01 La rivieraè fissato la notte di Natale: la prova in vita, però, non arriva, così scatta...

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La ‘ndrangheta è stata sfrattata ed ha trovato dimora nello stomaco dei calabresi. L’occasione è storica e Salvatore Magarò non se l’è fatta sfuggire. Ha confezionato una pillola di ciocco- lato antindrina. I calabresi non hanno che da assumerla per sgominare il cancro ndranghe- tista. Che, comunque, continuerà a progredire nello stomaco dei calabresi diabetici. Ai quali sono vietate le sostanze dolci. S acrificio mi sembra abbia il significato “sacrum facere” rendere sacro un oggetto o un luogo con gesti o riti. Solitamente il “capro espiatorio” è un mansueto agnello. In verità, la storia dell’u- manità è piena di sacrifici umani.

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La ‘ndrangheta è stata sfrattata ed ha trovatodimora nello stomaco dei calabresi. L’occasioneè storica e Salvatore Magarò non se l’è fattasfuggire. Ha confezionato una pillola di ciocco-lato antindrina. I calabresi non hanno che daassumerla per sgominare il cancro ndranghe-tista. Che, comunque, continuerà a progredirenello stomaco dei calabresi diabetici. Ai qualisono vietate le sostanze dolci.

Sacrificio mi sembra abbia il significato“sacrum facere” rendere sacro un

oggetto o un luogo con gesti o riti.Solitamente il “capro espiatorio” è unmansueto agnello.In verità, la storia dell’u-manità è piena di sacrifici umani.

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DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 02

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DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 03

ControcopertinaRiconoscimenti e tradizioni

Intrapreso l’iter per ottenere l’importante riconoscimentointernazionale. Un percorso complesso che vede impegnate altremacchine a spalla come i Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari eSanta Rosalia di Viterbo

GIUSEPPE MAZZÙ

La Varia, la più grande festadi Palmi, che da secoli èconosciuta per la sua parti-colare suggestione ormai

non è solo il simbolo e la testimo-nianza di una religiosità popolarelocale che la tiene in vita da 500anni ma aspira, a buona ragione, adiventare “patrimonio immateria-le dell'umanità” avendo intrapresonegli ultimi anni il complesso iterper ottenere il riconoscimento daparte dell'Unesco. Un percorsocomplesso che la vede, insieme adaltre macchine a spalla come SantaRosalia di Viterbo, i Gigli di Nola,e i Candelieri di Sassari, ed il cuiesito definitivo sarà pronunciatodall'apposita commissionedell'Unesco a Parigi nel febbraiodel 2013.L'iniziativa è sostenuta da un grup-po di associazioni locali e dalComune di Palmi e, del futurodella festa, si è discusso nel corso diuna tavola rotona che si è tenutanei giorni scorsi nella Casa dellaCultura “Leonida Repaci”. Nelcorso dell'incontro è venuto unaltro segno positivo dal momentoche l'attuale commissario cheregge le sorti del comune, dotto-ressa Bellomo, ha espreso lavolontà di realizzare nel prossimoanno la festa, auspicando un climadi unità attorno all'evento e il soste-gno economico di Provincia eRegione. La Varia di Palmi rientranella categoria delle macchine aspalla che si affermarono nel 1500ed a tale data si richiama collegan-dosi con quella di Messina.La complessa macchina che pre-senta delle parti mobili, è rimastal'unico esempio in cui i protagonistisono dei personaggi reali.Sull'impacatura alta 16 metri, rive-stita di complesse decorazioni e dicartapesta, spicca in cima“l'Animella”, impersonata da unabambina scelta tra quelle più pove-re della città, rincuorata dal

Padreterno, che in posizione piùbassa l'assiste lungo il percorso.Il trasporto della Varia, che si svol-ge lungo il corso principale dellacittà , avvienel'ultima domeni-ca di agosto, èassicurato da200 portatori(rappresentantidelle antichecorporazioni cit-tadine) chestanno sotto lecinque poderositravi che sosten-gono la macchi-na e da altri 200persone chetirano due lun-ghe funi. All'evento partecipa unagrande folla proveniente anchedall'estero. Sotto i due personaggi principali visono le rappresentazioni animatedel Mondo, della Luna e del Sole enumerosii bambini, in veste diangioletti, seduti su sediolini inferro, mentre sopra la base un foltogruppo di personaggi in costume.La macchina si muove in un turbi-nio di migliaia di bigliettini conscritte augurali, in un fragore di

urla, di incitamenti e di meraviglia,preceduta da due lunghe teorie diuomini e donne di tutte le età chetirano le due lunghe corde attacca-

te alla gigantescamacchina, mentrei duecento porta-tori "mbuttaturi"che stanno sotto lepossenti travi chesostengono "Uccippu" (la robustabase in legno spe-ciale), sono protesinel massimo sfor-zo. Tutti sono impe-gnati allo spasimoper far scorrere ipattini di metallo

che, strisciando sul granito delcorso, producono fuoco e scintille,scatenando un odore di bruciatoed una nuvola di fumo che metto-no le ali ai piedi ai portatori elasciano una scia che crea unaatmosfera esaltante, dietro la mac-china ondeggiante con l'animellasull'alto pennone che benedice lafolla: è uno spettacolo che non sidimenticherà più. Lo sanno bene ipalmesi sparsi per il mondo che, inoccasione della Varia, ritornano a

dare anche loro una mano a tirareassieme alla popolazione questagrande macchina animata che rap-presenta il simbolo della fede edelle radici della città.E' uno spettacolo eccezionale, ilcorso è pieno di folla che si assie-pa nelle piazze, sui balconi, suitetti. Poi superata Piazza primomaggio, tra due ali di folla accla-mante e i balconi, terrazze e tettigremiti di gente protesa a coglierel'attimo del passaggio, la grandemacchina dai pianeti ruotanti e daibambini festosi, con l'animella ed ilPadreterno che assecondando l'o-scillazione dell'asta di ferro, sullacui cima si trovano legati da un filoinvisibile che li accomuna in questasimbolica rappresentazione dell'assunzione in cielo della Madonnarappresentata dall'Animella. Lamacchina, poi, sembra rallentare lasua corsa per la leggera salita pergiungere in fondo al corso e fer-marsi. Il tempo di girare le cordedalla parte opposta, invertire ilsenso di marcia dei portatori egirare l'Animella in cima e la mac-china riprende la sua marcia perraggiungere il centro di Piazzaprimo maggio. Poi, quando siferma, l'applauso e l'urlo dellafolla, più forte della partenza. È unurlo di liberazione e di gioia perchétutto si è svolto senza problemi.Mentre con una grande scala sipreleverà dalla cima l'Animella epoi man mano tutti gli altri bambi-ni. Il trasporto della Varia rappre-senta il culmine di un lavoro orga-nizzativo che vede impegnate cen-tinaia di persone per diversi mesi.Ogni tappa di questo percorso èsottolineato da ricorrenze religiosee da manifestazioni particolari che,dalla metà di agosto all'ultimadomenica, segneranno la vita del-l'intera città.La Varia e la festa della Madonnnadella Lettera infatti, coinvolgonoda una parte tutta la popolazionee, dall'altra tutte le istituzioni, siareligiose che civili della città.

La Varia di Palmi verso l’Unesco“

Sull'impacaturaalta 16 metri,spicca in cima“l'Animella”,impersonatada unabambina sceltatra quelle piùpovere della città.

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Parlandorelax

Primo Piano

di...

NORDICI & SUDICI

La Limina chiusa, i voli cancellati, itreni tagliati. Siamo chiusi almondo. E non è un'esagerazione,un fatto piuttosto. Lo dicevamo datempo innescando l'ira di tanti cala-

bresi che si sentivano parte dell'universo e giudi-cavano il nostro un leghismo di bassa lega, diopachi intellettuali al soldo di chissà quale pote-re. E noi non saremo intellettuali illustri, maleghisti non lo siamo, né seguiamo le orme di unmeridionalismo revanscista, tanto meno di unofilo borbonico. Semplicemente abbiamo tentatodi scacciare un senso d'inferiorità che teneva alsuolo tanta parte della nostra gente, dicendosolo che dovevamo far parte dell'universo e nonautoescluderci. E invece è l'universo a chiudercile porte. Non per razzismo o complottismo, maper semplice scelta politica ed economica. Intempo di crisi si tagliano i rami secchi, e noi quel-lo siamo diventati. Vorremmo eccome essere cit-tadini italiani, europei, mondiali. Ma la nostraterra è sempre più una riserva indiana. LaLocride finisce da un lato con l'heracleio akron edall'altro con il cocynthium promontorium, nepiù né meno di duemila anni fa. A Reggio gioca-no a fare i mazzieri senza rendersi conto che nonarrivano a dopo Scilla. E non vorremmo guerreo leghe, ma il fare i cittadini del mondo ci ha por-tato solo a sudare per gli altri. Così, senza alcunbecero meridionalismo, diciamo che sarebbe oradi fare i cittadini della nostra terra, senza odi,rivendicazioni o barriere. Ma forse è tempo dicostruirci daccapo, di ricostruire la nostra societàe magari un giorno tornare a superare le colon-ne d'ercole con uno spirito nuovo. Siamo indianiin una riserva e la tentazione dell'acqua di fuocoè grande. Chi si sente cittadino del mondo facciastrada, chi pensa che anche noi dobbiamo stareal mondo senza barriere lotti, magari un giornola sua strada sarà più lunga. Ah, i poltronisti ilwhisky se lo producano da soli, perché comedicevamo la volta scorsa i fessi sono finiti.. e isoldi pure.

Riserva indiana

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 04

GIOACCHINO CRIACO

SERGIO LUPIS

È il 18 gennaio 1988. Sono le 20,00 quando unragazzo di 18 anni,Cesare Casella, viene rapito apochi metri da casa sua, nella periferia di Pavia.I mandanti del sequestro, mai trovati, fannoparte dell’Anonima Sequestri Calabrese. Il 10febbraio la prima richiesta per il rilascio è di 8miliardi di lire, troppo per la famiglia Casella.Cesare, nel frattempo, è stato trasferito inCalabria, sull’Aspromonte. I rapitori diminui-scono l’importo fino a scendere a un miliardo: inagosto il padre Luigi si reca in Calabria e seguele procedure di pagamento volute dalla banda econsegna i soldi. Ma Cesare non ricompare.Arrivano nuove richieste di soldi: prima si chie-dono altri 2 miliardi, poi si scende a 1. A questopunto entra in scena Angela, la madre diCesare, che il 10 giugno si reca nella Locride:gira le piazze dei vari centri, raccoglie firme disolidarietà e, per dare un’idea della probabilecondizione del figlio, arriva perfino a incatenar-si («Mio figlio è così da 17 mesi») e a dormire in

una tenda. La sua determinazione, per la qualei mass-media la chiamano Mamma Coraggio (edi lei parlerà anche il settimanale americanoTime in un articolo intitolato “Searching in theWild West”), suscita ammirazione, commozio-ne, ma anche preoccupazione per la sfida aper-ta al muro di omertà e all’autorità che la malavi-ta esercita. A fine giugno i rapitori inviano unalettera in cui dichiarano che la liberazioneincondizionata di Cesare dopo la sfida di suamadre è impossibile per una questione di prin-cipio: significherebbe la loro sconfitta. A ottobrei banditi riducono la cifra del riscatto a un miliar-do, a novembre la famiglia avverte di esser pron-

ta a pagare: prima, però, chiedono una provache Cesare sia vivo. Un secondo appuntamentoè fissato la notte di Natale: la prova in vita, però,non arriva, così scatta un’operazione volta a cat-turare gli esattori. I Gis si presentano all’appun-tamento e arrestano l’esponente della banda,Giuseppe Strangio. Il 3 gennaio 1990, AntonioDelfino, noto giornalista di Bovalino, riceve unplico contenente una prova che Cesare è vivo etre lettere ma il Procuratore Calia non cede, einduce la famiglia Casella ad aspettare ancora.Alcuni giorni dopo, martedì 30 gennaio 1990,Cesare Casella viene liberato. Il sequestro è durato 743 giorni.

Angela Casella

La mamma

non quadrava però. Tutti in giro, ma tuttia mani vuote. Ho fatto una piccola stati-stica personale, per quel che può valere.Solo un passante su dieci aveva un sac-chetto in mano. Ho iniziato a guardare levetrine, per scegliere i regali. Fuori erapieno di gente che guardava, dovevi sgo-mitare per un posto in prima fila. Dentroil deserto. Un cliente, due, nessuno. Pertutto il corso era così. Le luminarie appe-

Scendo anch'io a valle, qualchevolta. L'ho fatto venerdì scorso.Volevo comprare qualcosa perNatale, piccole cose da regalare ai

fetenti della colonia penale, che ancheper loro è festa. Ho passato il pomeriggio,avanti e indietro, sul corso di ReggioCalabria. La strada era piena di gente,tutti in giro a far compere, come è norma-le del resto in questo periodo. Qualcosa

In città un vuotoassoluto che non homai visto prima.Nessuno compra senon cose da poco

KAPPADUE di RUGGERO CALVANO (questa settimana eccezionalmente a pagina 4 invece che 21)

Reggio, bella ciao

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la Riviera

DIAVOLO NERO

Dobbiamo togliere di mezzo unfissaggio petulante e perdurante.Non è vero che la Calabria è unaterra infelice e che più infeliciancora siano Reggio e la suaProvincia, dove ebbe la culla la

'Ndrangheta e non ancora la tomba per alcu-ni fortunati, che comunque avrebbero potutocontinuare di che campare con le sue reliquie-stinchi, scalpi, vestiti ed armi.Qui da noi formare un intellettuale non costaniente. I nostri intellettuali sono a percorsoaereo. Ci si imbarca deputati o senatori all'ae-roporto di Reggio Calabria e, appena si sbar-ca a Roma, si è già maestri del pensiero. Ildeputato Marco Minniti è un esempio damanuale.Ma ci sono altri prodigi.Abbiamo giornalisti, che sanno tenere appenala penna in mano. E nulla avrebbero di chescrivere se i carabinieri non redigessero rap-porti su furti e altri crimini, e se i magistratinon firmassero ordinanze d'arresti. Basta,però, poco perché diventino celebri. Bastasaltare nel campo d'Agramante, indossare ungiubbotto antiproiettile, calare il corpo affran-to in una corazza antimafia. E si entra nelPantheon dei giornalisti illustri.Siamo contenti per Claudio La Camera.Avrebbe continuato a far ballare la sua vitain Tarantella Power di cui fu parte, se nonfosse arrivato, carico di centinaia di migliaiad'euro, il Museo della 'Ndrangheta, che dàpane senza lavoro. Intellettuali da noi non sinasce, ma si diventa. Anche senza mai scrive-re un solo rigo. È sufficiente la decorazione dicombattente dell'Antimafia per trapassare daballerino a intellettuale.Ma la modestia di Claudio La Camera èinvincibile.S'accontenta di fare solo il guardiano a postofisso del santuario, che si chiama il Museodella 'Ndrangheta.

Il guardiano del santuario

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 05

RODERIGO DE CASTIGLIA

Sono passati 10 anni dal trapasso di ItaloFalcomatà, e 10 anni- anche meno-sono più che sufficienti per dimentica-

re. E volgere la attenzione altrove. Per ItaloFalcomata, che era un uomo speciale, non èstato così. Più gli anni passano e più il suoprofilo di intellettuale marxista, di meridio-nalista, di storico, di uomo votato al pubbli-co bene, di sindaco, voluto da popolo, e disindaco del popolo s’ingrandisce, acquistaspessore e s’imprime nella memoria collet-tiva. La sua avventura terrena si chiuse l’11dicembre 2001. Era al suo terzo mandato disindaco. Il primo gli fu conferito nel 1993.Non dico poveramente, ma riduttivamenteil suo nome viene legato alla ripresa opera-tiva del decreto Reggio . E certo è che unacittà, come Reggio, aveva ed ha bisogno d’o-pere infrastrutturali. Ma questo non fu ilsuo proprio. Italo Falcomatà fu capace di

qualcosa assai più importante . A questaCittà, dove era penetrato il dogma chenulla poteva e doveva cambiare, egli ridiedela speranza, cioè le ali dell’avvenire.Giustamente, perciò, si parlò di primaveradi Reggio . Finì anche quella , e nel cielo diReggio, essendone andate le rondini, tor-narono a volteggiare i corvi. A confermadella sua grandezza. I grandi uomini nonlasciano eredi, politicamente parlando. Equelli, che si fanno avanti e si dicono eredi,non sono che sciupatori del patrimoniolasciato. Consolidata rimane, al contrario, lasua attività di storico, che s’era annunciata

nel 1977 con il volume Giuseppe De Nava.Un conservatore riformista meridionale edera proseguita con Democrazia repubblica-na n Calabria: Gaetano Sardiello (Roma1990), e i volumi postumi Il «Corriere diCalabria» e l’opinione pubblica reggina nellagrande guerra ( Reggio Calabria 2004), Lapenna e la voce (Ivi Calabria 2010). Utile assai sarebbe che i giovani leggesseroqueste sue opere, che s’aggirano tutte suproblemi e personaggi calabresi. Né comepolitico né come storco Italo Falcomatàusci mai dall’are calabrese. Come sannofare solo gli intellettuali veri.

Italo Falcomatà

Il sindaco

se lungo la strada erano belle, ma spente.Si, le luci della festa erano spente. Spentoera lo sguardo delle commesse dentro inegozi di lusso e anche in quelli a buonmercato. Fra le scarpe, i cappotti, i telefo-ni. Sguardi spenti che si illuminavano perun attimo incrociando un potenzialecliente, per spegnersi subito dopo, quan-do il passante andava oltre a illuderequalcun altro. Un vuoto assoluto che nonho mai visto prima, in periodi lontanidalle feste o in giorni feriali. Nessunocompra se non cose da poco. A fine annosi faranno i conti e i tanti, tutti, commer-cianti che speravano di raddrizzare gliaffari con le feste si ritroveranno la cassavuota. E le tante, tutte, le commesse delcentro che speravano di allungarsi il lavo-ro con le feste, si ritroveranno a gennaio

a evitare lo sguardo dei proprietari, si tap-peranno le orecchie per non sentire i tidevo parlare, che significano solo resti acasa, il lavoro è finito. Sapete che io sonoricco, vi ho raccontato che i Calvano chemi hanno preceduto hanno ammassatoricchezze che nonostante i miei settanta-sette anni e la mia dissolutezza non sonoriuscito a far fuori. Così ho scelto i negozipiù vuoti, le commesse più tristi. Ho fattospese pazze, e preso tante di quelle coseda riempire la colonia penale. Cose inuti-li si intende. Ma anch'io ho un cuore epagherei milioni per un sorriso di ragaz-za. Ma per quanto grande il mio cuore, emolto di più il mio portafoglio, a un certopunto dovevo andare. Me ne sono torna-to quassù in montagna e a tutte quellebelle ho detto solo belle ciao.

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DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 07

I PRECEDENTI SCIPPI

Sotto il tacco di AEROPORTO DELLO STRETTO. Dopo autostrada e ferrovia Reggio nuovamente calpestata

Sia pure a chiacchiere, i governi precedenti un moto d'attenzione peril Mezzogiorno, la Calabria, Reggio l'avevano avuto. Dal governodei Soloni, neppure questo. Ignora il Mezzogiorno, calpesta la

Calabria, cancella Reggio. Mario Monti può tutto, ma non può restau-rare l'isolamento della Calabria, che Giacomo Mancini, lottando comeun leone contro la prepotenza dell'Anas, aveva abbattuto negli anni ses-santa. È su questa cinica via che s'è messo. Consente a Moretti di mette-re la Calabria su un binario morto. Consente all'Enac attraverso il brac-cio armato d'Alitalia di cancellare 52 voli da Reggio. Naturalmente, nonperdete tempo ad andare a cercare le ragioni di questo comportamento.Sono conosciute fin da quando venne il giorno della Calabria. Qui tuttoè privo di sicurezza. Non sicuri sono gli atterraggi, ancorché nell'aeropor-to dello Stretto non ci siano stati mai disastri. Qui tutto è in perdita, inperdita anche l'aeroporto di Reggio. Costa molto e non produce guada-gni. Non c'è dubbio che è vero. Ma vero è che l'Enac è stata ed è l'orga-nizzatrice del declino dell'aeroporto dello Stretto dove unico concorren-te dell'Alitalia sono le cicogne, che volano per il libero cielo.Hanno voluto, l'Enac e l'Alitalia, mantenere un monopolio che ha por-tato il prezzo del biglietto alle stelle. Da Lamezia si vola con una mancia-ta d'euro. Da Messina si trova più comodo prendere il volo da Catania.E, mentre, per ragioni economiche si prepara il funerale dell'aeroporto,il Buongoverno e l' Enac attrezzano un altro aeroporto, nuovo di fiam-ma, per Capo d'Orlando. Cè un aut aut cui non si può sfuggire: o l’ aeroporto dello Stretto riesceattraverso l’attuazione dei voli charter a raggiungere il numero anualed’un milione di passeggeri, ottenendo così la valutazione d’aeroportoeuropeo, o nel caso contrario viene degradato ad aeroporto regionale. Ilche significa la sua chiusura di fatto. La via, per allontanare questa ipo-tesi dannosa, è questa: la Regione deve acquistare le quote cedute dalComune di Messina. E da qui procedere poi alla privatizzazione dell’ae-roporto e, quindi, alla messa a bando della tratta Reggio CalabriaMilano, che l’Alitalia intende spezzare con sbarco a Roma e prosecuzio-ne da Roma verso la Capitale del Capitale. Innestando, altresì, una poli-tica d’attrazione dei voli charter, condizione unica e necessaria per il rag-giungimento della quota d’un milione di passeggeri cui s’è fatto testécenno. Ché i charter, nonostante le interessate tesi contrarie, possonoatterrare a Reggio, sol che si realizzi la strumentazione, già presente erisultata efficace in altri aeroporti, dell’aereonautica militare. Atterranointanto i charter a Lamezia, che trasportano turisti da tutto il mondo consovvenzioni da parte della calabra Regione. Generosa con l’area catan-

zarese, avara con l’area reggina. Dobbiamo dare atto al Presidente Giuseppe Raffa, che chiama allamobilitazione. Ed è solo dopo questa chiamata che il gruppo pdiellinoin Commissione Bilancio ha presentato un emendamento con il qualesi chiede l’ acquisto delle quote cedute del Comune di Mesisna. Unmodo, come un altro, per spegnere la primogenitura di GiuseppeRaffa?Non ci sono innocenti in questa storia della spoliazione di Reggio. Non sono innocenti i deputati calabresi, che non hanno neanche unacoscienza regionale, e, secondo il luogo d'origine, tirano la coperta versoLamezia .Non è innocente il Governatore, che, mentre l'aeroporto di Reggio ènella tempesta, finanzia lavori per l'aeroporto S. Anna di Crotone. Enon trova deprimente e inaudito che la Regione, quanto all’aeroporto,abbia una quota miserabile del solo uno per cento.Come sempre, siamo soli in questa battaglia ardua, difficile, quasi impos-sibile. E proprio per questo merita d'essere ingaggiata. E vinta.

PASQUINO CRUPI

Reggio, ultimo check-inLa copertina

L’ILLUSIONE LOW COST

17 GIUGNO 2011 SCOPELLITII ALL’INAGURAZIONE DELVOLO ROMA-REGGIO CALABRIA DI BLUE PANORAMA

L’ISOLAMENTO FERROVIARIO

SALERNO - REGGIO CALABRIALE TRE CORSIE FINO AEBOLI

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DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 08

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L’intervista EDUARDO LAMBERTI CASTRONUOVO

Comune e, addirittura, la Prefetturane facciano parte. Questo non èvero. Incredibile. Mendaci i combattentila ‘Ndrangheta? Ma Lei esagera.Non esagero affatto. Nei documentiche io ho in possesso, leggo chel’Associazione è stata costituita …Con la Prefettura…No, in Prefettura. Che è cosa bendiversa. Ma non esistono i nomi dichi parla, delibera e presenta. Comese fosse un segreto. Ripeto: è un falsostorico dire che ne fa parte il prefet-to. Sul verbale della prima riunione,tenutasi in Prefettura, c’è una firmaper presa visione del PrefettoMusolino. Ma questo non vuol direche la Prefettura vi faccia parte costi-tutiva. Né questo è il ruolo dellaProvincia. La Provincia non esiste inquesta associazione Museo della‘Ndrangheta. È solo uno sponsor. Assessore, il rapporto mafia- politi-ca è ciò che possiamo documentarenell’intera storia d’Italia. Adessospunta la zona grigia, e il Museodella ‘Ndrangheta vi ha centrato ilrecente convegno. Che cosa nepensa?La zona grigia è una materia indefini-ta, ma anche questa antindrangheta èzona grigia, secondo me. La zona gri-gia la definisco come una sorta di“ammortizzatore”, cioè una leva chefa in modo che le cose avvengano enon avvengano. Un frammischia-mento di politici e funzionari.Ma in posizione subalterna, nonsulla tolda di comando che rimanesaldo nelle mani dei capibastone.Non c’è dubbioQuindi, norma ferma per una batta-glia vera di legalità è puntare le armisul rapporto mafia-politica, la pro-posizione principale ….Sicuramente. E torno a ricordare idue amici di Camilleri. Uno coman-da e dispone, l’altro ubbidisce peraverne un risultato. C’è un interessereciproco. È questo il problema.Per concludere. Non trova insoppor-tabile che i critici del modo d’esseredel Museo della ‘Ndrangheta e dellesue iniziative vengano rovesciati nelcampo dei nemici della legalità? Ma questa Associazione è un san-tuario?E’ finita la libertà di espressione. Citengo a precisare che noi abbiamodiritto di critica.

«Il museo della ‘ndrangheta millanta credito»Non ha peli sulla lingua l’asses-

sore alla Cultura,dr.Eduardo LambertiCastronovo. Non ama né

l‘enfasi né l’esagerazione. Ama la con-cretezza. Dentro i problemi di Reggiosta come un pesce nell’acqua. E diReggio conosce vizi e virtù, semprepiù convinto che la causa non secon-daria del ristagno della Città, della suaProvincia, della Calabria e, per esten-sione del Mezzogiorno, è la mancanzad’una classe dirigente. Il problema,dunque, come diceva FrancescoSaverio Nitti, è essenzialmente econo-mico, ma non soltanto economico. Ilproblema è politico. Ed è per questoche da anni è impegnato politicamen-te. Ci intratteniamo con lui sul tema,talvolta stirato propagandisticamente,della lotta alla mafia. Se passa ancheattraverso il Museo della ‘Ndrangheta,che ha fantasticamente acquisito lefattezze del santuario. Assessore, ma Le piace la denomina-zione archeologica di Museo della‘Ndrangheta? Per nulla. Il termine “Museo” non siaddice ad una associazione di ndran-gheta. “Museo” è parola che richiamaun insieme di valori positivi. Le sem-bra che la ‘ndrangheta abbia qualcosadi positivo? A me proprio no. Fu l’assessore AttilioTucci a concepire questa grandiosaidea. Non so se da solo o in compa-gnia. Non è questo che importa.Importa che la Provincia, guidatadall’avv. Giuseppe Morabito, abbiasostenuto il Museo della ‘Ndranghetacon la bellezza di 200 mila euro difinanziamento. Forse, qualcosa di più. Ho un gran rispetto sia dell’exAssessore sia dell’ex Presidente. Madissento dalla loro idea. Un centrostudi sulla ndrangheta mi sta bene, unmuseo della ndrangheta no. E non mista bene che la Provincia abbia stan-ziato queste cifre… Sia prudente. PotrebberoaccusarLa di sottovalutare ilfenomeno, di indebolire ilfronte democratico e popola-re contro la ‘Ndrangheta…Non mi piace l’antimafia difacciata. Parla la mia vita.Pesano alle mie spalle unaserie di eventi spiacevoli conbombe, incendi e al funeraleFortugno mi è stata conse-gnata una busta con pallotto-le.

La provincia che è presieduta da Raffaha adottato qualche provvedimento oha mantenuto quelle cifre? Non le ha mantenute. E giustamenteha assunto un comportamento equonei riguardi di tutte le Associazioniantindrangheta. Ma voglio subito pre-cisare che la ‘ndrangheta non si com-

batte con i convegni, assai poco risuo-nanti. Basta vedere le poche personeche vengono ai convegni, e le varietensioni fra magistrati. A proposito di magistrati. C ’è stato unvespaio per la sua dichiarazionesecondo la quale i magistrati dovreb-bero stare più in procura che in televi-

sioneIl vespaio non era nelle cose, manella deformazione che di quellamia sottolineatura ha fatto il gior-nalista Grillone. Il quale- bisognadirlo- è l’addetto stampa delMuseo della ‘Ndrangheta. C’è

bisogno di commento? No, di certo. Ma quando Lei dissedei magistrati conferenzieri, televi-

sizzanti poneva un problema oaveva sotto occhio il dr.

Nicola Gratteri, chepiù d’ogn’altri dàl’idea di girare,parlare? Ponevo un proble-ma. Non era inquestione e nelmirino, in manieraassoluta, il dr.Nicola Gratteri,che per me è unodei migliori magi-strati che ci siano.Ed è uno che

rischia veramente la pelle. Diversamente dai professionistidell’Antimafia…Le rispondo, citando due grandi scrit-tori, Leonardo Sciascia e AndreaCamilleri. Il primo diceva “Noi abbia-mo inventato i professionisti dell’anti-mafia i quali pregano che la mafia non

scompaia mai perché sennò finirebbeil loro guadagno”, l’altro, in un suolibro racconta di un capo bastone sici-liano che illustra così: “Se viene uno emi punta la pistola e mi dice <<Inginocchiati>>, e io mi inginocchio,questa non è mafia. Se, invece, vieneuno senza pistola e mi fa inginocchiarelo stesso, questa, sì, che è mafia.Vuole dire?Voglio dire che tra il mafioso e colui,il quale subisce le minacce della mafia,c’è un interesse di entrambi le parti. Ec’è la continuità della mafia.Possiamo ben sperare nell’opera diilluminazione del Museo della‘Ndrangheta. Lì ci sono i leoni. Nonpensa, in ogni caso, che un Museodella ‘ndrangheta, acclarato come iltempio del nuovo sapere sulla crimi-nalità organizzata, dovrebbe avere alsuo vertice chi ha fatto degli studi,delle ricerche, e pubblicato qualchesaggio? Non mi sembra che ci si siamossi in questa direzione.Un associazione può mettere al verti-ce chi meglio crede. Non è questo ilproblema. Il problema è che questaAssociazione del Museo della‘Ndrangheta millanta credito.Si spieghi…Intendo dire che la detta Associazionesi spaccia per una istituzione, soste-nendo che la Provincia, la Regione, il

PASQUINO CRUPI

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 09

Non mi stabene che sianostati stanziatipiù di 200 milaeuro per ilMuseo.La zona grigiaè una materiaindefinita, maanche questaantindranghetaè zona grigiaEDUARDOLAMBERTI CASTRONUOVOAssessore allacultura dellaprovincia diReggio Calabriaed editore di RTV

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Politica

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 10

Io sogno un PDL davverounito. E credo che questo siaun grande partito, natural-mente destinato a vivere

ancora intense stagioni di governosia a livello nazionale sia su scalaregionale e locale. La guidadell’On. Alfano, senza dubbio,saprà distinguersi per scelte giustee coerenti con i valori che il Popolodella Libertà incarna.Quanto alla situazione del partitoin Calabria, credetemi, non riescoproprio a far finta di niente néposso non essere coerente.Personalmente non condivido, sindal principio, l’esistenza del dop-pio incarico né ritengo che ciò siaun requisito fondamentale per lasopravvivenza stessa del PDL inCalabria. Anzi tutt’altro. Forse ilmio pensiero libero apparirà purecome quello di un “rottamatore”ma non ho affatto intenzione dicambiare partito. Dico questo ascanso di ogni equivoco e immagi-no con enorme dispiacere di qual-cuno....Ironia a parte, credo piuttosto chesia effettivamente ora che il PDLcambi qualcosina in Calabriasoprattutto considerato che oggi lecondizioni ci sono proprio tutte. Cisi potrà pure migliorare come par-tito, no?Sono rimasto sinceramente stupitodal fatto che la riunione del coordi-namento che doveva cambiare ilvolto del partito in Calabria, fissan-do date e appuntamenti precisi perla celebrazionedei vari congressicomunali e pro-vinciali, sia statain realtà così tie-pida e nonampiamente par-tecipata.Dalla riunioneemerge poi undocumento checontiene ottimeenunciazioni diprincipi direttiall’unità ed allacoesione del par-tito. Obiettivi daraggiungere chemi trovano, inquesto senso,assolutamented’accordo.Non capisco peròcome sia possibi-le sostenere chein Calabria tuttovada bene e volerfar credere all’o-pinione pubblicache il PDL siasolo quello si

vede nei manifesti sui muri o chevive in retrospettiva nei ricordi deirecenti successi elettorali. Risultatisicuramente importanti a cuiabbiamo contribuito tutti, compre-so il sottoscritto, sia alla Regioneprima, sia nei vari Comuni eProvince calabresi dove oggi il cen-trodestra è forza di Governo.Le elezioni però, come tutti sanno,sono solo un breve, anche se inten-so, momento della Politica.Una volta raggiunto il potere, nonci si può ricordare del PDL solo inchiave adulatoria o, quel che è peg-gio, autoreferenziale. Secondo me, questa volta si è dav-vero persa una buona occasione.In tale sede si sarebbe potutoanche parlare di congressi ma, a

mio parere, tutto non può ruotaresolo attorno a questo tipo di orga-nizzazione del partito, una sorta dioccupazione manu militari perblindarsi ogni coordinamento.Fare politica all’interno del PDL inCalabria non può essere solo comedecidere di far parte di truppecammellate pronte a farsi la guer-ra politicamente “l’un contro l’al-tro armati”.Però a quanto appare nel PDL inCalabria tutto va bene anche se,forse non lo ricorderanno in molti,stiamo parlando di un partito chenel momento più delicato ha persotre deputati che sono passati dauna parte all’altra contribuendoall’affievolimento della maggio-ranza parlamentare e alla conse-

guente salita al Quirinale delnostro Premier Berlusconi per ras-segnare le dimissioni.Il PDL è un partito omogeneo, si èdetto. Peccato però che in privatoproprio alcuni tra i pochi presentialla riunione non perdano l’occa-sione per esprimere disappunto emalumori in proposito. Lo fannoin modo sussurrato, quasi in segre-to, in modo diametralmente oppo-sto rispetto ai sorrisi da posterstampati o le dichiarazioni positivea prescindere, poiché frutto di chiè ormai contaminato dal virus del“pensiero unico”.Vorrei chiarire una cosa. Io non honulla di personale con Scopelliti elui credo che questo lo sappiabenissimo. E’ dal punto di vista

politico, soprattutto in ordine allaconduzione del partito, che noncondivido alcune sue scelte.Pertanto rispettandolo comeuomo preferisco, anziché bisbiglia-re sottovoce, semplicemente espri-mere in modo chiaro e libero ilmio pensiero.Giusto per rimanere in tema, ilPDL si dice che abbia raggiuntoimportanti risultati nell’ultimacampagna di tesseramento. Ineffetti i numeri dicono questo, ed ècertamente vero. Nessuno nega ilpositivo apporto fornito a tal pro-posito dal gruppo della ListaScopelliti Presidente. Una listaCoca-Cola (come l’ha definitaAlfano) che è interna al PDL inchiave congressuale ma ancoramantiene in vita gruppi consiliaridistinti in seno al ConsiglioRegionale e negli altri enti locali,nonché distinte posizioni nellevarie giunte alla Regione cosìcome negli altri enti locali. Anche imeno avveduti si accorgerannoche si tratta di una anomalia politi-ca.Ebbene io avrei preferito sincera-mente che, nella scorsa riunione diCoordinamento Regionale, sifacesse chiarezza e si procedessespediti con lo scioglimento deigruppi consiliari per costituireovunque un solo grande gruppoPDL a partire dalla Regione e viavia fino alle Province ed aiComuni. Avremmo peraltro dato anche unbel segnale in ordine al risparmioda parte degli enti locali di almeno

la metà dei soldiche oggi vengonospesi per mante-nere entrambi igruppi ovveroPDL e ScopellitiPresidente. Cosìfacendo il PDLdiventerebbe piùgrande. E chi lopuò negare. Però anche que-sto punto nonsembra essereall’ordine delgiorno nell’agen-da dei lavori delnostro partito.Alla fine forsehanno ragioneloro. Ma si, tuttova bene. Peccato solo chea volte mi sembradi trovarmi comeAlice nel Paesedelle Meraviglie,anche se non vor-rei fare la fine delC a p p e l l a i oMatto.

Roma, 14 dicembre 2011

NINO FOTI SULLA SITUAZIONE DEL PDL IN CALABRIANINO FOTICoordinatore Provincia diReggio Calabria PDLe deputato della Repubblica

Bisogna che tutto cambi,perché nulla cambi?

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Reggio e Locride

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 12

Lo ha giurato davanti a Dio eagli uomini. Ha giurato sul-l'assoluta regolarità delbilancio del suo comune.

L'ha fatto insieme al superdirigentedel settore Finanze VincenzoCuzzola. Lui, il primo cittadino diReggio, che lo scorso settembreostentava la propria fede, facendosifotografare mentre portava a spallail quadro della Madonna dellaConsolazione, ha messo la sua firmain calce a un bilancio falso. Un bilan-cio preventivo approvato con estre-mo ritardo (solo nel mese di settem-bre), senza che ancora sia statoapprovato il consuntivo del 2010, eche pertanto non sarebbe potutoessere credibile a priori. La Corte deiConti ha smantellato il bilancio diArena e Cuzzola in diversi punti,riscontrando addirittura nove “graviirregolarità contabili”, che tradottoin un gergo “terra terra” significanove balle messe nero su bianco. Maper il dirigente Cuzzola “la Corte deiConti non contesta la veridicità dei

bilanci ma segnala al Comune diReggio Calabria alcune criticità chie-dendo che siano attivati opportuniinterventi”. Se non si tratta di bugie,come giustificare ben nove gravi irre-golarità? Con un'inettitudine nelfare i conti? E si badi bene che nonstiamo parlando di pochi spiccioli. Cisono entrate minori rispetto alle pre-visioni per quanto riguarda la vendi-ta degli immobili. Si dichiaranoentrate per circa 71 milioni di euro,ma di questi, più di 36 non si capiscebene da dove arriveranno, secondoquali procedure amministrativesaranno incassati. Sono stati spesi 10milioni di euro in più rispetto al

2010, nonostante il principio difinanza pubblica imponesse la ridu-zione della spesa corrente.

Per quanto riguarda la riscossionedei tributi, poi, si prevedono entratepari a oltre 146 milioni ma nessunarisulta corredata da documentazionegiustificativa. In relazione agli strumenti di finanzaderivata, era già stato rilevato in sededi esame del bilancio di previsione2010, insieme alla difformità e criti-cità di carattere giuridico dei contrat-ti, un valore complessivo negativoche ammonterebbe a 7.350.000euro, nuovamente ribadito. Inoltrenon sono stati inseriti gli interventida realizzare attraverso lo strumentodel “project financing”, il cui impor-to previsto è pari a 74.600.000 euro.

A tutto questo elenco di mala con-dotta si aggiungono i debiti fuoribilancio relativi a sentenze esecutivenotificate all'Ente soltanto nel perio-do febbraio 2010-maggio 2011 perun ammonto complessivo di quasi 14milioni di euro, a cui vanno somma-te le esposizioni debitorie verso lesocietà partecipate, “Acque reggine”,“Multiservizi” e “Leonia”, pari aoltre 25 milioni di euro. Ci sarebbero, infine, consulenze ecollaborazioni coordinate e conti-nuative, oltre a forme di lavoro fles-sibile, specificate e riferite ad incari-chi a giornalisti per un importo paria oltre 110mila euro, che non risulta-no giustificate. Insomma un bilanciopieno di errori segnati con pennarossa e doppia sottolineatura, chedecreta l'assoluta bocciatura del duoArena-Cuzzola.Caro e devoto Arena, magari nonpotremmo parlare di falsa testimo-nianza, tu chiamele se vuoi… omis-sioni, ma sempre di presa per i fon-delli si tratta.

Bocciati Arena e CuzzolaLa corte dei conti giudica falsa la loro previsone di bilancio

Caro Rosario,in allegato ti trasmetto una lettera di risposta ad un articolo pubblicato da“La Riviera” a pag. 20 del 20.11.2011 dal titolo “Ma io e tanti altri sider-nesi non abbiamo dimenticato Figliomeni”.Non sono riuscito a ricordare la Signora Menici, ma ho sentito il deside-rio di riscontrare la sua lettera ampliando l'orizzonte alla vita politica-amministrativa relativa al mio mandato sindacale. Ti chiedo la cortesiadi pubblicare la mia risposta nel prossimo numero del Settimanale. La settimana scorsa ho spedito un'altra lettera a Ilario Ammendolia doveho trattato gli effetti della globalizzazione sul modo e il ruolo della politi-ca, chiedendogli una copia e se trovi l'argomento interessante, puoi tran-quillamente pubblicarla grazie! Colgo l'occasione per ringraziarti assieme a tutta la redazione per le corag-giose e dignitose scelte di politica editoriale che state attuando. SalutamiPascquino Crupi e digli che gli voglio bene, anche se maltratta il mioamico Vescovo!

Con stima Alessandro Figliomeni

Ci scrive Alessandro Figliomeni

MARIA G. COGLIANDRO

Caro Sandro, Rosario ha voluto che fossiio a risponderti. Tu ci ringrazi di ciò di cuinon devi ringraziarci, e cioè delle scelte dipolitica editoriale. Poiché per noi è unprincipio indeclinabile di civiltà giuridicache la parola va data all'accusato, nonall'accusatore. Come vedi, non facciamoche il nostro dovere, che sembra specialesolo perché altre testate e altre teste stan-no dalla parte della logica forcaiola, chevede in ogni imputato un colpevole, e inogni condanna di primo grado la senten-za definitiva. Siccome tu sei in carcere e i mezzi direplica per te sono obbligatoriamente lim-itati, mi viene d'accettare che ho maltrat-tato il tuo vescovo. Auguri di BuonNatale, se ti è possibile.

Pasquino Crupi

Con questo QR code puoi scaricare la lettera inte-grale del ex sindacoAlessandro Figliomeni

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LocrideL’ INTERVISTA A FABIO MAMMOLITI

L'articolo pubblicato sulla gazzetta delsud il 15/12/2011 ha scaturito la rabbiadelle associazioni onlus che operavano inconvenzione con l'asp di reggio calabria econtro la loro volonta' il 13/12/2011 alleore ore 20:00 sono stati costretti ad inter-rompere il servizio. Un servizio garantito 24 ore su 24 conpuntualita',professionalita' “superiorealla media”, attrezzatura all'avanguardiasulle migliori ambulanze centri mobili dirianimazione della provincia.Un servizio che siamo stati costretti adinterrompere perche' i fornitori di carbu-rante, non percependo denaro da marzo2011, ci hanno lasciato con gli automezzia secco .Allo storico sindacalista Nicola Simone sivuole ribbattere che le spettanze minimeda rimborsare alle associazioni non ven-gono accreditate, appunto, dal mese dimarzo e queste onlus non possono piu'sostenere alcuna spesa a granzia dei ser-vizi richiesti.Quello delle onlus non e' un gioco delleparti per ottenere cio' che gli spetta inmodo giusto ed onesto, ma a parere ditutte le associazioni interessate il gioco diparte e' stato fatto dai sindacati chehanno bloccato un concorso pubblico diaffidamento ai servizi in emergenza -urgenza e secondari che garantiva all'aspdi reggio calabria un risparmio di oltre il50% della spesa .Infatti a fronte di una spesa di euro368.118,43 che l' asp doveva sosteneredal 01/03/2010 al 31/12/2010 ha corrispo-sto alle associazioni convenzionate unimporto di euro 154.542,33 risparmiandoeuro 213.576,10Risparmio che risulta addirittura notevol-mente superiore anche nella piana dove iservizi vengono garantiti da altre onlusSi vuole comunicare, inoltre, allo storicosindacalista che anche nel 2011 puraumentando continuamente il costo delcarburante i rimborsi per le onlus nonsono lievitati garantendo all'azienda uncospicuo rispiarmio pure per l'anno cor-renteLe associazioni hanno avuto a cuore lasalute dei cittadini e non hanno interrot-to il servizio di punto in bianco, come sivuol far credere, ma dopo svariate comu-nicazioni di sospensione del servizio indi-rizzate ai dirigenti preposti e per cono-scenza anche al prefetto alla procura e aldipartimento sanitario regionale

VIOLA COSENTINO

L’Ascoa di Locri, l’associazione dellepiccole e medie imprese che da più ditrenta anni opera sul nostro territorio

al fine di tutelare e promuovere le categorieeconomiche locali, da questo mese diventaanche sede, unica nella Locride, di media-zione e conciliazione per conto dellaCamera di commercio della provincia diReggio Calabria. Un grande risultato perl’Ascoa, che da anni lavora in sinergia con laCamera di commercio, nei confronti dellaquale è partner stabile. Abbiamo incontrato il dott. FabioMammoliti, Amministratore delegato, del-l’associazione e gli abbiamo posto alcunedomande in merito alla situazione delleimprese della Locride e alle loro prospetti-ve immediateL’Ascoa nasce a Locri nell’ottobre del 1980,cosa è cambiato da allora per le nostre pic-cole e medie imprese?

Non è cambiato molto, se rapportiamo lanostra situazione con quella di altri territo-ri. Certo alcuni fattori, sempre provenientidall’esterno, hanno portato una moderniz-zazione dei processi aziendali, specialmenteper quanto riguarda le tecnologie acquisite.Ma da punto di vista della mentalitàimprenditoriale, non è cambiato molto.In che modo operate sul territorio?Offriamo un’assistenza totale alle imprese anoi associate, attraverso la tutela delle loroesigenze. Ci occupiamo fondamentalmentedelle piccole imprese, poiché il sistemadella micro impresa è quello che è maggior-mente diffuso sul nostro territorio, andandoa coprire l’80% del settore. E’su queste pic-cole realtà che si regge il sistema dell’eco-nomia della Locride. E sono queste piccolerealtà che noi tuteliamo maggiormente. Quanto stanno soffrendo oggi questeimprese?E’ difficile dare una risposta precisa.Questo perché abbiamo delle difficoltà ad

Le onlus beffatedall’asp e attaccate

dai sindacati

Dopo aver letto la lettera di Annalisa Costanzo,pubblicata su Calabria Ora sabato 10 dicembre2011, con il titolo “non voglio che mio padre restisenza lavoro”, le mie figlie mi hanno chiesto se lasituazione sia peggiorata da quando, noi operaiidraulici forestali della Calabria, abbiamo blocca-to tutti gli accessi stradali e portuali della regione,per due giorni e una notte, sino alla comuni-cazione da Roma che Berlusconi, allora presi-dente del consiglio dei ministri, si era deciso afinanziare il contributo statale dovuto per i lavoriforestali. Da quel momento, era chiaro che se non ci fossestato un riordino, con una pianta organica tale dapoter progettare ed eseguire i lavori, ondedimostrare di essere produttivi, in qualsiasimomento chiunque, o sul piano nazionale, oregionale, come in questo momento, se nonavrebbe finanziamento l'AFoR, avrebbe staccatola spina. Molti degli impiegati e degli oti dislocati suicantieri di lavoro, erano convinti che questo aloro non sarebbe toccato. Per spiegare la situazione alle mie figlie mi sonoservito dell'immagine di un grande albero, conmolte foglie: nel 1983 quest'albero aveva più di30.000 foglie molte delle quali cadevano in inver-no (gli otd). Rimanevano solo alcune di esse (glioti sui cantieri di lavoro) e i rami (oti negli uffici)che si sentivano intoccabili. Io operaio oti dal

«Puntare concretamente sulla promozione del nostro territorio»

AFoR

Noi calabresi abbiamouna enorme difficoltà afare rete: non si riesce adagire in modo aggregato“

Stanno staccando la spina

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la Riviera

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 15

attuare un monitoraggio specifico delnostro territorio. L’unica cosa che si puòfare è ragionare su dati generali Istat che siriferiscono alla provincia, ma che non ana-lizzano la situazione di ogni singolo paesedella Locride. E’ per questo che l’Ascoa, sta

promuovendo la creazione di un osservato-rio delle singole economie locali, per moni-torare tutto quello che sta accadendo nellaLocride a livello economico e sociale, perpoter poi attuare una seria e concreta pro-grammazione politica. Dagli ultimi datiIstat è venuto fuori che nel 2010 il Pil pro-capite pone la nostra provincia al 95° postosu 105 province in tutta Italia. E questo èun dato allarmante, se si considera chedieci anni fa eravamo dieci posti avanti ingraduatoria. Perché, secondo lei?Perché noi calabresi abbiamo una enormedifficoltà a fare rete. Non solo a farla, maanche ad ipotizzarla . Non si riesce ad agirein modo aggregato. Ad esempio, nelle altreregioni d’Italia, sono sempre più diffusi idistretti di produzione. Si sceglie un beneda produrre e si punta su quello, coprendotutta la filiera dalla creazione di quel benealla sua distribuzione. A noi manca questaforza, non produciamo beni, ma lavoriamosull’economia con beni prodotti da altri. Equesto è un peccato, se si considera chepuntando nel settore agroalimentare nelmodo giusto, potremmo creare dei distrettidi produzione con rilevanza non solo nazio-nale, ma anche internazionale.Quindi si dovrebbe puntare sull’agricoltu-ra e su cos’altro?Ovviamente sul turismo, anche se questo èun concetto inflazionato. Tutti ne parlano,

ma pochi capiscono come farlo funzionare.Il nostro, come tutti sanno, è un territorio avocazione turistica. Il problema è che è pro-prio la gente a non avere la stessa vocazio-ne. Qui si comincia a pensare al turismo,solo nei tre quattro mesi estivi. E ciò non èsufficiente, l’intera programmazione turi-stica diventa precaria. Turismo non è solomare, il mare in Italia ce l’hanno tutti. Noidobbiamo riuscire a fare la differenza,offrendo qualcosa che gli altri non offrono.Ad esempio puntando sull’abbassamentodei prezzi della attività di ricezione, speciedi quelle piccole. Dobbiamo offrire buoniprezzi ai turisti, sia in alta che in bassa sta-gione. Offrirgli il meglio. Specie in questitempi di crisi. E soprattutto dobbiamo inve-stire sui nostri borghi antichi, da promuove-re il più possibile. Una programmazioneturistica che non tenga conto della valoriz-zazione di posti come ad esempio la nostraGerace non è una programmazione daprendere in considerazione con serietà.Quello che davvero serve è un impegnoreale, concreto che consenta di realizzareseriamente i nostri progetti. Noi comeAscoa, abbiamo sempre avvertito l’obbligomorale di credere in un cambiamento posi-tivo.Ed è ottimista in questo?Più che ottimista, mi considero realista. Le difficoltà ci sono, ma non sono insupe-rabili.

2003, dicevo: "Quando segano l'albero, le fogliecadute vanno a comporre l'humus e con i rami cisi riscalda l'inverno, dal tronco, come spesso si usafare dagli alberi che non fruttano e che nonhanno fruttato sarà scolpita la statua di unsanto”. Se si fosse capito già da allora che era incombentelo smantellamento totale dell'AFoR e ci fossestata più attenzione da parte di tutti, affinché nonsi arrivasse a ciò, avremmo risolto prima il prob-lema. Invece abbiamo fatto come due montoni,che si trovavano in un gregge di duecento pecore,ogni 2-3 giorni arrivava il macellaio con il proprioaiutante e prelevava due o tre pecore, il primomontone vedendo ciò, disse al secondo “devefinire questa mattanza! poiché siamo in tanti,propongo di attaccare il macellaio con l'aiutantela prossima volta che verranno, cosicché alla fine,avendo paura di venire a prenderci, ci lascerannovivi”.Il secondo disse al primo “ finché arrivi a noi, sisarà stancato!”. L'uccisione delle povere bestie andò avanti perpiù di un anno, tantoché rimasero dieci pecore ei due montoni, a questo punto il secondo mon-tone disse al primo: “ti ricordi cosa mi avevi pro-posto un anno fa? Prendiamoli di paura ora, siamo più di loro”, mail primo disse: “Quando eravamo duecento, nonhai voluto e gli avremmo fatto davvero paura, oranon gli faresti tanta paura quanta gliene avrestifatta allora ”. Io comunque non demordo, anzi sono d'accordocon Annalisa Costanzo, che non bisogna starsenezitti e subire le ingiustizie e concludo con dueversi del nostro inno nazionale “ stingiamci acoorte siam pronti alla morte …”

E’ una delle forme di sfruttamento piùbrutte: il caporalato.Come mai si parla poco,eppure in Pugliaspecialmente ha assunto dimensioni gigan-tesche.Come mai ancora non si riesce a consider-are questo un reato. Eppure ormai è pre-sente in settori strategici come l’edilizia el’agricoltura industriale. Esiste una situ-azione per cui una grande percentuale diaziende agricole è completamente fuoridalle regole. E’ una condizione di illegalitàche prende dall’evasione fiscale,il lavoronero fino alla riduzione in schiavitù degliimmigrati. Di tutto questo,a parte le associ-azioni che sono impegnate da tantotempo,le istituzioni non se ne occupano.Perche? Tutti siamo coscienti di questofenomeno ma sulle pagine dei giornali e suirotocalchi,a parte rare eccezioni,non trovamolto spazio. C’è stata una fiammata all’in-domani dei fatti di Rosarno,ma poi tutto èpiombato nell’oblìo. Bisognerebbe lavo-rare per renderli consapevoli dei loro dirit-ti, bisognerebbe aprirsi a loro così come inalcune realtà è stato fatto per rendere laloro vita più agevole. In fin dei conti,cichiedono soltanto di essere considerati,direlazionarsi con noi,anche semplicementesalutandoli e sorridendo loro.

Pasquale Aiello

FABIO MAMMOLITIamministratore

delegato Ascoa Locri

Il caporalatoEsiste un fenomeno in Italia e molto più rilevante al sud

Per il 2 dicembre 2011, i docenti e il diri-gente del nostro Istituto hanno organiz-zato un incontro con il vescovo dellaDiocesi di Locri, Mons. GiuseppeMorosini. Tali incontri rientrano nel pro-getto della legalità portato avanti dallascuola per educarci a vivere civilmente.Hanno partecipato le classi seconde eterze e l'incontro si è svolto in palestrache, per l'occasione, è stata abbellita conmolti cartelloni. Quando il vescovo è entrato nella sala ilcoro ha intonato la canzone “Fratello solee sorella Luna”. Fra gli altri relatori, c'era-no il nostro Preside Prof. FrancescoSclapari e il Sindaco di Bovalino, Prof.Tommaso Mittiga. Sua Eccellenza haesordito parlando delle scelte che noiadolescenti siamo chiamati a fare dopo laterza media e ci ha consigliato di studiareperché dalla cultura dipenderà il nostrofuturo. Poi, si è soffermato sul fenomenodel bullismo e ha detto che, nella società,ci sono persone che si sentono forti e sot-tomettono i deboli, ma in realtà, quandoil bullo incontra qualcuno più forte,diventa lui stesso fragile. Ha parlatoanche della droga spiegando i motivi chespingono i giovani a drogarsi e pure leconseguenze a cui vanno incontro. Haconcluso il suo discorso ribadendo cheper essere veri cristiani bisogna fare operebuone, seguire i dettami della morale cat-tolica e aiutare il prossimo.Dopo averci arricchito con i suoi insegna-menti, è uscito dalla sala accompagnatodal Dirigente mentre il coro cantava“Jesus Christ You are my life”.

Francesca IaconisClasse II E

Istituto di Primo Grado Bovalino Marina

Un incontroformativo

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A proposito di...

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Una brutta storia Fenestrelle, il massacro dei meridionali

VINCENZO CARROZZA*

Ho voluto che arrivassel’inverno. Ho aspetta-to. Poi ho percorso lastrada per Fenestrelle,in val Chisone, qui in

Piemonte. L’inverno ha portato laneve in Val Chisone, a Fenestrelle.Ogni anno qui cade la neve, quasisempre a ottobre, poche volte anovembre e va via ad aprile, piùspesso a giugno, ma non tutta. Dinotte la temperatura scende a meno15 gradi, meno 20, qui è normale. E’normale ai duemila metri sopra illivello del mare, sulle Alpi. Di gior-no non sale oltre i meno cinquegradi, più spesso si attesta ai menootto. Il paese di Fenestrelle è unpaese di montagna, calmo, bianco.Dopo un giro tra le vie di pietra e inegozietti di cianfrusaglie mi sonofermato in albergo, di legno caldo,tipico franco-piemontese, di confi-ne. Ho dormito duro fino alle sei emezzo e sono sceso nella piccolahall alle sette precise. Ancora èbuio. Giorgio, la mia guida cercata etrovata su internet, mi aspettavapuntuale. Dopo dieci minuti inauto, zaino in spalla abbiamo inizia-to a salire verso il forte attraversouna piccola pista scavata nella neve.Il forte di Fenestrelle è in alto.Bisogna camminare a piedi in inver-no per raggiungerlo. Bisogna cam-minare con il freddo che ti gela ipolmoni se lo respiri di fretta.Sembra irraggiungibile tanto cam-mini per arrivarci. A mezzogiornosiamo sulla piazza d’armi, nellaprima costruzione. Ho subito cerca-to la vecchia chiesa per vedere sedietro davvero ci fosse la grandevasca, quella che veniva riempita dicalce idrata, quella per intenderciusata per sciogliere i corpi dei solda-ti meridionali, dei civili meridionali,

dei resistenti meridionali, degliintellettuali meridionali internati emorti quassù di freddo e stenti. Hocercato e ho trovato un residuo dimuro della chiesa, mentre la vascaper la calce era davvero là, adessopiena di neve che sembrava calce.E’ stato naturale immaginare i corpiscarni che si scioglievano nellavasca. Una volta la chiesa era pog-giata alla vasca della morte, e forsec’era anche un prete che dicevamessa ogni mattina, ogni domenica.Ho immaginato lo sguardo di Diodistante dagli occhi spenti di queicadaveri, nonostante la chiesa pog-giata sulla vasca. Portavo un piumino lungo alleginocchia, e sotto maglie. Ero vesti-to a strati come si conviene a quellealtitudini, in risposta al freddobestiale. Ma le migliaia di meridio-nali chiusi in questo lager eranovestiti di sola tela estiva. Ci penso etremo per loro. Le migliaia di meri-dionali deportati a piedi o stipati subastimenti diretti a Genova oSavona, avevano solo stracci di telaper rispondere ai meno 5 gradi delgiorno, ai meno 20 gradi della notte.Si nascondevano dal freddo e dallafame stringendosi fra loro come

povere pecore. Poveri animali senzaneanche pagliericci. Si stringevanoinsieme di giorno, di notte per senti-re meno freddo, forse meno fame.Di notte, di giorno il freddo, lafame, le malattie divoravano i meri-dionali, e i corpi inanimati al matti-no erano raccolti e gettati nellavasca piena di calce idrata poggiataalla chiesa, sotto lo sguardo distantedi un Dio nemico, sotto lo sguardoattonito dei compagni, sotto losguardo freddo dei soldati piemon-tesi.Giorgio ha aperto il termos e versa-

to del te caldo. Bevevo e guardato ilmaniero alto di fronte a me con lefinestre e le porte in ordine. Poi hoimmaginato che quelle finestre equelle porte non ci fossero, e dentroho immaginato uomini, poco piùche ragazzi (la media era di venti-cinque anni), rannicchiati al pavi-mento, stretti alle mura, tra di loro,per ripararsi dal freddo portato dalvento del nord fin dentro le stanzeprive di finestre, prive di porte. I pie-montesi tolsero tutti gli infissi, portee finestre, per punire un tentativo diribellione. Un tentativo di ribellio-ne, neanche una ribellione. Tolseroporte e finestre e i meno venti gradidelle Alpi arrivarono pieni sullacarne nuda di migliaia di meridiona-li. Atrocità gratuite per spegnereanche la più piccola speranza,soprattutto per punire la speranza.Sono salito per i 4.000 gradini dellascala scavata nella roccia fino a rag-giungere la cima di questo surroga-to di muraglia cinese. Mi sono sedu-to e ho guardato l’intera val Chisonebianca, quasi bella. Ci soffiava unleggero vento gelido e dentro quelvento, ne ero sicuro, erano le animedelle migliaia di morti sciolti nellacalce di Fenestrelle. Erano dentro il

vento che accarezzava la neve dellavalle le anime del milione di mortimeridionali, vecchi, bambini, ragaz-zi, bambine, ragazze, donne, uomi-ni, bruciati/e a gruppi nelle chiese,nelle loro case, violentate, fucilati/e,smembrati/e, incatenati/e nellaguerra del nord per la conquista deiterritori del sud. Erano nel ventoche scuoteva le cime degli alberiinnevati della valle i lamenti e leangosce dei milioni, milioni di meri-dionali costretti ad emigrare da ungoverno nazionale iniquo e sgrade-volmente di parte in ogni decisione,in ogni azione. “Dottore è ora dirientrare, qui fa buio subito”, miurla Giorgio da basso. Scendiamocon calma e in silenzio verso ilpaese. In questa assoluta quiete checi circonda penso che noi meridio-nali, oggi, siamo i figli della leggePica, la madre di tutte le leggi spe-ciali. La madre di tutte le iniquità,l’inizio di tutte le storture dellasocietà meridionale. Mi viene dapensare che solo la paura ci trattie-ne dal ribellarci alla storia ingiustasubita, patita. Solo la paura ci impe-disce di ribellarci allo sfruttamentosistematico che arriva fino ai nostrigiorni. E’ nel nostro DNA la violen-za gratuita sofferta per decennicome popolo delle Due Sicilie. E’nel nostro DNA la morte portatacon leggerezza dai “liberatori”, ilsangue visto scorrere a fiumi. Edunque è nel DNA la paura.D’altronde una colonia si tratta così. Giunto in albergo vado a letto quasisenza mettere niente sotto i denti,dopo una doccia rapida. Prima diabbandonare corpo e mente alsonno, lui si liberatore, mi chiedoquanto ancora passerà prima di tor-nare ad essere popolo delle due sici-lie. Quanto tempo ancora passeràprima che giunga il nostro Ghandi ?

*Dal Nord, per i cittadini della Locride

La tomba di ghiaccio dei sudici

Tolsero porte e finestree i meno venti gradidelle Alpi arrivarono

pieni sulla carne nuda di migliaia di

meridionali

*

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La

Lettere, note e schermaglie

[email protected]@lariviera.191.itTel 0964/383478

la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

COLLABORATORI

Gioacchino Criaco, Lele Nucera,Filippo Todaro, Anna LauraTringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Maria Giovanna Cogliandro,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, RuggeroBrizzi, Marco Andronaco, IsabellaGalimi,Maria Teresa D’agostino,Giovanna Mangano,

IL BRIZZOLATOdi RUGGERO BRIZZI

Salviamo l’Italia

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 20

Dunque, in questa settimana uno entra in unmercato e spara a due senegalesi.Una figliuola si inventa di essere stata stu-prata da un rom e come naturale conseguen-za i civili italici appiccano il fuoco ad un inte-ro campo rom. Un ragazzo, mentre lavora,muore sotto il palco di un concerto e qualcu-no (visitate il sito pontifex.it), senza vergognae dignità, accusa che la morte del giovane èuna punizione divina perché Jovanotti (can-tante che doveva esibirsi sul palco crollato)aveva spinto i giovani all'uso del preservati-vo, una settimana prima, allo show diFiorello su RAI Uno.La Mussolini, in tutto questo, sostiene che lacancellazione del vitalizio ai parlamentari èun'istigazione al suicidio (va mmazzati,ordunque, aggiungerei). Questa fase spezza entusiasmi, senza sapereperché.È frenetica e corre verso la salvezza, lascian-do morti per strada, affamati sotto i ponti,ragazzi senza obiettivi, senza amore. Tutti dobbiamo salvare questo paese, alprezzo della vita, se pur non in guerra, se purnon colpevoli, proprio mentre le facce dell'i-pocrisia si susseguono. Ogni istante, con pro-clami di facciata, che rendono tutto piùaccettabile. Non servono bombe, armi e urli. Servirebbero riflessioni calibrate che non siappiattissero all'esasperazione di un capitali-smo a cui la gente umile e lavoratrice nonriesce più a stare dietro. Servirebbe una con-fidenza in grado di ascoltarci. Che sia essaDio, un politico o un amico. Le sagome gla-ciali sono legittime in un mondo che non sacosa sia più il calore umano.“…Il Curatore sembra un buon diavolo:oggi mi ha offerto anche un caffè, mi ha poisorriso dato che ero un po' giù e siam rimastilì, chiusi in noi, sempre di più… “

ILARIO AMMENDOLIA

Sacrificio mi sembra abbia il significato “sacrumfacere” rendere sacro un oggetto o un luogo congesti o riti. Solitamente il “capro espiatorio” èun mansueto agnello.In verità, la storia dell’umanità è piena di sacrifi-ci umani. Si sacrificavano gli schiavi per edificarele Piramidi ai Faraoni, i servi della gleba percostruire castelli imprendibili a favore dellanobiltà, i braccianti per la gloria del fascismo e diCasa Savoia.Non sono un uomo di Chiesa, ma mi sembra checi sia un salmo che dice «l’uomo nel benesserenon capisce, è come un animale...».Infatti una piccola minoranza che detiene unimmenso potere ed una immensa ricchezzachiede sacrifici per santificare il tempio del dena-ro incurante delle vittime umane che ciò deter-mina.C’è un film di Olmi: “Il villaggio di cartone” in cuisi narra della metamorfosi di un vecchio prete edi una Chiesa decrepita. Prima, nella Chiesa, sicelebrava il rito, stanco ed inutile: confessioniseriali, odore di cera fusa, genuflessionedinanzi alla statue. Poi la Chiesa vienesconsacrata. Il Prete, ormai pensionato,entra in crisi. Succede che in unanotte di inverno vi entra un gruppo didisperati, di immigrati, di diseredati. Ilprete li accoglie. Il suo animo, inaridi-to, rinasce.Prima tutto era rituale: inchinarsidinanzi all’Altare o inginocchiarsisupplichevoli dinanzi ad unaStatua. Dopo la Chiesaverrà riconsacratadall’amore ed il vec-chio parroco com-prenderà che il verosacrificio consistenella capacità di ingi-nocchiarci dinnanziai sofferenti ed aidisperati del nostrotempo. Farà coinci-dere il Cristo con il

povero e l’emarginato.Comprenderà che il bene è più della fede.V’è un potere invisibile che ormai governa ilmondo: bombarda città uccidendo innocenti,affama popoli per accumulare ricchezze irrazio-nali ed inutili.Lo possono fare perché hanno reso -agli occhidel popolo- sacro il loro tempio ed ogni lorogesto.Il popolo porge mansueto il collo!Parlano della sicurezza e della libertà.Intendono la loro!Ci sono momenti nella vita di un popolo che faresacrifici diventa necessario. Nel 1943, la partemigliore del popolo italiano non ha esitato a sali-re in montagna per ingaggiare una lotta eroicacontro i nazisti.Anche in quella occasione una classe dirigentefolle aveva portato l’Italia alla catastrofe ed è toc-cato ai popolo (già “fuorilegge”)salvarla. Salvare la casa comune degli italiani è un ruolonobile e di grande generosità, rimettere in ordi-ne un Palazzo al quale ci sentiamo e siamo estra-

nei è un’altra cosa. Estranei come territorio,estranei come popolo. Farsi interpreti

dell’interesse nazionale è giusto edimostra la maturità di un movimen-to politico. Sedersi nel salottobuono del Palazzo, soddisfatti disedersi alla stessa tavola dei padronidi casa, è servile!In periodo di crisi chiedono sacrificiperché pochi signori comprano evendono carta con un semplice clik e

le loro ricchezze lievitano, cre-scono a dismisura diventa-

no perfino nauseantied inutili… ma comedicevo all’iniziocitando un salmo“l’uomo nel benes-sere non capisce, ècome un animale...”.Non si tratta dibenessere si tratta diaccumulazioni fuorida ogni logica

umana.Questo “ potere” va sconsacrato. Questo “stato”va sconsacrato.E’ compatibile la pensione di oltre duecentomi-la euro data ad un funzionario dello stato conquella di poco più di cinquecento data ad un vec-chio contadino?E’ razionale che dei signori seduti ai vertici gua-dagnino più di tutti i lavoratori della Locridemessi insieme?Se questo è l’ordine costituito io sono per laconflittualità permanente.Non sono contro i sacrifici. Sono cresciuto in unaepoca i cui i sacrifici erano anche severi e neces-sari.Io indossavo i vestiti passati dai miei fratelli piùgrandi. Io ero il quinto. La famiglia mi chiedevaun sacrificio giusto e necessario. I miei genitori sisacrificavano più di tutti. Infatti, sacrificarsi,forse, fino al gesto estremo di rinunciare alla vitastessa è possibile se con quel sacrificio si ottieneuguaglianza, pari dignità, giustizia e libertà.Sacrificarsi per il capitale finanziario? Mi vengo-no in mente le parole del Parini “ e tu vergin cuc-cia idol placato delle vittime umne iste superba...”

P. S. Mi scrive l’ex sindaco Sandro Figliomeni:“Ti ringrazio per la vicinanza umana che dimostrie per le parole di incoraggiamento che mi rivolgi…Per la prima volta, dopo quasi, un anno, mi èsembrato di essere libero, fra i cittadini.Ricordo che nella tua lettera mi invitavi ad essereforte ed a guardare “oltre la siepe”, ebbene mentreleggevo queste parole mi sono sentito veramenteoltre le mura del carcere e per un attimo, ho prova-to le emozioni che , ne sono certo, hanno ispiratoLeopardi nella poesia “L’infinito”.Come vedi, il tuo auspicio si è concretizzato e sonoriuscito a volgere lo sguardo oltre la siepe e ad intra-vedere un futuro di fiducia e di speranza…”V’è una prescrizione evangelica che dice, tra l’al-tro, “visitare i carcerati” . Vale anche per chi nonè credente. Richiede soltanto la capacità dirimuovere la propria boria, il nostro cinismo e lanostra presunzione, ricordandoci sempre dellanostra fragilità e della nostra umana fallacia.

Sconsacrare il “potere”

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIEditor Director ERCOLE MACRÌIn redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, MATTEORASCHELLÀ, DOMENICO MACRÌ, ANTONIOTASSONE, MARIA GIOVANNA COGLIANDRO.Art DirectorPAOLA D’ORSAImpaginazioneEUGENIO FIMOGNARI

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Antonio Tassone, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Misteri d’Italia

RISPONDE il direttore

Caro Direttore, […] Da qualche anno nella Locride la FedericoS.p.a. ha il monopolio nel campo del trasportopubblico, dopo aver acquisito il 51% della“Mediterranea bus”; i suoi pullman extraurbanipermettono di raggiungere le tre Università cala-bresi, già nel 2007 dava lavoro a 60 dipendentipossedendo 40 automezzi.Il lunedì mattina i pullman che da Locri portanoa Reggio Calabria o a Villa San Giovanni sonosempre pieni, molti viaggiatori sostano in piedilungo il corridoio del pullman, perché gli studen-ti tornano all'università; la stessa situazione siverifica il giovedì e venerdì pomeriggio, quando iragazzi tornano a casa per il weekend, con unasostanziale differenza cioè i passeggeri che non

trovano posto a sedere sul pullman sonolasciati alla stazione di Villa San Giovanni adaspettare per ben due ore il pullman successi-vo che arriva alle 19.30- 19.45 e finisce la suacorsa a Locri alle 21.30.Il pienone di passeggeri il giovedì e venerdìpomeriggio non è un'eccezione, ma è unaconsuetudine da ben cinque anni perciò nes-suno né la Federico, né chi si occupa dei tra-sporti a livello regionale può non conoscerequesto disagio che vivono molti studenti elavoratori. Ogni giovedì e venerdì pomeriggio

si verifica lo stesso sadico rituale: personeche sono lasciate a terra, che chiedono spie-gazioni e discutono con l'autista, che nonvogliono scendere dal pullman […].L'azienda, secondo le informazioni riportatesul sito, è conosciuta per l'elevato standardqualitativo dei servizi, oggi affermerei cheper i mal capitati passeggeri della provinciadi Reggio Calabria è conosciuta per il disser-vizio che fa nei giorni in cui c'è bisogno di unmezzo con il quale tornare a casa.

Reba Reitano

I trasporti che non trasportano. Un viaggio nel dissevizio

Si è stufi ormai!È indegno ed oltraggioso, a più ditrent’anni di distanza, essere ancoraorfani di verità nascoste.Un semplice esempio banale: cosa è suc-cesso al DC9 Alitalia nel cielo di Ustica?Gli specialisti del settore non concorda-no.Forse c’era una bomba a bordo, forse fulanciato un missile da un mig libico?Chissà!Forse le cose sono andate diversamente.Magari fu un aereo amico, francese oamericano a lanciare il fatidico missile?Voci, solo e soltanto voci.Sarà stato poi un sommergibile america-no con un siluro a rendere irriconoscibi-le e difficile da identificare l’aereo, giac-ché non era ancora affondato nel maredi Ustica?Voci, solo e soltanto voci.Mah! Sul cielo della Sila c’è stato unoscontro a fuoco tra mig non identificati;uno era libico ed è stato abbattuto. Mada chi?Il pilota è stato sottoposto ad autopsia,cosa necessaria e doverosa. Perché allo-ra il medico incaricato è stato malmena-to ed eliminato dal caso e fu fatto soste-nere un nuovo esame autoptico a unaltro medico compiacente con i serviziamericani?Forse era ancora vivo il pilota dell’aereolibico abbattuto?Voci, solo e soltanto voci. Fantasticherie.Unica certezza è il dolore che ogni fami-glia si porta dentro il cuore ed ancora èin cerca di una giustizia che fatica a tro-vare.Qui siamo in Italia, con mille versioniper una verità. Ma quale?Misteri d’Italia.

Cosimo Pelle

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Ma Lei lo sa che la Regione Calabria non ha ancora un Assessore ai Trasporti? Non so se mi spiego.

LOQUI E SPROLOQUI

La mandragola è stata corretta con buona pace degli speziali perchégli Italiani potessero digerire meglio il fetido intruglio. Nonostanteciò permangono gli effetti collaterali. Si raccomanda – pertanto - dileggere attentamente il bugiardino. Eccone due: IMU ( impostasulla prima casa) e ricambio generazionale. Ora, parliamoci chiaro,l’IMU, in sé e per sé, potrebbe essere un’imposta giusta se realmen-te commisurata ai servizi offerti dal Comune per la manutenzione dipresunto immobile. Accade però, in comuni di incerta prestanza, chetali servizi (pulizia delle strade e dei marciapiedi, erogazione acquadiretta, adempienza degli uffici per il disprigo pratiche catastali,urbane etc..) siano demandati al buon cuore degli addetti e non alloro dovere in quanto tali. Trattasi, dunque, di disservizi comunali,non servizi. Quale sarebbe, allora, in tal casi la valenza dell’IMU?Nulla. Ma seguendo la verve satirica che ci contraddistingue,potremmo suggerire un’IMU inversa ossia pagata dai “Comuni discarsa prestanza” ai propri abitanti perché permangano su dettosuolo al fine di consentire loro il mantenimento della poltrona occu-pata (occupata?). Di ricambio generazionale e occupazione giovani-le se ne parla solo negli intenti. Nessuna actio solo verba. E d’altraparte come si potrebbe se l’età pensionistica è stata così drasticamen-te innalzata? In Italia, in soldoni, siam troppo giovani per tutto, siaper andare in pensione sia per iniziare a lavorare. Straordinario.Esilarante. L’Italia sempre verde si adegua all’Europa: pensioni divecchiaia e occupazione di vecchiaia.

Filomena Cataldo

Gli effetti collateralidella Mandragola

ANTONIO TASSONE

Ritratti * ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

Direttore di TRS(Teleradiosud) bellae storica realtà tele-visiva locale, giorna-lista sportivo dipunta, riesce a filtra-re da buon profes-sionista un’informa-zione libera ancheattraverso i suoi pro-grammi televisivi,affrontando temiinteressanti ed estre-mamente attuali.Impegnato anchenell’associazionismoAntonio è vicinoalla “sua” Siderno.

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la Riviera

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Sport

Juventus o Milan: chi la spunterà?

Questa settimana la serie A si accende di sera,all'ora di cena: non c'è dubbio che Lazio-Udinese e Napoli-Roma rappresentino ilmeglio della sedicesima giornata, in una

domenica in cui però non mancanoaltre sfide di “rango”, a partire dalderby siciliano Catania-Palermo. Gli incontri dell'Olimpico e del

San Paolo meritano in ognicaso la copertina: scen-

deranno in campotre delle

prime seidella classe, piùuna Roma apparsacon la Juve in nettaripresa, nonostante ilrigore fallito da Totti e l'organicoultra rimaneggiato da infortuni e squa-lifiche. Non mancano quindi i presuppo-sti di sfide ad alto livello tecnico e agoni-stico, in una fase nella quale la stagionecomincia ad assumere già dei contorni piùdefiniti circa i valori e le prospettive dellesquadre.Lazio-Udinese è la partita che mette difronte la quarta e una delle due primedella classe, dopo che nel pomeriggio l'al-tra squadra al comando, la Juventus, sulterreno amico avrà affrontato e, proba-bilmente, battuto il Novara, specie se l'at-

teggiamento e il fervore agonistico continue-ranno a essere quelli sciorinati negli ultimitempi. Da qui la necessità per i contendentidell'Olimpico di puntare decisi ai tre punti, inquanto un pareggio o, ancor più, una sconfittacon molta probabilità significherebbero per-dere terreno dalla Juve e ritrovarsi con il fiatosul collo chi insegue, il Napoli su tutti. Eccoperché allora il match del San Paolo per tradi-

zione e valori in campo va ad intrec-ciarsi in modo fitto con la sfida di

Roma, in una serata che pro-mette scintille. Sul pianotecnico e tattico, entrambe

le sfide non dovrebberoriservare sorprese o

s t ravo lg i -menti: le scelte degli

allenatori sarannoorientate verso gli abi-

tuali e consolidati schie-ramenti, qualche varia-zione potrebbe inveceregistrarsi nelle caselledegli interpreti, conincontri che fino aNatale si susseguiranno aritmi serrati, costringen-do i giocatori agli straor-

dinari e quindi a una necessaria e obbligataalternanza. A rompere gli equilibri potrebbeessere allora una giocata improvvisa o un'in-venzione di uno dei big in campo, in partiteche spesso corrono sul filo dei dettagli e dellagiocata del campione. Da questo punto divista, molto importante sarà nella Roma ilrientro di alcuni degli assenti della gara con laJuve, con l'opportunità per Luis Enrique dipoter sfidare il collega Mazzarri con lo stile alui più congeniale fatto di possesso palla e fra-

seggio, molto lontano daquello snaturato ma red-

ditizio che haimposto il

pareg-gio alla

Juve. Sul fronte delle

altre gare, molto inte-resse richiama il derbyCatania-Palermo, un incontro cheoltre a tanto campanilismo e reciproco sfottò,negli anni recenti ha riservato spettacolo e gola grappoli. C'è allora da augurarsi che anchestavolta le attese non vadano deluse e che il cli-ché seguito sia quello degli ultimi derby anchesugli spalti, tra tifoserie accese e rivali ma perfortuna già protagoniste di netti segnali disten-sivi, a cominciare dalla gara amichevole traultras che l'anno scorso ha preceduto quella“vera” in campo.Per il resto, bisognerà poi tornare a misurare leambizioni dell'Inter a Cesena. Quella con i

romagnoli rimessi in sesto dalla cura Arrigoniè una sfida che rischia di assumere un pesosostanziale sul destino dei nerazzurri, in parterilanciati da un mini filotto di vittorie ma checon un'altra sconfitta si ritroverebbero punto e

da capo, con tutto nuovamenteda rifare.

Completano il quadroGenoa-Bologna e ParmaLecce.

Il duello che si sta profilando tra Juventus eMilan, distanziate di un solo punto, richiama allamemoria quelli pre-calciopoli, quelli, per inten-derci, che monopolizzavano interi campionati.Per buona pace dei tifosi avversari, il torneo incorsa sarà appannaggio della Milano rossonera edella Torino bianconera. Pronosticare oggi chisarà campione d'Italia è prematuro, ma possiamoquanto meno analizzare pro e contro delle dueformazioni. Perché può vincere la Juventus.Perché è a detta di tutti, la squadra più “affama-ta”: calciopoli, la serie B e due settimi posti con-secutivi ne hanno fatto una squadra “cattiva” ago-nisticamente”. I due fuoriclasse poi - Conte inpanchina e Pirlo a centrocampo - sono i valoriaggiunti a gente come Marchisio, Vidal, Pepe eBarzagli, che stanno avendo un rendimentonotevole. Ma la Juventus deve andare sempre amille, lo ha detto anche Conte. Un calo è preved-ibile, bisognerà vedere come reagirà. Inoltre, allaVecchia Signora manca un centravanti di razza,un ipotetico capocannoniere, uno in grado dirisolverti la partita con un guizzo. Né Matri, néVucinic e né Quagliarella sembrano adatti. Ottimigiocatori sì, ma non in grado di farti vincere uncampionato. Manca insomma l'Ibrahimovic diturno. Ecco perché può vincere il Milan. La

squadra di Allegri è in grado di bissare il successodello scorso anno. Innanzitutto perché è detentoree, a logica, parte favorita. Poi rispetto alla Juve, hapiù margini di miglioramento, oltre una rosa quali-tativamente e quantitativamente più valida. IlMilan è lì, ai vertici, senza giocare un calciospumeggiante. Quando ( e se quando) inizierà agiocare bene, allora si farà dura per tutte, anche perla squadra di Conte. E poi, come scritto sopra, haquel giocatore che di nome fa Zlatan Ibrahimovic,in grado di vincere una partita da solo, di sbloccaregare ancorate sullo zero a zero. Se prenderà nelmercato di gennaio l'Apache Tevez, allora l'attaccodiventerà, come ha detto giustamente Allegri, il piùforte in circolazione. Anche come per la Juve però,ci sono alcuni nei. Forse più che cercare un attac-cante, in via Turati, dovrebbero cercare almeno undifensore. A parte Thiago Silva, il difensore cen-trale più forte al mondo, qualcosa manca. Nestanon è sempre al top e Mexes oggi è una scommes-sa per via del lungo infortunio subito. Abate stafacendo bene, ma a sinistra serve qualcosa. E poi afebbraio riparte la Champions e il dna rossonero èpiù europeo che nazionale. Basta tutto questo perpronosticare chi vincerà il campionato?

Lazio-Udinese e Napoli-Roma rappresentino il meglio della sedicesima giornata

Sfida tra i super bomber

di Massimo Petrungaro

di Angelo Letizia

Klose-Di Natale e Cavani-Osvaldo

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Sport

A propositodi...

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 24

La Face tuona: voglio 3 punti

Signor Presidente Giannitti, capisco laSua delusione per l’ennesimo avvio diquesto campionato, la sconfitta inquella che doveva essere la partitadella svolta, è diventata una normale,lasciando strascichi polemici che sicu-ramente non faranno bene all'ambien-te roccellese. Tanti i temi caldi, incan-descenti le parole di alcuni, tra tifosi,simpatizzanti al termine del match chese la prende con chi gli capita a tiro, masoprattutto contestando allenatore esquadra, i fischi di fine gara e persinomacchine in festa ricordano la finedella partita chiave con L’Isola CapoRizzuto dell’anno prima e forse anchela stampa rea, a dire di qualcuno, diaver scatenato tutto ciò. Facile credereche se Figliomeni dovesse fallire l'ap-puntamento di oggi con lo Scalea eincappare in una cattiva figura, l'avven-tura del tecnico sulla panchina potreb-be ritenersi molto più che in bilico,soprattutto per lui e per il prosegui-mento professionale. Sfido a trovarequalsiasi altra società ad aver investitotanto sul mercato, e non solo per laprima squadra, per poi non travarsiniente in mano; se poi si aggiungeanche il settore giovanile si arriva pro-prio al flop; Si perché noi ci limitiamosempre alla prima squadra, ma cisarebbe anche da dire qualche cosaper gli oltre 150 ragazzi iscritti allascuola calcio, tranne i fratelliSorgiovanni e Lombardo i risultati nonsono stati tanto eclatanti. PresidenteGiannitti è ora di fare una selezioneall’interno della società e tagliare irami secchi. Non è una polemica, per-

che tutti lo sanno, ma nessuno comesempre ne parla, per poi chiarire aquattr’occhi la situazione; Se in tuttiquesti anni non sono stati fatti passaavanti qualche problema ci deve esse-re . Lei sa benissimo quello che sidovrebbe fare, ma sempre lei ha dettodi essere "un buono” purtroppo però inquesto mondo dilettantistico tutto que-sto non serve!!!; Al patron Amarantooccorrerebbe ricordare che la tifoseriaha pieno diritto di contestare la squa-dra quando qualcosa non quadra cosìcome sostiene e mostra il proprio affet-to ai suoi beniamini quando questi gli

regalano emozioni immense, comedimostrato ampiamente in occasionedella finale Regionale l’anno scorsoper la categoria Juniores di Lamezia.Per quanto concerne il mercato biso-gnerebbe ricordare al presidente chenon basta spendere tanto se lo si fa inmaniera errata. L'entusiasmo dei tifosisarebbe stato alle stelle se si fosseaccorto di qualche elemento diRoccella e non mi riferisco solo alparco giocatori e facendo la spesa fuorilo "stretto necessario" e si fosse provve-duto ad innestare 3-4 nuovi elementi disicuro affidamento piuttosto che pun-

tare su giovani e veterani di fuori.Infine per quanto riguarda la polemicacon la stampa, pur ringraziando il pre-sidente per la considerazione che hanei confronti di essa, viene a mente ilproverbio che recita: "Chi è causa delsuo mal pianga se stesso". Da troppotempo, infatti, la tifoseria e la stamparivolgono delle critiche alla società cheperò non sembra vengano tenute inconsiderazione. . L' annuncio choc delPresidente Giannitti di abbandonare laSocietà la prossima stagione (nota diMartedì 13) non fa intuire nulla dibuono. " Ho degli impegni da mante-nere e li porterò a compimento, a finestagione una volta iscritta la squadralascerò la società", ha scosso gli appassionati che in vari modi vivonoil calcio a Roccella. Non a caso ungruppo di supporters, del Roccella si èsubito attivato affinchè questo non accada. Caro pre-sidente tutti sanno che senza di Lei ilcalcio a Roccella sarà “azzerato” perquesto quelli più vicino a Lei desidera-no ringraziarla per i tantissimi sforziche Lei ha fatto e sperano ancora chevorrà continuare. E' importante saperedi poter contare sul supporto di unapersona onesta e corretta come Lei. Secosì davvero fosse, allora vorrà dire chei primi a sentirsi traditi sono i suoi con-cittadini, capisco, che forse si e' arrivatial capolinea, ma non sarebbe megliocambiare totalmente registro? Magariguardare d'ora in poi, di più in casapropria che fuori.

Antonio Chiera

Quattro punti in due gare esterne,questo il trend di risultati ottenuti dalneo mister del Siderno, Pippo LaFace, sulla panchina dei bianco-azzurri. Gli arrivi di Mascaro,Autellitano ( autore di una doppiettanel derby di domenica scorsa controla Bovalinese) e Panzera hanno datomaggiore convinzione al team jonicoche ha lasciato l’ultimo posto in clas-sifica ed ora guarda con rinnovatoottimismo al futuro. La gara odiernacontro il Soverato non ci voleva pro-prio ma è inutile sot-tolineare come inquesto campionatodi Eccellenza non cisiano squadre debo-li dal punto di vistatecnico per cui l’unavale l’altra. IlSoverato, dopo l’eso-nero di misterSalerno e l’avventoin panchina di misterSgrò, è reduce dadue roboanti vittorie che hanno rilan-ciato le quotazioni dei “cavalluccimarini” in piena zona play -off. IlSiderno, però, è consapevole di dove-re dare tutto quello che ha in corpoper ottenere l’intera posta in palioconsiderato che dopo la sosta natali-zia giocherà ancora al “Raciti” controil Guardavalle. Due gare consecutive,quindi, che il team reggino dovràsfruttare per cercare di fare bottino

pieno e non importa come giocheràquanto piuttosto il risultato. Alle giàdifficili situazioni di classifica poi sisono aggiunte in settimana alcuneimportanti defezioni che priverannoLa Face di alcuni importanti atletisoprattutto a centrocampo. E’ sicural’assenza di Candido che non pren-derà parte alla gara in quanto uscitomalconcio da un rude intervento delbovalinese Mammoliti domenicascorsa nel derby e mancherà anche losqualificato Luciano Queste assenze

costringeranno ilmister ad inventarsiuna formazione ine-dita che però dovràcercare di annichili-re un rinnovatoSoverato dopo che icatanazaresi si sonorinforzati con i ritornidel duo Coluccio -Minici, pupilli dell’exmister delGuardavalle Galati

che stando ai boatos si dice sia ritor-nato vicino alla società catanzarese (lo vedremo oggi allo stadio ??) e congli ingaggi di Bassidemasi e l’exMicelotta che però non giocherà inquanto squalificato in settimana pertre turni. Il Siderno dovrà vincere.Mister La Face per questo chiede esostegno aiuto al pubblico sidernese.

l.r.

Roccella in crisi ma la societàcontinua a credere nel progetto

Siderno vs Soverato

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la Riviera

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 25

L'ennesima stagione di successi sportivi delmaestro Giuseppe Cavallo e della suaAccademia di arti marziali, difesa perso-nale e kickboxing, è stata coronata dalpremio CONI, ricevuto per l'undicesimo

anno consecutivo. Insettimana presso lasala adunanze delconsiglio regionaledella Calabria, il pro-fessore Cavallo e ben25 dei suoi allievi, frai quali i 6 campionidel mondo, i meda-gliati agli europei e iventi campioni italia-ni, hanno ricevuto,uno ad uno, il pre-mio del comitatoolimpico nazionale,dalle mani del presidente regionale Praticò e dalpresidente provinciale Filocamo, alla presenza delvice presidente del consiglio regionale, onorevoleNicolò. A ricevere il prestigioso premio, oltre al dot-tore Cavallo, sono stati gli atleti: Cataldo Micaela,Bruzzì Teresa, Cavallo Francesca, Amato Giovanni,Amato Isabella, Comito Alessio, Cataldo Silvia,Sgambelluri Francesco Antonio, Cataldo Carlo,

Santacroce Matteo, Romanello Giuseppe, ValeriaCrucitti, Garelli Greta, Briguglio Giovanni, RennaMatteo, Congiusta Antonio, Riggio Dario, LegatoDomenico, Rocco Garelli, Giuseppe Bellino,Giorgia Scarfò, Giulia Scarfò, Debora Palumbo,

Spanò Maria, FudaRosanna. Il numerodei premiati, inequivo-cabile, evidenzia l'altis-simo livello raggiunto,a livello mondiale,dalla scuola del mae-stro Cavallo, sponso-rizzata dalla Depaimdel presidenteSgambelluri, che rap-presenta, nei suoi cen-tri di Caulonia Marina(palestra scuole ele-mentari), Siderno

Marina (palestra scuola elementare Donasi) ePolistena (palestra scuola media Salvemini), uncentro di formazione d'eccellenza, per l'attività ago-nistica nazionale e internazionale ma, anche amato-riale, soprattutto nel campo della difesa personale,dove il maestro Cavallo è specialista riconosciuto alivello internazionale.

LR

Domenica 11 Dicembre nel mini autodromo“Vallata del Torbido” a Grotteria si è svolto il 6° tro-feo di Natale 2011 organizzato dall' A.S.D.MAR-COMODEL di Gioiosa Jonica. Numerosi comesempre i partecipanti provenienti da tutta la regionea questo ormai tradizionale appuntamento con l'ulti-ma gara dell'anno occasione di sano agonismo emomento per farsi gli auguri per le prossime feste.Dopo la colazione con dolci tradizionali offerta dalTeam MarcoModel si passa alle varie fasi di qualifi-ca che ci preparano la griglia di partenza per le fina-li che si svolgeranno nel primo pomeriggio. Quattrole categorie in pista , finali da 25 minuti .Per la cate-goria 1/10 Finale A si aggiudica la Prima posizioneTriumbari Marco di Gioiosa Jonica , SecondoLombardo Joseph di Gioiosa Jonica e TerzoChiriaco Giancarlo di Soverato.Categoria 1/10Finale B Primo Loccisano Marco di Gioiosa Jonica ,Secondo Caia Gabriele di Soverato e Terzo Merante

Giuseppe di Soverato.Categoria 1/10 Cadetti PrimoPolimeni Kevin di Reggio Calabria , Secondo JentileGiuseppe di Grotteria e Terzo Pisano Giuseppe diSoverato . Categoria Rally Primo MartinisGianmarco di Catanzaro , Secondo Vitale Carmelodi Locri e Terzo Caruso Maurizio di Lamezia Terme.Appuntamento in pista nel 2012

Automodellismo

Alto successo, altra prova maiuscola,altra domenica da capolista. Un cammi-no straordinario quello della VirtusVillese, che a Mammola ha incastonatoun'altra perla sul sentiero che porta drittidritti in Promozione. Una delle colonnedi questa 'macchina perfetta', è senzadubbio Bruno Toscano: il centrocampistaex Gallicese, intervenuto su Rnp, analiz-za il percorso di questa 'Virtus dellemeraviglie'.CAPITOLO MAMMOLA- “Domenica ho fatto il mio rientro, dopo lasqualifica. Anche a Mammola siamo riu-sciti ad offrire una prestazione superba,su un campo che, al di là della classificaprecaria dei viola, rimane difficilissimo.Sin dall'avvio stiamo giocando un ottimocalcio, e queste vittorie sono la logicaconseguenza del lavoro di una squadracompatta ed in grande salute.Il camminotracciato, di questo passo, non potrà cherivelarsi vincente: speriamo di continuarecosì.” CAPOLISTA- “ Al momento citroviamo al primo posto, e faremo ditutto per rimanerci fino al termine dellastagione. Nel corso del torneo potrannoinserirsi altre squadre per la lotta allapromozione, ma credo che alla fine saràun duello tra noi e la Nuova Deliese. Lecompagini sino ad ora incontrate, hannodimostrato che queste categorie stannosalendo pian piano di livello. A maggior

ragione, adesso che di troviamo in testa,avremo vita difficile ad ogni partita, per-chè tutti oramai conoscono il nostro valo-re”. REAL ALL’ ORIZZONTE- “Domenica affronteremo una compaginein buona salute. Vengono da un buonpareggio casalingo contro il Locri e pre-sentano un ottimo collettivo, che fa delladifesa il suo punto di forza. Sarà una par-tita dura, che richiederà un buon impat-to sulla partita; non possiamo permetter-ci errori, perchè la strada verso la promo-zione è ancora lunghissima e irta di insi-de.. La nostra prova dovrà essere di qua-lità e di sacrifico, solo così potremo con-tinuare a far gioire i nostri tifosi".

Filippo Mazzù -reggionelpallone.it-

VILLESE, TOSCANO DICHIARA

Successo per il 6° trofeo di Natale 2011organizzato dall' A.S.D.Marcomodel

Siderno e il "Tai Chi Chuan Kung Fu"SIDERNO

Fossa dei Leoni A contro Fossadei Leoni B. Circolo sportivoFrancesco Romeo. Sugli spal-

ti genitori delle grandi occasioni. 20ragazzi green: 2001-2002-2003. Treallenatori: Cecè Gulloni,Ga(e)tano Mazzone, CarloMaradona.Due a uno per i più grandi grazie auna parata impossibile di LeonMacrì su un bolide dalla sinistra diGabriele De Leonardis, corsa ecervello.Ma il vero vincitore del derby frapulcini di domenica scorsa è lo spi-rito di gruppo. Primo obiettivo delpresidente Mimmo Romeo chedice: « Il feeling tra società, genito-

ri è piccoli calciatori è per noi laprincipale frontiera, senza distin-zione di classe e senza pesare sullecasse pubbliche. E su questo che lostaff della Fossa dei Leoni faticaquotidianamente: l'obiettivo èchiaro e trasparente». La sfida èstata contraddistinta dall'entusia-smo di moltissime famiglie, chedomenica dopo domenica si dannoappuntamento al campo. È una grande festa che non potràmai venire contaminata da nessunrisultato sportivo e tantomenoesaltata da una rovesciata d'altritempi. Tra pulcini è vietata la diffe-renza di classe: firmato Fossa deiLeoni.

Antonio Salerno

Il ruggito dei pulciniGrande spettacolo nel derby della Fossa dei Leoni

Il maestro Cavallo e i suoi 25 allievi campionidel mondo e d'Italia premiati dal CONI

Siderno apre le porte al primo seminario di Tai ChiChuan stile Chen svoltosi mercoledì 14 dicembrepresso il centro polifunzionale, organizzato dal-l'istruttore e responsabile di zona Rocco Commisso esponsorizzato dalla palestra “Lillo Body Line”. Lostage diretto dal Maestro Gianfranco Pace, direttoretecnico dell' ITKA (international taijiquan kung fuassociation) ha visto la partecipazione anche di prat-icanti venuti dalle scuole di Reggio Calabria seguitidagli insegnanti Lino Canale e Domenico Crocitti. IlMaestro Pace ha illustrato la disciplina, “è un proget-to ambizioso, stiamo organizzando delle selezioni intutta Italia, ma anche in Spagna, Scozia, Germania,in America del Sud cominciando da Gennaio con ilCile e poi Stati Uniti. L’obiettivo è raggruppareragazzi che hanno intenzione d'investire molto delloro tempo, nella pratica del Tai Chi Chuan, verran-no ospitati presso la nostra sede a Mascalucia eavranno supporto logistico nel caso in cui frequenti-no ancora il liceo o l'università. Corsi di specializ-

zazione verranno organizzati anche all'interno dellanostra scuola, come a esempio corsi di agopuntura,shiatsu e medicina tradizionale cinese in generale.Quindi ci sono diverse possibilità per le persone cheinvestiranno il loro tempo nella scuola.”L'organizzatore della stage nonché responsabile deicorsi di Tai Chi Chuan per la città Sidernese, RoccoCommisso, ha ringraziato i partecipanti al seminario,il centro polifunzionale per la grande disponibilità eorganizzazione e la palestra Lillo body line per losponsor. “Ringrazio il maestro Gianfranco Pacel'istruttrice Margherita Paladino per il magnifico ecostruttivo stage, e soprattutto ringrazio il maestroper la fiducia datami nell'avviare dei corsi qui nel miopaese. Io credo fermamente che una disciplina comeil Tai Chi Chuan può dare tanto in più sotto il profi-lo sportivo, salutare e marziale per la cittadinaSidernese e per la locride.” Per altre informazionivisitate i siti internet WWW.RCKUNGFU.COM eWWW.ITKATAIJI.COM .

"Lotta a due con la Deliese"

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Biblioteca Meridionalista

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la Riviera

PASQUINO CRUPI

Sabato 10 dicembre sono statoalla Casa della Cultura di Palmi,voluta -ad ogni buon fine è utilericordarlo- da Leonida Répaci erealizzata da Giacomo Mancini.Riccoreva il 100° anniversariodella nascita di DomenicoZappone, che, con un drammati-co sberleffo alla morte, avevafinito con il suicidarsi. Avvenne il5 novembre 1976. SantinoSalerno, palmese, che è un intel-lettuale importante, anche sa fadi tutto per nasconderlo, miaveva invitato a dire qualcheparola a commento e pure acompletamento della bellamostra organizzata a ricordo diDomenico Zappone. E al ricor-do attivo di Domenico Zapponeaveva invitato anche il dr.Esposito, magistrato colto: manon perché magistrato colto, maperché da bambino, portatovidalla madre, la poetessa GildaTrisolini, non più tra i viventi,aveva conosciuto e poi continua-

to a frequentare la casa dell’indo-mito intellettuale di Palmi.Dovetti dire qualcosa di più chepoche parole. Dovetti improvvi-sare quasi una relazione. E nonmi fu difficile perché DomenicoZappone lo conobbi -mi pareattraverso Mario La Cava-anch’io e anch’io fui, più d’unavolta in casa sua. Fui felice d’es-sere colà. Perché io appartennialla schiera di quei giovani d’an-tan che crebbero al libero pensie-ro di Domenico Zappone, un

intellettuale irregolare, e, checome tutti gli intellettuali irrego-lari, ebbe a premio della sua indi-pendenza di pensiero il silenzio ela solitudine. Bisogna anche direche il silenzio e la solitudine se liprocurò con le su mani, da vivo,in volume non pubblicò che unprezioso libricino di racconti, Lecinque fiale. Nel lontano 1952. Eda allora i suoi mirabili racconti,come in un mare mosso, appar-vero, e lì sparirono, su grandigiornali nazionali. Si deve all’a-

more, all’amore che conta e nonsi dissipa, all’amor critico diSantino Salerno se un fasciocospicuo dei suoi racconti li pos-siamo da qualche tempo leggerein volumi postumi, come Il caval-lo Ungaretti (Rubbettino 2006). Eproprio in questi giorni, sempre acura di Santino Salerno appaionole formidabili pagine dello scrit-tore di Palmi su Alvaro, la madredi Alvaro, i luoghi alvariani sottoil titolo Il pane della Sibilla pressoRubbettino. Per completezza di

discorso, ricordo che nel 1984 inaltri racconti DomenicoZappone aveva riunito nel volu-me Il mio amico HemingwaySharo Gambino. Ne restano acentinaia da ordinare e pubblica-re. Verrà l’ora? Se l’ora nonvenisse, sarebbe una gran bruttacosa non per DomenicoZappone, che di là non ha piùinteresse alla gloria umana, maper la letteratura italiana, chesarebbe priva di uno dei più scrit-tori di racconti della nostraepoca. D’un protagonista dellaletteratura calabrese. Il qualesapeva, come noi sappiamo, chenon si può essere protagonistiper tutta la vita e, addirittura,dopo che la vita non c’è più. Nonsi rimane sempre sulla cresta del-l’onda. Sulla cresta dell’ondarimangono gli opportunisti, sem-pre pronti a saltare da una pol-trona all’altra. Lui non apparte-neva a questa specie nefasta.Resta nella storia.

Un maestro del libero pensieroA 100 anni dalla nascita di Domenico Zappone

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Parlando

Cultura e società

di...

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 28

Il Calabria film festival si arricchisce di altre due importantipresenze. Si tratta di due attrici giovani ma già affermate eapprezzate dal grande pubblico. Fortemente volute dal pre-sidente della Fondazione Calabria film commission,Gianluca Curti, e dal direttore artistico del festival,Alessandro Russo, prenderanno parte alla manifestazioneDonatella Finocchiaro e Isabella Ragonese.La Finocchiaro, che giungerà a Vibo Valentia nel corso dellaterza giornata, quella del 16 dicembre, incontrerà il pubblico

e la stampa nel suggestivo palazzo Gagliardi alle 19.30, incon-tro che seguirà il dibattito con Paola Barale protagonista del

videoclip “Battle on ice” della band calabrese Miss Fraulein, scrit-to e diretto dal calabrese Fabio Rao, e ambientato in Calabria.

Donatella Finocchiaro, apprezzata attrice teatrale e cinematografi-ca, giunge al Calabria film festival all'apice del successo. Sono ben cin-

que, infatti, le pellicole girate dall'artista siciliana solo nell'ultimo anno:“I baci mai dati”, con Beppe Fiorello, “Sorelle mai” di MarcoBellocchio, “Manuale d'amore 3” di Giovanni Veronesi con RobertDe Niro, “Senza arte né parte” di Giovanni Albanese e “Terraferma”,grande successo di Emanuele Crialese. Tra i film da ricordare dellaFinocchiaro anche “L'abbuffata” (del 2007) accanto a GérardDepardieu, diretti dal calabrese, altra presenza nel festival, MimmoCalopresti.Isabella Ragonese viene considerata uno dei volti più profondi dellacinematografia italiana, a partire dalla grande interpretazione nella

commedia “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì. LaRagonese, comunque, era già riuscita a farsi notarecon una parte in “Nuovomondo”, film del 2006 diEmanuele Crialese. Una sua partecipazione si regi-stra anche al film “Il cosmo sul comò”, insieme al triocomico Aldo, Giovanni e Giacomo. Al fianco diValeria Solarino è una delle interpreti di “Viola dimare”, del 2009, diretto da Donatella Maiorca, filmdrammatico sull'omosessualità repressa, in un'isolasiciliana, nella seconda metà dell'Ottocento. Altre pel-licole in cui si è fatta notare da protagonista sono“Dieci inverni” di Valerio Mieli, “La nostra vita” di DaneleLuchetti, “Due vite per caso”, pellicola sui drammaticifatti del G8 di Genova, e in “Un altro mondo”, di SilvioMuccino, tutti del 2010. Di quest'anno è la sua interpreta-zione ne “Il primo incarico”, e nella commedia sentimen-tale “Il giorno in più”, in cui recita con Fabio Volo.La Ragonese prenderà parte alla serata finale, con la ceri-monia di premiazione presentata da Lucrezia Lante dellaRovere, durante la quale sfileranno molte delle stelle delcinema di questo festival che già si preannuncia un suc-cesso per la caratura degli ospiti e la qualità delle pellico-le proiettate, con il filo comune della calabresità che ispi-ra una manifestazione giunta alla quarta edizione e giàpunto di riferimento nel panorama regionale.

Chi ha avuto la fortuna, o il buon senso,di varcare la soglia del Palazzo dellaCultura di Locri domenica 11 dicem-

bre, si è trovato catapultato in un’altra dimen-sione musicale, ossia il concerto degli“Olatuja Project”. L’evento è stato organizza-to dalla direzione artistica di MassimoCusato e dalla sua Etna Productions, all’inter-no della rassegna “Ai confini del Sud”, daVittorio Zannino del Cinema Vittoria di Locrie dalla FM Eventi di Filippo Montalto. Ed èstato davvero un evento come pochi. Il sounddella band newyorkese e l’energia che è riu-scita ad esprimere sul palco ha trasformatol’auditorium locrese in uno di quei club esclu-sivi della Grande Mela o delle grandi cittàd’Europa. Uno di quelli dove si respira musi-ca allo stato puro. Gli “Olatuja Project”arrivano infatti da NewYork, fondono nella loro musica molteplicicomponenti provenienti dai ritmi ancestralidella tradizione africana con quelle soul, jazze R&B della migliore tradizione americana.Vantano collaborazioni di tutto rispetto, daStevie Wonder a Phil Collins, da LisaStanfield alla compianta Amy Winehouse. Eparteciperanno alla colonna sonora del pros-simo film di Spike Lee. Ma, al di là del loro curriculum, la cosa che cipreme dire è che su quel palco, domenicascorsa, hanno suonato da dio ed è stato unpiacere immenso assistere alla loro esibizio-ne. Brano dopo brano, assolo dopo assolo, lavoce potente e calda di Alicia Olatuja, il bassoformidabile del marito Michael, l’originalitàdella pianista Nikki Yeoh, il genio elettricodel chitarrista Femi Temowo e il talento diTroy Miller alla batteria, hanno letteralmenteconquistato la platea, che in certi momentifaticava a stare seduta, tanto era l’energiamusicale sprigionata dal palco. All’inizio delconcerto, Alicia nel suo incerto ma simpaticoitaliano si augura che la loro musica arrivi aparlarci al cuore. A fine concerto, dopo aver-

le assicurato che gli Olatuja il cuore ce l’han-no toccato eccome, rivolgiamo a lei eMichael qualche domanda.Michael, se dovessi descrivere il vostro tipodi musica in poche parole?Direi che è un mix di jazz, soul e musica africa-na. E’un incontro di elementi diversi. Se poiconsideri che io e Alicia veniamo da New Yorke il resto della band da Londra e che abbiamoorigini africane, europee e anche orientali (latastierista è nipponica, ndr) allora la nostramusica diventa soprattutto un incontro di sto-rie.Che cosa provi quando ti esibisci sul palco?Energia. Sento l’energia che c’è dentro di me efaccio di tutto per trasmetterla a chi mi ascolta.Quando vedo la gente in platea, che cominciaa muoversi a ritmo, che quasi vorrebbe alzarsi eseguire con tutto il corpo la musica, allora sonoal settimo cielo. Perché le vibrazioni sono arri-

vate e mi piace pensare che la gente finito lospettacolo si senta più leggera, più positiva.E tu, Alicia?Io sento il suono delle mie emozioni. Canto lemie emozioni più profonde. Ci tengo a trasmet-tere soprattutto un sentimento di amore e digioia. E di speranza. E se ci riesco, non c’è nien-te che mi rende più felice.Infatti i vostri testi parlano di cambiamentopositivo, di perdono, di pace e di nuovi inizi.La musica può davvero cambiare le cose?Ne sono convinta. Lo ha già fatto, basta pensa-re a tutto quello che è successo negli anni ses-santa o settanta. La musica riflette sì quello chesuccede nelle società, ma a volte può anchecontribuire ad alcuni suoi processi. Basta pen-sare al rap, ad esempio, che ha portato alla luce,senza mezzi termini, tutti i problemi reali dellagente comune. La musica può cambiare tanto.Non ci resta che dare ragione ad Alicia e agli

Olatuja, la musica le cose le può cambiare. Sicuramente ha cambiato in meglio unadomenica sera di un piccolo paese di provin-cia. Certo, magari ci si aspettava un po’ più dipartecipazione da parte della Locride ad unevento del genere, visto che sui circa 320 postidel Palazzo della Cultura di Locri, ne saran-no stati occupati si e no una ottantina. Ma sisa la domenica a Locri e dintorni, la gente èimpegnata in chissà quali attività culturali.Passeggiare qua e là o stare spalmati sul diva-no davanti alla tv, richiede un certo impegno,si sa. Salvo poi, riprendendo un interessanteintervento sul social network Facebook all’in-domani del concerto, “lamentarsi che a Locrinon fannu mai nenti”. Beh, a Locri le cosequalcuno le fa, ragazzi, quindi “...la prossimavolta cercate di essere presenti. Potrebbe addirit-tura piacervi”.

M.C.

Donatella Finocchiaro e Isabella Ragonese al Calabria film festival

La bandNewyorkese(grandissima)conquista solo gli intenditoridella Locride

Olatuja Project

Gli “Olatuja Project”, assoluti protagonisti lo scorso lunedì al Palazzo della Cultura di Locri

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la Riviera

L'Associazione di volontariato “Oltrel'Arcobaleno”, nell'ambito dell'evento organizza-to a Locri, “La luce del Natale”, organizzadomenica 18 dicembre in Piazza dei Martiri unamostra cinofila amatoriale.Sfileranno tre categorie: “il più bello, Il più sim-patico, il più elegante”. Cani meticci, di razza,con pedigree, e magari pure iscritti all'E.N.C.I,l'importante è che si tratti del proprio compagnodi vita. L'intento è di coinvolgere tutti con uno spettaco-lo che vedrà, in accordo con l'art. 4 della statutodell'associazione, emergere il pieno rispettodella dimensione umana e il principio di solida-rietà verso coloro che soffrono o si trovano instato di bisogno. A tale scopo al contempo, inpiazza saranno allestiti dei punti informativi conspecialisti del settore della pet therapy e dell'ip-poterapia nello specifico e dei punti di raccolta dialimenti e indumenti, cibo e coperte per personebisognose. A presentare l'evento, Marilene Bonavita, gior-nalista e presidente dell'associazione stessa ePino Carella, giornalista di Telemia, con la parte-cipazione dell'editore e direttore del giornaleJ'Accuse...! Antonio Fausto Locanto, architettopittore e Valentino Marra, artista plastico e nat-uralmente di Simona Ansani, presidente dell'as-sociazione “Qua la zampa di Roccella”.Ad aprire l'evento l'attore e regista AlbertoGatto, tra le sfilate vi saranno degli intermezzimusicali grazie alla partecipazione di NadiaMacagnino e del trio composto da RobertaPapa, Antonio Orlando e Peppe Platani.Oltre ai premi, per i nove cani che si classificher-anno all'interno delle categorie, verranno offertia tutti i partecipanti gadgets e regali.

LE NOTE di MARA RECHICHI

Ogni volta che andavo in auto a Catanzaro, prima di entrare nella galleriaSansinato, la mia attenzione veniva catturata da un megacartellone seipertre che,mostrando una mappa antica della Calabria da cui sventola un tricolore, porta lafrase: Benvenuti a Catanzaro, Qui nacque il nome Italia. Avevo avuto sempre vogliadi fotografarlo, catturarlo in qualche modo, ma il fatto di stare alla guida, anche con

una velocità nei limiti, non consentiva di esaudire tal desiderio. Qualche giorno fa però, finalmente, non essendo alla guida, ci sono riuscita. E hopotuto render partecipi molti amici di questo orgoglio calabro, discendente dall'antica Enotria e dal suo re Italo, da cui pare sia derivato il nomedato a tutta la nazione, Italia. Quando pronunci la parola Italia, nella tua testa scatta subito il fotogramma dello stivale completo, intero. Non

manca di tacco o di punta, non è scucito, la zip funziona. Nella realtà della mappa dei treni, invece, dal 12 u.s., lo stivale ha perso la puntae anche il tacco, il piede. Molti treni famosi, come il treno del Sole, non esistono più. Al loro posto, è consentito viaggiare facendo cam-bio di treno a Roma. Sai che comodità! In compenso, la Regione ci darà l'elettrificazione della linea Jonica; cosa ce ne facciamo? E poila notiziona: da marzo arriverà l'alta velocità privata, concorrente di Trenitalia. La NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) metterà sullerotaie il modernissimo superconfortevolissimo treno di nome Italo, come Italia, Forse abbiamo ancora una chance! E però Italo con-sentirà di andare in cinque ore soltanto da Salerno a Torino. <<Viene costruito a Nola, dando lavoro a 2000 giovani,>> ha affer-mato Luca Cordero di Montezemolo che, insieme a Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, è il fondatore di NTV.Ci chiediamo: da Nola in giù che si fa? Non si costruiscono treni, non ci sono i treni, non si viaggia ! Però, vuoi mettere, un bel paiodi Hogan al piede? Allo stivale non serve! Italo non ne ha bisogno. Ma...Italo, aspetta! Restituiscimi il nome!

ITALO, ASPETTA!

Mostra cinofila

La Calabria dona aPapa Benedetto XVIl’Olivo del CrismaIl Presidente ed il Commissariodell'Agenzia regionale per la Protezionedell'Ambiente della Calabria (Arpacal),prof.ssa Marisa Fagà e dr.ssa SabrinaSantagati, accompagnate dal consiglieredel CdA, dr. Mario Russo, in occasionedell'Udienza Generale in Vaticano allapresenza del Papa Benedetto XVI,hanno consegnato, nel Governatoratodella Santa Sede l'Olivo Bianco delCrisma. L'Associazione Patriarchi della Naturain Italia, infatti, ha scoperto l'esistenzanei comuni della Locride, di un esem-plare molto particolare e raro di olivoplurisecolare Olivo del Crisma, che pro-duce olive bianche dalle quali in passatoveniva ricavato l'olio per i Sacramenti. La delegazione, ricevuta nella Sala deiNotai in Vaticano dal direttore dei giar-dini vaticani e dal cardinale Sciacca, ilquale ha apprezzato il dono e ha garan-tito che l'Olivo Bianco sarà messo adimora all'interno dei Giardini Vaticani,dove già crescono olivi secolari e altrepiante di notevole valore botanico.

Amakadall’anima soul che ha incantato la nottedi Locri

la ragazza

Una serata di tutto rispetto al Noir di Locri il 10dicembre scorso: l’esibizione live dell’artista tede-sca di origini nigeriane, Amaka A. Iyizoba hadavvero incantato chi ha avuto il piacere di tro-varsi lì. Giovane cantante nata e cresciuta tra

Germania e Inghilterra, nel sound di questa artista si fondo-no in maniera originale elementi soul, jazz e blues, lasciandospazio a fondamentali contaminazioni di quei ritmi etnici etribali che le scorrono nel sangue per natura. La voce diAmaka è calda, morbida e sensuale quanto basta per ripor-tare alle atmosfere fumose di altri tempi. I suoi virtuosismivocali richiamano alla memoria uditiva un modo di fare musi-ca che ci auguriamo non morirà mai. Il merito della riuscitadella serata va anche alla direzione artistica di JimmyCalabrese, da sempre attento alla qualità degli spettacoli chepropone. Abbiamo incontrato la cantante, poco prima dellasua esibizione al Noir e le abbiamo rivolto qualche domanda.E’la tua prima volta in Italia?No, ero già stata a Roma e Bolzano ed ero capitata inCalabria questa estate, per una vacanza a Tropea. E me nesono innamorata subito, tanto da ritornarci ora. Vivete in unposto stupendo, lasciatelo dire. E lo preferisco di gran lungaal Nord. Considera che io sono nata in una città del sud dellaGermania, poi ho vissuto parecchi anni a Londra. Mi piacel’Europa, ma credo che qui in Italia ci sia un’energia partico-lare. Voi avete un modo di vivere la vita diverso da noi, riusci-te a viverla a pieno. Trasmettete calore.Che ci dici della tua musica?E’ tutto per me. Sono cresciuta con la musica, mia madre erauna cantante di lirica, amava l’opera italiana. Il mio concetto

di musica è in continua evoluzione: è un progetto che vuolemischiare sonorità che arrivano da diversi luoghi del mondo.Sono molto legata al blues e al jazz. Ma adoro anche il funke la musica africana. Considero la musica come una terapiadell’anima. Quando canto, vivo una forte emozione e se rie-sco a trasmetterla a chi mi ascolta, non c’è cosa più gratifican-te. Riuscire ad attraversare le emozioni della gente, grazie allastessa emozione che stai provando tu è qualcosa di indescri-vibile. E’come riuscire a catturare un po’ della bellezza delmondo ed esprimerla con le note.La tua voce sembra ispirarsi a quella delle grandi dive di untempo. Che cosa è cambiato da allora? Cosa ci ha portato daBillie Holiday a Lady Gaga?Sicuramente la tecnologia, che ha stravolto completamente ilmodo di fare musica. Una volta c’erano solo una voce e unpiano. E ti facevano vibrare l’anima. Ora è tutto diverso, piùcostruito. Hai presente quella canzone che dice “radio kills theradio stars”? Beh, è esattamente quello che è successo: ilmondo oggi è molto più attratto dall’immagine, da quello chevi si costruisce intorno. E si allontana dall’ascolto autentico.Ultimamente la grande scena musicale europea ha persouna della sue ultime dive, Amy Winehouse…Si, davvero una perdita immensa. Canterò due sue canzonistasera. Io l’ho incontrata solo una volta a Londra, di sfuggi-ta. Era dotata di un talento estremo. Ma era anche unadonna, con tutti i problemi e le paure che può avere ogni esse-re umano. Combatteva ogni giorno le sue battaglie interiori,solo che essendo Amy Winehouse, era costretta a farlodavanti agli occhi del pubblico. E questo a volte ti distruggeancora di più. (M.C)

Gli alunni, le insegnanti, con il contributodelle famiglie ed altri partecipanti sono gli

ideatori del “Presepe “Vivente” che si sonoprodigati con ammirevole dedizione e

daranno vita alla rappresentazione chesarà presentata a quanti vorranno prendere

parte all’evento che si svolgerà martedì 20dicembre alle ore 16,00, presso la ScuolaGonia. La visita non deluderà: oltre che unmomento di riflessione religiosa sarà un'oc-

casione di arricchimento culturale.

Circolo Didattico Siderno - Plesso Gonia

Il Presepe Vivente

Page 30: 01 La rivieraè fissato la notte di Natale: la prova in vita, però, non arriva, così scatta un’operazione volta a cat-turare gli esattori. I Gis si presentano all’appun-tamento

Parlando

Cinema& musica

di

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 30

I nativi della terzadecade non si con-trappongano frontal-mente a un superiore.Week-end tranquillo.

Il week-end saràcome piace a voi: otti-mamente organizzatoe strutturato. La terzadecade sarà favorita.

Riservate le iniziativepiù audaci nelle gior-nate di domenica elunedì, sarete pre-miati!

Il fine settimana èottimo per confidarvicoi vostri amici piùcari e passare un po'di tempo con loro.

Sabato e domenica,concentratevi sui par-ticolari, senza sentirvisminuiti: siate piùsicuri !

Domenica potrete tor-nare a stilare tutti irendiconto e le listedelle cose da fare chevorrete.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

FINALMENTE LA FELICITÀ Il film racconta la storia di un professore dimusica di Lucca, che chiamato dalla trasmis-sione di Maria De Filippi, C'è posta per te,scopre che sua madre, scomparsa da poco,aveva adottato a distanza una bambina brasi-liana. Quella bambina è adesso una splendidamodella che vuole conoscere suo fratello. VACANZE DI NATALE A CORTINA A Natale un gruppo variopinto di personaggidell'Italia di oggi si trasferiscono a Cortina pertrascorrere, in allegria, almeno così credono,le vacanze invernali. C'è Lando, un giovanesiciliano appena assunto come autista graziead una raccomandazione politicadall'Amministratore Delegato di una grandeazienda di Gas, l'ingegnere Brigatti (IvanoMarescotti), il tipo di manager spregiudicato,trasformista, sempre in sella con tutti i gover-ni degli ultimi decenni. A Cortina arrivanoanche due coppie di parenti: Massimo (RickyMemphis) e Brunella (Valeria Graci) in lottacon Andrea (Giuseppe Giacobazzi) e Wanda(Katia Follesa). Brunella e Wanda sono sorel-le e hanno sposato Massimo e Andrea, i qualicon loro hanno attaccato il cappello: infatti ledue sorelle hanno una modesta edicola aBergamo. Tra i cognati è scoppiata la guerraperché Andrea ha vinto 250 mila euro algioco dei Pacchi in tv. Inoltre a Cortina, nelloro chalet, villeggiano come da tradizione iCovelli. Roberto Covelli (Christian De Sica) èun affermato avvocato romano. Elena(Sabrina Ferilli), sua moglie, borghese capito-lina, è una tipa tosta e spiritosa.

Matteo Raschellà

LARECENSIONE

CINEPANETTONI 2011, È SFIDA APERTA

Domenica sarete piùminimalisti e impe-gnati in questioni diordinaria amministra-zione. Occupati!

Nel week-end, saràpreponderante il biso-gno di compagniaintelligente: la trovere-te tranquilli.

Un consiglio riser-vate le vostre ener-gie migliori per ilweek-end vi servi-ranno con il parter!

Un atteggiamento piùmorbido sarà miraco-loso per demolireanche le resistenzepiù radicate.

Sabato e domenica,rientrerete nei ran-ghi, ma l'attivitàmentale sarà estre-mamente vivacissima.

La prima decadepotrà sentirsi nelvortice di unMercurio che agiterài pensieri: calma!

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

AL CINEMACINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Vacanze di Natale aCortina/16.00- 18.00 -20.00 - 22.00CINEMA ARENA Siderno,info:333/ 7672151Prossima aperturaCINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151Finalmente la felicità/16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 Il gatto con gli stivali(3D)/ 16.00-18.00 - 20.00 -22.00 CINEMA GARIBALDI Polistena,info:0966/ 932622 I soliti idioti/15:30 - 17.50- 19.45 - 22.00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Vacanze di Natale aCortina/18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Finalmente la felicità /16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373Scialla/ 16.30- 18.30 - 20.30- 22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 Le idi di marzo/16.30-18.30 - 20.30 - 22.30MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala de curtis Il gatto con gli stivali(3D)/16.00 - Giochi di ombre/17.40 -20.10 - 22.40Sala sordi Vacanze di Natale aCortina/16.35 - 18.40 -20.50 - 23.00Sala de sida Il gatto con gli sti-vali/16.10 - 18.00 - 20.00 -22.00 Sala mastroianniIl gatto con gli sti-vali/17.00 - 19.00 - 21.00

GIOVANNI MAIOLO

Confesso, non amo scrivere recensioni e non ne sononemmeno capace. Preferiscoscrivere di politica, di attualità,le recensioni dei libri non rien-trano nelle mie passioni. Cosìcome solitamente non sottoli-neo i libri. Lo faccio solo con iCAPOLAVORI. Per esempioho sottolineato senza pietà“Nelle terre estreme”, di JonKrakauer, e poi uno dei piùgrandi pensatori della storia,Thoreau, o il genio libero ealcolizzato di JackKerouac.

Ebbene, visto che siamo in vena di confessioni,confesso che scrivo con piacere qualche riga inmerito al libro della mia compaesanaEmanuela Vartolo, dal titolo “Cesare nudo”. E,a dire il vero, in alcuni punti, l'ho anche sotto-lineato. Il Cesare nudo è Pavese ed io, che sotante cose di Charles Bukowski, molte di

Henry Miller e degli altri pazzi della beat generation, eche poi conosco benissimo Sepulveda e Marquez edHemingway e un botto di altra gente confesso (perrestare nel confessionale) che in fondo, di Pavese, nonne so abbastanza. Ma il libro edito da “Saecula” dellamia compaesana, laureata in lettere moderne e inseg-nante in provincia di Taranto, fa venire voglia di legger-lo, di scoprirlo, di conoscerlo. Credo che rimedierò neiprossimi tempi. Nel frattempo mi affido al libro stessoche si descrive da solo: “In una dimensione senzatempo, in luoghi senza vita, Cesare Pavese si mostra,nudo. L'uomo l'intellettuale, il poeta, il fanciullo che fu.Parla. Incontra le sue donne, quelle a cui ha dato 'carnee sangue' con le sue parole, quelle a cui ha dato una

storia. E loro, come a pagargli un debito, vivonoil disagio della presenza, della nudità, del con-fronto, delle parole, della poesia come natu-rale impulso. Del raccontare come condan-na. Un esperimento che fonde il piombodella vita, del genio e dei mondi artificiali di

Pavese per ricreare qualcosa che pur apparen-do nuovo ha l'enorme carica emotiva di certematerie prime”.

Leggetelo.

La prima opera della scrittrice cauloniese

Emanuela Vartolo, mette a nudo Pavese

Torna sulla scena la Compagnia teatrale " Amici Felici ", conla commedia in due atti proposta in occasione delle prossi-me festività natalizie: " NATALI ‘C'A SORPRESA ", ecome si può intuire dal titolo sicuramente esilaranti e sor-prendenti saranno le vicendedei protagonisti. Amici Felicivi aspetta martedì 20 dicem-bre 2011 alle ore 20,30 pres-so il Pala Cultura di Locri.L'Associazione Teatrale“AMICI FELICI” nasce 6anni fa dalla passione per ilteatro un gruppo di giova-ni che hanno in comuneuna gran voglia di fare el'entusiasmo che li rendefantastici nel sottolinearelati comici e bizzarri di normali situazioni di vita quoti-diana. La mente che coordina tutto ma, soprattutto ilcuore che da sempre batte per un'unica grande passio-

ne, quella per la scrittura ed il teatro, è quello dell'au-trice, nonché regista, Cosimina Leuzzi (Chicca). La suapassione insieme al suo estro creativo e l'humor sempli-ce e genuino, l'hanno portata alla creazione di opere di

impianto realista e di senti-mento. Le rappresentazioniteatrali che si sono svolteall'insegna della suddettaassociazione (“A SARTO-RIA”, “A MUTUA”, “A'MBIDIA” ecc.), hanno sod-disfatto largamente sia ilpubblico che la critica, nellacornice delle manifestazionidi intrattenimento cultura-le. Gli elementi alla base diquesto successo sono stati

sicuramente l'umorismo sano e l'ironia bonaria di temirivolti a tutti che hanno coinvolto, per la loro ilaritàgenuina, dai più piccoli ai più grandi.

Natali c’a Sorpresa

Lunedì 19 dicembre 2011dalle 18.30 presso la Biblioteca Comunale di Caulonia M.na,l’Associazione TaranKhan-C&D Productions, sotto la direzione artisticadi Fabio Macagnino,presentano una serata fantastica di tango. Ana Karina cantante uruguaiana di caraturamondiale, due fratelli, Antonio e Nicola Ippolito faranno rivivere la storia del Tango, dai ritmi neridel candombe e dell'habanera passando per le melodie italiane e le armonie europee fino agiungere a Pugliese, Piazzolla, all'influenza del Jazz sul Tango e del Tango sul Jazz.

CONCERTO DI TANGO: ANAKARINAROSSI&TANGO SONOS

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la Riviera

DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 31

No, non quella della stampante, ne quella del bagno. E' finita lacarta moneta. Non ne stampano più. Non è un problema di evasio-ne fiscale, quella è una balla, vera non di carta. Le casse dello Statosono a secco, non c'è il becco di un quattrino. E non è solo lo Stato

a non averli, voi non ne avete più. E anche quelli che sono vostri nessuno ve li darà indietro. Ve l'avevo detto, ritirate irisparmi.. e voi niente. Ve l'avessero detto Stella o Rizzo, o anche il mite Travaglio, sareste filati di corsa in banca. Siccomeio sono un cialtrone non mi avete preso in parola. E adesso i cialtroni siete voi. Vi hanno messo un limite, niente contan-ti sopra i cinquecento euro, vi hanno detto che è necessario per contrastare i furbi che evadono, ci avete creduto, anzi qual-cuno più cialtrone tra i cialtroni ha persino applaudito. E invece, non è vero. Semplicemente il sistema non ha liquidità,non ha carta da darvi. Vi ricordate le file davanti alle banche a ogni crisi? Con i risparmiatori che tornavano a casa a manivuote? Beh, hanno deciso di evitarvi la passeggiata inutile, vi hanno preparato per tempo. I soldi non ve li danno perchénon ci sono. Non ve la faccio lunga. Sapete che gli Stati non stampano banconote, chi glieli stampa lo fa a pagamento e gliStati non possono pagarle. Fine del film. I soldi non è che sono svaniti, sono semplicemente chiusi, al sicuro nei forzieriche controllano l'economia. Voi non avete nulla, gli Stati non hanno nulla. Le banche hanno tutto ma non vi daranno nulla.Il trucco è semplice, gli Stati riescono a pagarvi solo una parte di quello che vi devono, così le aziende. Dilazionano i paga-menti per prendere tempo, per non far saltare tutto subito. Fra un po' faranno come in Grecia, vi taglieranno gli stipendidel quaranta per cento, dopo averveli ridotti della metà nel 2002 con l'altro trucco, quello dell'euro. Cialtroni siete, pensa-te ancora che il mago Silvan sia un mago e non un prestigiatore. Ma si, ve lo meritate un altro simsalabim. Io che ho datoretta ai miei consigli, i soldi non li ho mai portati in banca, ce li ho sempre avuti in casa. Il mio materasso non mi fa maiproblemi, del decreto dello Stato se ne infischia. Non mi mette limite ai prelievi e io non metto limite al mio appetito.Prosit cialtroni.

Donne e motori...gioie e dolori !!!

Blob of the week

Altezza, mezza bellezza !!!

La verità dell’Iride di Benjamin Bowson

La carta è finita

Tre lampi di simpatia nel“Noir”

della notte

Ottanntenni in partenza....

Mille passi comincianosempre da uno...I campioni della cardara di Siderno, lanciano la sfida ai campioni della carda-

ra di Africo, una Coppa dei Campioni che non risparmia “frittole e gambuni”.

Love Actually...loro sono un“amore davvero” !!!

Vendesi appartamento inLocri zona residenziale di

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L’onestà della persona dignito-sa viene sempre premiata

La meglio gioventù

Il sorriso innocente di un bimbo èl'espressione più viva dell'amore!

Tanti auguri a Francesco e Ornellaper la nascita del piccolo Salvatore.

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