01 Il dialogo è la nostra speranza

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Esistono risultati elet- torali che assumono rilevanza politica, altri che fanno storia. Livorno, la città che nel 1921 ha dato il battesimi al Pci, ha scelto, dopo quasi settanta anni, di volta- re pagina e di affidare il timone dell'ammini- strazione a un esponente del Movimen- to5Stelle, Filippo Nogarin. La prova tangibi- le, in una città stremata dalla crisi economica e dalla disoccupazione, dell’incapacità di un partito di farsi portavoce delle istanze dei cittadini, chiuso a riccio in una concezione della politica come pura gestione del potere, con conseguenze disastrose per la collettività. Un partito, in sostanza, che di “rosso” non ha più nulla, giustamente punito da un elettorato È nato il gruppo Europeo EFDD L’incontro con Renzi sulla legge elettorale è un atto dovuto verso i cittadini che hanno votato la nostra proposta Ci sottraiamo solo ai tavoli in cui si spartiscono le risorse che appartengono ai cittadini In una governava da sempre la sinistra e nell’altra ci sono solo debiti che, invece, è animato ancora da ideali di progresso e da voglia di cambiamento. Ana- loga capacità di incar- nare le istanze di rin- novamento si è avuta a Bagheria, ove si è votato in seguito allo stato di dissesto fi- nanziario: all’ultima conta i debiti fuori bilancio del comune han- no raggiunto quota 43 milioni di euro, enne- simo “capolavoro” della politica fatta di spre- chi e ruberie. I cittadini hanno affidato le loro speranze al ventottenne Patrizio Cinque. Quindi due risultati che smentiscono in radi- ce l’idea di un Movimento solo protestatario, e che testimoniano la credibilità di una forza politica di farsi proposta di governo e antido- to contro la malapolitica. Mario Di Masi Di recente si è molto parlato dell’iniziativa del M5S di incontrare il PD per confrontarsi sulla legge elettorale. A molti è sembrata una piacevole novità, ad altri un deciso cambio di passo, per alcuni anche –per onestà bisogna darne conto- una contaminazione di una pre- sunta precedente “purezza”. In ogni caso l’e- vento è stato per lo più letto come un atto di rottura rispetto al passato. E siamo diventati agli occhi esterni improvvisamente “dialoganti”. Ma interpretare il dialogo come elemento eccezionale della nostra politica è una lettura ingenerosa della nostra natura che offende la verità storica. Il M5S nasce esatta- mente dalla volontà di dialogo con le istitu- zioni, ancor prima di volersi fare forza parla- mentare. Cos’altro è stata ad esempio la leg- ge popolare “Parlamento pulito” depositata dai meetup (il M5S vero e proprio nascerà solo nel 2009) nel lontano 2007, e mai presa in considerazione dal Parlamento, se non un tentativo -inascoltato- di dialogo con le istitu- zioni? E come si crede che si possano ottene- re oggi i mille piccoli e grandi successi che il Movimento consegue quotidianamente nelle Commissioni –in assenza di maggioranza lì come in Parlamento- senza una certosina, tenace e instancabile volontà di dialogo con le altre parti politiche? Comprendiamo che l’equivoco nasca dall’esserci sottratti in pas- sato a un processo di cosiddetta “alleanza”, e forse il M5S ha la responsabilità di non aver spiegato adeguatamente quel passaggio. E cioè che non possiamo sederci ai tavoli che presuppongono il prendere parte alla sparti- zione di risorse che appartengono di diritto solo ai cittadini. Non siamo nati per diventare complici di sistemi che intendiamo riformare. Ma tutto, nelle ragioni della nostra nascita, e nei gesti quotidiani della nostra azione politi- ca, ci predispone a riconoscere e ad accoglie- re il momento dell’utilità per il paese. Come ha detto opportunamente il vicepresidente Di Maio durante l’incontro del 25 giugno “siamo qui perché sentiamo una grande re- sponsabilità verso i cittadini” e “il nostro obiettivo è raggiungere risultati per i cittadini italiani”. Silvana Giannuzzi Nuove città simbolo Livorno e Bagheria Oltre al danno la beffa. Non bastavano la crisi, la stretta del credito, il peso paralizzan- te del fisco e della burocrazia, i limiti di un sistema Paese poco competitivo. Le imprese, soprattutto medie e piccole (cosiddette PMI), che in passato hanno assunto lavoratori iscrit- ti alle liste (presso i Centri per l'impiego) della cosiddetta "piccola mobilità", ora si vedono costrette a restituire quegli sgravi contributivi (dal 30 al 10%) su cui hanno fatto affidamento per il 2013. Stiamo parlan- do di centinaia di migliaia di lavoratori, oltre 50mila solo in Veneto. E per ogni addetto si stima un contributo di circa 4mila euro l'an- no. Il M5S ha denunciato il mancato rifinan- ziamento di uno strumento che risale a una legge di oltre 20 anni fa (la 236/93) e che ha garantito un buon impatto occupazionale. L'ex ministro Fornero aveva già depennato l'agevolazione per gli assunti nel 2013. Tutta- via gli imprenditori si sentivano tranquilli sugli sgravi per le assunzioni e le stabilizza- zioni degli anni precedenti. Poi, inopinata- mente, una circolare Inps ha precisato che i soldi mancano anche per il 2012. Morale? Le imprese dovrebbero restituire gli incentivi già incassati e in tal caso si tratterà di una mazzata retroattiva che offende la dignità di ogni cittadino contribuente e sfregia un testo già più volte oltraggiato dallo Stato come lo Statuto del contribuente. Il M5S stigmatizza la schizofrenia delle regole che cambiano di continuo. E un'incertezza che finisce per fru- strare ogni voglia e tentativo di lotta contro la crisi da parte delle Pmi. In tal senso abbiamo presentato alla Camera una interpellanza al governo, a prima firma Rostellato, per chie- dere che si esca da questa situazione di inde- terminatezza, che le imprese non siano co- strette a restituire i soldi degli sgravi e che l'incentivo venga ripristinato. Il M5S conti- nua a difendere chi produce e crea lavoro. Camera M5S Le elezioni amministrative appena trascorse, hanno dato un ottimo segnale in tutti i comu- ni italiani: molte nuove liste a 5 stelle si sono formate che testimoniano di un attivismo sempre crescente. Colpiscono tantissimo i dati dei comuni del Sud Italia, nei quali la vecchia politica ha radicato logiche clientela- ri e familistiche, più che in altre parti della penisola. Ebbene proprio qui sono stati vera- mente tanti i comuni dove il Movimento 5 Stelle è riuscito ad andare in doppia cifra portando numerosi cittadini all’interno dei consigli comunali. Al proposito è utile ripor- tare alcuni dati per capire la crescita inces- sante di un Movimento nato da meno di 5 anni, che fa politica senza soldi e senza sedi sul territorio. In Campania il comune di San Gennaro Vesuviano riesce ad ottenere ben il 18.47% dei voti facendo eleggere così due consiglieri. In Basilicata nel comune di Ve- ottimo risultato anche a Bari, ma il risultato più eclatante lo si vede in Sicilia, specifica- mente nel comune di Bagheria. Questo co- mune arrivava ad elezioni dopo essere stato sciolto per mafia, e vedeva contrapposti il candidato sindaco di appena 28 anni, Patrizio Cinque, del Movimento 5 stelle, al candidato del PD Daniele Vella: la vittoria del candida- to pentastellato è stata schiacciante, infatti è stato eletto con il 69% delle preferenze. Vit- torie come quelle dei comuni sopracitati lan- ciano un segnale di speranza, un segnale sto- rico di un Sud che si sta riscattando elezione dopo elezione, un Sud che non china più la testa davanti alle solite logiche, un Sud che finalmente decide di sperare, e provare a co- struire un futuro più roseo per la propria ter- ra. Da questi risultati non si torna più indie- tro, con il nostro instancabile attivismo si può solo migliorare. Claudio Pelliccia Nei comuni la nostra vera vittoria elettorale Dopo gli incontri tra i gruppi al Parlamento europeo e dopo le votazioni online è nato ufficialmente il gruppo europeo EFDD (Europa della libertà e della democrazia di- retta). L'UKIP, il Movimento 5 Stelle e altri eurodeputati, hanno realizzato un gruppo che lascerà libertà di voto individuale e permette- rà di sviluppare il programma dei sette punti: abolizione del fiscal compact, adozione degli eurobond, creazione di un'alleanza fra i paesi mediterranei per una politica comune, aboli- zione del pareggio di bilancio, realizzazione di investimenti in innovazione e nuove attivi- tà produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio, ottenimento di finanzia- menti per le attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni e il referendum sulla permanenza nell'euro. Fi- nalmente i cittadini sono arrivati in Europa. Marco Cuomo nosa il Movimento 5 stelle raggiunge il 38.83% facendo eleggere 5 consiglieri, in Calabria il risultato più evidente lo si ha nel comune di Celico dove, grazie al 25.12% dei voti, vengono eletti tre consiglieri. In Puglia Temi dal blog www.ilmovimentodeicittadini.it Il Movimento a difesa delle PMI Scuola di AltRa Scuola di AltRa Amministrazione Amministrazione PROCIDA PROCIDA PROCIDA 13 settembre 2014

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Esistono risultati elet-

torali che assumono

rilevanza politica,

altri che fanno storia.

Livorno, la città che

nel 1921 ha dato il

battesimi al Pci, ha

scelto, dopo quasi

settanta anni, di volta-

re pagina e di affidare

il timone dell'ammini-

strazione a un esponente del Movimen-

to5Stelle, Filippo Nogarin. La prova tangibi-

le, in una città stremata dalla crisi economica

e dalla disoccupazione, dell’incapacità di un

partito di farsi portavoce delle istanze dei

cittadini, chiuso a riccio in una concezione

della politica come pura gestione del potere,

con conseguenze disastrose per la collettività.

Un partito, in sostanza, che di “rosso” non ha

più nulla, giustamente punito da un elettorato

È nato il gruppo

Europeo EFDD

L’incontro con Renzi sulla legge elettorale è un atto dovuto verso i cittadini che hanno votato la nostra proposta

Ci sottraiamo solo ai tavoli in cui si spartiscono le risorse che appartengono ai cittadini

In una governava da sempre la sinistra e nell’altra ci sono solo debiti

che, invece, è animato

ancora da ideali di

progresso e da voglia

di cambiamento. Ana-

loga capacità di incar-

nare le istanze di rin-

novamento si è avuta

a Bagheria, ove si è

votato in seguito allo

stato di dissesto fi-

nanziario: all’ultima

conta i debiti fuori bilancio del comune han-

no raggiunto quota 43 milioni di euro, enne-

simo “capolavoro” della politica fatta di spre-

chi e ruberie. I cittadini hanno affidato le loro

speranze al ventottenne Patrizio Cinque.

Quindi due risultati che smentiscono in radi-

ce l’idea di un Movimento solo protestatario,

e che testimoniano la credibilità di una forza

politica di farsi proposta di governo e antido-

to contro la malapolitica. Mario Di Masi

Di recente si è molto parlato dell’iniziativa

del M5S di incontrare il PD per confrontarsi

sulla legge elettorale. A molti è sembrata una

piacevole novità, ad altri un deciso cambio di

passo, per alcuni anche –per onestà bisogna

darne conto- una contaminazione di una pre-

sunta precedente “purezza”. In ogni caso l’e-

vento è stato per lo più letto come un atto di

rottura rispetto al passato. E siamo diventati

agli occhi esterni improvvisamente

“dialoganti”. Ma interpretare il dialogo come

elemento eccezionale della nostra politica è

una lettura ingenerosa della nostra natura che

offende la verità storica. Il M5S nasce esatta-

mente dalla volontà di dialogo con le istitu-

zioni, ancor prima di volersi fare forza parla-

mentare. Cos’altro è stata ad esempio la leg-

ge popolare “Parlamento pulito” depositata

dai meetup (il M5S vero e proprio nascerà

solo nel 2009) nel lontano 2007, e mai presa

in considerazione dal Parlamento, se non un

tentativo -inascoltato- di dialogo con le istitu-

zioni? E come si crede che si possano ottene-

re oggi i mille piccoli e grandi successi che il

Movimento consegue quotidianamente nelle

Commissioni –in assenza di maggioranza lì

come in Parlamento- senza una certosina,

tenace e instancabile volontà di dialogo con

le altre parti politiche? Comprendiamo che

l’equivoco nasca dall’esserci sottratti in pas-

sato a un processo di cosiddetta “alleanza”, e

forse il M5S ha la responsabilità di non aver

spiegato adeguatamente quel passaggio. E

cioè che non possiamo sederci ai tavoli che

presuppongono il prendere parte alla sparti-

zione di risorse che appartengono di diritto

solo ai cittadini. Non siamo nati per diventare

complici di sistemi che intendiamo riformare.

Ma tutto, nelle ragioni della nostra nascita, e

nei gesti quotidiani della nostra azione politi-

ca, ci predispone a riconoscere e ad accoglie-

re il momento dell’utilità per il paese. Come

ha detto opportunamente il vicepresidente Di

Maio durante l’incontro del 25 giugno

“siamo qui perché sentiamo una grande re-

sponsabilità verso i cittadini” e “il nostro

obiettivo è raggiungere risultati per i cittadini

italiani”. Silvana Giannuzzi

Nuove città simbolo Livorno e Bagheria

Oltre al danno la beffa. Non bastavano la crisi, la stretta del credito, il peso paralizzan-te del fisco e della burocrazia, i limiti di un sistema Paese poco competitivo. Le imprese, soprattutto medie e piccole (cosiddette PMI), che in passato hanno assunto lavoratori iscrit-ti alle liste (presso i Centri per l'impiego) della cosiddetta "piccola mobilità", ora si vedono costrette a restituire quegli sgravi contributivi (dal 30 al 10%) su cui hanno fatto affidamento per il 2013. Stiamo parlan-do di centinaia di migliaia di lavoratori, oltre 50mila solo in Veneto. E per ogni addetto si stima un contributo di circa 4mila euro l'an-no. Il M5S ha denunciato il mancato rifinan-ziamento di uno strumento che risale a una legge di oltre 20 anni fa (la 236/93) e che ha garantito un buon impatto occupazionale. L'ex ministro Fornero aveva già depennato l'agevolazione per gli assunti nel 2013. Tutta-via gli imprenditori si sentivano tranquilli sugli sgravi per le assunzioni e le stabilizza-zioni degli anni precedenti. Poi, inopinata-mente, una circolare Inps ha precisato che i soldi mancano anche per il 2012. Morale? Le imprese dovrebbero restituire gli incentivi già incassati e in tal caso si tratterà di una mazzata retroattiva che offende la dignità di ogni cittadino contribuente e sfregia un testo già più volte oltraggiato dallo Stato come lo Statuto del contribuente. Il M5S stigmatizza la schizofrenia delle regole che cambiano di continuo. E un'incertezza che finisce per fru-strare ogni voglia e tentativo di lotta contro la crisi da parte delle Pmi. In tal senso abbiamo presentato alla Camera una interpellanza al governo, a prima firma Rostellato, per chie-dere che si esca da questa situazione di inde-terminatezza, che le imprese non siano co-strette a restituire i soldi degli sgravi e che l'incentivo venga ripristinato. Il M5S conti-nua a difendere chi produce e crea lavoro.

Camera M5S

Le elezioni amministrative appena trascorse,

hanno dato un ottimo segnale in tutti i comu-

ni italiani: molte nuove liste a 5 stelle si sono

formate che testimoniano di un attivismo

sempre crescente. Colpiscono tantissimo i

dati dei comuni del Sud Italia, nei quali la

vecchia politica ha radicato logiche clientela-

ri e familistiche, più che in altre parti della

penisola. Ebbene proprio qui sono stati vera-

mente tanti i comuni dove il Movimento 5

Stelle è riuscito ad andare in doppia cifra

portando numerosi cittadini all’interno dei

consigli comunali. Al proposito è utile ripor-

tare alcuni dati per capire la crescita inces-

sante di un Movimento nato da meno di 5

anni, che fa politica senza soldi e senza sedi

sul territorio. In Campania il comune di San

Gennaro Vesuviano riesce ad ottenere ben il

18.47% dei voti facendo eleggere così due

consiglieri. In Basilicata nel comune di Ve-

ottimo risultato anche a Bari, ma il risultato

più eclatante lo si vede in Sicilia, specifica-

mente nel comune di Bagheria. Questo co-

mune arrivava ad elezioni dopo essere stato

sciolto per mafia, e vedeva contrapposti il

candidato sindaco di appena 28 anni, Patrizio

Cinque, del Movimento 5 stelle, al candidato

del PD Daniele Vella: la vittoria del candida-

to pentastellato è stata schiacciante, infatti è

stato eletto con il 69% delle preferenze. Vit-

torie come quelle dei comuni sopracitati lan-

ciano un segnale di speranza, un segnale sto-

rico di un Sud che si sta riscattando elezione

dopo elezione, un Sud che non china più la

testa davanti alle solite logiche, un Sud che

finalmente decide di sperare, e provare a co-

struire un futuro più roseo per la propria ter-

ra. Da questi risultati non si torna più indie-

tro, con il nostro instancabile attivismo si può

solo migliorare. Claudio Pelliccia

Nei comuni la nostra vera vittoria elettorale Dopo gli incontri tra i gruppi al Parlamento

europeo e dopo le votazioni online è nato

ufficialmente il gruppo europeo EFDD

(Europa della libertà e della democrazia di-

retta). L'UKIP, il Movimento 5 Stelle e altri

eurodeputati, hanno realizzato un gruppo che

lascerà libertà di voto individuale e permette-

rà di sviluppare il programma dei sette punti:

abolizione del fiscal compact, adozione degli

eurobond, creazione di un'alleanza fra i paesi

mediterranei per una politica comune, aboli-

zione del pareggio di bilancio, realizzazione

di investimenti in innovazione e nuove attivi-

tà produttive esclusi dal limite del 3% annuo

di deficit di bilancio, ottenimento di finanzia-

menti per le attività agricole e di allevamento

finalizzate ai consumi nazionali interni e il

referendum sulla permanenza nell'euro. Fi-

nalmente i cittadini sono arrivati in Europa.

Marco Cuomo

nosa il Movimento 5 stelle raggiunge il

38.83% facendo eleggere 5 consiglieri, in

Calabria il risultato più evidente lo si ha nel

comune di Celico dove, grazie al 25.12% dei

voti, vengono eletti tre consiglieri. In Puglia

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difesa delle PMI

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Il Mezzogiorno ha un interscambio commerciale per il 63% per un valore di oltre 60 miliardi di euro

Chiarezza sulle responsabilità politiche che hanno portato all’impoverimento di gran parte dei porti italiani

Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera del M5S, racconta questo momento

Non siamo né di Destra né di Sinistra ma siamo Avanti e vogliamo Volare Alto

Dopo le elezioni viviamo un periodo di cambiamento. Dialogo con la maggioranza per far approvare le nostre proposte

La Commissione Finanza sta analizzando il disegno di legge

Una procedura che aiuta i grandi evasori fiscali con sconti di pena

Alle Europee votati Alle Europee votati inquisiti e condannatiinquisiti e condannati

stume politico è l’intervento del TAR che

interviene a bloccare le nomine. Altra criti-

cità riguarda la modalità di assunzione dei

dipendenti. Il Ministero delle Infrastrutture è

intervenuto, con una nota di indirizzo del

28/01/2014, per comunicare che la selezione

del loro personale deve avvenire solo me-

diante concorso pubblico, come prevede l’ar-

ticolo 97 della Costituzione, poiché spesso

dirigenti ed impiegati sono stati assunti a

tempo indeterminato con chiamata diretta. I

parlamentari del M5S, partendo dal caso

Napoli, hanno accesso i fari sulle dinami-

che e le responsabilità politiche che hanno

portato all’immobilismo e all’impoveri-

mento di gran parte dei porti nazionali,

presentando un’interrogazione al Ministro

delle Infrastrutture, chiedendo chiarimenti

mirati sui fatti e sulle azioni risolutive che

intende adottare e che consistono nell’appli-

cazione della legge ordinaria e della Costitu-

zione. Vincenzo Presutto

L’Italia importa ed esporta nel mondo

230 mld di euro di merci, oltre il 30% vie-

ne trasportato via mare; il Mezzogiorno

ha un interscambio commerciale che per il

63,1% utilizza la modalità marittima, per

un valore di oltre 60 mld di euro (fonte

Srm). A dispetto di ciò, i politici italiani han-

no gestito male il ruolo strategico dei porti,

rendendoli in passato sempre meno competi-

tivi rispetto a quelli del Nord Europa e Spa-

gna, ed ora anche del Nord Africa e dell’Est

del Mediterraneo, che stanno crescendo di

più in rapporto all’incremento dei traffici

nell’area, facendo apparire l’Italia un pae-

se al loro confronto immobile. Ma cosa è

accaduto? La legge n.84 del 1994 ha previ-

sto le Autorità Portuali, enti pubblici non

economici, per sviluppare, gestire, controlla-

re le operazioni e le attività commerciali ed

industriali esercitate negli scali. Oggi però 9

su 24 di queste Autorità hanno la presidenza

commissariata. Gli interessi conflittuali dei

partiti impediscono spesso di nominare, nel

ruolo di presidente, soggetti scelti “tra esperti

di massima e comprovata qualificazione pro-

fessionale nei settori dell'economia dei tra-

sporti e portuale” come recita la legge, desi-

gnando, a volte, persone provenienti da pro-

fessioni che non hanno niente a che fare col

settore marittimo, o persone con la sola licen-

za media. La conseguenza di questo malco-

In tv e nei giornali non si parla d’altro: dove

sta andando il MoVimento, chi è d’accordo e

chi è contrario? Come sempre i media caval-

cano la notizia, la trasformano in titoloni e

tutti a dire che il Movimento è spaccato. For-

se è il caso di ricapitolare un po’ con qualche

dato. Il M5S è nato meno di 5 anni fa. Conta

oggi circa 2.000 eletti nelle istituzioni. Molti

sindaci, anche in capoluoghi di provincia. È,

senza discussione, il secondo gruppo politico

italiano e ha inviato 17 europarlamentari a

Bruxelles. Nelle ultime elezioni comunali ha

conquistato tre città importanti come Livor-

no, Civitavecchia e Bagheria, dopo Parma e

Ragusa. È vero, non è ancora al governo, ma

nessuno nella storia repubblicana ha avuto un

successo così rapido senza aiuti economici e

avendo contro tutta l'informazione e tutti i

partiti. Berlusconi nelle elezioni europee ha

fatto campagna elettorale CONTRO il M5S,

non gli interessava far vincere Forza Italia,

ma far perdere il M5S. Dal dopo elezioni non

c'è ora, minuto, in cui non appaia un titolo

sul MoVimento spaccato, sulle divisioni, su-

gli errori, sui flop, su fazioni interne che

chiedono la testa di questo o di quello. I vir-

golettati di dichiarazioni mai fatte dagli eletti

si sprecano. Ma la realtà è ben diversa, io il

Movimento lo vedo sano e forte. In Campa-

nia siamo reduci dal Campania Tour delle

Europee ed in ogni piazza è stato un ritrovar-

si, e un provare a dare la spallata decisiva a

sistemi di clientele e poteri che hanno stran-

golato la nostra regione. Dopo le elezioni

viviamo un periodo di svolta e cambiamento,

stiamo provando a far approvare le nostre

richieste dialogando con la maggioranza.

Oggi per portare a compimento i punti del

nostro programma non abbiamo alternative.

E ogni risultato conseguito per il bene comu-

ne sarà una vittoria dei cittadino. Quindi an-

diamo avanti e prepariamoci in Campania per

una battaglia importantissima! Tra 9 mesi si

vota per le regionali e noi dobbiamo far di

tutto per vincere le elezioni! Amici, preparia-

moci in tempo e guardiamo al futuro, avrà

certamente il volto dei tanti ragazzi, attivisti,

amici incontrati al Campaniatour. Non fer-

miamoci. Luigi Di Maio

In commissione

Finanze si sta ana-

lizzando il disegno

di legge dall'

"affascinante" nome

di "voluntary

disclosure". E una

procedura che dà la

possibilità ai grandi

evasori fiscali di

mettersi in regola

con il fisco con

massicci sconti di

pena (dal 50 al 100%), e agevolazioni sulle

sanzioni pecuniarie! Un esempio: chi ha rice-

vuto proventi derivanti da qualsiasi tipologia

di attività illecita e/o chi nel passato ha pre-

sentato dichiarazioni fiscali false, attraverso

operazioni fraudolente, portando, poi, all'e-

stero i proventi di queste attività, può con

una semplice autodenuncia sanare la sua po-

sizione sotto il profilo penale. Questo dise-

gno di legge era già apparso in Commissione

Finanze sottoforma di decreto prima delle

elezioni europee poi in seguito allo scandalo

legato a vari episodi

di corruzione, non è

stato più discusso.

Ricompare, poi, in

Commissione dopo

il voto europeo!

Questo è il nuovo

verso dell'Italia? Il

M5S in Commissio-

ne Finanze propone

l'aumento delle pe-

ne per i reati fiscali

riferibili ai grandi

evasori, la lotta ai paradisi fiscali, l'introdu-

zione del reato di autoriciclaggio, (ancora

assente nel testo presentato dalla maggioran-

za, nonostante le continue promesse) e mag-

giori controlli sulle pratiche internazionali

fraudolente. Un serio contrasto a questo tipo

di pratiche elusive ed evasive di ingente enti-

tà, permetterebbe di recuperare gettito vitale

per ridurre il carico fiscale per le piccole e

medie imprese che operano in modo traspa-

rente e che hanno serie difficoltà a rimanere

sul mercato." M5S Camera

All’incirca 1464 ex parlamentari, e quasi 900

ex senatori, figurano tra i percettori del co-

siddetto vitalizio, a cui vanno aggiunte le

numerose reversibilità per i conviventi dei

defunti, il cui costo ammonta per l’Erario a

circa 200 milioni l’anno. In questi giorni il

M5S ha avanzato, al consiglio di presidenza

del Senato, una proposta di deliberazione per

la soppressione dei vitalizi ai senatori con-

dannati in via definitiva per reati di particola-

re gravità sociale così articolata: "Non posso-

no essere erogati assegni vitalizi a favore dei

Senatori cessati dal mandato che hanno ri-

portato condanne definitive a pene superiori

a due anni di reclusione per i delitti, consu-

mati o tentati, previsti dall'articolo 51, com-

mi 3-bis e 3-quater, e […] nel libro II, titolo

II, capo I, del codice penale; che hanno ripor-

tato condanne definitive a pene superiori a

due anni di reclusione, per delitti non colpo-

si, consumati o tentati, per i quali sia prevista

la pena della reclusione non inferiore nel

massimo a quattro anni, determinata ai sensi

dell'articolo 278 del codice di procedura pe-

nale. Non possono, altresì, essere erogati as-

segni vitalizi di reversibilità nei confronti dei

familiari dei soggetti indicati dal comma pre-

cedente". Tommaso Primo Malerba

Il M5S è l’unica forza politica che alle ultime

elezioni ha presentato oltre 10.000 candidati

tutti incensurati e senza processi in corso.

Eppure l’elettorato italiano non sembra parti-

colarmente sensibile alla questione morale.

Se mettessimo in un solo partito tutti i voti

raccolti nelle elezioni europee da candidati

condannati e/o imputati si arriverebbe al 4%

delle preferenze! Il più votato d’Italia

(284.547 voti) è stato Raffaele Fitto, Forza

Italia, nonostante una condanna in primo gra-

do per abuso d’ufficio, corruzione e finan-

ziamento illecito. Poco distanti Renato So-

ru, PD, indagato per evasione fiscale e Aldo

Patriciello, Udc, condannato definitivamente

per finanziamento illecito. Il costo della cor-

ruzione in Italia è stimato intorno i 60 miliar-

do di euro. Speriamo che gli Italiani in futuro

ne facciano almeno una questione economi-

ca. Livio Ferraro

Grandi opere, larghe intese e corte vedute:

dalla Val Susa a Rimini la musica non cam-

bia mai. Una delle battaglie più famose dei

meetup romagnoli del M5S è quella che vuo-

le opporsi alla realizzazione di un sistema di

trasporto rapido costiero su bus in sede pro-

tetta (TRC) da Rimini a Riccione. Un proget-

to già ribattezzato “Tav romagnolo” dal Fatto

Quotidiano e la cui spesa, secondo le ultime

stime, potrebbe superare i 100 milioni di eu-

ro. Un servizio super per i turisti o, meglio,

per quelli che resteranno. Già, perché nel

frattempo Rimini non ha un impianto fogna-

rio adeguato e a ogni temporale estivo la città

è costretta a scaricare le acque reflue in mare

e la balneazione viene ufficialmente interdet-

ta per almeno un giorno: non male per un

polo turistico. E i 100 milioni? Sono per il

“progresso”, e mai per i nostri veri bisogni.

Stefano Severi

Il progetto del Volantone nasce dal basso gra-

zie alla partecipazione ed al contributo econo-

mico volontario e gratuito di decine di attivi-

sti. È uno strumento informativo che vuole far

conoscere le attività del Movimento a tutti

quei cittadini che non usano abitualmente in-

ternet. Ad oggi, grazie alla rete, è distribuito

in oltre 120 comuni sparsi in 7 regioni.

Abbiamo bisogno di contributi per ridurre le

spese di stampa. Dona anche tu con un con-

tributo volontario mediante bollettino postale

sul conto corrente postale 1020498505

Da Rimini alla Val Da Rimini alla Val Susa stessi erroriSusa stessi errori

Abolizione vitalizi per i Abolizione vitalizi per i Senatori Senatori condannaticondannati

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Il primo intervento di Ignazio Corrao Europarlamentare del M5S al parlamento Europeo

Denunciati gli sprechi per le trasferte mentre si negano i soldi per salvare vite umane nel Canale di Sicilia

Aumentati il bollo auto, le tariffe autostradali, le accise sui tabacchi e quelle sui carburanti

Non siamo né di Destra né di Sinistra ma siamo Avanti e vogliamo Volare Alto

Gli italiani sono stati presi in giro dalle tante bugie raccontate dal Presidente del Consiglio, a partire dagli 80 euro

Un emendamento del M5S alla legge stabilità in aiuto delle scuole

Una nuova opzione per i contribuenti che volevano donare l’8x1000

zione dei diritti? Avete mai aperto un tavolo

per negoziare l'equiparazione dei diritti dei

lavoratori […]? Vi ponete la domanda delle

condizioni dei lavoratori nei paesi a cui chie-

dete il libero scambio? Chi dà una risposta

all'agricoltore spagnolo o italiano che si trova

sul mercato i suoi prodotti a metà prezzo ed è

costretto a chiudere l'azienda? Cosa spiegate

[…] ai milioni di disoccupati e disperati eu-

ropei senza nessun reddito? Noi ci chiedia-

mo, in qualità di cittadini europei che futuro

ha un'Europa che delocalizza le braccia dei

lavoratori dove il lavoro non conosce dignità

[…]. E il Parlamento europeo? Che fa? Spen-

de 200 milioni di euro l'anno per la trasferta

qui a Strasburgo, e allo stesso tempo destina

pochi spiccioli per affrontare continue trage-

die umanitarie come i drammatici salvataggi

di vite umane nel Canale di Sicilia. È questa

l'Europa che voi volete? Noi, Signor Presi-

dente, NO! Ignazio Corrao Europarla-

mentare M5S

Grazie Presidente, colleghi, presidente Renzi.

In questa casa della democrazia, abbiamo

sentito parlare delle solite storie, sviluppo,

crescita, flessibilità, ma nessuna parola è sta-

ta rivolta verso quei milioni di cittadini

esclusi sistematicamente da tutti i processi

decisionali che li riguardano […]. Noi vo-

gliamo un'Europa diversa! Un'Europa diversa

innanzitutto nella tipologia di TRATTATI, di

accordi, di linea politica. Abbiamo sentito

parlare con fervore di trattati come il Fiscal

Compact ma mai di Social Compact […]. Vi

abbiamo visto entusiasti nell'azionare il Mec-

canismo Europeo di Stabilità, ma non abbia-

mo mai visto nessun entusiasmo nell'ipotiz-

zare un meccanismo europeo di stabilità

sociale in cui si prediliga reddito, lavoro e

dignità dei cittadini. E adesso sentiamo nelle

vostre parole un grandissimo entusiasmo

quando pronunciate l' acronimo TTIP

(Trattato transatlantico sul commercio e gli

investimenti n.d.r.) […]. Un accordo […] che

farebbe tabula rasa delle piccole e medie im-

prese e dei tanti lavoratori che rappresentano

storicamente l'architrave del benessere della

società europea. Ma questo trattato chi lo

vuole […]? Come Movimento 5 Stelle, già a

partire da questo mese di luglio, in tutte le

Commissioni, avvieremo con determinazio-

ne un processo di trasparenza e di vigilan-

za su questo trattato. I cittadini DEVONO

poter dire la loro! […] Sono tanti i tavoli

aperti per la globalizzazione economica e

finanziaria […]. Ma quelli per la globalizza-

Si potevano fare tante cose buone con i

6,6 miliardi di euro stanziati dal governo

per il bonus di 80 euro. Si potevano pren-

dere misure più incisive per la crescita e

più giuste sul fronte della redistribuzione,

per investimenti in settori innovativi che

creano vera occupazione. Per esempio

nella banda larga oppure nelle energie

rinnovabili (che invece il governo si pre-

para a umiliare nuovamente con uno spal-

ma-incentivi che rischia di far perdere

decine di migliaia di posti di lavoro). O

ancora si poteva distribuire il bonus agli

incapienti e ai più poveri che avrebbero

speso tutto per necessità vitale, dando

così un input forte all'economia reale. Im-

pulso che invece non ci sarà con questo

bonus, come tutti sanno bene. Governo e

maggioranza hanno umiliato il Parlamento

e blindato un testo che consente fino a 40

miliardi di nuovo debito. Camera M5S

Il provvedimento che ha dato 80€ a circa

10 milioni di lavoratori dipendenti, con

reddito tra 8.000 e 24.000€ lordi/anno, si è

rivelato un bluff. Persino i tecnici della Ca-

mera hanno segnalato le incongruenze di un

provvedimento che sembra pensato soprattut-

to per la campagna elettorale del presidente

del Consiglio. Innanzitutto va detto che

sono rimasti fuori i disoccupati (senza sus-

sidio), i pensionati e i titolari di partite IVA.

Poi sulle coperture va detto che: 1) per i be-

neficiari sono stati usati dati del 2011; quindi

la cifra di 6,6 miliardi per 10 milioni di citta-

dini potrebbe essere sbagliata; 2) è assai dub-

bia la rivalutazione delle quote di Bankitalia

che è comunque un valore una-tantum; 3)

dubbi sono i tagli alle partecipate; 4) aumen-

tando dal 20 al 26% l'aliquota sulle rendite da

attività finanziarie è probabile che i grandi

investitori si rivolgano all'estero o ad altro, e

che quindi le entrate previste non ci siano; 5)

dubbio è anche il maggior gettito IVA per la

restituzione di debiti della Pubblica Ammini-

strazione ai fornitori. Inoltre le minori entrate

per il taglio dell'IRAP valgono 2,5 miliardi e

non 2. Le insufficienti coperture comporte-

ranno altri balzelli ai cittadini che già subi-

scono sempre più disservizi per ulteriori tagli

ad acquisti di beni e servizi di Comuni, Re-

gioni e Stato. A fronte di questi 80€ per

ALCUNI, ci sono aumenti per TUTTI i

contribuenti: vanno ricordati aumento bollo

auto (+12%), TIA (+20%), tariffe autostra-

dali (+8%), passaporto (+100%), marche

da bollo (+300%) e, a breve, nuove accise

sui carburanti, senza dimenticare la TASI.

Inoltre, l'aumento dal 20 al 26 % sulle rendita

finanziarie danneggerà i piccoli risparmiato-

ri. Il Movimento 5 Stelle ha proposto un al-

largamento del bonus alle fasce escluse per il

2014 e, per il 2015, il reddito di cittadinanza;

inoltre, ha chiesto di parametrizzare il taglio

Irap per favorire le PMI e di sostenere le ob-

bligazioni emesse dalle aziende. Il decreto

consente di sforare il patto di bilancio facen-

do fino a 40 miliardi di nuovo debito. Il Mo-

vimento 5 Stelle avrebbe utilizzato queste

risorse per vere riforme strutturali e spesa

produttiva, non per contentini e mance eletto-

rali. Giuseppe Capurso

Si è appena conclu-

sa la stagione delle

dichiarazioni dei

redditi. Grazie al

MoVimento 5 Stel-

le i contribuenti

hanno avuto la

possibilità di de-

stinare l'8 x1000

all'edilizia scola-

stica, che rappresenta ormai un'emergenza

nazionale. I cittadini hanno potuto sottoscri-

vere la sezione STATO nel modulo della di-

chiarazione, ed i rappresentanti del MoVi-

mento 5 Stelle in Parlamento vigileranno che

il fondo venga ripartito correttamente tra tut-

te le finalità previste dalla legge. L’obiettivo

è quello di promuovere, almeno per quest'an-

no, l'utilizzo esclusivo di tali somme raccolte,

per la finalità aggiunta grazie all’emenda-

mento alla legge di Stabilità 2014 presentato

dal MoVimento 5 Stelle, cioè appunto l'edili-

zia delle scuole. Gli interventi riguardano

naturalmente la ristrutturazione, il miglio-

ramento, la messa in sicurezza, l'adegua-

mento antisismico e

l'efficientamento

energetico degli im-

mobili adibiti all'i-

struzione scolastica

pubblica. Non resta

che informare i con-

tribuenti su questa

opzione e consentire

agli enti proprietari,

ossia Comuni e Province, di presentare le

domande per ottenere i fondi necessari ai

progetti di riqualificazione. In realtà, con-

trariamente a quanto millantato da Renzi

in precedenti occasioni, per questo Gover-

no la sicurezza degli edifici scolastici, e

dunque degli studenti e del personale, non

è una priorità. Mancano tempi certi per l’at-

tuazione della norma prevista dalla Legge di

Stabilità ed i sindaci rischiano di non fare in

tempo a presentare richiesta per accedere a

questi fondi. Continueremo a monitorare

per quella che non riteniamo una vittoria

del M5S, bensì di tutti i cittadini italiani.

Luigi Gallo Deputato M5S

Quest'anno il problema della pulizia nel-le scuole si è trasformato in un vero e proprio allarme sociale. La ragione è nel fallimentare sistema delle esternalizzazio-ni (l’appalto esterno). Infatti, per lo Sta-to, l'esternalizzazione del servizio di puli-zie ha un costo maggiore rispetto al vec-chio servizio di pulizia “statale” svolto dai bidelli. Considerando la riduzione dei fondi pubblici destinati alle esternalizza-zioni ed il sistema degli appalti al ribasso, è evidente che le cooperative, per mante-nere intatti i profitti, hanno dovuto ta-gliare le ore di lavoro, riducendo così gli stipendi dei lavoratori ed abbassando la qualità del servizio fornito. La proposta di legge del M5S (a prima firma Maria Marzana) propone l’internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole, con assun-zioni tramite graduatoria, e l’inserimento degli ex LSU nelle graduatorie ATA, nel rispetto del personale già inserito. Quindi STOP agli appalti per le forniture di puli-zie, SI all’assunzione statale di nuovi col-laboratori scolastici. Fabio Liguori

Il termine “amianto” (dal greco amiantos:

incorruttibile) viene usato per indicare alcuni

minerali costituiti da silicati in forma fibrosa.

Il più utilizzato è il crisotilo, con i manufatti

in cemento-amianto il cui brevetto risale al

1901, nel 1903 iniziò la produzione indu-

striale dell’Eternit. In Eternit venivano realiz-

zate fioriere, canne fumarie, lastre ondulate

per i tetti, cisterne per l’acqua potabile, tuba-

zioni per acquedotti e fognature e tutto quan-

to doveva dare garanzia di durata e basso

costo. L’amianto era usato per produrre tes-

suti e corde, guarnizioni (freni), treni e veli-

voli. Le fibre d’amianto, possono causare

l’asbestosi, il mesotelioma pleurico ed il car-

cinoma polmonare. Non esiste una esposizio-

ne tollerabile: è sufficiente inalare una sola

fibra per sviluppare un tumore. Che l’amian-

to fosse dannoso lo si sapeva già dalla fine

dell’800 e gli assicuratori di USA e Canada

cessarono sin dal 1918 di assicurare gli espo-

sti. L’Italia era il primo produttore della CEE

quando, con la legge 257 del 1992, ne proibì

l’uso. Oggi le morti da amianto sono da

3.000 a 5.000 l’anno ed aumenteranno nei

prossimi 15 anni. Fino al 2013 sono state

440.000 le richieste d’indennizzo per lavora-

tori ammalati o deceduti e l’INAIL ha corri-

sposto finora 170.000 indennizzi. Secondo

l’OMS i decessi nel mondo sono oltre 90.000

l’anno. In Italia sono presenti oltre 32 milioni

di tonnellate di manufatti contaminati da

amianto e ci vorrà quasi un secolo prima di

bonificare. La mappatura dei siti contaminati

ne ha registrato, al 2013, circa 34 mila (2.500

istituti scolastici). Il M5S con l’aiuto dell’Os-

servatorio Nazionale Amianto ha formulato

la proposta di legge n. 1366, che ha come

oggetto: “Disposizioni sulla protezione dei

lavoratori contro i rischi connessi con una

esposizione all’amianto durante il lavoro, per

la bonifica dell’amianto e dei materiali conte-

nenti amianto nei locali pubblici o aperti al

pubblico”, dove si chiede la bonifica degli

ambienti aperti al pubblico e i luoghi di lavo-

ro entro il 1 gennaio 2020. Franco Anedda

resp. ONA Cagliari.

Amianto killerAmianto killer la proposta del M5Sla proposta del M5S

Cosa si poteva fare Cosa si poteva fare con gli 80 eurocon gli 80 euro

Allarme sociale scuola: Allarme sociale scuola: quanto costa pulirlequanto costa pulirle

Page 4: 01 Il dialogo è la nostra speranza

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Monte Romano:Monte Romano: quando la correttaquando la corretta

informazione informazione

funziona!funziona!

Passa l’emendamento del M5S all’interno della legge 137/2013 per rivedere gli affitti onerosi

Grossi risparmi per le amministrazioni pubbliche che devono avvisare i proprietari entro il 31 luglio

Alle imprese costi per 1200 euro l’anno, alle banche i guadagni delle transazioni

Non siamo né di Destra né di Sinistra ma siamo Avanti e vogliamo Volare Alto

Oltre la soglia dei 30 euro è obbligatorio avere un POS all’interno dell’esercizio commerciale e negli studi professionali

Molte polemiche tra gli attivisti ma grande prova di democrazia

La scelta definitiva è stata affidata agli iscritti certificati nel M5S

richiesta di fare una attenta analisi delle

eventuali locazioni passive in corso, al

fine di ottenere un taglio radicale della

spesa improduttiva. Le amministrazioni

pubbliche, nell'ambito della propria auto-

nomia, possono comunicare entro il 31

luglio 2014 il preavviso di recesso dai

contratti di locazione di immobili in corso

alla data di entrata in vigore del decreto. Il

recesso, poi, potrà essere perfezionato do-

po 180 giorni dal preavviso anche in dero-

ga ad eventuali clausole che lo limitino o

lo escludano. Il diritto di recesso riguarde-

rà anche gli immobili dei fondi comuni di

investimento. “Abbiamo dato l’avviso di

sfratto alla casta”, ha dichiarato Riccardo

Fraccaro, primo firmatario dell’emenda-

mento, “ora sta a noi tutti, cittadini, attivi-

sti e portavoce vigilare affinché venga ap-

plicato!”. Elvira Santaniello

Ci hanno riprovato ma alla fine abbiamo

vinto noi. Ebbene sì, la norma sugli

“affitti d’oro”, nata per poter rescindere i

contratti dei cosiddetti “palazzi Marini”

che ospitano gli uffici dei deputati e per

consentire allo Stato un risparmio di ben

24 milioni di euro l’anno, è passata, con

voto unanime, al Senato. L’emendamento

del MoVimento 5 Stelle all’interno della

Legge n. 137 del 13 dicembre 2013, con-

sentirà quindi alla Camera di rescindere

sin da subito i contratti di locazione dei

Palazzi Marini, ma avrà degli effetti bene-

fici anche per gli Enti Locali, consentendo

loro in prima istanza di disdire in toto gli

affitti onerosi delle pubbliche amministra-

zioni e, in seconda istanza, di rinegoziare i

canoni di locazione, in virtù del potere

contrattuale derivante dal diritto di reces-

so. La norma, ad esempio, è stata già ap-

plicata dalla Provincia Autonoma di Bol-

zano, la quale ha deliberato una revisione

dei contratti di locazione di cinque palazzi

che ospitano settori della pubblica ammi-

nistrazione, ottenendo un risparmio imme-

diato di 150.000 euro l’anno, ovvero

600.000 euro nel bilancio dell’intera con-

siliatura. Grazie agli attivisti del MoVi-

mento 5 Stelle, che stanno rendendo nota

questa possibilità in tutta Italia attraverso

iniziative ad hoc e gazebo tematici, sono

molti gli Enti Locali cui è stata indirizzata

A Ragusa non si pagherà la Tasi! Potrei fer-

marmi qui, la frase è così chiara, così bella,

così “5 stelle“, che potrei rileggermela al ral-

lenty per godermela fino in fondo e condivi-

derla senza ulteriori precisazioni. Invece no.

Certe notizie vanno commentate! Federico

Piccitto ha messo a segno un altro colpo.

Grazie al “virtuosismo” con il quale sta gui-

dando Ragusa, il nostro sindaco a 5 stelle è

riuscito ad azzerare l’aliquota TASI (Tassa

sui Servizi Indivisibili) evitando ai cittadini

un balzello di 5 milioni di euro! Ragusa ed

Assemini sono due Comuni a 5 stelle che

hanno introdotto questa importante novità

che, sicuramente, darà un grande sollievo ai

cittadini. Ad onor del vero, anche Olbia è

riuscita ad abolire tale aliquota, e questa è

l’ennesima dimostrazione che quando si vuo-

le fare l’interesse dei cittadino le cose riesco-

no meglio! Che dire allora? Faccio bene a

votare M5S! Giancarlo Cancelleri, M5S Sicilia

Dal 1 luglio è scattato l'obbligo del Pos per

esercenti, commercianti, professionisti e

aziende. Quindi anche per autotrasportatori,

imprese di costruzioni, idraulici, falegnami,

elettricisti, antennisti, manutentori di caldaie,

ecc. Questi operatori dovranno avere la

"macchinetta" che consente ai clienti di paga-

re con il bancomat oltre la soglia dei 30 euro.

L'entrata in vigore della nuova disciplina è

stata rimandata di tre mesi, ma nonostante

questo molti soggetti interessati non si sono

ancora dotati del Pos. Tra i motivi, i costi

troppo alti di installazione e gestione, che

incidono soprattutto sulle imprese e pro-

fessionisti con basso fatturato. Diverse

professioni, hanno protestato più volte, sotto-

lineando le criticità: l’estensione dell'obbligo

a tutti senza fare adeguate distinzioni, con un

tetto minimo troppo basso (30 euro) e con

una mancanza di gradualità nell'entrata in

vigore. Con l'avvicinarsi della scadenza di-

versi ordini professionali hanno preso le di-

stanze dall'obbligatorietà, in forza del fatto

che non è espressamente prevista dalla norma

(Dl 179/2012, art. 10 comma 4) una sanzione

in caso di violazione. La norma, da una

parte vuole fare un passo in avanti in ter-

mini di tracciabilità dei pagamenti e lotta

all'evasione, nonché un ampliamento e

un'agevolazione a favore del cittadino, che

disporrà di un ulteriore metodo di pagamen-

to, ma dall'altra rischia di incidere negativa-

mente sulle PMI con basso fatturato, profes-

sionisti e soprattutto per le nuove PMI come

le startup. La Cgia di Mestre stima che

un'azienda con 100mila euro di ricavo an-

nuo, con il Pos, tra canone mensile, canone

annuale e la percentuale di commissione

sull'incasso, dovrà sostenere una spesa media

annua di 1.200 euro. Il M5S da sempre è a

fianco delle PMI. Per questo attraverso una

risoluzione in Commissione Finanze abbia-

mo chiesto al Governo di: 1) fare in modo

che fino al 30 giugno 2015 l'obbligo riguardi

soltanto i soggetti con almeno 200mila euro

di fatturato; 2) escludere dal vincolo tutte le

nuove attività per almeno due anni; 3) preve-

dere che i costi delle transazioni siano a cari-

co delle banche. Attendiamo risposta.

Il M5S ha condotto

negoziati con i grup-

pi politici al Parla-

mento Europeo, suc-

cessivamente alle

elezioni europee del

25 maggio, per avere

i vantaggi dell'appar-

tenenza a un gruppo; in Europa rimanere nel

gruppo dei non iscritti pone limiti nella parte-

cipazione in Aula. Sono quindi state visiona-

te le agende politiche, i possibili punti in co-

mune, avviati contatti con i segretari e i pre-

sidenti dei vari gruppi, sondata la disponibili-

tà ad accogliere i 17 parlamentari a cinque

stelle. Sono stati presi in considerazione i

gruppi europei che hanno espresso ufficial-

mente interesse per la delegazione italiana:

l'EFD (Europa per la Libertà e la Democra-

zia) e l'ECR (Conservatori e Riformisti Euro-

pei). Il gruppo politico dei Verdi Europei,

nonostante le richieste del M5S, ha mantenu-

to una posizione ambigua, mostrando vedute

differenti al suo interno, rimandando il tavolo

delle trattative con il M5S sulle condizioni

dell'eventuale allean-

za. Questo clima di

incertezza ha portato

all'esclusione dei

Verdi europei dalle

opzioni per la forma-

zione del gruppo eu-

ropeo con il movi-

mento cinque stelle. Altri gruppi sono stati

scartati perché gli incontri hanno evidenziato

divergenze politiche troppo marcate. Nel ri-

spetto della democrazia partecipata, la scelta

del gruppo a cui aderire è stata affidata agli

iscritti certificati al M5S tramite votazioni

online; tre le opzioni disponibili: gruppo

EFD, gruppo ECR e gruppo non iscritti. Sul

blog www.beppegrillo.it era possibile cono-

scere brevemente i due gruppi grazie a un

video di presentazione, ma era auspicabile un

approfondimento maggiore come fu fatto per

la costruzione della legge elettorale del M5S.

Il gruppo EFD è risultato primo con il 78,1%

dei voti, l'opzione del gruppo dei non iscritti

ha ricevuto l'11,9% e il gruppo ECR il 10%

dei voti. Marco Cuomo

La comunicazione del Movimento ha il suo

alveo naturale nell’utilizzo massiccio di inter-

net. Tutte le attività di comunicazione, dai

parlamentari agli attivisti nei comuni, vengono

svolte tendenzialmente sulla rete. Negli ultimi

mesi, a ridosso della campagna elettorale

l’attenzione alla comunicazione si è spostata

anche sui mezzi tradizionali, basti pensare

alla partecipazione di Beppe Grillo a Porta a

Porta. Il dilemma tra gli attivisti del Movimen-

to è ancora vivo: usare solo internet oppure

utilizzare anche altri mezzi di comunicazione

come la TV o la carta stampata? Magari la

riflessione dovrebbe spostarsi più sui conte-

nuti che sugli strumenti da utilizzare. Per

quello che riguarda noi che abbiamo dato vita

al progetto di questo volantone, possiamo

solo evidenziare i dati di una particolare espe-

rienza. Gli attivisti del comune di Monte Ro-

mano (Viterbo), ci hanno segnalato la partico-

larità dei risultati elettorali del loro comune

alle ultime elezioni Europee. Il comune ha

circa 2000 abitanti, la maggior parte dedita

all’agricoltura. Non è un paese giovane ed il

comune più vicino dista 12 km. Qui ci sono

pochi attivisti che da diversi mesi hanno come

unica iniziativa la distribuzione porta a porta

di 250 copie del Volantone ogni mese. Prati-

camente una copia per ogni famiglia. Alle ulti-

me elezioni il Movimento, caso unico nell’inte-

ra provincia e forse regione, ha incrementato

i voti in termini assoluti. Considerando le di-

mensioni del comune e le sue caratteristiche

geografiche e tenendo presente della diffusio-

ne capillare del volantone, ci piace pensare

che il risultato sia frutto di una adeguata e

corretta informazione sulle attività del M5S,

fatta principalmente mediante uno strumento

tradizionale come quello cartaceo. Sarà un

caso? Noi speriamo di no. Giovanni Erra

A Ragusa non A Ragusa non si paga la TASIsi paga la TASI

Committenti: Puglia, Cioffi, Micillo. Dopo aver letto il volantone, non buttarlo. Passalo ad un amico, al tuo vicino di casa o lascialo in un bar. Passa Parola. Volan-tone realizzato al 100% su carta riciclata. Da una idea di Giovanni Erra con la collaborazione di Silvana Giannuzzi, Tommaso Malerba, Davide Gatto, Giuseppe Capurso, Gennaro Cozzolino, Marco Cuomo

Lo scorso 3 luglio alle ore 18:30 presso L'Au-

la Consiliare del Comune di Pomigliano, il

vicepresidente della Camera dei Deputati,

Luigi Di Maio, ha indetto un appuntamento

coi cittadini per esporre pubblicamente le atti-

vità parlamentari ed il proprio lavoro nelle

Istituzioni. Questa è stata solo l’ultima in ordi-

ne di tempo delle numerose iniziative promos-

se dal Movimento per rendere concreti i pro-

pri valori di vicinanza, condivisione, parteci-

pazione. Il Movimento 5 Stelle crede nella

politica come servizio ai cittadini, e promuove

perciò fortemente la trasparenza sulle proprie

attività per offrirsi al controllo e alla verifica

da parte dei cittadini. Per il Movimento 5 Stel-

le qualunque rappresentante nelle istituzioni è

al servizio dei cittadini e dovrebbe rendiconta-

re ovvero rendere conto del proprio operato ad

essi. Noi lo facciamo.

Noi Noi rendiamo rendiamo contoconto