05 Fra noi maggio '13

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12 Maggio: ore 15:30 Grande raduno del Mo.Fra presso il Convento francescano di S.Romano. Interverrà Fr.José Rodriguez Carballo sul tema: “La Famiglia Francescana e la nuova evangelizzazione” 20-24 Maggio: Loreto ESERCizi SpiRituali per l’Anno della fede con Fr.Raniero Cantalamessa Tema: “Tutti furono pieni di Spirito Santo (Atti 1,4). Una nuova Pentecoste per una nuova evangelizzazione” Sguardo contemplativo ... ME MO L’angolo del Definitorio Saluto del quarto Definitore fr.Alfredo M. Paladini opo un lungo inverno buio ed umido, giunge anche per noi frati, sempre più operativi, fratello Sole. Quanto sarebbe proficuo e pacificante fermarsi un po’ per aiutarci a pensare con stupore a quanto sia per noi un privilegio essere frati mi- nori cappuccini. Gioire del nostro carisma francescano alla scuola del serafico Padre, guardare il Signore Gesù con gli oc- chi di Francesco, avere tempo per la preghiera d’ascolto, per la contemplazione gioiosa della follia e sapienza della croce. Riscoprire il primato della vita interiore, affidarsi a Dio, es- sere di Dio con una mentalità pericoretica, dove incontriamo il Dio Trinitario nel percepire l’altro come dono e liberarsi dalle catene del nostro slittamento funzionalistico. Noi frati facciamo fatica a condividere davvero il nostro cammino spi- rituale, la nostra esperienza di orazione. Pregare consiste nel molto amare, nella donazione totale di noi stessi come persone e come frati alla Santissima Trinità e ai fratelli. Pregare per le cose grandi, pregare con tenerez- za per indurci alla speranza, preghiera terapeutica che dona pace e salvezza. Karl Rahner sostiene che l’azione può talvol- ta essere una preghiera, ma la preghiera è azione. L’orazione ha forza, edifica ad un coraggio antropologico, il coraggio di rivolgersi a Dio nella prece. Non esiste solo una teologia dell’orazione, ma la preghiera stessa è vera teologia. L’orante è il vero teologo. Il Signore Gesù è il maestro della preghiera e la bella notizia è che ci insegna, ci educa alla centralità della vita di orazione. Lo Spirito Santo viene in nostro aiuto nell’evento di ora- zione affettiva: dobbiamo davvero lasciarci guidare dallo Spirito. La preghiera ci rende liberi, dona guarigione, rista- bilisce lo spazio vitale di autenticità nella dignità della per- sona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, dona fiducia, gioia di vivere e ci aiuta a perdonare come un dono bello che restituisce tutto. La preghiera è respiro: se non re- spiriamo muoriamo, se non preghiamo perdiamo la fede. La preghiera trasforma la nostra vita. La spiritualità è il punto di equilibrio attorno al quale si coagulano tutti gli altri aspetti del nostro vissuto. D Fa sempre bene pregare, perché se preghi ami e se ami per- doni. La preghiera d’intercessione, cioè quando ci mettiamo in mezzo per qualcuno, insieme con la bussola del vangelo, ci orienta. L’amore cerca l’amore e la vita di unione con la San- tissima Trinità è la storia intima della nostra purificazione e della nostra santità come vera umanità. Il linguaggio della preghiera ci rende raffinatissimi nella meditazione e nella contemplazione. La nostra vita diventa eucaristica, la nostra preghiera delle preghiere è autentico rendimento di grazie. La preghiera è verità del cuore. L’essenza dell’orazione è nella Sacra Pagina: l’Antico Testamento ed il Nuovo Testamento costituiscono il libro di preghiera. La Bibbia è creata da un’esperienza di prece ed è quindi espressione di un incessante dialogo del- la persona con la Santissima Trinità. La Sacra Pagina è una testimonianza non teorica ma veramente pratica di come si debba orientare la nostra orazione affettiva. La preghiera è sempre l’incontro di due libertà, è tenerezza nella comunione di un dialogo di amore dove Dio è amore. Il cammino spirituale di noi frati minori cappuccini come lotta e vittoria, come luogo della Trinità dove incontriamo il Dio trinitario, nell’incontro con le persone, con gli avvenimenti e in tutte le situazioni concrete del nostro essere viatores. Abbiamo cercato di abbozzare alla meglio un cammino, adesso ci disponiamo umilmente a percorrerlo seguendo un solo filo d’oro che è l’esprienza d’incontro con Dio che è do- nazione totale e quindi orazione d’ascolto. Se non c’è un cuore che batte la vita si ferma: noi frati pos- siamo essere poveri di tutto, ma non poveri, vuoti d’amore e quindi d’orazione affettiva. Sarebbe bello invecchiare così, con uno sguardo contemplativo, con una linfa teologale, dove l’humus e il nutrimento sono la fede, la speranza e la carità. fr.Alfredo Maria Paladini

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Pagine informative dei Frati Minori Cappuccini Toscani

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12 Maggio:ore 15:30 Grande raduno del Mo.Fra presso il Convento francescano di S.Romano. Interverrà Fr.José Rodriguez Carballo sul tema: “La Famiglia Francescana e la nuova evangelizzazione” 20-24 Maggio:Loreto ESERCizi SpiRituali per l’Anno della fede con Fr.Raniero Cantalamessa Tema: “Tutti furono pieni di Spirito Santo (Atti 1,4). Una nuova Pentecoste per una nuova evangelizzazione”

Sguardo contemplativo...

ME MO

L ’ a n g o l o d e l D e f i n i t o r i oSaluto del quarto Definitore fr.Alfredo M. Paladini

opo un lungo inverno buio ed umido, giunge anche per noi frati, sempre più operativi, fratello Sole. Quanto sarebbe proficuo e pacificante fermarsi un po’ per aiutarci a pensare con stupore a quanto sia per noi un privilegio essere frati mi-nori cappuccini. Gioire del nostro carisma francescano alla scuola del serafico Padre, guardare il Signore Gesù con gli oc-chi di Francesco, avere tempo per la preghiera d’ascolto, per la contemplazione gioiosa della follia e sapienza della croce. Riscoprire il primato della vita interiore, affidarsi a Dio, es-sere di Dio con una mentalità pericoretica, dove incontriamo il Dio Trinitario nel percepire l’altro come dono e liberarsi dalle catene del nostro slittamento funzionalistico. Noi frati facciamo fatica a condividere davvero il nostro cammino spi-rituale, la nostra esperienza di orazione. Pregare consiste nel molto amare, nella donazione totale di noi stessi come persone e come frati alla Santissima Trinità e ai fratelli. Pregare per le cose grandi, pregare con tenerez-za per indurci alla speranza, preghiera terapeutica che dona pace e salvezza. Karl Rahner sostiene che l’azione può talvol-ta essere una preghiera, ma la preghiera è azione. L’orazione ha forza, edifica ad un coraggio antropologico, il coraggio di rivolgersi a Dio nella prece. Non esiste solo una teologia dell’orazione, ma la preghiera stessa è vera teologia. L’orante è il vero teologo. Il Signore Gesù è il maestro della preghiera e la bella notizia è che ci insegna, ci educa alla centralità della vita di orazione. Lo Spirito Santo viene in nostro aiuto nell’evento di ora-zione affettiva: dobbiamo davvero lasciarci guidare dallo Spirito. La preghiera ci rende liberi, dona guarigione, rista-bilisce lo spazio vitale di autenticità nella dignità della per-sona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, dona fiducia, gioia di vivere e ci aiuta a perdonare come un dono bello che restituisce tutto. La preghiera è respiro: se non re-spiriamo muoriamo, se non preghiamo perdiamo la fede. La preghiera trasforma la nostra vita. La spiritualità è il punto di equilibrio attorno al quale si coagulano tutti gli altri aspetti del nostro vissuto.

D Fa sempre bene pregare, perché se preghi ami e se ami per-doni. La preghiera d’intercessione, cioè quando ci mettiamo in mezzo per qualcuno, insieme con la bussola del vangelo, ci orienta. L’amore cerca l’amore e la vita di unione con la San-tissima Trinità è la storia intima della nostra purificazione e della nostra santità come vera umanità. Il linguaggio della preghiera ci rende raffinatissimi nella meditazione e nella contemplazione. La nostra vita diventa eucaristica, la nostra preghiera delle preghiere è autentico rendimento di grazie. La preghiera è verità del cuore. L’essenza dell’orazione è nella Sacra Pagina: l’Antico Testamento ed il Nuovo Testamento costituiscono il libro di preghiera. La Bibbia è creata da un’esperienza di prece ed è quindi espressione di un incessante dialogo del-la persona con la Santissima Trinità. La Sacra Pagina è una testimonianza non teorica ma veramente pratica di come si debba orientare la nostra orazione affettiva. La preghiera è sempre l’incontro di due libertà, è tenerezza nella comunione di un dialogo di amore dove Dio è amore. Il cammino spirituale di noi frati minori cappuccini come lotta e vittoria, come luogo della Trinità dove incontriamo il Dio trinitario, nell’incontro con le persone, con gli avvenimenti e in tutte le situazioni concrete del nostro essere viatores. Abbiamo cercato di abbozzare alla meglio un cammino, adesso ci disponiamo umilmente a percorrerlo seguendo un solo filo d’oro che è l’esprienza d’incontro con Dio che è do-nazione totale e quindi orazione d’ascolto. Se non c’è un cuore che batte la vita si ferma: noi frati pos-siamo essere poveri di tutto, ma non poveri, vuoti d’amore e quindi d’orazione affettiva. Sarebbe bello invecchiare così, con uno sguardo contemplativo, con una linfa teologale, dove l’humus e il nutrimento sono la fede, la speranza e la carità. fr.AlfredoMariaPaladini

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CaLENDaRIO DI MaggIO

O N O M A S T I C I D I M a g g I O02 Fr. Atanasio Andreini03 Fr. Alessandro Rosadini10 Fr.Antonino Fortuna 11 Fr.Fabio Piccini Fr.Fabio Nuvoli12 Fr.Leopoldo Costi

13 Fr.Natale Cocci 16 Fr.Ubaldo Allorini17 Fr. Pasquale Martini19 Fr.Ivo Bartolozzi20 Fr.Bernardino Faralli30 Fr.Ferdinando Rossi

2° incontro dei Guardiani e Vicari con il Definitorio

A n i m a t o r e Fr.rocco Timpano

agENDa DI apRILE08-12Montughi: Visita pastorale09 Montughi: 14ma Riunione di Definizione15-17 S.Casciano: Visita pastorale19 Pistoia: incontro col Vescovo e le autorità del locale Ospedale. Montecatini: Visita fraterna. Pisa: Incontro con il Consiglio OFS.21 Careggi: Visita fraterna. BorgoS.Lorenzo: Visita fraterna.25 Livorno: Visita a P. Leopoldo ricoverato in ospedale.26 PisaS.Giusto: Incontro con i responsabili ACLI e il Presi- dente della Provincia.30 Firenze-Montughi: 2° Incontro dei Guardiani e dei Vicari.

01 Poppi: Visita fraterna.02 VittoriaApuana: Visita fraterna e incontro col Sindaco.03 Firenze-Montughi: 15ma Riunione di Definizione.04 Montecasale: Visita fraterna.12 S.Romano: Incontro Mofra sulla nuova evangelizzazione.

ome da calendario, l’incontro si è svolto a Montughi il 30 Aprile. Preziosa la presenza di Fr.Rocco Timpano, ex Mini-stro Provinciale di Calabria ed ex Segretario Generale della For-mazione, che ci ha messo a disposizione la sua ricca esperienza di conoscenza della vita cappuccina in tutto il mondo grazie al suo importante servizio precedentemente svolto. Non c’è un tema specifico dell’incontro: ci confrontiamo per aiutare il Mi-nistro Provinciale e Definitorio nel servizio di animazione della Fraternità provinciale. Un interrogativo molto concreto: cosa deve fare un Guardiano? Le Costituzioni e la tradizione dell’Or-dine danno delle preziose indicazioni, anche se poi la realtà... Il Guardiano ha potestà ordinaria nella fraternità, insieme al suo Vicario. è nominato dal Ministro Provinciale e dal Definitorio, è animatore del processo formativo dei suoi frati, anima il Capito-lo locale, consulta i frati sui temi da discutere in Capitolo, vigila sui mezzi di comunicazione, distribuisce gli impegni pastorali, provvede alla casa, all’amministrazione e non deve assentarsi troppo dalla sua fraternità, può essere rimosso. Una cosa però che unisce tutte quelle che abbiamo detto, è stata sottolineata

dal Relatore: il Guardiano raccoglie quanto dice S.Francesco, e cioè la dimensione materna della custodia dei frati. Il Guardiano custodisce i fratelli con cuore materno. è un compito difficile, ma fuori di questo corre il rischio di cercare solo se stesso. Pro-prio perché animatore del processo formativo, aiuta i fratelli ad ascoltare, ascoltando i fratelli lui per primo. Il fratello mi è dato non per cambiarlo, ma per ascoltarne i bisogni.

Oggi non si trova facilmente un frate disposto a fare il Guardia-no, perché sempre più spesso deve lavorare più di tutti gli altri. Se aiuti il fratello, ne guadagni la fiducia.

Una domanda: lo facciamo tutto questo? Oppure il Guardiano perpetua la mormorazione di Israele e cioè da una parte, mor-mora del Provinciale e, dall’altra, dei fratelli che gli sono affidati. Oggi riusciamo a fare molte più cose che in passato, ma la no-stra vita è diventata spesso insapore ed incolore. Se il Guardia-no, per primo non è un frate di sacrificio, la nostra vita diventa vita di morte soggetta a invidia, gelosia, accidia ecc...

Il servizio, come ci sta insegnando Papa Francesco, è la vera coro-na del potere, il segreto che rende viva e concreta la vita fraterna.

di Fr.Daniele Bertaccini

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Dal Diario del Ministro Provinciale

nella foto: Fr.Rocco Timpano, con il Ministro Provinciale e i Guardiani e alcuni Vicari delle fraternità toscane

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S i t u a z i o n e s a n i t a r i a Fr.LeopoldoCostidella fraterni-tà di Livornoè tuttora ricoverato in Ospedale per broncopolmo-nite e insufficienza cardiaca Nei prossimi giorni verrà dimesso pur permanendo in una precaria con-dizione di salute generale. Fr.Ivo Bartolozzi prosegue con discreti progressi presso la Casa di Cura de I Glicini, ma il suo de-siderio rimane quello di ritornare quanto prima tra i suoi confratelli nella struttura dell’Infermeria Provinciale.

V i t a d i Fr a t e r n i t à

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ConversioneSfida al credente

Fede & cultura

Teobaldo Ricci Il recente lavoro di P.Teobaldo, dal titolo significativo, come contributo all’ Anno della Fede, è un libretto di 124 pagine in formato quasi tascabile (13x19) che richiede poco tempo per la lettura ma molto di più per l’assimilazione... Il secolarismo oggi imperante ha ormai compromesso il clima religioso di un tempo e ci ha abituato a pensare a una spaccatura netta tra credenti e non credenti: questa situazione richie-de all’uomo di fede di essere testimone efficace di ciò in cui crede e polo di attrazione in un ambiente largamente ostile, portando la propria esperienza viva e annunciando che gli atti di religione non hanno niente di ripetitivo e monotono, ma accompagnano e danno senso agli aspetti più ordinari dell’esistenza. E’ questo il nuovo umanesimo di cui parla il Vaticano II che, nella crisi universale dei valori, può attrarre e convincere più di qualsiasi altro progetto di rinnovamento sociale: il seme evangelico germoglia e cresce in maniera diversa per ognuno, sempre però nell’esistenza individuale. Per questo la conversione, prima di ogni altra cosa, deve riguardare noi stessi e rendere possibile l’accettazione del piano che Dio ha stabilito per noi, facendo sì che l’uomo compari sempre i suoi progetti con il Suo.

Conversione

Il mese di maggio vede la con-clusione del percorso di discer-nimento “Signore, cosa vuoi che io faccia?” con il weekend del 25-26,presso il convento di

Borgo S.Lorenzo (FI).

Pa s t o r a l e G i o v a n i l e Vo c a z i o n a l e

La PGVincontrerà la Gi.FradiLucignano (Ar) l’11maggio, e sarà presente nella ParrocchiadiMontughi (Fi) dal13al19 per incon-trare le varie realtà presenti, in occasione dell’anno della fede.

Calendario per l’attività giovanile estiva: “E…stateconnoi!”. ConventodiBorgoS.Lorenzo. 16-21LuglioPer ragazzi e ragazze (18-35 anni): “Danzerò fino all’alba”: esperienza di ballo e danza attraverso la Bibbia per imparare a vivere e pregare attraverso il proprio corpo. “La vita al rovescio” ’Eremo diMontecasale (Ar). 4-10 AgostoEsercizi Spirituali sui passi di S.Francesco d’Assisi alla scoperta di una vita controcorrente. “Neldeserto,ilSignore!”: ConventodiMontepulciano (Si) 25-31Agosto Scuola di silenzio; itinerario alla riscoperta di se stessi e di Dio per riappropriarsi del gusto di vivere.

Per informazioni Centro Pastorale Giovanile Vocazionale (PGV) di Borgo San Lorenzo (Fi): Tel.055.8459385,

e-mail:[email protected], oppure fr.Marco Bernardi al cell. 346.6242401.

Il sito: www.suisuoipassi.orge anche su Facebook e su Twitter

26 - 28 A p r i l e

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u n n u o v o l i b r o d i P . T e o b a l d o R i c c i

L a G i F r a toscana i n c ap i to LoA cura di Matteo Claudione

n un clima veramente gioioso, sereno e fraterno, con la presenza… di fratello freddo e di sorella pioggia, nella stupenda corni-ce offerta dal Santuario della Verna, si è celebrato il Capitolo Regionale della Gifra Toscana, iniziato venerdì 26 e conclusosi domenica 28 aprile. Ha presieduto il Capitolo Lucia Zicaro, Delegata del Consiglio Nazionale, accompagnata dall’Assisten-te Nazionale fr.Carlo Poloni, cappuccino. Più di 100 le presenze, 51 i votanti. Al Capitolo hanno partecipato anche gli Assi-stenti Regionali fr.Mario Giovacchini, Ofmcap e fr.Francesco Baldini, Ofm. Dopo le fasi organizza-tive svolte nel pomeriggio di venerdì 26, il Capito-lo è iniziato sabato, ad assemblea costituita, con la lettura delle relazioni ed un momento di condi-visione che ha visto anche un simbolico scambio di consegne tra il Delegato Ofs uscente (Matteo Claudione della Fraternità di Siena) ed il nuovo Delegato Ofs nel Consiglio Gifra (Marcello Pietrel-li della Fraternità di Lucignano). Una profonda ed emotivamente partecipata ve-glia di preghiera guidata da fr.Alessio Prosperi (fino a pochi mesi fa Assistente Regionale Ofs della Gifra) ha concluso la fase preparatoria ed ha offerto un commovente raccoglimento spirituale in prepara-zione alla giornata elettiva. Particolarmente sentito, il momento della lavanda dei piedi che il Presidente Regionale uscente Dario Giugni ha effettuato ai Pre-sidenti locali presenti in chiesa. Nella giornata con-clusiva di domenica 28 sono stati eletti:Presidente: Marcello Cresti di San CascianoVice Presidente: Riccardo Insero di SinalungaConsiglieri: Gabriele Lorenzetti di Pontedera, Laura Mei di Firenze-Montughi, Francesca Ricotti di Firenze-Monte alle Croci, Chiara Simonetti di Grosseto, Samantha Pasqui di Lucignano e Francesco Erbucci di Siena. Al Consiglio ed al Presidente uscente un sentito ringraziamento per tutto il lavoro svolto e le fatiche vissute, nonostante tutto sempre con entusiasmo. Al nuovo Consiglio ed al nuovo Presidente l’augurio di un proficuo cammino di servizio.

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nella foto: Il vecchio e il nuovo Consiglio GiFra toscano con il Ministro OFS regionale

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A cura di Fr.Giacomo Carlini

Olio su tavola (cm 150x100) - Garibaldo Cepparelli - 1914

L’arte nei conventi dei cappuccini toscani

ensiamo di non sbagliare affermando che pochi dei cappuccini toscani viventi, passando davanti al dipin-to, si siano chiesti sul motivo della sua collocazione in quella parete, non propriamente illuminata, pur nel cuore del convento di Montughi. Il dipinto si trova nella parete esterna della ‘Cappella del Provinciale’ e precisamente all’inizio del corridoio dell’antica ‘Curia Provinciale’, oggi Archivio Provinciale.

Dobbiamo notare subito che il dipinto non ap-parteneva al convento di Montughi, ma a quello di S.Gimignano. Il pittore, Garibaldo Cepparelli (1860-1931), sangiminiatese, ne fece dono, nel 1914, al Guar-diano del piccolo convento, per essere esposto nel coro del medesimo. Guardiano era allora P.Innocenzo Brocchi da Castiglion Fiorentino (1872-1924). Quando, nel 1918, i Cappuccini venderono il con-vento, portarono il dipinto a Montughi, sistemandolo all’entrata della Curia, in un apposito ‘Tabernacolo’ dipinto, che fa come da cornice (non visibile nella foto). Il quadro, come abbiamo detto, fu un dono del Cep-parelli ai cappuccini, come, in qualche modo, tradisce la collocazione del loro antico convento nella zona pittorica a sinistra, mentre, a destra, svettano le tor-ri di S. Geminiano. La composizione è estremamente semplice. Imita, in qualche maniera, una delle tante bellissime Madonne del Ghirlandaio ((1449-1494). La Madonna, in vestito rosso e mantello azzurro, è se-duta in trono, il volto dolcissimo, lo sguardo socchiuso, concentrato sul Bambino (un po’ troppo paffutello!) se-duto sulle sue ginocchia, una mano alzata come in ama-bile saluto (ciao! ciao!), e l’altra stretta al corpicino nel tentativo di trattenere una mela troppo grossa! La visione dell’insieme è veramente gradevole e bisogna riconoscere che i frati prepararono o fecero preparare un’ottima sede alla Madonna, che si presenta

come incastonata in una ricca e accogliente cornice. Quando P.Sisto da Pisa (l’antico archivista) informò P.Innocenzo (il guardiano di S.Gimignano) della collocazione data al suo qua-dro, questi rispose: “Ora poi la ultima Sua mi ha dato proprio mo-tivo di consolazione inaspettata per il luogo abbastanza distinto ove è stata posta; come non saprei dire quanto mi è piaciuto l’atto suo veramente gentile verso di me”. La lettera, scritta da Borgo S.Lorenzo l’ 11 Maggio1920, ci rive-la anche il periodo, in cui il lavoro del Tabernacolo fu compiuto e terminato (Maggio 1920).

P

m a d o n n a c o l B a m B i n o

P.Giacinto da Pistoia ricorda il comPaGno di studi P.damiano da Bozzano nelle cronache di montuGhi

A un anno dalla solenne chiusura del Processo Diocesano, che ha segnato un passo decisivo verso la canonizzazione, attendiamo i passi successivi che ora spettano alla S.Sede, nel riconoscere la vita di P.Damiano come testimonianza di santità a tutta la Chiesa. www.freidamiaodebozzano.org

P.Giacinto Agati (1896-1964) ricorda P.Damiano da Bozzano, venuto a Firenze con il Ministro Provinciale di Lucca, in occasione del funerale del cappuccino toscano P.Giovanni Bucci da Baggio, il 2 Luglio 1952 e scrive: “Ho ricordato P. Damiano da Bozzano, mio carissimo compagno di Roma, che dal 1931 è missionario al Brasile. E’ un uomo di poche parole, tutto assorto in pensieri profondi, per cui rifugge un po’ dalla conversazione umana. Per questo suo carattere a Roma io lo chiamavo “Selvaggino”, nome che gli è rimasto nella sua Provincia. E’ un sacerdote zelante, dotto, di intensa spiritualità; in Brasile opera grandi cose per la gloria di Dio e per il bene spirituale delle anime. E’ il martello dei protestanti; si dice che Iddio abbia, per suo merito, operato anche dei prodigi, e che qualche volta per devozione gli sia stato tagliuzzato l’abito dai fedeli. L’ho rivisto tanto volentieri dopo tanti anni: mi pare dal 1926, cioè da Roma in poi” . (Cronaca di Montughi, III, pag. 158)