03 Isole britanniche - Zanichelli online per la...

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G. Sofri, F. Sofri, Corsi di geografia © 2011, Zanichelli editore SpA 1 Geografia fisica Le tracce della storia Il Regno Unito L’Irlanda Le Isole britanniche Londra Dublino Waterford Southampton Plymouth Brighton Dover Cardiff Newport Bristol Reading Portsmouth Luton Northampton Birmingham Nottingham Sheffield Leeds York Bradford Lisburn Galway Limerick Cork Kilkenny Newtownabbey Londonderry Belfast Edimburgo Glasgow Dundee Manchester Liverpool Blackpool Aberdeen Cambridge Kingston-upon-Hull Carrantuohill 1041 Ben Nevis 1343 Ben Mcdhui 1309 O C E A N O A T L A N T I C O M a r C e l t i c o M A R E D E L N O R D La Manica Is. di Man Is. di Aran Is. di Wight Is. del Canale (GB) Isole Orcadi Mare delle Ebridi Mare d’Irlanda Canale d el N o r d C a n a le d i S . G i o r g i o Canale di Bristol F R A N C I A IRLANDA R E G N O U N I T O Inghilterra Galles Scozia Irlanda del Nord Can. di Caledonia Tamigi Avon Ouse Ure Derwent Severn Erne Shannon Loch Ness L. Ree L. Mask L. Neagh Loch Lomond L. Corrib L. Derg Barrow Boyne Blackwater Grand Canal Trent Spey Tweed Tees Tay Dee M O N T I G R A M P I A N I UPLANDS MERIDIO NA LI MONTI PENNINI M O N T I C A M B R I C I Baia di Cardigan Baia di Donegal Baia di Galway Baia di Lyme T h e W ash H u m b e r F irt h o f F o rth Moray Firth Solway F irth M. Snowdon 1085 Vallo di Adriano Stretto di Dover I s o l e E b r i d i e s t e r n e I s o l e E b r i d i i n t e r n e Isole Shetland H IG H L A N D S N O R D O C CI D E N T A LI Firth of Clyde LANDE DELLO YORKSHIRE Oxford Canterbury C a n a le d e l M in c h sette ntrionale C a n a l e d e l p ic c o lo M in c h Geografia fisica C o rn ovaglia

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G. Sofri, F. Sofri, Corsi di geografia © 2011, Zanichelli editore SpA

Unità 13

1

Geografi a fi sica

Le tracce della storia

Il Regno Unito

L’Irlanda

Le Isole britanniche

Londra

Dublino

Waterford

Southampton

Plymouth

Brighton

Dover

Cardiff

Newport

Bristol Reading

Portsmouth

Luton

Northampton

Birmingham

Nottingham

Sheffield

Leeds

YorkBradford

Lisburn

Galway

Limerick

Cork

Kilkenny

NewtownabbeyLondonderry

Belfast

EdimburgoGlasgow

Dundee

Manchester

Liverpool

Blackpool

Aberdeen

Cambridge

Kingston-upon-Hull

Carrantuohill1041

Ben Nevis1343

Ben Mcdhui1309

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M a rC e l t i c o

M A R E

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L a M a n i c a

Is. di Man

Is. di Aran

Is. di Wight

Is. del Canale (GB)

I s o l e O r c a d i

Mare delleEbridi

Mared’Irlanda

Canale del Nord

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Canale di Bristol

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Vallo di Adriano

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Geografi a fi sica

Cornova

glia

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Le «bianche scogliere di Dover». Nel tratto di costa inglese sulla Manica si trovano le «bianche scogliere di Dover», falesie di rocce chia-rissime, alte circa 105 metri. Queste rocce si formarono sul fondale marino e furono portate in alto da movimenti tettonici; la parete verticale è dovuta all’erosione da parte del mare, tuttora in corso. Le scogliere furono citate, tra l’altro, da Giulio Cesare nel suo resoconto dell’invasione romana della Gran Bretagna del 55 a.C. e da Shakespeare nel Re Lear; rappresentano un simbolo del paese natio per gli inglesi all’estero. Dover è il punto geografi co del Regno Unito più vicino all’Europa continentale, da cui dista solo 33 km. [Peter Horee/Alamy]

laghi, anche se il più esteso del Regno Unito, il lago Neagh, si trova in Irlanda.

Il primo fi ume per importanza economica è il Tamigi (336 km), secondo per lunghez-za dopo il Severn (354 km). Esso sfocia nel Mare del Nord con un lungo estuario, dopo aver attraversato Londra. I fi umi della Scozia si gettano in lunghe insenature dette fi rths.

Nel lato sud-occidentale della Gran Breta-gna si stende l’ampia penisola del Galles, quasi interamente occupata dal sistema mon-tuoso dei Monti Cambrici, la cui massima al-tezza è il Monte Snowdon (1085 m).

A nord della Gran Bretagna si trovano gli arcipelaghi delle Shetland, delle Orcadi e del-le Ebridi Interne ed Esterne.

In generale il clima di tutto l’arcipelago è oceanico, piovoso e relativamente mite: per l’assenza di barriere naturali e per il fat-to che il territorio è circondato interamente dal mare, l’infl usso della Corrente del Golfo (corrente marina calda dell’Oceano Atlantico settentrionale) può raggiungere tutto l’arci-pelago, mitigandone il clima.

A ovest della Gran Bretagna si trova l’Irlanda, quasi interamente pianeggiante, punteggiata da colline. Le coste sono per la maggior parte alte e spesso incise da pro-fonde insenature. Il fi ume principale è lo Shannon, per la maggior parte navigabile, che sfocia nell’Atlantico. Anche il clima dell’Irlanda è mite, con estati fresche e in-verni poco rigidi, caratterizzato da abbon-danti precipitazioni.

Le Isole britanniche costituiscono l’unica re-gione europea interamente insulare. Sono for-mate da due isole maggiori, la Gran Bretagna e l’Irlanda, e da numerose isole minori. La Gran Bretagna si divide nelle regioni dell’In-ghilterra, del Galles e della Scozia.

Politicamente, le Isole britanniche sono suddivise nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e nella Repubblica di Irlanda, che occupa oltre l’80% dell’isola omonima. Il Regno Unito viene talvolta chia-mato «Inghilterra» dal nome della sua regio-ne più estesa, o «Gran Bretagna» dal nome dell’Isola. Nella parte centrale e meridionale della Gran Bretagna, corrispondente all’In-ghilterra, il territorio è in gran parte pianeg-giante, delimitato a nord dai Monti Pennini, di origine antichissima e spianati dall’erosio-ne. Essi si allungano per circa 250 km in di-rezione nord-ovest/sud-est.

La parte settentrionale dell’isola, che corri-sponde invece alla Scozia, è attraversata da tre catene montuose: in quella centrale (i Monti Grampiani) si trova il Ben Nevis (1343 m), la cima più elevata dell’intera regione. Nella regione scozzese si contano anche numerosi

La brughiera. La brughiera è un ambiente umido e fresco e dal suolo acido, la cui vegetazione è composta prevalentemente da arbusti: prende il nome dal brugo, un arbusto della famiglia delle Ericacee. [Arco Digital Images/Tips]

L’Italia

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L’ItaliaLe tracce della storia

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Le Isole britanniche

Geografi a fi sica

Le tracce della storia

Il Regno Unito

L’Irlanda

edifi cato per proteggere i territori con-quistati dall’attacco delle popolazioni nemiche, ma anche come base di par-tenza per spedizioni all’interno della Scozia.[A. Woolfi tt/S. Griggs/G. Neri]

Questo muro di pietra, lungo 117 kilo-metri, fu fatto costruire dall’imperatore romano Adriano tra il 122 e il 127 d.C. nell’antica Britannia (odierna Gran Bre-tagna). Il «vallo» era l’ultimo bastione settentrionale dell’impero romano: fu

Nel 1215 il re Giovanni Senza Terra (1199-1216) fu costretto a concedere la Magna Charta Liber-tatum («Grande carta delle libertà»), un do-cumento in cui la mo-narchia si impegnava a rispettare i diritti dell’ari-stocrazia, della Chiesa e dei comuni. Successiva-mente questi diritti ven-nero riconosciuti anche a tutti gli altri sudditi, e la Magna Charta diven-ne il simbolo del rispetto della libertà personale contro gli abusi del po-tere.[Giorcelli, Torino]

Il vallo di Adriano

La Magna ChartaLibertatum

Questo sito neolitico, eretto con ogni probabilità tra il 2500 e il 2000 a.C., è oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di un osservatorio astronomico.

Stonehenge

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La rivoluzione industriale

L’espansione coloniale

La rivoluzione industriale iniziò in Inghil-terra nella seconda metà del Settecento. Questo processo di mutamento delle tecniche produttive, unito all’utilizzo di nuove fonti di energia e all’abbondante uso di manodopera a basso costo migra-ta dalle campagne verso le città, mutò il panorama industriale ed economico del paese, che divenne presto il più avanzato d’Europa.

La dinastia dei Tudor regnò in Inghilterra a partire dall’ascesa al trono di Enrico VII, nel 1485, fi no al 1603, quando morì l’ultima Tudor, la regina Elisabetta I. Enri-co VIII (1509-1547), che succedette a Enrico VII, ruppe i rapporti con il papato con l’Atto di Supremazia del 1534, e si pose egli stesso a capo della Chiesa che da

allora, e ancora oggi, si chiama «Chiesa anglicana». Il processo in atto di rafforzamento del potere monarchi-co si concretizzò durante il regno di Elisabetta I, fi glia di Enrico VIII. L’Inghilterra divenne allora una grande potenza commerciale e marittima, e iniziò l’espansione coloniale verso le Americhe.

AMERICA SETTENTRIONALE

AFRICA

EUROPANORDORIENTALE

INDIA

NUOVAINGHILTERRA

ANTILLEAMERICACENTRALE

INSEDIAMENTI BRITANNICI

Zona dicolonizzazioneZona diesplorazione

VIAGGI D’ESPLORAZIONEIN FUNZIONEANTI-SPAGNOLA

Drake1577-1580

Cavendish1586-1588

Raleigh risalel’Orinoco,il Caroni edesplorala Guyana

L’Italia

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L’ItaliaLe tracce della storia

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Le Isole britanniche

L’Irlanda, paese in prevalenza cattolico, fu conqui-stata già nel Medioevo dagli inglesi, cui apparten-

ne fi no al 1921. In quell’anno, grazie al successo del movimento nazionalista, ottenne di diventare lo Stato libero dell’Eire. Rimase invece nel Regno Unito, con il nome di Irlanda del Nord, la maggior parte della regione nord-orientale dell’Ulster, in prevalenza protestante (circa il 60%). Ma la con-vivenza tra cattolici e protestanti è stata diffi cile, e ha dato luogo periodicamente – fi no a tempi re-centi – a confl itti anche armati. In particolare, l’IRA (Irish Republican Army), un’organizzazione armata di nazionalisti cattolici, si è battuta a lungo con-tro i protestanti e contro le truppe inglesi, in nome dell’indipendenza dell’Ulster. Una vera e propria guerra civile, contrassegnata da atti di terrorismo, ha insanguinato il paese per decenni. Solo negli ultimi anni il confl itto si è gradualmente attenuato. Nel 2005 l’IRA ha annunciato uffi cialmente di voler abbandonare la lotta armata. Nella foto: dipinta sulla bandiera dell’antica Irlanda unita una colom-ba, simbolo di pace, prigioniera del fi lo spinato. [Homer Syches, Londra]

La questione irlandese

Geografi a fi sica

Le tracce della storia

Il Regno Unito

L’Irlanda

L’impero coloniale e la sua fi ne

Durante il regno della regina Vittoria (1837-1901), l’Inghilterra divenne una grande potenza coloniale, il cui vasto impero si estendeva dall’Oceano Indiano all’Oceania, a parte dell’Africa e dell’America Cen-trale. I suoi possedimenti comprendevano un quarto delle terre emerse. Essi fornivano alla madrepatria materie prime in grande quantità e costituivano im-

portanti mercati di sbocco per la vendita dei prodotti fi niti. Ciò assicurò al Regno Unito grandi ricchezze e ne fece a lungo la massima potenza mondiale. Le co-lonie si resero indipendenti gradualmente nel corso del Novecento, soprattutto dopo la fi ne della secon-da guerra mondiale. Nella carta, l’impero britannico alla morte della regina Vittoria (1901).

ColonieN.B.: L’India, colonia della corona dal 1858, «impero» dal 1876, comprende, sottoforma di protettorato,diversi Stati retti da dinastie locali.L’influenza britannicasi è progressivamenteestesa alle regioniperiferichedel subcontinente: Ceylon (1815),Nepal (1815),Kashmir (1846), Baluchistan (dal 1876), Birmania (1852 e 1886).

DominionsLa Nuova Zelanda diventeràdominion nel 1907; l’Unionesudafricana nel 1910

Protettorati

Condominio anglo-egizianodel Sudan

Antille

Brasile

Natal

Borneo

Giap

pone

Australia1901

1907

SierraLeone Costa

d’oro

Cile Rhodesia

Uganda

Arabia

Persia Impero delle Indie

Canale di Suez1869

Aden

Singapore

Isole Bounty

Nuove EbridiIsoleFigi

Hong KongShanghai

T’ien-tsin

Pechino

SomaliaSudan Siam

NigeriaGambia

Africa Orientale

BechuanalandValparaiso Città

del Capo

Perú

UruguayArgentina

Canada1867

Via delle spezie

Presenza portuale

Via delle spezie

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che detiene l’effettivo potere politico, e da una Camera dei Lords, tradizionalmente riservata al clero e alla nobiltà. Oggi nella Camera dei Lords rimane una parte di seggi riservata al clero, mentre gli altri seggi, un tempo eredita-ri, sono conferiti a vita dal sovrano su propo-sta del Primo ministro.

Scozia e Galles godono di ampia auto-nomia politica dal 1997, mentre l’Irlanda del Nord ha dal 1921 Parlamento e governo propri, ed è rappresentata nel Parlamento di Londra da 17 membri.

Il Regno Unito ha circa 61 milioni di abi-tanti, con una densità di 253 abitanti per km2.

La lingua uffi ciale è l’inglese; minoranze parlano lingue celtiche in Galles, Irlanda e Scozia.

Il 44% della popolazione professa la re-ligione anglicana, il 10% quella protestante, a cui si aggiunge un altro 10% di cattolici. Esistono minoranze di altre confessioni cri-stiane e di musulmani, induisti e ortodossi. La varietà di fedi esistenti sul suolo britannico è dovuta in gran parte alla forte presenza di im-migrati, provenienti soprattutto dalle ex colo-nie, come l’India o il Pakistan. Gli stranieri che vivono nel paese sono circa 3,4 milioni.

Il Regno Unito possiede numerose di-pendenze e territori esterni in tutto il mon-do, che godono di ampia autonomia: tra di essi Gibilterra; isole in America come le Cayman, le Bermuda e le Falkland; l’isola di Sant’Elena, vicino all’Africa; diversi territori in Asia, Oceania e Antartide.

Insieme a molte ex colonie, il Regno Unito ha dato vita, nel 1931, al Commonwealth, un’associazione di stati presieduta dal sovra-no d’Inghilterra, che in alcuni di questi paesi è anche capo dello stato. Questo organismo ha lo scopo di promuovere la cooperazione tra i membri in campo politico, sociale, eco-nomico e fi nanziario. Tra i più importanti stati membri del Commonwealth si possono citare il Canada, il Sudafrica e l’Australia.

Il Regno Unito fa parte dell’Unione Europea, ma attua un tipo di partecipazione più cauta rispetto ad altri stati: tra l’altro non ha aderito agli accordi di Schengen e non ha adottato l’euro ma ha mantenuto la propria moneta, la sterlina. Il carattere in-sulare del Regno Unito, sempre un po’ «a parte» rispetto al resto del l’Europa, si mani-festa in molti modi, come l’utilizzo di unità di misura proprie.

Stato e popolazione Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è una monarchia costituzionale. Il Capo dello stato è il sovrano; questi nomina il Primo ministro, leader del partito di maggioranza, che presiede il governo. Dal 1952 il regno è retto dalla regina Elisabetta II. Il Parlamento è formato da una Camera dei Comuni elettiva,

Il Regno Unito

Reciproca infl uenza. Il colonialismo comportò anche l’esportazione di modelli culturali. Eccone due esempi. Sopra: la stazione ferroviaria di Chhatrapati Shivaji Terminus, a Bombay, fu costruita dagli inglesi durante la dominazione dell’India nel cosiddetto stile gotico-vittorianio. Oggi è patrimonio UNESCO. Nello stesso periodo, però, il padiglione reale di Brighton, in Inghilterra, veniva costruito in puro stile indiano Moghul (sotto). [JayDee/Shutterstock]

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Geografi a fi sica

Le tracce della storia

Il Regno Unito

L’Irlanda

Le Isole britannichenaturale e di petrolio si trovano nel Mare del Nord. Fitta è la rete di oleodotti che consentono il trasporto del petrolio dalle piattaforme alle raffi nerie della costa, e del prodotto raffi nato alle aree di consumo. Notevoli anche le riserve di carbone, sfrut-tato sin dall’antichità e considerato uno dei motori principali della rivoluzione indu-striale ma oggi meno utilizzato. Il Regno Unito produce notevoli quantità di energia elettrica, di cui oltre un terzo da gas natu-rale, oltre un terzo da carbone e circa un quinto da centrali nucleari.

Il settore secondario Il Regno Unito è uno dei paesi di più antica industrializzazione, poiché proprio in terra britannica iniziò nel XVIII secolo la rivoluzione industriale. Questo even to, unito ai vasti possedimenti coloniali, fece del paese una delle massime potenze mondiali. Oggi l’industria britanni-ca è molto diversifi cata. L’antica predomi-nanza di settori tradizionali, come l’indu-stria pesante e il tessile, ha ceduto il passo a nuovi settori, come quello dell’elettroni-ca. Tuttavia il tessile ha ancora oggi grande rilevanza: Londra è una delle capitali della moda e il maggiore mercato laniero mondia-le. La lavorazione della pelle e del cuoio e la

L’economia

Il settore primario L’agricoltura occupa appe-na l’1,4% della popolazione attiva ma è mol-to produttiva, perché altamente specializza-ta. Tuttavia fornisce solo il 60% del fabbi-sogno alimentare del paese; molti prodotti devono essere importati. Le principali col-ture cerealicole sono il frumento e l’orzo – utilizzato per l’alimentazione del bestiame e la produzione di birra – coltivati soprattutto nelle regioni centrali e sud-orientali, mentre in Scozia e in Irlanda del Nord prevalgono l’avena e la segale. Molto buona la produ-zione di patate. Importanti coltivazioni in-dustriali sono la barbabietola da zucchero, il lino e il luppolo, materia prima della bir-ra, di cui il Regno Unito è uno dei maggiori produttori mondiali. Molto sviluppato an-che l’allevamento, che sfrutta i prati e i pa-scoli di cui il paese è ricco. Due terzi del red-dito del settore primario provengono infatti dall’allevamento (ovini, bovini e suini), che alimenta anche una fi orente industria della carne e della lana. Molto diffusa la pesca, soprattutto di aringhe, merluzzi, sgombri, sogliole e crostacei.

Il Regno Unito è ricco di risorse mine-rarie. I più importanti giacimenti di gas

Londra. L’edifi cio delle Houses of Parliament (le Camere del Parlamento), che si affaccia sul Tamigi, con la celebre Torre dell’Orologio, che i londinesi chiamano affettuosamente Big Ben, il «grande Ben» diminutivo di Benjamin, il presunto nome di chi commissionò l’orologio. A sinistra, la Westminster Abbey, il più celebre monumento dell’architettura gotica inglese; l’edifi cio attuale fu iniziato nel XIII secolo, sul sito di un tempio più antico (si suppone del VII secolo), e ospita le tombe dei sovrani e dei personaggi più illustri della storia britannica. [Publi Aer Foto]

Una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord. Il Regno Unito è un importante produttore di gas naturale e petrolio. I giacimenti si trovano soprattutto nel Mare del Nord, ma anche sulla terraferma. Fino alla seconda guerra mondiale il carbone, presente in grandi quantità sul suolo britannico, aveva la supremazia assoluta come risorsa energetica; in seguito il suo utilizzo fu in larga parte sostituito da quello del petrolio.

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Il settore terziario Il settore terziario occupa l’81% della popolazione attiva e contribuisce al PIL nazionale per il 76%.

Londra è sede della maggiore Borsa euro-pea, tra le più importanti a livello mondiale dopo quelle di New York e Tokyo. Nel 2007, la Borsa di Londra si è fusa con la Borsa italia-na di Milano.

Anche il mercato assicurativo ha grande rilevanza a livello internazionale: la com-pagnia dei Lloyd’s è una delle maggiori al mondo. Nel 2006 il Regno Unito era il se-sto paese al mondo per quanto riguarda gli arrivi di turisti stranieri: tra le mete preferi-te Londra, seguita dalle città universitarie, come Oxford e Cambridge, scelte anche da molti studenti stranieri per lo studio della lingua inglese.

Le cittàLa capitale del Regno Unito è Londra, sulle rive del fi ume Tamigi. La City of London, il nucleo centrale e più antico, conta 9200 abitanti e si estende per poco meno di 3 km2, mentre l’agglomerato urbano (Greater London, «Grande Londra»), ha circa 7,5 mi-lioni di abitanti. Londra è una città d’arte tra le più ammirate del mondo e un vivace centro culturale, sede di università e di teatri, musei, biblioteche e gallerie d’arte di fama planetaria.

Altre importanti città dell’Inghilter-ra sono Birmingham (vicina al milione di abitanti), Leeds, Sheffi eld, Liverpool e Manchester, da dove partì la rivoluzione industriale.

Tra le città più importanti in Scozia, la ca-pitale Edimburgo e Glasgow; nel Galles, la capitale Cardiff; nell’Irlanda del Nord, la ca-pitale Belfast.

Una veduta aerea del centro di Oxford. La città dell’Inghilterra meridionale si trova un centinaio di kilometri a ovest di Londra. Oxford possiede un’università di antichissima fondazione (la più antica di tutto il Regno Unito), risalente al XII secolo, e numerosi College, che hanno spesso sede in edifi ci medievali di notevole rilievo artistico. [Oxford Picture Library/Alamy]

I docks di Londra. I St Katharine Docks (dock in inglese signifi ca «bacino» o «luogo di carico e scarico delle navi») rappresentano oggi quello che rimane dell’antica gloria del porto di Londra, che, sin dal decimo secolo dopo Cristo, è stato il centro di commerci e di altre attività mercantili legate alla frenetica vita cittadina. Inaugurati il 25 ottobre 1828, dopo due anni di lavoro con l’impiego di 2500 uomini, i St Katharine Docks sono una delle più grandi imprese realizzate nella Londra dell’Ottocento. Oggi i vecchi edifi ci sono stati restaurati, e tutta l’area dei docks sta attraversando una fase di grande sviluppo, dovuto anche alla sua vicinanza con il centro fi nanziario della City. [Stephen Finn/Shutterstock]

produzione del settore calzaturiero vantano anch’essi un’antica tradizione. Importante è l’industria chimica, in particolare per la produzione di nuove materie plastiche e re-sine sintetiche, di recente sviluppo; di gran-de rilevanza anche i giacimenti di sale del Cheshire e del Lancashire. L’industria ali-mentare è famosa per la produzione di birra (in Inghilterra), di whisky (in Scozia) e di gin. Assai rinomata è anche la produzione di tabacchi (sigarette e sigari).

La Francia

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Stato e popolazione La Repubblica di Irlanda, in irlandese Eire, è nata nel 1937, dopo una lunga lotta per l’indipendenza dal Regno Unito (ottenuta nel 1922). Ha una popolazione di circa 4,4 milio-ni di abitanti, con una densità di 63 abitanti per km2. La sua popolazione è per l’87% di fede cattolica, mentre i protestanti sono una minoranza, con solo il 4%; l’89% della po-polazione è irlandese, il 3% circa è inglese. Le lingue uffi ciali sono l’inglese e l’irlandese, una lingua celtica.

L’Irlanda fa parte dell’UE e, a differenza del Regno Unito, ha adottato come sua moneta l’euro, ma non fa parte dell’«area Schengen».

L’Irlanda

Una sola metropoli. Dublino è il maggior centro economico e culturale del paese. Sorge sulle rive del fi ume Liffey ed è sede di industrie, attività commerciali e fi nanziarie. Importante la produzione di birra (Guinness) e di whisky. [Gianni Muratore/Alamy]

Geografi a fi sica

Le tracce della storia

Il Regno Unito

L’Irlanda

Le Isole britanniche

EconomiaDopo un passato di diffi coltà economiche, che aveva portato all’emigrazione alcu-ni milioni di persone nel XIX secolo, oggi l’economia dell’Irlanda sta attraversando una fase positiva. Il PIL per abitante ha rag-giunto un valore tra i più alti dell’UE, con una crescita superiore alla media, e l’infl a-zione e la disoccupazione sono basse.Tra i motivi della ripresa, il recente arrivo di imprese straniere, attirate anche dalla favorevole legislazione fi scale. Questa pro-sperità ha spinto molti irlandesi a ritornare in patria e ha favorito l’immigrazione nel paese, in particolare dall’Europa centro-orientale.

L’agricoltura produce soprattutto avena, orzo, frumento, patate, barbabietola da zuc-chero. Molto importante l’allevamento, che sfrutta i vasti pascoli del paese (circa il 45% del territorio).

Per quel che riguarda l’industria, in note-vole espansione sono i settori dell’elettronica e dell’informatica, che attraggono molti inve-stitori stranieri, specie statunitensi. Quasi un terzo delle esportazioni riguarda prodotti ad alta tecnologia; l’Irlanda è il primo produt-tore europeo di personal computer. I più im-portanti centri dell’elettronica sono Limerick e Dublino.

Notevoli le entrate del turismo, in forte crescita, le cui mete principali sono Dublino e le località costiere.

Le cittàDublino (500000 abitanti, oltre 1 milione nell’agglomerato urbano) è la capitale e l’uni-ca grande metropoli irlandese.

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REGNO UNITO IRLANDA ITALIA

Capitale Londra Dublino Roma

Superficie (km2) 242514 (2008) 70273 (2008) 301317 (2008)

Popolazione (abitanti) 61446000 (2008) 4422100 (2008) 60045068 (2008)

Densità (abitanti per km2) 253 (2008) 63 (2008) 199 (2008)

Reddito nazionale per abitante (in dollari USA) 43785 (2008) 61810 (2008) 38996 (2008)

Consumo di energia per abitante (in kWh) 6192 (2006) 6500 (2006) 5332 (2008)

Calorie (per ab./giorno) 3440 (2003-2005) 3680 (2003-2005) 3680 (2003-2005)

Speranza di vita (anni) M 78 F 82 (2007) M 77 F 82 (2007) M 79 F 84 (2008)

Analfabetismo % 0 (2008) 0 (2008) 1,1 (2007)

Numero di medici (per 1000 ab.) 2,6 (2006) 2,9 (2006) 3,7 (2006)

Popolazione urbana % 90 (2008) 61 (2008) 68 (2008)