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GianmicheleGalassi LA LEGGENDA DI HIRAM A sinistra: Il Mare di Bronzo realizzato dal Maestro Hiram. Ricostruzione presente in Jewish Encyclopedia (1906). Nella pagina a fianco: Re Salomone esamina il progetto del Grande Tempio. Andreas Brugger, 1777. Articolo esemplificativo tratto da SecretaMagazine 1/2010

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GianmicheleGalassi

LA LEGGENDADI HIRAM

A sinistra:Il Mare di Bronzo

realizzato dalMaestro Hiram.

Ricostruzione presentein Jewish

Encyclopedia (1906).

Nella pagina a fianco:Re Salomone esaminail progetto del Grande

Tempio. AndreasBrugger, 1777.

Artico

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Hiram, Maestro di Perfezione, emblemadellideale iniziatico liberomuratorio,

incarna le caratteristiche dei tre pilastri disostegno per il Tempio:

Forza, Bellezza e Sapienza.

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La Bibbia ci presenta Hiram Abiff come ilmassimo artista del suo tempo. Famosonella propria citt natale, Tiro, per lamagnificenza delle sue opere, onorato edammirato dal sovrano per le straordinariecapacit dimostrate nelle arti, fu da questiinviato al potente Re Salomone per lacostruzione del grande Tempio, la Casa delSignore. Nessuno meglio di Hiram sapevalavorare i metalli, egli padroneggiava i segretidellArte, fine intagliatore di pietre e legnoaveva accumulato grande esperienza nelgovernare operai e maestranze.

Vennero arruolati per loccasione centinaia digeometri e capomastri: il cantiere assomigliavaad un grande formicaio tanti erano gli operaichiamati al lavoro. A centinaia di migliaia,venuti da ogni Paese, formarono un formidabileesercito di lavoratori, in cui si fondevano

innumerevoli etnie, costumi, idiomi e religiosi,convivendo pacificamente per portare acompimento la grande opera.Su tutti vigilava attento lo sguardo del MaestroHiram che, guidato dalla sapienza, pens diorganizzare limmenso cantiere dividendo glioperai in tre categorie in base alle propriecompetenze e capacit.Fu cos che, prima dellinizio dei lavori, raduntutti: pose gli Apprendisti a destra, dette loro lapropria divisa, un grembiule bianco, il segno eduna parola per farsi riconoscere come tali; poiindividu i Compagni, dette anche a loro divisa,grembiule e parola, sistemandoli sulla destra.Infine anche i Maestri ricevettero le proprieistruzioni.Avvert tutti che nessuno avrebbe mai dovutorivelare la parola dordine, pena limmediatolicenziamento.In tal modo i sorveglianti erano in grado di dare

LA LEGGENDA DI HIRAM ABIFF1

INTRODUZIONE ALLA MITOLOGIAMASSONICALa figura di Hiram sta allorigine stessa dellaMassoneria, naturalmente parliamo di mito eleggenda non di una vera e propria ricostruzionestorica: la mitologia massonica essenzialmentesimbolo. Ma che cos un simbolo?La parola "simbolo" deriva dal latino symbolum eda sua volta dal greco smbolon dalleradici - (sym-, "insieme") e (bol, "unlancio"), o pi semplicemente mettere insieme,accordare, patto etc. Dalletimologia si evincecome i simboli possiedano un forte valoreevocativo, da cui deriva un carattereintersoggettivo, sono cio condivisi da un grupposociale. Per questo motivo, lanciarsi in affannosiquanto contorti ragionamenti per giungere

all'interpretazione del simbolo, far perdere allostesso la caratteristica pi preziosa, ovvero lasemplicit; con essa va in qualche modo persa lafunzione prima del simbolo, quell'universalitscaturente dalla sua necessaria univocit disensazione. In tale ottica essenzialeun'interpretazione basata prettamente sulla logicadi base, scevra da ogni subdolo volare, ossia davalenze cos ben nascoste da generare solamenteconfusione: il simbolo nasce dall'esigenza disemplificare ci che complesso, rendereesprimibile ci che non lo , come le sensazioniche riesce a suscitare; sta poi al lettore trovaresapienza e capacit per formare concetti manmano pi complessi attraverso un sapiente usosincretistico di pi simboli in modo da ottenereallegorie complesse.Come ad esempio il mito di Hiram

Rielaborazione2 di Gianmichele Galassi

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il giusto salario giornaliero a tutti gli operaisecondo la propria competenza: era sufficienteche ciascuno comunicasse la parola ed il segnoper ottenere il pattuito.Cos i lavori avanzarono rapidamente ed ilGrande Tempio prendeva forma, lasciandointravedere la maestosit che avrebbe assuntoad opera compiuta. Salomone era entusiasta delcantiere governato da Hiram e non perdevaoccasione per tesserne le lodi.Allapparenza tutto correva nel migliore deimodi, soddisfazione ed entusiasmo eranorespirabili in ogni angolo del cantiere: gliapprendisti sgrossavano le pietre che poipassavano sotto la cura dei compagni che, conpazienza e dovizia, le levigavano affinchcombaciassero perfettamente luna con laltra.Infine i Maestri assistevano alla posa,misurando attentamente ogni blocco in modoche corrispondesse al progetto.Tanto successo ed operativit del maestroHiram destarono per linvidia di tre operai,interessati pi al guadagno che allatmosfera diarmonia che si percepiva nel grande cantiere.Pur privi del talento e dei meriti necessari, i trecompagni aspiravano al salario dei Maestri e fucos che ordirono un funesto, quanto infame,piano.A mezzanotte Hiram aveva il costume diritrovarsi allinterno del Tempio, mentre tutti glialtri riposavano; in tal modo controllava lostato di avanzamento dei lavori, soffermandosipoi a meditare nello spazio sacro.Una sera i tre compagni misero in atto la lorocongiura; ognuno si appost, armato di unarnese da lavoro, ad una delle tre porte. QuandoHiram giunse presso la porta occidentale trovad aspettarlo, minaccioso, il primo dei tre:Ditemi la parola di Maestro disse costuiminaccioso.Tu sai bene che io non posso rivelartelarispose il Maestro.Allora laltro, senza incertezze, gli sferr uncolpo alla gola.Seppur stordito, il Maestro riusc a sfuggirglidirigendosi immediatamente verso la porta aMeridione; ma l trov ad attenderlo il secondoCompagno.Con tono arrogante torn a chiedere alMaestro quale fosse la Parola

Insensato! - grid Hiram Non cos che lhoricevuta io! E non questo il modo dichiederla!Laltro, seccato, con rabbia vibr un colpodiretto al cuore di Hiram.Questi, quasi esanime e gravemente ferito, sitrascin verso lultima porta, quella posta adOriente, in cerca di scampoma anche l trovappostato lultimo dei tre che, sbarrandogli lavia, pretendeva che gli fosse rivelata la Parola.Hiram non si lasci intimorire neppure dallaminaccia dellultimo: sapeva di non poterfuggire e che questultimo colpo gli sarebbestato fatale, ma decise comunque di impartirelultima lezione:Lavora, persevera, impara. Solo cos sarairitenuto degno ed avrai diritto alla ricompensadi maestro!Laltro allora, accecato dallinvidia e incredulodella rettitudine del Maestro, lo colpdirettamente alla fronte, e lo uccise!Ecco come morto il Maestro dei Maestri,portando con s i segreti dellArte. I treassassini infami portarono il corpo in un luogosolitario del Libano e l gli dettero sommariasepoltura, piantando sulla tomba un ramodacacia, e poi tornarono al cantiere.Intanto a Gerusalemme, dalla preoccupazioneiniziale per lassenza del Maestro, si arriv benpresto alla disperazione ed allo sgomentoquando vennero notate alcune tracce di sangueallinterno del Tempio.Hiram morto! si continuava a ripetere Chi potr sovrintendere ai lavori per lacostruzione del Grande Tempio, adesso che ilMaestro scomparso per sempre? I segretidellArte sono perduti per sempre! Le tenebrescendono e regnano ognidove. Cosa possiamofare per riportare la Luce della saggezza su dinoi?Allora intervenne Salomone: Facciamocicoraggio, non tutto perduto, e cerchiamo iresti mortali del Maestro, la sua sapienza nonpu essere scomparsa con Lui Essa eterna!. Fu cos che il saggio Re mand achiamare nove maestri, inviandoli alla ricercadel corpo a gruppi di tre:Viaggiate maestri! Viaggiate da oriente adoccidente, da settentrione a mezzod, finchnon abbiate trovato Hiram.

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CENNI SULLA VALENZA SIMBOLICA DELMITO

E ben evidente come la leggenda di Hiramcontenga ed anticipi il sincretistico complessosimbolico della Libera Muratoria:

1. Gli attrezzi muratori con cui i trecongiurati colpirono Hiram sono quelli allabase del lavoro di loggia e simboleggianorispettivamente la retta e misurata azione,lequilibrio e la volizine.

2. Le parti del corpo ove Hiram fu colpitosimboleggiano i tre piani (materiale,

animico e spirituale) e sono cosrappresentati nei riti di iniziazione:

la gola, simbolo della vita materiale; il cuore, sede dell'anima; la fronte, sede dell'intelligenza.

3. I tre atti violenti compiuti dai Compagnitraditori a loro volta riproducono:

la menzogna; l'ignoranza; l'ambizione.

Questo mito serve a riassumere il lavoro che

Fu cos che dopo lungo vagare, attraversando ildeserto del Libano, un maestro scorse in unapiccola radura un ramo dacacia,appoggiandovisi not che era stato piantato direcente e la terra intorno pareva mossa dapoco sospett allora che fosse proprio lasepoltura del grande architetto del Tempio,prestamente fece avvertire Salomone. Allanotizia il Re ordin che gli altri maestri, tornatinel frattempo, andassero a verificare e, nelcaso, recuperare i resti del Maestro.

In breve tempo i nove maestri inviati allaricerca tornarono con il corpo di Hiram chericevette le esequie riservate solamente aisovrani.Naturalmente, la mitologia liberomuratoria non siesaurisce con la morte del Maestro Hiram: neglialti gradi la leggenda sulla costruzione del Tempiodi Salomone continua a lungo, si giunge inveroaddirittura alla cattivit di Babilonia ed allacostruzione del secondo Tempio ma questa unaltra storia.

Ricostruzioneartistica del

Tempio diGerusalemme.

Disegno diChristian Van

Adrichom (1584).52,0 x 74.9 cm -

Kyram Collection.

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ciascuno deve compiere al proprio interno peressere, giorno dopo giorno, un uomo migliore; evidente poi come i vizi siano il terreno fertile perle pi basse azioni che un essere umano possacompiere: invidia ed ambizione stanno alla basedel tradimento, mentre menzogna ed ignoranzasono le fonti dellinfamia. Il primo passo quindiquello di scavare oscure prigioni ai nostri vizi,sostituendoli con i pi alti valori umani: sinceritverso s stessi ed il prossimo, benevolenza etolleranza verso laltrui idea; raggiunto tale gradodi Luce ne derivano grandi pregi attribuibili allUomo, ovvero fratellanza, giustizia e libert dipensiero. Dobbiamo ora aggiungere che ilpregiudizio il secondo muro da abbattere, cirende ciechi di fronte alla realt, come un fittovelo che avvolge i nostri sensi e moltiplicalincapacit di vedere oltre lapparenza. Inqualche modo molti grandi uomini lo hannonotato prima a causa del pregiudizio la formadelle cose ci appare sbiadita mentre la sostanzaresta completamente ignota; in tale stato impossibile scorgere la via duscita, la scintilladivina che alberga in ciascuno di noi e che pufarci respirare lemanazione dellEssere Supremo,qualunque sia Dio, Allah etc.Impegno, perseveranza e volitiva applicazionedebbono essere la base per sconfiggere prima ivizi e poi i pregiudizi cosicch, liberi da ognivincolo, non dovremmo pi essere come moderniSisifo3 che dopo lunghi sforzi si ritrovano sempreal punto di partenza.Hiram di Tiro, la cui capacit nel lavoro,lautorevolezza nelle relazioni e leterna sapienzanel pensare verranno ricordati da coloro cheavranno la volont di migliorarsi, sar lesempioimperituro di cosa significhi essere Uomini,Iniziati ed anche Massoni.

LE FONTI

La Leggenda di Hiram cominci a diffondersi nonprima del 1723 fra le Logge, che rivendicavanouna discendenza diretta dai costruttori del Tempiodi Salomone. Molte sono le versioni redatte che,pur presentando differenze formali, sono sostan-zialmente equivalenti nella sostanza e nel simbo-lismo.La prima fonte certa: nel 1725, in un libello anti-

massonico, si parla "dun albero che sarebbe spun-tato dalla tomba di Hiram".Quale figura centrale della tradizione liberomura-toria quella di Hiram merita un approfondimentoparticolare. Innanzitutto importante concentrar-ci sulle fonti che sono di variegata origine: dallebibliche sino alle massoniche del 700 passandoper la letteratura giudaico-cristiana.Partendo dalle fonti pi antiche possiamo fareriferimento alla Bibbia. Di Hiram "il maestro", danon confondere con il Re di Tiro, si parla nel ILibro dei Re (7-13), che risale presumibilmenteal periodo tra il 621 e il 586 a.C., a propositodegli arredi del Tempio, e poi ancora nel II Librodelle Cronache, che risulta per essere compilatodue secoli pi tardi - in quanto descritta crono-logicamente la successione davidica - quindimeno attendibile a priori.

Il I Libro dei Re Cap.7:13 Il re Salomone fece venire da Tiroun certoHiram, 14 figlio di una vedova della trib diNeftali; ma di padre tirio, artefice in lavori dibronzo, di grande capacit tecnica e pieno ditalento, esperto in ogni genere di lavoro in bron-zo. Egli venne presso Salomone ed esegu tutti isuoi lavori. 15 Fuse due colonne di bronzo, ognu-na alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza-continua- 21 Salomone fece poi innalzare le duecolonne davanti al vestibolo del Tempio: eresse lacolonna di destra e le dette il nome di Iachin;elev quindi quella di sinistra e la chiamBoaz. (cio stabilit e forza)

Pi avanti: 40 Hiram prepar infine le caldaie,le pale e dei bacini. Cos egli termin tutti i lavoriche Salomone gli aveva ordinato per il Tempiodel Signore: 41 cio, le due colonne, le loro duemodanature sferiche in cui vennero inseriti i duecapitelli posti sulla sommit delle colonne, le duereti dintreccio per coprire le modanature dei duecapitelli, che erano sopra le colonne; 42 le quat-trocento melagrane per le due reti dintreccio,due ordini di melagrane per ciascuna rete; 43 idieci carrelli, i dieci bacini sui carrelli portanti;44 il mare unico di bronzo ed i dodici buoi che losostenevano; 45 le caldaie, le pale e i bacini.Tutti questi oggetti, che Hiram prepar al reSalomone per il Tempio del Signore, erano dibronzo lucente.

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Ed il II Libro delle Cronache, Cooperazione diHiram (Re di Tiro), Cap.2:12 Ti mando dunque un uomo esperto e di gran-

dissima abilit, Hiram-Abi, 13 figlio di una donnaDanita, e suo padre di Tiro: egli sa lavorare inoro, in argento, in rame, in ferro, in pietre, inlegno, come pure in filati violetti, in porpora, inbisso e in cremisi; sa eseguire ogni sorta di intaglie tradurre in realt qualsiasi progetto artisticoche gli venga affidato. Lavorer con i tuoi operaie con quelli del mio signore Davide, tuo padre.

Questo secondo scritto trova alcune differenze con

il racconto riportato nellantecedente Libro deiRe, come per il nome di Hiram che in questodelle Cronache viene detto Huram e solo per uni-formit abbiamo continuato a scrivere Hiram. Leincongruenze esistono in quanto come detto ilLibro delle Cronache non antecedente al 400a.C., le genealogie davidiche infatti giungono allafine del V sec.Differenze, in parte spiegabili come errori di tra-scrizione quali laltezza delle colonne o il nome diHiram, altre, come nella maternit dello stesso,imputabili a differenti notizie che per non sonoincompatibili e di conseguenza non riconducibili

Rilievo rinascimentale raffigurante la Regina di Saba che incontra Re Salomone.Formella Lorenzo Ghiberti. Porta del Paradiso (est); Battistero di San Giovanni, Firenze.

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ad errori veri e propri: la madre poteva esseredanita e suo padre della trib di Neftali e resi-dente a Tiro.Seppur in nessun modo Hiram venga menzionatoquale Architetto del Tempio, possiamo affermareche gli viene conferita addirittura una valenzamaggiore, in quanto descritto come maestronella lavorazione dei metalli: lui lautore dellameraviglia del Mare di Bronzo e delle duecolonne Jakin e Boaz A questo proposito, bene ricordare che, al tempo, larte metallurgicaera appannaggio di pochissimi e coloro che sape-vano dominare e manipolare i metalli occupavanouno dei posti pi alti nella scala del ceto sociale:la potenza di uno stato si misurava attraverso lacapacit di sfruttare i metalli per armi, decori,arte e costruzioni.Adesso, passando alle fonti pi recenti, vediamocome vari manoscritti, risalenti al periodo medie-vale-rinascimentale e di chiara origine massoni-co-esoterica, riportino varie versioni di quella chesi definisce la leggenda di Hiram.Prima di tutto bene fare riferimento alleCostituzioni Gotiche: la piantica raccolta di documentimassonici, databili dal 1150ad oltre il 1550, cos chiamatiper la prima volta nel 1738 daJames Anderson. SecondoA.L.Vibert, uno dei maggioristudiosi fra coloro che tenta-rono una classificazione diquesti manoscritti, affermache la Storia Tradizionaledegli antichi massoni giuntaa noi in varie forme: Laprima versione era moltobreve ed conosciuta da noiper mezzo di due testi, ilMs.Regius e la parte conclusi-va del Ms. conosciuto come ilCooke Text. La prima parte diquesto stesso testo consiste inuna Storia molto elaborata, laquale molto probabilmente fucompilata nel quindicesimosecolo, e poi fu riscritta alprincipio del sedicesimo, men-tre le Ordinanze, le clausole

separate delle quali erano conosciute comeArticoli e Punti, furono rifuse come un Codice deiDoveri Generali e Speciali e che si assunse esserestati approvati da Enrico VI e dal suo Consiglio,nel 1437.Dal sedicesimo secolo in poi, la grande maggio-ranza dei Manoscritti comprende una trascrizionedella History quale allora venne riscritta, ed ilCodice di Enrico VI, ma essi hanno tutti variazionitestuali loro proprie... Le versioni cadono in cin-que principali gruppi o famiglie, note come Plot,Grand Lodge, Sloane Roberts e Spencer. Il grup-po Plot ha la History elaborata e quelli GrandLodge, Sloane e Roberts hanno la History qualefu riscritta, ma tutti e quattro hanno il Codice diEnrico VI, al quale il Roberts ha aggiunto quantoviene indicato come New Articles e certi testihanno anche speciali Apprentice Charges. GliSpencer sono l'ultimo gruppo ed in questo laHistory stata ancora una volta revisionata. aquesti documenti che Anderson si riferisce nellasua Intestazione, quando dice che la parte storica presa dai loro documenti generali e i suoi

Charges estratti da antichidocumenti.". (Cfr. A.L.Vibert,Anderson's Constitutions,Introduzione alle Costituzioni diAnderson del 1723, Facsimile 2 edi-zione a cura della Q.C.L., London,1978, p. xi.Con ci abbiamo compreso lori-gine degli Antichi Doveri del1723, ancora oggi alla basedellIstituzione massonica.Passando poi alle fonti pi recen-ti, gi il Reghini (in PAROLESACRE E DI PASSO, ed. Atanor,Roma 1962), afferma che unbreve cenno alla morte di Hiram(si parla della morte dellarchi-tetto del Tempio, senza nominar-lo) si trova nel Talmud, e che nelMANOSCRITTO COOKE(143040) si menziona la mortedi Hiram.Per Bonvicini, il c.d. Ms. Cooke(143040), a proposito di Hiram(senza nominarlo), dice: "Il figliodi Tiro era il capo" degli 80.000operai muratori al "servizio" di

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Re Salomone per la costruzione del Tempio, ini-ziata da Re David; mentre il Sessa a proposito ditale manoscritto, facendolo risalire al 1410,riporta e il figlio del Re di Tiro era il suoMaestro Massone. Questa citazione sembra piaffidabile in quanto molti altri manoscritti del-lepoca denominati racconti o MMss. gotici-riportano lerrata traduzione di Abif, ed in luogodellHiram biblico venivano utilizzati nomi sostitu-tivi quali Aymon (Ms. Dowland 1500c.) o Amnonetc., a tal proposito si pu fare riferimento allostudio del Tuckett. La sostituzione frequente in scritti latomistici ein tal senso viene spontaneo chiedersi se, sussi-stendo intenzionalit, tale pratica non debbasignificare qualcosa di profondo e nascosto.Personalmente, ricordando il Tuckett, mi sembrapi ragionevole pensare che la perdita del doppionome Hiram Abif sia imputabile alleliminazio-ne delle Bibbie protestanti inglesi durante ilregno di Enrico VIII.Infine, giova ricordare anche Maurizio Nicosiache, nellarticolo La piramide del rito e la leg-genda di Hiram, afferma che essa non ha originibibliche, ma ricavata da un apocrifo dellAnticoTestamento. E comunque una leggenda che troviamo in molte

tradizioni iniziatiche e religiose sin dai tempidegli antichi egizi: il mito di Neferotep (nefer=perfezione e bellezza, otep= pienezza) maestroarchitetto ucciso dai suoi adepti per denaro.Al di l delle fonti, certamente curiosa lasso-nanza con la vicenda di Osiride, tramandataci daDiodoro Siculo (cfr. F. Cumont, Le religioni orien-tali nel paganesimo romano, (1906), Roma,1990, p. 79. Oltre Diodoro laltra fondamentalefonte sui misteri osiriaci Apuleio, Le metamor-fosi o lasino doro.): "il dio (Osiride) alluscitadel tempio cadeva sotto i colpi di Set (fratello diOsiride); si simulavano attorno al suo corpo lelamentazioni funebri, lo si seppelliva secondo iriti: poi Set era vinto da Orus, e Osiride, a cui lavita era resa, rientrava nel suo tempio dopo avertrionfato sulla morte. Lo stesso mito era rappre-sentato a Roma. Iside oppressa dal dolore cerca-va in mezzo ai pianti desolati dei preti e dei fede-li il corpo divino dOsiride, le cui membra eranostate disperse da Tifone (altro nome di Set). Poiritrovato, ricostituito, rianimato il cadavere sisprigionava una lunga esplosione di gioia".Oltre a questultima, una qualche corrispondenzacon la vicenda hiramitica pu individuarsi -comesuggeritomi dal Prof. L. Pruneti- nel racconto suPolidoro nellEneide virgiliana:

ENEIDE CANTO III POLIDORO

IN TRACIA: DE POLIDORI UMBRA(3.13-68)

LORRIBILE OMBRA DI POLIDORO(3.13- 68)

Tertia sed postquam maiore hastilianisu adgredior genibusque adversaeobluctor harenae, eloquar an sileam?Gemitus lacrimabilis imo auditur tumuloet vox reddita fertur ad auris: 'quid mise-rum, Aenea, laceras? iam parce sepulto,parce pias scelerare manus. non me tibiTroia externum tulit aut cruor hic de sti-pite manat.Heu fuge crudelis terras, fuge litus ava-rum: nam Polydorus ego. hic confixumferrea texit telorum seges et iaculis incre-vit acutis

Ma dopo che con maggior sforzo affer-ro il terzo rametto e con le ginocchialotto con la sabbia avversa, - parlare otacere?- si sente dalla profondit dell'al-tura un gemito lacrimevole e la frase datasale alle orecchie:Perch, Enea, torturiun infelice? orma risparmia un sepolto,risparmia di macchiare le pie mani. Troianon mi pose estraneo a te o questo san-gue non emana da un legno. Ahimfuggi terre crudeli, fuggi un lido avido:io son Polidoro. Qui trafitto mi copr unamesse ferrea di dardi e crebbe in acutelance

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Concludendo, beneprecisare che laLeggenda di Hiramriportata solamenteuna rielaborazione diuna delle molte versionipresenti in letteratura.Infine, importanteribadire che, per quantoriguarda la Leggenda,non fondamentale severamente sia accadutoci che narra, bens ilvalore iniziatico esimbolico rappresentati,cos come avviene per leparabole cattoliche.Chiarito ci, vitalecomprendere gliinsegnamenti contenutinella vicenda delmaestro perprogredire ad un livellosuperiore diconsapevolezza.

BIBLIOGRAFIA

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Per approfondire largomento: Sessa L.Hiram e la leggenda di Hiram, Bastogi.

Note al testo:1 Al nome Hiram viene spesso aggiuntalespressione Abiff o Abif, che deriva dallebraicoAb padre, quindi suo padre, comunque moltiautori sono propensi ad assegnare nel casospecifico il significato di maestro, capo ecc.,utilizzato quale segno di rispetto.2 Rielaborata e riassunta dal contenuto del volumeHiram e la leggenda di Hiram di Luigi Sessa edito daBastogi Ed.

3 Sisifo fu condannato per leternit da Zeus acausa della sua sagacia a trasportare dalla base allacima di un monte un macigno che, ogni volta, unapotente forza faceva rotolare di nuovo gi allabase, come riporta Omero nellXI librodellOdissea (vers.593-598):Ssifo pure vidi che pene atroci soffriva/ una rupe gigantereggendo con entrambe le braccia./ Ma quando gi stavaper superare la cima, allora lo travolgeva una forzaviolenta/ di nuovo al piano rotolando cadeva la rupemaligna.