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ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPIAGO INTIMIANO Piazza IV Novembre 22070 CAPIAGO INTIMIANO CO tel. 031461447 fax 031561408 CF 80013500139 [email protected] [email protected] [email protected] www.icsci.it VADEMECUM PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ Questo documento, elaborato dal gruppo GLHI del nostro Istituto, è rivolto ai genitori e agli operatori scolastici. Nelle intenzioni di chi lo ha redatto c’è la volontà di fornir e uno strumento informativo chiaro per una integrazione consapevole e soprattutto condivisa. In vigore dall’A.S. 2009/10

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I S T I T U T O C O M P R E N S I V O D I C A P I A G O I N T I M I A N O

P iaz za IV Novemb r e – 22070 C AP IAGO INT IM IANO CO

t e l . 0 3 1 4 6 1 4 4 7 – f a x 0 3 1 5 6 1 4 0 8 – C F 8 0 0 1 3 5 0 0 1 3 9 [email protected] [email protected] [email protected] www.icsci.it

VADEMECUM

PER L’INTEGRAZIONE

DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

Questo documento, elaborato dal gruppo GLHI del nostro Istituto, è rivolto ai genitori e agli

operatori scolastici. Nelle intenzioni di chi lo ha redatto c’è la volontà di fornire uno strumento

informativo chiaro per una integrazione consapevole e soprattutto condivisa.

In vigore dall’A.S. 2009/10

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INDICE

CERTIFICAZIONE PAG 4

ISCRIZIONE A SCUOLA PAG 4

CONOSCENZA DELL’ALUNNO: ACCOGLIENZA E

INTEGRAZIONE PAG 5

FORMAZIONE DELLE CLASSI PAG 6

INSEGNANTE DI SOSTEGNO E EQUIPE PEDAGOGICA PAG 7

ASSISTENZA EDUCATIVA PAG 8

RUOLO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI PAG 8

CONTINUITA’ TRA ORDINI DI SCUOLA PAG 9

STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE PAG 10

USCITE DIDATTICHE PAG 12

VALUTAZIONE PAG 12

ESAME DI STATO PAG 13

ORIENTAMENTO PAG 13

GRUPPO DI LAVORO DI ISTITUTO PAG 14

TAPPE ESSENZIALI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE PAG 15

DOCUMENTAZIONE PAG 16

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PREMESSA

L’attenzione alle prassi di inclusione degli alunni diversamente abili si è accresciuta negli ultimi anni

e si è tradotta in accordi territoriali e circolari ministeriali nei quali si sottolinea l’importanza di

operare per la costruzione di un progetto di vita, in vista di una realistica integrazione e

partecipazione sociale.

Sul nostro territorio, nel febbraio del 2007, è stato stilato l’Accordo di Programma della Provincia

di Como per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap, che ha visto

coinvolti l’Amministrazione Provinciale di Como, l’Ufficio Scolastico e l’Azienda Ospedaliera.

L’ambito territoriale di Cantù, che comprende otto comuni tra cui Capiago Intimiano e Cucciago che

fanno capo al nostro Istituto, ha sottoscritto nel maggio 2008 un Protocollo d’Intesa finalizzato alla

“costruzione di buone prassi di inclusione di alunni e alunne disabili nel mondo della scuola

attraverso la responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti.” L’accordo è stato sottoscritto dai

Sindaci, dal Dirigente dell’USP, dai Dirigenti Scolastici degli Istituti presenti sul territorio, dall’ASL

e dall’azienda ospedaliera di Como e dalle cooperative sociali che operano nell’ambito della

disabilità.

Nell’agosto scorso il ministro Gelmini, con una sua circolare, stabilisce le LINEE GUIDA PER

L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ.

Ne riportiamo una stralcio che ci pare indichi con chiarezza la strada che dobbiamo percorrere.

“E’ ormai convinzione consolidata che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno

non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza didattica

adeguata ad impostare una fruttuosa relazione educativa anche con alunni con disabilità.

La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l’intera comunità

scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini

cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti

e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro

modo sarebbe infatti possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come

successo formativo per tutti.”

13 ottobre 2009 Il Gruppo GLHI dell’ICSCI

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CERTIFICAZIONE

Per la prima iscrizione all’inizio del percorso scolastico, il bambino con disabilità ha

bisogno dell’attestato di alunno in situazione di handicap che resterà valido per tutto

il percorso scolatico, salvo i casi in cui è espressamente indicata la rivedibilità.

I genitori, o il tutore, per richiedere l’attestazione devono rivolgersi alla U.O.N.P.I.A.

(Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) o ad un ente

accreditato e convenzionato dalla Regione Lombardia (es. La Nostra Famiglia) per la

valutazione e l’accertamento diagnostico del minore.

A seguito di colloqui, test o altri esami di approfondimento, la UONPIA o l’Ente

accreditato predispongono:

il certificato medico con definizione della patologia;

la relazione clinica funzionale.

La famiglia deve quindi presentare domanda di accertamento al Collegio dell’ASL

di residenza per l’individuazione dell’alunno disabile. Alla domanda di accertamento

è necessario allegare il certificato medico e la relazione clinica.

I tempi di presentazione della domanda sono in genere

per alunne/i di prima iscrizione: entro il 31 dicembre dell’anno precedente

all’iscrizione scolastica;

per alunne/i già inseriti a scuola: entro aprile/maggio.

Il collegio convoca la famiglia entro 60 giorni dalla presentazione della domanda di

accertamento. Viene quindi redatto il verbale di accertamento che riporta la

classificazione diagnostica che può tradursi in:

non handicap;

handicap;

handicap grave.

Nel caso di handicap o handicap grave, la famiglia si deve rivolgere alla UONPIA o

ad Ente accreditato per la redazione della diagnosi funzionale, documento richiesto

all’atto dell’iscrizione dalle scuole, che accerta la disabilità del proprio figlio.

ISCRIZIONE A SCUOLA

Le iscrizioni degli alunni che documentino la loro situazione di handicap non

possono essere rifiutate.

Nella scelta della scuola è importante tenere conto delle opportunità sociali e culturali

offerte dal territorio. Prima di effettuare l’iscrizione è bene che i genitori prendano

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contatto con i Capi di Istituto della scuola presso la quale iscrivere il proprio figlio

per chiedere informazioni.

La scelta della scuola spetta congiuntamente ad entrambi i genitori. In caso di

divergenze insanabili spetta al giudice e nel caso di minori soggetti a tutela,

l’iscrizione spetta al tutore.

Effettuata la scelta, viene presentata la domanda di iscrizione dell’alunno/a disabile

presso l’Istituto scolastico scelto attraverso il modulo di iscrizione fornito dalla

scuola.

Contestualmente alla domanda di iscrizione, deve essere presentata la seguente

documentazione accertante lo stato di disabilità:

il verbale del collegio di accertamento;

la diagnosi funzionale.

Nel caso in cui, all’atto di iscrizione, non si fosse ancora in possesso della

documentazione accertante lo stato di disabilità, è necessario informare il Dirigente

Scolastico che è in corso una fase diagnostica. La famiglia o il tutore hanno tempo

fino a giugno per presentare la documentazione necessaria.

CONOSCENZA DELL’ALUNNO: ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

Accogliere significa mettere insieme, creare un contesto per iniziare una relazione.

Accogliere gli alunni disabili significa fare in modo che essi siano parte integrante del

contesto scolastico, insieme agli altri alunni, alla pari degli altri alunni, senza

discriminazioni.

La scuola deve riconoscere tutti nella loro diversità. Pertanto l'accoglienza è il

riconoscimento del valore della persona del disabile che va accolto per le sue

possibilità, per i potenziali valori umani di cui è portatore.

L'accoglienza vera e autentica è quella che si estrinseca nell'impegno di promozione

della formazione, dell'educazione e dell'istruzione.

L'integrazione degli alunni diversamente abili deve significare il superamento della

loro emarginazione, realizzando per loro interventi specifici, individualizzati in una

scuola a misura di tutti.

L'accoglienza rivolta ai disabili si propone di:

definire pratiche condivise tra tutto il personale all'interno della scuola;

facilitare l'ingresso a scuola e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo

ambiente;

favorire un clima di accoglienza;

promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola

ed Enti territoriali coinvolti (Comune, Asl; Provincia, cooperative, Enti di

formazione).

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Gli interventi educativo-didattici volti a favorire l'integrazione di alunni diversamente

abili sono programmati in relazione alla diagnosi e alla tipologia della disabilità.

Ci si pongono quindi traguardi come:

realizzare un buon equilibrio nei rapporti interpersonali con i compagni, i

docenti, il personale della scuola;

aumentare l'autostima in relazione al consolidamento delle abilità e al

potenziamento della volontà di applicazione operativa e attentiva;

consolidare l'autocontrollo;

consolidare l'autonomia;

abituare gli alunni ad un lavoro didattico e di apprendimento continuativo e

graduale, nel rispetto dei loro ritmi.

Molto spesso si confonde l’integrazione con l’inserimento. Integrare è qualcosa di

più. Non basta pensare che un alunno sia integrato semplicemente perchè sta in classe

o svolge le stesse attività dei compagni. La disabilità è una risorsa per il gruppo-

classe e per tutto il personale della scuola. Mette in atto dinamiche, pone in essere

meccanismi, sottopone a confronto e aggiornamento.

FORMAZIONE DELLE CLASSI

Con l’inserimento nella scuola, l’alunno si trova ad affrontare un passaggio critico

della propria vita e crescita personale. È pertanto necessario mettere a disposizione

tutte le risorse e gli strumenti necessari all’ottimizzazione dell’integrazione degli

alunni con disabilità.

La formazione delle classi fa riferimento al regolamento applicativo della

L.133/2008 (DPR 81 del 20 marzo 2009) che stabilisce che “le classi iniziali delle

scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola

dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non

più di 20 alunni, purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza

numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili, e purché il

progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le

metodologie adottate dai docenti della classe, dall’insegnante di sostegno, o da altro

personale operante nella scuola.”(comma 2). Ma nel successivo comma 3 del DPR si

afferma anche che: "le classi e le sezioni delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado

che accolgono alunni con disabilità possono essere costituite anche in deroga al limite

previsto dal comma 2" Si chiarisce anche che “L’istituzione delle classi e delle sezioni è effettuata nel limite

delle dotazioni organiche complessive stabilite con il decreto annuale del Ministro

dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro dell’economia e delle

finanze relativo alla determinazione delle dotazioni organiche del personale docente”.

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Di fatto viene lasciata discrezionalità all’amministrazione scolastica di aumentare il

numero di alunni nelle classi con alunni disabili.

INSEGNANTE DI SOSTEGNO ED EQUIPE PEDAGOGICA

La figura dell’insegnante per le attività di sostegno è prevista, nelle scuole di ogni

ordine e grado, secondo le norme richiamate dalla Legge n. 104/92.

Il Dirigente Scolastico assegna l’insegnante di sostegno alla classe che accoglie

l’alunno con disabilità, in contitolarità con i docenti curricolari.

L’insegnante per le attività di sostegno deve essere un punto di riferimento per

l’integrazione in quanto il suo profilo professionale è caratterizzato da conoscenze,

competenze specifiche, capacità relazionali.

La sua professionalità gli consente di:

individuare e circoscrivere i problemi;

progettare e definire ipotesi di soluzione;

facilitare i rapporti e le interazioni funzionali all’integrazione scolastica e

sociale.

L’insegnante di sostegno

è contitolare nelle classi in cui opera e partecipa quindi a pieno titolo alle

attività di progettazione, verifica e valutazione del Consiglio di classe/equipe

pedagogica;

promuove la conoscenza dell’alunno e della sua patologia con le principali

problematiche ad essa connesse tra i colleghi del Consiglio di classe in cui

opera, anche attraverso la visione diretta della documentazione pervenuta alla

scuola, della Diagnosi Funzionale (DF) innanzitutto;

promuove un rapporto privilegiato con l’unità multidisciplinare e/o gli

specialisti dell’Azienda ospedaliera/Ente;

promuove un rapporto privilegiato con la famiglia dell’alunno avuto in

carico con l’intento di arricchire nel tempo un’effettiva conoscenza reciproca

tra scuola e famiglia;

collabora all’elaborazione di tutti i documenti e progetti per l’integrazione

(PDF, PEI, mod. A) e ne cura la stesura, previa raccolta delle osservazioni

effettuate da tutti i docenti che operano nella classe;

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partecipa ai dipartimenti, ai gruppi di studio, alle attività di ricerca e azione per

l’integrazione.

L’equipe pedagogica è composta dagli insegnanti curricolari e dall’insegnante di

sostegno.

L’insegnante curricolare è l’insegnante di tutti gli alunni della classe per specifici

ambiti disciplinari. Tutti i docenti dell’Équipe Pedagogica sono ugualmente coinvolti

nella elaborazione del P.E.I. e nella formulazione e realizzazione di un progetto di

integrazione.

Gli interventi didattici debbono quindi coinvolgere l’intero corpo docente, superando

definitivamente la logica della delega al solo insegnante di sostegno.

ASSISTENZA EDUCATIVA

L’assistenza educativa verso i disabili deve essere garantita dagli enti locali.

La Provincia è l’ente responsabile dei disabili sensoriali non vedenti e non udenti. I

comuni, singoli o consorziati, sono responsabili dell’integrazione sociale.

L’assistenza educativa fornita sia dalla Provincia che dai comuni è finalizzata

all’integrazione scolastica e sociale dell’alunno disabile.

L’educatore professionale deve

definire gli obiettivi educativi relativi all’autonomia personale e sociale;

collaborare con gli insegnanti di sostegno e curricolari;

adeguare il materiale didattico alle capacità del disabile;

partecipare agli incontri di sintesi e alla stesura del P.E.I.

Il nostro Istituto nel maggio del 2008 ha aderito al Protocollo d’Intesa per

l’inclusione scolastica degli alunni disabili, sottoscritto dai comuni del canturino

tra cui Cucciago e Capiago Intimiano che fanno capo al nostro Istituto. Secondo

quanto previsto dal protocollo, la scuola, acquisito il consenso della famiglia, può

presentare al comune di residenza dell’alunno disabile la richiesta di assistenza

educativa.

RUOLO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI

I collaboratori scolastici prestano ausilio materiale agli alunni disabili nell’accesso

alle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonchè

nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale.

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CONTINUITA’ TRA ORDINI DI SCUOLA

Nel nostro Istituto la formazione dei gruppi classe segue una precisa procedura che

vede coinvolti gli insegnanti dei due ordini di scuola e, per il passaggio primaria

secondaria, anche la Psicopedagogista del plesso di appartenenza. Nei plessi di

scuola primaria dove si formano più sezioni la formazione dei gruppi avviene a

settembre, dopo un periodo di osservazione degli alunni.

Questa procedura permette di avere una particolare attenzione all’individualità di

ciascuno, ancor di più nei confronti dell’alunno con disabilità.

Per l’alunno disabile, dopo l’iscrizione, deve essere realizzata una fase di prima

conoscenza attraverso l’acquisizione di informazioni: visione documentazione,

contatto con gli specialisti, contatto con operatori e/o docenti dell’ordine di scuola

precedente.

A settembre la fase di accoglienza si concretizza attraverso le seguenti azioni da

parte della scuola:

organizzazione di incontri tra i docenti dei due ordini di scuola e la famiglia per il

passaggio di informazioni dettagliate (solo nel caso in cui l’incontro non fosse già

avvenuto o se i docenti fossero di nuova nomina);

presentazione del caso a tutti gli insegnanti a livello di consiglio di classe/equipe e

di plesso;

pianificazione incontri con gli specialisti e la famiglia per l’elaborazione e/o la

modifica del PDF;

attuazione eventuali Progetti Anno-Ponte secondo le indicazioni della

Commissione continuità;

elaborazione e condivisione attività di accoglienza tra gli insegnanti curricolari e

insegnanti di sostegno, eventuali educatori;

predisposizione di attività finalizzate ad un positivo inserimento nella nuova

scuola, comprese le prove di ingresso, per gli ordini di scuola che le prevedono;

attività che sviluppino i rapporti interpersonali tra l’alunno disabile e i compagni,

tra l’alunno disabile e tutte le figure scolastiche presenti (i docenti potranno

valutare l’opportunità di offrire alla classe informazioni relative alla disabilità);

osservazioni sistematiche da condividere con tutti i soggetti coinvolti nel progetto

di inserimento, al fine di elaborare percorsi esperienziali e di apprendimento

adeguati al singolo caso.

Nella fase iniziale dell’anno gli insegnati dovranno porre particolare attenzione al

curricolo implicito fatto non solo di spazi, tempi e contenuti flessibili, ma anche e

soprattutto di atteggiamenti, di modi di porsi, di empatia, di relazione.

Durante la frequenza dell’ultimo anno dell’ordine di scuola inferiore è prevista la

presenza di un docente dell’ordine superiore all’ultima riunione di sintesi.

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STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE

DIAGNOSI FUNZIONALE (indicata in seguito con il termine D.F.)

Descrive la situazione clinico-funzionale dello stato psicofisico del minore in

situazione di handicap al momento dell’accertamento. La D.F. va formulata evidenziando in modo particolare le potenzialità e le capacità

dell’alunno.

E’ un atto di natura socio sanitaria.

L’Azienda Ospedaliera o l’ente convenzionato e accreditato tramite i propri operatori,

provvede a redigere la diagnosi funzionale rilasciandola alla famiglia.

La diagnosi funzionale viene aggiornata ad ogni passaggio di grado scolastico e, se

necessario, in qualunque momento della carriera scolastica dell’alunno.

I Dirigenti scolastici sulla base della documentazione pervenuta dall’Azienda

Ospedaliera o dall’ente convenzionato e accreditato e su quella già in loro possesso:

richiedono la nomina degli insegnanti specializzati e l’eventuale delega al rapporto

1 a 4;

trasmettono agli Organi Scolastici competenti, ai fini della determinazione

dell’organico, una certificazione complessiva, secondo un modello appositamente

predisposto, nei tempi previsti;

comunicano al Comune di residenza dell’alunno in situazione di handicap la

necessità che venga garantita, a decorrere dalla data di inizio della frequenza

scolastica, l’assistente per l’autonomia personale qualora necessario. I Comuni

devono includere tale fruizione nel programma annuale degli interventi per il

diritto allo studio.

In presenza di nuovi elementi che determinino una diversa condizione dell’alunno in

situazione di handicap, l’équipe dell’Azienda Ospedaliera o dell’ente convenzionato

e accreditato effettua la revisione della D.F. e consegna alla famiglia copia della

stessa, dandone comunicazione alla scuola.

Nei casi seguiti da strutture private convenzionate le certificazioni e le diagnosi

funzionali prodotte dagli specialisti del centro sono utili ai fini della richiesta di

insegnante di sostegno (come richiamato dalla legge 104/92); se la struttura curante

non è convenzionata, è necessario che gli atti certificativi vengano comunque prodotti

dalla struttura sanitaria pubblica.

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (indicato in seguito con P.D.F.)

Il P.D.F., indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno e

pone in rilievo le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap

e le possibilità di recupero e le capacità possedute che devono essere sostenute,

sollecitate, progressivamente rafforzate e sviluppate.

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È un atto collegiale redatto, dopo un primo periodo di inserimento e

indicativamente nei primi tre mesi della classe prima di ogni ordine e ciclo di scuola, dai docenti curricolari e dagli insegnanti specializzati con la collaborazione

dei familiari dell’alunno e con la consulenza degli operatori dell’Azienda Ospedaliera

o dell’ente convenzionato e accreditato.

È formulato sulla scorta della D.F. e sulla conoscenza che gli operatori scolastici

hanno del soggetto, conoscenza documentata dal Fascicolo Personale, a cura del

Consiglio di Classe/equipe pedagogica.

.

Il P.D.F. è ulteriormente aggiornato:

- durante la terza classe della scuola primaria; - durante il corso di istruzione secondaria superiore.

Alla fine della scuola secondaria di primo grado il P.D.F. è integrato con specifiche

voci riguardanti l’orientamento scolastico, in vista del proseguimento degli studi o

della formazione per il collocamento al lavoro.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (indicato in seguito con P.E.I.)

Il P.E.I. è il documento nel quale viene descritto il progetto globale predisposto

per l’alunno disabile, in un determinato periodo, ai fini della realizzazione del diritto

all’educazione e all’istruzione.

Rappresenta lo strumento per la realizzazione coordinata dei progetti riabilitativo,

didattico e sociale individualizzati/personalizzati.

Il P.E.I. dovrà contenere tutti gli interventi individualizzati/personalizzati previsti a

favore del soggetto:

la valutazione iniziale degli operatori scolastici e dell’Azienda Ospedaliera o

dell’ente convenzionato e accreditato;

gli obiettivi da conseguire a medio e a lungo termine;

gli interventi della scuola con le modalità di utilizzazione delle ore di sostegno;

gli eventuali supporti sanitari e riabilitativi dell’ ASL e/o Azienda Ospedaliera

e/o dell’ente convenzionato e accreditato;

gli eventuali interventi del Comune di residenza dell’alunno interessato

finalizzati alla realizzazione di quanto previsto dal P.E.I.;

gli interventi di collaborazione della famiglia;

i tempi e le modalità per le verifiche e gli eventuali aggiornamenti.

Per ogni anno scolastico gli operatori della Scuola, in collaborazione con la famiglia,

e avvalendosi della consulenza degli operatori dell’ Azienda Ospedaliera o dell’ente

convenzionato e accreditato, procedono alla stesura del P.E.I. e in corso d’anno alle

successive verifiche.

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USCITE DIDATTICHE

La pianificazione delle uscite deve tener conto della presenza di alunni disabili, ai

quali devono essere garantite pari opportunità. Questo tipo di esperienze

rappresentano un momento fondamentale per lo sviluppo relazionale e formativo

degli alunni; deve essere quindi posta particolare attenzione da parte della scuola

nella programmazione e gestione di queste esperienze.

Nell’organizzazione delle uscite didattiche va attentamente valutata l’accessibilità

dell’itinerario ed è necessario prevedere misure di sostegno adeguate; devono essere

designati accompagnatori qualificati, che possono anche non essere gli insegnanti di

sostegno, ma un qualunque membro della comunità scolastica (docenti, educatori o

personale ausiliario).

VALUTAZIONE

La valutazione finale degli alunni con disabilità riconosciuta viene operata sulla base

del piano educativo individualizzato, al fine di valutarne il processo formativo in

rapporto alle loro potenzialità ed ai livelli di apprendimento e di autonomia iniziali

(art.16 L.104/92).

L’O.M. n. 128/99 (ribadita dall’O.M. n. 126/2000) afferma che:

nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche e sensoriali non si procede,

di norma ad alcuna valutazione differenziata; è consentito, tuttavia, l’uso di

particolari strumenti didattici appositamente individuati dai docenti, al fine di

accertare il livello di apprendimento non evidenziabile attraverso un colloquio

o prove scritte tradizionali;

per gli alunni in situazione di handicap psichico la valutazione, per il suo

carattere formativo ed educativo e per l’azione di stimolo che esercita nei

confronti dell’allievo, deve comunque aver luogo. Il Consiglio di Classe, in

sede di valutazione trimestrale o quadrimestrale e finale, sulla scorta del Piano

Educativo Individualizzato, esamina gli elementi di giudizio forniti da ciascun

insegnante sui livelli di apprendimento raggiunti, anche attraverso l’attività di

integrazione e di sostegno, verifica i risultati complessivi rispetto agli obiettivi

prefissati dal Piano Educativo Individualizzato;

qualora la gravità del caso lo preveda, il Piano Educativo Individualizzato sarà

diversificato in funzione di obiettivi didattici e formativi non riconducibili ai

programmi ministeriali. In questo caso il Consiglio di Classe valuta i risultati

di apprendimento, con l’attribuzione di voti relativi unicamente allo

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svolgimento del Piano Educativo Individualizzato e non ai programmi

ministeriali.

ESAME DI STATO conclusivo del primo ciclo di istruzione

Il D.L. n. 147/07 ha reintrodotto il giudizio di ammissione all’esame di stato da

parte del Consiglio di Classe. Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi

del P.E.I., il Consiglio di Classe può decidere che l’alunno ripeta la classe o che sia

comunque ammesso agli esami di licenza, al solo fine del rilascio di un attestato di

credito formativo (descrizione delle competenze acquisite).

Gli alunni con disabilità devono sostenere tutte le prove previste; le prove possono

però essere differenziate, in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla

base del percorso formativo individualizzato; tali prove devono essere idonee a

valutare l’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento

iniziali.

La sottocommissione potrà assegnare gli ausili necessari e un tempo differenziato per

l’effettuazione delle prove. Per quanto riguarda gli alunni con disabilità visiva, verrà

utilizzato il supporto digitale della prova nazionale da convertire nelle forme previste,

impiegando le strumentazioni in uso (braille, lettura digitale, sintetizzatore vocale).

I docenti preposti al sostegno partecipano a pieno titolo alle operazioni connesse alla

predisposizione e correzione delle prove e alla formulazione del giudizio globale.

Nel caso di esito negativo delle prove di esame, l’alunno con disabilità ha diritto ad

ottenere un attestato che certifichi i crediti formativi acquisiti. Tale attestato è titolo

valido per l’iscrizione e la frequenza alla scuola superiore, ai soli fini del

conseguimento di un attestato finale.

Nel diploma di licenza non deve essere fatta menzione delle prove differenziate

sostenute dagli alunni con disabilità.

ORIENTAMENTO

Le azioni di orientamento per gli alunni con disabilità, come per tutti gli alunni,

dovrebbero iniziare fin dalla Scuola dell’Infanzia, venendo a costituire un processo

che accompagna i ragazzi nel corso della crescita, supportandoli nel percorso della

conoscenza di sé, delle proprie capacità, desideri, aspirazioni.

L’orientamento dovrebbe costituire un aspetto fondante del "progetto di vita",

termine con cui si indica l’insieme coordinato degli interventi messi in campo dalle

varie istituzioni al fine di garantire supporto e sostegno alla crescita personale ed allo

sviluppo delle competenze necessarie e possibili per ciascun allievo con handicap.

Accompagnando la crescita di ogni allievo, in particolare di quelli certificati, occorre

particolare attenzione per cogliere le varianti e le variabili che possono comparire

anche inaspettatamente o che possono essere rese possibili dal lavoro che man mano

si realizza. I mutamenti che intervengono nel corso dello sviluppo sono spesso

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Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 14/ 16

indicati da segnali molto sottili, percepibili solamente grazie ad una attenzione

costante, ad un ascolto continuo e ad una vasta capacità di accogliere e di “contenere”

ciò che viene espresso dall’allievo.

Da ciò deriva la necessità che la scuola definisca percorsi orientativi mirati alle

singole situazioni, non solo alla luce del proseguo formativo, ma anche, per chi ne

avesse capacità e potenzialità, dell’inserimento nel mondo del lavoro.

GLHI - GRUPPO DI LAVORO di ISTITUTO

Lo scorso anno si è costituito il GLHI, gruppo di lavoro di Istituto per l’handicap,

composto da docenti di sostegno, insegnanti curricolari e genitori dei tre ordini di

scuola.

Il gruppo opera come struttura di supporto e si occupa collegialmente di:

raccogliere ed elaborare dati;

gestire e coordinare l’attività relativa agli alunni disabili;

proporre al Dirigente amministrativo o al Consiglio D’Istituto l’acquisto di

attrezzature, sussidi e materiale didattico destinati agli alunni disabili o ai

docenti che se ne occupano;

formulare proposte in ordine all’integrazione scolastica degli alunni disabili ed

organizzare iniziative per promuovere la cultura dell’integrazione.

L’elaborazione di questo vademecum è il segno tangibile del lavoro condotto lo

scorso anno dal gruppo.

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Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 15/ 16

TAPPE ESSENZIALI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE

FASI TEMPI OPERATIVITA’ SOGGETTI

COINVOLTI

Iscriz

ion

e

Gen

naio

La famiglia procede all’iscrizione e fa pervenire la

certificazione attestante la diagnosi clinica alla segreteria

della scuola interessata

Famiglia

Dirigente Scolastico

Personale segreteria

Pri

ma

con

osc

enza

Dop

o

l’is

cri

zion

e

Acquisizione informazioni:

visione documentazione

contatto con gli specialisti

contatto con la famiglia

contatto con operatori e/o docenti ordine di scuola

precedente

Dirigente Scolastico

Docenti

Specialisti

Famiglia

Educatori

Pre

- a

ccogli

enza

Da m

arz

o a

giu

gn

o Incontri delle classi ponte dei diversi ordini di scuola:

INFANZIA E PRIMARIA

PRIMARIA E MEDIA

MEDIA SUPERIORE

Incontri funzionali alla reciproca conoscenza nell’ambito

dei percorsi di accoglienza e orientamento attivati nelle

diverse scuole

Scambio di informazioni più dettagliate per gli alunni

disabili.

Docenti curricolari

Docenti di sostegno

Alunni classi ponte

Giu

gn

o/

Sett

em

bre

Formazione sezioni-classi nel rispetto della normativa

vigente

Conoscenza delle risorse disponibili

DS

Docenti curricolari

Docenti di sostegno

Educatori

Acc

ogli

enza

Sett

em

bre

Incontri tra i docenti dei due ordini di scuola e la

famiglia per il passaggio di informazioni dettagliate

Presentazione del caso a tutti gli insegnanti a livello di

consiglio di classe/equipe e di plesso.

Pianificazione incontri con gli specialisti e la famiglia

per l’elaborazione e/o la modifica del PDF

DS

Docenti curricolari

Docenti di sostegno

Specialisti

Famiglia

Incl

usi

on

e

Pro

gett

azio

ne e

ges

tio

ne

deg

li i

nte

rven

ti

Da

sett

em

bre

Attuazione eventuali Progetti Anno – Ponte secondo le

indicazioni della Commissione continuità

Elaborazione e condivisione attività di accoglienza tra

gli insegnanti curricolari e insegnanti di sostegno,

eventuali educatori

Osservazioni sistematiche socializzate e condivise tra

tutti i soggetti coinvolti nel progetto di inserimento, al

fine di elaborare percorsi esperienziali e di

apprendimento adeguati al singolo caso

DS

Docenti curricolari

Docenti di sostegno

Educatori

Famiglia

No

vem

bre

Dic

emb

re

Scelta del tipo di percorso didattico adeguato alle capacità:

programmazione personalizzata per obiettivi minimi o

differenziata

stesura del PEI

Docenti curricolari

Docenti di sostegno

Educatori

Specialisti

Famiglia

Nel

corso

dell

’an

no

Incontri di verifica in itinere: scuola, famiglia,

specialisti

Verifica e valutazione rispetto a quanto indicato nel

PEI

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DOCUMENTAZIONE

DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO

DF DIAGNOSI FUNZIONALE

Operatori ASL o specialisti

privati con opportuna

vidimazione dell’ASL

All’atto della prima segnalazione;

deve essere aggiornata ad ogni

passaggio da un ordine all’altro di

scuola

PDF PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE

Operatori socio-sanitari,

docenti curricolari, docente di

sostegno, genitori dell’alunno.

Dopo il primo periodo di

inserimento; nei primi tre mesi

della classe prima di ogni ordine e

ciclo di scuola e in terza primaria.

Al termine della scuola secondaria

di 1° grado è integrato con la parte

relativa all’orientamento.

PEI PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO

Operatori sanitari, docenti

curricolari, docente di

sostegno, operatori enti locali

genitori dell’alunno

Formulato entro i primi tre mesi di

ogni anno scolastico e aggiornato

in corso d’anno

PROGRAMMAZIONE

DIDATTICA

PERSONALIZZATA (parte integrante del PEI)

Docenti curricolari, docente di

sostegno

Formulato entro i primi due mesi

di ogni anno scolastico e

aggiornato in corso d’anno