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Anche sotto la pioggia ... “l’Amicizia cammina” Anno II - Aprile 2005 - Numero 4 - Iscrizione al registro dei giornali e periodici del tribunale di Lecco 03/04 del 15/11/04 - Direttore Giovanni Marcucci Periodico mensile di informazione, politica, cultura, spettacolo, umorismo e associazionismo - Sede redazione: Rogeno (LC) , Via XXIV maggio, 3 Editore-proprietario: Associazione “La goccia” (Rogeno - LC, Via XXIV maggio 3) - Tipografia Effegiemme srl (Bosisio Parini - LC, Via Caminanz 3) Versione internet: www.lagocciabriantea.com - Posta elettronica: [email protected] In tanti hanno partecipato alla manifestazione organizzata dalla “Nostra Famiglia” E u r o 1 , 0 0 “Felicità” Un Grazie a Giovanni Paolo II e un augurio al nuovo Papa Benedetto XVI A pagina 3 ZOOM sull’Associazione “il Tricheco” di Merone La Storia, l’entusiasmo e le Iniziative del Gruppo Giovanile A pagina 4 Prezzi degli abbonamenti: 1. Ordinario “La goccia d’acqua”: 10 Euro 2. Speciale “La goccia d’argento”: 25 Euro 3. Sostenitore “La goccia d’oro”: 50 Euro Per sottoscrizioni ed informazioni: Associazione “La goccia” (Rogeno - LC, Via XXIV maggio 3) [email protected] E' partita domenica alle 9.00 sotto un cielo grigio e una pioggia battente la marcia che ogni anno raduna più di 20.000 persone, sportivi appassionati, famiglie con bambini, giovani e meno giovani (l'anno scorso un "ragazzo" del '20 ha portato a termine il percorso!). Lo slo- gan di quest'anno è stato una frase di don Luigi Monza: "Tutto quello che fate, sia fatto nell'amore". Anche la Camminata, infatti, può essere un piccolo gesto d'amore e può con- tribuire a sostenere la sua Opera e a rendere fecondo il suo carisma. Dopo l'accensione della fiaccola presso il Sacello di don Luigi Monza a Pontelambro, il Gruppo Sportivo San Maurizio di Erba ha dato il via alla fiaccolata, che è arrivata a Bosisio Parini alle 8.30. I testimonials d'eccezione presenti hanno acceso il tripode e hanno dato inizio alla Camminata: Paolo Bettini, medaglia d'oro di ciclismo alle Olimpiadi e Luca Paolini, medaglia di bronzo ai campionati del mondo di ciclismo.La festa è proseguita nel pome- riggio, con gruppi folkloristici e corpi musicali, mostra del pane, parco gonfiabile, giri turi- stici con trenini all'interno dell'istituto, pista veicoli per bambini e palestra di freeclimbing. La Camminata di quest'anno è stata un altra vittoria dell'amore ed ella solidarietà malgra- do l'inclemenza del tempo. F.C. LA BIBLIOTECA COMU- NALE DI ROGENO RICORDA LA RESISTEN- ZA ED I DEPORTATI IN GERMANIA La Biblioteca Comunale di Rogeno, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, ha tenuto un pub- blico incontro, in occasione della ricorrenza del 60° anni- versario della liberazione, con il quale ha rievocato il ruolo ed i valori della resi- stenza in Brianza negli anni tra il 1943 ed il 1945 ed il sacrificio di molte persone deportate nei campi di con- centramento tedeschi. Ruoli, valori e sacrifici ricordati dal Sindaco di Rogeno Giovanni Baruffini nel suo saluto che ha aperto l'incontro. "La resi- stenza" ha esordito "indica l'attività clandestina di oppo- sizione ai regimi dittatoriali fascisti e nazisti. Iniziata nel '24 come opposizione politi- ca, soprattutto con le figure di Amendola, Giolitti, Matteotti e don Sturzo, si svi- luppa durante la seconda guerra mondiale sotto forma di opposizione armata svolta dai partigiani. I suoi ideali, in particolare quelli della libertà e della pace, furono poi rece- piti nella nostra Costituzione". Ha preso poi la parola il Dott. Pietro Arienti, chimico di professione ma appassio- nato ricercatore storico nel tempo libero, autore del libro LA RESISTENZA IN BRIANZA 1943 - 1945 che ha ricostruito in modo preci- so le azioni che hanno porta- to a più di 200 morti tra i par- tigiani e circa 200 deportati in Germania. Inizialmente, racconta il dott. Arienti, la resistenza era disorganizzata, con piccoli gruppi sparsi che svolgevano azioni sporadi- che; la Brianza infatti, molto presidiata dai tedeschi con comandi SS a Monza ed Alzate Brianza, e con un ter- ritorio pianeggiante o collina- re, mal si prestava alla vita in clandestinità dei partigiani che si rifugiavano soprattutto in montagna. Comunque si cercò di costi- tuire in ogni paese le SAP, Squadre Armate Patriottiche, formate da 5 - 6 partigiani, che nelle ore notturne svolge- vano propaganda politica di opposizione e azioni volte al recupero di armi. Solo dopo l'8 settembre, con l'armistizio firmato da Badoglio, la lotta dei partigiani si intensifica raggiungendo il suo apice nelle giornate tra il 24 ed il 27 aprile del '45 quando i parti- giani favorirono l'insurrezio- ne popolare contro i nazisti. In particolare nell'erbese cro- cevia verso la Svizzera, le bri- gate partigiane attuarono numerose azioni contro i reparti tedeschi che tentava - no di lasciare il nostro paese. Proprio nell'erbese operava un gruppo che stazionava in particolare sui monti attorno al lago di Como con a capo Giancarlo Puecher, 20 anni, proveniente da una famiglia cattolica benestante di Erba. Puecher era riuscito ad orga- nizzare un gruppo di amici, apolitico e dotato di armi, per lottare contro la dittatura nazista e la Repubblica Sociale con numerose azioni militari sul territorio. Purtroppo la sua esperienza durò solo 2 mesi perché fu catturato da una ronda tra Canzo ed Erba, assieme al suo amico Franco Fuci, ed in seguito fu fucilato nei pressi del Cimitero di Erba. 25 Aprile - 60° anniversario della Liberazione Giuseppe Viganò Particolarmente toccante la testimonianza di Giuseppe Viganò di Rogeno presente all'incontro. Militare al fronte da qualche giorno; l'8 settem- bre, assieme a moltissimi altri, cerca di tornare a casa ma viene catturato e deporta- to in Germania nei campi di concentramento; si calcola che furono più di 14.000 i deportati, detti Forzati di Hitler, costretti a lavorare in condizioni disumane per il regime tedesco. "La preoccu- pazione più importante era il cibo", racconta Giuseppe Viganò, "un mestolo di latte ed un pane da dividere in 6 persone era la razione quoti- diana, la metà del minimo vitale stabilito dalla Croce Rossa Internazionale. Ogni mattina dovevano percorrere otto chilometri per recarsi al lavoro e la sera altri otto per tornare al campo; il 75% dei deportati è morto per malat- tia e in particolare TBC e denutrizione. Io sono stato fortunato, ho lottato contro la fame, molti sono morti io sono riuscito a tornare." Proprio questa testimonian- za, assieme ad altre che si stanno raccogliendo sul terri- torio faranno parte di un libro che il gruppo ricerca storica della biblioteca di Rogeno pubblicherà nei pros- simi mesi, per non dimentica- re il sacrificio dei partigiani e di chi ha lottato per la libera- zione del popolo italiano dalla dittatura fascista e nazi- sta. Roberto Molteni Siamo anche su internet ! www. lagocciabriantea.com Altre immagini della manifestazione a pagina 3

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Anche sotto la pioggia ... “l’Amicizia cammina”

Anno II - Aprile 2005 - Numero 4 - Iscrizione al registro dei giornali e periodici del tribunale di Lecco 03/04 del 15/11/04 - Direttore Giovanni MarcucciPeriodico mensile di informazione, politica, cultura, spettacolo, umorismo e associazionismo - Sede redazione: Rogeno (LC) , Via XXIV maggio, 3Editore-proprietario: Associazione “La goccia” (Rogeno - LC, Via XXIV maggio 3) - Tipografia Effegiemme srl (Bosisio Parini - LC, Via Caminanz 3)

Versione internet: www.lagocciabriantea.com - Posta elettronica: [email protected]

In tanti hanno partecipato alla manifestazione organizzata dalla “Nostra Famiglia”

Eur

o1 ,

00

“Felicità”Un Grazie a

Giovanni Paolo IIe un augurio al

nuovo PapaBenedetto XVI

A pagina 3

ZOOMsull’Associazione

“il Tricheco”di Merone

La Storia,l’entusiasmo e

le Iniziative del Gruppo Giovanile

A pagina 4

Prezzi degli abbonamenti:

1. Ordinario “La goccia d’acqua”:10 Euro

2. Speciale “La goccia d’argento”:25 Euro

3. Sostenitore “La goccia d’oro”:50 Euro

Per sottoscrizioni ed informazioni:Associazione “La goccia”

(Rogeno - LC,Via XXIV maggio 3)

[email protected]

E' partita domenica alle 9.00 sotto un cielo grigio e una pioggia battente la marcia che ognianno raduna più di 20.000 persone, sportivi appassionati, famiglie con bambini, giovani emeno giovani (l'anno scorso un "ragazzo" del '20 ha portato a termine il percorso!). Lo slo-gan di quest'anno è stato una frase di don Luigi Monza: "Tutto quello che fate, sia fattonell'amore". Anche la Camminata, infatti, può essere un piccolo gesto d'amore e può con-tribuire a sostenere la sua Opera e a rendere fecondo il suo carisma. Dopo l'accensionedella fiaccola presso il Sacello di don Luigi Monza a Pontelambro, il Gruppo Sportivo SanMaurizio di Erba ha dato il via alla fiaccolata, che è arrivata a Bosisio Parini alle 8.30.I testimonials d'eccezione presenti hanno acceso il tripode e hanno dato inizio allaCamminata: Paolo Bettini, medaglia d'oro di ciclismo alle Olimpiadi e Luca Paolini,medaglia di bronzo ai campionati del mondo di ciclismo.La festa è proseguita nel pome-riggio, con gruppi folkloristici e corpi musicali, mostra del pane, parco gonfiabile, giri turi-stici con trenini all'interno dell'istituto, pista veicoli per bambini e palestra di freeclimbing.La Camminata di quest'anno è stata un altra vittoria dell'amore ed ella solidarietà malgra-do l'inclemenza del tempo.

F.C.

LA BIBLIOTECA COMU-NALE DI ROGENORICORDA LA RESISTEN-ZA ED I DEPORTATI INGERMANIA

La Biblioteca Comunale diRogeno, con il patrociniod e l l ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale, ha tenuto un pub-blico incontro, in occasionedella ricorrenza del 60° anni-versario della liberazione,con il quale ha rievocato ilruolo ed i valori della resi-stenza in Brianza negli annitra il 1943 ed il 1945 ed ilsacrificio di molte personedeportate nei campi di con-centramento tedeschi. Ruoli,valori e sacrifici ricordati dalSindaco di Rogeno GiovanniBaruffini nel suo saluto cheha aperto l'incontro. "La resi-stenza" ha esordito "indical'attività clandestina di oppo-sizione ai regimi dittatorialifascisti e nazisti. Iniziata nel'24 come opposizione politi-ca, soprattutto con le figuredi Amendola, Giolitti,Matteotti e don Sturzo, si svi-luppa durante la secondaguerra mondiale sotto formadi opposizione armata svoltadai partigiani. I suoi ideali, in

particolare quelli della libertàe della pace, furono poi rece-piti nella nostraCostituzione".Ha preso poi la parola ilDott. Pietro Arienti, chimicodi professione ma appassio-nato ricercatore storico neltempo libero, autore del libroLA RESISTENZA INBRIANZA 1943 - 1945 cheha ricostruito in modo preci-so le azioni che hanno porta-to a più di 200 morti tra i par-tigiani e circa 200 deportatiin Germania. Inizialmente,racconta il dott. Arienti, laresistenza era disorganizzata,con piccoli gruppi sparsi chesvolgevano azioni sporadi-che; la Brianza infatti, moltopresidiata dai tedeschi concomandi SS a Monza edAlzate Brianza, e con un ter-ritorio pianeggiante o collina-re, mal si prestava alla vita inclandestinità dei partigianiche si rifugiavano soprattuttoin montagna.Comunque si cercò di costi-tuire in ogni paese le SAP,Squadre Armate Patriottiche,formate da 5 - 6 partigiani,che nelle ore notturne svolge-vano propaganda politica diopposizione e azioni volte al

recupero di armi. Solo dopol'8 settembre, con l'armistiziofirmato da Badoglio, la lottadei partigiani si intensificaraggiungendo il suo apicenelle giornate tra il 24 ed il 27aprile del '45 quando i parti-giani favorirono l'insurrezio-ne popolare contro i nazisti.In particolare nell'erbese cro-cevia verso la Svizzera, le bri-gate partigiane attuarononumerose azioni contro ireparti tedeschi che tentava-no di lasciare il nostro paese.Proprio nell'erbese operavaun gruppo che stazionava inparticolare sui monti attornoal lago di Como con a capoGiancarlo Puecher, 20 anni,proveniente da una famigliacattolica benestante di Erba.Puecher era riuscito ad orga-nizzare un gruppo di amici,apolitico e dotato di armi, perlottare contro la dittaturanazista e la RepubblicaSociale con numerose azionimilitari sul territorio.Purtroppo la sua esperienzadurò solo 2 mesi perché fucatturato da una ronda traCanzo ed Erba, assieme alsuo amico Franco Fuci, ed inseguito fu fucilato nei pressidel Cimitero di Erba.

25 Aprile - 60° anniversario della Liberazione

Giuseppe Viganò

Particolarmente toccante latestimonianza di GiuseppeViganò di Rogeno presenteall'incontro. Militare al fronteda qualche giorno; l'8 settem-bre, assieme a moltissimialtri, cerca di tornare a casama viene catturato e deporta-to in Germania nei campi diconcentramento; si calcolache furono più di 14.000 ideportati, detti Forzati diHitler, costretti a lavorare incondizioni disumane per ilregime tedesco. "La preoccu-pazione più importante era ilcibo", racconta GiuseppeViganò, "un mestolo di latteed un pane da dividere in 6persone era la razione quoti-diana, la metà del minimovitale stabilito dalla CroceRossa Internazionale. Ognimattina dovevano percorrereotto chilometri per recarsi allavoro e la sera altri otto pertornare al campo; il 75% deideportati è morto per malat-tia e in particolare TBC edenutrizione. Io sono statofortunato, ho lottato contro lafame, molti sono morti iosono riuscito a tornare."Proprio questa testimonian-za, assieme ad altre che sistanno raccogliendo sul terri-

torio faranno parte di unlibro che il gruppo ricercastorica della biblioteca diRogeno pubblicherà nei pros-simi mesi, per non dimentica-re il sacrificio dei partigiani edi chi ha lottato per la libera-zione del popolo italianodalla dittatura fascista e nazi-sta.

Roberto Molteni

Siamo anchesu internet !

www. lagocciabriantea.com

Altre immagini della manifestazione a pagina 3

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2 - Mese di Aprile 2005 25 aprile

25 aprile : un’altra opinione

Marco, da giovanetto, abitava inuna casa vicino a quella che ospi-tò Gesù, si racconta stesse dor-mendo quando Gesù fu arresta-to. Lui stesso riferisce, nel suoVangelo, che, svegliato da tram-busto per l'arresto, riuscì a fuggi-re lasciando nelle mani degliinseguitori il lenzuolo con cuisi era coperto. Seguì San Paolonei suoi viaggi, e nell'anno 60lo troviamo a Roma con SanPietro e San Paolo. A RomaMarco scrisse il "suo" Vangelo,detto il 2° Vangelo.Successivamente si recò adAlessandria d'Egitto, dovefondò la prima chiesa cristia-na. Qui fu ucciso dai pagani,che volevano bruciarne ilcorpo; però un violento uraga-no spense il rogo ed il corporimase intatto. In documentidel 1565 S. Marco apparecome patrono di Caslettoaffiancato a S. Gregorio, patro-no sin dalla fondazione sotto ilregno del longobardoDesiderio (757-774). E' notocome S. Gregorio diede moltorisalto e stimolo al culto di S.Marco e venne scelta la data del25 Aprile per sovrapporla allaprecedente festa pagana romanadel dio della Brina. Il 25 aprile èquindi ricorrenza assai più anticadell'attuale festa nazionale. Si racconta che le reliquie di S.Marco, che si trovavano adAlessandria d'Egitto, furonoavventurosamente traslate aVenezia nell'anno 828 da due leg-gendari mercanti veneziani. Sitramanda che per trafugare aiMusulmani il prezioso corpo i

due astuti mercanti lo abbianonascosto sotto una partita dicarne di maiale, che passò senzaispezione la dogana perché con-siderata impura dai seguaci delProfeta. San Marco, mentre erain vita, avrebbe evangelizzato le

genti venete divenendonePatrono ed emblema sotto formadi leone alato. Alato, armato dispada e munito di un libro sulquale, in tempo di pace, si potevaleggere la frase Pax Tibi MarceEvangelista Meus (Pace a Te oMarco Mio Evangelista); unlibro che veniva minacciosamen-te chiuso quando la spada, anzi-ché cristianamente discriminareil bene dal male, si arrossava disangue guerriero. In occasionedella festa del Patrono iVeneziani usano donare il "boco-

lo" (bocciolo di rosa) alla propriaamata, memori di una leggendache riguarda il roseto che nasce-va accanto la tombadell'Evangelista. Il roseto sarebbestato donato a un marinaio dinome Basilio quale premio per lasua grande collaborazione nellatrafugazione delle spoglie delSanto. Piantato nel giardino dicasa sua il roseto divenne il con-fine della proprietà suddivisa tra idue figli. Avvenne in seguito unarottura dell'armonia tra i duerami della famiglia (ci fu un omi-cidio), e la pianta smise di fiorire.Un 25 aprile di molti anni doponacque amore a prima vista trauna fanciulla discendente da unodei due rami e un giovane dell'al-tro ramo familiare. I due giovanisi innamorarono guardandosiattraverso il roseto che separava idue orti. Il roseto accompagnò losbocciare dell'amore tra partinemiche coprendosi di boccolirossi, e il giovane cogliendoneuno lo donò alla fanciulla. Inricordo di questo amore a lietofine, che avrebbe restituito lapace tra le due famiglie, i vene-ziani offrono ancor oggi il boc-ciolo rosso alla propria amata.Speriamo che a Casletto chi devecapire capisca che è proprio ilcaso che un bocciolo di rosavenga regalato al nostro caroDon Antonio che tanto bene si èsempre prodigato per il benedella nostra parrocchia.

Rigamonti Luigino eMarco Rigamonti

A Casletto da secoli si onora S.Marco e di questo troviamoconferma nella chiesa parroc-chiale: ci sono due reliquie exossibus di San Marco; un bustoargenteo; una statua in pietradel XVII secolo e una piùrecente lignea; gli affreschi chene raccontano la predicazione,il martirio e la gloria; un affre-sco con gli altri evangelisti; unarazzo raffigurante san Marcocon un leone aureolato; l'affre-sco restaurato nel '93 da PaoloCattaneo.

Marco Rigamonti

Ho scoperto la Resistenzaall'età di 16 anni, quando gliinsegnanti del Liceo portaro-no la mia classe di V ginnasioalla manifestazione per il 25aprile che si teneva nella miacittà …. Evidentementeprima non ci ritenevanoabbastanza maturi per saperedi una guerra civile che avevaspaccato in due l'Italia, i cuieroismi, atrocità e bassezzeerano ancora ben presentinella memoria di tutti: comeparlare infatti con il necessa-rio distacco storico di qualco-sa che riapriva passioni e sen-timenti contrastanti fra quegliadulti che si definivano" gio-ventù tradita", cresciuta nellaScuola Statale fascista dove siinsegnava - come mi raccon-tava mio padre - " primocomandamento: il Duce hasempre ragione"?C' è voluto il primo governodi centro sinistra, a 15 annidalla guerra, per trovare ilcoraggio di introdurre laResistenza nelle scuole, pre-sentandola come una guerradi liberazione nazionale dainazisti e dai fascisti di Salò.Mi sono sempre meravigliatadi questo fatto, perché mipareva che un movimentopopolare come quello, sui cuivalori era stata scritta lanostra Costituzione, avrebbedovuto essere da subito laprincipale festa nazionaledella nostra Repubblica che

da essa nasceva. Solo con glianni ho capito perché erastato steso un velo di silenzi ereticenze e l'ho capito veden-do che cosa è successo nellevarie guerre, civili e non, chehanno continuato a riempirei cimiteri della Jugoslavia, delKossovo, dell' Africa. Hocapito solo dopo perché gliantichi Romani dicevanoaccorati che ,di tutte le guer-re, quelle civili sono le peg-giori, le più feroci: in esse ilfratello combatte contro ilfratello e non valgono le rego-le che tutelano i diritti deicombattenti degli esercitiregolari, perché nella guerracivile non ci sono esercitiregolari: si fa la guerriglia,non la guerra, e sempre icombattenti sono consideratidei banditi, dei sovversivi, (oggi diremmo "terroristi" )dalla parte avversa: tali sonostati considerati i partigianidai tedeschi e dai fascisti loroalleati, ma anche tutti i nostriPadri della Patria risorgimen-tali, da Mazzini a Garibaldi,da Silvio Pellico ai Milanesidelle 5 giornate erano consi-derati tali dalle Monarchieassolute contro cui lottavano.Ovvio che per i banditi non cisono convenzioni di Ginevrache tengano.. e viceversa. La guerra civile è quindi, persua natura, atroce e laceranteper il tessuto sociale di unPaese ; non hanno per ciò

fatto male i governi del dopoguerra a lasciar calmare glianimi prima di fare del 25aprile la festa nazionale fon-dante della Costituzione, incui si celebrava sì la fine dellaguerra, ma si ricordavasoprattutto che non tutti gliItaliani erano stati fascisti e loavevano dimostrato lottandoe morendo per la libertà,come dice la canzone.

Trovo quindi abbastanza pre-testuose e miserabili le mano-vre di chi oggi, con il metrodi giudizio di una società cheper fortuna vive in pace daoltre 50 anni, avendo impara-to da quegli orrori la lezioneche doveva esserne tratta, vaa riportare a galla episodi didelinquenza comune a caricodi alcuni partigiani, come senon si sapesse che, quando lasocietà civile viene sovvertita,tutti i violenti, gli opportuni-sti e spesso i delinquenti siintrufolano nei vari schiera-menti perché possono agireimpuniti, non essendociun'autorità centrale in grado

di punirne gli eccessi. Propriograzie all'imbarazzo checostoro creano, con azioniinqualificabili, spesso ricon-ducibili a vendette personali,inducono l'intero movimentoo a coprili o a risolvere laquestione con gli " errori delfuoco amico", perché i tribu-nali non ci sono. Queste atro-cità, inevitabili in quei conte-sti, non tolgono nulla ai valo-

ri per cui si è combattuto néal rispetto dovuto ai combat-tenti che rischiarono la vitaper quegli ideali e che seppe-ro comunque mantenere alti iprincipi umanitari anche insituazioni estreme. Basta leg-gere ciò che molti racconta-no: accanto ad azioni nonsempre edificanti, moltissimisono gli episodi di compren-sione umana e perdono,anche perché spesso " il

nemico " era il vicino di casa,l'amico d'infanzia, se non uncugino o un fratello.Mi sembra anche pazzescoche si vogliano equiparare ifascisti di Salò ai combattentidi un esercito regolare: l'eser-cito regolare erano i 9000morti di Cefalonia, non irepubblichini che fino all'ulti-mo denunciarono gli ebrei aitedeschi e che, ancora il 25aprile, sparavano dai tetti perammazzare il maggior nume-ro possibile di nemici!Cerchiamo di capire che cosadavvero è importante ed evi-tiamo di riaprire ferite saggia-mente sepolte dai governi deldopo guerra: a chi giovanoquesti tentativi di revisioni-smo della storia? A chi giovariaprire questioni ormai soloideologiche? Non siamo forsetutti ben contenti di vivere inuna repubblica fondata suuna Costituzione di cui con-dividiamo i valori … o c'èforse qualcuno che preferi-rebbe una Costituzione checominciasse con " Il Duce hasempre ragione"? Credo pro-prio di no. Che senso ha oggiprendere le distanze dallecelebrazioni del 25 Aprileperché è una festa " di parte ":

certo che è una festa di parte! Di quella parte che, grazieagli Americani, ha consentitoall'Italia di costituirsi comeStato democratico: rifiutan-dosi di essere a fianco delPresidente della Repubblica,ex partigiano, da che parte sista? Se invece si vuole inten-dere che la Resistenza è stataa lungo appannaggio dellasinistra, questo è vero, maanche perché forse gli altrinon sentivano in manieraaltrettanto forte l'esigenza diricordare che la libertà è unbene labile, che va continua-mente difeso e riaffermato.Perché è stato lasciato allasinistra la gestione prioritariadi questo patrimonio di tutti?Credo che sia stato uno sba-glio a cui il nostro Presidentedella Repubblica sta cercan-do di rimediare, pensandoalle generazioni future.Lasciamo in pace i morti,tutti i milioni di morti italia-ni, europei e americani checombatterono contro il nazi-smo e il fascismo: rispettiamoil loro sacrificio evitando dialzare polveroni vergognosiin cui si perde la bussola deivalori e dei fatti della storia.

L.P.

25 Aprile, San MarcoUNAI N T E R P R E T A Z I O N EDELLA "RESISTENZA"

Ho avuto modo e tempo di legge-re alcuni scritti riguardanti ilmovimento storico italiano cono-sciuto come "La Resistenza".Potrebbe sembrare presuntuosoche io decida di avventurarmi ascrivere di questo argomento, manon intendo fare "storia", vogliosolo esprimere un modestissimoparere forse frutto delle miemolte deficienze.L'antifascismo e la Resistenzasono stati largamente monopo-lizzati per quasi cinquant'annidal Partito Comunista. Il crollodell'impero sovietico, quindicianni fa, ha impietrito i comunistiitaliani in una specie di imbaraz-zato silenzio. La nascita del bipo-larismo poi è stata facilitata dauna specie di amnistia storica pergli eredi del Partito Fascista dellaRepubblica di Salò. Questi avvenimenti politicihanno dato forza a un fenomenoche rischia di pregiudicare il futu-ro della democrazia italiana: ilrelativismo storico e culturale. I

morti di una parte pesano di piùdei quanto i morti dell'altra? Lamemoria storica diventa materiadi compromessi, patteggiamentio lottizzazione? La Resistenza haliberato l'Italia da una potenzaoccupante, l'ha restituita all'onordel mondo e ha permesso lanascita di uno Stato democratico.Sminuire l'importanza di questoevento col tramontare dell'ege-monia comunista mi sembra sba-gliato o, peggio, pericoloso.L'antifascismo quindi, è necessa-rio all'identità del Paese e al suofuturo.Come ogni uomo è giudicatobuono o cattivo a seconda deglieffetti che le sue azioni hannosulle persone, così una ideologiaviene giudicata in base al modoin cui influisce sulla vita deipopoli e delle società. Il comuni-smo italiano non ebbe le respon-sabilità del comunismo sovieticoed è impossibile pretendere daglielettori del Pci sentimenti e rea-zioni contro di esso simili a quel-li di quanti dovettero subire,dopo il 1945, l'occupazionedell'Armata rossa e le dittaturedegli anni successivi. Si tenga conto però che il Pci nonsi è limitato a dominare laResistenza. Ne ha fatto una basedella sua legittimità e strumentoper conquistare consensi in unapiù larga area del Paese, ha artifi-cialmente prolungato nel tempol'esistenza di una minaccia fasci-sta e ha enormemente dilatato ladefinizione di fascista a chiunqueosasse ricordargli i suoi legamicon l'Urss. E poiché l'Urss facevaaltrettanto su scala internaziona-le, l'antifascismo appariva stru-mento di una strategia "eversiva".In secondo luogo, per 30 anni ilPci ha sempre promosso e difesoin Italia la politica estera

dell'Unione Sovietica. Non vi fuquestione internazionale, dallafirma del Patto atlantico a quelladel Mercato comune, dagli obbli-ghi dell'appartenenza alla Natoin cui il Pci non si sia allineatosulla posizione di Mosca. Erainevitabile che a queste condizio-ni la guerra fredda diventasse danoi una guerra civile fredda.Tutto questo ha inoltre contribui-to ad alimentare la diffidenza dimolti italiani per il modo in cui ilPci usava la Resistenza.Vi è un terzo aspetto (su cui temoche qualcuno potrà non essered'accordo): negli anni dellaResistenza il Pci fu un partitooggettivamente patriottico, maera l'erede delle forze politicheche avevano denigrato la vittoriadel Paese nella Grande guerra esperato di importare in Italia larivoluzione bolscevica. Piaccia ono, questi due aspetti contribui-rono a ingrossare le file del fasci-smo e a garantirgli un consensoche superava di molto i suoi con-fini ideologici. Se non si tieneconto di questo antefatto è diffi-cile capire perché i militantifascisti della Repubblica di Salòpotessero contare su una discretaschiera di simpatizzanti, dubbio-si, incerti o, più semplicemente,attendisti. Ed è ancora più diffici-le capire perché la parola onoreabbia avuto per molti italiani, dal1940 al 1945, significati diversi.Fu questo il grande drammadella guerra civile: divise, insie-me agli italiani, il concetto del-l'onore. Per questa la ragione ilPresidente Ciampi ritenne utile,per ricostruire il Paese, rendereomaggio ai morti di El Alamein.E, se a taluni sembrerà che ioabbia voluto dire troppo o troppopoco della Resistenza, mi si per-doni.

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Mese di Aprile 2005 - 3Cultura / Giovanni Paolo II

Il FilareteAntonio Averlino detto IlFilarete, architetto toscanodel '400, che operò moltonella Milano degli Sforza, nelsuo "Trattato di Architettura"sosteneva che, di un’operaarchitettonica, il padre nonfosse l'architetto, ma il PRO-MOTORE, ovvero colui cheavverte la necessità, le funzio-ni e le finalità di un opera; ele trasmette al-l'ARCHITETTO, il quale,sempre secondo il Filarete, èmadre della futu-ra costruzione.L'opera è la crea-zione spirituale dientrambi: il pro-motore è coluiche la concepisce,l'architetto coluiche la gestisce epartorisce.Il Filarete, puressendo consape-vole del suo valo-re e della sua fun-zione, avvertiva la necessitàdi una guida illuminata, di unsupervisore che sapesse sti-molarlo sottoponendogli con-tinui quesiti da risolvere; eche nel contempo avesse l'in-telligenza di ascoltare ciò chelui,architetto, gli suggeriva.Il Rinascimento deve la pro-pria fortuna a queste simbiosifra PROMOTORE eARCHITETTO.Francesco Sforza fu per ilFilarete il modello del grandepromotore dalle vastissimevedute; i progetti architettoni-ci da lui formulati per Pavia eMilano, i miglioramenti dellereti stradali e delle canalizza-zioni recano tutti l'improntadel suo senso urbanistico. Lasua città ideale è intesa nonsolo esteticamente, ma anchefunzionalmente, come unorganismo globale dove cia-scun edificio, nella sua indivi-dualità, ha un rapporto bendeterminato col resto.La descrizione che il Filaretefa dell'Ospedale Maggiore

voluto dallo Sforza ci permet-te di comprendere fino a chepunto tutto fosse stato conce-pito per soddisfare nei mini-mi particolari le esigenze pra-tiche e sanitarie di un ospeda-le. All'epoca, queste teorieurbanistiche potevano essererealizzate solo nel ducato diMilano. E questo perchéaltrove, il progettista nonpoteva contare sulla collabo-razione di un promotore illu-minato del calibro di

Francesco Sforza.Per trovare oggi unesempio di tale sta-tura dobbiamo,purtroppo, espa-triare in Francia."Io vorrei ardente-mente che Parigiavesse un centroculturale che fosseal tempo stessomuseo e centroricreativo, dove learti plastiche si

integrassero con la musica, ilcinema, i libri, la ricercaaudiovisiva, ecc. L'edificio,logicamente sarà moderno econ la possibilità di evolversicontinuamente. La bibliotecaattirerà sicuramente migliaiadi lettori che al tempo stessosaranno in contatto con l'artemoderna". Con queste pocheparole, che valgono da solemetà progetto, il presidenteGeorges Pompidou proposela costruzione di un centroculturale destinato a differen-ti forme dell'espressione arti-stica contemporanea ed abiblioteca pubblica.Il concorso fu vinto dall'ar-chitetto Renzo Piano, allorasconosciuto, non iscritto anessun partito, e per di piùnon francese. Sicuramentepoteva vincerlo qualcun altrodei 681 partecipanti al con-corso e sarebbe senz'altrostato diverso. Ma in nessuncaso Parigi avrebbe avuto uncentro culturale di livellomondiale se un giorno il

signor Pompidou non avesseavuto l'idea e la volontà discrivere alcune righe.Il cardinale Martini, ex arci-vescovo di Milano, denunciòle chiese costruite in questiultimi anni. "Non voglio piùvedere chiese anonime edappiattite come stazioni diservizio" E poi: "Emozione emistero debbono essere per-cepibili subito a tutti comenelle chiese antiche". E' unaparola! Sicuramente il cardi-nale sa che le chiese antichefurono costruite per la mag-gior parte da religiosi, mona-ci o frati, che , per necessità epassione, sapevano progetta-re e costruire chiese ed edificisacri. E quando non lo face-vano personalmente, interve-nivano direttamente nellaprogettazione suggerendoall'architetto,od al semplicescalpellino,le finalità ed ilsenso spirituale dell'opera dacostruire. Il processo di tran-sizione dal romanico al goti-co maturò all'interno degliordini benedettini francesi,cluniacense e cistercense. Peresempio a basilica di Assisi diS. Francesco fu progettata ediretta da un frate, così comeS. Maria Novella a Firenze.L'"emozione e mistero" nonpossono essere tradotti inarchitettura da uno che questisentimenti non vive personal-mente, e crede di progettareuna chiesa fra i disegni di uncentro commerciale,di unresidence o un piano di lottiz-zazione.Perciò, Martini fa bene apuntare il dito sulla mediocri-tà degli architetti, ma dovreb-be anche ammettere che inquesti decenni la chiesa èstata una pessima commit-tente, o se preferite, per dirlacol Filarete, una pessimaPROMOTRICE.

Edoardo Montrasio

Un architetto del '400 ha qualcosa da dirci

Figura patriottica, poeta, atto-re, grande atleta, uomo forte,papa operaio che ha abbattutoil muro di Berlino,che sconfisse più volte la penadi morte con l'amore.Papa che andò come servitoredi Pietro a Gerusalemme epregò al muro del pianto:per lui ogni religione era giu-sta, non c'era differenza tramussulmani, ebrei e cristiani.Si è battuto per le idee dei gio-vani.Per lui disabile, povero, degra-dato, carcerato e assassinoerano persone come le altre.il papa protagonista dei segretidi Fatima.Si prodigò contro l'aborto, laprostituzione, l'abbandono deiminori, la pedofilia.Combatté con tutte le sueforze contro le guerre di tuttoil mondo.Viaggiò diversi anni nei paesidisastrati mettendo a repenta-glio la propria vita.Sofferente dopo gli spari del13 maggio 1981: rischiò lavita, ma perdonò l'attentatore;infine il morbo di parkinson sifece padrone della sua carne: tremolio, mancanza di respiroe difficoltà colla parola.L'ultima immagine televisivache emozionò tutto il mondo:il Venerdì Santo durante la viacrucis, tremante e senza forzestringeva tra le mani e fissando cogli occhi stanchi eluminosi il santo Crocifissosembrava volesse dire: "sullacroce resterò e soffrirò,Signore,fino all'ultimo respiro come tuhai fatto per noi uomini ingiu-sti e peccatori"il ricordo di questo papa benvoluto da tutti resterà dentrodi noi e qualunque papa verrà dopodi luiche sia bianco, nero o siacome sia lui sarà sempre una pietraforte della nostra chiesa,una porta attraverso la qualegiungere a Cristo, sarà sanPietro sulla terra e incarnerà la parola di Dio

grazie papa dell'est veglia sem-pre su di noi

G.P.

Sì, che si possa vivere perfinol'agonia non solo con pace,ma addirittura con letizia,come Karol Wojtyla, è unacosa dell'altro mondo dentroquesto mondo. "Morte dov'èla tua vittoria?", gridava sanPaolo, trionfante dopo laresurrezione di Gesù. Fraquelle colonne e quegli affre-schi della Santa Sede dove ilpapa poeta, il papa che fuminatore, filosofo, il papaprofeta e martire della libertàe della dignità umana è entra-to nella vita vera, lì a trionfa-re è stato Gesù Cristo, Coluiche disse "Io sono la vita".In questo mese di agonia nes-suno statista ha avuto accessoalle stanze della sua sofferen-za. Unica eccezione per quel-li veramente grandi e impor-tanti: i bambini. Quando donStanislao al Gemelli andò asalutare i fanciulli del repartoospedaliero vicino al papa euno di loro gli disse: "busso aquella porta, ma nessunoapre", immediatamente ilfidato segretario del Papa,conoscendolo da tanti anni,sentì che il cuore del vecchiopontefice si sarebbe letteral-mente liquefatto di fronte aquel visino e a quelle parole.

Proprio come Gesù che nonresisteva ai bambini e allemadri (ma anche ai padri e aipeccatori, pubblicani o pro-stitute, e ai ladroni pentiti:non resisteva a nessuno…aveva compassione di tutti).Insomma, ai bambini malatidel Gemelli fu dato di arriva-re dal papa morente. Che licarezzò e li benedisse sorri-dendo. E quando fu dimesso,per loro ci furono parole par-ticolari: "lo sapevamo chenon ci avrebbe dimenticato",commentarono quei piccolire, certi della loro potenza nelRegno dei Cieli dove si entratutti bambini.La grande sfida cristiana almondo: la felicità. Per cos'al-tro ci affanniamo ogni giornose non per questo? Ma finchéregna la morte ogni gioia èun'illusione crudele. A questanostra inquietudine, a questainsoddisfazione ha parlatoGiovanni Paolo II fin dalprimo giorno: "aprite, anzispalancate le porte a Cristo","solo Lui sa cosa c'è dentrol'uomo". E poi gridò: "so-loLui lo sa!!!". E' l'annuncioche il Papa ha ripetuto a tuttele latitudini del pianetasoprattutto ai giovani. E' spe-

cialmente l'annuncio che hafatto alla mia generazione,che ha avuto l'immensa fortu-na di avere un così grandepadre e testimone, insieme atanti altri uomini e donnestraordinarie, uomini edonne di Dio, da MadreTeresa a don Giussani. Difronte a quella loro umanitàeccezionale tutti gli arididiscorsi di intellettuali e catti-vi maestri sembrano pula alvento. Pensare ai volti diKarol Wojtyla e degli altriuomini e donne di Dio cheabbiamo avuto la fortuna diconoscere e seguire fa scop-piare il cuore di gratitudine.Come si fa a non esseresedotti da quegli uomini, cosìveri, liberi, così infinitamentepiù umani di tutti, più affasci-nanti, più vivi e più lieti. Cosìbuoni con noi da amare ilnostro destino più di quantosappiamo fare noi stessi.

Tratto da alcune riflessioni diAntonio Socci

Felicità... un ultimo omaggio a Giovanni Paolo II

Il nuovo Papa:Benedetto XVI,

“un umile servitore nellaVigna del Signore”

... avremo tanto tempo perconoscerlo meglio.

Continua dalla prima pagina:Altre immagini della Camminata dell’Amicizia

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4 - Mese di Aprile 2005 Merone

TELEFONO DONNANel corso dell'incontro che si è tenuto il 10 febbraio 2005 pressol'Associazione Onlus Telefono Donna di Como è emerso un datoestremamente importante: la difficoltà nel far emergere e nelgestire disagi percepiti, ma non espressamente dichiarati dalladonna. Le donne si rivolgo ai Servizi Sociali quasi esclusivamen-te per richiedere un sostegno economico, abitativo o lavorativo;permangono timori e resistenze, soprattutto in presenza di figliminori, a rilevare problemi legati alle dinamiche familiari.Telefono Donna Como Via Zezio 60 22100 Como Tel. 031-304585 Fax 031-3109374

ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIAREE DI MATERNITA' - ANNO 2005

L'assegno per il nucleo familiare, pari ad Euro 128,38 per tredicimensilità, è concesso dal Comune ed erogato dall'INPS con caden-za semestrale. I requisiti per accedere all'erogazione di detto asse-gno sono i seguenti:- essere cittadini italiani residenti o comunitari- avere almeno tre figli minori di anni 18- avere un indicatore della situazione economica del nucleo familia-re (ISE) inferiore ad Euro 21.309,43 annue per cinque componenti.La domanda va presentata al Comune previa esibizione delladichiarazione ISE entro e non oltre il 31.01.2006.L'assegno di maternità, pari ad Euro 283,92 per cinque mensilità, èconcesso dal Comune e corrisposto dall'INPS in unica soluzione. E'possibile ottenere il beneficio totale pari a Euro 1.419,60 per ledonne che non percepiscono altre indennità di maternità obbligato-ria a condizione che il nucleo familiare non possegga un ISE supe-riore a Euro 29.596,45. Se la donna percepisce altre prestazioni, hadiritto alla quota differenziale. I requisiti per accedere sono iseguenti:- essere cittadine italiane, comunitarie ed extracomunitarie pernascite, affidamenti preadottivi e adozioni senza affidamento avve-nuti dal 01.01.2005 al 31.12.2005- avere un indicatore ISE del nucleo familiare inferiore a Euro29.596,45 annue per nuclei familiari composti da tre componenti- non ricevere per il figlio nato un trattamento previdenziale diindennità di maternità per l'astensione obbligatoria a caricodell'INPS o d'altro ente previdenziale.La domanda va presentata al Comune previa esibizione delladichiarazione ISE entro sei mesi dalla data dell'evento.Per qualsiasi chiarimento rivolgersi presso gli Uffici Comunali.

L'Assessore ai Servizi Sociali Gabriella Panzeri

Se camminavate per le stradedi Merone nel gelido invernodi due anni fa avrete certa-mente notato una miriade divolantini appesi ovunque sucui spiccava l'annuncio"Giovani parliamone!".Furono proprio quei volanti-ni, uniti ad una martellanteraccolta di firme per le strade,sui treni e alle porte dellescuole i primi sentori di quel-la che in futuro sarebbediventata l'AssociazioneGiovanile "il Tricheco".Quell'inverno, grazie all'entu-siasmo e alla forza di volontàdi alcuni ragazzi, si riuscì adorganizzare un incontro pub-blico in cui si discuteva il pro-blema del disagio giovanileed in particolare dell'assenzadi un luogo in cui i ragazzipotessero incontrarsi, con-frontarsi, passare il lorotempo libero. Quella sera parteciparonoall'incontro più di trenta per-sone e ci si rese subito contoche il problema era realmentesentito dagli adolescenti edera forte la volontà di darevita ad una nuova realtà gio-vanile sul territorio. Si posero così le basi di ungruppo di ragazzi che si gettòa capofitto nel mondoassociativo meronesetentando in ogni mododi realizzare un qualco-sa che assumeva sem-pre più la forma di uncentro di aggregazionegiovanile. Naturalmente la nostraprima esigenza eraquella di avere a dispo-sizione un luogo dovepotersi semplicementeincontrare, ma sembra-va che a Merone unposto del genere nonfosse proprio disponibi-le. Dopo qualche mesedal primo incontro, susuggerimento dell'am-ministrazione che allo-ra rappresentava ilnostro paese, decidem-mo quindi di entrarenella sede della Pro Loco. La cosa più bella di quel-l'esperienza fu che, alla pre-senza di un posto dove poter-si aggregare, la risposta delmondo giovanile si rivelò tra-volgente: ci trovammo ariempire l'intero edificio ognisettimana, ci si riuniva spessoin più di quaranta persone e,seduti in un cerchio semprepiù grande, ci divertivamo aproporre nuovi progetti enuove attività. In quello chetutti chiamavano amichevol-mente "Il Centro" ci si incon-trava il venerdì sera e ladomenica pomeriggio: sichiacchierava, si disegnava,qualcuno ascoltava la musi-ca, altri giocavano a carte,erano già organizzati corsi dichitarra e di musica, oltre chedibattiti, serate danzanti etornei sportivi. Tutto questo

però durò purtroppo moltopoco: non passò forse nean-che un mese che il nostrofiammante entusiasmo vennespento bruscamente a causadi diverse incomprensionicon la Pro Loco. Ci rendem-mo conto infatti che all'inter-no di quella associazione, acausa di incompatibilità dipensiero e di scopi, non era-vamo nelle condizioni di rea-lizzare veramente quello chesognavamo. Fu così che

assaggiammo per la primavolta il sapore amaro delladelusione e rinunciando allasede della Pro Loco decidem-mo che da quel momento inpoi saremmo restati un grup-po libero e indipendente.Naturalmente, prendendotale decisione, eravamo per-fettamente consapevoli deiproblemi a cui saremmoandati incontro ma in quelmomento ci sembrava la cosagiusta da fare e ci facemmoguidare soprattutto dal cuoree dagli ideali. Dopo tale svolta infatti lasituazione si fece sempre piùgrigia: i giovani cominciava-no ad abbandonare il nostrogruppo, tutto ciò a cui pensa-vamo sembrava troppo lonta-no e praticamente irrealizza-bile, fummo sull'orlo diabbandonare tutto. Questo

però non accadde mai: forsegrazie alla spinta di queipochi che ancora ci credeva-no, forse per caso, forse per-chè non poteva proprio finirecosì.Passata l'estate, un provvi-denziale giro di telefonatepermise di riallacciare i con-tatti con quanti ancora aveva-no voglia di impegnarsi nellatitanica impresa che per nullaal mondo avevamo intenzio-ne di abbandonare. Appena

ricominciarono gliincontri (nella cucinadi uno di noi) si sentìl'esigenza di dare vitaa qualcosa di concre-to che potesse esserenello stesso momentouna testimonianzavisibile di un impe-gno crescente e unaopportunità per crea-re aggregazione, daresfogo alla nostracreatività e perché nodiffondere anche unpo' di cultura. Vennequindi rispolverata lavecchia idea di realiz-zare un giornalinoscritto dai giovani edindirizzato ai giova-ni. Nacque così il"Tricheco news" e daquel momento in poi

il simpatico animaletto zan-nuto rimase la mascotte indi-scussa del nostro gruppo. Il giornale, sin dalla nascita, èstato ed è uno spazio comple-tamente libero, aperto achiunque abbia voglia di scri-

vere un pensiero, una recen-sione, una notizia, qualsiasicosa. Il "Tricheco news", pubblica-to con cadenza quasi mensilee stampato in circa 200 copie,è formato da otto pagine incui si può trovare veramentedi tutto. Nella sezione intito-lata "primo piano" stannosolitamente articoli inerentiad un fatto di attualità o con-siderazioni di carattere gene-rale sul mondo in cui vivia-mo. In seconda pagina larubrica "apri gli occhi" dàvoce a storie spesso dimenti-cate di grandi uomini e gran-di donne che si sono distintiper comportamenti esemplarie che meriterebbero più con-siderazione. La terza pagina,interamente dedicata all'in-trattenimento, proponerecensioni o interviste cheriguardano il mondo dellamusica, del cinema e dell'edi-toria. Si passa poi dalla sezio-ne "tempo libero", con laquale si forniscono semprenuovi spunti per appassionar-si a qualsiasi cosa, per appro-dare alla pagina dedicata alnostro territorio ricca dicuriosità e approfondimentiriguardanti l'ambiente che cicirconda. A pagina sei ci sipuò dilettare in cruciverba,puzzle, rebus, leggere barzel-lette o scervellarsi con inge-gnosi indovinelli. Per conclu-dere viene proposta una pagi-na dedicata alle culture dalmondo che nei primi seinumeri era seguita da Utòpia:

una storiella a puntateambientata in un mondo fan-tastico che, nella forma deldialogo, forniva interessantispunti di riflessione sullasocietà moderna. Insomma ilTricheco è un caleidoscopiodi idee, riflessioni, giochi, ecreatività che, a sentire daquanto ci dicono, ha avutomolto successo sia tra i giova-ni che tra i meno giovani.Come si può intuire questainiziativa ci ha impegnato eci impegna tuttora moltissi-mo ma è per noi anche fontedi grandi soddisfazioni. E' ormai passato più di unanno dalla pubblicazione delprimo Tricheco (ora siamo alnumero otto) e ne è passata diacqua sotto i ponti ma lanostra situazione è rimastaquasi immutata.Dico "quasi" perché non sipuò dimenticare che nelNovembre 2004 dopo circadieci mesi dalla stesura delprimo statuto, superati innu-merevoli inghippi burocrati-ci, si è costituita ufficialmen-te l'Associazione Giovanile ilTricheco. L'estate scorsa, inoltre, insie-me ai ragazzi della parroc-chia siamo stati i promotori egli organizzatori del Festonefrom Merone tenutosi a metàluglio presso il piazzale del-l'oratorio.E' stato un weekend di fuoco:due giorni di concerti conl'esibizione di sei gruppiemergenti locali e l'allesti-mento di decine pannellidisposti lungo tutto il perime-tro del piazzale a disposizio-ne degli writers, artisti di stra-da che per una volta hannoavuto modo di esprimersi intutta libertà e alla luce delsole. Questo evento è stato anostro avviso molto impor-tante per dare spazio allarealtà giovanile e si è rivelatoessere una iniziativa di cui sisentiva veramente la mancan-za.

Ma non finisce qui. Infatti,pur non disponendo di alcunluogo d'incontro, il Trichecorimane sempre in movimentoe proprio in questi giorni lanostra associazione ha avutola conferma per lo svolgimen-to di due nuove iniziative. Laprima, che si terrà lunedì 11aprile alle ore 21.00 presso ilpalazzo Zaffiro di Merone,consiste in una riunione-dibattito aperta a tutti in cui ilnostro gruppo vuole farsiconoscere e vuole coinvolge-re al suo interno sempre piùragazzi e ragazze. La secon-da riguarda invece la realiz-zazione di un cineforum mul-titematico in cui, attraverso laproiezione di alcune pellicolescelte ad hoc, si vogliono for-nire gli spunti per una discus-sione riguardo alcuni temi"scottanti" della societàmoderna: povertà, disagiogiovanile, razzismo e guerra.Viene proposto qui di seguitoil programma completo degliappuntamenti:13 Aprile: the city of god(povertà); 27 Aprile: TheBeliever (razzismo); 11Maggio: Fame chimica (disa-gio giovanile); 25 Maggio:Dottor Stranamore (guerra).I film verranno proiettati apartire dalle ore 21.00 pressola sala centrale del palazzoZaffiro a Merone, la parteci-pazione è aperta a tutti previasottoscrizione della tesseraassociativa di costo pari ad 1euro. Per maggiori informa-zioni riguardo questa iniziati-va, tutte le attività proposte, ilnostro giornale e quant'altrovisitate il nostro sito weba l l ' i n d i r i z z owww.tricheco.altervista.org.Per adesso è tutto, anzi pensodi essermi dilungato fin trop-po, ancora una volta mi sonofatto travolgere dall'entusia-smo e ho scritto queste righetutte di un fiato… speriamodi non essere stato noioso!

Associazione Giovanileil Tricheco

Un “tricheco” a Merone

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Mese di Aprile 2005 - 5Ambiente / Approfondimenti

Nel maggio 2003l ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale di Rogeno haapprovato, dopo anni d'atte-sa, la variante al PianoRegolatore Generale (PRG)in vigore dal 1992. Proprio inquesti giorni la variante com-pie quindi 2 anni. La legge daai cittadini ed agli enti inte-ressati un mese di tempodalla presentazione per pren-dere visione dei contenuti delpiano ed un altro mese perpresentare eventuali osserva-zioni. L'Amministrazione diRogeno, tenendo ancheconto della concomitanza delperiodo estivo, ha giustamen-te comunicato che avrebbetenuto in considerazioneanche osservazioni tardive,giunte cioè oltre i termini pre-visti dalla legge. Al protocol-lo comunale sono giunte 63osservazioni al PRG; attual-mente le pratiche, secondoquanto dichiarato dall'ammi-nistrazione stessa, sono infase di istruttoria in attesa diessere discusse dal ConsiglioComunale.Ebbene, dal maggio 2003sono ormai trascorsi dueanni. Questo ritardo (normal-

mente le amministrazionicomunali esaminano le osser-vazioni dei cittadini in unarco temporale di 6-7 mesi)comporta pesanti risvoltinella vita sociale del paese.Da allora è infatti in vigore ilregime di salvaguardia: per lepratiche edilizie valgono cioèle norme più restrittive previ-ste nel PRG o nella suavariante, con una serie di pro-blemi: ci sono dei cittadiniche hanno ottenuto condizio-ni più favorevoli ma che nonpossono procedere perché lavariante non è ancora piena-mente in vigore; ci sono deicittadini che hanno presenta-to delle osservazioni ma nonpossono procedere perchénon sanno se le stesse verran-no o meno accolte; ci sonoanche dei risvolti di naturafiscale che potrebbero portaread un contenzioso con l'am-ministrazione comunale peril pagamento dell'ICI: peresempio il proprietario di unterreno prima agricolo e poidivenuto edificabile è costret-to a pagare l'ICI ma di fattonon può costruire sul suo ter-reno.Intanto la Regione

Lombardia ha approvato lanuova legge regionale sulgoverno del territorio, entratain vigore il 1° aprile 2005;queste nuove norme cheimpongono, tra l'altro, disostituire entro 24 mesi tutti ivecchi PRG con un nuovostrumento denominato Pianodi Governo del Territorio,rischiano di rendere superatoil PRG redattod a l l ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale di Rogeno ancorprima che entri in vigore.Quale destino avrà il PRGdel Comune di Rogeno?Certo, se la variante al PRGnon venisse approvata sareb-bero stati spesi inutilmentedei soldi per la sua redazione,non potranno venire soddi-sfatte le richieste dei cittadiniformulate tramite le 63 osser-vazioni presentate e soprat-tutto i cittadini di Rogenoavranno sopportato inutil-mente diversi anni di sovrap-posizione dei due PRG con ilblocco di molti tipi di inter-vento possibili.

D.W.

Anche quest'anno a BosisioParini sarà organizzata laconsueta campagna di moni-toraggio della migrazionenuziale dei Rospi. Nel lecche-se l'operazione di salvataggiosi svolge dal 1995 ed ha coin-volto oltre un centinaio dipersone. Per dare un'idea del-l'impegno adoperato dai par-tecipanti alle operazioniricordiamo che nell'ultimaedizione sono stati raccolti e

trasportati più di 2.000 esem-plari di rospo comune nellazona della comarcia. I volon-tari si alternano, indicativa-mente da aprile a maggio, nelmonitoraggio della migrazio-ne nuziale di questi misterio-si animali, appartenentiall'ordine degli anfibi, chescendono dal bosco per rag-giungere il lago, dove le fem-mine deporranno le lorouova. Il fenomeno si ripete adogni inizio stagione e, se tra illuogo dello svernamento equello della riproduzione siinterpone la strada, la sorte dimolti rospi sarebbe segnata,schiacciati dalle auto in tran-sito. Grazie al posizionamen-to di barriere prima e dopo lastrada gli animali potranno

Con le parole, "Si e' dedicata, per oltre50 anni, a partire dal periodo piu' diffi-cile del dopoguerra, con entusiasmo ecompleto altruismo, all'assistenza deibambini con vari handicap sia fisiciche psichici e sociali riuscendo a capil-larizzare gli interventi assistenziali,tenuto conto delle diverse esigenzesocio sanitarie e assistenziali", il Presidente Ciampi con ilMinistro della Salute Girolamo Sirchia ha deciso di conferirela medaglia d'oro al "Merito della Sanita' Pubblica" in occa-sione della Giornata Mondiale della Sanita' alla memoria diZaira Spreafico, per molti anni presidente dell'Associazione"La Nostra Famiglia". Una medaglia proprio in virtu' del ser-vizio rivolto ai bambini disabili e alle loro famiglie, svolto con

passione e competen-za, con l'impegno ditutta la sua vita, spesaper migliorare la cultu-ra della disabilita', nelrispetto della dignita' diogni persona.

La Nostra Famiglia

APRILE: La natura si risveglia,le piante gonfiano le gemme edemettono le prime tenere foglie,gli alberi da frutto fioriscono, ilprato ed il giardino brillano dinuovi colori. Per chi coltiva l'atti-vità è senza tregua, ma attenzio-ne ai ritorni di freddo e gli sbalzidi temperatura che possono com-promettere l'operato del mese dimarzo.IL CLIMA: All'inizio di marzosi sono registrate temperaturemolto rigide con abbondantinevicate. Fortunatamente lamaggior parte delle specie vege-tali si trovava ancora nel momen-to in cui la pianta resiste a tempe-rature rigide. Dalla metà dimarzo in poi la primavera è final-mente arrivata. Le piogge sulfinire del mese hanno ridato unabuona umidità al terreno. I pratihanno ripreso un bel coloreverde, nell'orto i semi sono ger-mogliati. Le piogge sono avvenu-te in concomitanza della fiorituradi peschi, albicocchi e susini cinogiapponesi rallentando parzial-mente l'operosità degli insettidediti all'impollinazione (api,bombi).

GIARDINO: Le siepi riprendo-no la loro attività vegetativa ed èil giusto periodo per effettuare unintervento di potatura. Consigliodi tagliare maggiormente la partealta della siepe per favorire l'in-foltimento della parte più bassa.In questo periodo si può procede-re con l'acclimatamento dellepiante in vaso prima di portarledefinitivamente all'aperto nelmese di maggio. Nel frattempo senecessario, si eseguono rinvasi(un terriccio universale per lamaggior parte delle specie, soloper alcune è indispensabile unterriccio acido). Sul finire delmese, dopo una buona vangaturae concimazione del terreno contorba o letame maturo si mettonoa dimora i bulbi e rizomi a fiori-tura estivo autunnale.In questoperiodo possiamo iniziare atagliare il prato. E' opportunotagliare il prato poco e spesso,infatti i tagli frequenti rendono ilprato più resistente alle malattiee meno attaccabile dalle erbeinfestanti. La frequenza deltaglio varia necessariamente infunzione stagione: Molto in apri-le e maggio, medio in settembre eottobre, ridotto nei mesi estivi. ORTO: Per le semine effettuatenel mese precedente, è necessariomantenere sotto controllo le erbeinfestanti, effettuando una zap-

QUALE DESTINO PER IL P.R.G.?

essere raccolti dai volontari etrasportati nel luogo di ripro-duzione. Da ormai dieci annisi ripete questa operazioneperché sono disattese lerichieste di posizionamentodi barriere semipermanenti ola realizzazione di apposititunnel sotteranei, che con-sentano agli anfibi di rag-giungere in tutta sicurezza iluoghi di riproduzione; taliinterventi dovrebbero poiessere completati con l`ade-guamento della segnaleticastradale nei tratti interessatial flusso migratorio; si trattadi interventi di costo moltocontenuto che permettereb-bero una maggior tutela di unimportante tassello nella reteecologica dei nostri boschi.

Un “traforo” per i Rospi ?

Cinquant’anni per gli altri

“Ad un vecchio professore”

Saggio gentile e caromi ha insegnato le moralima divise in parti uguali.Un terzo di sinceritàsanno tutti quanto vale,un terzo di silenzioche da sempre è d'oro,un terzo di menzognama per non far del male.

di Anna Mottola Valli (nata a Settimo Milanese nel 1946,insegnate di lettere ora in pensione)

pettatura interfila e/o estirpandomanualmente le malerbe. Inoltre,questa operazione ci consente diinterrare il concime che abbiamodistribuito e che favorisce unacrescita più rigogliosa di alcunespecie (es. un concime azotatoper spinacio ed insalate). In que-sto periodo possiamo seminareall'aperto con luna crescente, bar-babietola, carota, prezzemolo,ravanello, rucola, mentre sul fini-re del mese anguria, cetriolo,fagiolino, fagiolo, melone, pomo-doro, zucca e zucchina. Si semi-nano con luna calante, bietola dacoste, lattuga e radicchio dataglio e spinacio. Nel mese diaprile acquistiamo delle piantineda mettere a dimora nel nostroorto, o per evitare la semina chetalvolta non da i risultati sperati opiù semplicemente per il pocotempo che abbiamo a disposizio-ne. Per favorire la buona riuscitadei trapianti consiglio vivamentedi effettuare la pacciamatura delterreno con un film plastico nerodi polietilene.La pacciamaturarisulta determinante per il suc-cesso delle nostre coltivazioni perdiversi motivi:- Impedisce lo sviluppo delle erbeinfestanti creando un ambientein cui le piantine si possono svi-luppare autonomamente senzacompetere per gli elementi nutri-tivi e l'acqua;- Il film nero consente di ottenereun riscaldamento dello stratosuperficiale del terreno (10-20cm) in modo da favorire unmiglior sviluppo della pianta- Il bilancio idrico risulta favore-vole in quanto il film plasticoimpedisce l'evaporazione dell'ac-qua dal terreno consentendo unmiglio utilizzo delle risorse idri-che- Consente di isolare la pianta e ifrutti dal suolo (gli ortaggi allaraccolta sono puliti)- Le specie che reagiscono meglioalla pacciamatura sono le speciead apparato radicale superficiale(ad es. fragola) oppure quelle adelevate esigenze termiche comele cucurbitacee (anguria, melone,cetriolo, zucchino e zucca).FRUTTETO: Proseguono anchein aprile le operazioni di innesto.Questa pratica agronomica esco-gitata dall'uomo permette diunire due specie vegetali ottenen-do un unico esemplare, che rac-chiude i pregi di entrambe. Il por-tinnesto (detto anche selvatico)che sviluppa l'apparato radicale

deve possedere caratteristiche dirusticità, robustezza e resistenzaalla siccità ed in alcune speciedeve favorire un ridotto sviluppovegetativo del nesto o gentile.Quest'ultimo forma la chiomadella pianta e viene scelto per lecaratteristiche organolettiche delfrutto o per la resistenza ad alcu-ne malattie. La pratica dell'inne-sto ha consentito di trasmetterenel tempo le specie migliori pro-prio perché le piante nate daseme (selvatico) perdono le quali-tà della pianta originale.In questomese assistiamo alle fioriture(alcune iniziate sul finire dimarzo) di mandorli, peschi,susini cino giapponesi e albicoc-chi mentre iniziano la fiorituraperi, meli, ciliegi e susini euro-pei. Una fioritura particolarmen-te piacevole è quella del cotognoche produce dei fiori singoli condei grossi petali di colore biancorosato simili a quelli di una pian-ta ornamentale. Con la fiorituraabbiamo un momento di stasidelle attività da compiere nelfrutteto anche quasi per nondisturbare la straordinarietà ebellezza dell'evento.Sul finire delmese assistiamo alla comparsadei frutticini sull'albero. Da subi-to ci possiamo rendere conto sela fase della fioritura/feconda-zione è stata favorevole o se acausa di eventi meteorici (piog-gia, basse temperature) l'azionedegli insetti pronubi (per le pian-te ad impollinazione entomofila)o del vento ( per quelle ad impol-linazione anemofila) è stata inparte vanificata. In generale iltrasporto delle polline delle spe-cie anemofile, può avvenire nelraggio di alcuni chilometri ed èfavorito da una leggera ventila-zione e dal clima asciutto; men-tre per le specie in cui la feconda-zione avviene tramite le api lecondizioni climatiche influisco-no notevolmente sulle loro attivi-tà la cui efficienza è massimanelle giornate soleggiate prive divento con una temperaturamedia attorno ai 20°. DA NON PERDERE: Vi vogliosegnalare iniziando da questomese alcune fiere/eventi per gliappassionati di ortoflorofrutti-coltura..Dal 6-8 maggio si terràOrticola mostra di fiori e pianteinsolite.Si terrà a Milano dal 6 al 8 mag-gio in zona Giardini Pubblici diMilano Via Manin 2.

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6 - Mese di Aprile 2005 Sport

CASTELLO BRIANZA Quasi un'ora per sapere chi…avesse vinto. Sembrava il bis stagio-nale di Carlo Scognamiglio, invece il successo è andato meritatamente al nostro ad AristideRatti dopo che la giuria ha esaminato le foto dell'arrivo. Il portacolori della Bottoli Artoni,si è imposto, con due-tre centimetri di vantaggio, grazie ad un ottimo colpo di reni. Interrottocosì il digiuno suo e della squadra di Secondo Volpi in questo avvio di stagione. In 200 al viama chiudevano stravolti dalla fatica e irriconoscibili per il fango solo in 33. E' stata una garasuperveloce, percorsa senza sosta con pioggia in avvio e nel finale. Allunghi e rincorse infi-nite nel corso dei sette giri con vantaggi sempre contenuti. Al comando in undici a 3 km. dal-l'arrivo si disputava lo sprint in salita che coronava Aris tenace e veloce. Sereno e felice dice"Non pensavo di aver vinto; avevano già effettuato la premiazione! Un successo però che midà morale e convinzione: quel colpo di reni l'ho impresso proprio come ultima risorsa cheavevo in corpo. Ho superato un brutto momento attorno all'80° km. di gara, forse per quel-la pioggia in avvio sentivo le gambe legnose ed indurite e non riuscivo ad imprimere forzaalla pedalata. Nel finale si è sbloccata quella situazione ed ho preso coraggio osando di più.Spero sempre nel passaggio al professionismo, per questo ci terrei a sostenere una buonaannata con affermazioni di estrema soddisfazione e merito. Grazie anche ai molti sostenito-ri di Rogeno che mi seguono tutto l'anno." Vincenzo Aloia

News

IL G.S. ROGENO FESTEGGIAIL SUO 30° COMPLEANNO!!!

Dopo un'intensa stagionesportiva, i campionati stannogiungendo ormai al termine,un altro evento però, si affac-cia alle porte delle attività delG.S. Rogeno: i festeggiamen-ti per il suo 30° anniversario!Il tutto avrà inizio a partireda sabato 21 e domenica 22maggio. In questi pomeriggiavranno luogo diversi torneidi calcio e pallavolo(fasi qua-lificatorie), nei quali gli atletiaffronteranno squadre deipaesi vicini in entusiasmantiquadrangolari. Sabato 28

maggio sarà la volta dellefinali dei tornei di pallavolo esperiamo che le atlete dellecategorie Esordienti,Ragazze e Juniores sappianoessere l'immagine gioiosa diquesta associazione e unabuona promessa per il futu-ro… La sera si festeggerà questoimportante anniversario conla Cena Sociale ed infine,domenica 29 maggio alle10:30, sarà celebrata la S.Messa con tutti gli atleti, gliallenatori e i dirigenti.

Questo mese vorrei intratte-nevi facendo due chiacchierecon un grande campionedello sci nazionale ed inter-nazionale: Giorgio Rocca. J.I. Sei nato in Svizzera, ma

sin da piccolo hai vissuto evivi tuttora a Livigno. Il bino-mio montagna e sci era scon-tato. Quando hai comincia-to?G.R. Vivendo in montagnaho messo gli sci ai piedimolto presto, all'età di 3 anni.Poi ho cominciato a fare leprime gare con lo sci clubLivigno e dopo alcuni anni dimilitanza nelle gare giovanilinel 1992 sono approdato allasquadra nazionale a soli 16anni e ho avuto la possibilitàdi gareggiare anche in Coppadel Mondo.J.I. Il primo successo?G.R. Nel 1996 ho vinto lamedaglia d'argento in slalom

gigante ai CampionatiMondiali Juniores e diciamoche è stata la prima garaimportante . J.I. E poi la tua carriera è

stata in salita verso i granditraguardi.G.R. Diciamo che ho avutodegli alti e bassi all'iniziodella carriera a causa di dueinfortuni alle ginocchia chemi hanno fatto perdere qual-che stagione agonistica, madalla stagione 2001/2002sono stato sempre in crescita.J.I. Questa stagione appenaterminata ti ha visto protago-nista tra i migliori del mondo.Come è andata?G.R. E' stata un anno moltosoddisfacente con tre vittoriein Coppa del Mondo, unsecondo posto e alcuni piaz-zamenti. Ho chiuso al diciot-tesimo posto in classificagenerale e al quarto postonella classifica di slalom.J.I. E poi i Campionati delMondo in casa, a Bormio. Tiaspettavi due medaglie?G.R. Sinceramente unamedaglia in slalom era il mioobiettivo, certo d'oro sarebbestato il massimo, ma anche ilbronzo mi appaga anche per-ché ho dovuto cedere il passoa due grandi dello sci comeBenjamin Raich e RainerSchoenfelder. Il bronzo incombinata è stata una sorpre-sa, anche se molto gradita.J.I. Hai dedicato le tue vitto-rie ai tuoi fans. Quanto con-tano i tifosi?G.R. I miei tifosi sono fanta-stici, tanti mi seguono allegare, curano il fans club e mifanno il tifo davanti alla tele-visione. Sono veramenteimportanti.J.I. Le Olimpiadi di Torino si

avvicinano. Dopo la delusio-ne di Salt Lake 2002 questavolta arriveranno medaglie?Ti stai già preparando?G.R. Il tempo passa veloce efebbraio è vicino. Sono torna-to da alcuni giorni di allena-mento a Sestriere, ora hoqualche appuntamento dicia-mo ufficiale ad alcune mani-festazioni, poi qualche gior-no di vacanza e poi si rico-mincia, quest'anno starò aLivigno per la preparazioneatletica. Per quanto riguardale medaglie non mi sbilancio,ma sicuramente affronterò leOlimpiadi per vincere.J.I. Ma quando non ti allenicon quali sono i tuoi passa-tempi?G.R. Mi piace molto il trek-king, mi piace andare in bici-cletta e sui pattini in linea eLivigno offre tante possibilitàin questo senso. J.I. Si dice che sei l'erede diAlberto Tomba, per la tuaprestanza fisica e la sciataleggera ma potente. Ti ciritrovi in questo ruolo?G.R. L'associazione conAlberto non mi può che farpiacere perché Tomba è statosicuramente un grande cam-pione e mi piacerebbe moltoarrivare a vincere tutto quelloche è riuscito a vincere lui.Per ora cerco di fare ilmeglio, poi si vedrà.J.I. Un'ultima domanda: qualè il tuo campione preferito?G.R. Sicuramente PirminZurbriggen, è veramentegrande. Bene direi che miresta solo fare tanti in boccaal lupo a Giorgio per la pre-parazione alle Olimpiadi emi auguro che la medagliaarrivi e sia d'oro!

Eccoci di nuovo pronti atenervi aggiornati sulle attivi-tà del nostro GruppoSportivo…Questo mese, oltrea continuare la consueta atti-vità dei campionati, parteci-peremo al MeetingPolisportivo SportInFesta2005, che si svolgerà aS.Pellegrino Terme (BG) dal23 al 25 aprile. È da diversi anni che aderia-mo a queste manifestazionisportive (gli ultimi due annisvoltesi a Ponte di Legno -BS-), sono infatti una bellissimaoccasione per i nostri atleti divivere qualche giorno insie-me, totalmente assorbiti dallosport, dai valori positivi adesso legati e, inoltre, di assa-porare la bellezza della locali-tà che ci ospita. I ragazzi,infatti, non dovranno misu-rarsi solo nei loro sport abi-tuali (calcio e pallavolo), maparteciperanno anche ad unagara di orientamento fotogra-fico, una sorta di caccia aiparticolari, unita alla capaci-tà all'orientamento. Speriamoriescano a valorizzare tutte leloro abilità!Ci farebbe davvero piacere sequalche rogenese venisse afarci il tifo in una di questegiornate, potrebbe assisterealle gare di ben tre squadrediverse: Ragazzi Calcio,Ragazze Pallavolo e JunioresPallavolo, per un totale di 36atleti, 9 accompagnatori uffi-ciali e un buon numero digenitori, amici e parenti(circa 20) che rimarranno per

tutti e tre i giorni a tifare e asostenerci nei momenti diffi-cili.Vi aspettiamo a S. Pellegrino,noi ci impegneremo e mette-

remo tutto il nostro entusia-smo e la nostra grinta pervivere con lo spirito giustoquesta meravigliosa esperien-za!!!

A partire dalle 14:00 si dispu-teranno le finali dei tornei dicalcio per le categorieEsordienti a 5, Esordienti a 7e Ragazzi a 7, saremo tuttiquanti lì per tifare i nostri pic-coli futuri campioni! Al termine Cesare Gerosa,Presidente in carica e mem-bro fin dalla fondazione, pre-mierà le squadre partecipan-ti. Vi invitiamo a festeggiarequesto importante momentoe vi aspettiamo numerosi!

La Tenax si presenta

La Tenax dei fratelli Igino e Alberto Bombana sipresenta al via della stagione 2005 con un obietti-vo: partecipare al 88° Giro d'Italia. Non fa partedelle diciannove squadre del Pro Tour, ma ha sicu-ramente le carte in regola per aspirare ad ottenereuna delle tre will card concesse dagli organizzatoridel Giro. Per questo, l'ordine ai corridori di Fabio Cordonali, team manager del gruppo, nonpuò che essere. "Dare il massimo delle vostre capacità in ogni corsa." Il compito spetta a:Gabriele Bosisio, David Betts, Kristian Fajt, Cristiano Frattini, Zoran Klemencic, David McPartland, Christian Murro, Ruslan Pidgornyy, Dean Podgornik, Radoslav Rogina, DaviosScott, Corrado Serina, Timothy Jones, Gianluca Tonetti ed ai due veronesi Giancarlo Ginestrie Daniele Pietropolli, La squadra, affidata alla guida tecnica di Giancarlo Perini e MarcoTabai, "è-assicura Cordonali- omogenea con velocisti, passisti, scalatori". "Partiamo - dice -con umiltà, pensando in piccolo, dandoci gli obiettivi volta per volta per arrivare alla sera conla coscienza a posto, di avere fatto il massimo del possibile. In questo modo, potremo esserepresenti alle corse più importanti perché i grandi organizzatori non sono miopi e noi saremosotto osservazione. Per noi, comunque, tutte le corse sono importanti per dare soddisfazioneai nostri sponsor, per crescere e diventare, nel futuro, una squadra ancora più importante". Perle squadre di Bordonali, del resto parlano dodici anni di attività impostata su correttezza epolitica trasparente, "nei quali - ricorda il team manager - abbiamo dato soddisfazioni agliorganizzatori delle corse alle quali le mie squadre hanno partecipato".Nella splendida cornice di Villa Quaranta, alla presentazione della squadra, presente ilPresidente del gruppo Paolo Olmo ed i rappresentanti del pool di sponsor che affianca laTenax-Nobili rubinetterie - Salmilano, Igino Bombana può guardare con soddisfazione a que-sta sua terza stagione da protagonista del ciclismo professionistico, con immutata passione perquesto sport trasmessa dal padre ( e Igino si commuove nel rivedere i tanti corridori dellaTenax anni Sessanta, unico assente Micheletti scomparso un anno fa). G.S. Tenax

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Mese di Aprile 2005 - 7Varie

Con l'arrivo della bella sta-gione, un primo piatto sem-plice ma interessante, ricco dicolori e di profumi classicidella cucina mediterraneasono gli Spaghetti sciué sciué, veloci veloci, come dice ilnome napoletano, pomodori-ni " appesi" ( crescono sullependici) del Vesuvio appenaschiacciati tra le dita nell'oliod'oliva bollente per pochisecondi quanto basta per trar-ne tutto il sapore, se l'anticaricetta univa fuori dal fuocopezzetti di mozzarella e unaspolverarta di Parmigiano,nella mia proposta entranoad arricchire il piatto gliscampi appena passati nelvino bianco. Un piatto schiet-to, essenziale dove gli spa-ghetti devono scivolare, traun filo d'olio d'oliva finale.Per 4 pers.360 gr. di spaghet-ti, 4 scampi freschi da incide-

re a meta per il lungo,16pomodorini, 1 spicchiod'aglio, 1 ciuffo di prezzemo-lo, 4 foglie di basilico, 1 dl. divino bianco secco, 5 cucchiaidi olio extra vergine di olivasale. Il condimento: scaldarel'olio con lo spicchio d'aglioschiacciato in un ampiapadella, unire gli scampi efarli rosolare per un minuto afiamma viva. Versare il vinobianco e fare evaporare, eli-

minare l'aglio,aggiungere ipomodorini" schiacciati "con le mani e proseguire lacottura a fiamma viva per 5minuti. Regolare di sale eprofumare con foglie di basi-lico. Lessare gli spaghetti inabbondante acqua salata,sco-larli al dente e saltarli nellapadella con il condimentoper qualche istante.Servire eguarnire con prezzemolo.

G. Sedda

Notizie dall' Associazione Micologica Bresadola

Dopo l'assemblea dei soci del 28/02 e l'elezione del nuovo consiglio prosegue incessante l'attività delGruppo Micologico. - Il 14/03 le diapositive del signor Moron Angelo ci hanno deliziati mostrandoci coloratissimi fiori neipiù minuti particolari.Gli ingrandimenti ottenuti con adeguati obiettivi hanno permesso di ottenerevisioni insolite e nascoste di fiori comunemente trascurati.- Il 04/04 l'indisponibilità del sig. Valsecchi che avrebbe dovuto parlarci della Basilica di San Pietro alMonte ci ha fornito una inaspettata ma piacevole sorpresa.Il signor Panzeri di Valmadrera ci ha infatti presentato un suo studio sulle "casotte" tipiche costruzionirurali presenti in modo particolare nei comuni di Valmadrera, Civate e Suello.Il relatore ne ha censite e fotografate circa 200, molte delle quali ancora in buono stato e l'obiettivo èquello, con l'aiuto della Comunità Montana e del Museo di Como, di recuperarle e salvaguardarle. Sono

costruite a secco, utilizzando per la maggior parte massi erratici di granito,ma anche di calcare bianco o rosso ammonitico. Sono generalmente a piantarotonda, ma ne esistono anche a pianta quadrata o rettangolare; la loro formapuò essere a volta oppure a capanna. Le casotte venivano ricoperte di terra sucui si lasciava crescere l'erba, con funzione isolante e protettiva. Erano utiliz-zate come riparo in caso di maltempo o pernottamenti saltuari, come ricove-ro per il bestiame e come deposito di fieno e/o legname. Si tratta di costru-zioni caratteristiche della nostra zona prealpina e meriterebbero davvero una

maggiore valorizzazione. - Tipicamente a carattere micologico la serata del 11/04 tenuta dal socio Paolo Ugo che ha cercato diintrodurci nel difficile campo della determinazione delle russule ( il suo lavoro verrà ultimato il 02/05con la seconda parte). - Da non perdere sarà la relazione che terrà il 16/05 il sig. Castelletti, del Museo Civico di Como, checi parlerà delle Invasioni Barbariche in Lombardia. - Particolarmente interessante si prospetta anche la serata sui minerali in programma il 23/05 relatoreil signor Riva.- Il mese di maggio si chiuderà con la Gita di Primavera prevista per il giorno 22/05.Informazioni puntuali ed aggiornate saranno sempre visibili sulla Bacheca presso la sede di Via NazarioSauro a Rogeno. E' superfluo aggiungere che la partecipazione alle varie manifestazione è libera edaperta a tutti.

Giuseppe Ratti

Non succedeva più dall'estate2003, quando il 28 agosto,grazie alle segnalazioni dialcuni pescatori, ilC.E.D.A.L. Pusiano avevaimmediatamente chiamatoun veterinario che diagnosti-cava recentissima la mortedei 3 esemplari di candidicigni reali, adulti, sulle rivesud del bacino. Ci si preoccu-pava, allora, che le carcassepotessero creare pericoloseinfezioni, sviluppando malat-tie grazie ad eventuale conse-guente proliferazione di colo-nie di topi. L'invio di uncigno al centro autopsia vola-tili di Pavia non aveva attri-buito il decesso all'alga rossache prolifera in sole acque tie-pide e stagnanti, colpevole dipesanti irritazioni alla pelle"Le sue essenze urticanti,fastidiosissime ma non letali,fortunatamente neppure perl'uomo, uscivano indenni dal-l'accusa, anche se un succes-sivo ritrovamento di dueesemplari, sempre nell'autun-no 2003, sul lido nel territoriodi Eupilio, versante nord dellago, accusava, secondo unreferto ARPA, l'alga killerche in soggetti debilitati può

portare a shock anafilatticocon conseguente morte perinfarto" illustra LaurettaCarpani responsabile del cen-tro educazione documenta-zione ambiente con sede aPusiano. Nei giorni scorsiquando anche il lago parevastretto in una morsa di freddopolare, spazzato da un ventofastidiosissimo, causa di tantidisturbi da raffreddamentoparticolarmente a bambini eanziani, le anomale bassetemperature hanno uccisoben 6 cigni. "Nel giro di 5giorni, sempre grazie allechiamate dei fruitori del lago,ora più attenti alle tematicheche alterano e spesso danneg-giano un habitat così partico-lare e prezioso quale èl'Eupili per la flora e la faunache ospita, stravolgendol'equilibrio tanto delicato diun ecosistema sempre ogget-to di studi anche stranieri, sirinvengono un cignomaschio, adulto, in localitàSabina a Bosisio, accanto airesti di una vecchia darsena,poi due esemplari a Mojanadi Merone nel canneto, senzaalcuna frattura alare o allezampe" spiega la Carpani.

Non sono state rinvenutemacchie di nafta, di sostanzecoloranti, di solventi. Di tuttii regali cigni neppure i due,soliti scivolare sulla superficiedelle acque spingendosi nelcanalone a sud ovest delPusiano fino a raggiungere ilCavo Diotti a Merone, aveva-no né penne né piume"segnate" da inquinanti. Ilgiovane esemplare al LidoParadiso, i due a est dellaPunta del Corno non posso-no colpevolizzare l'algarossa, che oltre tutto, è unacomunissima macrofita, verae propria pianta acquatica,diffusissima in ambientieutrofizzati il cui fusto, lungoanche un metro, dalle foglio-line completamente sommer-se, chiede per la proliferazio-ne solo alte temperatureacquali. "Il privilegio dellespecie dell'avifauna stanzialio di passo del Pusiano, diavere una naturale pelle seba-cea, grazie alla secrezione disostanze che permettono laformazione di un velo digrasso a far si che l'acqua, purgelida, scivoli via, non è statasufficiente a proteggere icigni" riferisce il dottor LuigiBrambilla, veterinario, che haconsegnato al C.E.D.A.L.anche i referti delle analisi dilaboratorio, dopo aver prele-vato una porzione della cutee del fegato di un esemplare.Anche i poveri cigni, mortiper arresto cardiocircolato-rio, hanno subito così pesan-temente le conseguenze di unperiodo tanto freddo, di cuiora fortunatamente è rimastosolo il ricordo.

Al più tardi, andremo a vota-re l'anno prossimo per rinno-vare il Parlamento. Difficiledire, al momento, se gli schie-ramenti in lizza saranno glistessi che hanno caratterizza-to l'ultima tornata elettoraleper il rinnovo del consiglioregionale. Da qui alle prossi-me elezioni ci si può aspetta-re di tutto. In ogni caso èbene che, all'interno del colle-gio 10 - il nostro riferimentoelettorale - si cominci a pen-sare a quello che sarà in futu-ro il nostro prossimo rappre-sentante alla Camera deiDeputati. Piaccia o no, èsempre bene che il dibattitotrovi ampio spazio, con largoanticipo, per non rischiare ditrovarsi impreparati e costret-ti a scelte affrettate o, ancorpeggio, come si dice in questicasi, "calate dall'alto". Ed èproprio quest'ultima ipotesiche si vorrebbe evitare: èbene dire subito "no", con fer-mezza, alla scelta dei candi-dati al Parlamento effettuataunicamente su indicazionidelle segreterie nazionali deipartiti. Il rischio è, infatti, ditrovarsi a votare illustri sco-nosciuti, provenienti da altricollegi e province, spessoimposti e del tutto privi diqualsiasi conoscenza della

realtà locale. Messi lì, in pra-tica, per garantirsi un seggiosicuro a scapito di chi, maga-ri, proprio perché vive econosce la realtà locale, meri-terebbe un seggio a Romacon la prospettiva di rappre-sentare doverosamente il suoterritorio e i rispettivi elettori. Guardiamo alle ultime treelezioni politiche: i relativideputati che abbiamo man-dato a Roma (MarcoRomanello e Cesare Rizzi)erano rappresentativi di unaparte ben precisa del collegio10, la realtà erbese, non dimeno di un particolare eletto-rato, quello leghista, conno-tato dall'appartenenza alPolo di Centro-destra. Non è questa la sede appro-priata per giudicare se i duehanno lavorato bene o male,se hanno rappresentatodegnamente il loro collegioelettorale. E' giusto peròrimarcare che la scelta di can-didarli è stata frutto di accor-di che hanno visto protagoni-sta il collegio e i suoi uominipolitici, senza particolari "fil-tri" o imposizioni da parte diagenti esterni. Lo stesso, crediamo, dovràverificarsi anche nel prossimofuturo: magari con la prospet-tiva di garantire più visibilità

ad uno o più candidati alParlamento che possano rap-presentare la realtà dei nostripaesi, a cavallo tra le provin-ce di Como e Lecco.Nessuno, a questo proposito,si deve sentire in diritto diescludere, a priori, un candi-dato alla Camera di Rogeno,Merone o Costamasnaga.L'importante è che tutte lesingole rappresentanze politi-co-amministrative del territo-rio, espressione di ogni realtàcomunale, siano messe ingrado di far valere le propriecandidature alla luce del sole,in un confronto pieno ecostruttivo che coinvolga,alla pari, tutto il territorio delcollegio 10. Sarebbe vera-mente triste se, a giochi fatti,alcuni Comuni del collegio sidichiarassero scontenti e nonrappresentati dal nuovodeputato locale. Sarebbe, indefinitiva, il fallimento dellapolitica "di casa nostra". Per ora ci sembra azzardatoproporre dei nomi: l'impor-tante è che si cominci a defi-nire l'ambito nel quale ildibattito, all'interno dei varischieramenti, possa svolgersi,con la democratica presenzae importanza di tutte le realtàdel territorio, nessuno esclu-so.

REGIONALI, PROVE DI VOTO PER LE POLITICHE?

IL GELO HA UCCISO I REALI CIGNI DEL PUSIANO

Parrocchia Ss. Ippolito eCassiano - RogenoSiete tutti invitati presso ilocali sottostanti la casa par-rocchiale alla

10° Mostra con vendi-ta di lavori femminilirealizzati a mano

Ricamo - Uncinetto - Cucito- Punto croce - Sfilati - Ferri -Pizzo di CantùVerranno inoltre propostilavori effettuati con la tecni-ca del découpageIn occasione del decimoanniversario della mostra-vendita, saremo liete di rega-lare un piccolo omaggio atutte le persone che acquiste-ranno un nostro manufatto.Il ricavato delle venditeandrà a sostegno dei lavoriche si eseguono inParrocchia.Gli orari di apertura sono iseguenti:Sabato 30 Aprile Dalle 15.00 alle 18.00 eDopo la S. Messa delle ore20.00Domenica 1 MaggioDalle 8.30 alle 12.00 eDalle 14.00 alle 18.30

Vi aspettiamo numerosi!Le amiche del ricamo.

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8 - Mese di Aprile 2005 Varie

Libri più letti

1° IL TRIONFO DEL SOLEWILBUR SMITH Longanesi 18,60

2° MEMORIA E IDENTITA'. CON-VERSAZIONE A CAVALLO DEI MIL-LENNI

GIOVANNI PAOLO II Rizzoli 16,00

3° PRIVO DI TITOLOCAMILLERI ANDREA Sellerio

Editore Palermo 11,00

4° CON LA MORTE NEL CUOREBIONDILLO GIANNI Guanda

16,00

5° PAPY, CI SEI? CE LA FAI?? SEICONNESSO???

PINO CAMPAGNA UZZI PAOLODEL CONTE MARCO Kowalski10,00

6° APRITE I VOSTRI CUORIGIOVANNI PAOLO II Armenia Pan

Geo 9,90

7° L'ULTIMO CATONEMATILDE ASENSI Sonzogno

Editore 18,00

8° MEMORIA DELLE MIE PUTTANETRISTI

GABRIEL GARCIA MARQUEZMondadori 14,00

9° IO NON HO PAURANICCOLO' AMMANITI I Miti

Mondadori 5,00

10°ANGELI E DEMONIDAN BROWN Mondadori 18,60

Per partecipare alle rubriche, inviare artico-li, fotografie,

consigli e suggerimenti manda un messag-gio a:

[email protected] invia una lettera a

Associazione “LA GOCCIA”Via XXIV Maggio, 3 Rogeno (LC)

CONTATTI

Anno II - Aprile 2005 - Numero 4 - Iscrizione al registro dei giornali e periodici del tri-bunale di Lecco 03/04 del 15/11/04 - Direttore Giovanni Marcucci

Periodico mensile di informazione, politica, cultura, spettacolo, umorismo e associa-zionismo - Sede redazione: Rogeno (LC) , Via XXIV maggio, 3

Editore-proprietario: Associazione “La goccia” (Rogeno - LC, Via XXIV maggio 3) -Tipografia Effegiemme srl (Bosisio Parini - LC, Via Caminanz 3)

Ben Harper & Blind Boysof AlabamaLa luce in fondo al buio

Ritratto di un fuoriclasse dioggi e di un gruppo leggenda-rio nato 65 anni fa Ben Harper è uno stranofenomeno che per qualchesua particolarissima alchimiariesce a conciliare e amalga-mare elementi normalmente

incompatibili. Mischia generimusicali che vanno dal bluesarcaico di Robert Johnson,ad accenni hip hop, al rock,al pop più orecchiabile, alreggae, al funk, al soul, all'et-nico e ora al gospel. E fa tuttounendo in un coro plaudentecritica e pubblico. Scrivendotesti apprezzabili e suonandodal vivo con tecnica invidia-bile. Californiano, due figli,

“L'IMPERODEI DRAGHI”

VALERIO MASSIMOMANFREDIMondadori 18,60

Valerio Massimo Manfrediprofessore di archeologiaall'Università Bocconi diMilano, autore di cinema e ditelevisione, impegnato siacome studioso del mondoantico che come narratore.Ha condotto spedizioniscientifiche e scavi sia inItalia che all'estero e comeautore ha pubblicato moltiromanzi. Da ricordare la tri-

logia "Aléxandros", tradottain tutto il mondo e "Lo scudodi Talos".Il suo nuovo libro, ci porta al260 dopo Cristo in Anatolia.Dopo la trappola tesa dal redi Persia Shapur, l'imperatoreromano Valeriano e la suascorta, tra cui il legato dellaSeconda Divisione Augusta,Marco Metello Aquila, il pro-tagonista del romanzo, fini-ranno prigionieri. A Voi sco-prire tutte le vicende cheattenderanno Metello e i suoiuomini. Bisogna almeno dire,che al termine di un'incredi-bile vicenda di prove, si diri-geranno verso oriente, la Sera

Maior: la Cina. Ed ora, nel-l'ottica attuale di aperturadell'Europa e del mondoverso il popolo più numerosodel pianeta, Valerio MassimoManfredi ci svela una civiltàaccelsa, una cultura meravi-gliosa, uomini intelligenti etolleranti, donne bellissime:la Cina come da lui definita il"Paese che ha più storia almondo".

classe '69 all'anagrafe e classesuperiore come musicista.Ben Harper cresce nei negozidi strumenti musicali dellafamiglia, ascoltando musicadi tutto il mondo e subendole influenze di svariati generi:blues, gospel, folk, soul, r&be reggae. I suoi idoli sonoperlopiù di colore: Hendrix,Robert Johnson, MarvinGaye e Bob Marley. Il suo

Niente più gite in campagnaper avere il latte fresco, ora airogenesi basterà andare dalDassogno, con qualchemoneta a portata di mano euna bottiglia di vetro vuota.In via Piave al 9 di Rogeno(vicino al passaggio a livello)il 17 Aprile si è infatti inau-gurato un distributore auto-matico di latte, il primo inzona e destinato ad un gransuccesso. Una novità che per-mette di avere un prodottosempre fresco, nella quantitàdesiderata dagli acquirenti enel pieno rispetto dell'am-biente, visto che non ci sonocontenitori di tetrapak da eli-minare. Il macchinario èospitato dall'azienda agricolaDassogno Alfredo e figli (031865665), ed è rifornito con illatte proveniente dalle pro-prie mucche. In Europa i distributori auto-matici sono piuttosto diffusi,mentre in Italia si tratta dicasi rari, rigorosamente col-locati in grandi centri azien-

dali. La presenza non è certocapillare anche per i costidella struttura stessa, vistoche si tratta praticamente dipezzi unici, costruiti inSvizzera. Un sistema apprez-zato proprio per la sua como-dità, dato che si può acquista-re la quantità di prodotto chesi desidera, semplicementeinserendo le monete corri-spondenti all'importo. In que-sto modo vengono evitatisprechi, dal momento che cisi può procurare la quantitàche si ha la certezza di consu-mare. Senza dimenticare cheper i consumatori si tratta diuna garanzia di qualità, vistoche si conosce l'azienda diprovenienza e quindi non sicorrono rischi. La tecnologiaverrà quindi messa in uncerto senso al servizio dellatradizione, perché permetteràa tutti di avere il latte frescosenza dover andare in azien-de agricole o stalle. Saràgarantito anche il rispettodell'ambiente, perché usando

esclusivamente bottiglie divetro, non ci saranno più iclassici contenitori di tetra-pak o quelli di plastica da eli-minare. Nella nostra realtà lepoche aziende agricole rima-ste sono un motivo di vanto!Siamo molto contenti che latecnologia possa servire arendere i loro prodotti fruibilia tutti, e per di più tutelandol'ambiente. G. Liga

La Mitica R 100 RSdi Dario Balzarotti

Molti parametri utilizzati ancora oggi nella pro-gettazione delle moto hanno visto la luce neldecennio 1969-1978; la presentazione al salone diTokyo del 1969 della Honda CB750 fa sì che nes-suna Casa Motociclistica possa andare avanti coni vecchi modelli. Anche la casa ultra-conservatriceBMW si attiva in questo periodo anche se la verasvolta arriva nel 1973 al Salone di Parigi doveviene presentata l'opera del giovane designer HansMuth: la serie 6 la cui maggiore espressione è ilmodello R 90 S . Dietro l'incalzare di semprenuovi modelli tra cui nel 1975 la Honda 1000Gold Wing, una gran turismo boxer a 4 cilindri raffreddati ad acqua che rappresenta una sfida direttaal settore di riferimento della Casa di Monaco, la risposta è un progetto molto ambizioso, tipicamenteBMW: offrire una moto che possa eccellere in prestazioni, potenza, affidabilità e qualità indipendente-mente dal prezzo di vendita in quanto riservata a pochi fortunati. Una delle prerogative dovrà essereuna carenatura sportiva ma allo stesso tempo protettiva progettata con criteri scientifici. Il risultato è ilmodello R 100 RS che viene presentato al Salone di Colonia del 1976 e che con la sua carenatura natadal genio di Muth e dallo studio degli ingegneri BMW è ancor oggi un esempio di design industriale:prove effettuate confermano una riduzione della resistenza all'avanzamento del 5,4%, riduzione del60% alla sensibilità della moto al vento laterale, sensibile aumento del carico sulla ruota anteriore. Ilmotore con la classica architettura boxer bicilindrica a 4 tempi raffreddato ad aria eroga una potenzadi 70 CV a 7.250 giri e raggiunge una velocità massima di 200 km/h. Con alcuni aggiornamenti nelcorso degli anni, il modello viene prodotto in 39.000 esemplari fino al 1992.

Latte fresco al “distributore”

Lettere al direttore. Surichiesta specifica dell'au-trice M.A.B. ci è stataespressa la necessità dinon pubblicare l'interes-sante lettera annunciatanel numero precedente.Visto i contenuti della stes-sa appoggiamo il ripensa-mento.

strumento preferito è la chi-tarra acustica slide, Ben ha dasempre una Weissenborn.Inizia a esibirsi dal vivo neiprimi anni '90 nell'area di LosAngeles. Lo nota la Virginche lo mette sotto contrattonel '92. Il disco che lo rivelaal mondo è Welcome To TheCruel World, del '94 (moltoslide), ma la consacrazionearriva con Fight For YourMind, del '95. Nel '96 BenHarper si scatena in esibizio-ni live che lo vedono impe-gnato anche in intense rilettu-re di alcuni dei cavalli di bat-taglia dei propri idoli comeVodoo Child di Hendrix, GetUp Stand Up di Marley eSuperstition di StevieWonder. Nel 1997 esce TheWill To Live, altro successo,realizzato con gli InnocentCriminals. Durante lo stessoanno Harper partecipa alTibetan Freedom Concert.

Nei due anni successiviHarper continua l'attività liveaprendo i concerti di R.E.M.,Radiohead, Metallica e PearlJam, ma prepara anche l'al-bum Burn To Shine, moltoeclettico. Nel 2001 arriva ildoppio dal vivo Live FromMars, metà elettrico e metàacustico, sempre con l'ac-compagnamento degliInnocent Criminals. Dellascaletta fa parte ancheun'ispirata versione di WholeLotta Love dei Led Zeppelin,nonché una bellissima versio-ne acustica di Sexual Healingdi Marvin Gaye. Marzo2003. Dopo essersi concessoun anno e mezzo di sano ozioHarper realizza Diamondson the Inside, un disco eclet-tico che tocca molti generi(dal reggae, al funky, al soulall'hard rock) riuscendo amantenere una coerenza stili-stica di fondo. Un disco da

cui traspare calore, umanità,dignità e speranza. Un discoche è un enciclopedia di varigeneri, tutti proposti conun'interpretazione autentica,non di maniera. Ora è appe-na uscito 'There Will Be aLight' testimonianza dellacollaborazione con uno deipiù grandi gruppi gospel oggiin attività, ovvero i BlindBoys of Alabama,ches´incontrarono sul palco perla prima volta nel 2001. Restacomunque ad accompagnarlila classica band di BenHarper, gli InnocentCriminals. Nella scaletta deldisco classici country-gospelcome Satisfied Mind a fiancodi brani firmati Harper comePicture Of Jesus tratto dal-l'ultimo album di Ben. Nellaraccolta compare anche unararità come Well, Well, Well,scritta da Bob Dylan e DannyO´Keefe.

Sarà per laprossima volta!