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L’ANALISI TRANSAZIONALE Maria Spinelli [email protected]

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  • L’ANALISI TRANSAZIONALE

    Maria [email protected]

  • Cos’è l’Analisi Transazionale

    ◦ È una teoria della personalità e delle relazioni umane

    ◦ Teoria della comunicazione

    ◦ Teoria dei processi intrapsichici

    ◦ Teoria dei processi interpersonali

    ◦ Tappe evolutive

    ◦ Teoria della psicopatologia

    ◦ Psicoterapia Eric Berne (1910-1970)

  • La storia◦ 1943 esercito USA: esaminatore delle reclute

    ◦ Primi studi sull’intuizione

    ◦ 1957 Richiesta di ammissione alla società psicoanalitica respinta

    ◦ 1958 Seminari di psichiatria sociale di San Francisco

    ◦ 1963 Primo congresso AT

    ◦ 20 ottobre 1964 è fondata ufficialmente l’International TransactionalAnalysis Association (ITAA)

    ◦ 1970 morte improvvisa di Berne

    «Per quanto riguarda gli elementi freudiani nella teoria transazionale, penso che Freud avesse ragione, e penso di avere ragione anch’io, quindi non sono

    disposto a scartare nessuno di noi due. Ci dev’essere quindi un modo di tenerci insieme, che avrà forse bisogno di un’altra decina d’anni per essere fatto più

    elegantemente di quanto io sia riuscito a fare finora» (Berne, 1969)

  • “Ci sono due tipi di obiettivi terapeutici. Il primo cerca di ottenere una cosa chiamata miglioramento o ‘progresso’, il che, in effetti, significa far stare

    meglio i ranocchi; il secondo tende a curare, o ‘guarire’, che significa togliersi la pelle del ranocchio e intraprendere nuovamente lo sviluppo interrotto del principe o della principessa. L’Analisi Transazionale mira alla seconda cosa“.

    (Berne, 1966)

  • Il linguaggio

    “Dovendo scegliere tra l’arcano e il noto, tra il complicato e il semplice ho deciso che mi sarei rivolto alla ‘gente’, lasciando cadere

    qualche termine più difficile qua e là, giusto per tenere buoni gli accademici”.

    (Berne, 1972)

  • L’Okness e la PhysisTutti gli essere umani hanno una loro dignità ed un loro valore, sono “ok”

    L’okness si traduce nella pratica in un profondo rispetto per l’altro, per il suo essere e per le sue potenzialità radicate nella Physis (forza vitale interna alla persona che la guida al benessere) e nella relazione si esprime nella parietarietà del rapporto.

    «il compito degli psicoterapeuti e degli educatori sia quello di permettere alle persone di tornare in contatto con quella forza che è dentro di loro, allo scopo di facilitare la guarigione e

    l’autorealizzazione. Il compito dello psicoterapeuta è di riaccendere la fiamma che autoguarisce, la scintilla di Physis nella persona. Accendere questa forza è forse l’attività terapeutica più

    centrale e importante. Senza questa non c’è energia, la fiducia o la capacità nemmeno di saper utilizzare l’aiuto che viene offerto. Così questo è il primo requisito in psicoterapia.»

    (Clarkson, 1993)

  • Contrattualità e contratto

    ◦ Condivisione degli obiettivi terapeutici

    ◦ Responsabilità e ruolo attivo sia del Tp che del Pz

    ◦ Accettazione incondizionata senza pregiudizi (non passiva)

    Tp Pz

  • Aspetti teorici chiave

    ◦Gli stati dell’Io

    ◦L’analisi del copione

    ◦L’analisi delle transazioni

    ◦La analisi dei giochi e dei ricatti

  • Gli stati dell’IoBerne ipotizzò come la personalità di ogni individuo fosse suddivisa in diverse parti, ognuna consistente in pensieri, emozioni e comportamenti: gli Stati dell'Io Genitore, Adulto e Bambino.

    “Uno stato dell'Io si può descrivere fenomenologicamente come un sistema compatto di sentimenti riferito a un

    determinato soggetto, e operativamente come un insieme di compatti modelli di comportamento; o

    pragmaticamente come un sistema di sentimenti che motivano il corrispondente insieme di modelli di

    comportamento”

    (Berne, 1961)

  • Gli stati dell’IoTre stati dell’Io non sono separati, sono tre diverse modalità di essere riconducibili all’organizzazione delle esperienze fatte nel corso dello sviluppo psicologico.

    Genitore: area sia del prendersi cura di noi e degli altri (i permessi: si può…), sia dell’insieme di criteri, norme e pregiudizi (doveri, giusto/sbagliato: bisogna…)

    Adulto: agisce nel qui ed ora ed è in contatto con la realtà. E’ l’insieme di competenze acquisite nel corso dello sviluppo e che si attualizzano nel fare e nell’agire

    Bambino: area di espressione dell’emotività, della spontaneità, dei bisogni e dei desideri, delle aspettative e delle illusioni; può essere libero o adattato (ribelle/compiacente).

    "E' quindi di importanza fondamentale, per ognuno di noi, cercare di capire il proprio Bambino, non solo perché ci

    accompagnerà per tutta la vita, ma anche perché costituisce la parte più preziosa

    della nostra personalità."

    Eric Berne - 1979.

  • L’energia psichica è fluttuante e presente in tutti e tre gli Stati dell’Io

    Di fronte a una scena di violenza in strada◦ G: (fa no con la testa) Certo che una ragazza non dovrebbe andare in giro vestita così◦ A: Farei meglio a chiamare la polizia◦ B: (fa un passo indietro, si irrigidisce) Oddio, ho paura!/E’ proprio eccitante!

    Dopo aver mangiato un buon dolce:◦ G: Sei il solito esagerato che non sa trattenersi!◦ A: questa fetta di torta deve contenere almeno 400 calorie. Penso che andrò a fare una

    corsa per smaltirla◦ B: Mi sento in colpa

    All’esame:◦ G:….◦ A:….◦ B:….

  • La comunicazione tra Stati dell’Io: le transazioni

    Che ore sono?

    ◦ Sono le 15

    ◦ Tu hai sempre fretta

    ◦ Se ti portassi un orologio non dovresti chiederlo a me

    ◦ Hai bisogno di aiuto?

    ◦ Per fortuna ci sono io che penso a portare dietro l’orologio anche per te

    ◦ Ti stai annoiando?

    ◦ Cosa vuoi da me, sono fidanzata!

    ◦ Finalmente mi rivolgi la parola!

  • Il copione“Ogni individuo decide nella sua prima infanzia la propria vita e la propria morte, e quel programma che si porterà dentro ovunque vada lo chiameremo d’ora in avanti il suo copione. (…) Un copione è un piano di vita (…) quella forza psicologica che spinge ogni individuo verso il proprio destino, sia che lo combatta, sia che sostenga trattarsi del frutto di una sua libera scelta» (Berne, 1972)

    I primi anni dell’infanzia siano importanti e spesso decisivi nel definire quello che saremo in futuro. Durante questi anni in base alla sua relazione col mondo (prevalentemente genitoriale ma non solo) il bambino si costruisce delle opinioni su di sé e sugli altri (opinioni di copione).

    Un copione rappresenta quindi la modalità scelta da bambino (fuori dalla consapevolezza) per soddisfare i propri bisogni all’interno della relazione con i propri genitori. È frutto del continuo e reciproco adattamento tra individuo e ambiente.

    Un programma di vita “il migliore possibile a partire dalla situazione storica di rapporto interpersonale nell’ambiente di origine” (Romanini, 1995).

  • Pensa alla tua relazione con i genitori quando eri piccolo

    ◦ Qual era l’insegnamento preferito dei tuoi genitori?

    ◦ Che tipo di vita facevano i tuoi genitori?

    ◦ Che cosa dovevi fare per rendere contenti/soddisfatti i tuoi genitori?

    ◦ Cosa ti proibivano di fare/pensare/sentire i tuoi genitori?

    ◦ Se continui a fare ciò che stai pianificando con te stesso, come sarà la tua vita di qui a cinque anni?

    ◦ Che cosa dici o credi della vita ora?

    ◦ Che cosa vorresti scrivere sulla tua lapide?

  • ◦ Decisione di copione: se mi sento in questo modo devo…, per affrontare questo devo…

    Sii!

    Ti mostro come…

    Non essere/sentire..Puoi essere/sentire

    Non essere/sentire..Puoi essere/sentire

    Ti mostro come…

    MADRE PADRE

    FiglioSii!

  • Un esempio: Anna, 18 anniDiagnosi psichiatrica: Anoressia Nervosa di tipo restrittivo (F50.01) di severità lieve con sintomi depressivi secondari.

    ◦ A. alterna momenti in cui mangia quasi normalmente a periodi di forte restrizione e compulsiva attività sportiva e periodi che lei definisce abbuffate anche se sono in realtà dei pranzi normali di cui subito dopo si sente in colpa. La sua percezione corporea è fortemente distorta.

    ◦ Dice di essere molto dipendente dal fidanzato «lui invece mi allontana sempre, e io piango piango in continuazione, ma senza di lui non ce la posso fare». Stessa cosa accade con tute le altre relazioni.

    Diagnosi AT

    ◦ La madre ha sempre svalutato i tentativi della figlia di condividere con lei il suo mondo affettivo. Ha ridimensionato le esperienze positive mostrando ad A. il lato negativo e dove la figlia aveva sbagliato. Al bisogno di consolazione rispondeva con freddezza e svalutazione. Non ha mai mangiato a tavola con il resto della famiglia “perché sempre impegnata a fare altro”.

    ◦ Il padre è risultato molto vulnerabile agli occhi della figlia, per cui A. è cresciuta con l’idea che andasse protetto dal mondoesterno pericoloso e dalle continue delusioni che lei stessa gli poteva dare. La chiama molte volte al giorno per sapere comesta senza in realtà apparire interessato al reale benessere della figlia “mi chiama solo per essere rassicurato”.

  • ◦ Decisione di copione di A.: provare un’emozione è sbagliato e pericoloso ho paura di esserne travolta perché da sola non ce la posso fare, quindi devo trovare qualcosa fuori di me che mi regoli.

    CompiaciSii perfetta,brava,

    competente

    Ti mostro come proteggerci dal mondo

    esterno che è pericoloso e non ci

    capisce

    Non essere bambinaNon sentire le emozioni

    Non essere intimaNon essere importante

    Non essere intimaNon crescere

    Ti mostro come si fa a tenersi strette le

    persone

    MADRE PADRE

    A.Sii forte

    Prenditi cura di me

  • ◦ Il copione può essere limitante

    ◦ Noi facciamo di tutto per interpretare la realtà all’interno della nostra struttura di riferimento in modo tale che essa appaia giustificare la nostra decisione di copione.

    ◦ Le decisioni possono essere cambiate

    ◦ L’AT accompagna la persona nel cammino verso l’autonomia, che riguarda sia la consapevolezzadelle decisioni relative alle posizioni prese durante l’infanzia, dei modi in cui la persona si relaziona a se stesso e agli altri e dei giochi che utilizza, ma soprattutto è orientata al cambiamento di queste antiche decisioni.

  • Il terapeuta AT

    «Chi ascolta… deve liberare la mente da preoccupazioni esterne… (e) mettere da parte tutti i pregiudizi e sentimenti Genitoriali, incluso il bisogno di “aiutare”… (Egli) deve mettere da parte tutti i suoi preconcetti sui suoi pazienti in generale e sul particolare paziente che sta ascoltando… L’Adulto (di chi ascolta) ascolta il contenuto di quello che il paziente dice, mentre il suo Piccolo Professore ascolta come lo dice. In linguaggio telefonico, il suo Adulto ascolta la notizia, mentre il Bambino ascolta come funziona l’apparecchio. Così è insieme ascoltatore e riparatore»

    (Berne, 1972)

  • «Salutare correttamente significa vedere l'altra persona, diventarne coscienti, esistere per lei ed essere pronti al suo esistere per noi, sorridere al nostro interlocutore con il sorriso degli abitanti delle isole Figi, “che inizia lentamente, illumina tutto il viso, e vi rimane abbastanza a lungo da essere riconosciuto chiaramente e da dimostrare di essere stati chiaramente riconosciuti, poi si attenua con misteriosa lentezza e svanisce»

    (Berne, 1972)

  • La validazione della AT: neuroscienze e transculturalitàMolti autori contemporanei (Hine, 1997, Allen, 1999, 2000, 2009, Cornell, 2003, Gildebrand, 2003) hanno dimostrando che gli Stati dell’Io corrispondono a qualcosa di molto simile agli organi psichici berniani, cioè che ci sono strutture neurologiche cerebrali ben identificabili che possono costituirne il substrato anatomico e funzionale

    Mark Widdowson in Inghilterra, e Enrico Benelli qui in Italia, stanno coordinando diverse ricerche per validare l’efficacia dell’Analisi Transazionale.

    Efficacia transculturale. L’Analisi Transazionale sembra avere un’efficacia transculturale, ha avuto una sorprendente diffusione in tutto il mondo: dal Giappone all’India, dal Bangladesh al Sud Africa, e poi nei paesi del Sud America, in Iran, in Cina, in Corea, Australia e Nuova Zelanda, oltre naturalmente all’Europa.

  • Bibliografia introduttiva◦ Berne, E. (1961). AT e Psicoterapia. Trad. it. Roma: Astrolabio, 1971

    ◦ Berne, E. (1964). A che gioco giochiamo. Trad. it. Milano: Bompiani, 1967

    ◦ Berne, E. (1966). Principi di terapia di gruppo. Trad. it. Roma:Astrolabio, 1986

    ◦ Berne, E. (1972). Ciao…e poi? Trad. it. Milano: Bompiani,1978

    ◦ James, M. (1989). Nati per vincere. Trad. it. Roma: Paoline,1980

    ◦ E. Berne "Guida al profano alla psichiatria ed alla psicoanalisi". Astrolabio

    ◦ E. Berne "Fare l'amore". Bompiani

    ◦ D.Munari Poda. “Il posto delle fragole". La vita felice

    ◦ Ian Stewart – Vann Joines, “L’analisi transazionale”. Garzanti

    ◦ M. Novellino (1998). "L'approccio clinico dell'analisi transazionale". Franco Angeli

    ◦ Romanini M. T., (1999) Costruirsi persona, Edizioni La Vita Felice, Milano

    ◦ Poda Munari D. (a cura di) La stanza dei bambini, Quaderni di Psicologia, Analisi Transazionale e Scienze Umane, n. 44-2005

    ◦ www.eatanews.org

    ◦ www. itaaworld.org

    ◦ www.itat-formazione.it

    ◦ www.versoitaca.org

  • L’ANALISI TRANSAZIONALE

    CON I BAMBINI

  • Perché la AT con i bambini

    ◦ Lo sviluppo della personalità si situa nelle età più precoci

    ◦ L’individuo si sviluppa all’interno delle relazioni con le figure significative

    ◦ Il bambino ha un ruolo attivo nel suo processo di crescita e sviluppo

  • Il copione in formazione

    «Nella psicoterapia con l’adulto, i messaggi genitoriali analizzati sono antichi, mentre , in quella con il bambino sono recenti e ancora in atto, il copione è in formazione, “ogni terapeuta ha di fronte, di fatto, a turno oppure in blocco, l’intera famiglia, il padre, la madre, i fratelli, i nonni, gli zii (ma anche gli insegnanti, gli allenatori sportivi, i capi scout…) insomma le figure genitoriali di quel particolare bambino.

    L’analista infantile è non solo indirettamente “terapeuta” e “testimone” di figure rievocate, ma lavora anche concretamente con loro. Crea quindi la possibilità di modificare i messaggi “in corso d’opera” (Munari Poda, 1999)»

    (Capoferri, 2010)

  • Lavoro con i genitori

    «Il “noi” nell’analisi infantile è un elemento fondante del percorso terapeutico. Il piccolo non è mai preso in carico da solo. Qualunque sia la scelta operativa relativa al setting, la relazione io-tu , non può prescindere dall’alleanza noi per lui, noi con lui. “Ogni bambino è un gruppo” (Munari Poda, 1999), con il quale l’analista lavora.

    Gli incontri del terapeuta con i genitori e con gli adulti di riferimento, non sono solo finalizzati all’assessment, all’informazione e alla “restituzione”, ma sono crescita ed evoluzione, all’interno di un percorso contrattuale. La sinergia che si sviluppa in questi momenti è trasformativa, gli adulti costruiscono e mantengono le alleanze e quindi crescono, e di questo crescere il bambino si nutre.»

    (Capoferri, 2010)

  • Nuovi messaggi, nuovi permessi, al bambino

    «Ogni bambino, visto nella sua «parte autonoma», ha particolari doti e quindi abbisogna nella «parte copionale» di permessi particolari. Ogni bambino, come ogni essere umano, è unico e irripetibile: un mondo senza uguali che bisogna prima di tutto conoscere e amare, perché possa riconoscersi ed esprimersi nella sua originalità e nella sua capacità di attaccamento.»

    «A questo bambino è necessario, prima di tutto, oltre all'autoaccettazione (essere se stesso), il permesso di «rischiare», di «godere del nuovo», di ridere, di entusiasmarsi, di riconoscere ed esprimere sentimenti autentici, di agire in modo congruo per stare bene con gli altri (solo e in compagnia) anche senza essere per forza il protagonista (positivo o negativo), in definitiva di essere bambino (chiedere aiuto, giocare) e insieme di crescere, diventare grande e continuare a essere se stesso. Questo porta al riconoscimento di sé e delle proprie doti come mezzo per riconoscere e godere degli altri e all'acquisizione della capacità di gestire le situazioni esistenziali in modo autonomo (…) e quindi di poter sperare, di poter amare ed essere riamati, di poter pensare e agire senza doverlo fare per forza, secondo leggi prefissate.»

    (Romanini, 1999)

  • Il re-parenting attraverso il gioco“il lavoro analitico transazionale con i bambini (…) è nella realtà un particolare reparenting in cui l’analista si presenta volutamente come nuova figura genitoriale, libera da problematiche attuali e interessata al paziente da tutti e tre i propri stati dell’Io (…) Il bambino, a sua volta, è portato dalla sua stessa età e dal rapporto di accettazione che viene sperimentando ad affidarsi e a introiettare i comportamenti, pensieri, sentimenti dell’analista (…).

    L’analista partecipa ai giochi del bambino e anzi approfitta di essi per interrogare il bambino e rispondere, sia pure attraverso il simbolo del gioco, alle sue perplessità e ai suoi quesiti vitali. (…).

    L’analista decodifica i messaggi contenuti nei disegni e nelle azioni di gioco e interviene proponendo con le proprie mosse ludiche domande, specificazioni, confronti e così via, proprio come avviene all’interno dei colloqui AT con gli adulti. Il gioco infatti è per il bambino l’espressione di ridecisioni e la riprogettazione di sé e del proprio futuro; ovvero permette di suddividere e gestire(…) per mezzo dei diversi personaggi del disegno e del vassoio di sabbia o ancora dello scenotest (o con i peluches o con altro che trova a sua disposizione) le parti di sé coinvolte nel conflitto interiore che lo blocca”

    (Romanini, 1999)