01 Tdc - Lezioni Sicurezza
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TECNICA DELLE COSTRUZIONI
Sicurezza strutturaleSicurezza strutturale
1Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
Prof. G. Mancini
Sicurezza strutturaleSicurezza strutturale
Requisito fondamentale in ogni operazione di:Requisito fondamentale in ogni operazione di:1. progettazione2. costruzione3. utilizzazionedelle opere strutturali
Metodi di valutazione della sicurezza che consentano diverificarne la positività in tutti gli stati in cui verrà a trovarsi la struttura
Misura positiva della sicurezza nei diversi stati =
struttura “affidabile”
2Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
Prof. G. Mancini
struttura affidabile
tensioni ammissibilideterministici
calcolo a rottura
Metodi di misuradella sicurezza
nelle costruzioni
probabilistici
di livello 3
di livello 2probabilistici di livello 2
di livello 1(semiprobabilistico)(semiprobabilistico)
3Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
Prof. G. Mancini
Metodo delle tensioni ammissibiliMetodo delle tensioni ammissibili
La misura della sicurezza avviene nello spazio delleLa misura della sicurezza avviene nello spazio delle tensioni.
kR kRRS ≤∑γ
ke
RRS =≤ o anche γk
e RS =≤∑
4Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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rappresenta la combinazione tensionale (tensione∑S rappresenta la combinazione tensionale (tensione ideale) cui si fa riferimento nel caso di stati disollecitazione combinati
∑ eS
tensione “puntuale” nel materiale dovuta alleazioni di esercizio e valutata con analisi elastica
eSazioni di esercizio e valutata con analisi elasticalineare in presenza di qualunque tipo di azione(dirette e indirette)(dirette e indirette)
frattile 5% della distribuzione di frequenza delle i t ( i t tt i ti )
kRresistenze (resistenza caratteristica)
tensione ammissibilekRR =γ
coefficiente di sicurezzaγ
5Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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coefficiente di sicurezzaγ
Svantaggi del metodo delle tensioni ammissibiliSvantaggi del metodo delle tensioni ammissibili
1. sollecitazioni valutate in modo deterministico senza considerare alcuna incertezza e/o aleatorietà
2. elasticità lineare che non consente di tener conto di fenomeni anelastici e eologici (fess a ione fl agefenomeni anelastici e reologici (fessurazione, fluage, ...) e della eventuale non-linearità di comportamento del materialedel materiale
3. coefficienti di sicurezza necessariamente ampi perchèdevono coprire tutte le cause di incertezza lato azioni e resistenze effetto psicologico pericoloso
4. misura reale della sicurezza artificiosa o impossibile⇒
6Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Vantaggi del metodo delle tensioni ammissibiliVantaggi del metodo delle tensioni ammissibili
1. facilità di determinazione delle sollecitazioni per la possibilità di applicare il principio di sovrapposizione degli effetti
2 facilità nell’indi id a ione delle combina ioni di ca ico2. facilità nell’individuazione delle combinazioni di carico più gravose (linee di influenza)
3 buona attendibilità (in campo statico) delle3. buona attendibilità (in campo statico) delle sollecitazioni determinate nei campi usuali di impiego
4. buon comportamento nelle numerose strutture realizzate
7Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Metodo di calcolo a rotturaMetodo di calcolo a rottura
La misura della sicurezza avviene nello spazio delle forze.p
ueu AA ≤⋅γ ueuγ
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e distinguendo le azioni permanenti :eGg p e
ueue AAG ≤⋅+γ
con :
azioni permanenti di esercizioG azioni permanenti di esercizioeG
azioni variabili di esercizioeA
azioni variabili ultimeuA
coefficiente di sicurezza ultimouγ
9Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Svantaggi del metodo di calcolo a rotturaSvantaggi del metodo di calcolo a rottura
1. misura della sicurezza ancora deterministica2. non valuta le condizioni di esercizio3. coefficienti di sicurezza necessariamente ampi perchè
de ono cop i e t tte le ca se di ince te a lato a ionidevono coprire tutte le cause di incertezza lato azioni e resistenze effetto psicologico pericoloso⇒
10Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Vantaggi del metodo di calcolo a rotturaVantaggi del metodo di calcolo a rottura
1. possibilità di presa in conto di fenomeni anelastici o reologici o di non-linearità di comportamento dei materiali
2 al ta ione co etta degli effetti delle defo ma ioni2. valutazione corretta degli effetti delle deformazioni impresse
3 possibilità di controllo sperimentale della sicurezza3. possibilità di controllo sperimentale della sicurezza ultima
In ogni caso entrambi i metodi deterministici presentano notevoli lacune nella valutazione della sicurezza strutturale
11Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Condizione di stato limiteCondizione di stato limite
In ambito strutturale, il concetto di stato limite legato adIn ambito strutturale, il concetto di stato limite legato aduno specifico requisito è interpretabile come uno statodella struttura, raggiunto il quale, essa non è in grado disoddisfare il requisito.
Il requisito di stato limite divide lo spazio n dimensionaleIl requisito di stato limite divide lo spazio n -dimensionalein un dominio di insuccesso (nel quale il requisito non èsoddisfatto) e in un dominio di successo, detto anche ) ,dominio di sicurezza (nel quale il requisito è soddisfatto);il confine tra i due domini è detto stato limite.
Si definisce probabilità di insuccesso la probabilità di nonsoddisfacimento del requisito di stato limite
12Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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soddisfacimento del requisito di stato limite.
Funzione di stato limiteFunzione di stato limite
La funzione di stato limite è la rappresentazione analiticaLa funzione di stato limite è la rappresentazione analiticadella condizione di stato limite. Quindi, la funzione distato limite esprime analiticamente una condizione
ò ùraggiunta la quale, la struttura non può più svolgere lefunzioni o non soddisfa più le condizioni per cui è stataprogettataprogettata.
13Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Metodo probabilistico di livello 3Metodo probabilistico di livello 3
La misura della sicurezza nei confronti di un genericoLa misura della sicurezza nei confronti di un genericostato consiste nella determinazione della relativaprobabilità di insuccesso e nel suo confronto con unrPvalore di riferimento sufficientemente piccolo prefissato
*rr PP ≤
*rP
rr
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75 1010 −− ÷rottura fragile (acciaio in trazione, cls in1010g ( ,compressione, terreno, instabilità, ...)
*rP 54 1010 −− ÷rottura duttile (acciaio o c.a. in flessione,
cedimenti fondali )cedimenti fondali, ...)
condizioni di esercizio 32 1010 −− ÷ (deformazioni, fessurazione,ib i )vibrazione, ...)
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Sia il vettore rappresentativo delle n variabili aleatorieX ppche intervengono nella definizione della sicurezza; sia inoltre la funzione di densità di probabilità congiuntad ll i bili l t i t li h
Xfdelle n variabili aleatorie, tali che:
=nnX dxdxdxxxxf ...),...,,( 2121
)()[( ≤≤ dXdXP ...)()[( 22221111 ∩+≤<∩+≤<= dxxXxdxxXxP
)]( dxxXx +≤<∩ )](... nnnn dxxXx +≤<∩
16Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Se è noto il dominio di insuccesso , la probabilità di'rD , p
insuccesso può essere immediatamente calcolata,come la probabilità che il vettore si trovi all’internodi
r
rPX
'di : 'rD
∫ )( dddfP ∫='
...),...,,( 2121
rDnnXr dxdxdxxxxfP
Ammesso di poter separare le n variabili aleatorie in favorevoli e sfavorevoli, si possono definire le duevariabili aleatorie R ed S, tali che:
)( XXXgR = ),...,,( 21 mR XXXgR =
),...,,( 21 nmmS XXXgS ++=
17Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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), ,,( 21 nmmSg ++
Pertanto, considerata la variabile aleatoria E=R-S, la , ,probabilità di insuccesso è calcolata nel seguentemodo:
{ } ∫=≤= ),(0 ,SRr drdssrfEPP (1)∫'rD
con :con :
dominio di insuccesso (insicurezza), nel quale cioè
'rD
0≤ecioè
densità di probabilità congiunta delle due variabiliSRf ,
0≤e
aleatorie R ed S,
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19Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Integrando la (1) per strisce si ha:g ( ) p
1. in orizzontale
∫ ∫+∞
∞−
+∞
⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡= drdssrfP
rSRr ),(, (2)
∞ ⎦⎣ r
2. in verticale
+∞ ⎤⎡ s
(3)∫ ∫+∞
∞− ∞−⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡= dsdrsrfP
s
SRr ),(,
20Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Se R ed S sono indipendenti, la probabilità congiuntap , p gcorrisponde al prodotto delle probabilità
semplici:),(, srf SR
)()(),(, sfrfsrf SRSR =
quindi la (2) e la (3) diventano:
+∞+∞ +∞ ⎤⎡ [ ]∫∫ ∫+∞
∞−
+∞
∞−
+∞
−=⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡= drrFrfdrdssfrfP SR
rSRr )(1)()()(
∫∫ ∫+∞+∞
=⎥⎤
⎢⎡
= dssFsfdsdrrfsfP RS
s
RSr )()()()( ∫∫ ∫∞−∞− ∞−
⎥⎦
⎢⎣
dsssfdsdfsf RSRSr )()()()(
21Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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ed, in rappresentazione grafica: , pp g
in orizzontale
22Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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in verticale
23Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Qualora R ed S, oltre che indipendenti, abbiano ancheQ , p ,distribuzione normale:
( )NR l di( )RRRNR σμ ;→
( )NS σμ ;→
= valore medioμ
= scarto quadratico medioσ( )SSSNS σμ ;→ = scarto quadratico medioσ
èanche la variabile aleatoria Z=R-S è normale:
( )ZZZNZ σμ ;→ ( )ZZZ μ ;
e risulta eSRZ μμμ −= 22SRZ σσσ +=e risulta eSRZ μμμ SRZ σσσ +
24Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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La probabilità di esito negativo vale:
{ } ∫=≤=0
)(0 dzzfZPP Zr { } ∫∞−
≤ )(0 dzzfZPP Zr
Utilizzando la variabile normale standard ,è sostituita da e si ottiene: Z
ZZUσμ−
=( )N σμ ; ( )1;0Nè sostituita da e si ottiene: Z( )ZZZN σμ ; ( )1;0UN
( ) ( )ββ rUUr PFduufP =−== ∫+∞
1)(
25Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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σμβ ZZ= /
Utilizzando le variabili standardizzate ridotte:
R
RRσμϕ −
=S
SSσμψ −
=Rσ Sσ
si ottiene , ,RRR μϕσ += SSS μψσ +=, ,RR μϕ SS μψ
0=−−+=− SSRRSR μψσμϕσ o anche:
( ) 0=−+− SRSR μμψσϕσ Retta di distanza “d” dall’origine
con:
βσσμμ
=+
−=
22SR
SRd
26Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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βσσμμ
=+
−=
22SR
SRd
27Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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SR
Il coefficiente è l’indice di sicurezza e corrispondeZμβ =
all’inverso del coefficiente di variazione della variabileZσ
β
⎞⎛aleatoria Z ⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛=
Z
ZZc
μσ
0 1S
S
S
R
SRZ −=
−=
−==
γμμ
μμ
μμμβ222
02
2
2
222SR
S
S
S
RSRZ cc +=
+
=+
==γ
μσ
μσσσσ
β
SS μμ
con coefficiente di sicurezza centraleS
R
μμγ =0
Sμ
Risulta ( )srrr ccPP ,,0γ=
28Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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( )srrr ,,0γ
Utilizzando le precedentil i i i direlazioni per coppie di
valori si possono disegnare le curve
( )sr cc ,disegnare le curve
( )0γrr PP =
Si può notare come per valori elevati di (curve )anche un sensibile aumento di non riesca a confinare
entro valori sufficientemente bassi
rc 169÷0γ
P29
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entro valori sufficientemente bassirP
Per valori bassi di (curve ) risulta invece significa -rc 81÷( ) gtiva la variabilità di S.
Il coefficiente di sicurezza centrale non è pertanto unbuon indice per la misura della sicurezza.
30Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Si possono definire ulteriori coefficienti di sicurezza:p
k
kk S
R=γ coefficiente di sicurezza caratteristico
kS
dRffi i di i di l l
k
dd S
R=γ coefficiente di sicurezza di calcolo
RRSRRRRkk ck
ckkk
SR
+−
=+−
==11
0γμμ
μμ
σμσμγ
SSRSSSSk ckkS ++ 1μμσμ
ddR 1
SS
RR
R
S
S
R
SSS
RRR
k
dd ck
cdkd
SR
+−
=+−
==11
0γμμ
μμ
σμσμγ
31Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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“k” “d” i di id i f ttili“k” e “d” individuano i frattili
Per distribuzione normale:
645.1=Rk6451k 645.1=Sk09.3=Rd
32Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Utilizzando le espressioni precedenti è possibile tracciarela probabilità in funzione di e al variare di eP γla probabilità in funzione di e al variare di e rP kγ dγ rc
sc
33Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Si può osservare che utilizzando , il fascio di curve è ancora molto aperto quindi valgono anche se in modo
kγancora molto aperto, quindi valgono, anche se in modoridotto, le osservazioni già fatte per . 0γ
Pertanto non è un buon indice per misurare la sicurezzaa collasso
kγa collasso.
34Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Nel caso di , si osserva che con i valori usuali di(curve ) un valore di comporta una
dγ rc129 51(curve ) un valore di comporta una
probabilità di rottura compresa tra e ,quindi sensibilmente costante.
129÷ 5.1=dγ4105 −⋅ 510−
quindi sensibilmente costante.
35Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Pertanto può essere utilizzato come parametro per lavalutazione della sicurezza
dγvalutazione della sicurezza.
Il metodo di livello 3 risulta però di difficile applicabilitàper la mancata conoscenza delle leggi di distribuzionedi frequenza delle variabili aleatorie da prendere in conto.
Si utilizza per scopi scientifici e di taratura dei metodiapprossimati di livello inferiore.
36Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Metodo probabilistico di livello 2
1. difficoltà operative del livello 3 superate con il livello 2
Metodo probabilistico di livello 2
2. la funzione di S. L. g(s, r)=0 è approssimata:a) g(s, r)=0 lineare o linearizzata FORMb) g(s ) 0 non linea e app ossimata con f n ione
→b) g(s, r)=0 non lineare approssimata con funzione
di secondo ordine SORM →
FORM
FOSM (First Order Second Moment) (MVFOSM)
FORM
AFOSM (Advanced First Order Second Moment)
37Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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- FOSM ignora la legge di distribuzione delle variabilicasualicasuali
- AFOSM considera la legge di distribuzione delle variabili casualivariabili casuali
a1) FOSM (MVFOSM): basato su una approssimazione dia1) FOSM (MVFOSM): basato su una approssimazione di primo ordine in serie di Taylor della funzione di S. L. linearizzata ai valori medi ed usa solo medie e covarianze delle variabili casuali (normali e log-normali)
),...,,()( 21 nXXXgXgZ ==
38Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Sviluppando in serie di Taylor nell’intorno dei valorimedi:
( )∂n g ( )+−∂∂
+= ∑=i
Xii
X iX
XggZ
1)( μμ
( )( ) ...21
1 1
2
+−−∂∂
∂+ ∑∑
= =ji XjXi
n
i
n
j ji
XXXXg μμ
j ji
da cui:
),...,,(21 nXXXZ g μμμμ ≅
( )n n
XXgg2 ∂∂∑∑ ( )jiji j i
Z XXXg
Xg ,cov
1 1
2
∂∂≅ ∑∑
= =
σ
39Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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La covarianza di due variabili casuali , è il momentojXiXdel 2° ordine rispetto alle rispettive medie e
j
iXμ jXμ
S l i bili i di d tiXSe le variabili sono indipendenti:iX
( )∑ ⎟⎟⎞
⎜⎜⎛ ∂
≅n
XVarg2
2σ ( )∑=
⎟⎟⎠
⎜⎜⎝ ∂
≅i
ii
Z XVarX1
σ
Valutati e si ottieneμ Zσ Zμβ =Valutati e si ottiene Zμ ZσZσ
β =
1,282 2,326 3,090 3,719 4,265 4,753 5,199β
( )βrr PP = 110− 210− 310− 410− 510− 610− 710−
40Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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a2) AFOSM (Hasofer-Lind per variabili normali):l b l l d dusa le variabili normali standard
iXiXX
μ−=' i=1 2 n
iXiX
σ= i 1, 2, …, n
h di ll d i i t d d it i'X ha media nulla e deviazione standard unitariaiX
L’i di di i è d fi it di tβL’indice di sicurezza è definito come distanzaminima dall’origine degli assi rispetto alla superficiedi S L
HLβ
di S.L.
41Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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R S μ22SR
SRHL
σσμμβ+
−=
R
RRRσμ−
='
S
SSSσμ−
='
42Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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La funzione di S. L. è: 0'' =−+− SRSR SR μμσσ SRSR
AFOSM e FOSM danno valori coincidenti se R ed S sononormali e la funzione di S L è linearenormali e la funzione di S. L. è lineare
Per funzioni di S L non lineari la determinazione di βPer funzioni di S. L. non lineari, la determinazione didiventa un problema di ottimizzazione. Si può utilizzare il metodo dei moltiplicatori di Lagrange.
HLβ
il metodo dei moltiplicatori di Lagrange.
43Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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**∑ ⎟⎟
⎞⎜⎜⎛ ∂n gx
2*
1∑=
⎤⎡ ⎞⎛ ∂
⎟⎟⎠
⎜⎜⎝ ∂−=
n
i ii
HL
Xx
β
1∑= ⎥
⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛∂∂n
i iXg
44Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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b) SORM (Second Order Reliability Method)
45Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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E t b l i i i d ll f i i di S LEntrambe le approssimazioni delle funzioni di S. L.hanno la stessa distanza e l’approccio di FORMfornisce lo stesso livello di sicurezza
βfornisce lo stesso livello di sicurezza. In realtà la probabilità di rottura dell’approssimazionenon lineare della funzione dovrebbe essere minore perpvia della sua forma. FORM ignora la curvatura dellafunzione di S. L. perchè usa un’approssimazione di solo1° di1° ordine.
46Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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SORM migliora l’approccio di FORM includendo g ppinformazioni sulla curvatura della funzione di S. L.Lo sviluppo in serie di Taylor di una funzione nonli ll’i t d l llineare nell’intorno del valore
vale:),...,,()( 21 nXXXgXg =
( )**2
*1 ,...,, nxxx
( ) ( ) +∂∂
−+= ∑=
n
i iiinn X
gxxxxxgXXXg1
***2
*121 ,...,,),...,,(
( )( ) ...21 2
*
1 1
* +∂∂
∂−−+ ∑∑
= = jijj
n
i
n
jii xx
gxxxx2 1 1 ∂∂= = jii j xx
SORM tiene conto delle derivate di secondo ordinementre FORM si ferma a quella di 1° ordinementre FORM si ferma a quella di 1° ordine
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Secondo Breitung, la probabilità di insuccesso può essereg, p pcalcolata come:
( ) ( )∏−
−+Φ≅1 1
1n
kP ββ( ) ( )∏=
⋅+−Φ≅1
21i
if kP ββ
dove sono le curvature principali nel punto di minimakdove sono le curvature principali nel punto di minimadistanza e è valutato tramite FORM.
ikβ
48Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
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Tecniche di simulazioneLe tecniche di simulazione consentono di valutare laprobabilità di insuccesso nel caso di funzioni di S L
ec c e d s u a o e
probabilità di insuccesso nel caso di funzioni di S. L. esplicite ed implicite. La tecnica di simulazione piùnota è il Metodo Montecarlo; consiste nei seguenti passi:- definizione del problema considerando tutte le variabili
casualiq antifica ione di t tte le a iabili cas ali t amite le PDF- quantificazione di tutte le variabili casuali tramite le PDF
- generazione dei valori delle variabili casuali- valutazione deterministica per ogni insieme di valorivalutazione deterministica per ogni insieme di valori
delle variabili casuali (sperimentazione numerica)- valutazione di informazioni probabilistiche da N
valutazioni- valutazione dell’accuratezza ed efficienza della
simulazione
49Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e GeotecnicaCorso di “Tecnica delle Costruzioni”
Prof. G. Mancini
simulazione
La generazione dei valori delle variabili casuali avvienegtramite un generatore di numeri casuali, compresi tra 0 e1. Il numero casuale generato viene eguagliato al
i d t l d ll CDF d ll i bilcorrispondente valore della CDF della variabileconsiderata e tramite questa si perviene al valore della variabile casuale tramite la PDFvariabile casuale tramite la PDF.
La probabilità di insuccesso si calcola come:p
NN
P ff =
casi sfavorevoli (g < 0)Nf
casi totali investigati
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Se si valuta una probabilità di insuccesso pari a 10-5p psolo 1/10-5 casi sarà sfavorevole, si raccomanda quindi diutilizzare almeno 10x105 = 106 simulazioni per ogni
i bil lvariabile casuale.
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Metodo probabilistico di livello 1Metodo probabilistico di livello 1
La misura della sicurezza in un generico stato si effettuaLa misura della sicurezza in un generico stato si effettuaconfrontando due valori significativi di “R” ed “S”(anziché le leggi complete di n variabili aleatorie) dettivalori di calcolo.
( )ESTRESTRESTR mRd xxxgR ,...,, 21= ( )ESTRESTRESTR mRd g , ,, 21
( )ESTRESTRESTR nmmSd xxxgS ,...,, 21 ++=
verificando che risulti:
dd SR ≥
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La scelta dei valori estremi, in linea di principio, si effettuamaggiorando le n-m variabili (S) e minorando le m variabilimaggiorando le n m variabili (S) e minorando le m variabili(R).
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Per le resistenze si assumono i frattili 0.05:
( ) 05.0..=
INFESTRi iX xF
Per le sollecitazioni si assumono i frattili 0.95:
( ) 950=X xF ( ) 95.0..SUPESTRi iX xF
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Il metodo, detto dei valori estremi, non tiene conto delle, ,aleatorietà ed incertezze dei legami funzionalie
( )...Rg( )...Sg
L’utilizzazione “ad litteram” della procedura può talvoltacomportare dei problemi di coerenza, ad esempio quandop p , p qun’azione interviene nello stesso tempo lato sollecitazioni e lato resistenze, in quanto dovrebbe essere, allo stessotempo maggiorata e minorata!
Il problema si risolve in tali casi assumendo per taleIl problema si risolve in tali casi assumendo per taleazione un valore deterministico anzichè due valori estremi.
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Metodo semi-probabilistico agli statiMetodo semi-probabilistico agli statilimiteCon tale metodo, alcune delle variabili aleatorie da cuidipende la misura della sicurezza, vengono assunte
d t i i ti h l’ ff tt d ll l l t i tà dcome deterministiche e l’effetto della loro aleatorietà edincertezza è coperto dall’introduzione di un coefficientedi sicurezza (ne esistono di 3 tipi)γdi sicurezza (ne esistono di 3 tipi)γ
→mγ lato resistenze (m=materiale)
→fγ lato sollecitazioni (f=forze)
→nγ fattore di comportamento
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Il metodo deriva in principio da quello di livello 1 ed èp p qquindi definito “semi-probabilistico”.Il termini “stati limite” sottolinea la necessità di effettuarel ifi i i di di t tti li t ti h tla verifica nei riguardi di tutti gli stati che possono portarea comportamento insoddisfacente la struttura.In particolare si assumono:In particolare si assumono:- le dimensioni geometriche come deterministiche- il legame funzionale come deterministico, per ( )...Rgg , p
la vasta messe di risultati sperimentali disponibili. In alcuni meccanismi complessi si introduce a
ll d l l l
( )Rg
Rdn γγ =valle del calcolo
dd RR 1⇒ (incertezza di modello)
con opportuna graduazione (riduzione) del coefficiente
dRd
d γ (incertezza di modello)
mγ
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pp g ( ) mγ
- lato resistenza le variabili aleatorie considerate sono le resistenze a rottura dei materiali cui si applica il coefficienteil l f i l è t d t i i ti
( )yc ff ,mγ
( )- il legame funzionale è assunto deterministico, per cui si rende necessaria l’introduzione dei coefficienti che ne tengano conto Anche in questo
( )...Sg
γcoefficienti che ne tengano conto. Anche in questo caso è possibile introdurre l’incertezza di modello con
fγ
Sdn γγ = Sdn γγ
dSdd SS γ⇒
e viene graduato di conseguenzafγ
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- lato sollecitazioni le uniche variabili aleatorieconsiderate sono le azioni (A) di cui si considera la statistica dei massimi, per cui è necessarial’i t d i d i ffi i ti hè di lt i il’introduzione dei coefficienti , nonchè di ulterioricoefficienti (coefficienti di combinazione) chetengono conto del riferimento unitario alla statistica
fγψ
tengono conto del riferimento unitario alla statisticadei massimi
Per le uniche variabili aleatorie considerate (f ed A) siassumono i valori caratteristici (frattile 5%),
(f ttil 95%)kf
A (frattile 95%).kA
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Per le altre cause di aleatorietà si introducono:
- Resistenze
kd
ffγ
=
- Sollecitazioni
mγ
⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛= ∑ ikif ASS
iψγ Formulazioni pratiche per
⎠⎝∑ ik
iifi
ψγcostruzioni in c.a., c.a.p., acciaio
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Calcolo dei frattili per distribuzioneCalcolo dei frattili per distribuzione normale e log-normale
I valori caratteristici (k) e di progetto (d) sono valutatif ttili d ll di t ib i icome frattili delle distribuzioni:
- frattile 5% per resistenza caratteristicafrattile 5% per resistenza caratteristica- frattile ∼ 0.1% per resistenza di calcolo
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Per distribuzione normale:
XXkX σμ 64.1−=
093 XXdX σμ 09.3−=
Per distribuzione log-normale (asimmetrica) occorrevalutare il coefficiente di skewness (obliquità) :Xα
33 XXX VV +=α conX
XXV
μσ
= coefficiente divariazionevariazione
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Il valore caratteristico o di calcolo si valutano quindicon le espressioni:con le espressioni:
( )[ ] 220 1/1lnexp XXXi VVkX ++= μ i = k oppure d( )[ ]0, 1/1lnexp XXpXi VVkX ++μ pp
dove è il coefficiente della distribuzione normale0kdove è il coefficiente della distribuzione normaleper lo stesso frattile (1.64 o 3.09)
0,pk
con 2.0<XV ( )XpXi VkX 0,expμ≅
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Esempio: calcestruzzo con ,MPa 30=Xμ MPa 5=Xσ
20.0167.0305
<==XV
Log-normale ( ) MPa 8.22167.064.1exp30 =×−=kR(scelta consigliata) ( ) MPa 9.17167.009.3exp30 =×−=dR
Normale MPa 8.21564.130 =×−=kR
MPa6.14509.330 =×−=dR
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Rappresentazione unitaria dei metodi di verifica della ppsicurezza (A. Migliacci)
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Livello 3: ( )∫= ,SRr drdssrfP ( )∫'2
,,D
SRr f
Livello 2: { }0≤−== SREPPσβη *≥Livello 2: { }0≤−== SREPPrEE σβη ≥
Livello 1: punto1M
Tensioni ammissibili: punto M
p1M
Risulta perchè la sicurezza sulle azioni ètrasferita sulle resistenze
dRR <<trasferita sulle resistenze.
SeS η≅ quindi è più prossimo all’origine di M 1M
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