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Il parto è un avvenimento fatico- so, isicamente e psicologica- mente, al quale, però, le donne sembrano essere preparate in maniera istintiva e che va al di là di ogni etnia, lingua e nazione. Ma se gravidanza e parto ri- sultano uguali in ogni parte del mondo, sotto il proilo biologico, ciò che li differenzia è l’aspetto culturale. In occidente, oggi giorno, gra- vidanza e parto sono caratte- rizzati da un massiccio utilizzo della tecnologia. Questa viene usata per tenere sotto controllo eventuali problematiche. Questa situazione da un lato produce un senso di maggiore tranquilli- tà nelle future madri e dall’altro crea ansia ed apprensione, per- ché fa vivere la gravidanza come una continua veriica e nell’atte- sa del responso dopo ogni con- trollo. Tutto ciò sta rischiando di far perdere la parte più istintiva e 20 febbraio 2011 parti nel m ndo di Carmela Giordano C’è chi partorisce da seduta, chi in piedi e chi sep- pellisce la placenta perché considerata fonte di vita

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Il parto è un avvenimento fatico-so, isicamente e psicologica-mente, al quale, però, le donne sembrano essere preparate in maniera istintiva e che va al di là di ogni etnia, lingua e nazione.Ma se gravidanza e parto ri-sultano uguali in ogni parte del mondo, sotto il proilo biologico, ciò che li differenzia è l’aspetto culturale. In occidente, oggi giorno, gra-vidanza e parto sono caratte-

rizzati da un massiccio utilizzo della tecnologia. Questa viene usata per tenere sotto controllo eventuali problematiche. Questa situazione da un lato produce un senso di maggiore tranquilli-tà nelle future madri e dall’altro crea ansia ed apprensione, per-ché fa vivere la gravidanza come una continua veriica e nell’atte-sa del responso dopo ogni con-trollo. Tutto ciò sta rischiando di far perdere la parte più istintiva e

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parti nel m ndo

di Carmela Giordano

C’è chi partorisce da seduta, chi in piedi e chi sep-pellisce la placenta perché considerata fonte di vita

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più naturale a questo evento impor-tante della vita di ogni donna.In altre parti del mondo, la gravi-danza ed il parto sono vissute con maggior fatalismo e anche quando la tecnologia è presente, resta co-munque marginale, consentendo ad ogni donna di affrontare il momento del parto con maggiore iducia.La posizione distesa o litotomica del parto è assunta in occidente nel tardo medio evo. Nasce come una moda delle classi ricche che vollero differenziare il modo di mettere al mondo i bambini da quello della plebe, che partoriva in posizione verticale. Nel 1600, inizia ad essere utilizzato il forcipe, che diviene, in breve tempo, uno degli strumenti più usati durante il parto e la posizione orizzontale ne facilita l’utilizzazione. La po-sizione litotomica viene, quindi, introdotta nel periodo dell’ostetri-cia medicalizzata, in quanto faci-lita gli operatori nell’assistenza al parto ed è ancora oggi il modo più comune per partorire.

La posizione verticale, che per-mette al bacino maggiore libertà di movimento, è preferita dalle donne di diverse culture.Nelle Ande si partorisce in posi-zione verticale, ciò comporta mi-nori sofferenze, sia per la donna sia per il neonato. Questa posi-zione è più isiologica e non c’è compressione dei vasi sanguigni. Per tutelare questo tipo di parto, il ministero della salute peruviano ha regolato con una normativa l’attuazione del parto verticale.Le donne dell’America Latina e dell’Africa partoriscono sedute o accovacciate. Tale usanza è mo-tivata dal fatto che il bambino

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In altre parti del mon-do, la gravidanza ed il parto sono vissute con

maggior fatalismo e anche quando la tec-nologia è presente, resta comunque mar-ginale, consentendo ad ogni donna di af-frontare il momento del parto con mag-giore iducia.

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appena nato tocchi la terra e ne riceva la sua accoglienza e la sua benedizione.Nelle Filippine, il popolo degli Igo-rot, seppellisce la placenta, consi-derata fonte di vita, e ciò fa acqui-sire alla terra un valore speciale.Anche in Olanda e nei paesi Scan-dinavi si partorisce sedute su uno sgabello, chiamato “sedia olande-se”, che permette alla donna, nella fase espulsiva, di usufruire dell’aiu-to della forza di gravità (che favori-sce la discesa del bambino) duran-te le spinte e, allo stesso tempo, di essere sostenuta dal seggiolino.In Zambia e Tanzania durante il parto le donne non urlano, ma vi-vono il dolore in maniera silenzio-sa, tornando subito dopo nel loro villaggio. In quei luoghi è l’istinto che regola il momento del parto, in quanto le donne già sanno cosa devono fare.Anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sostiene: «Non è raccomandabile che la donna gravida sia posta nel-la posizione litotomica dorsa-le durante travaglio e parto. Il camminare durante il travaglio dovrebbe essere incoraggiato ed ogni donna deve decide-re liberamente la posizione da adottare durante il parto».Varie sono, quindi, le posizioni adot-tate dalle donne nelle diverse epo-che e nei diversi paesi del mondo. Sicuramente non ne esiste una che sia “perfetta”, se non quella in cui si trova più comoda la futura madre. •