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Anno LXII - 2015 - N. 1 bim. - 26/02/2015 Poste italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, CN/AN PERIODICO BIMESTRALE D’INFORMAZIONE E CULTURA Contributi per sostenere il periodico CCP n. 14236608 intestato Parroco Santuario Cuore Immacolato di Maria 60048 Serra San Quirico Staz. (Ancona) Tel. (0731) 86030 Via A. Moro, 4 [email protected] SANTUARIO CUORE IMMACOLATO DI MARIA L L ’ECO ’ECO DE DE LA LA ROSSA ROSSA www.ecodellarossa.it Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è un tempo di rinnovamento per la Chiesa, le comunità e i singoli fedeli. Soprattutto però è un “tempo di grazia” (2 Cor 6,2). Dio non ci chiede nulla che prima non ci abbia donato: “Noi amiamo per- ché egli ci ha amati per primo” (1 Gv 4,19). Lui non è indiffe- rente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lascia- mo. Ciascuno di noi gli interes- sa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accade. Però succede che quando noi stiamo bene e ci sen- tiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quel- li che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indiffe- renza, ha preso oggi una dimen- sione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globa- lizzazione dell’indifferenza. Si tratta di un disagio che, come cristiani, dobbiamo affrontare. Quando il popolo di Dio si con- verte al suo amore, trova le risposte a quelle domande che continuamente la storia gli pone. Una delle sfide più urgen- ti sulla quale voglio soffermar- mi in questo Messaggio è quella della globalizzazione dell’indif- ferenza. L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristia- ni. Abbiamo perciò bisogno di sentire in ogni Quaresima il grido dei profeti che alzano la voce e ci svegliano.Dio non è indifferente al mondo, ma lo ama fino a dare il suo Figlio per la salvezza di ogni uomo. Nell’incarnazione, nella vita ter- rena, nella morte e risurrezione del Figlio di Dio, si apre defini- tivamente la porta tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità (cfr Gal 5,6). Tuttavia, il mondo tende a chiudersi in se stesso e a chiudere quella porta attraverso la quale Dio entra nel mondo e il mondo in Lui. Così la mano, che è la Chiesa, non deve mai sor- prendersi se viene respinta, schiacciata e ferita.Il popolo di Dio ha perciò bisogno di rinno- vamento, per non diventare indifferente e per non chiudersi in se stesso. Vorrei proporvi tre passi da meditare per questo rin- novamento. 1. “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono” (1 Cor 12,26) – La Chiesa La carità di Dio che rompe quella mortale chiusura in se stessi che è l’indifferenza, ci viene offerta dalla Chiesa con il suo insegnamento e, soprattutto, con la sua testimonianza. Si può però testimoniare solo qualcosa che prima abbiamo sperimenta- to. Il cristiano è colui che per- mette a Dio di rivestirlo della sua bontà e misericordia, di rivestirlo di Cristo, per diventare come Lui, servo di Dio e degli uomini. Ce lo ricorda bene la liturgia del Giovedì Santo con il rito della lavanda dei piedi. Pietro non voleva che Gesù gli lavasse i piedi, ma poi ha capito che Gesù non vuole essere solo un esempio per come dobbiamo lavarci i piedi gli uni gli altri. Questo servizio può farlo solo chi prima si è lasciato lavare i piedi da Cristo. Solo questi ha “parte” con lui (Gv 13,8) e così può servire l’uomo. La Quaresima è un tempo propizio per lasciarci servire da Cristo e così diventare come Lui. Ciò avviene quando ascoltiamo la Parola di Dio e quando ricevia- mo i sacramenti, in particolare l’Eucaristia. In essa diventiamo ciò che riceviamo: il corpo di Cristo. In questo corpo quell’in- differenza che sembra prendere così spesso il potere sui nostri cuori, non trova posto. Poiché chi è di Cristo appartiene ad un solo corpo e in Lui non si è indifferenti l’uno all’altro. loro gioia per la vittoria di Cristo risorto è per noi motivo di forza per superare tante forme d’indifferenza e di durezza di cuore. D’altra parte, ogni comu- nità cristiana è chiamata a var- care la soglia che la pone in relazione con la società che la circonda, con i poveri e i lonta- ni. La Chiesa per sua natura è missionaria, non ripiegata su se stessa, ma mandata a tutti gli uomini. Questa missione è la paziente testimonianza di Colui che vuole portare al Padre tutta la realtà ed ogni uomo. La mis- sione è ciò che l’amore non può tacere. La Chiesa segue Gesù Cristo sulla strada che la condu- ce ad ogni uomo, fino ai confini della terra (cfr At 1,8). Così pos- siamo vedere nel nostro prossi- mo il fratello e la sorella per i quali Cristo è morto ed è risorto. Quanto abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto anche per loro. E parimenti, quanto questi fratelli possiedono è un dono per la Chiesa e per l’umanità intera. Cari fratelli e sorelle, quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventi- no delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferen- za! 3. “Rinfrancate i vostri cuori!” (Gc 5,8) – Il singolo fedele Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza. mo la forza della preghiera di tanti! L’iniziativa 24 ore per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a livel- lo diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessità della preghiera. In secondo luogo, possiamo aiu- tare con gesti di carità, raggiun- gendo sia i vicini che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma concreto, della nostra partecipazione alla comu- ne umanità. E in terzo luogo, la sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chie- diamo la grazia di Dio e accet- tiamo i limiti delle nostre possi- bilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio. E potremo resistere alla tentazione diaboli- ca che ci fa credere di poter sal- varci e salvare il mondo da soli. Per superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere questo tempo di Quaresima come un percorso di formazione del cuore, come ebbe a dire Benedetto XVI (Lett. enc. Deus caritas est, 31). Avere un cuore misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci com- penetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che con- ducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro. Per que- sto, cari fratelli e sorelle, deside- ro pregare con voi Cristo in que- sta Quaresima: “Fac cor nostrum secundum cor tuum”: “Rendi il nostro cuore simile al tuo” (Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di Gesù). Allora avremo un cuore forte e miseri- cordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stes- so e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indif- ferenza. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affin- ché ogni credente e ogni comu- nità ecclesiale percorra con frut- to l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. Francesco “Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insie- me; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1 Cor 12,26). La Chiesa è communio sanctorum perché vi partecipano i santi, ma anche perché è comunione di cose sante: l’amore di Dio rivelatoci in Cristo e tutti i suoi doni. Tra essi c’è anche la risposta di quanti si lasciano raggiungere da tale amore. In questa comu- nione dei santi e in questa parte- cipazione alle cose sante nessu- no possiede solo per sé, ma quanto ha è per tutti. E poiché siamo legati in Dio, possiamo fare qualcosa anche per i lonta- ni, per coloro che con le nostre sole forze non potremmo mai raggiungere, perché con loro e per loro preghiamo Dio affinché ci apriamo tutti alla sua opera di salvezza. 2. “Dov’è tuo fratello?” (Gen 4,9) – Le parrocchie e le comunità Quanto detto per la Chiesa universale è necessario tradurlo nella vita delle parrocchie e comunità. Si riesce in tali realtà ecclesiali a sperimentare di far parte di un solo corpo? Un corpo che insieme riceve e con- divide quanto Dio vuole dona- re? Un corpo, che conosce e si prende cura dei suoi membri più deboli, poveri e piccoli? O ci rifugiamo in un amore universa- le che si impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa ? (cfr Lc 16,19-31). Per ricevere e far fruttificare piena- mente quanto Dio ci dà vanno superati i confini della Chiesa visibile in due direzioni. In primo luogo, unendoci alla Chiesa del cielo nella preghiera. Quando la Chiesa terrena prega, si instaura una comunione di reciproco servizio e di bene che giunge fino al cospetto di Dio. Con i santi che hanno trovato la loro pienezza in Dio, formiamo parte di quella comunione nella quale l’indifferenza è vinta dal- l’amore. La Chiesa del cielo non è trionfante perché ha voltato le spalle alle sofferenze del mondo e gode da sola. Piuttosto, i santi possono già contemplare e gioi- re del fatto che, con la morte e la resurrezione di Gesù, hanno vinto definitivamente l’indiffe- renza, la durezza di cuore e l’o- dio. Finché questa vittoria del- l’amore non compenetra tutto il mondo, i santi camminano con noi ancora pellegrini. Santa Teresa di Lisieux, dottore della Chiesa, scriveva convinta che la gioia nel cielo per la vittoria del- l’amore crocifisso non è piena finché anche un solo uomo sulla terra soffre e geme: “Conto molto di non restare inattiva in cielo, il mio desiderio è di lavo- rare ancora per la Chiesa e per le anime” (Lettera 254 del 14 luglio 1897). Anche noi parteci- piamo dei meriti e della gioia dei santi ed essi partecipano alla nostra lotta e al nostro desiderio di pace e di riconciliazione. La Messaggio del Papa per la Quaresima RINFRANCATE I VOSTRI CUORI 37 a Giornata Nazionale SOLIDALI PER LA VITA Auguri pasquali “I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porte- ranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita”. Queste parole ricordate da Papa Francesco sollecitano un rinnovato rico- noscimento della persona umana e una cura più ade- guata della vita, dal concepi- mento al suo naturale termi- ne. È l’invito a farci servitori di ciò che “è seminato nella debolezza” (1Cor 15,43), dei piccoli e degli anziani, e di ogni uomo e ogni donna, per i quali va riconosciuto e tutela- to il diritto primordiale alla vita. Quando una famiglia si apre ad accogliere una nuova crea- tura, sperimenta nella carne del proprio figlio “la forza rivo- luzionaria della tenerezza e in quella casa risplende un bagliore nuovo non solo per la famiglia, ma per l’intera società .Il preoccupante decli- no demografico che stiamo vivendo è segno che soffria- mo l’eclissi di questa luce. Infatti, la denatalità avrà effetti devastanti sul futuro: i bambini che nascono oggi, sempre meno, si ritroveranno ad esse- re come la punta di una pira- mide sociale rovesciata, por- tando su di loro il peso schiac- ciante delle generazioni pre- cedenti. Incalzante, dunque, diventa la domanda: che mondo lasceremo ai figli, ma anche a quali figli lasceremo il mondo? Il triste fenomeno dell’aborto è una delle cause di questa situazione, impe- dendo ogni anno a oltre cen- tomila esseri umani di vedere la luce e di portare un prezio- so contributo all’Italia. Non va, inoltre, dimenticato che la stessa prassi della feconda- zione artificiale, mentre per- segue il diritto del figlio ad ogni costo, comporta nella sua metodica una notevole dispersione di ovuli fecondati, cioè di esseri umani, che non nasceranno mai. Il desiderio di avere un figlio è nobile e grande; è come un lievito che fa fermentare la nostra società, segnata dalla “cultura del benessere che ci aneste- tizza” e dalla crisi economica che pare non finire. Il nostro Paese non può lasciarsi ruba- re la fecondità. È un investi- mento necessario per il futuro assecondare questo desiderio che è vivo in tanti uomini e donne. Affinché questo desiderio non si trasformi in pretesa occorre aprire il cuore anche ai bambini già nati e in stato di abbandono. Si tratta di facilita- re i percorsi di adozione e di affido che sono ancora oggi eccessivamente carichi di dif- ficoltà per i costi, la burocrazia e, talvolta, non privi di amara solitudine. Spesso sono coniugi che soffrono la steri- lità biologica e che si prepara- no a divenire la famiglia di chi non ha famiglia, sperimentan- do “quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita” (Mt 7,14). La solida- rietà verso la vita – accanto a queste strade e alla lodevole opera di tante associazioni – può aprirsi anche a forme nuove e creative di genero- sità, come una famiglia che adotta una famiglia. Possono nascere percorsi di prossimità nei quali una mamma che aspetta un bambino può tro- vare una famiglia, o un gruppo di famiglie, che si fanno carico di lei e del nascituro, evitando così il rischio dell’aborto al quale, anche suo malgrado, è orientata. Una scelta di solida- rietà per la vita che, anche dinanzi ai nuovi flussi migrato- ri, costituisce una risposta efficace al grido che risuona sin dalla genesi dell’umanità: “dov’è tuo fratello?”(cfr. Gen 4,9). Grido troppo spesso soffocato, in quanto, come ammonisce Papa Francesco, “in questo mondo della globa- lizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferen- za. Ci siamo abituati alla sof- ferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affarenostro”. La fanta- sia dell’amore può farci uscire da questo vicolo cieco inaugu- rando un nuovo umanesimo: “vivere fino in fondo ciò che è umano (…) migliora il cristia- no e feconda la città”. La costruzione di questo nuovo umanesimo è la vera sfida che ci attende e parte dal sì alla vita. Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana Cari amici, come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formu- le consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stret- ta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole! Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spira- gli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace! Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi capire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio”! La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non il pre- cipitare nel nulla. Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi. Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani senza pro- spettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cul- lati. Coraggio, gente solitaria, turba dolente e senza volto. Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito. Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcra- le che non rotoli via. Auguri. La luce e la speranza allar- ghino le feritoie della vostra prigione. don Tonino, Vescovo 62° Siamo saturi di notizie e imma- gini sconvolgenti che ci narrano la sofferenza umana e sentiamo nel medesimo tempo tutta la nostra incapacità ad intervenire. Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza? In primo luogo, possiamo pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste. Non trascuria-

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Bimestrale di informazione,cultura e religione di Serra San Quirico e dintorni

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CCP n. 14236608intestato Parroco

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Tel. (0731) 86030Via A. Moro, 4

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SANTUARIOCUOREIMMACOLATODI MARIA

LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSAwww.ecodel larossa. i t

Cari fratelli e sorelle,la Quaresima è un tempo di

rinnovamento per la Chiesa, lecomunità e i singoli fedeli.Soprattutto però è un “tempo digrazia” (2 Cor 6,2). Dio non cichiede nulla che prima non ciabbia donato: “Noi amiamo per-ché egli ci ha amati per primo”(1 Gv 4,19). Lui non è indiffe-rente a noi. Ognuno di noi gli staa cuore, ci conosce per nome, cicura e ci cerca quando lo lascia-mo. Ciascuno di noi gli interes-sa; il suo amore gli impedisce diessere indifferente a quello checi accade. Però succede chequando noi stiamo bene e ci sen-tiamo comodi, certamente cidimentichiamo degli altri (cosache Dio Padre non fa mai), nonci interessano i loro problemi, leloro sofferenze e le ingiustizieche subiscono… allora il nostrocuore cade nell’indifferenza:mentre io sto relativamente benee comodo, mi dimentico di quel-li che non stanno bene. Questaattitudine egoistica, di indiffe-renza, ha preso oggi una dimen-sione mondiale, a tal punto chepossiamo parlare di una globa-lizzazione dell’indifferenza. Sitratta di un disagio che, comecristiani, dobbiamo affrontare.Quando il popolo di Dio si con-verte al suo amore, trova lerisposte a quelle domande checontinuamente la storia glipone. Una delle sfide più urgen-ti sulla quale voglio soffermar-mi in questo Messaggio è quelladella globalizzazione dell’indif-ferenza. L’indifferenza verso ilprossimo e verso Dio è una realetentazione anche per noi cristia-ni. Abbiamo perciò bisogno disentire in ogni Quaresima ilgrido dei profeti che alzano lavoce e ci svegliano.Dio non èindifferente al mondo, ma loama fino a dare il suo Figlio perla salvezza di ogni uomo.Nell’incarnazione, nella vita ter-rena, nella morte e risurrezionedel Figlio di Dio, si apre defini-tivamente la porta tra Dio euomo, tra cielo e terra. E laChiesa è come la mano che tieneaperta questa porta mediante laproclamazione della Parola, la

celebrazione dei Sacramenti, latestimonianza della fede che sirende efficace nella carità (cfrGal 5,6). Tuttavia, il mondotende a chiudersi in se stesso e achiudere quella porta attraversola quale Dio entra nel mondo e ilmondo in Lui. Così la mano, cheè la Chiesa, non deve mai sor-prendersi se viene respinta,schiacciata e ferita.Il popolo diDio ha perciò bisogno di rinno-vamento, per non diventareindifferente e per non chiudersiin se stesso. Vorrei proporvi trepassi da meditare per questo rin-novamento.

1. “Se un membro soffre,tutte le membra soffrono” (1Cor 12,26) – La Chiesa

La carità di Dio che rompequella mortale chiusura in sestessi che è l’indifferenza, civiene offerta dalla Chiesa con ilsuo insegnamento e, soprattutto,con la sua testimonianza. Si puòperò testimoniare solo qualcosache prima abbiamo sperimenta-to. Il cristiano è colui che per-mette a Dio di rivestirlo dellasua bontà e misericordia, dirivestirlo di Cristo, per diventarecome Lui, servo di Dio e degliuomini. Ce lo ricorda bene laliturgia del Giovedì Santo con ilrito della lavanda dei piedi.Pietro non voleva che Gesù glilavasse i piedi, ma poi ha capitoche Gesù non vuole essere soloun esempio per come dobbiamolavarci i piedi gli uni gli altri.Questo servizio può farlo solochi prima si è lasciato lavare ipiedi da Cristo. Solo questi ha“parte” con lui (Gv 13,8) e cosìpuò servire l’uomo. LaQuaresima è un tempo propizioper lasciarci servire da Cristo ecosì diventare come Lui. Ciòavviene quando ascoltiamo laParola di Dio e quando ricevia-mo i sacramenti, in particolarel’Eucaristia. In essa diventiamociò che riceviamo: il corpo diCristo. In questo corpo quell’in-differenza che sembra prenderecosì spesso il potere sui nostricuori, non trova posto. Poichéchi è di Cristo appartiene ad unsolo corpo e in Lui non si èindifferenti l’uno all’altro.

loro gioia per la vittoria diCristo risorto è per noi motivo diforza per superare tante formed’indifferenza e di durezza dicuore. D’altra parte, ogni comu-nità cristiana è chiamata a var-care la soglia che la pone inrelazione con la società che lacirconda, con i poveri e i lonta-ni. La Chiesa per sua natura èmissionaria, non ripiegata su sestessa, ma mandata a tutti gliuomini. Questa missione è lapaziente testimonianza di Coluiche vuole portare al Padre tuttala realtà ed ogni uomo. La mis-sione è ciò che l’amore non puòtacere. La Chiesa segue GesùCristo sulla strada che la condu-ce ad ogni uomo, fino ai confinidella terra (cfr At 1,8). Così pos-siamo vedere nel nostro prossi-mo il fratello e la sorella per iquali Cristo è morto ed è risorto.Quanto abbiamo ricevuto, loabbiamo ricevuto anche perloro. E parimenti, quanto questifratelli possiedono è un donoper la Chiesa e per l’umanitàintera. Cari fratelli e sorelle,quanto desidero che i luoghi incui si manifesta la Chiesa, lenostre parrocchie e le nostrecomunità in particolare, diventi-no delle isole di misericordia inmezzo al mare dell’indifferen-za!

3. “Rinfrancate i vostricuori!” (Gc 5,8) – Il singolofedele

Anche come singoli abbiamola tentazione dell’indifferenza.

mo la forza della preghiera ditanti! L’iniziativa 24 ore per ilSignore, che auspico si celebriin tutta la Chiesa, anche a livel-lo diocesano, nei giorni 13 e 14marzo, vuole dare espressione aquesta necessità della preghiera.In secondo luogo, possiamo aiu-tare con gesti di carità, raggiun-gendo sia i vicini che i lontani,grazie ai tanti organismi dicarità della Chiesa. LaQuaresima è un tempo propizioper mostrare questo interesseall’altro con un segno, anchepiccolo, ma concreto, dellanostra partecipazione alla comu-ne umanità. E in terzo luogo, lasofferenza dell’altro costituisceun richiamo alla conversione,perché il bisogno del fratello miricorda la fragilità della miavita, la mia dipendenza da Dio edai fratelli. Se umilmente chie-diamo la grazia di Dio e accet-tiamo i limiti delle nostre possi-bilità, allora confideremo nelleinfinite possibilità che ha inserbo l’amore di Dio. E potremoresistere alla tentazione diaboli-ca che ci fa credere di poter sal-varci e salvare il mondo da soli.Per superare l’indifferenza e lenostre pretese di onnipotenza,vorrei chiedere a tutti di viverequesto tempo di Quaresimacome un percorso di formazionedel cuore, come ebbe a direBenedetto XVI (Lett. enc. Deuscaritas est, 31). Avere un cuoremisericordioso non significaavere un cuore debole. Chivuole essere misericordioso habisogno di un cuore forte, saldo,chiuso al tentatore, ma aperto aDio. Un cuore che si lasci com-penetrare dallo Spirito e portaresulle strade dell’amore che con-ducono ai fratelli e alle sorelle.In fondo, un cuore povero, checonosce cioè le proprie povertàe si spende per l’altro. Per que-sto, cari fratelli e sorelle, deside-ro pregare con voi Cristo in que-sta Quaresima: “Fac cornostrum secundum cor tuum”:“Rendi il nostro cuore simile altuo” (Supplica dalle Litanie alSacro Cuore di Gesù). Alloraavremo un cuore forte e miseri-cordioso, vigile e generoso, chenon si lascia chiudere in se stes-so e non cade nella vertiginedella globalizzazione dell’indif-ferenza. Con questo auspicio,assicuro la mia preghiera affin-ché ogni credente e ogni comu-nità ecclesiale percorra con frut-to l’itinerario quaresimale, e vichiedo di pregare per me. Che ilSignore vi benedica e laMadonna vi custodisca.

Francesco

“Quindi se un membro soffre,tutte le membra soffrono insie-me; e se un membro è onorato,tutte le membra gioiscono conlui” (1 Cor 12,26). La Chiesa ècommunio sanctorum perché vipartecipano i santi, ma ancheperché è comunione di cosesante: l’amore di Dio rivelatociin Cristo e tutti i suoi doni. Traessi c’è anche la risposta diquanti si lasciano raggiungereda tale amore. In questa comu-nione dei santi e in questa parte-cipazione alle cose sante nessu-no possiede solo per sé, maquanto ha è per tutti. E poichésiamo legati in Dio, possiamofare qualcosa anche per i lonta-ni, per coloro che con le nostresole forze non potremmo mairaggiungere, perché con loro eper loro preghiamo Dio affinchéci apriamo tutti alla sua opera disalvezza.

2. “Dov’è tuo fratello?”(Gen 4,9) – Le parrocchie e lecomunità

Quanto detto per la Chiesauniversale è necessario tradurlonella vita delle parrocchie ecomunità. Si riesce in tali realtàecclesiali a sperimentare di farparte di un solo corpo? Uncorpo che insieme riceve e con-divide quanto Dio vuole dona-re? Un corpo, che conosce e siprende cura dei suoi membri piùdeboli, poveri e piccoli? O cirifugiamo in un amore universa-le che si impegna lontano nelmondo, ma dimentica il Lazzaroseduto davanti alla propria porta

chiusa ? (cfr Lc 16,19-31). Perricevere e far fruttificare piena-mente quanto Dio ci dà vannosuperati i confini della Chiesavisibile in due direzioni. Inprimo luogo, unendoci allaChiesa del cielo nella preghiera.Quando la Chiesa terrena prega,si instaura una comunione direciproco servizio e di bene chegiunge fino al cospetto di Dio.Con i santi che hanno trovato laloro pienezza in Dio, formiamoparte di quella comunione nellaquale l’indifferenza è vinta dal-l’amore. La Chiesa del cielo nonè trionfante perché ha voltato lespalle alle sofferenze del mondoe gode da sola. Piuttosto, i santipossono già contemplare e gioi-re del fatto che, con la morte e laresurrezione di Gesù, hannovinto definitivamente l’indiffe-renza, la durezza di cuore e l’o-dio. Finché questa vittoria del-l’amore non compenetra tutto ilmondo, i santi camminano connoi ancora pellegrini. SantaTeresa di Lisieux, dottore dellaChiesa, scriveva convinta che lagioia nel cielo per la vittoria del-l’amore crocifisso non è pienafinché anche un solo uomo sullaterra soffre e geme: “Contomolto di non restare inattiva incielo, il mio desiderio è di lavo-rare ancora per la Chiesa e per leanime” (Lettera 254 del 14luglio 1897). Anche noi parteci-piamo dei meriti e della gioiadei santi ed essi partecipano allanostra lotta e al nostro desideriodi pace e di riconciliazione. La

Messaggio del Papa per la Quaresima

RINFRANCATE I VOSTRI CUORI

37a Giornata Nazionale

SOLIDALI PER LA VITA

Auguri pasquali

“I bambini e gli anzianicostruiscono il futuro deipopoli; i bambini perché porte-ranno avanti la storia, glianziani perché trasmettonol’esperienza e la saggezzadella loro vita”. Queste parolericordate da Papa Francescosollecitano un rinnovato rico-noscimento della personaumana e una cura più ade-guata della vita, dal concepi-mento al suo naturale termi-ne. È l’invito a farci servitori diciò che “è seminato nelladebolezza” (1Cor 15,43), deipiccoli e degli anziani, e diogni uomo e ogni donna, per iquali va riconosciuto e tutela-to il diritto primordiale alla vita.Quando una famiglia si apread accogliere una nuova crea-tura, sperimenta nella carnedel proprio figlio “la forza rivo-luzionaria della tenerezza e inquella casa risplende un

bagliore nuovo non solo per lafamiglia, ma per l’interasocietà .Il preoccupante decli-no demografico che stiamovivendo è segno che soffria-mo l’eclissi di questa luce.Infatti, la denatalità avrà effettidevastanti sul futuro: i bambiniche nascono oggi, sempremeno, si ritroveranno ad esse-re come la punta di una pira-mide sociale rovesciata, por-tando su di loro il peso schiac-ciante delle generazioni pre-cedenti. Incalzante, dunque,diventa la domanda: chemondo lasceremo ai figli, maanche a quali figli lasceremo ilmondo? Il triste fenomenodell’aborto è una delle causedi questa situazione, impe-dendo ogni anno a oltre cen-tomila esseri umani di vederela luce e di portare un prezio-so contributo all’Italia. Non va,inoltre, dimenticato che la

stessa prassi della feconda-zione artificiale, mentre per-segue il diritto del figlio adogni costo, comporta nellasua metodica una notevoledispersione di ovuli fecondati,cioè di esseri umani, che nonnasceranno mai. Il desideriodi avere un figlio è nobile egrande; è come un lievito chefa fermentare la nostrasocietà, segnata dalla “culturadel benessere che ci aneste-tizza” e dalla crisi economicache pare non finire. Il nostroPaese non può lasciarsi ruba-re la fecondità. È un investi-mento necessario per il futuroassecondare questo desiderioche è vivo in tanti uomini edonne.

Affinché questo desiderionon si trasformi in pretesaoccorre aprire il cuore ancheai bambini già nati e in stato diabbandono. Si tratta di facilita-re i percorsi di adozione e diaffido che sono ancora oggieccessivamente carichi di dif-ficoltà per i costi, la burocraziae, talvolta, non privi di amarasolitudine. Spesso sonoconiugi che soffrono la steri-lità biologica e che si prepara-no a divenire la famiglia di chinon ha famiglia, sperimentan-do “quanto stretta è la porta eangusta la via che conducealla vita” (Mt 7,14). La solida-rietà verso la vita – accanto aqueste strade e alla lodevoleopera di tante associazioni –

può aprirsi anche a formenuove e creative di genero-sità, come una famiglia cheadotta una famiglia. Possononascere percorsi di prossimitànei quali una mamma cheaspetta un bambino può tro-vare una famiglia, o un gruppodi famiglie, che si fanno caricodi lei e del nascituro, evitandocosì il rischio dell’aborto alquale, anche suo malgrado, èorientata. Una scelta di solida-rietà per la vita che, anchedinanzi ai nuovi flussi migrato-ri, costituisce una rispostaefficace al grido che risuonasin dalla genesi dell’umanità:“dov’è tuo fratello?”(cfr. Gen4,9). Grido troppo spessosoffocato, in quanto, comeammonisce Papa Francesco,“in questo mondo della globa-lizzazione siamo caduti nellaglobalizzazione dell’indifferen-za. Ci siamo abituati alla sof-ferenza dell’altro, non ciriguarda, non ci interessa,non è affarenostro”. La fanta-sia dell’amore può farci uscireda questo vicolo cieco inaugu-rando un nuovo umanesimo:“vivere fino in fondo ciò che èumano (…) migliora il cristia-no e feconda la città”. Lacostruzione di questo nuovoumanesimo è la vera sfidache ci attende e parte dal sìalla vita.

Il Consiglio Permanentedella Conferenza

Episcopale Italiana

Cari amici,come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formu-

le consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stret-ta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!

Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di unsepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spira-gli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace!

Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvicapire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio”!

La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è ilparadigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non la distruzione.Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non il pre-cipitare nel nulla.

Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti cheabusano di voi. Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani senza pro-spettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cul-lati. Coraggio, gente solitaria, turba dolente e senza volto. Coraggio,fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, chela povertà morale ha avvilito.

Il Signore è Risorto proprio per dirviche, di fronte a chi decide di “amare”,non c’è morte che tenga, non c’è tombache chiuda, non c’è macigno sepolcra-le che non rotoli via.

Auguri. La luce e la speranza allar-ghino le feritoie della vostra prigione.

don Tonino, Vescovo

62°

Siamo saturi di notizie e imma-gini sconvolgenti che ci narranola sofferenza umana e sentiamonel medesimo tempo tutta lanostra incapacità ad intervenire.Che cosa fare per non lasciarciassorbire da questa spirale dispavento e di impotenza? Inprimo luogo, possiamo pregarenella comunione della Chiesaterrena e celeste. Non trascuria-

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2 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 1/15

VITA DEL SANTUARIOA 20 anni dalla morte

Ricordo di Don Elvio Scipioni

N e l l a C a s a d e l P a d r e

BATTESIMO

Benedizioni in preparazionedella Pasqua

Anagrafe parrocchiale

Il calvario

Uomo della comunicazione

CELLI ELENAn. 21-8-1925 † 28-8-2014

GALDELLI FRANCOAA 14-10-1930 ΩΩ 10-12-2014

MARTELLI ELEONORAn. 10-1-1927 † 9-1-2015

Con affetto salutanoElena, tornata nella casa delPadre, il marito Erino, i figliFabio e Marisa, la nuoraLuciana, il genero Eugenio, inipoti Giorgia e Maria Elena,Marina, Matteo e Federico.

Marisa Piersimoni

La nella pienezza del tempo,una croce fu innalzata. Là incima a “quella collina”l’hannoelevata, e da quella croce si udìun’invocazione salire così inalto, fino a sfiorare il cielo.Quella terra che ha gridato almondo tutto il suo dolore, quan-do una goccia di quel sangueinnocente è discesa da quellacroce, sangue versato per laredenzione del mondo.

Sii benedetta tu, o Terra.L’eco del tuo grido non si è

spento, ma risuona ancora nel

nostro cuore.Sii benedetta tu, o Terra.Ancora oggi rivolgiamo a te

lo sguardo e restiamo nel nostrosilenzio e contempliamo quellacroce, quella Croce che su di tehanno fissato, lei che aprì quellaferita che ti ha fatto tremare .

Terra benedetta, si, tu hai tre-mato per volere di Dio,

Gioisci o Terra che sei diven-tata luogo santo.

Gioisci Terra , Dio ti ha scelta.

Maurizio Argalia

Generalmente nel pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 20.00

LUNEDI’ 2 e MARTEDI’ 3 MARZO:Fabbriche di via Serralta dalle ore 9.00 alle ore 12.00

LUNEDI’ 2 MARZO: Famiglie di via Serralta (ad iniziare dallaparte alta vecchie scuole)

MARTEDI’ 3 MARZO: Restanti famiglie di via Serralta

MERCOLEDI’ 4 MARZO: Via Fratelli Bandiera: famiglie e ditte

GIOVEDI’ 5 MARZO: via Clementina (da cave a Santuario)

VENERDI’ 6 MARZO: via Aldo Moro

LUNEDI’ 9 MARZO: via Clementina(da Santuario a piazzale ex fornace)

MARTEDI’ 10 MARZO: via Clementina(da piazzale fornace a incrocio con via Romero)

MERCOLEDI’ 11 MARZO: via Romero e via Allende

GIOVEDI’ 12 MARZO: via Clementina(da via Romero a via Pellico)

VENERDI’ 13 MARZO: via Clementina(da incr. con via Pellico alla figuretta)

LUNEDI’ 16 MARZO: c/da Forchiusa,v. Clementina(da figur. a via F.lli Cervi), v.F.lli Cervi

MARTEDI’ 17 MARZO: resto di via Clementina e via Forchiusa Est

MERCOLEDI’ 18 MARZO: via Pertini

GIOVEDI’ 19 MARZO: via Pellico

VENERDI’ 20 MARZO: via Martiri della Libertà

LUNEDI’ 23 MARZO: via Berlinguer

MARTEDI’ 24 MARZO: via Capitini

MERCOLEDI’ 25 MARZO: Largo Gandhi (dal n.2 al n.13)

GIOVEDI’ 26 MARZO: Largo Gandhi (dal n.14 al n.22)

VENERDI’ 27 MARZO: resto di Largo Gandhi e via Pergolesi

LUNEDI’ 30 MARZO: via Filzi ( dal n.29 fam.Burattini )

MARTEDI’ 31 MARZO: resto di via Filzi

Testimonianza di Ivo Scortichini

Domenica 18 gennaio è statauna giornata da ricordare nellacomunità di Serra S. Quirico.Alla tradizionale festa di S.Antonio abate, che ha sempremolto seguito con la benedizionedel pane e dei piccoli animali chemolti portano anche in chiesa, siè voluto aggiungere il ricordograto di mons. Elvio Scipioni,che di questa festa era entusiastafautore, lui che 20 anni fa (preci-samente il 14 gennaio 1995) con-cludeva la sua lunga ed intensa“giornata terrena” dopo aver gui-dato per 52 anni la parrocchia diSerra S. Quirico Stazione. Vi arri-vava negli anni difficili dellaguerra e sosteneva con la suagenerosità e intraprendenza la“rinascita” del Borgo di Serra S.Quirico. Come già si era distintonella precedente breve esperienzaa Fiegni, nel restauro del santua-rio dedicato al beato Ugolino,così con incredibile coraggiointraprese la costruzione di unanuova chiesa per accogliere ilquartiere della Stazione che siandava espandendo e che ormaitrovava troppo angusta la chiesi-na, dedicata alla Madonna diLoreto, ai bordi della viaClementina. Con lungimiranzacostruì accanto alla chiesaun’ampia struttura con un cine-ma-teatro e locali che ospitaronoinizialmente anche un piccolomaglificio, per dare lavoro a variedonne ed anche una scuolamaterna, per accogliere i bambi-ni di quanti andavano a lavorare.Ed ebbe cura di costruire un cam-petto parrocchiale dove i giovanipotessero ritrovarsi a giocare,sotto il suo vigile sguardo. “DonElvio” per questa realtà era

necessariamente divenuto unpunto di riferimento, per lacomunità cristiana ed anche perla società civile, della quale,come egli stesso ha dichiarato nelsuo testamento, si è posto al ser-vizio non dicendo mai di no anessuno. Tante persone sonoaccorse a rendere omaggio a que-sto “gigante buono”, figura esem-plare di sacerdote. E il nostroarcivescovo Francesco Giovanni,prendendo lo spunto dalla Paroladi Dio della Domenica, che pre-sentava proprio il tema della“vocazione”, ha rinnovato neipresenti l’invito a sentirsi “chia-mati” da Dio ad annunciare ilVangelo del Signore nella testi-monianza quotidiana e particolar-mente nell’impegnativo compitodell’educazione dei figli,seguendo l’esempio (delle figurebibliche del giorno, cioè) di Eli,di Giovanni il Battista, degli apo-stoli, di... don Elvio Al terminedella celebrazione è stato com-movente ascoltare alcune testi-monianze di persone che lohanno particolarmente avvicinatoo al quale hanno dato collabora-zione nell’ambito delle attivitàproposte dalla sua fervida pas-sione per l’annuncio del Vangeloa tutti. Particolarmente sono statiricordati gli incontri con i giova-ni attraverso la proiezione di filmper educativi “cineforum”, lafondazione di questo periodico,“L’Eco de la rossa”, con cui desi-derava entrare nelle case dei par-rocchiani ed essere legame conquanti avevano dovuto abbando-nare il territorio serrano.Generoso fino all’eroismo con itanti poveri del luogo o di pas-seggio, che già a quel tempo ave-

vano imparato a fermarsi nellaChiesa di Stazione (e… ancoracontinuano!). Incredibile intra-prendenza nel chiedere aiuti inogni dove per le opere parroc-chiali, ma al tempo stessoprofondamente fiducioso nelladivina Provvidenza, che – comesempre accade con i santi - non silascia vincere in generosità: tantoegli donava, tanto più riceveva inofferte che gli giungevano talvol-ta in maniera insperata. A questoaggiungeva un’austerità di vita,che lo induceva a spogliarsi ditutto a vantaggio della parrocchiae di quanti avessero bisogno:restano proverbiali, quasi “fio-retti francescani “, le sue scarnecene, fatte con qualche noce edun tozzo di pane. Curò, finché ne

ebbe la forza, anche la formazio-ne e la vita spirituale della gentea lui affidata, infondendo in tuttiquell’immagine tenera e paternadi Dio, che lo possiamo porre,con un po’ di audacia, come“anticipatore” dell’atteggiamentodi Papa Francesco. E poi unagrande devozione alla Madonnache egli chiamava con semplicitàdi fanciullo “la Mamma celeste”,tanto da intitolare al “Cuoreimmacolato di Maria” ilSantuario da lui costruito. Ancheoggi risuona nel cuore della genteche lo ha conosciuto ed amato ilmessaggio del suo testamento,sintesi del Vangelo: ”Vogliamocibene”.

Don Michele

Al nostro arcivescovo viene presentato il 1°numero dell’Eco de la Rossa

Uomo di fedeMi rivolgo a te Signore Gesù,

come son solito fare nei mieimomenti di libertà esteriore edinteriore. Tu conosci le domandeche vengo a farti. Questo giornoper noi parrocchiani di serra sta-zione è un giorno da ricordarecon profondo dolore. Hai volutopresso di te il nostro parroco donElvio. Ci ha amato, consigliatoaiutato tutti, in egual misura,senza distinzione di ceto e pro-venienza. Il suo amore per Te,per Tua Madre, è stato di unaprofondità smisurata; con ilvostro aiuto è riuscito a fare tuttoquello che abbiamo sotto gli

occhi. Le sue preghiere hannotrovato accoglimento perchévenivano da un cuore sincero epuro di un santo sacerdote.Signore aiutaci ad essere santi,come ci diceva don Elvio, cosìquando tu vorrai ci ritroveremotutti insieme in paradiso pervivere con te l’eternità. Graziedon Elvio per ciò che mi haiinsegnato, grazie per la fede chehai alimentato: spero e mi augu-ro che cresca per servire ed esse-re di aiuto alla comunità. Tisaluto fratello, ti ricorderò sem-pre nelle mie preghiere.

Lucio Mattiacci

Venti anni dalla sua morte…eppure mi sembra ieri averlosalutato qui in Parrocchia, nel“suo” santuario da lui voluto inonore del Cuore Immacolato diMaria, come al solito, un salutocordiale con quel suo sorrisoaperto e contagioso. Ho cono-sciuto Don Elvio negli anni dellamia permanenza ad Angeli diRosora, 1971-1978. Ne ebbi inquegli anni una conoscenza diret-ta, fatta di collaborazione, di con-versazioni amichevoli, di stimareciproca. In precedenza neavevo percepito la presenza riccae operosa attraverso le parole ele testimonianze di tante personeche non lesinavano apprezza-menti per un prete dinamico,sempre in mezzo alla gente,accogliente, generoso. L’ho cono-sciuto come l’uomo della carità.Aveva sempre una parola pertutti. Ma non solo una parola:dava qualcosa di tangibile,togliendosi del suo, con una fidu-cia illimitata nella Provvidenzache non gli ha fatto mancare maiil necessario ma lo soccorreva inogni elargizione più o menosegreta nei confronti delle perso-ne in difficoltà. Non pochi si rivol-gevano a lui magari per un postodi lavoro, e se poteva si faceva inquattro, senza guardare prove-nienze ma solo l’effettiva neces-sità.

Soprattutto l’ho conosciutocome uomo della comunicazione.Appena parroco qui a Stazione,avvertì subito l’importanza delcomunicare, del farsi presente intutte le case, in tutte le famiglie,con un periodico, “L’eco de laRossa”, fondato nel 1952. Unfoglio piccolo, senza pretese gior-nalistiche, ma prezioso per loscambio, per la diffusione delmessaggio cristiano, per la soli-darietà attorno a dei progetti. Daallora il periodico continua que-sto cammino che è autentico ser-vizio alla comunità, dove essa siritrova nel suo quotidiano e nellatestimonianza cristiana.

Le strutture sorte accanto alsantuario ebbero come finalitàquella dell’aggregazione soprat-tutto giovanile. Proprio nei con-fronti dei giovani sentì l’urgenzadi poter con loro comunicare, dicreare occasioni di incontro e diriflessione, di dibattito e diapprofondimento. Per tre o quat-

tro anni, così, si programmarononel cinema-teatro, Sala Pio XII,diverse serie di “cineforum”. DonElvio lasciava la più ampia libertàdi scelta, ma la programmazionedoveva rispettare tematiche diforte attualità, essere motivo diinteresse, di valutazione, di pon-derata riflessione. Per ogni film sipreparava un sussidio, una sche-da che ne facilitava la lettura e nesuggeriva spunti e considerazio-ni. La proiezione del film era intro-dotta da notizie sul regista e sueventuali note che ne facilitasserola comprensione. Al termine didiscuteva sul film, sulle immagini,sull’attualizzazione del messag-gio. Sulle immagini come “veico-lo” del messaggio e loro stessemessaggio. Non c’erano telefoninio altro, a quel tempo, le immaginitelevisive o cinematografichediventavano “luogo” privilegiato didialogo e di approfondimento.Don Elvio anche in questo seg-mento della pastorale si rivelava“uomo di frontiera”, sacerdotesempre, in nome della carità e delVangelo.. Sono grato a Dio peraverlo conosciuto e per avergliofferto questa piccola ma convin-ta collaborazione. Al ricordo diDon Elvio vorrei unire la gratitudi-ne verso l’allora arcivescovo diCamerino, Mons. BrunoFrattegiani, cui mi legava una sin-cera amicizia fatta di stima e dirispetto. Ho nostalgia degli incon-tri avuti qui a Serra, della suaaccoglienza sempre disponibile econ il sorriso accattivante e aper-to. Sono certo che Don Elvio eMons. Frattegiani continuerannoa guardarmi e a guardarci dalCielo con quella paterna simpatiadi sempre. Grazie.

Riccardo Ceccarelli

BATTESIMIPaciarotti Achille 26-1,

Pettinelli Mattia 27-4, ManoniEdoardo 17-5, VennarucciChiara e Lorenzo 29-6;Babaian Ksenia 26-7;Varani Margherita 14-12;Bravi Angelo 19-12; MorettiniEdorado 21-12.

MATRIMONILovecchio Gerardo eFiorentini Teresa 12 -7;Gentili Gabriele e GheorgheVica Elena 9-8.

DEFUNTITisba Annunziata 6-1;Cuicchi Adriano 11-1;Cantiani Vincenzo 24-1;Cocilova Giuseppe 13-3;Bidolli Giulia 30-3;Fiorentini Gino 31-3;Galdelli Savino 3-5; ArchettiViola 3-5; Marsigli Italo 14-5; Duca Eugenio 11-6;Orazi M. Teresa 27-6;Brocanelli Giuseppe 21-8;Sbrega Aldo 26-11; PantiGiuliana 17-10; GaldelliFranco 10-12.Morettini Edoardo: 21 dicembre 2014

Anche la prof. Lucia Scarabotti ela nipote Giuseppina Vitalettihanno dato la loro testimonianza

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GREST: dal 16 giugno al 10 lugliolunedì, mercoledì e venerdì

NATALE TI METTE LE ALI

Alla “cassetta degli attrezzi”

Regaliamo il tempo presente al tempo futuro:i nostri bambini

Noi “figli dei Magi”

Sfilata di maschere

Il mercato della speranza

MONDO GIOVANI

La più bella ...Ballando: “LA PIZZICA”

Bake off Serra

... e il più originale

Sono sempre di corsa,lavoro, casa, compiti, pisci-na, la cena..Una mamma dicorsa, ma per cosa?

si cerca di costruire unfuturo per i figli, di non faremancare niente ai figli, ma acosa è veramente necessa-rio al sano sviluppo dei nostrifigli? Il Tempo Presente è ilregalo più grande che pos-siamo donare ai nostri ragaz-zi e bambini. E' il tempo pas-sato a guardarli, senza giudi-carli, senza interferire troppo.

"Mamma MI GUARDI?""BABBO GUARDA CHEFACCIO!" E come si fa? loroi bambini sono presi dallaTV, la scuola, lo sport, E NOIgenitori e quando lo troviamoil tempo o il modo. E alloraquando possiamo donareloro il nostro TempoPresente?

Un modo io l'ho trovato:accompagnando mia figlia inOratorio. Ho iniziato un po'per gioco, avevo voglia dipasticciare con la carta e la

colla e ho inventato dei gio-chi, ma poi Donata e DonMichele mi hanno invitata adandare a San Severino allaformazione degli animatori, emi sono resa conto dellagrande ricchezza che civiene proposta nel nostroOratorio. Una scuola perimparare ad essere genitori,dove vedi altri genitori checome te cercano delle rispo-ste alle loro domande. UnTempo Presente dove viverei nostri figli in Comunità, doveconoscere la realtà vera, diconfronto dei nostri figli, dovecrescere insieme a loro....

Io ho pochissimo tempolibero, ma sono felice quandoposso andare in Oratorio adaiutare, e molto di più adessere aiutata. GRAZIE,GRAZIE GRAZIE, per tutte lebelle emozioni che provoquando vedo i ragazzicimentarsi in teatro, o arram-picarsi su una parete roccio-sa, o cucinare e mangiarecose deliziose, che pizza!!Tutti noi possiamo farlo.Venite in ORATORIO e trove-rete il vostro spazio, vi aspet-tiamo con il cuore aperto.

Serenella

Anche quest’anno il sabato“grasso” cioè il 14 febbraio nonha tradito le aspettative di gran-di e piccini, nel teatro parroc-chiale abbiamo vissuto unpomeriggio in allegria. Anche icatechisti si sono mascheratiproprio per essere più vicini enon sono mancati balli e giochiper tutti.

Anche la gara di dolci haavuto successo. Federica dalleTorte di Fede è venuta ad assag-giare s ono state riconfermatevincitrici: 1° premio OriettaBrocanelli con la torta ricotta earancia, 2° Romina Ferracci, 3°Lorenzo Conti. E brave lenostre pasticciere che hannodeliziato i palati di tutti i pre-senti!

Carnevale goloso

Sabato 24 gennaio a SanSeverino siamo stati al secondoappuntamento della “CASSET-TA DEGLI ATTREZZI”, cammi-no di formazione per educatoridell’oratorio, catechisti, genitorie per chi comunque ha a chefare con l’educazione dei ragaz-zi nei vari ambiti lavorativi e divolontariato. Come sempre l’ac-coglienza ci mette subito inclima di gioia, allegria e comu-nione fra noi che da tutta la dio-cesi ci dedichiamo a far cresce-re l’oratorio come una grandefamiglia. I laboratori sono sem-pre quelli proposti la scorsavolta: “danzamovimentoterapia”,animare con la musica, giocarealla storia e pregare con il corpoe con le cose. Proposte diversis-sime tra loro, ma con il chiaroscopo non solo di dividerci traanimatori per poi riportare a tuttil’esperienza vissuta, ma scopri-re i nostri talenti, le nostre abilitàe metterle al servizio dei ragaz-zi nel modo migliore possibile.Nel laboratorio che ho frequen-tato questa volta c’ è stata lanovità che aspettavamo: MatteoDiamantini di San Severino ciha fatto “toccare con mano lastoria”. Abbiamo ripercorso dal-l’antica Roma fino ad oggi lastoria del gioco. Un viaggio affa-scinante anche nei profumi per-ché tutti i giochi che abbiamoritrovato sono stati costruiti amano da Matteo con materialiesclusivamente naturali, parten-do dal legno dei giochi da tavo-lo, fino alle corde, al cuoio dellemaschere di carnevale e allepalline di iuta. E’ decisamentebello il profumo di tutti gli ogget-ti e il loro calore: quando tieninelle mani un piccolo flauto di

legno, ti rendi conto della fred-dezza della plastica dei giochi dioggi. Qualcuno di noi più grandi-cello ancora si ricorda di qual-che gioco fatto con i sassi e conle noci, ma per i ragazzi è statauna vera sorpresa scoprire chetutti i giochi moderni vengonodall’antichità e con materialinaturali ci si divertiva anche all’i-nizio della storia dell’uomo. Ilprimo gioco è stata la lotta chesi faceva a corpo libero, era unmodo per divertirsi, nel tempo sisono scoperti gli sport come iljudo e il Karate, discipline anti-chissime. Abbiamo passato treore tornando indietro nel tempo:le nostre abilità sono statemesse alla prova da semplicisassi di mare e da noci cheerano date come premio al vin-citore in tempi in cui il cibo eraun lusso. Abbiamo allenatoanche il nostro cervello con unaserie di giochi da tavolo, rigoro-samente fatti a mano in legno opelle, molto somiglianti alladama ma molto più divertenti ecuriosi. E dopo tanto intuito,astuzia, concentrazione e unpizzico di fortuna il gran finale:la giostra dei tornei medioevaliche ci ha fatto morire veramen-te dal ridere. E’ proprio questo ilbello del gioco, saper ridere dinoi stessi, quando non riuscia-mo in qualcosa, non ridere degliinsuccessi degli altri, ma di noiche cerchiamo in ogni momento

di metterci in gioco per divertircie far divertire i ragazzi chevedono in noi esempi da segui-re. Non possiamo pensare dianimare se anche noi non gio-chiamo, così giovani e menogiovani abbiamo passato unpomeriggio gioioso e in veracomunione fra noi. Il gioco è unmomento di grande aggregazio-ne soprattutto se semplice elontano dalla tecnologia che cirende schiavi . La sera tuttiinsieme ci siamo ritrovati per lacena, ottima come sempre, araccontarci le nostre rispettiveesperienze. Peccato che questainiziativa abbiano luogo duesole volte l’anno: sono momentiirripetibili che ti fanno crescere eti mettono nel cuore tanto entu-siasmo e voglia di trasmettere airagazzi quello che hai vissuto.Grazie sempre a Tarcisio,Luigina e tutti i collaboratori dell’oratorio don Orione che ci acco-glie sempre con squisita genti-lezza. La grande famiglia deglioratori cresce ed è sempre unagrande gioia ritrovarsi e rinforza-re con la speranza che i nostriragazzi possano trovare unluogo sicuro dove vivere espe-rienze sane, in un mondo dovesentiamo sempre notizie sco-raggianti. Ci sono ancora tante etante persone che credono nella“vita buona del Vangelo” e dedi-cano la loro vita agli altri.

Donata

Speciale Oratorio

Dopo pomeriggi e lungheserate di prove finalmente siamoarrivati a domenica 21 dicembre,data degli spettacoli natalizi delnostro oratorio. Le sfide nonfiniscono mai e il divertimentonemmeno, così ci siamo detti:“Ma perché non provare a pro-porre qualcosa anche per i piùgrandicelli ?”. Proposta accoltasubito! Ci siamo cimentati cosìper i più piccini con “Natale timette le ali” e per i più grandi“Noi figli dei Magi” del nostroDon Tonino Lasconi diFabriano. Con i piccoli è sempredivertentissimo e piacevolevedere quanto impegno mettonoper imparare le battute e quantosiano felici e nello stesso tempoinvasi da grande emozione nellostare sul palcoscenico. Dallaloro parte hanno sempre quell‘innocenza e spensieratezza chefa sorridere noi educatori,ammorbidendo le nostre arrab-biature e correggendo quella

pretesa di noi adulti che tutto siaperfetto. Protagonisti della storiale statuette del presepio che inun impeto di desiderio si uma-nizzano e entrano nel mondoreale. Vagando per città e cam-pagne guidati dall’angelo, chevoleva tanto vedere un cielopieno di stelle vere, si sono resiconto che la vita degli uomini èdifficile e che anche in questomondo le difficoltà sono tante.Hanno ritrovato città piene dipericoli e molte famiglie in diffi-coltà, proprio come a Betlemme.Tornare nel loro presepe li hafatti sentire a casa, nella caldafelicità della famiglia diNazareth dove quel piccolo

bambino di nome Gesù è dentroogni cuore e con la sua nascitaanche quest’anno ci apre allasperanza di una nuova vita.Qualche intoppo e vuoto dimemoria non hanno però cancel-lato la magia di riunire tantefamiglie all’oratorio dove ilclima della serenità del Nataleparte dalle piccole voci di tantibimbi che, amorevolmenteaccolti da noi educatori, trascor-rono lietamente alcune ore nelgioco, nel teatro, nell’amicizia enella preghiera. Abbiamo ascol-tato anche un saggio musicale dialcuni ragazzi con chitarre cheseguono un laboratorio sotto laguida di Annalisa e una sfrenata

Signore, unico Padre e maestrodi vita. Ancora una volta tuttiabbiamo applaudito bambini eragazzi che hanno allietato lanostra domenica, ma soprattuttosiamo stati insieme a tante fami-glie che dando fiducia al nostrooratorio condividono con noi uncammino educativo e non cifanno sentire soli nel delicatocompito di “educare alla vitabuona del Vangelo”.

Gli animatori dell’oratorio

giovinezza pulita e autenticasono diventati i protagonisti diquesta incredibile storia. Adessotocca a voi ragazzi farvi sentire,nelle parrocchie, all’oratorio, ascuola con gli amici, sentirsiliberi di amare e di donarsi. Enoi educatori, genitori e inse-gnanti non vergogniamoci dinon seguire la moda, la televi-sione, ma con coraggio trasmet-tiamo quei valori che ci hannoresi veri uomini e donne, prontia sostenere le sfide, sostenuti dal

esibizione di zumba condotta daGreta, che ogni mercoledì fafinire tutto il fiato che abbiamoin corpo. E dulcis in fundo inostri giovani hanno messo inscena, attraverso le magistralibattute di don Tonino Lasconi,una vera e propria proiezione delfenomeno giovanile di oggi:gruppi di bulli, vestiti alla moda,con la sola voglia di divertirsi espadroneggiare nel paese, si sen-tono minati dall’arrivo dei “Figlidei Magi”. E chi sono vi chiede-rete voi? Sono i nostri braviragazzi, quelli che non vivonosolo per seguire la moda, perandare a ballare, per primeggia-re sui più deboli, ma spendono illoro tempo per gli altri. In que-sto mondo dove il bullismo sem-bra avere la meglio, ci accorgia-mo che ci sono ancora tantiragazzi che seguono le orme diquel Gesù che nato e fatto uomoper noi ci insegna come viverepienamente la vita. Nelle primescene facevano da padroni questiragazzi moderni e poi pianopiano sono stati soppiantati dallagioia e dalla speranza di tantigiovani “Figli dei Magi”, chenella piena libertà di vivere una

Anche quest’anno, in vistadelle feste natalizie, il nostrooratorio ha preparato una seriedi oggetti confezionati conmateriale naturale e riciclato.Soprattutto dalel mani di Sonia eIrene sono nati piccoli capolavo-ri esposti e venduti alla fine delleMesse del Santuario nelle duedomeniche d’avvento. E’ stataricavata la somma di 366 euroche è stata inviata al missionarioClaudio Ratti per sostenere lespese scolastiche di uno dei suoisetti asili nella periferia di Lima.Grazie a tutti, con questo pensie-ro avete regalato: penne, colori equaderni a bambini che possonoalmeno a scuola sorridere,dimenticando un pò la vita diffi-cile che ogni giorno li aspetta.

sentazione teatrale dal titolo:“noi figli dei Magi” E’ stata un’e-

sperienza entusiasmante, anima-ta da mille emo-zioni, eravamotutti concentrati eimmedes ima t inel ruolo. La reci-ta trattava il temadelle bande gio-vanili, rivali fraloro e capitanateda un Bullo e unaModella. In agita-zione per ungruppo dioragazzi che sifanno chiamare

Figli dei Magi e girano nei loroterritori a fare domande moltostrane. Abbiamo passato molto

tempo a studiare e a fare milleprove per essere a nostro agio sulpalco il giorno del debutto. Questaesperienza è stata caratterizzataanche da cenette insieme e tantisorrisi che hanno fatto si che ciaffiatassimo sempre più tra noi.Finalmente il giorno è arrivato e ilsipario si è aperto, la tensione èsparita grazie ai fragorosi applau-si di incoraggiamento del pubbli-co. Tutto si è concluso nel miglio-re dei modi con apprezzamenti esano divertimento. Un grazie spe-ciale a donata, che passo dopopasso ci ha seguito con attenzio-ne e amore e alla supervisione diDon Michele. E’ stata un’espe-rienza magica che rivivremo pre-sto tutti insieme.

Matteo e Greta

Il 21 dicembre i miei amici edio Greta con Maddalena,

Federica, Giorgio, Matteo, Maria,Alessandra, Annalisa e Giovannici siamo cimentati in una rappre-

I giochi nella storia

Tarcisio ammaestra i giovani

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ATTIVITA’ PASTORALII NOSTRI “MASTRI PRESEPAI”A scoprir bellezze

LA VOCE DI AVACELLI

Grazie don Marco

“S. Antò”

San Ansovino

Come è ormai tradizione lanostra parrocchia organizza agennaio una visita ai presepi par-ticolari della nostra bella Italia.Quest’anno è stata colta l’occa-sione di una mostra di presepinella cittadina di Anghiari percompletare la visita ai luoghi piùbelli dell’alta valle del Tevere.Nell’antico borgo di Sansepolcrofinalmente abbiamo potuto visi-tare il museo civico e ammirare icapolavori assoluti di Piero dellaFrancesca: il Polittico dellaMisericordia e la Resurrezione,quest’ultimo è considerato il piùbel dipinto del Rinascimento eaddirittura Sgarbi sostiene che loè del mondo. La bravissimaguida ci ha fatto notare i partico-lari di queste pitture che hannoriempito di bellezza i nostri occhie le nostre anime. Particolare ericca di curiosità storiche e scien-tifiche è stata la visita al museo“Aboca”, originale e unicomuseo delle erbe dove si recupe-ra e si tramanda la storia del mil-lenario rapporto tra l’uomo e lepiante: preziosi erbari, libri dibotanica farmaceutica, antichimortai, ceramiche, vetrerie eantichi laboratori. Dopo un lautoe abbondante pranzo (ben innaf-fiato!) presso il castello diSorci,siamo partiti per la cittadi-na di Anghiari, nota per la famo-sa battaglia che, nel 1440, risolsea favore di Firenze la contesa con

Milano. Essa lasciò un’improntanell’arte, perché Leonardo daVinci ne fece il soggetto di unsuo affresco che, purtroppo, nonè giunto fino a noi. La cittadinaarroccata su un colle, con strettivicoli che debbono essere percor-si a piedi, ci ha fatto pensare allanostra Serra, molto simile nellastruttura ma non ugualmentevalorizzata, forse perché noninserita negli itinerari turistici piùpubblicizzati. Purtroppo lamostra dei presepi non c’era pervari motivi che non abbiamo bencapito (pubblicità ingannevole?),comunque gli amanti dei presepi-sono stati soddisfatti perché neidintorni delle due città visitatehanno potuto ammirare due gran-di presepi di pregio: uno con tuttele caratteristiche dei paesaggidesertici e le culture arabe eisraeliane, l’altro con rappresen-tata la vita di Cristo e della suafamiglia con scenari e movimen-ti che ci hanno lasciato a boccaaperta. Le gite organizzate dallanostra parrocchia uniscono sem-pre momenti di riflessione, diconvivialità e di cultura e alcunidi noi sono ormai diventati“gitaioli” abitudinari.Ringraziamo Gabriella per laprecisa e puntuale organizzazio-ne e Don Michele per la sua ras-sicurante, gradita e preziosa pre-senza.

L.B.

Al Santuario A San Quirico

Gent. mo Don Michele,la voglio ringraziare di aver-

mi fatto pervenire, così genero-samente, le varie copie de l’Eco De la Rossa, è stato unpensiero veramente corteseche ho apprezzato molto,soprattutto non immaginandoche avrebbe pubblicato anchela mia lettera. Lei mi scrive chelo spazio dedicato non è molto,ma le posso assicurare che mene ha concesso più di quantochiedessi! All’arrivo della primacopia nel mostrarla ai miei geni-tori, ho potuto constatare chesia le parole, sia la foto hannoportato tanta sorpresa, commo-zione e anche un po’ di nostal-gia. Sono trascorsi diversi annidall’ultimo numero che abbiamoavuto occasione di leggere e

dall’ultima visita al paese, così imiei si sono subito muniti diocchiali (l’età avanza) per scor-rere le altre notizie pubblicate.Quanti luoghi, visi e nomi fami-liari, nei loro vari momenti difesta, ma anche nell’evitabileconcludersi del ciclo di vita …E’ stata una bella emozioneanche per me! Grazie di verocuore! Non la conosco perso-nalmente, ma ho la sensazioneche sia il degno successore delnostro caro Don Elvio. Sarò benfelice di ricevere e condividerele prossime pubblicazioni, checi permetteranno di mantenereun contatto e ricordare la nostraamata Serra.

Hilenia Piermatteie famiglia

PACIFICOPIERMATTEI eANNA M.TITTARELLI 30-8-1964dall’Ecoanno XI n. 37

A distanza di quasi dueanni dal giorno della tuaordinazione ti abbiamoincontrato tante volte, negliincontri diocesani, con i gio-vani e alla festa del nostropatrono San Quirico, mamai eri venuto nel Santuariodi Serra Stazione a celebra-re l’Eucarestia con noi e pernoi fino a questa domenica15 febbraio. Hai fatto unoscambio di parrocchie condon Michele che è andato asan Venanzio nella tuaattuale parrocchia diCamerino, che è stataanche la parrocchia dove luiha svolto per alcuni anni ilsuo ministero da giovaneprete. Così sei arrivato pun-tualissimo per la messadelle ore 11.15, e per me èstato gioioso accoglierticome quando dal seminarioregionale tornavi il giovedìper trascorrere con noi ilfine settimana. Certo ades-so tutto è cambiato: sei unparroco, anche tu con tante

responsabilità e tanti pen-sieri, ma quando ti incontria-mo ci conforta sempre il tuosorriso e la speranza nelletue parole. La comunità chesapeva saresti venuto, si èriunita più numerosa in que-sta occasione e finalmentehai spezzato per noi “quelpane “ che ci rende fratelli eche nella speranza dellaResurrezione ci aiuta asuperare le difficoltà dellavita. Ascoltarti e rivederti èstato davvero bello e allafine i saluti calorosi credoche ti hanno dimostrato ilgrande affetto che nutriamoper te. Grazie caro Marcoper tutto il tempo che ci haidedicato e per le belle espe-rienze, specialmente nelcammino con i giovani, cheabbiamo condiviso.Continua così con la fre-schezza d’animo che rivelasempre il tuo sorriso pertutti. A presto e ritorna anco-ra a trovarci.

Donata

Fuoco della Venuta nella zona di via Pertini

Benvenuta Angelica!Festa della comunità

BATTESIMO11-1-2015BADIALI THOMASfesteggiato daparenti e paesani

Esibizione del gruppo “Sweet anime”

Epifania: presepi dei piccoli

Ad Avacelli è arrivataAngelica Kumar, nata il 19gennaio 2015 da Rita e Vicky,giovane coppia indiana e l’ab-biamo accolta … con i fiocchi,perché è un segno di speranzaanche per il nostro piccolopaese, popolato ormai più daanziani che da giovani.

E’ stata quasi una continua-zione del Natale che ci ha vistoimpegnati nell’allestimento delPresepe in chiesa ed in piazza,nelle varie solenni celebrazionie in vari momenti giocosi neinuovi locali del circolo Acli.Le feste natalizie hanno rag-giunto il vertice nel partecipatoconcerto, domenica 4 gennaio,del gruppo “Sweet anime”;sono proseguite nella festadell’Epifania, in cui i bambinihanno presentato i loro presepied infine si sono concluse conla bella celebrazione del batte-simo di Thomas Badiali. E poi-ché le tradizioni, quelle buone,vanno conservate non è manca-ta la “festa de S. Antò” con donElvio benedicente pane, ani-mali e … persone. Quest’annonon è stato possibile consuma-re insieme il tradizionale pran-zo e ci si è limitati ad un rin-fresco dopo la celebrazione:speriamo che il Santo non si siatroppo offeso e continui a pro-teggere animali (e … cristiani).

Iniziata la Quaresima con ilsacro rito delle ceneri, siamoprotesi verso la gioia di

Pasqua, sperando che con iltepore della primavera si risve-glino buoni propositi e poi die-tro l’angolo un’altra formida-bile edizione della “sagra del-l’asparago di montagna”. E perfinire con altra buona notiziarendiamo noto che per i lavorinella Chiesa di S. Ansovinosono arrivati a saldo dalla CEIi 20 mila euro dell’8 per mille,siamo in attesa dei 65 milaeuro stanziati dalla regione,che ha promesso altro contri-buto, più piccolo ( 20 mila) conil quale si spera di poter dareuna sistemata, seppur moltosommaria, alla casa colonica.

(m.g.)

Il funzionario regionale allaverifica dei lavori

Questo avacellano cosa faràda grande?

Per la vita dell’EcoSi rinnova il caloroso invito a collaborare economicamente per

consentire ancora la pubblicazione del nostro periodico, giunto al62.mo anno di età. Mentre ricordiamo il 20° anniversario dellamorte di Don Elvio, suo fondatore, davvero vogliamo onorarlocon una collaborazione più convinta alla vita della sua creatura.Ribadiamo che l’amministrazione dell’Eco è separata da quelladelle parrocchie, per cui se si vuole aiutare il giornale occorreesprimere chiaramente l’intenzione di devolvere a questo scopo lapropria offerta. Uno sguardo ancora non definitivo al bilancio2014 fa scorgere un risultato lievemente positivo dopo anni dipassivo, tenendo conto però che in quest’anno siamo usciti soloquattro volte rispetto alle abituali cinque pubblicazioni. Nonabbassiamo la guardia!

La direzione

POIANI VILLELMOn. 1-3-1931 † 27-1-2015

Da Ancona con affetto

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LA VOCE DI SAN QUIRICONATALE ALLA GRANDE

Il Cardinale tra noi

Alla Casa del Padre

Anagrafe parrocchiale

Brava Gloria

Veneriamo la Sacra SpinaNEI VENERDI’ 6 - 13 - 27 MARZOore 9.00 Confessioniore 9.30 S. Messa e venerazione della Sacra Spinaore 17.30 via Crucis; ore 18 S. Messae Venerazione Sacra Spina

VENERDI’ 20 MARZO (3° venerdì di marzo)ore 10.30 Unica celebrazione del mattino:S. Messa e venerazione S. Spinaore 17.30 Via Crucis; ore 18 S. Messae Venerazione Sacra Spina

DOMENICA 15 MARZO PELLEGRINAGGIO VICARIALE ALLASACRA SPINA ore 10.00 partenza dal piazzale del K3 verso lachiesa di S. Quirico. All’arrivo confessioniore 11.00 la solenne CONCELEBRAZIONE

BENEDIZIONI PASQUALI

BATTESIMIZampetti Gaia 12-4,Pacchioni Virginia 30-8,Belardinelli Daniel 4-10,Boarelli Leonardo 7 -12.

MATRIMONI Cecchi Francesco e Grassi

Silvia 27-4 ; Uncini Alberto eCeccacci Alice 19-7.

DEFUNTIMontesi Bruno 3-2, Togni

Pasqualina 21-2; Tobia

Armando 2-3; RomagnoliLina 13-3; Tarquini Concetta(suor Natività) 27 -3 ; RossiniOtello 6-6; Radicioni Davide11-6; Medici Rosa 6-7 ;Ceccarini Santa 24-7; BiniVincenzo 1-7; BorriMargherita 4-9; BruschiZelinda 5-9; Paparelli Luigi 1-10; Duca Leonardo 10-10;Lucarini Ines 2-11; GentiliAngela Maria 18-10; Piera-gostini Rafaela 1-12; PietriniSettimia 7-12.

Generalmente nel pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 20.00

MERCOLEDI’ 8 APRILE - via S. Maria delle Graziee via Forchiusa (fino al locale circolo).

GIOVEDI’ 9 - Via Forchiusa Est e via Forchiusa alta

VENERDI’ 10 - Trivio, Acquafosca, San Giovanni.

LUNEDI’ 13 - Pescacci, Piedimonte, S. Maria delle Stelle,Monte Murano, Becerca.

MARTEDI 14 - S. Bartolo, Via Gramsci, Via Verdi,via Coppi.

GIOVEDI 16 - (dalle ore 16,00) via Cruciani,Via De Filippo.

VENERDI 17 - via don Minzoni.

LUNEDI 20 - via Martiri della Resistenza, via Marconi,via Leopardi.

MARTEDI 21 - via Ricci, via Fontanella, via F.lli Rosselli,via Lavatoio.

MERCOLEDI 22 - via Gaspari, via Giovanni XXIII,via Moravia.

GIOVEDI 23 - via Piedaspri.

VENERDI 24 - via Ventroni, via Cassero, via Cavalieri,via Marcellini, via Ungherini, via Voltoni, largo Gianelli,via La Malfa.

LUNEDI 27 - via Mazzini, via XXI Luglio, via Matteotti,via Annibal Caro.

MARTEDI 28 - via Garibaldi, Piazza della Libertà,corso del Popolo.

MERCOLEDI 29 - via Cavour, piazza Filippi, via Roma,via Colle, via Passeggio.

GIOVEDI 30 - via Pergolesi e via Brega (dal n. 3)

Luci e ombre di Natale

MORBIDELLI ANNA MARIAn. 28-1-1939 † 6-2-2015

PIERAGOSTINI RAFFAELAn. 15-8-1934 † 1-12-2014

PIETRINI SETTIMIAn. 2-12-1932 † 7-12-2014

Direttore responsabile:Michele Giorgi

Capo Redattore:Donata Cattaneo

Redattori:Marilena Ferracci, Teresa Giorgi

Eva-Edvige Martorelli

Autorizzazione Tribunale diAncona

n. 122 dell’8-5-1952Stampanova - Jesi (AN)

Via Abruzzetti, 12Telefono (0731) 207556

Fax (0731) 214549

E’ stato molto interessantel’incontro di Natale con Mons.Edoardo Menichelli, arcive-scovo di Ancona e futuro car-dinale. Il prelato ha lungamen-te, e con molti esempi pratici,elencato le gioie e le feritedella famiglia moderna e sot-tolineato il fatto che la Chiesadeve conoscerne i problemi, lecrisi, i disagi, ma deve dareanche una risposta a questiproblemi quotidiani. Purtropponon c’è stato il tempo di porrea Mons. Menichelli delledomande o di chiedere preci-sazioni che ci sono rimastesulla punta della lingua, tantoerano delicati, profondi eattuali i temi trattati. Ad esem-pio lui ci ha sorpreso con unparadosso, ha sostenuto chemolti matrimoni non sono vali-di per un vizio di origine: i gio-vani non sono pienamenteconsapevoli del passo chestanno compiendo, dellasacralità delle promesse fattedavanti all’altare. Forse inqualche caso può esserevero, ma io ritengo che lamaggior parte dei giovani cheoggi scelgono di sposarsi inchiesa sono molto più consa-pevoli di una volta del passoche stanno compiendo. Forseè vero che sono un po’ egoisti,che non sono abituati a sacri-ficare parte di se stessi perunirsi al coniuge, ma nella vitamoderna quando si fannoscelte importanti, non sempresi sa cosa ci può riservare ilfuturo, quali gioie e quali dolo-ri ci aspettano, quanto si cam-bia e si matura con il passaredel tempo. Con un mondo euna società che cambianocosì velocemente è impossibi-le ipotizzare quali problemi sidovranno affrontare dopo due

o tre anni. Chi fa comunqueuna scelta di “famiglia” fa unascelta coraggiosa: condivide-re, mettere al mondo dei figli,progettare positivamente ilfuturo. A causa della comples-sità della vita moderna, qual-cuno non ce la fa a mantene-re questa passione positivainiziale: forse le famiglie di ori-gine, la chiesa, lo stato nonl’hanno sostenuto in questoimpegno pesantissimo. IlSanto Padre, PapaFrancesco, ha detto a Nataleche dobbiamo prendereesempio dalla famiglia diNazaret. Allora ho pensato aMaria: quando le è statoannunziato che sarebbe dive-nuta la madre di Gesù, non haesitato a dire sì. Era piena-mente consapevole di quelloche l’attendeva? Sapevacome avrebbe reagitoGiuseppe, quali sarebberostati i dolori che le avrebbeprocurato una tale risposta?Ha avuto fiducia in sé stessa enell’aiuto di Dio. E’ questoforse che manca ai giovani ealle famiglie di oggi: la fiduciain sé stessi e la fede in Dioche può sostenerli nel loroimpegno quotidiano. PapaFrancesco continua a ricor-darci che la famiglia è centra-le nella vita della chiesa edella società, ci rassicuradicendo che nessuna famigliaè “perfetta” e che non dobbia-mo giudicare ma rispettare estare vicini a chi non ha potu-to mantenere il patto coniuga-le. E, visto che siamo in atmo-sfera natalizia, ci ha anchedetto che Gesù, non per caso,ha scelto di nascere dentrouna famiglia, simbolo di tuttele famiglie del mondo.

L.B.

La rivista “IL MIO PAPA”ha indetto un simpatico con-corso per il tempo di Nataleinvitando i bambini ad inviareun disegno su PapaFrancesco. Il consiglio eraquello di farsi guidare dallafantasia, ma anche “dall’at-tualità”. Così ha fatto la pic-cola Gloria Venturi, di SerraSan Quirico, che ha “colora-to” la richiesta di una pre-ghiera per sé e il fratelloFrancesco con l’immagine diun sobrio albero di Natale,che fa capolino alle spalle diPapa Francesco. Questo bel-lissimo disegno è stato pub-blicato sul numero 2 / 2015della rivista.

MESSA DI PRIMA COMUNIONEDOMENICA 24 MAGGIO ORE 10,30

Molte iniziative hanno colo-rato il tempo natalizio nellanostra comunità serrana. Si ècominciato l’8 dicembre, con il“Natale dei piccoli”, nel centrostorico, che ha visto molti bam-bini portare a Babbo Natale let-terine e giocattoli da offrire aibambini meno fortunati: partedi questi doni sono stati conse-gnati alla pediatria dell’ospeda-le “Carlo Urbani” di Jesi, parteverranno inviati ai bambinidella Siria. E ad anticipare laluce di Natale, la Festa di S.Lucia, celebrata nella omonimachiesa, con una solenne cele-brazione presieduta dal nostroArcivescovo FrancescoGiovanni. Poi domenica 21,ultima prima della grandesolennità un accumulo festosodi iniziative: le rappresentazio-ni natalizie dei bambini e ragaz-

tradizionale “Gita ai Presepi”,che ha visto come meta per unacinquantina di partecipanti, lavisita di S. Sepolcro, nel cuimuseo abbiamo potuto ammira-re l’immortale dipinto dellaResurrezione di Piero dellaFrancesca, e il suggestivo cen-tro medioevale di Anghiari(Arezzo). Non è mancato nep-pure il tempo per una “grandetombolata” con ricchi premi. Ementre i giovani studenti ripren-devano “l’usato lavoro” dellascuola per … riposarsi dallefatiche natalizie, un ultimosprazzo di Natale lo abbiamovissuto con un pizzico di curio-sità nella ancor tradizionaleconferenza sul Natale, tenuta daMons. Edoardo Menichelli,arcivescovo di Ancona, figliodella nostra diocesi perché san-severinate, recentemente nomi-nato cardinale, il quale nellasala comunale gremita ha tratta-to il tema, vivo più che mai oranella Chiesa, delle “Sfide pasto-rali sulla famiglia”. Ed infine,come liturgia vuole, belle cele-brazioni nella Festa delBattesimo del Signore, chetutte le feste di Natale si portavia… Non fa rima, ma ci fariflettere che il Natale è sì cul-tura, luci, canti, rappresentazio-ni, festosi momenti, ma soprat-tutto impegno a vivere, comeGesù, da figli di Dio!

(don Michele)

del coro “Voci della Montagna”di Domo. E finalmente la solen-nità del Natale vissuta, conabbondante partecipazionenella varie Mese della notte edel giorno, sempre animate dai

menticato don MauroCostantini. L’iniziativa, cheinfatti ha preso il nome di“Paese Presepio animato”,arricchito della mostra dei“Cento Presepi” nella chiesa diS. Francesco, ha attirato nelletre manifestazioni (26 dicem-bre-4 gennaio e sera del 5 gen-naio) molta gente ed ha vistocoinvolte in una gara di gioiosapartecipazione oltre un centi-naio di persone, oltre che nelriprodurre momenti di vitapalestinese al tempo di Gesùanche nella più faticosa enascosta preparazione dellescene e degli abiti. Per smaltirele prelibatezze culinarie …della notte di capo d’anno,siamo andati un po’ in giro rea-lizzando, sabato 3 gennaio, la

zi dell’oratorio, ancora nelpomeriggio il concerto, pro-mosso dalla Pro loco, dellacorale “David Brunori” arric-chita di voci bianche, nella sug-gestiva chiesa di S. Lucia edopo cena a S. Filippo, l’esibi-zione dei ragazzi del percorsomusicale, conclusa con i canti

cori parrocchiali, preparati perla circostanza. Le scene evange-liche del Natale sono state rivis-sute nei suggestivi angoli delcentro storico con la secondaedizione del Presepe vivente,continuazione e memoria dell’i-dea del “Paese-Presepio” volutae realizzata per anni dall’indi-

A S. Lucia

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PARROCCHIADI S. LORENZO

Tel.0731/814866

cell. parroco 333 7206497

SERVIZI RELIGIOSI:

- Messe festiveore 10,00

- ore 11,15

- Messa prefestivaore 17,30

LA VOCE DI MERGOQuaresima: tempo di grazia

Sotto il manto di Maria

Tornati alla Casa del Padre

Nato alla grazia

PROGRAMMA PASQUALE

Festività tra arte,creatività e Befana

I piccoli orfaniamati da lontano

ZECCHINI ROSAn. 13-7-1910 † 9-12-2014

COSTANTINI ZIDARIOn. 8-5-1925 † 2-1-2015

Pochi se ne accorgono, maogni anno il Mercoledì delleCeneri, primo giorno dellaQuaresima, tutta la Chiesa chie-de nella preghiera di iniziarecon il digiuno un cammino divera conversione, per affrontarevittoriosamente con le armidella penitenza il combattimen-to contro lo spirito del male. LaChiesa, insomma, sin dall’ini-zio mette le cose in chiaro:bisogna combattere contro unnemico che è il male. La vittoriapiù grossa che il diavolo staottenendo in questi tempi è chenessuno più parla di lui. Ma, labattaglia contro il diavolo,insieme alla pratica del coman-damento dell’amore, è parteessenziale del cristianesimo,infatti, Gesù è venuto proprio adistruggere il padre di tutte lemenzogne e insegnarci adamare come Lui ha fatto. È ildiavolo che sempre insinua chela tua vita non vale nulla e cheDio non esiste o non si cura dite. Ma tu come fai a combatterecontro un nemico che non cono-sci, che spesso si banalizza eche alcuni addirittura diconoche non esiste? Spesso deside-riamo un po’ tutti vivere comeAlice nel paese delle meravigliee cullarci di prediche fatte dizuccherini continui. Ma poiscopriamo nelle realtà dellenostre case, delle nostre fami-glie, del profondo di noi stessiche ci sono problemi molto seriche non fanno altro che parlarcidi questa battaglia in cuirischiamo di soccombere se nonl’affrontiamo con decisione.Anche il Papa nel suo ultimolibro su Gesù ha ribadito la sua

missione centrale: “salvare daipeccati”. Hai capito bene? Gesùnon viene per darci prima ditutto il benessere materiale ofisico. Infatti, quando gli vieneportato un paralitico, la primacosa che Gesù fa è dirgli: “Tisono perdonati i peccati”. Lagente è sorpresa perché credevache fosse la paralisi il vero maledi quest’uomo, ma invece, Gesùlo guarisce soltanto dopo. Sitratta sempre dello stesso erro-re: non riusciamo a cogliere chela prima guarigione di cuiabbiamo bisogno, è proprioquella dai nostri peccati perchéè da questa che dipende ilnostro vero bene.

In una delle sue più bellemeditazioni sulle tentazioni diGesù, San Gaspare dice chiara-mente che “ la vita dell’uomo èun continuo combattimento, maè mirabile che il Figlio di Diosceso sulla terra per distruggerele opere del demonio, le abbiavolute sperimentare egli stesso.Noi eravamo troppo fragili efiacchi per sostenere la tenta-zione ed egli ha voluto fortifi-carci. Noi eravamo troppo timi-di e vili ed ha voluto farcicoraggio. Noi eravamo troppoimprudenti e temerari ed havoluto istruirci come andarcauti. Noi eravamo senza spe-ranza e troppo poco versati nel-l’arte di combattimento ed egliha voluto insegnarcela”. Eccoallora il tempo per affrontareseriamente questa battaglia,discernere i nostri peccati elasciarci guarire nellaConfessione.

(da Primavera Missionariamarzo 2013)

DOMENICA 29 MARZO: Domenica delle PalmeOre 10,00 – Chiesa Angeli: S. Messa e Benedizionedelle PalmeOre 11,15 – Chiesa Parrocchiale: S. Messae Benedizione delle Palme

MERCOLEDI’ 1 APRILE: Liturgia PenitenzialeOre 16,30 – 17,45 - Chiesa Casa di Riposo:Confessioni S. MessaOre 21,15 – Chiesa Angeli: Confessioni

GIOVEDI’ 2 APRILE: Cena del SignoreOre 18,30 - Chiesa Angeli: S. Messa e AdorazioneOre 21,00 – Chiesa Parrocchiale: S. Messa, Lavandadei piedi, Adorazione

VENERDI’ 3 APRILE: Crocifissione e morte delSignoreOre 18,30 - Chiesa Angeli: Liturgia della CroceOre 21,00 – Chiesa Parrocchiale: Liturgia della CrocePROCESSIONE

SABATO 4 APRILE: Veglia PasqualeOre 21,30 – Chiesa Parrocchiale:Benedizione del fuoco, dell’acqua, Liturgia della luce,S. Messa

DOMENICA 5 APRILE: PASQUA di Resurrezionedel SignoreOre 8,30 – Chiesa Casa di Riposo: S. MessaOre 10,00 – Chiesa Angeli: S. MessaOre 11,15 – Chiesa Parrocchiale: S. MessaOre 18,00 – Chiesa Parrocchiale: ora di ADORAZIO-NE

LUNEDI’ 6 APRILE: Lunedì dell’ANGELOOre 10,00 – Chiesa Angeli: S. MessaOre 11,15 – Chiesa Parrocchiale: S. MessaOre 17,30 – Chiesa Parrocchiale:ora di ADORAZIONE

MARTEDI’ 7 APRILE: processione EucaristicaOre 17,30 – Chiesa Parrocchiale: Adorazione,S. Messa (Ore 18,00), PROCESSIONE

Benedizione pasquale 2015MERCOLEDI’ 8 APRILE: S. Maria delle Stelle - Palazzo Borgiani- Via Panocchia - Via S. Martino - Via S. Marciana - Via Castellaro

GIOVEDI’ 9 APRILE: Via Colli - Via Fontisa - Via Ravalle -Via LaVilla.

VENERDI’ 10 APRILE: Via Pertini - Via Giovanni XXIII (daCorinaldesi Ilario a Gelosi Ivan).

LUNEDI’ 13 APRILE: Via Giovanni XXIII (da ChiacchieriniLanfranco) - Via C. Battisti (da Salvoni Albino a Bravetti Imperia).

MARTEDI’ 14 APRILE: Via C. Battisti ( da Carbonari Mario).

MERCOLEDI’ 15 APRILE: Via Delle Mura, P. Mazzini - P.zza S.Lorenzo - Via D. Alighieri - P.zza Leopoardi

GIOVEDI’ 16 APRILE: Via Roma (da Argalia).

VENERDI’ 17 APRILE: Via Verga (da Marchigiani Amedeo).

LUNEDI’ 20 APRILE: Via Matteotti (da Ceccacci a CarbonariTeresa).

MARTEDI’ 21 APRILE: Via Matteotti (da Maiolatesi Rodolfo).

MERCOLEDI’ 22 APRILE: Via C. Colombo – Via VerdiP.zza Garibaldi.

GIOVEDI’ 23 APRILE: Via R. Sanzio (da Petrini …).

VENERDI’ 24 APRILE: Via Tiziano – Via L. da Vinci.

LUNEDI’ 27 APRILE: Via Angeli – Via Montirone.

NB: verrà osservato (possibilmente) il seguente orario: ore 15.15-19,45; il programma, di cui sopra, potrebbe subire qualche variazione;è opportuno, perciò, informarsi anche per telefono: abitazione delParroco 0731.814604, cellulare 333.7206497.

- Le offerte date andranno nella cassa parrocchiale per far frontealle spese della Parrocchia.

- Il Parroco ritorna volentieri nelle case dove non trova nessuno,concordando giorno e orario più comodi per la famiglia.

Un Santo Natale ricco disorprese quello appena tra-scorso a Mergo. Sorprendenteil successo riscosso dall’inizia-tiva “Presepi alla finestra” . Ilprogetto ha coinvolto unnumero inaspettato di paesaniche si sono cimentati nellarealizzazione dei presepi con iquali sono state addobbate lefinestre del graziosissimo cen-tro storico. Inoltre quest’anno,per la prima volta, AlessandraSpurio Vennarucci ha mostra-to al pubblico il suo “presepeartistico”. La ricercatezza deidettagli e la molteplicità dellescene di vita quotidiana carat-terizzanti l’opera, hanno stupi-to i numerosi visitatori, ignaridella straordinaria maestriadell’artista. Le “piccole opered’arte” sono state benedettedal parroco la sera della vigiliadi Natale, prima della SantaMessa di mezzanotte, allaquale ha fatto seguito un calo-roso scambio di auguri nellapiazzetta del paese. Nelpomeriggio della festa

dell’Epifania, i parrocchiani sisono ritrovati nella Chiesa diSan Lorenzo per rendereomaggio a Gesù Bambino concanti e preghiere. A seguire, ilsindaco Antonio Cola, insiemea Leonardo Loroni sindacorappresentante del consigliocomunale dei ragazzi ed uni-tamente all’ organizzatore del-l’evento GiuseppeCorinaldesi, hanno consegna-to un simpatico riconoscimen-to a quanti con impegno ecreatività hanno partecipatoall’iniziativa dei presepi. Alcalar della sera, nella piazzet-ta, per la gioia dei più piccini enon solo, c’è stata ancheun’emozionante e inaspettatavisita….quella dellabefana!!!La simpatica “vec-chietta”, durante la discesa dalcampanile, ha lanciato cara-melle ai numerosi bambini chel’attendevano e una voltaatterrata, ha donato loro gio-cattoli e dolciumi vari.

Concetta Gatta

L’iniziativa lanciata dal par-roco ormai da diversi anni nelperiodo natalizio: “Aggiungiun posto a tavola” proseguegrazie alle generose offerte dialcuni parrocchiani sensibilialle primarie necessità per lasopravvivenza di tanti piccoliinnocenti.

Tali offerte vengono inviateai missionari che operano inEtiopia e nel Benin affinchépossano strappare da mortecerta molti bambini. I missio-nari spendono la loro vita adaiutarli nelle numerose diffi-coltà che incontrano ognigiorno, ma occorrono dellerisorse finanziarie per potersuperare tali necessità e lanostra donazione rappresen-ta un piccolo ma preziososostegno.

Papa Francesco a proposi-to della generosità, incorag-gia tutti i cristiani con questeparole “ Quando siamo gene-rosi nell’accogliere una per-sona e condividiamo qualco-sa con lei, un po’ di cibo, unposto nella nostra casa, ilnostro tempo… non solo nonrimaniamo più poveri ma ciarricchiamo” e ancora “ Lamisura della grandezza di

una società è data dal modocon cui tratta chi è più biso-gnoso”

Ricordando e riflettendo suciò, sicuramente anche ilprossimo anno si potrà assi-curare la nostra offerta per isei bambini adottati a distan-za dalla comunità parrocchia-le.

Un sentito grazie viene dalcuore di questa bambina eda tutti coloro che ne hannobeneficiato, ma il ringrazia-mento più grande viene dalSignore che ricompensaampiamente chi dona congioia.

Rosanna

GIOELE BRAVI - 28-12-2014

Ultimamente alcuni parrocchiani: Anna Maria, Daniela, Pina, Pierina eSilverio si sono consacrati e affidati alla Madonna con atto solenne. E’senz’altro una bella iniziativa da imitare, perché l’atto di consacrazione aMaria aiuta a vivere più intensamente la propria fede sull’esempio dellanostra Madre Celeste, che con il suo “fiat” è il modello di ogni vero cristiano.

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NOTIZIARIO DI CRONACAFestinsieme ... Attività della Pro LocoNATALE IN MUSICA

Ecco i QUATTROaMILLEGruppo Speleologico

Naturalistico NiphargusIl Gruppo Speleologico

Naturalistico Niphargus nasceil 12 agosto 2010, per volontàdialcuni soci provenienti dal GSCAI di Jesi, presso il quale èavvenuta la nostra formazionespeleologica attraverso l’attivitàesplorativa, di ricerca e didatti-ca, fino all’organizzazione dicorsi di Introduzione allaSpeleologia. Pertanto, anche sel’attività del GSNN inizia uffi-cialmente nel 2010, anno dellafondazione, in realtà i soci fon-datori e molti dei soci effettivipossiedono esperienze speleolo-giche decennali, legate all’atti-vità svolta almeno a partire dal1994. In questi cinque anniall’interno del GSNN abbiamocontinuato l’attività esplorativa,divulgativa e didattica.Pensiamo di averlo fatto conserietà e responsabilità, masenza mai dimenticare il latoludico. Ciò riassume un po’ la"filosofia" del nostro gruppo:considerare la speleologia comeun gioco estremamente serio.Nel settembre del 2010 abbia-mo organizzato una spedizioneconoscitiva di speleologia gla-ciale presso il ghiacciaio deiForni, ripetutasi poi nel 2011,che ha visto partecipi soci dialtri gruppi speleo e appassiona-ti della montagna in genere; taleattività è stata la scintilla che haacceso gli animi dei soci fonda-tori del GSNN, desiderosi difare una nuova esperienza cheportasse nuovi stimoli.Nell’ottobre del 2010 abbiamoorganizzato un corso di avvia-mento alla speleologia che, oltrea raggiungere l’esito sperato,incrementare il numero dei soci,ha anche segnato una svolta isti-tuzionale nella vita del gruppo:nel mese di febbraio del 2011 ilGSNN ha aderito alla SocietàSpeleologica Italiana e sette

soci hanno conseguito il titolodi Aiuto Istruttori della scuoladella SSI. Successivamente gliAiuti Istruttori anno collaboratoattivamente allo svolgimentodei corsi svolti nel 2011 e nel2012 dalle scuole di "MONTE-LAGO" e "URBINO". Il 3novembre 2011 è iniziato ilprimo corso di speleologia diprimo livello organizzato dallaneonata scuola della CNSS-SSI denominata “FRASAS-SI”, fondata dal GruppoSpeleologico NaturalisticoNiphargus e dallaAssociazione SpeleologicaGenga San Vittore. Questadata ufficializza il nostro impe-gno nella didattica e nella divul-gazione della materia speleolo-gica nel nostro territorio, chenon si ferma solo ai corsi cheorganizziamo puntualmenteogni anno, ma che guarda anchecon attenzione alla divulgazioneverso i bambini, coinvolgendopure i loro genitori. Sono statesvolte, dai singoli soci, delleattività collaborative con alcunigruppi come quello di Chieti, diGioia del Colle (GASP) e, nelperiodo delle vacanze estive,con un gruppo sardo della pro-vincia dell’Ogliastra. Oltre adaver ripercorso alcune grotte atitolo conoscitivo, e di riarmo inaltre, il gruppo si è dedicato adattività di scavo in una grotta delcomprensorio del San Vicino,effettuando anche battute diricerca e di disostruzione dinuove cavità naturali presso ilmonte Frasassi, aggiungendoanche risalite in artificiale dicamini inesplorati di alcunegrotte conosciute. Una grandesoddisfazione del GSNN è stataquella di partecipare dal 24 al26 maggio 2014, grazie ad alcu-ni soci del nostro gruppo, all’or-ganizzazione necessaria per

l’effettuazione delle ripresedello spot di promozione delleMarche, girato all’interno delleGrotte di Frasassi. Tra le perso-ne che hanno collaborato all’al-lestimento dello scenario del setdi ripresa, c’erano anche socidel Centro di Speleologia diMontelago, del gruppo diGenga e Urbino, senza dimenti-care il personale del ConsorzioGrotte di Frasassi. Con la colla-borazione di alcuni soci delGSNN e l’oratorio della par-rocchia di Santa Maria delMercato di Serra San Quiricoè stata organizzata la manifesta-zione relativa all’Epifania 2015che si è svolta nell’omonimaparrocchia. Le iniziative pro-mosse dagli organizzatori

hanno riguardato la predisposi-zione di una teleferica per lacalata della Befana dal campa-nile della chiesa, l’allestimentodi una palestra di arrampicata,la realizzazione di laboratorididattici e di una tombola apremi. Questo evento, che ci havisto partecipi all’organizzazio-ne e allo svolgimento , oltre adessere il primo del suo genere,ci è servito anche per farciconoscere dalla gente del terri-torio dove noi abbiamo la nostrasede e dove operiamo. Tuttoquello che abbiamo raccontatosulle attività svolte dal nostrogruppo, va a rafforzare ulterior-mente l’aspetto poliedrico deisoci del gruppo stesso, ricordan-do anche che all’interno dellanostra associazione non manca-no quelle attività prettamenteludiche come il torrentismo,l’arrampicata, l’escursionismo equanto altro possa essere ine-rente alla montagna. La nostrasede si trova nel comune diSerra San Quirico in viaSant’Elena n°8 ed è apertatutti i giovedì dalle ore 21,30.Il nostro recapito e-mail è [email protected] e ilnostro blog dove pubblichiamole nostre iniziative è http://gsn-niphargus.blogspot.com .

Il presidente del GSNNErmanno Pigliapoco

Ad ottobre dello scorso anno,lo scrittore Manlio Baleani hacoinvolto alcuni giovani serraniper leggere le poesie diGiuseppe Gioachino Belli lungole scalette di S. Lucia. E’ natacosì la serata di “QUANNOCOMANNAVA ER PAPA RE” esull’onda del successo ottenuto,il Baleani e l’AssoBelliMarchehanno fatto sì che lo spettacoloculturale diventasse un tour iti-nerante per le Marche.

I ragazzi si chiamano“QUATTROaMILLE”, nomescelto da una delle tante firmedel poeta (ggb = 996 = MANCA-NOQUATTROAMILLE). Ognivolta Baleani li presenta con

popolino dell’800.Molte le date già fatte tra cui

il prestigioso ROTARY diFalconara, Cingoli a “casa” di"PIO VIII- PAPA CASTIGLIONI”e per ultimo, in ordine di data, alPALAZZO DELLE MARCHEnello spettacolo-convegnovoluto dalla Commissione PariOpportunità.

Ah, una chicca: i nostriQUATTROaMILLE sono statiscelti per dare le voci ai perso-naggi della PASSIONE, la rap-presentazione sacra di Jesi alle-stita con perizia maniacale cheogni anno vede oltre 3milaspettatori .

E. pensate, i ragazzi piaccio-

orgoglio e non manca di preci-sare che arrivano da Serra, unpaese piccolo ma “Una fucina diarte e manifestazioni”.

E chi sono iQUATTROaMILLE? i lettori tea-trali Pamela Spadini,Massimiliano Venturi, FabioEvangelisti, Stefano Brega,Marilena Venturi (l’ultimo acqui-sto!) e Cristiano Cerioni anchenel ruolo di Regista. Nello staffci sono poi FrancescaVenanzoni , Hostess di sala, eSimona Paolinelli ufficio stam-pa e operatore Foto/Video.

I ragazzi si cimentano in let-ture teatrali di sonetti che avolte possono sembrare irrive-renti ma grazie alla loro inter-pretazione si comprende ilmodo di vita delle donne e divari personaggi caratteristici del

no così tanto a questa organiz-zazione ha voluto anche unaserata di “QUANNO COMAN-NAVA….” nei splendidi localidella Curia Jesina (27 aprile)!!!

Non ci resta che dire …..Inbocca al lupo,QUATTROaMILLE !

SP

I doni dei piccoli all’ospedale “Carlo Urbani”

Tombolata sotto la neve

Carnevale serrano in palestra

21 dicembre: Concerto a S. Lucia con il coro “D. Brunori”Davvero armonied’Avvento quelle ascoltatedomenica 30 novembre aDomo di Serra San Quiriconella pregevole chiesa di SanPaterniano, piccolo gioiellod’arte da conoscere.Organizzatore e promotoredell’evento il Coro Polifonico“Voci della Montagna”. Cantidi Natale, brani in lingua spa-gnola, musica moderna, pre-sentati con maestria dalle trecorali partecipanti, nel tradi-zionale scambio che contrad-distingue questi apprezzatis-simi gruppi, sempre piacevoliall’ascolto. I maestri Scialbini,Devito e Gubbiotti hannointrattenuto la platea con laconsueta bravura ed origina-lità, dirigendo i cantori di ogniformazione nelle melodie checi riportano all’atmosferadella Natività. Gremita anchela chiesa di San Filippo, nel

capoluogo, per il saggio deiragazzi del corso di orienta-mento musicale domenica 21dicembre ed esibizione delcoro “Voci della Montagna”,nel concerto offerto ai cittadi-ni sempre presenti con entu-siasmo a sostenere le giova-ni leve. Coltivare la musica,anche in forma amatoriale, èun grande arricchimento pertutti; richiede impegno ecostanza ma dona grandisoddisfazioni. Questa mera-vigliosa arte, nata con gliesseri umani, ha sempre aiu-tato le giovani generazioni acrescere “armoniosamente”.Nel mondo moderno soprat-tutto, al riparo dalle moltepliciinsidie che intaccano semprepiù pesantemente questaepoca della vita, splendida enel contempo di grande fragi-lità.

E.R.

La Proloco riferisce che oltreagli eventi proposti nel periodoestivo, ha collaborato alla realiz-zazione della "Giornata CentraliAperte" promossa da ENELGREEN POWER, ottenendo plau-so e apprezzamento per l'operatosvolto. Si è anche attivata per l'ac-coglienza e la guida dei parteci-panti alla giornata-incontro e visi-ta del paese posta in calendario il30 nov. scorso da Parco gola dellaRossa e Lega Ambiente.

Ha altresì riproposto, con suc-cesso, l'esecuzione del ConcertoNatalizio presso la Chiesa di S.Lucia da parte del coro polifonicoDavide Brunori di Moie, un armo-nioso connubio tra voci bianche edi adulti.

In questo nuovo anno sta lavo-rando per promuovere la campa-gna tesseramenti, peraltro già

avviata, precisando quanto segue:per quanti volessero sottoscriverela loro adesione è sufficiente cheforniscano il proprio nome e reca-pito presso uno dei bar o esercizicommerciali del paese, della sta-zione o delle frazioni, già dotati diappositi moduli.

Ci auspichiamo risponderetenumerosi al nostro invito, ci con-sentirete, in tal modo, di realizza-re iniziative ed eventi per la pro-mozione del nostro paese e dellesue realtà operative.

A cominciare dalla prossima"Festa del Calcione" calendariz-zata per i giorni 25 e 26 aprilep.v., segnatamente importante perquesto caratteristico prodotto, che,più di ogni altro, ci contraddistin-gue riscuotendo apprezzamentodai tanti estimatori.

Il direttivo

La Befana vien dall’alto ...

Festa della famiglia

Domenica 28 dicembre al Santuario

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Appuntamentocon il medico

a cura della Dottoressa EDWIGE RIPANTI

L’ANGOLO DELLA POESIA

. . . VARIE VARIE VARIE . . .

NOTIZIE FLASH Le regole del trasporto sanitario

Veronica Nails

LG2 Vallesina Twirling

Il Circolo ACLI

DA SASSO

LA VOCE DI CASTELLARO

1915-2015

GALLUCCI EUGENIOn. 18-8-1929 † 10-11-2014

CONTONI LUCIAn. 12-5-1934 † 25-1-2015

N e l l a C a s a d e l P a d r eS. Elena 14 dicembre: CORALE BURATTINI e ORCHESTRA

La scuola materna presenta il proprio presepe

E’ arrivata la Befana!

Cari soci e simpatizzanti,tra poco tempo terminerà ilmio primo mandato di presi-dente di questo circolo ed èarrivato il momento di tirare lesomme. Posso affermare chegran parte dei progetti prefis-sati sono stati realizzati. Il cir-colo è sempre stato in contat-to con le associazioni delluogo partecipando attivamen-te ad eventi ed iniziative. Ilnumero dei soci e simpatiz-zanti in questi anni è aumenta-to, accanto ai “veterani” abbia-mo costruito un nutrito gruppodi giovani, questo sta a testi-moniare che tramite questeiniziative in primis abbiamodato lustro a Castellaro ecreato una giusta armonia nelrispetto di quelli che sono iprincipi di questa nostra asso-ciazione. Armonia e principisono dei mezzi per favorire lacrescita e lo sviluppo dellepersone, partecipare alla vitaassociativa vuol dire questo,vuol dire capire e valorizzareuno spazio privilegiato dicomunicazione e di crescita intempi in cui queste possibilitàsono sempre più rare, unmodo per uscire dal proprio

orticello e incontrare gli altri.Lo scorso anno abbiamoanche eseguite il rinnovamen-to completo delle pareti ester-ne. L’Acli di Castellaro è oggiun punto di riferimento di tantigiovani e continuerà ad esser-lo. Tutto questo GRAZIE A VOIsoci e simpatizzanti che ciavete sempre sostenuto. Unacitazione particolare da partemia va a tutti i presidenti egestori che si sono succedutinegli anni e hanno contribuitoalla crescita dell’associazione.Il futuro è nelle nostre mani,spero che questo gruppo cre-sca ancora, sono convinto chetra di voi ci sono alcune perso-ne capaci di intraprendereinsieme a noi questo percorsodi crescita. Con l’occasionericordo che come ogni anno,dal 1 gennaio 2015 si aprono itesseramenti per tutti i fre-quentatori e simpatizzanti delcircolo. Aiutateci a crescereancora!!! Aderite numerosi emi riferisco in particolare a chinon lo ha ancora fatto in pas-sato!!! Grazie !!!

Con affetto

il presidente Diego Scuppa

Cento anni sono passati dallaguerra,ma il mondo ancoranon è libero …uccelli volanti son in cieloe dalla loro coda un’ariamalsana esce.Uccide senza fucile,decimando il mondo di milioni di persone comeun fantasma …Cento anni fa i cannoniandavan avanti e indietrolasciando scia di soldati morti,era l’inizio della mortesenza fine …

Keller Christine

Cielo senza confiniPittoresche colline a me moltocare,accarezzate dal sole,da venti di maestralee dalle prime nevi.Qua e là macchie di colori un mosaico vivente mai uguale.La mano dell’uomo a volte fa stupiree pure piangere.Un’armonia di bellezza dellanatura,regala, abbraccia il paese mio,nei tramonti romantici,sotto un cielo senza confini.

Mirella Ortolani

Il lutto collettivo della PrimaGuerra Mondiale si esplica conqueste drammatiche cifre: 75milioni di persone coinvolte, 20milioni di feriti e mutilati, 9milioni di morti. Non c'è famigliache non sia toccata, non c’è fami-glia al riparo dalla grande trage-dia. I dispersi sono la ferita piùatroce ed il dolore più grande.L’oblio lacera ed accompagna persempre. Tutti abbiamo negliocchi le immagini delle trincee,dei fili spinati, dei rialzi per ripa-rarsi dai proiettili, i soldati infred-doliti, immersi nel fango o nellaneve, a 3000 metri di altezza.Vicino ai cadaveri che devonoessere sepolti, vicino ai mulianch’essi morti. Giovani ventennicon la paura della morte negliocchi, nati sulle coste assolate edimpreparati al freddo glaciale.Spaventose condizioni igieniche,fame, miseria e disperazione. Lealte gerarchie militari spietate:500 esecuzioni per rifiuto di com-battere o diserzione. Ratti ovun-que, in una convivenza estrema.Perché al fronte si moriva sì perla guerra delle armi e per la guer-ra chimica, ma anche per lemalattie che inevitabilmente col-pivano gli organismi provati damille avversità. Ore ed ore immo-bili, il congelamento sempre inagguato, drammi su drammi.Pidocchi, tifo, colera, dissenteria,malaria. Incremento paurosodelle infezioni sessualmente tra-smesse per la prostituzione dila-gante: spesso questa serviva asostentare le popolazioni femmi-nili rimaste sole ad affrontareguerra, privazioni, la mancanza dicibo, la povertà. Tubercolosi,tetano, meningite. Malattie psi-chiatriche per lo stress subito;soprattutto dopo il ritorno a casaper i fortunati, o meglio per i pro-tetti dalla Provvidenza Divina.

L’influenza spagnola negli ultimimesi di guerra, con 100 milioni dimorti in tutto il mondo. Le donnesostituirono gli uomini nel lavoroe nella società, immane lo sforzoda esse affrontato pur in un con-testo che le vedeva ancora ai mar-gini, prive di autonomia econo-mica ed impossibilitate a prende-re qualsiasi decisione, se non die-tro consenso maschile. Unimmenso omaggio e riconoscen-za a tutte loro, pioniere di insosti-tuibili, irreversibili percorsi stori-ci. Ed omaggio alle Crocerossine,coraggiose volontarie che al fron-te sostennero e curarono i poverisoldati feriti, i mutilati, i graviustionati. Molte di loro rimaserouccise o morirono per le patolo-gie contratte negli ospedali diguerra o negli accampamentimilitari, intente ad aiutare il per-sonale medico a tutte le ore delgiorno e della notte, ad assistere econsolare i morenti. Grandi furo-no tutte le donne, loro malgradoprotagoniste della Prima GuerraMondiale, che guerra fu di certo,terribile e mai descritta appieno,ma nel contempo portatrice anchedi nuovi equilibri, nuovi progres-si, nuove opportunità. Come inogni vicenda umana che la storiaci ha consegnato.

E' bello svegliarsi la matti-na e sfogliando il giornaleimbattersi in un piccolo arti-colo in cui viene apprezzatoil lavoro svolto ragazzi che inemergenza, il giorno primahanno salvato una vita.

Ecco l'articolo:Io e la mia famiglia in data

12 gennaio 2015 abbiamodovuto ricorrere all’interventodel 118 di Serra san Quiricoe dell’eliambulanza diTorrette, causa maloreimprovviso di nostro padre.Con la presente volevamoringraziare lo staff di Jesi eSerra San Quirico e Torretteper la tempestività, l’efficien-za e professionalità con cuihanno operato. Visti gli innu-merevoli casi di mala sanitàche vengono quotidianamen-te menzionati nel nostroPaese ci sembrava doverosofare presente la nostra espe-rienza. Ci auguriamo possia-te trovare uno spazio nelvostro giornale per renderepubblico il nostro apprezza-mento. Grazie davvero.

Ringraziamo la famigliaMessana di Rosora e il

Corriere Adriatico per l’arti-colo BRAVI RAGAZZI!!!

L' Associazione vuole rin-graziare anche tutti coloroche in circostanze tristi,come la perdita dei loro cari,devolvono le loro offerte allaCroce Verde , tale offertevengono utilizzatedall’Associazione per il rag-giungimento degli scopiassociativi.

Il giorno 31 gennaio alcuninostri volontari hanno distri-buito nel territorio, come ognianno, per conto dell'AIRC le“arance della salute”. Graziealla vostra generosità sonostate vendute 400 reticelle.

I fondi raccolti contribui-ranno a garantire l'attività deiprogetti di ricerca.

E' iniziato per tutti coloroche vogliono sostenerel'Associazione il tesseramen-to per l'anno 2015 e l'orario disegreteria e' il seguente:LUNEDI’ dalle ore 17.30 -alle ore 19.30GIOVEDI’ dalle ore 17.30 -alle ore 19.30SABATO dalle ore 17.30 -alle ore 19.30

Veronica Nails inizia lasua carriera lavorativa il 1°Ottobre 2013 dopo aver fre-quentato un anno diAccademia per Onicotecnica(Ambassador Program ONS)a Corridonia (MC). Il 5Giugno 2014 si è qualificataEstetista. NAILOPENROME16 Novembre 2014, la suaprima Competizione aiCampionati Nazionali diRicostruzione Unghie,Acrylic Sculptore parteci-pando nella categoriaBEGINNER (principianti),arrivando ottava su sedici!!!

La soddisfazione più gran-de della sua vita! Ringraziotutti quelli che, mi sono stativicino nella preparazione diquest'avventura meraviglio-sa!! Un grazie speciale a

Ilenia Tisba (modella dellacompetizione)!! Al mio fanta-stico insegnante Claudio etutto lo staff dellaNailsworld!!!

Veronica

Ancora una volta sul tetto delMondo con la professionalità dellaLG2 Vallesina Twirling

La A.S.D. LG2 VallesinaTwirling ha ancora una volta unastoria da raccontarci. Dopo ungrande 2014, concluso con un 4°e un 7° posto (ottenuti dalle atleteGreta Contadini e GaleottiFrancesca) agli Europei diOsteende (Belgio), la LG2 siaffaccia al 2015, con la selezionedi ben 5 atlete per la squadranazionale Italiana. Questi risultatisono raggiungibili solo grazie aduna grande professionalità che laLG2 Vallesina Twirling, mette incampo ad ogni allenamento .Infatti, lo staff tecnico compostoda Guerro Loredana,Gramaccioni Laura, CeccacciAlice, Brega Marta, CeccacciSatia, Molinari Michela, AgneseScaturro e Valentina Saturni,sono in continuo aggiornamento,dal settore sportivo a quello dellapsicologia dello sport. La LG2 èormai una solida realtà nell'inse-gnamento del Twirling e negli anniha ampliato i suoi campi di inte-

resse anche verso la ginnasticaartistica ed ogni anno presentacorsi di psicomotricità e ginnasti-ca propedeutica per i piccoli. E'solo all'impegno profuso dainostri tecnici, verso tali campi disviluppo, che è stato possibile farcrescere così tanto una societànata appena 5 anni fa. Infatti oltrea contare tra le sue fila più di 100iscritti la LG2 da quest'anno por-terà altre 20 piccole atlete nel set-tore agonistico, formando così ungruppo di oltre 40 fantasticheTwirler! Potete trovarci alla pale-strina di Moie in via Gramsci illunedì e venerdì ore 16.30 -17.30, a Pianello il giovedì ore16.30 - 17.30 , a Castelbellino ilgiovedì e martedì ore 16.00 –17.00 e ad Apiro il martedì e gio-vedì 16.00 – 17.00 !

Per info e contatti:www.lg2twirling.it email: [email protected] - Tel:347-1127195

Vi aspettiamo!

Il presidenteCeccacci Emanuele

Ricordiamo a tutte le persone inte-ressate che:

• Per ottenere l’esenzione dal paga-mento del servizio per il trasportosanitario tramite ambulanza di unapersona allettata o tramite il pulminodisabili per chi avesse seri problemi dideambulazione, occorre la richiestadel medico curante.

• La ricetta con la richiesta di esen-zione per il pagamento del trasportodeve ottenere un’ulteriore autorizza-zione da un apposito ufficio presso laDirezione Sanitaria Area vasta 2 via

Guglielmo Marconi a Fabriano ( Tel.0732/ 707379- fax 0732 /707744 ).

• I trasporti per le visite fiscali oprivate sono interamente a carico dellapersona trasportata.

• Il Pronto Soccorso dell’ospedaledi Jesi o Fabriano si può raggiungerecon un’ambulanza di emergenza 118 ela spesa del viaggio è a totale caricodel servizio sanitario regionale.

• Il medico curante può fare larichiesta di invio del paziente al ProntoSoccorso ma la spesa del trasporto è acarico del paziente.

• La Croce Verde di Serra SanQuirico non può effettuare alcun servi-zio di trasporto, salvo per le chiamatedi emergenza 118 richieste dallaCentrale Operativa di Ancona, se nonè debitamente autorizzata dagli appo-siti uffici competenti.

• Per il trasporto sanitario program-mato non è nelle competenze dellaCroce Verde assistere il paziente fin-

ché non ha esaurito visite e prestazio-ni; compito questo che deve assicurareil familiare o qualsiasi accompagnato-re.

• La Croce Verde con i suoi volon-tari e dipendenti sarà sempre a dispo-sizione per qualsiasi informazione cheriguardi viaggi e autorizzazioni.(0731-86789)

Il Segretario Cerioni Simonetta

C R O C E V E R D E