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re port ACP NR. 05 2017 parole chiare. azioni forti. Desideri conoscere meglio il lavoro di ACP? Contattaci: verremo volen- tieri a presentare il nostro impegno missionario anche nella tua chiesa. Per informazioni: Tel. +39 011 297 58 08 I [email protected] ASIA CENTRALE Tra miti pagani e testimonianza cristiana ITALIA La sfida dell’evangelizzazione ITALIA Le nuove povertà CUBA La persecuzione dei cristiani nel paradiso dei Caraibi

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reportACPNR.05 2017

parole chiare.azioni forti.

Desideri conoscere meglio il lavoro di ACP? Contattaci: verremo volen-tieri a presentare il nostro impegno missionario anche nella tua chiesa.Per informazioni: Tel. +39 011 297 58 08 I [email protected]

ASIA CENTRALE Tra miti pagani e testimonianza cristianaITALIA La sfi da dell’evangelizzazioneITALIA Le nuove povertàCUBA La persecuzione dei cristiani nel paradiso dei Caraibi

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2 Editoriale

3 Sudan del SudRingrazio Dio di essere ancora in vita

4 Asia centraleTra miti pagani e testimonianza cristiana

6 ItaliaLa sfi da dell‘evangelizzazione

7 ItaliaLe nuove povertà

8 CubaLa persecuzione dei cristiani nel paradiso dei Caraibi

10 RussiaVerso il circolo polare artico

12 EgittoUna casa per più piccoli

13 ACP - valori e obiettiviChi siamo, che cosa facciamo

14 ACP - promozioniLibri e dvd per te

15 Le nostre iniziativeIncontri, viaggi, attività

16 SiriaAngeli su quattro ruote

Indice Editoriale

Cristoforo Gautschi, Direttore ACP Onlus

In copertinaUn veterano castrista che, come altri suoi commilitoni, è passato dalladelusione dell’utopia socialista alla gioia della fede in Cristo

La seconda domenica di novembre commemorere-mo la giornata della chiesa perseguitata. La perse-cuzione ha una “tradizione” lunga duemila anni, e questo non può sorprendere, dato che Gesù stesso l’aveva annunciata. La presenza cristiana è stata osteggiata da ogni regime, in ogni epoca e a qualsiasi latitudine; nell’ultimo secolo ha visto un’escalation di violenze e più di recente si è intensifi cata in partico-lare per mano islamica: la persecuzione iniziata ai tempi di Maometto si è intensifi cata, con una cru-deltà disumana, non solo nel cuore dell’Europa, ma soprattutto nel vicino Oriente, in Sudan e sempre più spesso nel Sud del Sudan (pag. 3), nell’Asia centrale (pag. 4) e in Egitto (pag. 12).

La persecuzione prosegue anche in Paesi governati da regimi di impronta comunista come Vietnam, Laos e Cuba (pag. 8-9) ed è ancora all’ordine del giorno in Russia, dove si registra un nuovo giro di vite nei con-fronti di chi desidera vivere liberamente la propria fede. Eppure in questi Paesi, nonostante le minacce e le intimidazioni, la testimonianza cristiana continua a estendersi, con grande disappunto delle autorità.

Gesù non ha illuso le persone. Non ha nascosto ai suoi discepoli che la persecuzione era destinata a far parte dell’esperienza cristiana. Allo stesso tempo, però, ha promesso che in ogni situazione sarebbe stato accanto ai suoi.

Dobbiamo sentirci in colpa per la libertà in cui viviamo? Naturalmente no, ma dobbiamo essere consapevoli che questa libertà comporta anche una duplice responsabilità: la responsabilità di diffon-dere il messaggio del vangelo fi nché siamo liberi di farlo, ma anche la responsabilità di assistere i nostri fratelli che soffrono. Abbiamo ricevuto molto, e molto possiamo e dobbiamo donare, affi nché la nostra ab-bondanza possa colmare il bisogno di chi non ha.

Il nostro augurio è che anche un dramma come la persecuzione possa aiutarci a rifl ettere sul signifi ca-to della nostra chiamata.

2 ACPREPORT

EDITORIALE

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Ringrazio Dio di essereancora in vita

Un’irruzione improvvisa «Questa mattina quattro uomini in uniforme hanno bussato con violenza al por-tone di casa mia. Mi hanno costretto a farli entrare e a mostrar loro la mia carta d’identità. Quando ho chiesto quale fosse il problema, hanno risposto solamente di avere ordini dall’alto, nonostante non potessero esibire nessun documento ufficiale. Mi hanno sequestrato il cellulare e le chiavi della macchina. Quando mi hanno portato via, indossavo solo dei pantaloncini e una ma-glietta; non sapevo dove mi volevano portare. Mi hanno costretto a mettermi a terra vicino alla macchina e dopo un interrogatorio, nel corso del quale mi hanno accusa-to di aver rubato armi e auto, mi hanno incatenato e con gli occhi bendati mi hanno gettato nel bagagliaio».

N.N.Collaboratore nel Sudan del Sud

Un collaboratore di ACP è stato

rapito e abbandonato nella

giungla. Salvato per miracolo,

deve continuare a guardarsi

le spalle per timore di altre

azioni contro di lui

Abbandonato nella giungla «Poi mi hanno buttato fuori dalla macchina nel mezzo di una giungla. Uno degli ag-gressori mi voleva sparare ma un altro gli ha detto di lasciar stare, visto che sarei comunque morto presto. Se ne sono andati lasciandomi incatenato a terra. Sono rimasto lì fino a quando una

persona di passaggio mi ha trovato e mi ha liberato. Al momento non posso tornare a casa mia e sto cercando rifugio altrove».

Poco tempo dopo un’auto ha investito il nostro colla-boratore mentre viaggiava per strada su un motorino, provocandogli la frattura di una gamba; la polizia è rimasta sorpresa che sia sopravvissuto all’incidente. L’investitore non si è fermato a prestare soccorso, e non è chiaro se l’incidente sia stato fortuito o un’azione premeditata.

I nostri collaboratori devono svolgere il loro servizio in zone critiche e si trovano costantemente sotto tiro. Hanno bisogno delle vostre preghiere e del vostro sostegno.

Dopo ilrapimento,l’incidente: una coin­cidenza o un’azione premeditata?

3ACPREPORT

SUDAN DEL SUD

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«Chi regna sui Monti Altaj domina il mondo», afferma un antico proverbio dell’Asia centrale. Ancora oggi alcune persone si recano in pellegrinag-gio sulla catena montuosa al confi ne tra la Russia, Cina, Kazakistan e la Mongolia alla ricerca di risposte e della chiave per l’egemonia il mondo. Il Dio vivente non ha il suo trono sulle vette ghiacciate del Belucha dei Monti Altaj o sul Kahn Tengri del Pamir. Ma anche in quella regione ci sono persone che hanno incontra-to colui che veramente governa il mondo.

KazakistanDa tossicodipendente a pastore Da giovane Rustov* è stato un campione di judo. Divenuto tossicodipendente, entrò negli ambienti della criminalità, passando molti anni dietro le sbarre. Fino a quando Gesù cambiò la sua vita: «Mi sono convertito - racconta - in un centro di riabilitazione cristiano. Dopo la terapia ho dato una mano a gestire la struttura e ho guidato un piccolo gruppo di chiesa». Attualmente Rustov sta fondando una chiesa con sua moglie in una località nel centro del Kazakistan: una città con un fi orente passato industria-le ma che oggi vive una profonda crisi ed è attraversata da tensioni tra kazaki e altri gruppi etnici minoritari.

Klaus-Dieter PassonCollaboratore del comitato consultivo ACP

I Paesi dell’Asia centrale situati sulla via della seta non sono

particolarmente accoglienti per le minoranze religiose, ma

l’impegno sociale e spirituale degli evangelici non si ferma

«Ci occupiamo di emarginati - spiega - come i detenuti, di cui ormai conosco bene il linguag-gio, e gli alcolizzati. Siamo riusciti a portare a Cristo diversi di loro insieme ai loro parenti. Per portare il vangelo a persone giovani apri-remo a breve una scuola di judo, vista la mia esperienza nel campo». Ogni mattina Rustov e gli altri credenti pregano per la città, e durante la settimana ci sono studi biblici e in-contri di lode. «Mia moglie ha una laurea in psicologia, è un grande aiuto al mio fi anco».

Incontrare persone con lo spirito d’iniziativa di Rustov ci entusiasma molto, e ci commuove sapere che sono pronti ad abbandonare le comodità offerte da metropoli come Astana o Almaty per dare speran-za a città in declino e località spopolate. ACP soster-rà il progetto di Rustov per i prossimi due anni per aiutarlo ad annunciare il messaggio del vangelo.

«Il governo - racconta Rustov - emana continuamente nuovi decreti che ostacolano l’attività di noi credenti. È vietato evangelizzare all’esterno e incontrarsi per tenere studi biblici in casa». I decreti nascono dalla paura per i terroristi islamici, ma creano disagio anche ai cristiani. Alcune chiese riconosciute, come

Tra miti pagani etestimonianza cristiana

4 ACPREPORT

ASIA CENTRALE

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la Grace Church, hanno subito serie azioni intimidatorie negli ultimi anni, e anche i Testimoni di Geova, già messi al bando in Russia, sono sotto pressione. I credenti evangelici sono molto provati: «Quando toccherà a noi?» si chiedono angosciate le chiese con cui ACP è in contatto. I credenti con un passato isla-mico subiscono una maggiore pressione da parte del governo e una sorta di emarginazione sociale da par-te dei loro familiari. La situazione cambia da regione a regione, ma il quadro generale non è roseo.

UzbekistanUn ex musulmano guida la chiesa clandestinaI credenti sperano in un leggero miglioramento delle loro condizioni. Il nuovo presidente, Shavkat Mirziyoyev, invia segnali di tolleranza verso i gruppi minoritari e questo fa sperare in una maggiore libertà. «Siamo riusciti a stampare una prima edizione della Bibbia in lingua uzbeka, in 2500 esemplari, grazie a un permesso uffi ciale, e abbiamo già richieste per le prossime edi-zioni - spiega il pastore Rahov* -; a tale proposito sono stato invitato più volte a incontri con le autorità».

La persecuzione sociale è tuttavia tuttora molto forte in diverse province del Pae-se. «Si possono riunire solo chiese che si lasciano registrare dalle autorità, e pur-troppo le condizioni richieste sono in parte

impossibili da adempiere. Così molte volte i credenti si incontrano illegalmente, rischiando la vita».Il pastore Kusai* guida una di queste chiese clan-destine. «Ero musulmano e sono diventato cristiano dopo che mia moglie è stata guarita attraverso un miracolo. I 200 membri della mia chiesa si possono incontrare al massimo in gruppi di tre, senza farsi

notare. Io stesso sono costantemente sotto stretto controllo da parte delle autorità».Oltre ad altre iniziative in Uzbekistan, ACP sosterrà per quanto possibile anche il lavoro di Kusai.

TagikistanUn centro di riabilitazione«I cristiani sono sotto pressione nel Paese, soprattutto gli ex musulmani e quelli che appartengono alle chiese protestanti libere», spiega Mihail*, missionario di ACP. La politica interna è in crisi, il regime è corrotto e non si interessa ai bisogni della popolazione, che tra l’altro vengono sottolineati dal-lo stato pietoso in cui versa il sistema dell’istruzione.

Mikail ha lasciato la sua chiesa in Siberia per prendersi cura di tossico-dipendenti e alcolizzati in Tagikistan, mettendo a frutto la sua esperienza. «Sosteniamo anche un centro per donne in diffi coltà, offrendo rifugio e sicurezza a loro e ai loro bambini». Tre amici di Mikail sperimentano inoltre nuove strade

per la mis- sione: «Trasmettiamo il vangelo al popolo attraverso nuovi strumenti come i fi lm e internet nella lingua locale, il tagiko».

Se è davvero un monte ad avere una particolare importanza per Dio e gli uomini, allora questo monte è il Golgota. Il trono da cui viene governato il mondo è occupato da Gesú risorto: vale per l’Asia centrale, per Altaj e per il resto del pianeta!

* i nomi sono stati modifi cati per motivi di sicurezza

incontrare al massimo in gruppi di tre, senza farsi notare. Io stesso sono costantemente sotto stretto

protestanti libere», spiega Mihail*, missionario di ACP. La politica interna è in crisi, il regime è corrotto e non si interessa ai bisogni della popolazione, che tra l’altro vengono sottolineati dal-lo stato pietoso in cui versa il sistema dell’istruzione.

Mikail ha lasciato la sua chiesa in Siberia per prendersi cura di tossico-dipendenti e alcolizzati in Tagikistan, mettendo a frutto la sua esperienza. «Sosteniamo anche un centro per donne in diffi coltà, offrendo rifugio e sicurezza a loro e ai loro bambini». Tre amici di Mikail sperimentano inoltre nuove strade

«Per portareil vangelo apersone gio­vani, aprire­mo a breve una scuoladi judo»

5ACPREPORT

ASIA CENTRALE

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Volantini www.atti29.org - materiale effi cace per avvicinare le persone

Insegnamenti www.atti29.org/risorse - ‘Conversione vera o falsa’ (la parabola del seminatore come chiave di lettura) e altri testi utili

Il vangelo www.eadesso.it/vangelo - come spiegare il vangelo

Workshop evangelizzare nella tua città: come condividere il vangelo, teoria e pratica. Seminario strutturato su una o due giornate a seconda delle esigenze della tua chiesa (in arrivo nel 2018)

Condividere la fede

Evangelizzare è un mandato preciso, rivolto da Gesù a ogni cristiano che ha sperimentato un rinnovamento interiore. Si tratta di un dovere morale e di ubbidienza: abbiamo ricevuto molto, dovremmo sentire il peso verso chi non ha ancora conosciuto il messaggio del vangelo, il messaggio che salva, che cambia la vita e che dona la speranza della salvezza.

La sfi da Ma come evangelizzare, oggi? La società occidentale del XXI secolo è una realtà complessa, e portare un messaggio in un contesto così diversifi cato è una vera sfi da. Fino a qualche decennio fa esistevano valori condivisi da cui partire. Oggi, in tempi di postmo-dernismo, i nostri interlocutori obiettano che nessuna verità è oggettiva o assoluta, soprattutto in materia di religione e spiritualità: «questo può essere vero per te, ma non per me» è l’affermazione più ricorrente. Sul piano pratico il postmodernismo si accompagna a un approccio relativista, secondo il quale la moralità non si basa su alcuno standard assoluto: le “verità”

sul piano etico dipendo-no da variabili come le circostanze, la cultura, le sensibilità. Ne conse-gue che oggi la società è tollerante con tutti,

Cristoforo GautschiDirettore ACP Italia Onlus

tranne con chi proclama la verità, ossia con chi esprime una posizione non negoziabile. Questo ci pone in una posizione diffi cile: il vangelo, per la sua stessa natura, non è inclusi-vo ma esclusivo, non esprime una posizione possibilista ma assoluta, non offre alibi ma si permette di dire la verità. Per questo molti tendono a enfatizzare alcuni elementi del vangelo come la grazia o l’amore, lasciando invece in secondo piano

concetti come il peccato, il giudizio, la condanna, la morte, in modo da non turbare le persone.

I rischi Se vogliamo comunicare il vangelo dobbiamo evitare di cadere nella trappola di voler conformare il vangelo alla società. Adattare l’approccio non signifi ca diluire il messaggio, ma spiegare con parole attuali il vangelo nella sua completezza. Un classico esem-pio lo troviamo nella frase “Dio ti ama e ha un piano meraviglioso per la tua vita”: è un concetto vero, ma si presta a venire frainteso. Dio ci ama, ma non dobbiamo aspettarci che sia lui a seguire i nostri progetti: siamo noi a doverci disporre a seguire il suo piano.

Il nostro impegno Noi ci impegniamo ad aiutare i cristiani a condividere la fede oggi con le persone at-traverso insegnamenti, libri, workshop, volantini e altro materiale utile. Con una doverosa premessa: nell’e-vangelizzazione non esistono ricette preconfezionate. Ogni credente deve chiedere prima di tutto allo Spirito Santo la guida e muoversi, caso per caso, con passione per il vangelo e rispetto per l’interlocutore. Solo così il messaggio potrà raggiungere il cuore delle persone.

La sfi da dell’evangelizzazioneè uno dei capisaldi nell’azione di ACP

ACPREPORT

ITALIA

sul piano etico dipendo-no da variabili come le circostanze, la cultura, le sensibilità. Ne conse-gue che oggi la società è tollerante con tutti,

Guarda questosimpatico cartoneanimato | Sei unabrava persona?www.acp-it.tv/bravetti

Risorse per evangelizzare

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Secondo gli ultimi dati Istat si stima che in Italia siano un milione e 619mila le famiglie in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni e 742mila individui.

Se sono 4,7 milioni i residenti in Italia che vivono in condizioni di povertà assoluta, ossia le persone che - nella defi nizione dello stesso istituto di statistica - non sono in grado di ac-quistare un paniere di beni e servizi «essenzia-le a uno standard di vita minimamente accetta-bile», il numero sale a 8,4 milioni se si includono nel conteggio anche i soggetti che vivono in condizioni di povertà relativa, che equivale a una capacità di spesa non superiore alla metà di quella media.

Ma è ancora più ampio il numero di persone a rischio povertà o esclusione sociale, gli individui a basso reddito che vivono in situazioni di grave deprivazione materiale oppure in famiglie a “bassa intensità di lavoro”. La quota di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale ammonta al 28,7%. Nel contesto dell’Unione Europea, l’Italia ha registrato nell’ultimo anno un peggioramento tra i più sensibili, battuta solo da Grecia, Spagna e Cipro.

Il Meridione è l’area geografi ca più colpita dalla povertà, che tra 2005 e 2015 risulta raddoppiata: nel sud Italia vive poco più di un terzo della popolazione nazionale, ma oltre il 45% dei poveri assoluti si trova qui. La crescita della povertà non ha risparmiato nemmeno le altre aree del Paese: al nord, nel 2005, riguardava 588mila persone, mentre oggi è triplicata e arriva a comprendere oltre 1,8 milioni di individui; anche nel centro Italia i poveri assoluti sono più che raddoppiati nei dieci anni di crisi.Questi dati allarmanti, che rischiano di scoraggiarci e farci sentire impotenti, dovrebbero invece risvegliare le nostre coscienze e spingerci a interventi concreti: come cristiani possiamo testimoniare fattivamente il nostro amore per il prossimo, un amore che dovrebbe essere il segno distintivo dei discepoli di Cristo.

Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri(Giovanni 13:35)

Negli ultimi anni le condizioni degli italiani sono peggiorate: secondo l’Istat la quota di popolazione a rischio sfi ora il 30%

ACP lavora da oltre 45 anni a favore dei bisognosi di tutto il mondo, attraverso la raccolta e la distri-buzione di generi di conforto. Nel 2015 ACP Interna-

zionale ha spedito circa 500 tonnellate di indumenti e scarpe in vari Paesi europei e africani; nello stesso anno ACP è approda-ta in Italia e, dopo aver constatato la situa-zione del nostro Paese, sta studiando delle misure di intervento incisive: siamo già all’opera con i tre centri di Torino, Napoli e Catania, e nei prossimi mesi saremo attivi a Roma e Milano; a seguire, Dio volendo, puntiamo a creare una rete di assistenza in tutta la Penisola.

ACP collabora con le realtà locali, in sinergia: siamo convinti che, operando insieme, si possa fare di più e meglio. Al momento ci muoviamo su tre direttrici:• Centri di raccolta cibo, vestiti, materiale didattico e

per neonati• Centri di ascolto e di assistenza socio-sanitaria• Centri di formazione professionale e aiuto nell’inse-

rimento nel mondo del lavoro• Aiuto spirituale per testimoniare la grazia di Dio,

il Suo Amore e la salvezza in Cristo, per far fronte anche alla povertà dell’anima.

In parte alcuni di questi progetti sono già partiti, altri verranno avviati dopo una attenta analisi. Ma alla base di tutto questo deve esserci una chiara chiamata da parte del Signore, una attenta verifi ca della fattibi-lità economica, tanta preghiera e ricerca della volontà di Dio, insieme all’impegno di numerosi volontari e donatori. Noi abbiamo accettato la sfi da. E tu?

Le nuove povertà comprendono:

• coloro che hanno perso il lavoro

• coloro che non ne trovano

• coloro che non arrivano alla terza settimana del mese

• coloro che non riescono a sfamare la propria famiglia

• ragazze madri

A queste categorie si aggiungono situazioni delicate

con cui la società si confronta da tempo:

• i senzatetto

• le persone senza relazioni familiari

• i disoccupati

• gli anziani

Per far fronte alla situazione ACP sta per inaugurare due nuove sedi a Roma e Milano

Giancarlo FarinaPresidente ACP Onlus

Le nuovepovertà

7ACPREPORT

ITALIA

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La persecuzione dei cristianinel paradiso dei Caraibi

A Cuba il turismo è fi orente, ma basta uscire dalle strade più frequentate per rendersi conto delle diffi cili condizioni in cui versa il Paese. Una amministrazione pubblica poco effi ciente si somma alla corruzione: il clan dei Castro tiene sotto controllo l’economia dell’i-sola. L’embargo durato decenni ha lasciato la sua im-pronta, tanto da limitare la disponibilità dei prodotti di uso quotidiano. I cubani guadagnano in media 20 euro al mese: una coperta pesante costa 20 euro, un chilo di carne 2 euro. Pur potendo contare sul razionamento garantito dalle tessere alimentari, il salario basta solo fi no a metà del mese. Così si ricorre a mezzi illegali per rimediare qualcosa: per esempio intrufolandosi al buffet della colazione in qualche struttura turistica.

Libertà apparente A questo si aggiunge una situazione precaria sul fronte dei diritti umani: nella vita quotidia-na i cubani non percepiscono l’apertura promessa da Raul Castro, successore di Fidel. Numerosi diritti civili e politici rimangono strettamente limitati; la libertà religiosa è sancita dalla Costituzione, ma questo vale solo quando non si oppone agli obiettivi di uno Stato che continua a proclamarsi socialista.

Intercettazioni ACP a Cuba collabora con le Asam-bleas de Dios, il movimento pentecostale più nume-roso al mondo. Il movimento sull’isola cresce rapida-mente, con grande disappunto delle autorità. Così non sono rare le azioni di polizia contro gli evangelici e le loro chiese.

Brigitte FreiDirettivo di ACP Svizzera

Veicoli d’epoca, salsa, spiagge candide: Cuba è una destina­zione turistica molto in voga. L’isola, tuttavia, nasconde anche vari lati oscuri

Un caso abbastanza comune è quello di Fernando Rodriguez, attivo nella cura pastorale degli studen-ti. Prima di iniziare la conversazione con noi toglie la batteria dal cellulare: una misura precauzionale perché il suo telefono e la sua posta elettronica sono sotto controllo. Gli agenti lo pedinano apertamente per intimidirlo. All’inizio di ogni incontro Fernando fa una “colletta” in cui raccoglie tutti i telefonini, li deposita in una stanza adiacente e fa risuonare della musica cristiana per le orecchie degli addetti alle intercettazioni.

Poco tempo fa, in presenza della moglie e dei fi gli, Fernando è stato costretto con la violenza a salire su una vettura ed è stato trasportato in un’area isolata di un bosco, dove degli agenti lo hanno interrogato per due giorni di seguito. Racconta di aver provato molta paura all’inizio, ma di aver poi sentito la presenza e la pace di Dio. I suoi pastori lo hanno in seguito incorag-giato e gli hanno spiegato che un’esperienza di questo tipo è del tutto normale per un responsabile nella sua posizione.

Chiese devastateA Cuba non è raro riscontrare l’ostili-tà delle autorità nei confronti delle chiese. Emblematica la vicenda della comunità curata dal pastore Julio Perez. Il luogo di culto era stato costruito con tutti i per-

8 ACPREPORT

CUBA

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«No, non siamo ancoraliberi. È solo dimi­nuita un po’ lapressione»

messi dell’amministrazione locale; poco tempo dopo, tuttavia, la crescita numerica della chiesa ha susci-tato il disappunto delle autorità: all’inizio esse hanno infl itto alla chiesa una serie di multe particolarmente salate, e in un secondo momento hanno fatto radere al suolo l’intero edifi cio.

I “colloqui” con le autorità Bastiano Hernandez eser-cita una funzione importante all’interno delle Asam-bleas de Dios e viene convocato regolarmente dalle autorità per dei “colloqui”. Se gli amichevoli tentativi di corruzione dei funzionari non sortiscono l’effetto desiderato, si passa alle maniere forti. In occasio-ne dell’ultimo incontro hanno interrogato Bastiano

senza troppi riguardi: hanno minacciato conseguenze per sua moglie e i fi gli e hanno tentato di intimidirlo puntandogli contro una pistola. Bastiano però - con un coraggio che possiamo defi nire soprannaturale - ha battu-to il pugno sul tavolo, ha reclamato il rispetto dei diritti umani ed è uscito senza dire altro, tra lo sconcerto degli agenti.

Corpo a corpo In generale i cristiani a Cuba non si rassegnano più a subire passivamente

ogni abuso. Lo stesso Bastiano racconta dell’occu-pazione di una chiesa da parte di un pastore inviato dal governo: l’uomo si è chiuso nell’edifi cio con i suoi seguaci, ma Bastiano ha organizzato il recupero della sede addirittura insegnando agli uomini più forti della comunità le tecniche di difesa personale di base. In seguito è passato all’azione: dopo aver sfondato il portone della chiesa con una jeep si è precipitato nell’edifi cio con i suoi, e in questo modo è riuscito a metter fi ne all’occupazione abusiva del luogo di culto.

La pressione sui cristiani A che punto è la tanto at-tesa apertura verso l’estero? La libertà per i cristiani a Cuba è ancora una chimera? Un responsabile delle Asambleas de Dios, interrogato sul tema, rifl ette, esita e poi osserva: «No, non siamo liberi. È solo diminuita un po’ la pressione». Preghiamo che la si-tuazione migliori ulteriormente: per i cristiani di Cuba è importante sapere che non li abbiamo dimenticati e che siamo consapevoli di quanto sia diffi cile la loro condizione.

Riabilitazione per alcolisti A Cuba l’alcolismo è un grave problema ma il governo dimostra un impegno molto limitato su questo versante. Francesca e Julio Mendez lavorano per ACP e dirigono un piccolo cen-

tro di riabilitazione che ospita sei pazienti. Il centro è in condizioni critiche e avrebbe urgente necessità di lavori di ristruttu-razione; l’obiettivo è renderlo un centro polifunzionale, in modo che in un futuro prossimo vi si possa riunire anche una piccola comunità cristiana della zona.

Missionari per Cuba Il team di evan-gelisti sostenuti da ACP e guidato da Angelina e Juan Lopez dimostra grande energia e motivazione: i venti giovani

che lo compongono si riuniscono regolarmente per digiunare, pregare e preparare le evangeliz-zazioni. Una volta al mese organizzano campagne in varie città di Cuba, e i risul-tati non si fanno attendere.

Da Cuba al mondo Nonostante le circostanze avver-se in cui vivono i cristiani sull’isola, la visione delle Asambleas de Dios cubane va ben oltre i confi ni del Paese: il movimento oggi ha 300 coppie di missionari che si stanno preparando a partire per ogni parte del mondo. A marzo, in occasione della conferenza mis-sionaria di ACP a L’Avana, abbiamo potuto benedire e accompagnare ad Haiti due coppie di missionari.

Carri multifunzione ACP, sull’isola, offre aiuto nei modi più impensati: per esempio attraverso cinque carri trainati da cavalli che sono stati messi a disposi-zione delle chiese nella parte sudorientale del Paese, colpita a ottobre 2016 dall’uragano Matthew. Tali carri, molto diffusi a Cuba, fungono contemporaneamente da mezzo di trasporto, taxi e fonte di reddito.

Altri progetti C’è ancora molto da fare. Stiamo pianifi cando, fra l’altro, l’apertura di una caffetteria evangelistica a L’Avana e un progetto di allevamento di capre per famiglie bisognose. Le condizioni sono diffi cili, ma noi non ci arrendiamo.

Per garantire la sicurezza dei credenti locali i nomi citati nell’articolo sono stati modifi cati e le funzioni sono state descritte in modo da non permettere l’individuazione dei soggetti.

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CUBA

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Verso il circolo polare artico

Febbraio è il mese ideale per un viaggio attraverso la Siberia. I fi umi e gli stagni sono gelati e transitabili. Altre strade per raggiungerla, del resto, non esistono.

Miscela di etnie Il nostro team ha organizzato un viaggio nella regione per incoraggiare i cristiani delle chiese locali a proseguire nella diffusione del messag-gio dell’evangelo nei villaggi della Siberia non ancora raggiunti. Io mi unisco al gruppo a Jakutsk. Nella chie-sa di Oleg, il responsabile regionale, si sta svolgendo il convegno annuale di ACP. La sala è strapiena. Ciò che mi rende particolarmente felice è che sono presenti anche rappresentanti delle etnie degli jakuti, degli evenchi e dei buriati, oltre a bielorussi, ucraini, russi (e due tedeschi, uno dei quali sono io). Trascorriamo insieme momenti meravigliosi.

Ora però è il momento di proseguire. Nei territori del ghiaccio perenne, oltre al circolo polare, ci stanno aspettando due collaboratori che sono stati inviati lì dalla scuola biblica di Jakutsk. Desideriamo visitarli per incoraggiarli, inaugurare edifi ci comunitari e assi-stere a dei battesimi. Partiamo con temperature di 40° sotto lo zero.

Ancora verso nord I primi 1000 chilometri su strade sterrate e ghiaccio richiedono due giorni di viaggio che ci distruggono la schiena. La sosta, dopo una serie interminabile di scossoni, ci appare celestiale. Tale è

Simon BoschmannResponsabile ACP per la Russia

Viaggio oltre il 68° parallelo: la spedizione di ACP in Siberia tra momenti di gioia,occasioni di testimonianza e imprevisti

anche la comunione con i cristiani di Handy-ga. Il viaggio prosegue sul fi ume Indigirka, il cui percorso si snoda lungo profonde vallate. A notte fonda raggiungiamo Soboloch, un villaggio jakuto. Tutta la chiesa si è riunita per trascorrere due giorni indimenticabili di co-munione nel corso dei quali avremo momenti di evangelizzazione, celebreremo battesimi, condivideremo la cena del Signore.

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RUSSIA

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La nostra tappa successiva appare vicina, ma per trenta chilometri di percorso impieghiamo due ore abbondanti. Raggiungiamo il circolo polare. La chiesa a Hanuu è sorta di recente, e l’inaugurazione dell’edi-fi cio comunitario fi nanziato da ACP è un avvenimento per tutti gli abitanti del villaggio, comprese le autorità locali. Anche i due giorni che trascorriamo qui passano in un baleno.

Uno stop inaspettato I nostri collaboratori e le loro comunità oltre il circolo polare ci stanno aspettando ormai da tre anni. Ogni tentativo di raggiungerli negli scorsi trentasei mesi è fallito: e, purtroppo, succederà anche questa volta. «La lastra di ghiaccio sui fi umi è troppo sottile», ci avvertono i locali. «Ma come - ri-spondiamo con un po‘ di ironia -, con temperature a meno 50° si congele-rebbe anche l’inferno!»«Il problema è che la spessa coltre di neve sui fi umi funge da isolante e impedisce che l’acqua geli completa-mente. Alcuni spazzaneve, nei giorni scorsi, sono sprofondati». Siamo quindi costretti a interrompere qui il nostro viaggio.

Due settimane dopo siamo nuovamente a Jakutsk ma la gioia di trovarci di nuovo nella civiltà è attenuata dal pensiero dei nostri collaboratori isolati a Belaja Gora, okurdach, Andrüschkino che sono stati privati della

nostra visita anche quest’anno. Il prossimo inverno ritenteremo.

Le visite di missionariin queste zone così remote sono molto preziose

«Il ghiaccio sui fi umi è troppo sottile»: anche quest’anno, purtroppo,ci dobbiamo fermare

VideoSIBERIA I Dove l’impossibile diventa possibilewww.acp-it.tv/siberia

In capo al mondo Esistono veicoli che possono viaggiare an-che su masse nevose non battute e galleggiare nel caso in cui sprofondino nelle acque dei fi umi. Questi mezzi speciali ci permetterebbero di viaggiare con qualsiasi tempo e in qual-siasi stagione, scongiurando il rischio di rimanere bloccati. Un veicolo in panne, nelle distese sconfi nate della taiga, può rappresentare una condanna a morte: per questa ragione si viaggia sempre con almeno due mezzi. Un veicolo speciale co-sta fra i 40 e i 45 mila euro. Per ACP sarebbe una benedizione; vi siamo riconoscenti per qualsiasi dono che ci permetterà di acquistarne uno.

Le visite di missionari

SIBERIAdiventa possibilewww.acp-it.tv/siberia

11ACPREPORT

RUSSIA

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Un migliaio di bambini si accalca nella chiesa riempien-dola completamente. Il loro entusiasmo è alle stelle perché oggi è una giornata speciale.

Un messaggio su misura «Oltre ai trecento bambini che si presentano regolarmente, quando organizziamo un appuntamento speciale si aggiungono anche i loro amici, i bambini senza casa e i pazienti di una clinica pediatrica», spiega il nostro referente al Cairo. L’attesa è palpabile: mille paia di occhi sono rivolti verso il pal-coscenico. Il programma comprende musica, giochi e uno spettacolo di burattini: con questi mezzi il messag-gio cristiano viene annunciato in modo creativo, adat-tandosi al pubblico dei più piccoli. Il momento clou della giornata è la distribuzione di un regalo, che i bambini dimostrano di apprezzare molto: un pacco contenente libri, articoli di cancelleria e caramelle.«Da sei anni - continua il nostro referente - ci stiamo

Al Cairo una parte consistente del nostro impegno si concentra sui bambini di strada:offriamo loro aiuto e affetto,ma il nostro sogno è dareloro una vera famiglia

occupando dei bambini che vivono in famiglie bisogno-se. In due località organizziamo regolarmente degli incontri come questo e i bambini ne sono entusiasti. Apprezzano particolarmente la musica, le storie che raccontiamo, i giochi in cui li coinvolgiamo e – elemento irrinunciabile – il pasto che offriamo alla fi ne dell’in-contro!». Due operatori a tempo pieno e alcuni collabo-ratori volontari gestiscono questi momenti con grande attenzione ed entusiasmo.

Il nostro sogno I risultati raggiunti da ACP in questi anni sono decisamente soddisfacenti, ma vogliamo andare oltre. Secondo le stime, solo al Cairo vivono più di 200 mila bambini senza una casa. È possibile offrire almeno a una parte di loro una condizione di vita migliore? Secondo il nostro referente, sì: «abbiamo già a disposizione un terreno e pensiamo di costruirvi un edifi cio in cui accogliere una cinquantina di bambini a rotazione per alcuni mesi. In questo periodo sentiranno tutto il nostro affetto: ci prenderemo cura di loro e li incoraggeremo a frequentare la scuola regolarmente. Poi faremo di tutto per reintegrarli, se possibile, nelle loro famiglie di provenienza». Il sogno del nostro refe-rente è ambizioso ma fattibile. E noi di ACP crediamo che non debba rimanere solo un sogno.

Dr. Friedhelm ErnstResponsabile dei soccorsi in caso di catastrofee aiuto allo sviluppo

Una casa peri più piccoli

Sopra, uno scorcio della periferia del Cairo.A destra, un momento dello spettacolo di burat-tini proposto ai bambini.

12 ACPREPORT

EGITTO

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ACP: valori e obiettivi

ACP sta per Azione per i cristiani perseguitati. La spinta iniziale per la sua fondazione fu data dalla situazione dei cristiani perseguitati dietro la cortina di ferro. Investiamo nelle persone, lavoriamo in collaborazione con partner locali competenti, affi dabili e lungimiranti in quattro continenti. Il lavoro di ACP ha tre punti focali.

1. ACP assiste i cristiani perseguitatiDiamo loro una voce e aiuto pratico: con coraggio con determinazione con effi cacia

2. ACP aiuta i bisognosiForniamo aiuti umanitari adeguati al bisogno: con tempestività con effi cienza senza burocrazia

3. ACP fa conoscere Gesù CristoDiffondiamo il messaggio cristiano: con impegno con rispetto col cuore

parole chiare.azioni forti.

Video recenti di ACP su www.acp-it.org Italia - Rotta della speranza (5 min.)Iraq - Aiuto alla sopravvivenza (3 min.)Pakistan - La persecuzione continua (5 min.)Siberia - Dove l’impossibile diventa possibile (8 min.)Romania - Dare è tutto (4 min.)

VietnamNon solo cibo:ACP sostieneuna scuolaper bambinidei Hmong

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Aut. DB/SISB/G 42586 del 23/11/2015

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AVC International AVC Deutschland I www.avc-de.org AVC Schweiz I www.avc-ch.org ACP Italia I www.acp-it.org ACP France I www.acp-ch.org AVC Österreich I www.avc-at.org Nehemia Christliches Hilfswerk e.V.

www.nehemia.org

ACP Onlus I Via G. Massari 189/aI–10148 Torino I Tel. +39 011 297 58 08Codice fi scale 11356530011ACP Svizzera I Longoi 44CH-6653 Verscio I Tel. +41 (0)91 780 40 76www.acp-it.org I [email protected]/acponlusDirettore Cristoforo Gautschi

Coordinate bancarieDall’ItaliaAnagrafi ca ACP OnlusBIC/SWIFT BCITITMXIBAN IT61 D033 5901 6001 0000 0136 345Dalla SvizzeraIntestatario ACP Onlus (AVC)Banca UBS, 2501 BielBIC: UBSWCHZH80AIBAN CH39 0027 2272 5267 2842 0Per maggiori informazioni e modalità per sostenerci www.acp-it.org/donazioni

ACP si impegna a un uso responsabile delle donazioni in ossequio al codice di auto-regolamentazione promosso dall’Alleanza Evangelica Svizzera.

ACP report Una pubblicazione di AVC InternationalCapo redazioneAngelika Hoch I [email protected] e layoutAndreas Rossel I [email protected] Favaretto I [email protected] I istockphoto.com I 123rf.comStampaDiego Favaretto I [email protected]

AbbonamentiDonazioni oltre € 10 includono automa-ticamente l‘abbonamento alla rivista.

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Le donazioni destinate a un progetto specifi co vengono utilizzate esclusiva-mente per lo scopo indicato o, qualora i fondi risultassero in eccesso, per progetti analoghi.

informazioni legali

DVDCondannate in Iran L‘ALTO PREZZO DELLA FEDE

La drammatica testimonianza di persecuzionedi Maryam e Marzieh. Profonda ed edifi cante.

Durata: 40 minutiPrezzo: 10 € (escluse spese di spedizione)

LIBRORacconti ­ Parabole ­ Aneddoti DI ANDREAS MAURER

I racconti e gli aneddoti raccolti in questa pubblicazione si sono rivelati utili nell’evangeliz-zazione, per guidare le persone verso Dio. Molti dei testi sono tratti da parabole bibliche.

Prezzo: 7,90 € (escluse spese di spedizione)

LIBROChiedimi cos’è l’islam DI ANDREAS MAURER

Introduzione all’islam e guida cristiana all’inte-razione con la cultura musulmana.

Prezzo: 17,90 € (escluse spese di spedizione)

shop letteratura e dvd

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nero o blu) e non deve recare abrasioni, correzioni o cancellature. La causale è obbligatoria per i versam

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Aggiornamenti e maggiori informazioni sul sito www.acp-it.org/azione/missioni-pratiche

Viaggi di gruppo missioni pratiche 2017Data Paese Tipo di viaggio Costi Responsabilequalsiasi - su richiesta Grecia Missione tra i profughi ad Atene Viaggio + 25 €/giorno diversiqualsiasi - su richiesta Italia Missione tra i profughi in Sicilia Viaggio + 25 €/giorno diversiqualsiasi - su richiesta Italia Evangelizzazione nella tua città 10 €/persona C. Gautschiqualsiasi - su richiesta Bulgaria Attività pratiche Viaggio + 25 €/giorno diversiqualsiasi - su richiesta Iraq Missione tra i profughi Viaggio + quota da defi nire B. WackerLuglio / agosto 2018 Romania Evangelizzazione e sostegno pratico Viaggio + 25 €/giorno D. LindenmannLuglio / agosto 2018 Grecia Evangelizzazione e sostegno pratico a Salonicco Viaggio + 25 €/giorno Team ACPtra il 10/12/17 e il 10/1/18 Europa dell’Est Progetto: “Azione pacchetto regalo” Viaggio + 25 €/giorno diversiprima di Natale* Turchia Progetto: “L’Europa ha bisogno di Gesù” Viaggio + 25 €/giorno diversitra il 20/12/17 e il 6/1/18 Italia Attività pratiche tra le famiglie in diffi coltà a Napoli e dintorni Viaggio + 25 €/giorno G. Tagliaferri

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Il grande mandatoEsci dalla tua comfort zone: vai a condividere la fedein Cristo e incoraggia altri a farlo. ACP vuole sostenerti in questo impegno, aiutandoti a proporre iniziative evangeli-stiche effi caci nella tua zona.

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*la data del viaggio verrà comunicata a breve

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Deve disporre di: magazzino non inferiore a 120 mq accesso per scarico di pedane preferibilmente piano terreno presenza di un bagno disponibilità di una stanza separata zona raggiungibile con i mezzi pubblici nel quadrante

sud-est di Roma disponibilità immediata ideale la disponibilità di un appartamento adiacente

Possibilità di condivisione degli spazi con altre missioni e/o chiese

Grazie per il vostro aiuto!

Per informazioni e suggerimenti:Daniele Lorefi ce | +39 333 313 3617 - d.lorefi [email protected]

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Alcuni mesi fa i vostri aiuti hanno reso possibile l’acquisto di una clinica mobile per la Siria. Per la pre-cisione si tratta di un camion che trasporta una clinica perfettamente equipaggiata per eseguire fi no a 2000 interventi in anestesia al mese e per l’assistenza al parto.

Di recente siamo riusciti a mettere insieme un team di cinque persone: un medico e ginecologo curdo, un’ostetrica, un’infermiera, un autista e un accompa-gnatore addetto alla sicurezza. Sono la nostra squa-dra di “angeli su quattro ruote”: viaggiano di località in località e non portano soltanto assistenza medica. Spesso infatti, durante il lavoro, incontrano persone alla ricerca di risposte spirituali. «Perché siete qui?

Sacha Ernst Responsabile del progetto

Angelisu quattro ruote

Perché ci aiutate? Pensavamo che tutti ci avessero di-menticati». L’aiuto pratico deve essere accompagnato dal-la speranza spirituale; la maggior parte dei membri del team è cristiana ed è in grado di portare questa speranza.

Nei vari villaggi non è raro incontrare musulmani che portano una catenina al collo con una croce. Alla doman-da se siano cristiani rispondono: «No. Ma i cristiani sono quasi gli unici ad aiutarci e noi vogliamo esprimere così la nostra stima per loro e il loro Dio!».

I terroristi prendono sempre più di mira gli ospedali e non si sono dimenticati nemmeno della nostra clinica mobile. Due guerriglieri dell’Isis, travestiti da donne, sono stati scoperti appena in tempo: stavano per mettere a segno un attentato contro di noi.

Il rischio è reale e costante: il nostro team ha bisogno del vostro sostegno e della vostra preghiera.

Nonostante il rischiodi attentati, il nostro ospedale mobile riescea portare aiuto esperanza al confi netra Siria e Iraq

Il primo bèbènato nellaclinica mobile

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16 ACPREPORT

SIRIA