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30 CRONACHE Martedì 15 Novembre 2016 Corriere della Sera Finanza, mobilità e biotech Il futuro in scena il 2 dicembre Un anno di «Corriere Innovazione» all’Unicredit Pavilion U n anno di attività di Corriere Innovazio- ne concentrato in una giornata volta a delineare gli scenari dell’innovazione italiana. Il 2 dicembre l’Unicredit Pavi- lion (in piazza Gae Aulenti 10, nel centro di Mi- lano) ospiterà dalle 14.30 Innovation Hub, l’evento di chiusura dell’anno dell’inserto del Corriere della Sera dedicato a territori, creativi- tà, networking e startup, che ha come partner Toyota, Unicredit, Conai e Cisco. Sarà innanzitutto un’occasione di incontro tra esperti di vari settori che siederanno con do- centi e giornalisti a sei tavoli tematici per discu- tere e approfondire diversi argomenti, dalla mobilità sostenibile all’economia circolare pas- sando per il fintech e le soluzioni per lo smart business legate ai big data. Un tavolo di esperti approfondirà poi il tema delle biotecnologie e della biofarmaceutica e di quanto queste nuove frontiere della scienza impatteranno sulle no- stre condizioni di vita. Si parlerà anche di innovazione nel settore energetico e delle forme di creazione e stoccag- gio dell’energia più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e commerciale. Infine verrà proposto un approfondimento sulla digital tra- sformation e le smart city: un’opportunità di ra- gionamento sui progetti e le iniziative già messi in campo per la digitalizzazione del sistema Pa- ese. Ogni tavolo riunirà due docenti, uno del Poli- tecnico di Milano e uno dell’Università Bocconi (partner scientifici di Corriere Innovazione), un moderatore di Tag innovation school (la scuola del network di coworking Talent Garden), un giornalista del Corriere della Sera esperto in materia, due ospiti esterni (imprenditori, star- tupper o protagonisti del settore) e un cronista che riporterà sul giornale i contenuti dell’in- contro. Dalle 18 l’evento aprirà al pubblico con un intervento di Carlo Alberto Pratesi, professo- re di Marketing Innovation e sostenibilità al- l’Università degli studi Roma Tre, che delineerà gli scenari della nuova innovazione. L’introdu- zione sarà seguita dai rappresentanti dei sei ta- voli di discussione che riporteranno le temati- che emerse durante gli incontri. Alla guida del- l’evento, il responsabile editoriale di Corriere Innovazione, Giuseppe Di Piazza, e l’innovation editor del Corriere della Sera, Massimo Sideri. Seguiranno una performance artistica e un cocktail, entrambi aperti al pubblico. Giulia Cimpanelli [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA L’evento Sarà l’occasione di un incontro con gli esperti di settori strategici per immaginare il Paese di domani Arena L’Unicredit Pavilion, in piazza Gae Aulenti, a Milano Appuntamento a Milano Sensori, pannelli solari, reti smart e micro pale eoliche: dalle grandi multinazionali del settore agli studi d’architettura, tutti al lavoro per ridurre il consumo di petrolio tagliando le bollette e rispettando l’ambiente L’ENERGIA EFFICIENTE VERSO L’«INNOVATION HUB» CENTRALI A GAS E RINNOVABILI PER PRODURRE CON MENO CO2 di Massimiliano Del Barba S i potrebbe definire il paradosso di Tricoire: come duplicare, di qui al 2050, l’offerta di energia elettrica di- mezzandone al contempo la produzione, con quel che ne deriva in termini di emissioni nocive. Jean-Pascal Tricoire non è un filosofo. Tantomeno uno scienziato. È un manager — dal 2006 guida la Schneider Electric, multinazionale fran- cese da 26 miliardi di fatturato specializzata, appunto, nella gestione dell’energia — e il pa- radosso di cui sopra è la sua missione aziendale. Che spie- ga così: «Sulla Terra ci sono due miliardi di persone che non hanno accesso a un’ener- gia affidabile. E nei prossimi trentacinque anni, mentre sa- remo impegnati a ridurre la Co2 dispersa in atmosfera, la richiesta di energia crescerà del 100 per cento. In pratica dobbiamo aumentare l’effi- cienza del nostro modello di produzione e consumo ener- getico di tre volte». Una scommessa da giocare contemporaneamente su più tavoli. In attesa dell’epifania di una soluzione davvero radica- le, in grado cioè di cambiare le regole del gioco mandando d’un colpo in pensione le tec- nologie sviluppate finora (il reattore termonucleare speri- mentale di Cadarache, in Fran- cia, potrebbe in effetti aprire a nuovi scenari), dall’edilizia al- l’industria, dai servizi alla mo- bilità, l’obiettivo si conferma per tutti lo stesso: incrementa- re le prestazioni dei modelli produttivi esistenti ottimiz- zando il mix fra fonti fossili e rinnovabili. In una parola, ren- dere l’energia più efficiente (se ne parlerà i 2 dicembre a Mila- no, durante l’Innovation Hub di Corriere Innovazione). «So- le, vento e acqua — spiega Gianmatteo Manghi, direttore commerciale di Cisco per l’Ita- lia — non potranno mai com- pletamente sostituire gli idro- carburi, e questo per i limiti stessi imposti dalla natura, co- me la non programmabilità e l’intermittenza della genera- zione. L’idea più sostenibile allora è quella di trasformare gas e petrolio in risorse d’emergenza, da utilizzare in maniera intelligente, cioè di- gitalizzando le reti, per fare fronte, in un’ottica di just in ti- me, ai picchi di domanda che una griglia sempre più capilla- re di impianti fotovoltaici, eo- lici e geotermici non dovesse riuscire comunque a garanti- re. Già lo stiamo facendo in provincia di Cesena con 35 mi- la clienti». Così, mentre alle porte di Roma, nel Laboratorio per la combustione sostenibile di Enea-Casaccia, si prova a ri- durre ai minimi termini l’im- patto del gas metano sottopo- nendolo alle proprietà della Co2 supercritica (che moltipli- ca geometricamente le presta- zioni delle turbine) e, al con- tempo, il team del professor Mario Tucci cerca di incre- mentare la resa dei pannelli solari aggiungendo al silicio una pellicola trasparente di kesterite (in grado di amplifi- care fino al 40% le frequenze della luce captate), nella filiale leccese dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova è stata messa a punto una mini pala va generazione di elettrodo- mestici votati all’efficienza energetica: è un caso ciò che si sta studiando a Cassinetta di Biandronno, nel varesotto, do- ve Whirlpool, in un’ottica di open innovation, è capofila in- sieme alla bergamasca Scamm del progetto Heo (Highly effi- cient oven) finanziato dal pro- gramma Ue Life+ per la crea- zione di un forno in grado di tagliare il 50% dell’energia in fase di produzione e del 30 du- rante l’utilizzo. E se costruire, ristrutturare e arredare la propria casa se- condo i nuovi princìpi dell’au- tosufficienza può rivelarsi un investimento strategico non solo per la sostenibilità am- bientale ma anche per allegge- rire la bolletta, risalendo la fi- liera, sono queste stesse logi- che a guidare le strategie delle grandi aziende del comparto. A San Filippo di Mela, nel mes- sinese, A2A ha realizzato un impianto solare termodinami- co in grado di accumulare energia termica nella sabbia rilasciandola di notte, quando i pannelli non sono in funzio- ne. Nissan ed Enel stanno spe- rimentando in Uk un sistema di smart grid che consente ai proprietari di veicoli elettrici di reimmettere in rete o riuti- lizzare per l’uso domestico l’energia accumulata nelle bat- terie delle proprie auto. I for- nitori di gas e petrolio si stan- no invece impegnando per ot- timizzare i processi produttivi in chiave digitale: le dinami- che di Industria 4.0 applicate, appunto, alle pipeline. Al Nuo- vo Pignone di Firenze General Electric mantiene ad esempio un centro per il monitoraggio da remoto e la diagnostica del- le macchine di perforazione ed estrazione sparse in tutto il mondo: «Un salto nel digitale — ragiona Angelica Tritzo, re- sponsabile It per il settore Tur- bomachinery — che sta forte- mente aumentando l’efficien- za in una filiera ancora fra le più tradizionali». D’un tratto, risolvere il paradosso di Tri- coire non sembra così impos- sibile. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Bandi L’industria 4.0 chiama a raccolta i giovani talenti Startup che, attraverso le potenzialità del sistema operativo open source Android, contribuiscano alla diffusione di un made in Italy innovativo e diventino competitive nell’industria 4.0 internazionale. Punta a trovarle Android Factory 4.0, iniziativa realizzata da LVenture in collaborazione con Google. Possono partecipare alla call entro il 9 gennaio 2017 startup nelle prime fasi di vita, team incompleti e talenti individuali. In palio un programma di pre-accelerazione di due mesi, 2.500 euro e il supporto degli esperti di Luiss EnLabs e Google, che forniranno tutti gli strumenti necessari per trasformare le idee in prototipi funzionanti e affiancheranno lo sviluppo del prodotto. (g.cimp.) © RIPRODUZIONE RISERVATA sia l’edilizia residenziale: abbi- nando fotovoltaico, pompe di calore, minipale e batterie in- telligenti è infatti oggi possibi- le coprire oltre l’80% del fabbi- sogno energetico. Ci si è riu- sciti a Ravenna, a Tirano, in Valtellina, in provincia di Bar- letta e a Levanto (La Spezia). Una grossa mano la posso- no dare l’Internet delle cose applicato alla domotica, co- mandando da remoto la rego- lazione di un termostato o del- le luci (interessante, da questo punto di vista, la partnership fra Philips e Huawei), e la nuo- I casi Cisco a Cesena ha coinvolto 35 mila clienti in un progetto che prevede la creazione di cabine elettriche intelligenti equipaggiate con sistemi di monitoraggio remoto A2A, nel Messinese, ha realizzato un impianto solare termodinamico in grado di accumulare energia termica dalla sabbia rilasciandola di notte, quando i pannelli solari non funzionano Fiamm ha ideato un pacco di batterie al litio per immagazzinare l’energia prodotta in eccesso dalle rinnovabili Enea sta studiando come migliorare l’efficienza dei pannelli di silicio Dalla sabbia L’impianto solare termodinamico che A2A ha installato a Messina eolica capace di funzionare anche con debolissime cor- renti d’aria (0,1 metri per se- condo contro i tre metri delle pale tradizionali). A Vicenza, poi, Fiamm ha ideato un pacco di batterie al litio chiamato Res in grado di accumulare l’energia prodotta in eccesso da pannelli e pale per restituir- la poi al momento del biso- gno, cioè di notte, quando il cielo è coperto da nuvole, op- pure non spira vento. Naturale immaginare come il più immediato campo d’ap- plicazione di queste soluzioni CorriereInnovazione 42% La quota di gas serra ascrivibile alla produzione di energia elettrica 82% La percentuale coperta oggi dalle fonti energetiche di origine fossile 23% La quota di emissioni inquinanti prodotta oggi dal trasporto privato

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30 CRONACHE Martedì 15 Novembre 2016 Corriere della Sera

Finanza, mobilità e biotech Il futuro in scena il 2 dicembreUn anno di «Corriere Innovazione» all’Unicredit Pavilion

U n anno di attività di Corriere Innovazio-ne concentrato in una giornata volta adelineare gli scenari dell’innovazioneitaliana. Il 2 dicembre l’Unicredit Pavi-

lion (in piazza Gae Aulenti 10, nel centro di Mi-lano) ospiterà dalle 14.30 Innovation Hub,l’evento di chiusura dell’anno dell’inserto del Corriere della Sera dedicato a territori, creativi-tà, networking e startup, che ha come partnerToyota, Unicredit, Conai e Cisco.

Sarà innanzitutto un’occasione di incontrotra esperti di vari settori che siederanno con do-centi e giornalisti a sei tavoli tematici per discu-tere e approfondire diversi argomenti, dallamobilità sostenibile all’economia circolare pas-sando per il fintech e le soluzioni per lo smartbusiness legate ai big data. Un tavolo di esperti

approfondirà poi il tema delle biotecnologie edella biofarmaceutica e di quanto queste nuovefrontiere della scienza impatteranno sulle no-stre condizioni di vita.

Si parlerà anche di innovazione nel settoreenergetico e delle forme di creazione e stoccag-gio dell’energia più all’avanguardia dal punto divista tecnologico e commerciale. Infine verrà proposto un approfondimento sulla digital tra-

sformation e le smart city: un’opportunità di ra-gionamento sui progetti e le iniziative già messiin campo per la digitalizzazione del sistema Pa-ese.

Ogni tavolo riunirà due docenti, uno del Poli-tecnico di Milano e uno dell’Università Bocconi(partner scientifici di Corriere Innovazione), unmoderatore di Tag innovation school (la scuoladel network di coworking Talent Garden), ungiornalista del Corriere della Sera esperto inmateria, due ospiti esterni (imprenditori, star-tupper o protagonisti del settore) e un cronista

che riporterà sul giornale i contenuti dell’in-contro. Dalle 18 l’evento aprirà al pubblico conun intervento di Carlo Alberto Pratesi, professo-re di Marketing Innovation e sostenibilità al-l’Università degli studi Roma Tre, che delineeràgli scenari della nuova innovazione. L’introdu-zione sarà seguita dai rappresentanti dei sei ta-voli di discussione che riporteranno le temati-che emerse durante gli incontri. Alla guida del-l’evento, il responsabile editoriale di CorriereInnovazione, Giuseppe Di Piazza, e l’innovationeditor del Corriere della Sera, Massimo Sideri.

Seguiranno una performance artistica e uncocktail, entrambi aperti al pubblico.

Giulia [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’eventoSarà l’occasione di un incontro con gli esperti di settori strategici per immaginare il Paese di domani

ArenaL’Unicredit Pavilion, in piazzaGae Aulenti, a Milano

Appuntamento a Milano Sensori, pannelli solari, reti smart e micro pale eoliche: dalle grandi multinazionali del settore agli studi d’architettura, tutti al lavoro per ridurre il consumo di petrolio tagliando le bollette e rispettando l’ambiente

L’ENERGIAEFFICIENTEVERSO L’«INNOVATION HUB» CENTRALI A GAS E RINNOVABILI PER PRODURRE CON MENO CO2

di Massimiliano Del Barba

Si potrebbe definire ilparadosso di Tricoire:come duplicare, di quial 2050, l ’offerta dienergia elettrica di-

mezzandone al contempo laproduzione, con quel che nederiva in termini di emissioninocive.

Jean-Pascal Tricoire non èun filosofo. Tantomeno unoscienziato. È un manager —dal 2006 guida la SchneiderElectric, multinazionale fran-cese da 26 miliardi di fatturatospecializzata, appunto, nellagestione dell’energia — e il pa-radosso di cui sopra è la suamissione aziendale. Che spie-ga così: «Sulla Terra ci sonodue miliardi di persone chenon hanno accesso a un’ener-gia affidabile. E nei prossimitrentacinque anni, mentre sa-remo impegnati a ridurre laCo2 dispersa in atmosfera, larichiesta di energia cresceràdel 100 per cento. In praticadobbiamo aumentare l’effi-cienza del nostro modello diproduzione e consumo ener-getico di tre volte».

Una scommessa da giocarecontemporaneamente su piùtavoli. In attesa dell’epifania diuna soluzione davvero radica-le, in grado cioè di cambiare leregole del gioco mandandod’un colpo in pensione le tec-nologie sviluppate finora (ilreattore termonucleare speri-mentale di Cadarache, in Fran-cia, potrebbe in effetti aprire anuovi scenari), dall’edilizia al-l’industria, dai servizi alla mo-bilità, l’obiettivo si conferma per tutti lo stesso: incrementa-re le prestazioni dei modelliproduttivi esistenti ottimiz-zando il mix fra fonti fossili erinnovabili. In una parola, ren-dere l’energia più efficiente (sene parlerà i 2 dicembre a Mila-no, durante l’Innovation Hubdi Corriere Innovazione). «So-le, vento e acqua — spiegaGianmatteo Manghi, direttorecommerciale di Cisco per l’Ita-lia — non potranno mai com-pletamente sostituire gli idro-carburi, e questo per i limitistessi imposti dalla natura, co-

me la non programmabilità el’intermittenza della genera-zione. L’idea più sostenibileallora è quella di trasformaregas e petrol io in r isorsed’emergenza, da utilizzare inmaniera intelligente, cioè di-gitalizzando le reti, per farefronte, in un’ottica di just in ti-me, ai picchi di domanda cheuna griglia sempre più capilla-re di impianti fotovoltaici, eo-lici e geotermici non dovesseriuscire comunque a garanti-re. Già lo stiamo facendo inprovincia di Cesena con 35 mi-la clienti».

Così, mentre alle porte diRoma, nel Laboratorio per lacombustione sostenibile diEnea-Casaccia, si prova a ri-durre ai minimi termini l’im-patto del gas metano sottopo-nendolo alle proprietà dellaCo2 supercritica (che moltipli-ca geometricamente le presta-zioni delle turbine) e, al con-tempo, il team del professorMario Tucci cerca di incre-mentare la resa dei pannellisolari aggiungendo al siliciouna pellicola trasparente dikesterite (in grado di amplifi-care fino al 40% le frequenzedella luce captate), nella filialeleccese dell’Istituto italiano ditecnologia di Genova è statamessa a punto una mini pala

va generazione di elettrodo-mestici votati all’efficienzaenergetica: è un caso ciò che sista studiando a Cassinetta di Biandronno, nel varesotto, do-ve Whirlpool, in un’ottica diopen innovation, è capofila in-sieme alla bergamasca Scammdel progetto Heo (Highly effi-cient oven) finanziato dal pro-gramma Ue Life+ per la crea-zione di un forno in grado ditagliare il 50% dell’energia infase di produzione e del 30 du-rante l’utilizzo.

E se costruire, ristrutturaree arredare la propria casa se-condo i nuovi princìpi dell’au-tosufficienza può rivelarsi uninvestimento strategico nonsolo per la sostenibilità am-bientale ma anche per allegge-rire la bolletta, risalendo la fi-liera, sono queste stesse logi-che a guidare le strategie dellegrandi aziende del comparto. A San Filippo di Mela, nel mes-sinese, A2A ha realizzato unimpianto solare termodinami-co in grado di accumulareenergia termica nella sabbiarilasciandola di notte, quandoi pannelli non sono in funzio-ne. Nissan ed Enel stanno spe-rimentando in Uk un sistemadi smart grid che consente aiproprietari di veicoli elettricidi reimmettere in rete o riuti-lizzare per l’uso domesticol’energia accumulata nelle bat-terie delle proprie auto. I for-nitori di gas e petrolio si stan-no invece impegnando per ot-timizzare i processi produttiviin chiave digitale: le dinami-che di Industria 4.0 applicate,appunto, alle pipeline. Al Nuo-vo Pignone di Firenze GeneralElectric mantiene ad esempioun centro per il monitoraggioda remoto e la diagnostica del-le macchine di perforazioneed estrazione sparse in tutto ilmondo: «Un salto nel digitale— ragiona Angelica Tritzo, re-sponsabile It per il settore Tur-bomachinery — che sta forte-mente aumentando l’efficien-za in una filiera ancora fra lepiù tradizionali». D’un tratto,risolvere il paradosso di Tri-coire non sembra così impos-sibile.

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

BandiL’industria 4.0 chiama a raccolta i giovani talenti

Startup che, attraverso le potenzialità del sistema operativo open source Android, contribuiscano alla diffusione di un made in Italy innovativo e diventino competitive nell’industria 4.0 internazionale. Punta a trovarle Android Factory 4.0, iniziativa realizzata da LVenture in collaborazione con Google. Possono partecipare alla call entro il 9 gennaio 2017 startup nelle prime

fasi di vita, team incompleti e talenti individuali. In palio un programma di pre-accelerazione di due mesi, 2.500 euro e il supporto degli esperti di Luiss EnLabs e Google, che forniranno tutti gli strumenti necessari per trasformare le idee in prototipi funzionanti e affiancheranno lo sviluppo del prodotto. (g.cimp.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

sia l’edilizia residenziale: abbi-nando fotovoltaico, pompe dicalore, minipale e batterie in-telligenti è infatti oggi possibi-le coprire oltre l’80% del fabbi-sogno energetico. Ci si è riu-sciti a Ravenna, a Tirano, in Valtellina, in provincia di Bar-letta e a Levanto (La Spezia).

Una grossa mano la posso-no dare l’Internet delle cose applicato alla domotica, co-mandando da remoto la rego-lazione di un termostato o del-le luci (interessante, da questopunto di vista, la partnershipfra Philips e Huawei), e la nuo-

I casi

Cisco a Cesena ha coinvolto 35 mila clienti in un progetto che prevedela creazionedi cabine elettriche intelligenti equipaggiate con sistemi di monitoraggio remoto

A2A, nel Messinese, ha realizzato un impianto solare termodinamico in grado di accumulare energia termica dalla sabbia rilasciandola di notte, quandoi pannelli solari non funzionano

Fiammha ideato un pacco di batterie al litio per immagazzinare l’energia prodotta in eccesso dalle rinnovabili

Enea sta studiando come migliorare l’efficienza dei pannelli di silicio

Dalla sabbia L’impianto solare termodinamico che A2A ha installato a Messina

eolica capace di funzionareanche con debolissime cor-renti d’aria (0,1 metri per se-condo contro i tre metri dellepale tradizionali). A Vicenza,poi, Fiamm ha ideato un paccodi batterie al litio chiamatoRes in grado di accumularel’energia prodotta in eccessoda pannelli e pale per restituir-la poi al momento del biso-gno, cioè di notte, quando ilcielo è coperto da nuvole, op-pure non spira vento.

Naturale immaginare comeil più immediato campo d’ap-plicazione di queste soluzioni

CorriereInnovazione

42%La quota di gas serra ascrivibile alla produzione di energia elettrica

82%La percentuale coperta oggi dalle fonti energetiche di origine fossile

23%La quotadi emissioni inquinanti prodotta oggi dal trasporto privato

Corriere della Sera Martedì 15 Novembre 2016 CRONACHE 31

L’uomo che creò il primo pc«Era il ’65, l’Olivetti ci ignorò»

N el 1996, dopo trenta-cinque anni alla Oli-vetti, Gastone Garzie-ra va in pensione e de-

cide di dedicarsi alla pittura.«Da bambino avevo molta fan-tasia, ma il lavoro di informati-co mi ha cambiato, perché lalogica ti costringe alla preci-sione». Nel 2000 l’attività arti-stica però si interrompe: l’Ita-lia si è ricordata di lui.

Nato a Vicenza nel 1942 eoggi residente a Ivrea, ha fattoparte della squadra che ha rea-lizzato la Programma 101, ilprimo personal computer nel-la storia che è stato utilizzatoanche dalla Nasa per lo sbarcosulla Luna. Un aggeggio dascrivania di 30 chili di pesoche all’epoca venne definito«minicomputer», che fu idea-to e costruito praticamentenell’indifferenza del resto del-la Olivetti, e il cui potenziale fucapito solamente quando fupresentato a una fiera di setto-re a New York nel 1965. Lì si ac-corsero che la storia era cam-biata, che era finalmente natoquel desktop computer che«potremo vedere in ogni uffi-cio prima di avere due macchi-ne in garage», come profetizzòil New York Journal-Americanin uno stracitato articolo sullaP101 nel 1965.

Quella storia era stata rac-contata in un libro dall’ideato-re della P101, Pier Giorgio Pe-rotto, nel 1995, ma non destòtroppa attenzione. Nel 2002nacque a Ivrea il museo-labo-ratorio dedicato alla memoriadel progettista Olivetti Natale Capellaro (che credette forte-mente nella P101), e Garzieracominciò a collaborare con lo-

ro. Poi, nel 2011, esce il docu-mentario Quando Olivetti in-ventò il pc di Alessandro Ber-nard e Paolo Ceretto; viene tra-smesso anche da HistoryChannel, e la storia ricominciaa essere raccontata. Perotto èmorto nel 2002, così sono glialtri due componenti dellasquadra, Giovanni De Sandre e, appunto, Gastone Garziera,a portare la loro testimonian-za.

Garziera, perito elettrotec-nico, comincia a lavorare inOlivetti a 19 anni, nel 1961, unanno dopo la morte di AdrianoOlivetti. Presto entra nellasquadra di Pier Giorgio Perot-to per realizzare un nuovo cal-colatore (su incarico di Rober-to Olivetti, figlio di Adriano).

«Lo avevamo definito “perso-nal minicomputer”, perchéera l’unica alternativa ai grossicalcolatori — spiega Garziera—. «All’epoca esistevano solopiccoli calcolatori meccanicioppure grossi calcolatori elet-tronici che occupavano interestanze all’interno di capanno-ni con l’aria condizionata, do-ve lavoravano squadre di pro-grammatori, e i risultati deiproblemi di calcolo arrivavanodopo mesi». L’intuizione fuquella allora di fare in modo che tutti potessero fare questicalcoli. La Perottina — così ve-niva chiamata in azienda inonore al capoprogetto — di-sponeva di un linguaggio diprogrammazione alfanumeri-co, una memoria interna, unsistema di salvataggio dati sunastri magnetici (gli antesi-gnani del floppy disk) e unapiccola stampante.

La particolarità della storia èche la squadra fu a un certopunto «salvata» dalla vendita della divisione elettronica del-la Olivetti alla General Electric,

che non era interessata a quelprogetto («avevano una visio-ne diversa del futuro dei calco-latori», spiega Garziera). Cosìil gruppo rimase a Ivrea e con-tinuò a lavorare, ormai isolato,al minicomputer. In azienda sierano quasi dimenticati di lo-ro e di quell’oggetto misterio-so che, all’epoca, era unico.

La presentazione ufficialedella P101 si tenne nel 1965 a New York, in occasione di unafiera internazionale. Garzierarealizzò un programma percalcolare l’ammortamento chefece subito capire le potenzia-lità del computer per le picco-le aziende. Il successo dellaP101 fu straordinario: dal 1966al 1971 furono venduti 44 milaesemplari, principalmente ne-gli Stati Uniti, al prezzo di 3200dollari ciascuno. «Abbiamoaperto un mercato che alloranon esisteva e abbiamo sve-gliato tutta la concorrenza»,ha detto una volta GianluigiGabetti, presidente della Oli-vetti Corporation of Americafino al 1971. E la concorrenza(americana) si scatenò, sur-classando i successivi prodottiOlivetti. La quale non stette alpasso a causa di «errori tatticie strategici» (come scrivonoMario Citelli ed Elserino Piol nel libro L’Olivetti dopo Adria-no, appena pubblicato da Gue-rini).

Garziera continuerà a lavo-rare in Olivetti, seguendo co-me dirigente per diversi pro-getti della divisione Ricerca eSviluppo. Fino alla pensione,alla sua riscoperta della pittu-ra e alla riscoperta (in Italia)della Perottina.

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Smart economy

di Massimo Sideri

Siamo molto creativi ma non nel business

S i è sempre detto e sentito: in Italia manca l’ultimo fondamentale migliodel technology transfer, anche (ma non

solo) per una diversità di lessico e mentalità tra accademia e azienda. Ora, in sordina, sta emergendo un modello che vale la pena seguire con attenzione: la collaborazione senza pregiudizi tra industria manifatturiera e di design e i centri di eccellenza. Il primo caso è quello della Lamborghini che ha stretto un accordo sullo sviluppo di tecnologie innovative con il Mit di Boston. Il secondo caso, tutto italiano, è quello che ha portato al lancio del primo casco al «grafene» al mondo e che ha coinvolto l’Iit e Momodesign, l’azienda di Marco Cattaneo. Il processo non prevede un primo step nel mondo scientifico e un secondo tentativo di trovare un’applicazione industriale. Tutto nasce insieme, in maniera sincrona: in questo caso è stato Momodesign a chiedere all’Iit, dove lavora Vittorio Pellegrini, uno dei massimi esperti europei del nuovo materiale a due dimensioni, di testare la soluzione per il nuovo casco da moto, da sci e, in prospettiva, anche per la diffusa comunità dei ciclisti. Il risultato è stato un elmetto che in determinate condizioni ambientali, soprattutto nella canicola estiva, protegge di più. Ora è evidente a tutti che il grafene rischia di essere una delle molte rifrazioni gravitazionali del marketing. Ma con un modello del genere potremmo separare le promesse da stregoni da quelle scientifiche. Soprattutto potremmo creare quel ponte che è sempre stato pericolante, non solo in Italia ma anche in Europa: lo stesso grafene è considerato un Nobel «europeo» pur essendo stato vinto da un ex scienziato sovietico, Andre Geim. Peccato che sia l’Asia a svilupparlo commercialmente. A noi la genialità (Geim ha dimostrato l’esistenza del grafene con una matita e dello scotch), agli altri i miliardi.

massimosideri© RIPRODUZIONE RISERVATA

Programma 101II primo calcolatore portatile fu creato a Ivrea: ne furono venduti 44 mila pezzi

Cattedrale energeticaHarry Gruyaert, «Parco eolico del Gargano» (Magnum).L’immagine è stata esposta nel 2011 a Torino per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia: un moderno grand tour dove, a fianco dei capolavori storico-artistici, trovano spazio anchele cattedrali dell’energia

La storia

di Ludovico Fontana

Calcolatore L’Olivetti P101 pesa 30 chili, ma era considerato un portatile

Chi è

Nato a Vicenza nel 1942, Gastone Garziera è entrato alla Olivetti all’età di 19 anni, nel 1961, un anno dopola morte di Adriano Olivetti

Pochi anni dopo venne coinvolto nel progetto guidato da Pier Giorgio Perotto per la realizzazione di un nuovo calcolatore: nacque cosìil Programma 101

La startupCon NeveXN si scia anche sopra lo zero senza sprecare acqua

Si chiama NeveXN e si legge «neve perenne». Nome sensato per una macchina in grado di produrre neve artificiale fino a 15 gradi sopra lo zero, usando fonti rinnovabili. Una tecnologia che, dopo un’annata di vette scarsamente innevate, promette di risolvere il problema a sciatori e operatori degli sport invernali. La startup, incubata al Polo della meccatronica di Trento, ha infatti

l’obiettivo di coniugare l’esigenza di spargere neve sulle piste in condizioni non convenzionali garantendo un innevamento ottimale anche a bassa quota, con l’attenzione all’ambiente e alla riduzione dei consumi di acqua e di energia propri dei tradizionali impianti di innevamento. NeveXN è in grado di garantire sia neve, sia ice-slurry per il settore alimentare, edilizio e sanitario senza

l’utilizzo di additivi chimici. Un brevetto rivoluzionario visto che le tecnologie convenzionali producono neve a partire dai meno tre. Non a caso il gruppo altoatesino Leitner, fra i leader mondiali nel campo dei trasporti a fune, ha stanziato un investimento di due milioni di euro per far crescere la startup. (g.cimp.)

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