1 — COS’E’ UNA TESI DI LAUREA / 4 — METODI DI RICERCA (Fantappiè)

61
SEMINARIO D’ATENEO PER LA PREPARAZIONE DELLA TESI DI LAUREA – Prof. Carlo Fantappiè Venerdì 19 ottobre 2012 (mattino)

description

 

Transcript of 1 — COS’E’ UNA TESI DI LAUREA / 4 — METODI DI RICERCA (Fantappiè)

  • 1. 1. ORIGINE STORICA DELLA TESI DI LAUREA Etimologia: THESIS (termine greco) = POSIZIONE ARISTOTELE lo usa nel senso di proposizione oenunciato in opposizione a ASSIOMA PERCHE E OGGETTO DI DIMOSTRAZIONEARGOMENTATA E NON UNA VERITA DAACCOGLIERE COME EVIDENTE E INDIMOSTRABILE La struttura logico-discorsiva della tesi trae le sue originidalla prassi delle Universit medievali, nel XIX secolodiventa la giustificazione logico-argomentativa di uncomplesso di affermazioni.

2. Il termine thesis passa a significare un enunciato oproposizione che ci si accinge a dimostrare. Il corso degli studi terminava con la DIFESA di una o piTESI davanti al corpo docente. Successivamente (sec. XIX) la tesi diventata loSVILUPPO LOGICO-ARGOMENTATIVOdellenunciato, la giustificazione ordinata e minuziosa diunasserzione o di una pluralit di asserzioni. 3. 2. COSA COMPORTA UNA TESI Un lavoro strettamente individuale e personale(farsi fare la tesi da altri vietato per legge D.L. 30 dic. 1999 n. 507, art. 65) Un elaborato scritto originale (da chiarire) Su un argomento specifico Lapplicazione di un metodo 4. 3. COSA / COSA NON LA TESILa tesi quindi non : Una raccolta di materiali Una copia di testi altrui Una ricerca enciclopedica Una narrazione letteraria 5. Invece richiede il rispetto di: Una struttura formale comune1) parte introduttiva2) corpo della tesi3) parte finale4) eventuali appendici. Un metodo uniforme e coerente adatto alloggetto distudio (di questo parleremo pi tardi) Un genere letterario di tipo tecnico 6. 4. IL GENERE LETTERARIO DELLA TESIDIFFERENTI TIPI DI SCRITTURA PROGETTUALE : note scritte in funzione di un lavorosuccessivo (appunti, note, scaletta) REFERENZIALE : di carattere espositivo(relazione, rendiconto) INFORMATIVA: trasmette notizie e dati (curriculumvitae, lettera) 7. PROFESSIONALE: fa necessariamente uso di moduli e dilinguaggio professionale (perizia, verbale) TECNICA: impiega linguaggi settoriali e specialistici, comuniad una determinata disciplina ed adottata da un determinatogruppo di studiosi ARGOMENTATIVA: sottende un dis-scorrere, ossia unpassare da un ragionamento allaltro, seguendo unametodologia scientifica appropriata che si esprime con unlinguaggio tecnico 8. La tesi di laurea deve impiegare un linguaggio non solo REFERENZIALE-ESPOSITIVO ma anche TECNICO-ARGOMENTATIVO.Ci presuppone una serie di scelte: Formulare previsioni sulle conoscenze comuni intornoallargomento di tesi; Scegliere un lessico specifico; Scegliere un punto di vista oggettivo; Scegliere un tono neutro. 9. 5. TIPOLOGIA DI TESI TESI DI RICERCA TESI COMPILATIVASCOPOOriginalit Rielaborazione criticaMETODO Espositivo/ArgomentativoEspositivoDURATA Piu lunga e impegnativa, rielaborazione Pi corta e meno impegnativa critica 10. In compenso i due tipi di dissertazione scritta devonoavere in comune lesperienza delle varie fasi dicostruzione della tesi: Raccolta delle fonti Uso del linguaggio tecnico Stesura chiara e corretta 11. 6. IL SIGNIFICATO DELLA TESI Conclude il ciclo degli studi universitari Consiste in un elaborato scritto frutto di lavoro personale accompagnata da un esame-discussione pubblica una attestazione del sapere e delle capacit acquisitein vista dellentrata nelle professioni 12. 7. IL PERCHE DELLA TESIIl lavoro di tesi un esercizio indispensabile perch: Completa la formazione universitaria Segna linizio di una attivit creativa sul piano intellettuale un apprendistato dei metodi di ricerca, di argomentazione edi metodologia scientifica Introduce talvolta al mondo della professione 13. 8. REQUISITI SOGGETTIVI DELLA TESI Essere fortemente motivati (DEVO RIUSCIRE!) Avere il coraggio di sfidare s stessi (DEVO TENTARE!) Dedicarsi interamente alla tesi (CE LA METTO TUTTA!)seguendo queste disposizioni: negative: rinunciare ad ogni distrazione, ad ogni dissipazione del tempo e delle energie; positive: concentrare lattenzione sulloggetto della tesi; Conclusione: non rinunciare a vivere, ma vivereordinatamente ossia seguire un metodo di vita e di lavoro(DISCIPLINA!) 14. 9.Aspetti psicologici della tesi 1. Stile di vita sano e ritmico 2. Disciplina mentale: raccogliersi,concentrarsi, motivarsi 3. Requisiti psicologici: 1. fiducia, 2. costanza, 3.slancio Terapia cognitiva di Beck: la sfiducia e la depressionesono leffetto del CIRCOLO VIZIOSO dei PENSIERINEGATIVI. Dunque: eliminiamo i pensieri negativi sulla base dellapossibilit di cambiare noi stessi 15. 10. (segue) Aspetti psicologici della tesi Per fare questo occorre per: 1. Trasformare le nostre intenzioni in atti concreti 2. Ripetere tali atti in modo che divenganounabitudine virtuosa 3. Saper accettare i nostri limiti per migliorarsi 4. Evitare lisolamento eccessivo Rendere partecipi del nostro lavoro il professore, inostri amici, i familiari 16. Parte IVMETODI DI RICERCA1.COSA UN METODOEtimologia: meta-odos = 2 significati complementari a seconda della traduzione di meta che significa sia dopo, sia durante abbinato a odos (= cammino)SUCCESSIONE = ci che viene dopo il cammino, ossia il termine, lo scoporicercatoSIMULTANEITA = Camminare con, ossia il cammino con cui si giunge alladestinazione richiestaIl METODO un modo di procedere coerente che viene applicato perraggiungere un fine determinato 17. 2. CARATTERISTICHE DEL METODO Non esiste un METODO UNICO ma DIVERSI METODI (su questo puntotorniamo tra breve) Una volta assunto un METODO, deve essere seguito in modo COERENTE eRIGOROSO lo SCOPO ossia la destinazione che determina il METODO e non viceversa (un cammino che va fatto in vista della mta) Tra lo SCOPO e il METODO c una RELAZIONE CIRCOLARE nel senso chelo scopo allinizio solo progettato, dopo diventa reale e solo con la suaesecuzione porta alla destinazione desiderataIl METODO lo STRUMENTOossia quellinsieme di REGOLE e OPERAZIONI compiute in SUCCESSIONEcon cui o mediante cui si realizza lo SCOPOConclusione: SCOPI DIVERSI ESIGONO METODI DIVERSIDunque: la NATURA, lOGGETTO e in ultima analisi lo SCOPO della TESIdetermina il METODO da seguire. 18. 3. LE COMPONENTI DI UN METODOOgni METODO si compone di diverse FASI o operazioni tra loro ordinate e coordinate TECNICHE per conoscere, ossia le specifiche procedure usatein una data scienza, o per un particolare genere di indagine entroquella scienza (Kaplan). REGOLE da seguire secondo un certo ordine o successioneLe TECNICHE conoscitive sono di due tipi: tecniche diRACCOLTA DATI e tecniche di ANALISI-Il DATO (qualsiasi dato anche nella fisica) non mai separabile dalla sua INTERPRETAZIONE 19. 4. TIPOLOGIA DI METODI (alcuni esempi)4.1. TESI di FILOLOGIA metodo filologico: fareledizione critica di un testo medievale esige il censimento dei manoscritti la ricostruzione dello stemma dei codici la comparazione delle varianti lapplicazione delle regole filologiche, la scelta di unalezione che si presume autentica la ricostruzione del testo originale la costruzione dellapparato critico (sempre seguendocerte regole) 20. 4.2. TESI di STORIA metodo storico: ricostruire unpersonaggio o una vicenda o discutere della verit ofalsit di un evento del passato comporta la ricerca delle fonti manoscritte e delle fonti a stampa negliarchivi, nelle biblioteche o in Internet la loro decifrazione mediante la paleografia e la diplomatica la correlazione delle informazioni particolari al contesto storico(storicizzazione dei dati) la loro interpretazione (la storia il rapporto del PRESENTEcol PASSATO) secondo schemi o categorie che riteniamo piconsone (cronologico-causali-seriali-religiose-sociologiche-psicologiche, ecc.) lopera finale di sintesi la dimostrazione di una tesi (es. la donazione di Costantino un falso storico) 21. 4.3. TESI di SOCIOLOGIA metodo sociologico: losservazione dei fatti sociali(statistiche, inchieste, interviste, dati seriali, ricerche sulcampo, ecc.) la loro classificazione e interpretazione la costruzione di tipi sociali la formulazione di ipotesi per lacomprensione/spiegazione dei fatti osservati 22. 4.4. TESI di DIRITTO metodo giuridicoPluralit di metodologie, quella prevalente fino a qualche decennioera quella DOGMATICAVari livelli della conoscenza giuridica: ESEGESI ossia interpretazione dei testi di legge isolamento degli ISTITUTI GIURIDICI loro relazioni con i PRINCIPI e con gli altri ISTITUTI costruzione del SISTEMA GIURIDICOPi semplicemente unanalisi giuridica risulta fondata sullacombinazione di una FONTE o insieme di fonti che hannoAUTORITA LEGISLATIVA e del RAGIONAMENTO di tiposillogistico per verificare/dimostrare che un determinato caso oFATTISPECIE deve rientrare in una certa REGOLA legislativa equindi essere risolto in un determinato modo e non in altro. 23. TESI di FACOLTA SCIENTIFICHE (Scienze della Terra, Farmacia, ecc,) metodo scientifico o sperimentaleIl metodo scientifica si fonda sulla triade PROBLEMA DA RISOLVERE TEORIA o IPOTESI quale tentativo di soluzione CRITICHE o attuazione di una serie di CONTROLLI perscoprire eventuali ERRORI da correggere mediante altreteorie o ipotesi anchesse da controllareQuesto metodo si fonda sul principio della FALLIBILITA eFALSIFICABILITA delle conoscenze (Popper) 24. Il metodo scientifico si articola sul rapporto moltostretto tra INDUZIONE e DEDUZIONE:Partire da un PRINCIPIO o Sistemi di assiomiDedurre tutte le CONSEGUENZEMetterle a confronto con gli ESPERIMENTIVerificare la GIUSTIFICAZIONE del Principio 25. Mercoled 26 ottobre 2011 (pomeriggio)PARTE VLA REDAZIONE O STESURA DELLA TESI1 AVVERTIMENTI NECESSARI Prima di iniziare a SCRIVERE, dopo aver raccolto ilMATERIALE e fatto le LETTURE NECESSARIE, occorreformulare un PROGETTO o PIANO che deve permettere diredigere lINDICE della Tesi. Si tratta indubbiamente del lavoro pi complesso, perchrichiede RIFLESSIONE, SPIRITO DI SINTESI e CAPACITALOGICHE. 26. 2. COME RIFLETTERE SUL PIANO DELLA TESI Ecco un percorso mentale tipico fatto delle seguenti operazioni preliminari:1) Cogitare (co-agitare): mettere in rapporto le diverse informazioni e i diversi elementi, confrontarli tra loro;2) Pensare (ponderare): valutare il peso e il valore dei vari elementi a noi presenti;3) Discorre (dis-correre): passare da un punto o elemento allaltro del materiale preparatorio per trovare un filo conduttore;4) Riflettere (ri-flettere): portare lattenzione sullordine interno al nostro discorso per attribuire una strutturazione logico-discorsiva migliore. Fatte queste operazioni, occorre procedere per gradi alla elaborazione di una riflessione logica sul progetto della tesi 27. 3. COME PROCEDERE ALLA DEFINIZIONE DELLIMPIANTO SISTEMATICO DELLA TESI1) Raccogliere le IDEE-GUIDA emerse2) Porle in correlazione secondo RAPPORTI LOGICI causa/effetto principale/secondario generale/particolare precedente/posteriore, ecc.3) Definire la MAPPA GERARCHICA DEI CONCETTI cheinformeranno il nostro elaborato.Lo scopo quello di 28. 4. INDIVIDUARE IL FOCUS DELLA TESIOccorre tracciare lo schema mentale operativo cheinformer tutte le fasi successive del nostro lavoro: dare la tesi da sostenere dare le varie tesi da contrapporre specificare il punto di vista da utilizzare dare indicazioni di massima sullordine della trattazione deglielementi specificare le parti informative e le parti originali ordinare ossa collocare queste parti in modo da distribuiretutto il materiale in una concatenazione logica. 29. 5. DISEGNARE LO SCHEMA ORGANICOOperativamente si tratta di disegnare su un foglio di carta osul PC progetti, bozze, simulazioni di uno SCHEMAESSENZIALE contenente varie IPOTESI DI LAVOROassumendo un punto di partenza sviluppando le conseguenze delineando le conclusioni.Provare a fare per scritto questi abbozzi pi volte e verificarela loro maggiore o minore funzionalit in rapporto al/alla livello di coerenza logica linearit espositiva grado di completezza. 30. 6. INDICE DELLA TESI Una volta chiarito nella nostra mente e con laiuto del relatore, il piano logico della tesi, sar possibile predisporre la STRUTTURA FORMALE della tesi:1) Frontespizio2) Introduzione3) Parte I (eventualmente) Capitolo I: Titolo / Paragrafo 1, 2, 3, ecc.Capitolo II (come sopra)Capitolo III (come sopra) 31. 7. REQUISITI PRELIMINARI ALLA STESURA necessario aver compreso che cosa si intende dire; allinizio di ogni capoverso, paragrafo o capitolo necessario aver chiara la funzione che esso avrnelleconomia della tesi; si eviti la frammentazione di un concetto in pi parti dellavostra tesi; si eliminino le ripetizioni di pensiero, di concetti, dicitazioni. 32. 8. LA PRIMA OPERAZIONE DELLA STESURA: LA SCALETTASia che si tratti di un capitolo (multiplo di un paragrafo) o di un paragrafo(unit logica composta da pi periodi tra loro separati da un accapo) SEMPRE NECESSARIO predisporre una SCALETTA prima di procederealla loro stesura. Discutere alcuni MODELLI generali di scalette: dal generale alparticolare, dal prima ai dopo; dallargomento debole a quello forte, ecc. Valutare le scalette come modelli di testo in rapporto al TIPO DI TESTO(espositivo, argomentativo, ecc.) oppure, pi specificamente, e al tipo ditesi (letteraria, giuridica, scientifica, ecc.) Elaborare e valutare diversi sviluppi o ORDINI LINEARI del capitolo oparagrafo tenendo conto di diversi parametri: efficaciapersuasiva, adeguatezza al destinatario, chiarezza, cooperazione con illettore ecc. Valutare i criteri per stabilire cosa va prima e cosa va dopo... Stabilire il rapporto tra ORDINE verticale della scaletta (progressionelogica, cronologica, argomentativa) e eventuali momenti orizzontali (digressioni, esemplificazioni, ecc.). 33. 9. LA COSTRUZIONE DEL PARAGRAFOIl paragrafo rappresenta lunit letteraria intermedia tra isingoli enunciati ed i capitoli della tesi. Una delle difficoltmaggiori rappresentata dal come ordinare i punti ed ilpiano di stesura.Proviamo a schematizzare i diversi ordini di esposizionee le possibili relazioni tra i punti trattati, e laconseguente variet delle tipologie di paragrafo:Ordine verticale: 1, 2, 3, 4, ecc.Ordine orizzontale: 1 a, b, c; 2 a, b, c, ecc.I rapporti o tipi di relazione tra i vari punti dei due ordini possono essere:1) GENERE / SPECIE (livello di inclusione)2) ANTECEDENTE / CONSEGUENTE (livello eziologico)3) CAUSA / EFFETTO (livello causale)4) ARGOMENTO FORTE / ARGOMENTO DEBOLE (livello probatorio)5) ANALOGIA / DIFFERENZA (livello di similarit) 34. La scelta dei criteri in base ai quali ordinare e svilupparei diversi punti deriva dalla natura degli argomentitrattati.Per comprendere meglio tale fase opportuno ricorrerad alcuni esempi: Esempio 1: rassegna della bibliografia o letteratura in unsettore criterio cronologico Esempio 2: ricostruzione storica di fatti o personaggi criterio eziologico Esempio 3: tesi in diritto penale livello probatorio-argomentativo, tesi in diritto civile livello argomentativoed altri criteri. 35. 10. COME SCRIVERE UN PARAGRAFOMETODO Frase iniziale di prolusione e di raccordo (tesiespositiva) Impostazione della questione Sviluppo o svolgimento coerente di essa Frase conclusiva (tesi argomentativa)REQUISITI Progressione logica Chiarezza ed evidenza Completezza rispetto al singolo punto od asserzione che ci si propone di giustificare 36. 11. DALLA SCALETTA AL TESTO: LAPPARATOTECNICOCompletamento della scaletta: aggiungere lindicazione di dove debbano essere collocate leCITAZIONI (loro funzione: esempio, sostegno dellatesi, presentazione del tema...); prevedere per vari segmenti della scaletta - orientata suicontenuti - il TIPO DI PARAGRAFO opportuno (illustrazione diun processo, espansione di una definizione, sviluppo di unesempio, spiegazione...): provvedere a immettere le NOTE (loro funzione diprova, riferimento bibliografico, sviluppo di un particolare, ecc.) 37. 12. CONSIGLI PER LA SCRITTURAMETODO1) Si impara a scrivere assimilando la scrittura degli specialisti2) Si impara a scrivere con pi e pi prove e tentativi3) Correggere le diverse stesure dopo un congruo intervallo di tempoCARATTERISTICHE1) Corretta tecnicamente, secondo il lessico proprio di ogni disciplina2) Chiara confusione di parole = confusione di idee3) Efficace cattura linteresse del lettore con formule chiare4) Graduata in base al risalto da dare alle idee ed ai punti centrali5) Essenziale togliere le ridondanze e le cose superflue 38. 13. REVISIONE DEL TESTO una fase non meno importante della stesura, perch spesso il buonesito di un lavoro dipende proprio dallaccurata revisione che se ne fa.La revisione della tesi riguarda: I vari livelli formali dellorganizzazione del testo(struttura, divisione, articolazione interna) I contenuti del testo, dallordine espositivo fino alla costruzione dellefrasi e alla scelta dei capoversi (molto importante)La revisione quindi si propone di: Verificare ladeguamento della propria scrittura ai criteri formali elinguistici della tesi Migliorare la configurazione complessiva della tesi cercando di diremeglio le cose che vogliamo affermare e dare loro il giusto risalto 39. Per fare questo occorre lavorare sui paragrafi ecapoversi per smontarli e rimontarli in un ordine piappropriato o semplicemente per migliorarelappropriatezza linguistica e lefficacia comunicativa. bene predisporre una lista di elementi da controllarerelativa ai vari livelli di percorso di scrittura.In ogni caso va detto che per ottenere una buona tesi sirendono necessarie due o tre stesure successive di tuttao di buona parte di essa. 40. 14. LAPPARATO TECNICONOTE BIBLIOGRAFICHE Ogni singola asserzione significativa che non sia di dominio comunedeve essere GIUSTIFICATA in NOTA o con un rimando alla fonte dacui stata attinta o con un confronto critico tra le divergenti opinionida cui scaturisce. La giustificazione deve fornire la possibilit di verificare quantoscritto (v. logica scientifica di Popper, che lega indissociabilmenteSCIENTIFICITA E FALSICABILITA). Nel caso in cui non sia possibile giustificare pienamente unadeterminata asserzione si abbia lonest ed il rigore di presentarlacome IPOTESI O OPINIONE PROBABILE, adducendo tuttaviaanche in questo caso il motivo (perch la ritengo probabile?). Lapparato probatorio o giustificatorio del testo, ossia le NOTE, sicominciano ad abbozzare CONTEMPORANEAMENTE al TESTO(aprire subito nota, indicando due/tre parole diriferimento, specialmente il riferimento alla pagina). 41. CRITERI PER LE NOTEOgni nota deve essere: Numerata progressivamente in numeri arabici in apiceallinterno di ciascun CAPITOLO Deve essere PROPORZIONATA quindi non troppo lungarispetto al testo In caso consista in riferimenti bibliografici, la citazione di questideve essere UNIFORME per tutta la tesi 42. APPENDICIOltre al testo e alle note, possibile e talvolta necessarioaggiungere in appendice ai capitoli, una APPENDICE permotivi diversi, quali: Tabelle di dati Diagrammi e Statistiche Cartine e illustrazioni o figure Organigrammi e prospetti Riproduzione integrale o parziale di documenti citati nel testo, ecc.Ognuna di queste serie di dati o di attiva ordinata e numerata progressivamente intitolata brevemente e correttamenteNellIndice della tesi vanno riportati in elenco con relativapagina i titoli dellAppendice. 43. Gioved 27 ottobre 2011LAUREANDI AREA GEPSESERCITAZIONI PER LA CITAZIONI NELLE NOTEDiamo alcune indicazioni per il RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICOavvertendo per che esistono DIFFERENTI METODIUGUALMENTE VALIDII due pi importanti sono: Sistema semplificato: Autore Data Sistema completo: Autore, Volume, Luogo di stampa(Editore), Data 44. 14.1. SISTEMA SEMPLIFICATO (AUTORE - DATA ) particolarmente adatto nel caso di frequenti riferimenti bibliografici quando questi riferimenti sono alle medesime opere.Esso comporta la stesura in fondo alla tesi di unaBIBLIOGRAFIA organica rigorosamente organizzata perAUTORE e, nel caso di pi opere dello stesso autore, per DATAdi pubblicazione.In questo modo per identificare unopera baster rinviaresemplicemente allAutore, allAnno o Data e poi alle pagine 45. Esempi:A pi di pagina nelle note:Prodi 1982, p. 2.Prodi 1992, p. 24.Nella Bibliografia (in fondo alla tesi):Prodi, P., Il sovrano pontefice. Un corpo e due anime: la monarchia papale nellaprima et moderna, Bologna, Il Mulino, 1982Prodi, P., Il sacramento del potere. Il giuramento politio nella storia costituzionaledellOccidente, Bologna, Il Mulino, 1992Nel caso di pi volumi o articoli dello stesso autore nello stesso anno, occorre farericorso alle LETTERE ALFABETICHE:per es. Prodi 1990a, p. 23.Prodi 1990b, pp. 122-123. 46. 14.2. SISTEMA COMPLETO quello ordinariamente seguito ed articolato in pi modi: citazione completa seconda citazione citazione a catenaPRIMA CITAZIONE COMPLETA 47. 1. Volumi o opuscoliElementi1) Nome (iniziale puntata)2) Cognome dellautore3) Titolo e sottotilo dellopera (in carattere corsivo cio corsivo)[4) Eventuale curatore][5) Eventuale indicazione della traduzione italiana: es. trad. it.,][6) Eventuale collana di cui il volume fa parte] 7) Luogo e data di edizione[8) Eventuale numero di edizione dellopera in esponente: es. 19942][5) Numero di pagina o di pagine dellopera a cui ci si intende riferire: p. / pp.]NB: Leditore si pu mettere o tralasciare dopo lindicazione del luogo diedizione: es. Bologna, Il Mulino, 1994. In ogni caso, limportante seguire un metodo coerente.P.A. dAvack, Vaticano e Santa Sede, a cura di C. Cardia, Bologna 1994,pp. 150-163. 48. 2. Pi autoria. Quando sono due o tre, si dividono i cognomi con trattino R. David C. Jauffret-Spinosi, I grandi sistemi giuridicicontemporanei, trad. it. sulla 10a ed,a cura di R. Sacco, Padova 19944, pp. 12-15.b. Quando sono pi di tre oppure non indicato lautore o gli autori (volume miscellaneo) un tempo si premetteva la sigla AA.VV. Autori Vari, oggi invalso luso di omettere tale sigla e di dare solo il titolo dellopera seguito eventualmente dal curatoreErrore e simulazione nel matrimonio canonico, a cura di U.Navarrete, Roma 1999.. 49. 1.3. Articoli e saggi contenuti in unopera aduna o pi maniSi indicano tutti gli elementi della citazione completa siadellarticolo in questione sia del volume ove esso contenutosecondo le modalit di cui sopra (1.1 e 1.2); tra i due titoli siinterpone: inG.S. Pene Vidari, Osservazioni su Costituzione e riformecostituzionali nella storia italiana, in Studi in memoria di ItaloMancini, a cura di G. Pansini, Napoli 1999, pp. 467-483.G. Alpa, Storia, fonti, interpretazione, in Id., Trattato di dirittocivile, I, Milano 2000. 50. 1.4. Articoli contenuti in riviste, annuari, attiaccademiciSi indicano tutti gli elementi del n.1, seguiti da in , edallindicazione della rivista, annuario, ecc.Per le riviste occorre dare:1) il titolo completo tra virgolette 2) leventuale numero della annata in numeri romani (v.nota 1 qui sotto) oppure il numero arabo del volume (v.nota 2) o del fascicolo oppure della parte (v. nota 3)3) lanno solare in cui pubblicato il fascicolo4) lindicazione degli estremi delle pagine o colonne in cui contenuto larticolo o la voce 51. 1 A.Stankiewicz, De iurisprudentia rotali recentiore circasimulationem totalem et partialem (cc. 1101 2 CIC; 8242 CCEO), in Monitor Ecclesiasticus, CXXII, 1997, p.219.2 C. Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina del dirittoamministrativo tra fascismo e repubblica: appunti per deigiudizi da rivedere, in Quaderni fiorentini per la storia delpensiero giuridico moderno, n. 28, 1999, pp. 787-816.3 G. Gorla, La struttura della decisione giudiziale in dirittoitaliano e nella Common Law, in Giurisprudenzaitaliana, 1965, I, col. 1239. 52. 1.5 Voci di enciclopedie, dizionariAutore, titolo completo della voce, in, titolo completodellopera enciclopedica, numero del volume o tomo, luogoe data di pubblicazione del suddetto volume o tomo,estremi delle pagine, eventuale opera in cui ripubblicatala voceN. Bobbio, Lacune del diritto, in Novissimo digesto italiano,IX, Torino 1983, pp. 419-424, ora anche in Id., Contributi adun dizionario giuridico, Torino 1994, pp.89-102.C. Perelman, Argomentazione, in Enciclopedia Einaudi, I,Torino 1990, pp. 791 ss. 53. SECONDA CITAZIONE DI UNOPERANella seconda ed ulteriori citazioni di unopera o di un articolo o voce siriproduce1) il nome dellautore, senza liniziale2) le prime due o tre parole dellopera o dellarticolo aventi sensocompiuto3) ad esse si fa seguire cit.,4) il numero della paginaDavid Jauffret-Spinosi, I grandi sistemi giuridici, cit., p. 155.Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina, cit., p. 815.Un tempo erano in uso tecniche di seconda e ulteriori citazioni del tipoop. cit., art. cit., op. ult[imamente] cit., e via dicendo. Bench ancorafrequenti, se ne sconsiglia luso per evitare di obbligare il lettore ad unaidentificazione affannosa dellopera effettivamente citataDavid C. Jauffret-Spinosi, op. cit., p. 155. 54. Citazioni a catenaSono citazioni di unopera o articolo che si susseguono lunadietro laltra. Siccome non cambiano gli elementi che formano lacitazione bibliografica, per un criterio economico e per evitareripetizioni si impiegano alcuni termini convenzionali.Ad es. nelle note 1-3 noi abbiamo tre citazioni della stessaopera:1 Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina, cit., p. 815.2 Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina, cit., p. 817.3 Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina, cit., p. 817In questi casi occorre modificare in questo modo la nota 2 e 3:1Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina, cit., p. 815.2 Ivi, p. 817. [oppure: Ibidem, p. 817]3 Ibidem. 55. Se, invece, noi abbiamo citazioni non ripetute della stessa opera o articolo,occorre seguireseguire il metodo esposto per la Seconda citazione1 Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina, cit., p. 815.2 David Jauffret-Spinosi, I grandi sistemi giuridici, cit., p. 155.3 Marzuoli, Su alcuni aspetti della dottrina, cit., p. 817.Spiegazione dei termini tecnici nelle citazioni a catena:Idem = stesso autore (cambiano solo il titolo e le pagine) [abbreviato Id.]Ivi = stesso autore, stesso titolo, cambia la paginaIbidem = stesso autore, stesso titolo, stessa paginaoppure in alternativa:Idem = stesso autore (cambiano solo il titolo e le pagine)Ibidem = stesso autore, stesso titolo, cambiala paginaIbidem = stesso autore, stesso titolo, stessa paginaNota: Idem [anche abbreviato Id.,] e Ibidem vanno in corsivo, a differenza di Iviperch parola di lingua diversa da quella che si usa. 56. Elenco delle principali sigle e abbreviazioni nellenoteart. artt. = articolo, articoliCfr. = Confronta [si usa in nota per rinviare ad unopera o ad undato di cui si parla nel testo]col. = colonna e [per le enciclopedie, repertori, dizionari]c. cc. = canone canonif. ff. = foglio i [per i manoscritti]n. = numeronota = scritto per esteso al fine di evitare di confondere il rinvio alnumerop. pp. = pagina, pagine [da preferire a pag. pagg.]s. ss = seguente, seguenti [evitare seg. segg.]t. = tomo [un volume di unopera pu essere costituito da pi tomie non viceversa]v. = vedivol. = volume 57. passim termine convenzionale usato per indicare che ilriferimento non pu essere fatto ad una o pi pagine inparticolare, poich quel determinato concetto o dato sitrova esposto in varie parti dellopera in questione. Es.4Perelman, Argomentazione, cit., passim.infra e supra. Talvolta doveroso, per evitare inutiliripetizioni, rinviare il lettore ad un concetto o ad un datoesposto pi sopra o pi avanti (= infra) ossia in pagineprecedenti o successive del nostro elaborato di tesi oppuredi averlo gi trattato e approfondito in pagine precedenti aquella che stiamo scrivendo (= supra). Es. 5 Cfr. infra, p. 43nota 2. 58. METODO ARGOMENTATIVOLa scrittura argomentativa presenta in vario modo ragionamenti, idee e fattisviluppati per una serie di fasi successive.I FASE - COSTRUZIONE DI UN ARGOMENTO- S ipotizza che il testo siacostituito da una serie d argomenti.Si impara a costruire un argomento, come unit del testo, utilizzando glischemi classici induttivi e deduttivi e il modello di ToulminQuestultimo costituito da quattro elementi principali: Affermazione Base Garanzia RetroterraI quali che aiutano a chiarire i diversi tipi di premesse che portano alla affermazioneconclusione.Una volta costruiti i ragionamenti, ci si allena alla costruzione di paragrafi che"linearizzano" ilcontenuto in vario modo; per esempio, "retroterra -garanzia - base - affermazione"oppure"affermazione - base - garanzia - retroterra". In questa fase e molto utile un lavoro suiconnettivi: per esempio, sulla coppia poich-infatti 59. II FASE- ARGOMENTI CORRETTI E FALSIARGOMENTI Si chiariscono le caratteristiche di un argomento "corretto" esi studiano sistematicamente anche gli argomenti "falsi(cio scorretti) che contribuiscono con uguale (o maggiore)potenza al processo di persuasione. Sono elencati neimanuali di retorica antica e moderna; per esempio, adhominem, china pericolosa, non sequitur. Ci si allena acostruire anche falsi argomenti.III FASE - TECNICHE PERSUASIVE - Studio delle tecnichee delle strategie che permettono di persuadere il ricevente:lettore o ascoltatore. Per esempio, i modi per attirarelattenzione e accattivarsi la simpatia (captatiobenevolentiae) e coinvolgere il lettore-ascoltatore. 60. IV FASE - STRUTTURA Di UN TESTOARGOMENTATIVO - Sulla base di una tesi, si impara amontare gli argomenti (corretti e "falsi) in un testo. Inquesta fase si raccolgono e si scelgono gli argomenti dautilizzare (in una tabella divisa a met : argomenti pro econtro) e si decide il loro ordine di presentazione: efficacela collocazione, per esempio, degli argomenti pi "fortiallinizio e alla fine del testo.V FASE COSTRUZIONE DI UN TESTOARGOMENTATIVO - Inizialmente si costruiscono testiargomentativi sulla base di modelli e strutture dati. Utilizzarecome modello, per esempio, la struttura degli editoriali diEugenio Scalfari (la domenica su la Repubblica).