01_corretta_c

16
Periodico dell’Oratorio san Pio V - Milano Anno 7, Numero 1 - Ottobre 2007 SPECIALE INAUGURAZIONE L'arcivescovo Dionigi Tettamanzi, il 9 ottobre alle 17 ha visitato, benedetto e inaugurato il nuovo oratorio. Speciale all'interno alle pagg. 2, 4, 5, 6 Il 9 ottobre il cardinale ha benedetto il nuovo oratorio: un genitore si racconta Un senso Chiamati uno per uno Giovanna Modenese (continua a pagina 2) Andrea Cafiero (continua a pagina 7) Ci sono avvenimenti che rimangono nel cuore, che ci segnano, che ci emozionano: così è stato per la visita del nostro Arcive- scovo che, martedì 9 ottobre, circondato da una grande folla di persone gioiose e festanti, ha benedetto il nuovo oratorio. Così mi ha detto una mamma, ricordando quei momenti di festa, semplice ma sen- tita e partecipata: "Vedendo tanti amici, ve- dendo i nostri ragazzi indaffarati e i bam- bini sorridenti, mi sono sentita a casa mia!". E' vero: in quel momento ci siamo resi conto che l'oratorio "siamo noi" e che è fondamentale condividerne tutte le gioie e gli affanni, proprio come in una famiglia. Il nostro Arcivescovo ha trasmesso calore, simpatia, cordialità e, perché no, affetto costruendo un rapporto diretto con le persone cui si rivolgeva, interessandosi al nostro piccolo mondo, ai suoi problemi e alle sue aspettative. E' stato emo- zionante vedere il Cardinale indiriz- zarsi ai bambini in modo semplice, allegro, avvicinandosi alla loro real- tà; così come vederlo cantare insie- me con i ragazzi, nel momento della celebrazione. Sua Eminenza il card. Tettamanzi ci ha parlato del ruolo fondamentale che l'oratorio riveste soprattutto nei confronti dei più gio- vani, sottolineando l'importanza del lavoro di ciascuno di noi all'interno della comunità, secondo il proprio modo di essere e di agire. Buon compleanno L’Orafoglio! E sono sei candeline. Il tempo passa veloce cari lettori, scorre rapidamente senza che nessuno se ne accorga e intanto si cresce fisicamente, dal punto di vista dell’intelligenza e della maturazione, spiritualmente. DVD IN ESCLUSIVA Continua la vendita del dvd “Un anno di omelie”, la raccolta delle più importanti prediche di don Stefano. Per info passare in segreteria dell’oratorio. Il ricavato della vendita sarà devoluto all’Oratorio. GRANDE TRAGUARDO il nostro parroco, don Giorgio Gritti, ha festeggiato 35 anni di sacerdozio! E’ stato ordinato il 28 giugno 1972. E’ stato vicario nelle parrocchie di s. Martino di Niguarda (Milano), ss. Marco e Gregorio (Cologno Monzese), vice direttore della Caritas. E’ anche cappellano militare della Cro- ce Rossa Italiana. NUOVO PARROCO NEL DECANATO don Luciano Pozzi diventa parroco della parrocchia di s. Eugenio Silvia Guaita a pagina 6 L’Orafoglio il 24 ottobre 2007 compie 6 anni

description

L'arcivescovo Dionigi Tettamanzi, il 9 ottobre alle 17 ha visitato, benedetto e inaugurato il nuovo oratorio. Speciale all'interno alle pagg. 2, 4, 5, 6

Transcript of 01_corretta_c

Page 1: 01_corretta_c

Periodico dell’Oratorio san Pio V - Milano Anno 7, Numero 1 - Ottobre 2007

SPECIALE INAUGURAZIONEL'arcivescovoDionigiTettamanzi,il 9 ottobre alle 17ha visitato,benedettoe inauguratoil nuovo oratorio.Speciale all'internoalle pagg. 2, 4, 5, 6

Il 9 ottobre il cardinale ha benedettoil nuovo oratorio: un genitore si racconta

Un senso

Chiamati uno per uno

Giovanna Modenese(continua a pagina 2)

Andrea Cafiero(continua a pagina 7)

Ci sono avvenimenti che rimangono nelcuore, che ci segnano, che ci emozionano:così è stato per la visita del nostro Arcive-scovo che, martedì 9 ottobre, circondatoda una grande folla di persone gioiose efestanti, ha benedetto il nuovo oratorio.Così mi ha detto una mamma, ricordandoquei momenti di festa, semplice ma sen-tita e partecipata: "Vedendo tanti amici, ve-dendo i nostri ragazzi indaffarati e i bam-bini sorridenti, mi sono sentita a casamia!". E' vero: in quel momento ci siamoresi conto che l'oratorio "siamo noi" e cheè fondamentale condividerne tutte le gioiee gli affanni, proprio come in una famiglia.Il nostro Arcivescovo ha trasmesso calore,

simpatia, cordialità e, perché no, affetto costruendo un rapporto diretto con lepersone cui si rivolgeva, interessandosi al nostro piccolo mondo, ai suoi problemie alle sue aspettative. E' stato emo-zionante vedere il Cardinale indiriz-zarsi ai bambini in modo semplice,allegro, avvicinandosi alla loro real-tà; così come vederlo cantare insie-me con i ragazzi, nel momento dellacelebrazione. Sua Eminenza il card.Tettamanzi ci ha parlato del ruolofondamentale che l'oratorio rivestesoprattutto nei confronti dei più gio-vani, sottolineando l'importanza dellavoro di ciascuno di noi all'interno della comunità, secondo il proprio modo diessere e di agire.

Buon compleanno L’Orafoglio! E sonosei candeline. Il tempo passa veloce cari lettori, scorre rapidamente senzache nessuno se ne accorga e intanto si cresce fisicamente, dal punto di vistadell’intelligenza e della maturazione, spiritualmente.

DVD IN ESCLUSIVAContinua la vendita del dvd

“Un anno di omelie”,la raccolta delle più importanti

prediche di don Stefano.Per info passare in segreteria dell’oratorio.

Il ricavato della venditasarà devoluto all’Oratorio.

GRANDE TRAGUARDOil nostro parroco,

don Giorgio Gritti,ha festeggiato

35 anni di sacerdozio!E’ stato ordinato il

28 giugno 1972.E’ stato vicario nelle parrocchie dis. Martino di Niguarda (Milano), ss.Marco e Gregorio (Cologno Monzese),vice direttore della Caritas.E’ anche cappellano militare della Cro-ce Rossa Italiana.

NUOVO PARROCO NEL DECANATO

don Luciano Pozzidiventa parroco della

parrocchia dis. Eugenio

Silvia Guaita a pagina 6

L’Orafoglio il 24 ottobre 2007 compie 6 anni

Page 2: 01_corretta_c

Finalmente abbiamo un orato-rio nuovo, dove possiamo incon-trarci, giocare e divertirci in-sieme. Quest'anno sarà diversoperché tutte le attività potran-no ricominciare a svolgersi.L'apertura ufficiale dell'orato-rio è avvenuta con la visita delCardinale e con la sua benedi-zione non solo ai nuovi spazi,ma anche a tutta la comunità. Noi ragazzi abbiamo organizzato

questa festa e ci siamo divisi i compiti: c'era chi faceva gli addobbi, chi preparava il buffet, chi iballi, chi l'accoglienza e il servizio d'ordine. Per riuscire nel nostro intento abbiamo dovuto lavorarein squadra, dove ognuno, seguendo la parola del Vangelo, non ha collaborato solo per la felicitàpersonale ma soprattutto per la gioia altrui. Come in una squadra sportiva, l'aiuto che ognuno di noidava era di fondamentale importanza, perché anche con l'assenza di uno solo di noi qualcosa sareb-be cambiato. Eravamo emozionati per l'arrivo di una persona così importante, ma eravamo prepa-rati. La festa si è svolta e conclusa nel migliore dei modi e tutti, compreso il Cardinale, hannopassato un bel pomeriggio; quindi possiamo dire... missione compiuta!

Il nuovo oratorio: il punto di una preadolescente(continua da pag. 1)

2

Così ogni genitore si è sentitochiamato, una volta di più, a"essere educatore" e alla neces-sità di comunicare agli altri labellezza della vita cristiana, co-minciando dai propri figli.

L'oratorio è un luogo dicrescita insostituibile:

questo cerchiamo diinsegnare ai no-stri ragazzi e, ve-

dendoli accanto alCardinale occuparsi dei

bambini e guidarli nellosvolgimento dei loro compiti,

ebbene, ci siamo commossi.Abbiamo anche capito che, re-stando uniti tra noi e collaboran-do in armonia, ognuno a suomodo, è testimone del Risortoperché siamo consapevoli che"…da questo tutti sapranno chesiete miei discepoli, se avreteamore gli uni per gli altri".

Giovanna Modenese

Martedì 9 ottobre è venuto a farci visita ilCardinale Dionigi Tettamanzi. Eravamo tut-ti molto agitati perché non è da tutti i gior-ni ospitare l'Arcivescovo nel nostro nuovooratorio. Non avevo mai visto così tantagente in oratorio tranne che all'oratorioestivo, solo che lì ci sono solo bambini, mamartedì c'erano persone di tutte le età. E'stato molto emozionante pensare che fra qualche anno sarò io a far giocare ibambini nel nuovo oratorio. Sono contenta che l'oratorio sia stato inaugurato:

infatti è anche un punto d'incontro perme e per i miei amici perché possia-mo giocare, stare insieme e divertirciin un luogo sicuro; poi adesso possia-mo anche comprare le caramelle nelbar di Cesare! Spero che l'oratorio ri-manga un posto tranquillo e accoglien-te che ospiti persone di tutte le età.

Noi, educatori di domani...

Giulia D’Ecclesiis

Il nuovo oratorio: il punto di vista di due adolescenti

Missione compiuta!Con tutte le altre attività

il bar ha riapertoe abbiamo bisogno di mamme,

nonne e papà che dianouna mano per i turni,

soprattutto sabato e domenica

Per info e adesionipotete rivolgervi a

mamma Nadia Guarnieri 338.3002631o mamma Paola Maiocchi 328.1012129

Costanza ModeneseMaddalena Fabrizi

Page 3: 01_corretta_c

3

Cercate nel MisteroQuello che senti nel cuore è spesso più forte di ciò che senti attorno a te e nessuno stordimento riesce a farlo tacere. È ilsentimento forte per la tua ragazza, per quel bisogno di amore che trabocca e sai che vuole diventare reale. È quellaincontenibile solitudine che cerca insistente un abbraccio. Lì, all'improvviso, ti accorgi che la vita è mistero, nascondequalcosa che non pensavi di possedere così forte. Nasconde e rivela.

Come è mortifero o già mortale invece quando la giornata passa uguale a quella precedente, annoiata o affannata, masenza senso. Il mercato ti vuole attivo nei facili entusiasmi e ancora più fragile nei capricci. Non piegarti! Non caderci.L'esito di questo frullato di subcultura del nulla, ti lascia vuoto e in preda all'opinione; non ha nulla di glorioso e nulla dipromettente se non un nuovo desiderio che dovrai avere domani, per comprare un nuovo prodotto, per poter dichiarareche esisti.

Cristo ti vuole libero e padrone della Verità. Cristo ti vuole desideroso di quel massimo di te che il Padre ha tessuto consapienza nel cuore del cosmo. Il Padre è ordine e passione per la vita. Se senti disordine e nulla ti appassiona, sei lontanoda Lui. Cercalo. Si farà trovare e ti farà trovare te stesso.

Il primo esercizio è quello di aprire il giorno con lo stupore per l'inedito. Quando apri gli occhi la mattina, la prima cosache puoi considerare è che questo giorno sarà un giorno tutto da vivere, tutto da inventare; un giorno tutto da scoprire.Ciò che spinge a cominciare è la meraviglia! Se non vivi dentro la meraviglia sei un morto vivente. Non sei risorto conCristo. Il tuo cervello è fermo e, peggio, il cuore non batte. Ama il mistero dell'inedito.

Il secondo esercizio è il contatto con il cibo. Sembra poco? Il cibo è cifra simbolica del vivere. Quanti malati del cibo cisono! Fermati e contempla. Il mondo va gustato, non rigettato, non divorato. Se pensi di divorare il mondo sarà lui adivorare te. Allora fermati e ringrazia. Ringrazia chi te lo ha preparato, ringrazia per il gusto, per le cose che questo ciborappresenta: l'amore di chi si prende cura di te, di chi ha faticato per te, di chi ti ha creato capace di assaporare le cosebuone del giardino di Eden. Ama il mistero del gusto.

Terzo esercizio: non mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male. Non essere presuntuoso nel pensare chesarai capace di resistere, di non farti male, di non cadere. Fidati di chi ti vuole tenere lontano dal male: i tuoi genitori, ibuoni educatori, le persone sagge che conosci. La tentazione passa sempre dagli occhi, dalla concupiscenza che ti diceche si può scendere a patti con il male, con ciò che non è pienamente bene: quel "tanto che male c'è!". Stai lontano dalmale e fai il bene. Il tuo cuore sa cos'è il bene. Ascolta il tuo cuore: viene da Dio e quindi è buono. Esercitati a riascoltareil bene se senti di non saperlo più distinguere. Ama il mistero del bene.

Quarto esercizio: ringrazia nella sera per il tempo che hai trascorso, per i doni ricevuti. Cristo cammina al tuo fianco, mai tuoi occhi sono incapaci di riconoscerlo finché non lo ringrazi, finché Lui con te e tu con Lui non fate Eucaristia, ringra-ziamento. Allora, alla fine della giornata, non andare a dormire come un cane! Sei un figlio di Dio e al Suo mistero seiordinato: ringraziaLo della vita e del mistero che oggi hai vissuto. Ama il mistero del grazie.

Figlio mio il mistero della vita ci supera e ci avvolge. Gustiamolo! Non avere paura, io sono con te. Non abbiamo paura!Egli è con noi fino alla fine dei giorni. Il mistero, guardiamolo insieme: celebra con me il ringraziamento per il dono dellavita: vieni con me a fare Eucaristia, mangia con me il pane della vita, il cuore del mondo. Faremo di Cristo il cuore delmondo. Quella vertigine di desiderio che senti in te è forte: è la sua voce che ti vuole custode della Verità tutta intera. Tivuole bene. Ti voglio bene, figlio mio.

don Stefano

Page 4: 01_corretta_c

Don Giorgio e il nuovo oratorio: una fatica giunta al termine

L’oratorio è finito!!!

don Giorgio

4

Martedì 9 ottobre 2007 resterà una giornata indimenticabile per la nostra Parrocchia perché l'Arcivescovodi Milano, in quel giorno, ha benedetto gli ambienti del nuovo Oratorio; non è venuto solo per questomotivo, al termine della benedizione si è recato a visitare gli abitanti delle case ALER, quasi a ribadire chela Parrocchia sorge in mezzo alle case del Quartiere per an-nunciare Gesù a tutti e per servire tutti, in particolare le perso-ne che vivono situazioni di povertà e sofferenza. Il numero degli

abitanti del Quartiere che hanno voluto essere presenti aquel momento è andato al di là di ogni attesa: centinaia

e centinaia di persone sono affluite in Oratorio e poihanno accompagnato l'Arcivescovo che si recava a

piedi in via degli Etruschi, dove ha incontrato il Comi-tato Inquilini e l'Associazione Berardi, poi si è recato in

casa di una persona anziana in rappresentanza di tutti gli an-ziani che vivono in quei palazzi. La visita è terminata nel bilo-cale di viale Molise 47 del Progetto Formica, dove si recano le persone anziane e sole per un the, un caffèe magari per fare la doccia se in casa non la possiedono. Quel momento importante, sia a livello ecclesialeche civile, mi sollecita alcuni auspici per quanto riguarda il nuovo Oratorio.* che sia sentito da tutti come la propria casa, dove nessuno è ospite, magari tollerato, ma parte dellafamiglia, qualunque sia l'età.* che tutti sappiano creare un senso di rispetto e di corresponsabilità nell'uso e nella gestione degliambienti (pulizia e decoro in particolare).* che l'Oratorio sia abitato e utilizzato negli orari di apertura in modo che sia possibile accogliereanche ragazzi che normalmente non lo frequentato ma che trovano un ambiente aperto, con un precisostile di stare insieme e ne vengano coinvolti (in caso contrario in pochissimo tempo l'Oratorio diventereb-be un territorio da occupare da parte di ragazzi e adulti che ben poco hanno da spartire con la proposta dieducazione cristiana). Detto questo diamo libero sfogo ai sentimenti di riconoscenza per il nostro nuovoOratorio: al Signore che l'ha ispirato e reso possibile, alla magnifica comunità di s. Pio V che ha fatto e fatanti sacrifici, all'architetto che l'ha progettato e agli operai che vi hanno lavorato. Il nostro nuovo Oratoriosia veramente sentito da tutti gli abitanti del Quartiere come occasione bella e possibile di uno stareinsieme più fraterno, rispettoso e solidale.

L’attenta preparazione degli adolescenti alla visita del cardinale

Noi adolescenti ci siamo trovati, due lunedì, per organizzare la festaper l'arrivo del Cardinale Dionigi Tettamanzi. Ci siamo divisi in vari grup-pi: c'era chi si occupava del rinfresco, chi dell'animazione, chi degliaddobbi, chi del servizio d'ordine, chi delle bandiere, chi montava ilpalco e sistemava i tavoli, chi simulava una partita di calcio, chi si occu-pava dell'audio e, infine, chi puliva. Inoltre abbiamo stabilito in chepomeriggi incontrarcidurante la settimanaper preparare i vari

momenti della visita del Cardinale. Il secondo lunedì ab-biamo fatto le "prove generali" e abbiamo completatociò che non eravamo riusciti a fare durante i giorni pre-cedenti. L'ultima "tappa" della preparazione si è svolta ilmartedì quando, prima dell'arrivo del Cardinale, abbia-mo allestito il rinfresco e rifinito il tutto. Certo, il lavoroera tanto, ma con impegno siamo riusciti a organizzareuna grande e bellissima festa, nella quale si sono diverti-ti sia i grandi che i piccoli.

La preparazione al grande evento...

Elena e Silvia Senzani

Via L. Ciceri Visconti, 220137 Milano

Tel/Fax 02-59900727

Bottega Storicadi Milano dal 1955

Page 5: 01_corretta_c

Ricordi di una nonna: come è cambiato il mio oratorio

Tu chiamale se vuoi... emozioni

Germana Lodigiani

5

Era l'ottobre del 1957 quando, sposata da un paiod'anni, lasciai il piccolo paese di campagna doveero nata e mi trasferii a Milano, in via Tito Livio.Aspettavo il mio primo figlio. Allora i bambini ve-nivano battezzati nei primissimi giorni di vitanella Maternità in cui nascevano. Così avvenne peri miei quattro figli. Ricordo che l'oratorio era fre-quentato solo dai più grandicelli in preparazionealla Prima Comunione e poi alla s. Cresima. I mieiprimi due figli ricevettero la Comunione il 24 apri-le e la s. Cresima il 25 aprile dello stesso anno,quando erano in terza elementare. Il catechismoper i sacramenti durava solo un anno e poi pochibambini continuavano a frequentare le attività del-l'oratorio, che mi pare si svolgessero solo il saba-to, erano poco varie e non coinvolgevano anche igenitori, come invece succede ora. Il mio terzo fi-glio, sei anni più tardi, ha trovato un oratorio piùorganizzato e vivace e lo ha frequentatopiù dei suoi fratelli: partecipavaalle varie iniziative e accom-pagnava don Alberto nel-la benedizione nata-lizia delle case. E'stato don Al-berto a dareun grandeimpulso allosviluppo del-l ' o r a t o r i ocome centrodi accoglienzaper tutti, di edu-cazione alla fede,all'amore per ilprossimo e all'amicizia.A quei tempi gli oratori eranodue, quello femminile delle suore e quello maschi-le dei sacerdoti. Poi col susseguirsi degli anni glioratori si sono fusi e sono diventati uno, con i cam-pi sportivi e gli ambienti in comune. E proprionell'oratorio sono nati piccoli amori, alcuni desti-nati a spegnersi, altri sfociati nel matrimonio. Colsuccedersi dei vari sacerdoti l'oratorio ha assunto

aspetti sempre diver-si, secondo la persona-lità del sacerdote, masempre con un unicoscopo, l'educazionecristiana dei ragazzi edei giovani. Dal 1981anche i diversamenteabili hanno trovato unluogo accogliente,dove incontrarsi e pas-sare del tempo insie-me, in mezzo a tutti glialtri. Poi è arrivato don Stefano. Che dire di lui? che è polie-drico, che ha mille idee, che avvince e convince, che sa starecon i giovani e sa anche essere severo quando è necessario.Da una ventina d'anni io, nonna quasi ottantenne, frequen-to l'oratorio con i miei nipoti e lì respiro un'aria salutare

vedendo tanti bambini, adolescenti, giovani, genito-ri e la collaborazione che c'è tra loro, le ami-

cizie che si stringono sempre nelnome del Signore e per il bene

dei figli. E don Stefanosempre tra di

loro, confuso inmezzo a loro,ma guida sicura eaffidabile. Quandocol passare degli anni lestrutture per le varie at-tività si sono fatte peri-colose, la tenacia del Par-

roco, don Giorgio, di donStefano e degli altri sacerdoti ha

raggiunto un traguardo che pare-va impossibile: un oratorio nuovo,

bello, luminoso, con ambienti per tutte le at-tività, che è stato inaugurato con la benedizione del Cardi-nale Arcivescovo Dionigi Tettamanzi. È stata una grande fe-sta, con tanta gente, tanti ragazzi, le bandiere dei diversi Pa-esi, dell'oratorio e dell'Agesci, dell'Italia e dell'Europa, e lui,il nostro arcivescovo, con la sua voce pacata, il suo modopaterno, a benedire tutto e tutti e a far leva su tre punti fon-damentali estrapolati dalle varie testimonianze: l'accoglien-

za verso i bambini, l'importanza dei disabili e delle per-sone di altri paesi e religioni, da accettare e stimareper quel che sono, la speranza. Quella di s. Pio V è unacomunità meravigliosa, che si è prodigata per affron-tare almeno in parte l'ingente spesa per un oratoriocosì all'avanguardia, e ad essa anche il Cardinale hapromesso la sua collaborazione. Alla fine canti e dan-ze hanno allietato tutti, mentre in cielo si libravanocento e più palloncini gialli e azzurri, i colori dell'ora-torio. E ora l'oratorio può funzionare a pieno ritmo.

Page 6: 01_corretta_c

diacono Francesco De Agostini

6

Il nostro diacono ricorda la visita del cardinale

…ma descrivere quanto lo sia stata a chi non ha presoparte all'incontro, sarebbe come descrivere a loro ilsapore di un dolce degustato: dovremmo fare ricorsoall'ausilio di similitudini. Occorre averla vissuta!Mi sto riferendo all'incontro che, nel pomeriggio diMartedì 9 Ottobre, è avvenuto con il nostro Arcivesco-vo, per la seconda volta ospite atteso e graditissimodella nostra parrocchia. Nella prima, avvenuta il 24Maggio 2003, aveva inaugurato e benedetto i locali

ottenuti dalla ristrutturazione del sotto-chiesa; que-sta volta ha benedetto e inaugurato, a "suon di fi-

schietto", il nuovo Oratorio, proseguendo poi lavisita agli inquilini delle case ALER.In entrambi i luoghi la comunità ha parteci-

pato numerosa e con palese calore, dimostran-do così l'alto gradimento dell'incontro, unico segno

descrivibile di quello spirito di serenità e di comunioneche soltanto la partecipazione attiva e sincera può per-mettere al nostro cuore di farne esperienza. Forsepossiamo solo immaginare i sentimenti di donGiorgio e di don Stefano, a "cammino quasiultimato", per tutto il carico di problemi af-frontati e… “impegni" assunti. Per quantoriguarda i problemi affrontati, penso siagiusto unire anche l'attenzione e la fati-ca di chi ha reso fisicamente concretoquesto progetto, sia di chi ha lavorato inloco, sia di chi ha contribuito con i "frut-ti" del proprio lavoro. Per quanto riguar-da gli "impegni" assunti, siamo subitopronti a leggerli come "impegni finanziari"…; è anchevero, ma non solo. Vorrei spendere una parola in piùsu questo. La realizzazione di un luogo, piacevole al-l'aspetto, comodo, invitante e non solo per i giovani, èsenza dubbio un luogo dove essi possono, oggi, conuna certa sicurezza, trovare quegli spazi che li aiutinoa crescere nella relazione con il prossimo, bambino, gio-

Una visita gradita, molto gradita...

Il “nostro” don Luciano diventa parroco nella parrocchia di s. Eugenio

Un “nuovo arcangelo” a s. EugenioSabato 29 settembre 2007 don Luciano, trasferito alla parrocchia di S. Eugenio già da un anno, ha fatto il suo ingressosolenne da parroco durante la celebrazione della santa Messa delle ore 18 alla presenza del Decano. Eravamo in tanti,anche della nostra parrocchia, ad essere presenti a questo momento di festa così importante per don Luciano, perdimostrargli il nostro affetto e la nostra vicinanza e accompagnarlo con la pre-ghiera. Durante l’omelia, don Luciano ci ha raccontato alcuni momenti dellasua vita, non senza commuoversi e farci commuovere, e ha ringraziato tuttiquelli che lo hanno accompagnato, sostenuto e incoraggiato nel suo viaggio finqui percorso. Poiché era la festa dei tre arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele,ha voluto anche ricordare l’importanza di queste tre figure: Michele ci indica lagrandezza di Dio e la fragilità dell’uomo (ridimensiona un po’ le nostre maniedi onnipotenza); Gabriele ci dice «Non temere: Dio è con te, nonostante le tuedebolezze»; Raffaele ci stimola alla relazione e alla comunione con gli altri. Altermine della celebrazione il decano sorridendo ha detto che in S. Eugenio ci sarà un nuovo arcangelo: l’arcangelo Lucia-no! Non ci resta che ringraziare don Luciano per il pezzo di strada che ha condiviso con tutti noi di s. Pio e augurarglibuon inizio e buon cammino per quello che lo attende nella nuova comunità.

Silvia Guaita

vane, adulto o anziano che sia, cioè nella concretezza dellacomunità. Per realizzare questo "impegno", che oggi ri-tengo prioritario rispetto ad altri, occorre la partecipazio-ne attiva di tutti e di ciascuno (nessuno si senta esonera-to!). Gli ambienti, sempre più ristretti e spesso artefatti(cortili piuttosto che prati), concessi ai nostri piccoli im-pediscono loro di muoversi più liberamente nello spazio,imponendo loro dei limiti non sempre facilmente accet-tabili, regolati da norme non sempre comprensibili ma,purtroppo, opportune: teniamo per mano il nostro pic-colo sul marciapiede per evitare che spensieratamentescenda sulla strada dove… una di quelle auto a cui tenia-mo tanto… Anche questo però, ambiente piacevole, se-reno, sicuro, può… anzi, deve essere conservato il più pos-sibile tale con l'impegno di tutti. Prezzo di questo impe-gno? L'esempio! La correzione fraterna! L'aiuto gratuito!L'osservanza delle buone norme! L'esempio che il nonno

dà al figlio e al nipote, l'esempio che il padre dà alfiglio. La correzione fraterna, da recare e da ac-cettare nel riconoscerne la validità. L'aiuto gra-tuito, che nasce da un cuore generoso perchéricco… L'osservanza delle buone norme, che na-

scono dal rispetto, anche per un bene mate-riale che appartiene a tutti perché tutti han-no contribuito a realizzarlo; cura quindi per uncorretto uso e una quanto mai opportuna pu-lizia. A questo punto mi sono accorto che la"parola in più" che volevo spendere è piùd'una… ma credo che se informare sia impor-tante, "educare", ossia guidare e formare qual-

cuno, specialmente i piccoli (ma non solo...), affinandonee sviluppandone le facoltà intellettuali e le qualità mora-li, lo sia di più. A ciascuno sono stati dati dei carismi: nonrendiamoci colpevoli di disinteresse verso i nostri "picco-li". Camminiamo insieme per crescere insieme, questo èun aspetto di quella "carità" oggi tanto necessaria.

Page 7: 01_corretta_c

7

È stato un anno grandioso, con bensette numeri. È stato un anno di fati-che, per reperire sempre più articolida inserire nelle classiche ventiquat-tro pagine, per ricercare sponsor perfinanziare la stampa - tutte le cosebelle hanno sempre un ingente costo- per la mancanza dell'oratorio a cau-sa dei lavori, grande luogo di aggre-gazione, per la graficacompletamente rinno-vata. Dopo 6 anni vo-glio riflettere sulsenso di tutto que-sto. L'Orafoglio èspesso una gran fa-tica, ma ti fa felice,è un'attività manua-

Avete presente Luca, Alessio, Fran-cesca e Lisa, gli “storici” educatoridel nostro coretto? Bene. Avetepresente invece Davide, Stefania,Francesca, Sara, Elena, Martina,Federico e Filippo? Beh, magari no,

ma sicuramente in queste ultimedomeniche li avete sentiti. Eh, sì:siamo proprio noi i nuovi educa-tori del coro della s. Messa delle 9 emezza. Dopo tanto tempo, il testi-mone sta per essere passato; dopoquesto primo periodo di affianca-mento ci rimboccheremo le mani-che e vi faremo sentire (in tutti isensi) chi siamo. Se volete parte-cipare anche voi, cantando o suo-nando uno strumento, ci potetetrovare tutti i mercoledì in chiesadalle 18:30 alle 19:30. Incrociamole dita e… ci sentiamo domenica!

Passiamo iltestimone

Venerdì 5 ottobre si è tenuto il primo"consiglio del nuovo oratorio": parolo-ne enfatico, che descrive un organo ri-conosciuto dalla Chiesa, ma che nel no-stro caso si risolve in una bella assem-blea di persone, che hanno interesse pertutto ciò che accade in oratorio. Nonstarò a tediarvi sugli argomenti relativialla consegna def initiva del cantiere esulle cose fatte bene, male, o così cosìdall'impresa, tanto quando leggeretequeste righe quasi certamente lo faretedopo un bel caffè nel nostro bar, segnoche gli ultimi problemi sono stati su-perati! Ci sono state poi descritte tuttele motivazioni che hanno portato allascelta della costituzione della Associa-zione sportiva s. Pio V, che raggruppatutti gli sport che si svolgono nel no-stro oratorio: danza, calcio, pallavolo,e, ultimo nato, minibasket, attivitàsportive che hanno come punto di unio-ne le f inalità educative dell'oratoriostesso. Ma non sono state queste cose acolpirmi: abbiamo parlato di oratorio,inteso come struttura "f isica", come cifosse sempre stato, costruito in questomodo! Fino a 15 giorni fa non sapeva-mo neanche quando l'avremmo avuto!E allora, fermiamoci un momento, la-sciamo perdere tutte le cose da fare eguardiamolo per un attimo, pensandoa tutta la fatica, lo scoraggiamento, l'en-tusiasmo e tutti quei sentimenti chehanno attraversato il nostro cuore inquesto lunghissimo periodo. Fermia-moci a Ringraziare il Signore per que-sto dono grande, tanto faticoso, e rivol-

le, ma dal punto di vista spirituale cosatrasmette? Penso che aiuti veramentea riflettere e a fermarsi un attimo nellavita frenetica di tutti i giorni, per riela-borare e fissare nel cuore esperienzevissute come leggiamo da un anno aquesta parte nei comunicati a tutte les. Messe prima della vendita - o a tene-re compagnia, con le buone notizie, chequesto giornale cerca di trasmettere. Eai ragazzi? L'Orafoglio è a tutti gli ef-

fetti uno degli ambitieducativi in cui gli adole-

scenti possono impe-gnarsi e fa parte delProgetto Educativodell'oratorio. Ma i veriprotagonisti del Pro-getto Educativo sono

e devono essere gli adolescenti. Nel-l'Orafoglio è solo uno purtroppo l'ado-lescente che si impegna veramente inquesto ambito. Ritengo quindi che iltempo si sia compiuto e che sia ora dipassare ad una nuova fase educativa- perché questo è il nostro obiettivoprimario e non quello di massimizza-re i profitti come in una società perazioni - una fase di progressivo accom-pagnamento per passare le redini einstradare nuovi adolescenti a impe-gnarsi davvero. D'altra parte l'Orafo-glio esce quando riesce ed è un suc-cesso comunque. Con questo non vo-glio dire che sto per abbandonare laredazione, ma la penso così, e primao poi ci sarà questo passaggio di con-segne.

Se c’è un “consiglio”, vuol dire che c’è un ORATORIO!!!

Giulia Citroni

giamo il nostro grazie a tutti quelli chehanno lavorato e hanno messo l'anima inquesto progetto! E grazie ancora a Dio Pa-dre, che ha tenuto unita questa comunitàin questo momento così diff icile, dove avolte non c'è stato neanche un angolo dovefermarsi a parlare. Quasi quasi non ci cre-do ancora…, ma signore e signori: CEL'ABBIAMO FATTA!!! Non è perfetto, nonimporta, lo miglioreremo… poteva esse-re…, non importa, è bello così… abbiamoun sacco di debiti, non importa, ci impe-gneremo a trovare i soldi! Adesso sì, orapossiamo parlare di tutto il resto, di tuttociò che abiterà questa bella nuova "casa",dove si cerca di stare insieme come fra-telli. Si è parlato anche di questo quellasera, di tutte quelle nuove attività chepotranno essere intraprese disponendodei nuovi locali. E qui le idee sono statetante e belle, segno, ancora una volta, diuna comunità che ha voglia di fare. Nonve le descrivo, per non rubare spazio allevostre! Basta avere la voglia di impegnar-si e di mettersi in gioco e si può fare tut-to… purchè sia in linea con il progettoeducativo dell'oratorio. Di nuovo, pensan-do ai locali, mi viene in mente un altrograzie: agli scout, per aver preferito, congrande umiltà, il piano seminterrato alposto del primo piano! Inf ine, mi vienevoglia di un'ultima raccomandazione, damamma: il nuovo oratorio è una "casa",la casa di tutti, grandi e piccoli. Una casanuova nuova e allora… impegnamoci tut-ti insieme a trattarla con lo stesso rispet-to che abbiamo per le nostre abitazioni!

Si è tenuto il primo Consiglio di oratorio Coretto

Andrea Cafiero

(continua da pagina 1)

Page 8: 01_corretta_c

Sebbene con fatica, il campionato è iniziato! Di seguito proponiamo soltanto la classifica degli allievi poichè le altre categorie, almomento dell’edizione, non hanno ancora cominciato a giocare. Non preoccupatevi però, dal prossimo numero torneremo contutte le classifiche, sia del calcio, sia della pallavolo.

Stagione 2007-2008

8

Sabato 13 Ottobre un gruppo di noi geni-tori con gli educatori grandi abbiamo or-ganizzato una partita sul nuovo campocon relativa pizzata a fine partita. La se-rata è stata divertente sia sul campo doveogni giocatore ha cercato di dare il me-glio, sia fuori dove i tifosi non hanno man-cato di far sentire il proprio appoggio atutti i partecipanti a questa partita. Uni-co neo le numerose assenze tra i genitori

che danno una mano in oratorio e nel grup-po sportivo, che per impegni o per la "man-cata convocazione" non hanno potuto farparte di questa serata. Insieme avremmosenz'altro inaugurato “meglio” il campo, masicuramente ci saranno altre occasioni perpoter ritrovarci e divertirsi insieme!Detto questo, non si può non parlare di que-sto fantastico campo messoci a disposizio-ne, è veramente molto bello, si gioca per-

fettamente e la palla viag-gia come su un tavolo dabiliardo, sicuramente i no-stri ragazzi se lo godran-no alla grande e le squadredel mitico gruppo sporti-vo s. Pio V ci darannograndi soddisfazioni condelle prestazioni grandio-se!!!!Ora sta a noi prendercicura di tutto questo e difare in modo che tuttoquesto entusiasmo inizia-le non si perda, ma cheaumenti e che coinvolga

sempre più famiglie e genitori volenterosiche si vogliano prendere cura dei nostriragazzi e di tutte queste bellissime strut-ture che ci sono state messe a disposizio-ne. Per la cronaca la partita è stata diver-tente e piena di gol ma, alla fine, non sia-mo riusciti a capire quale è stato il risul-tato, ma questo non importa a nessunoperché lo spirito di questa partita era unaltro e cioè stare insieme nel nostro nuo-vo oratorio e passare una serata tranquil-la in condivisione: sembra proprio che cisiamo riusciti!!!

Una serata insieme nel nuovo oratorio

Aldo Galliani

ALLIEVIITNUP IG IV CS AP EP AFG USG

ecineF 6 2 2 0 0 0 31 7

VOIP.S 3 1 1 0 0 0 5 0

IMaroruA 3 2 1 1 0 0 21 01

oirasoR 3 1 1 0 0 0 4 2

egnarO/sipsA 3 1 1 0 0 0 4 2

anoraBociteltAC&N 0 1 0 1 0 0 2 4

aiccarTaL 0 1 0 1 0 0 4 7

itsilegnavE4 0 1 0 1 0 0 2 7

anaisorbmA 0 2 0 2 0 0 2 9

Grande inizio di stagione per gli allievi!Dopo due giornate si trovano in vetta alla classifica; pur avendoalcuni problemi di rosa riescono a esprimere al meglio le capa

Davide Servino

cità della squadra. Analizzando la classifica notiamo che alcune squadre restano al passo con i nostri ragazzi. Speriamo che lacondizione fisica non manchi nel momento del bisogno e che la panchina a disposizione degli allenatori possa presto completar-si, per così concedere ai giocatori un po’ di riposo.Gli allenamenti di pallavolo invece sono cominciati da poco e, con la preparazione atletica di quet’anno, siamo sicuri che otter-ranno degli ottimi risultati!

Una partita con papà e ragazzi per divertirsi insieme nel nuovo campo di calcio

Page 9: 01_corretta_c

Arrivano le benedizioni natalizieProposta della commissione benedizioni

Pietro MenneaPersonaggio sportivo storico

L’A.S.D. “san Pio V”, in collaborazione con l’A.S.D.“Dynamica”, propone da quest’anno, con l’ausilio diprofessionisti qualificati, terapisti della riabilitazione,istruttori e allenatori di sport individuali e di squadra, trecorsi di Minibasket, articolati su quattro fascie d’età:

Il corso comprende una lezione set-timanale per gruppo presso la pa-lestra dell’Oratorio con par-ticolare attenzione alla psi-comotricità infantile e del-l’età evolutiva.Il corso costa 150 euroall’anno + 25 euro perla quota associativa.

Dura da ottobre a maggio, nonci sono competizioni.Le iscrizioni si ricevono in se-greteria sportiva da lunedìa venerdì dalle 17:00 alle18:00 a partire da lunedì24 settembre.

9

In questo numero, cari amici sportivi, inqualità di velocista, vorrei parlarvi di unodei più grandi atleti italiani in questa di-sciplina: Pietro Mennea. Lui che raggiun-ge il suo massimo splendore nelle Olim-piadi di Mosca 1980, dove vince i 200 mcon soli due centesimi di vantaggio sulcampione dei 100, Allan Wells. Ma an-diamo con ordine.Mennea nasce nel 1952 a Barletta, citta-dina sull'Adriatico tanto ricca di storia emonumenti quanto avara di opportunitàe strutture per i più giovani. Terzo di cin-que figli, papà Salvatore sarto e mammaVincenza casalinga, frequenta sin da pic-colo la palestra della strada, attività ri-creativa prediletta dai ragazzini meridio-nali. Egli viene scoperto dal suo profes-

sore di educazio-ne fisica che lo av-vicina alla pista:da qui parte lasua carriera dacampione. L'esor-dio internaziona-le avviene nel1971, quando de-butta ai Campio-nati Europei conun terzo posto

nella staffetta 4x100 m. Fa, invece, il suodebutto olimpico a Monaco di Baviera,ai Giochi estivi del 1972, dove raggiungela finale dei 200, la specialità nella qualeera più forte. Taglia il traguardo al terzoposto, dietro al sovietico Valeri Borzov,suo idolo, e all'americano Larry Black. Daqui in poi Mennea consegue numerosi ri-sultati positivi e nel 1979 prende partealle Universiadi a Città del Messico, inquanto studente della facoltà di scienzepolitiche, e stabilisce il record del mon-do sui 200 con il tempo di 19"72, chedurerà 17 anni: dal 1979 al 1996. Dueanni dopo Mennea vince l'oro nelle Olim-piadi di Mosca sulla stessa distanza. Com-pie l'ultimo suo acuto nel 1983 quandostabilisce il record mondiale, ottenutocon un cronometraggio manuale, sui 150m, il cui record è tuttora imbattuto. Daquel momento in poi Mennea, sopranno-minato la "freccia del sud", annuncia piùvolte il suo ritiro tornando sui suoi passisenza ottenere grandi risultati, ma si riti-ra dopo le Olimpiadi del 1988. Ora Men-nea insegna presso l'università di Chieti.

Quest’anno le benedizioni natalizie ini-zieranno intorno alla metà di ottobre perconcludersi nella settimana precedente ils. Natale. Per alcuni condomini (si pensaa quattro caseggiati), ci sarà la possibili-tà di poter ricevere la benedizione anchenelle ore serali, cioè tra le 20,30 e le 22,30previa richiesta specifica. Questo per-ché, grazie anche all’esperienza vissutal’anno scorso da don Giovanni, ci siamoaccorti che molte famiglie, a causa degliimpegni lavorativi sempre più pressan-ti, non hanno la possibilità di accogliereil sacerdote e questo sarà un tentativo percercare di creareun’occasione d’in-contro con chi deside-ra ricevere Gesù inmaniera un po’ piùtranquilla.Altra novità sarà rap-presentata dal fattoche, nel limite delladisponibilità data dal-le persone, il sacerdo-te sarà accompagna-to da laici (possibil-mente due persone),

come simbolo d’accoglienza della nostraparrocchia nei confronti della comunità.Questa sperimentazione è data dalla con-sapevolezza che la nostra parrocchia havoglia di aprirsi a tutti indistintamente ela figura dei laici si propone come dispo-nibilità ad ascoltare e confrontarsi perpoter aiutare tutti quelli che si sentono“fuori o non compresi” dalla nostra co-munità.Per questa grandissima opportunità vo-gliamo ringraziare anticipatamente donGiorgio che ha dato il benestare a questoprogetto.

Daniele Canari

Giorgio [email protected]

Pulcini maschi e femmine

2001 e 2002 5 e 6 anni 3a mat e 1 a ele

Martedì 17:00-18:00

Scoiattoli maschi e femmine

1999 e 2000 7 e 8 anni 2 a e 3 a ele

Martedì 18:00-19:00

Aquilotti e Gazzelle

1998 9 anni 4 a ele

Esordienti maschi e femmine

1996 e 1997 10 e 11 anni 5 a ele e 1 a med

Venerdì 18:30 -20:30

Sono ancoraaperte le iscrizioni

Erbe Aromatiche - Officinali Tisane

Fitopreparati - Cosmesi NaturaleProdotti delle Api

Alimentazione BiologicaTest Intolleranze

Naturopatia - Iridologia

MILANOVIA CARABELLI, 3 - TEL. 025514957VIA L. PAPI, 20 - TEL. 02.54100279E-mail: [email protected]

Page 10: 01_corretta_c

Alessandra Busacca

SI VA ALLA GRANDE!La 1a superiore entra nel gruppo adolescenti

Un anno a tutta forza!

Giulia MolariChristina Leema

Ormai l’anno è iniziato esiamo pronti per affron-tarlo e non più come bam-bini ma come educatori!Sarà un’impresa difficilema ce la faremo! Noi ra-gazzi dell’attuale prima su-periore siamo il gruppopiù numeroso e in un cer-to senso è significativo:chissà magari ogni anno

si aggiungeranno sempre più ragazzi el’oratorio sarà sempre gremito di gen-te. Mi ricordo bene gli anni di prepara-zione del nuovo oratorio; non c’era maitanta gente per via dei lavori ed erava-mo tutti impazienti che finissero prestoe ora possiamo essere fieri di questooratorio per cui abbiamo tanto sudatoperché devo ammettere che è veramen-te fantastico! Molti bambini lo vedran-no già bello e ordinato a partire da que-st’anno e non si ricorderanno certo co-m’era prima… per loro sarà sempre così,ma per noi no: sappiamo che duro lavo-ro c’è dietro e l’idea di intraprendere per

“primi” l’avventura di essere educatorinel nuovo oratorio ci dà una marcia inpiù. A me piace stare a contatto con ibambini specialmente perché è diver-tente; nessuno ci ha costretto a prende-re questa decisione ma abbiamo decisoper conto nostro. È un compito per ilquale ci siamo impegnati e lo portere-

mo a termine sempre con la stessa de-terminazione che ci ha portato fino aquesto punto. Sono contentissima di es-sere finalmente entrata a far parte diquesto grande gruppo così unito e nonvedo l’ora di cominciare sul serio!

L’anno scorso noi ragazzi, attuale ter-za media, avevamo messo in scena lospettacolo “la mia Giuditta”, ed eraandato tutto bene. Naturalmente, era-vamo molto emozionati perché aveva-mo scoperto che eravamo stati iscrittiad un concorso; poi però non abbiamopiù saputo niente e quindi abbiamopensato, che siccome non eravamostati chiamati da nessuno, non aveva-mo vinto niente. Eravamo rimasti unpo’ delusi perché ci eravamo impegna-ti al massimo. Quest’anno invece, connostra sorpresa abbiamo scoperto chesaremmo dovuti andare alla premia-zione dei vari spettacoli iscritti a que-sto concorso. Non potevamo crederci!Eravamo gasatissimi e speravamo tut-ti di aver vinto qualche premio. Do-menica 14 ottobreci siamo trovati inoratorio alle 14.00e siamo andati, ra-gazzi, educatori,genitori e natural-mente don Stefanoalla premiazioneal teatro Don Orio-ne. Quando siamoarrivati, eravamo

Alla premiazione...molto agitati, facevamo un sacco discommesse, non riuscivamo a stareseduti e continuavamo a parlare; in-somma eravamo veramente molto ec-citati, fin troppo! Sul palcoscenicoc’erano due presentatori che chiama-vano i vari vincitori, per nostra mera-viglia siamo stati chiamati anche noi.Sul palco a ricevere la bellissima cop-pa, i complimenti nonché gli applausidel pubblico sono salita anch’io (Giu-ditta da anziana) insieme a Silvia Ce-reda (Giuditta da giovane) e don Ste-fano. Noi tre siamo stati i rappresen-tanti del nostro gruppo ed auguriamoai ragazzi dell’attuale seconda mediadi provare anche loro questa bellissi-ma soddisfazione come l’abbiamo pro-vata noi! Jenny Paola Tomirotti

Chierichetti

Ciao ragazzi, quest’anno io e altri dueragazzi siamo in prima superiore e agennaio forse ci aspetta il salto più im-portante del nostro cammino di chie-richetti, diventare cerimonieri. Per chinon lo sapesse, i cerimonieri hanno unruolo molto importante e durante le ce-lebrazioni sono un punto di riferimen-to per i chierichetti più piccoli.

Inoltre rivestono ruoli impegnativi efanno sì che la messa proceda nel mi-gliore dei modi. Ogni gennaio i chieri-chetti che si sentono pronti per diven-tare cerimonieri, iniziano degli incon-tri per poi affrontare un esame finale.Diventando cerimonieri non solo ci as-sumiamo delle responsabilità verso ipiù piccoli ma anche verso noi stessi everso la parrocchia, servendo la s. Mes-sa ogni domenica. Siamo forse un po’stanchi dalle fatiche della nuova scuolama felici di servire il Signore.Visto che quest’anno diventeremo ce-rimonieri abbiamo bisogno di nuovichierichetti possibilmente tra la quar-ta e la quinta elementare, più facce nuo-ve ci sono meglio è! Se volete entrarenel gruppo rivolgetevi a Serena o Mi-chele, i nostri responsabili.Vi aspettiamo numerosi!!!

10

Page 11: 01_corretta_c

Tommaso Bertolesi

Educare per crescereGli educatori di 1a superiore iniziano una nuova avventura

11

Lunedì 10 settembre 2001: inizio lascuola superiore e comincio il miocammino da educatore nel gruppoadolescenti. Lunedì 10 settembre2007: esattamente sei anni dopo iragazzi che seguo dalla terzaelementare iniziano la scuolasuperiore ed entrano nelgruppo adolescenti. Que-st’anno si chiude un ciclo:io e i miei coetanei rima-niamo i loro educatorinel gruppo adolescenti ea loro verranno affidati i bambini diterza elementare; sicuramente è unbel traguardo essere arrivati a que-sto punto e bisogna ringraziare inostri educatori che ci hanno segui-to e aiutato lungo questi anni. Ades-so si apre una nuova strada, unanuova avventura, gli incontri del lu-nedì li terremo prevalentemente noieducatori e ciò rappresenta una no-

Centro Culturale Arbor

Il perchè di un nome

don Giovanni

“Come albero piantato lungo corsi d’acqua,che darà frutto a suo tempo, le sue foglienon cadranno mai…” (Salmo 1).

È dal salmo 1 che ètratto il logo del cen-tro culturale Arbor, ilsalmo delle due vie, ilsalmo delle decisionie della speranza. È unsalmo impegnativo,carico di una forzapropulsiva che spin-ge ad impegnarsi peril bene e a sceglierlocome vera ed unicastrada. Un salmo che

c’invita a porre le proprie radici nel bene.L’immagine dell’albero che non muore eche si rinvigorisce lungo le sponde di unfiume ricorda l’importanza di non logorar-si e di trovare un nutrimento che regge laprofondità del cammino. Un valido simbo-lo e un buon punto di partenza per ungruppo che miri a promuovere con serie-tà e coraggio la cultura e la comunicazione.È l’albero, con le sue numerose radici e glialtrettanto numerosi rami, che ci ricordala bellezza di un cammino cristiano, fattodi diverse componenti, di diverse origini,

Cesare Tosi

Detto del mese:

“Ona figura decioccolatee”

Il cioccolato ha innegabilmente a Milano lesue vecchie e, se vogliamo, nobili tradizio-ni. In una famosa bottega dove si prepara-va il cioccolato all’aperto, in strada, a sco-po pubblicitario, l’operaio munito di unmartello di acciaio triturava il seme del ca-cao fino a ridurlo in pasta. Un nugolo di cu-riosi faceva circolo intorno, ridendo taloradella fatica del cioccolatee, del fatto che glisfuggisse di mano il mattarello e gli schiz-zasse il cacao sul viso cospargendolo comi-camente di punti e baffi neri. Da ciò il detto“fa ona figura de ciccolatee”, che significaletteralmente fare la figura del cioccolataio,ossia esporsi alle risa del pubblico, dare disé un’impressione meschina e suscitare nelmigliore dei casi un senso di lieve commi-serazione.

di differenti modi di pensare, che si uni-sce in un unico tronco, per poi mostrarsiin tutto il nostro cammino di uomini e don-ne che si impegnano nella cultura e nellacomunicazione, che dovrà essere propriocosì. Schietto, moderno, costantementerinnovato ed autocritico, ma soprattuttoradicato nei valori della fede e della profon-dità spirituale. In questo il centro culturaleaccetta la sfida. L’immagine che abbiamoscelto dovrà fornirci costanti spinte versouna comunicazione seria, che non rinun-cia a dialogare con la modernità. Il centroculturale Arbor ritrova nell’immagine bi-blica dell’albero che affonda le radici lun-go corsi d’acqua, l’invito ad una specificaresponsabilità: quella di offrire alla Comu-nità possibilità concrete, spiragli credibilidi profondità. Non soltanto un nutrimentoindirizzato ai singoli, ma una propostadiretta alle persone. Difatti Il Vangelo nonè rivolto semplicemente all’individuo, maalla cultura che plasma la crescita e il dive-nire spirituale del singolo. L’albero è uncompagno silenzioso, umile, protagonistanon citato, presente con discrezione nellenostre passeggiate, nel nostro stesso cer-care ossigeno, aria e libertà. Si staglia nel-la sua antica maestosità, poggiando le sueferme radici nella profondità, radici chesanno nutrire tutto il resto.

vità non di poco conto. Inizialmentepotrebbe spaventare, ma potremocontare sul valido aiuto degli edu-catori un po’ più grandi di noi e suquello di don Stefano, imparandopoi strada facendo. Questa nuovaesperienza che sta iniziando penso

che potrà darmi la possibilità diriflettere su vari argomen-

ti inerenti al grandetema di quest’anno:“Entusiasmare alla fedeed educare all’amore”,

uno slogan molto affascinante daimoltissimi riscontri sulla vita di tuttii giorni. Attualmente non so ancorabene come verranno sviluppati i variapprofondimenti legati allo slogan,ma credo che sia una bella occasio-ne per crescere e trasmettere unmessaggio profondo ai nostri ragaz-zi.

AAAAAGEVGEVGEVGEVGEVOLOLOLOLOLAZIONI PER I LETTAZIONI PER I LETTAZIONI PER I LETTAZIONI PER I LETTAZIONI PER I LETTORIORIORIORIORIDELLDELLDELLDELLDELL’ORA’ORA’ORA’ORA’ORAOGLIO EOGLIO EOGLIO EOGLIO EOGLIO E

PRIMA VISITPRIMA VISITPRIMA VISITPRIMA VISITPRIMA VISITA GRAA GRAA GRAA GRAA GRATUITTUITTUITTUITTUITAAAAA

Page 12: 01_corretta_c

Giornate eucaristiche

Indovina chi viene a cena?

Marco Modenese

suor Katia

12

Consiglio pastorale

Incontroalle famiglie

Mercoledì 16 ottobre si è tenuta unadelle sessioni del Consiglio Pastora-le Parrocchiale. L’argomento princi-pale della serata è stato la lettura ela discussione di un documento cheuna commissione composta da alcu-ni membri del consiglio pastorale hapreparato sulla pastorale familiare,in particolare quella che riguarda lefamiglie con figli da 0 a 13 anni. Allariunione sono state invitate le cop-pie che seguono coloro che chiedo-no il Battesimo dei propri figli. Il lorocontributo è stato prezioso perchéci hanno dato indicazioni sui bisognie i desideri delle famiglie che incon-triamo. La lettera pastorale del no-stro arcivescovo per l’anno 2007-2008 ci ha sollecitato e illuminatoin questo lavoro. Su alcuni aspetticui è chiesto alle comunità parroc-chiali di intervenire ci troviamo giàin linea, ma altri aspetti, come adesempio la Pastorale per le famigliecon figli da 0 a 6 anni, siamo caren-ti; la discussione è stata proficua. Abreve definiremo le linee guida daseguire per interventi pastorali dif-ferenziati in loro alle esigenze emer-se; si cercherà anche di proporreun’accoglienza e un cammino per lefamiglie con bimbi piccoli. Attendia-mo l’aiuto di tutte le persone di buo-na volontà che vogliono prendersi emostrare con la loro presenza il vol-to della nostra comunità.

RUBRICA LOCALITA’

Mi ricordo... in Sicilia

Lidia Moro e Claudia Bellani

Nel 2004 siamo andate a Noto Lido in Sicilia, ed è pocose diciamo che ci siamo divertite. Tutto è partito dalviaggio aereo, con la presenza di turbolenze d’aria, so-litamente queste sono fastidiose e spaventose ma nelnostro caso sono state fonti di grandi risate, con tantodi lacrime. In seguito hanno avuto il loro spazio i gran-di tuffi, le lunghe nuotate nella distesa d’acqua cristalli-na. Ci siamo divertite con le pistole d’acqua sotto il solecocente della Sicilia. Ed è stata una grande gita quellaalla valle dei templi, veramente fantastica, ma con 50gradi all’ombra. Tra il blu del mare e il giallo delle spiag-ge infinite non mancava la cagnara dei nostri infinitiamici. È stata una vacanza indimenticabile, è il caso didire: “chi trova un amico trova un tesoro”, in qualunquesituazione.

Questo mese di ottobre si è aperto con una setti-mana particolare, molto intensa dal punto di vistaspirituale, ma non solo. Dal 1 al 4 ottobre si sonosvolte, nella nostra parrocchia, le giornate eucari-stiche, quattro giorni di adorazione personale da-vanti a Gesù Eucarestia e di preghiera comunitaria.Abbiamo avuto dei relatori, come sempre, moltospeciali che ci hanno aiutato ad entrare un po’ dipiù nella logica del Vangelo, di quella Buona Notiziache è per noi. Il tema conduttore è stato: “Gesù nellatua casa” e ciascuno ha toccato degli aspetti diver-si: dall’accoglienza, alla condivisione; dall’importan-

za delle relazioni alla fatica di saper ospitare; dalla fraternità alla conversione. Non èfacile far entrare nella propria casa: non tanto per ciò che oggi si sente dire circa idelinquenti o i malintenzionati, ma perché la casa è la nostra vita, e va custodita.Gesù andava volentieri a casa della gente, non solo di coloro che desideravano ospi-tarlo, come i suoi amici Lazzaro, Marta e Maria, ma anche di coloro che tenevanoben chiusa la porta, come Zaccheo, capo dei pubblicani, un peccatore. Nonostantela mentalità del suo tempo, Gesù non ha avuto timore ad entrare nella casa/vita diun peccatore, anzi ha saputo farsi prossimo, senza giudicare, Lui che ne aveva tutti idiritti per farlo!!! Il segreto di Gesù sta nel suo voler entrare nelle nostre vite per direquanto c’è di buono, e non per puntare il dito su ciò che proprio buono non è. Ma noisiamo così abituati a sottolineare il male altrui (nell’illusione che emerga il nostrobene!) da far fatica a credere che qualcuno possa non evidenziare il nostro. Quelloche ci frega – noi poveri uomini – è la paura del giudizio, la critica, il confronto con glialtri, il non valutare sufficientemente il buono e il bello che c’è in noi e pure neglialtri. Sembra che dire a qualcuno: “Come sei stato bravo” equivalga a “Io non sonostato capace”; ci illudiamo che pensare: “Quella persona è così presuntuosa!” giusti-fichi la nostra acidità o la nostra poca umiltà. Eppure quanto bisogno abbiamo direlazioni serene, di amicizie, di condividere… ma la paura è sempre pronta a fregar-ci!! La relazione in Dio è così fondante da essere determinante delle tre Persone,Padre, Figlio e Spirito Santo. Così è la nostra relazione con Gesù: determina, arricchi-sce e fa crescere le relazioni tra noi: quanto più sappiamo stare con Lui, tanto piùimpariamo a fidarci gli uni degli altri. “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascol-ta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap.3,20). Sei pronto ad aprire la porta? Non avere paura!

Page 13: 01_corretta_c

Shrek e Fiona sono rimasti a Molto Molto Lontano in attesa che Re Ranocchiostesse meglio. Loro devono sostituire il re e la regina; poco dopo, però reranocchio muore. Shrek, Ciuchino e il Gatto partono alla ricerca del nuovoerede: Arthur. I tre "svolgono" molte avventure insieme. Mentre Fiona e lesue compagne di avventure tentano di scappare dalle grinfie di Azzurro e deisuoi nuovi amici. Questo libro mi è piaciuto tanto perché è molto divertente.I miei personaggi preferiti sono il Gatto e Ciuchino che insieme mi fanno ridere.Consiglio a tutti di leggere questa storia nel libro Shrek Terzo - La storia.

Questo mese vi voglio consigliare il libro di Paul Bajoria intitolato L'apprendista.Questo libro parla di Mog Winter ragazzino di 12 anni, orfano e apprendista di untipografo di nome Cramplock nella Londra del 1700.Mog scopre che in un manifesto è ritratto un ricercato dalla doppia identità, curiosoe intraprendente segue il filo del mistero che lo porterà ai docks di Londra, sulletracce di una misteriosa scultura di bronzo che contiene un altrettanto misteriosapolvere bianca.Mog e il suo migliore amico Nick si districano tra messaggi minatori, frammenti dilettere, brutti ceffi, serpenti, statue indiane, passaggi segreti alla ricerca dell'unicaverità creando un libro thriller davvero appassionante! Vi consiglio di leggerlo!

13

Rebecca d’Ecclesiis

Alessandra Faroldi

Avete mai desiderato essere una mosca per vedere cosa fanno i vostri bambinidurante le ore di scuola?Stanno seduti, parlano troppo o troppo poco? Quali domande si pongono sullavita, quali sono i loro problemi quotidiani e come li affrontano?In questo diario l'autrice (un'insegnante elementare) fissa lo sguardo sui suoialunni e racconta un anno di scuola elementare vissuto tra l'entusiasmo e ledifficoltà, tra la comi-cità e la saggezza.Dopo aver letto que-sto diario scritto inprosa semplice, line-are, accattivante ed

efficace viene naturale chiedersi se esitano ancora in-segnanti così, capaci di diventare "centro" della vitadei bambini. La risposta è sì, anche perché "Il mio annocon Sara" è stato scritto da un'insegnante che lavorain una scuola del nostro quartiere ed è stata la guidadi molti dei nostri ragazzi.

Una mamma

Page 14: 01_corretta_c

Racconto

Il giorno di allenamento era stato duro con Cristina alle calcagna, ma io, alla fine ce l'ho fatta!D'altronde era il minimo per il mio maggiordomo. Ci ero tanto affezionata. Era quello che eradurato più a lungo, ma d'altronde non si vive in eterno. Cristina era una vera e propria san-guisuga, ma io sapevo come distrarla: mi era bastato chiamare Zac Efron. Al giorno d'oggiqueste giovani si innamorano di persone che non conoscono. Io non le capisco proprio.Facevo indagini su indagini, ma il bello è che appena avevo guardato in soffitta mi ero ritro-vata ombrelli, ceramiche, mattoni e lampade antichi pieni di sangue. Stavo per svenire. Nonci venivo da anni e mi ritrovo questo! Mi sarei vendicata! Avrei chiesto l'ergastolo al tribu-nale per il delinquente che aveva fatto ciò. Sicuramente era l'assassino del maggiordomo!- La mia casa è un cimitero! Io non voglio più vivere qui!

Povera! Povera ! Povera!- Su signora, si tranquillizzi, l'assassino ora lo troveremo noi e sicuramente questo omicidio coincide con la

scoperta che voi due avevate fatto tre giorni fa in soffitta.Al posto di rassicurarmi il commissario mi incuteva sempre più ansia e paura. Continuavo a pensare:- Recito molto bene. Che stupido quel commissario. È proprio un babbeo!Ero proprio contenta che Cristina non ci fosse più. Finalmente avevo libera area nelle indagini anche se il commissa-rio non mi mollava.Negli ultimi mi sentivo in colpa e Cristina mi mancava molto, mi mancava così tanto che volevo suicidarmi, avevofatto una cosa orribile! Francesca Buffone

(continua nel prossimo numero)

14

Assassino insospettabile - II° parte

Domenica 14 ottobre 2007, sono le settee un quarto di sera ed esco dalla chiesa. Èfinita la messa, in inglese, fuori ci sonocirca 38° gradi. Forse state rendendo con-to che non sono fuori da s. Pio V, ma sonoin un'altra parte del mondo: sono appe-na uscito dalla cattedrale cattolica di Khar-toum, capitale del Sudan, il più grandestato dell'Africa. È appena finita la mes-sa, dentro circa 300 persone, il 95% nericon il vestito della festa, soprattutto ledonne avvolte in vestiti dai colori sgar-gianti e foulard con disegnati i santi, Gesùe la Madonna, mentre i bambini, liberi discorazzare nelle navate laterali, incredi-bilmente silenziosi come se percepisserol'importanza del momento oppure com-pletamente coinvolti, me compreso, daicanti e dal ritmo del coro. Un coro condelle voci fantastiche accompagnate da

ritmi semplici, ma coinvolgenti, come soloin Africa, penso, si possano trovare. Det-to questo non voglio togliere nulla al "co-retto" di cui sono un fiero e affezionatoammiratore. Il restante 5% dei fedeli ècostituito da europei, asiatici, filippini. Lostesso clero che partecipa alla s. Messa èpiuttosto variegato con preti, frati e suo-re appartenenti a vari ordini, tra cui si dif-ferenziano per numero e vestito le suoredella carità di Madre Teresa. Mi ha colpi-to molto la tranquillità con cui si è svoltoil rito, in apparente assoluta libertà e si-curezza, senza l'ombra di una guardia ar-mata nei dintorni. Vi ricordo che il Sudanè uno stato musulmano, dove vige la Sha-ria, un complesso di norme religiose, giu-ridiche e sociali fondate sulla dottrinacoranica, che prevedono delle punizioniseverissime e terribili in quanto ad atro-cità e brutalità. Attualmente in Sudan èin atto una guerra sanguinosa (dal 2003circa 300 mila morti e più di 2 milioni emezzo di profughi nel Darfour, stato del-l'ovest del Sudan), mentre un'altra è ap-parentemente finita con un trattato sigla-to circa 2 anni fa dopo un periodo lungo20 anni di sanguinose battaglie tra il nordmusulmano e il sud cristiano animista. Vichiederete cosa ci faccio in un posto così

poco idilliaco. Perché ho abbracciato, inquanto medico-chirurgo, uno dei proget-ti più pazzi, incredibili e miracolosi che ioabbia mai sentito: un ospedale altamen-te tecnologico ed efficiente, per curare,gratis, le malattie cardiache degli abitan-ti di buona parte del Centro dell'Africa,detta Africa nera. Il centro ospedaliero,che si chiama "Salam", in arabo pace, co-struito da "Emergency", un'associazioneumanitaria non governativa, è la punta diun iceberg che vede la costruzione di 9cliniche/ambulatori satelliti nel Sudan enegli stati confinanti e di cliniche pedia-triche per curare gratis centinaia di mi-gliaia di adulti e bambini destinati altri-menti ad una morte prematura certa. Nelprossimo numero dell'Orafoglio, se vor-rete, vi spiegherò, il razionale, anche seappare illogico, che sta alla base di que-sto progetto. Nel frattempo, se voletecontribuire alla cura dei pazienti africani,partecipate alla campagna "Diritto al cuo-re" valida fino al 31 ottobre inviando unSMS al costo di 1 euro al n° 48587. Voglioringraziare la mia adorabile famiglia (Ric-cardo, Davide e Angela) senza il cui sacri-ficio non avrei potuto prendere parte aquesto progetto. Un abbraccio a tutti gliamici e parrocchiani. Salam, Pace.

Maurizio Roberto

http://www.dirittoalcuore.it/

Page 15: 01_corretta_c

“Noi, Aquile Randagiea difesa della libertà”

mons. Giovanni Barbareschi

15

Rassegna stampa: da “Il Segno” n. 9/2007

Con la nostra Promessa scout ci eravamo impegnati ad “aiutare il prossimo in ogni circostan-za”. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, il crollo dell’impalcatura dello Stato, lo sbanda-mento delle forze armate, l’occupazione del paese da parte dell’esercito tedesco, la resurre-zione del fascismo con la costituzione della Repubblica di Salò, si determinò, nel Nord Italia,una situazione caotica e confusa in montagna e nelle campagne nacquero le formazioni par-tigiane nelle città si costituirono gruppi segreti di antifascisti riuniti nei Comitati di Liberazio-ne Nazionale, che diedero origine a una copiosa stampa clandestina. Particolarmente tragica

divenne la situazione di alcune persone: i prigionieri diguerra inglesi e americani, fuggiti dai campi di concen-tramento italiani dopo il 25 luglio; i soldati appartenen-ti ai vari corpi militari rimasti privi di comando ed espo-sti al pericolosi essere catturati dai tedeschi invasori; irenitenti alla leva della Repubblica di Salò; gli ebrei per-seguitati e ricercati dalle leggi razziali. Lo scoutismo milanese, che dopo il 25 luglio 1943 non avevaancora potuto riprendere la sua organizzazione e la sua attività pubblica, nella clandestinità, sifece promotore di un’intensa attività tesa a realizzare l’assistenza e l’espatrio di ricercati e perse-guitati razziali e politici. Così l’impegno di “aiutare il prossimo in ogni circostanza” divenne per noi,“Aquile Randagie”, la possibilità di un inserimento attivo nelle forze della Resistenza, un allinearsidi forze cattoliche, modeste, ma validamente operanti, accanto a quanti già collaboravano al mo-vimento di liberazione nazionale.Nacque così l’Oscar (Opera Scoutistica Cattolica Aiuto Ricercati).All’inizio era un piccolo gruppo autonomo di amici, esiguo (non è possibile calcolare con esattezzail numero di quanti lo costituirono), ma molto valido, che si avvaleva della collaborazione di altri,anche non appartenenti allo scoutismo. Una grossa difficoltà era costituita dalla necessità di pro-curare ai fuggiaschi documenti e carte di identità falsificate: diventammo esperti nella fabbricazio-ne di documenti falcidi ogni genere.Avevamo un vero e proprio laboratorio ospitato nella casa di uno di noi e nelle aule diroccate del

Collegio San Carlo di Milano: timbri di ogni città, carte filigranate e intestate alle più diverse istituzioni (questura, distretti militari,comandi tedeschi e repubblichini…). Tra i collaboratori riuscimmo a infiltrare anche alcuni appartenenti alle questure e agli uffici investi-gativi della polizia tedesca e fascista: costoro ci indicavano la via più sicura per imitare documenti autentici. Le richieste di espatrio eranosempre più numerose e i passaggi sempre più difficili. La meta da raggiungere era il confine svizzero delle località del Varesotto e delComasco. Ogni passaggio doveva tenere presente le possibilità fisiche dell’espatriando: c’erano giovani che potevano fare una cammina-ta in montagna, evitare la rete di confine e scendere in territorio svizzero attraverso i passi e le valli; ma c’erano anche anziani e talvoltavecchi che potevano a stento fare un pezzo di strada piana. Per costoro ci servimmo di compiacenti guardie fasciste e tedesche chevenivano ricompensate economicamente per la loro “voluta distrazione”. Oltre ai passaggi, tutti gli amici dell’Oscar si adoperarono nelladiffusione del giornale clandestino il Ribelle, che dal settembre del 1943 all’aprile 1945 uscì con 26 numeri e con 10 quaderni: ogninumero aveva la tiratura di 15 mila copie, che poi andavano rischiosamente diffuse. Mi piace ricordare un salvataggio strano e partico-larmente rischioso operato dalle “Aquile Randagie”. Si trattava di un bam-bino di quattro anni, Gabriele Balcone, arrestato perché figlio di madreebrea. Con la complicità di un medico, Gabriele venne ricoverato d’urgenzaall’ospedale di Varese per un finto attacco di appendicite. Due “Aquile Ran-dagie”, travestite da medici, si introdussero nell’ospedale e con l’aiuto del-la suora caporeparto “rapirono” il bambino, che poi fu tenuto nascosto invari conventi fino alla Liberazione. Gabriele Balcone tornò parecchi annidopo da Sidney, dov’era espatriato e aveva aperto uno studio fotografico,a ricercare e ringraziare i suoi salvatori.Difficile tentare il bilancio dell’attività dell’Oscar. Possiamo affermare di ave-re effettuato l’espatrio clandestino di circa 2000 persone e di avere fabbri-cato circa 3000 carte d’identità e documenti falsi. Un contributo quasi insi-gnificante nella vastità dei dolori e delle sofferenze di una guerra. Per noi,“Aquile Randagie”, ha voluto solo testimoniare il nostro impegno e il no-stro saper rischiare per amore della libertà di ogni persona. Ne è prova ilfatto che dopo il 25 aprile, quando i tedeschi e i fascisti persecutori eranodiventati i ricercati e i perseguitati, anche allora le “Aquile Randagie” fece-ro del loro meglio per “aiutare il prossimo in ogni circostanza”…

Page 16: 01_corretta_c

Gradito omaggio a chi porta questo coupon

16

Quando Cosa Per chi

Giovedì  1 novembre Festività di tutti i santi per tutti!!!

Giovedì 8 novembreore 21:00

Incontro sul tema: Custodire il rapporto con Dio

per i genitori dei preadolescenti

Domenica 11 novembredalle ore 9:15 Festa delle capanne per tutti!!!

Domenica 11 novembreore 9:30 Iscrizione del nome 2^ media

Martedì 13 novembreore 17:00 Inizio catechesi 3^ elementare

Sabato 17 novembreore 15:00 Vendemmia per tutti!!!

Lun 17/12 ‐ ven 21/12ore 17:00 ‐ 17:30 Novena per tutti!!!

Domenica 23 dicembreore 16:00 Veglia di Natale per tutti!!!

Lunedì 24 dicembreore 21:00 s. Messa di Natale per tutti!!!

Martedì 25 dicembre Natale del Signore per tutti!!!

Mar 01/01 ‐Dom 06/01 Vacanza sulla neve a Colere per famiglie e ragazzi

Stampa presso tipografia esterna.Non soggetto ad imposta.

Tiratura 1000 copie.