07 Edilizia Struttura Mista 2015

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1 Corso di Manutenzione e Conservazione del Patrimonio Edilizio esistente Prof. Ing. Fabio Fatiguso POLITECNICO DI BARI DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE, DEL TERRITORIO, EDILE E DI CHIMICA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA DEI SISTEMI EDILIZI OBSOLESCENZA E RECUPERO DELL’EDILIZIA A STRUTTURA MISTA 2 L’edilizia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo è caratterizzata dalla transizione dai materiali tradizionali e dalle vecchie e consolidate tecniche costruttive a nuovi materiali ed a moderne tecniche e tecnologie. Vi è la compresenza • da un lato della cultura tradizionale, • dall’altro di una cultura moderna che, nell’entusiasmo dei risultati conseguiti e conseguibili, guarda con fiducia certa ed assoluta a tecniche e materiali innovativi, alle loro possibilità di utilizzo, alla loro durabilità nel tempo. LA TRASFORMAZIONE DELL’EDILIZIA TRA XIX E XX SECOLO Corso di Manutenzione e Conservazione del Patrimonio Edilizio esistente - Prof. Ing. Fabio Fatiguso

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Corso di Manutenzione e Conservazione del Patrimonio Edilizio esistente

Prof. Ing. Fabio Fatiguso

POLITECNICO DI BARI

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE, DEL

TERRITORIO, EDILE E DI CHIMICA

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA DEI SISTEMI EDILIZI

OBSOLESCENZA E RECUPERO

DELL’EDILIZIA A STRUTTURA MISTA

2

L’edilizia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo ècaratterizzata dalla transizione dai materiali tradizionali e dallevecchie e consolidate tecniche costruttive a nuovi materiali eda moderne tecniche e tecnologie.

Vi è la compresenza

• da un lato della cultura tradizionale,

• dall’altro di una cultura moderna

che, nell’entusiasmo dei risultati conseguiti e conseguibili,guarda con fiducia certa ed assoluta a tecniche e materialiinnovativi, alle loro possibilità di utilizzo, alla loro durabilità neltempo.

LA TRASFORMAZIONE DELL’EDILIZIA TRA XIX E XX SECOLO

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A partire dalla Rivoluzione Industriale, il fermento tecnico-scientifico coinvolge indistintamente tutti gli ambiti del sapere,compresa la consolidata prassi costruttiva, provocando unasempre più rapida e capillare diffusione dei materiali prodotti,nonché delle conoscenze e delle esperienze compiute.

In campo edilizio l’inevitabile trasferimento di conoscenze tra idiversi settori della produzione determina il passaggio da un

“sapere di tipo artigianale” ad uno “di tipo industriale”.

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I mutamenti e le trasformazioni che la Rivoluzione Industrialeha prodotto sul processo edilizio riguardano tre aspettifondamentali:

• materiali e metodi costruttivi:- si producono nuovi materiali come la ghisa, il ferro, il vetro, i nuovi

tipi di laterizi, e, in tempi successivi, i cementi e il calcestruzzo

armato;

-i materiali tradizionali sono lavorati in modo più razionale e

distribuiti più facilmente ed economicamente;

- i progressi scientifici consentono di misurare la resistenza dei

materiali e metterli in opera in modo più conveniente;

- migliorano le attrezzature di cantiere e si diffonde l’uso delle

macchine edilizie;

- gli sviluppi della geometria descrittiva consentono di rappresentare

in modo univoco tutti gli aspetti della costruzione.

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• nuovi tipi edilizi:

- per soddisfare le esigenze della società industriale - opifici,

magazzini, depositi, mercati e macelli, stazioni, ferrovie, ma ancheabitazioni economiche ed operaie;

- aumentano le quantità in gioco per il bisogno crescente di

infrastrutturazione del territorio.

• un nuovo senso del tempo, in cui gli edifici non sono più

qualcosa di immutabile e “definitivo”, ma soltanto la risposta

ad un bisogno contingente

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E’ possibile definire l’edilizia a struttura mista come ilcomplesso degli edifici che vedono la compresenza di

• materiali ed elementi riconducibili alla tradizionecostruttiva premoderna, codificati nella regoladell’Arte;

strutture portanti verticali costituite da murature in pietrae/o mattoni ed orizzontamenti costituiti da volte in pietrae/o mattoni e/o da solai in legno

• materiali ed elementi frutto della RivoluzioneIndustriale

i nuovi materiali, ferro e cemento, gli orizzontamenti inlegno e ferro, in ferro e laterizi, in laterocemento, e glielementi verticali costituiti da colonne in ghisa, travi epilastri in cemento armato.

DEFINIZIONE

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L’evoluzione dell’edilizia si concretizza, in un primo tempo,nella progressiva introduzione di materiali ed elementi

“moderni” nelle tecniche e tecnologie “tradizionali” delcostruire.

Si assiste alla sostituzione di elementi lapidei naturali con altridi tipo artificiale, ma soprattutto di elementi strutturali(piattabande, archi, volte e solai in legno) con altrettanti in

ferro, in cemento armato e in laterocemento.

EVOLUZIONE DELL’EDILIZIA

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A livello di organismo edilizio, inizialmente si diffonde l’impiegodi solai ad elemento portante costituito da putrelle in

ferro, completate prima da tavolati lignei e poi, in rapidasuccessione, da voltine in blocchi naturali o artificiali, davolterrane e da tavelloni.

Le soluzioni tecniche e tecnologiche assumono via via caratteridi maggiore complessità ed articolazione in ragione dellaevoluzione degli studi scientifici e soprattutto dei componentifrutto, per la prima volta, anche di brevetti industriali.

EVOLUZIONE DELL’EDILIZIA

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Evidenti i vantaggi che i solai mostrano agli operatori delperiodo:

•minori dimensioni (e quindi minore altezza complessiva dell’edificio),

• assenza di spinte sui muri d’ambito (che possono avere unospessore inferiore),

• maggiore resistenza(“Si è trovato infatti che un solaio fatto su ferri ad I e voltini di mattoni presenta una

resistenza quintupla di quella di un solaio fatto nel modo ordinario con legnami, e che i

solai con mattoni vuoti sono più resistenti di quelli con mattoni pieni, poiché i primi

risultano più elastici.” (Donghi 1906))

• maggiore durabilità ed igienicità,

• maggiore resistenza agli incendi,

• costo inferiore.

EVOLUZIONE DELL’EDILIZIA

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SOLAI IN FERRO E LEGNO

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SOLAI IN FERRO E LEGNO

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SOLAI IN FERRO E VOLTINE IN LATERIZIO

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SOLAI IN FERRO E VOLTINE IN LATERIZIO

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SOLAI IN FERRO E VOLTINE IN LATERIZIO

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SOLAI IN FERRO E VOLTINE IN LATERIZIO

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SOLAI IN FERRO E TAVELLONI

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SOLAI IN FERRO E TAVELLONI

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SOLAI IN FERRO E TAVELLONI

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SOLAI IN FERRO E PIGNATTE

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SOLAI IN FERRO E PIGNATTE

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SOLAI IN FERRO E PIGNATTE

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SOLAI IN FERRO E PIGNATTE

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In parallelo ai solai misti in ferro e laterizi sono normalementeutilizzati i solai misti in ferro e materiali cementizi,costituiti da elementi portanti in putrelle di ferro e riempimentirealizzati in differenti modalità:

• il cosiddetto “sistema parigino”, riportato dal Donghi (Donghi

1906), con calcinacci, rottami di mattoni, malta, gesso e ferri dirinforzo,

• le lamiere in ferro (longitudinali o trasversali) con gettosuperiore di calcestruzzo già documentate dal Cantalupi(Cantalupi 1862).

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SOLAI IN FERRO E MATERIALI CEMENTIZI

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SOLAI IN FERRO E MATERIALI CEMENTIZI

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SOLAI IN FERRO E LAMIERE METALLICHE

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SOLAI IN FERRO E LAMIERE METALLICHE

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SOLAIO IN LEGNO E MATTONI

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SOLAIO IN LEGNO E MATTONI

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Tale importante novità, in un processo costruttivo dopotuttorimasto immutato per secoli, non determina una

modificazione della concezione costruttiva, tecnologica,strutturale e funzionale dell’organismo edilizio nel suocomplesso (fatta eccezione per il caso degli edifici industriali),in quanto la struttura verticale portante rimane pressochéinalterata.

Anche le connessioni tra i nuovi orizzontamenti e i muriportanti riproducono di fatto soluzioni tecnologiche tradizionaligià impiegate per i solai lignei:

• gli appoggi delle putrelle di ferro sui muri d’ambito sonorealizzati da “pietre molto dure” per la ripartizione dei carichi,

• il collegamento putrella-muro ottenuto con capochiave otirante in ferro.

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CONNESSIONI

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CONNESSIONI

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CONNESSIONI

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Ancora si deve segnalare l’utilizzo di controsoffitti pernascondere i solai e riprodurre l’effetto estetico degliorizzontamenti voltati.

Tali controsoffitti sono realizzati con soluzioni tecnichecomplesse ed articolate per la necessità di raccordo tramateriali e tecnologie tradizionali (come incannucciati estucchi) ed altri moderni come quelli dei “nuovi” solai.

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Anche per le scale si osserva lo stesso processo evolutivoevidenziato per i solai, collegato anche alla nascita delcondominio borghese e dunque alla diffusione della tipologiadella scala comune di servizio a più alloggi.

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SCALA IN FERRO E LATERIZI

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SCALA IN FERRO E LATERIZI

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SCALA IN FERRO E LATERIZI

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SCALA IN FERRO E PIETRA

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SCALA IN FERRO E PIETRA

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SCALA IN FERRO E MATERIALI CEMENTIZI

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SCALA IN FERRO E MATERIALI CEMENTIZI

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La progressiva introduzione delle strutture in cemento

armato, a seguito

• di sperimentazioni,

• della presunta raggiunta certezza dei calcoli statici,

• della totale sicurezza al fuoco,

• della loro monolicità,

• della possibilità di prefabbricazione

• di una diversa organizzazione del cantiere,

non modifica nei fatti la situazione descritta.

EVOLUZIONE DELL’EDILIZIA

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Inizialmente si assiste alla sola sostituzione degli

orizzontamenti in ferro con solai in cemento armato o in

laterocemento, rimanendo inalterati esigenze e condizionamentidella cultura tradizionale.

In realtà cambia, in maniera più o meno inconsapevole per glioperatori, la concezione costruttiva e strutturale degli edifici:

• maggiori carichi e irrigidimento dei piani orizzontali,

• connessioni più efficaci tra elementi strutturali orizzontali everticali,

• minore capacità della struttura muraria a subire lieviassestamenti differenziali.

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SOLAIO IN C.A. A SOLETTA PIENA E NERVATURE

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SOLAIO IN C.A. A SOLETTA PIENA E NERVATURE

SOLETTA MONIER

SOLETTA RANSOME

SISTEMA COTTACIN

SOLETTA CON FERRI A T

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SOLAIO IN C.A. A SOLETTA PIENA E NERVATURE

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SOLAIO IN C.A. E BLOCCHI LATERIZI

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SOLAIO IN C.A. E BLOCCHI LATERIZI

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SOLAIO IN C.A. E BLOCCHI LATERIZI

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SOLAIO IN C.A. E BLOCCHI LATERIZI

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Sono la ulteriore evoluzione degli studi e delle soluzionitecnologiche, da un lato, e le esigenze funzionali, dall’altro, adeterminare la diffusione delle strutture a telaio, ovverol’impiego di travi e pilastri, in un primo tempo soltanto per lasostituzione dei muri di spina degli edifici.In tale ultimo caso la concezione costruttiva è ancora legata al

costruire tradizionale in muratura: la struttura a telaio centrale è

introdotta come un sub-sistema indipendente, per risolvere particolari

problemi statici, ma senza considerare gli effetti determinati

sull’organismo edilizio.

Solo dopo molto tempo l’utilizzo delle strutture a telaiointeressa la globalità dell’edificio e ne sono recepiti i vantaggi ele possibilità anche a livello distributivo funzionale.

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L’esperienza mostra che gli edifici a struttura mista,

ideati e realizzati con il connubio tra tecniche e materialiprofondamente diversi secondo un processo di sostituzione esovrapposizione che agli apparenti e immediatamentepercepibili effetti positivi affiancava incongruenze e potenziali“punti di crisi”,

sono stati oggetto, nel corso degli anni, di un processo diobsolescenza riconducibile al degrado materico e“tecnologico”, cui si è accompagnato un non meno importante“invecchiamento tipologico” riferibile alla organizzazione edistribuzione degli spazi interni.

E ciò pur nella continuità dell’uso.

OBSOLESCENZA DELL’EDILIZIA A STRUTTURA MISTA

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Si evidenziano processi di

• obsolescenza fisica e materica

espressa dal degrado e deterioramento dei singoli componenti e

materiali, nonché dalle manifestazioni patologiche rilevabili.

Tale forma di obsolescenza appare un fenomeno naturale,emergente nei “luoghi di contatto” tra tecniche e tecnologiediverse, strettamente correlata alla peculiarità di questimanufatti architettonici, cioè alla giustapposizione di materialidiversi, naturali ed artificiali, non sempre compatibili tra loro, edaggravata dall’inevitabile “ignoranza”, all’epoca della lorocostruzione, delle caratteristiche prestazionali dei “nuovi”materiali.

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• obsolescenza normativa e tecnologica

correlata alla inevitabile introduzione a distanza di circa un

secolo di nuove normative, comportanti nuovi limiti

prestazionali e più elevati standard di sicurezza e di comfort, e

all’introduzione sul mercato di nuovi materiali e componenti

maggiormente performanti,

• obsolescenza funzionale

legata alla incapacità di garantire l’ottimale svolgimento delle

funzioni di progetto e spesso già aggiornata mediante interventi

puntuali ed isolati di miglioramento e di adeguamento, di volta

in volta eseguiti per sovrapposizione o sostituzione di parti.

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Verifica prestazionale: i solai

Le prestazioni riferite ai requisiti di stabilità morfologica e resistenzameccanica, sono state verificate con riferimento alle normative invigore e valutando i nodi strutturali tra gli elementi portanti e lamuratura verticale.

In particolare la verifica effettuata per i solai ad elemento portantein profilati di ferro a doppio T e blocchi naturali o artificiali,condotta considerando gli elementi in buono stato di conservazione ele sezioni normalizzate tabellate nella manualistica, mostra che lastabilità morfologica (verificata con un valore di riferimento dellafreccia f<L/400) è soddisfatta per profilati con sezione di altezzasuperiore a 20 cm.

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Verifica prestazionale: i solai

Per quanto attiene la resistenza meccanica, la verifica effettuata conuna tensione ammissibile σ = 1000 kg/cmq nella considerazione dellaminore qualità degli acciai utilizzati, risulta soddisfatta• per profilati con sezione di altezza superiore a 20 cm per i solai mistiin ferro e materiali cementizi o lamiere metalliche,• per profilati con sezione di altezza superiore a 18 cm per i solai mistiin ferro e blocchi naturali o artificiali.

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Verifica prestazionale: i solai

Per i solai in calcestruzzo armato con nervature a soletta piena

e i solai in calcestruzzo armato e blocchi artificiali, la verifica(considerando i valori delle tensioni ammissibili del calcestruzzo edell’acciaio riscontrabili nella manualistica, le probabili armature e ilpossibile schema statico) mostra che tali solai risultano verificati se lenervature e/o i travetti hanno altezza superiore a 25 cm.

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Verifica prestazionale: le scale

Per le prestazioni riferite ai requisiti di stabilità morfologica e

resistenza meccanica, la verifica prestazionale evidenzia:

• per le scale con struttura portante in profilati di ferro e rampante adintradosso piano o voltato in elementi naturali o artificiali (condottaconsiderando gli elementi in buono stato di conservazione, le sezioninormalizzate tabellate nella manualistica e differenti schemi statici inrelazioni alle possibili connessione con le murature portanti), tantoper la stabilità morfologica (verificata con un valore di riferimentodella freccia f < L/400), quanto per la resistenza meccanica(verificata con una tensione ammissibile § = 1000 kg/cmq nellaconsiderazione della minore qualità degli acciai utilizzati) essa èsoddisfatta per profilati con sezione di altezza superiore a 15 cm.

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Verifica prestazionale: le scale

Per le prestazioni riferite ai requisiti di stabilità morfologica e

resistenza meccanica, la verifica prestazionale evidenzia:

• per le scale con struttura portante in profilati di ferro e gradinoautoportante in pietra, le verifiche per i profili in ferro produconorisultato analogo al precedente, mentre le verifiche del gradinoautoportante sono soddisfatte (considerando lo schema statico amensola, le diverse possibili condizioni di carico, valori medi delletensioni ammissibili a flessione e a taglio della pietra e trascurandol’azione torcente di un elemento sull’adiacente) per sezioni triangolaridel gradino maggiori di 30x14/2 cmq.

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Verifica prestazionale: le scale

Per le prestazioni riferite ai requisiti di stabilità morfologica e

resistenza meccanica, la verifica prestazionale evidenzia:

• per le scale in calcestruzzo armato (a soletta piena e/o alleggeritacon blocchi laterizi), la verifica (considerando i valori delle tensioniammissibili del calcestruzzo e dell’acciaio riscontrabili nellamanualistica, le probabili armature e il possibile schema statico)mostra che esse risultano verificate se lo spessore della soletta èmaggiore di 24 cm.

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Verifica prestazionale: i solai

Per le prestazioni riferite ai requisiti di resistenza e reazione al

fuoco,• per i solai ad elemento portante in ferro, la resistenza al fuocodipende in massima parte dal tipo e dallo spessore del materiale dirivestimento intradossale.In generale, per le caratteristiche dei tipi riscontrati, questi nonpresentano un elevato livello di soddisfacimento della prestazione. Èda sottolineare, poi, il caso dei solai con lamiere metalliche, che nonprevedono rivestimenti intradossali e dunque hanno una bassaresistenza al fuoco;• per i solai in calcestruzzo armato, gli spessori usualmenteriscontrati nell’edilizia a struttura mista assicurano la prestazione diREI 60 necessaria per l’edilizia residenziale

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Verifica prestazionale: i solai

Per quanto attiene le prestazioni relative alla possibilità di realizzarealloggiamenti per reti di distribuzione o cavedi orizzontali, il livello diprestazione può considerarsi basso per tutti i solai con elementoportante in ferro, fatta eccezione per il solaio con voltine laterizierealizzate con mattoni cavi con forature ampie storicamente giàutlizzate quale alloggiamento impiantistico.Per i solai in calcestruzzo armato con nervature e soletta piena, illivello di prestazione è ancora basso (più elevato per la prestazionerelativa alla possibilità di inserire dispositivi di fissaggio per reti didistribuzione e/o terminali), fatta eccezione per la variante cheprevede la realizzazione di una camera d’aria nello spazio tra lenervature, in cui è possibile alloggiare gli impianti.Per il solaio in calcestruzzo armato e blocchi artificiali, il livello diprestazione può considerarsi buono.

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Verifica prestazionale: compatibilità

Per quanto attiene le prestazioni riferite ai requisiti di compatibilità

dimensionale, meccanica, fisica e chimica, i diversi tipi di solaio escale esplicano livelli di prestazione che dipendonodall’accoppiamento tra i differenti materiali.

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Verifica prestazionale:

compatibilità

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Alterazioni e patologie: i solai

Per i solai in ferro e blocchi naturali e/o artificiali (a voltine, contavelloni e/o con pignatte), si evidenziano i fenomeni connessi allainterazione tra la struttura portante principale dei profilati in ferro equella secondaria, con le manifestazioni patologiche di:

• rigonfiamento e/o fessurazione dell’intonaco sulla superficiedi discontinuità tra profilato metallico e riempimento

• distacco dell’intonaco di rivestimento intradossale.

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Alterazioni e patologie: i solai

Tali patologie sono causate:

• da problemi di compatibilità meccanica e fisica tra strati e materiali,

• dalla mancata protezione della superficie intradossale del profilato inferro,

• dalla assenza dello speciale mattone di imposta con l’apposito incavoper l’ala della trave in ferro,

• dalla corrosione della superficie intradossale dei profilati in seguito acondizioni ambientali aggressive o errate procedure di pulizia deipavimenti.

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Alterazioni e patologie: i solai

Sono diffuse le patologie di

• eccessiva inflessione e deformazione del profilato in ferro,

• conseguente fessurazione e distacco della pavimentazione,

• sfondellamento di elementi di laterizio di imposta

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Alterazioni e patologie: i solai

Tali patologie sono causate:

• dalla presenza di sezioni resistenti dei profilati insufficienti ocomunque inadeguate ai carichi agenti e alle luci,

• dalla incompatibilità chimico-fisica e meccanica tra strati (evidente laincongruenza tra le caratteristiche meccaniche del supporto dellapavimentazione).

Nel caso dello sfondellamento del laterizio di imposta, una ulteriorecausa è la detta assenza dello speciale mattone di imposta conl’apposito incavo per l’ala della trave in ferro.

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Alterazioni e patologie: i solai

Sono diffuse le alterazioni del profilato in ferro, come:

• ossidazione (con conseguenti macchie e deterioramenti superficiali),

• corrosione con riduzione della sezione,

causate da

• condizioni ambientali aggressive,

• manutenzione errata e/o assente,

• errate procedure di pulizia dei pavimenti.

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Alterazioni e patologie: i solai

Per i solai in calcestruzzo armato con nervature e soletta piena oblocchi laterizi, le manifestazioni patologiche più evidenti sono

• macchie e deterioramenti superficiali,

• distacco dell’intonaco di rivestimento intradossale,

• degrado del copriferro (mancante, sgretolato o incoerente),

• lesioni-fratture-esfoliazioni-distacchi di elementi in calcestruzzo,

• sfondellamento di blocchi laterizi.

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Alterazioni e patologie: i solai

Le cause sono ravvisabili in

• incompatibilità chimico-fisica e meccanica tra strati,

• errori di composizione, posa in opera e stagionatura delcalcestruzzo,

• presenza di carichi superiori a quelli di progetto,

• sezioni resistenti insufficienti,

• manutenzione errata e/o assente.

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Alterazioni e patologie: le scale

Analoghe alterazioni e patologie sono riscontrabili nelle scale.

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INTERVENTI

L’edilizia a struttura mista sembra necessitare di interventi:

• di ripristino a seguito delle manifestazioni di danno edegrado esistenti;

• di miglioramento prestazionale, con la revisione, rettifica,eliminazione delle incongruenze determinate dal connubio tratecniche costruttive tradizionali e moderne

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INTERVENTI

Tipologie di intervento di manutenzione e recupero:

• protezione superficiale (di elementi strutturali e non);

• miglioramento/ricostruzione delle connessioni e delle frontiere vecchio/nuovo (tra materiali tradizionali e moderni);

• ricostruzione/rifacimento di parti degradate (di elementi strutturali e non);

• consolidamento statico e rinforzo strutturale;

• adeguamento all’evoluzione normativa.

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INTERVENTI

Solai a struttura portante principale in ferro:

• riparazione e ripristino delle superfici intradossali, conparticolare riferimento al miglioramento delle prestazioni dellafrontiera tra profilato metallico e struttura secondaria in blocchinaturali o artificiali;

• incremento di resistenza e limitazione della deformabilitàdei profilati in ferro e dei solai nel loro complesso;

• bonifica e miglioramento degli appoggi delle putrelle inferro (al fine di evitare l’insorgere di fenomeni corrosivi e digarantire una connessione più efficace con le struttureverticali);

• inserimento di catene/tiranti trasversali per assicurare latrasmissione e diffusione delle sollecitazioni dinamicheorizzontali.

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INTERVENTI

Solai in calcestruzzo armato:

• riparazione e ripristino dei travetti e delle superficiintradossali di solette;• consolidamento volto a limitare le deformazioni edincrementare la capacità portante;• interventi su pignatte e tavelle in laterizio, soprattutto nelcaso dei solai a camera d’aria delle chiusure orizzontali dicopertura, volti a consolidare e riparare gli elementi sfondellati;• ridefinizione dei nodi tecnologici di connessione traelementi in laterizio e travetti al fine di garantire la compatibilitàdimensionale e meccanica.

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INTERVENTI

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INTERVENTI

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INTERVENTI

R3 – Pulitura Si eseguirà la pulitura con acqua nebulizzata con eventuale impiego di solventi non acidi, in maniera tale da rendere le superfici prive di residui di sostanze distaccanti, di effluorescenze saline, di pellicole incoerenti e da eliminare i depositi superficiali. L’intervento dovrà prevedere, nelle zone a parti curve e/o a sagoma complessa con maggiore tenacità dei depositi, l’impiego di raschietti e microsabbiature localizzate di precisione in specifiche aree.

R4 - Risarcitura di fessurazioniIn presenza di fessurazioni e microfessurazioni, si eseguirà la risarcitura mediante iniezione di resine epossidiche o acriliche traspiranti con l’impiego di tubicini di tenuta, previa pulizia ad aria compressa ed eventuale sigillatura superficiale delle parti oggetto di intervento. Particolare cura dovrà essere tenuta nel mantenere sottosquadro il materiale di riempimento, per evitare l’esposizione del prodotto alla radiazione solare.

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INTERVENTIR5 - Ripristino delle parti superficiali danneggiate Tale intervento, che dovrà essere eseguito in presenza di mensole, modanature e cornici a semplice sviluppo (senza parti curve), prevede la posa in opera di malta premiscelata con fibre di polivinilalcool per il risanamento di strutture in calcestruzzo (tipo “Mapegrout”).L’intervento si articola in:Rimozione totale del supporto di calcestruzzo degradato e privo di coerenza mediante spazzolatura e, se necessario, sabbiatura delle superfici; Eliminazione delle parti degradate e/o ossidate delle barre di armatura con spazzolatura e/o sabbiatura e protezione delle stesse mediante l’applicazione di due mani di un prodotto inibitore di corrosione bicomponente a base cementizio polimerica. Tale trattamento non deve alterare in alcun modo l’aderenza tra la malta di ripristino e le armature trattate; Integrazione di monconi di barre metalliche protette con prodotto inibitore di corrosione; Eventuale imperniatura di parti nuove e vecchie degli elementi con barre metalliche in acciaio inox di piccolo diametro. L’intervento prevederà la perforazione di diametro 10-12 mm eseguita con trapani elettrici e punte al Widia; lo spurgo del foro con aria compressa, la siringatura di resine epossidiche liquide, a bassa viscosità, senza solventi, ad elevato potere di penetrazione, e l’introduzione nelle perforazioni dei perni in acciaio inox del diametro 4-6 mm, con accurata eliminazione del materiale di rigurgito; Eventuale casseratura in legno di elementi scorniciati semplici;Ripristino della sagoma originale mediante l’applicazione di malta premiscelata tixotropica data per mani successive con uso di dime in legno per la riproposizione della originaria geometria;Realizzazione di strato di finitura superficiale di spessore pari ad almeno 1 cm in pietra artificiale, con formulazione del tutto simile a quella originaria, ricavata da opportune preventive analisi chimiche e petrografiche.

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INTERVENTI

R6 - Ricostruzione di porzioni mancanti di elementi decorativiLa ricostruzione di porzioni mancanti di elementi decorativi (con parti curve e/o a sagoma complessa) dovrà essere eseguita avendo cura di garantire l’adesione dei nuovi materiali a quelli vecchi residui.

R7 - Interventi di protezione e miglioramento tecnologico Si sottolinea che gli interventi di ripristino e di ricostruzione degli elementi in pietra artificiale dovranno essere completati da un intervento di miglioramento tecnologico, volto alla eliminazione del rischio di infiltrazione di acqua meteorica per il suo non corretto allontanamento dalle superfici estradossali e laterali degli elementi. A tal fine dovranno essere previsti idonei interventi finalizzati all’impermeabilizzazione delle superfici esterne piane e/o inclinate e all’immediato smaltimento delle acque meteoriche.

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