070504200 COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI (1 ... ns pubblicazioni/foglietto... · Mafalda Saba,...

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Domenica 1 Novembre TUTTI I SANTI, solennità (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a BIANCO 08,00 10,00 19,00 Deff. Mafalda Saba, Leonardo Melis e Gabriella Pro populo Lunedì 2 Novembre COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI (1) Tre messe proprie, prefazio dei defunti Letture a scelta tra quelle dei defunti VIOLA o NERO 08,30 18,00 Defunti della parrocchia Defunti della parrocchia Salt. III sett. Martedì 3 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 12,5-16a; Sal 130; Lc 14,15-24 VERDE 08,30 18,00 Deff. Fam. Di Martino-Melis Mercoledì 4 Novembre S. CARLO BORROMEO, vescovo, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Rm 13,8-10; Sal 111; Lc 14,25-33 Lez. Santi: 1 Gv 3,13-16; Sal 22; Gv 10,11-16 BIANCO 08,30 18,00 19,00 Def. Antonio Congera (3°annivers.) INCONTRO SULLA BIBBIA Giovedì 5 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 14,7-12; Sal 26; Lc 15,1-10 VERDE 08,30 18,00 19,30 Def. Luigi Massoni MESSA COMUNITARIA Venerdì 6 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 15,14-21; Sal 97; Lc 16,1-8 Primo venerdì del mese VERDE 08,30 09,30 18,00 19,00 Comunione ai malati Sacro Cuore Incontro catechisti/e Sabato 7 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 16,3-9.16.22-27; Sal 144; Lc 16,9-15 VERDE 08,30 17,00 18,00 ADORAZIONE Def. Giovanni Loi Salt. IV sett. Domenica 8 Novembre XXXII Domenica del Tempo Ordinario Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: 1Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44 VERDE 08,00 10,00 19,00 Pro populo Deff. Ercole, Giorgio, Flavio, Francesco BATTESIMO LORENZO Def. Antonio Mallus La vera santità consiste nel fare la volontà di Dio con il sorriso. (Madre Teresa di Calcutta) Con questa particolare solennità, la Chiesa militante celebra e onora tutti i suoi figli passati a “miglior vita”. È bello sentirsi immersi e in comunione con i nostri fratelli che sono nella gloria del Padre: noi im- mersi nel tempo, loro immersi nell’eternità. È questo un essenziale atto di fede: l’uomo è fatto per l’eternità; i nostri fratelli sono in Dio per i meriti e la resurrezione del Figlio di Dio Gesù Cristo. Il frutto del sacrificio di Cristo non può che essere “una molti- tudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”. Noi ab- biamo bisogno di individuare personalmente i “servi di Dio” e la Chiesa con la “cano- nizzazione” di alcuni “santi” ce li indica come modelli e intercessori, ma questo nulla toglie a quella moltitudine innumerabile. È giusto, pertanto, che la liturgia ci proponga oggi il discor- so della montagna, del quale fa parte il discorso sulle beatitudini, carta costituzionale della Chiesa e via alla salvezza. È certo che le beatitudini hanno il loro compimento e la loro rea- lizzazione nel “regno dei cieli” così come è certo che sconvolgono il nostro comune modo di sentire e giudicare. La beatitudine fondamentale sta nel fatto che il Figlio di Dio ha condiviso e assunto in sè tutte quelle situazioni di debolezza, bisogno e oppressione che noi siamo por- tati a compatire non per patire insieme ma per evitare. Non solo temiamo di essere in quelle situazioni, ma anche di essere con quelli che le subiscono. Beati quelli che col Figlio si fanno solidali con l’umanità nelle sue debolezze, sofferenze e aspirazioni di pace e di giustizia. È pure importante che non vengano proclamati beati i buoni, osservanti delle pratiche del culto, ma semplicemente i poveri, i miti, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati, coloro che piangono, coloro che hanno fame e sete di giustizia, i disprezzati e calunniati a causa Sua. Come nella parabola del giudizio universale sembrerebbe che poco importa se tutti o alcuni abbiano vissuto coscientemente la beatitudine. È il Figlio che ha as- sunto le debolezze della natura umana le ha distrutte nella sua morte per innalzare l’umanità alla gloria della partecipazione alla vita di Dio. Figli nel Figlio fin da ora anche se quel che saremo non è stato ancora rivelato. Sac. Giuseppe RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO SULLA SULLA SULLA PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL 070504200 Anno XIII N. 677 E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925 Signore, nostro Dio, che nell'esistenza umana del tuo Figlio Gesù riveli e rendi accessi- bile la pienezza della tua vita, aiutaci a crescere nella santità ad essere cioè creature nuove, che liberandosi dalla schiavitù e dalla infelicità del peccato, rendano trasparente il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini, nell'attesa che trovi pieno compimento ciò che oggi è ancora una piccola ma radicata speranza: un mondo cioè rinnovato dal tuo amore. Signore, ancora una volta tu ci chiami all'impegno di una fede autentica. Acco- gliendo nell'Eucaristia il dono del tuo Figlio trovi conferma il desiderio di santità che vive nella nostra coscienza perché ciò che la tua parola ha fatto germinare in essa di- venti realtà nella nostra vita di tutti i giorni.

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Domenica 1 Novembre TUTTI I SANTI, solennità (1)

Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a

BIANCO

08,00 10,00 19,00

Deff. Mafalda Saba, Leonardo Melis e Gabriella Pro populo

Lunedì 2 Novembre COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI (1) Tre messe proprie, prefazio dei defunti Letture a scelta tra quelle dei defunti VIOLA o NERO

08,30 18,00

Defunti della parrocchia Defunti della parrocchia

Salt. III sett.

Martedì 3 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 12,5-16a; Sal 130; Lc 14,15-24 VERDE

08,30 18,00

Deff. Fam. Di Martino-Melis

Mercoledì 4 Novembre S. CARLO BORROMEO, vescovo, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Rm 13,8-10; Sal 111; Lc 14,25-33

Lez. Santi: 1 Gv 3,13-16; Sal 22; Gv 10,11-16 BIANCO

08,30 18,00 19,00

Def. Antonio Congera (3°annivers.) INCONTRO SULLA BIBBIA

Giovedì 5 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 14,7-12; Sal 26; Lc 15,1-10 VERDE

08,30 18,00 19,30

Def. Luigi Massoni MESSA COMUNITARIA

Venerdì 6 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 15,14-21; Sal 97; Lc 16,1-8

Primo venerdì del mese VERDE

08,30 09,30 18,00 19,00

Comunione ai malati Sacro Cuore Incontro catechisti/e

Sabato 7 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Rm 16,3-9.16.22-27; Sal 144; Lc 16,9-15

VERDE

08,30 17,00

18,00

ADORAZIONE

Def. Giovanni Loi

Salt. IV sett.

Domenica 8 Novembre XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: 1Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44 VERDE

08,00 10,00 19,00

Pro populo Deff. Ercole, Giorgio, Flavio, Francesco

BATTESIMO LORENZO

Def. Antonio Mallus

La vera santità consiste nel fare la volontà di Dio con il sorriso. (Madre Teresa di Calcutta)

Con questa particolare solennità, la Chiesa militante celebra e onora tutti i suoi figli passati a “miglior vita”. È bello sentirsi immersi e in comunione con i nostri fratelli che sono nella gloria del Padre: noi im-mersi nel tempo, loro immersi nell’eternità. È questo un essenziale atto

di fede: l’uomo è fatto per l’eternità; i nostri fratelli sono in Dio per i meriti e la resurrezione del Figlio di Dio Gesù Cristo. Il frutto del sacrificio di Cristo non può che essere “una molti-tudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”. Noi ab-biamo bisogno di individuare personalmente i “servi di Dio” e la Chiesa con la “cano-nizzazione” di alcuni “santi” ce li indica come modelli e intercessori, ma questo nulla toglie a quella moltitudine innumerabile. È giusto, pertanto, che la liturgia ci proponga oggi il discor-so della montagna, del quale fa parte il discorso sulle beatitudini, carta costituzionale della Chiesa e via alla salvezza. È certo che le beatitudini hanno il loro compimento e la loro rea-lizzazione nel “regno dei cieli” così come è certo che sconvolgono il nostro comune modo di sentire e giudicare. La beatitudine fondamentale sta nel fatto che il Figlio di Dio ha condiviso e assunto in sè tutte quelle situazioni di debolezza, bisogno e oppressione che noi siamo por-tati a compatire non per patire insieme ma per evitare. Non solo temiamo di essere in quelle situazioni, ma anche di essere con quelli che le subiscono. Beati quelli che col Figlio si fanno solidali con l’umanità nelle sue debolezze, sofferenze e aspirazioni di pace e di giustizia. È pure importante che non vengano proclamati beati i buoni, osservanti delle pratiche del culto, ma semplicemente i poveri, i miti, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati, coloro che piangono, coloro che hanno fame e sete di giustizia, i disprezzati e calunniati a causa Sua. Come nella parabola del giudizio universale sembrerebbe che poco importa se tutti o alcuni abbiano vissuto coscientemente la beatitudine. È il Figlio che ha as-sunto le debolezze della natura umana le ha distrutte nella sua morte per innalzare l’umanità alla gloria della partecipazione alla vita di Dio. Figli nel Figlio fin da ora anche se quel che saremo non è stato ancora rivelato. Sac. Giuseppe

RIFLETTIAMORIFLETTIAMORIFLETTIAMO

SULLASULLASULLA PAROLA DI DIOPAROLA DI DIOPAROLA DI DIO

VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL 070504200

Anno XIII

N. 677

E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it

Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925

Signore, nostro Dio, che nell'esistenza umana del tuo Figlio Gesù riveli e rendi accessi-

bile la pienezza della tua vita, aiutaci a crescere nella santità ad essere cioè creature

nuove, che liberandosi dalla schiavitù e dalla infelicità del peccato, rendano trasparente

il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini, nell'attesa che trovi pieno compimento ciò

che oggi è ancora una piccola ma radicata speranza: un mondo cioè rinnovato dal tuo

amore. Signore, ancora una volta tu ci chiami all'impegno di una fede autentica. Acco-

gliendo nell'Eucaristia il dono del tuo Figlio trovi conferma il desiderio di santità che

vive nella nostra coscienza perché ciò che la tua parola ha fatto germinare in essa di-

venti realtà nella nostra vita di tutti i giorni.

S to invecchiando. Ed anche piutto-sto rapidamente. Sono tanti i se-gnali che me lo fanno capire.

Intanto la carta di identità. E’ spietata, mi dice esattamente quando sono nato e da li è facile capire quanti anni ho ed allora preferisco non guardarla. La sto odiando. E poi le medicine che prendo ogni gior-no: ogni anno una compressa in più. Un altro segnale è quando sono in fila in qualche sportello, magari appoggiato al mio bastone (sta diventando un mio pro-

lungamento). Chi mi precede mi guarda con commiserazione e mi da la precedenza. E’ convinto di aver fatto la sua buona azione quotidiana e non sa di avermi inferto un colpo tremendo. Ma in assoluto, ciò che più mi rende consapevole che sto invecchiando (anzi che sono vecchio) è la memoria. Non ricordo più nulla. Non ricordo i nomi delle perso-ne, non ricordo più il titolo di quella canzone che da giovane ascoltavo sognante con Lia. Un tempo conoscevo un poco l’inglese, ma ora l’ho completamente dimenticato. Nella mia vita ho letto centinaia di libri ma di titoli ne ricordo al massimo una decina. Gli anni passati sono avvolti in una nebbiolina fitta , come se non avessi mai vissuto prima. Dimenticati gli anni della scuola, dell’università. Da questa nebbia però ogni tanto qualcosa emerge con forza: l’incontro con Lia, il matrimonio, la nascita di nostro figlio, la prima volta che da bambino ho mangiato il latte condensato, la carne in scatola, il formaggio giallo americano che mi davano alle elementari. Si, belli, perché la memo-ria, molto opportunamente, fa riemergere le cose belle e tende a far dimenticare le cose brutte: i dolori, i dispiaceri. I litigi con i parenti, con gli amici, le arrabbiature, le invi-die. Sicuramente mi arrabbiavo per sciocchezze, ma allora mi sembravano enormità. Oggi penso: ma chi me lo faceva fare! Se potessi tornare indietro non perderei tempo ad arrabbiarmi. Sorriderei a chi non mi piaceva, a chi credevo mi offendesse, Infatti oggi sorrido. Effetto della saggezza dovuta all’età? Effetto della mia vicinanza al Signore? Forse un po’ tutto, ma sicuramente prendo la vita con gioia, forse perché me ne rimane poca. Non vale la pena arrabbiarsi. Molto meglio trovare subito la soluzione, chiarirsi, parlarsi, non fare tramontare il sole sulla propria arrabbiatura con qualcuno. Dico questo perché penso a ciò che accade a volte (per fortuna raramente) in parrocchia. Incompren-sioni, litigi, fino ad arrivare, a volte, a non salutarsi più. Ma n’di baliri sa pena? No, sicuramente no. E allora mi permetto un consiglio caro parrocchiano/a: telefona, chia-malo, invitalo a mangiare una pizza, a fare una chiacchierata. Chiarisci, non pensare di avere tu la ragione. Questa, saggiamente, sta nel mezzo. Dopo starai meglio e quando avrai la mia età non avrai rimpianti. E, soprattutto, ne beneficerà l’intera comunità par-rocchiale. Paolo

S abato 10 Ottobre, si è celebrata in parroc-chia, la messa con i malati. Non è la prima volta che in parrocchia viene celebrata la

messa per loro e con loro. La messa con i malati è INDISPENSABILE, perché, non solo condividia-mo i loro dolori, il loro bisogno d'amore, le loro speranze, ma soprattutto, vediamo in loro, il volto

di Gesù' sofferente in croce. Certo, molti malati fanno fatica ad uscire e molti non partecipano. Quello che mi piaceva raccontarvi è stato, non solo lo svolgimento della messa, ma il suo termine. Infatti, prima della conclusione, c'è stato il canto finale, pen-so, il preferito dai parrocchiani presenti, parlo del canto: “Madonna Nera”. Perché c'è stata un esplosione d'amore, più del coro dell'arena di Verona. In quel momento, in cielo, cantavano insieme a noi. È stata un’emozione bellissima, una gioia in tutti i visi. Come ricordo della messa è stata regalata una collanina con il ciondolo, con l'immagi-ne di Papa Francesco e l' immaginetta di Maria SS della Consolazione. Don Giuseppe è sceso dall'altare ed è stato assalito; il regalo è andato a ruba, è stato gradito da tutti, malati e non! Il mio racconto della messa con i malati, si conclude con un GRAZIE a chi ha organizzato la messa e a Paola che preparato i regali. Carla

T rovo molto bello riunirsi il Lunedì come comunità a pregare e meditare insieme con Gesù sull’altare. Penso a volte all’im-

portanza che possono avere quei momenti di gra-zia assieme al Signore e mi perdo nel mio imma-ginario … Però penso: “Che bello!” Sento dentro che oltre ad essere delle grandi occasioni sono degli attimi preziosi, momenti importanti e fami-gliari… ringrazio sia il Signore, sia tutti i parteci-panti a questi incontri del lunedì, sia il nostro

parroco e chi ha ideato questa iniziativa, chi ci lavora, chi partecipa con fervore. Spe-ro che tanti altri parrocchiani capiscano quanto è importante partecipare a questi mo-menti di grazia e possano organizzarsi per venire. Un caro saluto. Sergio P.

U n gruppo di mamme ha aderito all’iniziativa proposta

da don Giuseppe: organizzare in oratorio attività ludico-ricreative con e per i propri figli.

Per il momento propongono due giorni alla settimana: il lunedì e giovedì dalle 17 alle 18 a partire dal 9/11.

Per ulteriori informazioni rivolgersi in sacrestia