09.11.2014 L Nuova Venezia - Fabbricazione digitale in partenza i corsi al VEGA

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Fabbricazione digitale in partenza i corsi al VEGA

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Page 1: 09.11.2014 L Nuova Venezia - Fabbricazione digitale in partenza i corsi al VEGA

di Giorgio Cecchetti

Per il giudice Barbara Lancierisi tratta di una vera e propriaestorsione e così non solo haconvalidato gli arresti dei treaccusati di aver ricattato donLuca Biancafior, parroco di Ge-sù lavoratore di Marghera, maha deciso che il ventenne Fran-cesco Celeste rimanga nel car-cere di Santa Maria Maggiore ela madre Maria Rosa «Rosi»Marigliano confinata in casasua, agli arresti domiciliari.Ha, invece, ritenuto di ridi-mensionare il ruolo del convi-vente di lei, Antonio Firla, chenon è più ai domiciliari bensìha solo l’obbligo di firma pres-so i carabinieri di Spinea doveè residente. La grave accusa diconcorso in estorsione per itre, comunque, rimane.

Venerdì, davanti al giudiceveneziano, alla presenza diuno dei suoi difensori, il giova-ne ha scelto di non risponderealle domande, avvalendosi del-la facoltà di tacere che il codiceconcede a tutti gli indagati. MaFrancesco Celeste vuole parla-re, vuole raccontare la sua ver-sione dei fatti, sostenendo che

i rapporti sessuali con il sacer-dote ci sarebbe stati. E il suo di-fensore, l’avvocato UmbertoPauro, chiederà un’interroga-torio per la prossima settima-na al pubblico ministero LuciaD’Alessandro, che ha coordi-nato le indagini e che ne hachiesto l’arresto. Tra l’altro, ilgiovane avrebbe riferito diaver realizzato un sito che lo ri-

guarda, dove avrebbe caricatoanche un lista con le varie pre-stazioni sessuali da lui fornite,accanto a ognuno ci sarebberostati anche i prezzi richiesti.Avrebbe aggiunto di svolgerein sostanza il mestiere di gigo-lò, una specie di uomo escort,di accompagnatore di donne euomini a pagamento prontoanche a prestazioni sessuali.

Tutte affermazioni, assiemead altre come quella di esserein possesso di prove che, se ri-peterà davanti alla rappresen-tante della Procura, farannoscattare ulteriori accertamen-ti. Per quanto riguarda il fattoestorsione e il ruolo svolto dalgiovane, dalla madre e dal con-vivente di lei, comunque, leprove raccolte dai poliziotti

del Commissariato di Marghe-ra, dopo che don Luca il 4 no-vembre scorso, ha presentatola denuncia, sarebbero schiac-cianti. Celeste avrebbe chiestoal prete tremila euro per taceredei loro rapporti, mentre lamadre e il convivente avrebbe-ro accompagnato in canonicail giovane per ritirare il denaroche don Luca aveva finto di vo-ler consegnare. La donna, nel-le sue dichiarazioni, avrebbesostenuto di non aver mai sa-puto nulla di quei soldi.

Non è la prima volta che lafamiglia Marigliano finisce sul-le pagine di cronaca. Uno deifratelli di Francesco, Antonioad esempio, è finito nei guaicon il gruppo di amici che è ac-cusato di aver aggredito a Me-stre, in via Verdi Gabriele Sino-poli, il promoter finanziario,colpito con schiaffi e pugno erimasto in ospedale per mesi ealla fine deceduto. Il fratello,tra l’altro, nei primi interroga-tori, avrebbe cercato di sfilarsidall’inchiesta, sostenendo chea picchiare più duro sarebbestato un altro del gruppo, l’uni-vo poi ad essere finito in ma-nette.

Sono ridotti all’osso e adessorischiano seriamente di spari-re definitivamente, ma c’è unmodo per salvarli. Parliamodegli ultimi apparecchi telefo-nici pubblici rimasti in giro, or-mai considerati dei veri e pro-pri cimeli per la stragrandemaggioranza della popolazio-ne. Dimenticati da circa un de-cennio, quando il telefono cel-lulare iniziò a soppiantarli, so-no comunque rimasti sulle no-stre strade, a disposizione dichi, per svariate ragioni, nonha avuto disposizione un tele-fono mobile. Adesso rischianodi scomparire, ma chiunquepuò chiedere che venganomantenuti. A Mestre, su alcu-ne cabine, sono comparsi de-

gli avvisi di rimozione, ufficial-mente nelle postazioni consi-derate «in stato di abbando-no». Ma, leggendo bene il testodei cartelli, si evince che è pos-sibile chiedere che il telefonopubblico rimanga attivo.

La procedura, purtroppo,non sembra certo agevole, an-zi a parere degli stessi cittadinie piuttosto complessa. Per spe-rare che quel telefono – in unacabina o altro luogo – non ven-ga rimosso, bisogna infatti in-viare una pec (posta elettroni-ca certificata) all’autorità perle garanzie nelle comunicazio-ni ([email protected]). Ufficialmente sitratta di un’opposizione, ri-chiesta quindi circostanziata

che deve contenere i dati e i re-capiti di chi fa la segnalazione,l’ubicazione della postazionetelefonica pubblica oggetto diopposizione e una «sinteticaesposizione dei motivi di op-posizione».

Chi, dunque, vuole scongiu-rare le chiusure delle care, vec-chie cabine, potrà farsi sentire,sperando di essere ascoltato.Le richieste, però, devono esse-re fatte entro 30 giorni dalla da-ta di affissione del cartello.

Ma la data che è stata scrittaa mano sul cartello potrebbeessere falsata da qualche bur-lone, così da confondere chifosse realmente interessato amantenere in funzione la po-stazione. (a.var.)

Cabine telefoniche da salvareNe sono rimaste poche e si può chiederne il ripristino, ma è molto complicato

L’avviso su una cabina

controlli dei nas

Sotto sequestroil depositoabusivodi un ristorante

FabLab Venezia, giovane startup dell’incubatore del Vega, asoli sei mesi dal suo insedia-mento, inaugura il primo pro-getto didattico del Veneto inmateria di produzione e mo-dellazione tridimensionale, diprototipazione rapida di pro-getti e fabbricazione seriale dipezzi unici destinato ad artigia-ni, imprenditori, professionistie makers. L’obiettivo è passaredall’idea al “manufatto”.

I corsi formativi e iworkshop di FabLab Veneziainizieranno giovedì 13 novem-bre e sono orientati all’appren-dimento pratico e alla trasmis-sione della conoscenza di basee avanzata di hardware e sof-tware utili alla fabbricazione

digitale.Il laboratorio accoglie ogni

giorno decine di makers chevogliano realizzare prototipi:chiunque, infatti, ha la possibi-lità di accedere liberamente astrumenti ed attrezzature tra-mite un semplice tesseramen-to che consente di avvalersidella consulenza di tutor, di la-vorare in gruppo e di conserva-re il proprio lavoro in sede.

«Il FabLab Venezia, ad oggi,è uno spazio dove condividereconoscenze e fare rete tra pro-fessionisti», spiegano dallostaff, «offriamo a designer, arti-giani e imprenditori l’opportu-nità di creare oggetti e prototi-pi di ogni genere a prezzi con-tenuti».

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Fabbricazione digitaleIn partenza i corsi al Vega

Estorsione, prove schiacciantiIl ragazzo rimane in carcereIl parroco di Gesù Lavoratore ricattato: confermati i domiciliari per la madre, solo l’obbligo di firmaper il convivente. Il ventenne si definisce un gigolò, il suo legale ha chiesto un interrogatorio al pm

I carabinieri dei Nas, su incari-co del ministro della Salute, Be-atrice Lorenzin, nelle ultimedue settimane hanno eseguitoin tutta Italia un vasto e capilla-re controllo alla ristorazioneper garantire la salubrità deglialimenti preparati, serviti e con-sumati. Il carabinieri del Nasche ha sede a Treviso, hanno se-questrato, tra l’altro, un deposi-to abusivo di un ristorante diMestre, al cui interno eranoconservate 515 bottiglie di vinoe liquori pregiati per un valorecomplessivo di 100 mila euro.Da Nord a Sud della penisola iNas hanno eseguito oltre 2.000ispezioni a ristoranti, pizzerie,bar e tavole calde rilevando irre-golarità in oltre il 50% dellestrutture. L'attività ha consenti-to di sottrarre dai ristoranti ol-tre 350 quintali di alimenti di va-ria natura (prodotti ittici, lattie-ro-caseari, carne, ortofrutta, bi-bite e bevande) di ignota prove-nienza, in pessime condizioniigienico-sanitarie, stoccati inambienti non adeguati, con pre-senza di evidenti segni di altera-zione o con date di scadenza su-perate, per un valore di 400 mi-la euro. In totale Sono state ac-certate oltre 1.407 violazioni al-le normative nazionali e comu-nitarie che disciplinano l'igienee la sicurezza degli alimenti.

La parrocchia di Gesù Lavoratore, a Marghera, e, a destra, don Luca Biancafior, parroco dal 2008

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