenze nazionali e regionali, perseguono l'attuazione del partenariato. (OMISSIS)

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Articolo 5 del nuovo regolamento Articolo 5 del nuovo regolamento "disposizioni comuni sui Fondi "disposizioni comuni sui Fondi Europei” - Partenariato e Europei” - Partenariato e governance a più livelli (5)governance a più livelli (5)

5. Una violazione di un qualsiasi obbligo imposto agli Stati membri dal presente articolo o dall'atto delegato adottato ai sensi del paragrafo 3 non costituisce un'irregolarità che comporta una rettifica finanziaria a norma dell'articolo 85.

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Articolo 5 del nuovo regolamento Articolo 5 del nuovo regolamento "disposizioni comuni sui Fondi "disposizioni comuni sui Fondi Europei” - Partenariato e governance Europei” - Partenariato e governance a più livelli (6)a più livelli (6)

6. Per ciascun Fondo SIE la Commissione consulta, almeno una volta l'anno, le organizzazioni che rappresentano i partner a livello di Unione in merito all'esecuzione dell'intervento dei Fondi SIE e riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio in merito ai risultati.

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Identificazione dei partner Identificazione dei partner pertinenti per gli accordi di pertinenti per gli accordi di partenariato (art. 3 CdC) e per i partenariato (art. 3 CdC) e per i programmi (art. 4 CdC) (1):programmi (art. 4 CdC) (1):

le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autorità pubbliche (le autorità regionali, i rappresentanti nazionali delle autorità locali e le autorità locali ..)

i rappresentanti nazionali di istituti di istruzione superiore,

organismi di istruzione e di formazione e centri di ricerca);

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le parti economiche e sociali organizzazioni delle parti sociali riconosciute a livello nazionale, in particolare organizzazioni interprofessionali a carattere generale e organizzazioni settoriali,

camere di commercio nazionali e associazioni imprenditoriali che rappresentano l'interesse generale delle industrie e dei settori);

Identificazione dei partner Identificazione dei partner pertinenti per gli accordi di pertinenti per gli accordi di partenariato (art. 3 CdC) e per i partenariato (art. 3 CdC) e per i programmi (art. 4 CdC) (2):programmi (art. 4 CdC) (2):

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organismi che rappresentano la società civile, quali:Associazioni ambientali, organizzazioni non governative e organismi di promozione dell'inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione.

Identificazione dei partner Identificazione dei partner pertinenti per gli accordi di pertinenti per gli accordi di partenariato (art. 3 CdC) e per i partenariato (art. 3 CdC) e per i programmi (art. 4 CdC) (3):programmi (art. 4 CdC) (3):

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Consultazione dei partner Consultazione dei partner pertinenti nella preparazione pertinenti nella preparazione dell'accordo di partenariato e dei dell'accordo di partenariato e dei programmi (art. 5 CdC) (1):programmi (art. 5 CdC) (1):

Al fine di garantire la trasparenza e il coinvolgimento effettivo dei partner pertinenti, gli Stati membri e le autorità di gestione li consultano sul processo e sulla tempistica della preparazione dell'accordo di partenariato e dei programmi.

A tal fine, essi li tengono pienamente informati del loro contenuto e delle eventuali modifiche.

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Per quanto riguarda la consultazione dei partner interessati, gli Stati membri tengono conto della necessità di:

a)comunicare tempestivamente le informazioni pertinenti e renderle facilmente accessibili;

b)dare ai partner tempo sufficiente per analizzare e commentare i principali documenti preparatori, il progetto di accordo di partenariato e i progetti di programmi;

Consultazione dei partner Consultazione dei partner pertinenti nella preparazione pertinenti nella preparazione dell'accordo di partenariato e dei dell'accordo di partenariato e dei programmi (art. 5 CdC) (2):programmi (art. 5 CdC) (2):

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a)mettere a disposizione canali attraverso i quali i partner possono porre domande, fornire contributi ed essere informati del modo in cui le loro proposte sono state prese in considerazione;

b)divulgare i risultati delle consultazioni.

Consultazione dei partner Consultazione dei partner pertinenti nella preparazione pertinenti nella preparazione dell'accordo di partenariato e dei dell'accordo di partenariato e dei programmi (art. 5 CdC) (3):programmi (art. 5 CdC) (3):

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Preparazione dei programmi (art. Preparazione dei programmi (art. 8 CdC)8 CdC)

- Gli Stati membri - Gli Stati membri coinvolgono i partner pertinenti nella preparazione dei programmi, in pertinenti nella preparazione dei programmi, in particolare per quanto riguarda:particolare per quanto riguarda:l'analisi e l'identificazione delle esigenze;

la definizione o la selezione delle priorità e dei relativi obiettivi specifici;

l'assegnazione dei finanziamenti;la definizione degli indicatori specifici dei programmi;

la composizione del comitato di sorveglianza.

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L'autorità di gestione esamina la necessità di avvalersi di assistenza tecnica al fine di sostenere il rafforzamento delle capacità istituzionali dei partner, in particolare per quanto riguarda i piccoli enti locali, le parti economiche e sociali e le organizzazioni non governative, al fine di aiutarli a partecipare con efficacia alla preparazione, all'attuazione, alla sorveglianza e alla valutazione dei programmi.

Rafforzare la capacità Rafforzare la capacità istituzionale dei partner istituzionale dei partner pertinenti (art. 17 CdC) (1)pertinenti (art. 17 CdC) (1)

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Il sostegno di cui al paragrafo 1 può assumere la forma di, tra l'altro, seminari ad hoc, sessioni di formazione, coordinamento e collegamento in rete di strutture o contributi ai costi di partecipazione a riunioni

sulla preparazione, sull'attuazione, sulla sorveglianza e sulla valutazione del programma.

Rafforzare la capacità Rafforzare la capacità istituzionale dei partner istituzionale dei partner pertinenti (art. 17 CdC) (2)pertinenti (art. 17 CdC) (2)

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Per i programmi del FSE, le autorità di gestione nelle regioni meno sviluppate, nelle regioni in transizione o negli Stati membri ammissibili al sostegno del Fondo di coesione garantiscono che, in base alle esigenze, siano assegnate adeguate risorse del FSE alle attività di sviluppo delle capacità delle parti sociali e delle organizzazioni non governative che partecipano ai programmi.

Rafforzare la capacità Rafforzare la capacità istituzionale dei partner istituzionale dei partner pertinenti (art. 17 CdC) (3)pertinenti (art. 17 CdC) (3)

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Rafforzare la capacità Rafforzare la capacità istituzionale dei partner istituzionale dei partner pertinenti (art. 17 CdC) (1)pertinenti (art. 17 CdC) (1)Per la cooperazione territoriale europea, il sostegno di cui ai paragrafi 1 e 2 può inoltre coprire il sostegno ai partner per il potenziamento delle capacità istituzionali finalizzate alla partecipazione ad attività di cooperazione internazionale.

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Ruoli e attoriRuoli Attori - rappresentanze Attori operativi

Ex ante Programmazione EEPPLL e Partenariato Economico sociale (composto dalle parti sociali; es. Confindustria, OOSS, Forum Terzo Settore, Università, CCIAA, etc.) + eventuali partner pertinenti

Eventuali occasioni di ascolto di altri soggetti portatori di saperi rilevanti

In itinere

Progettazione/ esecuzione / Erogazione

Imprese, associazioni, coop sociale etc. etc. (progettisti)

Ex post Monitoraggio e vigilanza

EEPPLL e Partenariato Economico sociale (composto dalle parti sociali; es. Confindustria, OOSS, Forum Terzo Settore)

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L’Accordo di Partenariato L’Accordo di Partenariato presentato dall'Italia alla presentato dall'Italia alla Commissione Europea il Commissione Europea il

22/04/201422/04/2014

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L’Accordo di partenariatoL’Accordo di partenariato è il documento che è il documento che definisce l’allocazione dei Fondi Strutturali definisce l’allocazione dei Fondi Strutturali europei per il 2014-20europei per il 2014-20

Tale accordo è il frutto di un lungo percorso di preparazione e di discussione con vari soggetti istituzionali: Amministrazioni centrali (Ministeri), le Regioni, il Partenariato economico e sociale (Associazioni e Organizzazioni di categoria).

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I tavoli tecnici di confronto partenariale I tavoli tecnici di confronto partenariale che hanno lavorato alla definizione dei che hanno lavorato alla definizione dei contenuti dell’Accordo (1):contenuti dell’Accordo (1):

“Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione”;

“Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente”;

“Qualità della vita e inclusione sociale”;

“Istruzione, formazione e competenze”.

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I tavoli tecnici di confronto partenariale I tavoli tecnici di confronto partenariale che hanno lavorato alla definizione dei che hanno lavorato alla definizione dei contenuti dell’Accordo (2):contenuti dell’Accordo (2):Ai lavori dei Tavoli tecnici hanno preso parte le Amministrazioni centrali interessate per materia, le Regioni e le Associazioni rappresentative degli Enti locali, il partenariato economico-sociale rilevante rispetto ai temi della programmazione.

Alle attività di livello tecnico si sono affiancati i lavori di un “tavolo politico” tra il Ministro per la coesione territoriale e i Presidenti delle Regioni

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Le risorse del nuovo QFP (1)Le risorse del nuovo QFP (1)Il totale di risorse comunitarie assegnate

all'Italia è pari a 32.268 milioni di euro (incluse le risorse destinate alla cooperazione territoriale per 1.137 milioni di euro e al fondo per gli indigenti per 659 milioni di euro) di cui7.695 milioni di euro per le Regioni più

sviluppate1.102 milioni di euro per le Regioni in

transizione22.334 milioni di euro per le Regioni

meno sviluppate

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Le risorse del nuovo QFP (2)Le risorse del nuovo QFP (2)Alla quota comunitaria si

aggiungerà il cofinanziamento nazionale a

carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183 del 1987, preventivato nella Legge di Stabilità per il 2014 in 24 miliardi di euro,

nonché la quota di cofinanziamento di fonte regionale da destinare ai POR (quantificabile in una cifra pari al 30 per cento del cofinanziamento complessivo del programma).

Il cofinanziamento consentirà, in pratica, di raddoppiare il volume di risorse assegnato dalla Commissione Europea.

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Il Fondo Sviluppo e Coesione (1)Il Fondo Sviluppo e Coesione (1)

È uno strumento nazionale finalizzato a promuovere la coesione territoriale, attraverso investimenti nelle grandi reti infrastrutturali, materiali e immateriali.

Tale fondo, in base alla legge di stabilità per il 2014, sarà rifinanziato per il periodo 2014-2020 per un importo complessivo nel settennio di programmazione di circa 55 miliardi di euro.

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Il Fondo Sviluppo e Coesione (2)Il Fondo Sviluppo e Coesione (2)

Una parte rilevante di queste risorse dovrebbe essere destinata, nella proposta dell’ex Ministro Trigilia, alle Amministrazioni centrali nella proporzione del 60% (nel ciclo 2007-2013 la proporzione era del 50%).

Inoltre, il Fondo opererà per investimenti pubblici destinando l’80% delle risorse alle regioni del Sud e il 20% al Centro-Nord.

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La necessità di ampliare i margini di La necessità di ampliare i margini di manovra economico-finanziaria per il manovra economico-finanziaria per il governo italiano:governo italiano:Rivedere nei prossimi mesi il valore del Patto di stabilità e per incrementarlo, rispetto a 1 miliardo previsto ad oggi, almeno di 1,7 miliardi ulteriori (attingendo, come è stato fatto per il 2013, dal Fondo sviluppo e coesione?).

In sede Ue chiedere lo scorporo del cofinanziamento dal rapporto deficit/pil e ciò per consentire un più ampio margine di manovra alle Regioni, alle quali si chiede da una parte di spendere e dall'altra di non farlo per non infrangere i vincoli del patto di stabilità.

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La concentrazione delle risorse La concentrazione delle risorse comunitarie su pochi obiettivi comunitarie su pochi obiettivi strategici strutturali:strategici strutturali:InternazionalizzazioneDigitalizzazioneInnovazionevalorizzazione dei beni

culturali e ambientaliqualità dell’istruzione e del

capitale umanolotta alla povertà

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Le sfide per il Mezzogiorno Le sfide per il Mezzogiorno (1)(1)l’accrescersi della competizione

internazionale, l’impossibilità di svalutare, l’elevata pressione fiscale, si sono combinate con un’inefficienza dei servizi e del contesto istituzionale in genere ben più grave che in altre regioni;

Questi fattori hanno dunque colpito ancor più duramente un’economia già fragile, segnata dal minore sviluppo di attività aperte al mercato e capaci di esportare.

Nelle Regioni del Mezzogiorno non si tratta dunque solo di rafforzare innovazione e internazionalizzazione sostenendo processi già in corso, occorre far crescere le attività produttive e le imprese capaci di stare sul mercato per attivare uno sviluppo autonomo e sostenibile.

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Le sfide per il Mezzogiorno Le sfide per il Mezzogiorno (2)(2)Occorre cogliere in modo più

estensivo vantaggi comparati rilevanti in settori di lunga specializzazione e spesso trascurati, come l’ agricoltura e l’agroindustria.

Potenziare il settore dei beni culturali e ambientali, che ha una dotazione particolarmente ricca anche nel confronto con le regioni più sviluppate, ma non è riuscito finora esprimere attività imprenditoriali capaci di accrescere significativamente la fruizione.

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Classificazione delle regioni italiane ai Classificazione delle regioni italiane ai fini dell'allocazione dei fondi comunitari:fini dell'allocazione dei fondi comunitari:

Regioni meno sviluppate: Calabria, Campania, Sicilia e Puglia.

Regioni in transizione: Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna.

Regioni più sviluppate: Val d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio.

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Obiettivi tematici dei Regolamenti Obiettivi tematici dei Regolamenti 2014-2020 (1)2014-2020 (1)

1)Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione

2)Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime

3)Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura

4)Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori

5)Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi

6)Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse

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Obiettivi tematici dei Regolamenti Obiettivi tematici dei Regolamenti 2014-2020 (2)2014-2020 (2)7) Promuovere sistemi di trasporto

sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete

8) Promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori

9) Promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione

10) Investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente

11)Rafforzare la capacità delle amministrazioni pubbliche e degli stakeholders e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente

Assistenza tecnica

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Allocazione Indicativa delle Risorse Ue Allocazione Indicativa delle Risorse Ue per obiettivo tematico e fondo (milioni per obiettivo tematico e fondo (milioni di euro) 1:di euro) 1:

Obiettivo Tematico FESR FSE FEASR Totale

1) Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione 3.281 434 3.715

2) Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione 1.789 136 1.925

3) Promuovere la competitività delle P.M.I. 4.018 4.650 8.668

4) Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio

3.055 1.056 4.111

5) Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi

932 1.351 2.283

6) Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 2.650 1.640 4.290

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Allocazione Indicativa delle Risorse Ue Allocazione Indicativa delle Risorse Ue per obiettivo tematico e fondo (milioni per obiettivo tematico e fondo (milioni di euro) 2:di euro) 2:

Obiettivo Tematico FESR FSE FEASR Totale

7) Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature 1.941 1.941

8) Promuovere l'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori

3.939 190 4.129

9) Promuovere l'inclusione sociale, combattere la povertà e le discriminazioni 1.040 2.159 615 3.814

10) Investire nell'istruzione, la formazione professionale e l'apprendimento permanente

854 3.237 83 4.174

11) Rafforzare le capacità delle amministrazioni pubbliche e degli stakeholders

433,4 645 1.078

Assistenza Tecnica 747 398 272 1.417

TOTALI 20.741 10.378 10.429 41.548

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Allocazione delle risorse Ue per categorie di regioni (milioni di euro) 1:

OT 1 OT 2 OT 3 OT 4 OT 5 OT 60

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

Regioni più sviluppate

Regioni in transizione

Regioni meno sviluppate

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Allocazione delle risorse Ue per categorie di regioni (milioni di euro) 2:

OT 7 OT 8 OT 9 OT 10 OT 11 Ass. Tecnica0

500

1000

1500

2000

2500

3000

Regioni più sviluppate

Regioni in transizione

Regioni meno sviluppate

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Iniziativa occupazione giovani programmata nell'ambito dell'Ot 8 –

Occupazione:

Allocazione specificaoccupazione giovani € 567.511.248

Co-finanziamento FSE € 567.511.248 Totale risorse € 1.135.022.496

Risorse per i giovani residentiin aree non eleggibili € 36.788.323

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Per il prossimo biennio, però, si Per il prossimo biennio, però, si potrebbero sommare le risorse 2007-potrebbero sommare le risorse 2007-13 con quelle 2014-2020. Al 13 con quelle 2014-2020. Al riguardo occorre tener conto che:riguardo occorre tener conto che:il residuo della programmazione 2007-2013

ammonta a 28,89 miliardi di € non spesi al 31 dicembre 2013 (così suddivisi: 22,89 miliardi dei programmi cofinanziati dal Fesr e dal Fse; 6 miliardi di euro dei piani cofinanziati dal Feasr. Nel 2007-2013 l'Italia ha speso solo 37 miliardi dei 66 miliardi di euro a disposizione).

Nel ciclo 2007-2013 in Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania (le regioni ex Obiettivo Uno) si concentra la dotazione più importante dei programmi cofinanziati dai fondi europei: 39,88 miliardi; poiché ne sono stati spesi solo 20,345 miliardi, entro la fine del 2015 occorrerà impiegarne 19,538 (fra risorse a livello ministeriale -5,2 miliardi- e risorse a livello regionale).

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La Corte dei Conti stima il La Corte dei Conti stima il contributo netto dell'Italia al contributo netto dell'Italia al Bilancio dell'UE come segue:Bilancio dell'UE come segue:per il 2012 pari a 5,7 miliardi di euro: infatti

nel 2012 abbiamo versato 16,4 miliardi di euro e ne abbiamo ricevuti appena 10,7;

Tra il 2006 e il 2012 l'Italia ha avuto nel complesso un saldo negativo tra i contributi versati all'UE e le risorse ricevute pari a 41,2 miliardi di euro.;

E' necessario smentire il luogo comune secondo il quale noi italiani otteniamo favori e la ricca Berlino ci mantiene: è semplicemente falso!

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I fondi UE saranno ripartiti e I fondi UE saranno ripartiti e programmati coi programmi programmati coi programmi operativi:operativi:

Nazionali (P.O.N.) destinati a tutte le Regioni

Nazionali/Multiregionali (P.O.I.N., destinati solo ad alcune tipologie di Regioni)

Regionali (P.O.R.)

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I PON 2014-2020 previsti:I PON 2014-2020 previsti:1)Istruzione, in attuazione di risultati dell’OT10 e

OT11 (FSE e FESR, plurifondo)

2)Sistemi di politiche attive per l'occupazione, in attuazione di risultati dell’OT8 e OT11 (FSE, monofondo)

3)Inclusione, in attuazione di risultati dell’OT9 e OT11 (FSE, monofondo)

4)Città metropolitane, in attuazione dell’agenda urbana per quanto riguarda le 14 città metropolitane (FESR e FSE, plurifondo)

5)Governance, reti, progetti speciali e assistenza tecnica in attuazione di risultati dell’OT11 e a supporto di altri risultati di diversi OT (FESR e FSE, plurifondo)

6)Programma YEI (FSE, monofondo)

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Sono previsti Sono previsti ulteriori ulteriori Programmi nazionaliProgrammi nazionali per per Il FEASR Fondo Europeo

Agricolo per lo Sviluppo Rurale: 1) rete rurale nazionale; 2) gestione del rischio, infrastrutture irrigue e biodiversità.

Il FEAMP Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca

Il FEAMD Fondo per gli Indigenti

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Programmi Nazionali/Multiregionali Programmi Nazionali/Multiregionali che operano nelle che operano nelle Regioni in Regioni in transizionetransizione e meno sviluppate negli e meno sviluppate negli ambiti:ambiti:

1) Ricerca e Innovazione (FESR ed FSE, plurifondo)

2) Imprese e Competitività (FESR, monofondo)

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Per le Per le sole Regioni meno sviluppatesole Regioni meno sviluppate sono previsti Programmi sono previsti Programmi Nazionali/Multiregionali negli ambiti:Nazionali/Multiregionali negli ambiti:

1)Infrastrutture e reti (FESR, monofondo)

2)Beni culturali (FESR, monofondo)

3)Legalità (FESR e FSE, plurifondo)

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A A livello regionalelivello regionale (in tutte le regioni e (in tutte le regioni e province autonome) sono previsti:province autonome) sono previsti:

1)I Programmi Regionali (POR) a valere sul FESR e FSE (Solo Puglia e Molise stanno optando per fare anche programmi plurifondo, mentre tutte le altre regioni e province autonome hanno scelto di fare programmi monofondo)

2)I PSR (Programmi di Sviluppo Rurale) a valere sul FEARS

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FOCUSFOCUS

Il ruolo del Terzo Settore in Il ruolo del Terzo Settore in alcuni Obiettivi Tematicialcuni Obiettivi Tematici

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OT 2, risultato atteso 3 - potenziamento della domanda di ICT di cittadini ed imprese per l'utilizzo dei servizi on line, l'inclusione digitale e la partecipazione

in rete:

Azioni previste PON/POR interessati

Fondi

Soluzioni tecnologiche per l'alfabetizzazione e l'inclusione digitale, la collaborazione e la partecipazione civica in rete (open government) con particolare riferimento ai cittadini svantaggiati ed alle aree interne e rurali

PON GovernancePON Città Metropolitane+ POR

FESR

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OT 3, risultato atteso 7 - Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale:

Azioni previste PON/POR interessati

Fondi

Sostegno all'avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici

PON Cultura+ POR

FESR

Fornitura di servizi di supporto e accompagnamento alla nascita e consolidamento di imprese sociali

PON Cultura+ POR

FESR

Messa a disposizione di spazi fisici per lo svolgimento di attività imprenditoriali di interesse sociale

POR FESR

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OT 6, risultato atteso 6 – Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del

patrimonio nelle aree di attrazione naturale:

Azioni previste PON/POR interessati

Fondi

Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo

POR FESR

Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio naturale attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l'utilizzo di tecnologie avanzate

POR FESR

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OT 6, risultato atteso 7 – Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del

patrimonio culturale nelle aree di attrazione:

Azioni previste PON/POR interessati

Fondi

Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo

PON Cultura + POR

FESR

Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l'utilizzo di tecnologie avanzate

POR FESR

Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l'integrazione fra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici

POR FESR

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OT 8, risultato atteso 7 – Favorire l'inserimento lavorativo e l'occupazione di soggetti/lavoratori

svantaggiati:

Azioni previste PON/POR interessati Fondi

Incentivi alle imprese per l'assunzione e altri interventi di politica attiva

POR FSE

Misure per l'attivazione e l'accompagnamento di percorsi imprenditoriali (es. accesso al credito, fondi di garanzia, microcredito, forme di tutoraggio anche alla pari)

POR FSE

Campagne di informazione e animazione territoriale finalizzate alla conoscenza e diffusione dei principali dispositivi disponibili

POR FSE

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OT 9, Promuovere l'inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione – Risultati attesi:

Risultati Attesi PON/POR interessati Fondi

Riduzione della povertà, dell'esclusione sociale e promozione dell'innovazione sociale

PON Inclusione, Città Metropolitane, + POR e PSR

FSE

Incremento dell'occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro

PON Inclusione, PON Legalità + POR

FSE

Aumento, consolidamento e qualificazione dei servizi e delle infrastrutture di cura socio-educativi rivolti ai bambini e dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell'autonomia

PON Inclusione + POR FSE

Riduzione del numero di famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo

PON Governance, Città Metropolitane, + POR

FSE

Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione a favore di Rom, Sinti e Caminanti

PON Inclusione, Città Metropolitane, Legalità + POR

FSE

Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a bassa legalità

PON Legalità + POR FSE

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OT 10, risultato atteso 1 – Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica

formativa:

Azioni previste PON/POR interessati Fondi

Interventi di sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità, tra cui anche persone con disabilità

PON Istruzione+ POR

FSE

Iniziative di seconda opportunità PON Istruzione FSE

Iniziative per la legalità, per i diritti umani, le pari opportunità e la cittadinanza attiva

PON Istruzione e PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione

FSE

Azioni di orientamento, di continuità e di sostegno alle scelte dei percorsi formativi

PON Istruzione e PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione

FSE

Rafforzamento delle analisi sulla popolazione scolastica e i fattori determinanti dell'abbandono, con riferimento alle componenti di genere, ai contesti socio-culturali, economici e locali

PON Istruzione e PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione

FSE

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La disponibilità di risorse ingenti in ambiti in cui il terzo settore è protagonista, richiede delle

precise assunzioni di responsabilità riguardo (1):

Alla capacità di partecipare attivamente ai processi di attuazione dei fondi (dalla programmazione fino alla realizzazione degli interventi ed alla misurazione dei risultati e degli impatti sui territori);

Alla capacità di elaborare strategie complesse che coinvolgono una pluralità di soggetti (anche pulviscolari) ed orientate a realizzare modelli innovativi di sviluppo economico e sociale del territorio;

Alla capacità di presidiare la comunità dall'assalto di soggetti disposti a “travestirsi da impresa sociale” pur di arraffare le risorse disponibili;

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La disponibilità di risorse ingenti in ambiti in cui il terzo settore è protagonista, richiede delle

precise assunzioni di responsabilità riguardo (2)

Alla capacità di tutelare e valorizzare le peculiarità del terzo settore nei confronti degli altri attori del partenariato economico-sociale;

Alla capacità di mantenere fede alle proprie origini giocando coraggiosamente le partite che riguardano il futuro del territorio.

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Grazie per l’attenzione.Grazie per l’attenzione.

Daniele FerrocinoTel. 0832 358 300Cell. 329 4710236Mail [email protected]

Massimo NovarinoTel 06 68892460Mail [email protected]