08 GIUGNO  · Un’idea di giustizia che va a minare le già risibili conquiste di civiltà...

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L’EDITORIALE DEL DIRETTOREConfusi come uncamaleonte in unavasca di smarties

Devono decidere: o carne o pesce. Nel contrattoper il “governo del cambiamento” di M5S e Lega,da un lato si prova a "rispondere al problema delsovraffollamento degli istituti penitenziari con unpiano per l’edilizia penitenziaria", dall’altro si parladi una ripenalizzazione dei reati lievi, come adesempio furti e scippi. Quindi, se la matematicanon è un’opinione, il sovraffollamento, almeno inun primo momento, dovrebbe aumentare. I dueleader, nel redigere il contratto, avranno pensato diaccontentarsi a vicenda e sono giunti a una… con-fusione. Viene, poi, invocata a gran voce la certezza dellapena, viene detto addio alla "sorveglianza dinami-ca" nelle carceri (che sostanzialmente significa tene-re tutti chiusi in cella 22 ore su 24), mentre le penealternative sono viste come gentili e imperdonabiliconcessioni alle persone detenute (se pensiamo cheoggi ogni detenuto costa 137 euro al giorno e appe-na 95 centesimi sono destinati alla rieducazione, digentile concessione vedo ben poco). Si prevede,inoltre, una “revisione sistematica e organica ditutte le misure premiali”, introdotte nel 1986 con lalegge Gozzini, nata con l'intento di valorizzare l'a-spetto rieducativo della carcerazione rispetto aquello punitivo, in linea con l’art.27 dellaCostituzione, che vieta una pena detentiva in viola-zione dei diritti umani. Ciliegina sulla torta, la revi-sione delle “linee guida sul cd. 41-bis così da ottene-re un effettivo rigore nel funzionamento del regimedel carcere duro". Tradotto: quel girone infernale,che negli anni crea mostri vegetali, sarà ulterior-mente avvolto dalle fiamme. Chiara è, dunque, l’impronta forcaiola e giustiziali-sta del contratto gialloverde: pene schiacciate sulsolo uso del carcere, considerato mera discaricasociale, e al bando ogni misura alternativa alladetenzione e riabilitativa, tanto ciò che importa nonè dare giustizia alle vittime ma giustiziare il colpe-vole!Un’idea di giustizia che va a minare le già risibiliconquiste di civiltà ottenute in questo ambito nelnostro Paese. Un allarmante arretramento che, trale altre cose, si propone di abrogare la cosiddettanorma “Consolo” con cui oggi viene consentito achi è sottoposto a regime di 41-bis di poter averecolloqui con i propri familiari e abbracciare i proprifigli, mogli, padri, madri e nipoti (proibire unabbraccio servirà a sconfiggere la mafia?).Conformemente all’ideologia oscurantista e reazio-naria fin qui emersa, nel contratto non si fa accen-no a quelle che sono le ombre del sistema carcera-rio italiano, una tra tutte le “celle zero”, le celle delsopruso, dell’abuso di potere, della sospensione deidiritti, in cui detenuti di tutte le età vengono vessatida guardie penitenziarie. Nessun riferimento nep-pure alle vere e proprie torture subite dai detenutinelle carceri italiane, che sono valse all'Italia la con-danna della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.Ma sì, chi se ne frega dell’Europa. Noi siamol’Italia. “Lo Stato siamo noi” – come ha proclama-to Luigi “Re Sole” Di Maio.

IN BREVE

LIDIA ZITARA

Oggi le benedizioni non vengonopiù dal papa o dai santi, né daglialti prelati, ma da chi gestisce leeconomie internazionali. All’albadel nuovo governo, AngelaMerkel rilascia un’intervista aFAZ, un giornale tedesco, in cui sidice pronta a tendere una mano algoverno italiano. “Roma va rispet-tata”, queste le sue parole. E cosìabbiamo la conferma che questogoverno piace all’Europa, come in

un quadro di David la cancelliera tedesca deponeuna corona sulle teste di Salvini e Di Maio. Da perfetta diplomatica, Merkel cita Roma e nonMilano, che è la vera capitale d’Italia, per diktat eco-nomici, politici, sociali. Roma è solo una “grande bel-lezza” da sfoggiare di fronte ai turisti, a cui neancheil cinema della frangia pseudo-sinistrorsa del PD èriuscito a ridare la perduta dignità di capitale. È a Milano la “centrale” da cui la Germania mano-vra l’Italia, è Milano che ci ha resi proni alla finanzaeuropeista volta alla creazione di compiacenti colo-nie della Germania, di cui il Sud è “subcolonia”.Colonizzati due volte, dai Savoia prima e dai tedeschidopo, e ancora incapaci di renderci conto di quanticalci in culo ci hanno dato e quanti ce ne saranno infuturo. Napoli ha tirato avanti come un mulo alla frusta, ope-rosa e riottosa, mai innamorata dei suoi padroni,troppo enorme per essere contenuta e compressa.Ma Napoli non fa nulla per noi, per chi non è napo-letano, per quelli che sono “chell ‘e fora”. Be’, caraNapoli Capitale, per quanto mi riguarda ti puoi fareingoiare dal vulcano, esattamente come ti augurano ituoi conquistatori, tanto so che se anche in Calabriaci fosse un vulcano attivo come il Vesuvio, saresti laprima a fare le macumbe perché erutti lava e lapillifino a coprirci tutti di silicio liquido e farci affondarenell’acqua del mare, più a fondo di Atlantide. Perché tu ci odi, cara Napoli, tu che dovevi esseresimbolo, orgoglio e bandiera per tutto il Sud. E vattene affanculo. Affanculo anche la Puglia, che nei nostri confron-ti ha un odio più mirato, più aspro, perchépiù povera, perché più simile allaCalabria in disgrazia e miseria.Si sa: si odia più facilmen-te chi è più al tuolivello, nong l i

i r r a g -giungibili. Cara

Puglia, tu che con Vendolahai ottenuto prebende sulle caciotte

internescional, con le ciliegie e il tonno rosso chevendi ai giapponesi e stai scassando un’intera ecolo-gia con un sistema di produzione agricola ultrapom-pato, sappi che pure tu finirai col culo per terra, e cheMilano sa odiare molto meglio di te: Milano odia daprofessionista.

E cara Sicilia, tu che per avidità hai scassato il Regnodi Napoli, e il titolo di regione a statuto speciale te losei fatto dare da un bel pezzo, e fattela questa indi-pendenza! Non la vuoi? E allora non rompere. Tantocon Catania ormai hai fatto le scarpe a Mezzo medi-terraneo, stai bene da sola. Ci odi peggio di Milano,dei pugliesi e dei napoletani messi assieme. Allora sai che ti dico, caro “Sud”? Io non ti difendopiù, non te lo meriti, perché non sei dalla mia parte.Se è vero che gli italiani non sono mai esistiti, è anco-ra più vero che non è mai esistito un Sud coeso, capa-ce di sacrificare qualcosa per i diritti dei propri vicini.Qui invece è un accoltellamento continuo, del piùdebole, che siamo noi. E io vi saluterei tanto volentieri cari “compatrioti”del mio Stivale, chiederei anche voi il dazio per pas-sare sulle mie scarpe, esattamente come lo chiedereiai Milanesi, e poi vorrei vedervi venire a mangiarenella mia mano. Perché c’è una grande verità: c’è unsolo posto al centro del Mar Mediterraneo, che nonè un’isola, e quello è la Calabria. Rotte aeree, milita-ri, commerciali, turistiche, rotte navali, porti, transiti;tutto ci attraversa. Che fine fa dopo spesso non losappiamo, perché i soldi non passano dalle nostremani, semmai arrivano a Milano, ma noi ci teniamolo scorno e gli sputi dell’intero paese. Europa (leggi: Germania) e Stati Uniti hanno scate-nato guerre in Medioriente per poter controllare laRussia da questo lato e avere manodopera a bassocosto. I giovani neri che vengono a lavorare inCalabria e muoiono raccogliendo pomodori, ce liavete voi sulla coscienza: tu, Milano, tu Merkel, tuAmerica. Facciamo presto presto a scoprirlo: dovesono radicate le aziende per cui lavorano questi gio-vani schiavi? Non certo a Rosarno, non è lì la loropartita IVA, magari a Rovigo. A Rosarno si recluta-no i kapò, ché quelli è facile reclutarli ovunque, ma isoldi non finiscono nelle tasche della Calabria, fini-scono al Nord. Noi mettiamo il territorio a disposi-

zione di un colonizzatoreche fa lavorare in condi-zioni di schiavitù neri ebianchi, i pomodori natidalla nostra terra ven-gono poi lavorati daaziende del Nord, daimpiegati italiani,regolari, e vendutial Sud. A noi zerosoldi per i pomo-dori, che dobbia-mo ricompraredal Nord che sitiene purel’IVA su unp r odo t t onato qui, el’infamiadi avereammaz-z a t opoveragente. Triplocalcio

in culo conrovesciata finale.

Vi sta bene, cari calabresi miei? Eallora zitti e muti, quando vi sputanoguardate basso, quando a Milano affig-gono i cartelli razzisti non fate scenatesui social, e quando vi dicono che sieteschiavisti annuite. Ma annuite ancordi più, con convinzione, quando viprendono in giro che siete cazzoni. E saluti.

www.larivieraonline.com R08 GIUGNO- 02 la vetrinaMentre Milano ci ha resi proni alla finanza europeista volta allacreazione di compiacenti coloniedella Germania, di cui il Sud è“subcolonia”, noi meridionali cimostriamo sempre meno coesi ecapaci di sacrificare qualcosa per

i diritti dei nostri vicini.

Fuori dall’Italia,fuori dall’Europa,fuori dal Sud“Sai che ti dico, caro

Sud? Io non tidifendo più, non te

lo meriti, perché nonsei dalla mia parte.Se è vero che gliitaliani non sono

mai esistiti, al Sud,invece, è un

accoltellamentocontinuo, del piùdebole, che siamo

noi calabresi”.

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www.larivieraonline.com Rattualità

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ROCCELLA JONICA

LA RIFLESSIONE

Unariconciliazionetra la politica ei cittadini puòavvenire se laresponsabilità

si impadronisce di rappresen-

tanze erappresentati.

Dobbiamometterci difronte alle

ragioni veredella crisi, non

di fronte a quellepresunte.

Il 15 e 16 giugno, a Roccella Jonica, si terrà il Convegno Nazionale “Economisti e giuristi insieme”,un incontro promosso dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dell’Ordine degli avvo-cati, che avrà per protagonisti i professionisti di Locri e della Locride, impegnati a confrontarsi suidee e proposte per la crescita sociale ed economica del paese. La collaborazione tra i due Ordini,cha da vita oggi a questo incontro formativo, permetterà ai partecipanti di confrontarsi sull’evolu-zione delle rispettive professioni, analizzando come l’avvento delle nuove tecnologie abbia cambia-to il modo di esercitare e come possano contribuire allo sviluppo di un’area economicamente in dif-ficoltà come quella della Locride.

Uno dei primi atti amministrativi siglati dall’Amministrazione Fuda è stata la richiesta di consegna a titologratuito del Lungomare della Palme al Comune di Siderno. Il waterfront cittadino, infatti, di proprietà delDemanio Pubblico, comportava per la sua fruizione il pagamento annuale di un canone oneroso per lacomunità sidernese. Grazie allo svolgimento delle pratiche ai sensi del codice della navigazione, l’Ufficiodemanio del Comune di Siderno ha svolto tutte le procedure necessarie consegnando la richiesta già in data14 dicembre 2015. A due anni e mezzo di distanza il Lungomare è stato finalmente consegnato a titolo gra-tuito al Comune di Siderno dal capitano Pietro Alfano, che potrà così evitare il pagamento dei canoni dema-niali marittimi ottenendo al contempo la proprietà esclusiva della passeggiata panoramica.

FRANCO CRINÒ

Ci sono quei versi di Fabrizio DeAndrè in Amico fragile “Lo sa cheio ho perduto due figli” “Signoralei è una donna piuttosto distrat-ta”. E quel siparietto meno tragicotra un cronista e Arnaldo Forlani“Presidente lo sa che sta parlandoe non sta dicendo niente?” “Potreicontinuare per ore”. E quelli piùattuali “Sindaco sa bene che siamopreoccupati per le condizioni delmare e per la raccolta dei rifiuti”“Faremo la Bovalino -Bagnara?”“La sanità è totalmente in crisi,scompaiono interi servizi nellaLocride” “Non legge i giornali,Oliverio mi ha chiesto di dichiara-re che dovevamo aspettare dueanni e poi dire che Il DirettoreGenerale dell'Asp non funziona.Ops… come per la Roccisano”.Chi è che “parla senza sapere”, chisi lamenta e si addolora o chiparla senza cognizione? Bisognaaprire gli occhi, una riconciliazio-ne tra la politica e i cittadini puòavvenire se la responsabilità si

impadronisce di rappresentanze erappresentati. Dobbiamo mettercidi fronte alle ragioni vere dellacrisi, non di fronte a quelle pre-sunte. Dovremo lottare per risali-re, non possiamo tenerci tuttocom'è. La Città Metropolitana hacreato aspettative di sviluppo e dirinnovamento, ma finora le spe-ranze si sono tramutate, specieper la Locride, in delusioni. Ledelusioni non si superano con ledichiarazioni stampa, con le gerar-chie di un partito che fallisce, conle strategie che non portano anulla. Quale può essere il rovesciodi questo stato di cose, ovvero l'af-fermarsi di una “normalità” o diuna “nuova normalità”? Questonon è facile dirlo. A livello nazio-nale si stanno mettendo a farlo,senza spiegare come, per la verità,i nuovi vincitori, 5S e Lega. MarcoMinniti ha dichiarato che il PD“va smontato e rimontato”. Qualisono le cose intenzionali e qualino? Non riusciamo a capire nep-pure questo. Il compagno SergioEndrigo arrivò terzo a Sanremocon l'Arca di Noé, accettò di arri-vare dietro Nicola di Bari, ma siseccò per la vittoria di AdrianoCelentano con Chi non lavora nonfa l'amore: “in mezzo alle lotteoperaie che scuotevano il Paesevinse giusto una canzone crumi-ra!”

Il Lungomare delle Palmefinalmente ceduto al Comune

SIDERNO

Economisti e giuristi insiemeper parlare di sviluppo

LA FURIA DELL'ANTIMAFIA MILITANTE CONTRO SALVINI E LA CALABRIA

ORESTE ROMEO

Nel momento in cui si è iniziato a percepire quale sarebbe stato ilprimo, significativo step delle indagini sull'omicidio delle campa-gne di San Calogero, si è parallelamente placata la tempesta chestava strumentalmente montando sul piano mediatico nei con-fronti del neo Ministro degli Interni leghista, Sen. Matteo Salvini,eletto in terra di Calabria.Tuttavia, l’agguerrita ed acrobatica falange mediatica non ha spen-to i fari accesi sulla Lega, cui evidentemente non perdona il suc-cesso riportato nella lotta all’establishment che ha allineato l’Italiasu posizioni già assunte da altri Paesi, in Europa e nel Mondo.E così è scesa in campo, da quelle colonne che Repubblica ha dasempre messo al servizio della classe dominante, la cosiddetta anti-mafia "militante", riuscita nel tempo a produrre il fiorire di carrie-re come nemmeno la prestigiosa Università di Cambridge avreb-

be saputo fare. E si è subito materializzata la controffensiva di que-sto giornale, scagliatosi con malcelato rancore contro tutti quei cit-tadini di Reggio Calabria e Provincia che hanno affidato il lorovoto pulito a Tilde Minasi, candidata nella Lista della Lega alSenato in Calabria.Una vera e propria eterogenesi dei fini, posto che l’esondazionedel fiume di cattiveria giornalistica non si è abbattuta sulla spec-chiata persona della Minasi, a favore della quale parlano traspa-renza e correttezza mai messe in discussione da nessuno, tantonella sfera privata quanto nel rilevante suo impegno pubblico.A ben guardare, il fango delle esternazioni ricade, infatti, sulla pro-testa e sulla speranza cui Tilde ha dato volto e voce; sul disagio esull’ansia di riscatto di tantissimi cittadini calabresi stanchi e sfibra-ti in egual misura dopo cinque anni di dannosi governi nazionaliimposti dal Palazzo e dopo circa quattro anni di deriva dell'ammi-nistrazione regionale targata PD. La furia che ha scatenato il ran-core deve però fare i conti con una serie di interrogativi che inevi-tabilmente assillano la mente dei lettori/elettori, reggini e calabre-si. Quali sono le basi che hanno portato quelle grandi firme a con-siderare che la 'ndrangheta a Rosarno abbia disertato le urne, inparticolare allorquando, in passato, si contribuiva, in quelle landedimenticate, all’elezione della Bindi ovvero ad acclamare un

Sindaco rosso con percentuali bulgare?Si può, vuol dirsi, riconoscere affidabilità all’insinuazione che l’or-ganizzazione criminale narrata e descritta come la più agguerritadel pianeta, cioè la ‘ndrangheta, abbia davvero conferito tre mesiorsono alla Lega un contributo numericamente molto al di sottodei mille voti?Di più: l’ideologia, nel delicato e vitale settore del-l’informazione, gioca un ruolo, ed eventualmente per conto di chi,nel momento in cui si pretende di tracciare la linea che separa ibuoni dai cattivi?E, dunque: davanti alle incongruenze che viziano la lente, defor-mata e deformante, di chi guarda a Reggio e alla Calabria con unadose palpabile di pregiudizio, si può escludere che anche chi con-corre a (in)formare l’opinione pubblica italiana, al pari di qualchekapó che circola ed esterna impunemente in Europa, stia rimpro-verando ai cittadini liberi di Reggio e della Calabria di non avere“imparato a votare” in occasione delle elezioni del 4 marzo scor-so? E, per finire: non è forse questa ostinata recalcitranza al cam-biamento inseguito e voluto dagli Italiani ad avere una qualcheresponsabilità in quella cocente Caporetto di Stato che è SanLuca, dove la cancellazione della democrazia impedisce da troppotempo che la gente si rechi alle urne per eleggere il proprioSindaco?

Signora lei è una donna molto distratta

Giovedì scorso Repubblica ha pubblicato l'articolo "Salvini, Scopelliti e i clan. Quelle relazioni pericolose nella terra delle 'ndrine". Lo hanno definitoun "reportage" ma sembra piuttosto un "melange" di castronerie, a cui forzatamente si pretende di attribuire una logica consequenziale. Ancora una volta lastampa nazionale, aiutata da giornalisti locali guarda a Reggio e alla Calabria con una lente, deformata e deformante e con una dose palpabile di pregiudizio.

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I candidati a sindaco diGioiosa Ionica, l’uscenteSalvatore Fuda, che si

ripresenta sotto ilmarchio “Gioiosa BeneComune” e Tito Greco,che guida la coalizione“Cambiamo Gioiosa”,hanno accettato la

proposta di un confrontopresso la nostra

redazione. Ecco comevedono Gioiosa Ionicaqualora risultassero ivincitori della tornataelettorale di domenica.

IN BREVE

IL CONFRONTO

Di cosa ha bisogno la Gioiosa che esce dall’era Fuda?Fuda In questi anni abbiamo affrontato molte questioni.Non le abbiamo risolte del tutto e lo abbiamo fatto conlimiti, ma Gioiosa ha bisogno di continuare con questaamministrazione perché sono state gettate basi utili a cre-scere. Abbiamo fatto ripartire i cantieri fermi, intercetta-to e programmato tante opere pubbliche e ci siamo occu-pati di edilizia scolastica, fognature, cimitero… interventiche necessitano di continuità. Fermare questo camminosarebbe sconveniente.Greco Credo debba svoltare rispetto a quanto fatto negliultimi anni e farlo soprattutto su problematiche concrete.È necessario che ci sia il giusto grado di attenzione daparte dell’Amministrazione per tutte le aree del paese,perché ne sono state trascurate sia in periferia che in cen-tro. Serve, poi, che le fasce di popolazione oggi in diffi-coltà dal punto di vista economico, dell’inserimento socia-le e lavorativo, siano trattate con riguardo; che il Comunesi dimostri vicino ai cittadini.Abbiamo parlato abbondantemente con i vostri candida-ti delle controversie relative a differenziata, Naniglio ecampo sportivo, ma quali sono le altre emergenze che laprossima amministrazione dovrà affrontare?GBisogna procedere in tempi rapidi all’approvazione delPiano Strutturale Associato, il cui sviluppodarebbe impulso al settore dell’edilizia dandouna svolta economico-sociale al paese. È poinecessario vengano riqualificate aree deter-minate del centro, come la Pineta Rubina oalcune sezioni dei giardini pubblici, in relazio-ne ai quali abbiamo già preso l’impegno direalizzare un’area verde all’interno dellaquale sorga un centro di aggregazione perragazzi e famiglie. Di questa struttura, oggi,sentono la mancanza soprattutto i residenti dell’area suddi Gioiosa Ionica, una zona che, certo senza dimenticarei correttivi necessari a riqualificare altre aree del paese,sarebbe bene sviluppare.FLa questione urbanistica dipende in realtà dalla politicaregionale, che ha fermato il PSA per consentire ai comu-ni che hanno aderito al consumo zero, tra i quali il nostro,di attivare il Piano Regolatore, oggi attivo e in grado dioffrire un piano di lottizzazione a chi vuole investire nel-l’area industriale. Le priorità devono invece essere gliinvestimenti: abbiamo già intercettato finanziamenti perrifare le fognature di Sant’Antonio e Prisdarello e dobbia-mo completare gli interventi sull’edilizia scolastica (inparte già realizzati con finanziamenti delle passate ammi-nistrazioni) tra i quali rientra la demolizione e la ricostru-zione dell’asilo Gramsci. L’importanza alla parte sud delpaese, poi, può essere ridata continuando il percorso dicreazione degli spazi verdi, sul quale l’Ente si è già impe-gnato molto e, in collaborazione con la Parrocchia di SanNicola di Bari, sta progettando la nascita di un centro diaggregazione che utilizzi un bene sequestrato alla ‘ndran-gheta.Politiche sociali, giovani e lavoro: come ci si dovrà muo-vere tra queste tematiche che, nel nostro comprensorio,costituiscono quotidianamente un’emergenza?F In questi anni abbiamo cercato di aumentare gli investi-

menti per le politiche sociali, soprattutto per garantire iservizi essenziali. Siamo uno dei pochi comuni che è riu-scito a garantire i servizi di assistenza specialistica nellescuole e mandato a bando con il terzo settore l’aperturadi un centro diurno per disabili all’interno di un bene con-fiscato. Purtroppo la programmazione comunale sullepolitiche sociali resta vincolata allo strumento dell’Ufficiodi Piano (il cui comune capofila è Caulonia) e alle decisio-ni dello Stato e della Regione. Attenderemo pertanto lemisure del nuovo governo, che sulle politiche sociali hapromesso tanto, e vedremo ciò che avverrà. Il comune siimpegna comunque a investire più fondi possibili in meri-to a questi servizi, così come parteciperà alla sperimenta-zione relativa all’istituzione di alcune borse lavoro chepotranno contrastare i problemi relativi alla povertà.G Nell’ambito delle politiche sociali, tema a cui tengomolto, vorremmo istituire, previa l’approvazione di unregolamento dedicato, il baratto amministrativo, praticadestinata a quei cittadini in condizioni di disagio economi-co che, in difficoltà persino nel pagare i tributi comunali,potrebbero così scontare il debito contratto nei confrontidell’Ente attraverso la prestazione di attività lavorative infavore del comune. È poi nostra intenzione istituire laconsulta delle associazioni solidali che, composta da

Caritas, Banco Alimentare e così via e attraverso il sup-porto del Comune, si occupi del contrasto alla povertà.Sarebbe inoltre utile istituire la Consulta Giovanile e unufficio che permetta a un consigliere comunale delegatodi raccogliere le domande e le offerte di lavoro presenti suterritorio comunale, cercando di contrastare il fenomenoper il quale i nostri giovani sono costretti ad abbandonareGioiosa per carenza di opportunità lavorative.Cosa dovrà realizzare, nei primi due anni, la prossimaamministrazione?G Per poter affermare di aver già raggiunto risultati posi-tivi vorremmo aver esteso la raccolta differenziata su tuttoil territorio comunale e raggiunto la soglia del 65%, che ciconsentirebbe un risparmio notevole sui costi di conferi-mento dei Rifiuti Solidi Urbani da pagare alla RegioneCalabria. Mi auguro poi sia stato almeno definito il per-corso amministrativo utile a realizzare la fusione delle dueGioiosa. Anche se già so che questo obiettivo non potràessere raggiunto nei primi due anni, anche solo per le dif-ficoltà amministrative legate al recente commissariamen-to di Marina di Gioiosa Ionica, sarebbe importantissimoaver già avviato un ciclo di incontri pubblici con i comunilimitrofi e la cittadinanza al fine di conseguire un obietti-vo che considero molto importante e che mi auguro possaessere raggiunto in tempi brevi, anche se non brevissimi.FGià entro il 2018 si chiuderà la copertura di tutto il ter-

ritorio comunale con la raccolta differenziata e possogarantire che sarà adeguato il campo sportivo con l’abbat-timento e la ricostruzione degli spogliatoi. Nei due anni,invece, mi auguro possa essere concluso il progetto diammodernamento della fognatura a Sant’Antonio ePrisdarello e che sia rodata una nuova capacità dell’Entedi programmare interventi nuovi, perché gli anni che ciseparano dal 2020 saranno determinanti per intercettarele risorse inserite nella programmazione 2014/2020. Se inquesto lasso di tempo non si riuscirà a programmare nonsi potrà lasciare nulla alla prossima amministrazione, per-ché è adesso che stanno partendo una serie di bandicomunitari legati all’erogazione dei fondi europei.Ritorto e Satriano ci hanno detto che tra le vostre coali-zioni potrebbe instaurarsi una sana collaborazione sultema “fusione”. Su cosa, invece, continuerete a litigare?G Credo che continueremo a litigare sulla realizzazionedel campo sportivo. Temo, infatti, che la progettazionedescritta dal sindaco si potrà realizzare difficilmente neiprossimi due anni e che debbano essere adottate le misu-re indispensabili a consentire alla squadra di calcio citta-dina di giocare nel terreno nel più breve tempo possibile.La sistemazione dell’impianto, invece, è un passaggio suc-cessivo per il quale potremo impegnarci in seconda battu-

ta. Dovessimo vincere noi le elezioni, infatti, già sappiamocome intercettare il bando “Sport Missione Comune”,che garantisce l’accesso a un credito di 100 milioni utili adacquistare attrezzatura sportiva e ad ampliare, migliorare,ristrutturare, effettuare lavori di efficientamento energe-tico, completare e mettere a norma l’impianto. Insomma,la strategia dovrebbe essere quella di permettere allasquadra di riprendere possesso del campo da gioco perpoi impegnarsi a che la città abbia uno stadio vero e pro-prio.F Io spero invece di non dover più litigare per la questio-ne dello stadio, che considero conclusa, considerata lapresenza di un progetto che attende solo l’approvazionedel genio civile per avviare i lavori utili a disputare le gareall’interno dell’impianto per come previsto dalla FIGC.Mi auguro, anzi, che i nostri avversari possano collabora-re alla progettazione di un ulteriore ampliamento chesfrutterà il bando di credito sportivo, che permette unindebitamento dell’Ente per completare l’opera.Continueremo invece a litigare sulla visione generale delpaese e sull’approccio ad alcune sue problematiche, comela raccolta rifiuti, le politiche di accoglienza o la metodo-logia con la quale rendere i cittadini parte attiva della vitaamministrativa, che noi abbiamo cercato di conseguirecon il sostegno alla Consulta delle Associazioni.

JG

PianoStrutturale,

fogne, aree verdied edilizia

scolastica, maanche politiche

sociali,conurbazione eintercettazione

di fondicomunitari: per

garantire unfuturo roseo a

Gioiosadovranno esseretanti i punti che

la prossimaamministrazione

dovràattenzionare…

Gioiosa: svolta o continuità?

Come i loro candidati, anche gli aspiranti sindaci sonoconvinti di trovare un accordo sulla “Grande Gioiosa”, ma

stadio, accoglienza e rifiuti rimarranno questioniinsormontabili.

A CURA DI JACOPO GIUCA

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A poche ore dalle Elezioni Amministrative cherinnoveranno il Consiglio Comunale di Locri,

abbiamo raggiunto i due candidati a sindaco, l’uscente Giovanni Calabrese, che siripresenta con la sua compagine al completo sotto lo stendardo di “Tutti per Locri” eVincenzo Carabetta, a capo di una coalizione civica di larghe intese chiamata “ScelgoLocri” che, anche in questa occasione, ha declinato l’invito della nostra redazione (ma nonquello dei colleghi di TeleMia) a un confronto diretto con l’avversario.

AMMINISTRATIVE LOCRI

1. Di un sindaco che non si sottrag-ga al confronto con i propri avversari e dicontinuità. La città è tornata al centro dell’at-tenzione positiva del comprensorio e neces-sita che vengano completate le opere pubbli-che avviate con sacrificio nel periodo più dif-ficile della sua storia. È necessario consolida-re il percorso iniziato da un esecutivo rimastoidentico dall’inizio alla fine del mandato, unoscenario politico inedito in città.2. Abbiamo già realizzato tratti direte fognaria prima inesistenti, come in viaTevere, via Scaglione, via Piave, dove si scari-cava nei valloni. Abbiamo un impianto didepurazione consortile funzionante e otte-nuto finanziamenti che ci garantiscono, conl’avvio della differenziata in autunno e l’en-trata in funzione dell’isola ecologica di con-trada Basilea, realizzata in un terreno confi-scato alle mafie, di partire da una buonabase. Anche in merito al servizio idrico diMoschetta e Merici, sul quale è sorta unapolemica, abbiamo trovato un accordo conSorical e chiuso il pozzo che erogava acquacontaminata da manganese. Oggi gli abitantidelle due frazioni, ai quali abbiamo ridotto ilcanone idrico del 50% per cinque annualitàper il disagio patito, ricevono acqua dalla sor-gente Novito, ragion per cui chi parla diacqua inquinata lo fa in modo demagogico,senza conoscere l’azione amministrativa danoi intrapresa.3. Tante iniziative hanno rilanciatol’immagine di Locri: il Giugno Locrese, l’o-pera lirica, le presentazioni di libri…Abbiamo aperto il teatro comunale ed è infase di completamento il teatro all’apertoche, con 3.500 posti, punta a creare le condi-zioni di un turismo culturale simile a quellodi Siracusa. Con questi interventi, il coinvol-gimento delle associazioni e mettendo in retei paesi con un patrimonio archeologico, lacultura sarà volano di sviluppo turistico nel-l’intero comprensorio, anche grazie al porta-le turismolocride.it4. Oggi che nel pubblico non ci sonopiù posti di lavoro, se vogliamo creare le con-dizioni affinché i giovani che si diplomano elaureano rimangano sul territorio, dobbiamorenderlo appetibile. Con questo obiettivoabbiamo tentato di far allargare il perimetrodella ZES e dobbiamo promuovere incentivie sgravi alle aziende, altrimenti, consideratal’assenza di un settore imprenditorialenostrano in grado di effettuare grandi inve-stimenti, non riusciremo ad attirare impren-ditori da fuori. Per farlo dobbiamo sdogana-re l’idea che Locride sia sinonimo di ‘ndran-gheta, soprattutto oggi che il 98% dellapopolazione è onesta e ha voglia di lavoraree crescere su questo territorio. Dobbiamodiscutere a tavoli tecnici regionali e governa-tivi con serietà e capire se c’è la reale inten-zione di aiutare il territorio più poverod’Europa, se necessario promuovendo unarivoluzione democratica.5. Il Piano Spiaggia ha creato nuovilotti demaniali messi a bando secondo lenuove norme europee e il PSC sta ridise-gnando la mappa di Locri scommettendosullo sviluppo della zona sud, dove si trovanogli scavi archeologici, sorgerà il teatro all’a-

perto e ANAS realizzerà il raccordo tra vec-chia e nuova 106, un’infrastruttura chegarantirà il collegamento diretto alla Jonio-Tirreno, Gerace, le Terme di Antonimina ePortigliola. Crediamo che lo sviluppo turisti-co della Locride possa partire proprio daquella zona, che affaccia su un polmoneverde e un’area costiera incontaminata e cheregala quindi grandi opportunità. Questafilosofia ci ha permesso di migliorare le con-dizioni di vivibilità delle periferie dandoanche ad esse una vocazione turistica chealtrimenti sarebbe rimasta esclusiva del cen-tro.6. Il dissesto trae origine da sceltepolitiche sbagliate fatte in passato. Abbiamopagato milioni di euro di debito accumulatidalle vecchie amministrazioni, anche quellanella quale io sono stato vicesindaco eVincenzo Carabetta Presidente delConsiglio Comunale, risalente a un periodostorico in cui il sistema consentiva di ammini-strare in modo più superficiale. Abbiamocercato in tutti i modi di evitare il dissesto e,oggi che la nostra tesi non è stata accettatadalla Corte dei Conti, stiamo collaborandocon i commissari, ai quali compete questoruolo in maniera esclusiva, affinché si esca intempi brevi dall’impasse. Ma attenzione:uscire dal dissesto non significherà essersilasciati i problemi alle spalle. Se non siaumentano le entrate tributarie, cosa che noiabbiamo fatto del 40%, non si risolvono iproblemi, esattamente come non si realizza-no opere pubbliche senza copertura finan-ziaria.7. Noi completeremmo le operepubbliche preventivate: il prospetto dellascuola media, molte strade cittadine giàappaltate, la differenziata porta a porta…Porteremo avanti il progetto di ampliamentoe riqualificazione del cimitero cittadino, checonsideriamo una lotta di civiltà, consideratoche il cimitero non è mai stato gestito dalpubblico e solo noi lo abbiamo riportatosotto il controllo della PubblicaAmministrazione. Attraverso un projectfinancing dalla Stazione Unica Appaltantegarantiremo nuova modalità di gestionedella struttura, con regole certe e uguali pertutti, non con le norme ad personam appro-vate nell’ultimo ventennio. Abbiamo lavora-to sodo in questi anni, difficili perché chi ci hapreceduto aveva gettato la spugna afferman-do che non c’erano le condizioni per ammi-nistrare e lo abbiamo fatto in modo serio,onesto, con trasparenza e legalità, ascoltandotutti i cittadini. Adesso dobbiamo esserevalutati per ciò che abbiamo fatto. Se i citta-dini non hanno compreso o gradito il nostroimpegno è giusto dare spazio ad altri, masento di avere in tasca la vittoria morale diqueste elezioni anche solo considerato com’ènata la coalizione avversaria: una formazionecontro natura, di soggetti politici che non siparlavano da vent’anni e messa in piedi perl’assalto al potere, alla quale hanno detto notanti potenziali candidati, tra cui anche auto-revoli cittadini, lasciando spazio al fotofinisha un soggetto di centrodestra prestato al cen-trosinistra per altri interessi.

1. Sicuramente di respirare arianuova! Sarà necessario ricostruire il dialogo,il necessario confronto tra i cittadini e gliamministratori che in questi anni è statointerrotto. Locri ha bisogno di amministrato-ri che si mettano al servizio della città e nonal suo comando. Ha bisogno di una fase dico-costruzione partecipata delle politichepubbliche. La città ha un tessuto socio–eco-nomico fragilissimo, e necessita di operepubbliche che la proiettino verso il futuro. Ènecessario quindi mettere in campo unasquadra di esperti che, recependo le istanzedei cittadini, consentano di intercettarefinanziamenti, cosa che in questi anni è total-mente mancata, ma anche di rimettere insesto la macchina burocratica dell’Ente, valo-rizzando le professionalità esistenti, perchéserve un maggiore controllo e un costantemonitoraggio delle procedure amministrati-ve legate agli appalti. Non è possibile che inCittà ci siano opere pubbliche in corso daoltre dodici anni.2. Mi spiace ma sulla differenziatala devo correggere! L’amministrazioneuscente, per cinque anni, ha promesso ai cit-tadini che avrebbe avviato la raccolta diffe-renziata dapprima di tipo stradale e poi portaa porta, raccontando che in tal modo avreb-be anche ridotto le bollette dei cittadini. Nonha fatto nulla di tutto questo e ora, in campa-gna elettorale, ci viene a raccontare che laraccolta differenziata partirà da settembre! Icittadini sono stanchi di queste promesse damarinaio e vogliono fatti concreti! Noi siamoin grado di avviare, già da subito, una seriadifferenziata stradale e programmare inpochi mesi il passaggio al modello porta aporta. Intendiamo inoltre far diventare il rici-clo dei rifiuti un attivo e non un costo.Vogliamo far risparmiare i cittadini coinvol-gendoli in un nuovo sistema di raccolta par-tecipato.3. In città ci sono molte più energieculturali di quelle espresse in questi anni ineventi sostenuti dall'amministrazione, pro-prio per il fatto che la giunta Calabrese èstata autoreferenziale. L’amministrazioneuscente ha solo continuato a realizzare ilGiugno Locrese, peraltro in modo ridimen-sionato rispetto alle più blasonate edizioniprecedenti, e si attribuisce il merito, che nonha, di aver inaugurato il museo cittadino, chein realtà nasce da un’intuizionedell’Amministrazione Macrì, ma è tuttaopera del MiBACT. Ci si dimentica che perquattro anni la biblioteca comunale è rimastachiusa. Ci si dimentica che il ConsigliereComunale Gozzi era riuscita a ottenere indonazione un ingente patrimonio librario delquale non se ne è fatto nella senza nemmenoche si sappia il perché. Noi partiamo dallaconvinzione che per prima cosa debba esse-re valorizzata la cultura del rispetto delleregole e della legalità diffusa che, contraria-mente a quanto abbiamo visto fino ad oggi,va praticata e non soltanto predicata! Nonpuò esserci sano sviluppo economico inassenza di regole certe per tutti!4. Attiveremo al più presto unosportello di reale orientamento per i giovanie metteremo a disposizione spazi pubblici

per i ragazzi che vogliono intraprenderenuove attività ma, come ovvio, all’iniziohanno poche risorse. Inoltre cercheremo dispendere bene i fondi che abbiamo, comin-ciare da quelli per le politiche sociali, chedovranno essere investiti con oculatezza avantaggio di chi è in difficoltà e non a scopi diclientela politica. Quello del Distretto Socio-Sanitario sarà il primo fascicolo che vorròrivedere!5. Il PSC, per l’esattezza, è stato soloadottato, mentre per quanto riguarda ilPiano Spiaggia non saprei dire se tutte le pre-scrizioni che gli Enti sovracomunali avevanoeffettuato e che il consiglio comunale nell’e-state scorsa aveva deciso di osservare sianostate ottemperate. Sappiamo che per il PSCnumerosi cittadini hanno prodotto osserva-zioni migliorative che il Consiglio comunaledovrà esaminare. La nostra risposta in meri-to la conosce già, noi intendiamo concertarecon tutta la città la programmazione e laregolamentazione territoriale. Apriremo leporte dell’Ufficio Tecnico ai cittadini chehanno diritto di vedere le tavole del PianoRegolatore e di dire la loro!6. La vicenda che ha portato Locrial dissesto è francamente paradossale. Holetto le deliberazioni con cui la Corte deiConti ha intimato al Comune di dichiarare ildissesto e mi pare che emerga chiaramenteche anche in questo caso, come dicevo primaper le opere pubbliche, non si siano seguiti inmodo puntuale gli adempimenti formali delPiano di riequilibrio finanziario pluriennale,che pure i commissari Prefettizi avevanoadottato e che poteva essere una valida solu-zione. Devo dire che il gruppo di minoranza,e in particolare il consigliere Cavo, avevanoragione quando si dicevano preoccupati peril modo leggero con cui veniva affrontato iltema dei debiti fuori bilancio e del recuperodei tributi.7. Per prima cosa occorrerà verifica-re unitamente ai Commissari Prefettizi chevenga quantificata definitivamente la massapassiva del dissesto, così da programmare unPiano di rientro più breve possibile.Consideri che, ad oggi, non si è in grado disapere neppure quanti siano i debiti delComune. Poi bisognerà mettere mano alladotazione organica, ma non tenendo inmano le forbici così come finora ha fatto laGiunta Calabrese. Intendiamo mettere incampo nuove forme di co-progettazione eco-costruzione delle politiche pubbliche coni cittadini attraverso un forum aperto didiscussione. Inoltre abbiamo una sfida darealizzare: avviare il percorso per ottenere labandiera blu! Per poterne chiedere il ricono-scimento è necessario prima migliorare ladepurazione, i servizi idrici, il verde pubblicoe le dotazioni tecniche e infrastrutturali per iltempo libero. Infine le dico che non avremopace fino a quando non appalteremo tutte leopere previste dalla legge Fortugno, a costodi riprogettare alcuni interventi. Non è possi-bile che a distanza di dodici anni sia stato rea-lizzato un decimo delle opere previste e inostri giovani non abbiamo scuole sicure,moderne e dignitose.

L’amministrazione uscenteha puntato moltissimo sullacultura, ma coma la si puòrendere fattivamente parteintegrante dello svilupposocioeconomico cittadino?

1Di cosa ha bisogno la Locriche esce dall’era Calabrese?

2Abbiamo l’impressione che la

città sia rimasta un po’indietro dal punto di vistadelle politiche ambientali.

Oltre alla differenziata in fasedi avvio quali sono le

contromisure da adottare conurgenza per rendere Locrimaggiormente sostenibile?

3

A proposito di sviluppo: èimperativo che esso passianche a Locri attraverso lacreazione di posti di lavoro.Cosa può fare in merito la

prossima amministrazione?

4

La città deve affrontare lamannaia del dissesto. Qual èlo stato dell’arte e come potrà

evolvere la situazione nelprossimo futuro?

5È stato recentemente

approvato il PSC e il PianoSpiaggia: come dovrà essereripensata Locri nei prossimi

cinque anni?

6

Cosa dovrà realizzare, neiprimi due anni, la prossima

amministrazione?

7

Giovanni Calabrese: “L’esito del voto sarà il giudizio del nostro operato”

Vincenzo Carabetta:“Inaugureremo l’era dellacooperazione con i cittadini”

VOCE AI CANDIDATI

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Domenica 10 giugnol’Associazione Nazionale

Marinai d’Italia, col Patrocinodel Comune di Siderno, orga-nizza la Festa della MarinaMilitare, con inizio alle ore 10presso la Guardia Costiera diSiderno, che prevede l’intitola-zione del Gruppo A.N.M.I. aNatale De Grazia e l’inaugura-zione di una sala riunioni.

EVENTI

Il 12 giugno, alle ore 18:30, pressoil Belvedere di Piazza Garibaldi,a Sant’Ilario dello Ionio, sisvolgerà l’evento “Sorelled’Italia: le Donne della

Costituzione Repubblicana”,durante il quale, dopo i saluti delsindaco, si svolgerà un concertodi Manuela Cricelli, Peppe

Platani e Vincenzo Oppedisano.

Venerdì 15 giugno, alle ore18:00, presso il giardino

dell’Hotel Federica di Riace, sisvolgerà la presentazione dellibro di Giuseppe Panetta “I

Bronzi di Riace - Perché non funaufragio”, edito da Arti

Grafiche Edizioni.Interverranno Federica

Roccisano, Nicodemo Vitetta,Bruna Filippone e Mariella

Costa

Sabato 16 giugno, alle ore18:30, presso la sala delle

cerimonie di Palazzo Amaduri,a Gioiosa Ionica, si terrà

un’iniziativa durante la qualemolte Autorità del mondo della

Cultura, dell’Arte e dellaPolitica, premieranno ilsindaco di Cosenza MarioOcchiuto per l’attivitàamministrativa svolta.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

È trascorso oltre un anno dalla nascita della Città Metropolitana, unnuovo Ente che ha consentito all’intera provincia di Reggio Calabriadi sedere nelle stanze dove si disegna il futuro del Paese. Per capirecosa è stato abbozzato in questo primo anno di vita abbiamo inter-vistato il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà.Cosa ha significato la nascita della Città Metropolitana?La nascita della Città Metropolitana ha segnato davvero un passag-gio storico per il nostro territorio. Abbiamo acquisito uno status cheoggi ci consente di programmare e di relazionarci direttamente conil Governo, dall’interno di un sistema di Città Metropolitane chesupera la contrapposizione tra i diversi territori. Abbiamo chiuso l’e-poca del campanile, dimostrando di saper fare squadra, di ragiona-re come sistema: le città metropolitane possono essere il motoredello sviluppo dell’intero paese. Questo ci ha consentito di attingerea risorse cospicue, cambiando anche l’ottica della programmazione,secondo un metodo omogeneo che guarda al territorio nel suo insie-me, secondo le sue caratteristiche e peculiarità. È questo il vero cam-biamento. Siamo partiti in ritardo, è vero, non per colpa nostra. Maquesto ci ha consentito, di evitare gli errori e le lungaggini vissute inaltre Città Metropolitane e di procedere spediti sul percorso cheavevamo fissato. Oggi possiamo affermare che in poco più di unanno di lavoro effettivo, quel gap sia stato ampiamente recuperato,grazie soprattutto all’ottimo lavoro promosso dal consiglio metropo-litano. Anzi su diversi aspetti siamo avanti ad altri Enti metropolita-ni partiti molto prima di noi.Tra le priorità che vi eravate prefissati per questo primo anno vierano le strade, l’edilizia scolastica e il dissesto idrogeologico. Sieteriusciti a realizzare quanto previsto?Sì, sono i tre pilastri dell’azione amministrativa dell’Ente, insiemealla nuova visione della programmazione strategica. In questo,posso dirle, è stato fatto un buon lavoro. Sulla viabilità abbiamodovuto fare i conti con una riduzione sostanziale, addirittura 30milioni in meno, dei contributi dello Stato. Un taglio generalizzatoche ha comportato una serie di problematiche nell’erogazione deiservizi. Dopo un lungo lavoro diplomatico, portato avanti insieme aicolleghi sindaci delle altre Città Metropolitane, siamo riusciti a otte-nere in quest’ultima finanziaria una quota di 17 milioni aggiuntivi daspalmare nei prossimi anni. È sempre meno di quello che ci serve.Non è un caso che l’intera quota di avanzo di bilancio sia stata desti-nata alle strade. Situazione simile per ciò che riguarda l’edilizia sco-lastica, uno degli obiettivi strategici del nostro lavoro, egregiamentecoordinato dal delegato Demetrio Marino. Qui abbiamo program-mato investimenti per un totale complessivo di 52 milioni di euro,attraverso bandi regionali e ministeriali. E sul dissesto idrogeologi-co, la cui competenza è regionale, abbiamo avviato un’interlocuzio-ne stringente con i dipartimenti a Catanzaro, grazie anche all’ottimolavoro portato avanti dal consigliere delegato Nino Nocera, che ci haconsentito di aprire una serie di cantieri importanti, tanto sulla joni-ca che sull’area grecanica. Complessivamente su questo tema siamoriusciti ad attivare un finanziamento regionale di ben 40 milioni dieuro per la messa in sicurezza del territorio e la mitigazione delrischio di dissesto idrogeologico.A marzo scorso è stato annunciato l’avvio del Piano Strategico dellaCittà Metropolitana che lei ha definito una “sfida epocale”. Di chesi tratta e come si intende agire?Questo che lei richiama è davvero il cuore del nostro lavoro, chesegna la vera mission della Città Metropolitana. Nonostante il ritar-do iniziale siamo stati tra i primi in Italia ad approvare le linee guidadel piano strategico. È stato fatto davvero un ottimo lavoro che staancora proseguendo. Le riunioni e gli incontri con i rappresentantidel territorio, le associazioni, i portatori d’interesse positivi, si susse-guono quotidianamente. Il consigliere metropolitano Fabio Sciontista seguendo la partita in maniera stringente. Possiamo affermareche entro la fine della consiliatura consegneremo a questo Ente ilpiano della programmazione strategica che segnerà le linee di svi-luppo per i prossimi decenni. Il Piano Strategico consentirà di percepire la Città Metropolitananon come il frazionamento dei 97 comuni ma come un insieme digrandi quartieri di un’unica area omogenea. Una visione che sem-bra promettere bene per la Locride... L’obiettivo è quello di generare un cambiamento nell’approccio chei cittadini hanno nei confronti del territorio. Considerare la CittàMetropolitana come un unico territorio omogeneo, seppur nellepeculiarità delle diverse aree, significa pensare una programmazio-ne comune, una progettazione unitaria e armoniosa. Per farlo è

chiaro che dobbiamo superare i gap che ancora esistono. A comin-ciare da quello delle infrastrutture. Fino a quando i cittadini della“periferia metropolitana” impiegheranno due ore a raggiungere ilcentro non si comprenderà la reale portata di questo processo.Dobbiamo insistere su questo. È il presupposto essenziale in gradodi generare quel senso collettivo di comunità che sta alla base di unacomune identità metropolitana. Qualcuno sostiene che la Città Metropolitana sia stata “usata”come bancomat dal comune di Reggio Calabria. Proviamo a smen-tire le malelingue illustrando cosa è stato fatto per i 42 Comunidella Locride?Mi viene da sorridere quando sento queste cose. Io suggerirei diguardare i dati e gli investimenti reali. Noi ci siamo dati un metodo,che è quello di guardare alle esigenze delle persone, alla popolazio-ne, abbattendo le bandierine di appartenenza, le simpatie e le anti-patie. Insieme ai consiglieri metropolitani, al Vicesindaco RiccardoMauro e al delegato al Bilancio Nino Castorina, che ringrazio per ildecisivo apporto che hanno dato in questo primo anno di lavoro, cisiamo dati questa regola. È una responsabilità istituzionale e cometale va affrontata. Per gli investimenti il criterio è sempre stato pri-mariamente quello proporzionale, rispetto alla popolazione. Ilcomune di Reggio ha un terzo della popolazione e ha avuto un terzodelle risorse, anzi direi molto meno. Abbiamo dato priorità allesituazioni più critiche. È chiaro che chi è più indietro necessità diinvestimenti superiori. Si spiega anche così il lavoro che è stato fattoin tanti Comuni, grandi e piccoli, della Locride come delle altre areeomogenee.Secondo lei, i sindaci della Locride sono riusciti a ritagliarsi deglispazi all’interno del Consiglio Metropolitano? Hanno saputoapprofittare di quest’opportunità?Guardi c’è da dire una cosa in modo molto franco. Questo è unimpegno nient’affatto semplice. Non è facile fare il sindaco e altempo stesso occuparsi delle attività metropolitane. La LeggeDelrio ci mette di fronte a questa doppia responsabilità. Gli ammi-nistratori si trovano quindi a dover affrontare il doppio delle questio-ni, senza avere per questo impegno nemmeno un gettone di presen-za. Le distanze poi non aiutano. Come dicevo, non è possibile cheun sindaco della Locride debba impiegare un’intera giornata perarrivare a Reggio per svolgere il suo ruolo in chiave metropolitana.Io sono molto soddisfatto del lavoro che è stato svolto fino ad oggi.Penso ad esempio al lavoro egregio portato avanti dalla consiglieraCaterina Belcastro che viene proprio da quel territorio. Ma in gene-rale non posso che fare un plauso a tutti i consiglieri che hanno agitocon grande impegno e dedizione. Nulla era scontato. Eppure se oggiabbiamo fatto dei passi in avanti è dovuto proprio a loro.

“Con la nascitadella Città

Metropolitanaabbiamo chiuso

l’epoca delcampanile,

dimostrando disaper faresquadra, di

ragionare comesistema: le cittàmetropolitane

possono essere ilmotore dello

sviluppodell’interopaese”.

“La Città Metropolitana non è il bancomat di Reggio Calabria”

R08 GIUGNO- 08 politicawww.larivieraonline.com

INTERVISTA A GIUSEPPE FALCOMATÀ:

Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatàassicura che per gli investimenti il criterio

adottato è sempre stato primariamente quelloproporzionale, rispetto alla popolazione. Il

comune di Reggio ha un terzo dellapopolazione e ha avuto un terzo delle risorse,

anzi molto meno. Tanto è stato fatto ancheper la Locride.

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www.larivieraonline.com Rsocietà

08 G

IUGN

O- 1

0

Che cosa significa essere presidente del distaccamento loca-le YMCA?Avere una funzione prettamente giuridica, utile a stabilire,assieme al consiglio direttivo composto da nove membri,quale strada far seguire all’associazione.Qual è la condizione in cui versa la YMCA di Siderno oggi?Quella di un’estrema difficoltà. L’associazione ha a disposizio-ne poche risorse umane a causa della scarsa supervisione daparte di chi l’ha guidata negli ultimi anni che, dovendo eserci-tare l’incarico nelle pause tra la propria vita privata e profes-sionale, non ha potuto controllare adeguatamente la norma-le amministrazione, gestita dalla segreteria. Oggi che il consi-glio direttivo composto da Claudia Antico, CarmelinaCondarcuri, Domenico Leonardo e Peppe Galluzzo ha indi-viduato nuove figure che portassero nuova linfa vitale ai pro-getti dall’associazione, selezionando, oltre a me, FrancescoFalletti, la dottoressa Nucera, Andrea Roberto e ClaudioReitano, sembra che le cose stiano finalmente cambiando.Grazie a una ritrovata comunione d’intenti il nostro direttivo,insediatosi lo scorso 5 febbraio, ha potuto svolgere senzaintoppi i propri compiti, esercitando il giusto potere decisio-nale.Trovare il bandolo della matassa non sarà stato semplice…Sì, anche perché non è stato facile far comprendere a chi halavorato in modo disordinato in tutti questi anni che avrebbedovuto cambiare metodo, ma i risultati che abbiamo già rag-giunto sono sotto gli occhi di tutti. Dal 30 maggio scorso laYMCA ha tre attività commerciali in essere con largo antici-po rispetto a quanto fatto negli ultimi anni e uno stabilimen-to balneare svecchiato dei vecchi principi architettonici, cheaprirà ufficialmente domani.Presupposti che fanno ben sperare per il futuro, dunque.Se continueremo a portare avanti questi programmi sonoconvinto che torneremo senza difficoltà ai fasti del passato, elo dice una persona che ritiene la YMCA casa sua dal 1992,che è stato tra i collaboratori del direttivo nelle iniziative dicoinvolgimento sociale per tanti anni e che guarda con dolo-re alla perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dell’asso-ciazione.A tale proposito, oggi che sei presidente, che posizione pren-di in merito alle voci secondo le quali, in questi anni, il diret-tivo ha fatto sparire montagne di denaro?Capisco che il debito contratto con gli enti pubblici in questianni e triplicato perché mal gestito possa far scorgere il fanta-sma del marcio a chi non vive dall’interno l’associazione, maposso garantire che quello che viene scambiato superficial-mente per marcio è solo un enorme problema di cattivagestione. Non è stato rubato nulla, solo il denaro è stato inve-stito (male) in iniziative che non hanno dato i frutti sperati.Quali possono essere i passaggi e i tempi necessari a tornarealla piena operatività?Se l’andamento continuerà a essere questo, in due mandatidella durata di tre anni l’uno possiamo recuperare il 70% diciò che è andato perduto. La cosa più importante, comunque,resta portare nuove risorse umane all’interno dell’associazio-ne, dandoci così una mano a rientrare nella regolarità contri-butiva e la possibilità di accedere nuovamente ai fondi euro-pei.A proposito di fondi: sappiamo che avete vinto un bandoimportante.

Esatto. Di recente abbiamo vinto, assieme al Tennis Club, ilbando “Ogni Sport Oltre” e tra il 20 e il 30 giugno un rappre-sentante legale della Società Vodafone verrà presso i nostrilocali a firmare un contratto che ci permetterà di beneficiaredi 180mila € da dedicare all’adeguamento delle strutture peri portatori di handicap. È giusto sottolineare che non avrem-mo raggiunto questo risultato senza la collaborazione delTennis Club di Agostino Antico, che ci ha dimostrato come lacollaborazione tra le due società possa aiutarci moltissimo asuperare insieme le difficoltà.Lo stabilimento che apre con anticipo, la vittoria nel bando,la collaborazione con il Tennis Club… Che cosa dobbiamoaspettarci dall’estate 2018?Anche se le nostre risorse restano limitate prevedo un’estatemolto positiva, perché sono tante le società sportive che cistanno chiedendo di avviare collaborazioni in vista della bellastagione e avremo certamente la possibilità di organizzarediversi tornei.Gli Enti locali, invece, come si stanno ponendo nei vostri con-fronti?Il Comune di Siderno ci sta sostenendo per quanto nelle suepossibilità, ma so benissimo che non è può elargire fondi chenon possiede. Resta il fatto che ci stanno venendo incontrorateizzando i debiti che avevamo contratto con loro e cihanno aiutato nell’installazione di qualche giostra propriopoco tempo fa. Adesso contiamo di riuscire a saldare il nostrodebito con maggiore facilità proprio grazie al progettoVodafone, che ci consentirà finalmente di avere un “pallonci-no” tutto nostro per coprire i campi durante l’inverno, evitan-do così di doverci rivolgere al Comune per il comodato d’usodi palestre coperte durante la stagione fredda. Mi auguro chequesto nostro impegno venga riconosciuto soprattutto daparte della cittadinanza, che sogno di veder tornare a essereparte integrante della vita sociale della YMCA com’è stato inpassato. Puntare il dito senza agire è semplice, ma garantiscoche mi impegnerò a raddrizzare i conti all’insegna della tra-sparenza e dello spirito guida dell’associazione.

Jacopo Giuca

Si è tenuto in località San Nicodemo, Comune diMammola, il 2° raduno regionale dell’IPA(International Police Association) organizzato dalComitato Locale Locride, avente sede nella città diSiderno, presieduto da Giuseppe Cusumano, sosti-tuto commissario in quiescenza della Polizia diStato, con la collaborazione del vice presidenteMichele Galluzzo, della polizia locale di Siderno.La manifestazione, anche quest’anno ha ottenuto lacompleta riuscita dopo quella del 2013 organizzataa Gerace/Locri, per la presenza di numerosi sociprovenienti da tutta la Calabria (Cosenza, Crotone,Lamezia, Pizzo, Reggio Calabria), ma anche dallaSicilia. Tra i rappresentanti della XVIII° delegazio-ne Calabria hanno partecipato il presidente CarloFigliomeni, Mariano Giannazzo, Salvatore DelGiglio, il presidente onorario Vincenzo Severino,Rosario Messone col direttivo comitato localeLamezia/Catanzaro. I partecipanti hanno fattotappa prima nell’Abbazia San Nicodemo restaura-ta di recente, dove don Ernesto Monteleone, ere-mita del Santuario ha celebrato messa. Al termine,dopo la lettura della preghiera dell’IPA, da parte del

presidente Cusumano, il quale ha sottolineato cheInternational Police Association, associazione pre-sente in tutte e cinque continenti, fonda le sue radi-ci sul sentimento dell’amicizia il cui motto, in linguaesperanto è “Servo Per Amikeco”, don Ernesto haripercorso cenni storici della storia del Santuario edella vita di san Nicodemo, patrono di Mammola.La cerimonia è proseguita col pranzo nell’agrituri-smo dedicato al Santo, nel corso del quale, sonostati consegnati gli attestati di fedeltà di 10-20-30 aivari soci presenti per l’anzianità ininterrotta matu-rata. Soddisfazione è stata espressa dal presidenteC.L. Locride Giuseppe Cusumano. “Ringrazio – hadichiarato – chi mi ha supportato per l’ottima riusci-ta dell’evento, in particolar modo il vice presidenteMichele Galluzzo per la sua completa disponibilitàe abnegazione all’IPA. Naturalmente, un plauso vaal presidente onorario Vincenzo Severino, a cui milega un’amicizia di oltre 40 anni. A lui il merito diaver reso nota l’Associazione in Calabria con l’au-spicio di ritrovarci il prossimo anno per celebrare i40 di presenza”.

“Mi auguro che questo nostro impegno venga riconosciuto soprat-tutto da parte della cittadinanza, chesogno di veder tornare a essere parte

integrante della vita sociale dellaYMCA com’è stato in passato.”

“Vincenzo Lizzi: “Voglio che la gente torni ad affollare la YMCA”

A Mammola il 2° raduno dell’Associazione Polizia Internazionale

Finalmente

Recentementeeletto presidente

della YoungMen’s Christian

Association di Siderno,

Vincenzo Lizzisi ritrova a capodi un distacca-mento locale

che ha bisognodi una profondaristrutturazioneper tornare aessere punto di riferimentodei giovanisidernesi.

Abbiamo fattoquattro chiac-

chiere con lui inproposito…

È stato partorito questo benedetto governo,grazie alla tenacia di Salvini e Di Maio, nondimenticando una strana collaborazione diBerlusconi. Dopo le troppe figuracce, si è fatto un passoindietro e questo è un merito che va ricono-sciuto a chi il governo lo stava mandando infumo: ha capito dell'abuso di potere verso gliitaliani e verso la Costituzione, ma soprattuttoverso il popolo che si è recato alle urne il 4marzo. La sovranità va rispettata, altrimenti ache serve la Costituzione? Il PresidenteMattarella, ragionandoci su, è tornato sui suoipassi, liberando la sovranità del popolo che havinto le elezioni. Con il rispetto del voto ritor-na la democrazia, restituita agli italiani. Oramettiamoci al lavoro, c'è tanto da fare, questoritardo ha gravato giorno dopo giorno sull'eco-nomia, con un danno all'intera nazione in tuttii settori. Mi dispiace tanto per l'ironica e scor-retta Germania che voleva deridere noi: allafine è stata lei a essere derisa e sono state resti-tuite al mittente tutte le gratuite offese inaccet-tabili e inopportune; il governo è stato fatto esul pennone del Quirinale sventolava ilTricolore della nostra grande Italia. Speriamoche i nuovi governanti avranno la forza di stareuniti e vincenti, spazzando una volta per tuttele nuvole minacciose. Mi dispiace per Fratelli d'Italia, rimasti fuoridal governo, anche se l'ha voluto la Meloni conla sua indecisione iniziale.Abbiamo scongiurato le elezioni: sarebberostate troppe due volte, tra l’altro a ridosso del-l'estate; chi può andare in vacanza, adesso ciandrà con tanta serenità. Il neo presidente del Consiglio i titoli ce li ha,speriamo pure le capacità politiche. Dovràdimostrarle iniziando proprio con il G7, bancodi prova importante. Forza, che noi italianisiamo stati tra i primi a voler l'Europa unita epossiamo starci bene, naturalmente assieme atutta la squadra che si è “qualificata” davanti alpresidente, giurando fedeltà alla Costituzionedella Repubblica. Fuori dai mondiali, adesso preoccupiamoci divincere i nostri problemi, e avremo più soddi-sfazioni della coppa…In primis serve il lavoro per i giovani, pensionidecorose, sanità dignitosa… via il vecchio cheda tempo non lavora e riscalda la poltrona.Viva la Costituzione, viva la Repubblica, vival'Italia! Speriamo che non ci saranno piùimbrogli ma, al contrario, più meritocrazia.

Giuseppe Belligerante

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“ ILARIO AMMENDOLIA

Soumaila Sacko è stato ucciso.Era un sindacalista “nero” e, detto senzaretorica alcuna, un autentico eroe che sibatteva con coraggio per i diritti della suagente.Insieme ai suoi compagni cercava lamierein un vecchio capannone abbandonato chesarebbero servite per costruire un’altrabaracca nella tendopoli di Rosarno, dove,quando il sole picchia forte e le lamierediventano infuocate, i migranti si godono la“pacchia”. Molti anni fa in America si spa-rava contro gli italiani. Nel massacro diLudlow sono stati uccisi e dati alle fiammedecine di nostri emigranti, tra loro moltedonne e bambini.Erano “italiani” e “bianchi” ma vivevano inuna tendopoli come oggi i “neri” diRosarno e per tale motivo gli anglosassoni lichiamavano “negritos”, “quasi neri”. Ailoro occhi erano brutti, sporchi e incivilitanto da legittimare la mattanza.Si “spara” sempre sugli “ultimi” soprattuttose non si rassegnano a esser tali e pretendo-no di essere rispettati come esseri umani.Il nome di Soumaila Sacko deve esserescritto nell’albo dei combattenti per la giu-stizia, l’uguaglianza e la libertà assieme aquello di Giuditta Levato uccisa aCalabricata, di Angelina Mauro caduta suicampi di Melissa, come Antonio Zito eFrancesco Nigro di appena 16 anni.Erano “combattenti” e chiedevano rispetto

per la loro dignità esattamente come Sackoe come i sindacalisti Placido Rizzotto eSalvatore Carnovale (e tantissimi altri) ucci-si dalla mafia in Sicilia per conto degli agra-ri. Con la complicità dello “Stato”!La tragedia di Sacko ci appartiene. So chenon tutti saranno d’accordo ma la sua lottadi ieri è la nostra lotta di oggi.C’è un filo rosso che collega tutti gli “ultimi”del mondo e per renderlo invisibile le classidirigenti indicano i “ghettizzati” come fontedi “contaminazione”, di pericolo e di insicu-rezza.Un modo per eludere le responsabilità diquanti dinanzi allo sfruttamento e allapovertà estrema si girano dall’altra partequando non mostrano il loro volto feroce.Purtroppo oggi, dinanzi al razzismo cheavanza, manca la “resistenza”.Il tessuto democratico non da più segni divita. La “Sinistra”, che pure in Calabria haavuto un’anima e una sua storia, è ridottaalla clandestinità o asserragliata nelle ulti-me stanze di un “Potere” residuo.Siamo indifferenti dinanzi al dramma diRosarno e non solo) e ciò costituisce ungrave indizio del progressivo sfarinamento eimbarbarimento della società.Ed è questo il clima ideale per dichiarareguerra agli “ultimi” come sta avvenendo inquesti giorni in cui i calabresi sono costrettia pagare una parte consistente delle spesesanitarie. Un ulteriore passo verso una crisipermanente del “diritto alla salute” ottenu-to anche grazie alle lotte del 68.

Mi preoccupa molto uno “Stato”- chedovrebbe rappresentare tutti noi - assentenegli ospedali, crudele nelle carceri, in fugadai luoghi di lavoro, sostanzialmente nemi-co degli emarginati e degli immigrati e chepoi sventola bandierine di vittoria perché aPolsi è stato aperto un posto per i carabinie-ri.Ma che razza di concezione dello “Stato” èmai questa? Possibile che oggi come unsecolo fa riteniamo che la forma miglioreper dare un senso allo “Stato” sia la “visieradel carabiniere” e “l’esattore delle tasse”?C’è un’estrema “trincea” da difendere e losi può fare recuperando l’antico orgogliocalabrese.Sabato sera nelle campagne di Vibo hannoucciso nostro “fratello”. Fissiamocelo benein testa!La lotta dei dannati del ghetto è la nostralotta.Sulla gente di colore pesa il pregiudizio raz-zista com’è pesato su noi meridionali sino apochi anni addietro.Oggi ci hanno “graziato” come “etnia” maci hanno marchiato come potenziali crimi-nali.A Rosarno non si combatte per la gente dicolore ma per tutti noi perché o uniti si vaavanti, oppure insieme precipiteremo nellavoragine del razzismo, del sottosviluppo edell’inciviltà.E non sarà un bel giorno né per i “negri” eancor meno per coloro che ritorneranno aessere i “negritos”.

Sacko Soumayla, un eroe della “pacchia”È stato ucciso mentre cercava lamiere in un vecchio capannone abbandonato chesarebbero servite per costruire un’altra baracca nella tendopoli di Rosarno, dove,quando il sole picchia forte e le lamiere diventano infuocate, i migranti si godonoquella che il ministro degli Interni Matteo Salvini ha definito una “pacchia”.

C’è un filo rosso checollega tutti gli “ultimi”del mondo e per renderlo

invisibile le classidirigenti indicano

i “ghettizzati” come fontedi “contaminazione”, dipericolo e di insicurezza.

Un modo per eludere le responsabilità diquanti dinanzi allosfruttamento e alla

povertà estrema si giranodall’altra parte quandonon mostrano il loro

volto feroce.

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I MAIN SPONSOR

Per conoscerli più da vicino e comprendere le ragioni del loro sostegno a METARoccella abbiamo intervistato i main sponsor.

1Di cosa si occupala sua azienda eda quanto tempo

opera sulterritorio?

2Quali sono le

motivazioni chel’hanno spinta a sostenere il

progetto META?

LA CASCINA1899

SalvatoreAgostino

- La Cascina 1899 nasce nel 2005 e da subito ha puntato tutto sulle tradi-zioni e sui prodotti tipici calabresi: dal bergamotto, un frutto straordinarioche ha ormai travolto l’alta gastronomia, al suino nero, premiato come ilmiglio r prodotto d’Italia con caratteristiche salutistiche, fino alla ‘nduja,l’orgoglio piccante della Calabria.- Noi ci definiamo “ambasciatori del territorio” e come tali non avremmopotuto non sostenere il progetto.

MULTARREDO

Paolo eSimona Multari

- La nostra azienda, nella sede principale, si occupa, principal-mente della vendita di arredamento di interni con particolareattenzione alla progettazione e alla programmazione dello svi-luppo dell’involucro abitativo. Sul territorio operiamo findalla metà degli anni 40 quando mastro Paolo Multari apre unlaboratorio artigianale di falegnameria a Siderno in CorsoGaribaldi 148, dove attualmente si trova il nostro show room.Nel 1980 nasce la Multarredo, fondata da Giomo Multari,forte della ventennale esperienza maturata presso il laborato-rio del padre Paolo e presso il negozio di “Mobili di Cantu’”dello zio, rivoluzionando la tradizionale vendita del mobile,proponendosi come arredatore qualificato, progettando edisegnando su misura arredamenti per le moderne abitazioni.A fine 2004 subentriamo in azienda noi figli, Paolo e Simona.Io, dopo la Laurea in Architettura presso il politecnico diMilano, mi occupo della progettazione, realizzazione e sceltadei prodotti per l’arredamento; Simona, dopo il Diploma diRagioneria e un tirocinio a fianco di mio padre, si occupadella parte amministrativa e delle vendite in azienda.Attualmente la Multarredo sita in Siderno RC, si divide neisui due punti vendita, uno sito in via delle Gelsominaie 41 euno sito in Corso Garibaldi 148, gestito dalla professionalitàdi Chiara... continuando così la tradizione, disegnando e pro-gettando per voi.

- Abbiamo deciso di sostenere il progetto in virtù dello spiritodi aggregazione e del forte legame con il territorio.Giudichiamo la proposta di eventi interessante e riteniamoche possa offrire una visione più completa della varietà cultu-rale che contraddistingue il nostro territorio.

MARRAPODIPINO E MIMMOLOVE AFFAIR

PalminaFranco

- Da 60 anni operiamo nel settore degli addobbi floreali, offrendo servizicompleti per matrimoni, funerali e qualsiasi evento. Allestire con fiori epiante la location di una cerimonia o di una serata particolare rendendo-la più suggestiva è la nostra specialità. Forti di questa esperienza abbiamocreato un nuovo spazio, Love Affair, che fornirà agli sposi un ampioassortimento di bomboniere e tutto l'occorrente per la realizzazione delleloro scenografiche presentazioni. Inoltre, da Love Affair troverai unavasta gamma di inviti di nozze, wedding bag e libretti messa, il tuttoampiamente personalizzato.- Abbiamo deciso di sostenere il progetto META perchè crediamo nellaforza contagiosa delle buone idee e siamo fortemente convinti dellanecessità di valorizzare le nostre eccellenze.

Rredazionale

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AUn progetto che grida al cambiamento

Meta Roccella non è solo un progetto“sperimentale” disviluppo turistico,

replicabile e adattabilea ogni Comune, ma è

l’espressione culturaledi un territorio che

ha voglia di mettersi in gioco.

Perché nasce il progetto META ROCCELLA e quali sono statele motivazioni che l’hanno spinta a sostenerlo?Il Progetto Meta Roccella nasce da una forte volontà politica e socialeche grida al cambiamento! E per cambiamento non mi riferisco a unanegazione di quello che siamo ma, al contrario, di una consapevoleaffermazione di ciò che siamo e di come vogliamo essere. Meta Roccellarappresenta un’identità ben precisa: non si tratta solo di un progetto“sperimentale” di sviluppo turistico, replicabile e adattabile a ogniComune, ma è l’espressione culturale di un territorio che ha voglia dimettersi in gioco. È un progetto che tende a costruire un forte coinvol-gimento di tutti gli attori locali. Infatti, il progetto è frutto di confrontoe di costante impegno tra diverse personalità e diversi enti, pubblici eprivati, che hanno sempre operato con passione e concretezza percostruire valenti opportunità di crescita socio-economica della Locride.Meta Roccella ha saputo coinvolgere tutti i protagonisti del settore turi-stico e ognuno ha contribuito alla realizzazione del progetto. L’obiettivonell’immediato futuro è quello di promuovere una serie di attività dicomunicazione, nei canali appropriati, per diffondere l’offerta program-mata. Pertanto invito tutti a sostenere con forza il progetto MetaRoccella così come hanno fatto gli sponsor, i partners e i miei collabora-tori che ringrazio. Solo attraverso il sostegno di tutti Meta potrà darerisultati concreti e, al contempo, affermarsi come modello per lo svilup-po turistico, culturale ed economico per tutta la Locride.

LAVORATAPORTEE FINESTRE

Nicola Lavorata

- La mia azienda opera sul mercato da quasi 40 anni. Nonostante gli altie bassi, le crisi finanziarie, le crisi economiche e la crisi del mercato edile,siamo ancora qui a combattere. Non abbiamo mai mollato. Con il nostrocostante impegno, la nostra fedeltà e la nostra serietà continuiamo adavere progressi e successi anno dopo anno.- Credo nel progetto META perchè mi ritengo un cittadino roccelleseDOC e qualsiasi iniziativa venga fatta in questa cittadina mi sento il dove-re di sostenerla per l’affetto che le riservo. Ritengo inoltre che sia dove-roso per qualsiasi commerciante sostenere iniziative del genere al fine diravvivare, anche dal punto di vista turistico una cittadina come Roccella.

IL BORGODELLALONGEVITÀ

FrancescoCarnovale

- La nostra azienda, la CalTur “Calabria Turismo”, operanel settore del turismo esperenziale da 3 anni. Ci troviamonel centro storico di Bivongi e abbiamo realizzato le nostrestrutture con materiali ecocompatibili e provenienti dalterritorio, applicando le tecniche della bioedilizia.- Abbiamo deciso di sostenere il progetto META perchècrediamo che attraverso un’intensa promozione del terri-torio di Roccella possano beneficiarne anche i comunilimitrofi.

LA CASCINA1899

SalvatoreAgostino

- La Cascina 1899 nasce nel 2005 e da subito ha puntato tutto sulle tradi-zioni e sui prodotti tipici calabresi: dal bergamotto, un frutto straordinarioche ha ormai travolto l’alta gastronomia, al suino nero, premiato come ilmiglio r prodotto d’Italia con caratteristiche salutistiche, fino alla ‘nduja,l’orgoglio piccante della Calabria.- Noi ci definiamo “ambasciatori del territorio” e come tali non avremmopotuto non sostenere il progetto.

YORK AUTOVUMBACA

Gaetano e GiuseppeVumbaca

- La mia azienda opera nel settore delle automotive ed è concessiona-ria Ford dal 1979.- Ho subito compreso che il progetto Meta è un’inizitiva di un certolivello e quando ci sono idee locali vincenti non si può non sostenerle.Non nascondo che ad avermi convinto a sostenere il progetto vi siastata anche la possibilità di ottenere visibilità per la mia azienda graziead attività di comunicazioni di alta qualità.

CUSATO FIORECOSTRUZIONI

GiuseppeCusato

L’azienda storica è stata fondata da Cusato Fiore nel 1982come impresa individuale. Nel 2011 nasce la Cusato FioreCostruzioni s.r.l. quale prosecuzione dell’attività avviatada Cusato Fiore nel lontano 1965 ma con l’impiego dinuove tecnologie e con l’attività di consulenza tecnica aservizio della nostra clientela. Operiamo prevalentemen-te nel settore dell’edilizia civile ma abbiamo avuto in pas-sato importanti commesse di edilizia industriale e com-merciale. Negli ultimi anni ci siamo specializzati negliinterventi di recupero edilizio e di restauro architettonicosoprattutto grazie alla formazione continua alla quale sot-toponiamo le nostre maestranze e i nostri collaboratoricon stage presso aziende produttrici a livello internazio-nale.

- Penso che collaborare affinché emergano le eccellenzedel nostro territorio sia doveroso, soprattutto per gliimprenditori locali, i quali devono diventare un gruppo dipressione al fine di veicolare gli investimenti pubblici eprivati per lo sviluppo e la promozione turistico-culturaledel nostro tanto bistrattato comprensorio. Da architetto,sono molto sensibile alle manifestazioni culturali chehanno come fine la promozione delle emergenze artisti-che e architettoniche locali che, insieme alle altre eccel-lenze locali quali la musica e l’enogastronomia, possonoessere senz’altro volano di sviluppo.

GRAND HOTELPRESIDENT

AnnamariaDiano

- Il Grand Hotel President festeggia oggi 48 anni di accoglienza, profes-sionalità, qualità e cortesia. Scegliere il nostro albergo, il nostro ristoran-te, una delle nostre location per un matrimonio o un banchetto è garan-zia di un’esperienza unica, da sperimentare.- Noi crediamo che sia fondamentale creare una collaborazione tra iComuni della Riviera dei Gelsomini per un dialogo costruttivo che con-duca allo sviluppo di un progetto condiviso del territorio.

MARRAPODIPINO E MIMMOLOVE AFFAIR

PalminaFranco

- Da 60 anni operiamo nel settore degli addobbi floreali, offrendo servizicompleti per matrimoni, funerali e qualsiasi evento. Allestire con fiori epiante la location di una cerimonia o di una serata particolare rendendo-la più suggestiva è la nostra specialità. Forti di questa esperienza abbiamocreato un nuovo spazio, Love Affair, che fornirà agli sposi un ampioassortimento di bomboniere e tutto l'occorrente per la realizzazione delleloro scenografiche presentazioni. Inoltre, da Love Affair troverai unavasta gamma di inviti di nozze, wedding bag e libretti messa, il tuttoampiamente personalizzato.- Abbiamo deciso di sostenere il progetto META perchè crediamo nellaforza contagiosa delle buone idee e siamo fortemente convinti dellanecessità di valorizzare le nostre eccellenze.

A partire dal prossimo 23 giugno e fino al 15 luglio Roccella sarà anima-ta da una serie di iniziative organizzate dal Comune, con la collabora-zione di diversi partners, nell'ambito del progetto "META Roccella". Ilprogetto finalizzato alla creazione di un’offerta turistica variegata estrutturata, che valorizzi le eccellenze di Roccella Ionica e del suo com-prensorio, vuole anche rafforzare il rapporto con le comunità localioffrendo diverse occasioni di divertimento per tutti i gusti. L'obiettivo,infatti, è quello di coniugare musica, enogastronomia, tradizioni e arte -da qui l'acronimo META - per andare incontro alle diverse esigenze e aivari interessi di cittadini e turisti. Ricco è, quindi, il calendario di iniziative in cui sono state coinvoltediverse associazioni roccellesi, gli esercizi commerciali, le palestre e leludoteche. Tra i momenti più salienti:- la serata di apertura di META (23 giugno), che verrà curatadall’Associazione dei Commercianti Roccellesi e che prevede un Corsosemipedonale con Animazione per bambini realizzata dalle ludoteche,Artisti di strada, Area Street Food, Street Band, Dimostrazione diDanza, Dimostrazione di cani addestrati;- il Festival degli Artisti di strada che si terrà al Porto delle Grazie (29 e

30 giugno) con spettacoli di Giocoleria, Mangiafuoco, Clown, Sand Art,Trapezisti, Street Band, Area Street Food;- la tanto attesa festa della Madonna delle Grazie (8 luglio) in cui, oltreall’evento religioso, ci sarà la possibilità di assistere al concerto dellaPFM, Premiata Forneria Marconi; - i due concerti di musica jazz (13-14 luglio).Per informazioni più dettagliate, sul prossimo numero di Riviera saràpubblicato un inserto estraibile con il ricco calendario di iniziative pre-viste dal progetto.La Campagna pubblicitaria di META Roccella è stata organizzata dallaPigreco Comunication srl e finanziata dai main sponsor: Lavorata Portee Finestre di Caulonia e Davoli, la Concessionaria Ford York AutoVumbaca di Locri, Gioia Tauro e tutta la provincia di Reggio Calabria,il Grand Hotel President di Siderno, Multarredo di Siderno, CusatoFiore Costruzioni di Siderno, Il Borgo della Longevità di Bivongi,Marrapodi Fiori e Love Affair di Roccella e La Cascina 1899 diRoccella.Per conoscerli più da vicino e comprendere le ragioni del loro sostegnoa META abbiamo intervistato i main sponsor.

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PROGETTO META

A COLLOQUIO CON CARMEN INGRATI

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www.larivieraonline.com Rrubriche

08 G

IUGN

O- 1

4

Il dottor Emilio SaverioBuda si è insediato lunedìmattina presso il Comune

di Grotteria, dove è stato inviato, su nominadel Prefetto di Reggio Calabria, a svolgere lefunzioni di commissario ad acta per l’appro-vazione del rendiconto della gestione 2017.La nomina del commissario prefettizio si èresa necessaria perché il consiglio comunalenon è stato messo in condizione di approva-re il documento contabile nemmeno nei ter-mini concessi dalla diffida prefettizia che erastata emessa un mese fa per la grave ina-dempienza consumata alla scadenza dei ter-mini di legge. Adesso Grotteria aspetta, intempi strettissimi, il decreto di scioglimentodel consiglio comunale, già in fase di perfe-zionamento a Roma. PrimaVera Politicaintende rivolgere il più sentito ringraziamen-to a S.E. il dottor Michele Di Bari, Prefettodella Provincia di Reggio Calabria, che haimmediatamente provveduto ai sensi dilegge - non appena acquisita diretta cono-scenza della situazione in atto - per garanti-re non solo il sacrosanto diritto dei cittadinidi Grotteria, ma soprattutto la piena credibi-lità delle istituzioni statali, in un momentoparticolarmente tormentato per l’Italia inte-ra. Nell’esprimere il proprio dispiacere perla breve vita che ha caratterizzato questafase amministrativa (la giunta municipalenon è riuscita a chiudere nemmeno un annodi mandato), il gruppo di minoranza si diceconfortato dalla certezza che una forzatasopravvivenza del governo comunale sareb-be stata, per il territorio, un’opzione benpeggiore rispetto alla breve sospensione chela politica dovrà subire in attesa delle elezio-ni del prossimo autunno. La responsabilitàdell’accaduto, infatti, è da attribuire unica-mente ai vertici della giunta municipale, chesi sono dimostrati, ancora una volta, inade-guati ad assicurare il normale funzionamen-to dell’ente, pur di fronte al più importante

e delicato degli adempimenti imposti dallalegge. L’intervento sostitutivo prefettizio cheha sottratto la guida agli organi elettivi grot-teresi, infatti, certifica l’ormai indiscutibileincapacità amministrativa che PrimaVeraPolitica da sempre attribuisce ai più espostirappresentanti della politica locale.L’esperienza e le capacità da anni millantate,vengono impietosamente smascherate,adesso, dalla più palese ed oggettiva dellesmentite. E dire che tutto questo si sarebbeevitato, se solo, di fronte alle proprie eviden-ti difficoltà, la maggioranza fosse stata capa-ce di mettere da parte la storica arroganzache la caratterizza, immergendosi in unbagno di umiltà e chiedendo il sostegno del-l’opposizione: giusto un anno fa, all’atto del-l’insediamento del consiglio comunale,PrimaVera Politica aveva esplicitamentedichiarato che non avrebbe fatto mancare ilsuo modesto contributo, se qualcuno loavesse ritenuto opportuno. Bastava sempli-cemente ammettere i fatti e la soluzione sisarebbe comodamente trovata all’interno diquel consiglio comunale che oggi, invece, staper congedarsi, sepolto sotto l’ego smisuratodi chi non ha saputo far altro che ricercareaffermazioni personali fuori luogo, smi-nuendo le giuste osservazioni della minoran-za, che ha sempre svolto il suo ruolo di con-trollo e di informazione con serietà, nelrispetto della fiducia ricevuta da centinaia dielettori. Oggi più che mai, di fronte al falli-mento e al disastro conclamato, il progettodi PrimaVera Politica si dimostra vivo, sanoe drammaticamente indispensabile per resti-tuire a Grotteria una corretta gestioneamministrativa su cui basare affidabili pro-spettive di sviluppo.

Consiglio Comunale di GrotteriaGruppo Consiliare di PrimaVera Politica

Il CapogruppoRaffaele Lupis

Devo dire che i tempi passano, le parole scorrono e i pensie-ri si consumano nell’etereo mondo del nulla, soprattutto se siosano toccare argomenti come logistica, trasporti, turismo.Argomenti particolarmente ostici a quanto pare dal momen-to che nessuno ne nasconde l’importanza ma in tanti, troppi,non vanno oltre le intenzioni lasciando ad altri la valutazionedelle possibili soluzioni magari insegnando cosa si dovrebbefare come se le nostre università non siano in grado di sugge-rire, proporre progettare mentre la politica, quella cheapplaude per un paradossale senso di ospitalità intellettualeche ci contraddistingue, ogni iniziativa che arriva da fuori. Si,è vero! Ammettiamolo. Siamo sempre ospitali verso le opi-nioni altrui, possibilmente non targate con nomi o pensiericalabresi per affermare, forse, un sentimento di difesa versochi nella nostra terra potrebbe farci concorrenza con le pro-prie soluzioni. Ed ecco la notizia. Due giovani laureandiveneti affrontano in una tesi il grado di accessibilità alla fascialitoranea jonica. Uno studio da fine corso sul quale non cisarebbe molto da dire se non il fatto che dal Nord ci suggeri-scono come e in che misura rendere “accessibile” la fasciacostiera rivalutando e riproponendo un legame strutturale efunzionale tra entroterra e costa. Nessuno mette in discussio-ne i contenuti della tesi dal momento che chi scrive si avvaledella fonte giornalistica che rilancia tale notizia e forniscealcuni passaggi del lavoro. Passaggi interessanti perché forni-scono la cornice di pensiero degli autori. Il commento, poi, èmolto interessante e, soprattutto, credo lo sia perché dalleparole utilizzate - che spero nascano da una lettura approfon-dita della tesi da parte di chi ha creato tale notizia - mi sem-bra non emerga nulla di così eclatante e innovativo che nonsi sapeva già se non il fatto che la curiosità, da premiare que-

sto si, dei due studenti ha suggerito loro di gettare uno sguar-do verso località magari conosciute turisticamente. Ebbene,leggendo e rileggendo l’articolo trovo che nulla di particolar-mente scientifico - che non sia stato osservato e proposto damolti negli anni - emerga come intuizione copernicana.Insomma che […] “…Fenomeni di spopolamento, abbando-no del territorio, mancanza di infrastrutture, sono tutti fattori dicausa/conseguenza di un’economia che fatica a svilupparsi…”[…] mi sembra siano una evidenza e con delle risposte giàformulate in passato. Che attraverso i dati territoriali e lavalutazione dei fenomeni socio-economici gli autori del lavo-ro accademico abbiano cercato di dare […] …un contributo,mediante il lavoro di tesi, al dibattito locale al fine di promuove-re una pianificazione partecipata del territorio e spingere glistakeholders a confrontarsi con il supporto di alcune idee ancheinnovative…[…] è una nota di apprezzamento e di ricono-scenza per l’attenzione prestata verso la nostra incapacità ditrasformare ciò che sappiamo in soluzioni. Inoltre, di pensie-ro innovativo, se per caso si tratta di sottolineare come e inche termini […] la logistica gioca un ruolo essenziale per lacompetitività di un territorio letta anche in chiave di accessibilitàallo stesso, ancor di più in territori impervi come è l’Aspromonteper l’appunto…[….], non vedo molto dal momento che nonvi sono dubbi, tra chi in Calabria tenta di conoscere e formu-lare proposte a riguardo, che le cosiddette piattaforme logi-stiche rappresentino un’idea complessiva di infrastruttura-zione. Un’idea che non può fare a meno di realizzare un lega-me funzionale tra costa ed entroterra nell’ambito di una pro-gettazione nei trasporti, nelle offerte abitative e produttiveche leghino spazi umanizzati ormai così diversi come duecomplementi di un unico progetto di crescita. Ma non solo.

Tra i tanti suggerimenti riportati nell’articolo, credo desuntidalla tesi, vi è che […] “…L’idea è quindi di sostenere e valo-rizzare così quel lavoro artigianale delle piccole e medie imprese– in ambito agroalimentare ma non solo – che sono la specifi-cità di questa terra…”[…].Direi un’idea interessante che ci fachiedere ad ognuno di noi di che cosa abbiamo parlato oscritto in tutti questi anni o, forse, dove abbiamo vissuto. Mal’aspetto più interessante è soprattutto la chiosa conclusivadell’autore dell’articolo: […] Fin qui i contenuti della tesi. Staai nostri amministratori e politici di rango regionale e nazionalefare in modo che le idee esposte nel pregevole lavoro accademi-co non rimangano solo sulla carta ma vengano tenute nelladebita considerazione…[…].A questo punto la domanda è dirito: e le proposte formulate nella loro complessità - anchepiù articolate, sicuramente ridondanti e suggerite agli ammi-nistratori nel tempo - guardando alle diverse realtà territoria-li che fine hanno fatto? E le ore perse in convegni a questopunto inutili a cosa sono servite? Beh, siamo onesti…ci piacesentirci dire da altri cosa dovremmo fare. Ci piace meno sen-tircelo dire a casa nostra da qualcuno che ci è vicino magariideologicamente concorrente. In fondo, chi viene da fuorinon compete con le sue idee, può scrivere e dire in pienalibertà e ricevere note di merito; ma chi resta in Calabria, o ècalabrese, e ha delle idee allora costui si!...è un problema percoloro che amministrano e non vogliono che si apra unacompetizione sulle soluzioni. In fondo, come si dice, unastretta di mano ed un bravo non lo si nega a nessuno, soprat-tutto se è un forestiero. Perché le idee altrui, siamo sinceri,hanno sempre un altro sapore: ci tolgono dall’imbarazzo didire al nostro vicino che aveva ragione.

Giuseppe Romeo

CALABRESE PER CASO

Nemo propheta in patria sua (est). In Calabria? …“Semper”!

PrimaVera Politicaringrazia il Prefetto etuona: si poteva evitare,tutta colpa di Loiero

COMMISSARIAMENTO GROTTERIA

Siamo onesti…ci piace sentirci

dire da altri cosadovremmo fare.Ci piace meno

sentircelo dire acasa nostra da

qualcuno che ciè vicino, magariideologicamente

concorrente.

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PRUNUS ARMENIACA L.FAM. ROSACEEE

L’albicocco è una pianta “domesticata” dall’uo-mo da migliaia di anni, in quanto essa crescevaspontaneamente in natura, secondo il punto divista dei botanici in Cina, dove era conosciutagià dal 2000 a.C. anche se nel passato si pensa-va che si fosse diffusa dal Caucaso e precisa-mente dall’Armenia, tanto che Linneo pensavache fosse originaria proprio di tale area geogra-fica e per questo motivo fu denominata Prunusarmeniaca; alcuni pensano, inoltre, che possaessere originaria della Persia.Ad ogni modo, essa è presente da centinaia dianni nei paesi del Mediterraneo e coloro cheprotendono per l’origine cinese pensano che siastata diffusa nei paesi occidentali dagli arabiattraverso la mediazione persiana quandoanche la Persia fu conquistata da essi, dopo labattaglia campale di Qadisiyya, dove nel 637d.C. l’esercito persiano fu sconfitto duramentedal califfo Umar Bin al-Khattab che l’annoprima vinse i bizantini nella battaglia sul fiumeYarmuk.Le armate islamiche dilagarono sia a occidente,a danno dell’impero bizantino, che a oriente,dove annientarono in poco tempo le armatepersiane, tanto che nel 711 toccarono la massi-ma espansione a ovest, superando lo stretto diGibilterra e occupando la Spagna fino aiPirenei, mentre a oriente raggiunseroSamarcanda.Ciò era stato possibile per il fatto che i persianie i bizantini si erano logorati in una guerra diusura che era durata decine di anni.Probabilmente la pianta dell’albicocco si eradiffusa già da centinaia di anni in Persia e nellearee circonvicine, dato che la tradizione lo vole-va originario della Persia appunto odall’Armenia.In Calabria probabilmente arrivò quando pro-fughi dal Medio Oriente, scapparono di fronteall’avanzata islamica conseguente alla sconfittadei bizantini sul fiume Yarmuk e la portaronocon loro, episodio che può essere collocato cro-nologicamente attorno al VII secolo d.C o almassimo quando gli arabi nel IX secolo comin-ciarono a conquistare la Sicilia (827 d.C.).Evidentemente la diffusione non sarà stataomogenea o non sarà avvenuta nello stessoperiodo e ciò è verificabile sul territorio, perdue termini diversi di identificazione del fruttodell’albicocco: pricopi o grasciomulu.Il termine grasciomulu deriva dal greco creso-

milon ossia “mela d’oro” ed è diffuso omoge-neamente da Brancaleone a Siderno, eccezionfatta per Africo, dove si usa pricopi, ma talepaese apparteneva storicamente e culturalmen-te alla Bovesia, dove appunto si usa pricopi perindicare l’albicocca, che deriva dal franceseapricot.Quindi nella Bovesia abbiamo il termine d’ori-gine francese pricopi, che sarebbe un lascito deiNormanno-Svevi che dominarono dal 1060 al1266, quando arrivarono gli angioini di Carlod’Angiò, pure essi francesi, che sconfissero aBenevento Manfredi, figlio di Federico II diSvevia.Ininterrottamente e in modo omogeneo il ter-mine grasciomulu, con la variante crasciomuludi Ardore, è diffuso da Brancaleone a Siderno,dove probabilmente la pianta fu introdottaprima, durante il periodo bizantino, quando laCalabria attuale era stata per la seconda votaellenizzata.Ricompare il termine pricopi, d’origine france-se, nell’area di Caulonia e zone circonvicine,retaggio quindi dei Normanno-Svevi o degliangioini che arrivarono più tardi.La pianta, invece, rappresentata in foto era dif-fusa nelle vigne attorno a BrancaleoneSuperiore, ma quando le vigne furono abban-donate negli anni Sessanta del 900, anche lepiante da frutto, tra cui l’albicocco in questionescomparve o quasi. Anni addietro incontrai nel suo orto MicheleSchimizzi di Brancaleone che cura con efficien-za un pezzo di terra dove cresce anche unapianta di albicocco tipica di Brancaleone, daifrutti medio-piccoli, che a maturazione diventa-no colore arancio carico, venati leggermente dirosso.Mi assicurò che la pianta produce frutti preco-ci e sani, per cui mi presi delle marze ed eseguiiun innesto su una pianta che produceva deifrutti che marcivano già prima che divenisseromaturi.Dopo due anni la pianta entrò in produzione ecapii il motivo per cui i suoi frutti non marcisco-no: ciò è determinato dall’eccessiva precocitàdelle albicocche, di un bellissimo colore aran-cio, soffuso di rosso che iniziano a maturare iprimi di giugno e terminano il loro percorsoattorno al 12, quando la Ceratitis Capitata, lamosca della frutta, comincia a farsi notare sulterritorio, con i suoi effetti nefasti.

Orlando Sculli

GIUDIZIARIACONVERSANDO Narcotraffico

Siderno-Sicilia Dietro a un imponente traffico inter-nazionale di droga, quello dell’impor-tazione dall’Africa di un grosso quan-

titativo di hashish, ci sarebbero importanti coscheoperanti su Siderno e zone limitrofe alleate a clan diCosa Nostra siciliana.È quanto emerge anche dal contenuto di un verbaledi un collaboratore di giustizia riversato in una recen-te indagine coordinata dalla procura antimafia.I rapporti tra le consorterie calabro sicule risultanodatati, anche se il filo conduttore porta gli inquirentia ritenere che da quel momento gli “affari” sarebbe-ro proseguiti con alterne vicende fino al 2014.Ritornando al narrato del collaboratore siciliano,questo riferisce di vicende risalenti al 1995.«Nei primi mesi del 1995 io partecipai a due spedi-zioni organizzate da Cosimo L. e da alcuni soggettidella ‘ndrangheta calabrese finalizzate a prelevare inMarocco grossi quantitativi di hascisc da importare inItalia. Tali spedizioni si avvalevano del pescherecciodi proprietà di Cosimo L. o di suo padre denominato“Lupo di San Francesco”. Per quel che ricordo ilpadre di Cosimo L. mi disse che il peschereccio eralungo 18 o 26 metri, in ogni caso io potei constatareche si trattava di un grosso peschereccio, con un equi-paggio di quattro marinai, dalla struttura in legno eche per quanto mi risulta fu riverniciato al rientrodall’unica spedizione produttiva e cioè quella dellaquale ho già accennato e che ci consentì di portare inItalia un carico di circa 113 pacchi di hascisc di circa25/30 kg ciascuno».«Il viaggio si rivelò improduttivo perché giunti vicinoalle coste del Marocco non trovammo gli uomini chedovevano consegnarci l’hascisc. Dopo questo viaggioCosimo L. assieme a due calabresi si recò in Spagnae forse anche in Marocco per assicurarsi in loco chenon si verificassero ulteriori disguidi. Sono certo cheil L. affrontò il viaggio in aereo, se ben ricordo primarecandosi a Roma e dopo forse a Malaga. Sono quasicerto che i due calabresi si servirono dello stessoaereo. I tre predetti, constatato che tutto era a postotelefonarono al padre di L., che si fa chiamare Pietro,per richiedergli un nuovo viaggio. Questa volta ildetto peschereccio partì avendo a bordo oltre all’e-quipaggio ed al padre di L., me e Giovanni G.».«Dopo avere effettuato il carico Cosimo L. tornò inItalia mediante il mezzo aereo insieme con un cala-brese che si faceva chiamare “Totò”, di media statura,media corporatura e con i capelli castano scuro.L’altro calabrese tornò a bordo del peschereccio.Quest’ultimo si faceva chiamare “Giovanni” maseppi successivamente dal G. che il suo nome era(V…). Il G. apprese ciò mentre accompagnava que-st’ultimo calabrese a Messina a bordo di un’autovet-tura a nostra disposizione dopo che attraccammo allargo del porto di Trapani. Ivi sbarcammo io, il G. e ilcalabrese per organizzare il successivo sbarco dell’ha-scisc. Dopo circa due giorni, ricordo che era unlunedì, l’hascisc fu sbarcato, …, nei pressi della costadi Carini alle ore 23.30 circa». «Per tale sbarco fucoinvolta quasi tutta la “famiglia” di Corso dei Millee segnatamente io, Nino M., S. Gaspare, T. Vittorio,G. Francesco, L. Cosimo, C. Piero, G. Giovanni ecertamente uno dei fratelli di Nino M. anche se nonricordo con precisione se fosse presente anche l’altrofratello. Ci recammo sul posto mediante due autovet-ture Fiat Uno di colore bianco, oggetto di precedentefurto ancora in buono stato, che dopo l’operazionefurono portate nel magazzino di via MessinaMontagne detto “la camera della morte”. Eravamoarmati fino “ai denti” e le armi … erano poste aipiedi dei sedili posteriori delle predette autovetturerubate. Era la prima volta che partecipavo ad un’ope-razione così massiccia e di tale rilevanza. Vi era l’inte-sa che se le Forze dell’Ordine ci avessero fermato percontrolli avremmo dovuto ingaggiare un conflitto afuoco. L’operazione era particolarmente importanteper il valore dell’ingente carico di hashish, tenutoanche conto delle prime difficoltà economiche della“famiglia”. Quella notte furono scaricate circa 80 o90 casse contenenti hashish». «… le rimanenti 20 o30 casse furono scaricate il giorno successivo nel por-ticciolo di Porta Carbone». «Una volta riunito il cari-co presso il detto magazzino, il C. trasportò a Milano,partendo il giorno successivo, l’intero quantitativo dihashish a bordo di un autocarro, sul quale viaggiavaanche un terzo calabrese del quale non so dire nulla.Il carico di hashish venne occultato in mezzo a casset-te di arance e mandarini. In cambio della sua collabo-razione, la “famiglia” ricevette una parte del carico dihashish, credo circa 400 kg, che furono venduti da G.Giovanni con estrema rapidità ricavandone alcunecentinaia di milioni, credo circa 700. In ogni caso ame e agli altri componenti il M. diede 10 milioni atesta».

Dopo la presentazio-ne del progetto delloscorso 5 febbraio, una

nuova fondamentale tappa delprocesso di costruzione di un

Consorzio di Tutela delle denomi-nazioni del territorio della provin-cia metropolitana calabrese si è

svolta qualche giorno fa presso laCamera di Commercio di ReggioCalabria. Promossa dal presidentedell’ente Antonino Tramontana,alla partecipata riunione hannoaderito i diversi protagonisti delvino reggino, del semicerchio

ideale che va dalla Piana di GioiaTauro fino alla Locride. Di comu-ne accordo hanno stabilito di ini-ziare un percorso collettivo che

consegni in tempi rapidi la costru-zione del Consorzio di Tutela

delle denominazioni del territorio:2 DOC (Bianco e Bivongi) e 6IGT (Scilla, Pellaro, Arghillà,

Costa Viola, Palizzi e Locride).Oltre al rilancio del settore vitivi-nicolo reggino, il Consorzio con-

sentirebbe non solo di tenereconto di alcune aree che a ogginon rientrano nelle produzionicertificate (se non per la IGT

Calabria), ma di creare anche unamassa critica di prodotto in gradodi innescare una reazione necessa-ria per avere popolarità sui merca-ti. È stata anche ricordata e sotto-lineata la peculiarità e la ricchezzadella produzione vitivinicola reggi-na, rimarcata l'esistenza di nume-rosi vitigni autoctoni che caratte-rizzano l’area ionica e l’area tirre-nica, nonché il patrimonio storicoe identitario rappresentato dai ter-

razzamenti della Costa viola,vigneti eroici che devono essere

tutelati per il loro peculiare pregiopaesaggistico, culturale e ambien-

tale, considerato anche il forterischio di dissesto

idrogeologicodell’area di pro-

duzione. Inseguito a que-

sta primatappa di verifi-ca della dispo-nibilità dei sin-goli operatoridi unirsi sottoun’unica inse-gna consortile,

seguirà, dopo un’at-tenta analisi di tutti i fat-tori, la proposta affioratagià durante l’incontro, dilavorare su una nuova

denominazione del terri-torio.

Sonia Cogliandro

FRUTTI DIMENTICATIGreco nero di Ferruzzano

I BRIGANTI Cosa scaturisce da questo nuovo governo Lega-5stelle (ma soprattutto Lega)? Da quello che si può notare sui social, la cosa più evidente èil razzismo, segue l’omofobia. Si sa che la Lega è un movimento di estrema destra, ma ciò pare non destare sospetti, anzi, sembra che si aspet-tasse con ansia questo momento! Tutto è derivato certamente dai precedenti governi, che non hanno fatto altro che mettere da parte gli

“itaGliani” per dedicarsi ad altro: accoglienza (soprattutto, ma nella maniera dettata dall’Europa) e investimenti, di quelli che arricchiscono chi già i soldi-ni ce li ha. È bastata un’esternazione leghista contro i matrimoni gay per creare un putiferio, come se questo fosse il problema di tutti. Questo popolo (popo-lo?) è messo alla prova da molto tempo ormai, e ora basta una scintilla per far esplodere tutti, ma ovviamente non nelle piazze, solo su facebook, che ormaiè la piazza degli itaGliani. Sono tutti orientati a pensare che la sciagura di questo paese siano gli immigrati, che rubano il lavoro, ma poi bisogna vedere chiandrà a raccogliere i pomodori a 3 euro l’ora come fanno loro, sotto sfruttamento. Ora la Boldrini è andata a casina, e tutti osannano Salvini come salva-tore della patria, anche qui in Calabria dove è stato molto votato nonostante il profondo razzismo di questo soggetto per i meridionali. Cosa si aspettano ivotanti si sa: che spariscano gli immigrati, e anche che si neghino i diritti dei gay, ma anche che si vieti l’aborto e si ripristini la leva obbligatoria. Insomma,diciamolo: sta tornando il fascismo. Mia nonna diceva che Mussolini ha fatto le strade, che le porte erano sempre aperte (ma a quale prezzo?). Beh il Duceè tornato, forse con la macchina del tempo. Hanno fatto pure il film sul suo ritorno, e si sa che i film preannunciano una realtà imminente, così come unlibro scritto nella prima metà del 1900 gettò le basi per l’avverarsi dello sfascio di oggi, e parlo del Grande Fratello (di Orwell, non dellaD’Urso!). Chi vivrà vedrà, si dice. Ma questo è vivere?

Brigantessa Serena Iannopollo

Dalla Piana allaLocride unConsorzio pertutelare i nostrivini

Catastrofi annunciate

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una storia ancestrale che toccatemi come quelli delle origini dellaquestione meridionale, di come lamafia lentamente pervade lasocietà, della difficoltà della vitache indurisce i sentimenti e intor-pidisce le emozioni, in un tempo incui rivelare ciò che si celava sottostrati e strati di polvere è sintomodi debolezza. I personaggi di que-sto romanzo affrontano il passag-gio difficilissimo tra ottocento eNovecento, tra dolori, sfortune, maanche tanta tenacia e tanta capar-bia.

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«L'universo adolescenziale è quellopiù enigmatico, il più incidentato, ilpiù problematico [...]. Francesca ePeppe Iaconis nel loro libro "di figliain padre" cercano di scrutare questouniverso mettendo entrambi le maniavanti: il timoniere non è l'autoreadulto, ma si tratta di una navigazio-ne condivisa con il protagonista delracconto che, una volta tanto, nondelega al "navigato" la gestione dellatraversata, ma si fa co-gestore delbattello. e quest'ultimo condurrà illettore ad un sicuro approdo, quello diun dialogo a due voci di pari peso chenel labirinto dello status adolescen-ziale rappresenta il passe-partout percatturare comprensione.» dallaPrefazione di Vito Pirruccio.

TIToLo LIbRo: dI FIgLIa IN PadReauToRe deL LIbRo:gIuSePPe IaCoNIS,FRaNCeSCaIaCoNISCaTegoRIa: SoCIoLogIaCaSa edITRICe: CITTà deL SoLeedIZIoNIPReZZo €10,00

guardato con un certo distaccoquanto viene narrato in questolibro, attraverso i racconti di moltedonne - suocere e nuore -, succedein tutte le famiglie, da sempre eovunque. La commedia familiareimpone di volta in volta di interpre-tare diversi personaggi, il conflittoche può scaturirne non va sottova-lutato né irriso, il giuoco dei ruoli èuna questione serissima tanto chenon c'è modo di far parte di unafamiglia rifiutandone le regolebisogna, invece, imparare a fron-teggiare le situazioni più pericolo-se.

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È iniziato il conto alla rovescia per la nuovaedizione del Roccella Jazz Festival. Ne

abbiamo parlato con il direttore artisticoVincenzo Staiano, che quest’anno promette

di ampliare l’esperienza di ascolto conattività didattiche, conferenze e proiezioni

incentrate su Frank Zappa.

L’edizione estiva delFestival 2018 sarà

suddivisa in cinquesezioni con

importanti novità, acominciare daiconcerti che si

svolgeranno nelmese di luglio. Si

comincia l’8 alTeatro al Castello,

per continuare a piùriprese fino

all’ultima settimanadi agosto.

Vincenzo Staiano: “Roccella è laporta da cui entrerà il jazz in Italia”

Con l’arrivo dell’estate cresce l’attesa per il Roccella Jazz Festival,che possiamo ormai considerare un grande classico della bellastagione locridea. È da diversi anni, ormai, che le viene affidata ladirezione artistica dell’evento. Come l’ha visto evolversi in questolasso di tempo?È certamente cambiato dal punto di vista strutturale, ma non daquello qualitativo e programmatico. A partire dalla seconda metàdegli anni ‘80, con compiti diversi, ho sempre avuto un ruolo nelladirezione del Festival e mi piace associare la mia esperienza per-sonale alla storia artistica stessa del Roccella Jazz. Per questo, daquando mi è stata affidata la direzione esclusiva, ho cercato dimantenere viva la formula vincente che ho contribuito a creare,dominata da produzioni originali, che vedono il jazz associato adaltre forme espressive, e dall’attenzione verso i talenti emergenti ei musicisti locali. La presenza di grandi star del panorama jazzisti-co internazionale completa poi il quadro. I cambiamenti, pertan-to, sono dovuti alla consistente riduzione dei fondi, alla nuovastruttura organizzativa e alla diversa visione culturale e organizza-tiva che chi dirige si porta dietro. Dobbiamo essere orgogliosi,comunque, che l’edizione dell’anno scorso sia stata realizzata indieci giorni e con un terzo del budget impegnato in passato, venen-do giudicata di grande qualità come confermato dalla ricca rasse-gna stampa (più di 200 articoli sui media nazionali) e dalla grandepartecipazione di pubblico malgrado la mancanza di tempo perpromuovere adeguatamente l’evento.L’anno scorso il Festival è stato teatro di due produzioni origina-li dedicate a Rino Gaetano, vera e propria mascotte della XXXVIIedizione. Anche quest’anno vi farete guidare dalla stella di ungrande della musica?La scelta dell’anno scorso ci ha consentito di ricevere grandeattenzione grazie alla popolarità di questo artista calabrese.Quest’anno la stella che ci guiderà si chiama Frank Zappa e l’ab-biamo trovata tra i grandi italiani che hanno avuto un successooltreoceano. Il tema scelto quest’anno “Italians”, ci permetterà diriscoprire anche in questo caso non un jazzista a tutto tondo, maun esponente della musica pop e rock degli anni ‘70 che, in qual-che modo, somiglia a Gaetano. Infatti, anche se la statura e l’ap-proccio musicale sono diversi, Frank Zappa e Rino Gaetanohanno in comune l’essere stati due dissacratori di professione,insofferenti alle regole imposte dal sistema e non a caso soggettientrambi a censura. A Zappa saranno dedicati due concerti e unfilm. Avevamo anche programmato la presenza del figlio Dweezil,ma qualche settimana fa, per ragioni di carattere organizzativo,abbiamo dovuto rinunciare.Dopo una “fase di rodaggio”, durante la quale avete lasciato spa-zio ai nuovi talenti, la sezione “Rumori mediterranei” del 2017 èstata inaugurata dalla grande Antonella Ruggiero e ha ospitatoartisti dal calibro impressionante. Anche quest’anno dividerete ilFestival in due sezioni e quali grandi nomi hanno accettato ilvostro invito?L’edizione estiva del Festival sarà suddivisa in cinque sezioni conimportanti novità, a cominciare dai concerti che si svolgeranno nelmese di luglio. Si comincia l’8 al Teatro al Castello con la PremiataForneria Marconi, a conferma di una tradizione non prettamentejazzistica che nel passato ha registrato la presenza di grandi artisticome Noa, Vinicio Capossela, Piero Pelù e Nicola Piovani. Altranovità sarà costituita dalla rassegna “Rear windows – La finestrasul cortile”. Nei giorni 13 e 14 luglio, infatti, si tornerà nel “mitico”cortile delle scuole elementari (che ha ospitato il Festival neglianni ’80) con due serate dedicate al giovane jazz italiano. Ad apri-re la rassegna sarà il trombettista Gabriele Mitelli, astro nascentedel jazz nostrano coinvolto in un progetto originale insieme alMatteo Scarfò. Si riprenderà poi ad agosto con il tradizionale“Jamming Around”, nell’ambito del quale, il 12 e 13 agosto, ilPorto delle Grazie ospiterà Enzo Pietrapaoli e Deborah J. Carter.Il Festival si sposterà poi a Largo Colonne il 15, con concerti chevedranno protagonisti, fino al 17, una serie di gruppi di primopiano del jazz italiano. Dal 18 al 22 ci sarà, infine, la tradizionalesezione del Teatro al Castello, che vedrà la partecipazione di gran-di stelle del panorama jazzistico nazionale e internazionale. Almomento hanno confermato la loro presenza il quintetto del can-tante apolide Anthus, una formazione blues guidata da BabaSissoko e Mighty Mo Rodgers, il duo Claudio Cojaniz - AlexanderBalanescu, il quintetto della cantante italo-brasiliana Rosalia DeSouza, una formazione guidata da Daniele Sepe e Dean Bowman,il possente quartetto di William Parker con Cooper More, JamesBrandon Lewis e Hamid Drake, la strepitosa band di Ray Gelatoand the Giants e il quintetto di Nicky Nicolai e Stefano Di Battista.Comunque, la parte del leone la faranno Parker, Brandon Lewise Drake che, oltre a far parte di più formazioni, parteciperanno alRoccella Jazz Summer Campus, un insieme di attività didattico-

formative, conferenze e proiezioni che narreranno il ruolo avutodagli italo-americani nella nascita e nello sviluppo del jazz.Il Roccella Jazz Festival ha insegnato alla Locride ad apprezzarenon solo il Jazz, ma anche il Pop, la musica etnica e d’autore. Itempi sono maturi per sperimentare anche nuovi generi?Il Festival ha esteso il suo raggio d’azione con varie iniziative,come la presenza al Balkan Jazz Showcase che si è svolto ad apri-le in Albania per annunciare la nascita di un network internazio-nale, al quale ho partecipato come consulente. Si tratta di un pro-getto che mira a costruire una rete dei Festival del Jazz dei paesibalcanici che potrebbe consentire a Roccella di diventare la“porta” attraverso la quale entra in Italia la musica jazz prodottain questi Paesi. In questa edizione, infatti, ospiteremo l’AJS Trio diGent Rushi, il miglior gruppo albanese del momento. Il “ponte”con Tirana e lo stesso Balkan Network potrebbero consentire aljazz italiano, invece, di essere messo in rete con quello di altri 15Paesi.Dopo la scomparsa di Sisinio Zito ci raccontò che l’edizione delloscorso anno sarebbe stata il vero banco di prova di un FestivalJazz orfano del suo ideatore. A un anno di distanza come valutal’ultima edizione della kermesse?La scomparsa di Zito ha segnato la fine di un’era dal punto di vistaorganizzativo. Infatti è cambiato tutto dopo che è stata scioltal’ACJ, associazione da lui presieduta, che ha fondato la kermessee l’ha portata al successo. Dopo il tragico evento l’intera gestioneè passata nelle mani del Comune di Roccella Jonica che, grazie aun finanziamento triennale della Regione Calabria, è riuscito atenerlo in vita e a prospettarne un futuro diverso. L’anno scorso,per la prima volta, un’edizione del Festival è stata realizzata dauno staff quasi completamente locale, costituito, in gran parte, dapersonale messo a disposizione dallo stesso Comune. A partire giàda quest’anno, invece, un’importante svolta a tutto l’assetto orga-nizzativo potrebbe essere data dal Ministero dei Beni e delleAttività Culturali e del Turismo, che nel passato è stato il principa-le finanziatore del Festival. Il Comune, infatti, ha riproposto alMinistero il progetto sospeso dopo lo scioglimento dell’ACJ ed èin attesa di un responso che gli consentirebbe di riallargare la basefinanziaria della manifestazione, garantendo la rinascita della sta-gione concertistica e la realizzazione di una grande edizione delJazzy Christmas.Che cosa rimarrà sempreverde anche nel futuro del Festival ecosa, invece, vorrebbe veder cambiare?Down Beat ha confermato nella guida mondiale dei Festival l’in-clusione del programma di Roccella Jazz, unica manifestazionedel sud d’Italia a essere inserita in questo importante inserto pub-blicato dalla più prestigiosa rivista di settore del mondo. Ciò impo-ne che nel futuro la manifestazione mantenga il privilegio ottenu-to conservando la formula che l’ha reso vincente. È questo l’ele-mento che deve restare sempreverde. Un “brand” ormai consoli-dato può essere modificato solo in alcuni aspetti e con grandeaccortezza. Per questo motivo ritengo che la musica improvvisata,nelle diverse espressioni contemporanee, debba restare al centrodella programmazione. Cambierei, invece, l’attuale assetto ammi-nistrativo. Sarebbe opportuno, infatti, che a gestire il Festival fosseun soggetto autonomo di proprietà del Comune, in grado di ope-rare senza troppi vincoli burocratici.

Jacopo Giuca

R08 GIUGNO- 16 attualitàwww.larivieraonline.com

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www.larivieraonline.com Rcultura

08 G

IUGN

O- 1

8

Dedizione totale alla bellezza, alla grazia,alle emozioni forti, all'arte come supremofine della vita. Questo traspare dalle operedi Mariella Costa, scultrice e pittrice roc-cellese cresciuta lasciandosi guidare dalmiracolo dell'arte che da sempre sentescorrere nelle vene. Ha iniziato facendovibrare l'argilla sotto le sue dita, per poipassare a "liberare" le sue creature dallapietra locale, dal marmo e dal granito.Scultura e pittura sono state le compagnedelle sue avventure più belle, le funi a cuisi è aggrappata per sottrarsi alla tiranniadelle abitudini, della monotonia. Le operedi Mariella Costa sono conosciute e

apprezzate fuori dai confini nazionali:sono state esposte a Montecarlo, Bruges,Bruxelles, Utrecht, Londra, New York,Seul. E continuano a fare tappa nelle piùimportanti mostre internazionali. Solo nel2018 Mariella Costa ha esposto a Monacodi Baviera (Das Fenster Gallery), Mosca(House of Artists), Cracovia (A1 Gallery).Ma senza dimenticare mai la propria terra.Tante sono state, infatti, le manifestazioniartistiche a cui ha preso parte alle nostrelatitudini: dalla consegna di una sua opera"I gioielli di Afrodite" come premio allacarriera al maestro orafo Gerardo Sacco(riconoscimento assegnato dal Club per

l'UNESCO di Gioiosa Jonica lo scorsomarzo), alla minipersonale nella splendidaGerace presso l’associazione “Sapiri eSapuri”, fino all’elegante personale pressolo showroom di “Abitare e Costruire" diCaulonia Marina. A breve alcune opere diMariella Costa partiranno nuovamentealla volta di Monaco di Baviera per unaminipersonale nella città tedesca. Intantogli appassionati di arte e i turisti che abreve invaderanno le nostre cittadine pos-sono visitare le due mostre di Gerace eCaulonia Marina che resteranno attive pertutta l’estate.

Maria Giovanna Cogliandro

Il Gigante della Calabria AngeloLaganà dedica ai fratelli Reitanoil suo nuovo lavoro discografico"In Ricordo di Franco eMino Reitano". È questo iltitolo del doppio album CD-DVD che il noto cantautoreroccellese, Angelo Laganàdedica ai due grandi musici-sti calabresi Franco e MinoReitano. Il cofanetto contie-ne un CD con le più bellemelodie composte, cantateed eseguite con la fisarmoni-ca midi da Angelo Laganà eil DVD "Capo Sud Inno -Inno della Calabria" nellasua nuova versione, in cuiviene messa in bella mostrala nostra Regione con oltre140 immagini esclusive scat-tate dallo stesso artista. Lascelta di dedicare ai fratelliFranco e Mino Reitano que-sto suo nuovo lavoro è perAngelo Laganà un attodovuto di profonda stima edi amichevole riconoscenzanei confronti di due artistiche con le loro composizionihanno dato lustro e messosempre in primo piano laCalabria, facendola conosce-re in tutto il mondo. AngeloLaganà è stato legato aFranco e Mino Reitano nonsoltanto da lunga e fedele

amicizia personale ma pureda un contratto artistico inesclusiva iniziato nel 1971 edurato ben sei anni. Alcunedelle canzoni scritte e com-poste da Laganà sono stateacquisite e adattate allo stiledei Reitano e, quindi, inter-pretate, incise e lanciate daMino a livello internaziona-le: "Tornar bambino" (1972),"Luci bianche, luci blu" (pre-sentata al Festival interna-zionale di musica leggera aVenezia nel 1973), "Un atti-mo, un'eternità" (1975) e"Palumbeddi calabrisi"(1980).Con questo suo ultimo lavo-

ro Angelo Laganà ha volutoricambiare la fiducia che idue artisti gli hanno accorda-to nel 1971, un'opportunitàche senz'altro ha segnato lasua vita, permettendogli diincontrare i big della musicaitaliana. Anche da questi pic-coli grandi gesti si riconosceil valore e la generosità di unuomo. Angelo Laganà, dun-que, non fa che confermarel'alto riconoscimento di"Gigante della Calabria" chegli è stato attribuito neglianni passati insieme alle per-sonalità più prestigiose dellaseconda metà del XX secolo.

Per tutta l’estate gli appassionatidi arte potranno ammirare le sue

opere nelle mostre allestite aGerace e Caulonia

Mariella Costa, l’arte roccellese che fa breccia nel mondo

Con una solenne e partecipata cerimonia liturgica presie-duta da Mons Vescovo Francesco Oliva, nella chiesa disan Giuseppe in Merici di Gerace, è stata benedetta unaPala d’altare offerta dal Maestro pittore CorradoArmocida di Gioiosa Jonica che ha inteso, così, forte-mente arricchire la chiesa di un suo prezioso lavoro.“Il quadro su tela, della misura di 4 metri per 6, mostral’immagine della santa famiglia di Nazaret mentre sta atavola in un momento di serena convivialità”. Così iniziail suo discorso Don Pietro Romeo, titolare della parroc-chia, nel descrivere gli aspetti teologici del dipinto. E poi“Gesù e Maria seduti per il pranzo, sulla mensa, moltogrande per indicare i tavoli delle nostre famiglie numero-se di un tempo, si notano solo una brocca per l’acqua (oil vino), un cestino per il pane, una ciotola di minestra. Ladelicatezza del gesto, con i volti sereni, danno un tono dipace e delicatezza tra i due”. Nella parte destra del dipin-to non manca un grande albero di ulivo dalle olive bian-

che il cui olio viene utilizzato quale crisma nelle nostrechiese. “L’ulivo è saldezza, robustezza, radicamento… èfedeltà perenne”.Corrado Armocida, uomo dell’innato amore per l’arte,con la realizzazione di quest’opera si è, ancora unavolta, caratterizzato per bravura e “nobiltà di cuore”.Ha costruito la tela quasi interamente nel suo laborato-rio di Gioiosa Jonica completando il lavoro sul posto,per aggiungere i particolari e la cornice. Durante i gior-ni in cui ha lavorato in chiesa, il maestro Armocida erafelice di avere sempre qualcuno vicino con cui confron-tarsi, e noi del gruppo Caritas non lo lasciavamo maisolo, e lui sembrava leggere nei nostri occhi lo stuporee la meraviglia per la freschezza dell’opera che uscivadalle sue mani.Se ci soffermiamo ad ammirare la tela riusciamo a capi-re quello che l’opera vuol trasmetterci: una famigliapovera sì, ma ricca di amore, condivisione e soprattuttotanta serenità, cose importanti che purtroppo mancanonelle famiglie di oggi. C’è il tavolo con il pane e il vino,Giuseppe che porge a Maria e suo figlio una pietanza,nella scena abbonda la serenità, non c’è niente di super-fluo, né tantomeno telefonini sul tavolo.Alla solenne concelebrazione eucaristica oltre a S. E.Mons. Vescovo, hanno partecipato Don Piero, donTommaso e altri parroci della diocesi di Locri-Gerace,giunti per la circostanza a Merici.La chiesa era gremita da tanti fedeli, molti giunti perl’occasione da ogni angolo della Calabria. Come purehanno partecipato il sindaco di Gerace GiuseppePezzimenti e quello di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda.Una grande emozione si è percepita in tutti i presenti almomento dello svelamento, testimoniata da un grandeapplauso.Al termine della cerimonia significati, puntuali e perti-nenti i ringraziamenti di rito da parte del vescovo cheha sottolineato non solo gli aspetti stilistici e tecnici del-l’opera, ma principalmente il messaggio cristiano che sipuò cogliere nella tela e ha colto l’occasione per conse-gnare una targa ricordo al maestro Armocida qualesegno di riconoscenza da parte di tutta la Comunitàparrocchiale.

Franca Filippone

Una grandepala d’altare di CorradoArmocidaimpreziosisce la chiesa di S. Giuseppe

MERICI DI GERACE

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Domenica, a SidernoSuperiore, si svolgerà l’evento“Borgoitinerando”, un eventodedicato alla scoperta del

borgo storico che inizierà alleore 17, con ritrovo in PiazzaSan Nicola. Tanti gli eventi

che accompagneranno i parte-cipanti fino a sera con l’orga-nizzazione di giochi antichiall’Anfiteatro a partire dalle19, mostre di fotografia, pittu-ra, archeocreazioni e architet-tura a Palazzo Falletti e di unconcerto che si svolgerà alle

ore 20:30.

“EVENTI

Venerdì 15 giugno, alle ore17:30, presso la parrocchia diSan Nicola di Bari di SidernoSuperiore, si svolgerà lamessa in memoria diAlbalucina, Federico e

Alessio, scomparsi prematu-ramente dieci anni fa. Dopo la

funzione, alle ore 18:30,l’Amministrazione Comunalee il Leo Club Luigi Mori inau-gureranno, presso la rotatoriadi viale dello sport, luogo del-l’incidente in cui i tre giovanipersero la vita, un monumen-to dedicato ai tre giovani.

Sabato 16 e domenica 17 giu-gno, presso il parcheggiodell’Ospedale di Siderno, si

terrà l’evento TuningEvolution Show di Alessio

Alrosa, che prevede il radunodi Tuning Car, Stance Air

EXPO, Off-Road, Sportive ’80-’90, G. Punto Club, Club AlfaRomeo e Fiat 500 storiche e sisvolgeranno gare cronometra-te, test drive e minichallange,e gli spettacoli Stunt Show eTaxi Off Road. Tutte le info sulsito www.alessiolarosaclub.ite sulla pagina Facebook

Sabato 16 giugno, alle ore 9:30,presso la Sala Consiglio

Comunale di Marina di GioiosaIonica, si svolgerà il convegno“Tarda pianificazione territo-riale Regionale - legge urbani-stica regionale PSA/PSC con-sumo di suolo + - = zero” rea-lizzato dagli Attivisti del

Movimento 5 Stelle costa deiGelsomini. Dopo i saluti istitu-

zionali di Bianca LauraGranato e Giuseppe FabioAuddino, relazionerannoAntonio Riverso, AntonioPisciuneri e Fulvio Nasso.

sua infelicità aumenta quando il maritocompie, su di lei, violenza. A questo puntola sua dignità di donna è completamenteperduta. È chiamata continuamente creti-na e umiliata in ogni modo. Si sente sban-data, senza punti di riferimento, vorrebbeurlare il suo dolore e la sua frustrazione,ma è consapevole che sia tutto inutile, allo-ra prosegue la sua routine quotidiana,sempre uguale, senza via di fuga, priva diqualsiasi spiraglio a cui aggrapparsi.Attraverso questo monologo teso, lo spet-tatore si immedesima così tanto nella pro-tagonista, da sentire dentro di sé, tutti isentimenti che agitano, come un mare intempesta, il suo mondo interiore. Ha uncuore ferito, che sanguina, ma che gridaancora amore. Chiede, a gran voce, di esse-re amata, ma non otterrà mai questo desi-derio. Ciò l’ha costretta a indossare unamaschera, a costruirsi un muro intorno allasua anima e a trasformare la sua vita inun’affannosa sopravvivenza, privandosidella felicità di vivere davvero. Non è vita,infatti, quando le emozioni rimangonochiuse a chiave, ma diventa un lento calva-rio che, a lungo andare, trascinerà versol’abisso. L’attrice Giulia Palmisano è statastraordinaria, non solo nel raccontare ilbuio nel cuore di questa donna, ma anchea rivelare la presenza degli altri personaggiche giravano intorno alla protagonista.Le emozioni più belle rimarranno, persempre, nel cuore e negli occhi degli spet-tatori, soprattutto in quelli di Adelina-Giulia che non hanno smesso un attimo diluccicare. Arrivati alla fine della rappre-sentazione, il pubblico era ammutolito pertutti i sentimenti che l’opera è riuscita atrasmettere. Questa volta è stata l’anima aparlare, è uscita dal suo guscio silenzioso eha fatto sentire la sua voce, di fronte a leinessuno ha osato fiatare. Ancora una voltala cultura è stata in grado di regalare com-mozione intensa.

Rosalba Topini

Durante un tranquillo pomeriggiodomenicale, presso la libreriaMondadori di Siderno, gli spetta-tori sono stati catapultati in unvortice di emozioni così forti dalasciarli senza fiato. Tutto merito

del monologo “Zitta… cretina” ispiratoall’opera “Adele” di GiuseppinaTerragrossa. Presentato da LocriTeatro,interpretato da Giulia Palmisano, con laparte musicale affidata a Marco De Leo,per la regia di Bernardo Migliaccio Spina.Adelina è una donna dal cuore indurito,persa tra i ricordi amari del suo passato.Abbandonata, incinta, dall’uomo cheamava, ha scelto un matrimonio riparatorecon “u manciatu”, chiamato così in paeseper le croste che lo coprono dalla testa aipiedi. Tra salvare le apparenze e la suaserenità sceglie l’opzione numero uno, per-ciò si chiude in una gabbia, senza amore,spoglia di comunicazione e priva di qualsia-si forma di felicità. Adelina è molto ama-reggiata con la vita e ciò la porta a riversa-re la sua rabbia anche verso il figlio, alquale non riesce a trasmettere amore. La

x

Domenica scorsa, presso lalibreria Mondadori di Siderno,

Giulia Palmisano in uncommovente monologo ha

vestito i panni di Adelina, unadonna dal cuore ferito ma che

grida ancora amore.

“Zitta… cretina”catapulta Sidernoin un vortice di emozioni

Si svolgerà oggi, 13 giugno, a partire dalle 16:30, presso la Casa di Riposo S. Antonio, aperta nel 1946 e voluta dall'allora sindaco di SidernoAntonio De Leo e da suor Maria Giuditta Martelli, l'attesissima Festa di S. Antonio, un evento irrinunciabile da trascorrere all'insegna dellaconvivialità e della fede. Prenderanno parte alla festa S.E. il vescovo di Locri-Gerace Mons. Francesco Oliva, che celebrerà la santa messa alle16.30, e il sindaco di Siderno Pietro Fuda. Alle 17.30 si procederà alla premiazione dei bambini vincitori del torneo di calcio che si è svolto nelpomeriggio di ieri. Alle 18.15 sarà allestito un ricco buffet per deliziare i cittadini intervenuti. L'evento è stato fortemente volutodall'Associazione Pro Casa di Riposo "S. Antonio" in collaborazione con le suore "Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo".

Siderno: Grande attesa per la Festa di S. Antonio

Una grande mostra personale dedicata dell'artista deiRobot. È quella che il Marca di Catanzaro, sua città nata-le, dedica a Massimo Sirelli.S'intitola "Teneri Bulloni" la rassegna curata da Altrove ededicata all'artista di riferimento in Italia per l'arte appli-cata al concetto di upcycling, quella speciale forma dicreatività attraverso cui materiali di scarto vengono tra-sformati in oggetti il cui valore si moltiplica. La ricercaartistica di Sirelli, che affonda le radici nel mondo del wri-ting, ha finito per scontrarsi nel corso degli anni col suoeterno spirito fanciullesco, e hanno così preso forma i suoiincredibili Robot: creature assemblate con oggetti prove-nienti dai mercati, dagli scaffali, dalle strade di tutto ilmondo, ognuno dotato di una sua personalissima identitàe con una storia da raccontare. E che trovano spazio nelprogetto speciale di Sirelli: la prima Casa adozioni diRobot da compagnia al mondo.

In mostra a Catanzaroi Robot di Sirelli

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ANGOLO FOOD

Direttore responsabile:MARIA GIOVANNA COGLIANDRODirettore editoriale:ILARIO AMMENDOLIACOLLABORATORI:

Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Tonino Carneri,Mario Nirta, Giuseppe Romeo, Orlando Sculli, Nino Sigilli,

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Ancora troppospesso il parto èvissuto come untrauma. Bastano

piccoliaccorgimenti per

tranquillizzare unadonna che sta perdare alla luce il

proprio bambino:una pezza bagnata

sulla fronte, unabbraccio…

La donna habisogno di sentirsial sicuro. Il corpo

reagisce quando cisi ritrova di fronte

il volto nonconosciuto delginecologo diturno, o cinqueuomini che ti

guardano in mezzoalle cosce…

Con una buona dose di ritardo rispetto allealtre regioni, anche la Calabria giunge a unalegge che favorisce e promuove la possibi-lità per la donna di partorire in casa accom-pagnata dall’ostetrica, senza doversi recarein ospedale. La legge c’è. Mancano le oste-triche… Micol è una doula. Assiste ledonne durante la gravidanza e anche dopoil parto, spesso per aiutarle a curare le feri-

te (quelle interiori) che un’esperienza ancora troppo trau-matica, lascia in una donna.Quindi sei venuta in Calabria perché dovevi seguire…CeciliaE com’è andata?Bene. Ogni parto in casa va bene. Lei era motivata e pron-ta per ogni evenienza, non voleva vincoli, perciò all’ultimomomento ha preferito andare in ospedale, ma il travaglioera al termine ormai. Il personale era stupito, abituato adonne che arrivano impaurite all’inizio delle doglie, men-tre lei era serena. È stato molto semplice. Ci sono statimomenti difficili, ogni parto è un’iniziazione, momenti distanchezza. È rimasta sempre lucida, sentiva il bambino,ne sentiva il battito, anche senza strumenti di controllo.Per il resto piccole cose, la pezza bagnata, l’abbraccio…non serve molto.Hai seguito altre donne in Calabria?Sono stata accanto a un’amica che ha scelto un partosenza intervento medico, circostanza che esula dalla miaprofessione. L’ho fatto come donna che dà il proprio soste-gno a una sorella; il fatto è che in Calabria non abbiamotrovato nessuna ostetrica libero professionista che possaaccompagnare donne che non vogliono ospedalizzarsi percui molte alla fine scelgono di non avere nessun tipo diassistenza medica. Anche in Sicilia per ora il parto in casaè un’opzione fasulla, ci sono soltanto due ostetriche intutta la regione, per cui è difficile trovarle disponibili, ècome se non ci fossero. In questo caso il mio ruolo è aiu-tare la donna a staccare il cervello pensante, perché finchéstai lì vigile il corpo non si lascia andare. Ovviamente fac-cio attenzione nel caso si presenti qualche problema cherenda più prudente rivolgersi all’ospedale.E a parte la Calabria?Seguo gravidanze e parti e la fase post-parto in cui ladonna è lasciata sola con il suo trauma. In quest’ultimocaso si dice: “Vabbè, l’importante è che il bambino stiabene” e l’esperienza della madre viene cancellata. Si stan-no muovendo delle cose, è stato istituito l’Osservatoriosulla violenza ostetrica, ma ancora troppo spesso il parto èvissuto come un trauma. Anche in ospedale, dove mi capi-ta di accompagnare le donne, a volte bastano piccoliaccorgimenti per fare cambiamenti enormi. Collaboro conun’ostetrica in Sicilia, ci sincronizziamo, magari io seguo lagravidanza prima del parto e lei interviene quando è ilmomento…Fisiologia del parto. Cosa intendi?

Quei processi che si attivano nel corpo, in ogni parte delmondo uguali. Vediamo nei film donne urlanti che corro-no in ospedale, sentiamo racconti terrificanti, ci viene dapensare che sia naturale così. In realtà gli ormoni agisco-no allo stesso modo fin dai tempi della donna delle caver-ne. E funzionano allo stesso modo dell’accoppiamento:hanno bisogno che la donna si senta al sicuro, sia al buio,non venga distratta, il cervello razionale si spegne e si libe-ra ossitocina e tutto un semplice susseguirsi di azioniormonali che fanno procedere il parto.Perché, tu dici, tutto questo potrebbe essere controllato…O non controllato, sarebbe meglio…… sì certo, gestito, dalla donna…È come la respirazione. Non puoi controllarla, ma puoiinibirla. Così i parti normalmente sono processi che giàall’inizio vengono deviati con tante azioni inopportune. Ilcorpo reagisce a questi stimoli irrigidendosi, al volto nonconosciuto del ginecologo di turno, al fatto di avere cinqueuomini che ti guardano in mezzo alle cosce…Quando qualche anno fa mi occupai di questi temi, quel-lo che le diverse figure mediche intervistate ripetevano erache siano le stesse donne a chiedere l’intervento esterno.Certo, se la donna si trova in un contesto in cui viene con-tinuamente distratta e incoraggiata a far affidamento sualtri, dove nessuno le dice che il travaglio dura di più per-ché c’è la luce accesa, per tutti quegli sconosciuti presenti,ovvio che la donna alla fine si arrende. Tu faresti mai l’a-more davanti a tutta quella gente? Perché una donnadovrebbe lasciarsi andare a partorire?Quindi anche la più inconsapevole delle donne, se percaso si trovasse nella giusta condizione, saprebbe fare dasola…Tante statistiche lo dicono: le donne straniere hanno tra-vagli più brevi perché, non conoscendo la lingua, nessunova a parlare con loro e restano abbandonate; donne cherestano sole in sala travaglio per carenza di personale eche hanno travagli velocissimi…E il partner?Oggi è la persona emotivamente più vicina e importante,se però non si fa prendere dalla preoccupazione o dallapaura.Come sei arrivata a occuparti di queste cose?È stata la mia prima gravidanza. Ho cominciato a infor-marmi. Ho partorito a casa con l’ostetrica. Poi mi sonoaccorta che quello che sapevo poteva essere utile.Prima di fare scelte radicali la tua vita era diversa…Insegnavo. Laurea in scienze nautiche e dottorato in inge-gneria navale. Poi con l’arrivo del primo figlio ho sentito ilbisogno di rallentare...Ho incontrato Micol già in procinto di tornare in Sicilia,con i suoi tre figli, su un furgone attrezzato per la soprav-vivenza con cui se ne va in giro per l’Italia a dar sostegnoalle partorienti. Seduta al volante si avvia. Sembra unamissionaria...

Daniele Mangiola

LA RICETTA: SPAGHETTI AL SUGO DI SCAMPI ECAPESANTE

Ingredienti per 2 porzioni: 160 g dispaghetti, 200 g di scampi sgusciati,4 capesante, 4 scalogni, 2 alici, 250 gdi polpa di pomodoro, 1 dl di vinobianco secco, brandy, prezzemolo fre-sco tritato, olio extravergine di oliva,sale, pepe nero

In un tegame scaldate l’olio, unite gliscalogni tritati e le alici spezzettate.Aggiungete le capesante tagliuzzate,spruzzate un cucchiaio di brandy elasciatelo evaporare a fuoco vivace.Aggiungete la polpa di pomodoro eportate a cottura per circa 10 min.Regolate il sale e il pepe. In un altrotegame scaldate tre cucchiai d’olio einsaporitevi gli scampi sgusciati.Spruzzate il vino bianco, fate evapora-re, cospargete un po’ di prezzemolo.Regolate il sale e cuocete a fuocobasso per 5 min. Aggiungete gliscampi al sugo di capesante e mesco-late. Nel frattempo cuocete gli spa-ghetti in abbondante acqua salata,scolateli e trasferiteli nel tegame conil sugo. Fateli saltare per un paio diminuti a fuocovivace eservi-te.

IL DOLCE:CHEESECAKE AL PISTACCHIO.

Ingredienti per 8 persone: 200grdi biscotti Digestive, 80gr diburro, 350gr di Philadelphia,350gr di ricotta, 80gr di zucchero,70gr di pasta di pistacchio, 2uova, 40 gr di maizena

Tritate i biscotti nel mixer, unite il burro fusoe amalgamate il tutto in una ciotola.Distribuite sul fondo e sui lati di una teglia di16cm di diametro la granella di biscotto for-mando uno strato compatto. Mettete lateglia in frigo per 30 min. Per la farcitura alpistacchio: amalgamate in un recipiente laricotta, la Philadelphia e lo zucchero.Aggiungete un uovo, fatelo assorbire e uniteil successivo. Setacciate la maizena e unitelaalla crema insiema alla pasta di pistacchio.Riprendete la teglia dal frigo e versateci lacrema. Cuocete in forno a bagnomaria a 160°C per un’ora e 15 min. Sfornate, fate intiepi-dire e mettete in frigo per 8 ore. Decoratecon granella di pistacchi e servite.

IL COCKTAIL:COCKTAIL BROOKLINIngredienti: 60 ml di whisky, 30ml di vermouth dry, maraschino,Amer Picon, ghiaccio q.b.

Una variazione del classico Manhattanproposta per la prima volta nella vicinaBrooklyn. Meno nota, ma sicuramentedeliziosa. Versate del ghiaccio in unoshacker,aggiunge-te il whiskye il ver-mouth, unaspruzzata dimaraschino ese disponibile, diAmer Picon, unamaro con cui siaccompagna la birrain Francia e nel NordEuropa. Shakerateenergicamente e prepa-ratevi a gustare ilBrooklin in un bicchiere da cocktail acalice alto.

Rarte&cowww.larivieraonline.com 08

GIUGN

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Micol, la tata delle mamme

In gergo si chiama doula. Assiste ledonne durante la gravidanza, il parto eil post-parto. Con lei a fianco la futuramamma può scegliere di partorire in

casa senza recarsi in ospedale,alternativa oggi possibile anche inCalabria grazie a una nuova legge.

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www.larivieraonline.com Rthe blob

08 G

IUGN

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Evviva gli sposiRinnoviamo gli auguri a Laura e PeppeFigliomeni, convolati a nozze questasettimana, pubblicando questo affolla-tissimo selfie che li ritrae attorniati dauna buona parte dell’amministrazionecomunale e qualche amico sidernese!

Domani, sabato 9 giugno, alle ore 17:30,sarà inaugurato il Museo dei vino di Bianco,la cui struttura è sita in Corso Vittoria.Durante l’evento sarà conferita la citta-dinanza onoraria ad Attilio Scienza,docente di Viticoltura all'università diMilano, uno dei maggiori esperti mondiali diviticoltura, oltre che essere responsabiledi molti progetti di ricerca nazionali nelcampo dell'agronomia, della fisiologia edella genetica della vite. Il museo stessosarà inoltre dedicato a rodolfo ambrogio,agronomo grazie al quale venne ricono-sciuta la denominazione di origine control-lata del greco di bianco.

Bianco inaugura ilmuseo del vino

…vox dèiGeny Blefari, Bluette Cattaneo ed Elena, i voltidel programma “Vox Populi” di TeleMia, posanoinsieme prima di iniziare le riprese della prossi-ma puntata. Che diranno i Locridei, in questaoccasione?

Fiumi di paroleBeatrice Bruzzì e Maria Elena Filippone siconcedono una breve pausa a marginedell’ultimo workshop sui “Formazione pro-fessionale in agricoltura”, promosso dalGAL Terre Locridee e svoltosi a GioiosaIonica lo scorso 4 giugno.

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L’OROSCOPO

Venere tornerà dalla vostra parte! Da mer-coledì l’amore vi darà la sicurezza e laserenità che cercate, ma fate attenzionesul fronte professionale: sul lavoro potresteincontrare qualche ostacolo in più tra gio-vedì e venerdì… non perdete fiducia!

È arrivato il momento di farvi avanti!Mercurio vi regalerà occasioni e

opportunità insperate: non abbiatepaura di cambiare! In amore, invece,

potreste vivere momenti di crisi nelfine settimana. Attenti se frequentate

segni portati al tradimento.

L’estate si avvicina e la fiamma dellapassione torna a bruciare… martedì emercoledì saranno giornate speciali ericche di emozioni! A partire dalla giorna-ta di martedì, Mercurio abbandonerà ilvostro segno, ma beneficerete dei suoiinflussi positivi.

La serenità accanto al vostro partner èdestinata a durare ancora a lungo e

potrete salutare l’ingresso di Mercurio incongiunzione: preparatevi a vivere dellegiornate davvero straordinarie, piene dibelle occasioni, prime fra tutte giovedì e

venerdì.

Il cielo è propizio per una grande sto-ria d’amore: i single potranno fareincontri importanti nel fine settimana, ele coppia si sentiranno pronte per fareprogetti a due. Giornate super-fortuna-te quelle di sabato e domenica graziealla luna favorevole.

Mercurio smetterà di ostacolarvi e tuttodiventerà più semplice sia dal punto di

vista sentimentale che del lavoro. Anchela fortuna sarà dalla vostra parte nelle

giornate di giovedì e venerdì, messi allespalle i piccoli bisticci di metà settimana.

Venere ha reso complicata la vostra vitasentimentale ma, da mercoledì torna ilsereno: il pianeta dell’amore riprende asorridervi direte addio al senso di solitu-dine che vi attanaglia. Sul lavoro potrestericonsiderare i vostri piani giovedì evenerdì.

A partire da mercoledì la vostra vita dicoppia potrebbe essere travolta da

una serie di discussioni, litigi e silenzinon facili da gestire. Puntate tutto sullegiornate fortunate di giovedì e venerdì.

Sul lavoro ci saranno invece ottimenotizie.

Da martedì Mercurio non sarà più inopposizione! Supererete anche il piùdifficile degli ostacoli dell’ultimo perio-do e, soprattutto sul lavoro, vedrete ivostri meriti riconosciuti. Anche Veneretorna ad agire in vostro favore a partireda mercoledì.

A partire da mercoledì Venere non saràpiù in opposizione! Finalmente ritorna i dia-logo col partner e, per i single, si riapre la

possibilità di fare nuovi incontri…Attenzione sul fronte lavorativo: Mercurio inopposizione crea qualche ostacolo in più.

In amore, a partire da mercoledì, lasituazione rischia di complicarsi equalcuno potrebbe addirittura pensa-re a soluzioni drastiche come chiude-re una storia che vi soddisfa. Il finesettimana, con anche la luna inopposizione, sarà particolarmentenervoso.

Se siete insoddisfatti in campo pro-fessionale, da martedì Mercuriosmetterà di esservi sfavorevole e

agevolerà incontri e novità interes-santi… prendete tutto al volo,

senza esitare! Giornate fortunategiovedì e venerdì. Giornate no:

martedì e mercoledì.

IdeologiOspitiamo sul BLOB per la seconda settimanaconsecutiva anche Carbonella che, in questa

occasione, posa in Piazza Portosalvo conGeppo Femia, nuovo ideologo del Movimento

5 Stelle della nostra Locride.

Spreco… di talentoL’inviato di Striscia Luca Galtieri posadinanzi a un negozio di biciclette di

Siderno per il servizio sulla pista ciclabile,“spreco di denaro pubblico” che le ammi-nistrazioni precedenti non hanno rivendi-

cato…

Alta cucinaDurante il matrimonio di Laura e PeppeFigliomeni abbiamo incontrato Carmelo

Carabetta, che molti articoli ha scritto perRiviera, con l’ormai celebre titolare del

Gambero Rosso Francesco Sculli.

Nouvelle CuisineMaria Macrì, storica dirigente scolasticadell’alberghiero, posa in compagnia del-l’attuale preside Mariarosaria Russodurante l’inaugurazione dei laboratoriscolastici a Siderno la scorsa settimana.

Concorrenza slealeArturo Rocca e Franco Martino assistono a un even-to culturale in quel di Siderno, con il secondo impe-

gnato ormai da tempo a immortalare qualunquecosa accada nella Locride da provetto fotoreporter.

Eleganza classicaRappresentanti di una Siderno superiored’eccellenza, l’ex dirigente scolastico RoccoFutia abbraccia Edoardo Cusato durante unaserata di Gala di questo primo scampolo diestate torbida e tormentata.

Cose grosseQuesta settimana abbiamopizzicato a Siderno niente-meno che Michele Geria,ex direttore della FilmCommission Calabria incompagnai di Lele Nucera,in questi giorni impegnatocon i casting per“ZeroZeroZero”.

ReplayPer la seconda settimana consecutiva ospi-tiamo sul nostro BLOB Domenico Panetta(Sisto), intercettato a Roccella Ionica incompagnia di Marco Pio Coniglio, finalistadi “The Voice” originario di Bivongi.

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