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1 PERFETTA LETIZIA Bollettino Informativo dell’Ordine Francescano Secolare della Basilica di S. Francesco - Arezzo Aprile 2006 Il mese che si apre è il mese della vita tutta la natura si veste a nuovo, è l’esplosione della primavera, nuova linfa, nuova vitalità, nuove energie. Cristo, come il chicco di grano cade a terra e muore; un po’ di silenzio e una nuova gemma spunta là dove sembrava che tutto fosse finito (Lc. 24,21-24). Cristo la Vita vera esce dal silenzio della terra e canta la gloria del Padre che gli ha dato il potere di dare e di riprendersi la vita. Non contento vuole rendere i suoi amici partecipi di quella gioia: “ Padre voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con Me dove sono Io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato”. (Gv. 17,24). Gesù ci ha rivelato che Dio è Amore. Amore è dunque Vita - Verità - Via. Se vogliamo essere amore non ci resta che guardare a Colui che si è lasciato appendere alla croce per entrare nella Gloria. Gesù la Via perché sa dove andare, può ben guidare chi in Lui confida. Gesù la Verità perché in Lui non vi è niente di oscuro, puoi fidarti di Lui. Gesù la Vita perché è uscito dalla tomba glorioso trionfatore sulla disobbedienza e sulla morte, da Lui puoi attingere l’immortalità. La primavera trionfa nella luminosità della Risurrezione, una forza nuova si profila e chi lo desidera potrà di essa rivestirsene senza dover tirar fuori soldi o chissacché, è richiesta solo la libera volontà di amare - confidare - abbandonarsi in Colui che ha allargato le braccia sulla croce per attirare tutti al suo Cuore. L’Amore ha un solo desiderio: contagiare tutti fino all’ultimo essere esistente sulla terra. Il mese ci dona dei quadretti in cui si stagliano figure di uomini e donne che si sono lasciate sedurre dall’Amore e hanno illuminato il loro tempo i loro compagni di viaggio con la carità che traboccava dai loro cuori ardenti. (vedi santa Bernadette, san Marco, santa Caterina da Siena …). La voce che si eleva è quella del grazie e dell’augurio che la Vita trionfi sulla morte, siano lasciate le vie dello spirito del mondo, siano intraprese le vie dello spirito di Gesù Cristo. LA COMUNITÀ DEI FRATI MINORI CONVENTUALI AUGURA A TUTTI VOI, PERSONE DI BUONA VOLONTÀ DI UNA SANTA PASQUA !!!!!!! Padre Roberto 2 Le Palme Quando Gesù fu vicino a Bètfage e a Betania, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli a cercare un asinello in un villaggio vicino, dicendo loro: " Trovatelo, scioglietelo e portatelo qui. " Se qualcuno vi domanderà: " Perchè lo sciogliete? " Voi risponderete: " Il Signore ne ha bisogno. " I discepoli così fecero e condussero l'animale da Gesù, il quale gli si sedette in groppa. Percorsero un bel pezzo di strada, fino a quando, vicino alla discesa del monte, una grande folla gli andò incontro sventolando rami di palma e gridando: " Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il Re d'Israele! " Ed egli rispose: " Non temere Figlia di Sion! Ecco il tuo re, viene seduto sopra un puledro d'asina." All'inizio i suoi discepoli non capirono ma la gente che aveva visto il miracolo della Resurrezione di Lazzaro gli rese testimonianza. Così anche noi, osanniamo Gesù ogni giorno della nostra vita e siamo testimoni della sua parola nel mondo intero. Simona R. L’Eucaristia L’Eucaristia è “fonte e apice di tutta la vita cristiana” (Lumen Gentium, 11), perché mediante la celebrazione eucaristica ci uniamo a Gesù Cristo, e di conseguenza alla seconda Persona della Trinità e a Dio stesso, in modo visibile agli occhi e percepibile da ogni senso di cui il nostro corpo è dotato. L’Eucaristia, che ci rende partecipi del Corpo e del Sangue di Cristo per formare con lui una cosa sola ed anticipa la vita eterna, quando Dio sarà tutto in tutti, è Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, veramente, realmente e materialmente presente in mezzo a noi, nel nostro mondo, nel nostro tempo, nella nostra società. L’idea di un Dio onnisciente, onnipotente, infinito ed eterno, che ha creato sia l’universo visibile, immenso e incredibilmente complesso, sia tutte le realtà invisibili ai nostri occhi, ma che sceglie di farsi cibo e bevanda degli uomini per essere presente in mezzo a loro, per unirli a sé e per comunicare a loro la Sua stessa vita, è talmente sconvolgente e difficile da comprendere che suscitò già in molti, che ascoltarono da Gesù il primo annuncio dell’Eucaristia, resistenze e stupore: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”. (Gv. 6,60). Per noi che oggi desideriamo seguire Gesù il rischio maggiore è forse

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    PERFETTA LET I Z I A Bollettino Informativo

    de l l ’Ordine Francescano Seco lare

    de l la Bas i l ica d i S . Francesco - Arezzo

    Aprile 2006

    Il mese che si apre è il mese della vita tutta la natura si veste a nuovo, è

    l’esplosione della primavera, nuova linfa, nuova vitalità, nuove energie. Cristo, come il

    chicco di grano cade a terra e muore; un po’ di silenzio e una nuova gemma spunta là

    dove sembrava che tutto fosse finito (Lc. 24,21-24). Cristo la Vita vera esce dal silenzio

    della terra e canta la gloria del Padre che gli ha dato il potere di dare e di riprendersi la

    vita. Non contento vuole rendere i suoi amici partecipi di quella gioia: “ Padre voglio

    che anche quelli che mi hai dato, siano con Me dove sono Io, perché contemplino la

    mia gloria, quella che mi hai dato”. (Gv. 17,24).

    Gesù ci ha rivelato che Dio è Amore. Amore è dunque Vita - Verità - Via. Se vogliamo essere amore non ci resta che guardare a Colui che si è lasciato appendere

    alla croce per entrare nella Gloria. Gesù la Via perché sa dove andare, può ben

    guidare chi in Lui confida. Gesù la Verità perché in Lui non vi è niente di oscuro,

    puoi fidarti di Lui. Gesù la Vita perché è uscito dalla tomba glorioso trionfatore sulla

    disobbedienza e sulla morte, da Lui puoi attingere l’immortalità.

    La primavera trionfa nella luminosità della Risurrezione, una forza nuova si profila e

    chi lo desidera potrà di essa rivestirsene senza dover tirar fuori soldi o chissacché, è

    richiesta solo la libera volontà di amare - confidare -

    abbandonarsi in Colui che ha allargato le braccia

    sulla croce per attirare tutti al suo Cuore.

    L’Amore ha un solo desiderio: contagiare

    tutti fino all’ultimo essere esistente sulla terra.

    Il mese ci dona dei quadretti in cui si

    stagliano figure di uomini e donne che si sono

    lasciate sedurre dall’Amore e hanno

    illuminato il loro tempo i loro

    compagni di viaggio con la carità che

    traboccava dai loro cuori ardenti. (vedi

    santa Bernadette, san Marco, santa

    Caterina da Siena …).

    La voce che si eleva è quella del grazie e dell’augurio che la Vita trionfi sulla

    morte, siano lasciate le vie dello spirito del mondo, siano intraprese le vie dello spirito

    di Gesù Cristo. LA COMUNITÀ DEI FRATI MINORI CONVENTUALI AUGURA A TUTTI VOI, PERSONE DI BUONA VOLONTÀ DI UNA SANTA PASQUA !!!!!!!

    Padre Roberto

    2

    Le Palme

    Quando Gesù fu vicino a Bètfage e a Betania, presso il

    monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli a cercare

    un asinello in un villaggio vicino, dicendo loro:

    " Trovatelo, scioglietelo e portatelo qui. "

    Se qualcuno vi domanderà: " Perchè lo sciogliete? "

    Voi risponderete: " Il Signore ne ha bisogno. "

    I discepoli così fecero e condussero l'animale da Gesù,

    il quale gli si sedette in groppa.

    Percorsero un bel pezzo di strada, fino a quando, vicino

    alla discesa del monte, una grande folla gli andò

    incontro sventolando rami di palma e gridando:

    " Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del

    Signore, il Re d'Israele! "

    Ed egli rispose: " Non temere Figlia di Sion! Ecco il tuo re, viene seduto sopra un

    puledro d'asina."

    All'inizio i suoi discepoli non capirono ma la gente che aveva visto il miracolo della

    Resurrezione di Lazzaro gli rese testimonianza.

    Così anche noi, osanniamo Gesù ogni giorno della nostra vita e siamo testimoni della

    sua parola nel mondo intero.

    Simona R.

    L’Eucaristia

    L’Eucaristia è “fonte e apice di tutta la vita cristiana” (Lumen Gentium, 11), perché

    mediante la celebrazione eucaristica ci uniamo a Gesù Cristo, e di conseguenza alla

    seconda Persona della Trinità e a Dio stesso, in modo visibile agli occhi e percepibile

    da ogni senso di cui il nostro corpo è dotato. L’Eucaristia, che ci rende partecipi del

    Corpo e del Sangue di Cristo per formare con lui una cosa sola ed anticipa la vita

    eterna, quando Dio sarà tutto in tutti, è Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo,

    veramente, realmente e materialmente presente in mezzo a noi, nel

    nostro mondo, nel nostro tempo, nella nostra società.

    L’idea di un Dio onnisciente, onnipotente, infinito ed eterno, che ha

    creato sia l’universo visibile, immenso e incredibilmente complesso,

    sia tutte le realtà invisibili ai nostri occhi, ma che sceglie di farsi cibo

    e bevanda degli uomini per essere presente in mezzo a loro, per unirli

    a sé e per comunicare a loro la Sua stessa vita, è talmente sconvolgente e difficile da

    comprendere che suscitò già in molti, che ascoltarono da Gesù il primo annuncio

    dell’Eucaristia, resistenze e stupore: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”.

    (Gv. 6,60). Per noi che oggi desideriamo seguire Gesù il rischio maggiore è forse

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    quello di abituarsi all’Eucaristia, che ci rende sì capaci di unione con Dio e con la Sua

    Vita, ma solo se l’atto materiale della presenza alla celebrazione eucaristica e della

    consumazione materiale del Corpo e del Sangue di Cristo viene accompagnato da uno

    sforzo e da un’aspirazione costante ad essere uniti a Dio e a comportarci in modo

    conforme alla Sua Volontà. Dio rispetta sempre la nostra libertà e le nostre scelte, e

    l’atto di mangiare il Suo Corpo e il Suo Sangue, lungi dal cancellare la nostra libertà e

    renderci dei burattini, ci richiama in modo forte alle nostre responsabilità: “Chiunque

    in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del Corpo e del

    Sangue del Signore” (1 Cor. 11,27). Ma è proprio nella partecipazione all’Eucaristia e

    nell’adorazione del Corpo di Cristo che ciascuno di noi può non solo trovare la forza

    di seguire Cristo e di superare tutte le difficoltà, i dolori e le tentazioni che affliggono

    la sua vita, ma anche sperimentare la gioia, la consolazione e la felicità che sono di

    Dio e che solo Dio può dare in modo vero e pieno all’uomo: “Ecco, io sono con voi

    tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” (Mt. 28,13).

    Massimiliano

    IL SENSO DELLA NOSTRA VITA

    "In un attimo nel silenzio, un libro si è aperto, c'erano delle

    righe, una Mano le aveva scritte, una Voce aveva lodato il

    nostro nome, un Padre ci aveva donato la vita.

    Noi da qual momento siamo stati chiamati ad amare, siamo

    stati vestiti di libertà, abbiamo mostrato il nostro sorriso a

    questo mondo, a questa via che ci ha preparato Lui. Ma a

    volte sono scese delle lacrime, la stanchezza si è fatta sentire

    tante volte e non abbiamo saputo dire si, ma anzi no ad un

    altro passo verso una Luce.

    Si cresce e non solo con l'età, ci ritroviamo davanti ad

    una chiesa, stiamo per entrare, prendiamo la porta, spingiamo, con tutta la

    nostra volontà. E poi stando lì in lontananza vediamo un cero acceso, nel

    tabernacolo, guardiamo e lì la nostra anima vuole unirsi, lì vuole rivestirsi di un

    sentimento nuovo.

    Il calore nel cuore si rende più vivo, sembra che qualcuno ti accompagni verso

    una lacrima che scende soltanto per ricordarti che a volte amare può far soffrire,

    ma poi un sorriso, si, un sorriso è disegnato nel tuo volto. Lo doni e non ti

    accorgi di quanto possa essere l'effetto sulle persone, sorridi ancora e poi scopri

    che la gioia che tu provi la possono sentire anche i tuoi fratelli e le tue sorelle.

    Che bello ti dici tante volte, quando ricevendo il Pane della Vita chiudi gli occhi

    e lasci che ti possa nutrire, lasci che sia la tua veste, poi quando l'avrai indossata,

    saprai in quel preciso istante, che hai in te, il senso della vita."

    Valentina

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    Venerdì Santo

    Il venerdì santo è senza dubbio, insieme alla Pasqua di

    risurrezione, un giorno centrale nella vita della chiesa.

    Infatti se la seconda ha segnato la definitiva vittoria sulla

    morte, e l'inizio di un'era nuova in tutta la storia

    dell'umanità, il venerdì santo è l'espressione più grande e

    spesso incomprensibile dell'Amore di Dio per noi, e per

    ogni persona che esiste.

    E' la più eloquente dichiarazione d'amore che Egli

    potesse rivolgerci e non solo attraverso le parole, ma con i

    fatti. La Passione di Cristo, la Sua morte in croce, sono il

    tema centrale di questo giorno, in cui possiamo renderci

    conto che se Egli ci ha amati, non ci ha amati "per

    scherzo", ma fino a versare il Suo Preziosissimo Sangue,

    perché per esso noi fossimo salvati. E se la profondità di questo Amore, può in parte

    affascinare e commuovere i nostri cuori, fino ad incendiarli, come ha incendiato

    quello di S.Francesco, tuttavia ci pone di fronte ad una realtà difficile da accettare per

    la nostra natura umana: la realtà del dolore e della sofferenza, tanto disprezzata e

    rifiutata soprattutto in questi nostri tempi, in cui si cerca di far scomparire dai luoghi

    pubblici il più grande segno di vittoria: il crocifisso. Ma dubito si potrà mai negare e

    contraddire la più evidente verità che possiamo constatare e comprendere; cioè che la

    Croce è l'unico e il solo vero simbolo dell'Amore Vero, perché qui l'amore di un Dio

    fatto uomo, per amore, ha vinto la morte. Si, perchè su questo trono l' Amore è stato

    più grande e forte di tutto il dolore possibile,e del nostro egoismo che ad Esso ci

    chiude.

    E attraverso la "follia della croce", questo Dio folle d'amore per l'uomo vuole farci

    capire e ricordare, come dice l'apostola della Divina Misericordia, S. Faustina che "il

    vero amore si misura con la sofferenza", senza mai dimenticare che con la sua passione

    "Egli ci ha amati per primo" (S.Paolo di Tarso).

    Alessandra T.

    Crucem tuam adoramus, Domine! Ti adoriamo, Signore innalzato sulla Croce tra la terra e il cielo, Mediatore

    unico della nostra salvezza. La tua Croce è il vessillo della nostra vittoria!

    Ti adoriamo, Figlio della Vergine Santissima, ritta accanto alla tua Croce, in

    coraggioso atteggiamento di condivisione del tuo sacrificio redentore.

    Per mezzo del Legno su cui sei crocifisso è venuta nel mondo intero la gioia -

    Propter Lignum venit gaudium in universo mundo. Di questo noi siamo oggi ancor più

    consapevoli, mentre già il nostro sguardo si proietta verso il prodigio ineffabile della

    tua risurrezione. "Adoriamo, Signore, la tua Croce, lodiamo e glorifichiamo la tua

    santa resurrezione!". Giovanni Paolo II, Venerdì Santo, 29 marzo 2002

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    Il culto della Divina Misericordia

    La prima domenica dopo Pasqua ricorre la festa della divina Misericordia istituita dal

    Santo Padre Giovanni Paolo II durante l’Anno Santo del 2000.

    Tale festa era stata richiesta espressamente in una apparizione di Gesù a santa

    Faustina Kowalska nel convento di Plok in Polonia.

    Essa stessa così descrive questa apparizione: “Vidi il

    Signore vestito in candida veste. Aveva una mano

    alzata in atto di benedire, con l’altra toccava la tunica

    bianca sul petto da dove uscivano due raggi uno rosso e

    l’altro bianco. Gesù disse: «dipingi un quadro secondo

    il modello che vedi e scrivici sotto: Gesù, io confido in

    Te!»

    I raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua che

    sgorgano dall’intimo della mia Misericordia sulla croce,

    quando il mio cuore fu aperto dalla lancia. Il raggio

    bianco rappresenta l’acqua che giustifica le anime,

    quello rosso il sangue che è la vita delle anime”.

    Quale grande dono ci ha fatto Gesù donandoci la sua

    incommensurabile Misericordia! Spesso le nostre

    miserie, le nostre debolezze, le nostre colpe più gravi, le nostre imperfezioni, le

    continue cadute ci avviliscono, non osiamo avvicinarci alla Divina Santità perché

    sembra che un Dio così Santo debba provare una repulsione invincibile a chinarsi

    verso di noi. No! Lui sarà sempre paziente e benigno con noi se dopo ogni caduta ci

    rialzeremo pervasi da un desiderio di sincera conversione. Più siamo miserabili più

    Egli ha compassione della nostra miseria, più desidera compiere presso di noi la sua

    missione di Salvatore: non è forse soprattutto per i peccatori che Egli è disceso sulla

    terra? (Mc. 2,17).

    E allora abbandoniamoci senza remore nell’abisso della sua Misericordia , Egli non

    desidera altro, è lì nel Tabernacolo che ci attende a braccia aperte.

    Nel Suo Cuore misericordioso troveremo rifugio e sostegno, il nostro cuore si

    ricolmerà di pace e ci proteggerà come una madre protegge il suo bambino. Questo è

    quello che ci ha promesso se diffonderemo il culto della Divina Misericordia.

    E allora cosa aspettiamo! Renderemo felice Colui che ci dona pace, serenità e

    protezione!

    Cristina

    1 e 2 Aprile 20061 e 2 Aprile 20061 e 2 Aprile 20061 e 2 Aprile 2006 In occasione della fiera antiquaria, si svolgerà il In occasione della fiera antiquaria, si svolgerà il In occasione della fiera antiquaria, si svolgerà il In occasione della fiera antiquaria, si svolgerà il Mercatino PRO Missioni!!! Mercatino PRO Missioni!!! Mercatino PRO Missioni!!! Mercatino PRO Missioni!!!

    Si entra da Via Beccaria Si entra da Via Beccaria Si entra da Via Beccaria Si entra da Via Beccaria

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    IL VALORE DELL'UOMO

    Quando si parla di valori nell'Occidente progredito si fa riferimento

    prevalentemente alla ricerca incessante dell'uomo di una condizione migliore di vita

    basata su scelte esistenziali conformi, spesso, a modelli sostenuti da un'etica

    condizionata dalla variabilità e dalla necessità di adeguarsi agli interessi materiali che

    si presentano di volta in volta ad uso e consumo dell'uomo stesso.

    L'uomo contemporaneo, in particolare quello che vive nell'Occidente industrializzato

    e tecnicamente sviluppato, appare sazio di benessere, di salute, di cose da godere e

    consumare; eppure è insoddisfatto, pieno di complessi e di paure, in preda spesso alle

    nevrosi più varie, ansioso ed incerto. Ha molto e non possiede niente, cerca sempre e

    non trova mai, incontra molti, conosce pochi.

    Se osserviamo le contraddizioni presenti nel comportamento umano scopriamo

    come 1'essenza dell'uomo, se considerata solo sotto 1'aspetto materiale, diviene

    assimilabile più al mondo delle cose che sono, nascono e muoiono, piuttosto che a

    quello dell'umanità così come illuminata dalla Rivelazione, dove 1'uomo è considerato

    per quello che vale nei confronti di Dio e per il suo rapporto interpersonale con Dio

    stesso.

    L'etica, sostenuta da una profonda fede in Dio, basa il sistema dei valori sul Vangelo

    che è ancorato al principio assoluto di Dio ed al sacrificio di Cristo sulla croce per la

    nostra salvezza.

    Se ci appropriamo a fondo del nostro essere cristiani vedremo con maggiore

    chiarezza che la vita umana è 1'interazione tra due soggetti Dio e 1'uomo e questo

    aspetto si evidenzia e si manifesta nel dinamismo della missione della Chiesa nel

    mondo contemporaneo. La Chiesa, secondo la “Gaudium et Spes”, in quanto società

    visibile e Comunità spirituale, cammina insieme con tutta 1'umanità e accompagna

    1'uomo sulla strada del pieno sviluppo della sua personalità e di una progressiva

    scoperta ed affermazione dei propri diritti. Essa ricorda all'uomo che nessuna legge

    umana è in grado di assicurare la dignità personale e la libertà dell'uomo quanto il

    Vangelo di Cristo, che annunzia e proclama la libertà dei figli di Dio, respinge ogni

    schiavitù che deriva dal peccato, onora come sacra la dignità della coscienza e la sua

    libera decisione, spinge a mettere tutti i talenti umani al Servizio di Dio per il bene

    degli uomini.

    L'uomo è 1'unica creatura che Dio ha voluto per se stessa, che ha creato come

    individuo singolo, come persona; questa legge è confermata nel processo della

    redenzione e Cristo-figlio diventa il valore assoluto su cui 1'uomo può fondare e rafforzare la propria esistenza nella fiducia dell'amore di Dio-padre che sa riconoscere

    il valore di ogni singolo figlio.

    Luciana Ministra O.F.S. Arezzo

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    Santa Caterina da Siena (1347-1380)

    Nata in una Siena ghibellina, questa Santa manifestò fin

    dalla più tenera età un misticismo ed una devozione alla

    fede cristiana veramente singolari. Al tempo in cui

    crebbe, figlia dei modesti artigiani Benincasa, la Sede

    papale era stata momentaneamente trasferita in Francia e

    Roma era senza Papa (scisma d'occidente). A sei anni

    ebbe la sua prima visione nella chiesa di San Domenico e

    da quel momento iniziò a dedicare tutto il suo tempo

    alla preghiera, costringendosi a rigidi digiuni di nascosto

    dai suoi genitori.

    Dopo un periodo iniziale di avversione, il padre di

    Caterina lasciò che la sua figlia preferita seguisse la sua

    ispirazione. Giunse così il momento per questa

    giovanissima ragazza di scegliere a quale ordine

    appartenere, e decise di affidarsi alla regola domenicana.

    Così a soli quindici anni vestì l'abito delle Mantellate.

    Per tre anni continuò a vivere in casa, raccogliendo intorno a sé una compagnia

    sempre più numerosa di discepoli entusiasti che la chiamavano "mamma"

    nonostante la sua giovane età. Mentre la sua fama si diffondeva per tutta la

    cristianità, Caterina con estrema franchezza si rivolgeva ai Papi, dai quali voleva

    il ritorno della sede pontificia a Roma e la pacificazione dell'Italia.

    Santa dell'azione, accompagnò all'ascetismo una ferma volontà di vivere e

    di combattere nel mondo. Dedita senza posa alla cura degli appestati, fu una

    donna fortemente patriottica. Morì a trentatré anni spossata da una vita di

    preghiera e d'azione.

    Per amore tutto si eleva nell'abisso di un cielo, per amore ogni gesto trova

    la sua forza, con amore questa santa è stata posata nella scia di una fede

    profonda, per amore ogni battito del suo cuore viveva l'ardore di un

    innamoramento.

    Quanto sia bello avere fiducia di posarsi totalmente nelle mani di Dio,

    senza temere l'errore, ma solo nel caro abbandono, che fa dell'anima una lode

    dove si alza una voce che dona al mondo una speranza. Preghiamo con fiducia di

    essere ascoltati, preghiamo con la semplicità di essere dei figli che vogliono

    servire il loro Signore, preghiamo e non allontaniamoci da quel dialogo, non

    perdiamo tempo, ma con fede apriamo la porta del cuore e da lì capiremo, da lì

    potremo essere chiamati, da lì potremo comprendere l'Immenso Amore."

    Valentina

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    "Non abbiate paura! disse loro ... E’ "Non abbiate paura! disse loro ... E’ "Non abbiate paura! disse loro ... E’ "Non abbiate paura! disse loro ... E’ risorto non è qui" (Mc 16,6) risorto non è qui" (Mc 16,6) risorto non è qui" (Mc 16,6) risorto non è qui" (Mc 16,6)

    e aggiunse: e aggiunse: e aggiunse: e aggiunse:

    "Ora andate"ad annunciare questa "Ora andate"ad annunciare questa "Ora andate"ad annunciare questa "Ora andate"ad annunciare questa notizia agli Apostoli…”notizia agli Apostoli…”notizia agli Apostoli…”notizia agli Apostoli…”

    AVVISI mese Aprile 2006 Segnaliamo alcune date da ricordare:

    INCONTRI DI PREGHIERA E FORMAZIONE

    ORARIO SANTE MESSE Feriale: ore 10, 11, 18.30(segue compieta)

    Festivo: ore 9, 11, 12, 18.30

    13 - 14 – 15

    Aprile 2006

    Vivere il triduo pasquale con tanto amore partecipando:

    • alla liturgia dell’Ultima cena del Giovedì santo e seguente adorazione eucaristica nelle varie Chiese;

    • della Passione del Signore Gesù del Venerdì santo; • dell’attesa della Risurrezione del Sabato santo.

    16 Aprile

    2006

    Pasqua di risurrezione: premettere una vera confessione per

    sentirci in Cristo risorti.

    23 Aprile

    2006

    Domenica in Albis festa della Divina Misericordia, affidamento

    di tutti noi stessi al Padre nel Figlio suo Risorto.

    ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

    Tutti i giovedì del mese alle ore 17.00

    6 Aprile 2006: adorazione e S. Messa 13, 20, 27 Aprile 2006: incontro di formazione

    MILIZIA DELL’IMMACOLATA

    2° e 4° martedì del mese alle 17.00

    11 Aprile 2006: rosario meditato

    Gruppo Giovani AMICI DI SAN FRANCESCO

    2° e 4° lunedì del mese alle 21.00

    10 e 24 Aprile 2006 : rosario meditato e formazione