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Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di SalernoNorme, documenti e atti contrassegnati con il simbolo ( ) sono riportati per esteso nel sito degli architetti www.architettisalerno.it

1. ATTIVITA’ DEL CONSIGLIO

CONGRESSO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI

Nei giorni 7-8 e 9 febbraio 2008 si è svolto a Palermo

il II congresso Nazionale degli Architetti Pianificatori

e Paesaggisti e Conservatori (VII Congresso

Nazionale degli Architetti).

Tema centrale dell’iniziativa “ Conoscenza ,

competitività ed innovazione- Democrazia Urbana

per la qualità”

Riportiamo di seguito l’intevento del delegato della

Regione Campania, arch. Pellegrino Soriano:

Quasi dieci anni sono trascorsi dal congresso di Torino

del 1999, nel quale avviammo una analisi critica della

situazione nel nostro comparto professionale, ma

comunque fiduciosa nel futuro. Oggi siamo qui a Palermo

a discutere, come è giusto che sia in un congresso

nazionale, sulle criticità che ancora caratterizzano il fare

professione, sulle cose fatte e quelle da fare.

Una fase critica che ha avuto origine molti anni addietro

e che in questo tempo tocca il suo punto più alto. Un

lungo periodo problematico che purtroppo, unitamente

alle difficoltà economiche attuali e prossime soprattutto

nei nostri settori di competenza, è destinato a registrare

una accentuazione delle dinamiche negative già in atto

se non riusciremo a mettere a fuoco compiutamente i

nodi critici ed elaborare una efficace ed articolata politica

professionale. Dinamiche che tutti avvertiamo e che

portano ad una perdita progressiva della funzione e del

ruolo delle professioni nella società, che trova riscontro

nell'arretramento della nostra presenza nel mercato del

lavoro e nel declino dello stato economico.Dieci anni,

dunque, sono trascorsi e siamo di nuovo qui a constatare

la presenza delle due più evidenti anomalie del sistema

italiano, unico tra quelli europei, che pregiudicano il

mercato del lavoro d i nost ra competenza.

Da una parte continuiamo a registrare in modo fatalmente

esponenziale il più alto numero di partecipanti al processo

di costruzione edilizia (architetti e ingegner i senior e

iunior, geometri, agronomi, periti); abbiamo le scuole più

numerose e popolate d'Europa (70.000 nuovi iscritti negli

ultimi dieci anni, cioè un numero superiore al totale degli

architetti francesi e spagnoli insieme), ed a fronte di tutto

ciò la minore qualità di architettura e la minore qualità

della committenza pubblica.

Dall'altra parte un mercato viziato dalla scarsa attitudine

al rispetto delle regole. Il rapporto che esiste tra

professione e mercato in relazione allo sviluppo della

competitività e della concorrenza, avente come scopo

il miglioramento qualitativo del prodotto e della

prestazione, non può prescindere dall'operare una

riflessione sul sistema delle regole occorrenti sia per

ridisegnare il quadro “certo” del nostro fare professionale,

che esistenti e troppo spesso inosservate.Su quelle

occorrenti già altri hanno detto: semplificazione delle

procedure, carta unica del territorio, misure per incentivare

la qualità architettonica, riforma dell'ordinamento.

Sul rispetto di quelle esistenti è bene puntualizzare

qualcosa. Non possiamo in questa sede ignorare il ruolo

equivoco della pubblica amministrazione in tema di

espletamento dell'attività di progettazione in un mercato,

specialmente nel mezzogiorno d'Italia, in cui gli appalti

pubblici ne rappresentano la parte preponderante.

L'incentivo economico introdotto dalla legge Merloni a

favore dei dipendenti degli enti in caso di affidamento

interno, ha di fatto ridotto drasticamente per i liberi

professionisti la più importa fetta di mercato a

disposizione. Senza indugiare sugli aspetti legati alla

scarsa qualità architettonica dei risultati, alla mancanza

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di un controllo di qualità da parte dello stesso ente in

posizione di conflitto con se stesso, alla riduzione degli

altri compiti amministrativi di servizio e di controllo cui

è chiamato e per i quali già risulta in affanno (sportello

urbanistico, controllo e vigilanza edilizia, supporto alla

programmazione), assistiamo inermi alla imponente

discesa della pubblica amministrazione nel campo della

progettazione, spesso adottando procedure in palese

difformità alle norme vigenti (affidamenti poco trasparenti

per attività di consulenza che nascondono prestazioni

progettuali, affidamenti diretti ad agenzie o società in

house).

Come se ciò non bastasse molti dipartimenti e docenti

universitari, a loro volta ed a discapito della funzione

didattica, hanno preso ad organizzarsi in società miste

per proporsi sul mercato del lavoro. Da una parte esse

dovrebbero formare i futuri professionisti dall'altra di

fatto si impegnano con una applicazione degna di miglior

causa a sottrarre spazi di lavoro a quegli stessi giovani

che hanno formato. Un esempio eclatante lo ritroviamo

su numerose riviste che riportano quotidianamente

notizie circa incarichi di prestigio, anche a seguito di

procedure concorsuali, a noti docenti universitari a tempo

pieno. E' questa una evidente distorsione da affrontare,

la legge, ricordiamo, vieta la libera professione ai docenti

che non hanno scelto il regime part-time e che sono o

dovrebbero essere iscritti nell'elenco speciale tenuto

dagli ordini.

Parlando di università, e quindi di formazione, è opportuno

a questo punto fare un passo indietro e tornare ad

indagare all'interno di quella “crisi di fiducia” nei confronti

delle professioni e dei professionisti oggi evidente.

Tralasciando quella componente esterna che vuole

additare le categorie professionali come elemento

conservatore della società dedito a difendere i propri

interessi, frenando così lo sviluppo del paese a discapito

dei cittadini, è il caso di soffermarci su quella componente

più interna al mondo delle professioni. Essa esprime un

dato oramai strutturale, che vede gli stessi professionisti,

soprattutto giovani, mostrare segni di perdita di fiducia

nella possibilità della professione di possedere

conoscenze idonee alla comprensione della complessità

attuale, tali da direzionare autonomamente la propria

carriera, ed utili a fornire un effettivo contributo alla

crescita della società ed al conseguimento di adeguati

spazi di lavoro.

Si registra così una progressiva decadenza

dell'immagine che il professionista ha di sé, il che

favorisce un'accentuazione di atteggiamenti e

comportamenti dannosi che a loro volta, trasmessi alla

società, alimentano la crisi di fiducia nelle professioni e

nei professionisti.

Modernizzare la professione vuol dire innanzitutto colmare

quel deficit di conoscenza del sapere empirico, della

pratica professionale, che trova le sue origini nei limiti

del sapere accademico, nell'apprendimento universitario.

Registriamo oggi una carenza di preparazione alla

capacità professionale, intesa come attitudine non tanto

a trovare “la soluzione” di problemi sapendo analizzare

il contesto, quanto a saper gestire la complessità

comprendendo i differenti processi in atto, le varie

interrelazioni tra i soggetti in campo e gli strumenti di

controllo e di governo, sapendo progettare il futuro

auspicato creando però i modi, mai univoci, per poterlo

determinare.

I Programmi complessi, i Piani Integrati, la finanza di

progetto, la gestione immobiliare, rappresentano esempi

tra i più evoluti e comprensibili all'interno dei quali

evidenziare questa complessità. In essi si intrecciano

gli aspetti architettonici con quelli urbanistici, gli aspetti

giuridici con quelli economico-gestionali, gli aspetti

amministrativi con quelli divulgativi e partecipativi. Ma

oggi anche all'interno del processo di realizzazione di

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un edificio o di progettazione di un piano urbanistico

troviamo esempi di complessità crescente, dovuta alla

pluralità di componenti ed aspettative da affrontare con

differenti attitudini disciplinari.

L'architetto possiede oggi l'occasione di indirizzare e

coordinare tali processi assumendo un ruolo centrale

per il raggiungimento della qualità intesa nella sua più

ampia accezione, ma, tranne rare eccezioni, la

formazione universitaria delle scuole di architettura in

Italia non è oggi in grado di rispondere a questa esigenza.

Né la pratica professionale, se non in tempi lunghi, né

la formazione post-universitaria possono da sole formare

queste attitudini.

Le Università sono invece per lo più dedite a rincorrersi

nel mercato della formazione, proponendo corsi e piani

didattici bizzarri e scoordinati, caratterizzati da improbabili

sbocchi professionali ed utili a pregiudicare ulteriormente

l'inserimento di molti giovani laureat i nel mercato del

lavoro, i quali giungono completamente disarmati di

fronte alla sua rigidità e complessità.

Riteniamo che sia necessario avviare una incisiva azione

politica affinchè nelle università italiane sia introdotta in

maniera sistematica la consuetudine, già da sempre

presente negli atenei esteri, di chiamare alla docenza

professionisti di riconosciuta esperienza, unitamente

alla elaborazione di piani didattici flessibili e rispondenti

alle specifiche esigenze del mercato del lavoro. Una

Università che non si apre alla società non è utile alla

società medesima.

Accanto alla questione della formazione del sapere

accademico r imane ancora aperta que l la

dell'aggiornamento del sapere empirico. L'aggiornamento

continuo è, come oramai riconosciuto, un traguardo

irrinunciabile attese le caratteristiche di continua

evoluzione delle conoscenze. Gli Ordini, in attesa di una

strutturazione del sistema CPD (Sviluppo Professionale

Continuo), dovrebbero essere già pronti, in sinergia, per

organizzare percorsi formativi utili alla qualificazione

degli iscritti. A questo proposito è auspicabile che sia

costituita al più presto una rete di comunicazione

organizzata tra gli Ordini italiani, un network per lo

scambio anche di molte altre iniziative ed informazioni

utili, vantaggioso per limitare la ripetitività ed il dispendio

di risorse a vantaggio della efficacia dei servizi e della

rapidità delle notizie.

Modernizzare la professione vuol dire inoltre definire un

rapporto maggiormente virtuoso e trasparente con la

committenza. Il travaglio per la perdita dei minimi di

tariffa afferenti le prestazioni rese ai privati è oramai alle

nostre spalle. Opportuna è l'iniziativa presa dal CNA di

definire i contenuti delle prestazioni professionali

rapportandoli ai compensi di una tariffa dotata di soglie

di riferimento, magari aggiornandoli più esaustivamente

ai nuovi approcci metodologici dell'opera professionale.

La diffusione dei protocolli prestazionali, fondati su

parametri facilmente accessibili e discussi con le

associazioni dei consumatori presenti in ambito

territoriale, porterà ad un atteggiamento apprezzato di

apertura nei confronti dei cittadini e di maggiore

responsabilizzazione dei professionisti stessi.

In definitiva, ciò che tra le altre questioni suggeriamo

possa essere chiesto al futuro governo è :

la radicale revisione del codice degli appalti in modo da

aprire al mondo della libera professione chiamandola in

maniera chiara e non più ipocritamente subalterna alla

valorizzazione e trasformazione delle città e dell'ambiente,

in primis mediante un trasparente efficace ed accessibile

ricorso allo strumento del con corso di progettazione;

una semplificazione accentuata delle procedure

amministrative e l'unificazione delle norme attraverso

l'istituzione, a valenza territoriale, della carta unica del

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ABBONAMENTO

Anche per quest’anno l'Ordine degli Architetti,

Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della

provincia di Salerno offre gratuitamente ai colleghi

in collaborazione con Europaconcorsi il progetto:

Log-on.

Log-on è una struttura di banche dati correlate tra

loro che informano in tempo reale su eventi e novità

dello scenario architettonico internazionale.

Log-on è un servizio d'informazione, che prevede

l'invio di diverse newsletters informative, tra le quali

un bollettino concorsi con oltre 200 bandi integrali

la settimana relativi a concorsi di progettazione,

affidamenti d'incarico, project financing ma anche

offerte di lavoro e corsi di formazione professionale.

Log-on è la più aggiornata struttura internet dedicata

ai risultati dei concorsi di progettazione banditi in

Italia ed all'estero completa di immagini dei progetti

vincitori e link alle schede dei progettisti.

Non solo, Log-on è uno strumento di informazione

completamente interattivo, che oltre ad aggiornare

il professionista su quanto succede nello scenario

architettonico internazionale, gli consente a sua

volta di comunicare verso l'esterno la propria

professionalità, i propri progetti, il proprio lavoro.

Log-on infatti offre uno spazio personale dedicato

alla registrazione e alla comunicazione della propria

attività professionale. Il professionista ha la

possibilità di creare in completa autonomia singole

schede-progetto, attraverso le quali comunicare il

proprio lavoro e vederlo immediatamente pubblicato

su internet.

Senza intermediari, senza limitazioni, senza costi

aggiuntivi.

Per registrarsi è sufficiente compilare il modulo

on-line presente al seguente indirizzo:

http://www.europaconcorsi.com/logon/index.php?id=698

Attenzione prima che l 'abbonamento s ia

completamente attivo è necessario attendere

l’ e-mail con la quale sarà inviata da parte di europa

concorsi la password.

territorio, in funzione di un diffuso ricorso al sistema

dell'autocertificazione da parte dei liberi professionisti;

la modernizzazione dei percorsi formativi accademici

da ottenere mediante l'aggiornamento degli insegnamenti

in funzione di realistici sbocchi professionali ed un ampio

apporto di professionalità esterne di riconosciuta valenza,

nonché un fermo richiamo alla funzione didattica verso

chi ha scelto di svolgere a tempo pieno questa importante

missione.

Ciò che invece riteniamo possa essere richiesto a noi

stessi è incrementare lo scambio di informazioni ed

esperienze costituendo un apposito network che strutturi

una rete di respiro sovraterritoriale tra ordini, ed aperta

al contributo di altri soggetti ed organismi che si muovono

all'interno del processo edilizio. In ultimo, dare corpo a

quella esigenza di riorganizzazione degli apparati

ordinistici territoriali in modo tale da costruire una vera

e diffusa classe dirigente degli architetti, non più fondata

su uno spirito meramente volontaristico ed amatoriale,

ma che attraverso appositi percorsi di indirizzo e formativi

possa portare la categoria a partecipare autorevolmente

al governo del territorio, dialogando con le istituzioni alla

pari delle rappresentanze imprenditor iali e sindacali.

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SORTEGGIO COMPONENTI COMMISSIONI

I colleghi interessati ad essere designati quale

componenti di Commissioni (paesaggistiche, di

collaudo, ecc.) sono invitati a comunicare la propria

disponibilità all’Ordine: solo tra i disponibili, infatti,

vengono sorteggiati i nominativi da indicare agli

Enti o privati che ne fanno richiesta.

D.L. 248/07 - COMUNICATO STAMPA

LA REGIONE BLOCCA LE NUOVE COSTRUZIONI IN

CAMPANIA GLI ARCHITETTI E GLI INGEGNERI

CAMPANI CONTESTANO

Ancora una volta la Regione Campania si distingue e

mette in campo le migliori energie (non certo positive)

per rendere ancora più complicata la vita, non solo agli

operatori del settore, ma a tutti coloro che si accingono

a porre in campo attività edilizie. Infatti, a seguito del

Decreto Legge 248 del 31 dicembre 2007(denominato

milleproroghe) il Consiglio dei Ministri ha disposto una

ulteriore proroga dell’entrata in vigore del Testo Unico

per le Costruzioni del settembre 2005 che regola le

progettazioni strutturali ANTISISMICHE di tutte le opere

civili, ed il conseguente criterio di deposito degli atti agli

Uffici provinciali del Genio Civile.

Purtroppo, per un complesso insieme di fattori e per la

mancata approvazione del Nuovo Testo Normativo, che

era previsto in contemporanea con il Decreto Legge

citato, si è determinato un imprevedibile meccanismo

giuridico che, paradossalmente, avrebbe comportato –

ad una letterale lettura dell’art. 20 del DL 248 – l’entrata

in vigore di un testo inapplicabile e la cui efficacia era

stata sospesa dallo stesso Ministero, a tutela della

collettività.

In tutto il territorio nazionale il problema è stato

immediatamente sollevato ed ha visto gli Ordini degli

Architetti e gli Ingegneri della Campania attivarsi in

iniziative tese ad ottenere un immediato chiarimento e

modifica del disposto ministeriale, al fine di scongiurare

la paralisi dei depositi del progetto, ed il rischio di gravi

danni per il settore.

Gli Ordini hanno, tra l’altro, seguito con il Consiglio

Nazionale degli Ingegneri, emanazione del Ministero

della Giustizia, la vicenda; è stata, perciò, inviata alla

Regione tempestivamente una circolare con un parere

del Centro Sud del predetto Consiglio Nazionale che, a

fronte della situazione creatasi, individuava una soluzione

concreta ed operativa, volta a garantire la continuità

delle attività, scongiurando la temuta paralisi delle nuove

opere.

Il parere degli Ordini, supportato come detto dal CNI e

dal parere di esperti professionisti e docenti universitari,

era quello di continuare ad applicare la normativa vigente

ed utilizzata fino al 30 dicembre 2007, in attesa della

richiesta circolare di chiarimento ministeriale, se non

della modifica del disposto ministeriale.

Qualsiasi persona di buon senso non avrebbe potuto

dare altra soluzione al problema emerso; soluzione che,

oltre a garantire la continuità operativa, non risultava in

conflitto con le disposizioni emanate.

Invece la Regione Campania, autonomamente, ha inviato

agli Uffici del Genio Civile della Campania la Circolare

n. 22008 del 9/1/2008 dal titolo: “Decreto Legge

31/12/2007 n. 248 art.20 – Mancata proroga del “regime

transitorio” di applicazione delle norme tecniche in zona

sismica – prime disposizioni di attuazione”.

In questa circolare si dispone che “in via cautelativa…non

possono essere depositati progetti redatti utilizzando la

normativa di cui al DM 16/01/96”. Cioè viene proibito di

accettare depositi di progetti redatti con la normativa

vigente fino al 31 dicembre 2007, ma non viene indicato

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con quale normativa sarebbe necessario procedere.

Questo perché, per quanto detto, la normativa non è

stata approvata dal Consiglio dei Ministri.

Risultato: in assenza dell’alternativa, vengono sospesi

tutti i depositi di progetti di nuove opere edilizie sia

pubbliche che private. Quindi nella Regione Campania,

solo in questa Regione, non è possibile continuare a

progettare fino a quando la regione medesima non avrà

assunto chiarimenti in ordine al le normative.

L’abnorme iniziativa è ancora più rimarchevole se si

considera che la circolare è stata emessa senza alcuna

partecipazione consultiva degli Ordini professionali che,

invece, da anni forniscono supporto e contributo in tutte

le fasi di attuazione normativa. Contributo che, in più di

un’occasione, si è dimostrato più che determinante, oltre

che altamente qualificato.

Gli Ordini stigmatizzano il comportamento della Regione

che, in barba alla linea generale e prevalente su tutto

il territorio nazionale, in contrasto con il parere del

Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dei Consigli

Provinciali delle Università e, soprattutto, in contrasto

con il buon senso, ha disposto il fermo di tutte le nuove

attività edilizie in Campania.

Il danno, naturalmente, ricade come di consueto sugli

operatori, ma anche sulla collettività: questi fermi

determinano contenziosi e rivalutazione delle commesse,

con aumento dei costi di appalto e, conseguenti ricadute

sui tempi di realizzazione delle opere.

In considerazione di tale situazione, e delle difficoltà che

i professionisti hanno nei rapporti con la Regione, spesso

disattenta ai loro problemi, tutti gli Ordini degli Ingegneri

e degli Architetti della Campania , e le loro rappresentanze

regionali hanno deciso di costituire, in una riunione

tenutasi in data 16 gennaio u. s., un comitato regionale

che possa meglio coordinare le iniziative necessarie.

2. DAGLI ENTI

CITTÀ DI EBOLI

PROT. 1299 LÌ, 15 GENNAIO 2008

Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Lungomare

Colombo SALERNO

Oggetto: Comunicazione esiti del Concorso di idee

“Monumento a Vincenzo Giudice”.

Con la presente si comunica che con delibera di Giunta

Comunale n. 399 del 20/12/2007 sono state approvate

le risultanze del Concorso di idee in oggetto, mediante

l’assegnazione dei premi previsti dal bando di gara.

Per le opportune conoscenze si trasmette copia del

richiamato atto deliberativo con allegati verbali.

Il Responsabile del settore LL.PP.

Ing. Giovanni Cannoniero

3. CONCORSI

Concorso «Premio Franco E. Delmonte» di

Architettura sostenibile nella fascia costiera del

Mediterraneo europeo.

Concorso con un Premio di € 10.000,00 sul tema

dell'architettura sostenibile nel campo dell'edilizia abitativa,

destinato al progettista di un'opera realizzata con l'utilizzo

di tale criterio nella fascia costiera del Mediterraneo

europeo.

Il Concorso, che vedrà la presenza, in qualità di membri

di giuria, di insigni e autorevolissimi studiosi del settore,

è bandito dalla Società Economica di Chiavari, antico

sodalizio culturale fondato nel 1791 allo scopo di

promuovere lo sviluppo delle arti, dell'agricoltura e

dell'artigianato. L'intento, allora come adesso, era di

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valorizzare il talento di studiosi di riconosciuto valore

scientifico e professionale, mediante l'istituzione di premi

di studi destinati a incentivare ulteriormente lo studio e

la ricerca in settori di particolare interesse. Questo

Concorso, promosso per iniziativa e con la collaborazione

dell'avv. Gianmaria Delmonte, ha la finalità di onorare

la memoria del padre, Franco Enrico Delmonte,

compianto vicepresidente della Società Economica,

architetto e giornalista, stimato e affermato professionista

del Tigullio, esperto di urbanistica e di valorizzazione

del territorio, scomparso il 1° settembre 2006. Ogni

informazione e documentazione relativa a questo bando

è c o n s u l t a b i l e e s c a r i c a b i l e d a l s i t o

www.societaeconomica.it

4. CORSI MOSTRE ed ALTRI EVENTI

IV CONVEGNO INTERNAZIONALE SUI BENI

CULTURALI TERRITORIALI TERRITORI CONTESI:

CAMPI DEL SAPERE, IDENTITÀ LOCALI, ISTITUZIONI,

PROGETTUALITÀ

1a CIRCOLARE

Il fermento suscitato dal III Convegno Internazionale

sulle problematiche territoriali legate ai “Beni” della

cultura, dei luoghi e delle identità locali, nonché le

sollecitazioni da parte di quanti vogliono confrontarsi

sullo sviluppo sociale ed economico filtrato e guidato

proprio dai valori intangibili del paesaggio, mi spingono

a lanciare una nuova iniziativa con cui portare il dibattito

su nuovi livelli speculativi e verso orizzonti più avanzati

e operativi.

FINALITÀ

Questa volta dovremmo focalizzare due aspetti rilevanti,

uno principalmente teorico e l’altro prevalentemente

pratico:

1. I caratteri delle specificità che le molteplici componenti

scientifiche interessate possiedono e sono in grado

di esplicare in una opera di progettazione convergente

e condivisa;

2. Le problematiche inerenti la difficile conciliazione dei

principi (non solo legislativi ma anche) con la

prassi di progettazione urbana, industriale, delle

strutture di servizio e di correlazione sociale.

Come ben si può vedere alla prima area potranno fornire

contributi finalmente chiarificatori gli studiosi universitari

(ma non solo), e alla seconda gli amministratori politici

e gli operatori del territorio: liberi professionisti e tecnici

degli enti locali.

A questa iniziativa, cui sono invitati tutti i colleghi e gli

studiosi che operano su tali tematiche territoriali,

aderiscono gli atenei marchigiani di Urbino, Macerata,

Camerino e Ancona in ognuno dei quali lavorano

attivamente studiosi impegnati sul piano della

sperimentazione didattica e della sperimentazione

professionale a contribui re alla soluzione di problemi

che rendono indispensabile la comunione di intenti, la

condivisione dei metodi e il potente apporto delle proprie

specificità, il quotidiano confronto con queste questioni

locali. Il dibattito potrà essere e sarà franco e composito,

ma proprio per questo, costruttivo.

SEDE

A settembre 2008 ci incontreremo dunque nelle Marche

centrali dove il Comune di Pollenza (MC) si è candidato

per accogliere e sostenere con le sue strutture l’impianto

del convegno stesso. Pollenza è uno splendido centro

storico sulla media valle del Chienti, facilmente

raggiungibile dal sud e dal nord e distano da una

coraggiosa politica di sviluppo poggiante sui valori

profondi della sua storia, della sua cultura e del suo

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territorio. Pertanto costituisce una sede paradigmatica

delle progettazione e gestione di scenari moderni e

sostenibili.

Sezioni tematiche I temi qui di seguito proposti trovano

nella cornice del paesaggio la loro logica declinazione

e riguardano pertanto:

1. progettazione paesaggistica e competenze

disciplinari;

2. paesaggi della geo-biodiversità;

3. nuovi e vecchi paesaggi dell’abitare;

4. paesaggi della ruralità tra passato e presente;

5. paesaggi della trasformazione industriale tra

dimissione e riuso;

6. paesaggi dei flussi spaziali: forme e processi;

7. paesaggi delle reti turistiche tra banalizzazione

e valorizzazione;

8. paesaggi del restauro ambientale e della fruizione

controllata;

9. paesaggi della tutela scientifica e della

finalizzazione sociale;

10. paesaggi della letteratura e dell’arte;

11. paesaggi del sacro tra paura e speranza;

12. paesaggi dei tecnici e dei tecnocrati;

13. paesaggi: politica, diritto e sussidiarietà;

14. paesaggi della virtualità e della tecnologia;

15. paesaggi nella didattica universitaria e della

scuola;

16. paesaggi del conflitto e conflitto dei paesaggi;

17. paesaggi nella comunicazione mediatica.

TARGET

L’invito è rivolto agli universitari, agli studiosi del territorio,

ai tecnici e professionisti della progettazione territoriale,

agli enti pubblici e alle istituzioni polit iche e a quanti

intendono riferire esperienze tese ad animare ed

arricchire il dibattito.

Segreteria Organizzativa: c/o Istituto di Geografia della

Libera Università di Urbino – Via Saffi, 15 – 61029

URBINO (Stefano Caldari) Tel. 0722305830 – Fax

0722305831 – [email protected]

5. APPROFONDIMENTI E NEWS

Da Regioni, professionisti, società di ingegneria e

costruttori “No” al decreto 2005

RIVOLTA CONTRO LE NORME TECNICHE

Di Pietro assicura: “Riforma presto in vigore”

Toscana ed Emilia Romagna bloccano i progetti

Per scongiurare il blocco delle attività di progettazione,

professionisti, costruttori e Regioni levano compatti gli

scudi contro il Testo unico norme tecniche per le

costruzioni (Dm 14 settembre 2005)( ), entrato in vigore

il 31 dicembre scorso, in seguito alla scadenza della

proroga fissata dall’articolo 3, comma 4 bis, della legge

17/2007, dopo una transizione durata oltre due anni. La

richiesta è una: prorogare ulteriormente la fase transitoria

del Dm del 2005, fino a quando la revisione del nuovo

Testo unico, che Di Pietro dichiara di aver firmato il 9

gennaio, non sarà pubblicata un “Gazzetta Ufficiale”. Se

il Governo non dovesse accordare questo ulteriore rinvio,

con un emendamento al DI milleproroghe, si rischia la

paralisi del settore. Infatti, è possibile che tutte le gare

affidate dal primo gennaio in poi si fermino per le difficoltà

connesse all’applicazione del Dm 2005. A rischio anche

l’ediliz ia privata, visto il temporeggiare degli uffici del

Genio civile, senza idee chiare su quale normativa

applicare. Il ministero delle Infrastrutture, intanto,

minimizza: “La situazione è stata creata da una piccola

discrepanza temporale tra i provvedimenti da pubblicare

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Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di SalernoNorme, documenti e atti contrassegnati con il simbolo ( ) sono riportati per esteso nel sito degli architetti www.architettisalerno.it

in “Gazzetta”, dovuta a un’osservazione proveniente

dall’Austria sulla parte del nuovo Testo unico riguardante

i l legno, che ha rallentato l ’emanazione del

provvedimento”. Il Ministero assicura, comunque, che i

tempi per la pubblicazione delle nuove norme tecniche

in “Gazzetta” saranno brevi: “il ministro Antonio Di Pietro

– spiegano i suo tecnici- ha già firmato il nuovo Dm lo

scorso 9 gennaio. Quindi, di prorogare la fase transitoria

del Dm 2005, non c’è necessità”. Però anche una volta

pubblicato in “Gazzetta” il nuovo testo entrerà in vigore

solo dopo 30 giorni. Solo allora scatterà il nuovo regime

di sperimentazione istituito dall’articolo 20 del

milleproroghe, in base al quale per 18 mesi sarà possibile

utilizzare sia la vecchia disciplina (Dm del 2005) sia il

nuovo Testo per quel che riguarda l’edilizia privata,

mentre ci si dovrà attenere al nuoto Testo per la

progettazione di edifici di interesse strategico o di opere

infrastrutturali con funzionali tà antis ismiche.

***L‘ATTUALE FASE

Ora che è entrato in vigore il Dm del 2005, si fa molta

confusione sulla definizione di “normativa precedente”.

In base a quanto prevede l’articolo 5, comma 2-bis, del

Dl 136/2004, richiamato dall’articolo 20 del Dl 248/2007,

durante la fase transitoria è possibile applicare la <<la

normativa precedente sulla medesima materia, di cui

alla legge 5 novembre 1971, n. 1086, e alla legge 2

febbraio 1974, n. 64, e relative norme di attuazione>>.

C’è però chi mette in dubbio che Dm del 1996, richiamato

materialmente dalla norma riportata sopra, sia ancora

in vigore, cancellato dall’entrata in vigore obbligatoria

del Dm del 2005.

LE REGIONI

Le prime a insorgere contro l’entrata in vigore del Dm

del 2005 sono state le Regioni. Il 4 gennaio scorso,

facendosi portavoce di tutti, il presidente dell’Umbria

(Regione capofila del settore), Maria Rita Lorenzetti,

ha inviato una lettera a Di Pietro, affinché con un

provvedimento d’urgenza proroghi di alcuni mesi il termine

del 31 dicembre. Infatti, la situazione di estrema incertezza

sta portando al blocco delle progettazioni, si legge nella

lettera. Infatti, ogni Regione è corsa ai ripari a modo

suo: l’Emilia Romagna ha consigliato ai responsabili dei

servizi tecnici di Bacino di temporeggiare facendo

presente la insufficiente chiarezza dell’attuale quadro

normativo di riferimento (circolare del 2 gennaio 2008,

n. 38); la Toscana ha avvertito i tecnici che non si

possono accettare progetti non redatti secondo il Dm

2005 a partire dal 1° gennaio 2008, con un annuncio on

line .

I PROFESSIONISTI

Anche Cni e Oice si sono mobilitati per scongiurare

l’entrata in vigore del Dm 2005. Il Consiglio nazionale

degli ingegneri ha inviato a Di Pietro e al presidente

del Consiglio superiore dei lavori pubblici Marcello

Mauro, una richiesta di riformulazione dell’articolo 20

del Dl n. 248/2007 che sancisca in modo inequivocabile

la proroga dell’applicazione del Dm 1996 per la durata

di 18 mesi. Alla lettera è allegato un parere del Centro

studi del Cni sull’articolo 20 del milleproroghe, che, fa

di tutto per dimostrare che la proroga di 18 mesi a partire

dal 31 dicembre 2007 riguardi una nuova fase

sperimentale tra le norme del 1996 e quelle del 2005.

Infine, l’Oice ha lanciato un allarme sul blocco delle

progettazioni. Ogni mese – ricorda il vice presidente,

Braccio Oddi Baglioni – vengono bandite circa 400 gare

per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura,

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di cui molte riguardanti la redazione dei progetti; tutte

le gare affidate dal primo gennaio potrebbero fermarsi.

I COSTRUTTORI

Anche l’Ance cerca una via per evitare l’applicazione

del Dm 2005. Nella nota n.21 del 7 gennaio,

l’associazione interpreta l’articolo 20 del Dl 248/2007

nel senso che sancirebbe un nuovo periodo transitorio

di 18 mesi a partire dal 31 dicembre 2007, in cui sarebbe

ancora possibile applicare la normativa tecnica del 1996

in alternativa al Dm 2005. Secondo l’Ance, altre

interpretazioni non sono logicamente possibili perché

avrebbero come conseguenza l’entrata in vigore del Dm

2005, vanificando la necessità dello stesso articolo 20,

sottolinea l’associazione.

***RESPONSABILE DEI LAVORI, PIÙ ONERI

Potere decisionale sulle varianti in fase di costruzione

e verifiche sui contenuti del Durc.

Il responsabile del procedimento provvede, il

responsabile del procedimento disvpone, il responsabile

del procedimento richiede, predispone, trasmette,

formula proposte e acquisisce pareri, può derogare,

redigere e rende conto, valuta motivatamente, determina,

indica, verifica, stima, pianifica, sovrintende e sottoscrive.

Ma soprattutto decide, con una ampia discrezionalità.

Non si può certo dire che questo dipendente pubblico

sia stato trascurato dal nuovo regolamento sui contratti

pubblici. Al contrario, il testo conferma il suo ruolo chiave,

e gli attribuisce anche nuovi oneri, da quelli che

comportano maggiori responsabilità a quelli più burocratici

(si veda anche tabella a fianco). Scorrendo il nuovo

regolamento appalti non è difficile capire la ratio che ha

guidato il legislatore: nel potenziarel tutti i possibili

strumenti a disposizione della pubblica amministrazione

nella gestione dell’appalto, è stato individuato il

responsabile del procedimento come lo snodo privilegiato

nel rapporto con l’aggiudicatario, con la conseguente

attribuzione del “galloni” che lo rendono più autorevole

nelle relazioni con l’impresa. Anche la semplice statistica

dà l’idea della pioggia di nuovi compiti che investe questa

figura tecnica: nei 358 articoli del regolamento, il

responsabile del procedimento viene citato ben 297

volte. E la lettura del testo conferma la nascita di super

manager, che non è esente da nuove responsabilità –

in tema di scelte da nuove responsabilità – in tema di

scelte economiche e di contabi lità dell’appalto – che

possona possono anche portare a sanzioni pecuniarie.

Ma vediamo nel dettaglio, alcune delle nuove attribuzioni.

In materia di sicurezza e regolarità contributiva, per

esempio, il “super responsabile” deve fare i conti con il

Durc (articolo 196): non solo lo deve chiedere ma lo

deve anche ottenere, altrimenti non sarà possibile

pagare gli acconti. Non solo. Nel caso in cui emerga una

inadempienza contributiva, il responsabile del

procedimento deve verificare le denuncie previdenziali

degli addetti e trattenere dal certificato di pagamento

l’importo corrispondente all’inadempienza. Previsti anche

nei casi in cui è possibile esercitare una certa

discrezionalità. Nel caso ad esempio in cui dal Durc

emerga una non corrispondenza alla stima di congruità

della manodopera compiuta in sede progettuale, il

responsabile del procedimento, ha di fronte due

possibilità: rimandare la valutazione di congruità in sede

di collaudo; diffidare per iscritto il contraente. più in

generale, il regolamento consente al responsabile una

ampia discrezionalità. Importante, per esempio, il potere

di consentire le varianti apportate in corso di realizzazione

dall’impresa, anche se non sono state disposte dal

direttore dei lavori e preventivamente approvate dalla

stazione appaltante (articolo 16). Una decisione che non

richiede neanche una motivazione. Il responsabile deve

invece motivare eventuali modifiche relative ai documenti

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di gara che riguardano tutte le fasi della progettazione

fino al piano di manutenzione dell’opera.

NUOVI COMPITI PER IL R.U.P.

Le principali nuove attribuzioni di compiti per il Rup

previste dal nuovo regolamento.

•"È sottoposto al giudizio di responsabilità da parte della

Corte dei conti (art. 11) e va incontro a sanzioni

pecunarie (fino a 51.545 euro) se rilascia certificati di

esecuzione lavori difformi dai lavori effettuati

(art. 86).

•"Nelle opere affidate in subappalto, verifica che

l’impresa corrisponda gli oneri della sicurezza alle

imprese subappaltatrici senza alcun ribasso (art. 10).

•"Dopo il collaudo, deve fare il conto della gestione

dell’appalto, da trasmettere alla Corte dei conti. Deve

inviare alla Corte anche copie dei mandati di

pagamento per le maggiori somme dovute per gli

interessi di mora (art.10).

•"Valuta motivatamente la necessità di integrare o di

ridurre, in rapporto alla specifica tipologia e alla

dimensione dell’intervento i livelli di definizione e i

contenuti della progettazione, salvaguardandone la

qualità (art.14).

•"Predispone i documenti preparatori per i concorsi di

progettazione (art. 14).

•"Può, in modo motivato, imporre una diversa

articolazione della relazione illustrativa al progetto

preliminare (art. 18) e alla relazione tecnica (art. 19)

e degli elaborati grafici del preliminare (art. 21). Può

inoltre modificare: la composizione e l’articolazione

dei documenti del progetto definitivo (art. 24) e della

relazione al definitivo (art. 25); il numero delle relazioni

tecniche al definitivo (art. 26) e il tipo di elaborati grafici

(art. 28). Stessa facoltà discrezionale (sempre da

motivare) è ammessa nei progetti esecutivi (art. 33)

e nei piani di manutenzione, che prevedono anche

un potere di deroga (art. 3).

•"Può richiedere, con motivazioni, nuove spese per

rilievi, tracciati, verifiche e altro ancora, a carico

dell’appaltatore (art. 32).

•"In caso di affidamento esterno della verifica dei progetti,

stima i costi della verifica e individua le modalità di

verifica degli elaborati (art. 49).

•"Vigila sui criteri di esclusione dei verificatori del progetto,

ed eventualmente ne comunica l’esclusione agli organi

di accreditamento (art. 50). conclude l’attività di verifica,

dopo avere acquisito i pareri in conferenza di servizi

(art. 58).

•"Valida il progetto; ma può anche non farlo, motivando

il suo dissenso (art. 55).

•"Può consentire, anche senza motivazione, le varianti

apportate dall’aggiudicatario in sede di realizzazione

dell’opera (art. 161).

•"Negli appalti sulla base del progetto preliminare, il

responsabile del procedimento può chiedere

adeguamenti al progetto definitivo; e se l’impresa non

adegua il progetto, entro un certo tempo può rescindere

il contratto. chiede poi di avviare la progettazione

esecutiva (art. 168).

•"Deve chiedere (e ottenere) il Durc e verificare eventuali

inadempienze (art. 196).

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FINANZIARIA, ESPROPRI A VALORI REALI

La Finanziaria regala l’adeguamento ai valori di

mercato per le indennità di esproprio di aree

edificabili, prevedendo l’obbligo di rialzi anche nel

caso delle procedure aperte.

Il Governo ha colto l’occasione della Finanziaria per

correre ai ripari su una questione non più rinviabile,

soprattutto dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato

illegittimi gli indennizzi finora calcolati, abbattendo il

valore di mercato anche del 70%. Nella norma inserita

in uno dei tre maxiemendamenti del Governo viene

ribadito il principio dell’equivalenza dell’indennizz o al

valore di mercato dell’area. Se gli espropri avvengono

nell’ambito di interventi di interesse collettivo, l’indennizzo

viene ridotto di un quarto del valore.

Viene anche consentita la possibilità di adeguare

l’indennizzo a certe condizioni. Vediamo le altre novità.

URBANISTICA, MINI-RIFORMA

Una nuova norma inserita in Senato stabilisce che i

Comuni, in aggiunta alle aree a standard di cui al dm

1444/1968, possono prevedere negli strumenti urbanistici

ambiti la cui trasformazione è subordinata alla cessione

gratuita da parte dei proprietari, singoli o riuniti in forma

consortile, di aree o immobili da destinare a edilizia

residenziale sociale...

In tali ambiti sarà possibile anche prevedere l’eventuale

fornitura di alloggi a canone calmierato, concordato e

sociale. Il Comune può prevedere edificabilità

<<premiale>> a favore dei proprietari. In sostanza questi

ultimi dovrebbero essere incentivati a cedere parte delle

loro aree al Comune e realizzare su parte di esse alloggi

a canoni clamierati, in cambio della possibilità di realizzare

una quota di cubature private su delle aree.

6. INARCASSA

CALENDARIO DEGLI ADEMPIMENTI 2008

Le date indicate nel box rappresentano l'ultimo giorno

utile per adempiere a quanto previsto senza incorrere

in sanzioni.

In caso di scadenze coincidenti con il sabato o con giorni

festivi, i versamenti effettuati il primo giorno lavorativo

successivo alla scadenza sono considerati nei termini.

I professionisti che nell'anno in corso hanno ricevuto, o

riceveranno, un provvedimento di iscrizione ad Inarcassa

o di cancellazione dai ruoli della stessa, dovranno

attenersi per il pagamento dei contributi obbligatori

(contributo minimo soggettivo ed integrativo, conguaglio

contributo soggettivo ed integrativo, contributo maternità)

alle istruzioni indicate nelle relative notif iche.

Il mancato ricevimento del modello di dichiarazione

annuale personalizzato, che Inarcassa provvede ad

inviare con il dovuto anticipo all'ultimo domicilio fiscale

come risultante dall'Anagrafe Tributaria, non esime dal

rispetto dei termini di presentazione. Modelli in bianco

della dichiarazione annuale sono disponibili presso le

sedi degli Ordini professionali e dei Sindacati di categoria

e, per coloro che sono registrati, è possibile trasmettere

la dichiarazione in via telematica tramite Inarcassa

ON line.

Chi desideri usufruire del servizio telematico per l'invio

della dichiarazione e non sia ancora un utente di

Inarcassa ON line deve fare richiesta dei codici di accesso

compilando la scheda di registrazione sul sito

www.inarcassa.it, con almeno un mese di anticipo sulla

scadenza del 31 ottobre (numero verde Banca Popolare

di Sondrio 800.248464).

Ricordiamo che la dichiarazione telematica può essere

effettuata anche dai consulenti fiscali, all'uopo autorizzati.

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Agli Ordini Professionali

LORO SEDI

Roma, 7 febbraio 2008

Desider iamo informarVi che i l Consig l io di

Amministrazione di Inarcassa, nella riunione del 24

gennaio u.s., ha deliberato per l'anno 2008 le rivalutazioni

delle pensioni e dei contributi (art. 35 dello Statuto) in

proporzione alla variazione dell'indice ISTAT, intervenuta

tra il 2006 ed il 2007, pari all'1,7%.

Vi ricordiamo, inoltre, che in base alle modifiche degli

artt. 25,6 e 42 dello Statuto, coloro che continuano

l'esercizio della professione hanno diritto alla

corresponsione di prestazioni supplementari, ogni ulteriori

5 anni di iscrizione e contribuzione.

ADEGUAMENTO DELLE PENSIONI

Con decorrenza 01/01/2008, l'importo delle pensioni

erogate da Inarcassa aumenta dell'1,71% e quello

delle pensioni minime passa da € 9.440,00 a €

9.600,00.

Rammentiamo che tali adeguamenti non trovano

applicazione per le Prestazioni Previdenziali

Contr ibut ive (ex. ar t. 40 dello Statuto).

Gli scaglioni di reddito in base ai quali viene effettuato

il calcolo della pensione (art. 25 comma 5 dello

Statuto) sono così rivalutati:

I scaglione € 40.350,00

II scaglione € 60.800,00

III scaglione € 70.900,00

IV scaglione € 80.850,00

ADEGUAMENTO DEI CONTRIBUTI DOVUTI DAI

PROFESSIONISTI ISCRITTI

- Contributo soggettivo minimo: €1.200,00;

- Contributo integrativo minimo: € 360,00;

- Reddito IRPEF da assoggettare al contributo soggettivo

del 10% fino a € 80.850,00; oltre tale reddito verrà

applicata l'aliquota del 3%;

- Contributo per l'indennità di maternità dovuto dagli

iscritti, anche se pensionati: € 46,00;

30 GIUGNO

31 AGOSTO*

31 AGOSTO*

30 SETTEMBRE

31 OTTOBRE *

31 DICEMBRE

Pagamento 1a rata contributi minimi e

contributo di maternità

Presentazione Dich. 2007 (art. 36 dello

statuto) con modello cartaceo via lettera

raccomandata (in alternativa, gli utenti

di Inarcassa ON line possono procedere

alla d ichiarazionetelematica con

scadenza al 31 ottobre)

Versamento contributo integrativo

professionisti non inscritti con partita IVA

e Società di Ingegneria

Pagamento 2a rata contributi minimi e

contributo di maternità

Presentazione Dich. 2007 (art. 36 dello

statuto) per via telematica tramite

Inarcassa ON line (esclusivamente per

gli utenti del servizio on line, in alternativa

alla presentazione della dichiarazione

con modello cartaceo con scadenza 31

agosto)

Pagamento conguaglio contributo

soggettivo ed integrativo relativo all'anno

2007 (artt. 22 e 23 dello Statuto)

* I professionisti non iscritti in possesso di partita IVA sono tenuti al

rispetto delle sole voci contrassegnate con asterisco.

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ADEGUAMENTO DEGLI IMPORTI DELLE INDENNITÀ

DI MATERNITÀ PER PROFESSIONISTE ISCRITTE

L’importo minimo e massimo dell’indennità erogato

da Inarcassa, in assenza dei dati necessari al calcolo

alla data odierna, sarà a disposizione quanto prima sul

sito internet www.inarcassa.it.

Ricordiamo che, ai sensi della legge n. 289 del 15 ottobre

2003, l'importo dell'indennità è pari all'80% di cinque

dodicesimi del solo reddito professionale percepito e

denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo

dalla libera professionista nel secondo anno precedente

a quello dell'evento.

ISTRUZIONI PER I PROFESSIONISTI ISCRITTI

La riscossione dei contributi dovuti ad Inarcassa viene

effettuata dal nostro Istituto Tesoriere, Banca Popolare

di Sondrio che, in prossimità di ciascuna scadenza,

provvede ad inviare ai profesisonisti il relativo bollettino

M.A.V. già compilato

Il calcolo del conguaglio avverrà sulla base del reddito

professionale e del volume d'affari comunicato dal

professionista sul modello di dichiarazione annuale

(Dich. 2007) e trasmesso ad Inarcassa per

raccomandata, oppure in via telematica tramite il servizio

Inarcassa ON line.

La mancata ricezione dei bollettini M.A.V. non esime

dal rispetto delle scadenze. In assenza del M.A.V., per

effettuare i pagamenti, è necessario contattare la Banca

Popolare di Sondrio al numero verde 800.016318, che

indicherà importi e modalità di versamento.

Ricordiamo che gli iscritti utenti di Inarcassa ON line

possono procedere al versamento dei contributi via

internet con la carta di credito Inarcassa Card (numero

verde dedicato della Banca Popolare di Sondrio

800.016318).

ISTRUZIONI PER I PROFESSIONISTI NON ISCRITTI

IN POSSESSO DI PARTITA IVA

I professionisti non iscritti, in possesso di partita IVA,

dovranno effettuare il versamento del contributo

integrativo, pari al 2% sul volume d'affari effettivamente

prodotto, utilizzando l'apposito bollettino di c/c postale

che verrà inviato per tempo da Inarcassa contestualmente

al modello di dichiarazione annuale (Dich. 2007).

Anche nel caso in cui la dichiarazione venga

effettuata via internet tramite il servizio Inarcassa

ON line, il versamento del contributo integrativo

deve comunque essere effettuato entro il 31 agosto.

Se il volume d'affari prodotto è pari a zero non è dovuto

alcun contributo, pur restando l'obbligo di dichiarazione.

Istruzioni per i partecipanti ad associazioni e/o società

di professionisti. I professionisti facenti parte di dette

associazioni e/o Società devono rispettare le scadenze

indicate nel calendario degli adempimenti a seconda si

tratti di professionisti iscritti o non iscritti.

Il pagamento del contributo integrativo è a carico

dei singoli professionisti associati e/o soci, in ragione

della quota di partecipazione che essi sono tenuti ad

indicare sul proprio modello di dichiarazione. Per ulteriori

informazioni sugli adempimenti 2008 è possibile

consultare il sito internet (www.inarcassa.it), contattare

direttamente Inarcassa al numero telefonico 06.85274330

(informazioni telefoniche) oppure inviare un fax al numero

06.85274211.

Con i migliori saluti.

Il Vice Presidente

Ing. Mauro di Martino

Il Presidente

Arch. Paola Muratorio

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Grafica e Stampa: Guarino&Trezzavia A. R. Di Mauro, 9 (Via XXV Luglio)Cava de’Tirreni (Sa) - Tel. e Fax [email protected]

Chiuso in Tipografia il 20 febbraio 2008

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