01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P...

96
Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 1 Comune di Cassano Spinola AL Provincia di AL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO (Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) (D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106) OGGETTO: Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) COMMITTENTE: GESTIONE ACQUA S.P.A. CANTIERE: Regione Scrivia, Cassano Spinola AL (AL) Novi Ligure, giugno 2016 IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA _____________________________________ (ING. ROBERTO ARECCO) per presa visione IL COMMITTENTE _____________________________________ (GESTIONE ACQUA S.P.A.) Studio Tecnico Arecco & Partners Corso Marenco n° 107 15067 Novi Ligure (AL) Tel.: 0143/321232 E-Mail: [email protected]

Transcript of 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P...

Page 1: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 1

Comune di Cassano Spinola AL

Provincia di AL

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

(Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) (D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)

OGGETTO: Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL)

COMMITTENTE: GESTIONE ACQUA S.P.A.

CANTIERE: Regione Scrivia, Cassano Spinola AL (AL)

Novi Ligure, giugno 2016

IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA

_____________________________________ (ING. ROBERTO ARECCO)

per presa visione

IL COMMITTENTE

_____________________________________ (GESTIONE ACQUA S.P.A.)

Studio Tecnico Arecco & Partners Corso Marenco n° 107 15067 Novi Ligure (AL) Tel.: 0143/321232 E-Mail: [email protected]

Page 2: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 2

LAVORO (punto 2.1.2, lettera a, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:

Natura dell'Opera: Idraulica OGGETTO: Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola

(AL) Importo presunto dei Lavori: 1´631´898,37 euro Entità presunta del lavoro: 2608 uomini/giorno

Dati del CANTIERE:

Indirizzo: Regione Scrivia CAP: 15063 Città: Cassano Spinola AL (AL)

COMMITTENTI DATI COMMITTENTE:

Ragione sociale: GESTIONE ACQUA S.P.A. Indirizzo: Regione Scrivia CAP: 15063 Città: Cassano Spinola AL

RESPONSABILI (punto 2.1.2, lettera b, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Progettista opere di depurazione delle opere elettromeccaniche ed elettriche:

Nome e Cognome: ING. CARLO DEL BOSCO Indirizzo: Via A. Paoli 8 Città: MILANO Telefono / Fax: 02/67070443 02/67070443 Indirizzo e-mail: [email protected]

Progettista delle opere civili e aventi funzioni statiche:

Nome e Cognome: ING. ROBERTO ARECCO Indirizzo: Corso Marenco n° 107 Città: Novi Ligure (AL) Telefono / Fax: 0143/321232 Indirizzo e-mail: [email protected]

Direttore dei Lavori:

Nome e Cognome: ING. CARLO DEL BOSCO Indirizzo: Via A. Paoli 8 Città: MILANO Telefono / Fax: 02/67070443 02/67070443 Indirizzo e-mail: [email protected]

Responsabile dei Lavori:

Nome e Cognome: ING. VITTORIO RISSO Indirizzo: Frazione Sottovalle n°1 Città: ARQUATA SCRIVIA (AL)

Page 3: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 3

Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione:

Nome e Cognome: ING. ROBERTO ARECCO Indirizzo: Corso Marenco n° 107 Città: Novi Ligure (AL) Telefono / Fax: 0143/321232 Indirizzo e-mail: [email protected]

Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione:

Nome e Cognome: FRANCESCO DAQUARTI (3i engineering srl) Indirizzo: Via Galimberti n° 36 Città: Alessandria (AL) Telefono / Fax: 0131/223600 Indirizzo e-mail: [email protected]

IMPRESE (punto 2.1.2, lettera b, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

DA AFFIDARSI

DOCUMENTAZIONE Telefoni ed indirizzi utili Carabinieri tel. 112 Polizia tel. 113 Vigili del fuoco tel. 115 Vigili Urbani tel. 0143/47117 Pronto soccorso tel. 118 OSPEDALE DI NOVI LIGURE Tel. 0143/332111 FARMACIA Barozzi Dr. Gabriella Tel. 0143/47333 GUARDIA MEDICA Tel. 0143/746569 COMUNE Tel. 0143/47117 ACQUEDOTTO (segnalazione guasti) Tel. 800338400 ENEL (segnalazione guasti) Tel. 803-500 COORDINATORE PER LA PROG. - Ing. R. Arecco Tel. 0143/321232 COORDINATORE PER L'ESEC. – F. Daquarti Tel. 0131/223600 COMMITTENTE GESTIONE ACQUA S.p.A. Tel. 0143/477577

Documentazione da custodire in cantiere Ai sensi della vigente normativa le imprese che operano in cantiere dovranno custodire presso gli uffici di cantiere la seguente documentazione: - Notifica preliminare (inviata alla A.S.L. e alla D.P.L. dal committente e consegnata all'impresa esecutrice che la deve affiggere

in cantiere - art. 99, D.Lgs. n. 81/2008); - Piano di Sicurezza e di Coordinamento; - Fascicolo con le caratteristiche dell'Opera; - Piano Operativo di Sicurezza di ciascuna delle imprese operanti in cantiere e gli eventuali relativi aggiornamenti; - Titolo abilitativo alla esecuzione dei lavori; - Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato per ciascuna delle imprese operanti in

cantiere; - Documento unico di regolarità contributiva (DURC) - Certificato di iscrizione alla Cassa Edile per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; - Copia del registro degli infortuni per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; - Copia del Libro Unico del Lavoro per ciascuna delle imprese operanti in cantiere; - Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in materia di ispezioni dei cantieri

(A.S.L., Ispettorato del lavoro, INAIL (ex ISPESL), Vigili del fuoco, ecc.); - Registro delle visite mediche periodiche e idoneità alla mansione; - Certificati di idoneità per lavoratori minorenni; - Tesserini di vaccinazione antitetanica. Inoltre, ove applicabile, dovrà essere conservata negli uffici del cantiere anche la seguente documentazione: - Contratto di appalto (contratto con ciascuna impresa esecutrice e subappaltatrice); - Autorizzazione per eventuale occupazione di suolo pubblico; - Autorizzazioni degli enti competenti per i lavori stradali (eventuali);

Page 4: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 4

- Autorizzazioni o nulla osta eventuali degli enti di tutela (Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali, Soprintendenza archeologica, Assessorato regionale ai Beni Ambientali, ecc.);

- Segnalazione all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati in prossimità di parti attive. - Denuncia di installazione all'INAIL (ex ISPESL) degli apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 kg, con

dichiarazione di conformità a marchio CE; - Denuncia all'organo di vigilanza dello spostamento degli apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 kg; - Richiesta di visita periodica annuale all'organo di vigilanza degli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a

200 kg; - Documentazione relativa agli apparecchi di sollevamento con capacità superiore ai 200 kg, completi di verbali di verifica

periodica; - Verifica trimestrale delle funi, delle catene incluse quelle per l'imbracatura e dei ganci metallici riportata sul libretto di

omologazione degli apparecchi di sollevamenti; - Piano di coordinamento delle gru in caso di interferenza; - Libretto d'uso e manutenzione delle macchine e attrezzature presenti sul cantiere; - Schede di manutenzione periodica delle macchine e attrezzature; - Dichiarazione di conformità delle macchine CE; - Libretto matricolare dei recipienti a pressione, completi dei verbali di verifica periodica; - Copia di autorizzazione ministeriale all'uso dei ponteggi e copia della relazione tecnica del fabbricante per i ponteggi metallici

fissi; - Piano di montaggio, trasformazione, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) per i ponteggi metallici fissi; - Progetto e disegno esecutivo del ponteggio, se alto più di 20 m o non realizzato secondo lo schema tipo riportato in

autorizzazione ministeriale; - Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico da parte dell'installatore; - Dichiarazione di conformità dei quadri elettrici da parte dell'installatore; - Dichiarazione di conformità dell'impianto di messa a terra, effettuata dalla ditta abilitata, prima della messa in esercizio; - Dichiarazione di conformità dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, effettuata dalla ditta abilitata; - Denuncia impianto di messa a terra e impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (ai sensi del D.P.R. 462/2001); - Comunicazione agli organi di vigilanza della "dichiarazione di conformità " dell'impianto di protezione dalle scariche

atmosferiche.

Consegna DPI A ciascun lavoratore vengono forniti in dotazione personale i seguenti DPI: - protezione ai piedi: n. 1 paio di scarpe antinfortunistiche - protezione delle mani: n.1 paio di guanti; - protezione del capo: n. 1 elmetto sono inoltre disponibili (in caso di lavorazioni specifiche) occhiali, mascherine, tappi, auricolari per il rumore e/o cuffie (a seguito di addestramento), giubbotti alta visibilità e cinture di sicurezza). Tutti i DPI vengono consegnati ai lavoratori con bolla di consegna attestante il ritiro da parte degli stessi. I mezzi personali di protezione avranno i necessari requisiti di resistenza e di idoneità e dovranno essere mantenuti in buono stato di conservazione. Tutti i dispositivi di protezione individuali risultano muniti di marcatura "CE" comprovante l'avvenuta certificazione da parte del produttore del mezzo personale di protezione.

Spazi confinati e/o sospetto di inquinamento La normativa italiana mediante il D.Lgs. 81/2008 (modificato dal D.Lgs. 106/2009) e nello specifico il DPR 177/2011 richiede la presenza di lavoratori formati ad hoc per lo svolgimento di attività lavorative da svolgere in ambiente confinato e/o sospetto di inquinamento. E' necessario che i lavori vengano eseguiti secondo precise procedure di sicurezza. L’ingresso di lavoratori in spazi confinati potrà essere effettuato solo con l’autorizzazione del CSE. Di seguito si riportano brevemente i requisiti di legge necessari per lo svolgimento di attività in spazi confinati e/o sospetto di inquinamento. Il/I lavoratore/i che entra/no nell’ambiente confinato deve/devono: • avere l’idoneità sanitaria per la mansione specifica; • conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; • conoscere le caratteristiche tecniche dei DPI ed utilizzarli in modo appropriato secondo

l’addestramento ricevuto; • laddove necessario, indossare i DPI idonei per consentire una rapida estrazione in caso di

condizioni anomale e/o impreviste;

Page 5: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 5

• mantenersi in costante comunicazione (vocale e/o visiva) con l’addetto esterno e nel caso in cui la comunicazione avvenga con apparecchi trasmittenti deve essere assicurata la non schermatura di tali trasmissioni dagli stessi ambienti di natura metallica;

• conoscere le procedure di emergenza; • laddove necessario, munirsi di apparecchio portatile, dotato di dispositivo di allarme, per la

misurazione in continuo della percentuale di ossigeno o di altre sostanze; • laddove necessario, munirsi di apparecchio portatile, dotato di dispositivo di allarme, per la

misurazione in continuo della concentrazione in aria di sostanze infiammabili (in % del limite inferiore di esplodibilità LEL);

• laddove necessario, dotarsi di sistemi a funzionamento elettrico o a batteria rispondenti ai requisiti di sicurezza del DPR 126/98 (recepimento della Direttiva ATEX);

• evacuare immediatamente l’ambiente confinato e comunicare al proprio responsabile ogni condizione anomala e/o imprevista riscontrata all’interno dell’ambiente;

• evacuare immediatamente l’ambiente confinato quando ordinato dall’operatore esterno e/o all’attivazione di qualche segnale codificato di allarme e/o al riconoscimento di qualche sintomo di malessere fisico.

L’operatore/gli operatori esterno/i deve/devono: • avere l’idoneità sanitaria per la mansione specifica; • conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; • assicurare la presenza per tutta la durata dei lavori. Se per qualunque motivo ci si deve

allontanare, deve essere richiesto il cambio ad un altro operatore, anche esso in possesso di competenze e formazione specifiche e dotato di idonei DPI;

• mantenere una comunicazione costante con il lavoratore/i all’interno; • proibire l’ingresso a chiunque non sia stato autorizzato; • controllare che le condizioni di sicurezza non mutino e/o non sopraggiungano pericoli

dall’esterno; • conoscere le procedure di emergenza; • far evacuare immediatamente l’ambiente confinato se si verifica una condizione anomala e/o

imprevista (ad esempio riconducibile alle modalità di lavoro e/o alle condizioni del lavoratore); • essere specificatamente equipaggiato ed addestrato al primo soccorso per l’assistenza e il

recupero del lavoratore. Tutto il personale, sia aziendale che terzo, che a qualunque titolo debba operare entro un ambiente confinato e/o fornire assistenza dall’esterno, deve essere preventivamente e specificatamente autorizzato dal proprio Datore di Lavoro previa idonea informazione, formazione ed addestramento previsti nello specifico dal DPR n° 177 del 14/09/2011. Dovrà altresì possedere idoneità sanitaria per la mansione specifica. Quanto sopra è obbligatorio anche per i lavoratori autonomi. In caso di affidamento dei lavori ad impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi, il datore di lavoro committente, prima dell’accesso ai luoghi di lavoro, dovrà informarli (per un tempo non inferiore ad un giorno) su tutti i rischi esistenti negli ambienti, sulle caratteristiche dei luoghi di lavoro, sulla procedura di emergenza di pertinenza della propria attività. DPI Utilizzati per l’accesso in luoghi confinati: • Elmetto di protezione (EN 397) • Visiera/maschera di protezione (EN 166) • Scarpe antinfortunistiche (EN 345) • Cintura con Imbragatura (EN 358) • Imbracatura (EN 361) • Rilevatore con segnalatore acustico dei livelli di ossigeno ecc.

Page 6: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 6

• Cordino di aggancio (EN355) • Guanti (EN 388) • Tuta da lavoro di III categoria • Gilet ad alta visibilità (EN 471) • Maschera pieno facciale (EN 136) Qualificazione dell’impresa Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati. In particolare alcuni requisiti di qualificazione sono: • presenza di personale, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di

inquinamento o confinati (in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro). Il preposto deve necessariamente possedere tale esperienza;

• attività di informazione e formazione di tutto il personale mirata alla conoscenza dei fattori di rischio propri dei lavori in ambienti sospetti di inquinamento e soggetta a verifica di apprendimento e aggiornamento; si fa presente che ciò vale anche per il datore di lavoro se impiegato per tali lavori;

• possesso di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei e avvenuta effettuazione di attività di addestramento all’uso corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature di lavoro;

• addestramento di tutto il personale impiegato in tali attività, ivi compreso il datore di lavoro, relativamente all’applicazione delle procedure di sicurezza.

Si evidenzia che, in attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, non è ammesso il ricorso a subappalti, se non autorizzati espressamente dal datore di lavoro committente (che ha la disponibilità giuridica dei luoghi). Quanto sopra si applica anche nei riguardi delle imprese o dei lavoratori autonomi ai quali dovessero venire subappaltate le lavorazioni. Note: • la sorveglianza sanitaria sarebbe opportuna anche per i lavoratori autonomi, per quanto facoltativa

ai sensi dell’art. 21 del D. Lgs. 81/08 e smi; • la sorveglianza sanitaria per l’idoneità specifica alla mansione deve tener conto: o degli elementi

di rischio delle differenti tipologie di ambienti confinati o sospetti di inquinamento o dei fattori individuali che possono favorire l’accadimento degli eventi infortunistici o della necessità di utilizzo dei DPI di III categoria (nei casi previsti dalla norma di legge).

Inertizzazione serbatoi con azoto (o altro gas inerte). Per effettuare interventi di manutenzione al digestore, una volta che questo è stato svuotato dai fanghi più fluidi presenti all’interno, occorre verificare la presenza o meno di gas al suo interno con strumenti idonei (esplosimetro,….); in funzione delle risultanze delle verifiche strumentali, il bacino può essere dichiarato “gas free” e si potrà quindi procedere alla realizzazione degli interventi successivi (esecuzione del passo d’uomo e della pulizia interna dei fanghi rimanenti - spazi confinati - vedere capitolo dedicato), oppure potrebbe rendersi necessario eseguire l’inertizzazione del volume residuo con azoto.

Page 7: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 7

Una volta eseguita la inertizzazione si potrà procedere con il passo d’uomo, la nuova verifica della situazione ambientale interna e completare la pulizia interna. Ad operazioni ultimate l’impresa addetta dovrà rilasciare certificato di bonifica serbatoio, certificato gas free e dei formulari di legge. Il Titolo XI del D.Lgs. 09.04.2008 n. 81 Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, disciplina i provvedimenti che le aziende devono assumere per valutare e prevenire i rischi da atmosfere esplosive, ovvero miscele con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta. L’obbligo specifico di adottare misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti ad atmosfere esplosive, deriva dal recepimento della direttiva europea 99/92/CE1 (rif. D.Lgs. 233/2003) e vige dal 01.07.2003. Ai sensi di tale direttiva i datori di lavoro devono in particolare: - verificare l’esistenza sul luogo di lavoro di sostanze infiammabili e/o polveri combustibili e, se

esistenti, e se in grado di originare atmosfere esplosive con effetti non trascurabili - ripartire in “zone” le aree con pericolo di esplosione, come previsto dall’Allegato XLIX; - applicare le prescrizioni di sicurezza previste dall’Allegato L alle attrezzature ed ai luoghi di

lavoro; - segnalare, se necessario, i punti di accesso alle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive

con il segnale di avvertimento indicato nell’Allegato LI; - in presenza di più imprese, coordinarne l’attività ai fini della sicurezza (l’obiettivo, le misure e

le modalità di attuazione di tale coordinamento vanno specificate nel documento sulla protezione contro le esplosioni);

Tra le misure di prevenzione dell’esplosione che il datore di lavoro può adottare, vi è l’inertizzazione che consiste nella sostituzione parziale o totale dell’ossigeno (comburente) contenuto nell’aria presente nel sistema che deve essere protetto dall’esplosione con un gas inerte, fino a ridurne il contenuto al disotto di una data concentrazione alla quale l’esplosione non si può verificare. La tecnica dell’inertizzazione è una valida misura di prevenzione della formazione di atmosfere esplosive ma richiede un’attenta realizzazione delle misure di monitoraggio e controllo per garantirne efficacia e affidabilità. INERTIZZAZIONE Come noto, affinché un gas o un vapore infiammabile o una polvere combustibile miscelati in aria diano luogo ad un’esplosione, occorre che si verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni: - la sostanza infiammabile si trovi con l’aria nel campo di esplodibilità (infiammabilità); - sia presente una qualunque sorgente di accensione efficace (es. di origine meccanica, elettrica,

elettrostatica). L’energia di accensione di gran parte dei gas e vapori infiammabili è molto bassa, nell’ordine di 0,2 mJ9, mentre nelle polveri oscilla (in funzione del materiale e della granulometria) tra 1 mJ e 10 J. È quindi chiaro che, in particolare in presenza di gas o vapori infiammabili, è molto difficile aprioristicamente escludere ogni possibile causa di accensione ed occorre quindi agire sul primo dei due elementi; occorre cioè assicurarsi che la sostanza infiammabile non si trovi mai miscelata in aria entro i limiti di esplodibilità. L'intervallo di esplodibilità di una sostanza infiammabile con l'aria è sempre meno esteso di quello dello stesso infiammabile con il solo ossigeno, in quanto l'azoto presente nell'aria (circa il 79%) non reagisce chimicamente nella combustione ed è dunque da considerare un diluente che diminuisce

Page 8: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 8

l'infiammabilità della miscela. La presenza di gas inerti (N2, CO2, ecc.) abbassa notevolmente il limite superiore di esplodibilità del combustibile, senza far variare sensibilmente quello inferiore. In tal modo il campo di esplodibilità si restringe sempre più; continuando nell'aggiunta dell’inerte fino a che i due limiti praticamente coincidono si determina la "penisola di infiammabilità" entro la quale tutti i punti corrispondono a miscele infiammabili; al di fuori, tutti i punti corrispondono a miscele non esplodibili SISTEMA DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Un sistema di monitoraggio e controllo è indispensabile per stabilire e mantenere le condizioni di sicurezza conseguibili con l’inertizzazione. L’affidabilità di tale sistema è quindi elemento essenziale nella prevenzione del rischio da atmosfere esplosive. Il monitoraggio può avvenire mediante: a) la misurazione continua della concentrazione di ossigeno mediante sensori; b) metodi indiretti. La misurazione continua della concentrazione di ossigeno nel sistema inertizzato comporta: - il campionamento del gas in uno o più punti rappresentativi; - il monitoraggio dell’efficienza dei sensori a contatto con il flusso di processo; questi infatti

tendono a sporcarsi con la conseguente riduzione sia dell’efficienza che della vita utile; - un programma di manutenzione e calibrazione periodica dei sensori, da assicurare anche in

condizioni di ciclo continuo del processo. I vantaggi di questo metodo sono: - misura diretta dei parametri di sicurezza del processo; - minimizzazione del consumo di gas inerte; - rapida individuazione di eventuali perdite e anomalie RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DELL’AZOTO L’aria ha la seguente composizione: - 78% di azoto; - 20,9% di ossigeno; - 0,8% di argon; - 0,3% di anidride carbonica e acqua.

Questi gas non sono tossici ma la variazione delle loro concentrazioni relative interviene sui processi respiratori e sulla combustione. Se un qualunque gas, fisiologicamente inerte, si aggiunge o si miscela all’atmosfera che respiriamo la concentrazione di ossigeno diminuisce e si ottiene una sotto-ossigenazione. Gli infortuni, spesso mortali, connessi all’utilizzo dell’azoto in campo industriale, piuttosto che alle condizioni tipiche di utilizzo (bassa temperatura ed alta pressione) sono causati dall’impoverimento di ossigeno a seguito di rilascio di azoto in ambiente. L’azoto è disponibile industrialmente come gas ad alta purezza e viene comunemente utilizzato sia come fluido refrigerante e per applicazioni criogeniche grazie al suo elevato calore di evaporazione sia come inertizzante per il controllo del rischio di esplosione/incendio. Le caratteristiche intrinseche di tale gas (gas inodore e incolore, coefficiente di espansione liquido/gas pari a 1:700) e quelle legate alle modalità di stoccaggio ed utilizzo (temperature criogeniche, pressioni di circa 15 bar) rendono l’azoto particolarmente pericoloso; i principali fattori di rischio sono i seguenti: - Bassa temperatura. L’utilizzo di un fluido a temperature criogeniche presenta, di norma, due

principali fattori di rischio. Il primo è legato al potenziale infragilimento dei contenitori; l’errata

Page 9: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 9

definizione della temperatura di progetto di questi rispetto alle condizioni di utilizzo dell’azoto risulta, infatti, essere una della principali cause di incidente. Il secondo fattore di rischio è costituito dal contatto accidentale del personale con superfici a temperature criogeniche, contatto che provoca sulla pelle lesioni del tutto simili alle ustioni (l'entità del danno aumenta con il diminuire della temperatura e con il prolungarsi della durata del contatto).

- Sovrapressione. Per quanto riguarda l’alta pressione di stoccaggio, il rischio, genericamente, è legato al malfunzionamento dei riduttori di pressione, e alla conseguente possibilità di pericolose sovrapressioni nelle apparecchiature di utilizzo (rischio limitato dall’installazione, a valle dei riduttori di pressione, di valvole di sicurezza).

- Asfissia. L’ultimo rischio, ma certamente quello più elevato in termini di frequenza di accadimenti incidentali, è quello legato ai pericolo di asfissia conseguente alla dispersione di azoto in ambienti confinati54 (in questi casi è necessario adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008, artt. 66, 121 e punto 3 dell’Allegato IV, nonché dal DPR 177/2011). Notoriamente l’azoto non è “intrinsicamente” tossico o nocivo nel senso tradizionale del termine ma un aumento della sua concentrazione, non rilevabile poiché il gas è incolore ed inodore, può causare asfissia a causa della conseguente riduzione della percentuale di ossigeno in ambiente. Nella tabella seguente si riportano gli effetti della concentrazione di ossigeno sull’uomo [CSB, 2006 citato da M. Marigo, 2012]:

Percentuale di ossigeno (% vol/vol)

Effetti e sintomi

23,5 Massimo livello di sicurezza. Il 23% è il livello di allarme per molti sensori di ossigeno in commercio.

21 Tipica concentrazione dell’ossigeno nell’aria. 19,5 Minimo livello di sicurezza. Il 19% è il livello di allarme per molti sensori di ossigeno in

commercio. 15 ÷ 19 Primi segnali di ipossia. Diminuzione delle abilità al lavoro. Possono essere indotti sintomi

di particolare gravità in persone con problemi coronari, polmonari e di circolazione. 12 ÷ 14 La respirazione aumenta con lo sforzo, tachicardia, marcata diminuzione del coordinamento

muscolare, della percezione. Confusione mentale 10 ÷ 12 La respirazione aumenta in velocità e profondità. Confusione mentale. Labbra blu. 8 ÷ 10 Nausea, vomito, svenimento. Incoscienza. Volto cinereo. Labbra azzurre.

6 6 minuti – 50% di probabilità di morte. 8 minuti – 100% di probabilità di morte.

4 Coma in 40 secondi, convulsioni. Cessazione della respirazione. Morte. 0 Perdita di conoscenza al secondo respiro. In pochi minuti danno cerebrale irreversibile.

Morte.

Le più comuni sorgenti di emissione di azoto nell’industria sono rappresentate da valvole, riduttori di pressione, connessioni rapide, attacchi di laboratorio, sfiati di processo, bombole di azoto gassoso, serbatoi di stoccaggio azoto liquido fissi o carrellati. In condizioni incidentali le sostanze possono fuoriuscire dai sistemi di contenimento secondo diverse modalità in relazione alle caratteristiche di stoccaggio ed alla velocità di emissione. Le sostanze possono essere emesse in ambiente sotto forma di gas/vapore (singola fase), di liquido che evapora in modo trascurabile nell’emissione (singola fase), di liquido che evapora massivamente in seguito al rilascio (modalità tipica dei gas liquefatti).

Page 10: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 10

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE

PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI il committente: 1. dovrà allegare al presente PSC copia del Piano di Emergenza dell’impianto con indicazione delle vie

d’esodo che devono sempre rimanere accessibili, del luogo di ritrovo e degli apprestamenti di sicurezza (estintori, segnali d’allarme, idranti, ecc). Tali apprestamenti non possono essere inglobati nelle zone di lavoro e devono sempre essere accessibili al personale dell’impianto incaricato della gestione delle emergenze;

2. dovrà comunicare all’appaltatrice i nominativi e i riferimenti telefonici dei lavoratori addetti alle emergenze;

3. dovrà mettere a disposizione il personale sopra citato per una riunione preliminare di coordinamento; 4. dovrà fornire alla appaltatrice eventuali prescrizioni in proprio possesso da parte dell’ente gestore

dell’elettrodotto che interferisce con l’area dell’impianto. OPERE RELATIVE AD ATTREZZATURE, APPRESTAMENTI E PROCEDURE ESECUTIVE

NON PREVISTE

È fatto obbligo all'appaltatore di provvedere ai materiali, ai mezzi d'opera e ai trasporti necessari alla predisposizione di opere provvisionali, che per cause non previste e prevedibili, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori o il responsabile dei lavori ovvero il committente, ritengono necessarie per assicurare un livello di sicurezza adeguato alle lavorazioni.

SOSPENSIONE DEI LAVORI PER PERICOLO GRAVE ED IMMEDIATO O PER MANCANZA DEI REQUISITI MINIMI DI SICUREZZA

In caso di inosservanza di norme in materia di sicurezza o in caso di pericolo imminente per i lavoratori, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori o il responsabile dei lavori, potrà ordinare la sospensione dei lavori, disponendone la ripresa solo quando sia di nuovo assicurato il rispetto della normativa vigente e siano ripristinate le condizioni di sicurezza e igiene del lavoro. Per sospensioni dovute a pericolo grave ed immediato il committente non riconoscerà alcun compenso o indennizzo all'appaltatore. La durata delle eventuali sospensioni dovute ad inosservanza dell'appaltatore delle norme in materia di sicurezza, non comporterà uno slittamento dei tempi di ultimazione dei lavori previsti dal contratto.

EMERGENZA DURANTE L’ORARIO DI LAVORO IN CASO DI INCENDIO RILEVAMENTO E SEGNALAZIONE DI PRINCIPIO DI INCENDIO Chiunque rilevi un principio di incendio deve, nei limiti delle proprie possibilità e con i mezzi a disposizione (estintori,sabbia, terra. etc.) intervenire per spegnere o circoscrivere l’incendio. - Nel caso che i primi tentativi di spegnimento non riescano o che il principio di incendio sia troppo esteso per poter intervenire isolatamente, deve: • avvisare immediatamente il Capo cantiere segnalando l’ubicazione dell’incendio; • rimanere a disposizione nelle vicinanze per collaborare con la squadra di emergenza (almeno il Capo

cantiere ed un altro addetto adeguatamente addestrati) qualora non sussistano pericoli gravi ed immediati; • qualora ci siano infortunati gravi ne dà avviso al Capo cantiere per la chiamata al Pronto Soccorso. COMPITI DEL CAPO CANTIERE IN CASO DI SEGNALAZIONE DI PRINCIPIO DI INCENDIO Il Capo cantiere deve: • immediatamente accertarsi della gravità della situazione; • avvisare immediatamente l’RSPP dell’azienda o comunque il preposto incaricato delle procedure di

emergenza

Page 11: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 11

• nel caso di principio di incendio, interviene con i mezzi di estinzione presenti nel cantiere (estintori, sabbia, terra, acqua, etc.) per spegnere o circoscrivere l’incendio;

• in caso di incendio esteso attivare immediatamente il segnale acustico di ALLARME GENERALE al fine di richiamare nel LUOGO DI RACCOLTA situato nell’area del cantiere posto presso le baracche: le vie d’esodo dal cantiere sono realizzate mediante le porte ricavate nella recinzione di cantiere, che permettono di uscire dal cantiere stesso. Durante l’orario di lavoro le porte di accesso alle aree di lavoro dovranno essere accostate ma aperte per consentire un facile ed immediato deflusso. Il capocantiere dovrà verificare che l’uscita sia apribile rapidamente, disponibile e sgombra da ostacoli;

• dopo l’attivazione del segnale acustico avvertire immediatamente il personale per attivare le procedure di emergenza;

• avvertire telefonicamente i VVFF (115); • impedire l’accesso all’edificio a tutti gli estranei (autisti, personale di ditte terze, etc.) fatta esclusione

dell’ambulanza e dei Vigili del Fuoco; • qualora ci siano infortunati gravi avvisa immediatamente Pronto Soccorso chiamando il 118 e all’arrivo

dell’ambulanza indirizza il personale del pronto soccorso sul luogo ove si è verificato l’evento. COMPITI DELLE PERSONE PRESENTI NEL CANTIERE Al segnale di chiamata:

• tutto il personale presente nel cantiere deve ordinatamente uscire e andare verso i LUOGHI DI RACCOLTA assegnati e situati nell’area cortiliva presso i baraccamenti.

• Gli eventuali visitatori dovranno recarsi sul luogo di raccolta indicato dall’accompagnatore. • Gli autisti non ingombreranno coi propri mezzi le vie di transito.

ISTRUZIONI DI SICUREZZA (da esporre negli spogliatoi) NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO Se ti trovi in un luogo chiuso o parzialmente confinato: ⇒ Mantieni la calma ⇒ Abbandona l’area senza avvicinarsi alla viabilità esterna e ricongiungiti con gli altri colleghi nella

zona di raccolta assegnata situata presso l’area dei baraccamenti ⇒ Allontanati dalle aree di scavo e dalle zone di manovra dei mezzi, nonché dalle alberature ⇒ Resta lontano da elementi verticali che potrebbero cadere Se sei all’aperto: ⇒ Allontanati dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere

e ferirti NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO D’INCENDIO Alla diramazione del segnale di allarme costituito da un segnale acustico a sirena ⇒ Mantieni la calma ⇒ Interrompi immediatamente ogni attività ⇒ Lascia tutto l’equipaggiamento ⇒ Ricordati di non spingere, non gridare e non correre ⇒ Raggiungi la zona di raccolta assegnata situata presso i baraccamenti

Page 12: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 12

ISTRUZIONI PER LA SQUADRA DI LOTTA ANTINCENDIO (da distribuire in fotocopia agli addetti all’emergenze)

NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO D’INCENDIO

Alla diramazione del segnale di allarme verbale:

o Allontanare tutte le persone presenti sul luogo dell’incendio e segnalare immediatamente l’incendio ai VVFF. La non perfetta conoscenza dei materiali presenti nei manufatti/impianti esistenti infatti potrebbe far aumentare il rischio di esplosioni improvvise o la emissione di nubi nocive

o In caso di perdita eventuale di gas da condutture interrate avvertire immediatamente l’azienda erogatrice ed i VVF e cercare di chiudere la valvola di intercettazione più vicina per interrompere il flusso di combustibile

o Mettere fuori tensione le macchine e le apparecchiature elettriche nella zona dell’incendio e nelle immediate vicinanze

o Affrontare l’incendio con i dispositivi antincendio mobili (estintori, terra, sabbia) o Circoscrivere quanto più possibile l’incendio allontanando il materiale infiammabile o

combustibile che potrebbe essere raggiunto dal fuoco o Richiedere in caso di incendio grave l’intervento dei Vigili del Fuoco (tel. “115”) o Ad incendio estinto verificare che non esistano focolai occulti o La ripresa dell’attività potrà avvenire solo dopo aver verificato l’efficienza degli impianti.

USO DELL’ESTINTORE

• Togliere la spina di sicurezza • Impugnare la lancia • Premere a fondo la leva di comando e dirigere il getto alla base della fiamma • Se ci si trova all’aperto, bisogna porsi con il vento alle spalle e spruzzare l’estintore dall’alto verso il

basso • Non scaricare completamente l’estintore, ma lasciarne una rimanenza per un’eventuale ripresa

delle fiamme • In un incendio di grandi dimensioni occorre utilizzare più estintori, attaccando le fiamme da più

parti • Oli e benzina accesi, posti in contenitori aperti, vanno spenti indirizzando il getto dell’estintore in

piano e parallelamente alla superficie dei contenitori e non con spruzzi dall’alto • Non esporsi ai gas ed ai fumi • Dopo l’utilizzo in locali chiusi aerare • Ricaricare l’estintore dopo l’uso

IN CASO DI GRAVE INFORTUNIO COMPITI DEL LAVORATORE PRESENTE SUL LUOGO DELL’INFORTUNIO Chiunque sia presente all’accadimento di un infortunio grave, deve: - avvisare immediatamente il Capo cantiere segnalando l’ubicazione dell’infortunato e descrivendo sinteticamente l’accaduto. - qualora non sussistano pericoli gravi ed immediati rimane a disposizione per prestare soccorso all’infortunato, nei limiti delle proprie conoscenze e capacità. COMPITI DEL CAPO CANTIERE Il Capo cantiere al ricevimento della segnalazione di un infortunio si accerta della gravità dell’accadimento ed eventualmente avvisa immediatamente il Pronto Soccorso chiamando il 118. Nel caso abbia avuto adeguata formazione sulle procedure di pronto soccorso, effettua le procedure di emergenza (pericolo di vita) indicate dal Medico Competente.

Page 13: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 13

Ha cura di fare circoscrivere la zona e le attrezzature interessate all’infortunio, evitando di fare effettuare qualunque manomissione, in attesa dei rilievi del caso. All’arrivo dell’ambulanza la indirizza nel luogo ove si è verificato l’evento. I materiali previsti nell’allegato 1 del Decreto Ministeriale n. 388 del 15 luglio 2003 comprensivo delle integrazioni richiamate agli artt. 2 e 4 del d.m. 388/2003, ovvero: - Guanti sterili monouso (5 paia) - Visiera paraschizzi - Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1). - Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3). - Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). - Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). - Teli sterili monouso (2). - Pinzette da medicazione sterili monouso (2). - Confezione di rete elastica di misura media (1). - Confezione di cotone idrofilo (1). - Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2). - Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). - Un paio di forbici. - Lacci emostatici (3). - Ghiaccio pronto uso (due confezioni). - Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2). - Termometro. - Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.

ISTRUZIONI IN CASO DI PRONTO SOCCORSO CON FUORUSCITA DI SANGUE

Cosa deve fare il Capo cantiere: In caso di sanguinamento: 1. evitare che altri operai entrino in contatto con il sangue; 2. prima di medicare le ferite o comunque entrare in contatto con il sangue, indossare i guanti di

lattice che vanno sempre tenuti nella casetta di pronto soccorso; 3. dopo aver medicato la ferita riporre il materiale utilizzato in un sacchetto impermeabile e

richiuderlo con cura; 4. lavarsi le mani dopo essersi tolto i guanti

qualora venisse casualmente a contatto con il sangue: 1. lavarsi accuratamente le mani e poi immergerle in una bacinella contenente acqua e varechina

(1:10)

PROCEDURA DI LEGGE IN CASO DI INFORTUNIO In caso di infortunio sul lavoro, il Direttore di cantiere o il Capo cantiere, dovrà dare immediata comunicazione telefonica al servizio del personale Aziendale o delle imprese di eventuale raggruppamento, e in giornata, fornire a questo servizio il rapporto di infortunio compilato in ogni sua parte, compreso i nominativi di eventuali testimoni, unitamente alla copia della richiesta di visita medica ed il primo certificato medico. Il Direttore Tecnico di cantiere o il Capo cantiere provvederà ad emettere in doppia copia la richiesta di visita medica (evidenziando il codice fiscale dell’azienda) ed accompagnerà l’infortunato al più vicino posto di pronto soccorso verificando l’esattezza delle dichiarazioni fornite.

Page 14: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 14

Qualora l’infortunio determini una inabilità al lavoro superiore a 3 giorni, il servizio del personale provvederà a trasmettere, entro 48 ore dalla data dell’infortunio: 1. al Commissariato di Pubblica Sicurezza, o in mancanza, al sindaco competente per territorio, la

denuncia di infortunio sul lavoro debitamente compilata. 2. alla sede INAIL competente per territorio, denuncia di infortunio evidenziando il codice fiscale della

azienda. Entrambe le denunce dovranno essere corredate da una copia del primo certificato medico. In caso di infortunio mortale o previsto tale, la denuncia di infortunio sul lavoro dovrà essere subito trasmessa al competente Commissariato di Pubblica Sicurezza, o in alternativa ai Carabinieri o al Sindaco del comune in cui è avvenuto l’infortunio. Il servizio del personale, dietro informazione del Direttore di cantiere deve dare comunicazione telegrafica alla sede INAIL competente, entro 24 ore solari, facendo quindi seguire tempestivamente l’invio della DENUNCIA DI INFORTUNIO. Si dovrà provvedere alla trascrizione dell’infortunio anche di un solo giorno oltre il giorno dell’infortunio, sul registro infortuni seguendo attentamente la numerazione progressiva (il numero deve essere quello indicato nella denuncia INAIL). Al termine della inabilità temporanea al lavoro, l’infortunato dovrà consegnare il certificato medico, attestante l’avvenuta guarigione al servizio del personale che provvederà ad annotare sul registro infortuni la data di rientro del lavoratore infortunato ed il numero dei giorni di assenza effettuati. Nei cantieri dislocati fuori dalla provincia della sede Aziendale le trascrizione sul registro infortuni sono da fare a cura del Direttore Tecnico di cantiere o del Capo cantiere essendo in tali casi obbligatoria la tenuta del registro infortuni presso il cantiere.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI È COLLOCATA L'AREA DEL CANTIERE

(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) 1. PREMESSA

La società Gestione Acqua S.p.A. opera quale Gestore del servizio idrico integrato in un ampio comprensorio nell’area sud-occidentale della Provincia di Alessandria; nel quadro delle proprie competenze ha affidato agli scriventi professionisti, espletata la relativa procedura di selezione mediante gara, l’incarico di redigere il progetto definitivo per la “Realizzazione degli interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione di Cassano Spinola (AL)”. L’impianto, costruito nella prima metà degli anni ottanta serve il bacino d’utenza costituito dai Comuni: Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Serravalle Scrivia, Stazzano e Vignole Borbera, è ubicato in località Regione Scrivia, settore nord-occidentale del territorio comunale di Cassano S., a breve distanza dal corso del Torrente Scrivia che costituisce il ricettore dell’effluente depurato. L’attuale filiera di depurazione dei liquami comprende i trattamenti primari per la rimozione dei materiali grossolani, degli inerti e dei solidi sospesi, seguiti dal trattamento biologico a fanghi attivi a medio-basso carico (esteso alla nitrificazione dell’azoto) e completato da sezioni di affinamento costituite da fasi di chiariflocculazione, filtrazione finale e disinfezione. Nel corso degli ultimi anni l’impianto - in particolare la linea di trattamento dei fanghi - è stato sottoposto a lavori di potenziamento e miglioramento funzionale studiati per risolvere specifiche problematiche emerse con la sua gestione; differentemente i trattamenti primari e secondari della linea acque hanno conservato l’impostazione originaria. Gli interventi di adeguamento del depuratore, inseriti nel presente progetto definitivo, differiscono da quanto previsto nel precedente progetto preliminare (Luglio 2015), in relazione alle risultanze degli accertamenti condotti sul manufatto dei bacini di trattamento biologico, finalizzati alla verifica della possibilità di aumentarne il battente idraulico. Risultando la verifica negativa, vengono meno le necessità sia di sopraelevare le pareti perimetrali del manufatto, sia di realizzare un nuovo sistema di ricircolo dei fanghi. Le risorse economiche non impegnate per la realizzazione di questi due interventi, unitamente ad altre economie sull’impianto di stoccaggio e

Page 15: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 15

dosaggio del reattivo per la defosfatazione e sugli impianti elettrici, consentono di anticipare (rispetto alle previsioni del progetto preliminare) il completamento degli interventi di potenziamento della fase di filtrazione dell’effluente. In tal senso nel presente progetto definitivo è inserita la sostituzione di tutti i filtri esistenti con altri di maggiore superficie, unitamente al potenziamento della stazione di sollevamento intermedio (e dei correlati circuiti idraulici) che alimenta le sezioni dei trattamenti terziari. Il progetto definitivo conferma, viceversa, il revamping dell’equipaggiamento elettromeccanico del trattamento biologico (con installazione di miscelatori sommergibili e il rifacimento del sistema di insufflazione dell’aria che soddisfa il fabbisogno di ossigeno) in modo che in esso si possa applicare il processo a “Cicli Alternati” mediante l’aerazione intermittente; le nuove modalità di trattamento consentiranno di migliorare le rese di rimozione dell’azoto per la possibilità di conseguire una parziale denitrificazione. Tale incremento dell’efficienza di rimozione dell’azoto non comporterà un parallelo aumento dei consumi energetici che è presumibile possano, viceversa, ridursi significativamente. La rimozione del fosforo sarà conseguita con l’applicazione del processo di defosfatazione chimica mediante precipitazione simultanea, dosando nei bacini del trattamento biologico reattivi a base di sali di alluminio e separando i fanghi chimici dovuti al dosaggio del defosfatante, in miscela con la biomassa di supero, nella sezione di sedimentazione finale. Analogamente al progetto preliminare, anche nel presente progetto definitivo sono assunti quali dati di progetto i valori dei carichi inquinanti riscontrati nelle attuali condizioni di esercizio; relativamente alla portata di liquami da sottoporre a depurazione si sono considerate due ipotesi: non prevedere alcuna riduzione degli attuali afflussi di acque improprie e, viceversa, assumere la riduzione ottenibile con l’attuazione dei primi interventi di eliminazione delle acque parassite. Il progetto definitivo è stato redatto conformemente alle prescrizioni dell’Art. 24 e successivi del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, sviluppando analiticamente tutti gli specifici elaborati richiesti. L’attuazione degli interventi in progetto richiede l’importo totale di 2.100.000,00 Euro mentre l’ammontare per l’esecuzione dei lavori di adeguamento dell’impianto, comprensivo degli oneri per la sicurezza e al netto delle somme a disposizione dell’Ente, è pari 1.631.898,37 Euro; nell’ammontare delle somme a disposizione sono ricompresi gli importi per l’attuazione dei primi interventi di riduzione della presenza di acque parassite, quantificati nell’importo di 200.000,00 Euro. Per l’esecuzione delle opere è stabilito il termine complessivo di 210 giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna dei lavori; le attività procederanno con il programma illustrato nel diagramma riportato nel successivo capitolo 6. 1.1 - Descrizione dell’area di insediamento dell’impianto L’area in oggetto è localizzata nel settore nord-occidentale del territorio del Comune di Cassano Spinola (catastalmente foglio 6, mappale 357), a distanza di circa 300 m (in direzione ovest) dal corso del Torrente Scrivia, ricettore dell’effluente depurato. Essa ricade (Cfr. le Tavole 001A, 001B di inquadramento territoriale, urbanistico e paesaggistico) in un ambito di transizione tra l’area industriale dell’insediamento produttivo della società Roquette Italia (distante circa 600 m in direzione sud-est) e il territorio agricolo che si estende sia in direzione dell’abitato (le cui prime case distano circa 600 m, anch’esse in direzione sud-est), sia in direzione nord tra il tracciato dell’ex SS 35 e il corso del torrente. Le aree agricole sono caratterizzate da coltivazione di mais, frumento e altre colture cerealicole, alternate a foraggio impiegato nella zootecnia (localmente è privilegiato l’allevamento destinato al consumo delle carni rispetto alla produzione di latte). Il depuratore è raggiungibile da Via Circonvallazione (l’ex SS 35) percorrendo un breve tratto della “Strada Scrivia” (attigua alla recinzione nord dello stabilimento Roquette); successivamente si imbocca (bivio sulla destra) la strada che, con percorso di circa 400 m conduce al depuratore. La porzione di area attualmente disponibile, che presenta un andamento pianeggiante a quota media di 172,50 m slm, ha una superficie complessiva di circa 55.200 m² con perimetro di 1.150 m; la realizzazione delle opere in progetto è prevista all’interno degli attuali confini di proprietà. Il sito del depuratore, all’interno della recinzione (come leggibile dal rilievo fotografico riportato in Tavola 001B: “Inquadramento generale”) è occupato dalle strutture di servizio e dagli impianti tecnologici della depurazione, da limitate aree prative, dai percorsi pavimentati di accesso ai manufatti, da alcune piantumazioni di carattere ornamentale.

Page 16: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 16

DESCRIZIONE SINTETICA DELL'OPERA (punto 2.1.2, lettera a, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

1. L’IMPIANTO DI DEPURAZIONE ESISTENTE

L’impianto di depurazione è principalmente costituito da un trattamento biologico a fanghi attivi, preceduto da sedimentazione primaria, con stabilizzazione dei fanghi per via anaerobica; è articolato nelle seguenti fasi funzionali: linea liquami • opera di presa e grigliatura grossolana; • sollevamento liquami; • grigliatura fine meccanizzata (a valle della quale sono immessi i rifiuti speciali, conferiti mediante

autobotte, e previamente stoccati in bacino di accumulo); • dissabbiatura e disoleazione; • decantazione primaria; • sollevamento fanghi primari; • trattamento biologico a fanghi attivi; • decantazione secondaria; • sollevamento fanghi di riciclo e supero; • disinfezione con ipoclorito; • trattamento terziario di chiariflocculazione, filtrazione, disinfezione con U.V. e riutilizzo dei reflui

depurati; linea fanghi • miscelazione fanghi; • ispessimento dinamico; • digestione anaerobica bistadio; • stoccaggio biogas; • disidratazione meccanizzata su tre linee attrezzate con decanter centrifughi.

1.1. Caratteristiche delle sezioni che compongono la linea di trattamento liquami Sono nel seguito illustrate le principali caratteristiche dimensionali e di equipaggiamento delle fasi della linea di trattamento liquami interessate dagli interventi in progetto (trattamento biologico e filtrazione) e di quelle che a esse risultano funzionalmente e direttamente interconnesse; le tavole degli Schemi funzionali (04A, 04B) forniscono la relativa rappresentazione grafica.

1.1.1. Decantazione primaria - Sfioro della portata non avviabile al biologico in pioggia La fase di sedimentazione primaria è realizzata su due linee in parallelo, costituite ognuna da un bacino a pianta circolare e flusso ascensionale e radiale, equipaggiato con carroponte pulitore a trazione periferica (corredato sia di lama di fondo per la raccolta del fango, sia di lama di superficie per la rimozione dei flottati). La sezione è alimentata da un ripartitore, posto tra i due bacini, collegato al pozzo in uscita dalla dissabbiatura mediante tubazione Ø 1.200 mm, in cemento; l’alimentazione di ogni decantatore è con tubazione DN 700, in acciaio. I fanghi primari sono estratti da ogni bacino mediante sistema di scarico corredato da valvola di intercettazione a deformazione elastica, ad azionamento automatico, che riversa nella relativa stazione di sollevamento, comune ai due bacini e posta in fregio al ripartitore di portata. Le linee in uscita dai bacini (in cemento Ø 800 mm) scaricano l’effluente dalla decantazione primaria a un pozzo posto in testa al manufatto del trattamento biologico; da tale pozzo origina sia il canale che distribuiste i liquami alle due linee di ossidazione-nitrificazione, sia un secondo canale per lo sfioro della portata non alimentabile al trattamento biologico in tempo di pioggia (il dispositivo di regolazione dei flussi è costituito da una paratoia, con tenuta su tre lati ad azionamento motorizzato, la cui posizione in altezza determina l’apertura della luce attraverso cui fluisce l’aliquota della portata che viene avviata al bacino di disinfezione); il sistema, peraltro, è sprovvisto di dispositivi di misura della portata che consentano di verificare la congruità della regolazione operata.

Page 17: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 17

Sono stati recentemente eseguiti interventi di manutenzione straordinaria ai carriponte che equipaggiano i bacini ripristinandone la completa funzionalità ed affidabilità; presentano viceversa condizioni solo accettabili i sistemi di estrazione dei fanghi (incluse le pompe per il loro invio all’addensamento), mentre le carpenterie di completamento e gli accessori, e analogamente le opere edili necessitano di interventi di ripristino.

1.1.2. Trattamento biologico a) Bacini di ossidazione-nitrificazione Il trattamento biologico, limitato alla sola rimozione del carbonio e alla parziale nitrificazione dell’azoto ammoniacale, è articolato su due linee in parallelo equipaggiate con sistema di ossigenazione mediante insufflazione d’aria a bolle fini; ogni linea, costituita a sua volta da due bacini in successione idraulica, può essere esclusa dal funzionamento mediante l’azionamento di paratoie poste sul canale che alimenta i liquami provenienti dalla decantazione primaria. Le linee condividono sia il sistema di ricircolo dei fanghi - che comprende un manufatto attrezzato con due pompe a vite di Archimede - sia la centrale di produzione dell’aria compressa che alimenta i sistemi di ossigenazione. Il circuito idraulico di alimentazione della sezione di decantazione secondaria, separato e indipendente tra le due linee, comprende un canale di gronda (posto a valle della soglia che mantiene il livello nei bacini) dal quale origina la tubazione di alimentazione del relativo sedimentatore (in acciaio al carbonio DN 700). b) Sistema di ossigenazione - Centrale di produzione aria compressa Ogni linea di ossidazione-nitrificazione è dotata di due distinti sistemi d’aerazione (uno in ognuno dei due bacini posti tra loro in successione) costituiti ognuno da 616 diffusori a membrana a bolle fini; ogni sistema è alimentato da una propria calata allacciata al circuito di distribuzione dell’aria compressa, realizzato con tubazioni in acciaio inox AISI 304 (con diametri variabili dal DN 500 al DN 250). Ogni linea è corredata di valvola automatica di regolazione del flusso d’aria il cui grado di apertura è determinato dalla misura dell’ossigeno disciolto (la valvola regolante è posta immediatamente a monte della suddivisione della tubazione secondaria nelle due calate che alimentano i tappeti di diffusione). L’aria compressa necessaria a supplire al fabbisogno di ossigeno del processo è prodotta da due compressori centrifughi monostadio (uno dei qual costituisce riserva attiva) in grado di erogare la portata unitaria di 3.400÷8.500 m³/h alla pressione assoluta in mandata di 1,51 bar (potenza installata/assorbita di 160,0 e 59,9÷131,7 kW); le apparecchiature sono alloggiate in un edificio prefabbricato, attiguo ai bacini di ossidazione, che ospita anche i quadri elettrici di sezione. Lo stato delle principali apparecchiature e analogamente la loro funzionalità appaiono soddisfacenti; risultano viceversa necessari interventi di revisione generale dei componenti accessori (paratoie di intercettazione), di ripristino delle opere edili, giustificati dal loro prolungato periodo di funzionamento. Si osserva, inoltre, che attualmente in caso di esclusione di una delle due linee di ossidazione-nitrificazione, non si è in grado di mantenere attivi entrambi i bacini di decantazione secondaria. 1.1.3. Decantazione secondaria e riciclo dei fanghi La sezione di decantazione secondaria comprende due unità a pianta circolare, a flusso verticale e radiale, equipaggiate con carroponte pulitore a comando periferico a rimozione rapida del fango; ogni carroponte è inoltre dotato di sistema di rimozione dei materiali flottati con scarico in un pozzetto attiguo al manufatto principale. Ogni bacino è provvisto di canaletta interna di raccolta dell’effluente, a singola soglia di sfioro, che alimenta la tubazione di collegamento (Ø 800 mm, in cemento) alla successiva sezione di disinfezione. La biomassa separata in sedimentazione, estratta da ogni bacino dal carroponte a rimozione rapida, è avviata attraverso tubazioni (DN 450, in acciaio) alla stazione di sollevamento dei fanghi di ricircolo; il manufatto posto in ingresso a essa ospita sia i dispositivi di mantenimento del sifone, sia le pompe di rilancio dei fanghi di supero al relativo trattamento. Il sollevamento dei fanghi di ricircolo ai bacini del trattamento biologico, è effettuato mediante una stazione equipaggiate con due coclee (diametro spira di 1.000 mm, inclinazione sull’orizzontale di

Page 18: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 18

30°) che hanno portata unitaria di 700,00 m³/h e prevalenza di circa 2,0 m (tra punto di massimo riempimento e il punto di scarico); ogni apparecchiatura è azionata da riduttore, mosso da motore elettrico (potenza installata di 7,50 kW, assorbita di 6,0 kW); Lo stato di conservazione e la funzionalità dei carriponte della sedimentazione finale appaiono soddisfacenti.

1.1.4. Trattamenti terziari I trattamenti terziari sono articolati in due distinte sezioni: la prima comprende le fasi di chiariflocculazione, filtrazione e disinfezione mediante irraggiamento UV ed era in origine destinata ad affinare la qualità dell’effluente, rendendolo compatibile con il suo riutilizzo industriale quale acqua di raffreddamento in circuiti aperti; attualmente, venendo meno la richiesta da parte dell’utenza industriale, delle tre fasi è in esercizio la sola filtrazione, alimentata attraverso il circuito di by-pass della chiariflocculazione. La seconda sezione di affinamento differisce dalla prima per la sola mancanza della fase di disinfezione UV, in luogo della quale è operata la clorazione: il flusso in uscita dai filtri è riportato nel bacino di contatto, poco a valle della parete che separa la vasca dalla stazione di sollevamento che alimenta i trattamenti terziari. Anche nella seconda sezione la fase di chiariflocculazione non è usualmente in esercizio. a) Presa dell'effluente depurato e sollevamento al canale in uscita alla chiariflocculazione L’effluente dalla decantazione secondaria, prelevato nella parte iniziale dell’esistente bacino di clorazione, è alimentato, mediante pompaggio, alle sezioni di affinamento; la stazione di sollevamento alla chiariflocculazione è composta da 5 pompe centrifughe sommergibili a girante aperta (una quale riserva) caratterizzate da portata unitaria di 240,00 m³/h e prevalenza di 6,00 (potenza nominale unitaria di 5,90 kW, potenza assorbita unitaria pari a 6,30 kW). L’invio dell’effluente alle linee di chiariflocculazione è mediante due distinte tubazioni (in acciaio nei tratti fuori terra, in PEAD nei percorsi interrati) con diametro nominale di mm 350; a tali tubazioni si raccordano le linee di mandata delle singole pompe, su ciascuna delle quali sono installate le valvole di esclusione e non ritorno, in posizione tale da facilitare le operazioni di manovra e manutenzione. b) Rimozione dei solidi sospesi mediante filtrazione La sezione di filtrazione consente il controllo della concentrazione residua di solidi sospesi conseguendo valore medio inferiore a 10,00 mg SS/L; è articolata in due moduli in parallelo uno per ognuna delle due sezioni di affinamento. In ogni modulo sono impiegati due filtri a disco rotante funzionanti a gravità, con supporto filtrante in tessuto e sistema di lavaggio automatico; le perdite di carico sul circuito idraulico hanno valori prossimi a 0,50 m e l’efficienza (consumo di acqua prodotta impiegata per il loro controlavaggio) è normalmente superiore al 95,0 %. I filtri sono alloggiati in un bacino in calcestruzzo (l’intera sezione è posta all’interno di un edificio a tipologia industriale nel quale sono anche installati i serbatoi di stoccaggio e i gruppi di preparazione-dosaggio dei reattivi impiegati nella chiariflocculazione). Il sistema di lavaggio dei filtri si compone di due distinti dispositivi: • per il lavaggio in controcorrente delle tele; • per lo spurgo dei fanghi di fondo. Il primo sistema è attivato in automatico al raggiungimento del massimo livello di esercizio del filtro ed è composto da quattro elettropompe centrifughe sommergibili della portata unitaria di 36 m³/h alla prevalenza di 10 m (potenza installata di 1,5 kW); ognuna di esse è equipaggiata con una barra di aspirazione e opera la rimozione del fango depositato su una coppia di dischi (il funzionamento delle pompe avviene in sequenza, e durante l’operazione il filtro è messo in rotazione in modo da assicurare l’uniforme pulizia di tutte le tele (l’operazione di lavaggio non comporta la messa fuori esercizio del filtro che continua a operare con produzione d’acqua ridotta). La rimozione del fango di fondo, condotta in base a cicli d’intervento programmati, è operata mediante elettropompe centrifughe sommergibili (di identiche caratteristiche a quelle previste per il lavaggio in controcorrente delle tele); sono previste due unità, una per ogni tramoggia in cui è suddiviso il bacino di installazione del filtro.

Page 19: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 19

1.2. Le attuali condizioni di esercizio dell’impianto Le informazioni che descrivono le attuali condizioni di esercizio dell’impianto (carichi idraulici e inquinanti sottoposti a trattamento, prestazioni di depurazione conseguite) sono state desunte mediante l’elaborazione statistica dei dati analitici e di portata, resi disponibili dal Gestore dell’impianto, riferiti all’intervallo temporale Gennaio 2012 ÷ Agosto 2014; le informazioni non risultano disaggregabili per distinguere i giorni caratterizzati da eventi meteorici e inoltre non sono disponibili i dati analitici relativi al flusso in uscita dalla decantazione primaria. E’ anche da evidenziare che il punto di presa dei campioni in ingresso all’impianto è posto a monte dell’immissione dei reflui extrafognari, pertanto le relative determinazioni analitiche risultano riferibili alla sola corrente veicolata dal sistema di collettamento dei liquami.

2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Nel seguito è riportata la descrizione sintetica delle singole attività da attuare nel contesto degli interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione; la loro dettagliata esposizione, unitamente ai calcoli di verifica e dimensionamento e all’illustrazione grafica, è contenuta nella Relazione Tecnica e nelle Tavole che corredano il progetto.

2.1. Revamping del trattamento biologico in modo da rendere applicabile il processo a “Cicli alternati”

Le attività di adeguamento del trattamento biologico comprenderanno essenzialmente sia la sostituzione di componenti dell’equipaggiamento esistente, sia il suo completamento con nuove specifiche apparecchiature, mentre i lavori prettamente edili si riducono a limitati interventi di demolizione e al risanamento conservativo di alcune superfici dei manufatti. I lavori richiederanno la messa fuori esercizio di ognuna delle due linee, separatamente, per una durata presunta di circa novanta giorni lavorativi; in tale periodo le rese di processo saranno necessariamente limitate alla sola rimozione dell’inquinamento carbonioso e con la necessità di ridurre il flusso di liquami ai soli valori medi di tempo secco. Nello specifico l'intervento prevede l'esecuzione dei seguenti lavori edili: - taglio e demolizione dei pilastrini di supporto delle esistenti paratoie poste nella porzione terminale

del canale di alimentazione dei liquami, con rimozione del copriferro in fase di distacco e regolarizzazione delle superfici residue; analogo intervento è previsto sulle mensole sovrastanti gli stramazzi in uscita dalle due linee;

- manutenzione straordinaria delle passerelle di servizio comprendente: il risanamento e ripristino di parti mancanti di calcestruzzi eseguiti con malta autoportante a base di cemento ad alta resistenza, resine sintetiche e inerti di pezzatura controllata, compresa sia l'asportazione delle parti ammalorate fino al raggiungimento del conglomerato sano, sia la picchettatura a mano del sottofondo.

Relativamente all’equipaggiamento elettromeccanico, oltre agli interventi di fornitura e installazione dei nuovi miscelatori sommergibili e del nuovo sistema di insufflazione dell’aria compressa di processo - entrambi descritti nel seguito - sono in progetto: - la sostituzione delle paratoie ad abbassamento, poste in ingresso ai bacini, che intercettano il flusso

dei liquami, con paratoie a stramazzo aventi la medesima funzione ma che permettono di conseguire sia la precisa ripartizione della portata, sia, attraverso la correlazione con il segnale del misuratore di livello che si prevede di installare sul canale che veicola il liquame ai bacini, la misura del flusso in transito;

- l’installazione della strumentazione per il controllo del processo a “Cicli alternati”, costituita da analizzatori di ammonica, nitrati (in uscita a ognuna delle due linee) e della concentrazione di ossigeno disciolto nella massa sottoposta a processo;

- l’installazione del controllore programmabile per la gestione del funzionamento delle apparecchiature di miscelazione e produzione dell’aria compressa, in base ai segnali della strumentazione elencata al punto precedente e corredato delle logiche di sicurezza in caso di anomalia o caduta dei segnali stessi.

Fase anossica di denitrificazione La fase anossica di denitrificazione richiede che il liquame sottoposto a processo sia miscelato con la biomassa e con il fango di ricircolo in modo tale che all’interno del reattore siano assicurate le condizioni

Page 20: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 20

di miscelazione completa, evitando fenomeni di stratificazione o di sedimentazione; la miscelazione deve anche assicurare che il fluido non sia interessato da trasferimento di ossigeno. Il revamping del trattamento biologico prevede che ogni sua linea sia attrezzata con una coppia di miscelatori sommergibili (un mixer in ogni vasca che compone la linea) del tipo con elica tripala senza anello convogliatore. Per consentire la manutenzione delle apparecchiature ognuna di esse sarà completa dell’attrezzatura di installazione e sollevamento (gru a bandiera con argano) manovrabili dalle esistenti passerelle in calcestruzzo che corredano ogni vasca. Fase di ossidazione-nitrificazione Il maggiore fabbisogno orario di ossigeno (l’incremento è anche dovuto alla necessità che la sua somministrazione sia concentrata in un minor numero di ore giornaliere, in modo da consentire lo svolgersi dei processi anossici), richiede l’adeguamento del complesso che ne assicura il trasferimento mediante l’insufflazione dell’aria di processo. Per tale ragione è in progetto l’installazione di due nuovi sistemi d’aerazione (uno in ogni linea) entrambi equipaggiati con 1.184 diffusori a disco e membrana, disposti in quattro distinte aree in modo da assicurare che il trasferimento dell’ossigeno segua il profilo del suo consumo, decrescente dalla zona di testa (alimentazione dei liquami e dei fanghi di ricircolo) all’uscita dei bacini. Ogni rete è formata da 10 o 12 tubazioni (Ø diametro 110 mm in PVC) alimentate da un tubo collettore (uno per ogni rete, disposto parallelamente alla lunghezza della vasca) sul quale è posto un dispositivo di spurgo delle condense e la calata (DN 150) di allacciamento al piping di distribuzione dell’aria compressa; le tubazioni sono fissate al fondo dei bacini per mezzo di appositi supporti regolabili in altezza. I diffusori sono composti di un corpo (in PVC - ASTM D 3915) con piatto di supporto della membrana (in EPDM) e da una ghiera che ne assicura il serraggio; la membrana ha micro fustellatura ottimizzata per la diffusione dell’aria ed è provvista di una zona centrale “cieca” con funzione di valvola di ritegno (in assenza della pressione esercitata dall’aria, si chiude su un piatto di tenuta impedendo l’ingresso del liquido). Altre caratteristiche peculiari sono: - sistema fornito preassemblato (con standard qualitativi di esecuzione tipici delle lavorazioni in serie

e direttamente controllabili nella fase produttiva) in modo da facilitarne la posa riducendo i tempi di messa in opera;

- assenza di chiusure ad anello delle reti grazie ad orifizi calibrati con funzione di bilanciamento e tubazioni con diametro differenziato (garantisce maggiore libertà di dilatazione delle reti);

- giunti speciali (in PVC - ASTM D 3915) dotati di denti che impediscono la rotazione dei tubi anche in presenza di sollecitazioni, consentendo la perfetta messa in bolla del sistema;

- collari di tenuta delle tubazioni (in acciaio inox AISI 304) sagomati in modo da permettere lo scorrimento dei tubi dovuto alla dilatazione per la variazione di temperatura;

- supporti (in acciaio inox AISI 304), rinforzati e filettati su tutta la lunghezza, per garantire sia il facile allineamento e livellamento della rete nel bacino (riducendo i tempi di posa in opera), sia la resistenza anche a sollecitazioni create da elettromiscelatori, corredati della relativa bulloneria (in acciaio inox AISI 304).

2.2. Revamping della sezione di defosfatazione Sono inseriti in progetto gli interventi necessari per ripristinare la piena funzionalità della sezione di rimozione chimica del fosforo, basata sullo schema di precipitazione simultanea (con dosaggio del reattivo sulla linea di ricircolo dei fanghi e rimozione del fango chimico, insieme alla biomassa, nella successiva sezione di sedimentazione finale). Essi comprendono il rifacimento di tutto il piping che correda l’esistente serbatoio di stoccaggio (cilindrico verticale a fondo bombato, con capacità di 8.000 L) e l’installazione di due pompe dosatrici a pistone e membrana (portata massima di circa 50,00 l/h, una quale riserva); la regolazione della portata erogata dalle pompe dosatrici sarà gestita da variatori di frequenza operanti sul segnale della nuova di misura della portata alimentata al trattamento biologico. Il revamping dell’impianto di stoccaggio e dosaggio del reattivo defosfatante comporta anche interventi edili sulla tazza di contenimento del serbatoio con rifacimento del trattamento protettivo delle superfici in calcestruzzo e i completamenti per le reti di servizio.

Page 21: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 21

2.3. Adeguamento delle sezioni di affinamento (potenziamento della fase di filtrazione) Negli interventi inseriti nella progettazione definitiva, diversamente da quanto previsto nel progetto preliminare che individuava un primo step, è individuato il completo potenziamento della sezione di filtrazione, finalizzato a incrementare la portata a essa alimentabile mantenendo parametri di esercizio compatibili con la messa fuori servizio della chiariflocculazione. Con i lavori in progetto sono sostituiti tutti gli esistenti quattro filtri (ognuno dei quali ha superficie di filtrazione pari a 40,0 m²) installando al loro posto - nei medesimi manufatti, senza necessità di adeguamento delle strutture - nuove apparecchiature caratterizzate da superficie filtrante di 75,0 m², portando conseguentemente la superficie totale di filtrazione al valore di 300,0 m². In questa configurazione la sezione è idonea a consentire il trattamento dell’intera portata di pioggia alimentata al trattamento biologico (Qpb), nell’ipotesi che il flusso di acque improprie venga ridotto al valore di circa 3.000 m³/d. Oltre alla sostituzione dei filtri, sono necessari interventi di potenziamento e sistemazione idraulica della stazione di sollevamento intermedio che alimenta i trattamenti terziari, inclusi i relativi circuiti idraulici: - sostituzione di tre delle cinque pompe esistenti con apparecchiature caratterizzate da maggiore

portata (circa 530 m³/h alla prevalenza di 5,10 m; una delle nuove pompe ha funzione di riserva); in tal modo la portata massima sollevabile con tutte le pompe in esercizio (due esistenti e due nuove) raggiunge il valore di circa 1.600,00 m³/h;

- rifacimento delle prementi di tutte le pompe, incluso il relativo valvolame, adottando tubazioni DN 350 per le nuove apparecchiature e DN 250 per le esistenti;

- modifica al circuito idraulico che origina dalla stazione di sollevamento intermedio, affiancando alle due tubazioni esistenti (De 350 in PEAD) una nuova linea (De 500 in PEAD) direttamente collegata al pozzo in uscita di uno dei due bacini di chiariflocculazione, dal quale origina una delle due tubazioni (DN 400 in acciaio) che alimentano i canali di carico dei filtri;

- potenziamento del collegamento tra la filtrazione e la clorazione mediante la posa di una nuova linea (De 560 in PEAD, con terminale DN 500 in acciaio).

2.4. Adeguamento degli impianti elettrici e di automazione L’adeguamento degli impianti elettrici e di automazione è strettamente correlato agli interventi di revamping del trattamento biologico. Comporta l’installazione di un nuovo quadro elettrico (QE 1001) per l’alimentazione, il comando-controllo di tutte le nuove utenze (mixer sommergibili, pompe dosatrici del defosfatante, pompe del sollevamento intermedio, ecc.) e della strumentazione di controllo del processo (analizzatori dell’ammoniaca e dei nitrati, in uscita a ognuna delle due linee di trattamento, analizzatori di ossigeno disciolto, ecc.) e di quelle attualmente sottese ai quadri QE 201 (sedimentazione finale, ricircolo fanghi, dosaggio ipoclorito) e al quadro del sollevamento intermedio il cui stato di conservazione non è ottimale. Per le nuove utenze è prevista la formazione dei relativi collegamenti per l’alimentazione, il comando e controllo, mentre per le esistenti sono previste le sole attività di scollegamento dai quadri dismessi e ricollegamento al nuovo (buona parte dei cavi di potenza sono stati sostituiti recentemente). All’interno del quadro sarà inoltre installato il controllore programmabile che governerà il funzionamento dei “Cicli alternati” con aerazione intermittente, corredato delle logiche che consentano la gestione con tempi preordinati di funzionamento delle fasi anossiche e aerate, in caso di anomalia o caduta dei segnali di misura provenienti dagli analizzatori di processo. Analoghi interventi di adeguamento interessano anche il sistema di automazione; esso presenta limitate disponibilità di ingressi (sia analogici, sia digitali) che conseguentemente comportano l’installazione di ulteriori schede. Analoghe modifiche sono previste alle pagine video e a quelle dei report. Viceversa il modesto incremento della potenza complessivamente installata per le nuove utenze non richiede l’adeguamento degli impianti di ricezione e trasformazione dell’energia. 2.5. Sistemazione degli impianti generali e di alcune infrastrutture Il principale intervento di sistemazione degli impianti generali è costituito dal rifacimento degli impianti elettrostrumentali dei pretrattamenti meccanici (sollevamento iniziale, grigliatura e dissabbiatura, sedimentazione primaria). Le attività comprenderanno, oltre alla fornitura, installazione e cablaggio del nuovo quadro elettrico (a rimpiazzo dell’attuale Q.E. 101) anche la sostituzione dei cavi di potenza e degli ausiliari, incluse le pulsantiere in campo. Per facilitare la realizzazione dei nuovi collegamenti idraulici tra la stazione di sollevamento intermedio e la fase di filtrazione, risolvendo le interferenze con i sottoservizi esistenti, è previsto l’arretramento

Page 22: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 22

della recinzione sul lato nord (occupando area di proprietà di gestione Acqua) per uno sviluppo complessivo di circa 100 m; oltre al suo rifacimento sono necessari anche limitatissimi adeguamenti della viabilità. Attività minori sono correlate alla necessità di rendere disponibili “vuoti e puliti” e privi dell’attuale equipaggiamento elettromeccanico i manufatti del trattamento biologico, mentre per i bacini della filtrazione dell’effluente l’intervento sarà limitato alla sola pulizia preliminare dei bacini e delle apparecchiature che saranno in parte riutilizzate. 2.6. Svuotamento e manutenzione digestore L’intervento prevede le seguenti opere: - svuotamento del digestore presente nell’impianto di depurazione di Cassano Spinola; - installazione di gru per la rimozione di piastre di chiusura presenti sulla cupola del digestore - inertizzazione dell’area con azoto - realizzazione passo d’uomo superiore al livello di fango ancora presente nel digestore in modo da

poter far accedere gli uomini all’interno del digestore per eseguire la pulizia - pulizia interna con acqua e aspirazione del fango ancora presente all’interno del digestore

L’intervento è inserito in spazi confinati quindi sarà necessario che la ditta che effettuerà le lavorazioni interne seguano le indicazioni presenti nel Piano di Sicurezza e che consegnino prima dell’inizio dei lavori il piano dei lavori e tutte le certificazioni necessarie. Gli operatori che si recheranno sulla copertura per l’asportazione delle piastre dovranno avere i dispositivi anticaduta e quelli che si recheranno all’interno del digestore i dispositivi di protezione necessari per il recupero in caso di malore. 3. TEMPI DI ESECUZIONE DEI LAVORI - CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

3.1. Modalità di esecuzione dei lavori necessari a garantire il regolare esercizio delle opere esistenti Le maggiori difficoltà esecutive, per gli aspetti correlati all’assicurare il regolare esercizio delle opere esistenti, sono riferibili ai lavori la ristrutturazione del sistema di sfioro delle portate di pioggia non alimentabili al trattamento biologico, linea che costituisce anche il by-pass della medesima sezione; in tal senso è inevitabile il dover programmare l’arresto completo del funzionamento dell’impianto. I lavori consistono nella sostituzione della paratoia ad azionamento automatico (fuori esercizio e di cui non è ripristinabile il funzionamento) posta sul canale che collega il pozzo che riceve le tubazioni in uscita alla decantazione primaria con la sezione di clorazione (da tale pozzo origina anche il canale che alimenta i bacini di ossidazione); limitati interventi di adeguamento sono necessari anche sull’opera edile sia per la rimozione della paratoia stessa, sia per la demolizione dell’esistente stramazzo posto sul canale di collegamento alla clorazione. L’intervento può essere svolto in una giornata (estendendo l’orario lavorativo); con esso si provvede anche a posizionare un setto in carpenteria metallica che consentirà di isolare una delle due linee di trattamento biologico su cui eseguire, successivamente alla rimessa in funzionamento dell’impianto, gli interventi di revamping per la trasformazione al processo a “Cicli Alternati”. In tal senso le attività di ristrutturazione (edili e impiantistiche, descritte al precedente Capitolo 5.1) saranno eseguite operando singolarmente sulla due linee e iniziando su quella posta in prossimità della stazione di sollevamento intermedio (Linea 1), in modo che non si abbia la contemporaneità con le lavorazioni previste per il potenziamento della medesima stazione. In tale periodo, la cui durata è complessivamente stimata in 18 settimane, le prestazioni di depurazione del trattamento biologico saranno solo parziali, limitate all’ossidazione del carbonio e con portata ridotta al valore compatibile con la capacità di un solo bacino di sedimentazione secondaria (circa 800÷1.000- m³/h); ultimate le attività sulla Linea 1 si provvederà allo spostamento del setto in carpenteria metallica in modo da rimetterla in esercizio e nel contempo isolare la Linea 2 (con fermo totale dell’impianto, limitato a 8÷10 ore). Durante la seconda fermata dell’impianto si provvederà anche a posizionare un secondo setto, in carpenteria metallica, nel pozzo che riceve le tubazioni di scarico dai bacini di sedimentazione secondaria, in modo da isolare la stazione di sollevamento intermedio; a monte di tale setto saranno disposte le tubazioni di aspirazione delle pompe elettriche carrellate (rese disponibili da Gestione Acqua) che permetteranno di riversare l’effluente del sedimentatore in esercizio nel canale di clorazione posto a valle della stazione. Si provvederà inoltre, sempre con l’utilizzo di una pompa elettrica carrellata e

Page 23: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 23

tubazioni provvisorie con giunti ad innesto rapido (rese disponibili da Gestione Acqua), ad alimentare la sezione di filtrazione dell’effluente in modo da poter disporre dell’acqua di servizio necessaria al funzionamento delle sezioni di grigliatura e disidratazione meccanizzata dei fanghi. Sempre durante la seconda fermata si provvederà a installare il quadro elettrico provvisorio necessario a consentire l’esecuzione dei lavori di sostituzione del quadro elettrico QE101, garantendo il funzionamento di “utenze privilegiate” delle sezioni di sollevamento iniziale, pretrattamenti meccanici e sedimentazione primaria. Una terza fermata (con indisponibilità totale dell’impianto, limitata a 8÷10 ore) sarà poi necessaria per la rimozione di entrambi i setti provvisori in carpenteria metallica (nel canale di alimentazione del trattamento biologico e a monte della stazione di sollevamento intermedio) e per l’installazione del quadro provvisorio necessario a consentire l’esecuzione dei lavori di sostituzione del quadro elettrico QE201, garantendo il funzionamento di “utenze privilegiate” delle sezioni di sedimentazione secondaria, disinfezione, ricircolo fanghi e sollevamento del fango biologico di supero. 3.2. Tempi di esecuzione - Pianificazione delle lavorazioni Per l’esecuzione delle opere è stabilito il termine di 7 (sette) mesi naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna dei lavori; i lavori procederanno con il programma illustrato nel “Diagramma di pianificazione delle lavorazioni”, riportato nel seguito, che potrà essere adeguato e completato, in fase esecutiva, concordando le variazioni con la DD. LL., la Stazione Appaltante e il Gestore dell’impianto, per tenere conto dell’effettivo periodo stagionale di esecuzione delle principali attività e di eventuali limitazioni poste da condizioni climatiche e situazioni analoghe. La programmazione delle attività lavorative sarà anche finalizzata a ridurre al minimo i tempi di indisponibilità di alcune delle sezioni del trattamento di depurazione; il loro fermo sarà limitato ai soli periodi necessari a interventi su manufatti esistenti per i quali non si hanno disponibili linee di by-pass, alla connessione idraulica tra le opere esistenti e quelle in progetto e alle attività di adeguamento degli impianti elettrici che possano comportare la loro esclusione dall’alimentazione dell’energia. Ogni periodo di riduzione del servizio di depurazione sarà concordato con la DD. LL., con la Stazione Appaltante e il Gestore dell’impianto, sentiti gli enti interessati; analogamente saranno concordati i tempi e le modalità di esercizio dell’impianto utili a fronteggiare criticità in occasione di interventi di minore importanza. Si noti che nel “Diagramma di pianificazione delle lavorazioni” i lavori di potenziamento della sezione di filtrazione dell’effluente (in particolare quelli connesse allo smontaggio, adeguamento e rimontaggio dei quattro filtri) sono evidenziate separatamente dalle altre attività impiantistiche, intendendo che le medesime saranno eseguite dalla società costruttrice dei filtri.

Eventuali modifiche alla successione delle lavorazioni potranno essere previste dalla impresa esecutrice ma dovranno essere approvate dalla committenza e dal coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, riportate in un aggiornamento del presente PSC, e quindi essere recepite nell’aggiornamento dei POS delle imprese appaltatrici, fermo restando l’obbligo di concordare sospensioni delle attività delle linee esistenti con il committente.

Prima di ogni fase è necessario concordare le opere provvisionali e di sicurezza. L’impresa deve indicare nominativamente un proprio addetto, con adeguata esperienza e capacità, responsabile della gestione delle interferenze con le altre imprese eventualmente presenti nel cantiere, incaricate di forniture specifiche dalla proprietà. Qualora la organizzazione del cantiere e le lavorazioni siano interferenti con le attività del committente, il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dovrà coordinarsi con l’RSPP del committente per l’emissione di DUVRI o procedure di gestione delle interferenze da portare a conoscenza del personale della committente.

Page 24: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 24

AREA DEL CANTIERE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti (punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive (punto 2.1.2, lettera d, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

In questo paragrafo sono state considerate le situazioni di pericolosità relative sia alle caratteristiche dell'area su cui dovrà essere installato il cantiere, sia al contesto all'interno del quale esso stesso andrà a collocarsi.

CARATTERISTICHE AREA DEL CANTIERE (punto 2.2.1, lettera a, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Alberi Se al momento dell'inizio dei lavori nell'area di cantiere risultano presenti degli alberi, l'impresa dovrà prestare la massima attenzione sia durante le operazioni di cantiere sia durante le movimentazione dei mezzi di cantiere. Contattare sempre, in caso che questi intralcino le lavorazioni in progetto, il Coordinatore della sicurezza.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Alberi: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Opere provvisionali e di protezione. Per i lavori in prossimità di alberi, ma che non interessano direttamente questi ultimi, il possibile rischio d'urto da parte di mezzi d'opera (gru, autocarri, ecc), deve essere evitato mediante opportune segnalazioni o opere provvisionali e di protezione. Le misure si possono differenziare sostanzialmente per quanto concerne la loro progettazione, che deve tener conto dei vincoli specifici richiesti dalla presenza del particolare fattore ambientale.

Rischi specifici: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

2) Investimento, ribaltamento; Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.

3) Urti, colpi, impatti, compressioni; Lesioni per colpi, impatti, compressioni a tutto il corpo o alle mani per contatto con utensili, attrezzi o apparecchi di tipo manuale o a seguito di urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti nel cantiere.

Condutture sotterranee L'eventuale presenza di tubazioni o condutture sotterranee dovranno essere preventivamente individuate e segnalate con l'ausilio di strumentazione idonea. A tale proposito, quale precauzione, prima di iniziare i lavori di scavo, si dovrà richiedere l'intervento dei vari addetti dell’Azienda relativamente alla manutenzione dei servizi, quale gas, acqua, energia elettrica, telefonia, al fine di stabilire le caratteristiche di posa delle condutture esistenti interessate dai lavori, informandosi della profondità, delle dimensioni e del tipo di materiale di cui le tubazioni sono costituite. A fine del sopralluogo, è opportuno stilare un eventuale verbale scritto e controfirmato sia dal capocantiere che dal responsabile del servizio interessato, inserendo tale documento insieme alla documentazione di cantiere. Stabilita la natura delle condutture, si dovrà procedere durante lo scavo con circospezione, intervenendo con attrezzo manuale in prossimità del manufatto; se si dovesse trattare di linee elettriche, sarà opportuno avvertire per far disalimentare tale linea per tutto il tempo dei lavori di scavo e reinterro. Misure Preventive e Protettive generali: 1) Condutture sotterranee: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Reti di distribuzione di energia elettrica. Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di linee elettriche interrate che possono interferire con l'area di cantiere. Nel caso di cavi elettrici in tensione interrati o in cunicolo, il percorso e la profondità delle linee devono essere rilevati o segnalati in superficie quando interessino direttamente la zona di lavoro. Nel caso di lavori di scavo che intercettano ed attraversano linee elettriche interrate in tensione è necessario procedere con cautela e provvedere a mettere in atto sistemi di sostegno e protezione provvisori al fine di evitare pericolosi avvicinamenti e/o danneggiamenti alle linee stesse durante l'esecuzione dei lavori. Reti di distribuzione acqua. Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di elementi di reti di distribuzione di acqua e, se del caso, deve essere provveduto a rilevare e segnalare in superficie il percorso e la profondità. Reti di distribuzione gas. Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di elementi di reti di distribuzione di gas che possono interferire con il cantiere, nel qual caso devono essere avvertiti tempestivamente gli esercenti tali reti al fine di concordare le misure essenziali di sicurezza da prendere prima dell'inizio dei lavori e durante lo sviluppo dei lavori. In particolare è necessario preventivamente rilevare e segnalare in superficie il percorso e la profondità degli elementi e stabilire modalità di esecuzione dei lavori tali da evitare l'insorgenza di situazioni pericolose sia per i lavori da eseguire, sia per

Page 25: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 25

l'esercizio delle reti. Nel caso di lavori di scavo che interferiscono con tali reti è necessario prevedere sistemi di protezione e sostegno delle tubazioni messe a nudo, al fine di evitare il danneggiamento delle medesime ed i rischi conseguenti. Reti fognarie. Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di reti fognarie sia attive sia non più utilizzate. Se tali reti interferiscono con le attività di cantiere, il percorso e la profondità devono essere rilevati e segnalati in superficie. Specialmente durante lavori di scavo, la presenza, anche al contorno, di reti fognarie deve essere nota, poiché costituisce sempre una variabile importante rispetto alla consistenza e stabilità delle pareti di scavo sia per la presenza di terreni di rinterro, sia per la possibile formazione di improvvisi vuoti nel terreno (tipici nel caso di vetuste fognature dismesse), sia per la presenza di possibili infiltrazioni o inondazioni d'acqua dovute a fessurazione o cedimento delle pareti qualora limitrofe ai lavori di sterro.

Rischi specifici: 1) Annegamento;

Annegamento durante lavori in bacini o corsi d'acqua, o per venute d'acqua durante scavi all'aperto o in sotterraneo. 2) Elettrocuzione;

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

3) Incendi, esplosioni; Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni a seguito di lavorazioni in presenza o in prossimità di materiali, sostanze o prodotti infiammabili.

4) Seppellimento, sprofondamento; Seppellimento e sprofondamento a seguito di slittamenti, frane, crolli o cedimenti nelle operazioni di scavi all'aperto o in sotterraneo, di demolizione, di manutenzione o pulizia all'interno di silos, serbatoi o depositi, di disarmo delle opere in c.a., di stoccaggio dei materiali, e altre.

Linee aeree Nella zona di cantiere sono presenti linee aeree, si raccomanda l'impresa esecutrice di operare nella massima sicurezza e, se necessario, contattare i responsabili dei reparti interessati per far disattivare temporaneamente la linea.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Linee aeree: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Distanza di sicurezza. Deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi interessati dai lavori al fine di individuare la presenza di linee elettriche aeree individuando idonee precauzioni atte ad evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione. Nel caso di presenza di linee elettriche aeree in tensione non possono essere eseguiti lavori non elettrici a distanza inferiore a: a) 3 metri, per tensioni fino a 1 kV; b) 3.5 metri, per tensioni superiori a 1 kV fino a 30 kV; c) 5 metri, per tensioni superiori a 30 kV fino a 132 kV; d) 7 metri, per tensioni superiori a 132 kV. Protezione delle linee aeree. Nell'impossibilità di rispettare tale limite è necessario, previa segnalazione all'esercente delle linee elettriche, provvedere, prima dell'inizio dei lavori, a mettere in atto adeguate protezioni atte ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse quali: a) barriere di protezione per evitare contatti laterali con le linee; b) sbarramenti sul terreno e portali limitatori di altezza per il passaggio sotto la linea dei mezzi d'opera; c) ripari in materiale isolante quali cappellotti per isolatori e guaine per i conduttori.

Rischi specifici: 1) Elettrocuzione;

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

Manufatti interferenti o sui quali intervenire Il cantiere è collocato all'interno dell'impianto di depurazione di Cassano. Solo una parte dell'impianto sarà soggetto alle lavorazioni previste dal progetto definitivo. Alcuni impianti non soggetti alle lavorazioni saranno attivi è il personale dell'impianto sarà sempre presente nello stesso. Misure Preventive e Protettive generali: 1) Manufatti: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Opere provvisionali e di protezione. Per i lavori in prossimità di manufatti, ma che non interessano direttamente questi ultimi, il possibile rischio d'urto da parte di mezzi d'opera (gru, autocarri, ecc), deve essere evitato mediante opportune segnalazioni o opere provvisionali e di protezione. Le misure si possono differenziare sostanzialmente per quanto concerne la loro progettazione, che deve tener conto dei vincoli specifici richiesti dalla presenza del particolare fattore ambientale.

Rischi specifici: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

2) Investimento, ribaltamento; Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.

Page 26: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 26

3) Urti, colpi, impatti, compressioni; Lesioni per colpi, impatti, compressioni a tutto il corpo o alle mani per contatto con utensili, attrezzi o apparecchi di tipo manuale o a seguito di urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti nel cantiere.

FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE

(punto 2.2.1, lettera b, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) I principali rischi indotti dall’ambiente sul cantiere si riconducono alla presenza di sottoservizi nel sottosuolo ed al traffico veicolare che transita sulle strade limitrofe ed interessate dai lavori, laddove, a giudizio della polizia municipale, non fosse consentita la completa interruzione della strada attraversata. Devono essere inoltre considerate anche la presenza di altri cantieri, di edifici di civile abitazione, di linee elettriche, e gli eventi meteorologici intensi. Recinzioni, sbarramenti, scritte, segnali, protezioni devono essere di natura tale da risultare costantemente ben visibili. Ove non risulti sufficiente l’illuminazione naturale, gli stessi devono essere illuminati artificialmente; l’illuminazione deve comunque essere prevista per le ore notturne.

Insediamenti produttivi Il cantiere è nel depuratore di Cassano Spinola, quindi in un insediamento produttivo. Bisogna tener conto quindi di tutte le problematiche che possono crearsi con l'intersezione del cantiere stesso e con le varie lavorazioni. Si raccomanda di organizzare bene le varie lavorazioni e di consultare il coordinatore per la sicurezza in modo da vedere le migliori soluzioni lavorative a tutela di tutti i lavoratori. Per l’azienda Gestione Acqua S.p.a., operante in Cassano Spinola, Regione Scrivia, è presente un DUVRI, avente i seguenti riferimenti: MOD. N° M02_PRO06sic, REV. 2, Rif.to proc. PRO06_sic. Dal relativo DUVRI si evincono tutte le attività e le sostanze pericolose che vengono utilizzate all’interno dell’impianto e che possono portare rischi ai lavoratori delle imprese autorizzate all’ingresso in cantiere, in particolare si segnalano le seguenti sostanze: � CLORURO FERRICO SOLUZIONE 10 % - 40% � SODIO IPOCLORITO 5 % - 20%

Strade Durante le operazioni di cantiere c'è la possibilità di invadere la strada carrabile interna al depuratore. Bisogna quindi cercare di proteggere la zona di cantiere con adeguata segnaletica opportunamente disposta prima e dopo la zona dei lavori. L'eventuale segnaletica con l'indicazione della limitazione della velocità, potrà essere di valido ausilio per tutti gli operatori ed in particolare per coloro che si dovessero percorrere la carreggiata interessata. Misure Preventive e Protettive generali: 1) Strade: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Lavori stradali. Per i lavori in prossimità di strade i rischi derivanti dal traffico circostante devono essere evitati con l'adozione delle adeguate procedure previste dal codice della strada. Particolare attenzione deve essere posta nella scelta, tenuto conto del tipo di strada e delle situazioni di traffico locali, della tipologia e modalità di delimitazione del cantiere, della segnaletica più opportuna, del tipo di illuminazione (di notte e in caso di scarsa visibilità), della dimensione delle deviazioni e del tipo di manovre da compiere.

Riferimenti Normativi: D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495, Art.30; D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495, Art.31; D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495, Art.40; D.Lgs. 9 aprile 2008

n. 81, Allegato 6, Punto 1.

Rischi specifici: 1) Investimento;

Condizioni climatiche e metereologiche Durante le avversità atmosferiche, pioggia, neve, gelo, nebbia consistente si prevede la sospensione dei lavori. In caso di pioggia intensa dovranno essere temporaneamente sospese le attività che si stanno svolgendo all’interno della trincea di posa, e ogni altra attività che il coordinatore per la sicurezza durante la fase di esecuzione riterrà opportuno, provvedendo all’evacuazione del personale dalla zona di scavo; il lavoro potrà riprendere solo su ordine del coordinatore per la sicurezza durante la fase di esecuzione. Ovunque è presente una falda superficiale con oscillazione stagionale di alcuni metri. Da ciò deriva l'opportunità di eseguire i lavori in un periodo stagionale asciutto in modo da limitare l'afflusso d'acqua negli scavi.

Page 27: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 27

Rischi specifici: 1) Scariche Atmosferiche;

Rischio di folgorazione dei lavoratori a causa di fulmini attratti dalle strutture o masse metalliche presenti in cantiere. Fascia di appartenenza. Struttura autoprotetta.

2) Elettrocuzione; Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE

(punto 2.2.1, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Vengono di seguito esaminati i rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante.

Propagazione della polvere all'esterno Il trasporto e la movimentazione dei materiali terrosi, può comportare la formazione di polveri che si disperdono anche verso l’esterno del cantiere. In linea di principio le polveri dovranno essere abbattute necessariamente nel momento in cui si movimentano gli inerti e i materiali terrosi in genere, procedendo alla bagnatura delle aree circostanti e del materiale stesso. Nel particolare se non si riesce ad applicare le predette misure di prevenzione, allora tutti i lavoratori interessati all’attività di scavo e/o movimentazione dei materiali terrosi, dovranno fare uso delle maschere facciali di protezione. La scelta del dispositivo di protezione individuale, nonché la fornitura dello stesso ai lavoratori, deve essere effettuata dal Datore di Lavoro e condivisa dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’impresa e in ogni caso deve presentare caratteristiche specifiche di idoneità per il lavoro da svolgere. Inoltre l'impresa dovrà assumere tutti i provvedimenti possibili al fine di ridurne l'emissione durante il trasporto del materiale tra cui: - utilizzo di teloni per la copertura dei cassoni; - bagnatura del carico; - uso di mascherine antipolvere per i lavoratori a terra; - chiusura delle cabine dei mezzi d’opera; - pulizia delle aree interessate e dei mezzi di movimentazione e trasporto dei detriti.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Demolizioni: prevenzioni a "Inalazione polveri, fibre";

Prescrizioni Esecutive: Irrorazione delle superfici. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta e curando che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente.

2) Scavi: irrorazione delle superfici; Prescrizioni Esecutive:

Irrorazione delle superfici. Durante i lavori di scavo si deve provvedere a ridurre il sollevamento di polveri e fibre, irrorando periodicamente con acqua le superfici di scavo ed i percorsi dei mezzi meccanici.

Rischi specifici: 1) Inalazione polveri, fibre;

Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione per l'impiego diretto di materiali in grana minuta, in polvere o in fibrosi e/o derivanti da lavorazioni o operazioni che ne comportano l'emissione.

2) Nebbie; Nebbie provocate da operazioni di idropulitura (con acqua o altre sostanze) a freddo o a caldo o dovute a fattori climatici che comportano disagi o danni alla salute dei lavoratori e/o ridotta visibilità degli ambienti di lavoro.

3) Polveri; Danni all'apparato respiratorio derivanti dall'inalazione di polveri rilasciate da fonti presenti nell'area di insediamento del cantiere.

Impatto da rumore Talune lavorazioni che si svolgeranno richiederanno l'utilizzazione di macchine con emissioni sonore rilevanti: martello demolitore, pala meccanica, pompa per calcestruzzi, ecc.: pertanto nell'impiego di tali attrezzature dovrà essere osservate le ore di silenzio secondo la stagione ed i regolamenti locali. Relativamente all’impatto da rumore verranno intraprese tutte le misure necessarie a contenere la rumorosità delle operazioni mediante l’utilizzo di mezzi adeguati e di idonee procedure operative (rallentamento dei mezzi, silenziatori, ecc.) e comunque, prima dell’inizio dei lavori, l’impresa dovrà aver consegnato all’ufficio di coordinamento della sicurezza la valutazione al rumore dei mezzi e degli attrezzi. Tutte le lavorazioni originano rumore anche al di fuori del cantiere; qualora a seguito della valutazione dell’impatto acustico del cantiere si ritenga possano essere superati i limiti stabiliti di volta in volta dai singoli comuni, e vigenti nella specifica zona ed orario, è necessario procedere alla richiesta di autorizzazione in deroga per il superamento di tali limiti. L’eventuale autorizzazione può contenere precise prescrizioni, soprattutto relative agli orari di

Page 28: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 28

esecuzione delle lavorazioni rumorose. L’Impresa dovrà predisporre un Piano di Monitoraggio con previsione del livello sonoro trasmesso dal cantiere all'ambiente esterno che dovrà essere visionato dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione. Il suddetto piano dovrà tenere conto dei limiti massimi di esposizione al rumore nell'ambiente contenuti nel DPCM 14/11/97 che integra il DPCM 01/03/91. Il decreto succitato impone l’obbligo di verificare sia i valori di rumore emessi dal cantiere verso l’ambiente esterno (emissione) che i valori limite assoluti di immissione come definiti all'art. 2, comma 3, lettera a), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, riferiti al rumore immesso nell'ambiente esterno. Si precisa che tali valori sono vigenti se si è provveduto a rimappare il territorio in base al DCPM 14/11/97, in caso contrario è cogente la mappatura prevista dal DPCM 01/03/91. Se il comune è sprovvisto anche della mappatura prevista dal DCPM del ‘91 si utilizzeranno i valori stabiliti dal DM 1444/68.

Rischi specifici: 1) Rumore;

Danni all'apparato uditivo, causati da prolungata esposizione al rumore prodotto da fonti presenti nell'area di insediamento del cantiere.

Insudiciamento della pubblica viabilità Gli automezzi impegnati nei lavori, possono sporcare la pubblica viabilità con materiale che si distacca dalle ruote. L’appaltatore deve provvedere alla pulizia dei pneumatici dei veicoli in uscita dal cantiere e del lavaggio delle strade mediante idropulitrice; inoltre dovrà provvedere alla periodica pulizia dell’area in prossimità dell’accesso al cantiere utilizzando apposite motospazzatrici o per mezzo di personale a terra. Prima che i mezzi d’opera e le autovetture escano dai cantieri, si dovrà provvedere al lavaggio dei pneumatici mediante motospazzatrice o utilizzando sistemi a mano; l’operazione dovrà essere ripetuta più volte nell’arco della giornata e ulteriormente intensificata nei periodi più a rischio. Particolare attenzione va riservata agli innesti con la viabilità esistente. Se nonostante la preventiva pulizia dei pneumatici, dovesse verificarsi l’ulteriore distacco di materiale fangoso dai mezzi, si dovrà provvedere nel più breve tempo possibile, a rimuovere il rischio predisponendo, ad esempio, un sistema di pulizia anche manuale; in questo caso, intervenendo su viabilità in esercizio, i lavoratori addetti dovranno indossare abbigliamento ad alta visibilità ed eventualmente saranno assistiti da movieri a terra, per segnalare l’attività e regolare il traffico veicolare.

ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti (punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive (punto 2.1.2, lettera d, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

In questo raggruppamento andranno considerate le situazioni di pericolosità, e le necessarie misure preventive, relative all'organizzazione del cantiere. Secondo quanto richiesto dall'Allegato XV, punto 2.2.2 del D.Lgs. 81/2008 tale valutazione dovrà riguardare, in relazione alla tipologia del cantiere, l'analisi di almeno i seguenti aspetti: a) modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni; b) servizi igienico-assistenziali; c) viabilità principale di cantiere; d) gli impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo; e) gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; f) le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art. 102 del D.Lgs. 81/2008 (Consultazione del RLS); g) le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art. 92, comma 1, lettera c) (Cooperazione e coordinamento delle attività); h) le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali; i) la dislocazione degli impianti di cantiere; l) la dislocazione delle zone di carico e scarico; m) le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; n) le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione.

L’area interessata dai lavori interferisce con le normali attività dell’impianto. E’ necessario prima dell’inizio dei lavori concordare con la dirigenza e con l’RSPP dell’impianto le modalità di gestione delle interferenze. In ogni caso le aree di lavoro dovranno, per quanto possibile, essere fisicamente separate da quelle utilizzate dal gestore. Prima dell’inizio dei lavori il committente provvederà ad informare i propri lavoratori in merito alla apertura del cantiere illustrando le aree interessate e predisponendo un aggiornamento del Piano di Emergenza che tenga conto delle interferenze. Si impegna inoltre a realizzare una viabilità dei mezzi che eviti passaggi all’interno del cantiere, utilizzando esclusivamente l’entrata in corrispondenza della palazzina uffici. E’ invece a carico della impresa la predisposizione di recinzione di cantiere e di apprestamenti atti a garantire le condizioni igienico sanitarie corrette per gli operai che effettueranno le lavorazioni. La posizione della recinzione e degli apprestamenti è definita dal CSP e indicata negli elaborati grafici allegati al presente PSC, che qui si intendono integralmente richiamati.

Page 29: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 29

Il luogo sicuro viene individuato presso i baraccamenti di cantiere.

Accesso dei mezzi di fornitura materiali L'accesso al cantiere da parte dei mezzi di fornitura materiali avverrà tramite la strada Scrivia da un cancello di ingresso secondario, posto a ovest del depuratore, dal quale avranno accesso solo i mezzi di cantiere. Sarà quindi vietato l'ingresso al personale dipendente del depuratore da tale accesso

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Accesso dei mezzi di fornitura materiali: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Accesso dei mezzi di fornitura materiali. L'accesso dei mezzi di fornitura dei materiali dovrà sempre essere autorizzato dal capocantiere che fornirà ai conducenti opportune informazioni sugli eventuali elementi di pericolo presenti in cantiere. L'impresa appaltatrice dovrà individuare il personale addetto all'esercizio della vigilanza durante la permanenza del fornitore in cantiere.

Rischi specifici: 1) Investimento;

Cantiere estivo (condizioni di caldo severo) Nei mesi più caldi, nel caso si presentino elevate temperature, sarà necessario contattare il coordinatore per la sicurezza in modo da coordinare gli orari di lavoro e le prevenzioni da prendere.

Rischi specifici: 1) Microclima (caldo severo);

Rischi per la salute dei lavoratori durante le lavorazioni che comportano o, che possono comportare, un esposizione a stress termico in un ambiente caldo (microclima caldo severo).

Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a microclima caldo severo, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo possibile compatibilmente alle esigenze delle attività lavorative. Tettoie e pensiline. I lavoratori devono essere protetti dalla radiazione solare diretta, almeno per le lavorazioni su postazioni di lavoro fisse (banco ferraioli, sega circolare, ecc), mediante la realizzazione di pensiline o tettoie. Mezzi climatizzati. I mezzi d'opera devono essere dotati di cabine climatizzate.

Dispositivi di protezione individuale: Devono essere forniti: a) indumenti protettivi. 2) Radiazioni ottiche naturali;

Rischi per la salute dei lavoratori per esposizione a radiazioni ottiche naturali (radiazioni ultraviolette solari). Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a radiazioni ottiche naturali, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo possibile compatibilmente alle esigenze delle attività lavorative. Orario di lavoro. I lavori all'aperto devono essere effettuati evitando le ore più calde della giornata.

Cantiere invernale (condizioni di freddo severo) Nei mesi più freddi, nel caso si presentino temperature molto basse, sarà necessario contattare il coordinatore per la sicurezza in modo da coordinare gli orari di lavoro e le prevenzioni da prendere

Rischi specifici: 1) Microclima (freddo severo);

Rischi per la salute dei lavoratori durante le lavorazioni che comportano o, che possono comportare, un’esposizione a stress termico in un ambiente freddo (microclima freddo severo).

Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a microclima freddo severo, devono essere ridotti al minimo possibile compatibilmente alle esigenze delle attività lavorative. Ambienti climatizzati. Gli ambienti di lavoro devono essere dotati di uffici/box/cabine opportunamente climatizzati. Mezzi climatizzati. I mezzi d'opera devono essere dotati di cabine climatizzate.

Dispositivi di protezione individuale: Devono essere forniti: a) indumenti protettivi.

Consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Misure Preventive e Protettive generali: 1) Consultazione del RLS: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative:

Page 30: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 30

Consultazione del RLS. Prima dell'accettazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento e delle modifiche significative apportate allo stesso, il Datore di Lavoro di ciascuna impresa esecutrice dovrà consultare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e fornirgli tutti gli eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. In riferimento agli obblighi previsti sarà cura dei Datori di Lavoro impegnati in operazioni di cantiere indire presso gli uffici di cantiere o eventuale altra sede riunioni periodiche con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. I verbali di tali riunioni saranno trasmessi al Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione.

Cooperazione e coordinamento delle attività Misure Preventive e Protettive generali: 1) Cooperazione e coordinamento delle attività: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Cooperazione e coordinamento delle attività. Prima dell'inizio dei lavori ed ogni qualvolta si ritenga necessario, il Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione può riunire i Datori di Lavoro delle imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi per illustrare i contenuti del Piano di Sicurezza e Coordinamento, con particolare riferimento agli aspetti necessari a garantire il coordinamento e la cooperazione, nelle interferenze, nelle incompatibilità, nell'uso comune di attrezzature e servizi.

Dislocazione degli impianti di cantiere PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI E’ NECESSARIO DISATTIVARE TUTTE LE LINEE ELETTRICHE PRESENTI NELLE ZONE OGGETTO DI INTERVENTO CHE INTERFERISCONO CON I LAVORI. ALTRE LINEE PRESENTI AREE O INTERRATE DOVRANNO ESSERE SEGNALATE MEDIANTE CARTELLI, NASTRO BIANCO-ROSSO O PALINE. SE QUESTO IMPLICA LA SOSPENSIONE DELLA EROGAZIONE IN ALTRE PARTI DELL’IMPIANTO E’ NECESSARIO PREDISPORRE BYPASS TEMPORANEI LONTANI DALLE ZONE OGGETTO DEI LAVORI. E’ FATTO DIVIETO DI EFFETTUARE QUALSIASI OPERA DI SCAVO O DEMOLIZIONE SE PRECEDENTEMENTE NON SI E’ PROVVEDUTO ALLA SOSPENSIONE DELLA EROGAZIONE.

Sarà previsto un collegamento con l'impianto elettrico del depuratore di Cassano Spinola nella zona destinata alla collocazione delle baracche di cantiere e zone di scarico e carico materiali. Stesso discorso sarà per l'impianto idrico.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Dislocazione degli impianti di cantiere: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Dislocazione degli impianti di cantiere. Le condutture aeree andranno posizionate nelle aree periferiche del cantiere, in modo da preservarle da urti e/o strappi; qualora ciò non fosse possibile andranno collocate ad una altezza tale da evitare contatti accidentali con i mezzi in manovra. Le condutture interrate andranno posizionate in maniera da essere protette da sollecitazioni meccaniche anomale o da strappi. A questo scopo dovranno essere posizionate ad una profondità non minore di 0,5 m od opportunamente protette meccanicamente, se questo non risultasse possibile. Il percorso delle condutture interrate deve essere segnalato in superficie tramite apposita segnaletica oppure utilizzando idonee reti indicatrici posizionate appena sotto la superficie del terreno in modo da prevenire eventuali pericoli di tranciamento durante l'esecuzione di scavi.

Rischi specifici: 1) Elettrocuzione;

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

Dislocazione delle zone di carico e scarico E’ ubicata come da disegno, all’interno del campo base, la zona di carico, scarico materiali, stoccaggio e accatastamento degli stessi. Per lo stoccaggio dei materiali (tubazioni, pozzetti, ecc..) per quantità contenute è possibile utilizzare una porzione dell’area di cantiere, mentre l’approvvigionamento consistente dei materiali dovrà avvenire giornalmente. L’area di stoccaggio dei materiali, chiaramente identificata e ben delimitata, deve risultare raggiungibile dai mezzi di trasporto (autocarri , carriole , etc….). Il materiale ivi depositato deve essere mantenuto ordinato in relazione alla sua tipologia ed alla sua movimentazione. In particolare, quello movimentato con maggior frequenza è auspicabile che venga collocato in una posizione di agevole raggiungimento. È vietato comunque costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi; qualora tali depositi siano necessari per le condizioni di lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature o sostegno preventivo della corrispondente parete di scavo. I depositi in cataste, pile, mucchi devono essere effettuati in modo da evitare crolli e cedimenti e che i materiali possano essere prelevati senza dover ricorrere a manovre pericolose. I depositi vanno protetti dalle intemperie ricorrendo, a seconda dei casi, a baracche chiuse, a tettoie fisse o anche a teli per la copertura provvisoria. Bisogna sempre considerare che per la movimentazione dei carichi devono essere usati in quanto più possibile mezzi ausiliari atti a diminuire le sollecitazioni sulle persone. I percorsi per la movimentazione dei carichi devono essere scelti in modo da evitare quanto più possibile che essi interferiscano con zone in cui si trovano persone. Quando ciò non sia possibile i trasporti e la movimentazione, anche aerea, dei carichi dovranno essere opportunamente segnalati onde consentire

Page 31: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 31

lo spostamento delle persone. Al manovratore del mezzo di sollevamento e trasporto deve essere garantito il controllo delle condizioni di tutto il percorso, anche ricorrendo a personale ausiliario.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Dislocazione delle zone di carico e scarico: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Dislocazione delle zone di carico e scarico. Le zone di carico e scarico andranno posizionate: a) nelle aree periferiche del cantiere, per non essere d'intralcio con le lavorazioni presenti; b) in prossimità degli accessi carrabili, per ridurre le interferenze dei mezzi di trasporto con le lavorazioni; c) in prossimità delle zone di stoccaggio, per ridurre i tempi di movimentazione dei carichi con la gru e il passaggio degli stessi su postazioni di lavoro fisse.

Rischi specifici: 1) Investimento, ribaltamento;

Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse. 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche Dovrà essere realizzato l'impianto di messa a terra per il cantiere, che dovrà essere unico. L'impianto di terra dovrà essere realizzato in modo da garantire la protezione contro i contatti indiretti: a tale scopo si costruirà l'impianto coordinandolo con le protezioni attive presenti (interruttori e/o dispositivi differenziali) realizzando, in questo modo, il sistema in grado di offrire il maggior grado di sicurezza possibile. L'impianto di messa a terra, inoltre, dovrà essere realizzato ad anello chiuso, per conservare l'equipotenzialità delle masse, anche in caso di taglio accidentale di un conduttore di terra. Qualora sul cantiere si renda necessaria la presenza anche di un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, allora l'impianto di messa a terra dovrà, oltre ad essere unico per l'intero cantiere, anche essere collegato al dispersore delle scariche atmosferiche. Nel distinguere quelle che sono le strutture metalliche del cantiere che necessitano di essere collegate all'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche da quelle cosiddette autoprotette, ci si dovrà riferire ad un apposito calcolo di verifica, eseguito secondo le vigenti norme CEI.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Impianto di terra: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Caratteristiche di sicurezza. L'impianto di terra deve essere unico per l'intera area occupata dal cantiere è composto almeno da: elementi di dispersione; conduttori di terra; conduttori di protezione; collettore o nodo principale di terra; conduttori equipotenziali.

2) Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche: misure organizzative; Prescrizioni Organizzative:

Caratteristiche di sicurezza. Le strutture metalliche presenti in cantiere, quali ponteggi, gru, ecc, che superano le dimensioni limite per l'autoprotezione devono essere protette contro le scariche atmosferiche. L'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche può utilizzare i dispersori previsti per l'opera finita; in ogni caso l'impianto di messa a terra nel cantiere deve essere unico.

Rischi specifici: 1) Elettrocuzione;

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

Recinzione del cantiere, accessi e segnalazioni L'area interessata dai lavori dovrà essere delimitata con una recinzione, di altezza non minore a quella richiesta dal locale regolamento edilizio, realizzata con lamiere grecate adeguatamente sostenute da paletti in legno infissi nel terreno. Gli angoli sporgenti della recinzione, o di altre strutture di cantiere, dovranno essere dipinti per tutta la loro altezza a strisce bianche e rosse trasversali. Nelle ore notturne, inoltre, l'ingombro della recinzione andrà evidenziato con apposite luci di colore rosso, alimentate in bassa tensione. Le vie di accesso pedonali al cantiere dovranno essere differenziate da quelle carrabili, allo scopo di ridurre i rischi derivanti dalla sovrapposizione delle due differenti viabilità, proprio in una zona a particolare pericolosità, qual è quella di accesso al cantiere. In particolare, una zona dell'area occupata dal cantiere antistante l'ingresso pedonale, andrà destinata a parcheggio riservato ai lavoratori del cantiere.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Recinzione del cantiere: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative:

Page 32: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 32

Caratteristiche di sicurezza. L'area interessata dai lavori dovrà essere delimitata con una recinzione, di altezza non inferiore a quella richiesta dal locale regolamento edilizio, in grado di impedire l'accesso di estranei all'area delle lavorazioni: il sistema di confinamento scelto dovrà offrire adeguate garanzie di resistenza sia ai tentativi di superamento sia alle intemperie.

Servizi igienico-assistenziali Per i servizi igienico - assistenziali si potrà vedere in fare esecutiva come organizzare il cantiere. La presenza di attrezzature, di locali e di personale sanitario nel cantiere sono indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Servizi igienico-assistenziali: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Servizi igienico-assistenziali. All'avvio del cantiere, qualora non ostino condizioni obiettive in relazione anche alla durata dei lavori o non esistano disponibilità in luoghi esterni al cantiere, devono essere impiantati e gestiti servizi igienico-assistenziali proporzionati al numero degli addetti che potrebbero averne necessità contemporaneamente. Le aree dovranno risultare il più possibile separate dai luoghi di lavoro, in particolare dalle zone operative più intense, o convenientemente protette dai rischi connessi con le attività lavorative. Le aree destinate allo scopo dovranno essere convenientemente attrezzate; sono da considerare in particolare: fornitura di acqua potabile, realizzazione di reti di scarico, fornitura di energia elettrica, vespaio e basamenti di appoggio e ancoraggio, sistemazione drenante dell'area circostante.

Zone di deposito attrezzature Le zone di deposito attrezzature, sono state individuate in modo da non creare sovrapposizioni tra lavorazioni contemporanee.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Zone di deposito attrezzature: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Zone di deposito attrezzature. Le zone di deposito delle attrezzature di lavoro andranno differenziate per attrezzi e mezzi d'opera, posizionate in prossimità degli accessi dei lavoratori e comunque in maniera tale da non interferire con le lavorazioni presenti.

Rischi specifici: 1) Investimento, ribaltamento;

Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse. 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

Zone di stoccaggio dei rifiuti Per quanto riguarda i rifiuti o gli scarti di lavorazione, devono essere tenuti in modo ordinato all’interno del cantiere o in area appositamente attrezzata e perimetrata, in attesa di essere reimpiegati o smaltiti. Per i rifiuti civili urbani si utilizzeranno idonei sacchetti che alla fine giornata lavorativa saranno depositati nei appositi cassonetti comunali situati nelle vicinanze dell'impianto di cantiere. I rifiuti delle varie fasi lavorative saranno collocati in appositi contenitori. I materiali di rifiuto dovranno essere accumulati in piccole quantità in opportuna area di cantiere e portati di volta in volta verso una discarica autorizzata. Sarà tenuto idoneo registro di scarico dei rifiuti (se necessario). I depositi di materiali non dovranno costituire intralcio ai percorsi pedonali e veicolari. Misure Preventive e Protettive generali: 1) Zone di stoccaggio dei rifiuti: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Zone di stoccaggio dei rifiuti. Le zone di stoccaggio dei rifiuti devono essere posizionate in aree periferiche del cantiere, in prossimità degli accessi carrabili. Inoltre, nel posizionamento di tali aree si è tenuto conto della necessità di preservare da polveri e esalazioni maleodoranti, sia i lavoratori presenti in cantiere, che gli insediamenti attigui al cantiere stesso.

Rischi specifici: 1) Investimento, ribaltamento;

Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse. 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

Page 33: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 33

Baracche Le baracche di cantiere saranno posizionate nell'area recintata esterna al depuratore.

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Posti di lavoro: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Porte di emergenza. 1) le porte di emergenza devono aprirsi verso l’esterno; 2) le porte di emergenza non devono essere chiuse in modo tale da non poter essere aperte facilmente e immediatamente da ogni persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di emergenza; 3) le porte scorrevoli e le porte a bussola sono vietate come porte di emergenza. Areazione e temperatura. 1) ai lavoratori deve essere garantita una sufficiente e salubre quantità di aria; 2) qualora vengano impiegati impianti di condizionamento d'aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo tale che i lavoratori non vengano esposti a correnti d'aria moleste; 3) ogni deposito e accumulo di sporcizia che possono comportare immediatamente un rischio per la salute dei lavoratori a causa dell'inquinamento dell'aria respirata devono essere eliminati rapidamente; 4) durante il lavoro, la temperatura per l'organismo umano deve essere adeguata, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e delle sollecitazioni fisiche imposte ai lavoratori. Illuminazione naturale e artificiale. I posti di lavoro devono disporre, nella misura del possibile, di sufficiente luce naturale ed essere dotati di dispositivi che consentano un'adeguata illuminazione artificiale per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Pavimenti, pareti e soffitti dei locali. 1) i pavimenti dei locali non devono presentare protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi; essi devono essere fissi, stabili e antisdrucciolevoli; 2) le superfici dei pavimenti, delle pareti e dei soffitti nei locali devono essere tali da poter essere pulite e intonacate per ottenere condizioni appropriate di igiene; 3) le pareti trasparenti o translucide, in particolare le pareti interamente vetrate nei locali o nei pressi dei posti di lavoro e delle vie di circolazione devono essere chiaramente segnalate ed essere costituite da materiali di sicurezza ovvero essere separate da detti posti di lavoro e vie di circolazione, in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti stesse, né essere feriti qualora vadano in frantumi. Finestre e lucernari dei locali. 1) le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in maniera sicura. Quando sono aperti essi non devono essere posizionati in modo da costituire un pericolo per i lavoratori; 2) le finestre e i lucernari devono essere progettati in maniera congiunta con le attrezzature ovvero essere dotati di dispositivi che ne consentano la pulitura senza rischi per i lavoratori che effettuano questo lavoro nonché per i lavoratori presenti. Porte e portoni. 1) La posizione, il numero, i materiali impiegati e le dimensioni delle porte e dei portoni sono determinati dalla natura e dall'uso dei locali; 2) un segnale deve essere apposto ad altezza d'uomo sulle porte trasparenti; 3) le porte ed i portoni a vento devono essere trasparenti o essere dotati di pannelli trasparenti; 4) quando le superfici trasparenti o translucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiale di sicurezza e quando c'è da temere che i lavoratori possano essere feriti se una porta o un portone va in frantumi, queste superfici devono essere protette contro lo sfondamento.

Autogru L'autogrù avrà accesso al cantiere tramite l'ingresso carraio dedicato al cantiere stesso. Verrà posizionata nei luoghi in cui verranno eseguite le lavorazioni che necessitano del mezzo. Misure Preventive e Protettive generali: 1) Autogru: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Posizionamento. Nell'esercizio dei mezzi di sollevamento e di trasporto si devono adottare le necessarie misure per assicurare la stabilità del mezzo e del suo carico: a) se su gomme, la stabilità è garantita dal buono stato dei pneumatici e dal corretto valore della pressione di gonfiaggio; b) se su martinetti stabilizzatori, che devono essere completamente estesi e bloccati prima dell'inizio del lavoro, la stabilità dipende dalla resistenza del terreno in funzione della quale sarà ampliato il piatto dello stabilizzatore. In ogni caso, prima di iniziare il sollevamento, devono essere inseriti i freni di stazionamento dell'automezzo. Caduta di materiale dall'alto. Le operazioni di sollevamento e/o di trasporto, devono avvenire evitando il passaggio dei carichi sospesi al di sopra di postazioni di lavoro o di aree pubbliche. Qualora questo non fosse possibile, il passaggio dei carichi sospesi sarà annunciato da apposito avvisatore acustico. Rischio di elettrocuzione. In prossimità di linee elettriche aeree e/o elettrodotti è d'obbligo rispettare la distanza di sicurezza dalle parti più sporgenti dell'autogru (considerare il massimo ingombro del carico comprensivo della possibile oscillazione); se non fosse possibile rispettare tale distanza, dovrà interpellarsi l'ente erogatore dell'energia elettrica, per realizzare opportune diverse misure cautelative (schermi, ecc.). Modalità operative. Durante le operazioni di spostamento con il carico sospeso è necessario mantenere lo stesso il più vicino possibile al terreno; su percorso in discesa bisogna disporre il carico verso le ruote a quota maggiore.

Rischi specifici: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

2) Elettrocuzione; Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

Page 34: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 34

Cartellonistica Si evidenzia che lo scopo della segnaletica di sicurezza è quello di attirare l'attenzione su oggetti, macchine, situazioni e comportamenti che possono provocare rischi, e non quello di sostituire la prevenzione e le misure di sicurezza. La segnaletica deve essenzialmente adempiere allo scopo di fornire in maniera facilmente comprensibile le informazioni, le indicazioni, i divieti e le prescrizioni necessarie A titolo indicativo per questo cantiere si indicano le categorie dei cartelli che dovranno essere esposti: - Avvertimento, - Divieto, - Prescrizione, - Informazione. Sempre a titolo esemplificativo si rammenta che la segnaletica dovrà essere esposta (in maniera stabile e non facilmente rimovibile) in particolar modo: - all'ingresso del Cantiere; - lungo le vie di transito di mezzi di trasporto e di movimentazione; - sui mezzi di trasporto; - sugli sportelli dei quadri elettrici; - nei luoghi dove sussistono degli specifici pericoli; - in prossimità di scavi. Saranno inoltre esposti: - sulle varie macchine, le rispettive norme per l'uso; - presso i luoghi di lavoro le sintesi delle principali norme di sicurezza; - nei pressi dello spogliatoio o del locale refettorio l'estratto delle principali norme di legge e la bacheca per le comunicazioni

particolari ai lavoratori; - il divieto di passare e sostare nel raggio d'azione sull'autogrù e sulle macchine per movimento terra. Sull’ingresso verrà posto il cartello di identificazione del cantiere con nome Comune, Committente, Progettista, D.L., Direzione di cantiere, Coordinatore per la progettazione, Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, imprese costruttrici e imprese in subappalto, inoltre verrà apposta segnaletica con divieto di accesso ai non addetti ai lavori.

In posizione ben visibile si disporrà un cartello con le indicazioni sui primi soccorsi da fornire in caso di infortunio, le procedure di emergenza ed i numeri utili.

Misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall'alto Per le lavorazioni che verranno eseguite ad altezze superiori a m 2 e che comportino la possibilità di cadute dall'alto, dovranno essere introdotte adeguate protezioni collettive, in primo luogo i parapetti. Il parapetto, realizzato a norma, dovrà avere le seguenti caratteristiche: - il materiale con cui sarà realizzato dovrà essere rigido, resistente ed in buono stato di conservazione; - la sua altezza utile dovrà essere di almeno un metro; - dovrà essere realizzato con almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il

calpestio; - dovrà essere dotato di "tavola fermapiede", vale a dire di una fascia continua poggiata sul calpestio e di altezza pari almeno a 15

cm; - dovrà essere costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al massimo sforzo cui può essere

assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione. Quando non sia possibile realizzare forme di protezione collettiva, dovranno obbligatoriamente utilizzarsi cinture di sicurezza.

Misure generali di protezione da adottare contro gli sbalzi eccessivi di temperatura Ad eccezione di talune lavorazioni specifiche, come quelle che si svolgono in sotterraneo o nei cassoni ad aria compressa o nell'industria cinematografica cui è dedicata apposita normativa vigente, in tutte le altre dovranno valutarsi di volta in volta le condizioni climatiche che vi si stabiliscono. Il microclima dei luoghi di lavoro dovrà essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto sia dei metodi di lavoro applicati che degli sforzi fisici imposti ai lavoratori. I posti di lavoro in cui si effettuano lavori di saldatura, taglio termico e, più in generale, tutte quelle attività che comportano l'emissione di calore dovranno essere opportunamente protetti, delimitati e segnalati. Nel caso di lavorazioni che si svolgono in ambienti confinati o dei locali destinati al ricovero dei lavoratori (mense, servizi igienici, spogliatoi, ecc.), dovranno prevedersi impianti opportunamente dimensionati per il ricambio dell'aria. Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente (come nelle lavorazioni che si svolgono all'aperto), si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.

Page 35: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 35

Misure generali di protezione contro il rischio biologico In linea generale occorre e si prescrive che: - I lavoratori devono disporre di servizi sanitari adeguati provvisti di docce con acqua calda e fredda, nonché, se necessario, di

lavaggi oculari e antisettici per la pelle; - I lavoratori devono avere in dotazione indumenti protettivi o altri indumenti idonei da riporre in luoghi separati rispetto agli abiti

civili. - I DPI devono essere controllati, disinfettati e puliti dopo ogni uso, provvedendo altresì a far riparare o sostituire quelli difettosi

prima dell’uso successivo. - Gli indumenti di lavoro e protettivi che possono essere contaminati da agenti biologici devono essere tolti quando il lavoratore

lascia la zona di lavoro, conservati separatamente dagli altri indumenti, disinfettati, puliti e, se necessario, distrutti. - Nelle aree di lavoro in cui c’è rischio di esposizione deve essere vietato fumare e assumere cibi o bevande.

Misure generali di protezione per le lavorazioni in ambienti confinati Si riportano di seguito le principali precauzioni da adottare nell’esecuzione di lavori in recipienti o spazi confinati: riferimento D.P.R. 14 settembre 2011 n. 177: - serbatoi e recipienti - fogne e tombini - sotterranei (p.e. metropolitana) - cisterne su autocarri - cisterne interrate - vasche di raccolta (acque piovane o altri reflui) - vasche di raccolta liquami - silos - stive di imbarcazioni A nessuno si dovrà permettere di entrare in un recipiente o altro spazio confinato senza l’adatto equipaggiamento di sicurezza e fino a che tale recipiente o spazio confinato non sia stato reso sicuro per l’ingresso, mediante intercettazione, svaporamento, completa ventilazione ed analisi dei gas presenti all’interno. L'apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l'agevole recupero di un lavoratore privo di sensi. Le condizioni da osservare devono includere le precauzioni speciali, come ad esempio intercettazione, indumenti protettivi, apparecchi di respirazione, equipaggiamenti di sicurezza, sorveglianza antincendio, specifici utensili di tipo approvato, ecc.. Durante il periodo nel quale in un recipiente o in uno spazio confinato, si sta svolgendo un lavoro, le persone che lo eseguono devono indossare una imbracatura con corda di salvataggio ed almeno una persona dovrà essere di guardia all’esterno fornita delle necessarie attrezzature di sicurezza (funi di soccorso legate al personale all’interno, autorespiratori, attrezzatura per il sollevamento). In particolare si dovrà provvedere a: - se il recipiente è dotato di più boccaporti questi devono essere tutti aperti; - garantire una adeguata ventilazione in rapporto al lavoro da effettuare; - eseguire tutte le analisi ritenute necessarie come:

� prove di infiammabilità � concentrazione di 02 � analisi di eventuali gas tossici allo scopo di accertare che l’atmosfera all’interno del recipiente sia tale da consentire l’ingresso con o senza apparecchiatura di respirazione; � la concentrazione di 02 deve essere del 19,5% minima

- è vietato entrare nei recipienti con presenza di vapori infiammabili o tossici/nocivi. All’interno dei recipienti è rigorosamente vietato l’uso di maschere a filtro salvo che per la protezione delle vie respiratorie dalle polveri chimicamente pericolose;

- prima dell’apertura di qualsiasi boccaporto accertarsi che il recipiente sia depressurizzato. Nell’operazione di apertura provvedere ad allentare lentamente le viti di fissaggio e comunque intervenire su eventuali aperture ridotte richiedere l’intervento del personale del servizio elettrico per sconnettere gli allacciamenti elettrici.

L’accesso agli ambienti confinati è regolato dall’art. 66 del D.Lgs. 81 /2008: Lavori in ambienti sospetti di inquinamento. “1. E' vietato consentire l'accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l'assenza di pericolo per la vita e l'integrità' fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell'atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell'atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L'apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l'agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.”

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Ambienti confinati: imprese qualificate;

Prescrizioni Organizzative: Imprese qualificate. Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati in ragione del possesso dei seguenti requisiti: a) integrale applicazione delle vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e misure di gestione delle emergenze; b) integrale e vincolante applicazione anche del comma 2 dell'articolo 21 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nel caso di imprese familiari e lavoratori autonomi; c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di preposto; d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di lavoro ove impiegato per

Page 36: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 36

attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, specificamente mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tali attività, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento; e) possesso di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati e avvenuta effettuazione di attività di addestramento all'uso corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature; f) avvenuta effettuazione di attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi compreso il datore di lavoro, relativamente alla applicazione di procedure di sicurezza; g) rispetto delle vigenti previsioni, ove applicabili, in materia di documento unico di regolarità contributiva; h) integrale applicazione della parte economica e normativa della contrattazione collettiva di settore, compreso il versamento della contribuzione all'eventuale ente bilaterale di riferimento, ove la prestazione sia di tipo retributivo, con riferimento ai contratti e accordi collettivi di settore sottoscritti da organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Riferimenti Normativi: D.P.R. 14 settembre 2011 n. 177, Art.2.

2) Ambienti confinati: informazione preliminare;

Prescrizioni Organizzative: Informazione preliminare. Prima dell'accesso negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro ove impiegato nelle medesime attività, o i lavoratori autonomi devono essere puntualmente e dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente sulle caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, su tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro, e sulle misure di prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività. L'attività di informazione va realizzata in un tempo sufficiente e adeguato all'effettivo completamento del trasferimento delle informazioni e, comunque, non inferiore ad un giorno. Il datore di lavoro committente individua un proprio rappresentante, in possesso di adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro e che abbia comunque svolto le attività di informazione, formazione e addestramento di cui all'articolo 2, comma 1, lettere c) ed f) del D.P.R. 177/2011, a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative, che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte dai lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e per limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato dal datore di lavoro committente.

Riferimenti Normativi: D.P.R. 14 settembre 2011 n. 177, Art.3.

3) Ambienti confinati: procedura di lavoro; Prescrizioni Organizzative:

Procedura di lavoro. Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco.

Riferimenti Normativi: D.P.R. 14 settembre 2011 n. 177, Art.3.

4) Ambienti confinati: misure e precauzioni preliminari; Prescrizioni Organizzative:

Misure e precauzioni preliminari. Si deve valutare preliminarmente: a) la necessità, in alcuni casi, di ricorrere a una ventilazione forzata o altri mezzi idonei; b) la necessità, tipo e frequenza dei monitoraggi ambientali (prove di abitabilità) attraverso adeguata strumentazione di rilevamento, opportunamente tarata ed eventualmente dotata di sistemi di allarme acustico e/o luminoso (ad es. strumenti che rilevano la presenza di più gas, il contenuto di ossigeno, il livello di contaminanti, il livello di esplosività, le condizioni microclimatiche); c) l'opportunità di eseguire il monitoraggio in continuo, quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell'atmosfera. In caso di atmosfere potenzialmente esplosive, la strumentazione dovrà essere rispondente al D.P.R. 126/98 - recepimento della direttiva di prodotto ATEX - e di categoria scelta dal responsabile dei lavori in relazione alla probabilità e durata dell'atmosfera esplosiva; d) l'eventuale presenza di rischi indotti dalle lavorazioni previste (ad es. formazione di fumi) o dal contesto in cui si opera (es. attività con lunga permanenza in pozzetti stradali sotterranei ubicati in strade ad alta intensità di traffico o in vicinanza di corsi d'acqua); e) la necessità e la modalità con la quale isolare l'ambiente confinato dal resto dell'impianto (ad es. chiusura e blocco di serrande, valvole, saracinesche che possano immettere sostanze pericolose nell'ambiente confinato, sezionamento degli impianti elettrici, lockout-tagout), installando opportuna segnaletica e cartellonistica; f) la modalità di verifica dell'idoneità e funzionalità delle attrezzature di lavoro e di soccorso; g) la modalità di verifica dei requisiti e dell'idoneità dei DPC (dispositivi di protezione collettiva) e dei DPI; h) laddove necessario, l'opportunità di eseguire la prova di tenuta o fit-test dei DPI per le vie respiratorie.

Riferimenti Normativi: Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3 comma 3 del DPR 177/2011 - Nota del

Ministero del Lavoro 9 maggio 2012. 5) Ambienti confinati: segnaletica;

Prescrizioni Esecutive: Segnaletica. È opportuno segnalare i luoghi di lavoro classificabili come "ambienti confinati" o "ambiente sospetto di inquinamento", rientranti nell'ambito di applicazione del D.P.R. 177/2011, con apposito cartello. Essi dovranno contenere almeno le seguenti indicazioni: a) pittogramma rappresentativo di "pericolo generico"; b) pittogrammi per rischi aggiuntivi quali ad esempio esplosione, presenza infiammabili, tossici, rischio asfissia; c) la dicitura "ambiente confinato" o "ambiente sospetto di inquinamento"; d) la dicitura "divieto di ingresso senza lo specifico modulo autorizzativo".

Riferimenti Normativi: Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3 comma 3 del DPR 177/2011 - Nota del

Ministero del Lavoro 9 maggio 2012.

Page 37: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 37

6) Ambienti confinati: esecuzione dei lavori; Prescrizioni Esecutive:

Istruzioni per gli addetti. Deve essere posta particolare attenzione per l'esecuzione dei lavori: a) qualora, anche dopo bonifica, possa esservi dubbio sulla pericolosità dell'atmosfera, i lavoratori devono indossare un'imbracatura di sicurezza collegata a una fune di recupero, vigilati per l'intera durata del lavoro da un altro lavoratore posizionato all'esterno e, ove occorra, forniti di dispositivi di protezione adeguati; b) l'eventuale sorgente autonoma di energia (gruppo elettrogeno) va collocata in posizione idonea, tenendo conto dell'emissione di fumi che possono entrare nell'ambiente confinato; c) è necessario garantire e mantenere attivo un adeguato sistema di comunicazione in modo da permettere ai lavoratori impegnati all'interno dell'ambiente confinato di tenersi in contatto con quelli all'esterno, e di lanciare l'allarme in caso di emergenza; d) presso l'apertura di accesso, in posizione sicura, deve essere sempre presente un lavoratore, dotato degli stessi DPI di colui che opera all'interno, per offrire assistenza ed essere in grado di recuperare un lavoratore eventualmente infortunato e/o colto da malore nel più breve tempo possibile e secondo quanto stabilito nelle procedure di emergenza; e) quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose. Operatore interno all'ambiente confinato. Il lavoratore che entra nell'ambiente confinato deve: a) avere l'idoneità sanitaria per la mansione specifica; b) conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; c) conoscere le caratteristiche tecniche dei DPI ed utilizzarli in modo appropriato secondo l'addestramento ricevuto; d) laddove necessario, indossare i DPI idonei per consentire una rapida estrazione in caso di condizioni anomale e/o impreviste (ad esempio una imbracatura completa, collegata mediante una fune ad apposito argano o treppiede); e) mantenersi in costante comunicazione (vocale e/o visiva) con l'addetto esterno e nel caso in cui la comunicazione avvenga con apparecchi trasmittenti deve essere assicurata la non schermatura di tali trasmissioni dagli stessi ambienti di natura metallica; e) conoscere le procedure di emergenza; f) laddove necessario, munirsi di apparecchio portatile, dotato di dispositivo di allarme, per la misurazione in continuo della percentuale di ossigeno o di altre sostanze; g) laddove necessario, munirsi di apparecchio portatile, dotato di dispositivo di allarme, per la misurazione in continuo della concentrazione in aria di sostanze infiammabili (in % del limite inferiore di esplodibilità LEL); h) laddove necessario, dotarsi di sistemi a funzionamento elettrico o a batteria rispondenti ai requisiti di sicurezza del D.P.R. 126/98 (recepimento della Direttiva ATEX); i) evacuare immediatamente l'ambiente confinato e comunicare al proprio responsabile ogni condizione anomala e/o imprevista riscontrata all'interno dell'ambiente; l) evacuare immediatamente l'ambiente confinato quando ordinato dall'operatore esterno e/o all'attivazione di qualche segnale codificato di allarme e/o al riconoscimento di qualche sintomo di malessere fisico. Operatore esterno all'ambiente confinato. L'operatore esterno deve: a) avere l'idoneità sanitaria per la mansione specifica; b) conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; c) assicurare la presenza per tutta la durata dei lavori. Se per qualunque motivo ci si deve allontanare, deve essere richiesto il cambio ad un altro operatore, anche esso in possesso di competenze e formazione specifiche e dotato di idonei DPI; d) mantenere una comunicazione costante con il lavoratore/i all'interno; e) proibire l'ingresso a chiunque non sia stato autorizzato; f) controllare che le condizioni di sicurezza non mutino e/o non sopraggiungano pericoli dall'esterno; g) conoscere le procedure di emergenza; h) far evacuare immediatamente l'ambiente confinato se si verifica una condizione anomala e/o imprevista (ad esempio riconducibile alle modalità di lavoro e/o alle condizioni del lavoratore); i) essere specificatamente equipaggiato ed addestrato al primo soccorso per l'assistenza e il recupero del lavoratore.

Riferimenti Normativi: Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3 comma 3 del DPR 177/2011 - Nota del

Ministero del Lavoro 9 maggio 2012.

Misure generali di protezione da adottare in relazione ad urti, colpi, impatti e Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini dovranno essere eliminate o ridotte al minimo anche attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l’impiego manuale dovranno essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati dovranno essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (ad esempio riposti in contenitori o assicurati al corpo dell’addetto) e non dovranno ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in cataste, pile e mucchi dovranno essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione. Fare attenzione durante gli spostamenti e riferire al direttore di cantiere eventuali oggetti o materiali o mezzi non idoneamente segnalati. Dovrà essere vietato lasciare in opera oggetti sporgenti pericolosi e non segnalati Occorrerà ricoprire tutti i ferri di armatura fuoriuscenti con cappuccetti idonei o altri sistemi di protezione. E’ obbligatorio, comunque, l’utilizzo dell’elmetto di protezione personale.

Misure generali di tutela cesoiamento, stritolamento Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime o di opere, strutture provvisionali o altro, dovrà essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile dovrà essere installata una segnaletica appropriata e dovranno essere osservate opportune distanze di rispetto; ove necessario dovranno essere disposti comandi di arresto di emergenza in corrispondenza dei punti di potenziale pericolo. Dovrà essere obbligatorio abbassare e bloccare le lame dei mezzi di scavo, le secchie dei caricatori, ecc., quando non utilizzati e lasciare tutti i controlli in posizione neutra. Prima di utilizzare mezzi di scarico o di sollevamento o comunque con organi in movimento, occorrerà assicurarsi che tutti i lavoratori siano visibili e a distanza di sicurezza .In caso di non completa visibilità dell’area, occorrerà predisporre un lavoratore addetto in grado di segnalare che la manovra o la attivazione può essere effettuata in condizioni di sicurezza ed in grado di interrompere la movimentazione in caso di pericolo.

Page 38: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 38

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Saranno utilizzati idonei DPI marcati “CE”, al fine di ridurre i rischi di danni diretti alla salute dei lavoratori derivanti dalle attività effettuate in cantiere e durante l’uso di macchine e mezzi; in particolare i rischi sono legati a: - le aree di lavoro e transito del cantiere; - l’ambiente di lavoro (atmosfera, luce, temperatura, etc); - le superfici dei materiali utilizzati e/o movimentati; - l’utilizzo dei mezzi di lavoro manuali da cantiere; - l’utilizzo delle macchine e dei mezzi da cantiere; - lo svolgimento delle attività lavorative; - le lavorazioni effettuate in quota; - l’errata manutenzione delle macchine e dei mezzi; - la mancata protezione (fissa o mobile) dei mezzi e dei macchinari; - l’uso di sostanze tossiche e nocive; - l’elettrocuzione ed abrasioni varie. Nel processo di analisi, scelta ed acquisto di DPI da utilizzare nel cantiere sarà verificata l’adeguatezza alla fasi lavorative a cui sono destinati, il grado di protezione, le possibili interferenze con le fasi di cantiere e la coesistenza di rischi simultanei. I DPI sono personali e quindi saranno adatti alle caratteristiche anatomiche dei lavoratori che li utilizzeranno. Dopo l’acquisto dei dispositivi i lavoratori saranno adeguatamente informati e formati circa la necessità e le procedure per il corretto uso dei DPI. Si effettueranno verifiche relative all’uso corretto dei DPI da parte del personale interessato, rilevando eventuali problemi nell'utilizzazione: non saranno ammesse eccezioni laddove l'utilizzo sia stato definito come obbligatorio. Sarà assicurata l'efficienza e l'igiene dei DPI mediante adeguata manutenzione, riparazione o sostituzione; inoltre, saranno predisposti luoghi adeguati per la conservazione ordinata, igienica e sicura dei DPI. In caso di saldature, gli addetti devono essere obbligatoriamente dotati degli schermi facciali e delle protezioni del corpo onde evitare il contatto con le scintille o il danneggiamento della retina dell’occhio.

SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE

Probabilità alta media bassa

Livello di danno alto medio basso

DESCRIZIONE DELLA LAVORAZIONE La segnaletica di sicurezza da applicare nel cantiere sarà quella disciplinata dal D.Lgs. 81/08 TITOLO V con Allegato XXIV. Tale segnaletica andrà eventualmente rimossa qualora nei luoghi indicati non si verificasse più la presenza dei rischi segnalati. Sono da prevedersi, in linea generale, i seguenti cartelli:

x

x

Page 39: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 39

1) all'ingresso pedonale di ogni zona di lavoro recintata: divieto di accesso ai non addetti, obbligo d'uso delle scarpe antinfortunistiche;

2) all'ingresso carrabile: obbligo di procedere a passo d’uomo, pericolo passaggio veicoli; 3) lungo le vie di circolazione: cartello di limite di velocità, pericolo passaggio veicoli; 4) nei luoghi in cui esistono specifici pericoli: obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale in relazione alla

necessità (cuffie alla circolare e betoniera, uso degli spingitoi alla circolare..........) 5) sotto il raggio di azione di apparecchi di sollevamento ed in prossimità dei ponteggi: cartello di avvertimento carichi

sospesi, obbligo di indossare casco protettivo; 6) in prossimità dei quadri elettrici e delle linee elettriche interrate: cartello di avvertimento tensione elettrica pericolosa,

divieto di spegnere incendi con acqua; 7) presso i ponteggi: divieto di gettare materiali dall'alto e divieto di salire e scendere dai ponteggi senza scala, obbligo di uso

del casco protettivo; 8) sui mezzi di trasporto: divieto di trasporto persone; 9) in prossimità di macchine: cartelli di divieto di pulire e lubrificare con gli organi in moto, divieto di effettuare

manutenzioni con gli organi in moto, divieto di rimuovere i dispositivi di protezione e sicurezza, divieto di avvicinarsi alle macchine con scarpe, cravatta e abiti svolazzanti, cartelli sulle norme di sicurezza d'uso delle macchine (sega circolare, betoniera, tagliaferri e piegaferri, ecc.);

10) in tutti i luoghi in cui ci può essere pericolo di incendio (depositi di bombole, carburanti, solventi, vernici, lubrificanti): divieto di usare fiamme libere;

11) distribuiti nel cantiere: cartelli riportanti le norme di sicurezza per gli imbragatori ed il codice di segnalazione per le manovre di movimentazione dei carichi;

12) sui box di cantiere: cartelli riportanti la destinazione d'uso dei locali; 13) sulla struttura della gru: cartello di portata massima del braccio; 14) in prossimità della baracca di medicazione: estratto delle procedure di primo soccorso; 15) nel luogo ove sono ubicati gli estintori: cartello di identificazione dell'estintore; 16) presso il box ufficio Direttore di cantiere, o in altro luogo ben visibile: cartello riportante i numeri utili di intervento. INTERFERENZE INDIVIDUATE

o maestranze coinvolte nelle operazioni di cantieramento o maestranze coinvolte nelle attività della porzione di impianto ancora in funzione

PRINCIPALI OPERATORI COINVOLTI o capocantiere o maestranze incaricate della apposizione dei cartelli

LAVORAZIONI e loro INTERFERENZE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti (punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive (punto 2.1.2, lettera d, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

01 - Preparazione delle aree La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Taglio di arbusti e vegetazione in genere

Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase) Realizzazione della recinzione di cantiere, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;

Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

Page 40: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 40

a) DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Sega circolare; d) Smerigliatrice angolare (flessibile); e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Vibrazioni.

Taglio di arbusti e vegetazione in genere (fase)

Taglio di arbusti e vegetazione in genere.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al taglio di arbusti e vegetazione in genere;

Addetto al taglio di arbusti e vegetazione in genere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al taglio di arbusti e vegetazione in genere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) visiera protettiva; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore; b) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Decespugliatore a motore; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Rumore; Vibrazioni.

01 - Apprestamenti del cantiere La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere Allestimento di servizi sanitari del cantiere Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso

Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi (fase) Allestimento di depositi per materiali e attrezzature, zone scoperte per lo stoccaggio dei materiali e zone per l'installazione di impianti fissi di cantiere.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;

Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

Page 41: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 41

a) DPI: addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Sega circolare; d) Smerigliatrice angolare (flessibile); e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Vibrazioni.

Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere (fase)

Allestimento di servizi igienico-sanitari in strutture prefabbricate appositamente approntate.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;

Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Sega circolare; d) Smerigliatrice angolare (flessibile); e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Vibrazioni.

Allestimento di servizi sanitari del cantiere (fase) Allestimento di servizi sanitari costituiti dai locali necessari all'attività di primo soccorso in cantiere.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere;

Addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi:

Page 42: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 42

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Sega circolare; d) Smerigliatrice angolare (flessibile); e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Vibrazioni.

Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso (fase)

Montaggio, trasformazione e smontaggio del ponteggio metallico fisso.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;

Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza; d) attrezzatura anticaduta.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore; c) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Argano a bandiera; b) Attrezzi manuali; c) Scala semplice; d) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Punture, tagli, abrasioni; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

01 - Impianti del cantiere La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere Realizzazione di impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere Realizzazione di impianto elettrico del cantiere Realizzazione di impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere

Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere (fase)

Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;

Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi:

Page 43: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 43

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Avvitatore elettrico; c) Scala semplice; d) Scala doppia; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti.

Realizzazione di impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere (fase)

Realizzazione di impianto di protezione da scariche atmosferiche delle masse metalliche, di notevole dimensione, presenti in cantiere.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione di impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere;

Addetto alla realizzazione di impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Scala doppia; d) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

Realizzazione di impianto elettrico del cantiere (fase) Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere mediante la posa in opera quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;

Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio mobile o trabattello; c) Scala doppia; d) Scala semplice; e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

Page 44: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 44

Realizzazione di impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere (fase) Realizzazione dell'impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere, mediante la posa in opera di tubazioni e dei relativi accessori.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione di impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere;

Addetto alla realizzazione di impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) occhiali protettivi; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) R.O.A. (operazioni di saldatura); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Cannello per saldatura ossiacetilenica; c) Scala doppia; d) Scala semplice; e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Radiazioni non ionizzanti; Rumore; Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Vibrazioni.

01 - Scavi di sbancamento La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Scavo di sbancamento

Scavo di sbancamento (fase) Scavi di sbancamenti a cielo aperto eseguiti con l'ausilio di mezzi meccanici.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Escavatore; 3) Pala meccanica.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo scavo di sbancamento;

Addetto allo scavo di sbancamento. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo scavo di sbancamento;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Investimento, ribaltamento; c) Seppellimento, sprofondamento; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Andatoie e Passerelle; c) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Movimentazione manuale dei carichi.

Page 45: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 45

02 - Adeguamento linee di trattamento biologico Le attività di adeguamento del trattamento biologico comprenderanno essenzialmente sia la sostituzione di componenti dell’equipaggiamento esistente, sia il suo completamento con nuove specifiche apparecchiature, mentre i lavori prettamente edili si riducono a limitati interventi di demolizione e al risanamento conservativo di alcune superfici dei manufatti. I lavori richiederanno la messa fuori esercizio di ognuna delle due linee, separatamente, per una durata presunta di circa novanta giorni lavorativi; in tale periodo le rese di processo saranno necessariamente limitate alla sola rimozione dell’inquinamento carbonioso e con la necessità di ridurre il flusso di liquami ai soli valori medi di tempo secco. Nello specifico l'intervento prevede l'esecuzione dei seguenti lavori edili: - taglio e demolizione dei pilastrini di supporto delle esistenti paratoie poste nella porzione terminale del

canale di alimentazione dei liquami, con rimozione del copriferro in fase di distacco e regolarizzazione delle superfici residue; analogo intervento è previsto sulle mensole sovrastanti gli stramazzi in uscita dalle due linee;

- manutenzione straordinaria delle passerelle di servizio comprendente: il risanamento e ripristino di parti mancanti di calcestruzzi eseguiti con malta autoportante a base di cemento ad alta resistenza, resine sintetiche e inerti di pezzatura controllata, compresa sia l'asportazione delle parti ammalorate fino al raggiungimento del conglomerato sano, sia la picchettatura a mano del sottofondo.

Relativamente all’equipaggiamento elettromeccanico, oltre agli interventi di fornitura e installazione dei nuovi miscelatori sommergibili e del nuovo sistema di insufflazione dell’aria compressa di processo - entrambi descritti nel seguito - sono in progetto: - la sostituzione delle paratoie ad abbassamento, poste in ingresso ai bacini, che intercettano il flusso dei

liquami, con paratoie a stramazzo aventi la medesima funzione ma che permettono di conseguire sia la precisa ripartizione della portata, sia, attraverso la correlazione con il segnale del misuratore di livello che si prevede di installare sul canale che veicola il liquame ai bacini, la misura del flusso in transito;

- l’installazione della strumentazione per il controllo del processo a “Cicli alternati”, costituita da analizzatori di ammonica, nitrati (in uscita a ognuna delle due linee) e della concentrazione di ossigeno disciolto nella massa sottoposta a processo;

- l’installazione del controllore programmabile per la gestione del funzionamento delle apparecchiature di miscelazione e produzione dell’aria compressa, in base ai segnali della strumentazione elencata al punto precedente e corredato delle logiche di sicurezza in caso di anomalia o caduta dei segnali stessi.

Fase anossica di denitrificazione La fase anossica di denitrificazione richiede che il liquame sottoposto a processo sia miscelato con la biomassa e con il fango di ricircolo in modo tale che all’interno del reattore siano assicurate le condizioni di miscelazione completa, evitando fenomeni di stratificazione o di sedimentazione; la miscelazione deve anche assicurare che il fluido non sia interessato da trasferimento di ossigeno. Il revamping del trattamento biologico prevede che ogni sua linea sia attrezzata con una coppia di miscelatori sommergibili (un mixer in ogni vasca che compone la linea) del tipo con elica tripala senza anello convogliatore. Per consentire la manutenzione delle apparecchiature ognuna di esse sarà completa dell’attrezzatura di installazione e sollevamento (gru a bandiera con argano) manovrabili dalle esistenti passerelle in calcestruzzo che corredano ogni vasca. Fase di ossidazione-nitrificazione Il maggiore fabbisogno orario di ossigeno (l’incremento è anche dovuto alla necessità che la sua somministrazione sia concentrata in un minor numero di ore giornaliere, in modo da consentire lo svolgersi dei processi anossici), richiede l’adeguamento del complesso che ne assicura il trasferimento mediante l’insufflazione dell’aria di processo. Per tale ragione è in progetto l’installazione di due nuovi sistemi d’aerazione (uno in ogni linea) entrambi equipaggiati con 1.184 diffusori a disco e membrana, disposti in quattro distinte aree in modo da assicurare che il trasferimento dell’ossigeno segua il profilo del suo consumo, decrescente dalla zona di testa (alimentazione dei liquami e dei fanghi di ricircolo) all’uscita dei bacini. Ogni rete è formata da 10 o 12 tubazioni (Ø diametro 110 mm in PVC) alimentate da un tubo collettore (uno per ogni rete, disposto parallelamente alla lunghezza della vasca) sul quale è posto un dispositivo di spurgo delle condense e la calata (DN 150) di allacciamento al piping di distribuzione dell’aria compressa; le tubazioni sono fissate al fondo dei bacini per mezzo di appositi supporti regolabili in altezza. I diffusori sono composti di un corpo (in PVC - ASTM D 3915) con piatto di supporto della membrana (in EPDM) e da una ghiera che ne assicura il serraggio; la membrana ha micro fustellatura ottimizzata per la

Page 46: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 46

diffusione dell’aria ed è provvista di una zona centrale “cieca” con funzione di valvola di ritegno (in assenza della pressione esercitata dall’aria, si chiude su un piatto di tenuta impedendo l’ingresso del liquido). Altre caratteristiche peculiari sono: - sistema fornito preassemblato (con standard qualitativi di esecuzione tipici delle lavorazioni in serie e

direttamente controllabili nella fase produttiva) in modo da facilitarne la posa riducendo i tempi di messa in opera;

- assenza di chiusure ad anello delle reti grazie ad orifizi calibrati con funzione di bilanciamento e tubazioni con diametro differenziato (garantisce maggiore libertà di dilatazione delle reti);

- giunti speciali (in PVC - ASTM D 3915) dotati di denti che impediscono la rotazione dei tubi anche in presenza di sollecitazioni, consentendo la perfetta messa in bolla del sistema;

- collari di tenuta delle tubazioni (in acciaio inox AISI 304) sagomati in modo da permettere lo scorrimento dei tubi dovuto alla dilatazione per la variazione di temperatura;

- supporti (in acciaio inox AISI 304), rinforzati e filettati su tutta la lunghezza, per garantire sia il facile allineamento e livellamento della rete nel bacino (riducendo i tempi di posa in opera), sia la resistenza anche a sollecitazioni create da elettromiscelatori, corredati della relativa bulloneria (in acciaio inox AISI 304).

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Svuotamento linea di trattamento biologico Posizionamento setto per divisione linea di trattamento Svuotamento e pulizia Rimozione di impianti Taglio di travi, setti e pilastri in c.a.

Svuotamento linea di trattamento biologico (fase)

Svuotamento linea di trattamento biologico. Durante la fase lavorativa si prevede: aspirazione dei fanghi, paleggio, tiro in alto dei materiali solidi, stoccaggio e smaltimento dei fanghi e materiali solidi.

Macchine utilizzate: 1) Autospurgatore.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico;

Addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti di protezione.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta dall'alto; c) Biologico; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Scala semplice; b) Argano su cavalletto treppiedi; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni.

Page 47: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 47

Posizionamento setto per dividere linea di trattamento (fase) Posizionamento setto per dividere linea di trattamento Lavoratori impegnati: 1) Addetto al posizionamento del setto;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: fabbro;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Saldatrice elettrica; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Radiazioni non ionizzanti.

Svuotamento e pulizia (fase) Svuotamento e pulizia vasche trattamento biologico. Durante la fase lavorativa si prevede: aspirazione dei fanghi, paleggio, tiro in alto dei materiali solidi, stoccaggio e smaltimento dei fanghi e materiali solidi. PRIMA DELL'INIZIO DELLE LAVORAZIONI CONTATTARE IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN MODO DA CONSEGNARE IL PIANO DELLE FASI DI LAVORO E VERIFICARE CHE TUTTO SIA STATO PREDISPOSTO PER IL RECUPERO IN CASO DI MALORE DA PARTE DEGLI OPERATORI PRESENTI ALL'INTERNO DELLE VASCHE OGGETTO DI INTERVENTO. CONSEGNARE CERTIFICAZIONE DA PARTE DEGLI OPERATORI DI ABILITAZIONE NELLA LAVORAZIONE NEGLI SPAZI CONFINATO.

Macchine utilizzate: 1) Autospurgatore; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico;

Addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti di protezione.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

b) DPI: utilizzatore pompa idrica; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) guanti; b) stivali di sicurezza. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta dall'alto; c) Biologico; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Scala semplice; b) Argano su cavalletto treppiedi; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni.

Page 48: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 48

Rimozione di impianti (fase) Rimozione di impianti. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla rimozione di impianti;

Addetto alla rimozione di impianti di distribuzione interni. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla rimozione di impianti;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore; b) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Argano a bandiera; b) Argano a cavalletto; c) Attrezzi manuali; d) Martello demolitore elettrico; e) Smerigliatrice angolare (flessibile); Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Punture, tagli, abrasioni; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

Taglio di travi, setti e pilastri in c.a. (fase) Taglio di travi, setti e pilastri in c.a. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al taglio di travi, setti e pilastri in c.a.;

Addetto al taglio di travi, setti e pilastri in c.a.. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al taglio di travi, setti e pilastri in c.a.;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre; b) Rumore; c) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Sega a parete; c) Ponteggio metallico fisso; d) Ponteggio mobile o trabattello; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello.

Page 49: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 49

03 - Dosaggio reattivo defosfatazione Sono inseriti in progetto gli interventi necessari per ripristinare la piena funzionalità della sezione di rimozione chimica del fosforo, basata sullo schema di precipitazione simultanea (con dosaggio del reattivo sulla linea di ricircolo dei fanghi e rimozione del fango chimico, insieme alla biomassa, nella successiva sezione di sedimentazione finale). Essi comprendono il rifacimento di tutto il piping che correda l’esistente serbatoio di stoccaggio (cilindrico verticale a fondo bombato, con capacità di 8.000 L) e l’installazione di due pompe dosatrici a pistone e membrana (portata massima di circa 50,00 l/h, una quale riserva); la regolazione della portata erogata dalle pompe dosatrici sarà gestita da variatori di frequenza operanti sul segnale della nuova di misura della portata alimentata al trattamento biologico. Il revamping dell’impianto di stoccaggio e dosaggio del reattivo defosfatante comporta anche interventi edili sulla tazza di contenimento del serbatoio con rifacimento del trattamento protettivo delle superfici in calcestruzzo e i completamenti per le reti di servizio. La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Svuotamento serbatoio Dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio Rimozione di impianti Ripristino tazza: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali Ripristino tazza: Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali Ripristino tazza: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio

Svuotamento serbatoio (fase) Svuotamento serbatoio. Durante la fase lavorativa si prevede: aspirazione dei fanghi, paleggio, tiro in alto dei materiali solidi, stoccaggio e smaltimento dei fanghi e materiali solidi.

Macchine utilizzate: 1) Autospurgatore.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo Svuotamento del serbatoio;

Addetto allo Svuotamento del serbatoio Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo Svuotamento del serbatoio;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti di protezione.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta dall'alto; c) Biologico; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi.

Dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio (fase) Rimozione di serbatoio. Durante la fase lavorativa si prevede lo stoccaggio del serbatoio in un'area adeguata che non intralci le lavorazioni. Il serbatoio dovrà essere coricato (o comunque la posizione sarà decisa al momento della rimozione dello stesso), e dovrà essere messo in sicurezza ancorandolo al terreno con cavi per evitare che in cavo di forte vento possa essere sollevato da terra.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro.

Page 50: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 50

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio;

Addetto alla dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Getti, schizzi; c) Caduta dall'alto; d) Caduta di materiale dall'alto o a livello; e) Urti, colpi, impatti, compressioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Smerigliatrice angolare (flessibile); Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

Rimozione di impianti (fase) Rimozione di impianti. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla rimozione di impianti;

Addetto alla rimozione di impianti di distribuzione interni. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla rimozione di impianti;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore; b) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Argano a bandiera; b) Argano a cavalletto; c) Attrezzi manuali; d) Martello demolitore elettrico; e) Smerigliatrice angolare (flessibile); Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Punture, tagli, abrasioni; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

Ripristino tazza: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali (fase) Esecuzione di getti in calcestruzzo per la realizzazione di opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali;

Page 51: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 51

Addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Chimico; b) Getti, schizzi; c) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Betoniera a bicchiere; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Movimentazione manuale dei carichi.

Ripristino tazza: Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali (fase) Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di ferri di armatura per opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Punture, tagli, abrasioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Trancia-piegaferri; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello.

Ripristino tazza: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali (fase) Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della carpenteria per opere non strutturali;

Addetto alla realizzazione della carpenteria per opere non strutturali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione della carpenteria per opere non strutturali;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera con filtro specifico; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Chimico; b) Punture, tagli, abrasioni; c) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Scala semplice; d) Pompa a mano per disarmante; e) Sega circolare;

Page 52: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 52

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Nebbie; Getti, schizzi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello.

Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio (fase) Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio;

Addetto al montaggio ed Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto all'installazione apparecchiature e macchinari per impianto di depurazione;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) R.O.A. (operazioni di saldatura); c) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Cannello per saldatura ossiacetilenica; c) Scala semplice; d) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Radiazioni non ionizzanti; Rumore; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Vibrazioni.

04 - Potenziamento stazione sollevamento intermedio e relativi circuiti Negli interventi inseriti nella progettazione definitiva, diversamente da quanto previsto nel progetto preliminare che individuava un primo step, è individuato il completo potenziamento della sezione di filtrazione, finalizzato a incrementare la portata a essa alimentabile mantenendo parametri di esercizio compatibili con la messa fuori servizio della chiariflocculazione. Con i lavori in progetto sono sostituiti tutti gli esistenti quattro filtri (ognuno dei quali ha superficie di filtrazione pari a 40,0 m²) installando al loro posto - nei medesimi manufatti, senza necessità di adeguamento delle strutture - nuove apparecchiature caratterizzate da superficie filtrante di 75,0 m², portando conseguentemente la superficie totale di filtrazione al valore di 300,0 m². In questa configurazione la sezione è idonea a consentire il trattamento dell’intera portata di pioggia alimentata al trattamento biologico (Qpb), nell’ipotesi che il flusso di acque improprie venga ridotto al valore di circa 3.000 m³/d. Oltre alla sostituzione dei filtri, sono necessari interventi di potenziamento e sistemazione idraulica della stazione di sollevamento intermedio che alimenta i trattamenti terziari, inclusi i relativi circuiti idraulici: - sostituzione di tre delle cinque pompe esistenti con apparecchiature caratterizzate da maggiore portata

(circa 530 m³/h alla prevalenza di 5,10 m; una delle nuove pompe ha funzione di riserva); in tal modo la portata massima sollevabile con tutte le pompe in esercizio (due esistenti e due nuove) raggiunge il valore di circa 1.600,00 m³/h;

- rifacimento delle prementi di tutte le pompe, incluso il relativo valvolame, adottando tubazioni DN 350 per le nuove apparecchiature e DN 250 per le esistenti;

- modifica al circuito idraulico che origina dalla stazione di sollevamento intermedio, affiancando alle due tubazioni esistenti (De 350 in PEAD) una nuova linea (De 500 in PEAD) direttamente collegata al

Page 53: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 53

pozzo in uscita di uno dei due bacini di chiariflocculazione, dal quale origina una delle due tubazioni (DN 400 in acciaio) che alimentano i canali di carico dei filtri;

- potenziamento del collegamento tra la filtrazione e la clorazione mediante la posa di una nuova linea (De 560 in PEAD, con terminale DN 500 in acciaio).

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Rimozione di recinzioni Svuotamento e pulizia Posizionamento setto per divisione linea di trattamento Installazione pompe sommergibili Scavo a sezione obbligata Posa di conduttura fognaria in PEAD Rinterro di scavo eseguito a macchina Taglio di muratura a tutto spessore Realizzazione nuova recinzione: Scavo a sezione obbligata Realizzazione nuova recinzione: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali Realizzazione nuova recinzione: Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali Realizzazione nuova recinzione: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali Posa di recinzioni

Rimozione di recinzioni (fase)

Rimozione di recinzioni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla rimozione di recinzioni;

Addetto alla rimozione di recinzioni Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla rimozione di recinzioni;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) M.M.C. (sollevamento e trasporto); b) Rumore; c) R.O.A. (operazioni di saldatura); d) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Martello demolitore elettrico; c) Smerigliatrice angolare (flessibile); d) Saldatrice elettrica; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Radiazioni non ionizzanti.

Svuotamento e pulizia (fase)

Svuotamento e pulizia stazione di sollevamento intermedio. Durante la fase lavorativa si prevede: aspirazione dei fanghi, paleggio, tiro in alto dei materiali solidi, stoccaggio e smaltimento dei fanghi e materiali solidi. PRIMA DELL'INIZIO DELLE LAVORAZIONI CONTATTARE IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN MODO DA CONSEGNARE IL PIANO DELLE FASI DI LAVORO E VERIFICARE CHE TUTTO SIA STATO PREDISPOSTO PER IL RECUPERO IN CASO DI MALORE DA PARTE DEGLI OPERATORI PRESENTI ALL'INTERNO DELLE VASCHE OGGETTO DI INTERVENTO.

Page 54: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 54

CONSEGNARE CERTIFICAZIONE DA PARTE DEGLI OPERATORI DI ABILITAZIONE NELLA LAVORAZIONE NEGLI SPAZI CONFINATO.

Macchine utilizzate: 1) Autospurgatore; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico;

Addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo Svuotamento linea di trattamento biologico;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti di protezione.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

b) DPI: utilizzatore pompa idrica; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) guanti; b) stivali di sicurezza. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta dall'alto; c) Biologico; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Scala semplice; b) Argano su cavalletto treppiedi; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni.

Posizionamento setto per divisione linea di trattamento (fase) Posizionamento setto per divisione linea di trattamento Macchine utilizzate: 1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Punture, tagli, abrasioni; Rumore; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al posizionamento del setto;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: fabbro;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Ambienti confinati; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Saldatrice elettrica; c) Scala doppia; d) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Radiazioni non ionizzanti; Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Movimentazione manuale dei carichi.

Page 55: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 55

Installazione pompe sommergibili (fase) Montaggio ed installazione di apparecchiature (controllo e comando) e macchinari: pompe sommergibili e collegamenti all'impianto in mandata

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru; 3) Autocarro con cestello.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni; Caduta dall'alto.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'installazione apparecchiature e macchinari per impianto di depurazione;

Addetto al montaggio ed installazione di apparecchiature di controllo e di comando e macchinari come: griglie, trituratori, raccoglitori a catena, passerelle rotanti, raschiatori fanghi, nastri trasportatori, pompe di sollevamento, soffiatori, motori elettrici, generatori di aria compressa, ecc. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto all'installazione apparecchiature e macchinari per impianto di depurazione;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) R.O.A. (operazioni di saldatura); d) Rumore; e) Caduta dall'alto; f) Annegamento; g) Biologico; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Cannello per saldatura ossiacetilenica; c) Ponte su cavalletti; d) Scala semplice; e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Radiazioni non ionizzanti; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Vibrazioni.

Scavo a sezione obbligata (fase)

Scavi a sezione obbligata, eseguiti a cielo aperto o all'interno di edifici, con l'ausilio di mezzi meccanici.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Escavatore.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo scavo a sezione obbligata;

Addetto allo scavo a sezione obbligata. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo scavo a sezione obbligata;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Investimento, ribaltamento;

Page 56: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 56

c) Seppellimento, sprofondamento; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Andatoie e Passerelle; c) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Movimentazione manuale dei carichi.

Posa di conduttura fognaria in PEAD (fase) Posa di conduttura fognaria in materie plastiche, giuntate mediante saldatura per polifusione, in scavo a sezione obbligata, precedentemente eseguito, previa sistemazione del letto di posa con attrezzi manuali e attrezzature meccaniche.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Punture, tagli, abrasioni; Rumore; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa di conduttura fognaria in materie plastiche;

Addetto alla posa di conduttura fognaria in materie plastiche. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa di conduttura fognaria in materie plastiche;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Saldatrice polifusione; c) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi.

Rinterro di scavo eseguito a macchina (fase) Rinterro e compattazione di scavi esistenti, eseguito con l'ausilio di mezzi meccanici.

Macchine utilizzate: 1) Dumper; 2) Pala meccanica.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Vibrazioni; Scivolamenti, cadute a livello.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al rinterro di scavo eseguito a macchina;

Addetto al rinterro di scavo eseguito a macchina. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al rinterro di scavo eseguito a macchina;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Investimento, ribaltamento; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Andatoie e Passerelle;

Page 57: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 57

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello.

Taglio di muratura a tutto spessore (fase)

Taglio di muratura per tutto lo spessore. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al taglio di murature a tutto spessore;

Addetto al taglio alla base di muratura per tutto lo spessore. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al taglio di murature a tutto spessore;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre; b) Rumore; c) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Sega a parete; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello.

Realizzazione nuova recinzione: Scavo a sezione obbligata (fase) Scavi a sezione obbligata, eseguiti a cielo aperto o all'interno di edifici, con l'ausilio di mezzi meccanici.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Escavatore; 3) Pala meccanica.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo scavo a sezione obbligata;

Addetto allo scavo a sezione obbligata. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo scavo a sezione obbligata;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Investimento, ribaltamento; c) Seppellimento, sprofondamento; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Andatoie e Passerelle; c) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Movimentazione manuale dei carichi.

Page 58: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 58

Realizzazione nuova recinzione: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali (fase) Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della carpenteria per opere non strutturali;

Addetto alla realizzazione della carpenteria per opere non strutturali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione della carpenteria per opere non strutturali;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera con filtro specifico; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Chimico; b) Punture, tagli, abrasioni; c) Rumore; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Scala semplice; d) Pompa a mano per disarmante; e) Sega circolare; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Nebbie; Getti, schizzi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello.

Realizzazione nuova recinzione: Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali (fase)

Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di ferri di armatura per opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Punture, tagli, abrasioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; c) Trancia-piegaferri; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello.

Realizzazione nuova recinzione: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali (fase)

Esecuzione di getti in calcestruzzo per la realizzazione di opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali;

Addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Page 59: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 59

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Chimico; b) Getti, schizzi; c) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Betoniera a bicchiere; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Movimentazione manuale dei carichi.

Posa di recinzioni (fase)

Posa su fondazione in cls precedentemente realizzata di recinzioni

Macchine utilizzate: 1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Punture, tagli, abrasioni; Rumore; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa di recinzioni;

Addetto alla posa di recinzioni Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa di recinzioni;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) M.M.C. (sollevamento e trasporto); b) R.O.A. (operazioni di saldatura); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Saldatrice elettrica; c) Scala semplice; d) Smerigliatrice angolare (flessibile); e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Radiazioni non ionizzanti; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

05 - Impianti elettrici L’adeguamento degli impianti elettrici e di automazione è strettamente correlato agli interventi di revamping del trattamento biologico. Comporta l’installazione di un nuovo quadro elettrico (QE 1001) per l’alimentazione, il comando-controllo di tutte le nuove utenze (mixer sommergibili, pompe dosatrici del defosfatante, pompe del sollevamento intermedio, ecc.) e della strumentazione di controllo del processo (analizzatori dell’ammoniaca e dei nitrati, in uscita a ognuna delle due linee di trattamento, analizzatori di ossigeno disciolto, ecc.) e di quelle attualmente sottese ai quadri QE 201 (sedimentazione finale, ricircolo fanghi, dosaggio ipoclorito) e al quadro del sollevamento intermedio il cui stato di conservazione non è ottimale. Per le nuove utenze è prevista la formazione dei relativi collegamenti per l’alimentazione, il comando e controllo, mentre per le esistenti sono previste le sole attività di scollegamento dai quadri dismessi e ricollegamento al nuovo (buona parte dei cavi di potenza sono stati sostituiti recentemente). All’interno del quadro sarà inoltre installato il controllore programmabile che governerà il funzionamento dei “Cicli alternati” con aerazione intermittente, corredato delle logiche che consentano la gestione con tempi preordinati di funzionamento delle fasi anossiche e aerate, in caso di anomalia o caduta dei segnali di misura provenienti dagli analizzatori di processo.

Page 60: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 60

Analoghi interventi di adeguamento interessano anche il sistema di automazione; esso presenta limitate disponibilità di ingressi (sia analogici, sia digitali) che conseguentemente comportano l’installazione di ulteriori schede. Analoghe modifiche sono previste alle pagine video e a quelle dei report. Viceversa il modesto incremento della potenza complessivamente installata per le nuove utenze non richiede l’adeguamento degli impianti di ricezione e trasformazione dell’energia. Le lavorazioni in prossimità dei quadri elettrici devono essere SOSPESE in caso di pioggia o maltempo.

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Posa di quadri elettrici

Posa di quadri elettrici (fase)

Posa di quadri elettrici Sostituzione quadro elettrico, allacciamento utenze e collegamenti elettrostrumentali

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla installazione di quadri elettrici;

Addetto alla installazione di quadri elettrici Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: Addetto alla installazione di quadri elettrici;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Rumore; c) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Avvitatore elettrico; c) Scala doppia; d) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

06 – Svuotamento e manutenzione digestore

L’intervento prevede le seguenti opere: - svuotamento del digestore presente nell’impianto di depurazione di Cassano Spinola; - installazione di gru per la rimozione di piastre di chiusura presenti sulla cupola del digestore - inertizzazione dell’area con azoto - realizzazione passo d’uomo superiore al livello di fango ancora presente nel digestore in modo da

poter far accedere gli uomini all’interno del digestore per eseguire la pulizia - pulizia interna con acqua e aspirazione del fango ancora presente all’interno del digestore

L’intervento è inserito in spazi confinati quindi sarà necessario che la ditta che effettuerà le lavorazioni interne seguano le indicazioni presenti nel Piano di Sicurezza e che consegnino prima dell’inizio dei lavori il piano dei lavori e tutte le certificazioni necessarie. Gli operatori che si recheranno sulla copertura per l’asportazione delle piastre dovranno avere i dispositivi anticaduta e quelli che si recheranno all’interno del digestore i dispositivi di protezione necessari per il recupero in caso di malore.

Svuotamento digestore (fase) Svuotamento digestore. Durante la fase lavorativa si prevede: aspirazione dei fanghi e smaltimento dei fanghi e materiali solidi.

Macchine utilizzate: 1) Autospurgatore.

Page 61: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 61

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo Svuotamento digestore;

Addetto allo Svuotamento digestore Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo Svuotamento digestore;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti di protezione.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta dall'alto; c) Biologico; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Scala semplice; b) Argano su cavalletto treppiedi; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni.

Rimozione di piastre di chiusura presenti sulla cupola del digestore (fase)

Rimozione di piastre di chiusura presenti sulla cupola del digestore. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili. Gli addetti che dovranno effettuare le lavorati sulla cupola dovranno essere dotati di tutti i dispositivi anti caduta. Prima delle lavorazioni contattare il coordinatore per stabilire le fasi.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla rimozione;

Addetto alla rimozione. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla rimozione;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore; b) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Argano a bandiera; b) Argano a cavalletto; c) Attrezzi manuali; d) Martello demolitore elettrico; e) Smerigliatrice angolare (flessibile); Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Punture, tagli, abrasioni; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

Svuotamento (fase) Svuotamento digestore. Durante la fase lavorativa si prevede: aspirazione dei fanghi e smaltimento dei fanghi e materiali solidi. PRIMA DELL'INIZIO DELLE LAVORAZIONI CONTATTARE IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN MODO DA CONSEGNARE IL PIANO DELLE FASI DI LAVORO E VERIFICARE CHE

Page 62: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 62

TUTTO SIA STATO PREDISPOSTO PER IL RECUPERO IN CASO DI MALORE DA PARTE DEGLI OPERATORI PRESENTI ALL'INTERNO DELLE VASCHE OGGETTO DI INTERVENTO. CONSEGNARE CERTIFICAZIONE DA PARTE DEGLI OPERATORI DI ABILITAZIONE NELLA LAVORAZIONE NEGLI SPAZI CONFINATO.

Macchine utilizzate: 1) Autospurgatore; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo Svuotamento;

Addetto allo Svuotamento Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo Svuotamento;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti di protezione.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

b) DPI: utilizzatore pompa idrica; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) guanti; b) stivali di sicurezza. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta dall'alto; c) Biologico; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Scala semplice; b) Argano su cavalletto treppiedi; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni.

Inertizzazione area con azoto (fase) Dopo aver effettuato lo svuotamento del digestore, si dovrà procedere con idonea strumentazione alla verifica GAS FREE prima di ogni altra operazione. Se la strumentazione indica l’assenza di gas all’interno del digestore allora si potrà procedere con l’apertura passo d’uomo con strumentazione anti scintille e al conseguente svuotamento del serbatoio dagli addetti incaricati. Nel caso in cui risultasse la presenza di gas allora bisognerà procedere con l’inertizzazione dell’area con azoto in modo da eliminare ogni traccia di gas che possa creare esplosioni all’interno del serbatoio stesso. PRIMA DELL'INIZIO DELLE LAVORAZIONI CONTATTARE IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN MODO DA VERIFICARE CHE TUTTO SIA STATO PREDISPOSTO PER L’INTERVENTO. CONSEGNARE CERTIFICAZIONE DA PARTE DEGLI OPERATORI DI ABILITAZIONE NELLA LAVORAZIONE NEGLI SPAZI CONFINATO. La prova “gas free” viene effettuata nel pieno rispetto delle disposizioni date dalla Nota DCPREV prot. n. 12026 del 5 agosto 2010.

Macchine utilizzate: 1) gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla inertizzazione;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto alla inertizzazione;

Page 63: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 63

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti di protezione.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

b) DPI Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) guanti; b) stivali di sicurezza, c) anti caduta Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Ambienti confinati; b) Caduta dall'alto; c) Biologico; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Scala semplice; b) Argano su cavalletto treppiedi; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni.

Spurgo serbatoio per l’eliminazione dei depositi residui – realizzazione passo d’uomo (fase)

Descrizione della fase lavorativa

Questa fase lavorativa prevede:

1) Fase apertura passo d'uomo e di aspirazione del prodotto da serbatoio: Vuotatura del serbatoio mediante aspirazione del prodotto residuo con travaso tramite pompa in altro serbatoio od eventuale stoccaggio in serbatoi temporanei procurati dal fornitore per il riutilizzo a fine operazioni.

2) Fase di pulizia serbatoio: Aspirazione dei fondami presenti all'interno del serbatoio, stoccaggio e smaltimento a norma di legge. Aspirazione dei fluidi di risulta, stoccaggio e smaltimento a norma di legge.

3) Fase finale: asciugatura ed inertizzazione gas-free del serbatoio, in modo che l'atmosfera interna sia priva di vapori e con una percentuale di ossigeno pari al 20%.

Dopo questa verifica viene rilasciata l'attestazione di avvenuta bonifica, una relazione dove si certifica che la cisterna è stata regolarmente bonificata e il contenuto è stato smaltito a norma di legge (Dlgs 152/06).

Macchine utilizzate: 1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al taglio di murature a tutto spessore;

Addetto al taglio alla base di muratura per tutto lo spessore. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto al taglio di murature a tutto spessore;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre; b) Rumore; c) Vibrazioni; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Sega a parete; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Rumore; Scivolamenti, cadute a livello.

Page 64: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 64

07 - Smobilizzo del cantiere La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Smobilizzo del cantiere

Smobilizzo del cantiere (fase)

Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione e della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogru.

Rischi generati dall'uso delle macchine: Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Vibrazioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo smobilizzo del cantiere;

Addetto allo smobilizzo del cantiere. Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo: a) DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala doppia; c) Scala semplice; d) Smerigliatrice angolare (flessibile); e) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Rumore; Vibrazioni.

RISCHI individuati nelle Lavorazioni e relative MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE.

Rischi derivanti dalle lavorazioni e dall'uso di macchine ed attrezzi

Elenco dei rischi: 1) Ambienti confinati; 2) Annegamento; 3) Biologico; 4) Caduta dall'alto; 5) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 6) Cesoiamenti, stritolamenti; 7) Chimico; 8) Elettrocuzione; 9) Getti, schizzi; 10) Inalazione fumi, gas, vapori; 11) Inalazione polveri, fibre; 12) Incendi, esplosioni; 13) Investimento, ribaltamento; 14) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 15) Movimentazione manuale dei carichi; 16) Nebbie; 17) Punture, tagli, abrasioni; 18) R.O.A. (operazioni di saldatura); 19) Radiazioni non ionizzanti; 20) Rumore; 21) Rumore;

Page 65: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 65

22) Scivolamenti, cadute a livello; 23) Seppellimento, sprofondamento; 24) Urti, colpi, impatti, compressioni; 25) Vibrazioni; 26) Vibrazioni.

RISCHIO: "Ambienti confinati"

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Svuotamento linea di trattamento biologico; Svuotamento e pulizia; Svuotamento serbatoio; Dismissioni in

loco con messa in sicurezza di serbatoio; Svuotamento e pulizia; Posizionamento setto per divisione linea di trattamento; Installazione pompe sommergibili;

Prescrizioni Organizzative: Imprese qualificate. Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati in ragione del possesso dei seguenti requisiti: a) integrale applicazione delle vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e misure di gestione delle emergenze; b) integrale e vincolante applicazione anche del comma 2 dell'articolo 21 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nel caso di imprese familiari e lavoratori autonomi; c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di preposto; d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, specificamente mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tali attività, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento; e) possesso di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati e avvenuta effettuazione di attività di addestramento all'uso corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature; f) avvenuta effettuazione di attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ivi compreso il datore di lavoro, relativamente all’applicazione di procedure di sicurezza; g) rispetto delle vigenti previsioni, ove applicabili, in materia di documento unico di regolarità contributiva; h) integrale applicazione della parte economica e normativa della contrattazione collettiva di settore, compreso il versamento della contribuzione all'eventuale ente bilaterale di riferimento, ove la prestazione sia di tipo retributivo, con riferimento ai contratti e accordi collettivi di settore sottoscritti da organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Informazione preliminare. Prima dell'accesso negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro ove impiegato nelle medesime attività, o i lavoratori autonomi devono essere puntualmente e dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente sulle caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, su tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro, e sulle misure di prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività. L'attività di informazione va realizzata in un tempo sufficiente e adeguato all'effettivo completamento del trasferimento delle informazioni e, comunque, non inferiore ad un giorno. Il datore di lavoro committente individua un proprio rappresentante, in possesso di adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro e che abbia comunque svolto le attività di informazione, formazione e addestramento di cui all'articolo 2, comma 1, lettere c) ed f) del D.P.R. 177/2011, a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative, che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte dai lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e per limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato dal datore di lavoro committente. Procedura di lavoro. Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco. Misure e precauzioni preliminari. Si deve valutare preliminarmente: a) la necessità, in alcuni casi, di ricorrere a una ventilazione forzata o altri mezzi idonei; b) la necessità, tipo e frequenza dei monitoraggi ambientali (prove di abitabilità) attraverso adeguata strumentazione di rilevamento, opportunamente tarata ed eventualmente dotata di sistemi di allarme acustico e/o luminoso (ad es. strumenti che rilevano la presenza di più gas, il contenuto di ossigeno, il livello di contaminanti, il livello di esplosività, le condizioni microclimatiche); c) l'opportunità di eseguire il monitoraggio in continuo, quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell'atmosfera. In caso di atmosfere potenzialmente esplosive, la strumentazione dovrà essere rispondente al D.P.R. 126/98 - recepimento della direttiva di prodotto ATEX - e di categoria scelta dal responsabile dei lavori in relazione alla probabilità e durata dell'atmosfera esplosiva; d) l'eventuale presenza di rischi indotti dalle lavorazioni previste (ad es. formazione di fumi) o dal contesto in cui si opera (es. attività con lunga permanenza in pozzetti stradali sotterranei ubicati in strade ad alta intensità di traffico o in vicinanza di corsi d'acqua); e) la necessità e la modalità con la quale isolare l'ambiente confinato dal resto dell'impianto (ad es. chiusura e blocco di serrande, valvole, saracinesche che possano immettere sostanze pericolose nell'ambiente confinato, sezionamento degli impianti elettrici, lockout-tagout), installando opportuna segnaletica e cartellonistica; f) la modalità di verifica dell'idoneità e funzionalità delle attrezzature di lavoro e di soccorso; g) la modalità di verifica dei requisiti e dell'idoneità dei DPC (dispositivi di protezione collettiva) e dei DPI; h) laddove necessario, l'opportunità di eseguire la prova di tenuta o fit-test dei DPI per le vie respiratorie.

Prescrizioni Esecutive:

Page 66: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 66

Segnaletica. È opportuno segnalare i luoghi di lavoro classificabili come "ambienti confinati" o "ambiente sospetto di inquinamento", rientranti nell'ambito di applicazione del D.P.R. 177/2011, con apposito cartello. Essi dovranno contenere almeno le seguenti indicazioni: a) pittogramma rappresentativo di "pericolo generico"; b) pittogrammi per rischi aggiuntivi quali ad esempio esplosione, presenza infiammabili, tossici, rischio asfissia; c) la dicitura "ambiente confinato" o "ambiente sospetto di inquinamento"; d) la dicitura "divieto di ingresso senza lo specifico modulo autorizzativo". Istruzioni per gli addetti. Deve essere posta particolare attenzione per l'esecuzione dei lavori: a) qualora, anche dopo bonifica, possa esservi dubbio sulla pericolosità dell'atmosfera, i lavoratori devono indossare un'imbracatura di sicurezza collegata a una fune di recupero, vigilati per l'intera durata del lavoro da un altro lavoratore posizionato all'esterno e, ove occorra, forniti di dispositivi di protezione adeguati; b) l'eventuale sorgente autonoma di energia (gruppo elettrogeno) va collocata in posizione idonea, tenendo conto dell'emissione di fumi che possono entrare nell'ambiente confinato; c) è necessario garantire e mantenere attivo un adeguato sistema di comunicazione in modo da permettere ai lavoratori impegnati all'interno dell'ambiente confinato di tenersi in contatto con quelli all'esterno, e di lanciare l'allarme in caso di emergenza; d) presso l'apertura di accesso, in posizione sicura, deve essere sempre presente un lavoratore, dotato degli stessi DPI di colui che opera all'interno, per offrire assistenza ed essere in grado di recuperare un lavoratore eventualmente infortunato e/o colto da malore nel più breve tempo possibile e secondo quanto stabilito nelle procedure di emergenza; e) quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose. Operatore interno all'ambiente confinato. Il lavoratore che entra nell'ambiente confinato deve: a) avere l'idoneità sanitaria per la mansione specifica; b) conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; c) conoscere le caratteristiche tecniche dei DPI ed utilizzarli in modo appropriato secondo l'addestramento ricevuto; d) laddove necessario, indossare i DPI idonei per consentire una rapida estrazione in caso di condizioni anomale e/o impreviste (ad esempio una imbracatura completa, collegata mediante una fune ad apposito argano o treppiede); e) mantenersi in costante comunicazione (vocale e/o visiva) con l'addetto esterno e nel caso in cui la comunicazione avvenga con apparecchi trasmittenti deve essere assicurata la non schermatura di tali trasmissioni dagli stessi ambienti di natura metallica; e) conoscere le procedure di emergenza; f) laddove necessario, munirsi di apparecchio portatile, dotato di dispositivo di allarme, per la misurazione in continuo della percentuale di ossigeno o di altre sostanze; g) laddove necessario, munirsi di apparecchio portatile, dotato di dispositivo di allarme, per la misurazione in continuo della concentrazione in aria di sostanze infiammabili (in % del limite inferiore di esplodibilità LEL); h) laddove necessario, dotarsi di sistemi a funzionamento elettrico o a batteria rispondenti ai requisiti di sicurezza del D.P.R. 126/98 (recepimento della Direttiva ATEX); i) evacuare immediatamente l'ambiente confinato e comunicare al proprio responsabile ogni condizione anomala e/o imprevista riscontrata all'interno dell'ambiente; l) evacuare immediatamente l'ambiente confinato quando ordinato dall'operatore esterno e/o all'attivazione di qualche segnale codificato di allarme e/o al riconoscimento di qualche sintomo di malessere fisico. Operatore esterno all'ambiente confinato. L'operatore esterno deve: a) avere l'idoneità sanitaria per la mansione specifica; b) conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; c) assicurare la presenza per tutta la durata dei lavori. Se per qualunque motivo ci si deve allontanare, deve essere richiesto il cambio ad un altro operatore, anche esso in possesso di competenze e formazione specifiche e dotato di idonei DPI; d) mantenere una comunicazione costante con il lavoratore/i all'interno; e) proibire l'ingresso a chiunque non sia stato autorizzato; f) controllare che le condizioni di sicurezza non mutino e/o non sopraggiungano pericoli dall'esterno; g) conoscere le procedure di emergenza; h) far evacuare immediatamente l'ambiente confinato se si verifica una condizione anomala e/o imprevista (ad esempio riconducibile alle modalità di lavoro e/o alle condizioni del lavoratore); i) essere specificatamente equipaggiato ed addestrato al primo soccorso per l'assistenza e il recupero del lavoratore.

Riferimenti Normativi: D.P.R. 14 settembre 2011 n. 177, Art.2; D.P.R. 14 settembre 2011 n. 177, Art.3; Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di

inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3 comma 3 del DPR 177/2011 - Nota del Ministero del Lavoro 9 maggio 2012.

RISCHIO: "Annegamento" Descrizione del Rischio: Annegamento durante lavori in bacini o corsi d'acqua, o per venute d'acqua durante scavi all'aperto o in sotterraneo.

RISCHIO: Biologico Descrizione del Rischio: Rischi per la salute dei lavoratori durante le lavorazioni che comportano o, che possono comportare, un esposizione dei lavoratori ad agenti biologici. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Svuotamento linea di trattamento biologico; Svuotamento e pulizia; Svuotamento serbatoio; Svuotamento e

pulizia; Installazione pompe sommergibili; Misure tecniche e organizzative:

Misure tecniche, organizzative e procedurali. Al fine di evitare ogni esposizione ad agenti biologici devono essere adottate le seguenti misure, nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori: a) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica che sono esposti o, che possono essere potenzialmente esposti, ad agenti biologici deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; b) le attività che espongono o che possono potenzialmente esporre ad agenti

Page 67: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 67

biologici devono essere adeguatamente progettate; c) le misure di prevenzione e protezione dei lavoratori impiegati in attività che espongono o, che possono potenzialmente esporre ad agenti biologici, devono essere principalmente di tipo collettivo e, solo se non è possibile evitare altrimenti l'esposizione, devono adottarsi misure di prevenzione individuali; d) nelle attività che espongono o, che possono potenzialmente esporre, ad agenti biologici, devono essere adottate le necessarie misure igieniche al fine di prevenire e ridurre al minimo la propagazione accidentale di un agente biologico al di fuori del luogo di lavoro; e) le aree in cui si svolgono attività che espongono o, che possono potenzialmente esporre ad agenti biologici, devono essere indicate con adeguato segnale di avvertimento; f) le attività che espongono o che possono potenzialmente esporre ad agenti biologici devono essere adeguatamente progettate, anche nelle procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni; g) l'attività lavorativa specifica deve essere progettata e organizzata in modo da garantire con metodi e mezzi appropriati la gestione della raccolta e l'immagazzinamento dei rifiuti; h) i contenitori per la raccolta e l'immagazzinamento dei rifiuti contenenti agenti biologici devono essere adeguati e chiaramente identificati; i) l'attività lavorativa specifica deve essere progettata e organizzata in modo da garantire con metodi di lavoro appropriati la gestione della manipolazione e del trasporto sul luogo di lavoro di agenti biologici. Misure igieniche. Devono essere assicurate le seguenti misure igieniche: a) i lavoratori devono disporre di servizi sanitari adeguati, provvisti di docce con acqua calda e fredda, nonché, di lavaggi oculari e antisettici per la pelle; b) i lavoratori devono avere in dotazione idonei indumenti protettivi, o altri indumenti, che devono essere riposti in posti separati dagli abiti civili; c) i dispositivi di protezione individuali devono essere custoditi in luoghi ben determinati e devono essere controllati, disinfettati e ben puliti dopo ogni utilizzazione; d) nelle lavorazioni, che possono esporre ad agenti biologici, devono essere indicati con adeguati segnali di avvertimento e di sicurezza i divieto di fumo, di assunzione di bevande o cibi, di utilizzare pipette a bocca e applicare cosmetici.

Dispositivi di protezione individuale: Devono essere forniti: a) guanti; b) occhiali; c) maschere; d) tute; e) calzature.

RISCHIO: "Caduta dall'alto" Descrizione del Rischio: Lesioni a causa di cadute dall'alto per perdita di stabilità dell'equilibrio dei lavoratori, in assenza di adeguate misure di prevenzione, da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;

Prescrizioni Organizzative: Requisiti degli addetti. Il personale addetto al montaggio e smontaggio di ponteggi metallici fissi deve essere in possesso di formazione adeguata e mirata alle operazioni previste, fornito di attrezzi appropriati ed in buono stato di manutenzione.

Prescrizioni Esecutive: Attrezzatura anticaduta. Il personale addetto al montaggio e smontaggio di ponteggi metallici fissi, ogni qual volta non siano attuabili misure di prevenzione e protezione collettiva, dovrà utilizzare idonei sistemi di protezione anticaduta individuali. In particolare sono da prendere in considerazione specifici sistemi di sicurezza che consentono una maggior mobilità del lavoratore quali: avvolgitori/svolgitori automatici di fune di trattenuta, sistema a guida fissa e ancoraggio scorrevole, altri sistemi analoghi.

b) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione obbligata; Posa di conduttura fognaria in PEAD; Realizzazione nuova recinzione: Scavo a sezione obbligata;

Prescrizioni Esecutive: Accesso al fondo dello scavo. L'accesso al fondo dello scavo deve avvenire tramite appositi percorsi (scale a mano, scale ricavate nel terreno, rampe di accesso, ecc.). Nel caso si utilizzino scale a mano, devono sporgere a sufficienza oltre il piano di accesso e devono essere fissate stabilmente per impedire slittamenti o sbandamenti. Accesso al fondo del pozzo di fondazione. L'accesso nei pozzi di fondazione deve essere predisposto con rampe di scale, anche verticali, purché sfalsate tra loro ed intervallate da pianerottoli di riposo posti a distanza non superiore a 4 metri l'uno dall'altro. Parapetti di trattenuta. Qualora si verifichino situazioni che possono comportare la caduta da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore, di norma con dislivello maggiore di 2 metri, i lati liberi dello scavo o del rilevato devono essere protetti con appositi parapetti di trattenuta. Passerelle pedonali o piastre veicolari. Gli attraversamenti devono essere garantiti da passerelle pedonali o piastre veicolari provviste da ambo i lati di parapetti con tavole fermapiede. Segnalazione e delimitazione del fronte scavo. La zona di avanzamento del fronte scavo deve essere chiaramente segnalata e delimitata e ne deve essere impedito l'accesso al personale non autorizzato.

c) Nelle lavorazioni: Svuotamento linea di trattamento biologico; Svuotamento e pulizia; Svuotamento serbatoio; Svuotamento e pulizia;

Prescrizioni Esecutive: Dispositivo di discesa e recupero. Il dispositivo di discesa del lavoratore comprende un dispositivo di ancoraggio (dispositivi a tre piedi, dispositivi a quattro piedi, dispositivi monopiede) al quale viene collegato un sistema di arresto della caduta, un dispositivo di recupero ed un argano. Se l'accesso è costituito da un sistema che solleva e fa scendere il lavoratore in sospensione, esso deve essere nello stesso tempo sollevato o abbassato con un argano e deve essere attaccato ad un sistema di arresto caduta provvisto di dispositivo di recupero come dispositivo di sicurezza.

Riferimenti Normativi: Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3 comma 3 del DPR 177/2011 - Nota del

Ministero del Lavoro 9 maggio 2012.

Page 68: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 68

d) Nelle lavorazioni: Posizionamento setto per divisione linea di trattamento; Prescrizioni Esecutive:

Attrezzatura anticaduta. Il personale addetto a lavori in quota, ogni qual volta non siano attuabili misure di prevenzione e protezione collettiva, dovrà utilizzare idonei sistemi di protezione anticaduta individuali. In particolare sono da prendere in considerazione specifici sistemi di sicurezza che consentono una maggior mobilità del lavoratore quali: avvolgitori/svolgitori automatici di fune di trattenuta, sistema a guida fissa e ancoraggio scorrevole, altri sistemi analoghi.

RISCHIO: "Caduta di materiale dall'alto o a livello" Descrizione del Rischio: Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Allestimento di servizi

igienico-assistenziali del cantiere; Allestimento di servizi sanitari del cantiere ; Posizionamento setto per divisione linea di trattamento; Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio; Installazione pompe sommergibili; Posa di conduttura fognaria in PEAD; Smobilizzo del cantiere;

Prescrizioni Esecutive: Imbracatura dei carichi. Gli addetti all'imbracatura devono seguire le seguenti indicazioni: a) verificare che il carico sia stato imbracato correttamente; b) accompagnare inizialmente il carico fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti; c) allontanarsi dalla traiettoria del carico durante la fase di sollevamento; d) non sostare in attesa sotto la traiettoria del carico; e) avvicinarsi al carico in arrivo per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti; f) accertarsi della stabilità del carico prima di sganciarlo; g) accompagnare il gancio fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali durante la manovra di richiamo.

RISCHIO: "Cesoiamenti, stritolamenti" Descrizione del Rischio: Lesioni per cesoiamenti o stritolamenti di parti del corpo tra organi mobili di macchine e elementi fissi delle stesse o per collisione di detti organi con altri lavoratori in operanti in prossimità.

RISCHIO: Chimico Descrizione del Rischio: Rischi per la salute dei lavoratori per impiego di agenti chimici in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Ripristino tazza: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali; Ripristino tazza: Realizzazione della

carpenteria per opere non strutturali; Realizzazione nuova recinzione: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali; Realizzazione nuova recinzione: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali;

Misure tecniche e organizzative: Misure generali. A seguito di valutazione dei rischi, al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi, devono essere adottate adeguate misure generali di protezione e prevenzione: a) la progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro deve essere effettuata nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; b) le attrezzature di lavoro fornite devono essere idonee per l'attività specifica e mantenute adeguatamente; c) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; d) la durata e l'intensità dell'esposizione ad agenti chimici pericolosi deve essere ridotta al minimo; e) devono essere fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; f) le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, devono essere ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione; g) devono essere adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti.

RISCHIO: "Elettrocuzione" Descrizione del Rischio: Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

Page 69: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 69

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere; Realizzazione di impianto di protezione da scariche

atmosferiche del cantiere; Realizzazione di impianto elettrico del cantiere; Prescrizioni Organizzative:

Soggetti abilitati. I lavori su impianti o apparecchiature elettriche devono essere effettuati solo da imprese singole o associate (elettricisti) abilitate che dovranno rilasciare, prima della messa in esercizio dell'impianto, la "dichiarazione di conformità".

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 82; D.M. 22 gennaio 2008 n.37.

RISCHIO: "Getti, schizzi" Descrizione del Rischio: Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute o alla proiezione di schegge.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio; Ripristino tazza: Getto in calcestruzzo per opere

non strutturali; Realizzazione nuova recinzione: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali; Prescrizioni Organizzative:

Operazioni di getto. Durante lo scarico dell'impasto l'altezza della benna o del tubo di getto (nel caso di getto con pompa) deve essere ridotta al minimo.

RISCHIO: "Inalazione fumi, gas, vapori" Descrizione del Rischio: Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione a materiali, sostanze o prodotti che possono dar luogo, da soli o in combinazione, a sviluppo di fumi, gas, vapori e simili.

RISCHIO: "Inalazione polveri, fibre" Descrizione del Rischio: Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione per l'impiego diretto di materiali in grana minuta, in polvere o in fibrosi e/o derivanti da lavorazioni o operazioni che ne comportano l'emissione.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Taglio di travi, setti e pilastri in c.a.; Taglio di muratura a tutto spessore;

Prescrizioni Esecutive: Irrorazione delle superfici. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta e curando che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente.

RISCHIO: "Incendi, esplosioni" Descrizione del Rischio: Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni a seguito di lavorazioni in presenza o in prossimità di materiali, sostanze o prodotti infiammabili.

RISCHIO: "Investimento, ribaltamento" Descrizione del Rischio: Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione obbligata; Rinterro di scavo eseguito a macchina; Realizzazione

nuova recinzione: Scavo a sezione obbligata; Prescrizioni Esecutive:

Presenza di manodopera. Nei lavori di scavo con mezzi meccanici non devono essere eseguiti altri lavori che comportano la presenza di manodopera nel campo di azione dell'escavatore.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 118.

Page 70: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 70

RISCHIO: M.M.C. (sollevamento e trasporto) Descrizione del Rischio: Lesioni relative all'apparato scheletrico e/o muscolare durante la movimentazione manuale dei carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni di sollevare e deporre i carichi. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico

fisso; Svuotamento linea di trattamento biologico; Svuotamento e pulizia; Svuotamento serbatoio; Ripristino tazza: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali; Rimozione di recinzioni; Svuotamento e pulizia; Realizzazione nuova recinzione: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali; Posa di recinzioni;

Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) l'ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) deve presentare condizioni microclimatiche adeguate; b) gli spazi dedicati alla movimentazione devono essere adeguati; c) il sollevamento dei carichi deve essere eseguito sempre con due mani e da una sola persona; d) il carico da sollevare non deve essere estremamente freddo, caldo o contaminato; e) le altre attività di movimentazione manuale devono essere minimali; f) deve esserci adeguata frizione tra piedi e pavimento; g) i gesti di sollevamento devono essere eseguiti in modo non brusco.

RISCHIO: "Nebbie" Descrizione del Rischio: Nebbie provocate da operazioni di idropulitura (con acqua o altre sostanze) a freddo o a caldo o dovute a fattori climatici che comportano disagi o danni alla salute dei lavoratori e/o ridotta visibilità degli ambienti di lavoro.

RISCHIO: "Punture, tagli, abrasioni" Descrizione del Rischio: Lesioni per punture, tagli, abrasioni di parte del corpo per contatto accidentale dell'operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Ripristino tazza: Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali; Ripristino tazza:

Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali; Realizzazione nuova recinzione: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali; Realizzazione nuova recinzione: Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Prescrizioni Esecutive: Ferri d'attesa. I ferri d'attesa delle strutture in c.a. devono essere protetti contro il contatto accidentale; la protezione può essere ottenuta attraverso la conformazione dei ferri o con l'apposizione di una copertura in materiale resistente. Disarmo. Prima di permettere l'accesso alle zone in cui è stato effettuato il disarmo delle strutture si deve provvedere alla rimozione di tutti i chiodi e di tutte le punte.

RISCHIO: R.O.A. (operazioni di saldatura) Descrizione del Rischio: Lesioni localizzate agli occhi durante le lavorazioni di saldatura, taglio termico e altre attività che comportano emissione di radiazioni ottiche artificiali. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere; Installazione

serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio; Installazione pompe sommergibili; Posa di recinzioni; Misure tecniche e organizzative:

Misure tecniche, organizzative e procedurali. Al fine di ridurre l'esposizione a radiazioni ottiche artificiali devono essere adottate le seguenti misure: a) durante le operazioni di saldatura devono essere adottati metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni ottiche; b) devono essere applicate adeguate misure tecniche per ridurre l'emissione delle radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l'uso di dispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi meccanismi di protezione della salute; c) devono essere predisposti opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature per le operazioni di saldatura, dei luoghi di lavoro e delle postazioni di lavoro; d) i luoghi e le postazioni di lavoro devono essere progettati al fine di ridurre l'esposizione alle radiazioni ottiche prodotte dalle operazioni di saldatura; e) la durata delle operazioni di saldatura deve essere ridotta al minimo possibile; f) i lavoratori devono avere la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale dalle radiazioni ottiche prodotte durante le operazioni di saldatura; g) i lavoratori devono avere la disponibilità delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature utilizzate nelle operazioni di saldatura; h) le aree in cui si effettuano operazioni di saldatura devono essere indicate con un'apposita segnaletica e l'accesso alle stesse deve essere limitato.

Page 71: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 71

Dispositivi di protezione individuale: Devono essere forniti: a) schermo facciale; b) maschera con filtro specifico.

b) Nelle lavorazioni: Rimozione di recinzioni; Misure tecniche e organizzative:

Misure tecniche, organizzative e procedurali. Al fine di ridurre l'esposizione a radiazioni ottiche artificiali devono essere adottate le seguenti misure: a) durante le operazioni di saldatura devono essere adottati metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni ottiche; b) devono essere applicate adeguate misure tecniche per ridurre l’emissione delle radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l’uso di dispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi meccanismi di protezione della salute; c) devono essere predisposti opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature per le operazioni di saldatura, dei luoghi di lavoro e delle postazioni di lavoro; d) i luoghi e le postazioni di lavoro devono essere progettati al fine di ridurre le esposizione alle radiazioni ottiche prodotte dalle operazioni di saldatura; e) la durata delle operazioni di saldatura deve essere ridotta al minimo possibile; f) i lavoratori devono avere la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale dalle radiazioni ottiche prodotte durante le operazioni di saldatura; g) i lavoratori devono avere la disponibilità delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature utilizzate nelle operazioni di saldatura; h) le aree in cui si effettuano operazioni di saldatura devono essere indicate con un’apposita segnaletica e l’accesso alle stesse deve essere limitato.

Dispositivi di protezione individuale: I lavoratori devono essere dotati di schermi (ripari facciali) e maschere. Il fattore di scala del filtro deve essere, a seconda della sorgente utilizzata per la saldatura, quello indicato nella rispettiva Scheda di Valutazione del rischio riportata nella relazione "Valutazione del rischio R.O.A. Operazioni di Saldatura".

RISCHIO: "Rumore" Descrizione del Rischio: Danni all'apparato uditivo, causati da prolungata esposizione al rumore prodotto da fonti presenti nell'area di insediamento del cantiere.

RISCHIO: Rumore Descrizione del Rischio: Danni all'apparato uditivo causati da prolungata esposizione al rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Taglio di arbusti e vegetazione in genere; Rimozione di impianti; Taglio di travi, setti e pilastri in c.a.;

Ripristino tazza: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali; Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio; Installazione pompe sommergibili; Taglio di muratura a tutto spessore; Realizzazione nuova recinzione: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali; Posa di quadri elettrici;

Nelle macchine: Dumper;

Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".

Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; b) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo. Segnalazione e delimitazione dell'ambiente di lavoro. I luoghi di lavoro devono avere i seguenti requisiti: a) indicazione, con appositi segnali, dei luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione; b) ove ciò è tecnicamente possibile e giustificato dal rischio, delimitazione e accesso limitato delle aree, dove i lavoratori sono esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione.

Dispositivi di protezione individuale: Devono essere forniti: a) otoprotettori.

b) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Nelle macchine: Autocarro; Autogru; Escavatore; Pala meccanica; Autospurgatore; Autocarro con gru; Autocarro con cestello;

Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".

Page 72: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 72

Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; b) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

c) Nelle lavorazioni: Rimozione di recinzioni;

Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".

Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; b) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

RISCHIO: "Scivolamenti, cadute a livello" Descrizione del Rischio: Lesioni a causa di scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio e/o da cattive condizioni del posto di lavoro o della viabilità pedonale e/o dalla cattiva luminosità degli ambienti di lavoro.

RISCHIO: "Seppellimento, sprofondamento" Descrizione del Rischio: Seppellimento e sprofondamento a seguito di slittamenti, frane, crolli o cedimenti nelle operazioni di scavi all'aperto o in sotterraneo, di demolizione, di manutenzione o pulizia all'interno di silos, serbatoi o depositi, di disarmo delle opere in c.a., di stoccaggio dei materiali, e altre.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Scavo di sbancamento; Scavo a sezione obbligata; Realizzazione nuova recinzione: Scavo a sezione

obbligata; Prescrizioni Esecutive:

Armature del fronte. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno. Divieto di depositi sui bordi. E' vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 118; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 120.

RISCHIO: "Urti, colpi, impatti, compressioni" Descrizione del Rischio: Lesioni per colpi, impatti, compressioni a tutto il corpo o alle mani per contatto con utensili, attrezzi o apparecchi di tipo manuale o a seguito di urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti nel cantiere.

RISCHIO: Vibrazioni Descrizione del Rischio: Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o attrezzature. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Page 73: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 73

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Taglio di arbusti e vegetazione in genere; Rimozione di impianti; Taglio di travi, setti e pilastri in c.a.;

Taglio di muratura a tutto spessore; Posa di quadri elettrici;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".

Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere. Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate: a) devono essere adeguate al lavoro da svolgere; b) devono essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) devono produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) devono essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.

Dispositivi di protezione individuale: Devono essere forniti: a) indumenti protettivi; b) guanti antivibrazione; c) maniglie antivibrazione.

b) Nelle lavorazioni: Rimozione di recinzioni;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".

Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere. Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.

Dispositivi di protezione individuale: Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio, maniglie che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.

c) Nelle macchine: Autocarro; Autogru; Autospurgatore; Autocarro con gru; Autocarro con cestello;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s²".

Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

d) Nelle macchine: Escavatore; Pala meccanica; Dumper;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²".

Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere. Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate: a) devono essere adeguate al lavoro da svolgere; b) devono essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) devono produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) devono essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.

Dispositivi di protezione individuale: Devono essere forniti: a) indumenti protettivi; b) dispositivi di smorzamento; c) sedili ammortizzanti.

ATTREZZATURE utilizzate nelle Lavorazioni Elenco degli attrezzi: 1) Andatoie e Passerelle; 2) Argano a bandiera;

Page 74: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 74

3) Argano a cavalletto; 4) Argano su cavalletto treppiedi; 5) Attrezzi manuali; 6) Avvitatore elettrico; 7) Betoniera a bicchiere; 8) Cannello per saldatura ossiacetilenica; 9) Decespugliatore a motore; 10) Martello demolitore elettrico; 11) Pompa a mano per disarmante; 12) Ponte su cavalletti; 13) Ponteggio metallico fisso; 14) Ponteggio mobile o trabattello; 15) Saldatrice elettrica; 16) Saldatrice polifusione; 17) Scala doppia; 18) Scala semplice; 19) Sega a parete; 20) Sega circolare; 21) Smerigliatrice angolare (flessibile); 22) Trancia-piegaferri; 23) Trapano elettrico.

Andatoie e Passerelle Le andatoie e le passerelle sono opere provvisionali predisposte per consentire il collegamento di posti di lavoro collocati a quote differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o ponteggi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Istruzioni per gli addetti: 1) verificare la stabilità e la completezza delle passerelle o andatoie, con particolare riguardo alle tavole che compongono il piano di calpestio ed ai parapetti; 2) verificare la completezza e l'efficacia della protezione verso il vuoto (parapetto con arresto al piede); 3) non sovraccaricare passerelle o andatoie con carichi eccessivi; 4) verificare di non dover movimentare manualmente carichi superiori a quelli consentiti; 5) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 130; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore andatoie e passarelle;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) guanti; b) calzature di sicurezza; c) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Argano a bandiera L'argano è un apparecchio di sollevamento utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli attrezzi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Elettrocuzione; 4) Scivolamenti, cadute a livello; 5) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Argano a bandiera: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra; 2) verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale dell'elevatore; 3) verificare l'integrità della struttura portante l'argano; 4) con ancoraggio: verificare l'efficienza del puntone di fissaggio; 5) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia; 6) verificare l'integrità delle parti elettriche visibili; 7) verificare l'efficienza

Page 75: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 75

dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 8) verificare la funzionalità della pulsantiera; 9) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico; 10) transennare a terra l'area di tiro. Durante l'uso: 1) mantenere abbassati gli staffoni; 2) usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni; 3) usare i contenitori adatti al materiale da sollevare; 4) verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio; 5) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi; 6) segnalare eventuali guasti; 7) per l'operatore a terra: non sostare sotto il carico. Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'elevatore; 2) ritrarre l'elevatore all'interno del solaio.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore argano a bandiera;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza; d) attrezzatura anticaduta; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Argano a cavalletto L'argano è un apparecchio di sollevamento utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli attrezzi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Elettrocuzione; 4) Scivolamenti, cadute a livello; 5) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Argano a cavalletto: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra; 2) verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale dell'elevatore; 3) verificare l'integrità della struttura portante l'argano; 4) con ancoraggio: verificare l'efficienza del puntone di fissaggio; 5) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia; 6) verificare l'integrità delle parti elettriche visibili; 7) verificare l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 8) verificare la funzionalità della pulsantiera; 9) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico; 10) transennare a terra l'area di tiro. Durante l'uso: 1) mantenere abbassati gli staffoni; 2) usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni; 3) usare i contenitori adatti al materiale da sollevare; 4) verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio; 5) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi; 6) segnalare eventuali guasti; 7) per l'operatore a terra: non sostare sotto il carico. Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'elevatore; 2) ritrarre l'elevatore all'interno del solaio.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore argano a cavalletto;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza; d) attrezzatura anticaduta; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Argano su cavalletto treppiedi L'argano su cavalletto treppiedi è un apparecchio di sollevamento con funzione anticaduta e recupero dei lavoratori impiegati in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Punture, tagli, abrasioni; 3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Argano su cavalletto treppiedi: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'integrità della struttura portante l'argano; 2) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia; 3) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico; 4) transennare l'area di ingresso dell'ambiente sospetto di inquinamento o confinato.

Page 76: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 76

Durante l'uso: 1) assicurare la presenza per tutta la durata dei lavori in ambienti confinati di un operatore all'esterno in comunicazione (vocale e/o visiva) con l'operatore interno ed equipaggiato ed addestrato per l'assistenza e il recupero; 2) verificare la corretta imbracatura dell'addetto e la perfetta chiusura della sicura del gancio; 3) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi; 4) segnalare eventuali guasti. Dopo l'uso: 1) pulire accuratamente l'attrezzatura in conformità alle istruzioni del produttore; 2) controllare lo stato d'uso dell'attrezzatura.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore argano su cavalletto treppiedi; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) attrezzatura anticaduta; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Attrezzi manuali Gli attrezzi manuali, presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura ed un'altra, variamente conformata, alla specifica funzione svolta.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Punture, tagli, abrasioni; 2) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Attrezzi manuali: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) controllare che l'utensile non sia deteriorato; 2) sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature; 3) verificare il corretto fissaggio del manico; 4) selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego; 5) per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature. Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile; 2) assumere una posizione corretta e stabile; 3) distanziare adeguatamente gli altri lavoratori; 4) non utilizzare in maniera impropria l'utensile; 5) non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto; 6) utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia. Dopo l'uso: 1) pulire accuratamente l'utensile; 2) riporre correttamente gli utensili; 3) controllare lo stato d'uso dell'utensile.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore attrezzi manuali; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Avvitatore elettrico L'avvitatore elettrico è un utensile elettrico di uso comune nel cantiere edile.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Avvitatore elettrico: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) utilizzare solo utensili a doppio isolamento (220 V), o utensili alimentati a bassissima tensione di sicurezza (50 V), comunque non collegati elettricamente a terra; 2) controllare l'integrità dei cavi e della spina d'alimentazione; 3) verificare la funzionalità dell'utensile; 4) verificare che l'utensile sia di conformazione adatta. Durante l'uso: 1) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 2) interrompere l'alimentazione elettrica nelle pause di lavoro; 3) segnalare eventuali malfunzionamenti. Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'utensile.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore avvitatore elettrico;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) guanti; b) calzature di sicurezza.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Page 77: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 77

Betoniera a bicchiere La betoniera a bicchiere è un'attrezzatura destinata al confezionamento di malta. Solitamente viene utilizzata per il confezionamento di malta per murature ed intonaci e per la produzione di piccole quantità di calcestruzzi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Cesoiamenti, stritolamenti; 3) Elettrocuzione; 4) Getti, schizzi; 5) Inalazione polveri, fibre; 6) Movimentazione manuale dei carichi; 7) Rumore; 8) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Betoniera a bicchiere: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la presenza ed efficienza delle protezioni: al bicchiere, alla corona, agli organi di trasmissione, agli organi di manovra; 2) verificare l'efficienza dei dispositivi di arresto di emergenza; 3) verificare la presenza e l'efficienza della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia); 4) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di messa a terra per la parte visibile ed il corretto funzionamento degli interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra. Durante l'uso: 1) è vietato manomettere le protezioni; 2) è vietato eseguire operazioni di lubrificazione, pulizia, manutenzione o riparazione sugli organi in movimento; 3) nelle betoniere a caricamento automatico accertarsi del fermo macchina prima di eseguire interventi sui sistemi di caricamento o nei pressi di questi; 4) nelle betoniere a caricamento manuale le operazioni di carico non devono comportare la movimentazione di carichi troppo pesanti e/o in condizioni disagiate. Pertanto è necessario utilizzare le opportune attrezzature manuali quali pale o secchie. Dopo l'uso: 1) assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all'interruttore generale di alimentazione al quadro; 2) lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine dell'uso e l'eventuale lubrificazione; 3) ricontrollare la presenza e l'efficienza di tutti i dispositivi di protezione (in quanto alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe essere riutilizzata da altra persona).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6; Circolare Ministero del Lavoro n.103/80. 2) DPI: utilizzatore betoniera a bicchiere;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Cannello per saldatura ossiacetilenica Il cannello per saldatura ossiacetilenica è impiegato essenzialmente per operazioni di saldatura o taglio di parti metalliche.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Inalazione fumi, gas, vapori; 2) Incendi, esplosioni; 3) Radiazioni non ionizzanti; 4) Rumore; 5) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Cannello per saldatura ossiacetilenica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'assenza di gas o materiale infiammabile nell'ambiente o su tubazioni e/o serbatoi sui quali si effettuano gli interventi; 2) verificare la stabilità e il vincolo delle bombole sul carrello portabombole; 3) verificare l'integrità dei tubi in gomma e le connessioni tra le bombole ed il cannello; 4) controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell'impugnatura, dopo i riduttori di pressione e in particolare nelle tubazioni lunghe più di 5 m; 5) verificare la funzionalità dei riduttori di pressione e dei manometri; 6) in caso di lavorazione in ambienti confinati predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione. Durante l'uso: 1) trasportare le bombole con l'apposito carrello; 2) evitare di utilizzare la fiamma libera in corrispondenza delle bombole e delle tubazioni del gas; 3) non lasciare le bombole esposte ai raggi solari o ad altre fonti di calore; 4) nelle pause di lavoro spegnere la fiamma e chiudere l'afflusso del gas; 5) tenere un estintore sul posto di lavoro; 6) segnalare eventuali malfunzionamenti. Dopo l'uso: 1) spegnere la fiamma chiudendo le valvole d'afflusso del gas; 2) riporre le bombole nel deposito di cantiere.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore cannello per saldatura ossiacetilenica;

Page 78: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 78

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) otoprotettori; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) grembiule per saldatore; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Decespugliatore a motore Il decespugliatore è un'attrezzatura a motore per operazioni di pulizia di aree incolte (insediamento di cantiere, pulizia di declivi, pulizia di cunette o scarpa di rilevati stradali ecc).

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Getti, schizzi; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Incendi, esplosioni; 4) Punture, tagli, abrasioni; 5) Rumore; 6) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Decespugliatore a motore: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'integrità delle protezioni degli organi lavoratori e delle parti ustionanti; 2) controllare il fissaggio degli organi lavoratori; 3) verificare il funzionamento dei dispositivi di accensione e arresto. Durante l'uso: 1) allontanare dall'area di intervento gli estranei alla lavorazione; 2) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 3) non manomettere le protezioni; 4) eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare. Dopo l'uso: 1) pulire l'utensile; 2) controllare l'integrità della lama o del rocchetto portafilo; 3) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore decespugliatore a motore; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) visiera protettiva; d) maschera antipolvere; e) guanti antivibrazioni; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Martello demolitore elettrico Il martello demolitore è un'attrezzatura la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato numero di colpi ed una battuta potente.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Rumore; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni; 5) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Martello demolitore elettrico: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220 V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; 2) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione; 3) verificare il funzionamento dell'interruttore; 4) segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato; 5) utilizzare la punta adeguata al materiale da demolire. Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile con le due mani tramite le apposite maniglie; 2) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 4) staccare il collegamento elettrico durante le pause di lavoro. Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'utensile; 2) controllare l'integrità del cavo d'alimentazione; 3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore martello demolitore elettrico;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti antivibrazioni; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Page 79: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 79

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Pompa a mano per disarmante La pompa a mano è utilizzata per l'applicazione a spruzzo di disarmante.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Getti, schizzi; 2) Nebbie;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Pompa a mano per disarmante: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la funzionalità dell'utensile; 2) controllare le connessioni dei tubi con l'erogatore e la pompa; 3) durante il rifornimento evitare il contatto con le sostanze impiegate. Durante l'uso: 1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 2) evitare la dispersione nell'ambiente dei prodotti considerati tossici-nocivi. Dopo l'uso: 1) pulire accuratamente l'utensile prima di riporlo; 2) curare l'igiene personale.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore pompa a mano per disarmante; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) occhiali protettivi; b) guanti; c) calzature di sicurezza; d) indumenti protettivi. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Ponte su cavalletti Il ponte su cavalletti è un'opera provvisionale costituita da un impalcato di assi in legno sostenuto da cavalletti.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Istruzioni per gli addetti: 1) verificare la planarità del ponte. Se il caso, spessorare con zeppe in legno e non con mattoni o blocchi di cemento; 2) verificare le condizioni generali del ponte, con particolare riguardo all'integrità dei cavalletti ed alla completezza del piano di lavoro; all'integrità, al blocco ed all'accostamento delle tavole; 3) non modificare la corretta composizione del ponte rimuovendo cavalletti o tavole né utilizzare le componenti - specie i cavalletti se metallici - in modo improprio; 4) non sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi ma caricarli con i soli materiali ed attrezzi necessari per la lavorazione in corso; 5) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze o mancanza delle attrezzature per poter operare come indicato.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 124; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 139; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2.2.2..

2) DPI: utilizzatore ponte su cavalletti; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Ponteggio metallico fisso Il ponteggio metallico fisso è un'opera provvisionale realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Istruzioni per gli addetti: 1) verificare che il ponteggio venga conservato in buone condizioni di manutenzione, che la protezione contro gli agenti nocivi esterni sia efficace e che il marchio del costruttore si mantenga rintracciabile e decifrabile;

Page 80: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 80

2) verificare la stabilità e integrità di tutti gli elementi del ponteggio ad intervalli periodici, dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungate interruzioni delle attività; 3) procedere ad un controllo più accurato quando si interviene in un cantiere già avviato, con il ponteggio già installato o in fase di completamento; 4) accedere ai vari piani del ponteggio in modo agevole e sicuro, utilizzando le apposite scale a mano sfalsate ad ogni piano, vincolate e protette verso il lato esterno; 5) non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio; 6) evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; 7) evitare di gettare dall'alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio; 8) abbandonare il ponteggio in presenza di forte vento; 9) controllare che in cantiere siano conservate tutte le documentazioni tecniche necessarie e richieste relative all'installazione del ponteggio metallico; 10) verificare che gli elementi del ponteggio ancora ritenuti idonei al reimpiego siano tenuti separati dal materiale non più utilizzabile; 11) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione IV; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione V; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.

81, Allegato 18, Punto 2.; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 3.. 2) DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) guanti; b) calzature di sicurezza; c) attrezzature anticaduta; d) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Ponteggio mobile o trabattello Il ponteggio mobile su ruote o trabattello è un'opera provvisionale utilizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri ma che non comportino grande impegno temporale.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Istruzioni per gli addetti: 1) verificare che il ponte su ruote sia realmente tale e non rientri nel regime imposto dalla autorizzazione ministeriale; 2) rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore; 3) verificare il buon stato di elementi, incastri, collegamenti; 4) montare il ponte in tutte le parti, con tutte le componenti; 5) accertare la perfetta planarità e verticalità della struttura e, se il caso, ripartire il carico del ponte sul terreno con tavoloni; 6) verificare l'efficacia del blocco ruote; 7) usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna; 8) predisporre sempre sotto il piano di lavoro un regolare sottoponte a non più di m 2,50; 9) verificare che non si trovino linee elettriche aeree a distanza inferiore alle distanze di sicurezza consentite (tali distanze di sicurezza variano in base alla tensione della linea elettrica in questione, e sono: 3m, per tensioni fino a 1 kV, 3.5m, per tensioni pari a 10 kV e pari a 15 kV, 5m, per tensioni pari a 132 kV e 7m, per tensioni pari a 220 kV e pari a 380 kV); 10) non installare sul ponte apparecchi di sollevamento; 11) non effettuare spostamenti con persone sopra.

Riferimenti Normativi: D.M. 22 maggio 1992 n.466; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione VI.

2) DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) guanti; b) calzature di sicurezza; c) indumenti protettivi. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Saldatrice elettrica La saldatrice elettrica è un utensile ad arco o a resistenza per l'effettuazione di saldature elettriche.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione fumi, gas, vapori; 3) Incendi, esplosioni; 4) Radiazioni non ionizzanti;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Saldatrice elettrica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'integrità dei cavi e della spina di alimentazione; 2) verificare l'integrità della pinza portaelettrodo; 3) non effettuare operazioni di saldatura in presenza di materiali infiammabili; 4) in caso di lavorazione in ambienti confinati, predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione. Durante l'uso: 1) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 2) allontanare il personale non addetto alle operazioni di saldatura; 3) nelle pause di lavoro interrompere l'alimentazione elettrica.

Page 81: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 81

Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico della macchina; 2) segnalare eventuali malfunzionamenti. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore saldatrice elettrica; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) occhiali protettivi; c) maschera con filtro specifico; d) guanti; e) calzature di sicurezza; f) grembiule per saldatore; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Saldatrice polifusione La saldatrice per polifusione è un utensile a resistenza per l'effettuazione di saldature di materiale plastico.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Elettrocuzione; 3) Inalazione fumi, gas, vapori; 4) Punture, tagli, abrasioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Saldatrice elettrica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'integrità dei cavi e della spina di alimentazione; 2) verificare l'integrità della pinza portaelettrodo; 3) non effettuare operazioni di saldatura in presenza di materiali infiammabili; 4) in caso di lavorazione in ambienti confinati, predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione. Durante l'uso: 1) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 2) allontanare il personale non addetto alle operazioni di saldatura; 3) nelle pause di lavoro interrompere l'alimentazione elettrica. Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico della macchina; 2) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore saldatrice polifusione;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) maschera con filtro specifico; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Scala doppia La scala doppia (a compasso) è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Cesoiamenti, stritolamenti; 3) Movimentazione manuale dei carichi; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Scala doppia: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Organizzative: Caratteristiche di sicurezza: 1) le scale doppie devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all'uso; 2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante intermedio; 3) le scale doppie non devono superare l'altezza di 5 m; 4) le scale doppie devono essere provviste di catena o dispositivo analogo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 2) le scale devono essere utilizzate solo su terreno stabile e in piano; 3) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi. Durante l'uso: 1) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala; 2) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare; 3) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala. Dopo l'uso: 1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione necessaria; 2) le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi

Page 82: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 82

ganci; 3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi di arresto.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore scala doppia;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Scala semplice La scala a mano semplice è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Movimentazione manuale dei carichi; 3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Scala semplice: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Organizzative: Caratteristiche di sicurezza: 1) le scale a mano devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all'uso; 2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante intermedio; 3) in tutti i casi le scale devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di elementi di trattenuta o di appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori.

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) la scala deve sporgere a sufficienza oltre il piano di accesso (è consigliabile che tale sporgenza sia di almeno 1 m), curando la corrispondenza del piolo con lo stesso (è possibile far proseguire un solo montante efficacemente fissato); 2) le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell'altra; 3) le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di corrimano e parapetto; 4) la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza; 5) è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 6) le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 7) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi. Durante l'uso: 1) le scale non vincolate devono essere trattenute al piede da altra persona; 2) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala; 3) evitare l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo; 4) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare; 5) quando vengono eseguiti lavori in quota, utilizzando scale ad elementi innestati, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza sulla scala; 6) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala. Dopo l'uso: 1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione necessaria; 2) le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi ganci; 3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi antiscivolo e di arresto.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore scala semplice;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Sega a parete La sega a parete ad avanzamento manuale e/o automatico è utilizzata per il taglio di qualsiasi materiale da costruzione, compreso acciaio e cemento armato.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Punture, tagli, abrasioni; 3) Rumore; 4) Scivolamenti, cadute a livello;

Page 83: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 83

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Sega a parete: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) accertare la stabilità della macchina; 2) verificare l'efficienza dei carter dei volani; 3) verificare l'efficienza della protezione regolabile della lama; 4) verificare la presenza dello spingitoio per effettuare il taglio di piccoli pezzi; 5) verificare la pulizia del banco e dell'area circostante; 6) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici, di messa a terra visibili e relative protezioni; 7) verificare l'efficienza dell'interruttore di manovra, che consenta solo l'avviamento volontario anche dopo l'arresto per mancanza di forza motrice; 8) verificare la disposizione del cavo di alimentazione affinché non intralci i passaggi e non sia esposto a danneggiamenti; 9) verificare la regolare tensione della lama. Durante l'uso: 1) regolare la cuffia di protezione della lama sul pezzo in lavorazione; 2) usare lo spingitoio per tagli di piccoli pezzi; 3) mantenere sgombro da materiale di risulta l'area di lavoro. Dopo l'uso: 1) interrompere l'alimentazione elettrica agendo sul quadro o interruttore a parete; 2) effettuare le operazioni di pulizia e manutenzione; 3) pulire la spazzola pulisci volano, il carter e la bocchetta di scarico; 4) segnalare eventuali guasti e malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore sega a parete;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) otoprotettori; b) occhiali protettivi; c) guanti; d) calzature di sicurezza.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Sega circolare La sega circolare, quasi sempre presente nei cantieri, viene utilizzata per il taglio del legname da carpenteria e/o per quello usato nelle diverse lavorazioni.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Rumore; 5) Scivolamenti, cadute a livello; 6) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Sega circolare: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul banco di lavoro in modo tale che risulti libera la sola parte attiva del disco necessaria per effettuare la lavorazione; 2) verificare la presenza ed efficienza del coltello divisore in acciaio posto dietro la lama e registrato a non più di 3 mm. dalla dentatura del disco (il suo scopo è quello di tenere aperto il taglio, quando si taglia legname per lungo, al fine di evitare il possibile rifiuto del pezzo o l'eccessivo attrito delle parti tagliate contro le facciate del disco); 3) verificare la presenza e l'efficienza degli schermi ai due lati del disco nella parte sottostante il banco di lavoro, in modo tale che sia evitato il contatto di tale parte di lama per azioni accidentali (come ad esempio potrebbe accadere durante l'azionamento dell'interruttore di manovra); 4) verificare la presenza ed efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi (se ben conformati ed utilizzati evitano di portare le mani troppo vicino al disco o comunque sulla sua traiettoria); 5) verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione o delle mani che trattengono il pezzo); 6) verificare la pulizia dell'area circostante la macchina, in particolare di quella corrispondente al posto di lavoro (eventuale materiale depositato può provocare inciampi o scivolamenti); 7) verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (eventuale materiale depositato può costituire intralcio durante l'uso e distrarre l'addetto dall'operazione di taglio); 8) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di terra dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatole morsettiere - interruttori); 9) verificare il buon funzionamento dell'interruttore di manovra; 10) verificare la disposizione del cavo di alimentazione (non deve intralciare le manovre, non deve essere soggetto ad urti o danneggiamenti con il materiale lavorato o da lavorare, non deve intralciare i passaggi). Durante l'uso: 1) registrare la cuffia di protezione in modo tale che l'imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o verificare che sia libera di alzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco di lavoro, per quelle basculanti; 2) per tagli di piccoli pezzi e, comunque, per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla sua traiettoria, è indispensabile utilizzare spingitoi; 3) non distrarsi durante il taglio del pezzo; 4) normalmente la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le schegge; 5) usare gli occhiali, se nella lavorazione specifica la cuffia di protezione risultasse insufficiente a trattenere le schegge. Dopo l'uso: 1) la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona, quindi deve essere lasciata in perfetta efficienza; 2) lasciare il banco di lavoro libero da materiali; 3) lasciare la zona circostante pulita con particolare riferimento a quella corrispondente al posto di lavoro; 4) verificare l'efficienza delle protezioni; 5) segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6.

Page 84: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 84

2) DPI: utilizzatore sega circolare; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) guanti; e) calzature di sicurezza. Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Smerigliatrice angolare (flessibile) La smerigliatrice angolare, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che reca un disco ruotante la cui funzione è quella di tagliare, smussare, lisciare superfici.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Rumore; 5) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220 V); 2) controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire; 3) controllare il fissaggio del disco; 4) verificare l'integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione; 5) verificare il funzionamento dell'interruttore. Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile per le due maniglie; 2) eseguire il lavoro in posizione stabile; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 4) non manomettere la protezione del disco; 5) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 6) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione. Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) controllare l'integrità del disco e del cavo di alimentazione; 3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile);

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) occhiali protettivi; d) maschera antipolvere; e) guanti antivibrazioni; f) calzature di sicurezza; g) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Trancia-piegaferri La trancia-piegaferri è un'attrezzatura utilizzata per sagomare i ferri di armatura, e le relative staffe, dei getti di conglomerato cementizio armato.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Cesoiamenti, stritolamenti; 3) Elettrocuzione; 4) Punture, tagli, abrasioni; 5) Rumore; 6) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Trancia-piegaferri: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) Accertati dell'integrità dei collegamenti e dei conduttori elettrici e di messa a terra visibili; assicurati dell'integrità delle protezioni e dei ripari alle morsettiere e del buon funzionamento degli interruttori elettrici di azionamento e di manovra; 2) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia); 3) Accertati della stabilità della macchina; 4) Accertati dell'adeguatezza dell'area di lavoro circostante il banco di lavorazione; 5) Assicurati dell'efficienza del pedale di comando e dell'interruttore; 6) Prendi visione della posizione del comando per l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza; 7) Accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni da contatto accidentale relative agli organi di manovra e agli altri organi di trasmissione del moto (pulegge, cinghie, ingranaggi, ecc.) e del buon funzionamento dei pulsanti e dei dispositivi di arresto. Durante l'uso: 1) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e lavorato; 2) Presta particolare attenzione nel mantenere ad adeguata distanza le mani dagli organi lavoratori; 3) Qualora debbano essere eseguite lavorazioni o tagli su piccoli pezzi, utilizza le apposite attrezzature speciali per trattenere e movimentare il pezzo in prossimità degli organi lavoratori; 4) Evita di tagliare più tondini o barre contemporaneamente; 5) Mantieni sgombro da materiali il banco di lavoro;

Page 85: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 85

6) Evita assolutamente di rimuovere i dispositivi di protezione; 7) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro. Dopo l'uso: 1) Verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici della macchina (interrotto ogni operatività) e l'interruttore generale di alimentazione al quadro; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che la macchina sia spenta e non riavviabile da terzi accidentalmente; 3) Pulisci la macchina da eventuali residui di materiale e, in particolare, verifica che il materiale lavorato o da lavorare non sia accidentalmente venuto ad interferire sui conduttori di alimentazione e/o messa a terra.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore trancia-piegaferri;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) casco; b) otoprotettori; c) guanti; d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Trapano elettrico Il trapano è un utensile di uso comune adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Rumore; 5) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Trapano elettrico: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato elettricamente a terra; 2) verificare l'integrità e l'isolamento dei cavi e della spina di alimentazione; 3) verificare il funzionamento dell'interruttore; 4) controllare il regolare fissaggio della punta. Durante l'uso: 1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 2) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione. Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) pulire accuratamente l'utensile; 3) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81,

Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore trapano elettrico;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti: a) otoprotettori; b) maschera antipolvere; c) guanti; d) calzature di sicurezza.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

MACCHINE utilizzate nelle Lavorazioni Elenco delle macchine: 1) Autocarro; 2) Autocarro con cestello; 3) Autocarro con gru; 4) Autogru; 5) Autospurgatore; 6) Dumper; 7) Escavatore; 8) Pala meccanica.

Autocarro L'autocarro è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione, materiali di risulta ecc.

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti;

Page 86: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 86

2) Getti, schizzi; 3) Inalazione polveri, fibre; 4) Incendi, esplosioni; 5) Investimento, ribaltamento; 6) Rumore; 7) Urti, colpi, impatti, compressioni; 8) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autocarro: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 2) verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi; 3) garantire la visibilità del posto di guida; 4) controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo; 5) verificare la presenza in cabina di un estintore. Durante l'uso: 1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere; 2) non trasportare persone all'interno del cassone; 3) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 4) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 5) non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata; 6) non superare la portata massima; 7) non superare l'ingombro massimo; 8) posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante il trasporto; 9) non caricare materiale sfuso oltre l'altezza delle sponde; 10) assicurarsi della corretta chiusura delle sponde; 11) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 12) segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti. Dopo l'uso: 1) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo per pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie; 2) pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore autocarro; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) maschera antipolvere (in presenza di lavorazioni polverose); c) guanti (all'esterno della cabina); d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi; f) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Autocarro con cestello L'autocarro con cestello è un mezzo d'opera dotato di braccio telescopico con cestello per lavori in elevazione.

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Cesoiamenti, stritolamenti; 4) Elettrocuzione; 5) Incendi, esplosioni; 6) Investimento, ribaltamento; 7) Rumore; 8) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autocarro con cestello: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 2) verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi; 3) garantire la visibilità del posto di guida; 4) controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo; 5) verificare la presenza in cabina di un estintore; 6) verificare la posizione delle linee elettriche che possano interferire con le manovre; 7) verificare il funzionamento dei dispositivi di manovra; 8) verificare che il cestello sia munito di parapetto su tutti i lati verso il vuoto. Durante l'uso: 1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere; 2) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 4) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 5) posizionare l'autocarro su terreno solido ed in posizione orizzontale, controllando con la livella o il pendolino; 6) utilizzare gli appositi stabilizzatori; 7) le manovre devono essere eseguite con i comandi posti nel cestello; 8) salire o scendere solo con il cestello in posizione di riposo; 9) durante gli spostamenti portare in posizione di riposo ed evacuare il cestello; 10) non sovraccaricare il cestello; 11) non aggiungere sovrastrutture al cestello; 12) l'area sottostante la zona operativa del cestello deve essere opportunamente delimitata; 13) utilizzare i dispositivi di protezione individuale anticaduta, da collegare agli appositi attacchi; 14) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 15) segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti. Dopo l'uso: 1) posizionare correttamente il mezzo portando il cestello in posizione di riposo ed azionando il freno di stazionamento; 2) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo per pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie; 2) pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando.

Page 87: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 87

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore autocarro con cestello; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) guanti (all'esterno della cabina); c) calzature di sicurezza; d) attrezzature anticaduta (utilizzo cestello); e) indumenti protettivi; f) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Autocarro con gru L'autocarro con gru è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di materiali da costruzione e il carico e lo scarico degli stessi mediante gru.

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Elettrocuzione; 3) Getti, schizzi; 4) Incendi, esplosioni; 5) Investimento, ribaltamento; 6) Punture, tagli, abrasioni; 7) Rumore; 8) Urti, colpi, impatti, compressioni; 9) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autocarro con gru: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 2) verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi; 3) garantire la visibilità del posto di guida; 4) controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo; 5) verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre; 6) verificare l'integrità dei tubi flessibili e dell'impianto oleodinamico in genere; 7) ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori; 8) verificare l'efficienza della gru, compresa la sicura del gancio; 9) verificare la presenza in cabina di un estintore. Durante l'uso: 1) non trasportare persone all'interno del cassone; 2) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 3) non azionare la gru con il mezzo in posizione inclinata; 4) non superare la portata massima e del mezzo e dell'apparecchio di sollevamento; 5) non superare l'ingombro massimo; 6) posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante il trasporto; 7) assicurarsi della corretta chiusura delle sponde; 8) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 9) segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose; 10) utilizzare adeguati accessori di sollevamento; 11) mantenere i comandi puliti da grasso e olio; 12) in caso di visibilità insufficiente richiedere l'aiuto di personale per eseguire le manovre. Dopo l'uso: 1) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego a motore spento; 2) posizionare correttamente il braccio della gru e bloccarlo in posizione di riposo; 3) pulire convenientemente il mezzo; 4) segnalare eventuali guasti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore autocarro con gru; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) otoprotettori (all'esterno della cabina); c) guanti (all'esterno della cabina); d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi; f) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Autogru L'autogru è un mezzo d'opera dotato di braccio allungabile per la movimentazione, il sollevamento e il posizionamento di materiali, di componenti di macchine, di attrezzature, di parti d'opera, ecc.

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Elettrocuzione; 3) Getti, schizzi; 4) Incendi, esplosioni; 5) Investimento, ribaltamento; 6) Punture, tagli, abrasioni; 7) Rumore; 8) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Page 88: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 88

9) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autogru: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre; 2) controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali rafforzamenti; 3) verificare l'efficienza dei comandi; 4) ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori; 5) verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale o delimitare la zona d'intervento; 6) verificare la presenza in cabina di un estintore. Durante l'uso: 1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro; 2) preavvisare l'inizio delle manovre con apposita segnalazione acustica; 3) attenersi alle segnalazioni per procedere con le manovre; 4) evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di passaggio; 5) eseguire le operazioni di sollevamento e scarico con le funi in posizione verticale; 6) illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno; 7) segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose; 8) non compiere su organi in movimento operazioni di manutenzione; 9) mantenere i comandi puliti da grasso e olio; 10) eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare. Dopo l'uso: 1) non lasciare nessun carico sospeso; 2) posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno di stazionamento; 3) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motori spenti; 4) nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore autogru; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) otoprotettori (in caso di cabina aperta); c) guanti (all'esterno della cabina); d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi; f) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Autospurgatore L'autospurgatore è un mezzo d'opera per l'aspirazione e il trasporto di liquami pericolosi combinato con attrezzatura per il lavaggio mediante getti ad alta pressione.

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Getti, schizzi; 3) Incendi, esplosioni; 4) Investimento, ribaltamento; 5) Rumore; 6) Scivolamenti, cadute a livello; 7) Urti, colpi, impatti, compressioni; 8) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Autospurgatore: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi; 2) garantire la visibilità del posto di guida; 3) verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi di guida; 4) verificare l'efficienza dei comandi; 5) verificare l'efficienza delle protezioni degli organi in movimento; 6) verificare l'efficienza della scaletta e dell'eventuale dispositivo di blocco in posizione di riposo; 8) verificare l'integrità delle tubazioni; 9) controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo; 10) verificare la presenza in cabina di un estintore. Durante l'uso: 1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere; 2) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 3) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 4) non transitare o stazionare in prossimità del bordo degli scavi; 5) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 9) segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti. Dopo l'uso: 1) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo ai pneumatici ed i freni, segnalando eventuali anomalie; 2) pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore autospurgatore; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) otoprotettori (in caso di cabina aperta); c) guanti (all'esterno della cabina); d) calzature di sicurezza; e) indumenti protettivi; f) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Page 89: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 89

Dumper Il dumper è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di materiali incoerenti (sabbia, pietrisco).

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Incendi, esplosioni; 4) Investimento, ribaltamento; 5) Rumore; 6) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Dumper: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare il funzionamento dei comandi di guida con particolare riguardo per i freni; 2) verificare l'efficienza dei gruppi ottici per lavorazioni in mancanza di illuminazione; 3) verificare la presenza del carter al volano; 4) verificare il funzionamento dell'avvisatore acustico e del girofaro; 5) controllare che i percorsi siano adeguati per la stabilità del mezzo; 6) verificare la presenza di una efficace protezione del posto di manovra contro i rischi da ribaltamento (rollbar o robusta cabina). Durante l'uso: 1) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 2) non percorrere lunghi tragitti in retromarcia; 3) non trasportare altre persone; 4) durante gli spostamenti abbassare il cassone; 5) eseguire lo scarico in posizione stabile tenendo a distanza di sicurezza il personale addetto ai lavori; 6) mantenere sgombro il posto di guida; 7) mantenere puliti i comandi da grasso e olio; 8) non rimuovere le protezioni del posto di guida; 9) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 10) durante i rifornimenti spegnere il motore e non fumare; 11) segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie. Dopo l'uso: 1) riporre correttamente il mezzo azionando il freno di stazionamento; 2) eseguire le operazioni di revisione e pulizia necessarie al reimpiego della macchina a motore spento, segnalando eventuali guasti; 3) eseguire la manutenzione secondo le indicazioni del libretto.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore dumper; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) otoprotettori (all'esterno della cabina); c) maschera antipolvere (in presenza di lavorazioni polverose); d) guanti (all'esterno della cabina); e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi; g) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Escavatore L'escavatore è una macchina operatrice con pala anteriore impiegata per lavori di scavo, riporto e movimento di materiali.

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Elettrocuzione; 3) Inalazione polveri, fibre; 4) Incendi, esplosioni; 5) Investimento, ribaltamento; 6) Rumore; 7) Scivolamenti, cadute a livello; 8) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Escavatore: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche che possano interferire con le manovre; 2) controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti; 3) controllare l'efficienza dei comandi; 4) verificare l'efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione; 5) verificare che l'avvisatore acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti; 6) controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore; 7) garantire la visibilità del posto di manovra; 8) verificare l'integrità dei tubi flessibili e dell'impianto oleodinamico in genere; 9) verificare la presenza di una efficace protezione del posto di manovra contro i rischi da ribaltamento (rollbar o robusta cabina). Durante l'uso: 1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro; 2) chiudere gli sportelli della cabina; 3) usare gli stabilizzatori, ove presenti; 4) non ammettere a bordo della macchina altre persone; 5) nelle fasi di inattività tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori; 6) per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il dispositivo di blocco dei comandi; 7) mantenere sgombra e pulita la cabina; 8) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 9) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 10) segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie.

Page 90: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 90

Dopo l'uso: 1) pulire gli organi di comando da grasso e olio; 2) posizionare correttamente la macchina, abbassando la benna a terra, inserendo il blocco comandi ed azionando il freno di stazionamento; 3) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando eventuali guasti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore escavatore; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) otoprotettori (in presenza di cabina aperta); c) maschera antipolvere (in presenza di cabina aperta); d) guanti (all'esterno della cabina); e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi; g) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Pala meccanica La pala meccanica è una macchina operatrice dotata di una benna mobile utilizzata per operazioni di scavo, carico, sollevamento, trasporto e scarico di terra o altri materiali incoerenti.

Rischi generati dall'uso della Macchina: 1) Cesoiamenti, stritolamenti; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Incendi, esplosioni; 4) Investimento, ribaltamento; 5) Rumore; 6) Scivolamenti, cadute a livello; 7) Vibrazioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina: 1) Pala meccanica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive: Prima dell'uso: 1) garantire la visibilità del posto di manovra (mezzi con cabina); 2) verificare l'efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione; 3) controllare l'efficienza dei comandi; 4) verificare che l'avvisatore acustico, il segnalatore di retromarcia ed il girofaro siano regolarmente funzionanti; 5) controllare la chiusura degli sportelli del vano motore; 6) verificare l'integrità dei tubi flessibili e dell'impianto oleodinamico in genere; 7) controllare i percorsi e le aree di lavoro verificando le condizioni di stabilità per il mezzo; 8) verificare la presenza di una efficace protezione del posto di manovra contro i rischi da ribaltamento (rollbar o robusta cabina). Durante l'uso: 1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro; 2) non ammettere a bordo della macchina altre persone; 3) non utilizzare la benna per sollevare o trasportare persone; 4) trasportare il carico con la benna abbassata; 5) non caricare materiale sfuso sporgente dalla benna; 6) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere ed in prossimità dei posti di lavoro transitare a passo d'uomo; 7) mantenere sgombro e pulito il posto di guida; 8) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 9) segnalare eventuali gravi anomalie. Dopo l'uso: 1) posizionare correttamente la macchina, abbassando la benna a terra e azionando il freno di stazionamento; 2) pulire gli organi di comando da grasso e olio; 3) pulire convenientemente il mezzo; 4) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando eventuali guasti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 70; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 5; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: operatore pala meccanica; Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti: a) casco (all'esterno della cabina); b) otoprotettori (in presenza di cabina aperta); c) maschera antipolvere (in presenza di cabina aperta); d) guanti (all'esterno della cabina); e) calzature di sicurezza; f) indumenti protettivi; g) indumenti ad alta visibilità (all'esterno della cabina).

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 75.

Page 91: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 91

POTENZA SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE (art 190, D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

ATTREZZATURA Lavorazioni Potenza Sonora

dB(A) Scheda

Avvitatore elettrico Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere; Posa di quadri elettrici. 107.0 943-(IEC-84)-RPO-01

Betoniera a bicchiere Ripristino tazza: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali; Realizzazione nuova recinzione: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali. 95.0 916-(IEC-30)-RPO-01

Martello demolitore elettrico Rimozione di impianti; Rimozione di impianti; Rimozione di recinzioni. 113.0 967-(IEC-36)-RPO-01

Sega a parete Taglio di travi, setti e pilastri in c.a.; Taglio di muratura a tutto spessore. 124.0 986-(IEC-80)-RPO-01

Sega circolare Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Allestimento di servizi sanitari del cantiere ; Ripristino tazza: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali; Realizzazione nuova recinzione: Realizzazione della carpenteria per opere non strutturali. 113.0 908-(IEC-19)-RPO-01

Smerigliatrice angolare (flessibile) Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Allestimento di servizi sanitari del cantiere ; Rimozione di impianti; Dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio; Rimozione di impianti; Rimozione di recinzioni; Posa di recinzioni; Smobilizzo del cantiere. 113.0 931-(IEC-45)-RPO-01

Trapano elettrico Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Allestimento di servizi sanitari del cantiere ; Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Realizzazione di impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere; Realizzazione di impianto elettrico del cantiere; Realizzazione di impianto idrico dei servizi igienico-assistenziali e sanitari del cantiere; Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio; Installazione pompe sommergibili; Posa di recinzioni; Posa di quadri elettrici; Smobilizzo del cantiere. 107.0 943-(IEC-84)-RPO-01

MACCHINA Lavorazioni Potenza Sonora

dB(A) Scheda

Autocarro con cestello Installazione pompe sommergibili. 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Autocarro con gru Posizionamento setto per divisiene linea di trattamento; Posa di conduttura fognaria in PEAD; Posa di recinzioni. 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Autocarro Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Allestimento di servizi sanitari del cantiere ; Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Scavo di sbancamento; Rimozione di impianti; Taglio di travi, setti e pilastri in c.a.; Dismissioni in loco con messa in sicurezza di serbatoio; Rimozione di impianti; Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio; Rimozione di recinzioni; Installazione pompe sommergibili; Scavo a sezione obbligata; Taglio di muratura a tutto spessore; Realizzazione nuova recinzione: Scavo a sezione obbligata; Smobilizzo del cantiere. 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Autogru Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Allestimento di servizi sanitari del cantiere ; Svuotamento e pulizia; Rimozione di impianti; Rimozione di impianti; Installazione serbatoio, nuove pompe dosatrici e linee di dosaggio; Svuotamento e 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Page 92: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 92

MACCHINA Lavorazioni Potenza Sonora dB(A) Scheda

pulizia; Installazione pompe sommergibili; Smobilizzo del cantiere.

Autospurgatore Svuotamento linea di trattamento biologico; Svuotamento e pulizia; Svuotamento serbatoio; Svuotamento e pulizia. 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Dumper Rinterro di scavo eseguito a macchina. 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Escavatore Scavo di sbancamento; Scavo a sezione obbligata; Realizzazione nuova recinzione: Scavo a sezione obbligata. 104.0 950-(IEC-16)-RPO-01

Pala meccanica Scavo di sbancamento; Rinterro di scavo eseguito a macchina; Realizzazione nuova recinzione: Scavo a sezione obbligata. 104.0 936-(IEC-53)-RPO-01

COORDINAMENTO GENERALE DEL PSC Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento è parte integrante del Contratto d’appalto delle opere in oggetto e la mancata osservanza di quanto previsto nel piano e di quanto formulato dal Coordinatore per la Sicurezza in fase Esecutiva rappresentano violazione delle norme contrattuali. Nell’eventualità che nel corso dell’opera vengano selezionate altre imprese esecutrici sarà cura del CSE riportare nel presente piano i dati delle ditte selezionate, in questo caso l’impresa appaltatrice dovrà provvedere al coordinamento delle stesse secondo quanto previsto dal presente PSC (Art.97 comma 1. D.Lgs. n.81 del 9/04/2008 “Il datore di lavoro dell’impresa affidataria vigila sulla sicurezza dei lavori affidati e sull’applicazione delle disposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e coordinamento”). Nell’ambito di questo coordinamento, è compito dell’impresa appaltatrice trasmettere alle imprese fornitrici e subappaltatrici, la documentazione della sicurezza, comprese tutte le decisioni prese durante le riunioni per la sicurezza e i sopralluoghi svolti dal responsabile dell’impresa assieme al CSE. Le imprese appaltatrici dovranno documentare al CSE, l’adempimento a queste prescrizioni mediante la presentazione delle ricevute di consegna previste dal piano e di verbali di riunione firmati dai subappaltatori e/o fornitori. Il coordinatore in fase di esecuzione si riserva il diritto di verificare presso le imprese ed i lavoratori autonomi presenti in cantiere che queste informazioni siano effettivamente giunte loro da parte della ditta appaltatrice. L’impresa principale, le subappaltatrici ed i lavoratori autonomi devono partecipare alle riunioni indette dal Coordinatore in fase di Esecuzione. In tali riunioni, si programmeranno le azioni finalizzate alla cooperazione ed al coordinamento delle eventuali attività contemporanee con altre imprese, la reciproca informazione tra i responsabili di ciascuna impresa, nonché gli interventi di prevenzione e protezione in relazione alle specifiche attività ed ai rischi connessi alla eventuale presenza simultanea o successiva delle diverse imprese, ciò anche al fine di prevedere l’eventuale utilizzo comune delle infrastrutture di cantiere e dei mezzi di protezione collettiva. Il responsabile di cantiere (preposto) dell’impresa appaltatrice, che dovrà essere sempre presente in cantiere (in caso di sua assenza temporanea dovrà essere nominato un sostituto) dovrà verificare che le imprese subappaltatrici, senza che questo possa considerarsi come ingerenza nell’ organizzazione di ogni singola impresa, agiscano nel rispetto delle norme di legge e di buona tecnica e delle disposizioni stabilite dal presente piano. Il responsabile di cantiere dell’impresa appaltatrice, in caso di momentanea assenza dei responsabili delle ditte subappaltatrici, si farà carico di trasmettere alle ditte suddette eventuali ordini e comunicazioni ad esse impartiti dal Coordinatore per l’esecuzione. Vengono di seguito considerate le misure di coordinamento relative al Coordinamento delle Lavorazioni e Fasi, al Coordinamento dell'utilizzo delle parti comuni, al Coordinamento, ovvero la cooperazione fra le imprese e il Coordinamento delle situazioni di emergenza.

COORDINAMENTO PER USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE,

INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

(punto 2.1.2, lettera f, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Zone di carico e scarico Fase di pianificazione

infrastrutture

Page 93: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 93

Descrizione: Nelle zone di carico e scarico merci, i lavoratori delle varie imprese esecutrici, devono coordinarsi tra loro e con il responsabile di cantiere, in modo da operare sempre in sicurezza. Zone di deposito attrezzature Fase di pianificazione

infrastrutture Descrizione: Nelle zone di deposito delle attrezzature, i lavoratori delle varie imprese esecutrici, devono coordinarsi tra loro e con il responsabile di cantiere, in modo da operare sempre in sicurezza. Zone stoccaggio dei rifiuti Fase di pianificazione

infrastrutture Descrizione: Nelle zone di stoccaggio dei rifiuti, i lavoratori delle varie imprese esecutrici, devono coordinarsi tra loro e con il responsabile di cantiere, in modo da operare sempre in sicurezza. Parcheggio autovetture Fase di pianificazione

infrastrutture Descrizione: Nel parcheggio per le autovetture, i lavoratori delle varie imprese esecutrici, devono coordinarsi tra loro, con il responsabile di cantiere e con i dipendenti dell'impianto di depurazione in modo da operare sempre in sicurezza. Viabilità automezzi e pedonale Fase di pianificazione

infrastrutture Descrizione: Nelle zone di viabilità degli automezzi e nelle zone pedonali, i lavoratori delle varie imprese esecutrici, devono coordinarsi tra loro e con il responsabile di cantiere, in modo da operare sempre in sicurezza.

MODALITA' ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE, DEL COORDINAMENTO E DELLA

RECIPROCA INFORMAZIONE TRA LE IMPRESE/LAVORATORI AUTONOMI

(punto 2.1.2, lettera g, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Descrizione: Nell'utilizzo delle aree comuni i lavoratori delle varie imprese esecutrici, devono coordinarsi tra loro, con il responsabile di cantiere e con il Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, in modo da operare sempre in sicurezza. Quest'ultimo infatti deve: - vigilare e verificare che siano rispettate da parte dei lavoratori e delle imprese le norme di Legge in materia di sicurezza e i

contenuti e le prescrizioni dettate dal Piano di Sicurezza; - assicurare, tramite opportune azioni di coordinamento, l'applicazione delle disposizioni contenute nei piani di cui agli articoli 12

e 13 e delle relative procedure di lavoro; - adeguare i piani di cui agli articoli 12 e 13, in relazione all'evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche intervenute; - organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la

loro reciproca informazione; - verificare l'attuazione di quanto previsto all'art. 15 (coordinamento della consultazione e partecipazione dei lavoratori); - proporre al committente, in caso di gravi inosservanze delle norme del presente decreto, la sospensione dei lavori,

l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere e la risoluzione del contratto;

- sospendere in caso di pericolo grave ed imminente le singole lavorazioni fino alla comunicazione scritta degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.

Page 94: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 94

DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE DEGLI RLS ORGANIZZAZIONE SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI

(punto 2.1.2, lettera h, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

1. Ai fini degli adempimenti di cui all'articolo 18, comma 1, lettera t), il datore di lavoro: a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell'emergenza; b) designa preventivamente i lavoratori di cui all'articolo 18, comma 1, lettera b); c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare; d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro; e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili. 2. Ai fini delle designazioni di cui al comma 1, lettera b), il datore di lavoro tiene conto delle dimensioni dell'azienda e dei rischi specifici dell'azienda o della unità produttiva secondo i criteri previsti nei decreti di cui all'articolo 46. 3. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell'azienda o dell’unità produttiva. 4. Il datore di lavoro deve, salvo eccezioni debitamente motivate, astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato. Rischio da agente biologico In caso di allergia, intossicazione, infezione da agenti biologici è necessario condurre l’interessato al più vicino centro di Pronto Soccorso. Rischio elettrico Nel caso in cui l’infortunato resti in contatto con un conduttore a bassa tensione non disattivabile, è necessario che quest’ultimo venga allontanato con un supporto in materiale isolante (es. con una tavola di legno ben asciutta), eseguendo un movimento rapido e preciso. Se il suolo è bagnato occorre che il soccorritore si isoli anche da terra ad es. mettendo sotto i piedi una tavola di legno asciutta. Se non è possibile rimuovere il conduttore è necessario spostare l’infortunato. In questo caso il soccorritore deve: - controllare che il suo corpo (piedi compresi) siano isolati da terra (suolo o parti di costruzioni o di impalcature o di macchinari

bagnati o metallici); - isolare bene le mani anche con mezzi di fortuna (es.: maniche della giacca); - prendere l’infortunato per gli abiti evitando il contatto con parti umide (es.: sotto le ascelle), possibilmente con una mano sola; - allontanare l’infortunato con una manovra rapida e precisa; - dopo aver provveduto ad isolare l’infortunato è indispensabile ricorrere d’urgenza al pronto soccorso più vicino. Rischio da agente chimico Al verificarsi di situazioni di allergie, intossicazioni e affezioni riconducibili all’utilizzo di agenti chimici quali disarmati, leganti, additivi, etc., è necessario condurre l’interessato al più vicino centro di Pronto Soccorso. Evacuazione del cantiere in caso di emergenza Per ogni postazione di lavoro sarà individuata una “via di fuga”, da mantenere sgombra da ostacoli o impedimenti, che il personale potrà utilizzare per la normale circolazione ed in caso di emergenza.

Page 95: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 95

CONCLUSIONI GENERALI PIANO DI SICUREZZA SOSTITUTIVO E PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI SICUREZZA SOSTITUTIVO IL PSS, redatto a cura dell'appaltatore o del concessionario, contiene gli stessi elementi del PSC di cui al punto 2.1.2 del DLGS 81/2008, con esclusione della stima dei costi della sicurezza. CONTENUTI MINIMI DEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA Il POS è redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici ai sensi dell'art 17 del D.Lgs. 81/2008, e successive modificazioni in riferimento al singolo cantiere interessato; esso contiene almeno i seguenti elementi: a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono: - il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi e i riferimenti telefonici della sede legale e degli

uffici di cantiere; - la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai

lavoratori autonomi subaffidatari; - i nominati degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, e,

comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato;

- il nominativo del medico competente ove previsto; - il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; - i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capo cantiere; - il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei

lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo

scopo dall'impresa esecutrice; c) la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole

importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere; e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di

sicurezza; f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore; g) l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel

PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto; i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere; j) la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in

cantiere. Ove non sia prevista la redazione del PSC, il PSS, quando previsto, è integrato con gli elementi del POS. Al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono allegati i seguenti elaborati, da considerarsi parte integrante del Piano stesso: • Planimetrie cantiere/impianto/fasi • Cronoprogramma • Schede riassuntive

Page 96: 01 - Piano di sicurezza - Home - Benvenuti in Gestione ... biologico/01... · (GESTIONE ACQUA S.P ... di coordinamento delle gru in caso di interferenza; ... in spazi confinati potrà

Realizzazione interventi di adeguamento dell'impianto di depurazione di cassano Spinola (AL) - Pag. 96

FIRME DI ACCETTAZIONE In fase di offerta: Il presente Piano, composto da n. 96 pagine, con la presente sottoscrizione si intende letto, compreso ed accettato in ogni sua parte.

Committente Progettista Imprese principali Firma Firma Firma del legale rappresentante

Prima dell'inizio dei lavori: Il presente Piano, composto da n. 96 pagine, e da un elaborato grafico "planimetria di cantiere", con la presente sottoscrizione si intende letto, compreso ed accettato in ogni sua parte.

Il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori:

___________________________________________

Ragione Sociale Legale Rappresentante Preposto di cantiere Imprese alla sicurezza Firma Firma Firma Firma Firma Firma Firma Firma Firma Firma Novi Ligure, giugno 2016

Firma

_____________________