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Gruppo: Tassan, Lamanna, Marzato Argomento: Tram e Facebook Al tram un giorno ci abitueremo (((RISPETTO al primo pezzo sul tram qui avete meno da fare. Solo qualche punto da modificare. Come vi suggerisco tra parentesi nel testo. Poi decideremo come amalgamare questo lavoro all’altro con l’intervista a Bergamo)))) Il tram ha creato molti disagi per gli abitanti della città di Mestre e della periferia. La mattina, all'interno dei mezzi pubblici, non si fa altro che parlare del tram; per la strada, non si può fare a meno di vedere le rotaie decisamente pericolose per biciclette e motorini; la sera non si fa altro che discutere sul fatto che il tram smette di funzionare. Insomma, tutto il giorno, tutti i giorni si discute di questo mezzo di trasporto tanto amato e tanto odiato da tutti. Persino su Facebook, il famoso social network, si sono formati dei gruppi quasi tutti a sfavore di questo mezzo che dovrebbe essere l'emblema del futuro in una città che sta riscoprendo attraverso numerosi scavi il suo passato. Il popolo di Facebook, formato da persone di tutte le età più o meno informate sui fatti reali, reagisce così: ((((E’ IMPORTANTE METTERE LE DATE DI QUESTI MESSAGGI, per far vedere a quando risalgono e contestualizzarli e poi per ogni messaggio usate le virgolette, in questo modo fate capire che c’è una citazione diretta)))))) Si spenderebbe molto meno a riasfaltare tutto e mettere più autobus, magari ecologici, piuttosto che finire i lavori di avviamento tram e manutenzione!! Il tram di Mestre, opera inutile, nata da pochi mesi ha già abbondantemente stancato tutti!!! Strade chiuse, lavori a rilento, linee di autobus deviate, sensi unici, buche...abbiamo sopportato anche troppo in questi ultimi anni!!! Questa è un'opera che non SERVIRA' A NESSUNO, visto che non sono previsti collegamenti né con l'aeroporto, né con il nuovo ospedale e quello per Venezia rimarrà pura utopia! Mestre non sarà mai una metropoli... Ormai non posso più odiare il tram visto che mi hanno tolto il 4 e io uso sempre e solo il 4...devo per forza usare il tram.. Per maggiore chiarezza e per avere una replica alle esternazioni del popolo Facebook, ma anche nostre, abbiamo intervistato ponendo alcune

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Gruppo: Tassan, Lamanna, MarzatoArgomento: Tram e Facebook

Al tram un giorno ci abitueremo

(((RISPETTO al primo pezzo sul tram qui avete meno da fare. Solo qualche punto da modificare. Come vi suggerisco tra parentesi nel testo. Poi decideremo come amalgamare questo lavoro all’altro con l’intervista a Bergamo))))

Il tram ha creato molti disagi per gli abitanti della città di Mestre e della periferia. La mattina, all'interno dei mezzi pubblici, non si fa altro che parlare del tram; per la strada, non si può fare a meno di vedere le rotaie decisamente pericolose per biciclette e motorini; la sera non si fa altro che discutere sul fatto che il tram smette di funzionare. Insomma, tutto il giorno, tutti i giorni si discute di questo mezzo di trasporto tanto amato e tanto odiato da tutti. Persino su Facebook, il famoso social network, si sono formati dei gruppi quasi tutti a sfavore di questo mezzo che dovrebbe essere l'emblema del futuro in una città che sta riscoprendo attraverso numerosi scavi il suo passato.Il popolo di Facebook, formato da persone di tutte le età più o meno informate sui fatti reali, reagisce così:  ((((E’ IMPORTANTE METTERE LE DATE DI QUESTI MESSAGGI, per far vedere a quando risalgono e contestualizzarli e poi per ogni messaggio usate le virgolette, in questo modo fate capire che c’è una citazione diretta))))))

Si spenderebbe molto meno a riasfaltare tutto e mettere più autobus, magari ecologici, piuttosto che finire i lavori di avviamento tram e manutenzione!!

Il tram di Mestre, opera inutile, nata da pochi mesi ha già abbondantemente stancato tutti!!! Strade chiuse, lavori a rilento, linee di autobus deviate, sensi unici, buche...abbiamo sopportato anche troppo in questi ultimi anni!!! Questa è un'opera che non SERVIRA' A NESSUNO, visto che non sono previsti collegamenti né con l'aeroporto, né con il nuovo ospedale e quello per Venezia rimarrà pura utopia!

Mestre non sarà mai una metropoli...

Ormai non posso più odiare il tram visto che mi hanno tolto il 4 e io uso sempre e solo il 4...devo per forza usare il tram..

Per maggiore chiarezza e per avere una replica alle esternazioni del popolo Facebook, ma anche nostre, abbiamo intervistato ponendo alcune domande mirate Oreste Ferramosca, maresciallo dei Carabinieri di Mestre, il Presidente della società PMV (Patrimonio della Mobilità Veneziana) Antonio Stifanelli e un vigile urbano di Mestre.

Intervista a Oreste Ferramosca ((((così fatta l’intervista a Ferramosca risulta un po’ debole, bisognerebbe che ci dicesse quanti incidenti sono stati registrati e di che tipo. Sarebbero dati e numeri concreti da cui partire e poi si potrebbe anche unire questa intervista a quella del vigile. ))))Cosa ne pensa dei gruppi che si sono creati su facebook per quanto riguarda il discorso del tram?Non ho Facebook e quindi non so rispondere, però so che nei gruppi ci sono dei pro e dei contro.Lei dà ragione a tutti quei ragazzi che dicono che questo mezzo di trasporto ha creato: buchi nella strada, traffico, strade chiuse e quindi caos?Non sono d'accordo sul fatto che "crea caos" ma ci sono delle modifiche e hanno creato una difficoltosa circolazione pubblica. Inoltre credo che le rotaie a doppia fila siano pericolose per i mezzi a due ruote perché possono causare facilmente incidenti.(((LA DOMANDA DA AGGIUNGERE QUI SAREBBE: “MA quanti incidenti di questo tipo ci sono effettivamente stati e di che gravità? Con danni solo ai mezzi o anche alle persone?”)))))

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Intervista ad Antonio StifanelliÈ  importante fare anche il punto sullo stato dei lavori, per capire dove contano ancora i disagi di un progetto non ancora partito a regime. Quanto conterà il sottopasso ferroviario nel progetto generale? Che tipo di migliorie nella viabilità apporterà?“Il sottopasso ferroviario è l’elemento fondamentale e indispensabile per collegare Mestre con Marghera. Dopo circa due anni di lavori  sospesi o a rilento l’attività è ripresa il 1° marzo e si concluderà nel marzo 2013, per consentire l’inizio delle prove tecniche e del pre-esercizio. Il fermo è stato determinato da un problema causato dall’impresa costruttrice che ci ha costretti ad andare davanti al giudice per far valere le nostre ragioni:  prima che si concludesse l’iter giudiziario l’impresa ha sottoscritto con noi un accordo che prevede una riduzione di circa € 3 milioni rispetto alle richieste inizialmente formulate (€ 25,5 milioni). Con il sottopasso in esercizio si potrà definitivamente considerare chiuso il primo lotto funzionale del tram (Linea 1) come da progetto (che inizialmente prevedeva la realizzazione del sottopasso in corrispondenza di via Piave; la Giunta Comunale nel 2005 ha deciso di cambiare percorso). Certamente diminuirà il numero degli autobus in circolazione, anche perché il collegamento Marghera-Mestre sarà più rapido e garantito nei tempi”.Su Facebook ci sono molte persone che si pongono delle domande: “Chi ci guadagna con questa storia?", “Ci sono stati veramente aiuti dall’Unione Europea?", “Chi ha speculato?", "Chi è l’autore dell’appalto?", “Quali le ditte che hanno lavorato?", “Chi si è messo in tasca i soldi?". Lei cosa risponde?“Queste sono domande che ho sentito centinaia di  volte in tutte le assemblee pubbliche e quindi non mi stupiscono più di tanto.  L’opera ha un costo totale di € 168.000.000, coperti per € 100.000.000 dallo Stato (l’Unione Europea non c’entra), per € 58.000.000 da un mutuo della banca Europea degli Investimenti, che verrà restituito attraverso il canone d’affitto che Actv ci riconosce e per gli ultimi € 10.000.000 dalla vendita di una area all’incrocio tra corso del Popolo e via Torino (ex deposito autobus). Nell’importo è compreso anche l’arrivo a Venezia, al momento sospeso fino a che la Regione non avrà costruito un secondo cavalcavia a S. Giuliano: nel complesso, ad oggi, siamo rimasti esattamente nel quadro di spesa iniziale: pochi ci credono, ma come dico sempre pubblicamente sono pronto a sfidare chiunque sui numeri. Quindi nessuno ha speculato e i soldi sono stati incassati dalle ditte che hanno lavorato secondo il progetto e il contratto iniziale. Le ditte che hanno lavorato sono otto e precisamente: Mantovani, Sacaim, Clea, Gemmo, Altieri, Lhor, Metropolitana Milanese, Net Engineering”.

Intervista ad un vigile urbano di Mestre ((perchè manca nome  e cognome? Non può parlarvi ufficialmente?))))))

Il traffico cittadino si è modificato, è aumentato o diminuito?“Al momento il traffico è piuttosto tranquillo: probabilmente, avendo cambiato parte della viabilità della città, il traffico si è spostato verso la periferia. Lo scopo è di alleggerire il percorso del tram ed il centro in genere”.Quali sono state le reazioni dei ciclisti al tram?“Le rotaie sono una novità per Mestre: città come Milano e Roma le hanno da 70 anni. Possono essere pericolose, per questo è importante fare attenzione ad attraversare la strada usando sempre le strisce pedonali. Il Comune ha notevolmente aumentato il circuito delle ciclabili sia per diminuire l’uso delle automobili sia per proteggere i ciclisti dai pericoli della strada”.I parcheggi sono diminuiti?“I parcheggi sono diminuiti lungo il percorso del tram sia per lasciare spazio ad esso sia per le ciclabili. Tuttavia molti sono i parcheggi presenti nella periferia della città dove poter lasciare l’autovettura e prendere l’autobus o il tram”.

In conclusione possiamo affermare che, nonostante tutti i disagi che i cittadini esprimono con lamentele o denunce, questo mezzo di trasporto ha anche molti pregi che non vanno sottovalutati. Non solo inquina meno, ma offre più posti a sedere e in piedi alle persone che ne usufruiscono; è meno rumoroso e si paga quanto un biglietto dell'autobus. Probabilmente dovremo avere un po’ di pazienza per i primi anni, aspettare che i lavori finiscano e si perfezionino. Quel giorno probabilmente ci saremo abituati al tram: anzi, sarà divenuto una comodità.

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Gruppo: Baldo, Sinibaldi, VioArgomento: Il tram

In tram da Mestre a Venezia. Un viaggio verso un futuro moderno e confortevole 

((((((Ragazzi, ma avete intervistato Bergamo e non c’è traccia dell’intervista? E’ questo il fatto da far risaltare. La prima cosa da dire ad inizio articolo. Dovete poi scrivere le domande che gli avete fatto e dare conto delle sue risposte. Ricordate che un articolo non è una ricerca scolastica! Se avete parlato con l’assessore dovevate anche chiedergli conto delle varie proteste (anche quelle raccolte su facebook) per avere la sua opinione su queste critiche e quindi farvi dire che cosa succederà nel prossimo futuro e l’accenno finale al ponte parallelo al ponte della libertà deve essere messo più in risalto con un suo discorso diretto, ovvero tra virgolette! Le cose che spiegate nel testo non sono male ma devono essere tutte riaggiustate seguendo le regole che vi ho appena spiegato)))))

((((ecco come avreste potuto iniziare: “Basta al tram! Ma chi se l’è inventato!” -ovvero prendere “alcune citazioni (tre possono bastare) da facebook con rispettive date di invio”. Ecco cosa scrivono su facebook molti cittadini arrabbiati, anzi super arrabbiati con il tram che da qualche mese è entrato a far parte della viabilità di Mestre. Arrabbiature e mugugni di cui abbiamo voluto parlare con l’assessore alla viabilità veneziana Ugo Bergamo, che abbiamo intervistato. ))))

D: Assessore, cosa ne pensa di tutte queste critiche? Ritiene che siano giuste e comprensibili? Ci può spiegare a che punto siamo con i lavori e con i punti di maggiore criticità per esempio il tunnel da fare sotto alla stazione?.....e via così con poi le risposte dell’assessore inserite dopo ogni domanda come R: tra virgolette. Provate a trasformare il pezzo così. Se avete problemi proviamo a sentirci o via skype, se potete, o via telefono))))).

L'idea di inserire il tram nella città di Mestre nasce dall'esigenza di rendere fluido il traffico e la vita quotidiana garantendo un sistema di trasporto pubblico moderno. L'attivazione di questo nuovo mezzo permette di avvicinare la città di Mestre alle grandi città europee, dove il tram garantisce un trasporto pubblico confortevole, sicuro, puntuale, veloce e non inquinante, adatto specialmente per disabili e anziani. Il progetto prevede di unificare Mestre, Marghera e Venezia sotto un unico sistema di rete, che permetterà di raggiungere in modo comodo e veloce anche aeroporto e ospedale in particolare. Un traguardo fondamentale sarà quando si potrà raggiungere la Marittima a Venezia in tram. 

In seguito all'intervista fatta all'Assessore dei trasporti e viabilità pubblica Ugo Bergamo è stato possibile sapere che attorno al 2000 è nata l'idea di inserire il tram a Mestre, città molto trafficata, per cercare di rendere la viabilità più fluida. Un periodo molto lungo è intercorso dall’idea alla sua realizzazione se si pensa che solo nel dicembre 2010 è stato possibile mettere in esercizio un tragitto limitato che parte da Favaro e arriva alla stazione di Mestre.Durante la messa in opera del progetto del tram si sono evidenziate 

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alcune problematiche, che hanno ritardato di molto i lavori. Mestre non è una città ideale per la costruzione della rotaia, le vie sono strette, ci sono molte attività commerciali, piste ciclabili e il passaggio dei pedoni fattori che andavano gestiti al passaggio del tram. Inoltre sotto le strade scorre una fitta rete di tubature, cavi elettrici e telefonia, ecc, che non si potevano certo far passare sotto alla rotaia del tram e che avrebbe impedito eventuali interventi di manutenzione se necessario: questi sono stati spostati; inoltre sono stati posizionati dei cartelli stradali specifici per il buon funzionamento del tramviario.Ad oggi la maggior parte dei problemi sono superati e si spera facciano parte del passato ormai. Da aprile si spera di poter dare il via al passaggio del tram in altri tragitti, mentre verso luglio e agosto dovranno riprendere i lavori per la realizzazione della rotaia che porterà a San Giuliano per poi proseguire in direzione di Venezia. Sarà un traguardo fondamentale quando si potrà raggiungere in tram la Marittima (San Basilio): infatti il progetto prevede di unificare sotto un unico sistema di rete a fermate fisse le zone di Mestre, Marghera, Venezia e molto probabilmente anche Campalto, collegando in particolare l’aeroporto e l’ospedale.La realizzazione del tram è stata affidata ad una società, la PMV (Patrimonio della Mobilità Veneziana), sovvenzionata dal Comune che ha gestito gli studi e la realizzazione del tram. I lavori sono stati eseguiti previa gara di appalto.L'operazione di realizzazione del tram permetterà di ridurre i costi di trasporto pubblico, verranno ridotti gli autobus in circolazione, con conseguente riduzione del personale dell'ACTV. Inoltre si avrà un riscontro anche a livello ambientale in quanto il tram è un mezzo non inquinante.Quando il progetto sarà terminato, tutta la comunità potrà godere dei benefici offerti dal tram. Un trasporto pubblico comodo e veloce e soprattutto puntuale, in quanto, grazie ai semafori automatici non ci saranno tempi morti al passaggio del tram e al sistema di movimento tranviario su gomma a guida vincolata. 

L'inserimento del tram a Mestre porterà la città verso un trasporto futuro moderno. Si potrà vivere in una città pulita e libera dal traffico grazie anche alla realizzazione di parcheggi dove si potrà lasciare la propria automobile e accedere al tram per una viabilità sicura. Dovremo lavorare e impegnarci tutti quanti assieme e fare in modo che si realizzi.

Il tram deve arrivare a Venezia: questo è l’obiettivo. E l'assessore Ugo Bergamo, alla fine dell’intervista, ci rivela che si prevede per fine 2012 o primo semestre 2013 l'arrivo del tram nel capoluogo lagunare attraverso un sofisticato ponte prefabbricato affiancato al ponte della libertà.

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Gruppo: Parancola, ArdolinoArgomento: Parco Ponci

(((((((Ragazzi anche qui le cose sono da sistemare in altro modo. Come già evidenziato nel pezzo sul tram qui sopra, manca del tutto l’intervista con l’assessore e quel poco che c’è non è chiaro per nulla. Come prima cosa dovete chiarire dove sta il parco - non tutti i lettori sono tenuti a saperlo e voi dovete farlo capire a tutti- e quale è la situazione( è diventato un parcheggio? Credo di aver capito che sia ancora parco ma che il verde sia stato sacrificato per le auto...ma dovete spiegarlo bene, facendo capire quanto parco è stato “sacrificato” e quando la cosa è stata fatta e descrivendo in modo accurato, con particolari fotografici in che situazione è effettivamente) dovete poi, partendo dalle affermazioni (bene che le avete riportate virgolettate) dei vostri intervistati, introdurre l’intervista con l’assessore che però è troppo vaga così come ne date accenno per capire cosa vi ha detto e quindi non riesco a spiegarvi come procedere con lui.))))))Mestre. Parco Ponci: parco o discarica?

Questa è la domanda che ci siamo posti. Per rispondere a questo quesito siamo andati ad intervistare alcune persone che frequentano spesso o regolarmente il “parco”.Intervistando l’Assessore ai lavori pubblici siamo venuti a conoscenza che la piazzola è stata costruita per abbellire un po’ la zona, ma comunque sarebbero stati costruiti altri 2000 posti auto nella città di Mestre.Siamo passati alle interviste dei frequentatori abituali. Giovanni ha riferito che lo spiazzo è inutile, sporco, inoltre i frequentatori del parco sono per la maggior parte drogati. A.C., seconda persona intervistata, ha esordito dicendo : “Questa piazzola è molto sporca e fa schifo, inoltre io non manderei mai i miei figli in questo covo di drogati”. Questa è la considerazione di due persone che alloggiano qui da non molto tempo.Ora la considerazione personale di una signora che vive a Mestre da quando è nata: “Qui una volta era tutto un bosco, dopo è stato costruito dappertutto. Il parco Ponci serve a ridare un po’ di verde alla natura. Comunque con i tempi che girano non manderei i miei figli in questo posto”.Nonostante le prime due interviste la terza esprime un senso di bellezza in questo parco: se si vuole avere davvero una piazzola pulita basterebbe un po’ di impegno.

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Gruppo: Rode, Saccone, RulloArgomento: Sottopassaggio Favaro

IL SOTTOPASSO A FAVARO

Nella zona tra Favaro e Carpenedo  (((dovreste essere più precisi, “zona” è termine troppo vago))))) c’è un sottopasso che è stato messo in funzione dal 22 settembre 2010 dopo, più o meno, due anni di attesa. Ora nel sottopasso si svolgono dei lavori di manutenzione e questo ha creato per il cittadino nuovi disagi e perplessità che si pensava fossero finite.Quando si passa per la zona del sottopasso si vedono operai, sia in esso sia ai lati della strada, che lavorano con macchinari e tubi. La domanda comune è: “A cosa servono tutti questi lavori?”Ce lo ha spiegato il delegato dell’Assessore ai lavori pubblici (A.L.) (((ATTENZIONE sempre i nomi di intervistati istituzionali devono esser messi per esteso nome e cognome)))): “Le opere che si stanno svolgendo servono per ampliare il sottopasso che arriverà fino a via Vallenari. Mentre lo scopo per cui il sottopasso è stato costruito è quello di eliminare le code e quindi l’emissione di gas nocivi per l’ambiente circostante che verrebbe danneggiato dai fumi tossici. Questi lavori dureranno non meno di un anno, ma il disagio più grande è che il sottopasso verrà chiuso per intero due mesi. Il costo totale dell’intervento è di € 12.500.000”.Un altro disagio secondo A.T. è il fatto che il sottopasso è pericoloso per un automobilista che non conosce la zona: prima di raggiungerlo c’è un rettilineo dove le macchine viaggiano a velocità sostenuta e l’indicazione della strettoia è poco visibile, così si creano frenate improvvise che possono causare incidenti stradali. Altre lamentele riguardano l’eccessiva altezza del guard-rail che impedisce un’adeguata visibilità al conducente e l’eccessivo lasso di tempo che si impiega per attraversare il sottopasso. ((erano queste lamentele che dovevate girare all’assessore per vedere cosa ne pensava e come pensa di porvi rimedio))))In chiusura possiamo dire che il sottopasso è stato costruito per eliminare il traffico che si creava nel famoso “incrocio della morte”, ma se i lavori continueranno ci saranno nuovamente code e futuri incidenti che intralceranno la viabilità nella zona.

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Gruppo: MuzzolonArgomento: Via i sanpietrini in via Piave

Via i sampietrini da via Piave 

Il giorno 23 Maggio 2010 il Giro d’Italia ha fatto tappa a Mestre. Il passaggio prevedeva l’attraversamento di via Piave nella quale c’era un tratto di bellissimi sampietrini che il Comune tolse per il transito delle biciclette. Per chiedere spiegazioni sono andata dal responsabile dell’ufficio dei lavori pubblici. (((bisogna saperne il nome e cognome e scriverlo))))) “La rimozione dei Sampietrini era in previsione con la Sovrintendenza delle Belle Arti e in collaborazione con il comune di Venezia. Tuttavia (((perchè usare “tuttavia” se questo concetto non è in contraddizione con quanto detto prima? Sistemate)))) questa rimozione era già in programmazione perché numerose volte ho  ricevuto delle lamentele dai residenti: infatti il passaggio degli autobus genera degli ultrasuoni che causano vibrazioni che vanno a finire nelle finestre delle case. Inoltre sono stati tolti perché erano pericolosi per i ciclisti che potevano incastrarsi negli spazzi tra i sassi”. Il responsabile ha continuato: “ I sampietrini non erano più attaccati tra di loro perché avevano numerosi anni e non si è mai fatta manutenzione. I lavori sono durati un giorno perché hanno fatto una corsia alla volta così da non provocare incidenti ((non solo incidenti, ma anche disagi)))))); questo asfalto è provvisorio, ci sarà un’ulteriore modifica perché questo pezzo di strada è protetta dalle Belle Arti. Il costo totale dei lavori e di € 8000: i sassi non sono stati rimossi sono solo stati coperti”. ((((Qui bisognerebbe sapere nel dettaglio che ulteriore modifica è prevista: in questo modo date una vera notizia a chi vi legge! Mi pare poi che sia qui il punto vero della questione: visto che questa via ha un suo valore storico e che questo asfalto è provvisorio, che cosa metteranno e quando per finire il riassetto?))))))Alcuni negozianti replicano alle affermazioni del responsabile dell’ufficio dei lavori pubblici: “Il giro d’Italia è stato positivo per la città perché ha favorito l’afflusso di numerosa gente, inoltre la partecipazione dei cittadini è stata molto positiva. Non ci sono stati disagi e neanche perdita di guadagno dato che era domenica”.E i residenti sostengono: “Non abbiamo avuto disagi causati dai lavori. Inoltre la pavimentazione è migliore perché non c’è più la produzione di ultrasuoni tanto fastidiosi. Tuttavia la strada ha perso un valore storico. In ogni caso non abbiamo avuto disagi neanche con la municipalità per quanto riguarda le multe”.Speriamo che i responsabili rimuovano l’asfalto così da poter ammirare la bellezza di questi sassi che arricchivano la strada. ((((vedete come tutti vogliono sapere quale sarà l’aspetto finale della via? A maggior ragione dovete chiederlo!)))) Ora sembra una strada come un’altra perché hanno tolto ciò che la rendeva unica nel suo genere: c’è gente che ha sopportato gli ultrasuoni prodotti per anni e potrebbe continuare a sopportarli.Sfogliando il programma del prossimo Giro d’Italia mi sono accorta che quest’anno non passerà per Mestre: per fortuna, così non vi saranno ulteriori lavori e il residuo patrimonio storico ((Bella la chiusa ma devi spiegarti meglio, cosa intendi per patrimonio storico e dove sono i “residui” che ti piacciono di più e che non vorresti vedere rovinati?))))) rimarrà intatto.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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Gruppo: Stevanato, Libonati, CaranfaArgomento: Progetto Adolescenza

(((qui i dati che avete raccolto e le interviste funzionano abbastanza, ma l’articolo, per prendere forma dovrà essere riassettato, ridisegnato. Fate le modifiche che vi chiedo e inserite l’aggiornamento di cui mi parla il prof Venturini, dopo potrò mostrarvi il riassetto finale))))))

Noi ragazzi di oggi

Il Progetto “Adolescenza” è un percorso che nasce dall’esperienza del “Lions Clubs International”, la più grande organizzazione umanitaria del mondo (((Siete certi di questo primato? Se non lo siete non ditelo basta dire “una grande organizzazione umanitaria di carattere internazionale”)))). Questo programma è indirizzato a migliorare l’autostima, la comunicazione, sia a scuola che a casa, la capacità decisionale e di risoluzione dei conflitti e prevenire l’uso di alcool e droghe nei giovani adolescenti. Si tratta di un progetto molto serio: prova ne è il fatto che è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Santità (OMS) e dal Ministero dell’Istruzione. Gli incontri sono tenuti da alcuni professori che hanno avuto una formazione apposita e si svolge con cadenza di un’ora settimanale pomeridiana per tutte le classi della Scuola media dell’Istituto “Berna” di Mestre (((In che arco di tempo? Qualche mese? Un anno? Tutti gli anni delle medie? Spiegatelo)))).Innanzitutto abbiamo sentito l’opinione del direttore dell’ istituto Don Walter Grappello che ci rivela che questo progetto è iniziato nel 2004 quando alcuni studenti ponevano difficoltà o problematiche agli insegnanti non riguardanti la materia trattata. Così nei vari Collegi docenti si è deciso di dedicare alcuni spazi ai problemi dei ragazzi: inizialmente al progetto non si dedicava un’ora ogni settimana ma solamente qualche ora curricolare. Per concludere il direttore ci ha confessato che confida molto in questo progetto sperando che questo frutti grandi risultati. (((riportate le parole del direttore con discorso “diretto”, risulta molto più incisivo; stessa cosa vale anche per Salin che dovete far parlare in modo naturale)))Il preside dell’Istituto, prof.  Pierangelo Salin, intervistato ci ha riferito che è stato proprio lui a proporre ed introdurre quest’attività: non per niente è l’insegnante che segue le prime e le terze in questo progetto. Infatti, la definizione che il Prof. Salin ci ha riferito per progetto “Adolescenza” è che gli insegnamenti vengono dati in maniera amichevole e non cattedratica. “Sicuramente” continua il preside “anche se non ci è arrivata notizia, il progetto ha aiutato più di qualche ragazzo ad uscire da qualche momento di difficoltà. Nonostante questo il progetto non risolve totalmente i problemi dei ragazzi se non sono loro in primo luogo a volerli risolvere”.Abbiamo sentito inoltre le idee sul progetto del prof. Andrea Venturini che afferma: “Con questo progetto si aggiunge all’offerta formativa del “Berna” un’attenzione particolare per l’alunno in quanto “persona”, da far crescere e maturare secondo valori e principi positivi. Per questo motivo ho deciso di svolgere  (((ragazzi non si svolge un progetto, si svolge un tema, una ricerca, piuttosto ma non un progetto, trovate un verbo più azzeccato e preciso, che faccia capire il

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ruolo del prof))))) il progetto “Adolescenza”, per aiutare i ragazzi a vivere da protagonisti consapevoli e positivi questa fase decisiva della loro vita. A mio parere” continua l’insegnante “il progetto “Adolescenza” ha molteplici scopi. Fin dall’inizio si cerca di far comprendere al ragazzo i cambiamenti tipici del periodo adolescenziale. Successivamente si punta a migliorare in lui l’autostima e la capacità di comunicazione, a gestire l’emotività, a potenziare il senso di amicizia e prevenire le influenze negative.Il prof. don Giancarlo Apostoli, insegnante di religione e riferimento per i ragazzi dell’Istituto (è un religioso della Comunità di don Orione che gestisce la scuola), ci spiega che per lui è molto bello partecipare a questo progetto perchériesce a conoscere meglio i ragazzi al di fuori della scuola.Questo progetto inoltre aiuta i ragazzi a prendere coscienza delle problematiche adolescenzialie li aiuterà nel loro percorso per diventare adulti.Don Giancarlo dice che nella quotidianità nota già dei cambiamenti nei ragazzi.Oltre a ciò abbiamo posto alcune domande agli alunni che partecipano al progetto “Adolescenza”. Tutti gli alunni di prima media intervistati hanno dichiarato di essere soddisfatti di come si svolge il progetto e di come sia più facile conoscersi svolgendo l’attività. Gli alunni di seconda media invece dicono di essere soddisfatti di come viene svolto il progetto dagli insegnanti ma non sono altrettanto d’accordo con il comportamento assunto da alcuni compagni durante le attività. Gli studenti di terza media invece pensano che sia un modo divertente per passare del tempo insieme ai loro coetanei anche se anche qui qualche ragazzo non prende con serietà il progetto rischiando di rovinarlo. L’opinione generale sul progetto è buona e tutti i ragazzi hanno compreso che il “Progetto Adolescenza” li aiuterà quando saranno adulti.Infine abbiamo chiesto il pensiero dei genitori sul progetto: hanno notato dei cambiamenti positivi nei loro figli dall’inizio dell’attività, anche se alcuni pensano che non serva “l’intromissione” dei genitori perché i ragazzi hanno bisogno di crescere anche fuori da un ambito familiare.Concludendo, il Progetto “Adolescenza” ha sicuramente degli effetti positivi sui ragazzi dai 10 ai 14 anni ed è necessario continuare a investire sull’aspetto formativo di questi futuri protagonisti della società.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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Gruppo: Morosini, Alvise, ShehataArgomento: Pista ciclabile Marcon-Mogliano

((((Allora l’intervista all’assessore va bene, bravi - ma ci vuole il suo nome e il suo ruolo per intero, come vi chiedo nel testo - Anche qui c’è un problema di ordine da dare ai vari argomenti di cui lui parla che sono davvero interessanti. Sistemate quello che vi chiedo intanto e poi mi rimanderete il testo che io limerò e risistemerò. Qui dunque le cose vanno meglio: le risposte ci sono e il materiale c’è, basta solo riaggiustarlo e riordinarlo))))

La pista ciclabile Marcon-Mogliano: un giorno ci sarà?

MARCON-MOGLIANO. Ci  sono poche piste ciclabili, ma dove servono non ci sono (Via Alta). Specialmente in queste vie che abbiamo elencato (((dove sarebbero elencate? Io non ne ho traccia! Non dici neanche dove siamo,,devi spiegare che siamo a Marcon, anzi tra Mogliano e Marcon)))), a causa dello scarso numero di piste ciclabili, accadono molti incidenti tra macchine e bici (((qui sarebbe da sapere quanti incidenti ci sono, dovresti chiederlo ai vigili urbani del posto))).Grazie a delle interviste abbiamo scoperto che già altri cittadini di Marcon nel 2008 avevano già richiesto ai sindaci di Marcon e Mogliano di avere una nuova pista ciclabile che colleghi i due Comuni; entrambi risposero che entro un anno l’avrebbero costruita. A oggi la pista è inesistente!Oltre alle interviste, abbiamo fatto un sondaggio  ((un sondaggio non si fa con solo dieci persone! Lo chiamerei semplicemente intervista: abbiamo intervistato dieci persone che vivono...e ben nove hanno detto...”)))))) tra i residenti di Marcon: nove cittadini su dieci  vogliono che venga costruita la pista per evitare situazioni pericolose.Approfondiamo la vicenda con l'intervista all'assessore (che assessore? Di dove e di cosa? e come si chiama? Devi metterci il nome e il cognome!)))))“Perché non avete mai  pensato di costruire una pista ciclabile che colleghi Marcon a Mogliano?”“In realtà questa pista c'è già, almeno nel tratto che collega il centro di Marcon al suo confine con il Comune di Mogliano in località Colmello: è una pista ciclo/pedonale, costruita ancora negli Anni '90 con la partecipazione della provincia di Venezia, lungo la strada provinciale 40 in direzione di via Alta. Per raggiungere Mogliano, manca la parte in quel Comune. Esiste però una progettazione di massima, legata all'intervento del PIRUEA dell'ex tranceria, la superficie del quale si trova in parte nel comune di Mogliano. Questo Ente ha chiesto la realizzazione del tratto mancante di pista, verso l'Istituto Gris, come riduzione degli oneri di urbanizzazione al privato che lì deve costruire”.Forse non è stata ancora conclusa questa pista ciclabile perché troppo onerosa per le casse del Comune?Quando si decide di costruire un'opera pubblica (anche una pista ciclabile lo è) questa viene calendarizzata nel piano triennale delle opere pubbliche, mettendo a disposizione, sempre nel triennio, anche il relativo finanziamento prendendolo dal bilancio del Comune. Non si tratta di pensare che l'opera sia troppo onerosa o meno, perché può essere realizzata anche a stralci (un pezzo alla volta, secondo la disponibilità di 

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danaro). L'importante è che sia necessaria, secondo una scala di priorità, questo perché il bilancio del Comune non è infinito. E non solo: si potrebbe anche essere nella condizione di poter affrontare la spesa, poiché si hanno in cassa i soldi, ma di non poterli spendere nel rispetto del "patto di stabilità", un vincolo imposto dallo Stato ai Comuni con il quale viene di fatto controllata la spesa generale di tutti i Comuni d'Italia. È quello che purtroppo succede in molti casi anche a Marcon dove, avendo accantonato più di 6 milioni di euro per realizzare opere pubbliche, quest'anno, ad esempio, non possiamo spenderne più di 2 milioni, anche se li abbiamo tutti e 6! Nonostante questo, proprio per il collegamento tra Marcon e Mogliano abbiamo previsto nel piano triennale per l'annualità 2012 un primo stralcio di una nuova pista su via Monte Grappa, da viale San Marco fino a via Zermanese, da completare poi verso il Colmello negli anni a seguire con altri stralci”.“Oltre alla questione del bilancio, forse è stata una possibile riduzione della carreggiata a scoraggiarla nel realizzare la pista ciclabile?”Non credo sia questo il vero problema, anche se lì ovviamente una difficoltà c'è. Ho visto però, in altri luoghi, risolvere problemi come questo obbligando, nel tratto ristretto, i ciclisti a scendere dalla bici e a condurre il veicolo a mano, necessitando questa operazione di uno spazio assai più ristretto che non quello della pista. Credo quindi che la soluzione possa essere trovata”.“Secondo lei, i suoi cittadini valuterebbero positivamente una tale proposta?”

“Credo proprio di sì, perché non si può che trovare apprezzamento verso qualsiasi percorso che mette in sicurezza pedoni e ciclisti”.

“Ci sono mai stati incidenti tra biciclette e auto in questo tratto di strada?”

“Non ho ricordi recenti di incidenti che abbiano coinvolto ciclisti in questo tratto di strada, tra Marcon e Mogliano, almeno non nel nostro Comune”.

Vi chiediamo di riflettere sull’argomento proposto e vi chiediamo anche di parlarne con qualcuno. Pensate al futuro, pensate ai vostri figli: secondo voi, cos'è meglio per loro? Regalategli un mondo migliore di quello che conosciamo, dove le persone che amministrano il popolo pensano solo alle proprie tasche, mentre chi deve pagare le tasse è in fin di vita e non ha neanche qualcosa con cui sfamarsi. Secondo voi cos'è meglio fare una pista ciclabile o essere investiti?----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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Gruppo: MacchelliArgomento: Appartamenti a extracomunitari

(((anche qui il materiale raccolto non è male, ma mancano alcuni dati preziosi che bisognerebbe avere. Uno su tutti, il costo al mese di un appartamento, per esempio di quello di 85 metri quadri in cui vivono in sette))))

Appartamenti a prezzo esagerati ma solo per gli extracomunitari

Il fenomeno non è nuovo ma la realtà ci tocca da vicino e talvolta supera l’immaginazione. In alcuni condomini del centro di Mestre si affittano appartamenti ad extracomunitari a prezzi esagerati: questi per poter pagare l’affitto devono vivere in gruppo in un appartamento anche piccolo e, per mancanza di soldi, sono costretti a dormire per terra oppure ad utilizzare letti e divani trovati nella spazzatura. Una signora, proprietaria di un appartamento, ha dichiarato che sopra di lei sono venuti ad abitare degli extracomunitari e dice che il condominio si e’ deprezzato perché mancano di educazione civica. Dopo averli controllati, sostiene che vivono in sette in 85 mq, con due camere e un bagno unico. Sentendo verso sera spostare brandine (non hanno letti, sostiene) è sicura nell’affermare che dormano anche in salotto. Ogni giorno sente alcuni di loro ritornare  a casa verso le due di notte e, oltre ad utilizzare l’ascensore in continuazione, si concedono anche il lusso di fare il bagno chiaramente svegliandola e tenendola in piedi fino a che tutti sono andati a letto, di media verso le tre e mezza di notte. “Un giorno” racconta “questi extracomunitari decidono di installarsi una parabola, chiaramente abusiva senza l’autorizzazione di nessuno. A questo punto, e’ scattata la petizione di tutti i condomini inviandola all’amministratore. Stiamo attendendo risposta perché la situazione e’ molto delicata. Intanto se la parabola cade e fa male a qualcuno di chi è la colpa? Chi ne risponde?”L’amministratore del condominio intervistato ha dichiarato che nel condominio non ci sono troppi extracomunitari in proporzione ai numerosi appartamenti presenti; tuttavia, ultimamente ha ricevuto molte lamentele perché facevano rumori, chiamavano molto spesso l’ascensore. Successivamente, ha aggiunto che certe volte non pagano le spese condominiali e neanche l’affitto al proprietario che non sempre è italiano. In seguito ha descritto come si differenziano caratterialmente gli extracomunitari che vengono dai Paesi dell’Est dai pakistani o dagli orientali in genere: i primi sono molto scortesi ed arroganti, gli altri sono educati e cordiali. La parabola è stata rimossa ma insegnar loro l’educazione sarà leggermente più difficile.L’argomento trattato è molto delicato: purtroppo non ho potuto raccogliere altre testimonianze per l’assenza di collaborazione da parte degli extracomunitari i quali, nonostante le mie numerose richieste, non hanno aperto la porta. Posso solo invitare a riflettere su questo problema di grande attualità destinato ad espandersi notevolmente se non viene ben regolamentato, causando disagi ai regolari condomini. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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Gruppo: Menegazzo, Basciano, MichielettoArgomento: Il progetto di modellismo 

“Young Tank”

Mestre. Il progetto di modellismo “Young Tank”

I ragazzi della Scuola media dell’Istituto “Berna” hanno trovato un nuovo modo per coltivare e condividere la stessa passione suscitata dall’apparentemente rigoroso professor G.  (((Non nome con iniziale ma per intero: REGOLA GENERALE))))Papaccio, insegnante di italiano. Di cosa stiamo parlando? Del modellismo ovviamente! Ma più precisamente del gruppo modellistico “Young Tank” creato su iniziativa del professore per trasmettere l’hobby agli studenti.Il modellismo è un passatempo diverso da un qualsiasi altro perché, oltre a spiegarti la struttura di un mezzo (carro armato, aereo, elicottero, ecc) attraverso la costruzione del modello, ti illustra la sua storia ampliando le tue conoscenze: una cosa più unica che rara. Questa passione è insolita perché richiede tempo e pazienza cosa che viene a mancare in questi ultimi tempi: l’unica cosa che ti può consolare è vedere il risultato e renderti conto che sei partito da una scatola e hai composto un capolavoro. Quindi i tuoi sforzi sono stati ripagati.Parliamo un po’ del laboratorio. Innanzi tutto bisogna premettere che se si crea un gruppo è per insegnare quindi i partecipanti non sono esperti ma sono venuti per imparare. Solitamente l’incontro ha luogo il giovedì pomeriggio dopo l’orario scolastico: per due ore ci dedichiamo alla costruzione, colorazione e ambientazione dei modelli. Nella prima parte dell’attività vengono illustrate nuove tecniche di montaggio e poi nella seconda parte vi è la costruzione sotto la supervisione dell’esperto prof. Papaccio. Questi si è gentilmente offerto di rispondere ad alcune domande: “Cosa l’ha ispirata ad avviare tale attività?” “Sicuramente l’interesse per la storia, credo sia una materia estremamente complessa, ma nel contempo, affascinante”. “Come sono i ragazzi che partecipano al laboratorio? Motivati?” “Penso che si possono dividere in due categorie: i curiosi e gli appassionati”.Abbiamo voluto intervistare l’altra faccia della medaglia, gli alunni, a cui  abbiamo sottoposto alcune domande. “Per quale motivo fai modellismo?” M.S. ha risposto che è una passione che porta avanti fin da piccolo mentre la maggior parte dei ragazzi hanno risposto che lo facevano solo per scoprire un nuovo hobby. “Come coinvolgeresti altre persone della tua classe? Quali emozioni provi quando fai modellismo nello Young Tank?” La risposta più interessante è stata quella di M.S.: “Per convincere altre persone ad aderire al progetto bisogna far provare loro le stesse emozioni che provo io quando imparo a fare modellismo in gruppo condividendo gioia ed errori”.Per quanto riguarda lo “Young Tank”, l’amministratore della ditta di costruzione modellistica “ITALERI” sta decidendo se sponsorizzare o meno il gruppo che, ricordo, è stato lanciato dai “Flying Lions” (associazione di modellisti esperti). (((Spiega meglio: cosa vuol dire? E’ un salto tra i professionisti del settore? SI fanno gare o incontri?))))