01-art3-1LATTUGA

7
Il Divulgatore n1/2004 Ortaggi da foglia Pagg. 28-35 LATTUGA In Italia è il più importante ortaggio da foglia per superficie coltivata e presenta numerose tipologie commerciali: Trocadero, Iceberg, Romane, Batavie, Gentiline, ecc. La scelta varietale deve tener conto delle resistenze genetiche ottenute dai selezionatori nei confronti delle principali avversità, in particolare la temibile peronospora. Matteo Antonelli Martorano 5, Centrale Sperimentazioni e Servizi Agro-Ambientali Cesena Per Difesa: Sergio Gengotti Crpv, Cesena LETTUCE PRODUCTION Considering the whole croparea involved in orticulture in Italy, lettuce is the most common leafy vegetable harvested. Trocadero, Iceberg, Romaine, Lollo, Batavia and Gentilina are just some of the varieties cropped. The choice of the proper variety must consider genetic resistance, reached by plant-breeders, against diseases and pests, like the downy mildew, above all. La lattuga (Lactuca sativa) rappresenta l’ortaggio a foglia più importante, a livello nazionale, per superficie coltivata (circa 24.500 ha, Istat 2002). La sua coltivazione è diffusa su tutto il territorio nazionale, in relazione alle diverse tecniche di produzione (pieno campo o coltura protetta), alle diverse epoche di commercializzazione (è possibile ottenerla durante l’intero arco dell’anno) e all’ampia disponibilità di cultivar più o meno precoci. All’interno di questa specie si differenziano numerose varietà botaniche cui sono ascrivibili altrettante tipologie commerciali: - varietà capitata, che comprende le varietà a cappuccio, meglio conosciute come Trocadero e Iceberg; - varietà longifolia, che comprende le varietà a foglia liscia e allungata, conosciute come Romane; - varietà acephala, cui appartengono quelle varietà che hanno un portamento a foglie erette, non autoincapuccianti e con margine fogliare più o meno ondulato o arricciato, come le Lollo, le Batavie, le Gentiline, ecc.; si tratta di tipologie che stanno trovando riscontri crescenti sia quando consumate tal quali, sia quando impiegate nella preparazione di insalate miste lavate e pronte al consumo. VARIETA ICEBERG CAPPUCCIO ROMANA GENTILINA E BATAVIA FOGLIA DI QUERCIA Per colture protette Per pieno campo Alisia Ashiantie Belize Barcelona Cambria Primavera Estate Autunno Almadin Bohemia Krinas Blizzard Perlina Caliente Ballerina Caliente Bacio Camaro Kristinas Brest Pianosa Caterina Fatima Caterina Barrina Campania Kristine Calgary Titziana Diabless Faustina Diabless Chilim Funly Smile Dublin Estelle Green Sun Estelle Donatus Funtime Edmonton Fiorella Justine Fiorella Manita Gentle Giant Elenas Sagess Letizia Sagess Melissa Rolina Rocco Titan Maxina Titan Severus Tilina Roxette Tiberia Rubette Trollia La diffusione della coltura è favorita dalle modeste esigenze termiche: l’intervallo ottimale di accrescimento in pieno campo è compreso tra 16-20 °C diurni e 10-12 °C notturni; la coltura subisce danni da gelo quando la temperatura scende al di sotto dei –2 °C, mentre con temperature notturne superiori a 16 °C e diurne superiori a 25 °C si verifica l’induzione a seme.

description

lettucke

Transcript of 01-art3-1LATTUGA

  • Il Divulgatore n1/2004 Ortaggi da foglia Pagg. 28-35

    LATTUGA

    In Italia il pi importante ortaggio da foglia per superficie coltivata e presenta numerose tipologie commerciali: Trocadero, Iceberg, Romane,

    Batavie, Gentiline, ecc. La scelta varietale deve tener conto delle resistenze genetiche ottenute dai selezionatori nei confronti delle

    principali avversit, in particolare la temibile peronospora.

    Matteo Antonelli Martorano 5, Centrale Sperimentazioni e Servizi Agro-Ambientali Cesena Per Difesa: Sergio Gengotti Crpv, Cesena

    LETTUCE PRODUCTION Considering the whole croparea involved in orticulture in Italy, lettuce is the most common leafy vegetable harvested. Trocadero, Iceberg, Romaine, Lollo, Batavia and Gentilina are just some of the varieties cropped. The choice of the proper variety must consider genetic resistance, reached by plant-breeders, against diseases and pests, like the downy mildew, above all.

    La lattuga (Lactuca sativa) rappresenta lortaggio a foglia pi importante, a livello nazionale, per superficie coltivata (circa 24.500 ha, Istat 2002). La sua coltivazione diffusa su tutto il territorio nazionale, in relazione alle diverse tecniche di produzione (pieno campo o coltura protetta), alle diverse epoche di commercializzazione ( possibile ottenerla durante lintero arco dellanno) e allampia disponibilit di cultivar pi o meno precoci. Allinterno di questa specie si differenziano numerose variet botaniche cui sono ascrivibili altrettante tipologie commerciali: - variet capitata, che comprende le variet a cappuccio, meglio conosciute come Trocadero e Iceberg; - variet longifolia, che comprende le variet a foglia liscia e allungata, conosciute come Romane; - variet acephala, cui appartengono quelle variet che hanno un portamento a foglie erette, non autoincapuccianti e con margine fogliare pi o meno ondulato o arricciato, come le Lollo, le Batavie, le Gentiline, ecc.; si tratta di tipologie che stanno trovando riscontri crescenti sia quando consumate tal quali, sia quando impiegate nella preparazione di insalate miste lavate e pronte al consumo.

    VARIETA ICEBERG CAPPUCCIO ROMANA GENTILINA E BATAVIA FOGLIA DI QUERCIA Per colture protette Per pieno campo Alisia Ashiantie Belize Barcelona Cambria Primavera Estate Autunno Almadin Bohemia Krinas Blizzard Perlina Caliente Ballerina Caliente Bacio Camaro Kristinas Brest Pianosa Caterina Fatima Caterina Barrina Campania Kristine Calgary Titziana Diabless Faustina Diabless Chilim Funly Smile Dublin Estelle Green Sun Estelle Donatus Funtime Edmonton Fiorella Justine Fiorella Manita Gentle Giant Elenas Sagess Letizia Sagess Melissa Rolina Rocco Titan Maxina Titan Severus Tilina Roxette Tiberia Rubette Trollia

    La diffusione della coltura favorita dalle modeste esigenze termiche: lintervallo ottimale di accrescimento in pieno campo compreso tra 16-20 C diurni e 10-12 C notturni; la coltura subisce danni da gelo quando la temperatura scende al di sotto dei 2 C, mentre con temperature notturne superiori a 16 C e diurne superiori a 25 C si verifica linduzione a seme.

  • Resistenza genetica alle avversit Il tema della scelta varietale, in misura pi evidente per la lattuga rispetto ad altre specie, condizionato dalla necessit di conciliare le caratteristiche morfologiche dei cespi che li rendono idonei alla commercializzazione, con le resistenze-tolleranze genetiche alle avversit parassitarie, in grado di compromettere la coltura. Il colore verde, pi o meno chiaro, della foglia, non pregiudica il giudizio, bens serve a definire i mercati su cui collocare la merce; pi importante la brillantezza del colore abbinata a una ridotta bollosit della lamina fogliare. Parametri, questi, in grado di condizionare la percezione di freschezza e sanit del prodotto da parte del consumatore. diffuso limpiego di variet con cespo semi aperto e voluminoso. Ai fini della commercializzazione risulta pure importante laspetto del cespo sistemato nel plateau, perch cos viene presentato al consumatore: il fondo deve essere piatto,ben serrato, con nervature delle foglie distribuite in modo regolare. A ci va aggiunta la presenza di un colletto di diametro contenuto, utile sia ai fini estetici, sia alla raccolta per facilitarne il taglio. Per ci che attiene laspetto fitopatologico, la scelta deve ricadere su variet in grado di offrire la pi ampia gamma di resistenze: in tal senso le avversit per le quali la ricerca genetica sta contribuendo in maniera significativa sono le seguenti. Peronospora della lattuga (Bremialactucae). Il ricorso a variet resistenti una necessit, in quanto lalta virulenza del patogeno, unita alla capacit di differenziare ceppi resistenti ai principi attivi comunemente comunemente impiegati, rende non sufficiente la sola difesa chimica. Oggi le razze ufficialmente riconosciute sono 24, di cui lultima stata riscontrata in Olanda, Germania, Inghilterra e Francia. Al fine di rallentare questa differenziazione opportuno alternare principi attivi con differente modalit dazione. Afide rosso (Nasonovia ribis-nigri). Le variet dotate di resistenza allafide rosso non consentono la formazione delle colonie, rendendo pi agevole il controllo delle infestazioni. In ogni caso, poich vi lesigenza di produrre cespi privi di afidi, deve essere comunque prevista lattuazione di interventi chimici. Si ricorda infine che la specie nasonovia, essendo specifica della lat- tuga, quella che pi facilmente si riscontra sulla coltura ma non lunica in grado di insediarsi: infatti possibile che si verifichi la presenza di Myzus persicae e Macrosiphium euphorbiae. Virus del mosaico della lattuga (LMV). Limpiego di variet tolleranti a questa virosi permette di assicurare la produzione in modo agevole, mentre in loro assenza il suo contenimento sarebbe affidato a mezzi di tipo preventivo, come limpiego di seme sano e il controllo degli afidi vettori. Necrosi del margine fogliare (Tip burn). Lorigine di questa fisiopatia non del tutto definita, sembra legata a squilibri idrici e repentine escursioni termiche. Fra le pratiche idonee al suo contenimento vi innanzitutto una corretta gestione dellirrigazione e della concimazione, unita allimpiego di variet tolleranti. Trapianti e coperture con tessuto non tessuto La lattuga si presta a essere coltivata in maniera intensiva, con trapianti ripetuti nel corso dellanno. Tale pratica induce un forte aumento di sclerozi e di piante infette da Sclerotinia minor e gli inconvenienti legati al ristoppio sono tali da fare preferire ladozione di un intervallo di tre cicli colturali tra una coltura di lattuga e la successiva. La lattuga coltivata in tutti i tipi di terreno, dai sabbiosi agli argillosi, purch ben drenati. I migliori risultati si ottengono in quelli di medio impasto, con una buona dotazione di sostanza organica e un pH compreso tra 6 e 7. Nonostante sia possibile la semina, nelle aziende specializzate il trapianto risulta la pratica maggiormente diffusa in maniera generalizzata.

  • Le distanze variano a seconda della tipologia e della cultivar; man mano che aumenta la densit aumenta la produzione commerciabile, per diminuisce il peso medio dei grumoli. I sesti dimpianto consigliati oscillano tra i 30-35 cm tra e lungo le file, ottenendo in tal modo densit di 8-11 piante/m2. Per la tipologia Iceberg opportuno ridurre la densit a 6-7 piante/m2. Il trapianto pu essere effettuato manualmente o con lausilio di apposite attrezzature come trapiantatrici o trapiantatrici pacciamatrici. Nel Nord Italia i primi trapianti vengono effettuati in serre-tunnel fredde da ottobre a gennaio. In alcune regioni da gennaio a febbraio la coltivazione viene effettuata in tunnellini, per poi passare al pieno campo e proseguire sino a settembre. diffuso limpiego di tessuto non tessuto, per proteggere le piante in serra nei periodi pi freddi, cos come in pieno campo per i primi trapianti. Luso del tessuto non tessuto pu comportare alcuni inconvenienti legati alla formazione di grumoli non ben compatti o favorire il ristagno di umidit con conseguenti attacchi di crittogame. Occorre quindi rimuoverlo con linnalzarsi delle temperature. Qualora non sia prevista la pacciamatura, nei cicli primaverili e autunnali possibile effettuare il trapianto su arginelli o prose. In tal modo si promuove lo sgrondo dellacqua piovana e di irrigazione, oltre a favorire la circolazione dellaria in prossimit del colletto, contribuendo a limitare le cause predisponesti gli attacchi di marciume del colletto. Introdotti i microirrigatori anche per la fertirrigazione Per ottenere elevate produzioni necessario che durante tutto il ciclo colturale sia presente un costante livello di umidit nel terreno. La quantit di acqua necessaria varia in funzione del periodo di coltivazione, tessitura del terreno, tipo di lattuga. Considerato che lapparato radicale si trova per la maggior parte localizzato nei primi 30 cm e che la durata del ciclo colturale compresa tra 30 e 50 giorni, sono da ritenersi necessari volumi stagionali distribuiti per aspersione, variabili da zona a zona ed epoca di coltivazione, di 1.500-2.000 m3/ha. Volumi che vengono distribuiti con interventi giornalieri, necessari per lattecchimento delle piante, che vengono poi diradati ogni 3-4 giorni in prossimit della raccolta. Il metodo irriguo normalmente adottato laspersione con irrigatori a pioggia lenta, cui si stanno affiancando negli ultimi tempi i micro-irrigatori. Questi consentono un risparmio idrico anche del 20% circa e permettono di abbinare alla somministrazione di acqua la somministrazione di concimi, migliorando lefficacia della fertilizzazione. Inoltre leffetto climatizzante che essi determinano, migliora la qualit del raccolto in termini di vigoria e colore dei grumoli: per quelli della tipologia Iceberg si riducono gli imbrunimenti che insorgono nei periodi pi caldi. La concimazione deve essere basata sulle asportazioni della coltura, tenendo conto della naturale dotazione del terreno, evidenziata dallanalisi del terreno. In media, per ottenere 10 q di prodotto tal quale, occorrono 2,3 kg di azoto (N), 0,8 kg di fosforo (P2O5) e 4,8 kg di potassio (K2O). Nel programmare la concimazione bisogna tener presente che la lattuga assorbe quasi il 70% degli elementi nutritivi nei 20-30 giorni che precedono la raccolta. Operativamente, quando possibile, con la lavorazione principale si provvede ad apportare sostanza organica in forma di letame maturo o altra matrice, quindi i concimi fosfo-potassici e parte di quelli azotati con le lavorazioni di preparazione del terreno. Al superamento della crisi di trapianto si provvede a integrare la quota residua di azoto in un solo intervento, abbinato eventualmente a una lavorazione successiva. Le aziende che impiegano per lirrigazione i microirrigatori possono disciogliere i concimi azotati nellacqua, migliorandone lassorbimento da parte della coltura e aumentandone lefficienza. comunque consigliabile sospendere gli apporti almeno dieci giorni prima della raccolta, per ridurre laccumulo di nitrati nelle foglie. Contro malerbe e parassiti La lotta contro le infestanti della lattuga si basa prevalentemente sullesecuzione di trattamenti preventivi eseguiti in pre-trapianto, integrati con scerbature manuali. Propizamide il principio attivo pi utilizzato (dose di impiego 2,5-3,5 l/ha di formulato commerciale) in virt della sua elevata selettivit e della possibilit di impiego sia in pre- che in post-trapianto.

  • Le limitazioni maggiori al suo utilizzo risiedono nella scelta delle colture in successione alla lattuga, in quanto la permanenza in forma attiva nel terreno oltre la durata del ciclo colturale dellinsalata rende sconsigliabile la successione di cereali autunno-vernini, graminacee foraggere, solanacee, liliacee e spinacio. Qualora linfestazione di graminacee non sia stata sufficientemente contenuta con i normali interventi di pre-trapianto, possibile intervenire con prodotti specifici in post-trapianto, evidenziati nella tabella relativa al diserbo in cui sono indicati gli interventi di diserbo previsti dal Disciplinare di produzione integrata. A integrazione del diserbo chimico si sta espandendo la pacciamatura con film in polietilene nero spesso 0,05 mm. Nel periodo estivo, tuttavia, allo scopo di limitare il rischio di danni causati da un eccessivo innalzamento della temperatura, al polietilene nero preferibile un film doppio strato con la superficie esterna di colore bianco. Come o ancor pi delle altre colture a foglia, la lattuga caratterizzata da una soglia di danno estremamente rigida, tanto che a volte anche limitate imperfezioni estetiche sulle foglie possono essere causa di rifiuto del prodotto da parte dei commercianti. Per evitare tale rischio tecnici e agricoltori attuano strategie di difesa particolarmente accurate. Fra le malattie che colpiscono la lattuga, la peronospora senza dubbio la pi temibile per i gravi danni che essa pu provocare. Una valida strategia di difesa della coltura da Bremia lactucae deve prevedere ladozione di pratiche agronomiche di carattere preventivo, limpiego di variet resistenti al patogeno e, non ultimo, una corretta strategia di protezione chimica. A causa dellelevato rischio dinsorgenza di ceppi di Bremia resistenti ai fungicidi, occorre assolutamente iniziare i trattamenti in modo preventivo, al verificarsi delle condizioni predisponenti la malattia, rispettare le dosi da etichetta, alternare, ed eventualmente miscelare, fungicidi dotati di differente meccanismo dazione. Con alcune sostanze attive, quali metalaxil e cimoxanil, fondamentale anche limitare il numero massimo di interventi per ciclo colturale, come indicato dai Disciplinari di produzione integrata. Per quanto riguarda il marciume basale, lesperienza e la sperimentazione dimostrano lefficacia estremamente limitata dei trattamenti chimici. Garanzie superiori di controllo della malattia offerte da pratiche agronomiche quali ampie rotazioni colturali, razionali fertilizzazioni, accurato drenaggio e limitate irrigazioni. Tra i fitofagi della lattuga, gli dannosi principalmente nel periodo primaverile, rappresentano linsetto chiave della coltura. Poich da questanno potrebbero verificarsi problemi di reperibilit sul mercato di formulati commerciali a base di eptenofos, la agli afidi dovr essere condotta, oltre che con i numerosi piretroidi registrati, anche con i principi attivi sistemici pirimicarb e thiamethoxam. Per quanto riguarda gli altri parassiti della lattuga, il controllo da nottue fogliari e mosca minatrice con i mezzi a disposizione non incontra particolari problemi. Lo stesso non pu essere detto per i miridi, i cui danni non sono purtroppo facilmente contenibili nel periodo estivo con uno o due trattamenti di piretroidi come previsto dal Disciplinare del 2004. A causa della limitata efficacia degli insetticidi a disposizione suscitano preoccupazione le infestazioni da tripidi, soprattutto in annate poco piovose come stato il 2003. Recenti sperimentazioni hanno dimostrato una scarsa efficacia dei piretroidi e un buon controllo da parte di abamectina, la cui attivit auspicabile che venga preservata attraverso un suo razionale impiego.

  • MEZZI AGRONOMICI MEZZI CHIMICI CRITTOGAME

    PERONOSPORA (BREMIA LACTUCAE) - Adottare ampie rotazioni; - distruggere i residui delle colture ammalate; - favorire il drenaggio del suolo; - distanziare maggiormente le piante; - aerare oculatamente serre e tunnel; - impiegare variet resistenti.

    In semenzaio si consigliano 1-2 applicazioni con i principi attivi sottoindicati. In pieno campo i trattamenti vanno programmati in funzione delle condizioni climatiche predisponenti la malattia (piogge frequenti e alta umidit). Contro la peronospora consentito 1 solo intervento per ciclo colturale nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 15 settembre e al massimo 3 interventi per ciclo colturale nel resto dell anno. I principi attivi utilizzabili sono: prodotti rameici (efficaci anche contro le batteriosi), Propamocarb (efficace anche contro Pyhtium), Etil fosfito di alluminio e, al massimo con 1 intervento ciascuno per ciclo colturale Metalaxil, Cimoxanil, Iprovalicarb e Fenamidone.

    MARCIUME BASALE (SCLEROTINIA SCLEROTIORUM, S. MINOR, BOTRYTIS CINEREA) - Arieggiare le serre; - limitare le irrigazioni ed evitare ristagni idrici; - eliminare le piante ammalate; - utilizzare variet poco suscettibili - ricorrere alla solarizzazione; - effettuare pacciamature e prosature alte.

    Intervenire durante le prime fasi vegetative alla base delle piante, tenendo contomassimo 2 interventi per ciclo colturale. I principi attivi utilizzabili sono: Dicloran o Tolclofos metile massimo 1 trattamento; Procimidone o Iprodione al massimo 1 intervento; Cyprodinil+Fludioxonil al massimo con 2 interventi; Pyrimetanil.

    BATTERIOSI (PSEUDOMONAS CICHORII, ERWINIA CAROTOVORA SUBSP., CAROTOVORA) Impiegare seme controllato;

    - adottare ampie rotazioni colturali (almeno 4 anni); - effettuare concimazioni azotate e potassiche equilibrate; - eliminare la vegetazione infetta che non va comunque interrata; - non irrigare con acque provenienti da canali o bacini di raccolta i cui

    fondali non siano periodicamente ripuliti dai residui organici; - evitare l'irrigazione per aspersione.

    Intervenire con prodotti rameici dopo operazioni che possano causare ferite alle piante.

    VIROSI (CMV, LeMV) Per le virosi trasmesse da afidi in modo non persistente (tra cui il virus del mosaico del cetriolo, CMV) valgono le stesse considerazioni generali di difesa dagli afidi. Per le virosi trasmesse per seme (virus del mosaico della lattuga) fondamentale utilizzare seme controllato.sano (virus-esente).

    FITOFAGI Afidi (Nasonovia ribis-nigri, Myzus persicae, Uroleucon sonchi)

    Le infestazioni sono rilevanti in primavera e in autunno; in estate si verifica un abbassamento naturale delle popolazioni. La soglia dintervento rappresentata dalla presenza del fitofago. Contro gli afidi sono consentiti al massimo 3 interventi per ciclo colturale nel periodo da inizio anno al 15 giugno e 1 solo trattamento per ciclo colturale nel resto dellanno. I principi attivi utilizzabili sono: Pimetrozine, Eptenofos, Alfametrina*, Fluvalinate*, Deltametrina*, Zetacipermetrina*, Bifentrin*, Alfacipermetrina*, Ciflutrin* e, al massimo con 1 intervento per ciclo colturale di, Pirimicarb e Thiamethoxam. Si consiglia di impiegare i piretroidi, contrassegnati con lasterisco, fino a che le piante presentano le foglie aperte. I prodotti indicati sono efficaci anche nei confronti dei Miridi.

    Nottue fogliari (Autographa gamma ecc.) In caso di infestazione generalizzata intervenire con Bacillus

    thuringiensis, Indoxacarb, Alfametrina*, Fluvalinate*, Zetacipermetrina*, Bifentrin*, Deltametrina*, Ciflutrin*. I prodotti sono efficaci anche nei confronti dei Miridi.

    Nottue terricole (Agrotis spp.) In caso di infestazione generalizzata intervenire con Fluvalinate*,

    Deltametrina*, Bifentrin*, Ciflutrin*, Alfametrina*, Zetacipermetrina*. I prodotti sono efficaci anche nei confronti dei Miridi, ma devono essere distribuiti prima che la vegetazione copra l'interfila.

    Elateridi (Agriotes spp.) Con infestazione generalizzata accertata mediante specifici

    monitoraggi (2) possibile intervenire con Teflutrin. Il prodotto impiegabile anche prima di trapiantare la lattuga, qualora sul ciclo colturale precedente siano stati osservati danni.

    Miridi (Lygus rugulipennis Insetto particolarmente dannoso su lattughe suscettibili (Iceberg e Romana).

    Evitare lo sfalcio dei fossi e dei prati adiacenti le colture nel periodo luglio-agosto. In presenza del fitofago intervenire con Etofenprox (1).

  • Limacce Utilizzare esche di Metaldeide o Methiocarb in caso di infestazione

    generalizzata o sulle fasce perimetrali. In questultimo caso effettuare la distribuzione solo sulla fascia interessata.

    Liriomiza (Liriomyza huidobrensis) Nel periodo di coltivazione che va da inizio anno al 15 giugno la

    liriomiza non crea problemi, per cui non sono ammessi interventi con prodotti chimici n biologici. Nel resto dellanno si consiglia linstallazione di trappole cromotropiche gialle e il lancio di 0,2 individui/m2 di Diglyphus isaea alla comparsa di almeno 20 adulti di fitofago catturati. In caso di presenza nei cicli precedenti, procedere al lancio del parassitoide dopo 7-10 giorni dal trapianto. Luso dei piretroidi non compatibile con il lancio degli ausiliari. Nel periodo 15 giugno - 15 settembre possibile effettuare al massimo 2 interventi chimici per ciclo colturale, di cui 1 con Abamectina e 1 con Ciromazina. Dal 15 settembre a fine anno, invece, ammesso 1 solo intervento con uno dei due prodotti. La soglia dintervento rappresentata dallaccertata presenza di mine sottoepidermiche o di punture di nutrizione o di ovideposizione.

    Nematodi galligeni (Meloidogyne spp.) Sono presenti nei terreni prevalentemente sabbiosi

    Tripidi Nel periodo di coltivazione dal 15 giugno in poi intervenire con

    Beauveria bassiana *Indipendentemente dallavversit, con piretroidi al massimo 1 o 2 interventi per ciclo colturale a seconda che questo si svolga prima o dopo il 15 giugno. (1) Indipendentemente dallavversit tra Etofenprox e piretroidi al massimo 1 o 2 interventi per ciclo colturale a seconda che questo si svolga prima o dopo il 15 giugno. (2) Interrare, nelle posizioni pi a rischio, cio nella vicinanza dei fossi, delle testate e di eventuali avvallamenti presenti nelle zone interne dellappezzamento, un numero minimo di 4 vasi trappola per il primo ettaro, alla distanza di 2 m luno dallaltro, o, a discrezione, in un numero maggiore a seconda delle situazioni a rischio. In ogni caso ogni appezzamento che si decida di rilevare deve essere monitorato con almeno 3 vasi-trappola. In alternativa al metodo dei vasetti trappola vengono autorizzati anche i carotaggi del terreno.

    Interventi consigliati per il diserbo* Infestanti Principio attivo % di p.a. l o kg/ha

    Pre-semina Dicotiledoni e graminacee Glifosate 30,4 1,5-3 Glufosinate ammonio 11,33 4 7

    Pre-trapianto Dicotiledoni e graminacee Oxadiazon 34,1 1 Trifluralin 44,5 0.9-1,5

    Pre e post-semina e trapianto Dicotiledoni e graminacee Propizamide 35,5 2,5-3,5

    Post-trapianto Graminacee Propaquizafop 9,7 1 Allossifop-r-metilestere 10,6 0,7 Cicloidim 10,9 1,5-2,5 (*) Limitatamente ai programmi applicativi del Reg. Ce 2200/96 e delle Leggi Regionali n. 28/98 e 28/99 autorizzato il diserbo nelle coltureprotette non pacciamate con i prodotti e le dosi previsti per il pieno campo e qui riportati.

  • PRINCIPI ATTIVI REGISTRATI PER LA LATTUGA

    Principio attivo Tempo di carenza(gg.)

    Principio attivo Tempo di carenza(gg.)

    Principio attivo Tempo di carenza(gg.)

    Fungicidi segue Insetticidi segue Insetticidi Benalaxil 14 Bacillus t. sub. kurstaki 3 Thiamethoxam 7 Cimoxanil 10 Beauveria bassiana - Tiodicarb 15 Cyprodinil 7 Bifentrin 7 Triclorfon 10 Dicloran 20 Buprofezin 14 Zetacipermetrina 7 Dinocap 20 Carbaril 7 Acaricidi Dodina 10 Ciflutrin 3 Fenson 21 Etilfosfito di alluminio 15 Ciromazina 14 Tetradifon 15 Fludioxonil 7 Deltametrina 3 Limacidi Fenamidone 15 Dimetoato 3 Metaldeide 20 Fosetil alluminio 15 Eptenofos Fitoregolatori Iprodione 21 Etiofencarb 7 Acido gibberellico 20 Iprovalicarb 7 Etofenprox 7 Pinolene 3 Metalaxil 15 Etoprofos 30 Diserbanti Metalaxil-m 15 Fenitrotion 20 Alossifop r metilestere 40 Oxadixil 15 Fluvalinate 7 Benfluralin - Procimidone 14 Fonofos 30 Cicloxidim 30 Propamocarb 20 Fosalone 21 Cicluron 60 Pyrimethanil 14 Fosfamidone 21 Clorprofam 30 Rame 20 Foxim 42 Clortal-dimetile 30 Tiram 10 Indoxacarb 3 Diclofop-metile 30 Tolclofos-metile 30 Malation 20 Diquat 30 Ziram 10 Methiocarb Glifosate 0 Zolfo 5 Metil-etoato 20 Glufosinate ammonio -

    Insetticidi Metiocarb 21 Haloxyfop-r-metilestere 40 Abamectina 14 Metomil 14 Oxadiazon - Alfacipermetrina 7 Piretrine 2 Propaquizafop 30 Alfametrina 3 Pirimicarb 14 Propizamide - Azadiractina A 3 Pymetrozine 7 Trifluralin 30 Azinfos-metile 20 Rotenone 10 Vari Bacillus t. sub. aizawai - Teflutrin - Piperonil butossido 2

    RICETTE Risotto Si fa appassire nellolio extravergine doliva una cipolla tritata, si aggiungono 500 g di lattuga tagliata a listarelle e 250 g di riso, si fa insaporire il tutto rimestando continuamente e poi si versa un bicchiere di vino bianco secco. Quando questultimo sfumato si versa a necessit il brodo bollente. Qualche minuto prima di spegnere il fuoco si aggiunge una manciata di gherigli di pinoli. A cottura ultimata si uniscono 3 cucchiai di formaggio grattugiato e un filo di olio extravergine, si mescola molto bene, si lascia riposare un paio di minuti e si serve. Per 6 persone. Zuppa di lattuga Si prendono 400 g di lattuga, si mondano, si lavano e si mettono in una pentola con 2 litri di acqua, una mezza carota, 2 patate, una cipolla e una mezza costa di sedano. Si lascia cuocere, si aggiusta di sale e si passa il tutto al setaccio. Questa vellutata si serve con pane abbrustolito, olio extravergine doliva e formaggio grattugiato. Per 4 persone.