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PSICOINFANZIA di Laura Siri 93 TopSalute L’ARRIVO DI UN FRATELLINO O DI UNA SORELLINA DOVREBBE RAPPRESENTARE UN EVENTO SPECIALE MA SPESSO PURTROPPO PER UN BAMBINO PUÒ ESSERE UNESPERIENZA PIUTTOSTO TRAUMATICA Arriva un fratellino... come comportarsi?

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psicoinfanzia di Laura Siri

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L’arrivo di un frateLLino o di una soreLLina

dovrebbe rappresentare un evento speciaLe

ma spesso purtroppo per un bambino può

essere un’esperienza piuttosto traumatica

Arriva un fratellino...come comportarsi?

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all’improvviso di tutte le cure fin ad ora ricevute dal momento che automa-ticamente, arrivando in casa un bam-bino più piccolo, sarà lui “il grande”. In realtà, solo dopo i 3 anni il bam-bino è in grado di elaborare a livello “conscio” il fatto di non essere più, da un certo punto in poi, figlio unico. Per i bambini più piccoli (inferiori ai 2 anni), a causa dell’amnesia infantile, la percezione dell’arrivo di un fratellino non viene elaborata: il bambino cresce con l’impressione di aver sempre vis-suto con un/a fratello/sorella non ricor-dandosi del periodo precedente.

Quali sono le possibili reazio-ni del bambino più grande?Alcuni bambini accettano il neonato senza alcuna gelosia, con l’entusiasmo di avere un nuovo compagno di giochi.Tuttavia, nella maggior parte dei casi la perdita del “privilegio” di essere figlio unico comporta una naturale reazione di ostilità. Non si tratta di rabbia nei confronti del “rivale” ma piuttosto di una richiesta di rassicu-razione rispetto alla paura di essere dimenticato o rifiutato dai genitori.

Alcuni bambini possono presentare in concomitanza alla nascita del fratel-lino o della sorellina atteggiamenti regressivi come succhiare il pollice, tornare a bagnare il letto (enuresi), sporcarsi le mutandine con le feci (encopresi), pretendere di dormi-re nel lettone (cosleeping) o bere il latte dal biberon. Questi sono chiari messaggi con cui il primogenito rifiu-ta il ruolo di “grande” nel tentativo di rimanere “piccolo” per godere di at-tenzioni e cure da parte dei genitori.In altri casi vi sono reazioni di vera e propria aggressività agita (allontanare o picchiare il fratellino) o verbalizza-ta (“il fratellino è brutto…portiamolo via…regaliamolo ad un’altra persona”).Alcuni bambini, seppur non manifesti-no la gelosia apertamente, possono pre-sentare alcuni sintomi “spia” di queste tensioni: mal di pancia, mal di testa, insonnia, incubi notturni, inappetenza, balbuzie o tic. Altri, nel momento in cui i genitori sono intenti ad accudire il neonato, possono avere compor-tamenti negativi (rompere qualcosa, combinare un guaio, fare i capricci…) finalizzati ad attirare l’attenzione.

Qual è il modo migliore per comu-nicare al nostro bimbo che a breve arriverà un fratellino o una sorel-lina? Sarà geloso? Come spiegargli che da questo momento cresceran-no insieme? Questi sono i quesiti che più frequentemente ricorrono nei pensieri dei genitori di fronte ad un “nuovo/a arrivato/a”.

Cosa succede quando nasce un altro figlio?L’arrivo di un fratellino comporta un inevitabile cambiamento nella routine familiare generando nei genitori una serie di domande sul come e quando comunicare la “lieta notizia” a chi fino a quel momento godeva del pri-vilegio di essere unicogenito. Il primogenito infatti ha vissuto nella certezza, come in una sorta di ego-centrismo infantile, di essere l’unico oggetto d’amore dei genitori e dei nonni, l’unico bambino intorno a cui ruotavano le attenzione degli altri membri della famiglia. In quest’ottica, anche di fronte alla sola notizia dell’arrivo di un fratelli-no, il primogenito si sente defraudato

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Come prevenire la gelosia?È bene annunciare il nuovo arrivo solo nel momento in cui la gravidan-za diventa evidente, spiegando che il fratellino si trova nella pancia e che dovrà crescere ancora un po’ e poi sarà pronto ad uscire. Potete comprare anche un libro illustrato, che, in modo adeguato all’età, spieghi come nasce un fratel-lino. Se possibile, frequentate coppie di amici che abbiano un neonato op-pure fategli vedere le sue foto quan-do era più piccolo.Durante la gravidanza è bene coinvol-gere il bambino facendogli stabilire i primi contatti con il fratellino: fate in modo che gli parli avvicinandosi al pancione, che proponga il nome che più gli piacerebbe e che vi aiuti ad arredare la camera del fratellino in modo tale da metabolizzare poco alla volta il nuovo arrivo.Spiegategli anticipatamente che la mamma dovrà, per far nascere il fra-tellino, andare in ospedale per qualche giorno ma che papà e nonni rimarran-no con lui; quando sarete all’ospedale consentitegli di venirvi a trovare e chiamatelo tutti i giorni al telefono in modo che non si senta abbandonato.Al ritorno a casa con il fratellino fate in modo che il bambino più grande parte-cipi alla festa aprendo i regali e rice-vendone lui stesso da parenti e amici. Appena vi è possibile affidate il bambi-no piccolo a qualche familiare in modo da dedicare tempo, attenzioni e coccole al più grande. Fate in modo che prenda confidenza con il neonato toccandolo o prendendolo in braccio, rigorosamente sotto il vostro controllo. Fatevi aiutare quando gli farete il bagnetto, al cambio o al momento di preparare la pappa.

GeloSia: quando rivolgersi al neuropsichiatra infantile?

1 Quando il bambino manifesta una marcata aggressività nei confronti del fratellino

2 Quando il bambino diventa apatico, introverso o disinteressato nei confronti

dell’ambiente circostante

3 Quando il bambino lamenta mal di pancia o mal di testa, rifiuta il cibo, non dorme di notte

o viene risvegliato da frequenti incubi notturni

4 Quando gli atteggiamenti regressivi (bagnare il letto, dormire solo nel lettone, balbettare…)

non cessano nell’arco di 5-6 mesi

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Mentre allattate il neonato, dedica-te attenzioni anche al grande rac-contandogli per esempio una favola o decidendo insieme cosa fare nelle ore successive in modo che non si senta escluso dalle attenzioni della mamma.Di fronte ad eventuali atteggiamen-ti regressivi (bagnare il letto, riuti-lizzare ciuccio o biberon, iniziare a balbettare…) siate comprensivi ed evitate di colpevolizzarlo poiché peggiorerebbe la situazione. Questi atteggiamenti infatti nella maggior parte dei casi sono transito-ri, e scompaiono spontaneamente.

Davanti invece a comportamenti fran-camente aggressivi intervenite con fer-mezza, sgridandolo ed esprimendogli apertamente il vostro disappunto. È comunque meglio essere sempre pru-denti evitando di lasciare il bambino più grande solo con il fratellino.Se avvertite da parte del primogeni-to tensione e nervosismo, invitatelo a parlarne verbalizzando cosa lo preoc-cupa o lo infastidisce; può essere utile ricorrere al disegno o alle bambole per far in modo che il bambino, che ancora non parla bene, possa esprime-re i propri sentimenti. Alcuni bambini in cui il sentimento

della gelosia è molto acceso, alla ri-chiesta di disegnare la loro famiglia, non disegnano il fratello (negazione), lo disegnano lontano dai genitori o con il volto coperto da scarabocchi. Altri, in cui prevale l’insicurezza e la paura di aver perso l’amore dei geni-tori a causa dell’arrivo del fratellino, non disegnano se stessi o si disegna-no in secondo piano rispetto agli altri membri della famiglia. Infine è bene evitare di far coincidere l’inserimento del primogenito alla scuola materna con la nascita del piccolo: il grande si sentirebbe dop-piamente punito e messo da parte.