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NATURA CHE CURAPiante e rimediPagina 6
FOCUS Forza della natura
Pagina 14
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TRATTAMENTOCapillari in evidenza e arrossamenti diffusi, soprattutto su guance e naso, spesso accompagnati da bruciore e sensazioni fastidiose come prurito e pizzicore, sono chiari segnali che la nostra pelle è sensibile e probabilmente soggetta a couperose. In questi casi è indispensabile utilizzare un prodotto specifico, come la CREMA COUPEROSE del Laboratorio della Farmacia, formulata con un complesso di sostanze funzionali messo a punto per attenuare il rossore e i principali sintomi legati a tali inestetismi e contenente dei pigmenti micronizzati per un effetto camouflage che copre le imperfezioni e riduce il disagio cutaneo.
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PER CHI È INDICATAÈ indicata per pelli delicate soggette ad arrossamenti e ai fastidiosi inestetismi cutanei da couperose che necessitano di un nutrimento particolare e di una specifica protezione dall’aggressione degli agenti esterni.
QUALCHE CONSIGLIO IN PIÙIl trattamento della couperose prevede principalmente un approccio di tipo cosmetico che agisce normalmente su due fronti: proteggere la pelle con attivi idratanti, nutrienti, antiossidanti, capaci di attivare il microcircolo e filtrare le radiazioni UV che indeboliscono i capillari. Esiste però anche una componente legata allo stile di vita che permette di prevenirle la comparsa e attenuare i segni tipici di questa problematica: può essere utile a tale proposito moderare il consumo di bevande calde, alcool, formaggi fermentati e spezie, privilegiando verdure fresche e frutta, in particolare quelle ricche di Vitamina C e di vitamina P, che hanno un’azione diretta sulla protezione dei capillari; quando serve, invece, un’azione più energica ci si può rivolgere al consiglio del proprio Farmacista per integrare la dieta con prodotti specifici per il microcircolo.
QUANDO APPLICARLAApplicare sulle zone da trattare del viso con un delicato massaggio circolare insistendo sulle aree più critiche.
Sommario
Mensile - N. 32 - Novembre 2017 0,50 € - Distribuzione gratuitawww.farmacialaboratorio.it
Direttore ResponsabileLuigi [email protected]
Direzione e AmministrazionePunto Farma SrlVia A. Grandi, 18 - 25125 BresciaTel. 030.2336.686 - Fax [email protected]
Segreteria di RedazioneFrancesco [email protected]. 041.5841672
Concessionaria per la pubblicitàConsorzio Farmacia Laboratorio
StampaTiber SpA - BresciaDistribuito in collaborazione con
Consigli, novità, eventi e offerte
EVENTO DI NOVEMBRE
4Misurazione della pressionee ECG
SPECIALE 2° E 3° ETÀ
12Alzheimer: nuova ipotesi sulla malattia
NATURA CHE CURA
6Piante e rimedi
FOCUS
14Forza della natura
FLASH NEWS
8Pillole di salute
SPECIALE BELLEZZA
16L’identikit delle rughe
SERVIZIO
10I sintomi vaghi
SPECIALE BAMBINO
18Impariamo a conoscere la scarlattina
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04 | EVENTO DI NOVEMBRE IN FARMACIA
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L’elettrocardiogramma aiuta a capire se il nostro cuore è in perfetta salute.Un semplice esame che da oggi possiamo effettuare liberamente, in modo rapido, senza code,
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L’elettrocardiogramma, meglio conosciuto con l’abbreviazio-ne di ECG, è una tecnica per
la diagnosi dello stato di salute del cuore nata agli inizi del 1900. Si basa sul principio che le contrazio-ni del muscolo cardiaco generano degli impulsi elettrici e, grazie alla rilevazione di questi ultimi, è pos-sibile stabilire, se l’attività elettrica del nostro organo vitale è normale o se siamo in presenza di condizioni patologiche. Nel caso in cui vi fosse-ro dei problemi cardiaci il tracciato dell’ECG risulterà diverso da quello caratteristico di una condizione nor-male. I problemi cardiaci, che prin-cipalmente possono essere rilevati con l’elettrocardiogramma, sono l’angina pectoris, l’infarto e diversi malfunzionamenti generali del cuo-re, determinati da una scarsa con-trattilità oppure difettosa chiusura delle sue valvole. Possono, inoltre, essere rilevate possibili problemati-che cardiache dovute ad una scarsa irrorazione del sangue a livello del muscolo cardiaco, la cosiddetta car-diopatia ischemica, oppure ad alte-razioni del ritmo meglio conosciute con i termini di aritmie, extrasistoli, fibrillazioni. La registrazione dell’elet-trocardiogramma può essere effet-tuata a riposo oppure sotto sforzo. Il
primo metodo evidenzia le patologie legate all’arrivo di poco sangue ossi-genato, oppure le aritmie o l’ipertro-fia cardiaca. L’elettrocardiogramma da sforzo, invece, stabilisce i limiti dell’attività fisica nei pazienti con un cuore meno efficiente per scarso apporto di ossigeno da parte delle arterie coronariche. Dei due metodi quello che si effettua in Farmacia è l’elettrocardiogramma a riposo con il quale si può determinare il grado di salute del nostro cuore. Rappresenta un esame molto semplice, non ri-chiede nessuna preparazione, non è invasivo, è privo di dolore e di rischi.
MISURAZIONE
e ECG
EVENTO DI NOVEMBRE IN FARMACIA | 05
1. Eliminare completamente il fumo da tabacco. È noto, infatti, che tale vi-zio, oltre a favorire il cancro al polmo-ne, aumenta la rigidità delle arterie, fa-vorendo in tal modo notevoli problemi a livello cardiovascolare.
2. Un’attività fisica frequente di tipo aerobico come una camminata o una corsa mantiene il cuore e il sistema circolatorio in salute e in buona effi-cienza.
3. Ai pasti evitare l’assunzione conti-nua di cibi ad alto contenuto di grassi, come formaggi, insaccati e dolci.
4. Il sovrappeso e l’obesità creano un elevato affaticamento a livello del cuore. Mantenere un peso nella nor-ma rappresenta il miglior modo per godere sempre di buona salute.
5. Non improvvisarsi “atleti” quando è da un po’ di tempo che non fate at-tività fisica. La ripresa deve essere gra-duale e il vostro cuore vi ringrazierà.
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BIOPRESSPer il benessere cardiovascolareÉ un integratore alimentare a base di Olivo, Biancospino, Vischio e Theanina. Il Biancospino e l’Olivo favoriscono la regolarità della pressione arteriosa ed assieme al Vischio svolgono un’a-zione antiossidante.
COENZIMA Q10L’antiossidante amico dell’energiaÉ un integratore alimentare a base di Coenzima Q10 o Ubichinone. Il Coenzima Q10 interviene nella respirazione delle cellule aiutando la pro-duzione di energia.
PICNOPLUSIl Pino del benessere generaleÉ un integratore a base di un estratto di cortec-cia di Pino marittimo. Ricco di flavonoidi, svolge un’elevata attività antiossidante.
SEDAVAL gocceLe piante del rilassamentoÉ un integratore alimentare a base di Valeria-na, Biancospino e Passiflora. La Valeriana e la Passiflora favoriscono il rilassamento in caso di stress. Il Biancospino favorisce la regolare fun-zionalità dell’apparato cardiovascolare e della pressione arteriosa.
06 | NATURA E PREVENZIONE
Eventi patologici come l’ipertensione o la restrizione del lume delle arterie, in seguito al deposito di colesterolo all’interno delle pareti di questi vasi sanguigni, richiedono al cuore una maggiore forza di contrazione per poter spingere il sangue in tutto il nostro corpo e questo, con l’andar del tempo, può compromettere la funzionalità cardiaca
Piante
rimedie
BIANCOSPINOEffetto sedativo delle tisaneIl Biancospino è un arbusto il cui nome deriva dal greco “kratos”, che significa forza, “oxus” acuminato e “anthos” fiore. Secondo un’antica leggenda questa pianta, grazie alle sue spine aguzze, era in grado di al-lontanare gli spiriti del male tanto da essere utilizzata come simbolo di protezione in numerose cerimo-nie, tra le quali anche i matrimoni. Le tisane, costituite da fiori, foglie e talvolta anche dai frutti di Bianco-spino, svolgono un effetto sedativo
generale, ma soprattutto a livello del cuore.
OMEGA-3Salute delle arterieNumerosi studi clinici evidenziano che gli Omega-3 sono in grado di ri-durre il rischio di patologie a livello dei vasi sanguigni e del cuore. Altre ricerche indicano che sono molto utili anche per l’accrescimento del sistema nervoso sia del feto che dei bambini, in quanto l’organismo non è in grado di produrli, tanto da es-sere denominati anche Vitamina F.
NATURA E PREVENZIONE | 07
Molto importante da un punto di vista qualitativo per gli Omega-3 risultano: il metodo di estrazione, ottimale, se avviene a temperature inferiori ai 100°C e in assenza di os-sigeno, e la purificazione da metalli pesanti.
OLIVOOlio antiossidanteL’Olivo è una pianta originaria del Medio-Oriente e sia per i popoli eu-ropei che per quelli orientali è sem-pre stato considerato un simbolo di pace e di sacralità. Dal frutto si estrae l’olio con azione antiossidan-te in quanto ricco di Acido Oleico e Vitamina E. Da un punto di vista fi-toterapico si utilizzano le foglie che presentano proprietà di abbassare la pressione arteriosa, la glicemia ed il colesterolo.
PINO MARITTIMO FRANCESE L’antiossidante poliedrico Dalla corteccia di questa pianta si ottiene un estratto ricco in sostanze chiamate oligomeri procianidinici (OPC). È un rimedio che, sommi-nistrato in quantità opportuna, pre-senta numerose azioni benefiche a livello cardiovascolare, diabetologi-co, ginecologico, andrologico, fle-bologico e oftalmologico. Una par-te dei diversi studi clinici dimostra che questo estratto naturale, oltre a svolgere funzioni antiossidanti, agisce anche come aiuto alla pre-venzione dell’osteoporosi nonché come antinfiammatorio nelle artri-ti e ottimo flebotonico nell’insuffi-cienza venosa delle gambe. A que-ste azioni associa anche la capacità di ridurre i disturbi legati alla meno-pausa e ai dolori mestruali.
VALERIANALa radice della serenitàTale pianta era conosciuta ed utiliz-zata sia nella medicina dell’antica Grecia sia in quella dell’antica Cina. Dalla radice essicata di Valeriana officinalis si ottengono degli estratti dall’odore poco gradevole, che, tut-tavia, svolgono un efficace effetto sedativo nei confronti dall’ansietà dimostrato da numerosi studi cli-nici. A questo effetto si aggiunge quello di migliorare la qualità e in-crementare il tempo del sonno nei soggetti che soffrono di insonnia. Grazie, quindi, a questa sue caratte-ristiche sedative risulta un ottimo ri-medio, qualora determinate proble-matiche come una lieve alterazione della pressione oppure un’aumen-tata frequenza cardiaca siano legate ad una situazione di ansia.
PER RIDURRE DANNI ARTRITE 45 MINUTI DI ATTIVITÀ A SETTIMANAPer migliorare o mantenere la capa-cità di muoversi, agli anziani che sof-frono di artrite bastano 45 minuti di attività fisica moderata a settimana. È la conclusione a cui sono giunti ricercatori della Northwestern Uni-versity Feinberg School of Medicine di Chicago. Le Linee Guida dell’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità suggeriscono di raggiungere i 150 minuti di attività moderata a settima-na per ridurre il rischio di morte pre-matura per qualsiasi tipo di malattia, ma solo uno su 10 tra gli anziani con artrite rispettano tale raccomanda-zione. I ricercatori hanno così voluto individuare quale fosse la quantità sufficiente di moto, realisticamente da loro eseguibile. Utilizzando un sofisticato sistema di monitoraggio del movimento, hanno quindi mi-surato l’attività fisica di 1.649 adulti, dai 49 anni in su, con osteoartrite e dolore o rigidità ad anche, ginocchia o piedi. Dopo due anni, i partecipan-ti che avevano raggiunto un minimo di 45 minuti di attività moderata set-timanale, come camminare a ritmo sostenuto, avevano l’80 per cento in più la probabilità di migliorare o mantenere la funzionalità articolare rispetto a coloro che ne facevano meno. «Inoltre tale attività può es-
ser svolta in sessioni della durata inferiore ai 10 minuti», aggiunge Do-rothy Dunlop, professoressa di Reu-matologia alla Northwestern Univer-sity. Ad esempio, conclude l’autrice principale dello studio pubblicato on-line sulla rivista Arthritis Care & Research, «spingere un carrello della spesa può essere prezioso per pro-muovere la funzionalità futura».
CON MENOPAUSA 1 DONNA SU 2 AUMENTA GIROVITA DI 5 CML’ANNO«Con la menopausa una donna su due va incontro ad un aumento di peso in media di 600 grammi l’anno. Ma i chili in più non si depositano in modo omogeneo sul corpo, bensì concentrati sul girovita, che cresce fino a 5,5 centimetri, provocando malattie cardiovascolari e diabete». A mettere in guardia è Rossella Nappi, docente di Ginecologia e Ostetricia dell’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. «Contro questi rischi, la dieta deve prevedere molte fibre, ma an-che spezie come curcuma e salvia, ovvero “alimenti funzionali” poiché agiscono anche sul metabolismo», consiglia. L’aumento del senso di fame dovuto ai cambiamenti ormo-nali e agli alti e bassi dell’umore, fa sì che il comportamento alimentare in menopausa si orienti verso fre-
quenti spuntini e cibi calorici. «Ma il grasso che va a costituire le mani-glie dell’amore - spiega l’esperta - è grasso cattivo. Quello che ne deriva non è un problema solo estetico, ma cardiovascolare. Provoca infatti insu-linoresistenza, anticamera di diabe-te, infarto e ictus, ma anche tumori». La dieta giusta non prevede quindi solo il controllo delle calorie, ma la giusta qualità degli alimenti. «Si basa sull’assunzione, al posto di pa-sta e pane di grano duro, di cereali integrali. Grazie alle fibre, infatti, non solo si ha un apporto calorico ridot-to, ma si modifica il modo in cui bru-ciamo grassi e zuccheri, diminuendo anche i picchi di insulina». Un altro alimento funzionale sono le spezie, che consentono di usare meno sale che provoca ritenzione idrica, pres-sione arteriosa e aumento di peso.Dr. Antonio Marinelli (Farmacista)
Pillole
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10 | SERVIZIO
Nei numeri scorsi abbiamo visto come
l’analisi della composizione corporea
(BIA-ACC Biotekna), unita all’analisi
dell’equilibrio del sistema nervoso
autonomo (PPG Stress Flow), possa
contribuire a risolvere molti sintomi
vaghi di tipo fisico. Esitono anche molti
sintomi vaghi di carattere psicologico
ed emozionale, che possono trarre
giovamento da queste tecniche, fra cui
anche l’ansia e la depressione. L’ansia e
la depressione possono essere malattie
“primarie” nel qual caso il medico
e lo specialista possono individuare
le terapie ed i farmaci più adatti. In
questo articolo tratteremo le forme
“secondarie”, quando esse dipendano
da squilibri nella composizione
corporea e nell’equilibrio del sistema
nervoso autonomo. Alle persone
a volte capita di sentirsi ansiose e
depresse: un lutto in famiglia, problemi
lavorativi o sentimentali ed altre
situazioni critiche possono portare una
persona a sentirsi triste, in solitudine,
spaventata, nervosa o ansiosa. Questi
sentimenti costituiscono delle normali
reazioni allo stress della vita, ma alcune
persone avvertono queste sensazioni
ogni giorno o quasi senza alcun motivo
apparente, il che rende difficile portare
avanti la normale attività quotidiana: chi
ne viene colpito può avere un disturbo
d’ansia, di depressione, o entrambi. Lo
stress con tutte le sue conseguenze a
livello del sistema nervoso centrale e
del fisico può essere la causa, anche
di questi “sintomi vaghi ed aspecifici”
legati al tono dell’umore.
Non tutti i tipi di stress sono negativi.
Nello stress di breve durata si verifica
un adattamento che ha lo scopo di
rispondere nel migliore dei modi ad
un evento pericoloso. Ha in questo
senso un valore positivo. Uno stress di
breve durata determina una risposta
“automatica” sotto controllo genetico
di attacco o fuga attraverso il rilascio
di neurotrasmettitori e ormoni. Nello
stress cronico (inteso come perdurare
nel tempo di uno stesso stimolo o
spesso come somma-accumulo di
stressor di lieve entità, frequente nella
società moderna) si verifica, invece,
una disregolazione dell’adattamento
appena descritto, che determina una
serie di alterazioni corporee e cerebrali.
Se allo stress cronico aggiungiamo
anche grossi errori nella
alimentazione quotidiana possiamo
arrivare ad innescare l’infiammazione
sistemica cronica di basso grado.
Lo scompenso del sistema nervoso
autonomo, lo squilibrio acido-base
dell’organismo e la presenza di
citochine infiammatorie determinano,
ancor prima di instaurare uno stato di
infiammazione sistemica cronica, quel
complesso di sintomi definiti “vaghi
ed aspecifici” (che vengono elencati
Ansia e depressione
nella pagina accanto). Gli esami che
vengono proposti in farmacia , ovvero
la BIA-ACC ed il PPG stress Flow,
possono indicarci delle soluzioni ai
problemi di ANSIA E DEPRESSIONE,
che dipendono da questo tipo di
squilibri, senza la necessità di usare i
farmaci. La soluzione verrà individuata
a livello personale, in base alle proprie
caratteristiche e potrà contenere uno o
più di questi cardini:
- alimentazione corretta e personalizzata
- recupero fisico motorio, qualitativo e
quantitativo
- integrazione razionale, basata sulla
composizione corporea
-esercizi di respirazione con
biofeedback
- stile di vita e gestione dello stress
Dr. Antonio Marinelli (Farmacista)
In molti casi i sintomi della sfera psicologica dipendono anche da squilibri nella composizione corporea e dall’errata gestione dello stress cronico. Scopriamo come una semplice analisi in
farmacia, unita a modifiche nello stile di vita, possono aiutare a debellare alcuni tipi di ansia e depressione senza l’uso di farmaci
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QUESTIONARIO SINTOMI VAGHI | 11
Scheda di autovalutazione Sintomi Vaghi e Aspecifici (MUS)
Paziente: _________________________ Data rilevazione: _________________________
Data di nascita_________________________ Sesso: _________________________
Peso: _________________________ Altezza: _________________________
Soffre da tempo di stanchezza o affaticamento persistente?
Ha da tempo disturbi del tono dell’umore?
Soffre di insonnia persistente da tempo o di risvegli notturni?
Soffre da tempo di sonnolenza persistente durante la giornata?
Si sente da tempo un soggetto ansioso?
Si sente da tempo un soggetto apatico?
Soffre di attacchi di panico?
Percepisce a riposo alterazioni del battito cardiaco (aritmie o tachicardie)?
Ha notato da tempo modificazioni dell’appetito (fame eccessiva o mancanza d’appetito)?
Soffre di attacchi di fame notturni?
Soffre da tempo di acidità e dolori di stomaco, senso di pienezza, gonfiore dopo i pasti, nausea?
Soffre da tempo di colon irritabile?
Soffre a periodi di stitichezza persistente o alvo alterno?
Ha spesso mani e piedi sempre freddi?
Soffre di alterazione della sudorazione corporea durante il sonno?
Si sveglia spesso di cattivo umore?
Prova di frequente un senso di colpa ingiustificato?
Incontra difficoltà nel provare piacere o sollievo in seguito a fatti positivi?
Ha riscontrato una decisa perdita di peso negli ultimi mesi?
SI NO
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Un gruppo di ricercatori dell’Univer-sità Campus Bio-medico di Roma guidato dal prof. Marcello D’Amelio, è arrivato a formulare una nuova ipotesi, che potrebbe spiegare l’o-rigine della malattia di Alzheimer. Abbiamo intervistato Marcello D’A-melio, professore di Neurofisiologia presso l’Università Campus Bio-me-dico, Direttore del Laboratorio di Neuroscienze Molecolari c/o IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma, dove dirige un team che studia le al-terazioni molecolari e funzionali che si verificano nella progressione delle malattie neurodegenerative.
COME È DEFINITA LA MALATTIA DI
ALZHEIMER?La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza, una condi-zione clinica, caratterizzata da perdi-ta di memoria e di altre abilità intel-lettuali, talmente grave da interferire con la vita quotidiana. La malattia di Alzheimer interessa il 60-80% dei casi di demenza.
QUALI SONO, SE DISPONIBILI, I
TRATTAMENTI PER LA MALATTIA? Ad oggi, la malattia di Alzheimer è incurabile, sebbene siano disponibili dei trattamenti, che agiscono su al-cuni sintomi non avendo effetto sul
decorso della malattia.
PERCHÉ, NONOSTANTE I MOLTI
STUDI E INVESTIMENTI IN RICER-
CA, NON SI HA A DISPOSIZIONE
UN QUALCHE TRATTAMENTO PER
LA MALATTIA?Il fatto che non si disponga di far-maci efficaci deriva dal fatto che non conosciamo la malattia e ancora meno le risposte del cervello ad un danno cronico.
COS’È CAMBIATO, DOPO LA SUA
RICERCA? Il nostro studio sperimentale ha identificato e caratterizzato un’area del cervello, che degenera preco-cemente nel corso della malattia.
Quest’area, che prende il nome di area tegmentale ventrale, risiede in una porzione piuttosto profonda del cervello ed è molto ricca di neuro-ni, che producono dopamina, una molecola che viene rilasciata in di-verse porzioni del cervello promuo-vendone il corretto funzionamento. La perdita di questi neuroni non consente il rilascio di dopamina in aree coinvolte nella memoria (ippo-campo) e nella motivazione (nucleo accubens). Questo mancato rilascio causa perdita di memoria e apatia, due segni clinici piuttosto importan-ti nelle prime fasi della malattia. Il fatto di aver individuato quest’area
12 | SPECIALE 2° E 3° ETÀ
Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza, un termine generale che si riferisce alla perdita di memoria e di altre abilità intellettuali talmente grave da interferire con la vita quotidiana.
Il morbo di Alzheimer rappresenta il 50-80% dei casi di demenza. Il massimo fattore di rischio conosciuto è rappresentato dall’aumentare dell’età: la maggior parte delle persone affette dal
morbo di Alzheimer hanno più di 65 anni.
ALZHEIMER:
SULLA MALATTIANUOVA IPOTESI
come una delle prime ad andare in-contro a morte ci apre a nuove inte-ressanti prospettive. Prima tra tutte, cercare di caratterizzare funzional-mente quest’area attraverso studi di neuroradiologia, attraverso tecniche che possano evidenziare un’alte-rata funzione di quest’area del cer-vello nelle fasi precoci di malattia. In secondo luogo, conoscere quali neuroni muoiono precocemente ci consentirà di direzionare i nostri studi, anche farmacologici, verso la protezione di quest’area del cervel-lo. Non trascurabile: sono le cono-scenze derivanti dalla descrizione di fattori ambientali che possono acce-lerare (fattori di rischio) o rallentare la morte dei neuroni di quest’area (fattori di protezione).
QUALI SONO LE CAUSA DI MALAT-
TIA?A questa domanda possiamo dare una risposta sommaria che deriva dall’epidemiologia, cioè dallo studio della distribuzione e della frequen-za della malattia nella popolazione. Possiamo, infatti, dire che solo il 5% dei casi è dovuto a forme eredo-fa-miliari, ma il restante 95% sono for-
me non-genetiche, dette anche for-me sporadiche. Le forme sporadiche sono associate ad una molteplicità di fattori ed il fattore di rischio mag-giore è l’età: la malattia di Alzheimer è una malattia, la cui incidenza au-menta con il crescere dell’età. Ma al-tri fattori sono altresì coinvolti, quali ad esempio, pregressi traumi cranici, ipertensione arteriosa, ipercoleste-rolemia e molti altri. È tuttavia bene sottolineare che si tratta di un’asso-ciazione e non di una causa. Oggi con questa nuova scoperta abbiamo una conoscenza in più per verificare come questi fattori di rischio possa-no agire promuovendo la malattia.
SPESSO SI PARLA DELLA RELA-
ZIONE POSITIVA TRA MALATTIA
DI ALZHEIMER E SPORT: QUAL
È IL SUO PUNTO DI VISTA ANCHE
SULLA BASE DEI NUOVI RISULTATI? Ecco, l’attività fisica come l’eserci-zio mentale sono definiti fattori di protezione. Anche in questo ambito abbiamo solo riscontri di tipo osser-vazionale, nel senso che sono stati seguiti, nel tempo, soggetti che pra-ticavano un’attività fisica e in questi è stata studiata l’incidenza di malat-
SPECIALE 2° E 3° ETÀ | 13
tia confrontata con altri soggetti che non facevano attività. Uno studio americano, ad esempio, ha preso in esame circa ventimila donne, tutte ex infermiere, seguite per 6 anni. Le donne con più di 1,5 ore settimanali di esercizio fisico, incluso il cammi-nare, rispetto a quelle con meno di 40 minuti, avevano una prestazio-ne cognitiva più alta e, nel tempo, dimostravano una minore perdita funzionale cognitiva. Questo è un tipico esempio di studio correlativo che, però, nulla ci dice sui mecca-nismi, che, associati all’attività fisica, ci proteggono dal deterioramento cognitivo.
QUALI SONO I TEMPI?Questa è una domanda davvero complessa. Siamo certi del fatto che la conoscenza della malattia è un requisito fondamentale per l’indivi-duazione di una qualsivoglia strate-gia terapeutica: oggi la malattia è un po’ meno misteriosa! Ci auguriamo che il resto del mondo scientifico si avvalga dei nostri risultati per rag-giungere il più velocemente possibi-le una terapia efficace.Luigi Cavalieri (Giornalista)
14 | FOCUS
Terminato il periodo delle va-canze, riprendere il ritmo della vita “ordinaria” può essere dif-
ficile. In questa delicata fase di pas-saggio dall’estate all’autunno può capitare di sentirsi stanchi, malin-conici e di cattivo umore. In genere le cause di queste condizioni sono di carattere sia fisico che psicologi-co. Qualora si sospettasse un qua-dro depressivo, è bene consultare il proprio medico. Invece, per i disturbi minori, il vostro farmacista di fiducia può aiutarvi a ritrovare vigore con rimedi naturali specifici: gli adatto-geni. Si definisce adattogeno una pianta o un prodotto, di origine ve-getale, che rafforza la nostra capaci-tà di adattamento e la nostra capaci-tà di reagire allo stress attraverso un
meccanismo d’azione mediato da ormoni, soprattutto il cortisolo, e dal sistema immunitario. Quello più fa-moso è il Ginseng, che contiene una serie di principi attivi, detti ginseno-sidi, ed è molto utilizzato, anche in primavera. Il Ginseng è in grado di fornirci tono ed energia, per affron-tare al meglio le giornate, senza che sia necessario aumentare le ore di riposo notturno. Un’altra pianta, molto conosciuta, è l’Eleuterococco, detto anche “Ginseng siberiano”, che ha proprietà molto simili al Ginseng ed una spiccata azione stimolante sulle difese immunitarie. Poi, ci sono alcune piante adattogene con una leggera componente antidepressiva: la Rodiola e la Griffonia. La Rodio-la, molto apprezzata dalle donne, è
All’inizio della stagione fredda spesso si manifestano sintomi di stanchezza fisica e mentale, accompagnati da umore “nero”. Si tratta di un normale fenomeno di adattamento che può essere superato con l’aiuto di alcune piante dette “adattogene”
FORZA
NATURADELLA
FOCUS | 15
da qualche tempo consigliata anche per combattere la fame nervosa. La Griffonia presenta, nella sua compo-sizione, una molecola molto simile all’ormone principalmente respon-sabile del buon umore (la serotoni-na) e, in virtù di questo, è in grado di produrre gli effetti positivi sull’or-ganismo. Infine c’è la Maca, pianta meno conosciuta, ma oggetto di attenti studi scientifici, che ha un’a-zione tonica specifica sul desiderio sessuale, spesso condizionato dal nostro stato emotivo. Gli adattogeni sono presenti in svariati integratori naturali, da assumere per via orale. In genere si tratta di capsule o com-presse, anche se non mancano altri tipi di formulazioni, come gli stick bevibili e le gocce orali. Questi rime-di sono spesso associati a vitamine, sali minerali e ricostituenti naturali come la Papaia fermentata e la Pap-pa reale. Essi sono presenti anche in alcuni integratori per sportivi come, ad esempio, il Guaranà e la Cola
(che contengono caffeina), ed in prodotti che aiutano a migliorare le performance mentali in periodi par-ticolarmente impegnativi, affiancati a piante come la Bacopa e il Ginkgo biloba. Perché il rimedio sia appro-priato, efficace e il suo utilizzo sicu-ro, è necessario chiedere informa-zioni precise al farmacista riguardo alla posologia (quanto assumerne e quando). Ad esempio, il Ginseng, l’Eleuterococco e la Maca vanno pre-si dopo la colazione, eventualmen-te dopo il pranzo, ma non la sera, poiché possono causare un lieve au-mento della pressione e, di conse-guenza, disturbare il sonno, mentre la Rodiola e la Griffonia funzionano meglio, se prese al mattino ed alla sera. Bisogna fare molta attenzione, poi, ai possibili effetti indesiderati, che possono essere dovuti ad un so-vradosaggio o essere il risultato del-le interazioni con farmaci o sostanze naturali, utilizzati in concomitanza. Ad esempio, se si è in cura con far-
maci antidepressivi, non si possono assumere adattogeni! Il trattamento con adattogeni non deve superare i trenta-quaranta giorni, ma può esse-re ripetuto, se necessario, due o tre volte l’anno. è doveroso sottolinea-re che non possono essere utilizzati nei bambini e nelle donne durante la gravidanza o l’allattamento. Non affidiamoci al “sentito dire” ed alle molteplici e presunte verità, che leggiamo sul web. Facciamo tesoro, invece, delle competenze specifiche dei professionisti della salute! Dr. Antonio Marinelli (Farmacista)
16 | SPECIALE BELLEZZA
Ci sono quelle del pensiero,del sorriso, dello stress o semplicemen-te dovute all’età... insomma le rughe non sono tutte uguali. Anche se lo scorrere del tempo è un denomina-tore comune, dobbiamo imparare a riconoscere la natura delle rughe del nostro viso per poter intervenire al meglio. La prima parte del viso a se-gnarsi è la fronte. Questo tipo di ruga può comparire anche nella pel-le più giovane, sebbene tendano a diventare permanenti dai 30 anni in su. Per trattarle, si consigliano oltre ai prodotti idratanti, cosmetici che
contengano ingredienti con effetto tensore come gli oligopeptidi, una frazione proteica, che spiana le ru-ghe mimando l’effetto della tossina botulinica. Il contorno occhi ha un derma molto delicato e sottile, privo di ghiandole sebace e con un film idrolipidico molto ridotto. Inoltre la zona è particolarmente soggetta allo stress meccanico della mimica facciale. Questo tipo di rughe d’e-spressione viene, in gergo, chiamato zampe di gallina. Il trattamento deve essere fatto con prodotti specifici, formule delicate ricche di acido ialu-ronico, collagene e gluconolattone. Importante è anche l’uso di antios-
sidanti dall’acido alfalipoico alla vi-tamina E, che stimolano i fibroblasti e proteggono dal photoaging. Quan-do la ruga diventa più evidente, è consigliato l’utilizzo di cosmetici ad azione simil-botox. Le rughe, che si allungano dal naso agli angoli della bocca (dette nasogenine), dipen-dono dalla conformazione naturale del viso, ma tendono a diventare più evidenti con gli anni, quando la cute perde la sua tonicità e la forza di gra-vità “spinge” verso il basso i tessuti. Per ridurre questo “scivolamento”, sono utili creme con effetto repulp a base di polidrossiacidi e di oligo-peptidi, che stimolano la produzione
Il primo passo per prevenire e combattere le rughe è quello di imparare a conoscerle. Ci sono quelle del pensiero, del sorriso o semplicemente quelle dell’età. Impariamo quali strategie utilizzare nelle diverse occasioni.
L’IDENTIKITDELLE RUGHE
SPECIALE BELLEZZA | 17
di collagene. A partire dai 40 anni le labbra tendono ad assottigliarsi. Le cause sono molteplici: dalla perdita di collagene e tessuto adiposo, ma anche per la scarsa tonicità dei mu-scoli, che circondano la zona labiale. Si formano in questo modo quelle antiestetiche linee verticali sopra il labbro superiore, il cosidetto codice a barre. Di giorno, anche in città, è consigliato l’uso di schermi solari elevati con attivi nutrienti come il burro di karitè. La sera un soin al retinolo stimola le fibre elastiche. Il codice scritto sulla cute può essere modificato con la giusta beauty rou-tine!Dr. Antonio Marinelli (Farmacista)
Il collagene è il maggior componente della pelle priva di
acqua (fino al 75%).
Il collagene per poter essere assorbito a livello dell’intestino
umano deve essere idrolizzato, cioè ridotto in piccole
molecole, di dimensioni opportune (circa 3,5 kDa). Una
volta assorbite queste molecole vengono trasportate con
il sangue nei vari tessuti, come la pelle, e qui legate tra di
loro a formare il nuovo collagene dove svolge la funzione
di sostegno e riempimento cutaneo.
Va ricordato che la perdita del collagene a livello cutaneo
inizia già a partire dai 30 anni e che l’assunzione
combinata con vitamina C aiuta il rinnovamento di questo
importante componente cutaneo.
18 | SPECIALE BAMBINO
IMPARIAMO
LA SCARLATTINAA CONOSCERE
La scalattina è una malattia esantematica e contagiosa che colpisce soprattutto i bambini fino ai 12 anni di età. Conosciamola meglio scoprendo i sintomi che la contraddistinguono, le complicazioni e i rimedi.
QUAL È LA CAUSA?
È dovuta ad un batterio, lo Strep-
tococco Beta-emolitico di gruppo
A (detto anche Streptococcus pyo-
genes), a differenza della maggior
parte delle malattie esantematiche,
come il morbillo e la rosolia, in cui
l’agente patogeno è un virus.
COME CI SI CONTAGIA?
Attraverso un contatto diretto con il
muco o la saliva del paziente infetto,
oppure con le goccioline respiratorie
emesse con la tosse, gli starnuti o an-
che semplicemente parlando. Il virus
penetra attraverso le mucose delle
vie respiratorie superiori. Il picco di
incidenza si verifica nel tardo autun-
no, in inverno ed in primavera. È rara
sotto i 2 anni di vita ed è più frequen-
te in età scolare.
DOPO QUANTO TEMPO
DAL CONTAGIO SI MANIFESTA?
In genere dopo 2-5 giorni compaio-
no i primi sintomi.
COME SI RICONOSCE?
Inizia in modo improvviso con feb-
bre (che spesso arriva a 39-40 °C),
brividi, cefalea, vomito, intenso mal
SPECIALE BAMBINO | 19
di gola, faringe molto arrossata. La
lingua si ricopre dapprima di una
patina bianca e poi, desquamando-
si, diventa di colore rosso fragola o
lampone. Entro 12-48 ore compare
la tipica eruzione cutanea (in termine
medico esantema), che inizia prima
all’inguine, alle ascelle ed al collo,
ma che si generalizza nell’arco di 24
ore. Spesso il viso appare di colore
rosso acceso tranne la zona del naso,
della bocca e del mento, che, con il
loro pallore, contrastano con l’arros-
samento del restante volto, dando
un caratteristico aspetto noto come
“maschera scarlattinosa”. Le manife-
stazioni cutanee hanno l’aspetto di
macule-papule, in altre parole appa-
iono come macchioline di colore ros-
so, lievemente rilevate al tatto, che si
scolorano alla pressione, di aspetto
puntiforme, senza tendenza a conflu-
ire tra loro. La pelle assume al tatto
un particolare aspetto ruvido, a carta
vetrata. L’esantema si attenua in 3-4
giorni, lasciando il posto ad una de-
squamazione in lamelle fini, che ini-
zia al volto e prosegue al tronco, alle
mani e ai piedi. Il decorso completo
della scarlattina si svolge solitamente
in una decina di giorni. La diagnosi
della malattia, oltre che con i sintomi,
viene confermata con un test rapido
su tampone faringeo, che la mag-
gior parte dei pediatri è in grado di
eseguire in ambulatorio. Con questo
esame si riesce ad avere in pochi mi-
nuti una conferma della diagnosi, in
modo da intraprendere una corretta
terapia.
QUALI SONO LE COMPLICAZIONI?
Nessuna, se la scarlattina viene cu-
rata con gli antibiotici specifici per lo
Streptococco Beta-emolitico di grup-
po A. In caso contrario può, in alcuni
casi, causare la malattia reumatica
(detto anche reumatismo articolare
acuto) e la glomerulonefrite acuta.
PER QUANTO TEMPO IL BAMBINO
È CONTAGIOSO?
Da 1-2 giorni prima dell’inizio dei
sintomi e per tutta la durata del-
la malattia, se non viene instaurata
un’adeguata terapia antibiotica. In
questo caso il bambino non è più
contagioso dopo 48 ore dall’inizio
dell’antibiotico.
COME SI CURA?
Con la terapia antibiotica. Il farmaco
da preferire è l’amoxicillina. Si som-
ministrano, inoltre, antifebbrili e si
cerca di idratare adeguatamente il
paziente.
COME SI PREVIENE?
L’unico sistema per evitare di con-
trarre la scarlattina è quello di tenere
lontano il bambino dalle persone già
contagiate.
QUANTO TEMPO SI DEVE STARE
ASSENTI DA SCUOLA?
La legge italiana prevede la riammis-
sione a scuola dopo due giorni dall’i-
nizio della terapia antibiotica.
LO SAPEVATE CHE ...?
La scarlattina si distingue dalle altre
malattie esantematiche per la pos-
sibilità di recidivare. Esistono, infatti,
vari ceppi di Streptococcus pyogenes
e solo alcuni di essi sono capaci di
produrre esotossine (fino ad ora ne
sono state identificate tre) in grado
di provocare la febbre e l’eruzione
cutanea, che caratterizzano la malat-
tia. La possibilità di venire a contatto
con ceppi differenti dello stesso bat-
terio spiega il motivo per cui è pos-
sibile ammalarsi più volte di scarlat-
tina. Inoltre, somministrando troppo
precocemente la terapia antibiotica
contro lo Streptococco Beta-emolitico
di gruppo A, si limita notevolmente
la durata del contatto tra il batterio e
l’organismo del paziente, cosicché la
reazione anticorpale risulta meno ef-
ficiente e, quindi, meno duratura nel
tempo. In caso di una faringo-tonsilli-
te, in cui si sospetta che l’agente ezio-
logico sia lo streptococco beta-emo-
litico di gruppo A, sarebbe perciò più
indicato attendere almeno 48 ore pri-
ma di instaurare la terapia antibiotica.Dr. Antonio Marinelli (Farmacista)
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