Teoria freudiana: teoria freudiana (ipotesi pulsionale): frustrazione e privazioni, attivazione...
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Teoria freudiana: teoria freudiana (ipotesi pulsionale): frustrazione e privazioni, attivazione delle pulsioni primarie, aggressione verso la fonte del disagio
Teoria dell’apprendimento sociale: ipotesi ambientale: frustrazione e privazioni, mediazione dei fattori ambientali, risposta appresa in relazione al contesto, aggressione, ansia e depressione inibizione all’azione
Teoria dell’apprendimento osservativo: azione compiuta da un modello significativo, feedback positivo erogato dal modello, osservazione , valutazione delle conseguenze, motivazione a riprodurre
Ipotesi genetica: Carenze neuropsicologiche e temperamento, influenze ambientali, cronicità ed intensificazione del comportamento aggressivo
Effetto dei traumi perinatali
Aggressività reattiva: deriva da un clima altamente conflittuale
Aggressività strumentale (proattiva): esercitata per esercizio del potere personale a discapito degli interessi altrui
Forma di comportamento aggressivo basato su uno squilibrio di potere tra due o più persone e caratterizzato dalla ripetizione nel tempo.
Aggressioni ripetute che appaiono ingiuste a chi osserva e che hanno ripercussioni per le vittime
Abuso sistematico di potere Non è un processo individuale che
coinvolge solo bulli e vittime ma è un processo di gruppo che coinvolge ruoli diversi (assistenti, rinforzi, spettatori, difensori…)
Aggressività fisica Aggressività verbale (più frequente) Aggressività indiretta (relazionale,
sociale): sociale: utilizzo degli altri come mezzi per attaccare, manipolazione dei rapporti sociali per isolare un compagno; relazionale: esclusione del compagno
Aumentano con l’aumentare dell’età Maschi: aggressività fisica e la giudicano
più pericolosa Femmine: aggressività verbale o
indiretta e la giudicano più pericolosa
Bulli (8.2%: leader che aggrediscono e incoraggiano gli altri a partecipare)
Assistenti (6.8%, individui più passivi dei bulli che li aiutano nelle attività aggressive ma non le promuovono)
Rinforzi (19.5%, ridono per le offese alla vittima e li incoraggiano a continuare)
Difensori (17.3%, offrono aiuto alla vittima) Spettatori (23.7% mantengono le distanze) Vittime (11.7% oggetto di ripetute aggressioni) Nessun ruolo (12.7%)Comportamenti relativamente stabili nel tempo. I primi 3
sono correlati.Vittime passive: ansiose insicure ed incapaci di
difendersiVittime provocatrici (bulli-vittime): impulsive e reattive
agli insulti atteggiamenti che provocano i bulliFinte vittime: per farsi accettare dal gruppoBulli/vittime: alternano i ruoli (rari)Vere vittime/paranoidi/ negano il ruolo
Fattori intrapersonali (caratteristiche fisiche o temperamento)
Dinamiche famigliari Aspetti relazionali Aspetti socioculturali
Bulli e vittime: famiglie aggressive, con alto livello di conflitto, criteri educativi incoerenti, controllo povero, assenza di affettività positiva e di calore, figli maschi in lotta per la dominanza. Sono maggiormente le femmine a diventare vittime
Bulli: disciplina rigida, membri distanti e poco coinvolti, genitori bulli
Maggiori difficoltà famigliari i maschi bulli e le femmine vittime (ruolo padre ostile e madre iperprotettiva per i maschi e madre ostile per le femmine). Porta alla formazione di modelli operativi interni
Vittime: chi ha particolari caratteristiche fisiche o problemi (goffaggine, balbuzie, vista debole, disturbi di apprendimento, difficoltà particolari), hanno meno forza fisica, caratteristiche di temperamento (ansia o debolezza), appartenenza ad un’etnia.
Il disadattamento è il pretesto per gli atti di bullismo
I bambini non si integrano da un punto di vista sociale
Alcuni diventano essi stessi bulli (vittima aggressiva)
Vittime sono poco popolari e molto rifiutate, si sentono sole a scuola e dichiarano di avere pochi amici. Ruolo protettivo dello status sociale degli amici
Bulli : popolarità media coesistenza di punteggi di rifiuto e di accettazione (controversi). I rinforzi sono molto popolari
I bulli tendono ad aggregarsi tra loro, le vittime tendono ad aggregarsi ad un difensore
Gli aggressivi tendono ad avere una interpretazione dei segnali sociali limitata (poche informazioni)
Gli aggressivi tendono ad interpretare maggiormente il comportamento dell’altro come ostile
Optano per risposte aggressive Hanno buone capacità di manipolare e
dominare l’altro e di leggere le intenzioni ma poca empatia
Le vittime hanno poca autostima Bulli alta autostima come forma di difesa Vittime con orgoglio umile (alta
autovalutazione, poco percepita dagli altri)
Fenomeno sottostimato perché le vittime spesso non parlano e perché la violenza è spesso indiretta
Il 50% delle vittime non dichiara (soprattutto i maschi grandi) per paura per non consapevolezza del proprio ruolo o per scelta consapevole di autonomia di fronte agli adulti (ignorare il bullo)
I Bambini più deboli vengono aiutati ed ascoltati
Si crea un clima di maggiore sicurezza Si stimola la capacità di aiutare gli altri I bambini vittime vengono supportati da
amici che li possono proteggere Occasione per una cittadinanza
democratica nella scuola Responsabilizza i compagni
Spesso sono vittime provocatrici Attirano di più l’attenzione dei compagni Hanno relazioni sociali meno intense Mostrano condotte sociali più negative Presentano più problemi di
comunicazione Sono più frequentemente rifiutati Sono spesso sia vittime che bulli I goffi sono descritti come maggiormente
introversi e sottomessi I goffi sono spesso vittime
Occasione di limitato controllo degli adulti, di esplorazione e di sperimentazione di conflitti, cooperazione, confronto ma anche aggressività (41.3% degli episodi)
Migliorare l’osservazione da parte dell’adulto
Corretta individuazione da parte dell’adulto delle condotte violente
Utilizzare sanzioni eque e tempestive Ruolo dell’adulto come tutore
specialmente con i piccoli
I bulli (23 su 168) utilizzano una strategia relazionale di coercizione attiva sull’altro in particolare durante le partite di calcio ma anche in attività di difesa. I 24 spettatori tendono a non intervenire specialmente laddove la vittima è singola e si dedicano ai giochi con regole o di cooperazione. Le vittime (19) prediligono il gioco in piccolo gruppo perché non vengono accolti dal grande gruppo.
Incontri mensili di supervisione insieme all’utilizzo da parte dell’insegnate di una strategia 1 volta a settimana + IPR
Role-play Discussioni in gruppi di lavoro Letteratura come stimolo Giochi cooperativi (problem solving) Interpersonal process recall : intervista per
analizzare il livello simbolico del processo (esplorazione di sé, percezione degli altri, il proprio comportamento, valutazione e supposizioni, riflessioni, conclusione)
Famiglie dei bulli: eccessivamente differenziate e con eccessivo distacco dal mondo esterno
Famiglie delle vittime: eccessivamente unite e chiuse, mondo interno percepito come sicuro e mondo esterno percepito come minaccioso
Le vittime provocatrici (bulli-vittime): famiglie disgregate, caotiche, conflittuali con pessima comunicazione
E’ importante che i genitori vengano coinvolti ed aiutino il bambino a:
Facilitare il suo sentirsi parte del gruppo Abituarlo a esercitare la teoria della
mente Aumentare la sua fiducia e la sua
capacità di farsi aiutare nei casi di aggressione
Sensibilizzare le famiglie sul fenomeno Creare la presa di coscienze del ruolo
del genitore nel fenomeno Offrire spazio e tempo per le famiglie
per ascolto Creare relazioni tra genitori Individuare e confrontarsi sulle strategie
Contratto con le famiglie: inquadramento del fenomeno, ruolo degli attori, analizzare gli indicatori del disagio, individuare strategie per la gestione del fenomeno
Primo incontro: brainstorming, scatola delle paure
Secondo incontro: tecniche proiettiva per i ruoli lettura de “L’inventore dei sogni” di McEwan (brano “Il prepotente”)
Terzo incontro: rafforzamento dell’autostima del bambino, esercizi di assertività, ascolto, gioco di ruolo
Meno indagato rispetto alle scuole medie ed elementari
Più dell’80% dichiara la presenza di episodi di prepotenza a danno di compagni
1.Prese in giro2.Scherzi pesanti esclusioni e offese3.Piccoli furti minacce4.Furti importanti aggressioni fisicheLa 4 è la più frequente ma cala durante
l’anno per ritiro scolastico. Luogo: classe, corridoi, bagni
Entrambi i sessi coinvolti Solo 1/5 dichiara l’intervento degli adulti
ma molta differenza tra istituti I bulli stanno meglio a scuola e sono più
accettati le vittime dichiarano più malessere
Le vittime definiscono i bulli soprattutto “stupidi e ignoranti”; le vittime sono definite dai bulli come deboli e inferiori
Scarsa comunicazione con gli adulti sul fenomeno.
Molta differenza valoriale: valori egoistici dei bulli,altruistici e sociali per le vittime