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r ealizzazioni 62 giugno 2009 Il tema degli investimenti degli Enti Locali in strutture più efficienti e più efficaci, in mancanza di risorse aggiuntive, ha assunto maggior rilevanza da quando il costo del petrolio, e quindi dell’energia elettrica, è salito in maniera rilevante e tale da pesare sui bilanci dei Comuni in modo significativo. Il pressante interesse a ridurre le fonti di inquinamento atmosferico ha determinato una situazione per la quale le Amministrazioni Locali ritengono che si debba intervenire rapidamente, ma non hanno competenze e risorse per poterlo fare. In questo quadro, l’Authority per l’Energia Elettrica e il Gas, ha adottato una serie di provvedimenti attuativi dei Decreti di Minindustria del 2004 riguardanti i cosiddetti Certificati Bianchi, che hanno contribuito in maniera decisa a pubblicizzare l’attività di società, denominate Esco, il cui fine sociale è la realizzazione e la gestione di impianti energeticamente efficienti, incluso il finanziamento dell’opera. In pratica le Esco realizzano con fondi propri gli investimenti, e vengono remunerate con un canone annuo fisso per tutta la durata del contratto, di solito dai 10 ai 20 anni. Il vantaggio dell’operazione per l’Ente Locale è che il tutto avviene a spesa corrente costante, in quanto la Esco ricava la propria remunerazione dai risparmi, sia gestionali che energetici, conseguiti a fronte dell’investimento. In pratica il Comune continua ad avere lo stesso costo annuale, L’impianto di pubblica illuminazione del Comune di Casciago è stato oggetto di un importante opera di rinnovamento mirato a ottenere una maggiore efficienza A cura della redazione Illuminazione pubblica sotto controllo Un importante investimento in tecnologia 1

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realizzazioni

62 giugno 2009

Il tema degli investimenti degli Enti Locali in strutture più efficienti e più

efficaci, in mancanza di risorse aggiuntive, ha assunto maggior rilevanza da quando

il costo del petrolio, e quindi dell’energia elettrica, è salito in maniera rilevante e tale

da pesare sui bilanci dei Comuni in modo significativo. Il pressante interesse a ridurre

le fonti di inquinamento atmosferico ha determinato una situazione per la quale le

Amministrazioni Locali ritengono che si debba intervenire rapidamente, ma non hanno

competenze e risorse per poterlo fare. In questo quadro, l’Authority per l’Energia Elettrica

e il Gas, ha adottato una serie di provvedimenti attuativi dei Decreti di Minindustria del

2004 riguardanti i cosiddetti Certificati Bianchi, che hanno contribuito in maniera decisa

a pubblicizzare l’attività di società, denominate Esco, il cui fine sociale è la realizzazione e

la gestione di impianti energeticamente efficienti, incluso il finanziamento dell’opera. In

pratica le Esco realizzano con fondi propri gli investimenti, e vengono remunerate con un

canone annuo fisso per tutta la durata del contratto, di solito dai 10 ai 20 anni. Il vantaggio

dell’operazione per l’Ente Locale è che il tutto avviene a spesa corrente costante, in quanto

la Esco ricava la propria remunerazione dai risparmi, sia gestionali che energetici, conseguiti

a fronte dell’investimento. In pratica il Comune continua ad avere lo stesso costo annuale,

L’impianto di pubblica illuminazione

del Comune di Casciago è stato

oggetto di un importante opera di

rinnovamento mirato a ottenere una

maggiore efficienza

A cura della redazione

Illuminazione pubblica sotto controllo

Un importante investimento in tecnologia

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ma beneficia di un investimento fatto dalla

Esco che avrebbe dovuto in ogni caso

sostenere per inefficienza, obsolescenza,

adeguamento normativo.

Nel caso del Comune di Casciago (VA),

era nata la necessità di rifare un impianto

obsoleto, ma il Comune non disponeva

dei fondi necessari. Si è allora rivolto a una

Esco – MA Group di Cremona – che ha

realizzato l’impianto dotandolo delle più

recenti ed efficienti tecnologie.

Le tecnologie disponibili

Oggi un impianto di pubblica illuminazione

può essere reso efficiente adottando

tecnologie adeguate, quali:

• utilizzo di apparecchi di illuminazione

con ottiche performanti, tali da indirizzare

il flusso luminoso emesso dalla lampada là

dove serve, evitando di disperderlo verso

l’alto o fuori dalla sede stradale;

• utilizzo di componenti ausiliari di

lampada di qualità. In alternativa reattori

magnetici a basse perdite oppure reattori

elettronici;

• utilizzo di componenti per la

stabilizzazione e la riduzione del flusso

luminoso nelle ore di minor traffico.

In alternativa reattori biregime oppure

regolatori di flusso luminoso oppure

reattori elettronici dimmerabili.

I reattori elettronici dimmerabili

La lampada a scarica è un componente

complesso, che, dall’accensione alla

fase di piena emissione, necessita di

accorgimenti per il suo funzionamento

ottimale. Innanzitutto deve essere accesa

tramite impulsi a elevata tensione (2000

V), ad arco innescato bisogna stabilizzarlo,

successivamente controllare l’arco e la

potenza assorbita. Un gruppo di ausiliari

tradizionale (reattore magnetico +

accenditore + condensatore di rifasamento)

assolve a questi compiti in maniera

completa, ma non ottimale. L’accenditore

di solito non è in grado di capire se ci sono

1 L’impianto di illuminazione stradale di Casciago, in provincia di Varese2 Il reattore elettronico dimmerabile modello EB di Reverberi Enetec3 Esempio di configurazione di sistema di telecontrollo integrato

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fenomeni che non fanno accendere la

lampada e potrebbe continuare a provare

di innescarla. Il condensatore subisce

un degrado nel tempo e dopo qualche

anno il fattore di potenza del gruppo non

è più unitario, ma tende a decrescere

progressivamente. Il reattore magnetico

ha perdite che possono andare dal 7%

nel caso di lampade di potenza elevata

(400 W), al 20% nel caso di lampade da

70 W. Un solo componente, il reattore

elettronico dimmerabile, può sostituire i

tre componenti e fornire alcuni vantaggi

addizionali:

• livello di perdite che scendono al 10%

nel caso di lampada 70 W e decrescono

fino al 6% per lampade da 400 W;

• cicli di impulsi di accensione che

salvaguardano la lampada;

• costanza del fattore di potenza nel

tempo, fino a fine della vita utile a 0,99;

• stabilizzazione della tensione e della

potenza in uscita, al valore nominale, per

allungare la durata della lampada;

• dimmerabilità fino al 50% della potenza;

• set di protezioni integrate (max e min

tensione, temperatura, cycling, cto cto e

molte altre);

• allungamento della durata, se la

frequenza di uscita del reattore è bassa,

meno di 100 Hz: la soluzioni ad alta

frequenza possono far entrare in risonanza

la lampada. Questo tipo di tecnologia, la

più energeticamente efficiente presente

sul mercato, oggi ha tre importanti

condizionamenti:

• l’apparecchio di illuminazione deve

garantire uno smaltimento del calore

adeguato, perché la temperatura di

funzionamento del reattore elettronico è

di qualche decina di gradi più bassa del

corrispondente magnetico. Pertanto è

spesso necessario verificare termicamente

il comportamento, che può risultare critico

per applicazioni oltre i 100 W;

• la vita attesa, in condizioni termiche

ottimali, non supera i 10/12 anni, un buon

reattore magnetico spesso dura il doppio;

• il costo elevato.

Inoltre il reattore elettronico dimmerabile,

se si vuole ottenere un risparmio energetico

significativo in relazione al suo costo,

Nel caso dell’illuminazione stradale,

dove i dati da scambiare sono pochi e

non è importante la velocità di trasmis-

sione, ma piuttosto l’economicità della

stessa, per il monitoraggio del singolo

punto luce si preferisce da tempo usare

le onde convogliate. Ogni palo viene

dotato di un ricetrasmettitore a onde

convogliate che, quando interrogato,

fornisce i suoi dati di funzionamen-

to: lampada accesa spenta, corrente,

tensione, fattore di potenza, ed altri

parametri. Il modulo posto nel quadro

di comando riceve e memorizza questi

dati e può inviarli, su richiesta, al cen-

tro di controllo.

MONITORAGGIO TRAMITE ONDE CONVOGLIATE

4 Il software Maestro consente la gestione delle anagrafiche degli impianti, di mappe interattive, di telecontrollo degli impianti, capace di gestire realizzazioni complesse in quanto basato sul potente database SQL5 La gestione dei singoli punti luce è basata su due componenti: LPM, Lighting Point Manager, da installare nel quadro di comando e il cosiddetto Modulo Palo, nelle due versioni LPS e LPC

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deve essere comandato. Si sono visti,

negli anni passati, impianti realizzati con

reattori elettronici dimmerabili che vanno

in riduzione di potenza con un ritardo fisso

rispetto all’ora di accensione dell’impianto,

che varia sensibilmente durante l’anno.

Quindi questo tipo di soluzione riduce

il flusso luminoso a orari variabili

durante l’anno e questo non rispetta le

normative, sia la UNI 11248, che le varie

leggi sull’inquinamento luminoso, che

richiedono o rendono possibile la riduzione

solo a ben precise condizioni.

Un esempio di reattore elettronico

dimmerabile, disponibile nelle potenze da

50 W a 250 W, è il modello EB di Reverberi

Enetec srl

Per rispettare le normative il reattore

elettronico dimmerabile deve essere

dotato di un dispositivo che ne comandi

la riduzione di potenza a un orario

prestabilito. Questo normalmente viene

fatto con moduli palo, ovvero con

dispositivi a onde convogliate che sono

anche in grado di controllare il corretto

funzionamento della lampada.

Il controllo del singolo punto luce

Oggi è possibile monitorare da remoto

il funzionamento del singolo punto

luce tramite la tecnologia delle Onde

Convogliate. Si tratta di segnali che

viaggiano sugli stessi cavi che portano

energia, ma a frequenza molto diversa,

comporta il vantaggio di non dover

installare cavi aggiuntivi. In effetti un

doppino può consentire il dialogo di n

punti luce, se utilizzato come supporto

fisico per la connessione come bus dati.

Ma i costi di installazione e manutenzione

elevati e le basse distanze in grado di

coprire senza ripetitori, ne limitano

l’impiego a poche realizzazioni dove

il flusso di dati è significativo, come

per esempio nel caso di scenografie di

monumenti. Nel caso dell’illuminazione

stradale, dove i dati da scambiare sono

pochi e non è importante la velocità di

trasmissione, ma piuttosto l’economicità

della stessa, si preferisce da tempo usare le

onde convogliate. Ogni palo viene dotato

di un ricetrasmettitore a onde convogliate

che, quando interrogato, fornisce i suoi

dati di funzionamento: lampada accesa

spenta, corrente, tensione, fattore di

potenza, ed altri parametri. Il modulo posto

nel quadro di comando riceve e memorizza

questi dati e può inviarli, su richiesta, al

centro di controllo. Il modulo palo può

essere equipaggiato di diversi dispositivi:

un relè che comandi l’accensione e lo

spegnimento in remoto della lampada, un

reattore biregime che viene comandato

in riduzione, un vero e proprio dimmer o

un reattore elettronico dimmerabile. Oggi

la tecnologia è divenuta affidabile e, in

funzione dei bisogni, si può decidere se

effettuare il solo monitoraggio dei punti

luce e invece regolare centralmente il

livello di flusso luminoso, oppure avere

la possibilità di variare il flusso di ogni

lampada in maniera indipendente.

Reverberi Enetec, nella propria gamma

di prodotti Opera per la telegestione del

punto luce, dispone di tutte le soluzioni

enunciate.

Una volta resi disponibili questi dati,

bisogna elaborarli. A Casciago, sia presso

il comune, che presso la sede di MA

Group, è installato uno dei più potenti

software di telegestione, Maestro.

Disponibile sia in configurazione client-

server che per computer isolato, nonché

per consultazione via web, basato su

piattaforma Scada Movicon X e sul

potentissimo database SQL, Maestro

consente la gestione sia delle anagrafiche

dei punti luce, sia il telecontrollo, la

gestione degli allarmi e delle misure.

La soluzione adottata

Dal 2003 Reverberi Enetec ha unificato in

un unico e versatile sistema tutta la vasta

gamma di prodotti per il telecontrollo. In

occasione del lancio del nuovo software

Maestro, ha creato la gamma Opera, con

soluzioni complete e all’avanguardia per

il telecontrollo degli impianti di pubblica

illuminazione. Oltre al software Maestro,

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realizzazioni

potentissimo database per la gestione

delle anagrafiche degli impianti, di mappe

interattive, di telecontrollo degli impianti,

capace di gestire realizzazioni complesse

in quanto basato sul potente database

SQL, la gamma comprende: moduli per

il telecontrollo dei quadri di comando,

moduli per espandere il numero di ingressi

ed uscite digitali ed analogiche gestibili,

moduli per la gestione dei punti luce,

accessori per il telecontrollo degli impianti.e

dei regolatori. La gestione dei singoli punti

luce è basata su due componenti: LPM,

Lighting Point Manager, da installare nel

quadro di comando e il cosiddetto Modulo

Palo, nelle due versioni LPS e LPC:

- LPS, Lighting Point Sentinel, è la versione

del modulo palo che effettua la sola

sorveglianza, cioè legge i valori di tensione,

corrente di lampada, fattore di potenza,

tempo di funzionamento e tempo di

funzionamento sull’ora e li trasmette al

LPM;

- LPC, Lighitng Point Controller, ha le stesse

funzioni di LPS, ma in più offre la possibilità

di accendere e spegnere la lampada

Inoltre esiste la possibilità di aggiungere

alle funzioni di LPC anche quelle di

dimmerazione del singolo punto luce,

tramite dimmer, biregime o reattore

elettronico dimmerabile EB. In questo

modo è possibile dimmerare in modo

continuo e puntuale il singolo punto luce,

consentendo al progettista la possibilità di

valorizzare o meno alcuni punti rispetto ad

altri e di effettuare cambi di scenari.

È importante a questo punto evidenziare

che, rispetto ad altri sistemi simili, i prodotti

Opera si caratterizzano per la capacità di

trasmettere una misura al proprio gestore

LPM, e non solamente uno stato. Di

solito vengono programmati per eseguire

tre misure per notte. Queste vengono

trasmesse al LPM tramite onde convogliate

e senza necessità di cavi aggiuntivi per il

trasporto dei segnali sulla rete elettrica.

LPM memorizza mediamente fino ad 8

giorni di misure.

Quindi per ogni lampada sono disponibili,

per ogni notte, tre campioni per ognuna

delle misure effettuate: tensione sul

palo, corrente di lampada, fattore di

potenza, tempo di funzionamento e

tempo di funzionamento sull’ora. Se il

tempo di funzionamento della lampada

è una misura intuitiva, ma necessaria per

stabilire da quanto tempo quella lampada

sta lavorando e quindi per pianificare la

manutenzione programmata, il tempo

di funzionamento sull’ora necessita di

una spiegazione. È in percentuale quanto

tempo la lampada è stata accesa in un’ora.

È noto che le lampade SAP al termine della

loro vita inizino a mostrare fenomeni di

cycling: spegnimento, raffreddamento,

riaccensione, riscaldamento, spegnimento.

In questa fase, se si misura quanto

la lampada sta accesa in un’ora di

alimentazione, si ha un indicatore

importante di termine di vita utile della

stessa e quindi un importante anticipatore

dell’evento non pianificato: lo spegnimento

totale.

È proprio grazie alla possibilità di

approntare un sistema unico, capace di

controllare, monitorare sia regolatori, che

moduli palo, che si è potuto realizzare un

sistema totalmente integrato.

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6 I quadri di alimentazione sono dotati di moduli LPM, LPMx, DAC e modem GSM per la comunicazione con il centro di controllo

Nella realizzazione di Casciago sono stati

installati i seguenti componenti:

- circa 100 di corpi illuminanti della società

Ghisamestieri, particolarmente adatti allo

scopo dal punto di vista estetico e capaci di

smaltire efficacemente il calore;

- 76 moduli palo LPC,per il controllo ed il

comando del singolo punto luce;

- 20 reattori elettronici dimmerabile EB70

e 56 EB100;

- 3 quadri di alimentazione dotati di moduli

LPM, LPMx, DAC e modem GSM per la comu-

nicazione con il centro di controllo

- 1 software Maestro Professional

LA FORNITURA PER L’IMPIANTO DI CASCIAGO

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