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ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA DELL’INFANZIA – PRIMARIA - SECONDARIA 1 GRADO 88835 ROCCABERNARDA (KR) ANNO SCOLASTICO 2009/2010 Il Dirigente Scolastico ( Prof. Giuseppe Silletta) 0 Educare istruendo Fare scoprire il valore di se stesso e delle cose della realtà

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ISTITUTO COMPRENSIVO

SCUOLA DELL’INFANZIA – PRIMARIA - SECONDARIA 1 GRADO88835 ROCCABERNARDA (KR)

ANNO SCOLASTICO 2009/2010

Il Dirigente Scolastico( Prof. Giuseppe Silletta)

0

Educare istruendoFare scoprire il valore di se stesso e delle cose della realtà

PREMESSA

La recente legge sull’autonomia scolastica, che ha decentrato l’intera organizzazione didattica e reso meno rigidi i programmi ministeriali, ormai è una realtà consolidata nella scuola. Essa consente di dare al servizio scolastico flessibilità e diversificazione e prevede la possibilità di organizzare l’insegnamento anche attraverso una diversa strutturazione dei contenuti delle singole materie e l’offerta di insegnamenti opzionali, facoltativi e aggiuntivi e metodologie didattiche anche innovative, se utili al raggiungimento del successo scolastico di tutti i discenti.

Educare istruendo Anche questo anno la nostra scuola si avvale di un’ampia libertà di iniziative, volte a rendere il servizio scolastico quanto più rispondente alle esigenze dei discenti, delle famiglie e del territorio, e presenta all’utenza il nuovo Piano dell’Offerta Formativa, che sarà soprattutto rispettoso delle nuove “indicazioni nazionali per il curricolo” della Scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione e in particolare dell’Atto d’indirizzo, emanato dal Ministro Gelmini.Coerentemente con quanto suggerito dal Ministero della Pubblica Istruzione, che stabilisce che per un periodo non superiore ai prossimi tre anni continuino ad applicarsi le “Indicazioni per il curricolo” stabilite dall’ex Ministro della Pubblica Istruzione, la nostra scuola ha come massima quella dell’ educare istruendo, e fa di tutto perché l’azione educativa e didattica sia finalizzata a promuovere la formazione integrale della personalità di ogni discente e ad avere come obiettivo primario l’acquisizione di “princìpi sani e ricchi di valori”.Essendo la scuola luogo di incontro e di crescita di persone, essa non può, infatti, trasmettere solo nozioni agli alunni e consegnare loro solo quel patrimonio culturale che ci viene dal passato; la scuola ha anche l’obbligo di inculcare nei discenti sani valori e il dovere di far si che tutti imparino a vivere secondo le regole condivise, ( i cui princìpi, “diritti – doveri”, sono anche quelli che valgono nel mondo esterno), e l’oneroso compito di prepararli adeguatamente ad entrare a far parte della vita adulta, dove è giusto che e operino attivamente, da protagonisti, e non si mostrino ogni tanto semplicemente come modeste comparse.

I criteri

Il nostro Istituto comprensivo, ossequioso dell’Atto di indirizzo :1. pone al centro della propria azione educativa e didattica l’alunno e il suo itinerario di

formazione personale di apprendimento;2. mantiene in primo piano l’obiettivo di formare i cittadini di oggi e di domani;3. opera per una scuola dell’inclusione;4. fissa le tappe e i traguardi da superare nel percorso formativo continuo degli alunni dai

3 ai 14 anni;5. verifica periodicamente e con sistematicità i progressi compiuti da ogni singolo alunno

rispetto ai livelli di partenza;6. definisce e propone un curricolo adeguato alla formazione degli alunni e al loro

proseguimento negli studi.

Gli allievi e i loro percorsi

La nostra scuola propone un itinerario di studio e di apprendimenti rispettoso di ogni singola individualità, riconosce i talenti, non perde mai di vista le mete da raggiungere e promuove la crescita di tutti e di ciascuno.Gli alunni sono sostenuti e incoraggiati continuamente a riscoprire le motivazioni dello studio e della cultura, a curare il quotidiano lavoro in classe e a scuola, a dare prova d’impegno, ad accettare con consapevolezza la sfida posta dall’apprendere e a considerare e a vedere riconosciuto il merito.

La massima attenzione all’inclusione

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Il nostro Istituto fa di tutto perchè ciascun discente raggiunga la piena realizzazione di sé e l’acquisizione della cultura e dei valori per vivere da cittadini responsabili, senza che nessuno rimanga indietro o si senta escluso.Un’attenzione particolare la riserva agli alunni con disabilità e per questi attiva interventi personalizzati.

Un percorso educativo e formativo continuo

Un percorso educativo e formativo continuo accompagna tutti i discenti dal loro primo ingresso alla conclusione del primo ciclo, nella prospettiva della successiva prosecuzione negli studi.Nello specifico il nostro Istituto:

fa sì che sia sempre desta la motivazione allo studio e alla partecipazione alle attività didattiche;

definisce e controlla sistematicamente i livelli di competenza raggiunti da ciascuno con opportune verifiche;

interviene con opportune strategie di rinforzo, di approfondimenti e di recupero, riserva particolare attenzione al raggiungimento dei traguardi progressivi di

formazione, al graduale passaggio da un anno all’altro e alla transizione dalla scuola primaria alla scuola secondaria di I grado;

sviluppa le dinamiche della didattica laboratoriale e della peer education.

Il progresso del singolo alunno

La valutazione dei risultati, del comportamento e del processo formativo ha un ruolo centrale nell’esperienza scolastica di ciascun allievo.

La scuola e i risultati degli alunni

La nostra scuola si pone come obiettivi prioritari la formazione e la preparazione degli allievi.Il raggiungimento dei traguardi prefissati non solo viene valutato correttamente, mediante voti trasparenti e coerenti, ma vengono anche comunicati tempestivamente agli alunni e alle loro famiglie perché abbiano esaurienti informazioni sui risultati raggiunti dai loro figli in itinere e alla fine.

Un curricolo adeguato alla formazione degli alunni

Tenendo presenti le Indicazioni nazionali del 2004, le Indicazioni per il curricolo del 2007 e l’Atto d’Indirizzo, si fa di tutto perché sia predisposto un curricolo che:

miri a far scoprire l’interesse per ciascuna disciplina; conduca gradualmente a coglierne i nuclei fondanti; faccia maturare un rapporto positivo con le varie discipline; valorizzi le capacità e intervenga sulle debolezze degli allievi; organizzi l’insegnamento in modo sistematico; introduca nella pratica educativa nuovi linguaggi e faccia ricorso a contenuti digitali.

LA SCUOLA DELL’INFANZIA: UN LUOGO DI APPRENDIMENTO E DI CURA EDUCATIVA

I caratteri

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La Scuola dell’Infanzia favorisce l’apprendimento di comportamenti fondamentali e di conoscenze iniziali utili per acquisire le competenze successive e per rapportarsi con la società.

Le priorità

Considerato che ci si trova in presenza di bambine e bambini diversi in termini di curiosità, livelli di sviluppo e di maturazione. si tengono presenti le seguenti priorità:

dialogare e collaborare con le famiglie e con le altre istituzioni al fine di attuare concretamente la centralità educativa dei bambini;

proporre un ambiente educativo capace di offrire adeguate risposte al bisogno di cura e di apprendimento;

realizzare un progetto educativo che renda concreta la formazione integrale della personalità dell’infante sul piano sensoriale, corporeo, artistico-espressivo, intellettuale, psicologico, etico e sociale;

attuare interventi compensativi finalizzati alla piena attuazione delle pari opportunità.

IL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE: UNA BUONA PARTENZA PER TUTTI

Il Primo ciclo d’istruzione, che impegna un arco temporale di otto anni (5 della Scuola primaria più 3 della Scuola secondaria di I grado), è fondamentale per la crescita umana, sociale, culturale e civile dell’alunno.Durante questi anni ci si impegna affinché i preadolescenti acquisiscano gli strumenti culturali di base, costruiscano i saperi essenziali, esplorino i metodi interpretativi utili per comprendere la società attuale e il mondo e sviluppino quelle competenze indispensabili per continuare ad apprendere sia nel successivo percorso scolastico, sia lungo tutto l’arco della loro vita.

Il raggiungimento dei traguardi essenziali

La scuola del Primo ciclo d’istruzione, che si pone come obiettivo centrale la formazione di tutti i suoi allievi, non solo garantisce traguardi adeguati allo sviluppo della loro età evolutiva, ma fa sì anche che essi si traducano in apprendimenti coesi e coerenti, aperti ai successivi sviluppi dell’itinerario scolastico.Particolare attenzione la nostra Scuola pone a quelle aree e discipline in cui le indagini e gli esiti della prova nazionale dell’Invalsi hanno denunciato le carenze più marcate.A tal uopo si adopera perché gli alunni acquisiscano:

una buona preparazione in italiano (una buona educazione all’uso della lingua, infatti, è molto importante e necessaria per l’esercizio del diritto di parola e di cittadinanza);

una buona preparazione in matematica (per la sua forte valenza formativa); una buona preparazione nella lingua inglese (veicolo comunicativo indispensabile nella

globalizzazione mondiale necessaria ); una buona preparazione nelle scienze (come base necessaria, da cui partire per

l’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche sempre più solide).

LA SCUOLA PRIMARIA

Il quinquennio della Scuola primaria è di fondamentale importanza per l’alunno, perché è lungo questo arco temporale che si forma e si consolida pian piano la sua alfabetizzazione culturale

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e la sua graduale crescita, mediante l’integrazione di pluralità di linguaggi, contenuti, tecniche e attività.La nostra Scuola, durante tale percorso, promuove:

la persona di ogni singolo discente, intesa nella sua completezza e nella complessità delle sue dimensioni (cognitiva, emotiva, sociale, artistico-espressiva, corporea);

la finalizzazione dell’istruzione all’educazione (coniugando l’apprendimento con la crescita integrale della persona e l’affinamento delle competenze necessarie alla convivenza sociale);

l’accoglienza, le relazioni, il clima positivo della scuola, il benessere degli alunni; la cultura del successo formativo per tutti ( nel rispetto dei ritmi personali e dei

traguardi prefissati, in modo che nessuno rimanga escluso).

Le priorità:

assicurare al termine della Scuola primaria l’apertura ai valori della cittadinanza e al senso della storicità e della fenomenologia;

garantire un adeguato livello di competenze in italiano, in matematica, in inglese, in scienze.

LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La Suola secondaria di I grado, ex Scuola media, con l’elevazione dell’obbligo scolastico, non è da considerarsi più scuola terminale, ma piattaforma su cui costruire il successivo percorso.La nostra Scuola, nel corso del triennio, assicura a ogni discente non solo traguardi compiuti di apprendimento e un adeguato livello di conoscenze e competenze, ma anche il consolidamento della capacità di apprendere e della capacità d’uso degli strumenti delle varie discipline.

Le priorità:

approntare un curricolo che risponda non solo ai reali bisogni formativi degli allievi, ma sia costruito anche sulle loro modalità di apprendimento, sulle loro forme di aggregazione sociale e sul loro rapporto con gli adulti;

garantire a tutti le dovute competenze; attuare particolari interventi (nuove tecnologie, L.I.M., musica strumentale, pratica

sportiva, approccio sperimentale e laboratoriale delle scienze…) utili a fare emergere potenzialità, talenti e creatività;

attuare una corretta valutazione sia in itinere sia alla fine, che segui il percorso di ogni singolo discente;

attivare eventuali iniziative di recupero e di sostegno, di consolidamento e di potenziamento;

far sì che il tempo scuola sia per ogni discente un contenitore di esperienze significative di apprendimento

L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROCCABERNARDA

L’Istituto Comprensivo di Roccabernarda (KR), sorto nell’anno 2000 dalla fusione della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Elementare e della Scuola Media, comprende:

LA SCUOLA DELL’INFANZIA LA SCUOLA PRIMARIA

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Alunni: 104 Alunni: 207Sezioni: 5 Sezioni: 2

Classi: 10Docenti: 11 Docenti: 25Telefono: 0962 56059 Telefono: 0962 56061 Indirizzo: contrada Guarano Indirizzo: via San Francesco

LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADOAlunni: 90Sezioni: 2 Classi 5 Docenti 23 Telefono: 0962 56059 FAX 0962 56061Indirizzo: via P. Galluppi

LA COMUNITÁ SCOLASTICA

I principali protagonisti della nostra comunità scolastica sono:1. gli operatori scolastici (insegnanti, Dirigente, Direttore amministrativo, assistenti

amministrativi, collaboratori scolastici);2. gli alunni;3. i genitori;

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4. la comunità sociale.Ciascuna di dette componenti contribuisce alla gestione della scuola con apporti specifici.

Ufficio di Dirigenza:prof. Giuseppe Silletta Dirigente Scolastico Poerio Vincenzo

Pugliese Emilia

Collaboratore del Dirigente per la Scuola secondaria di I gradoCollaboratrice del Dirigente per la Scuola primaria

Marazzita Giuseppe Responsabile di plesso (Scuola secondaria di I grado )Bernardi Ubaldo Responsabile di plesso (Scuola primaria)Calzone Carmina Responsabile di plesso (Scuola dell’infanzia)

Ufficio di Segreteria: Corabi Giovanni Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi

Assistenti Amministrativi:Lombardo IsabellaCastagnino Maria Concetta

Fonte AntonioPignanelli Rosa

Collaboratori scolastici: Scuola secondaria di I grado: Bonofiglio Antonio Durazzi Vittorio Donato GiovanniDaniele Filomena

Scuola Primaria:Cosco Pietro Nicoletti Pietro Andreoli Pasquale Messina FrancescoMarazzita Vittorio

Scuola dell’infanzia:Lonetto Giuseppina Marazzita Francesco Raspa Egidio

Area personale t. i. + regolarizzazione congediArea personale a tempo determinato – area retribuzione – area alunni.Area pensioni – area magazzino – area personale.Area protocollo – affari generali.

I piano + piano terra I piano + piano terra I piano + piano terra Piano terra

Padiglione A: piano terra Padiglione A: piano terra Padiglione A: 1° piano Padiglione B: piano terra Padiglione B: 1° piano

Sezione: II – III –IV

Sezione: I - V + Aula H

Recapiti: Dirigenza tel. 0962 56002 Scuola 0962 56059

Uffici tel. e fax 0962 56059 e-mail : [email protected]

GLI ORGANI COLLEGIALI

Il Collegio docenti Presieduto Dirigente, è costituito da tutti i docenti dell’Istituto. Si insedia a inizio anno e può essere convocato dal Capo d’Istituto o da un terzo dei suoi componenti. Le riunioni si svolgono in orario non coincidente con quello delle lezioni. Le sue funzioni sono le seguenti: ha il potere deliberante in materia di funzionamento

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didattico; formula proposte per la composizione delle classi e per

l’assegnazione dei docenti alle stesse; formula proposte relative all’orario scolastico e allo

svolgimento delle attività scolastiche; delibera la suddivisione dell’anno in due o tre periodi; valuta periodicamente l’andamento complessivo

dell’azione didattica; adotta e promuove iniziative di sperimentazione e di

aggiornamento dei i docenti; elegge i suoi rappresentanti nel Consiglio d’istituto; elegge i docenti che fanno parte del Comitato di

valutazione dei docenti; programma e attua le iniziative per il sostegno degli alunni

portatori di handicap; esprime al dirigente parere in ordine alla sospensione dal

servizio o alla sospensione cautelare del personale docente; esprime parere in ordine alle iniziative dirette all’educazione, alla salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze;

definisce il Piano dell’offerta Formativa; fissa i criteri per l’attribuzione delle funzioni-obiettivo.

Il Comitato di valutazione del servizio dei docenti

Viene eletto dal collegio dei Docenti e resta in carica un anno. Le sue competenze sono quelle di: valutare il servizio del personale docente che lo

richieda; esprimere pareri per la conferma in ruolo dei docenti al

termine dell’anno di formazione; giudicare i docenti che abbiano subito sanzioni

disciplinari, al fine di riabilitarli.Il Consiglio di classe,d’interclasse,d’intersezione

Presieduto dal Dirigente, o da un suo delegato, è costituito da tutti i docenti della classe, interclasse, intersezione e dai rappresentanti eletti dai genitori. Ha le seguenti competenze: elabora il piano delle attività per la classe; compila e tiene aggiornata la scheda personale dell’alunno; esprime pareri relativamente alle iniziative di

sperimentazione sul piano metodologico-didattico; organizza il lavoro in modo che possano trovare

applicazione le direttive del Collegio dei docenti; individua obiettivi comuni e trasversali sui quali progettare

eventuali interventi di carattere interdisciplinare; realizza la partecipazione dei genitori e alla vita della

scuola con scambi d’informazioni, esperienze, opinioni.

IL Consiglio d’Istituto È costituito da 14 membri, così suddivisi: Dirigente scolastico,6 rappresentanti del personale docente, 6 rappresentanti dei genitori degli alunni,1 rappresentante del personale A.T.A. Competenze: elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento; delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo; delibera, su proposta della Giunta esecutiva: l’adozione del

regolamento interno, l’acquisto, il rinnovo e la conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici, l’acquisto di materiali di consumo,l’adattamento dell’orario scolastico alle esigenze ambientali, i criteri generali per la programmazione

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educativa, i criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche ed extrascolastiche, i contatti con le altre scuole, la partecipazione ad attività culturali, sportive, ricreative e di valenza formativa.

indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione dei docenti alle stesse, all’adattamento dell’orario delle lezioni;

esprime parere sull’andamento generale, didattico e amministrativo;

esercita funzioni in materia di sperimentazione e aggiornamento;

esercita competenze in materia d’uso delle attrezzature e degli edifici scolastici;

delibera le iniziative dirette all’educazione alla salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze.

La Giunta esecutiva È costituita da 5 membri:1. il Dirigente scolastico, 2. il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, 3. 1 docente, 4. 1 genitore, 5. 1 rappresentante del personale Amministrativo,Tecnico

e Ausiliario.

IL CONSIGLIO D’ISTITUTO

Nominativo ComponenteSilletta Giuseppe Dirigente scolasticoAndreoli Francesco docenteBernardi Ubaldo docenteCastagnino Maria docenteMarazzita Giuseppe docentePoerio Vincenzo docenteVaccaro Angela docenteAttinà Domenico genitoreCastagnino Francesco genitoreDe Simone Angelina genitoreMarazzita Vittoria genitorePignanelli Rosa genitoreScalise Emilio genitoreBonofiglio Antonio A.T.A.

LA GIUNTA ESECUTIVA

Silletta Giuseppe Dirigente scolasticoCorabi Giovanni Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi ( D.S.G.A.), Vaccaro Angela Rappresentante del personale docenteScalise Emilio Rappresentante dei genitori degli alunniBonofiglio Antonio Rappresentante del personale A.T.A.

IL COLLEGIO DOCENTI

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SCUOLA DELLA INFANZIA

Calzone Carmina – Castagnino Maria - Castagnino Rosa Maria - De Biase Giuseppina – Donato Rosa - Fonte Maria Pugliese Angela - Pulia Maria – Rizza Teresa – Rizzuti Camilla - Squillace Domenica

SCUOLA PRIMARIA Barone Elisabetta – Bernardi Ubaldo Bonofiglio Anastasia – Brittelli Anastasia – Bumbaca Caterina Castagnino Rosa Maria – Comberiati Caterina Durazzi Angela - Iaquinta Pierina – Iaquinta Rosa Palma - Le Rose Giovanni – Lupia Bilotta Teresa – Patarino Angela - Piro Giuseppina – Pugliese Emilia – Pugliese Italia – Pugliese Pasqualina - Pulia Giuseppe – Riccio Elisabetta - Scalise Maria Luisa - Scalise Emilio - Seminara Angela – Tarantino Divina - Venneri Loredana - Zumpano Maria

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Andreoli Francesco – Aracri vincenzo - Bilotta Palma – Cortese Giovanni Maria - Cuverà Rosa – Crudo Mariangela - Giovannelli Agata Eugenia - Guzzo Marisa - Iaquinta Raffaele – Lattari Ercole - Le Rose Angela – Luchetta Fabrizio - Lupia Teresa – Malena Raffaele - Manna Sergio - Marazzita Giuseppe – Misuraca Marianna – Nesci Eleonora - Pasculli Savino - Poerio Vincenzo - Tavernese Cesare – Vaccaro Angela

I CONSIGLI D’INTERSEZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA

I Sezione DOCENTI: Calzone Carmina - Castagnino Maria GENITORI: Zumpano Rosalba

II Sezione DOCENTI: Fonte Maria - Pulia MariaGENITORI: Riccio Anita

III Sezione DOCENTI: Donato Rosa - Squillace DomenicaGENITORI: Ammirati Rachele

IV Sezione DOCENTI: Castagnino Rosa Maria - Rizzuto Camilla – Patarino MariaGENITORI: Migliarese Silvana

V Sezione DOCENTI: Pugliese Angela - Rizza TeresaGENITORI: Toscano Marilena

CONSIGLI DI INTERCLASSE SCUOLA PRIMARIA

Classe I A DOCENTI: Barone Elisabetta - Piro GiuseppinaGENITORI: Oliveti Marcella

Classe I B DOCENTI: Castagnino Rosa - Maria Iaquinta Rosa PalmaGENITORI: Scavelli Elisabetta

Classe II A DOCENTI: Comberiati Caterina – Seminara AngelaGENITORI: Oliveti Emma

Classe II B DOCENTI: Pulia Giuseppe – Scalise Maria LuisaGENITORI: Mancuso Teresa

Classe III A DOCENTI: Pugliese Italia – Tarantino DivinaGENITORI: Verzina Teresa

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Classe III B DOCENTI: Pugliese Emilia - Lupia TeresaGENITORI: Aprigliano Caterina

Classe IV A DOCENTI: Bonofiglio Anastasia - Le Rose Giovanni - GENITORI: Lupia Teresa

Classe IV B DOCENTI: Riccio Elisabetta - Scalise EmilioGENITORI: Pulerà Maria

Classe V A DOCENTI: Brittelli Anastasia – Iaquinta PierinaGENITORI: Vaccaro Stefania

Classe V B DOCENTI: Zumpano Maria – Bernardi Ubaldo – Patarino AngelaGENITORI: Rosa Silvia

I CONSIGLI DI CLASSE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Classe I A DOCENTI: Guzzo Marisa, Vaccaro Angela, Pasculli Savino, Poerio Vincenzo, Marazzita Giuseppe, Lupia Teresa, Manna Sergio – Misuraca Marianna, Crudo Mariangela.GENITORI:. Arabia M. Anastasia – Marazzita Vittoria

Classe II A DOCENTI: Giovannelli Agata, Le Rose Angela, Poerio Vincenzo, Cuverà Rosa, Manna Sergio, Marazzita Giuseppe, Lupia Teresa, Misuraca Marianna, Crudo Mariangela.GENITORI: Schina Marilena – Scagliano Antonio – Vaccaro Debora

Classe II B DOCENTI: Andreoli Francesco, Le Rose Angela, Poerio Vincenzo, Pasculli Savino, Manna Sergio, Misuraca Marianna, Marazzita Giuseppe, Lupia Teresa, Crudo Mariangela.GENITORI: Mazzei Vittoria – Vona Caterina

Classe III A DOCENTI: Bilotta Palma, Iaquinta Raffaele, Poerio Vincenzo, Cuverà Rosa, Manna Sergio, Marazzita Giuseppe, Lupia Teresa, Misuraca Marianna, Crudo Mariangela.GENITORI: Gentile Maria – Arabia Anastasia

Classe III B DOCENTI: Tavernese Cesare, Iaquinta Raffaele, Poerio Vincenzo, Pasculli Savino, Manna Sergio, Marazzita Giuseppe, Lupia Teresa, isuraca Marianna, Crudo mariangela.GENITORI: Patriota Patrizia – Riccio Elisabetta – Tolomeo Luigina – Riccio Francesco

CALENDARIO SCOLASTICO 2009/2010

1 settembre 2009 Apertura anno scolastico:

14 settembre 2009 Inizio lezioni

5 giugno 2010 Termine lezioni Scuola Primaria e Secondaria di I grado

30 giugno 2010 Termine lezioni Scuola dell’infanzia

Festività

Ogni mese Tutte le domeniche

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2 novembre 2009 Commemorazione defunti

8 dicembre Immacolata Concezione

dal 23 dicembre al 6 gennaio Festività natalizie

Dall’1 aprile al 6 aprlile Festività pasquali

2 aprile Festa del Santo Patrono San Francesco di Paola

25 aprile Anniversario della Liberazione

1 maggio Festa del lavoro

2 giugno Festa nazionale della Repubblica

31 maggio

Esame di Stato conclusivo del Primo ciclo d’istruzione

17 giugno 2010 Prova scritta (con inizio ore 8)

28 giugno Prima sessione suppletiva.(con inizio ore 8)

3 settembre Seconda sessione suppletiva (con inizio ore 8)

POPOLAZIONE SCOLASTICA E TEMPO SCUOLA

Popolazione scolastica

L’Istituto Comprensivo accoglie gli alunni residenti nel comune di Roccabernarda compresi nella fascia d’età 3–14 anni.La popolazione scolastica è così distinta:

Scuola AlunniScuola dell’infanzia 104Scuola primaria 207Scuola secondaria di I grado 90Totale: 401

Tempo-scuola SCUOLA DELL’INFANZIA

La scuola dell’infanzia accogliere bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni compiuti entro il 31 dicembre dell’anno scolastico 2009/2010.

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Contrariamente a quanto avvenuto negli anni passati, il Collegio dei docenti, quest’anno, ha accettato la richiesta delle famiglie di iscrivere alla Scuola dell’Infanzia anche le bambine e i bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico in corso, avendo constatato che non c’è alcun motivo di ordine pedagogico e didattico che ne possa ostacolare l’accoglienza.Perchè l’inserimento dei bambini di così tenera età nella scuola non sia traumatico, il Collegio ritiene opportuna, almeno nei primi giorni di scuola, la presenza fisica dei genitori accanto ai figli.

Tempo-scuola: normale

Ore annuali complessive: 1400 Ore settimanali complessive: 40 Orario settimanale dalle ore alle ore

lunedì – martedì – mercoledì – giovedì - venerdi 7,50 15,50 sabato libero

Quadro orario

Turno antimeridiano dalle ore alle ore sezione insegnante7,50 12,50 I Calzone Carmina7,50 12,50 II Fonte Maria7,50 12,50 III Donato Rosa7,50 12,50 IV Rizzuto Camilla7,50 12,50 V Rizza Teresa

Turno pomeridianodalle ore alle ore sezione insegnante10,50 15,50 I Castagnino Maria10,50 15,50 II Pulia Maria10,50 15,50 III Squillace Domenica10,50 15,50 IV Castagnino Rosa Vitt.10,50 15,50 V Pugliese Angela

N. B. I turni delle insegnanti delle cinque sezioni si alternano ogni giornoOrario religione

ore lunedi martedi7,50 - 9,20 II SEZ.9,20 - 10,50 III SEZ.10,50-12,20 V SEZ.11,30-12,30 V SEZ.12,20-13,50 I SEZ.13,50-14,50 IV SEZ.

N. B. Le lezioni di religione si alternano ogni settimana

0rario sostegno Patarino Maria

Dalle ore 7,50 alle ore12,50 IV sezione

CALENDARIO DEGLI IMPEGNI SCUOLA DELL’INFANZIA

Programmazione

06/10/200904/11/2009

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01/12/200912/01/201002/02/201002/03/201007/04/201004/05/201008/06/2010

Consigli d’Intersezione

24/11/200926/01/201030/03/201025/05/2010

Assemblee

21/11/200923/02/201027/04/2010

Tempo-scuola SCUOLA PRIMARIA

Tempo-scuola: tempo pieno.

Ore annuali complessive: 1320 Ore settimanali complessive: 40

Orario settimanale dalle ore alle oreda lunedì a venerdi 8,30 16,30 sabato libero

Per l’anno scolastico 2009/2010 è confermata l’assegnazione di 2 docenti per classe, coadiuvati da un insegnante di religione cattolica in possesso dei relativi titoli o requisiti; dalla classe prima alla classe quinta l’insegnamento della lingua inglese verrà impartito da un insegnante specialista.Per l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a “cittadinanza e costituzione” si applica l’articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008.

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Quadro orario SCUOLA PRIMARIA

Prima settimana CLASSE I A

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Piro Barone Piro Barone Piro

9,30 -10,30 Piro Barone Piro Barone Piro

10,30 -11,30 PiroVenneri

Barone Piro Barone Piro

11,30 -12,30 Piro Barone Piro Barone Piro

12,30 -13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30 -14,30 Barone Piro Barone Piro Barone

14,30 -15,30 BaroneBumbaca

Piro Barone Piro Barone

15,30 -16,30 BaroneBumbaca

Piro Barone Piro Barone

Seconda settimana CLASSE I A

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ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Barone Piro Barone Piro Barone

9,30 -10,30 Barone Piro Barone Piro Barone

10,30 -11,30 BaroneVenneri

Piro Barone Piro Barone

11,30 -12,30 Barone Piro Barone Piro Barone

12,30 -13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30 -14,30 Piro Barone Piro Barone Piro

14,30 -15,30 PiroBumbaca

Barone Piro Barone Piro

15,30 -16,30 PiroBumbaca

Barone Piro Barone Piro

N.B. Piro Area linguistico-espressiva Barone Area logico-matematica

Prima settimana classe I B

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino

9,30 -10,30 Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino

10,30-11,30 CastagninoVenneri

Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino

11,30-12,30 Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P.

14,30-15,30 Iaquinta R.P. CastagninoBumbaca

Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P.

15,30-16,30 Iaquinta R.P. Castagnino Bumbaca

Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P.

Seconda settimana classe I B

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Iaquinta R.P. Castagnino Iaquinta R.P Castagnino Iaquinta R.P

9,30 -10,30 Iaquinta R.P Castagnino Iaquinta R.P Castagnino Iaquinta R.P

15

10,30-11,30 Iaquinta R.P Castagnino Iaquinta R.P Castagnino Iaquinta R.P11,30-12,30 Iaquinta R.P

VenneriCastagnino Iaquinta R.P Castagnino Iaquinta R.P

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Castagnino Iaquinta R.P Castagnino Iaquinta R.P Castagnino

14,30-15,30 Castagnino Iaquinta R.P Bumbaca

Castagnino Iaquinta R.P Castagnino

15,30-16,30 Castagnino Iaquinta R.P Bumbaca

Castagnino Iaquinta R.P Castagnino

N.B. Castagnino Area linguistico-espressiva Iaquinta R.P Area logico-matematica

Prima settimana classe II A

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Comberiati

VenneriSeminara Comberiati Seminara

BumbacaComberiati

9,30 -10,30 ComberiatiVenneri

Seminara Comberiati SeminaraBumbaca

Comberiati

10,30-11,30

Comberiati Seminara Comberiati Seminara Comberiati

11,30-12,30 Comberiati Seminara Comberiati Seminara Comberiati

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Seminara Seminara Seminara

14,30-15,30 Seminara Seminara Seminara

15,30-16,30 Seminara Seminara Seminara

Seconda settimana classe II A

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Seminara

VenneriComberiati Seminara Comberiati

BumbacaSeminara

9,30 -10,30 SeminaraVenneri

Comberiati Seminara ComberiatiBumbaca

Seminara

10,30-11,30 Seminara Comberiati Seminara Comberiati Seminara

16

11,30-12,30 Seminara Comberiati Seminara Comberiati Seminara

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Comberiati Seminara Comberiati Seminara Comberiati

14,30-15,30 Comberiati Seminara Comberiati Seminara Comberiati

15,30-16,30 Comberiati Seminara Comberiati Seminara Comberiati

N.B. Comberiati Area linguistico-espressiva Seminara Area logico-matematica

Prima settimana classe II B

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L.

9,30 -10,30 Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L.

10,30-11,30

Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. PuliaVenneri

Scalise M.L.Bumbaca

11,30-12,30 Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. PuliaVenneri

Scalise M.L.Bumbaca

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia

14,30-15,30 Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia

15,30-16,30 Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia

Seconda settimana classe II B

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia

9,30 -10,30 Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia

10,30-11,30 Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L.Venneri

PuliaBumbaca

11,30-12,30 Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L.Venneri

PuliaBumbaca

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

17

13,30-14,30 Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L.

14,30-15,30 Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L.

15,30-16,30 Scalise M.L. Pulia Scalise M.L. Pulia Scalise M.L.

N.B. Scalise M.L. Area linguistico-espressiva Pulia Area logico-matematica

Prima settimana classe III A

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Pugliese E. Lupia Pugliese E Lupia Pugliese E.

9,30 -10,30 Pugliese E. Lupia Pugliese E Lupia Pugliese E.

10,30-11,30 Pugliese E. Lupia Pugliese E LupiaBumbaca

Pugliese E.

11,30-12,30 Pugliese E. Lupia Pugliese E LupiaBumbaca

Pugliese E.

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese E. Lupia

14,30-15,30 Lupia Pugliese E.Venneri

Lupia Pugliese E. Lupia

15,30-16,30 Lupia Pugliese E.Venneri

Lupia Pugliese E. Lupia

Seconda settimana classe III A

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese E Lupia

9,30 -10,30 Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese E Lupia

10,30-11,30 Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese EBumbaca

Lupia

11,30-12,30 Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese EBumbaca

Lupia

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Pugliese E. Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese E.

18

14,30-15,30 Pugliese E. Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese E.

15,30-16,30 Pugliese E. Lupia Pugliese E. Lupia Pugliese E.

N.B. Pugliese E. Area linguistico-espressiva Lupia Area logico-matematica

Prima settimana classe III B

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.

9,30 -10,30 Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.

10,30-11,30

Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.

11,30-12,30 Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino

14,30-15,30 Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.Venneri

TarantinoBumbaca

15,30-16,30 Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.Venneri

TarantinoBumbaca

Seconda settimana classe III B

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino

9,30 -10,30 Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino

10,30-11,30

Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino

11,30-12,30 Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.

14,30-15,30 Pugliese I. Tarantino Pugliese I. TarantinoVenneri

Pugliese I.Bumbaca

15,30-16,30 Pugliese I. Tarantino Pugliese I. Tarantino Pugliese I.

19

Venneri Bumbaca

N.B. Pugliese I. Area linguistico-espressiva Tarantino Area logico-matematica

Prima settimana classe IV A

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 Bonofiglio Le Rose Bonofiglio

Bumbaca Le Rose Bonofiglio

9,30 -10,30 Bonofiglio Le Rose BonofiglioBumbaca

Le Rose Bonofiglio

10,30-11,30 Bonofiglio Le Rose Bonofiglio Le Rose Bonofiglio

11,30-12,30 Bonofiglio Le Rose Bonofiglio Le Rose Bonofiglio

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Le Rose Bonofiglio Le Rose Bonofiglio Le Rose

14,30-15,30 Le Rose Bonofiglio Le RoseVenneri

Bonofiglio Le Rose

15,30-16,30 Le Rose Bonofiglio Le RoseVenneri

Bonofiglio Le Rose

Seconda settimana classe IV A

Ore Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi8,30 - 9,30 Le Rose Bonofiglio Le Rose

BumbacaBonofiglio Le Rose

9,30 -10,30 Le Rose Bonofiglio Le RoseBumbaca

Bonofiglio Le Rose

10,30-11,30

Le Rose Bonofiglio Le Rose Bonofiglio Le Rose

11,30-12,30 Le Rose Bonofiglio Le Rose Bonofiglio Le Rose

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Bonofiglio Le Rose Bonofiglio Le Rose Bonofiglio

14,30-15,30 Bonofiglio Le Rose BonofiglioVenneri

Le Rose Bonofiglio

15,30-16,30 Bonofiglio Le Rose BonofiglioVenneri

Le Rose Bonofiglio

N.B. Bonofiglio Area linguistico-espressiva

20

Le Rose Area logico-matematica

Prima settimana classe IV B

Ore Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi8,30 - 9,30 Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E.

9,30 -10,30 Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E.

10,30-11,30

Riccio E. Scalise E. Riccio E.Bumbaca

Scalise E. Riccio E.Venneri

11,30-12,30 Riccio E. Scalise E. Riccio E.Bumbaca

Scalise E. Riccio E.Venneri

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E.Venneri

Scalise E.

14,30-15,30 Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E.

15,30-16,30 Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E.

Seconda settimana classe IV B

Ore Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi8,30 - 9,30 Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E.

9,30 -10,30 Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E.

10,30-11,30

Scalise E. Riccio E. Scalise E.Bumbaca

Riccio E. Scalise E.Venneri

11,30-12,30 Scalise E. Riccio E. Scalise E.Bumbaca

Riccio E. Scalise E.Venneri

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E.Venneri

Riccio E.

14,30-15,30 Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E.

15,30-16,30 Riccio E. Scalise E. Riccio E. Scalise E. Riccio E.

N.B. Riccio E. Area linguistico-espressiva Scalise E. Area logico-matematica

21

Prima settimana classe V A

Ore Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi8,30 - 9,30 Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli

Venneri9,30 -10,30 Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli

Venneri10,30-11,30

Brittelli IaquintaBumbaca

Brittelli Iaquinta Brittelli

11,30-12,30 Brittelli IaquintaBumbaca

Brittelli Iaquinta Brittelli

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Iaquinta Brittelli IaquintaVenneri

Brittelli Iaquinta

14,30-15,30 Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta

15,30-16,30 Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta

Seconda settimana classe V A

Ore Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi8,30 - 9,30 Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta

Venneri9,30 -10,30 Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta

Venneri10,30-11,30

Iaquinta BrittelliBumbaca

Iaquinta Brittelli Iaquinta

11,30-12,30 Iaquinta BrittelliBumbaca

Iaquinta Brittelli Iaquinta

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Brittelli Iaquinta BrittelliVenneri

Iaquinta Brittelli

14,30-15,30 Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli

15,30-16,30 Brittelli Iaquinta Brittelli Iaquinta Brittelli

N.B. Brittelli Area linguistico-espressiva Iaquinta Area logico-matematica

22

Prima settimana classe V B

Ore Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi8,30 - 9,30 Zumpano Bernardi

BumbacaZumpano Bernardi Zumpano

9,30 -10,30 Zumpano BernardiBumbaca

Zumpano Bernardi Zumpano

10,30-11,30

Zumpano Bernardi ZumpanoVenneri

Bernardi Zumpano

11,30-12,30 Zumpano Bernardi ZumpanoVenneri

Bernardi Zumpano

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Bernardi Zumpano Bernardi Zumpano Bernardi

14,30-15,30 Bernardi Zumpano Bernardi Zumpano Bernardi

15,30-16,30 Bernardi Zumpano Bernardi Zumpano Bernardi

Seconda settimana classe V B

Ore Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi8,30 - 9,30 Bernardi Zumpano

BumbacaBernardi Zumpano Bernardi

9,30 -10,30 Bernardi ZumpanoBumbaca

Bernardi Zumpano Bernardi

10,30-11,30

Bernardi Zumpano BernardiVenneri

Zumpano Bernardi

11,30-12,30 Bernardi Zumpano BernardiVenneri

Zumpano Bernardi

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 Zumpano BernardiVenneri

Zumpano Bernardi Zumpano

14,30-15,30 Zumpano Bernardi Zumpano Bernardi Zumpano

15,30-16,30 Zumpano Bernardi Zumpano Bernardi Zumpano

N.B. Zumpano Area linguistico-espressiva Bernardi Area logico-matematica

23

Orario recupero SCUOLA PRIMARIA

Prima settimana

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 10,30 Barone

ElisabettaScalise Maria Luisa

Lupia Teresa Bonofiglio Anastasia

Iaquinta Pierina

10,30-12,30 Iaquinta Rosa Palma

ComberiatiCaterina

Tarantino Divina

Riccio Elisabetta

Bernardi Ubaldo

12,30-14,30

Castagnino Rosa Maria

Pulia Giuseppe

Pugliese Italia

Le Rose Giovanni

Brittelli Anastasia

14,30-16,30 Piro Giuseppina

SeminaraAngela

Pugliese Emilia

Scalise Emilio

Zumpano Maria

Seconda settimana

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 10,30 Castagnino

Rosa MariaPulia Giuseppe

Pugliese Emilia

Le Rose Giovanni

Zumpano Maria

10,30-12,30 Piro Giuseppina

SeminaraAngela

Pugliese Italia

Scalise Emilio

Brittelli Anastasia

12,30-14,30

Barone Elisabetta

ComberiatiCaterina

Tarantino Divina

Riccio Elisabetta

Iaquinta Pierina

14,30-16,30 Iaquinta Rosa Palma

Scalise Maria Luisa

Lupia Teresa Bonofiglio Anastasia

Bernardi Ubaldo

Orario Lingua inglese Venneri Loredana

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 II A V A

9,30 -10,30 II A V A

10,30-11,30

I A V B II B IV B

11,30-12,30 I B IV A V B II B IV B

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30 V B V A IV B

14,30-15,30 III A IV A III B

15,30-16,30 III A IV A III B

24

Orario Religione Bumbaca Caterina

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 V B IV A II A

9,30 -10,30 V B IV A II A

10,30-11,30

V A IV B III A II B

11,30-12,30 V A IV B III A II B

12,30-13,30 Mensa Mensa Mensa Mensa Mensa

13,30-14,30

14,30-15,30 I A I B III B

15,30-16,30 I A I B III B

Orario Sostegno Durazzi Angela

ORE LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI8,30 - 9,30 III B III B III B III B III B

9,30 -10,30 IV B - III B IV B IV B IV B - III B IV B

10,30-11,30

IV B IV B IV B IV B IV B

11,30-12,30 IV B IV B IV B IV B IV B

Orario Sostegno Pugliese Pasqualina

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 V A V A V A V A V A

9,30 -10,30 IV B IV B – V A IV B IV B IV B – V A

10,30-11,30

IV B IV B IV B IV B IV B

11,30-12,30 IV B IV B IV B IV B IV B

Orario Sostegno Patarino Angela

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,30 - 9,30 V B VB V B VB V B

9,30 -10,15 V B VB V B VB V B

10,15-11,30

V B V B V B VB V B

11,30-12,30 V B VB V B VB V B

12,30-13,00 V B V B V B V B V BORE DI LEZIONI SETTIMANALI PER CIASCUNA DISCIPLINA

25

Disciplina Classi prime Classi seconde e terze

Classi quarte e quinte

N. ore settimanali N. ore settimanali N. ore settimanaliItaliano 8 + 1 lab. 7 + 1 lab. 7 + 1 lab.

Storia 2 2 2

Geografia 2 2 2

Educazione all’immagine

2 2 2

Matematica e scienze

7 + 1 lab. 7 + 1 lab. in II7 in III

7 + 1 lab.

Tecnologia 2 2 2

Inglese 1 2 in II 3 in III

3

Scienze motorie e sportive

2 2 2

Musica 2 2 2

Cittadinanza e costituzione

2 2 2

Religione cattolica 2 2 2

Mensa 5 5 5

Attività/insegnamenti offerti all’utenza dalla Scuola Primaria

Informatica Laboratorio linguistico-espressivo (recupero, giornalino, attività teatrali) Laboratorio matematico-scientifico (recupero, approfondimento) Attività collegate alle aree disciplinari (salute, ambiente, musica, legalità)

CALENDARIO DEGLI IMPEGNI SCUOLA PRIMARIA

Consigli d’interclasse

01/12 2009 28/01/2010 23/03/2010 18/05/2010

Colloqui con i genitori

04/12/2009 16/02/2010 15/04/2010 09/06/2010

TEMPO-SCUOLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Tempo-scuola: tempo prolungato.

26

L’orario complessivo annuale di funzionamento delle lezioni è di 1320 ore, con un orario settimanale di 40 ore.

Orario settimanale (40 ore): Dalle ore alle orelunedì – mercoledì– venerdi giovedì – sabato

8,00 16,008,00 13,00

martedi 8,00 14,00

Quadro orario settimanale e annuale delle discipline

Discipline ore settimanali ore annualiItaliano, Storia e Geografia 15 495Approfondimento lingua italiana 2 66Matematica e scienze 9 297Tecnologia 2 66Inglese 3 99Seconda lingua comunitaria 2 66Arte e immagine 2 66Scienze motorie e sportive 2 66Musica 2 66Religione cattolica 1 33Discipline facoltativeStrumento musicale: Clarinetto 12 396 Flauto 12 396 Pianoforte 12 396 Tromba 12 396

N.B. L’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” è inserito nell’area disciplinare storico-geografica.Nell’assegnazione delle cattedre di lettere nelle classi a tempo prolungato, essendo stata abolita la compresenza e la pianificazione organica di 15+3, viene previsto l’impegno in attività didattica frontale di tutti i docenti e per tutte le 18 ore. La nuova organizzazione delle ore d’insegnamento di lettere risulta così costituita: ore 15 Italiano, Storia, Geografia, Cittadinanza e Costituzioneore 2 Approfondimento lingua italianaOre 1 Mensa

L’Istituto comprensivo, nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa, prevista dal DPR 275/99, organizza le attività educative e didattiche integrando e distribuendo i tempi delle discipline e delle attività, sulla base dell’analisi dei bisogni formativi dei discenti e delle richieste delle famiglie.Agli alunni della Scuola secondaria di I grado viene data la facoltà di scegliere uno strumento musicale tra i quattro proposti: pianoforte, tromba, flauto, clarinetto.

Orario settimanale docenti Scuola Secondaria di I grado

GIORNO ORE CLASSE IA CLASSE IIA CLASSE IIIA CLASSE IIB CLASSE IIIB GIORNO LIBERO

27

LUNEDI

MENSA

08,00

09,00

10,00

11,00

12,00

13,00

14,00

15,00

VaccaroMisuraca Vaccaro

Manna

Pasculli

Lupia

Manna

Poerio

Vaccaro

Le Rose

Le Rose

Marazzita

Cuverà

Manna CuveràCuverà

Le Rose VaccaroPoerio

Lupia

Misuraca

Cuverà

Manna

Marazzita

Bilotta

Bilotta

Bilotta Iaquinta

Andreoli

Andreoli

Pasculli

Le Rose LupiaCrudo

Andreoli

Andreoli

Andreoli Le Rose

Tavernese

TaverneseMarazzitaLupia TaverneseCrudo

Pasculli

Iaquinta

Tavernese IaquintaTavernese

GiovannelliGuzzo

MARTEDI

08,00

09,00

10,00

11,00

12,00

13,00

Guzzo

Guzzo

Poerio

GuzzoVaccaroMarazzita

Vaccaro

Poerio CuveràCuveràGiovannelliGiovannelli

Giovannelli

Manna

Giovannelli

Iaquinta

Iaquinta

LupiaBilottaPoerio CuveràBilottaCuveràBilotta

Andreoli

LupiaAndreoliAndreoli

Manna

AndreoliVaccaroMarazzitaPoerio

Lupia

Poerio

Iaquinta

Tavernese

Tavernese

MannaTavernese

Le Rose

MERCOLEDI

08,00

09,00

10,00

11,00

12,00

13,00

14,00

15,00

Vaccaro

Poerio

LupiaVaccaroVaccaro

Crudo

Guzzo

GuzzoPasculliGuzzo

Poerio

Marazzita

Crudo

LupiaLe Rose Le Rose VaccaroGiovannelli

Giovannelli

GiovannelliCuverà

BilottaLupiaBilotta

IaquintaBilottaCrudo

Cuverà

Cuverà

BilottaCuveràBilottaMisuraca

Le Rose

Le Rose

Poerio

Pasculli

Misuraca

Pasculli

Andreoli

Andreoli

Iaquinta

IaquintaLupiaMarazzita

Poerio

Pasculli Poerio Misuraca

Misuraca

Pasculli

MannaTavernese

GIOVEDI

08,00

09,00

10,00

11,00

12,00

Guzzo

GuzzoLupiaGuzzo

GuzzoManna Misuraca

MisuracaCuveràGiovannelli

Giovannelli

Le Rose LupiaGiovannelliCuverà

Bilotta

Poerio CuveràBilottaCuveràBilotta

BilottaManna

Poerio

Misuraca

Le Rose

Marazzita

Lupia

Tavernese

Tavernese

Manna

Marazzita

AndreoliIaquintaVaccaro

VENERDI

MENSA

08,00

09,00

10,00

11,00

12,00

13,00

14,00

15,00

PasculliPoerioManna

Misuraca

Guzzo

Guzzo PasculliGuzzo

GuzzoVaccaroGuzzo

Giovannelli

Giovannelli

Giovannelli

Misuraca

Lupia

Vaccaro

Giovannelli

GiovannelliLe Rose

Iaquinta

Iaquinta

Poerio

Manna

Misuraca

Lupia

Lupia

Iaquinta

Andreoli

Andreoli

Andreoli

Poerio Pasculli Manna

Le Rose

Le Rose

LupiaVaccaro

Misuraca

Poerio Pasculli IaquintaMannaTavernese

Tavernese

Tavernese

TaverneseIaquintaTavernese

BilottaMarazzita

S

08,00

09,00

Vaccaro

Guzzo

Giovannelli

Le Rose

Bilotta

Marazzita

Le Rose MarazzitaAndreoli

Iaquinta

Iaquinta

CuveràLupiaMisuraca

28

ABATO

10,00

11,00

12,00

Marazzita

Guzzo

GuzzoVaccaro

VaccaroGiovannelli

Giovannelli

Le Rose

Bilotta

BilottaIaquintaIaquinta

AndreoliVaccaroLe Rose AndreoliAndreoli

Tavernese

Tavernese

Tavernese

Pasculli Poerio

Orario settimanale strumento musicale

giorno ore strumento docente alunniLUNEDÌ MERCOLEDÌ VENERDI

14,00 – 18,00 flauto Montenegro Ilaria 12

LUNEDÌ MERCOLEDÌ VENERDI

14,00 – 18,00 tromba Lattari Ercole 12

LUNEDÌ VENERDI

14,00 – 17,00 clarinetto Aracri Vincenzo 10

LUNEDÌ MERCOLEDI

14,00 – 17,00 clarinetto Luchetta Fabrizio 9

LUNEDÌ VENERDI

14,00 – 17,00 pianoforte Cortese Giovanni 6

MERCOLEDIVENERDI

14,00 – 17,00 Pianoforte Malena Raffaele 12

Orario sostegno Nesci Eleonora

ore lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi8,00 - 9,00 III B III B III B III B III B

9,00 -10,00 III B III B III B III B III B

10,00-11,00

III B III B III B III B

11,00-12,00 III B III B III B III B

CALENDARIO DEGLI IMPEGNI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Consigli di classe Incontri con i genitori 29/10/2009 30/11/200924/11/2009 10/02/201015/12/2009 30/04/2010 04/02/201025/03/201027/04/20102705/201007/06/2010

ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI

SCUOLA DELL’INFANZIA

classe docentiI sezione Pugliese Angela – Rizza TeresaII sezione Fonte Maria – Pulia Maria

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Patarino Maria (sostegno)III sezione Squillace Domenica – Donato RosaIV sezione Castagnino Rosa Maria – Rizzuti Camilla V sezione Calzone Carmina – Castagnino Maria

SCUOLA PRIMARIA

classe docentiI A Barone Elisabetta – Piro Giuseppina I B Castagnino Rosa M. – Iaquinta Rosa P.II A Comberiati Caterina – Seminara Angela II B Pulia Giuseppe – Scalise Maria Luisa III A Pugliese Emilia – Lupia Teresa III B Tarantino Divina – Pugliese Italia IV A Le Rose Giovanni - Bonofiglio AnastasiaIV B Riccio Elisabetta – Scalise Emilio

Durazzi Angela (sostegno) Pugliese Pasqualina (sostegno)

V A Iaquinta Pierina – Brittelli AnastasiaV B Bernardi Ubaldo – Zumpano Maria

Patarino Angela (sostegno)Religione Bumbaca Caterina

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

classe docentiI A Guzzo Marisa II A Giovannelli AgataIII A Bilotta PalmaII B Andreoli Francesco III B Tavernese CesareII A + II B Le Rose AngelaI A Vaccaro Angela III A + III B Iaquinta RaffaleleIII B sostegno Nesci EleonoraA + B Poerio VincenzoII A +III A Cuverà Rosa I A + II B + III B Pasculli SavinoCorso A + B Manna SergioCorso A + B Marazzita GiuseppeCorso A + B Lupia TeresaCorso A + B Misuraca MariannaCorso A + B Crudo Mariangela (Religione)Clarinetto Aracri Vincenzo - Luchetta FabrizioFlauto Montenegro Maria IlariaPianoforte Cortese Giovanni Maria – Malena RaffaeleTromba Lattari Ercole

COORDINATORI SCUOLA DELL’INFANZIA

Calzone Carmina

COORDINATORI SCUOLA PRIMARIA

Classi DocentiI A + I B Barone Elisabetta – Castagnino Rosa MariaII A + II B Comberiati Caterina – Pulia Giuseppe III A + III B PuglieseEmilia – Tarantino Divina

30

IV A + IV B Le Rose Giovanni – Riccio ElisabettaV A + V B Iaquinta Pierina – Bernardi Ubaldo

COORDINATORI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

CLASSE DOCENTII A Guzzo Marisa II A Giovannelli AgataIII A Bilotta Palma II B Andreoli FrancescoIII B Tavernese Cesare

INCARICHI ANNO SCOLASTICO 2009/2010

Segretario Marazzita GiuseppeCollaboratori Scuola secondaria I grado: Vincenzo Poerio

(Vicario)Scuola primaria: Pugliese Emilia

Staff ufficio di dirigenza Poerio Vincenzo – Pugliese Emilia – Calzone Carmina – Bernardi Ubaldo – Marazzita Giuseppe – Iaquinta Raffaele

Comitato valutazione degli insegnanti Scuola secondaria I grado:Iaquinta Raffaele – Lupia Teresa

31

Le Rose Angela (supplente)Scuola primaria:Le Rose Giovanni – Pulia GiuseppePugliese Emilia (supplente)Scuola dell’infanzia:Calzone Carmina – Pulia MariaCastagnino maria (supplente)

R. S. P. P. Marazzita GiuseppeR. L. S. Scalise EmilioComitato servizio prevenzione e protezione

Scuola dell’infanzia: Fonte Maria

Responsabili laboratori Scuola secondaria I grado: Iaquinta Raffaele Scuola primaria: Bernardi Ubaldo

Responsabili biblioteca Scuola secondaria I grado: Bilotta PalmaScuola primaria: Comberiati Caterina

Referente ambiente e salute Scuola secondaria I grado: Iaquinta Raffaele Scuola primaria: Brittelli AnastasiaScuola dell’infanzia: Fonte Maria

Referente dislessia Patarino AngelaReferente legalitá Iaquinta RaffaeleReferente invalsi Iaquinta RaffaeleReferente pari opportunitá Giovannelli AgataReferente educazione stradale Lupia TeresaReferente cittadinanza e costituzione Tavernese CesareReferente dispersione scolastica Andreoli FrancescoReferente attivitá teatrali Tavernese CesareReferente nuove tecnologie Bernardi UbaldoReferente alla sicurezza Marazzita GiuseppeReferente giochi sportivi studenteschi Scuola secondaria I grado: Marazzita

Giuseppe Scuola primaria: Scalise Emilio

Referente giochi sportivi studenteschi Marazzita GiuseppeReferente orientamento scolastico Tavernese Cesare (in collaborazione con i

docenti di lettere, scienze matematiche e lingue straniere)

Referente continuitá educativa Guzzo Marisa (in collaborazione con i docenti di educazione musicale, educazione tecnica, artistica e scienze motorie)

Commissione P. O. FCoordinatore: Tavernese cesare

Iaquinta Raffaele, Tavernese Cesare, Guzzo Marisa, Giovannelli Agata, Pugliese Emilia, Riccio Elisabetta, Comberiati Caterina, Calzone Carmina, Castagnino Maria

Organo interno di garanzia Docenti: Iaquinta Raffaele Genitori: Comberiati Caterina – 32accaio Angela

Adesione giochi sportivi studenteschi Scuola secondaria I grado: Marazzita Giuseppe Scuola primaria: Patarino Angela, Pulia Giuseppe, Pugliese Pasqualina, Scalise Emilio

Costituzione C.S.S. Dirigente scolastico, Marazzita Giuseppe, Scalise Emilio

G. L. H. O. (handicap) Insegnanti di sostegno: Nesci Eleonora, Durazzi Angela, Patarino Angela, Patarino Maria, Pugliese Pasqualina.Insegnanti IV sezione infanziaInsegnanti classi 4 B – 5 B primariaInsegnanti I A e III B sec. I grado

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Segretario G.L.H. O.

Rappresentanti ASLGenitori alunni portatori di handicap Nesci Eleonora

G. L. H. Dirigente scolasticoTutti i docenti di sostegnoI genitori degli alunni con disabilitàUn rappresentante dell’Amministrazione comunale

Funzioni strumentali

SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA SCUOLA PRIMARIA

SECONDARIA I GRADO

Fonte Maria – Riccio Elisabetta (Area 1)

Iaquinta Pierina (Area 1) Scalise Emilio (Area 2)

Tavernese Cesare(Area 1) Lupia Teresa (Area 2)

PROGETTI/ATTIVITÀ GRAVANTI SUL FONDO D’ISTITUTO

SCUOLA DELL’INFANZIA DOCENTI COINVOLTI

Progetto continuità tutti

Recita di fine anno tutti

SCUOLA PRIMARIA DOCENTI COINVOLTI

Recupero e potenziamento IA – IB

Piccoli artisti – Recupero e potenziamento. IIA – IIB

Alla scoperta dei lavori artigianali Recupero IIIA – IIIB

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e potenziamento.Attivita’ manuali – Recupero e potenziamentoConosco il mio paese

IVA – IVB

Progetto di psicomotricitàLe regole per stare bene insieme

VA + VBSostegno

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DOCENTI COINVOLTI

Alimenti consumati nel nostro territorio Guzzo Marisa - Vaccaro Angela

Recupero di antiche fiabe della tradizione rocchesana

Tavernese Cesare – Manna Sergio

Corretta alimentazione: siamo quelli che mangiamo

Lupia Teresa, Le Rose Angela, Guzzo Marisa, Cuverà Rossella, Vaccaio Angela, Misuraca Marianna, Pasculli Savino

Alla riscoperta di antiche tradizioni Andreoli Francesco

Orientamento scolastico e professionale Iaquinta Raffaele

Partita di fine anno Marazzita Giuseppe – Poerio Vincenzo

Giochi sportivi studenteschi

Marazzita Giuseppe

ALTRI PROGETTI

Recupero, consolidamento e potenziamento (ore a disposizione)

Cuverà Rossella

Attività di recupero, consolidamento e potenziamento (ore a disposizione)

Vaccaro Angela

Informatica alla portata di tutti (ore a disposizione)

Lupia Teresa

Attività musicali con saggio intermedio e di fine anno.

Misuraca Marianna – Aracri Vincenzo - Luchetta Fabrizio Montenegro Maria Ilaria - Cortese Giovanni Maria – Malena Raffaele - Lattari Ercole

Il fondo dell’istituzione scolastica

Col fondo dell’istituzione scolastica, nuova denominazione dell’ex “fondo d’istituto”, verranno retribuite le prestazioni rese dal personale docente, educativo e ATA per sostenere il processo di autonomia scolastica. Le attività da retribuire sono:

la flessibilità organizzativa e didattica; le attività aggiuntive d’insegnamento; le attività aggiuntive funzionali all’insegnamento; le prestazioni aggiuntive del personale ATA; le attività aggiuntive effettivamente prestate dai docenti con funzione di collaborazione

con il Capo d’istituto; ogni altra attività deliberata dal Consiglio d’istituto.

OPPORTUNITÀ EDUCATIVE OFFERTE DALLA SCUOLA

Laboratorio linguistico (recupero - potenziamento- latino - teatro) Laboratorio informatico Laboratorio tecnico-scientifico ( salute - ambiente - alimentazione) Laboratorio musicale

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Strumento musicale

VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE Anno scolastico 2009 – 2010

SCUOLA PRIMARIA

Classi I A – I BItinerarioPeriodo

Fabbrica del cioccolato ( Cropani ) Marzo - aprile

Classi II A – IIBItinerarioPeriodo

Presepi ( Tropea ) dicembre

ItinerarioPeriodo

Fabbrica del cioccolato ( Cropani ) marzo - aprile

Classi III A – III BItinerarioPeriodo

Acquario ( Cropani ) aprile

ItinerarioPeriodo

Fabbrica ceramica ( Le Castella ) Fine ottobre

Itinerario Periodo

Presepi ( Tropea ) dicembre

Classi IV A – IV BItinerarioPeriodo

Castello ( Santa Severina ) Metà novembre

Itinerario Bronzi di Riace ( Reggio Calabria )

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Periodo marzoClassi V A – V BItinerarioPeriodo

Rimini – San Marino – Mirabilandia - Venezia Primi giorni di maggio

In alternativaItinerarioPeriodo

Messina – Taormina – Naxos – S. StefanoPrimi giorni di maggio

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADOSCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Classi I A Itinerario Museo del dialetto ( Dasà V.V )Periodo MarzoClassi II A Itinerario Museo del dialetto ( Dasà V.V )Periodo Marzo Classi III AItinerario Museo del dialetto ( Dasà V.V )Periodo MarzoItinerario Lager di ferramenti Tarsia CSPeriodo Marzo -aprileClassi II BItinerario Museo del dialetto ( Dasà V.V )Periodo Marzo Classi III BItinerario Museo del dialetto ( Dasà V.V )Periodo Marzo Itinerario Lager di ferramenti Tarsia CSPeriodo Marzo -aprile

DALLA ORGANIZZAZIONE GERARCHICA E BUROCRATICA DELLA SCUOLA ALLA RIFORMA FIORONI E ALLA “REVISIONE DELL’ASSETTO ORDINAMENTALE, ORGANIZZATIVO E DIDATTICO” DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE DELLA GELMINI, MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA.

La scuola, fin dal suo nascere come istituzione statale, dopo l’Unità d’Italia, ha assunto una struttura tipicamente gerarchica, a forma piramidale, adottando il modulo classico dell’organizzazione burocratica delle istituzioni statali, che si ispirano ad un concetto semplice del diritto amministrativo fondato su precise competenze legali e funzionali, ordinate gerarchicamente.In questa linea, l’operatore più in basso nella gerarchia (l’insegnante) viene ad essere l’esecutore di tutte le disposizioni (leggi) emanate dal vertice (Ministro della Pubblica Istruzione) e filtrate, interpretate, rese esecutive dagli organi intermedi, centrali e periferici.Chiaramente, nella logica gerarchico-burocratica non trovano posto le esigenze di partecipazione al processo educativo e gestionale della scuola da parte delle componenti direttamente interessate (le famiglie e le forze sociali); non trovano spazio le prospettive di decentramento amministrativo e decisionale; non si rende possibile l’attuazione di una pianificazione democratica del servizio scolastico e si attua, invece, una frattura tra scuola e comunità, tra educazione e richiesta sociale.Questa, sostanzialmente, è stata la situazione scolastica italiana fino all’anno dei Decreti Delegati del 1974: una scuola gestita direttamente e quasi esclusivamente da un’amministrazione centrale e periferica, dove ogni atto amministrativo è collegato a un meccanismo che funziona solo dal vertice verso la base.

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In questo meccanismo solo la prassi dell’ispezione istituisce episodicamente un contatto diretto tra un organo decisionale dei gradi superiori e gli organi esecutivi dei gradi inferiori.Con i Decreti Delegati, emanati urgentemente nel 1973 dal Governo, su delega del Parlamento, e approvati nel 1974, si è venuta costituendo nell’organizzazione scolastica italiana una doppia struttura:

1. si è conservata la linea amministrativa gerarchico-burocratica, già descritta;2. si è affiancata ad essa una nuova linea più aperta alla partecipazione democratica.

Grazie a questi provvedimenti la gestione della scuola non è più affidata solo al Preside, al Direttore e agli insegnanti; finalmente vi partecipano anche coloro che ne usufruiscono: il personale non insegnante, i genitori e, nelle scuole secondarie di II grado, anche gli studenti. A questi ultimi, infatti, viene riconosciuto il diritto di riunirsi ogni mese in una assemblea d’istituto (per 4 ore) e in una assemblea di classe (per 2 ore), all’interno dell’orario scolastico. In un punto delicatissimo di snodo tra le due strutture sono posti i Dirigenti scolastici che, per un certo verso, sono gli esecutori della volontà espressa dagli Organi collegiali, presso i quali adempiono anche una funzione di “esperti scolastici”.Nel 1983 viene istituito il Tempo prolungato.Nel 1990 viene approvato il Nuovo ordinamento della scuola elementare, di carattere modulare, con la presenza di tre docenti che lavorano su due classi, dividendosi le aree disciplinari.La riforma scolastica più importante, però, è contenuta nell’art. 21 della Legge n. 59/97 e riguarda l’autonomia didattica e organizzativa delle scuole che prevede una organizzazione autonoma da parte della scuola non solo della propria attività didattica (utilizzazione di nuovi strumenti didattici, tecnologici, multimediali, interventi di sostegno, aggiunta di materie facoltative, di altre lingue straniere, ecc.) ma di quella organizzativa (utilizzo del personale, articolazione dell’orario settimanale, flessibilità del calendario scolastico, rapporti con le famiglie, ecc. )Con il Regolamento sull’autonomia del 1999, ogni scuola, nel rispetto del quadro legislativo generale, può organizzarsi autonomamente approntando il proprio P. O. F., cioè il Piano dell’Offerta Formativa da destinare con la pubblicazione alle famiglie.La Legge n. 53/2003 introduce tra le varie novità, nella scuola, il Portfolio delle competenze individuali di ogni singolo alunno, che seleziona in modo accurato materiali prodotti dall’allievo, prove scolastiche significative, osservazioni dei docenti e della famiglia, commenti sui lavori personali e annotazioni varie compilate e aggiornate dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutte le figure che si fanno carico dell’educazione e dell’istruzione degli allievi. Con il Progetto curricolo del luglio 2007, varato dalla mutata compagine governativa del 2006, si accantona definitivamente l’era del portfolio e del tutor, si ritorna alla logica curriculare e viene affidato solo ai docenti, e non alla pedagogia di stato, il compito di costruire i percorsi di apprendimento e la facoltà di scegliere le forme, le strategie di progettazione didattica e l’uso degli strumenti di comunicazione.Con il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 viene varato il nuovo Regolamento dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, che stabilisce che per un periodo non superiore ai prossimi 3 anni scolastici continuino ad applicarsi le Indicazioni per il curricolo, in attesa che si proceda alla loro compiuta armonizzazione.

Le nuove Indicazioni per il curricolo

Dall’anno scolastico 2000/2001 ogni Istituto ha il preciso obbligo di redigere il proprio Piano dell’Offerta Formativa, in cui devono essere definiti e resi pubblici:

- i curricoli (le discipline); - le finalità educative;- gli obiettivi didattici;- le attività obbligatorie;- le attività facoltative;- le attività extracurriculari; - le azioni di continuità e di orientamento;- le attività organizzative; - l’articolazione dell’orario annuale delle lezioni.

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Con il Decreto ministeriale del 2007 le Scuole dell’infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione vengono invitate ad elaborare, per l’anno scolastico 2007/2008, il P.O.F. e sollecitate a “mettere alla prova”, in esso, in via sperimentale le nuove “Indicazioni per il curricolo”.Il Ministro della Pubblica Istruzione sollecita, in pratica, le scuole a dare avvio ad un “cantiere di lavoro” di durata biennale, durante il quale “riflettere, testare, integrare, valutare, validare le “Indicazioni per il curriculo”. Dopo che le istituzioni scolastiche avranno verificato la “congruità dei contenuti” e “l’efficacia” delle “indicazioni”, l’adozione definitiva delle stesse verrà garantita solo nel 2009.

Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione

La recente Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione della Gelmini, Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. oggi stabilisce quanto segue:

1. La scuola dell’infanzia deve accogliere bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni compiuti entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento.Su richiesta delle famiglie è possibile iscrivere alla scuola dell’infanzia anche le bambine e i bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento, alle seguenti condizioni: disponibilità dei posti; accertamento dell’avvenuto esaurimento delle liste di attesa; disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell’agibilità e funzionalità; valutazione pedagogica e didattica , da parte del Collegio dei docenti, dei tempi e

delle modalità dell’accoglienza.L’orario di funzionamento della scuola dell’infanzia è stabilito in 40 ore settimanali, con possibilità di estensione fino a 50 ore. Permane la possibilità di chiedere, da parte delle famiglie, un tempo scuola ridotto di 25 ore settimanali, limitato alla sola fascia del mattino.

2. Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono 6 anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento.

Su richiesta delle famiglie è possibile iscrivere alla scuola dell’infanzia anche le bambine e i bambini che compiono i 6 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.Il tempo scuola della scuola primaria è svolto secondo il modello dell’insegnante unico e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24, 27 e 30 ore;è previsto, altresì, il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno.Qualora il docente non sia in possesso degli specifici titoli previsti per l’insegnamento della lingua inglese e della religione cattolica, tali insegnamenti sono svolti da altri docenti, che ne abbiano i titoli o i requisiti.Per le classi a tempo pieno è confermata l’assegnazione di 2 docenti per classe, eventualmente coadiuvati da insegnanti di religione cattolica e di inglese in possesso dei relativi titoli o requisiti.Per l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a “cittadinanza e costituzione” si applica l’articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008.

3. L’orario annuale obbligatorio delle lezioni nella Scuola secondaria di I grado è di complessive 990 ore, corrispondente a 29 ore settimanali, più 33 ore annuali da destinare ad attività di approfondimento riferita agli insegnamenti di materie letterarie.

Nel tempo prolungato il monte ore è determinato mediamente in 30 ore, elevabili fino a 40 ore, comprensive delle ore destinate agli insegnamenti e alle attività e al tempo dedicato alla mensa.I piani di studio sono funzionali alle conoscenze e alle competenze da acquisire da parte degli alunni, in relazione alle diversità individuali, comprese quelle derivanti da disabilità.

L’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” è inserito nell’area disciplinare storico geografica.

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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Il Collegio docenti dell’Istituto comprensivo di Roccabernarda ha discusso e approvato, in data 16/10/2009, il nuovo Piano dell’Offerta Formativa per l’anno scolastico 2009/2010, che è da considerarsi il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della nostra scuola, valendosi del contributo dei gruppi di lavoro, organizzati per aree disciplinari, e considerando i criteri deliberati dal Consiglio d’Istituto per la programmazione e l’attuazione di attività parascolastiche e integrative.

Elementi del curricolo

L’elaborazione del curricolo ha richiesto l’individuazione e il controllo di molti elementi che si possono far rientrare in quattro grandi aree:

1. degli obiettivi;2. dei metodi;3. dei contenuti;4. della valutazione.

Gli obiettivi

In ambito scolastico, parlando di obiettivi si è soliti distinguerli con vari termini, a seconda di ciò che si vuole indicare. Abitualmente si raggruppano per campi di competenza.Il campo cognitivo comprende come obiettivi una serie di operazioni intellettuali che possono essere richiesti ai discenti relativamente a qualsiasi settore di contenuto.Il campo affettivo comprende gli obiettivi che mirano alla modificazione degli interessi, degli atteggiamenti, dei valori, del modo di giudicare, della capacità di adattamento (Bloom).Il campo sociale comprende le relazioni, i rapporti interpersonali che si realizzano durante il processo educativo.Il campo psicomotorio comprende come obiettivo “qualsiasi movimento umano volontario osservabile che appartiene al campo dell’apprendimento” (Harrow). Più precisamente comprende quegli obiettivi attinenti allo sviluppo della motricità, all’animazione , alla drammatizzazione.

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Le “finalità istituzionali” rappresentano le mete stabilite dagli organi istituzionali della scuola e sono comuni a tutte le scuole dello stesso ordine e della stessa tipologia su tutto il territorio nazionale.Gli obiettivi, da non confondersi con le finalità, che sono le mete ideali e come tali non sono mai pienamente esauribili, sono traguardi precisi che possono e devono essere raggiunti e sono misurabili al termine di ogni processo di apprendimento.Essi si dividono in obiettivi educativi e obiettivi didattici. Gli obiettivi educativi, che riguardano la crescita della persona umana nella sua interezza e costituiscono una meta alla quale si deve tendere al termine del percorso scolastico, sono da considerarsi un adattamento delle finalità, proprie di una singola scuola, alle situazioni reali di un territorio. Il compito di definire gli obiettivi educativi spetta all’intera comunità scolastica in tutte le sue componenti: insegnanti, amministratori, genitori, allievi, comunità locali. Al raggiungimento di questi contribuiscono anche la famiglia e le associazioni frequentate dagli alunni.Gli obiettivi didattici, che sono i traguardi che un alunno deve raggiungere al termine di un percorso didattico, più o meno lungo ( al termine del lavoro l’alunno, infatti, deve sapere o saper fare qualcosa), rappresentano i comportamenti terminali di specifiche discipline o di segmenti più o meno lunghi di esse. Essi devono essere esposti in maniera molto più precisa di quanto non lo siano gli altri obiettivi perché devono individuare comportamenti, abilità e conoscenze che l’alunno deve possedere al termine del segmento educativo al quale l’obiettivo si riferisce. Tutti gli obiettivi sopra descritti sono validi e ben formulati, se presentano le seguenti caratteristiche:

devono essere precisi nella formulazione; nettamente osservabili al termine del percorso; misurabili in modo semplice ed esatto.

Finalità della scuola

Si conferma il principio di elevare il livello di educazione e di istruzione personale di ciascun cittadino, potenziando le capacità di partecipazione ai valori della cultura, della civiltà e della convivenza sociale.Le finalità della scuola, che sono state fissate nelle “Indicazioni per il curricolo”, sono anche le finalità del nostro Istituto. Ecco in sintesi le più importanti che la nostra scuola intende perseguire:

1. offrire occasioni di sviluppo in tutte le direzioni;2. formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale;3. offrire occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;4. favorire l’acquisizione degli strumenti di pensiero necessari per apprendere e

selezionare le informazioni;5. fornire agli alunni quegli strumenti adatti per comprendere le diverse culture e metterle

in relazione con la propria;6. favorire la conquista di capacità logiche, scientifiche e operative;7. fornire di queste le corrispondenti abilità;8. favorire l’autonomia di pensiero e di giudizio;9. fornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per la costruzione e la trasformazione e

la trasformazione delle mappe dei saperi;10. favorire l’acquisizione di una immagine della realtà sociale;11. aiutare a riconoscere le attività con le quali l’uomo garantisce la propria sopravvivenza

e trasforma le proprie condizioni di vita;12. facilitare la comprensione del rapporto che intercorre tra le vicende storiche e sociali e

la vita e le decisioni del singolo;13. favorire l’iniziativa del soggetto per il proprio sviluppo;14. contribuire alla conquista della propria identità;15. orientare nel fare scelte realistiche e nello sviluppare un progetto di vita personale;

Obiettivi educativi

L’Istituto Comprensivo di Roccabernarda, come scuola d’istruzione obbligatoria, stabilisce gli obiettivi educativi più vicini al quadro culturale, sociale ed umano nel quale si trova a operare.Tali obiettivi, che riguardano la crescita della persona nella sua interezza, costituiscono la meta alla quale dovranno tendere i discenti al termine del percorso scolastico.

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Al raggiungimento degli obiettivi educativi concorreranno anche la famiglia, e le associazioni frequentate dagli alunni.Fra le numerose mete che ogni essere umano dovrebbe raggiungere, quelli che l’istituto Comprensivo si prefigge di curare sono:

favorire la maturazione della coscienza di sé; favorire lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie

emozioni e a saperle gestire; favorire maturazione del proprio rapporto col mondo esterno; favorire la convivenza democratica; promuovere l’accettazione e il rispetto degli altri; promuovere l’acquisizione della consapevolezza delle diversità interpersonali; promuovere il senso di responsabilità ( che si traduce: nel fare bene il proprio lavoro e

nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, delle strutture, dei servizi e degli spazi comuni, degli ambienti che si frequentano);

promuovere il lavoro in gruppo; favorire l’acquisizione di una coscienza ecologica che miri al rispetto dell’ambiente e

al corretto uso di tutte le risorse naturali.

Obiettivi didattici

Gli obiettivi didattici, che riguardano le progettazioni disciplinari di breve, medio o lungo respiro, e rappresentano i comportamenti terminali delle specifiche discipline, saranno esposti in modo molto più preciso di quanto non lo siano gli altri obiettivi, poiché devono individuare comportamenti, abilità conoscenze e competenze che l’alunno deve possedere al termine di ogni percorso didattico. Essi, dovendo essere osservabili e misurabili, saranno precisi nella formulazione e descriveranno con esattezza ciò che si chiede agli alunni.

L’insegnante e l’alunno, figure inscindibili.

Il mondo scolastico, preso nel suo insieme, rappresenta un universo complesso nel quale vengono coinvolte molte figure, delle quali, però, solo due risultano molto importanti, perché inscindibili: l’insegnante, che è colui che imprime “segni” e l’alunno, che è colui che si nutre dei “segni” che l’insegnante imprime nella sua mente.In una società avanzata come la nostra, caratterizzata da una precisa suddivisione dei ruoli, all’insegnante è stato affidato il delicato compito di educare e di istruire la componente più giovane della società..Se una volta all’insegnante si chiedeva solo di essere competente nella propria disciplina e di essere giudice assoluto e inappellabile della sorte dei propri alunni, oggi a lui si chiede, oltre alla competenza, soprattutto professionalità nell’educazione. Il migliore insegnante, infatti, non è colui che conosce meglio la sua materia, né quello che dedica più tempo o più forze alla sua azione, ma quello che riesce a motivare, stimolare, spingere al lavoro i propri alunni. Egli non solo deve sapere, non solo deve possedere competenze decisionali, organizzative e relazionali, ma deve sapere anche insegnare quello che sa, deve sapere che cosa, di quello che sa, può essere insegnato, e come, e, soprattutto, deve avere la sensibilità di rapportare il proprio sapere alle capacità di ogni singolo discente e soprattutto deve saper mettere l’alunno nelle condizioni migliori per allargare la sua matrice cognitiva.Ecco l’importanza del ricorso a un efficace metodo didattico, ad un insieme, cioè, di strategie volte a mettere il discente nelle condizioni di incorporare facilmente gli elementi della conoscenza che gli vengono proposti e di farli propri andandoli ad amalgamare nella sua matrice cognitiva.

La centralità della persona

I docenti dell’Istituto Comprensivo di Roccabernarda porranno sempre l’alunno al centro della loro azione educativa. Essi dedicheranno particolare cura all’accoglienza, alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione

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dei conflitti, stimoleranno la partecipazione di ciascuno ad un proprio progetto educativo condiviso e forniranno le chiavi a tutti per apprendere ad apprendere.

L’accoglienza

L’accoglienza, da svolgere subito a inizio anno scolastico, è un’attività estremamente delicata, che richiede la realizzazione di una serie di compiti ben strutturati. Essa riguarda tutte le classi, ma in modo preminente quelle iniziali di ciascun ciclo scolastico.Le fasi che la contraddistinguono e che vanno sviluppate sono:

una valutazione diagnostico-iniziale dei nuovi alunni; una forte individualizzazione delle attività di lavoro che seguono la valutazione iniziale e

che vanno progettate in modo da adattarle ad ogni singolo alunno; la realizzazione di una effettiva continuità educativa fra la scuola nella quale gli allievi

sono arrivati e quella da cui provengono.La valutazione diagnostica serve a rilevare sia le conoscenze possedute dal singolo e dal gruppo nel suo insieme, sia i prerequisiti affettivo-emozionali di ogni alunno.Per la rilevazione possono risultare utili: la scheda o pagella, test generici di conoscenza, prove strutturate, prove semistrutturate ( saggi brevi, relazioni, colloqui, riassunti di attività), registrazione dei comportamenti, prove di comprensione delle letture.Le attività da programmare, dopo aver valutato i test iniziali, devono, nel loro insieme, mirare a consolidare i prerequisiti, a facilitare l’apertura verso le nuove conoscenze, a favorire la connessione tra le conoscenze possedute e quelle da apprendere, facilitare l’orientamento, anche fisico, nella nuova struttura scolastica, promuovere condizioni di lavoro collettivo.

Piano di accoglienza

Sia nella Scuola dell’infanzia sia nella Scuola del primo ciclo anche quest’anno viene predisposto un oculato piano di accoglienza, rivolto a tutti i discenti. Un occhio di riguardo logicamente, data la tenera età, hanno le bambine e i bambini che si iscrivono alla Scuola dell’infanzia. L’istituto ,come è prassi consolidata da tempo, accoglie anche i genitori che vogliano, verificare di persona la nuova realtà scolastica in cui vengono a trovarsi i loro figli.Le insegnanti della Scuola dell’infanzia curano meticolosamente l’accoglienza di tutte le bambine e i bambini e in modo particolare di quelli di tre anni che per la prima volta si distaccano dalla famiglia e vengono a trovarsi improvvisamente in un ambiente nuovo e completamente diverso da quello familiare.Per far superare agli infanti lo stato di disagio del primo impatto e il trauma del distacco, sia pure temporaneo, dalle figure parentali e dall’ambiente familiare, la Scuola dell’infanzia si adopera per creare un clima ospitale e gioioso, con la preparazione di cartelloni murali e festoni colorati, finalizzati a coinvolgere emotivamente i piccoli utenti Per la prima settimana, nella Scuola dell’infanzia, per non annoiare i bambini o tediarli oltremisura, la frequenza è solo antimeridiana.In questo lasso di tempo sono favorite quelle attività di gioco che maggiormente servono ad aggregare e a consolidare il gruppo; ogni forma di emarginazione o di auto emarginazione viene esclusa, facendo ricorso a strategie mirate d’intrattenimento, ( rappresentazioni grafo-pittoricche) e all’esplorazione di tutti gli ambienti scolastici.Per gli alunni della prima classe della Scuola primaria oltre la dovuta l’accoglienza e l’attività ludica è prevista l’interiorizzazione di regole e norme comunitarie Ampio spazio viene dato alle conversazioni di gruppo , al dialogo e alle discussioni guidate.Un’atmosfera serena favorisce la scolarizzazione di tutti gli alunni delle altre classi e permette ai discenti di affrontare con serenità il lavoro scolastico senza traumi o timori. Il piano di accoglienza predisposto dai docenti della Scuola secondaria di primo grado prevede la creazione di un clima sereno volto a “star bene a scuola”. Gli alunni delle prime classi, nei primi giorni di scuola, sono accompagnati a visitare i locali dell’edificio, ai fini dell’orientamento spaziale, e invitati poi a rappresentarli graficamente attraverso disegni o piantine per favorirne l’interiorizzazione. Successivamente, dopo una breve presentazione volta alla conoscenza reciproca, i docenti di ogni corso presentano agli alunni le discipline oggetto di studio, nella loro valenza culturale e formativa., e il regolamento scolastico al fine di raccogliere critiche e anche eventuali proposte. Ogni alunno viene invitato a parlare di se stesso e a mettere in evidenza le proprie tendenze o le proprie inclinazioni. Molto spazio viene dato all’ascolto delle loro impressioni od opinioni,

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attraverso libere discussioni o produzioni grafiche per garantire pari opportunità comunicative agli alunni più timidi o restii alla conversazione. La promozione di alcuni giochi all’aperto, spontanei o organizzati, serve a cementare il nuovo gruppo classe e ad osservarne il comportamento, al di là delle quattro pareti dell’aula.I nuovi libri di testo, che sono quasi sempre oggetto di curiosità per la loro dimensione e per il numero, vengono esaminati insieme agli insegnanti delle varie discipline per coglierne le caratteristiche strutturali.Nelle classi seconde e terze un piano di accoglienza particolare viene predisposto nei confronti di alunni provenienti da altre scuole o di extracomunitari .La conoscenza dei prerequisiti e dei bisogni socio-affettivi degli alunni rappresenta la base per la corretta impostazione di un percorso formativo aderente alle vere necessità degli alunni e per la progettazione di sicure metodologie di intervento. L’accoglienza degli alunni portatori di handicap viene improntata, in ogni grado di scuola, all’insegna di un corretto inserimento e/o integrazione, fin dai primi giorni di scuola, nell’ambito della sezione o della classe di appartenenza

L’apprendimento

Premesso che l’apprendimento è un processo continuo, rafforzato da un lavoro meticoloso di ripetizione ed esercizio che porta all’acquisizione di atteggiamenti utili per conseguire ulteriori conoscenze e capacità;posto che studi accurati hanno dimostrato che la quantità di nozioni apprese dipende dal tipo di stimolo ricevuto, in base al quale le percentuali memorizzate sono le seguenti:

leggere fa conservare Il 10% dei dati ricevutiascoltare Il 20%vedere Il 30%vedere e ascoltare Il 50%ascoltare e discutere Il 70%acoltare e fare Il 90%

constatato che tra i fattori che condizionano l’apprendimento sono da segnalare: l’interesse, la motivazione, il bisogno, l’aspettativa, l’attenzione, la memoria, le capacità e la gratificazione; la nostra scuola per promuovere l’apprendimento negli alunni, fa leva sui fattori ora esposti e ricorre a metodi diversi di trasmissione del sapere, compresa la lavagna luminosa di recente introduzione.La nuova didattica consiglia, infatti, di utilizzare materiali e strumenti che aiutino l’alunno a raggiungere gli obiettivi programmati.

Mezzi didattici

Il nostra Istituto fa ricorso ai seguenti mezzi didattici:

immagini statiche cartelloni, grafici, quadri, fotografie immagini cinetiche videoregistratore, televisore, lavagna

luminosacomunicazione orale lettore audiocomunicazione scritta libri (manuali scolastici )comunicazione orale e scritta la lavagna neraconfronto con la realtà visite guidate nuove tecnologie legate all’uso del computer programmi di scrittura, programmi di grafica,

ipertesti, reti informatiche…

Le immagini statiche aiutano sia a presentare i dati in maniera organica, sia a mostrare immagini reali, quando non è possibile farlo dal vero, sia a sistemare organicamente alcuni materiali; essendo facili da preparare, possono essere approntate dagli alunni organizzati in gruppi di lavoro.Le immagini cinetiche offrono notevoli vantaggi. La possibilità di vedere e rivedere più volte le stesse immagini consente di soffermarsi sulle varie inquadrature, così da agevolare l’analisi fin

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nei minimi dettagli e la discussione. Il supporto audiovisivo permette di studiare vari tipi di linguaggio, dal parlato al musicale e al mimico, da quello degli spazi a quello dell’abbigliamento e dell’architettura, che difficilmente potrebbero essere analizzati in altro modo.La comunicazione orale. Nella nostra scuola si fa ricorso al lettore audio che è particolarmente adatto per l’apprendimento individuale, in quanto, offrendo la possibilità di fermarsi e tornare indietro nell’ascolto, risulta adattabile al ritmo di apprendimento di ogni singolo alunno. Il suo utilizzo è più frequente nell’insegnamento delle lingue straniere.La comunicazione scritta e/o orale. I testi scolastici rappresentano gli strumenti in assoluto che più utilizzano gli alunni nel loro studio al di fuori delle ore di lezione. Nonostante l’avvento delle nuove tecnologie, sono sempre indispensabili per un’efficace azione didattica.La comunicazione orale e scritta. Nonostante tutte le innovazioni che hanno portato l’introduzione nella scuola di mezzi didattici sempre nuovi, la lavagna nera rappresenta ancora un mezzo didattico importante da utilizzare come ponte tra la mente del docente e quella degli alunni. Il confronto con la realtà. Le visite guidate sono utili per presentare agli alunni le più diverse realtà esterne alle aule scolastiche. Come tutte le attività sono pianificate accuratamente.Le nuove tecnologie legate all’uso del computer. In sé e per sé l’uso del computer non ha un valore formativo, né garantisce il successo dell’apprendimento; ma la sua validità consiste nell’essere uno strumento estremamente versatile, ricco di risorse e soprattutto accattivante per la quasi totalità degli allievi.

Il metodo didattico

La scelta di un particolare metodo didattico è un fatto del tutto personale e, quindi, ogni insegnante adatta al proprio modo di essere uno o più dei vari metodi proposti dai pedagogisti, integrandoli e/o alternandoli a seconda delle circostanze.I docenti del nostro istituto, nella loro azione educativa e didattica, adottano i seguenti principi:

1. della significatività, che tiene conto della storia cognitiva dell’alunno e inserisce ogni nuovo insegnamento sulle conoscenze già possedute dall’alunno. Il discente apprende tanto più facilmente più è significativo per lui ciò che gli viene proposto;

2. della motivazione, che mira a stimolare l’alunno a mettere in relazione il contenuto dell’apprendimento con la sua matrice cognitiva e non si limiti ad imparare in modo disinteressato;

3. della direzione, che consiste nell’indicare all’allievo il cammino che si vuole percorrere per raggiungere l’obiettivo fissato;

4. della continuità, che parte dal presupposto che un concetto, un procedimento, un criterio, un’abilità non si apprendono completamente se non vengono proposti più volte;

5. dell’integrazione, che prevede collegamenti orizzontali tra le diverse aree di studio, per far giungere gli alunni a una struttura della conoscenza sufficientemente unitaria;

6. della stabilizzazione, che mira a consolidare le nozioni e gli atteggiamenti appresi dagli allievi in maniera che questi restino in modo permanente nella loro matrice cognitiva;

Tra i diversi metodi sono scelti e applicati quelli più utili a mettere l’alunno in condizione di incorporare facilmente gli elementi delle conoscenze che gli vengono proposti. Si utilizzano, perciò:

il metodo induttivo che, partendo dall'osservazione e dall'analisi, serve per stimolare la riflessione e il senso critico;

il metodo deduttivo che, partendo dal generale, serve per arrivare al particolare e all'applicazione delle regole;

il metodo del dialogo e della discussione atto a favorire la comunicazione e la comprensione;

il metodo della ricerca sul campo anche attraverso visite di istruzione; il metodo dell’apprendimento per la padronanza o “mastery learning” che prende in

considerazione le caratteristiche degli alunni e adatta alle loro esigenze le proposte formative

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Strumenti metodologici:

A) Il lavoro individuale

Il momento di ripensamento e della produzione individuale è giusto che abbia la sua collocazione nella programmazione, perché permette agli insegnanti di fare interventi individualizzati nei confronti di tutti, promuovendo da una parte il recupero di quelli che mostrino ancora determinate lacune e stimolando ulteriori arricchimenti culturali in altri che dimostrino capacità di affrontare compiti più impegnativi.Applicando in modo sistematico questo strumento metodologico, la scuola può meglio contribuire alla maturazione delle potenzialità di ognuno. I discenti che superano le fasi iniziali del processo di apprendimento, in relazione a determinati obiettivi formativi e didattici, possono trovare gli spazi per attuare approfondimenti del lavoro comune o per affrontare un nuovo lavoro corrispondente ai propri bisogni culturali.Quelli, invece, che incontrano eventuali difficoltà possono essere recuperati, sia in relazione a lacune contenutistiche, sia a carenze nel metodo di lavoro.

B) Il lavoro di gruppo

Il lavoro di gruppo è un momento essenziale dell’attività scolastica finalizzata alla ricerca.Agli obiettivi specifici del lavoro di gruppo ( socializzazione, più completa conoscenza degli alunni da parte dell’insegnante, integrazione culturale-interessi, attitudini, capacità, conoscenze, miglioramento dei processi di apprendimento ) sono strettamente collegate le seguenti finalità:

- miglioramento dello sviluppo intellettivo, legato al processo di comunicazione verbale;- contributo alla maturazione affettiva;- acquisizione di un maggior senso di sicurezza;- sorgere di sentimenti positivi di solidarietà e di tolleranza verso i compagni.

Le occasioni di lavoro di gruppo dipendono dalle circostanze e dal tipo di attività che si svolge: la ricerca, la conversazione o la correzione scambievole.I gruppi sono formati dopo un’attenta osservazione diretta e attenta di tutti i docenti degli alunni, la raccolta dei dati, la discussione in classe, l’espressione delle preferenze da parte di ognuno. Essi non solo sono eterogenei per sesso, provenienza socio-ambientale e capacità, ma anche aperti.La loro costituzione è strettamente legata agli obiettivi prefissi (socializzazione, abitudine al lavoro in comune, apprendimenti specifici ecc. ).Essendo i fondamenti del gruppo “il sentimento di appartenenza” e la “comunità degli scopi”, sull’obiettivo operativo, sul progetto di ricerca devono convergere l’interesse e la partecipazione di ogni alunno.Per il buon funzionamento del gruppo il numero dei componenti non deve essere elevato, l’impegno richiesto deve essere graduale, ogni componente deve avere chiaro il proprio compito e deve mantenuto per ciascuno anche un momento di ricerca personale.

C) Il lavoro di ricerca

Il lavoro di ricerca, che prevede momenti di lavoro individuale, di lavoro di gruppo e di intergruppo, serve per attuare un’attività concreta, uscendo dalla scuola, e per raggiungere i seguenti obiettivi educativi:

presa di coscienza dei propri problemi; motivazione a conoscere la realtà, approfondendone l’analisi critica;

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capacità di comunicare con gli altri; capacità di collaborare con altri ad un progetto comune, mantenendo la propria

autonomia di valutazione;Le scelte metodologiche, adeguate alle motivazioni e alle capacità degli alunni, sono puntualmente discusse con la classe, per abituare i discenti a una riflessione critica sugli strumenti usati.I docenti tutti curano di registrare le varie fasi di esecuzione del progetto di ricerca, per confrontarne la realizzazione con l’ipotesi di lavoro.Fasi della ricerca: scelta dell’argomento, analisi della situazione, ipotesi di progetto, raccolta dei dati, conclusione.

Impostazioni metodologiche

L’alunno, prima di essere uno scolaro, è un essere umano e, come tale, possiede una sua matrice cognitiva formatasi dall’interazione delle precedenti esperienze scolastiche e il mondo esterno alla scuola. Compito dell’insegnante è quello di mettere l’alunno nelle condizioni migliori per apprendere ed allargare sempre più la sua matrice cognitiva.La didattica più accreditata, oggi, ad aiutare il docente ad attivare processi d’insegnamento corretti è, senza alcun dubbio, quella “modulare” che, se sapientemente impiegata (prendendo in considerazione le caratteristiche effettive e reali di tutti, adattando alle esigenze di tutti le proposte didattiche, programmando contenuti disciplinari compiuti e stimolanti per tutti), riesce a trasformare quella atmosfera di stanchezza, di noia e di passività (che spesso si respira in classe per un erroneo modo di fare scuola), in un clima di partecipazione, di collaborazione e di fattiva operosità, che spinge tutti ad apprendere e ad acquisire le dovute abilità e competenze. L’organizzazione lavorativa per “moduli” prevede percorsi formativi compiuti e autonomi, che coinvolgono una o più discipline intorno ad un contenuto, (da svilupparsi in “unità didattiche”, cioè in unità minime di apprendimento sequenziali), gestito da un solo insegnante (che adegua il modulo “monodisciplinare” alla realtà della classe, nel momento in cui stende il piano di lavoro annuale) o da quegli insegnanti disposti ad affrontare quel determinato contenuto sotto l’aspetto della loro disciplina. ( In questo caso il lavoro “pluridisciplinare” o “interdisciplinare” deve essere progettato in seno al Consiglio di Classe). Prima di avviare l’attività didattica modulare, logicamente bisogna fare una attenta anamnesi della situazione della classe, (attraverso test, prove strutturate, semistrutturate, griglie ecc.), per rilevare i “prerequisiti”, cioè i livelli conoscitivi, le capacità e le competenze che ogni discente deve possedere per poter partecipare al percorso formativo, che gli consentono poi di apprendere e di formarsi le capacità operazionali, di elaborare i contenuti e di servirsene in situazioni diverse. Qualora si accerti che questi non siano posseduti in modo consono da qualcuno, bisogna predisporre adeguate strategie per il loro recupero, in modo che ognuno possa poi sfruttarle e utilizzarle a tempo dovuto nell’apprendimento. Nella stesura del progetto formativo è opportuno stilare un breve sommario, comprensivo dei contenuti, dei vari ambiti disciplinari interessati, delle varie “unità didattiche” in cui esso viene diviso, dei destinatari, dei tempi necessari per il suo svolgimento (scanditi ovviamente in un tempo di lavoro continuativo e flessibile di settimane, giorni e ore) degli obiettivi precisi (perché devono essere osservabili e verificabili) che a conclusione del percorso didattico devono essere raggiunti, delle metodologie d’insegnamento che meglio sollecitano e orientano gli allievi ad apprendere, del materiale didattico scelto (libro di testo, libri di biblioteca, riviste specifiche, audiovisivi, lavagna luminosa, computer, laboratori ecc.) e anche degli spazi entro cui si opera ( aula della classe, altri spazi ).

Compresenza dei docenti

La compresenza di più docenti, che si attua nelle ore curriculari, è necessaria per il raggiungimento delle seguenti finalità:

miglioramento del coordinamento didattico fra i membri del Consiglio di classe; individuazione di aree di ricerca multidisciplinari e interdisciplinari; più approfondita conoscenza degli alunni.

Durante le ore di compresenza è possibile realizzare progetti di varia natura come pure promuovere interventi individualizzati di recupero per gli alunni in difficoltà.

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I contenuti del curricolo

I contenuti rappresentano gli argomenti e le problematiche che si devono inserire nella programmazione dei vari segmenti educativi.La recente autonomia scolastica, che ha mirato a decentrare l’intera organizzazione didattica, ha inteso rendere meno rigidi i programmi ministeriali. Infatti, l’articolo 4, comma 3 del regolamento dell’autonomia – D.P. R. 275/99 – prevede la possibilità di organizzare l’insegnamento anche attraverso una diversa strutturazione dei contenuti delle singole materie, rispetto ai modelli nazionali. Quanto alla scelta dei contenuti da inserire nella progettazione didattica, i nostri docenti ritengono utile adottare i principi che si fondano sui seguenti presupposti:

insegnare argomenti specifici, senza inquadrarli in un contesto più ampio, non porta a risultati concreti;

un apprendimento cui manca un collegamento con i principi di ordine generale non riesce soddisfacente in termine di stimolo intellettuale;

le nozioni che si acquisiscono senza sufficiente struttura connettiva verranno facilmente dimenticate;

una possibile efficace ritenzione delle conoscenze nella memoria dell’alunno è strettamente connessa all’acquisizione dei saperi per strutture e non per elementi isolati

La verifica

Agli inizi, in itinere e a conclusione di ogni processo didattico, mediante varie tipologie di prove, interrogazioni e compiti in classe, si controlla il processo di apprendimento degli alunni , non solo per avere una idea precisa di ciò che sanno o sanno fare, ma anche per misurare la quantità e la qualità dei progressi da loro compiuti in ordine agli obiettivi prefissati. La verifica è necessaria soprattutto per il discente, perché lo informa continuamente sul suo grado di preparazione e sulle competenze acquisite, gli consente di autovalutarsi e lo motiva anche al recupero. Le prove di verifica che si adottano nella nostra scuola sono:

l’interrogazione orale; le prove scritte; le prove strutturate; le prove grafiche o pratiche.

L’interrogazione orale è l’unica prova in grado di sollecitare e apprezzare le capacità di esposizione orale, la pronuncia delle lingue straniere, l’abilità di ragionamento e l’inserimento nei dibattiti. Essa, pur presentando tre grossi difetti ( non lascia alcun documento permanente, necessita di un tempo troppo lungo, penalizza gli alunni emotivi, mentre facilita quelli espansivi ) ha il vantaggio di essere uno strumento molto pratico e utile per la valutazione formativa.Le prove scritte, (sotto forma di temi, dettati, traduzioni, relazioni, problemi, esercizi …), di solito sono quelle più apprezzate perché si eseguono solo con un foglio di carta e una penna, servono per tutte le discipline, possono misurare le abilità di analisi e di sintesi, stimolano gli alunni a riflettere e a trovare soluzioni nuove e consente di misurare le abilità espressine scritte.Le prove strutturate, meglio conosciute come prove oggettive, da tempo vengono considerate un grosso aiuto per l’azione di valutazione dell’insegnante. Diventate di attualità in questi ultimi anni, esse hanno la caratteristica di essere costituite di quesiti (a risposta breve, a scelta alternativa, a scelta multipla, a corrispondenza, di riordinamento, di completamento, dipendenti dal contesto ) che stimolano risposte predeterminate, completamente esatte o del tutto sbagliate, senza possibilità di mezze misure nella risposta.Le prove grafiche o pratiche sono rappresentate da disegni, esercizi, esperimenti di laboratorio, esercizi fisici, prestazioni pratiche di vario genere. Come avviene per le altre prove sopra illustrate, la loro validità e attendibilità dipende dagli obiettivi che si vogliono verificare e dai criteri assegnati per la loro valutazione.La verifica nella nostra scuola viene fatta puntualmente in ogni fase lavorativa per:

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1. accertare la preparazione iniziale degli alunni;2. scoprire i motivi per cui essi non raggiungono gli obiettivi programmati;3. individuare le attitudini, gli interessi e i progressi dei discenti;4. attuare un’azione didattica adeguata alle necessità formative;5. introdurre modifiche nella programmazione;6. attribuire un giudizio;7. scegliere gli alunni da avviare a determinate attività.

La valutazione

La legge 30 10/072008 n. 169 stabilisce che la valutazione degli apprendimenti e del comportamento deve essere fatta in decimi. Ciò al fine di offrire agli alunni, e soprattutto alle famiglie, un segnale chiaro e inequivocabile dei risultati conseguiti. La fase valutativa è molto delicata perché il docente deve registrare attentamente le risposte date dagli alunni e assegnare dei punti ad ogni tipologia prova, in base al criterio stabilito prima della sua somministrazione. L’insieme delle informazioni tratte dalle verifiche effettuate nei vari ambiti disciplinari conduce alla valutazione che, a seconda della funzione che svolge, i più distinguono in: diagnostica, formativa e sommativa.La prima serve ad accertare i prerequisiti, ossia le conoscenze e le abilità che gli alunni devono possedere per intraprendere un processo di apprendimento. Essa si colloca normalmente agli inizi di ciascun anno scolastico. La seconda, da farsi periodicamente ( alla fine di ogni unità di apprendimento ), ha lo scopo di valutare il grado di formazione logico-intellettuale e socio-culturale dell’allievo e consente di migliorare i metodi e i materiali, in modo che ne risulti un maggior grado di apprendimento da parte dell’alunno. Essa, ancora, funge da fred-bac, ossia informa insegnanti e alunni se e in che modo gli obiettivi relativi ad una unità o sequenza di apprendimento sono stati raggiunti, se e in che modo sono state espletate le procedure di apprendimento, se i modi di insegnamento-apprendimento sono stati adeguati.Lo scopo principale della terza, che ha il carattere di consuntivo del lavoro svolto, è quello di verificare il raggiungimento di obiettivi intermedi e finali e di valutare l’efficacia e la bontà dell’intero processo educativo.Alla fine di ogni quadrimestre ogni docente, relativamente alla propria disciplina, assegnerà un voto in decimi, sulla base dei risultati delle varie verifiche effettuate e delle osservazioni sistematiche del comportamento e degli apprendimenti.Saranno oggetto di valutazione:

1. il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite;2. la capacità di partecipare alla vita della classe e della comunità;3. la capacità di portare a termine gli impegni assunti;4. la capacità di attenzione;5. il metodo di studio;6. le capacità relazionali7. la capacità di rispettare le regole 8. i progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza

SINTESI DELLA PROGETTAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA

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Area………………………………………………………………..disciplina………………………………………………

Configurazione della classe in ingressoDopo la rilevazione della situazione di partenza, attraverso la somministrazione di:prove soggettive – prove oggettive – libere conversazioni – osservazioni sistematiche sul comportamento e sull’atteggiamento dell’alunno nei confronti della scuola e dello studio, è possibile configurare, per grandi linee, la classe nel modo di seguito riportato:

alunni che evidenziano un approfondito livello di conoscenze e di abilità alunni che evidenziano un soddisfacente livello di conoscenze e di abilità alunni che evidenziano un sufficiente livello di conoscenze e di abilità alunni che evidenziano un insufficiente livello di conoscenze e di abilità alunni che evidenziano uno scarsolivello di conoscenze e di abilità casi particolari (alunni con gravi difficoltà o spiccate attitudini)

Obiettivi di apprendimentoGli obiettivi di apprendimento non sono formulati in maniera esclusivamente disciplinare, ma sono enucleati a partire da problemi ed esperienze ricavati dall’esperienza diretta degi alunni ed interconnessi sia con gli obiettivi relativi alle discipline afferenti la stessa area sia con quelli delle altre aree.Alla fine dell’anno scolastico gli allievi, pur nella loro differenziata specificità, devono pervenire ai traguardi programmati agli inizi dell’anno scolastico

Organizzazione dei contenutiI contenuti sono organizzati in unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari, moduli, unità didattiche. Essi hanno lo scopo di collegare le conoscenze scolastiche alle esperienze degli allievi, le metodologie ai loro stili di apprendimento, i saperi monocognitivi a quelli metacognitivi.

Attività laboratorialiLe attività laboratoriali ruotano intorno ai seguenti progetti: latino, teatro, scrittura creativa, alimentazione, arte e immagine, musicale, attività motorie.Essi hanno lo scopo d’istaurare positivi rapporti di collaborazione con tutte le agenzie formative sia dentro sia fuori la scuola.

Attività per il recupero e l’ampliamentoPer il recupero e l’ampliamento si effettuano se seguenti attività:lavoro di gruppo, costituzione di gruppi omogenei e/o eterogenei, laboratori

Metodologie e metodiLe metodologie e i metodi adottati sono i seguenti:dell’esperienza, della comunicazione, della ricerca, intuitivo, deduttivo

Strategie didatticheLe strategie didattiche che vengono adottate sono: lavori di gruppo, lezioni espositive, percorsi differenziati di apprendimento, mappe concettuali, discussioni, metacognizione

Mezzi e strumentiI mezzi e gli strumenti di cui ci si serve sono: laboratori, libri di testo e non, schede predisposte, lavagna nera, lavagna luminosa

Modalità di verifica e valutazioneLe modalità di verifica e di valutazione impiegate sono: prove soggettive, prove oggettive, verifiche orali, verifiche scritte

OBIETTIVI TRASVERSALI RELATIVI AL COMPORTAMENTO E OSSERVAZIONI SISTEMATICHE

OBIETTIVI TRASVERSALI

OSSERVAZIONI

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RELATIVI AL COMPORTAMENTO

in itinere finali

Partecipazione Interviene con pertinenza esprimendo valutazioni personali.Se sollecitato, sa proporre il suo punto di vista.Segue passivamente, non esprime opinioni personali.È più interessato e partecipe.

Impegno Esegue i compiti in modo accurato e puntuale. È superficiale e dispersivo nell’esecuzione dei compiti.Non segue quasi mai i compiti e necessita guida continua.Mostra maggiore consapevolezza dei suoi impegni scolastici.

Capacità relazionali

Sa collaborare ed offrire il suo apporto alle attività.Il suo apporto non sempre è proficuo e produttivo.Tende ad isolarsi e non collabora.Si nota un graduale processo di apertura e disponibilità.

Rispetto delle regole

Sa controllare le proprie reazioni e osservare le regole della classe.Non sempre valuta con attenzione le proprie reazioni.Reagisce spesso in modo incontrollato e con aggressività.Controlla meglio le proprie reazioni

Metodo di studio Organizza tempi e modalità di lavoroÈ affrettato nell’esecuzione.Procede in modo approssimato e confuso.Ha fatto registrare miglioramenti nel metodo di studio

SCALA DI VALUTAZIONE IN DECIMI E DESCRITTORI

Conoscenze e abilità

10 ottime9 - 8 soddisfacenti7 buone

50

6 sufficienti5 lacunose4 scadenti

Capacità di astrazione e di sintesi

10 Sa astrarre e sintetizzare in situazioni complesse9 - 8 Sa astrarre e sintetizzare in situazioni non troppo complesse7 Sa astrarre e sintetizzare in situazioni di media difficoltà6 Sa astrarre e sintetizzare in situazioni semplici5 Sa astrarre e sintetizzare in situazioni molto semplici4 Sa astrarre e sintetizzare in situazioni molto semplici , solo se guidato

Capacità di riconoscere relazioni

10 Sa riconoscere relazioni in tutte le situazioni didattiche9 - 8 Sa riconoscere relazioni nella maggior parte delle situazioni didattiche7 Sa riconoscere relazioni in alcune situazioni didattiche6 Sa riconoscere relazioni nelle situazioni didattiche semplici5 Sa riconoscere relazioni in alcune situazioni didattiche. semplici4 Sa riconoscere qualche relazione , solo se guidato

Attenzione

10 Sistematica9 - 8 Costante7 Regolare6 Instabile5 Labile4 Molto labile

Partecipazione

10 Attiva e sistematica9 - 8 Abbastanza attiva e sistematica7 Attiva6 Modesta5 Limitata ( deve essere spesso sollecitato e coinvolto )4 Passiva

Impegno

10 Accurato9 -8 Puntuale7 Regolare6 Discontinuo 5 Superficiale4 Modesto/Scarso

Metodo di lavoro

10 Razionale, organico e proficuo9 - 8 Razionale, organico e funzionale7 Mnemonico/non sempre organico6 Approssimativo 5 Dispersivo e frammentario4 Inefficiente

Comportamento

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10 Esemplare: rispetta sempre le regole e ha un atteggiamento responsabile in ogni situazione. Frequenta assiduamente le lezioni e collabora fattivamente con tutti

9 - 8 Equilibrato: rispetta le regole e ha un atteggiamento abbastanza responsabile in ogni situazione. Frequenta assiduamente le lezioni e collabora quasi sempre con tutti

7 Corretto: rispetta abbastanza le regole e ha un atteggiamento anche responsabile Frequenta assiduamente le lezioni e collabora spesso con tutti

6 Non sempre corretto:non sempre rispetta le regole e ha un comportamento responsabile. Saltuariamente frequenta le lezioni , collabora e rispetta le consegne

5 Inadeguato: spesso infrange le regole e ha un comportamento poco responsabile. Saltuariamente frequenta le lezioni ;in genere è poco collaborativi e poche volte rispetta gli impegni assunti

4 Scorretto: molto spesso infrange le regole; spesso trascina i compagni in atteggiamenti poco responsabili o devianti. deve essere richiamato dal docente. Non rispetta quasi mai le consegne

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NOTIZIE STORICHE su Roccabernarda

Scarse e sporadiche sono le notizie che si hanno su Roccabernarda fino all'età moderna, tempo in cui Nola Molisi, nel descrivere le vicende dei centri dell'entroterra crotonese, le dedica poche righe. Sebbene la tradizione vuole, secondo Plinio, che Roccabernarda sia stata conquistata nel secolo XII da Bernardo del Carpio, discendente di Carlo il Calvo, dal quale prese il nome di "Bernalda", Roccabernarda era conosciuta fin da tempi remoti (Greco Romani) come "Targe" o "Targine". Recenti studi fatti da un gruppo archeologico della provincia di Crotone, hanno dato ragione al Molisi, perché hanno dimostrato che la nascita di Roccabernarda possa essere avvenuta addirittura in epoca romana, con il ritrovamento in località "San Pietro", sulla sponda sinistra del Tacina, dei resti di una villa rustica romana di periodo tardo antico, alla quale si uniscono i ritrovamenti fatti agli inizi del secolo, nella località "Niffi", di un’antefissa in terracotta dove vi è rappresentata di profilo la testa di un giovane con capelli riccioluti, resi a ciocche, e incoronato di edera, nella quale si è voluto identificare l’immagine del dio greco del vino, Dioniso. Tutto ciò ci porta, quindi, a pensare che nel territorio di Roccabernarda avvenisse, fin da tempi antichi, la coltivazione della vite e la conseguente produzione del vino.In epoca medioevale era conosciuta con il termine di "Vernauda", così detta, secondo Gabriele Bario, per l’aria primaverile che si poteva respirare. Una interpretazione diversa diede il noto umanista calabrese Settorio Quattromani, vissuto nella seconda metà del 1500. Egli affermava che Vernauda era chiamata non per l'aria primaverile, ma per il ladrone Bernaudo che, avendo costruito un'osteria, depredava i viandanti che si trovavano a passare da là. Questa spiegazione non viene però accreditata da Giovanni Fiore nella sua opera "Della Calabria Illustrata", pubblicata nel Seicento. La sua denominazione fu cambiata infine da Tommaso Aceti in Rocca di Pagani e poi Rocca di Tacina, per la costruzione del castello, di cui rimane qualche rudere.

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Ben presto divenne Roccabernarda, in onore di Bernardo del Carpio, signore del piccolo centro, discendente del re di Francia Carlo il Calvo. L’imperatore Federico II concesse a Roccabernarda il privilegio di esigere 50 carlini per ogni mandria che, attraversando il fiume Tacina entrava nel suo territorioDal 1292 fu feudo dei Ruffo e, quindi, di Antonio Centelles, che la trasformò in una specie di fortezza. Inglobata nel Regio Demanio , nel 1480, da Ferdinando d'Aragona, fu affidata nel 1568 ai Carafa; da questi passò ancora ai Ruffo, nel 1582, quindi ai Galluccio, nel 1683, e poi ai Filomarino che la governarono fino all’eversione della feudalità del1806. Con l’ordinamento amministrativo disposto, nel 1799, dai Francesi del generale Championnet, Roccabernarda fu inserita nel cantone di Crotone; divenne Luogo nel governo di Policastro, in seguito alla legge del 19 gennaio 1807, ed infine fu elevata a Comune, nel circondario di Santa Severina, con decreto del 4 maggio 1811.Da più di duemila anime, che Roccabernarda ancora aveva nel 1648, trent’anni dopo, nel 1675, scendeva inspiegabilmente a 845 abitanti.Il suo bellissimo centro storico, posto tra il Tacina e il Neto, oggi diruto o quasi abbandonato, ha lasciato il posto a nuove e più comode case dislocate a valle e lungo il corso del fiume. Nella rocca, oltre ai resti dell'ingresso del castello, rimane un tessuto di piccole e povere case e la chiesa di S.Maria Assunta, con i resti di elementi decorativi provenienti dal vicino convento di S.Francesco da Paola, il cui impianto è rimasto pressoché intatto. Il convento fu fondato nell'anno 1593 dai padri paolotti e, probabilmente, da un compagno di S.Francesco di Paola, nativo di Roccabernarda, Beato Giovanni Cadurio. Il complesso è formato dalla chiesa a navata unica e dal monastero adiacente che si sviluppa attorno ad un chiostro centrale. La struttura del monastero ha evidentemente inglobato elementi più antichi; infatti, sul lato ovest, risultano evidenti i resti di una torre circolare di tipologia normanna, mentre sull'angolo opposto è inserita un corpo quadrangolare archivoltato, con presenza di monofora murata, all'interno del quale vi sono i resti di colonne. Del convento dei Minimi di San Francesco esistono i ruderi e, al presente, le condizioni di staticità sono precarie.Una leggenda locale attribuisce la costruzione del convento ad un miracolo del Santo di Paola. Da quanto si desume dalla “Vita economica di un convento nella prima metà del Settecento” di Pesavento Andrea, il convento fu fondato nel 1539dal frate Laurentius de Bernalda.Situato su di un colle fuori le mura, a cinquecento passi dalla città, aveva la chiesa sotto il titolo di San Geronimo.Esso fu oggetto, fin dalla sua creazione, di donazioni da parte di benefattori e di devoti, soprattutto del luogo, verso San Francesco di Paola; così crebbe in fabbriche e in ricchezze.Nonostante e distruzioni e lo spopolamento a causa delle popolazioni turche, specie quella del luglio 1547, che in pochi anni dimezzarono la popolazione di Roccabernarda e dei vicini abitati, col passare del tempo i beni e le rendite del convento aumentarono soprattutto per i numerosi lasciti per messe in suffragio. Ciò permise ai frati di esercitare una intensa attività di compra-vendita e di impiego del capitale che, attraverso un’accorta e a volte spregiudicata attività creditizia, porterà il convento ad accumulare in pochi anni cospicui capitali con le relative rendite.Le scritture del notaio Matteo Bernardi di Roccabernarda evidenziano lo stato di crisi del convento dal 1671 al 1700Tra il 1734 e il 1745,, in media, nel convento abitarono stabilmente cinque 0 sei frati. Tuttavia in un decennio vissero, per un periodo più o meno lungo, circa una trentina di frati.Il religioso che maggiormente fu presente fu il frate Felice Bisciglia, che soggiornò continuamente fino alla sua morte, avvenuta nel 1742.Le scosse del terremoto che si prolungarono dal 7 dicembre al 21 marzo del 1744 causarono gravi danni all’edificio e i religiosi si rifugiarono in una baracca in attesa di riparare il chiostro. Fatto riparare tempestivamente, i laboriosi frati vi ritornarono, ma nel 1832 nuove scosse causarono ulteriori danni e i poveri francescani furono costretti ad abbandonarlo definitivamente.

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