· Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà...

26
1 “Il Quotidiano in Classe” - CONCORSI E INIZIATIVE EDIZIONE 2016/2017 L'Area dei Concorsi e delle Iniziative Speciali dell'Osservatorio Permanente Giovani- Editori è una "bottega" di formazione del cittadino di domani, attivo, responsabile, protagonista di una società matura e democratica. Quest'area nasce da una riflessione profonda sul ruolo che scuola e mass media debbono assolvere in un momento in cui i valori etici e morali sui quali si fonda la nostra Costituzione, il nostro Stato, le sue stesse basi politiche, giuridiche, culturali, vengono messe in discussione da comportamenti inadeguati alle esigenze di un mondo in così rapida trasformazione. Globalizzazione, individualismo civico, tecnologie, multiculturalismo, hanno mutato il volto della nostra società. Docente referente Progetto (P) Concorso (C) Iniziativa (I) Definizione Termini Classi coinvolte Indice documen to Montillo Antonio “Le 5 E dell’Energia” (C) Gli elaborati finali dovranno essere inviati entro il 25 maggio 2017 all’indirizzo [email protected] t 5^ di tutti gli indirizzi Pag. 2 Le Voci Grazia “Focuscuola” (C) Gli elaborati prodotti dagli studenti dovranno essere inviati alla segreteria organizzativa dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori entro la data del 27 maggio 2017 all’indirizzo [email protected] t 2^ ALC Pag. 6 Delia Giorgio “Il talento” (C) L’elaborato finale dovrà essere inviato all’indirizzo [email protected] t entro il 5 maggio 2017 tramite il sistema d’invio WeTransfer 2^ ALS Pag. 12 De Leo Carmela “Educazione al giornalismo televisivo” (I) 2^C LSA Pag. 14 Urbano Tecla “Informazione scientifica in ambito alimentare e benessere” (I) 2^ DLL Pag. 15

Transcript of  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà...

Page 1:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

1“Il Quotidiano in Classe” - CONCORSI E INIZIATIVE EDIZIONE 2016/2017

L'Area dei Concorsi e delle Iniziative Speciali dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori è una "bottega" di formazione del cittadino di domani, attivo, responsabile, protagonista di una società matura e democratica.

Quest'area nasce da una riflessione profonda sul ruolo che scuola e mass media debbono assolvere in un momento in cui i valori etici e morali sui quali si fonda la nostra Costituzione, il nostro Stato, le sue stesse basi politiche, giuridiche, culturali, vengono messe in discussione da comportamenti inadeguati alle esigenze di un mondo in così rapida trasformazione. Globalizzazione, individualismo civico, tecnologie, multiculturalismo, hanno mutato il volto della nostra società.

Docente referente

Progetto (P)Concorso (C)Iniziativa (I)

Definizione Termini Classi coinvolte

Indice documento

Montillo Antonio

“Le 5 E dell’Energia” (C)

Gli elaborati finali dovranno essere inviati entro il 25 maggio 2017 all’indirizzo [email protected]  

5^

di tutti gli indirizzi

Pag. 2

Le Voci Grazia

“Focuscuola” (C) Gli elaborati prodotti dagli studenti dovranno essere inviati alla segreteria organizzativa dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori entro la data del 27 maggio 2017 all’indirizzo [email protected]  

2^ ALC Pag. 6

Delia Giorgio

“Il talento” (C) L’elaborato finale dovrà essere inviato all’indirizzo [email protected] entro il 5 maggio 2017 tramite il sistema d’invio “WeTransfer

2^ ALS Pag. 12

De Leo Carmela “Educazione al giornalismo televisivo” (I)

2^C LSA Pag. 14

Urbano Tecla

“Informazione scientifica in ambito alimentare e benessere” (I)

2^ DLL Pag. 15

Basile Daniela Young Factor (P) 2^B LS Pag. 20

Page 2:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

2

CONCORSO: LE 5 E DELL'ENERGIA

Docente referente: Prof. MONTILLO ANTONIO

FINALITÀ

L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori ed Enel promuovono per l’anno scolastico 2016/2017, la seconda edizione del concorso “Le 5 E dell’energia”, teso a focalizzare l’attenzione degli studenti e gli sforzi dei docenti sul tema dell’energia e sul nuovo modo di concepire e di viverla.Ai ragazzi viene richiesto di esplorare il mondo dell’energia scegliendo di approfondire una tra le sue molteplici dimensioni, razionalizzate in cinque ambiti (le 5 “E” dell’energia):

Evoluzione Efficienza E-mobility Empatia Eco-sostenibilità

Le classi che partecipano in tutta Italia al progetto “Il Quotidiano in Classe” e a “PlayEnergy”, il progetto formativo di Enel su scienza ed energia, devono realizzare un’intervista/reportage/inchiesta su uno dei 5 temi indicati, con il possibile coinvolgimento di genitori, nonni, amici, concittadini.

Dall’avvio della collaborazione con Enel, partita nel 2007, il tema del confronto è sempre stato al centro della serie di incontri e concorsi didattici promossi dall’Osservatorio. L’informazione trasparente e lo scambio di opinioni continua ad essere il fine ultimo del concorso, anche in questa edizione.

BANDO 2016/2017

L'Osservatorio Permanente Giovani - Editori in collaborazione con Enel promuove la seconda edizione del Concorso "Le 5 E dell’energia" aperto agli studenti di tutte le classi delle scuole superiori di secondo grado che partecipano al progetto "Il Quotidiano in Classe" e al progetto "PlayEnergy".

Le classi iscritte al concorso devono esplorare il mondo dell’energia scegliendo di approfondire una tra le seguenti dimensioni:

Evoluzione

Efficienza

E-mobility

Eco-sostenibilità

Empatia

Gli studenti dovranno realizzare su una o più delle tematiche sopra citate: interviste singole, oppure a piccoli gruppi, inchieste o reportage da svolgere sul territorio in cui vivono coinvolgendo amici, parenti o concittadini.

L’elaborato finale dovrà essere inviato all’indirizzo [email protected] entro il 25 maggio 2017.

Page 3:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

3REGOLAMENTO 2016/2017

1. Possono partecipare al Concorso tutte le classi delle scuole superiori di secondo grado, iscritte al progetto "Il Quotidiano in Classe" per l'anno 2016/2017, e gli studenti di tutte le classi delle scuole superiori di secondo grado, iscritte al progetto "PlayEnergy".

2. Gli studenti interessati a partecipare al Concorso devono scegliere per ogni elaborato un argomento tra i cinque proposti nel bando.

3. I docenti referenti delle classi che hanno lavorato alla realizzazione dell’elaborato devono inviare i lavori degli studenti entro il 25 maggio 2017.

Per inviare gli elaborati prodotti dagli studenti ci sono due modalità:

- i docenti delle classi che partecipano al progetto "Il Quotidiano in Classe" devono inviare gli elaborati all’indirizzo [email protected] i docenti delle classi che partecipano al progetto "PlayEnergy" devono inviare gli elaborati all'indirizzo e-mail [email protected] inserendo nell'oggetto del messaggio la dicitura "PlayEnergy" e nel testo della mail anche i seguenti dati: - informazioni relative all'istituto; - nome e cognome del/la professore/professoressa che ha coordinato il lavoro in classe; - classe di appartenenza degli studenti autori delle prove. Gli elaborati che arriveranno sprovvisti dei dati richiesti non potranno essere presi in considerazione.

4. La Giuria del Concorso individuerà, a proprio insindacabile giudizio, i finalisti che si saranno distinti per la qualità degli elaborati. I vincitori saranno proclamati nel corso della Cerimonia di premiazione.

5. Non potranno essere ammessi al Concorso studenti parenti degli organizzatori del Concorso stesso

COME SI SCRIVE UN’INCHIESTA

Nell’immaginario collettivo il giornalista è un novello Don Chisciotte che, usando la sua penna come spada, svela le magagne dei potenti di turno, inchiodandoli alla proprie responsabilità. Un’immagine della professione giornalistica che, probabilmente, deriva dal cosiddetto giornalismo d’inchiesta. Certamente, uno dei generi più appassionanti per i lettori ma anche per i cronisti perché, per poter condurre un’inchiesta, non bisogna semplicemente raccogliere e riportare una notizia più o meno nota, ma è necessaria una ricerca originale per raccontare un fatto e le sue connessioni a cui nessuno era arrivato prima. Del resto, il vocabolo inchiesta deriva dal latino inquirere che significa "fare domande sistematiche e minuziose per conoscere qualcosa". E' necessario “scavare” sulle cause, ricostruire ipassaggi, analizzare tutti gli elementi, i documenti e le possibili conseguenze. In poche parole, il giornalismo d’inchiesta inizia dove finisce la normale routine di selezione di notizie che arrivano dalle agenzie di stampa, dai comunicati o da fonti ufficiali.

IL DOVERE DELL'OBIETTIVITÀ

Spesso negli Stati Uniti, l’inchiesta è sviluppata con la pubblicazione di decine di articoli integrati da documenti, foto esclusive, grafici. L’argomento così viene sviscerato in ogni dettaglio e, vista la mole di lavoro, di solito partecipano alla stessa inchiesta più reporter. Inoltre, il confronto costante garantisce alla squadra di raccontare il fatto senza preconcetti e preserva dalla possibilità di “innamorarsi” di una tesi, perdendo di vista la prima dote di un cronista: l’obiettività. Un “peccatooriginale” che può squalificare l’intera inchiesta. Infatti, il pericolo maggiore per questo genere di giornalismo – specialmente quando riguarda inchieste sulla politica – è quello di essere travolti dalle accuse di dietrologia.

L’artigiano delle notizie

Un giornalista è definibile come un artigiano della notizia e non esistono regole valide per tutti su come si inizia un’inchiesta. Ognuno ha un suo metodo per “scolpire”. Tuttavia, come tutti i lavori di artigianato, si parte dal “sudore”.  Molte volte si comincia da un sospetto su un possibile illecito o una negligenza commessi da qualcuno, ma di cui inizialmente nessuno ha le prove che il professionista deve individuare. Come suggerisce l’etimologia latina della parola inchiesta, il giornalista si deve trasformare in un vero e

Page 4:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

4proprio “inquirente”. Deve trovare i documenti, intervistare gli eventuali testimoni, confrontare le loro parole, studiare a fondo tutto ilmateriale raccolto per poter correlare eventi, luoghi, situazioni, immagini.

La definizione della Corte di Cassazione

Un lavoro che è considerato una forma nobile da tutelare. La Corte di Cassazione, nel 2010, ha sentenziato che il "giornalismo di denuncia è tutelato dal principio costituzionale in materia di diritto alla libera manifestazione del pensiero, quando indichi motivatamente e argomentatamente un sospetto di illeciti, con il suggerimento di una direzione di indagine agli organi inquirenti o una denuncia di

situazioni oscure che richiedono interventi normativi per poter essere chiarite". Solitamente i terreni più fertili sono le istituzioni pubbliche o le imprese private come gli istituti finanziari ma i campi d’indagine possono essere molteplici. La storia del giornalismo italiano è ricca di esempi. Basti pensare alle inchieste di Tommaso

Besozzi su “L’Europeo” sulla morte in Sicilia del bandito Salvatore Giuliano, oppure a quella condotta per anni, con tenacia, da Andrea Purgatori sulle colonne del “Corriere della Sera” sul caso dell’aereo Dc9 precipitato vicino a Ustica.  Senza considerare quelle che alcuni colleghi di quotidiani regionali hanno condotto sulle mafie e che sono costate loro la vita, come a Mario Francese del “Giornale di Sicilia”

di Palermo o a “Giancarlo Siani” del “Mattino” di Napoli. Ancora oggi sono tanti, troppi, i giornalisti che sono costretti a vivere sotto scorta per avere condotto a schiena dritta inchieste sulla mafie, ben sapendo che ogni riga pubblicata può segnare l’ennesima condanna a morte. E' bene sottolineare che oggetto di inchieste non sono solo quelle riguardanti il crimine organizzato. Negli anni Venti, a esempio, i giornalisti del “Boston Post” negli Stati Uniti scoprirono che dietro il “grande Ponzi”, al secolo Charles Ponzi, c’era solo una grande truffa. Eppure, più di quarantamila investitori gli avevano affidato ingenti somme, allettati dalla sua offerta di restituire

entro 3 mesi 2 dollari e mezzo per ogni dollaro investito. In un anno e mezzo Ponzi aveva intascato 15 milioni di dollari. Tutto sembrava andargli a gonfie vele, almeno sino a quando i cronisti del “Post” non iniziarono a scavare e a scoprire che Ponzi era stato in carcere in Canada perché riconosciuto truffatore e ad Atlanta perché aveva aiutato dei clandestini a entrare negli Usa. Capirono anche che Ponzi non giocava sui tassi di cambio, come prometteva ai clienti, bensì pagava i nuovi clienti con i soldi incassati precedentemente e denunciava per diffamazione chiunque lo avversava in modo da dilatare nel tempo la resa dei conti. Certamente , tra questi, Ponzi non aveva considerato i cronisti che, articolo dopo articolo, convinsero i

lettori dell’esistenza della truffa e lo costrinsero a dichiarare bancarotta. La magistratura americana poi lo condannò a quattro anni di carcere.

La scintilla e l'inchiesta del secolo: il Watergate

Le inchieste giornalistiche possono riguardare anche uomini delle Istituzioni a qualsiasi livello. In molti, a esempio, considerano l’inchiesta per antonomasia quella sul caso “Watergate”, condotta da Bob Woodward e Carl Bernstein, due cronisti del quotidiano Washington Post.  Dal 17 giugno del 1972 i due reporter scrissero oltre trecento articoli, determinando le dimissioni del presidente Richard Nixon avvenute l'otto agosto del 1974. Un evento che mai era accaduto nella storia degli Stati Uniti. Eppure, quando i due giornalisti iniziarono a lavorare al caso sembrava una "banale" effrazione avvenuta nel quartier generale del Partito Democratico (il Watergate building di Washington) da parte di cinque persone colte in fragranza. Il giorno

dopo Woodward ebbe una scintilla: quella che accende la curiosità del cronista e lo porta a fiutare che dietro un fatto apparentemente di routine si nasconde un caso. Il giornalista del Washington Post, il giorno dopo l'effrazione,  notó che un famoso (e costoso) avvocato si stava occupando del caso. Una stranezza. Così, approfondendo l'indagine,  scoprì che  alcuni dei cinque avevano lavorato per i servizi segreti americani e che al momento dell'arresto avevano con loro microspie, molto denaro contante e in un taccuino c'era annotato un numero di un dipendente della Casa Bianca. Con molta pazienza e

Page 5:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

5accuratezza, giorno dopo giorno, riuscirono a ricostruire un ampio piano di corruzione e sabotaggio. “Il nostro lavoro – ha raccontato poi Bernstein – non era poi così originale ma semplicemente ci siamo fatti

strada intervistando impiegati, segretarie e assistenti amministrativi. Lo facevamo fuori dai loro uffici, di notte o nei week end”. In pratica, consumavano le suole delle scarpe alla ricerca di notizie senza considerare che hanno dovuto superare le accuse dell'amministrazione Nixon, le piste false, gli errori, le invidie dei colleghi. In questo ha un ruolo determinante il sostegno del direttore. Nel caso del Watergate, infatti, il merito è anche del direttore Ben Bradlee che si è fidato dei suoi uomini e ha fatto da scudo alle pressioni che arrivavano non solo direttamente a lui ma anche all'editore.

Gli insegnamenti del Watergate

Gli insegnamenti del Watergate sono tanti. Innanzitutto, bisogna cercare, studiare e schedare minuziosamente tutti i documenti o le prove perché magari una storia non si capisce subito ma con il tempo. Per lo stesso motivo, anche gli appunti presi durante interviste o semplici incontri possono sempre servire. Poi, occorre una grande tenacia per non arrendersi mai davanti alle telefonate chiuse bruscamente, alle porte chiuse in faccia, agli insulti di petulanza. "Il semplice fatto che una persona non rispondesse al telefono e non richiamasse - hanno spiegato Woodward e Bernstein - spesso significava semplicemente che era successo qualcosa di grosso". Capire quindi chi è davvero una fonte informata rispetto a chi è un fanfarone o, peggio, vuole usare i giornalisti per regolare conti personali o acquisire notorietà. Importantissimo è provare a cambiare sempre l'angolatura delle convinzioni maturate per capire se sono stati tralasciato pezzi importanti della storia. Infine, avere il coraggio di scrivere, perché certe inchieste possono mettere a rischiola propria vita.

IL GIORNALISTA GIORNALISTA

Il giornalismo senza compromessi è un mestiere rischioso che si fa per vocazione e che comporta sacrifici personali molto alti. Nel film Fortapàsc di Marco Risi, che ricostruisce la vita e il martirio di Giancarlo Siani, ucciso in un agguato il 23 settembre 1985, viene romanzato un dialogo fra Siani e il suo capocronista. Questi gli dice: "Ci stanno due categorie: ci stanno i giornalisti giornalisti e i giornalisti impiegati. Io in verità ho scelto la seconda categoria e devo dire che non mi trovo male. Tengo la macchina, la casa, l’assistente sanitaria e pure il cane perché i giornalisti giornalisti sono tutta un’altra cosa, Giancarlo. Quelli portano le notizie, gli

scoop e non sempre si devono aspettare gli applausi della redazione. No, perché le notizie e gli scoop sono una rottura di cazzo. Fanno male, malissimo e allora, se ti posso dare un consiglio, stai a sentire: l’inchiesta che stai facendo, io non ne voglio sapere niente. Dai retta a me, questo non è un paese da giornalisti giornalisti, è unpaese da giornalisti impiegati.” Per fortuna, invece, nelle redazioni sono presenti  "giornalisti giornalisti" in grado di far dimettere ministri e potenti di turno che tradiscono il loro mandato.

Alessio Ribaudo

Redazione Grandi Cronache

Corriere della Sera

CONCORSO: FOCUSCUOLA: REDAZIONI DI CLASSE

Docente referente: Prof. ssaLE VOCI GRAZIELLA

Page 6:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

6FINALITÀ

L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori insieme alla rivista scientifica Focus promuove, per l’anno scolastico 2016/2017, la settima edizione del concorso “FOCUScuola: redazioni di classe”. Il concorso consiste nell’elaborazione, da parte delle scuole aderenti, di un piccolo giornale di classe sul modello del mensile Focus. I lavori vincitori daranno vita a un inserto speciale, pubblicato all’interno del numero di Focus successivo alla cerimonia di premiazione del concorso.

Il progetto è nato dal comune obiettivo di preparare le nuove generazioni ad un rapporto maggiormente informato e consapevole con le tematiche legate alla cultura scientifica e ad un utilizzo migliore degli strumenti che i giovani hanno a loro disposizione, nella consapevolezza che anche con la promozione della cultura scientifica tra le giovani generazioni si possa contribuire alla crescita del nostro paese. L’iniziativa si propone di stimolare i ragazzi a formarsi una propria opinione sui temi scientifici: opinioni fondate sull’informazione, senza preconcetti, e che possano ampliare il loro spettro di conoscenza, in modo che siano messi nella condizione di capire, di informarsi e di muoversi con maggiore sicurezza in ambito scientifico.

Gli studenti iscritti al concorso possono utilizzare gli strumenti, i quotidiani e le copie di Focus che riceveranno direttamente a scuola nel corso dell’anno scolastico, sotto la guida dei loro insegnanti, per dedicarsi prima ad una fase di lettura, di comprensione e documentazione, e poi di produzione, lavorando in gruppo, passando infine a una fase di lavoro più dinamica, all’azione o, meglio, alla “redazione”, facendo interviste, reportage, documentandosi di persona: un’occasione anche per allacciare e approfondire i rapporti col proprio territorio.

Il progetto punta quindi a valorizzare il lavoro creativo e costituisce anche un percorso di apprendimento per sviluppare le capacità organizzative, di scrittura, di approfondimento, di analisi e di sintesi degli studenti coinvolti. Il lavoro collettivo da anche l’opportunità ai ragazzi di confrontarsi tra loro, li porta a rispettare gli altri e a cercare un punto d’incontro, a mediare per trovare soluzioni, costruendo le basi per imparare l’importanza del lavoro di gruppo.

BANDO 2016/2017

L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori e il mensile scientifico Focus promuovono per l’anno scolastico 2016/2017 la settima edizione del concorso “FOCUScuola: redazioni di classe”, il concorso è rivolto a tutte le classi delle scuole superiori di secondo grado partecipanti al progetto “Il Quotidiano in Classe”.

Ciascuna classe iscritta a questo concorso ha a disposizione le copie dei quotidiani previsti nell’ambito del progetto “Il Quotidiano in Classe” e in aggiunta, una volta al mese da Gennaio a Maggio, anche le copie del mensile Focus in formato cartaceo o digitale.

Le classi iscritte al concorso devono produrre una sezione di Focus con articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo.

Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano ogni mese su Focus.

Le rubriche tra cui scegliere sono: 

•  Come è fatto/Come funziona? (si tratta di un infografica possibilmente su doppia pagina in cui viene descritto un oggetto/meccanismo in tutte le sue componenti/fasi)

•  Domande & Risposte (uno specifico tema o temi diversi trattati in pillole nella forma di domande e risposte, per un totale di 8/9 domande&risposte)

•  La Sfida (si racconta in una pagina singola una sfida lanciata/un progetto in fase di studio/una conquista particolare in ambito scientifico/ambientale/sociale/medico)

•  Il Confronto  (si mettono a confronto in una pagina singola/ due pagine due diversi punti di vista su uno stesso tema e si elencano i motivi/tesi del "Perché Sì" e del "Perché No")

Page 7:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

7L’elaborato finale deve essere un lavoro originale risultato dell’attività dei ragazzi, non saranno accettati né articoli già pubblicati da altri né foto, immagini o grafici di repertorio o coperti da diritti d'autore almeno che non venga citata la fonte.

I lavori possono essere inviati all’Osservatorio Permanete Giovani-Editori fino al 27 maggio 2017.

Al termine del concorso un'apposita Giuria si riunirà per valutare tutti gli elaborati pervenuti. Gli autori degli elaborati vincitori saranno invitati a partecipare alla Cerimonia di Premiazione, nel corso della quale saranno premiate le classi che avranno realizzato le prove migliori. Gli elaborati vincitori saranno pubblicati sul mensile Focus.

REGOLAMENTO 2016/2017

1. Possono partecipare al concorso solo gli studenti delle classi delle scuole superiori di secondo grado, già partecipanti al progetto "Il Quotidiano in Classe" per l'anno scolastico 2016/2017 e la cui richiesta di iscrizione al concorso sia rientrata tra quelle accolte.

2. Gli elaborati prodotti dagli studenti dovranno essere inviati alla segreteria organizzativa dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori entro la data del 27 maggio 2017 all’indirizzo [email protected]  

3. Ciascun elaborato inviato per il concorso deve essere una sorta di sezione monografica del FOCUScuola incentrata su uno o più dei temi, deve essere opera originale e frutto di un lavoro di gruppo.

4. Non saranno accettati né articoli già pubblicati da altri né foto, immagini o grafici di repertorio o coperti da diritti d'autore almeno che non venga citata la fonte.

5. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano ogni mese su Focus (Come è fatto/Come funziona?; Domande & Risposte; La Sfida; Il Confronto). 

6. La Giuria del concorso sceglierà a proprio insindacabile giudizio i giovani finalisti che si saranno distinti per lucidità di analisi, originalità di trattazione e capacità di esposizione. Tra i finalisti che prenderanno parte alla Cerimonia di Premiazione saranno individuati e proclamati i vincitori. Gli elaborati vincitori saranno pubblicati sul mensile Focus.

7. Non potranno essere ammessi al concorso studenti che siano parenti degli organizzatori del concorso stesso.

Come realizzare il vostro Focus in classedi Maria Vezzoli

PremessaFondamentale sarà l’impostazione didattica “laboratoriale” che veda i ragazzi realmente attivi: sarà necessario perciò “lasciarli un po’ a sé”. Non sembri questo una proposta paradossale e lassista: i ragazzi, sollecitati ad “arrangiarsi”, magari appaiono inizialmente un po’ disorientati, perdono tempo, fanno confusione e anche caos, baccano e quant’altro. Ciò spesso spaventa l’insegnante, e non è certo escluso il suo intervento regolatore: il suo ruolo di “regista” deve essere continuamente e autorevolmente esercitato. Di solito tuttavia i ragazzi si attivano presto e seriamente, come attori capaci guidati da un bravo regista che ne stimola autonomia e creatività, costruiscono attivamente saperi spesso originali e producono materiali interessanti e validi, a riprova delle competenze raggiunte. Il tempo apparentemente perduto nel caos rende più ricco il loro lavoro.

Proviamo a dirci, in pratica, che cosa si può fare. Naturalmente si tratta solo di proposte, che gli insegnanti poi sottoporranno a critica e rielaboreranno, adattandole al contesto in cui lavorano e secondo il proprio stile e le proprie specifiche competenze.

Il consiglio di classeUn solo insegnante di una singola disciplina può lavorare bene, ma la cooperazione di più figure di docenti e di più discipline contribuirà a dare del sapere una visione sistemico-complessa, oggi imprescindibile, oltre che a movimentare e arricchire sia il lavoro preparatorio sia il lavoro in classe, ad abituare i ragazzi a non irrigidirsi sulle proprie convinzioni e sui propri preconcetti, creando un ambiente dialettico e

Page 8:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

8cooperativo. Sarebbe utile e interessante lavorare anche per più classi, sia parallele sia anche, in un’ottica di curricolo verticale, per classi successive.

Ecco alcune domande che i docenti potranno porsi:- su quali tematiche puntare? Possono esservi tematiche molto vincolanti legate al tipo di scuola, all’anno di corso, oppure al territorio, a eventi di particolare attualità, etc.- scegliere le tematiche a priori? sceglierle con i ragazzi? lasciare ai ragazzi largo spazio nella scelta? questa domanda è strettamente connessa con la precedente, ci sembra comunque indispensabile una condivisione con i ragazzi.- organizzare da subito gruppi di lavoro o lasciare che, in un’ottica di classe scomposta1, i gruppi di lavoro si organizzino da sé e si alternino a fasi di lavoro individuale, a coppie etc? Dipende molto dalla classe, dai tempi, dalla disponibilità di spazi e attrezzature, dalla relazione che gli insegnanti hanno instaurato con gli allievi, dalle competenze didattiche degli insegnanti etc. - chi fa che cosa? Domanda fatidica, ma bisogna porsela coraggiosamente e presto e altrettanto presto e coraggiosamente rispondere, stendendo un piano di lavoro, e possibilmente un diagramma di Gantt2. Poi ci sarà una certa flessibilità, ma la chiarezza su compiti, tempi e azioni è d’obbligo

Con gli allievi: azioni preliminari

- Presentare il progetto: la presentazione sarà breve e incisiva, con slides e spazio a domande e osservazioni.- Sfogliare e leggere la rivista Focus: lasciare le copie della rivista a disposizione dei ragazzi perché la sfoglino con una certa “rilassatezza”, ne comprendano la struttura, individuino rubriche e tematiche di loro interesse.

Con gli allievi : scelta delle rubriche1 - Se le tre tipologie di rubriche sono state scelte dai docenti: presentazione delle rubriche scelte con analisi della loro struttura e indicazioni di percorso2 - Se le tre tipologie di rubriche verranno scelte con la partecipazione degli allievi: storming e/o ricerca d’aula per scegliere le tre tipologie di rubriche:- i ragazzi lavorano in piccolo gruppo, esaminando le quattro rubriche su alcuni numeri di Focus (anche in rete, là dove possibile)- ogni gruppo scrive su una wall (es. Padlet3) o anche su un tabellone i punti di interesse di ciascuna delle quattro tipologie di rubrica. L’insegnante avrà cura di insistere e far capire che non si tratta in questo caso di individuare l’interesse degli argomenti trattati, ma il valore didattico e informativo delle diverse modalità di presentare un tema. Emergeranno a questo punto anche le preziose differenze tra gli stili cognitivi4 e le forme di intelligenza5 dei ragazzi: una preferenza per “Come è fatto/come funziona” potrà indicare un’inclinazione analitica, “Il confronto” una prevalenza di intelligenza interpersonale, “la sfida” uno stile divergente e anche impulsivo, “domande/risposte” una certa sistematicità… naturalmente lungi dal fare diagnosi si farà emergere quanto sia importante non solo rispettare, ma anche valorizzare questa diversità all’interno della classe.

Con gli allievi : organizzazione del lavoroÈ necessaria una premessa: per la scelta delle tematiche riteniamo opportuno che si lasci una certa autonomia ai ragazzi.Gli insegnanti indicheranno piste possibili, legate, come già detto, alla tipologia di scuola, al territorio, all’attualità. Qui il lavoro dell’insegnante è delicato e prezioso: i ragazzi tenderanno facilmente a voli di fantasia esagerati, tematiche legate a eventi futuribili, dagli sbarchi in altre galassie alla fantabiologia… senza tarpare troppo le ali dell’immaginazione sarà importante ricondurre i ragazzi alla realtà in cui vivono, alle caratteristiche della loro città/paese.Per chiarire questo aspetto, daremo poco avanti alcune indicazioni specifiche rispetto a ciascuna delle quattro tipologie di rubriche tra cui scegliere.Scelte le tre tipologie, la classe (le classi) potrà essere divisa in tre gruppi, ciascuno dei quali curerà una tipologia di rubrica. È opportuno che il lavoro si organizzi in modo che ogni gruppo svolga supervisione sul lavoro degli altri. Il concetto di supervisione è assai importante sul piano educativo: non si tratta infatti di “giudicare” ma di prevedere momenti in cui fermarsi e riflettere su quello che si sta facendo, “leggere”

1https://dl.dropboxusercontent.com/u/10405045/Metodo%20Bardi_La%20classe%20scomposta.pdf 2 Il diagramma di Gantt, strumento per pianificare i tempi di realizzazione di un progetto, ha larga diffusione sia nella progettazione aziendale sia nella progettazione scolastica; in rete se ne trova abbondante documentazione, per esempio http://www.urp.it/Sezione.jsp?titolo=Diagramma%20di%20Gantt&idSezione=70 ; http://it.kioskea.net/contents/590-diagramma-di-gantt3http://it.padlet.com/ 4 Sugli stili cognitivi moltissimi gli autori: Bruner, Kane, Kolb, Sternberg, Shine, Bandler, Gulford, Pask, Kagan, Witkin etc.5 Il riferimento è ha Howard Gardner, con il suo oramai storico “ Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza”, Feltrinelli, Milano, 1987, 2002, ma anche al più recente “Verità, bellezza, bontà. Educare alla virtù nel ventunesimo secolo”, trad. di Virginio B. Sala, Feltrinelli, 2011

Page 9:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

9quanto fatto da punti di vistadiversi . La supervisione aiuta a trovare nuovi spunti, a migliorare le modalità di lavoro e la qualità dei materiali prodotti.

LE RUBRICHE, UNA PER UNA

Come è fatto/Come funziona?si tratta di un infografica possibilmente su doppia pagina in cui viene descritto un oggetto/meccanismo in tutte le sue componenti/fasi

Non c’è che l’imbarazzo della scelta per individuare l’ “oggetto” da esaminare. Proponiamo alcuni esempi, certi che la creatività di insegnanti e allievi potrà individuarne un’infinità. In tal caso la scelta potrà essere guidata dall’insegnante o fatta per votazione.Oggetti possibili da ricercare possibilmente nelterritorio :- un prodotto alimentare tipico: come si fa quel particolare formaggio, o dolce o salume… quali sono gli ingredienti? Da dove provengono? Illustriamo con un disegno o con una foto quel prodotto, con carte geografiche i luoghi di provenienza, indichiamo con dati numerici i rapporti ponderali degli ingredienti, descriviamo con disegni le modalità di lavoro manuale, con schemi i macchinari coinvolti, con dati chimico-fisici l’apporto nutritivo…- un’ installazione sportiva: come è strutturato lo stadio di calcetto, la piscina, la palestra? Illustriamo la struttura nel suo complesso, le parti che la compongono, indichiamo i tempi e le persone addette alla pulizia, alla sicurezza, i dati statistici sui frequentatori…- un’attività produttiva: allevamento di animali, coltura agricola, industria… - oggetti di uso quotidiano: dalla bicicletta al cellulare al microonde al frullatore al ferro da stiro alla stufa a gas… nella grafica compariranno anche indicazioni per un uso ottimale; la scelta potrà essere fatta ponendosi una domanda come : qual è l’oggetto tecnologico più usato/più conosciuto/più necessario etc. da ciascuno di noi? Chissà se parleranno tutti di smartphone e dimenticheranno quanto è comoda la lavabiancheria…-farmaci comuni: come funzionano i comuni antipiretici e antidolorifici, come fanno a togliere il dolore o a ridurre le infiammazioni, la febbre…? Che tipo di azione esercitano gli antibiotici, Sono batteriostatici, battericidi… a che livello metabolico agiscono? Come funziona la pillola anticoncezionale? Avremo modo, in questo campo, di fare anche educazione alla salute.

Domande & Risposte: uno specifico tema o temi diversi trattati in pillole nella forma di domande e risposte, per un totale di 8/9 domande&risposte

Questa rubrica può essere realizzata con strategie diverse, che comunque facciano emergere domande significative per i ragazzi di “quella “ classe e di “quella” età: tematiche come la salute, l’educazione sessuale ma anche quella stradale, l’ alimentazione, lo stile di vita in generale sono tra le più interessanti, ma sono interessanti anche domande relative alle tecnologie che i ragazzi usano tutti i giorni, a eventi storici, politici, di attualità… Questa tipologia di rubrica può essere proficuamente indirizzata a far emergere i numerosi luoghi comuni e i misconcetti ( vedi box seguente*) che tutti abbiamo relativamente a svariati argomenti.

* La parola inglese misconception è interpretata solitamente come “giudizio erroneo”, “idea sbagliata”, ma anche “equivoco” o “malinteso”; si trova intesa anche nel senso più esteso di “concezione fallace”.Usare i misconcetti“È fondamentale tenere in massimo conto quello che gli studenti pensano/credono e conoscere quello che vedono, ascoltano, leggono, anche se leggono poco. Non c’è infatti apprendimento se non c’è aggancio con il loro mondo: senso comune, convinzioni personali, apprendimenti precedenti, credenze e abitudini proprie di ogni gruppo sociale o familiare…. È importante impegnarsi a conoscere tutto quel mondo di spiegazioni, di concezioni delle cose e degli eventi che ciascuno di noi, fin dai primissimi anni di vita, costruisce e porta dentro di sé, condizionando ogni successivo processo di apprendimento, come una profonda e ben radicata realtà interiore a cui ciascuno piega ogni realtà incontrata.È importante non svalutare questo patrimonio di concezioni anche quando sono macroscopicamente scorrette, a volte ai limiti del ridicolo. Hanno una loro ragion d’essere, fanno parte del bagaglio al quale i nostri ragazzi, e anche noi, siamo profondamente attaccati. Sta agli insegnanti capirne le ragioni, e aiutare gli studenti a ristrutturare il loro sapere, utilizzando come “combustibile” per l’apprendimento tutto questo materiale. Rispettando l’errore, giustificandolo e facendone uso per imparare bene, si legittima il modo di pensare e di imparare dei ragazzi, ingenerando un clima di fiducia e rispetto che certo favorisce l’apprendimento.” Da M.Vezzoli, C.Vicari “Biosfera- Biologia per il secondo biennio” – Risorse per l’insegnante – ed Principato

Qualche proposta “strategica”:1- È vero che…- l’insegnante invita i ragazzi a scrivere su un foglietto una domanda che sta loro particolarmente a cuore che cominci con “è vero che…”

Page 10:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

10- si cercano le risposte nell’ambito della classe, si fa nascere un confronto tra chi pensa che sia vero e chi pensa che non sia vero- si cerca documentazione-si costruisce la risposta

2- Adotta una domanda- i ragazzi scrivono su un foglio una domanda che sta loro a cuore- a gruppetti (tre componenti) confrontano le tre domande poste, decidono se sceglierne una o di integrarle se possibile, o ne propongono una quarta, scaturita dal confronto e dalla discussione, che interessi a tutti i componenti del gruppo- i fogli, anonimi e ripiegati, vengono raccolti in un contenitore (scatola, cestino)- ciascun gruppo pesca un foglio e “adotta” la domanda in esso contenuta (se è la sua la rimette nel contenitore e ne pesca un’altra)- ciascun gruppo, con ricerca in rete e su testi, formula la risposta, predispone le illustrazioni. Tutte le coppie domanda/risposta vengono riesaminate in classe e “limate” (anche qui, una sorta di supervisione).

La Sfida: si racconta in una pagina singola una sfida lanciata/un progetto in fase di studio/una conquista particolare in ambito scientifico/ambientale/sociale/medico

Ancora una rubrica su cui val la pena di far esprimere i ragazzi attraverso una ricerca d’aula 1- lanciando una sollecitazione autobiografica come “descrivi brevemente un episodio della tua vita con titolo” quella volta proprio speravo di riuscirci ma … (ci sono riuscito/non ci sono riuscito), oppure come “una sfida che voglio portare avanti”2 – chiedendo ai ragazzi di leggere giornali e riviste “a caccia” di imprese sportive, culturali, etiche etc.; raccoglierle in categorie e sceglierne una da emulare.La “sfida” scelta verrà davvero realizzata e raccontata, quindi è importante che sia possibile, realistica.Qualche esempio:-organizzare una partita di calcio, basket, volley etc. con raccolta fondi per un’operazione umanitaria- organizzare un mercatino libri usati per raccogliere fondi per il restauro conservativo di un quadro, un monumento- sistemare un giardino, uno spazio pubblico- realizzare un progetto per migliorare la scuola, coinvolgendo gli studenti -………………………..

Il Confronto: si mettono a confronto in una pagina singola/ due pagine due diversi punti di vista su uno stesso tema e si elencano i motivi/tesi del "Perché Sì" e del "Perché No"

Anche qui è opportuno agganciarsi sia elle materie di studio sia al vissuto dei ragazzi, ai loro pre-concetti e alle idee di senso comune. Si possono confrontare abitudini di vita, tipi di sport, modalità di viaggiare, di leggere, di studiare etc. Solo qualche esempio: colazione all’inglese o colazione continentale; vantaggi e svantaggi di un certo sport; treno o automobile; nave o aereo; motori diesel o a benzina; modalità diverse di produrre energia; tipi diversi di fonti energetiche; studiare sul tablet o sul testo di carta; leggere su un reder o su un libro tradizionale; occhiali o lenti a contatto, scarpe con il tacco o scarpe piatte; lana o cotone… l’elenco potrebbe essere infinito.Nello strutturare la scheda, anche se la tematica è puramente tecnica e/o minimale (negli esempi che abbiamo fatto ve ne è di entrambe le categorie), sarà fondamentale e molto formativo far riflettere i ragazzi sul fatto che la vita è un susseguirsi di scelte, che ogni scelta comporta rinunce ad altre alternative, e che confrontare possibili scelte non prevede conflitti con chi fa scelte diverse. Anzi, spesso da un’alternativa tra due possibilità ne scaturiscono altre sempre più interessanti e condivisibili.

Una volta realizzate le tre rubriche, si passerà alla realizzazione della copertina per ultimare l’elaborato e spedirlo per mail all’indirizzo dell’Osservatorio [email protected] specificando il nome del docente coordinatore del concorso, la classe o i componenti della redazione che hanno lavorato alla realizzazione del prodotto finale, la nome della scuola, il comune e la provincia di appartenenza.

Page 11:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

11CONCORSO: IL TALENTO? QUESTIONE DI CL@SSE

Docente referente: Prof. DELIA GIORGIO

FINALITÀ

La scuola, oggi, non è solo l’ambito a cui la società assegna il compito di trasmettitore di cultura e valori, ha anche il dovere divalorizzare e riconoscere il merito e sollecitare i ragazzi a sviluppare i propri talenti.

In questa direzione l’Osservatorio Permanente Giovani-Editori e Pirelli realizzeranno nell’anno scolastico 2016/2017 la seconda edizione del concorso “Il talento? Questione di CL@SSE”: un vero e proprio percorso per aiutare gli studenti a capire che esiste un cammino possibile di crescita diverso per ciascuno.

Il dna di Pirelli è da sempre contraddistinto dalla valorizzazione del talento, elemento imprescindibile per il raggiungimento dell’eccellenza, e si riflette nella collaborazione a questo concorso che supporta gli studenti nel riconoscere, coltivare ed esprimere il talento come patrimonio per la loro crescita.

Un’iniziativa concorsuale che si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, iscritte al progetto “Il Quotidiano in Classe”, e che offre ai docenti partecipanti un percorso didattico per aprire una riflessione nelle classi intorno al tema della valorizzazione di sé stessi, alla scoperta delle qualità e dei talenti di ciascuno. La finalità del concorso è quindi aiutare i giovani a costruire il loro futuro partendo dal presente: scoprire e imparare a conoscere meglio ciò che sono, per capire come crescere e migliorare, come affinare le capacità, valorizzare le doti e coltivare i talenti. 

BANDO 2016/2017

L'Osservatorio Permanente Giovani - Editori in collaborazione con Pirelli promuove la seconda edizione del Concorso "Il talento? Questione di CL@SSE" aperto agli studenti di tutte le classi delle scuole superiori di secondo grado che partecipano al progetto "Il Quotidiano in Classe" nell’anno scolastico 2016/2017.

Partendo dai quotidiani gli studenti partecipanti dovranno individuare un articolo di una persona che ce l’ha fatta in ognunodei seguenti cinque ambiti: Sport, Comunicazione e Leadership, Arte e Cultura, Musica e Spettacolo, Scienze Innovazione e Ricerca.

Dopo essersi documentati  sulle vite dei cinque personaggi scelti dovranno approfondirle e riconoscere le ragioni che li hanno portati ad eccellere.

Gli alunni dovranno quindi realizzare, singolarmente, un breve video amatoriale nel quale dovrà essere sinteticamente accennata la storia di ogni testimonial scelto, spiegando il  motivo per cui questa persona merita di essere considerata un esempio da seguire.

L’elaborato finale dovrà essere inviato all’indirizzo [email protected] entro il 5 maggio 2017 tramite il sistema d’invio “WeTransfer”.

REGOLAMENTO 2016/2017

1. Possono partecipare al Concorso tutte le classi delle scuole superiori di secondo grado, iscritte al progetto "Il Quotidiano in Classe" per l'anno 2016/2017.

2. Per partecipare al Concorso è richiesta l’iscrizione preventiva.

3. Gli studenti interessati a partecipare al Concorso devono scegliere per ogni elaborato un argomento/ambito tra i cinque proposti nel bando.

4. Ogni video dovrà essere realizzato da un solo studente, non sono ammessi video di gruppo.

Page 12:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

125. La durata massima di ogni video dovrà essere di 4 minuti.

6.  docenti referenti delle classi che hanno lavorato alla realizzazione dell’elaborato devono inviare i lavori degli studenti entro il 5 maggio 2017 indicando: nome, cognome, classe frequentata e data di nascita dell’autore del video.

7. Per inviare gli elaborati prodotti dagli studenti i docenti devono inviare i lavori all’indirizzo [email protected] tramite il sistema d’invio “WeTransfer”.

8. La Giuria di qualità del Concorso individuerà, a proprio insindacabile giudizio, i finalisti che si saranno distinti per la qualità degli elaborati. I vincitori saranno proclamati nel corso della Cerimonia di premiazione.

9. Non potranno essere ammessi al Concorso studenti parenti degli organizzatori del Concorso stesso.

CONSULTARE GLI ALTRI MATERIALI ON LINE SUL SITO:

www.osservatorionline.it / Concorsi e iniziative speciali

Page 13:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

13INIZIATIVA: EDUCAZIONE ALL’INFORMAZIONE DI QUALITÀ ATTRAVERSO IL

RUOLO DEL SERVIZIO PUBBLICO (GIORNALISMO TELEVISIVO)Docente referente: Prof. ssa DE LEO CARMELA

FINALITÀ

L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in collaborazione con Rai, realizza, per l’anno scolastico 2016/2017, la quarta edizione dell’iniziativa speciale sull’educazione all’informazione di qualità attraverso il ruolo del servizio pubblico, rivolta a tutti i docenti e agli studenti delle classi che partecipano al progetto “Il Quotidiano in Classe”.

Questa collaborazione nasce del comune intento di promuovere nella scuola un progetto dedicato alla cultura dell’informazione di qualità, che insegni ai ragazzi a riconoscerla indipendentemente dai mezzi che la veicolano. La scuola oggi è chiamata a educare le giovani generazioni, ma educare non è solo didattica o solo tecnica, né solo dare regole e dire cosa è giusto o cosa non lo è; educare è rispondere alla domanda di senso che nasce da un incontro con la realtà. Una realtà che sembra essere sempre più complessa e sempre più difficile da conoscere, da capire, da valutare.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di offrire, alle classi iscritte, la possibilità di vivere una nuova tipologia di lezione in grado di mettere a confronto l’informazione cartacea e quella televisiva. Infatti gli alunni saranno invitati a utilizzare la sera il telegiornale e la mattina dopo i quotidiani, così da completare la lezione e il percorso di apprendimento in modo più libero e con l’utilizzo anche di un media più emozionale come la TV.

Grazie all’ampliamento dell’offerta informativa i ragazzi hanno così la possibilità di confrontare modi e forme differenti di fare giornalismo – dal giornalismo locale a quello nazionale, dall’informazione cartacea a quella televisiva – e di riflettere su come si fa il giornalismo in TV e su come cambia il giornalismo televisivo rispetto a quello dei quotidiani, su come si legge una notizia per immagini e come si danno le notizie in video.

Si compie così un confronto quotidiano tra giornali e telegiornale con al centro i giovani, reso più completo dai materiali formativi dedicati a questa attività, messi a punto per l’occasione e pensati per sostenere i docenti in questa sfida.

CONSULTARE GLI ALTRI MATERIALI ON LINE SUL SITO:

www.osservatorionline.it / Concorsi e iniziative speciali

Page 14:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

14INIZIATIVA: EDUCARE ALL’INFORMAZIONE IN AMBITO

ALIMENTAREDocente referente: Prof. ssaURBANO TECLA

FINALITÀ

L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in collaborazione con Ferrero, realizza, per l’anno scolastico 2016-2017, la prima edizione dell’iniziativa speciale “Educare all’informazione in ambito alimentare”, rivolta a tutti i docenti e agli studenti delle classi che partecipano al progetto “Il Quotidiano in Classe”.

Questa collaborazione nasce con l’obiettivo di offrire alle classi spunti e chiavi di lettura utili a individuare contenuti nel settore dell’informazione relativi al tema dell’alimentazione e del benessere che siano affidabili e verificati scientificamente. Un nuovo cammino pensato per i giovani che rappresenti un’“occasione” di confronto, di studio e di dialogo e che, attraverso un percorso di formazione e di educazione realizzato ad hoc, favorisca l’individuazione di un nuovo modello di informazione e di comunicazione scientifica.

Attraverso questa nuova iniziativa, l’Osservatorio e Ferrero potranno contribuire a promuovere un percorso educativo dedicato alle scuole ma che vedrà coinvolti tutti gli attori principali che ruotano attorno al mondo dell’educazione alimentare. I docenti interessati a questa nuova iniziativa speciale avranno a disposizione gratuitamente materiali formativi pensati per supportare l’attività in aula e per aiutare gli studenti a condurre un lavoro di ricerca, selezione e confronto delle notizie; educandoli così a riconoscere contributi imparziali, accurati e chiari.

"L'informazione nell'ambito alimentare e del benessere”, per offrire chiavi di lettura utili ad individuare contenuti affidabili e verificati scientificamente ai non addetti ai lavori

“Tutti gli uomini sanno mangiare, ma pochi sanno nutrirsi”. In Italia, il food e la cucina hanno ormai una presenza massiccia sui media e sono i contenuti più cliccati in rete (trendingtopic): si sono rilevati nel 2014 oltre 70 programmi tv, che raggiungono mensilmente circa 35 milioni di persone, nonché 25mila food blogger che interagiscono con oltre più di 1000 siti tematici e 110 testate cartacee (MEC &GroupM - FoodFWD, 2014). Tra i principali topicon-line ci sono il cibo di alta qualità, le ricette della tradizione e il Made in Italy (es. Eataly, Slow food, Wineshop.it) oppure il cibo sano e biologico (es. NaturaSi) o le nuove tendenze alimentari (cucine etniche e vegetariane, diete miracolose). L’avvento di internet, dell’e-commerce (es. Amazon), dei forum e dei siti basati sui feedback degli utenti (es. Tripadvisor) non potevano lasciare indenne il consumatore, che in breve tempo è completamente cambiato, sviluppando una nuova figura nel mercato degli acquisti alimentari: l’utente che brama informazioni e tenta di giudicare – in privato ed in pubblico – e prova a capire prima di acquistare; valuta le alternative, ascolta e genera il passaparola (es. nella realtà e nei social network); apprezza pubblicamente o fa addirittura causa, incidendo anche sulla reputazione di brand e prodotti. E’ così scomparso il tradizionale consumatore inteso come “colui che consuma passivamente”. Ma, quanto sono aggiornate le informazioni che ha il consumatore?

“MANGIARE INFORMATI: grassi e zuccheri, tra miti e false credenze”

di Emanuele Cabini(1) e Elena Piovanelli(2)

“Tutti gli uomini sanno mangiare, ma pochi sanno nutrirsi”.In Italia, il food e la cucina hanno ormai una presenza massiccia sui media e sono i contenuti più cliccati in rete (trendingtopic): si sono rilevati nel 2014 oltre 70 programmi tv, che raggiungono mensilmente circa 35 milioni di persone, nonché 25mila food blogger che interagiscono con oltre più di 1000 siti tematici e 110 testate cartacee (MEC &GroupM - FoodFWD, 2014). Tra i principali topicon-line ci sono il cibo di alta qualità, le ricette della tradizione e il Made in Italy (es. Eataly, Slow food, Wineshop.it) oppure il cibo sano e biologico (es. NaturaSi) o le nuove tendenze alimentari (cucine etniche e vegetariane, diete miracolose). L’avvento di internet, dell’e-commerce (es. Amazon), dei forum e dei siti basati sui feedback degli utenti (es. Tripadvisor) non potevano lasciare indenne il consumatore, che in breve tempo è completamente cambiato, sviluppando una nuova figura nel mercato degli acquisti alimentari: l’utente che brama informazioni e tenta di giudicare – in privato ed in pubblico – e prova a capire prima di acquistare; valuta

Page 15:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

15le alternative, ascolta e genera il passaparola (es. nella realtà e nei social network); apprezza pubblicamente o fa addirittura causa, incidendo anche sulla reputazione di brand e prodotti. E’ così scomparso il tradizionale consumatore inteso come “colui che consuma passivamente”. Ma, quanto sono aggiornate le informazioni che ha il consumatore?La comunicazione nel settore food è in continuo mutamento e forse il cambiamento è l’unica cosa certa. Spesso non si valuta che anche l’informazione, come il cibo, ha un ipotetico tempo di scadenza, quindi i contenuti, anche se permangono per anni nel web, sono “da consumarsi preferibilmente” entro una certa data, prima che diventino superati o obsoleti. Purtroppo i vecchi articoli, indipendentemente dai contenuti, sono molto usati dagli esperti di web marketing e SEO (in lingua inglese Search Engine Optimization, cioè per l’ottimizzazione dei motori di ricerca) come “articoli pilastro” per generare traffico nei siti tematici, nei blog e nei social network. Una manciata di post, in passato ritenuti rilevanti in un sito di settore, possono generare a distanza di anni fino all’80% del traffico, indipendentemente dalla qualità e veridicità dei contenuti. Si tenga presente che le informazioni vecchie e non aggiornate, quindi presumibilmente divenute errate o inesatte, le convinzioni tanto diffuse quanto sbagliate, le voci infondate o forvianti possono fare anche molto male, inducendo comportamenti alimentari sbagliati e avere conseguenze sul benessere e la salute umana, in particolare nei giovani consumatori. Come per il cibo avariato, dobbiamo disintossicarci da tutte le nozioni negative, le proibizioni, le prescrizioni entrate nella nostra mente e nella nostra dieta, che spesso diventano “fissazioni”. Questo per evitare di contagiare involontariamente anche gli altri, soprattutto se si è docenti e formatori, che vogliono trasmettere solo contenuti veritieri e con un fondamento scientifico. Da qui l’ importanza di cosa si cita e, a cosa si fa riferimento, per non indurre inutilmente false “credenze” negli studenti, che possono sfociare nel peggiore dei casi in disturbi alimentari. L’azione dei docenti può essere anche correttiva perché i miti dell’alimentazione spesso si tramandano involontariamente anche all’interno delle famiglie di generazione in generazione e diventano convinzioni difficili da eradicare.

Il meccanismo dei mass media è semplice e con un orizzonte immediato. Tendenzialmente, il risultato di uno studio alimentare appena reso noto diventa subito notizia, senza ulteriori riscontri, comparazioni o verifiche con altri studi. Una volta “diffusa ai quattro venti” un’affermazione non verificata o mal interpretata dalla stampa generalista, spesso diventa un falso mito, che passa velocemente di bocca in bocca e nella peggiore delle ipotesi crea addirittura allarmismo (es. ottobre 2015 AIRC-OMS dichiara: “carne rossa è probabilmente cancerogena per l'uomo”, "la carne fa ammalare di tumore quanto l'amianto e le sigarette"). Questo provoca solitamente improvvisi picchi negativi nei consumi di alcuni prodotti alimentari (es. carne rossa e insaccati) e difficoltà per i produttori del comparto, ardue da recuperare anche in caso di successive smentite (es. novembre 2015: su quotidiani italiani “carne e tumori: retromarcia Oms. La confessione imbarazzante degli scienziati”). Sui falsi miti alimentari non si finisce mai di imparare. Meglio non arroccarsi sulle proprie convinzioni, magari errate, e non fidarsi troppo delle “leggende” metropolitane. Molte delle informazioni che circolano sono indotte e strumentalizzate a scopo promozionale e pubblicitario. Oggi, rispetto ai nostri nonni, fortunatamente possiamo scegliere cosa mangiare e il problema non è più la mancanza di cibo, ma il più diffuso problema che c’è sempre qualcuno ansioso di darci dei consigli, purtroppo di solito interessati. Spesso, i consigli alimentari non ricordiamo nemmeno chi ce li ha dati o dove li abbiamo sentiti, ma comunque per anni poi rimangono, sedimentano e incrostano la nostra mente di nozioni inutili, date per certe, anche se non hanno in realtà un fondamento scientifico.

L’informazione generalista è spesso provocatoria e non bisogna sottovalutare l’azione anche delle voci controtendenza o “fuori dal coro”. Per esempio: “La pasta non fa parte della dieta mediterranea”, articolo La Stampa del 28/07/2016 di Federico Francesco Ferrero, medico nutrizionista e MasterChef d’Italia 2014. Sarà pure una citazione di un quotato personaggio che attrae sicuramente l’attenzione del lettore, rimanendo come articolo rilevante nel web per anni, ma è esattamente il contrario di quello che sostiene l’UNESCO e la Fondazione Dieta Mediterranea. Chi avrà ragione? I ricercatori e gli esperti di settore sono perfettamente in grado di smontare le singole verità fasulle, le diete alla moda e i consigli commerciali di chi ha un interesse a proporli. L’informazione scientificaè un’industria culturale ma, purtroppo, la scienza non dispone dei mezzi di comunicazione e della visibilità data dalla pubblicità per trasmettere il “giusto” alla gente comune, che spesso preferisce o è semplicemente attratta da chi promette di soddisfare qualsiasi bisogno edonistico.

I miti dell’alimentazione imbandiscono da sempre le nostre tavole, in particolare in merito a quelli che sono ritenuti i principali nemici della salute e dello stare in forma: i grassi, il colesterolo e gli zuccheri. Ecco in seguito alcuni esempi di false credenze popolari.

1. GRASSI E COLESTEROLO

- “La margarina è più sana del burro perché è vegetale”Il burro è stato considerato per decenni negativo, ma negli ultimi anni s’evidenziatoche è stata una campagna denigratoria degli anni ’80 dei produttori di margarine vegetali. Le pubblicità non hanno mai spiegato che la trasformazione degli oli vegetali (liquidi a temperatura ambiente) in margarina solida rende i legami dei grassi “saturi”, esattamente come quelli del burro. Inoltre, la quantità di colesterolo in

Page 16:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

16meno nelle margarine, non è così rilevante quanto l’assenza di vitamina D, fondamentale per il metabolismo del calcio e formazione delle ossa.

- “Il formaggio è un contorno”In diversi dialetti del Nord Italia si tramanda nelle famiglie il detto “la bocca non è mai stanca, se non sa di vacca”, dando per scontato la presenza dei latticini per il completamento del pasto quotidiano. Il formaggio è un alimento particolarmente grasso e quindi calorico, una piccola porzione, può equivalere anche a una porzione abbondante di carne. E’ una vera e propria “bomba” calorica che, invece di stimolare la digestione, la rallenta pericolosamente. Il formaggio è tra gli alimenti più ricchi di grasso e proteine e poveri d’acqua, non esistono formaggi magri.

- “La mozzarella è magra”A differenza dell’aspetto acquoso e di quello che dicono le pubblicità, la mozzarella come altri formaggi apporta tante calorie e inoltre derivando dalla cagliata non è di facile digeribilità. I formaggi sono da consumare con moderazione, anche nelle ambigue versioni “light”. I cibi light nascondono insidie psicologiche, non tutto quello che sembra più leggero è più magro.

- “E’ meglio non mangiare uova, perché sono piene di colesterolo e danneggiano il fegato”Le uova fanno bene perché sono tra gli alimenti più nutrienti in natura, molto ricche di proteine (hanno una composizione amminoacidica vicina a quella ideale), ma contengono anche grassi e colesterolo, quindi basta non esagerare (max. 2 alla settimana). E’ vero che il colesterolo è contenuto leggermente in più di altri alimenti, ma non bisogna enfatizzare troppo, perché tutte le pietanze grasse contribuiscono ad aumentarlo, in particolare i latticini. Quindi, le uova non fanno più male di altri elementi contenenti la stessa quantità grassa. Si dice che chi soffra di ipercolesterolemia non debba mangiare le uova, ma in ogni caso bisogna sempre ricordarsi che il nostro organismo riesce a regolarsi bene da questo punto di vista. E’ chiaro che bisogna stare attenti, ma non occorre nemmeno privarsi di un uovo sodo.

2. ZUCCHERI

La comunicazione gioca spesso sull’ambiguità del termine “zucchero”. Il consumatore medio pensa istantaneamente allo zucchero semplice, chiamato saccarosio (disaccaride) e, raramente, associa lo zucchero anche ai polisaccaridi (es. l’amido contenuto in pasta, pane, riso, patate, mais). Ciò comporta già in partenza una distorsione delle conoscenze e della percezione della realtà.

Le tipologie di zuccheri assimilate andrebbero controllate nell’ambito della dieta complessiva giornaliera, tenendo conto del loro apporto calorico e nutritivo.Il fabbisogno giornaliero di zuccheri di una persona adulta dovrebbe aggirarsi intorno al 50-60% della quota calorica, di cui solo un 10-15% dovrebbe derivare da zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, saccarosio, maltosio, lattosio).Gli zuccheri, in generale, sono nutrienti importanti per la vita, ma non tutti allo stesso modo. A fronte del continuo aumento del sovrappeso, dell’obesità e del diabete a livello nazionale, europeo e mondiale, il ruolo di alcuni zuccheri, come il saccarosio, è sempre più oggetto di discussione.In passato era stato ipotizzato che esistesse una correlazione diretta tra consumo di zuccheri e insorgenza di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Queste ipotesi sono state, in seguito, smentite da studi successivi e da indagini piu approfondite. Rimane però valida la considerazione che un consumo troppo elevato di zucchero può portare a un regime dietetico squilibrato e/o eccessivo sotto il profilo energetico, tale da facilitare l’eventuale comparsa delle malattie sopra indicate (CREA, 2003). Queste patologie rappresentano ormai un problema di salute pubblica e di spesa per i sistemi sanitari nazionali, spesa che diverrà insostenibile se non vengono adottate politiche di prevenzione adeguate.In Italia ci sono 22 milioni di italiani in sovrappeso e 6 milioni di obesi e questo si traduce in un costo annuo stimato di 9 miliardi di euro tra costi sanitari, calo di produttività, assenteismo e mortalità precoce (IBDO Foundation, 2016), senza contare gli effetti sulle giovani generazioni. L’allarmismo dilagante sul tema zuccheri è, però, figlio di una disinformazione di base; pertanto, prima di demonizzare il tutto, sarebbe opportuno informarsi adeguatamente e investire sull’educazione alimentare.

Tra le principali credenze legate agli zuccheri:

- “E’ meglio usare il miele che lo zucchero perché è naturale”Il miele non è altro che una miscela densa di acqua e zucchero, quindi nutrizionalmente niente di speciale rispetto al saccarosio, nessuna virtù particolare (nemmeno sui malanni invernali), se non l’aroma, che ne esalta la bontà. L’unico vantaggio pratico che il miele ha un potere dolcificante doppio dello zucchero normale (contiene fruttosio libero), quindi se ne può usare la metà per ottenere lo stesso grado di dolcezza, assorbendo, di conseguenza, la metà delle calorie.

- “Lo zucchero di canna è più naturale e più sano dello zucchero bianco”Lo zucchero bianco e di canna sono in pratica la stessa cosa: saccarosio al 99,9%. L’unica differenza è botanica, il primo deriva dalla barbabietola (climi temperati, compresa l’Italia) e il secondo dalla canna

Page 17:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

17(climi tropicali). Anche quello bianco nasce bruno e poi è raffinato, ma non ci sono evidenze scientifiche che tale processo provochi rilevanti alterazioni nutrizionali o tossicità.

- “I dolcificanti aiutano la perdita di peso corporeo”I dolcificanti artificiali sono sostanze di sintesi, cioè che nascono in laboratorio (es. aspartame, acesulfame, saccarina, ciclammati e sucralosio). Questi dolcificanti intensivi sono caratterizzati da un elevato potere edulcorante (da 30 a 500 volte quello dello zucchero comune) e da una dose giornaliera massima che varia a seconda dei dolcificanti e che si calcola in base al peso corporeo. Ma, i dolcificanti sono meglio dello zucchero?Da sempre considerati ipocalorici (senza calorie) hanno due difetti, uno psicologico e uno fisiologico. Il primo, quello mentale, è di indurre falsi pensieri nei consumatori, cioè la convinzione che il mancato apporto di zuccheri con il cibo (perché sostituiti dai dolcificanti) fa perdere automaticamente di peso, senza però considerare quali sono gli altri elementi contenuti negli stessi alimenti ingeriti. Il secondo difetto, dimostrato da recenti studi pubblicati su “Nature”6 (una delle più antiche e importanti riviste scientifiche esistenti), è che i dolcificanti artificiali invece di migliorare il profilo metabolico di chi li assume, lo peggiora, favorendo l’innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia). Quindi, teoricamente il consumo dei dolcificanti piuttosto che aiutare a tenere sotto controllo anomalie metaboliche, potrebbe favorirne la comparsa agendo sulle popolazioni microbiche dell’intestino.

- “Lo zucchero rende i bambini iperattivi”Non è vero che il consumo di zuccheri provochi disturbi nei comportamenti del bambini. Approfonditi studi hanno smentito l’ipotesi che lo zucchero (saccarosio) provochi alterazioni del comportamento, quali iperattività. Inoltre, il consumo dello zucchero non ha influenza sulle capacità di apprendimento.

- “Prodotto senza zuccheri”Non è vero che i succhi di frutta “senza zuccheri aggiunti” siano privi totalmente di zuccheri, infatti contengono comunque gli zuccheri naturali della frutta (es. saccarosio, fruttosio e glucosio) nella misura dell’8-10%. Le caramelle “senza zucchero”, in quanto dolcificate con polialcoli (es. sorbitolo, xilitolo e maltitolo), inducono un effetto lassativo nell’adulto quando il loro consumo supera 20 g/giorno, pari a circa 10 caramelle. Inoltre, come per i grassi, non è vero che i prodotti “light” o “senza zucchero” non facciano ingrassare e quindi possano essere consumati liberamente. Molti di questi prodotti apportano calorie anche in notevole quantità. Importante leggere attentamente l’etichetta nutrizionale e ricordarsi che l’uso di questi alimenti induce un falso senso di sicurezza che porta a consumare quantità eccessive.

CONCLUSIONI

Ogni tipo di alimentazione dipende dalla geografia, ma è figlia del suo tempo e ormai della globalizzazione. Stanno cambiando rapidamente i modi di fare comunicazione ed educazione alimentare. Le stesse linee guida per una sana alimentazione italiana (1987, 1997, 2003) hanno subito nei decenni profonde modifiche o significative integrazioni dovute anche alle numerose ricerche che analizzano gusti, abitudini, preferenze e motivazioni delle scelte alimentari degli italiani. Purtroppo, in Italia l’informazione sulla nutrizione è ancora ferma al 2003. In attesa della pubblicazione delle nuove linee guide ministeriali previste (forse) per l’autunno 2016 si ricordichela consapevolezza individuale è il primo passo da compiere, per arrivare alla tutela di noi stessi e di chi si relaziona con Noi.

Il suggerimento finale è di non trarre conclusioni affrettate su temi caldi e di attualità (es. olio di palma).Nel momento in cui un tema alimentare è fortemente discusso, si dice tutto e il contrario di tutto, soprattutto se gli interessi in gioco sono elevati. Ci vogliono anni di studi scientifici per avere dati che traccino dei confini chiari per una corretta valutazione su un argomento di attualità. Da ricordare è che a tavola non esistono elementi proibiti, ma come citava Paracelso (1493 – 1541) “è la dose che fa il veleno”. Tutto può essere dannoso ad alte dosi. Quello che era classificato “cattivo” (es. negli anni '80, '90), non è detto che lo sia ancora oggi, anche perché nel frattempo sono cambiate le materie prime e anche i metodi di produzione del cibo. In sostanza non esistono alimenti “killer” e alimenti “miracolosi”, come non esistono alimenti “afrodisiaci”, ma è tutta una questione di informazione, educazione e cultura dei consumatori.

Bibliografia:

C. Cannella e G. Carrada (1997), I miti dell’alimentazione. Firenze: Salani Editore. INRAN – Alimenti e nutrizione (1986) - Linee Guida per una sana alimentazione italiana.INRAN – Alimenti e nutrizione (rev. 1997) - Linee Guida per una sana alimentazione italiana.INRAN – Alimenti e nutrizione (rev. 2003) - Linee Guida per una sana alimentazione italiana.

6Lo studio israeliano pubblicato su “Nature”, fa parte del Personalisednutritionproject (www.personalnutrition.org) uno studio su vasta scala che sta esaminando l’effetto di migliaia di cibi sull’uomo, a livello di metabolismo glucidico, di configurazione del microbioma intestinale e altri parametri.

Page 18:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

18MEC &GroupM (2014)- RicercaFoodFWD. Milano. Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (2016) - Il burden of disease dell’obesità in Italia. Roma

Sitografia:

WHO (World Health Organization) - http://www.who.int/en/FAO (Food and Agriculture Organization) - http://www.fao.org/home/en/EFSA (European Food Safety Authority) - http://www.efsa.europa.eu/it/Ministero della Salute - http://www.salute.gov.itIstituto Superiore di Sanità - http://www.iss.itUNESCO – Dieta Mediterranea - http://www.dietamedunesco.it/dieta-mediterranea/la-dieta-mediterranea-unescoFondazione Dieta Mediterranea - http://www.fondazionedietamediterranea.it/dieta/alimentazione/La Stampa (Articolo) http://www.lastampa.it/2016/07/28/societa/cucina/ma-la-pasta-non-fa-parte-della-dieta-mediterranea-cdGfwIO0LtX52EjXvPZ1HI/pagina.htmlCREA (Centro Ricerca per gli alimenti e la nutrizione) http://nut.entecra.it/648/linee_guida.htmlhttp://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1767420.pdfFooducate - http://www.fooducate.comInformati di Zucchero http://www.informatidizucchero.it/

(1) Alta Scuola per l’Ambiente – Università Cattolica del Sacro Cuore - http://asa.unicatt.it(2) Dietista - www. dietistapiovanelli .com/

     

Page 19:  · Web viewcon articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo. Ogni elaborato dovrà essere composto dalla copertina e da tre rubriche a scelta tra quelle che si trovano

19PROGETTO: YOUNG FACTOR

Docente referente: Prof. ssa BASILE DANIELA

Il progetto

"Young Factor” è il progetto nato dalla volontà dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori di lanciare una nuova sfida civile e sociale, tesa ad elevare il livello di alfabetizzazione economico-finanziaria degli studenti italiani ed a contribuire così a colmare quel gap di competitività dei nostri giovani rispetto ai loro coetanei europei. Tre i compagni di viaggio, tre grandi istituti bancari del nostro Paese:  Intesa Sanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena e UniCredit. 

“Young Factor” è un progetto nato per superare lo spread competitivo e coinvolgere in questa sfida tutti quegli attori che nel Paese vogliono contribuire a favorirla, così che possano unire le forze per far crescere la cultura economico-finanziaria dei più giovani e per far compiere un passo avanti al Paese. Questo progetto si prefigge di realizzare quindi un percorso di alfabetizzazione economico-finanziaria su misura per lo studente, per supportarlo nella formazione di queste nuove competenze disciplinari.

La Formazione: quella del docente, che è il punto di riferimento grazie al quale il percorso di educazione può cominciare a prendere forma all'interno del contesto scolastico, trasferendo la stessa formazione agli studenti. I docenti, formatori per gli studenti, sono costantemente assistiti in questo compito da un team di collaboratori e da un call center dedicato che si occupa di rispondere, nel corso di tutto l’anno scolastico, a dubbi e domande inerenti il progetto.

Il Libro di Lavoro: viene messo a disposizione del docente e degli studenti un team di formatori e docenti delle migliori università italiane, autori di un libro di lavoro, corredato di una serie di schede didattiche, e di dieci video lezioni legati alle schede.

Gli Incontri: incontri sul territorio con giornalisti ed esperti; occasioni di incontro e di confronto grazie ad una serie di appuntamenti unici come l’evento “YOUNG FACTOR. Un dialogo tra giovani, economia e finanza” o come l'incontro di lancio del progetto che ha visto, dopo l'ex Governatore della BCE, Jean-Claude Trichet, il Governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, protagonista assoluto. Il Governatore della Banca Centrale d'Olanda, KlaasKnot, è stato invece il protagonista dell'incontro conclusivo dell'edizone 2015/2016. Tutti gli incontri permettono agli studenti di confrontarsi con ospiti nazionali e internazionali, senza filtri.

La Ricerca: il progetto viene monitorato attraverso una ricerca condotta, come per l'iniziativa de "Il Quotidiano in Classe", dagli esperti dell’Istituto GfKEurisko per conoscere i livelli di soddisfazione e il livello di apprendimento in materia di educazione economico-finanziaria, di quelli che sono i protagonisti principali di questa nuova sfida, gli studenti e i docenti.

CONSULTARE GLI ALTRI MATERIALI ON LINE SUL SITO:

www.osservatorionline.it / Concorsi e iniziative speciali