1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e...

41
1 www.viviAMOgaggiano.it

Transcript of 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e...

Page 1: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

1 www.viviAMOgaggiano.it

Page 2: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

2 www.viviAMOgaggiano.it 3 www.viviAMOgaggiano.itOspitalità

Natura

SpiritoCultura

Page 3: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

4 www.viviAMOgaggiano.it 5 www.viviAMOgaggiano.it

Lo scorcio di Naviglio tra i due ponti; i bassi edifici storici che si specchiano nelle sue acque insieme allo scorrere del tempo e delle stagioni. Questa è l’immagine da cartolina che ci rappresenta ma…c’è mol-to di più!Paese tra i più verdi del sud-ovest mila-nese, ben 24kmq rientrano nel confini del Parco Agricolo Sud Milano, Gaggiano è composto anche dalle frazioni di Boniro-la, che si incontra lungo il Naviglio verso Milano, i due borghi agricoli di San Vito e di Fagnano a nord del canale, Barate fra i campi a sud e, a breve distanza da Barate, Vigano Certosino.Tutt’intorno, le campagne. Con i paesag-gi che sorprendono e che caratterizzano ogni stagione: i profumi e i colori dell’au-tunno; le cascine che emergono dalla neb-bia e la neve che si posa sui campi; i trattori che lavorano la terra e l’aria fresca e pun-gente delle prime giornate di primavera; le risaie irrorate dall’acqua come specchi che rimandano il paesaggio all’infinito; la luce e la sensazione di libertà di un’estate all’aria aperta.Sul territorio troverete più di 30 cascine, lineari e accoglienti come il paesaggio che le circonda. Ci si immerge nel silenzio della campagna tra cinguettii, gracidii di rane e lo scorrere dei ruscelli e si assapo-rano i profumi.Si viaggia con la memoria o con la fantasia pensando alla vita passata tra feste sull’a-ia, lavoro nei campi e racconti d’inverno nelle stalle, a riscaldarsi tra storie vere ed

inventate.Alcune di esse oggi affiancano attività di agriturismo alla normale attività agricola, vendendo anche direttamente i prodotti del loro lavoro.Sorprendono anche i luoghi di interesse più culturale tra i quali il posto d’onore spetta alla Certosa di Vigano con l’ora-torio di Sant’Ippolito i cui affreschi sono opera di Aurelio e Giovan Pietro Luini, figli del celebre Bernardino Luini (una mostra a Palazzo Reale nel 2014 ha reso omaggio a Luini e i suoi figli).Durante le vostre escursioni, potrete fer-marvi a pranzo o a cena in uno dei nume-rosi ristoranti di Gaggiano e delle sue fra-zioni: per tutti i gusti e per tutte le tasche, alcuni con una consolidata fama nel pano-rama della ristorazione del territorio.Inoltre la stagione teatrale sempre inte-ressante presso l’Auditorium, le mostre e gli eventi all’insegna della tradizione e della cultura locale.Venite a trovarci. Camminando o peda-lando “senza fretta” per riappropriarvi del tempo e per tornare in contatto con la na-tura. Escursioni in giornata oppure di più giorni alla scoperta del territorio tra l’Ab-biatense e il Magentino, tra i Navigli e il Ticino. Benvenuti a Gaggiano !

Page 4: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

6 www.viviAMOgaggiano.it 7 www.viviAMOgaggiano.it

Gaggiano deve la sua importanza al Na-viglio Grande il cui scavo, avviato attorno al 1177, si concluse in un primo tempo in questo borgo.Notizie del suo territorio emergono dai documenti subito dopo l’anno Mille: nel 1038 Anselmo Avogadri vende un terreno a Yborino, antico nome dell’attuale Boni-rola; Fagnano compare in un documento del 1045; si acquistano terreni a Barate nel 1054; un Leopertus de Vigano è citato nel 1118; due monache, Valdrata e Truita, fon-dano un monastero a Montano nel 1137; nel 1148 avviene uno scambio di beni a Spor-zano; Gaggiano, proprietà dei milanesi Gi-rardo e Giovanni Boccardi nel 1146, ospita nel 1159 l’accampamento di truppe fedeli al Barbarossa ed è patria di un preposto di Lodi, Alberto da Gaggiano, che nel 1168 ri-ceve dall’Arcivescovo Galdino l’intimazio-ne di scostarsi dal partito dell’imperatore tedesco.Il Naviglio, reso navigabile dal 1270, fa-vorisce fin dal Medioevo i trasporti verso

la città e, grazie all’apertura di numerose bocche che distribuiscono le sue acque, favorisce lo sviluppo dell’agricoltura e la creazione di insediamenti agricoli, anche ad opera di ordini religiosi: dei Certosini (Frazione Vigano), dei Benedettini (Casci-na Montano) e delle monache di S. Agosti-no (San Vito).Il primo ponte, reso pedonale nel 1836 quando ne venne costruito un secondo più a monte, risale al periodo in cui Beno de’ Gozzadini dispose il prolungamento del canale verso Milano; fu ricostruito in pietra nel Cinquecento e rifatto così com’è ora dopo la distruzione operata dall’eser-cito austriaco in ritirata dopo la battaglia di Magenta del 4 giugno 1859.A Gaggiano, lungo il percorso del canale, sono inoltre stati attivi fino all’Ottocento una fornace e una lavanderia (in località Carbonizza), l’attracco del battello che faceva servizio di trasporto per merci e passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo-nianza della sua influenza nella vita quoti-diana del paese. I tre edifici di più antica data e di mag-giore interesse si affacciano sul Naviglio Grande: in riva destra, il Palazzo Venini-U-boldi costruito nel 1711; in riva sinistra il Santuario di S. Invenzio e il cinquecente-sco Palazzo Stampa-Aloardi, detto Palaz-zo Marino.Di grande interesse è anche la frazione Vi-gano Certosino, sviluppatasi attorno a un insediamento monastico dipendente dalla

Certosa di Pavia cui nel 1400 Gian Gale-azzo Visconti aveva fatto dono del borgo e dei poderi e che ne rimase in possesso fino al 1769; l’edificio, ristrutturato in anni recenti a residenza privata, ospita un Ora-torio dedicato a S. Ippolito con dipinti eseguiti per incarico della Certosa di Pa-via, nel 1578, dai fratelli Aurelio e Giovan Pietro Luini.Gaggiano, luogo di transito grazie alla strada e alla ferrovia che (quest’ultima dal 1870) uniscono Milano a Vigevano, è stato a lungo luogo di sosta per i viaggiatori, i barcaioli, i carrettieri grazie alle locande, caffetterie, botteghe e laboratori artigia-ni; al centro di un’area agricola efficace-mente coltivata da oltre trenta “cascine”.Le trasformazioni intervenute nel Nove-cento non ne hanno intaccato l’immagine tradizionale delle due file di case lungo il Naviglio, con i due ponti ottocenteschi e la torretta merlata che ospitò gli ultimi gendarmi austriaci.

La nostra storia

Page 5: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

8 www.viviAMOgaggiano.it 9 www.viviAMOgaggiano.it

“Aveva un gentil ciuffo a ricci e spol-verato di cipria, un gran collare raffer-mo con gallano rigonfio, sul petto gli ondeggiava immensa trina: un panciot-to di seta ricamato, calzoni celesti di egual stoffa, tagliati al ginocchio, calze bianche traforate, abito di velluto nero, con grandi bottoni diamantati; per cappello una schiaccina colle piume su-gli orli. Brillava il bel Beltramo sul bar-chetto come un iddio, e alzava il petto e il capo perché tutti lo guardassero…”

A Gaggiano c’è una via intitolata a Bel-trame da Gaggiano, ma pochi sanno chi fu. Beltrame è la più vecchia maschera milanese. La tradizione vuole sia nata nell’iconografia popolare nel ‘500. Rap-presenta il tipo di contadino un po’ in-genuo e arruffone, che vuole mostrarsi più signore di quanto non sia e le cui

vicende creano spesso imbarazzo.Defendente Sacchi ( Casa Matta di Sizia-no, 22 ottobre 1796 – Milano, 20 ottobre 1840), nelle “Novelle”, descrive il nostro eroe così: “ Beltrame fu personaggio famoso al suo tempo, e unì le qualità opposte che appunto si richiedono per un eroe di Hugo: fu bello della perso-na come un amore, ma fu il più scipito uomo nel cui capo mettesse la natura polpa di cervello. Ebbe quindi fortuna e disgrazie per tutta la vita e amore sui teatri ambulanti ov’egli appare, muove il riso non per moti spiritosi come Ar-lecchino, ma per dabbenaggine, e il più delle volte si piglia le busse da quel ma-nesco di Pulcinella, giacché i più buoni vanno sempre per la peggio”. Il Sacchi racconta anche che nacque a Gaggiano da don Gregorio Beltramo e da donna Giovanna, che desiderava “ sporgere al marito una creatura che per bellezza e

per talento il rendesse beato”, sicché si affidò “ a una vecchia d’un vicino paese che era in voce la sapesse assai lunga, e sentisse anche di magia”. Ma donna Giovanna fu un po’ avara e la strega, per vendicarsi, fece un incantesimo: “ ne uscì lo stesso un bel ragazzone, alto, di carne bianca, naso un po’ aquilino, boc-chino gentile, però tonto”.Beltrame non ha un costume partico-larmente caratteristico e veste come un domestico di quei tempi, tanto che viene soprannominato “Baltramm de la Gippa”, per via dell’ampia casacca che indossa.Egli diventa famoso grazie al suo più grande interprete, l’attore comico Nic-colò Barbieri ( Vercelli 1576 – Mode-na 1641), che ne fa una maschera della Commedia dell’arte, portandola per le corti di tutta Europa. Sul palcoscenico, Beltrame interpreta vari caratteri: l’one-sto mercante, il buon marito, il compare e, persino, dividendosi la parte con Ta-barino, il padre di Colombina.Il Baltramm è stata la maschera mila-nese per eccellenza prima di lasciare il posto a quella più nota di Meneghino, introdotta dal commediografo Carlo Maria Maggi ( Milano, 3 maggio 1630 – Milano, 22 aprile 1699). Lo stesso Me-neghino parla di Beltrame come di una maschera più antica di lui; ne “ Il Barone di birbanza”, infatti, Maggi fa dire a Me-

neghino:

“ So ben vari lenguagg,So quel de Porta Snesa,Quel de Porta Comasna,E quell’anch pù lontan,di Messer de Gagian,Quel de Venezia mò,L’è squaes in cò del Mond”.

Beltrame

Page 6: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

10 www.viviAMOgaggiano.it 11 www.viviAMOgaggiano.it

Indice

Introduzione La nostra storiaBeltrame

GAGGIANOIl ponte vecchioPalazzo Stampa AloardiCasa CamuratiSantuario di Sant’InvenzioLa Madonna della BarbattolaMuseo Reduci e CombattentiPalazzo Venini UboldiLe bocche della Gamberina

BARATEChiesa di Sant’Andrea La Madonna del Dosso

BONIROLALago Boscaccio

FAGNANOPalazzo D’Adda Donato Del ConteFontanile e Cavo Beretta

SAN VITOChiesaBosco dei cento passiVilla RanaLa Croce

VIGANO CERTOSINOCertosa e Oratorio di S. IppolitoChiesa SS. Eugenio e MariaSporzano, Oratorio di S. Eugenio

OSPITALITA’RistorantiAgriturismoDove dormire

ITINERARI

1416202428293034

3840

46

525456

60626465

687276

829090

94

Page 7: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

12 www.viviAMOgaggiano.it 13 www.viviAMOgaggiano.it

Ospitalità

Natura

SpiritoCultura

Gaggiano

Page 8: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

14 www.viviAMOgaggiano.it 15 www.viviAMOgaggiano.it

Il ponte vecchio

Il ponte vecchio o ponte pedonale fu il primo e per qualche secolo anche l’unico ponte di Gaggiano. L’anno di costruzione non è noto, ma è certo che fosse in uso già nel Trecento. Distrutto quasi interamente il 6 giugno 1859 dall’esercito austriaco, in ritirata dopo la sconfitta subita a Magen-ta dai Franco-Piemontesi: si salva infatti soltanto il pilone centrale. Verrà ricostrui-to, nella stessa forma del precedente, nel 1869.

CuriositàNel 1924, per alcuni anni, il Ponte è stato scelto come traguardo di una Regata Internazionale, la Milano-Gag-giano organizzata dalla gazzetta del-lo Sport.

unisce via Roma a via Gozzadini

Page 9: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

16 www.viviAMOgaggiano.it 17 www.viviAMOgaggiano.it

Palazzo Stampa Aloardi

Questo edificio si trova sulla riva sinistra del Naviglio, a pochi passi dal Ponte Vec-chio. Conosciuto come Palazzo Marino, da quando nell’800 si è dato rilievo a una tradizione popolare diffusasi (la leggenda di Ara bell’Ara) assieme alla cattiva lettura di un’opera storica del secolo precedente.Una visita del Palazzo, il più antico esi-stente nel capoluogo del territorio, non è possibile se non in qualche rara occasio-ne, come nelle aperture concordate col FAI, Fondo Ambiente Italiano. L’ingresso principale è dalla sponda del Naviglio, attraverso un’esedra formata da sei pilastri sormontati da vasi in pie-tra (quelli che recavano lo stemma della famiglia Cantoni) uniti da un muro che dà forma concava allo spiazzo. Al centro un cancello oltre il quale il viale d’accesso (in altri tempi circondato da alberi, da fiori e da frutta) porta al Palazzo.L’edificio ha subito diversi rimaneggia-menti, mantenendo la pianta ad U. Il pian-terreno presenta un portico con cinque

archi ed è diviso da un passaggio centrale che lascia intravedere la prosecuzione del viale in uno più modesto che porta alla campagna; sotto il portico si aprono, a destra, l’ingresso all’abitazione del fittabi-le e, a sinistra, lo scalone che occupa tutto l’avancorpo sinistro della costruzione.Un esame da vicino conferma, proprio per l’irregolarità dell’impianto, i numerosi ri-facimenti che lo stesso ha subito: cinque-centesco l’interno; posteriori sia al Marino sia a Massimiliano Stampa, del Seicento e del Settecento, gli interventi sull’esterno.

Il Palazzo è ancora circondato, in parte, dagli edifici rustici in origine assai più nu-merosi, che costituivano l’azienda agrico-la; così come si vedono tracce di un ampio giardino. Sono scomparsi del tutto altri elementi, come la fontana che si trovava al centro del piccolo piazzale prospiciente il portico, la grande stalla che conteneva oltre cento mucche da latte e la pileria per la lavorazione del riso.

via Gozzadini

Page 10: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

18 www.viviAMOgaggiano.it 19 www.viviAMOgaggiano.it

CuriositàLegata al Palazzo vive, dai primi dell’Ottocento, la leggenda cosiddet-ta di Ara bell’Ara.Ha per protagonista il Tommaso Mari-no nelle vesti di un vecchio violento e licenzioso e la giovanissima Ara Cor-naro da lui fatta rapire a Milano, impri-gionata nel palazzo e infine uccisa per esasperazione, dato che non cedeva ai suoi desideri.Dalla leggenda è nata una filastroc-ca, in uso per i giochi infantili fino agli anni Sessanta del secolo scorso (Ara bell’Ara/discesa Cornara/ dell’or e del fin/del cont Marin…)

Visite: Il Palazzo è visitabile solo in rare occasioni, come per esempio, du-rante le aperture concordate con il FAI

Page 11: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

20 www.viviAMOgaggiano.it 21 www.viviAMOgaggiano.it

Casa Camurati

L’edificio reso caratteristico dalla torret-ta merlata è stato costruito fra il 1805 e il 1815 e porta il nome della famiglia Ca-murati, insediatasi a Gaggiano all’inizio dell’Ottocento.Nel 1815, anno in cui gli Austriaci torna-no a governare la Lombardia, una parte del cortile viene occupata dalla Gendar-meria, che nel 1859, dopo la battaglia di Magenta, diventa caserma dei Carabi-nieri Reali e tale rimane fino al 1924. La caserma era dotata anche di due celle, una per gli uomini e una per le donne e fece in tempo ad avere fra i propri mili-ti anche un concittadino, Luigi Del Bel Belluz, detto el Barbison, poi trasferitosi nella vicina San Vito.La torretta era destinata semplicemen-te all’uccellagione, come s’intuisce dai numerosi fori ancora rimasti nelle pare-ti, destinati ad attirare volatili di piccola taglia col richiamo del mangime messo all’interno e del calore contro i rigori

dell’inverno. Il diametro del foro dimi-nuisce verso l’interno e non consente al passerotto che vi è passato in un verso, di infilarsi dal verso opposto, rimanendo imprigionato nel locale e perciò facile preda del proprietario della torretta.La merlatura di tipo ghibellino è quasi certamente una scelta operata dalla fa-miglia, fin dai primi anni caratterizzata da un atteggiamento ostile al clero, qua-si per contrastare la presenza imponen-te del campanile.Le pareti esterne rivolte a ovest erano intonacate a losanghe graffite, coloritu-ra che è andata persa negli anni prece-denti l’ultima guerra. Le alte finestre del primo piano erano in origine sovrastate da lunette con i ri-tratti di celebri personaggi; sono anda-te perse quelle sul lato est a causa della costruzione appoggiata in un secondo tempo a quella parete e quelle sul lato ovest, mentre un recente restauro ha

via Gozzadini

Page 12: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

22 www.viviAMOgaggiano.it 23 www.viviAMOgaggiano.it

CuriositàLungo le due sponde del Naviglio

erano stati ricavati dei piccoli vani

per ospitarvi i lavatoi. Ne sono esi-

stiti 62, di cui 12 nel tratto che attra-

versa Gaggiano; ognuno di essi era

di proprietà privata ed apparteneva

al titolare dell’edificio prospiciente il

lavatoio. Quello di proprietà Camu-

rati è stato l’ultimo ad essere utiliz-

zato.

consentito di rendere nuovamente leg-gibili quelle sul lato sud che riproducono Amerigo Vespucci, Castruccio Castraca-ni, Pico della Mirandola e Josè Garcilon de la Vega.

Page 13: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

24 www.viviAMOgaggiano.it 25 www.viviAMOgaggiano.it

Santuario di Sant’Invenzio

La chiesa che si affaccia sul Naviglio è l’ultimo rifacimento di un edificio di culto esistente nel Duecento.Quella prima chiesa, molto più piccola, ru-stica, con un arco sopra l’altare così basso che non vi si poteva appendere un cro-cefisso, aveva l’ingresso a ovest, così da rivolgere l’altare a oriente com’era d’uso nelle prime chiese per guardare dove sor-ge il sole. A sud vi era una porta utilizzata per l’uscita dei cadaveri da seppellire nel cimitero che si trovava, cintato, tra la chie-sa e il Naviglio.L’edificio antico fu seriamente danneggia-to nel 1541, quando Massimiliano Stampa fece tracciare una strada per condurre al suo palazzo, a cui si stava lavorando.Questo rese necessario un primo rifa-cimento, che lasciava però immutata la struttura della chiesa.Nel 1618 furono avviati i lavori per una costruzione del tutto nuova, con l’ingres-so a sud anziché a ovest e l’altare rivolto a nord anziché a est; nel 1757, dato che

cominciano a manifestarsi segnali di de-grado, si rimette mano all’edificio col con-corso soprattutto di Francesco Venini che ha appena terminato la costruzione del proprio palazzo, di fronte alla chiesa, sul-la riva opposta del Naviglio; nell’ottobre del 1758, a causa delle forti piogge, crolla la cupola centrale in corso di completa-mento su quattro piloni e si trascina die-tro, danneggia o seppellisce un po’ tutto, lasciando intatto però l’affresco della Ma-donna delle Grazie di fattura trecentesca.Rifatti anche il coro e la nicchia di soste-gno dell’organo, i lavori sono conclusi nel 1759. Ed è la terza versione dell’edificio che da allora subirà solo piccoli ritocchi, come l’installazione di un nuovo organo nel 1823, alcune modifiche del coro nel 1891, l’aggiunta di un Oratorio sul lato ovest nel 1904 e la pavimentazione in por-fido del piazzale (fino a quel momento conservato a prato) nel 1975.

L’affresco più antico è quello della Madon-

via Gozzadini

Page 14: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

26 www.viviAMOgaggiano.it 27 www.viviAMOgaggiano.it

na delle Grazie, di cui un restauro degli anni Novanta ha portato alla luce l’anno: 1388 e il nome del probabile autore: Er-ghieri.

CuriositàNel verbale di una visita pastorale del cardinale Pozzobonelli, nel 1750 si legge dell’esistenza in questa chie-sa di un dipinto (di cui si sono perse le tracce) raffigurante la ”Madonna coi quindici misteri del Rosario” che scrive “furono dipinti dal celeberrimo ed eccellente Michelangelo Buonar-roti”. E’ un’attribuzione infondata, in quanto nessuna delle numerose fonti da cui si è potuto ricostruire l’opera di Michelangelo parla né di un dipin-to con questo soggetto né di una pre-senza dell’artista in questa zona.Eppure Pozzobonelli era un esperto intenditore.

Visite: il Santuario è aperto dalle 7.30 alle 11 e dalle 14.30 alle 17

Page 15: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

28 www.viviAMOgaggiano.it 29 www.viviAMOgaggiano.it

La Madonna della Barbattolavia Roma, 36

Piccolo Museo Combattenti e Reducivia Roma, 38

Il piccolo museo dei Combattenti e Redu-ci, ideato e curato dallo storico presidente dell’Associazione omonima Luigi Batta-glia, contiene cimeli di guerra e i ritratti di tutti i caduti e di molti reduci dal 1915 in poi.Questo luogo può essere considerato un piccolo santuario della memoria dei gag-gianesi ed entrando vi renderete conto di ciò che custodisce.Nonostante l’età avanzata, potreste in-contrare Luigi Battaglia sempre pronto a parlare ai giovani e meno giovani, per trasmettere a tutti il ricordo della guerra e per comunicare attraverso la sua espe-rienza un messaggio di pace.

L’affresco conservato nel Salone delle Adunanze al primo piano del Municipio, vi è giunto nel 1932 per donazione dei fratel-li Giuseppe e Alessandro Lavezzi, titolari dell’Osteria della Barbattola che l’aveva-no fatto staccare da uno dei muri portan-ti dell’antico edificio, destinato ad essere abbattuto, in occasione di importanti la-vori di ristrutturazione.L’Osteria da cui proviene è stata costruita nel Quattrocento, da Donato Del Conte, il quale l’aveva data in gestione a Battista de Lessa; costui commissionò il dipinto ad autore rimasto ignoto, che l’eseguì nel 1479.Da notare, nell’affresco, la corona di coral-lo al collo del Bambino, particolare che si riscontra in altre pitture del territorio ese-guite nello stesso periodo.L’edificio che oggi ospita l’affresco, co-struito nel Cinquecento dalla famiglia Stampa, è stato presto adibito a cascina per i lavori agricoli e infine acquistato dal Comune di Gaggiano nel 1888.

Visite: Il dipinto si trova nel Comune, sala delle adunanze, al primo piano.

Page 16: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

30 www.viviAMOgaggiano.it 31 www.viviAMOgaggiano.it

Palazzo Venini Uboldi

Giorgio Venini comincia nel 1719 la co-struzione dell’edificio che poi cederà nel 1744, morendo, al fratello più giovane, Francesco.Nel 1750 Francesco Venini aggiunge al palazzo l’oratorio, che prenderà il suo stesso nome, dedicato al santo France-sco.Saranno i suoi nipoti, Cozzi, ad aggiun-gere all’Oratorio la torretta campanaria nel 1758.Nel 1786 vengono poste ai due lati dell’ingresso delle lapidi in cui si rico-struisce l’origine dell’edificio.Nel 1791 Pietro Cozzi, erede di Giorgio e Francesco Venini, istituisce col proprio testamento la prima scuola pubblica di Gaggiano, destinata (e riservata) ai giovani residenti in paese, chiamandola espressamente “Scuola dei conti” con riferimento ad una delle materie che vi si sarebbero dovute insegnare a cura di un maestro a cui era assicurato uno sti-

pendio da attingere alla rendita del ca-pitale a ciò destinato e con l’uso gratuito di una camera d’abitazione e di un orto posto dietro al palazzo.

Attraverso successivi passaggi di pro-prietà, il Palazzo perviene al nobile Pom-peo Calvi, noto nel mondo della cultura milanese come pittore (un suo quadro finisce alla corte di Vienna).Il Palazzo Venini Uboldi ha un impianto a “U” la cui base è costituita dal corpo principale rivolto a nord, verso il Navi-glio e le due braccia da costruzioni di servizio allungate verso sud (stalle, ma-gazzini, fienili, laboratori artigiani) che si avvicinano nella parte terminale per condurre all’ingresso del giardino.Alla fine dell’Ottocento comprendeva dodici locali al piano terra, sedici al pri-mo piano e dieci al secondo, con affre-schi distribuiti soprattutto sulle pareti dello scalone.

via Roma

Page 17: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

32 www.viviAMOgaggiano.it 33 www.viviAMOgaggiano.it

E’ ancora riconoscibile la porticina sul lato orientale che, in origine, godeva di un ponticello fisso sopra la roggia Delfi-nona (oggi coperta da Via Gramsci)

CuriositàNel 1917 l’edificio ospitò diversi pri-

gionieri austro-ungarici inviati a

Gaggiano per lavorare i campi al po-

sto dei contadini gaggianesi che si

trovavano al fronte.

Visite:

Si tratta di proprietàprivata.Se il cor-

tile è aperto chiedendo il permes-

so si può entrare. L’oratorio di San

Francesco è aperto al mattino fino

alle 12.

Page 18: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

34 www.viviAMOgaggiano.it 35 www.viviAMOgaggiano.it

Le bocche della Gamberina

La roggia Gamberina nasce dove moriva, nel 1177, il Naviglio Grande, che era sta-to scavato fino a Gaggiano e le cui acque venivano scaricate attraverso questa via d’uscita per andarsi poi a disperdere nel-le centinaia di sbocchi che ne sarebbero stati ricavati durante il suo lungo percorso per irrigare i campi.Dopo il prolungamento del Naviglio fino a Milano, la Gamberina ha mantenuto la funzione di scaricatore per abbassare il livello delle acque del canale quando, a causa delle piogge, i suoi affluenti creava-no il rischio di un’esondazione.La fuoruscita delle acque in eccesso avvie-ne attraverso l’apertura di una o più delle sei bocche di Gaggiano, operata azionan-do ancora a mano le ruote dentate.Scaricatore del Naviglio e roggia d’irriga-zione: sono i due compiti che la Gambe-rina continua a svolgere, percorrendo la campagna verso sud per 12 km.Caratteristica della Gamberina è di non essere mai a secco: infatti viene alimen-

tata sia dal Naviglio Grande attraverso le bocche aperte all’altezza della località Malpensata, sia da sette “cerche” o rac-coglitori delle acque raccolte nelle cam-pagne a nord del Naviglio fra la cascina Venezia e la Bettolina che, unendosi sulla sponda sinistra del Naviglio.Si inserisce a pieno titolo fra le più impor-tanti fonti d’irrigazione dell’area a sud-o-vest di Milano che, come noto, deve il pro-prio straordinario sviluppo agricolo alla presenza di canali (Naviglio Grande, Na-viglio Pavese e Villoresi), rogge derivate da questi (Gamberina e decine di altre) e acque risorgive (fornite dai fontanili, da tempo in diminuzione a causa della dila-gante cementificazione).

Alzaia del Naviglio Grande

Page 19: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

36 www.viviAMOgaggiano.it 37 www.viviAMOgaggiano.it

Ospitalità

Natura

SpiritoCultura

Barate

Page 20: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

38 www.viviAMOgaggiano.it 39 www.viviAMOgaggiano.it

Chiesa di S. Andrea

E’ nota l’esistenza di una chiesa a Barate attorno all’anno 1000, dedicata a Santa Maria.Non se ne ha più notizia nel 1398, quan-do un documento parla solo della chiesa di S. Andrea e di un suo cimitero a forma triangolare, cintato, affiancato alla chiesa stessa.Successivi documenti descrivono S. An-drea come una “chiesa antica” con dipinti sulle pareti.

La Chiesa di S. Andrea oggi è di grande interesse proprio per i dipinti, ma non quelli d’antica origine e d’ignoto autore, bensì per gli affreschi realizzati nell’arco di dieci anni a cavallo della guerra da don Giulio Pizzocheri (1883-1964) che è stato parroco di Barate per 48 anni.Si prestarono a fargli da modelli bambini e adulti del paese.Gli furono ostili molti sacerdoti del terri-torio e anche il prevosto, che considera-vano irriguardoso affidare la pittura di un

luogo sacro a un dilettante. Criticato anche per le condizioni di po-vertà in cui viveva, don Pizzocheri fu ria-bilitato dal consenso che il card. Schuster espresse nel corso di una visita pastorale.Gli affreschi coprono tutte le pareti e la volta dell’edificio. E’ una sorta di catechi-smo, illustrato attraverso diversi temi.Il “Credo” è il filone principale e si svilup-pa – da sinistra a destra – sulle volte a vela delle navate.In otto lunette sono riassunte le “sette opere di misericordia corporale”, a comin-ciare col “dar da mangiare agli affamati”.Ci sono i quattro Evangelisti in altrettante lunette.Parabole del Vangelo si trovano in diversi medaglioni.Interessante anche la porticina del taber-nacolo, che rappresenta l’agonia di Cristo nell’Orto, intagliata in legno dallo stesso sacerdote.

via Cavour, Barate

Page 21: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

40 www.viviAMOgaggiano.it 41 www.viviAMOgaggiano.it

Madonna Del Dosso

L’Oratorio della Madonna del Dosso sor-ge su un leggerissimo rilievo del terreno (il dosso) posto tra le cascine Cantalupo e Baitana.La struttura attuale è frutto di un drasti-co rifacimento risalente al 1859, subito dopo la battaglia di Magenta che allon-tana gli Austriaci dal territorio, rinnova-to due volte negli anni Quaranta e Ot-tanta del Novecento.L’origine dell’Oratorio è sconosciuta, in quanto mancano documenti specifici, ma si può con buona approssimazione affermare che l’edificio sia stato costru-ito nella seconda metà del Settecento, utilizzando materiali provenienti da un preesistente oratorio d’origine medieva-le dedicato a San Materno, posto nell’a-rea della cascina Boscaccio e di cui non si sono più avute notizie dopo di allora.Scomparsa la dedica a San Materno compare invece quella di “Madonna dei Borini”.

Ne fa testo anche una mappa del 1752 in cui compare il territorio fra Boniro-la e Gaggiano: l’Oratorio vi è tracciato con grande rilievo e col nome, appunto, di “Madonna dei Borini” nella posizione che conosciamo.Il nome “Borini” è legato alla campagna sottostante (ogni pezzo di terreno è da tempo immemorabile contraddistinto con un nome, indispensabile prima del-le rilevazioni catastali per identificarlo), definita fin dal Cinquecento come “risa-ia de’ Borini”.Borini è una contrazione di Iborino, il nome dato fin dal Duecento all’area oggi conosciuta come Bonirola, a cau-sa dell’antico insediamento degli Ibori-ni, una tribù degli Insubri, popolazione di origine celtica che ebbe Milano come centro di maggiore importanza e che si era insediata attorno alla città verso il 450 avanti Cristo.All’interno è scomparso da tempo l’af-

Page 22: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

42 www.viviAMOgaggiano.it 43 www.viviAMOgaggiano.it

fresco originale, descritto come del Sei-cento da un visitatore nel 1934: è andato perso con la parete di fondo su cui era dipinto e che è stata abbattuta e rifat-ta dopo la guerra. Lo ha sostituito (nel 1945) una tela del pittore Mario Alber-tella, restaurata nel 1987.

CuriositàUna leggenda accompagna il miste-ro sulle origini del Dosso. Si racconta di un bue che, nel corso dell’aratura, si ferma cocciutamente, resistendo alle sollecitazioni dell’aratore, il qua-le scopre così che davanti al vomere sta emergendo un dipinto con l’im-magine della Madonna. Lo dissot-terra e lo porta in chiesa a Gaggiano ma, l’indomani, il bue ripete la sce-na: l’immagine è tornata lì dov’era.Così costruiscono l’Oratorio sul po-sto.

un luogo di pace e silenzio, dove fer-

marsi in contemplazione.

Page 23: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

44 www.viviAMOgaggiano.it 45 www.viviAMOgaggiano.it

Ospitalità

Natura

SpiritoCultura

Bonirola

Page 24: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

46 www.viviAMOgaggiano.it 47 www.viviAMOgaggiano.it

Lago Boscaccio

Il nome della località, affibbiatole ancor prima del Cinquecento, ne rivela le carat-teristiche originarie: un bosco, ma di quel-li poco curati, infidi.Boscazzo era la definizione usata a quel tempo, quando se ne contendono la giuri-sdizione le parrocchie di Vigano e di Gag-giano e quando, esattamente nel 1556, viene messo all’asta dal Ducato di Milano e acquistato da un personaggio di primo piano: il conte Tommaso Marino, che già stava progettando di costruirsi il palazzo a Milano che ne ha conservato il nome. Quando la proprietà passa alla famiglia Porrone, all’inizio del Seicento, in mezzo a quel bosco è già stata costruita una “casa da nobile” al centro di edifici rustici, adi-biti all’abitazione di un massaro e dei suoi lavoranti, oltre ad una pila per la lavora-zione del riso.All’inizio del Novecento, la Cascina Bo-scaccio conta circa 80 abitanti.L’attività cessa all’inizio degli anni Ses-santa e gran parte del territorio attorno

alla cascina diventa una cava di sabbia e ghiaia, materiali divenuti preziosi con lo sviluppo urbanistico che investe Milano e le sue periferie. La superficie del lago è di circa 35 ettari, pari a quella dell’Idroscalo. Si caratterizza per la presenza di un’avifauna e di un’it-tiofauna particolarmente ricche (con il progetto “il canneto del Lago Boscaccio” è stata creata una zona umida per acco-gliere gli uccelli acquatici di passo e intor-no al lago trovano rifugio circa 180 specie volatili). La zona è stata individuata come area di ripopolamento e cattura (divieto di caccia) ed è la stazione di inanellamento dei volatili (gestita dal Gruppo Ornitolo-gico Lombardo) della provincia milanese. Le acque del lago ospitano numerose spe-cie autoctone di pesci e possiedono buoni caratteri di limpidezza. Lungo il perimetro del lago si svolge un percorso pedonale.

Località Boscaccio, Bonirola

Page 25: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

48 www.viviAMOgaggiano.it 49 www.viviAMOgaggiano.it

CuriositàNel 1922 un famiglio del Boscaccio,

sorpreso a rubare nottetempo il lat-

te, ammazza con un colpo di coltello

il “cap famèi” che lo sta aspramente

rimproverando.

Il 12 dicembre del ’77 una carica di

100 grammi di tritolo viene fatta

esplodere presso la cabina dell’Enel

a poche decine di metri dal Boscac-

cio: erano gli anni plumbei, degli

attentati e delle stragi; qui saltaro-

no solo i vetri della cabina e la pro-

dezza fu rivendicata due settimane

dopo dalle sconosciute “Unità Com-

battenti Proletarie”.

Page 26: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

50 www.viviAMOgaggiano.it 51 www.viviAMOgaggiano.it

Ospitalità

Natura

SpiritoCultura

Fagnano

Page 27: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

52 www.viviAMOgaggiano.it 53 www.viviAMOgaggiano.it

Palazzo D’Adda

Il luogo di Fagnano (denominato: Fagna-no sul Naviglio dal 1864) è conosciuto al-meno dal Duecento: nel 1262 la sua è fra le chiese a cui sono inviati i sacerdoti rac-colti nella collegiata di Rosate. Nella seconda metà del Quattrocento, è proprietà di Cicco Simonetta, il potente segretario della corte ducale di Milano, da cui passa ad Ambrogio Varese, medico di Ludovico il Moro che lo beneficia di ampi possedimenti fra cui questo di Fagnano.Più tardi passa in proprietà alla nobile famiglia milanese dei d’Adda a cui viene attribuita la costruzione del palazzo, pro-babilmente nella medesima posizione di quello, di minori dimensioni, in cui era vis-suto Cicco Simonetta.A seguito di intrecci matrimoniali ed ere-ditari, a metà dell’Ottocento il palazzo passa ai D’Adda-Doria .Ridotto ad uso agricolo già ai primi dell’Ottocento, l’edificio è da tempo inuti-lizzato e solo le cure degli attuali proprie-tari lo hanno protetto dal degrado.

CuriositàLo stemma nobiliare della famiglia

d’Adda presenta in alto un’ aquila

nera ad ali spiegate su fondo gial-

lo; sotto bande ondate bianco nere;

Nel 1848 Marietta d’Adda Doria è fra

le nobildonne milanesi che collabo-

rano coi patrioti durante le Cinque

Giornate di Milano; Nel 1865 il mar-

chese Alessandro Doria è consiglie-

re comunale a Fagnano.

Visite: Non accessibile all’interno

via Marchesa Medici, Gaggiano

Page 28: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

54 www.viviAMOgaggiano.it 55 www.viviAMOgaggiano.it

Oratorio Donato del Conte

Donato Del Conte, nato nel 1421 e morto all’età di settant’anni, ha dato il nome a questa cascina passata in sua proprietà attorno alla metà del Quattrocento.Fu lui a decidere la costruzione dell’Ora-torio dedicato alla Vergine Maria l’edificio fu terminato nell’agosto del 1482 come attesta l’incisione ancora oggi leggibile sopra l’ingresso ed era ricco di affreschi ormai irrimediabilmente persi.Ai due lati dell’ingresso erano anche ripro-dotti gli stemmi delle famiglie Del Conte e Della Croce cui appartenevano Donato e sua moglie Caterina.L’Oratorio, in cattive condizioni già alla fine dell’Ottocento, è andato via via de-teriorandosi, soprattutto perché utiliz-zato da tempo immemorabile al servizio dell’attività agricola senza rispetto per le opere e la stessa struttura.

CuriositàUn caso di omonimia ha indotto in in-ganno diversi studiosi dei secoli pas-sati che attribuivano la proprietà della cascina e la costruzione dell’Oratorio a Donato Borri (1425-1477), condot-tiero al servizio del duca di Milano Francesco Sforza. La sua amicizia e fedeltà al duca gli avevano attribuito i soprannomi di Donato “da Milano” e Donato “del Conte”, rendendolo omo-nimo del vero proprietario.Il nostro dialetto ha contribuito a per-petuare l’equivoco sul nome della ca-scina, chiamandola “Cassina di Cunt”, facendo pensare a non ben precisati nobili (i Conti)

Page 29: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

56 www.viviAMOgaggiano.it 57 www.viviAMOgaggiano.it

Il fontanile e il cavo Beretta

All’inizio del 1900 nella sola Provincia di Milano si contavano ben 873 fontanili at-tivi, ma nel 1975 essi s’erano già ridotti a meno della metà (430) mentre all’ultimo censimento, appena vent’anni dopo, ne ri-sultavano solo 186 rimasti in vita. La loro importanza per lo sviluppo dell’a-gricoltura, fin dal Medio Evo, è ben nota.

Il cavo Beretta ha assunto questo nome solo ai primi del Novecento: in origine era cavo Ferrario, dal nome della famiglia da cui era stato commissionato lo scavo della parte iniziale della roggia nel 1805.Le sue acque alimentano il mulino di Fa-gnano e proseguono per circa 15 chilo-metri, sottopassando il Naviglio Grande, uscendone sulla sponda destra all’altezza della cascina Carbonizza e proseguendo fino oltre Coazzano dove s’ingrossano con le acque del cavo Cattaneo.

CuriositàIl fontanile è un’acqua sorgiva tipica di una larga fascia della pianura Padana, utilizzato per l’irrigazione di campi an-che molto lontani grazie a scavi (cavi e rogge) opportunamente realizzati. La realizzazione della pista ciclopedo-nale Fagnano-Bestazzo risale al 2000, costo 179 milioni (59 coperti con con-tributo regionale), di cui 22 per il pro-getto.

Visite:ci si arriva a piedi o in bici, sulla pista ciclabile che da Fagnano porta a Be-stazzo.Dopo circa duecento metri, la strada passa sopra il ponte che scavalca il cavo Beretta.Risalendo il corso d’acqua si arriva dopo pochi minuti alla testa del fon-tanile.

Page 30: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

58 www.viviAMOgaggiano.it 59 www.viviAMOgaggiano.it

Ospitalità

Natura

SpiritoCultura

San Vito

Page 31: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

60 www.viviAMOgaggiano.it 61 www.viviAMOgaggiano.it

Chiesa

Del luogo conosciuto come San Vito si hanno notizie fin dal XII secolo, grazie al fatto che fu raso al suolo, per ordine del Barbarossa, dagli alleati dell’imperatore tedesco (pavesi, novaresi, vercellesi), as-sieme a Rosate, Abbiategrasso, Corbetta e Cornaredo.Il fatto avvenne nel 1167. Si può supporre che non fosse stata risparmiata nemmeno la chiesa.Certo è che essa esisteva nel 1290 ed era dedicata a San Vito.

Una descrizione puntuale della chiesa, uti-le a notare oggi cosa è cambiato, si trova in una relazione del 1567: la chiesa aveva un’unica navata, era lunga 14 metri dall’in-gresso all’altare e larga 9 metri.L’altare maggiore è posto in una cappel-la a volta con pitture definite “antiche”: sono quelle recentemente riemerse, an-che se solo in parte, dietro all’altare stes-so. Erano già state coperte all’inizio del Seicento.

CuriositàSan Vito e Marta è il nome completo di questa frazione dal 1864, quando disposizioni governative imposero alle località del neonato Regno d’Ita-lia che portavano lo stesso nome, di differenziarsi con l’aggiunta di qual-che riferimento tipico di ciascuno. La “Marta” aggiunta a San Vito di Gag-giano non è una santa, ma una bene-fattrice, della famiglia Lodi o da Lodi, proprietaria di beni nel territorio fra San Vito e Bestazzo.

Visite: negli orari di apertura della Chiesa, durante le SS Messe

Piazza Vittorio Veneto, San Vito

Page 32: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

62 www.viviAMOgaggiano.it 63 www.viviAMOgaggiano.it

Bosco dei 100 passi

All’immediata periferia di San Vito si tro-va un’area di circa 16 ettari, un terreno da sempre a destinazione agricola che la Magistratura ha confiscato ad una perso-na condannata per mafia affidandolo nel 2005 al Comune di Gaggiano che vi ha progettato un parco aperto al pubblico.Piantumato da ERSAF a partire dal 2007 con millecinquecento fra aceri, tigli, fras-sini e arbusti di rosa canina, sambuco e altre essenze. Un’area di tre ettari è occu-pata da una marcita, creata col contributo delle acque di due rogge.Nel perimetro del parco si trova anche un laghetto attrezzato per il birdwatching, tre piccoli stagni utilizzati per il reinseri-mento di anfibi e uccelli acquatici e una pista ciclo-pedonale.Il parco è stato inaugurato nella primavera del 2009 con dedica a Giuseppe “Peppi-no” Impastato.

CuriositàPeppino Impastato fu ucciso nella notte fra l’8 e il 9 maggio 1978 a Cini-si. La notizia della sua morte fu quasi ignorata dalla stampa in quanto nelle stesse ore veniva ritrovato il cadavere di Aldo Moro, rapito e ucciso dalle Bri-gate Rosse. Sul luogo del delitto (i bi-nari della ferrovia) venne lasciata una carica di tritolo per inscenare un at-tentato maldestro, finito con la morte dell’attentatore. Le indagini presero una strada sbagliata e solo l’insisten-za del fratello Giovanni e della madre Felicia portarono, con anni di ritardo, alla scoperta della verità. Alle elezioni comunali svoltesi dopo la sua morte, Peppino Impastato fu comunque elet-to, nella lista di Democrazia Proletaria.

Visite: il Parco non chiude mai!

Page 33: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

64 www.viviAMOgaggiano.it 65 www.viviAMOgaggiano.it

Villa Rana

Si tratta di uno dei primi progetti di un gio-vanissimo architetto destinato alla cele-brità: Ignazio Gardella (Milano 1905-Oleg-gio 1999).E’ chiamato a San Vito dall’amico e quasi coetaneo Ignazio Calvi, titolare di un este-so podere, perché gli progetti una casa d’abitazione fuori dal recinto della casci-na, dove già si trova l’antica casa padro-nale.Il risultato è un preannuncio delle idee che Gardella introdurrà nell’architettura nazionale, dando vita al “Movimento Mo-derno” nel periodo fra le due guerre.

CuriositàOpere di Ignazio Gardella: ampliamen-to della Villa Borletti a Milano (1933-36); tra gli altri Casa Tognella, detta Casa al Parco di Milano (1946-53); PAC, Padiglione d’Arte Contempora-nea di Milano (1947-54, ristrutturato col figlio Jacopo nel 1996 dopo l’at-tentato di tre anni prima); Case Bor-salino di Alessandria (1952); Casa Alle Zattere di Venezia (1953-58); Mensa Olivetti nel complesso industriale di Ivrea (1958); Complesso residenziale Cala del Pozzo di Punta Ala, Grosseto (1962-66); Palazzo di Giustizia di La Spezia (1963-94); uffici Alfa Romeo di Arese, Milano (1969); Facoltà di Ar-chitettura di Genova (1975-89); Teatro Carlo Felice di Genova (1981-90);

Visite: Non accessibile all’interno.

La Croce

La Croce di San Vito è stata messa dai pa-dri Oblati di Rho al termina di alcune gior-nate di preghiera (chiamate “Missione”) nel 1949

Page 34: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

66 www.viviAMOgaggiano.it 67 www.viviAMOgaggiano.it

Ospitalità

Natura

SpiritoCultura

ViganoCertosino

Page 35: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

68 www.viviAMOgaggiano.it 69 www.viviAMOgaggiano.it

Certosa di Vigano e Oratorio S. Ippolito

La notizia più antica relativa al borgo di Vigano è del 1118, anno in cui un certo Le-opertus de Vigano vende dei beni di quel luogo.E’ verosimilmente di quel periodo la co-struzione del castello, da intendersi come casa fortificata, protetta da un fossato, superabile con un piccolo ponte levatoio e un ponte fisso, con un cortile interno e una colombaia.L’arrivo dei frati Certosini lo trasforma in convento, la cui dimensione è quella che possiamo vedere.L’edificio si trova al centro di un podere che si espande a seguito di acquisti, per-mute e donazioni fino a comprendere al-cune cascine. La proprietà dell’edificio e dei poderi cir-costanti è assegnata alla Certosa di Pavia (appena costruita) da Gian Galeazzo Vi-sconti nel 1400, togliendola d’imperio a Jacopo Dal Verme (il condottiero che l’a-veva avuta in dono dallo stesso duca).La Certosa di Pavia è perciò riprodotta in

un affresco in gran parte consumato sopra il portone d’ingresso.Lo sviluppo del borgo di Vigano è dovu-to all’attività dei Certosini che, da ultimo, tracciano anche la strada che conduce a Gaggiano.I loro beni vengono requisiti nel 1769, quando l’ordine viene sciolto dall’impera-trice Maria Teresa d’Austria.La Certosa diventa casa padronale del po-dere denominato della Fontana e tale ri-mane fino all’ultimo scorcio del Novecen-to.

In anni recenti è stata restaurata e ospita attualmente tre famiglie e un’associazione culturale (Mambre).E’ riconoscibile sull’angolo della facciata il laboratorio del fabbro.

Risale alla metà del Cinquecento l’Orato-rio che si trova all’interno del complesso, dedicato a Sant’Ippolito e i cui affreschi sono stati affidati ad Aurelio e Giovan Pie-

Piazza San Brunone, Vigano Certosino

Page 36: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

70 www.viviAMOgaggiano.it 71 www.viviAMOgaggiano.it

tro Luini (due dei quattro figli del più ce-lebre Bernardino Luini) nel 1578 dalla Cer-tosa di Pavia.Anche l’Oratorio è stato riportato alla luce in anni recenti, dopo essere stato adibito, prima dall’esercito napoleonico, poi dal Regno d’Italia a Corpo di Guardia e, nella prima metà del Novecento, ad abitazione privata.

CuriositàSulla parete dove era sistemato l’al-tare, non dipinta, si trovava una pala riproducente nel mezzo la Vergine col bambino, a destra S. Sebastiano e a si-nistra S. Rocco. L’autore fu identifica-to come Ambrogio da Fossano da uno studioso d’arte milanese, Girolamo Luigi Calvi. Il quale fu a lungo proprie-tario di un possedimento a San Vito di Gaggiano.

Visite: La cappella è aperta al pubbli-co ogni seconda domenica del mese dalle h. 10 alle h. 16. Visite guidate su appuntamento: [email protected]

Page 37: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

73 www.viviAMOgaggiano.it72 www.viviAMOgaggiano.it

Chiesa SS. Eugenio e Maria

La chiesa è dedicata ai santi Eugenio e Maria.La sua costruzione è opera dei frati Certo-sini raccolti nella vicina Certosa.Giunti a Vigano nel 1400, i Certosini adat-tano a monastero l’antico castello e prov-vedono il villaggio di un muro di cinta, di un’osteria e di una locanda.Nel 1499 iniziano i lavori di ampliamento della chiesa preesistente (esistente cer-tamente all’inizio del Trecento) e nel 1511 ne affidano gli affreschi al pittore pave-se Bernardino de’ Rossi, autore di dipinti nel Castello Sforzesco, nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia e nella Certosa di Pavia.L’affresco di maggior rilievo, posto sulla facciata, è andato perso dopo varie vicis-situdini: staccato dalla parete negli anni Sessanta, è stato recuperato e restaurato negli anni Ottanta ma, tornato nella sua sede, ha perso i colori nel giro di pochi anni ed è stato nuovamente staccato per conservarne le parti ancora leggibili (una

delle quali si trova appoggiata a una pare-te interna alla chiesa).La chiesa di Vigano diventa parrocchiale nel 1573 dopo una visita del cardinale Car-lo Borromeo.All’interno si trova una statua in legno di San Carlo, realizzata all’inizio del Seicento dopo la sua beatificazione e restaurata nel 1893.I dipinti più significativi sono di poco ante-cedenti, riferibili alla fine del Cinquecento. Interessante, perché legato a un culto dei Magi molto vivo nella zona, un dipinto che ne raffigura l’Adorazione. Si notano il Crocefisso dietro all’altare (con la città di Gerusalemme sullo sfondo) e S. Eugenio Vescovo a sinistra dell’altare.Sotto il pavimento, più volte rifatto, si tro-vano le tombe della famiglia Grancini, per diverse generazioni presente nel territorio della parrocchia di Vigano.

Piazza della Chiesa, Vigano Certosino

Page 38: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

74 www.viviAMOgaggiano.it 75 www.viviAMOgaggiano.it

CuriositàSi racconta di un passaggio sotterra-neo che, dai piedi dell’altare, raggiun-ge la chiesa di Sporzano e chissà qua-le altra meta lontanissima. Per certo, negli anni Quaranta, in occasione di un rifacimento del pavimento, alcuni giovani avevano notato la presenza di scheletri composti in nicchie e un bre-ve corridoio invaso dall’acqua la cui volta era crollata dopo pochi metri.La chiesa di Vigano è stata spogliata nel 1890 di ogni arredamento da igno-ti ladri; al furto era seguito un effera-to delitto, probabilmente al momento della spartizione del bottino, da cui un detto della tradizione popolare: A Vi-gan Certosin hann mazzaa el secrista col sapin. Vittima, il sagrestano, pro-babilmente complice del furto, abi-tante nella casa ora in rovina alle spal-le della chiesa.

Visite:negli orari di apertura della Chiesa, durante le SS Messe

Page 39: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

76 www.viviAMOgaggiano.it 77 www.viviAMOgaggiano.it

Sporzano, Oratorio di S. Eugenio

L’Oratorio è un edificio facilmente rico-noscibile lungo il vecchio tracciato della strada per Rosate, ai margini della località Sporzano (le cui origini sono certamente anteriori al 1262, l’anno a cui risale il do-cumento che elenca le chiese della Pieve di Rosate a cui sono destinati i sacerdoti che erano vissuti in comunità fino a quel momento).Risale a quei secoli anche l’edificio di più antica fattura che ancora porta in facciata lo stemma della nobile famiglia dei Cara-vaggio, divenuto nel Novecento sede di un’osteria con locanda e più recentemen-te adibito a residenza.L’Oratorio porta la dedica a Sant’Euge-nio ed è sede di parrocchia fino al 1573 quando viene visitato dal cardinale Carlo Borromeo che lo trova in grave stato di deperimento e, forse anche per questa ra-gione, sopprime la parrocchia di Sporza-no trasferendo la cura delle anime dei suoi abitanti alla vicina chiesa di Vigano.

Sono di grande interesse i dipinti già no-tati nel corso delle visite arcivescovili del Cinquecento e dei primi anni del Seicento e poi scomparsi sotto più strati di calce.Ricomparsi del tutto casualmente a segui-to di alcuni assaggi eseguiti nel corso dei restauri alla chiesa di Vigano nel 1986, è possibile ricostruirne per deduzione i sog-getti: la Vergine che allatta il Bambino; un borghese – probabilmente il committente dei dipinti – ai piedi di San Rocco; un san-to del deserto (Onofrio o Giovanni Batti-sta); le possenti gambe di San Cristoforo.

Una grande pala d’altare di autore igno-to e risalente ai primi del Seicento, con la riproduzione della Deposizione, è stata trasferita in anni recenti nella chiesa di Vi-gano.

Page 40: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

78 www.viviAMOgaggiano.it 79 www.viviAMOgaggiano.it

CuriositàLa piccola campana era azionata dall’interno dell’abitazione confinante con l’Oratorio in quanto doveva servi-re anche per dare l’allarme in caso di incendi o altre calamità.L’altare proviene da una villa sul lago di Como, abbattuta alla fine dell’Ot-tocento dalla proprietaria, Clelia Pa-sta, figlia ed erede di Giuditta, cele-bre cantante lirica; il dono dell’altare è dovuto all’amicizia col parroco di Vigano, nel cui territorio la famiglia Pasta deteneva importanti proprietà fondiarie.

Visite:Controllare l’apertura sul sitowww.viviamogaggiano.it

Page 41: 1  · del loro lavoro. Sorprendono anche i ... passeggeri (“el barchett”) fra Boffalora e Milano, oltre a numerosi lavatoi, a testimo- ... chino gentile, però tonto”.

100 www.viviAMOgaggiano.it

per maggiori informazioni visitate il sito:

www.viviAMOgaggiano.itPer i testi e la ricerca sui luoghi si ringrazia Paolo Migliavacca dell’Associazone Il RachinaldoSi ringrazia per le fotografie l’Associazione Mambre, la Cascina Boscaccio, Paolo Miramondi, Marzia Rizzo e Antonio Varieschi