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1 Esperienza n. 7 Partitore di tensione in cc: dipendenza del rapporto di partizione dal carico. Misura della resistenza interna di un generatore fem e o divisore di tensione è un trasduttore di grandezze elettriche. ore trasforma una grandezza elettrica in ingresso in una elettrica itore di tensione le grandezze sono tensioni in ingresso ed in usci e trova impiego per esempio per prelevare una parte di una tensione ata da applicare direttamente ad uno strumento ovvero per ripartire 2 o più parti ore in condizioni prefissate di regime stabilisce una relazione tra i ingresso e di uscita. Nella maggior parte dei casi si ricorre a lineari. La relazione di linearità consente di definire il fattore del trasduttore (nel caso del partitore k è il rapporto di partizi 1 (X 2 ) = grandezza in ingresso (uscita) sebbene lo stesso fattore di sia soggetto ad errore rapporto tra la grandezza in entrata e quella in uscita dipende da di carico per il partitore in c.c. (si parlerà di impedenza in alte per i trasduttori destinati a funzionare con carico variabile si re una regione di funzionamento in cui l’effetto delle variazioni è trascurabile e la relazione di linearità è valida

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Esperienza n. 7 Partitore di tensione in cc: dipendenza del rapporto di partizione dal carico. Misura della resistenza interna di un generatore fem

Un partitore o divisore di tensione è un trasduttore di grandezze elettriche. Il trasduttore trasforma una grandezza elettrica in ingresso in una elettrica in uscita.Per il partitore di tensione le grandezze sono tensioni in ingresso ed in uscita.Il partitore trova impiego per esempio per prelevare una parte di una tensione troppo elevata da applicare direttamente ad uno strumento ovvero per ripartire una tensione in 2 o più parti

Il trasduttore in condizioni prefissate di regime stabilisce una relazione tra le grandezze di ingresso e di uscita. Nella maggior parte dei casi si ricorre a trasduttori lineari. La relazione di linearità consente di definire il fattore di conversione del trasduttore (nel caso del partitore k è il rapporto di partizione k: X2 = k X1 (X1(X2) = grandezza in ingresso (uscita) sebbene lo stesso fattore di conversione sia soggetto ad errore

Tuttavia il rapporto tra la grandezza in entrata e quella in uscita dipende dalla resistenza di carico per il partitore in c.c. (si parlerà di impedenza in alternata). In generale per i trasduttori destinati a funzionare con carico variabile sipuò stabilire una regione di funzionamento in cui l’effetto delle variazionidel carico è trascurabile e la relazione di linearità è valida

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Il partitore è il primo esempio di quadrupolo che investigheremo in laboratorio.Il quadrupolo è spesso indicato come un elemento di circuito accessibile mediante 2 coppiedi terminali AB, CD rispettivamente di ingressoed uscita.

Si realizzerà durante l’esperienza un partitore di tensione atto a prelevare unafrazione della tensione di alimentazione Il circuito è alimentato da un generatore di fem che idealmente fornisce una tensione costante in uscita. Tuttavia i generatori di fem reali sono dotati di una resistenza interna non nulla (Rint~1) e che può non essere ohmica e dipendere dal valore di tensione in cui l’alimentatore opera.

Nel caso in cui le resistenze di carico del circuito alimentato dal generatore sono molto maggiori della resistenza interna del generatore essa produce effetti trascurabili, al contrario di ciò che accade quando il carico è comparabile rispetto alla resistenza interna del generatore. Per eliminare questa dipendenza da Rint simisureranno Vi e Vu e se ne farà il rapporto.

A C

DB

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Vu

Partitore in CC a circuito aperto (Rcarico = )

R1 + R2 = RT e Rint << RT Vu = R2 i = R2/(R1+R2) Vi = R2/RT* Vi Il rapporto di partizione èA = Vu / Vi = R2/RT R2

A è lineare rispetto a R2

N.B. misuriamo Vi e Vi ~ se Rint trascurabile

i

Rint

R1

R2

Vi

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Vu

R// = RC R2/(RC + R2)Vu = R// i = R// /R’T

dove R’T = R1 + R// se Rint<< R’T Vu/= R// /R’T

R’T = R1 + R// = R1 + RC R2/(RC + R2)R’T = (R1RC + R1R2 + RC R2)/(RC + R2)

Rint

R1

R2 RC

i

A = Vu/= RC R2/(RC + R2) * (RC + R2)/ (R1RC + R1R2 + RC R2)A = R2 / (R1 + R2 + R1R2/RC) = R2 / (RT + R2(RT - R2)/RC)A non è lineare rispetto a R2 quando si applica un carico RC ovvero il rapportodi partizione non dipende linearmente da R2 e dipende inoltre da RC

Tuttavia se RC >> RT (max valore che R2 può assumere cosicché

1/R// = 1/R2 + 1/RC ~ 1/R2) A = R2 /RT R2 ovvero ricadiamo nel caso

precedente in cui il circuito è aperto

N.B. A può essere calcolato anche mediante il teorema di Thevenin

Partitore in CC con carico RC

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Potenziometro: sistema in grado di modificare una resistenza. Si basa generalmente su un sistema meccanico rotativo (potenziometro a manopola) oppure scorrevole (potenziometro a slitta)I potenziometri forniscono tra i loro terminali una resistenza elettrica il cui valore è determinato dalla posizione della manopola o del cursoreIl potenziometro dotato di 3 boccole (il reostato ne ha solo 2): 2 boccole corrispondono alla estremità iniziale e finale dell’elemento resistivo (cavettiazzurro e nero) e l’altra al cursore (rosso).

Il potenziometro multigiro utilizzato è da 1 k con tolleranza del 5%. E’ dotato di manopola per facilitarne la lettura con precisione determinabile dalla scala su di essa.

Strumentazione per realizzare il partitore di tensione• Generatore di fem in continua• Resistenze di carico da 100 470• Potenziometro dotato di manopola da 1 k • multimetro digitale

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In pratica: •Misurare la resistenza del partitore in corrispondenza di ogni giro da 10 – 1 indicato sulla manopola con il tester in modalità di ohmetro calcolando l’errore corrispondente determinato dalla lettura che si effettua Se non si misura con l’ohmetro il valore di Rsi consideri come errore quello nominale delpotenziometro in quadratura con quello sullalettura del numero di giri.Il cavo rosso del potenziometro individua il cursore 2, ilnero va messo a massa 3, l’azzurro corrisponde a 1.•Realizzare il circuito in figura inserendo la resistenza di carico RC = 1 M che verrà poi sostituita con le altre a disposizione (100 e 470)•Alimentare il circuito con ~5 V verificandone il valore col tester •Misurare col tester in modalità di voltmetro la tensioneai capi del carico

Vu

RC

generatore

potenziometro

R2

1

3 2

Vi

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Durante l’esperienza si varierà la resistenza del potenziometro in corrispondenza dei 10 giri che si possono effettuare preferibilmente partendo sempre dal valore massimo di resistenza (1 k) fino al valore minimo utilizzabile nel circuito di 100 per motivi di sicurezza (per valori di RC < 100 la corrente che circola nel circuito è piuttosto elevata, evitare di toccare il circuito soprattutto mettendo 2 dita tra 2 punti in cui scorre la corrente!)

Tabella dei dati

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Vi = 5 V RC = 100, 470, 1M

R2 ()±(R2) Vu (Volt) ± (V) k=Vu/k

Si osserva che la corrente assorbita dal voltmetro è trascurabile sia per RC = 1 M >> R2 (del potenziometro) poiché R// = RCR2/(RC+R2) ~ R2 <<Rint voltmetro = 10 M, che per RC = 100 per cui R// ~ RC << Rint voltmetro

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Per RC = 1 M il trasduttore è in regimelineareIl rapporto di partizionenon dipende dalla tensionedi alimentazioneIl fit lineare fornisce 2/dof = 0.8/10e y = A x + BA = 0.979 ·10-3± 0.772 ·10-6

B = -0.578 ·10-3± 0.174 ·10-6

Quindi B ~0 e RT = 1/A = 1020.9

La resistenza totale (10 giri) del potenziometro misurata con l’ohmetro analogico è 1024 ± 21.5

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Per carichi inferiori viene meno la linearità del rapporto di partizione con la resistenza del potenziometroSi osservi che le curve non dipendono dal valore di Vi (che nell’esperienza saràfissato a 5 ); solo in presenza di carichi molto piccoli (che non useremo, per es.RC = 10 si osserverebbe una dipendenza da Viquando Rpotenziometro = 1 k (tutta la corrente va nel carico) dovuta al fatto che Rint non è trascurabile rispetto a RC

e che Rint del generatore può variare al variare della tensione di alimentazione

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Misura della resistenza interna di un generatore di fem

Vgen

•Si realizza il circuito in figura collegando un estremo (cavo nero) del potenziometro ed il cursore (cavo rosso) e lasciando libero l’altroestremo (cavo celeste) •Si alimenta il circuito con una batteria da 12 V•Si misura col tester analogico la corrente iA

•Si misura col tester digitale la tensione in ingresso al circuito Vi = Vgen ai capi del generatore di fem variando di volta in volta Rpotenziometro.

Si noti che per Rpotenziometro>300 Vgen = = cost (valore a circuito aperto)Quindi conviene misurare con valori di Rpotenziometro 100 per evidenziare l’effetto di Rint ma verificare sempre che la corrente iA non superi il valore di potenza tollerato dal potenziometro di P = 3 W = Rpotenziometro iA

2 Es. per Rpotenziometro = 40 e Vgen = 12 V Rint ~ 1 iA = 12/(5+10+1) ~ 0.24 A e P = 2.21 W La resistenza di protezione tollera valori superiori (10 W).

Rpotenziometro

Rprotezione = 10

2

Rint

iA

A1

3

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La tensione ai capi del generatore è

Vgen = - Rint iA quindi il fit lineare

del grafico fornisce B = e Rint = -A

con i rispettivi errori

y=Ax+BB ~ A = - Rint

Si cominci a misurare col potenziometro in corrispondenza del giro10 (1k) e si

scenda fino a 300 con intervalli da 100 ; poi fino a 100dimezzare gli intervalli. Quindi procedere fino a 50 con intervalli da 20 . L’ultima misura sia a 40 e non si usino resistenze inferiori!E’ necessario essere molto rapidi nel fare le misure tra 100– 40 perché il potenziometro si surriscalda e appena terminate le misure si stacchi il gneratore.

Rpotenziometro () Vgen

(Volt)

iA(mA)Nella tabella si

trascrivano i rispettivierrori

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Esperienza n. 7 Partitore di tensione in cc: dipendenza del rapporto di partizione dal carico. Misura della resistenza interna di un generatore di fem

y = Ax+BA = -0.84 10-1± 0.17 10-1 B = 10.04 ± 0.5 10-2 V

= 10.03 ± 0.01 V

Con un generatore difem in continua la resistenzainterna risulta minoredi quella che misureretecon le batterie