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CATALOGO

PROGETTI PER LA FORMAZIONE

ATTRAVERSO L’ESPERIENZA DIRETTA

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INTRODUZIONE

CHE COSA È “PORTA DI GIOVE” – È UN CONTENITORE DI PROGETTI PER LA FORMAZIONE AZIENDALE CHE UTILIZZA IL METODO DELLA

INTERPRETAZIONE METAFORICA DI SPECIFICHE ESPERIENZE , ORGANIZZATE PER LO SCOPO E VISSUTE IN PRIMA PERSONA DAI COMPONENTI DI UN

GRUPPO .

QUANTO PROPOSTO SI AVVALE DEI CONTENUTI E DELLA FORZA EVOCATIVA TRASMESSA DA LUOGHI E RACCONTI DELLA STORIA ANTICA . LA

NARRAZIONE DI FATTI E PERSONAGGI È PROPOSTA NEI DOVE GLI EVENTI DESCRITTI REALMENTE AVVENNERO.

IL NARRATORE CONDUCE L’ESPOSIZIONE ACCOMPAGNANDO I PARTECIPANTI VERSO UN COINVOLGIMENTO EMOTIVO CHE LI AIUTI A VISUALIZZARE IL

PALCOSCENICO IN CUI I PROTAGONISTI DEI FATTI AGIRONO. IL MOMENTO STORICO VIENE PROPOSTO SPOSTANDO GLI ACCENTI SUI TEMI VOLUTI COSÌ

DA STIMOLARE L’ATTENZIONE VERSO DIREZIONI UTILI ALLO SPECIFICO OBBIETTIVO FORMATIVO.

I PROGETTI VENGONO QUINDI COSTRUITI SEGUENDO UNO SCHEMA REALIZZATIVO CHE PREVEDE:

- INDIVIDUAZIONE DELL’OBBIETTIVO FORMATIVO INDICATO DALL’AZIENDA CLIENTE

- SCELTA DEL SOGGETTO DA NARRARE ADATTO E IL LUOGO DELL’AMBIENTAZIONE

- STESURA DI UNA PROPOSTA CHE INDICHI I PUNTI SALIENTI DEL PROGETTO ED I RELATIVI COSTI (VEDI ESEMPI A SEGUIRE)

- ACCETTAZIONE PROPOSTA

- STESURA PROGETTO

- FACOLTATIVO SOPRALLUOGO CON IL CLIENTE DEL SITO DOVE AVRÀ LUOGO L’ESPERIENZA

- REALIZZAZIONE

L’ESPERIENZA, SOLO PER LA PARTE FORMATIVA, PUÒ ESSERE AFFIDATA COMPLETAMENTE O PARZIALMENTE A SOGGETTI TERZI A PORTA DI GIOVE SE

RICHIESTO DAL CLIENTE.

I LUOGHI DI AMBIENTAZIONE DEI RACCONTI SONO IN ROMA E PROVINCIA .

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STRUTTURA DEI PROGETTI – LA SCELTA DEL LUOGO DOVE AMBIENTARE L’ESPERIENZA SPAZIA PRINCIPALMENTE NEL VASTO PANORAMA

STORICO/ARCHEOLOGICO PROPOSTO DA ROMA E DALLA SUA PROVINCIA - GLI INCONTRI SONO SEMPRE AMBIENTATI IN SITI ARCHEOLOGICI O A FORTE

IMPATTO EVOCATIVO- ALCUNE DELLE AREE SCELTE COME PALCOSCENICO PER I PROGETTI SONO RISERVATE PER L’USO ESCLUSIVO DI” PORTA DI

GIOVE”.

L’ESPERIENZA VIENE STRUTTURATA SU DUE MODULI EVENTUALMENTE ESTENDIBILI PER DURATA MA NON RIDUCIBILI –

STUTTURA DEL MODULO BASE:

APPUNTAMENTO CON I PARTECIPANTI PRESSO IL SITO ARCHEOLOGICO SCELTO - ORE 09,30 CIRCA (PREVISTE ECCEZIONI)

PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI ALLA SQUADRA DI FORMAZIONE

ESPOSIZIONE DA PARTE DELLA GUIDA/E (ARCHEOLOGO – STORICO DELL’ARTE) - ORE 10,00 – 12,30

LUNCH/APERITIVO/PIC NIC (DA CONVENIRE NELLE MODALITÀ , MA CONSIGLIATO FAST O AL SACCO DOVE POSSIBILE , FORNITO

DALL’ORGANIZZAZIONE)

DEBRIEFING DA SVOLGERE IN AULA IN PROSSIMITÀ DEL SITO O NEL SITO STESSO

FINE ESPERIENZA - ORE 16,00 CIRCA

MODULO COMPLETO:

IL MODULO BASE VIENE INTEGRATO CON

SECONDO GIORNO INCONTRO D’ AULA (PARTECIPA LO STAFF DI FORMAZIONE AFFIANCATO DAL DIRETTORE SCIENTIFICO) - RIFLESSIONI

SULL’ESPERIENZA VISSUTA . POSSONO ESSERE ABBINATE ATTIVITÀ PRATICHE (ESEMPIOREALIZZAZIONE SIMBOLICA DI STRUMENTI D’EPOPCA).

PUÒ ESSERE PROPOSTA ANCHE A GRUPPI CON IL NUMERO DI PARTECIPANTI SUPERIORE A QUELLO MASSIMO INDICATO NELLE SCHEDE

TECNICHE MA O CON NARRAZIONE DELL’ARCHEOLOGO SVOLTA IN AULA CON L’AUSILIO DI AUDIOVISIVI E DOCUMENTI CARTACEI, O

SUDDIVIDENDO IL GRUPPO IN DUE O PIÙ SOTTOGRUPPI SEGUITI DA PIÙ ARCHEOLOGI/GUIDE/STORICI

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LE PAGINE A SEGUIRE PRESENTANO ALCUNE SCHEDE COME MODELLO DI PRESENTAZIONE DI SINGOLI PROGETTI “PORTA DI GIOVE”.

LE SCHEDE A SEGUIRE SONO SOLO L’ ESEMPIO DELL’AMBIENTE DI LAVORO IN CUI COSTRUIRE IL PROGETTO.

LO SVILUPPO TEMATICO DEL RACCONTO STORICO E’ NEI CASI A SEGUIRE IPOTETICO E QUINDI SOLO INDICATIVO

ROMA - Mai nei secoli nessun’altra civiltà occidentale fu così complessa, funzionante, organizzata, avanzata, a volte perfetta ma per comprenderla,

per interpretarne i fatti, l’osservazione dovrà tener conto del contesto storico in tutto ciò accadde.

Non basta osservare per capire. Non basta esporre per comunicare

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PYRGI SOMMERSA IL FONDO DEL MARE CUSTODISCE E RACCONTA CIÒ CHE IL TEMPO HA NASCOSTO .

DESCRIZIONE:

L'itinerario subacqueo Pyrgi Sommersa mostra ciò che le ricerche archeologiche hanno scoperto ispezionando i fondali dello specchio di mare

antistante il castello di Santa Severa, rovine appartenenti all'antica città porto di Pyrgi.

Pyrgi è il nome latino della città etrusca costruita dove ora si erge imponente il castello di Santa Severa, sulla via Aurelia a circa metà strada tra Roma e

Civitavecchia. Anticamente porto di Cerveteri e fiorente centro di commercio, conquistata e distrutta diventa romana. Il primo cantiere di scavo,

ancora oggi attivo, risale al 1956. L’opera di ricerca ha consentito il ritrovamento di straordinari reperti archeologici tra cui le famose Lamine in oro di

Pyrgi che permisero l’interpretazione della sconosciuta lingua etrusca; i preziosi reperti sono ora custoditi nel museo romano di Villa Giulia. Una

porzione della città porto nei secoli fu ricoperta dalle acque del mare su cui si affacciava.

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OBIETTIVI:

Il training del primo giorno prepara tecnicamente i partecipanti ad affrontare e superare le difficoltà che incontreranno durante l’immersione, quindi il

superamento dello stato di affanno causato dall’indossare una muta che costringe il corpo, il respirare in modo innaturale dall’erogatore, il muoversi in

acqua ponendo attenzione allo spazio intorno al fine di non sollevare la sabbia del fondale che non permetterebbe la visione , il nuotare bin sicurezza

controllando il compagno di immersione senza perdere il contatto con gli altri componenti del gruppo, superare o aiutare a risolvere lo stato d’ansia che

potrebbe sopraggiungere durante l’immersione con acqua non trasparente. Questo senza perdere il piacere di vivere quel momento di scoperta e

conoscenza. L’immersione è preceduta dal racconto storico. In chiusura di giornata, una visita al museo della navigazione antica guidata ad arte, porta

l’attenzione sul significato della “conquista con il giusto spirito e attraverso l’utilizzo di mezzi appropriati” .

L’immersione nell’insieme si caratterizza per il forte coinvolgimento emotivo dei partecipanti chiamati a sperimentare il valore della collaborazione,

della condivisione e della cooperazione.

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PERCHÉ SCEGLIERE QUESTO PERCORSO?

Dalle prove in acqua con all’attrezzatura sino all’immersione in mare, si evidenziano dinamiche che uniscono il gruppo rendendolo armonico e

capace di ottimizzare l’esperienza o mettono in risalto eventuali disarmonie da discutere e risolvere in fase di analisi finale dell’avvenuto.

L’immersione, da la possibilità di conoscere ciò che è nascosto: Ricercare reperti sul fondale marino, ha un significato che va oltre la forma

manifesta divenendo la metafora della “ricerca delle potenzialità nascoste” e che, dominando ansie e paure, con consapevolezza possono essere

liberate .

In acqua, come nella vita, la ricerca individuale richiede determinazione ed è più efficace se sorretta dalla forza del gruppo.

L’osservazione della storia del sito etrusco, poi romano e medioevale e di ciò che è raccolto e raccontato nel museo della navigazione antica

ospitato nei locali del castello, da spazio all’interpretazione di realtà passate ma con straordinarie aperture metaforiche più che mai ancora

attuali.

Affrontando coscientemente e con coraggio l’ignoto, ciò che è nascosto diviene visibile, tangibile , esplicito.

Come l’ archeologo che porta alla luce ciò che il tempo ha nascosto condividendolo e integrandolo con quanto già altri hanno scoperto, i

partecipanti dell’esperienza subacquea nella fase finale della giornata condivideranno con i compagni quanto la prova vissuta abbia fatto

emergere nelle dinamiche individuali e del gruppo trasformandole l’esperienza in mezzo di crescita.

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L’immersione è organizzata nella massima sicurezza e si raggiunge una profondità compresa tra i 2,5 e i 4 metri.

L’entrata in acqua è da terra con partenza dalla base del Castello. Le rovine sono distanti circa 100/150 mt da terra

L’immersione anche se tecnicamente semplice, mette in risalto limiti di carattere psicologico più che pratico.

Attualmente solo con guida autorizzata è possibile visitare le rovine sommmerse

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PYRGI SOMMERSA

SCHEDA DESCRITTIVA PERCORSO SUBACQUEO

PROGRAMMA DELLA GIORNATA 1 Arrivo e sistemazione nelle camere – relais i due laghi Introduzione formativa: perché siamo qui, illustrazione del programma (2 ore) Pratica in piscina: cos’è la subacquea, muta, respiratore, ecc. (2 ore) Light lunch Scopriamo il sito archeologico di Santa Severa Pratica: immersioni al lago o in piscina (2 ore) Aperitivo in terrazza Cena

PROGRAMMA DELLA GIORNATA 2 Colazione Partenza per il Castello di Santa Severa (ore 07,30) Preparazione per l’immersione (ore 09,30) Immersione Debriefing formativo (ore 11,30) Visita guidata al Museo del Mare e della Navigazione Antica di Santa Severa Aperitivo di saluto con snack (ore 14,00)

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NOTE

✓ L’immersione è gestita da istruttori appartenenti a scuole

subacquee certificate. Gli aspetti archeologici sono proposti

e gestiti da archeologi subacquei;

✓ L’attrezzatura tecnica Scuba Diving è fornita dalla scuola

subacquea;

✓ È previsto un addestramento teorico e pratico, necessario

all’immersione;

✓ La profondità massima dell’immersione è di 4 metri e può

essere effettuata anche da chi non abbia mai praticato

attività subacquee;

✓ Ciascun partecipante riceverà il Brevetto Scuba Discovery.

DURATA 2 giornate in modalità residenziale

DESTINATARI Elementi che fanno parte di una squadra.

NUMERO

PARTECIPANTI Minimo 4, Massimo 12

PERIODO L’esperienza può essere effettuata solo nel periodo che va da marzo a ottobre, previa verifica delle condizioni climatiche.

REQUISITI È richiesta una buona acquaticità.

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PYRGI SOMMERSA

PERCORSO SNORKELING

È UNA SEMPLIFICAZIONE DELLA VERSIONE PRECEDENTE. QUESTO MODULO È PRIVATO DELL’ELEMENTO “TRAINING TECNICO” E DI CONSEGUENZA DI TUTTI GLI ASPETTI INERENTI

ALLE DIFFICOLTÀ DOVUTE DALL’INDOSSARE UNA ATTREZZATURA DIVING.

RESTANO GLI ASPETTI COLLEGATI ALLA “SCOPERTA” CONDIVISA E TUTTE LE METAFORE DERIVATE DAL RACCONTO STORICO.

L’ESPERIENZA IN ACQUA VA PERÒ AFFRONTATA CON LA STESSA LOGICA APPLICATA NELL’IMMERSIONE SCUBA DIVING; SI FORMA UNA COPPIA CHE SI CONTROLLA VICENDEVOLMENTE,

LA COPPIA CONTROLLA UN’ALTRA COPPIA E NON PERDE MAI IL CONTATTO CON IL GRUPPO.

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SCHEDA DESCRITTIVA

PROGRAMMA DELLA GIORNATA Incontro al Castello di Santa Severa (ore 08,30) Introduzione formativa Preparazione tecnica per lo snorkeling Snorkeling (ore 10,30) Visita guidata al Museo del Mare e della Navigazione Antica di Santa Severa Debriefing formativo (ore 12,30) Aperitivo di saluto con snack salati (ore 14,00)

DURATA Minimo 1 giorno

DESTINATARI Gruppi di lavoro, manager

NUMERO

PARTECIPANTI Minimo 8, Massimo 15

PERIODO L’esperienza può essere effettuata solo nel periodo che va da marzo a ottobre, previa verifica delle condizioni climatiche

REQUISITI È richiesta una buona acquaticità.

NOTE

✓ L’attività di snorkeling è seguita da istruttori subacquei e gli aspetti

culturali sono proposti e coordinati da un archeologo subacqueo;

✓ Ove necessario, l’attrezzatura tecnica sarà fornita dalla scuola

subacquea;

✓ Lo snorkeling può essere effettuato anche da chi non abbia mai

praticato attività subacquee.

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IL PALATINO I PALAZZI DEL POTERE

DESCRIZIONE:

La mitologia romana narra che il Velabro cioè il pendio che collegava il Palatino al Campidoglio, fu il luogo dove Romolo e Remo vennero trovati dalla Lupa

che li tenne in vita allattandoli nella "Grotta del Lupercale. Quando Romolo ormai adulto decise di fondare una nuova città, scelse proprio il Palatino per far

nascere la “citta quadrata” che divenne poi Roma.

La casa Romuli che era rappresentata da una capanna ricostruita e restaurata più volte nei secoli e tenuta in onore del Padre fondatore, lasciò poi spazio alla

casa di Augusto. Già dall’ epoca repubblicana il Palatino fu sede di vari culti che rafforzarono l’energia già data dal mito e rendendolo così luogo Sacro e

privilegiato .

La sua forza divenne prestigio così che già dal II° secolo a.c. divenne uso per la classe dirigente Romana stabilire li la residenza.

L'avvenimento fondamentale per la storia del colle fu però il fatto che Augusto, che qui era nato, lo scelse come residenza. Da allora divenne naturale per gli

altri imperatori risiedere sul Palatino. Sorsero da allora, uno dopo l'altro, i palazzi imperiali di Tiberio e poi di Caligola, di Nerone, dei Flavi e di Settimio Severo .

Da allora la parola Palatium iniziò a indicare il "palazzo" per eccellenza, inteso come residenza imperiale e quindi casa di prestigio . Mai nessun altro luogo più di questo fu quindi “casa del potere”.

Su questo palcoscenico per secoli si esibirono i memorabili protagonisti che resero mitica la storia di Roma .

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OBIETTIVI:

Percepire la forza dei luoghi dove vissero Imperatori, filosofi , poeti, oratori per conoscerne le storie, gli aneddoti, lo stile di vita di quegli

uomini e donne che costruirono nei secoli l’ Impero. Viverne i drammi, capirne le scelte, osservarne la follia, scoprirne la grandezza può far

parte di un sofisticato percorso di crescita personale ed aziendale. Mai nessun altra civiltà occidentale nei secoli fu così complessa, funzionante,

organizzata, avanzata.

L’esperienza del Palatino offre acute riflessioni sul significato di “potere”, così come veniva concepito e regolato da un etica poi gradualmente

stravolta dal sopraggiunto pensiero Cristiano. Quindi per l’analisi dei fatti, per un giudizio libero ed obbiettivo, l’osservazione non deve essere

mediata dagli attuali principi morali. In questa modalità si potranno intendere le logiche di una gestione politica straordinaria, efficace,

sofisticata. Si potranno capire ed apprezzare scelte e contese che ancora danno spunto per costruttive riflessioni. Dalla storia raccontata, possono

essere estratti spunti per riflessioni su la forza della condivisione dei valori e degli obiettivi , sull’esercizio del potere (presa e gestione), su ciò

rende “comandante” un leader, sulla forza dei simboli e l’importanza della corretta comunicazione, sull’ottimizzazione delle risorse, sulla

capacità di sviluppo attraverso l’osservazione e l’acquisizione di conoscenza da culture diverse per il bene di Roma.

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PERCHÉ SCEGLIERE QUESTO PERCORSO?

Il percorso del Palatino è il viaggio perfetto per scoprire la logica che rese grande Roma; su quel colle nacquero gran parte dei

presupposti su cui si incerniera la cultura occidentale. Gli eventi saranno raccontati attraverso le storie di vita di donne e uomini immortali, i

cui nomi sono tutt’ora simbolo di grandezza e motivo di studio in questa parte di mondo. Attraverso la storia raccontata tra queste maestose

mura, si capirà la forza e l’efficacia dell’immedesimazione in un progetto sorretto dall’ idea grandiosa su cui si realizzò l’impero: il privilegio di

essere un Cittadino romano.

La costruzione di una ideologia condivisa, di un modus vivendi ed operanti funzionale alla crescita e allo sviluppo di Roma, è lo scenario in cui si

costruì la storia di persone di eccezionale intelligenza e lungimiranza e di altre indimenticabili caratterizzate però da una vena di follia,

nomi spesso tra loro legati da trame oscure o lucide relazioni , complesse o torbide ma che comunque permisero la nascita e la lunga vita

di un immenso impero.

I ricchi spunti riflessivi offerti dall’esperienza del Palatino, conducono verso l’importanza del sentirsi nel “ ruolo” e la necessità di una guida

forte per la realizzazione di un progetto. E proprio sul concetto di “forza” si propone la riflessione che porta all’approfondimento delle logiche

che stabiliscono quali passi da fare per l’acquisizione e la gestione del potere.

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PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Introduzione formativa: condivisione articolazione giornata e obiettivi Visita guidata Pranzo e debrief intermedio Visita guidata Debrief finale

DURATA 6/8 ore

DESTINATARI Risorse di tutti i livelli aziendali

NUMERO

PARTECIPANTI Il numero massimo è di 25 partecipanti

NOTE

✓ L’articolazione della visita risponde alle diverse esigenze rilevate;

✓ La giornata prevede il pranzo presso il sito

Il Palatino

Scheda tecnica

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SANTA CROCE IN GERUSALEMME

SANTA ELENA E LE DONNE CHE LASCIARONO TRACCIA NELL’ANTICA ROMA

DESCRIZIONE:

L’area monumentale è situata nella zona del Colle Esquilino, a quell’epoca zona periferica e residenziale. Li sorgeva un complesso imperiale che

comprendeva un palazzo detto Sessoriano, le Terme Eleniane, il Circo Variano e l’Anfiteatro Castrense poi incluso nelle mura Aureliane, costruite

tra il 271 ed il 275 D.C.

Nel comprensorio archeologico di S. Croce in Gerusalemme sono conservati i resti del grandioso palazzo imperiale dove visse Elena, madre di

Costantino, li insediata dal figlio dopo l’epica vittoria di Ponte Milvio (312 d.C.), trasformando e ampliando la residenza appartenuta un secolo

prima agli imperatori Severi.

Per volontà dell’Imperatore Costantino e di sua madre Elena, fu realizzata la prima Chiesa nel palazzo Sessoriano attorno il320 d.c..

In Santa Croce, all’inizio chiamata Basilica Eleniana, furono custodite le reliquie della Passione di Cristo ritrovate sul monte Calvario a

Gerusalemme. e Queste mura offrono spunto per raccontare la straordinaria vita dell’Augusta Flavia Giulia Elena vera protagonista di questa

esperienza, ma inevitabili saranno i riferimenti ed i paragoni con altre donne storicamente ben note, tra cui Livia terza moglie dell’Imperatore

Augusto e Agrippina madre dell’Imperatore Nerone. Si affronterà quindi il ruolo della Donna nella cultura Romana, ma in particolar modo si

approfondirà l’esercizio del potere gestito da alcune di loro.

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Tre donne Auguste

ELENA AUGUSTA (Flavia Giulia Elena) - nacque nel 250 nel golfo di Nicomedia (Turchia)- Eutropio la racconta come appartenente a bassa condizione sociale,

Aurelio Ambrogio (Sant’Ambrogio) la chiamò buona stabularia, traducibile come "ragazza addetta alle stalle" o "locandiera". Dall’unione con Costanzo Cloro

conosciuto in una taverna in Anatolia nacque Costantino. A seguito della morte del padre, Costantino divenne imperatore e consegnò alla madre il massimo

titolo concedibile ad una donna : “augusta”. La forza, la determinazione, il coraggio caratterizzarono questa grande figura femminile.

GIULIA AUGUSTA (Livia Drusilia Claudia) – di famiglia Patrizia, divenne la terza ed ultima moglie di Ottaviano Augusto. Lo storico Gaio Cornelio Tacito

rappresenta Livia come una donna di grande influenza; il suo controllo su Augusto fu talmente forte che molte delle sue scelte politiche furono influenzate dal

suo volere, non ultimo l’esilio del suo unico nipote naturale nonché erede, così da favorire suo figlio Tiberio. Il testamento di Augusto, morto nel 14,

conteneva il provvedimento di adozione di Livia che la rendeva figlia del proprio marito, con lo scopo di permettere a Livia di entrare a far parte della gens

patrizia dei Iulii. Nel testamento il riconoscimento del titolo di "Augus” .

GIULIA AGRIPPINA AUGUSTA - Riconosciuta dal Senato di Roma augusta dell'Impero romano dal 49 al 54 e madre dell'imperatore Nerone. Agrippina ebbe il

ruolo di reggente durante l'assenza del marito e zio Claudio. Nacque ad Ara Ubiorum l'attuale città tedesca di Colonia. Il padre Giulio Cesare Germanico era un

acclamato condottiero diretto discendente del triumviro Marco Antonio. La madre Agrippina Maggiore, era figlia del console Agrippa e nipote di Augusto.

Convinta dell'importanza della propria stirpe, ambiziosa, dominatrice, ma anche accorta, lungimirante, pregna di senso dello Stato, Agrippina fu una delle più

significative figure femminili dell'Impero romano, e l'unica che riuscì a conseguire uno status effettivo comparabile a quello di un Principe-donna, ovvero di

un'autentica imperatrice. Fu isolata, umiliata e perseguitata ed infine giustiziata dal figlio, Nerone, con la morte del quale si estinse la dinastia giulio-claudia.

Sulla storia e le gravi vicende della sua dinastia, Agrippina scrisse dei Commentari, utilizzati da Tacito e Plinio il Vecchio come fonte storica.

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OBIETTIVI:

Ricercare soprattutto nella storia dell’Augusta Elena e poi di altre donne di Roma spunti riflessivi su ciò che induce la ricerca, la conquista e la gestione del

potere.

Quale era il ruolo della donna nell’impero? Quali impatto nel sociale e nel privato ebbero le diverse figure femminili? Quali motivazioni , logiche e strategie

caratterizzarono il ruolo di Donne Auguste?

Un analisi attenta dei fatti non condizionata da pregiudizi morali fuori dal periodo, fornisce interessanti spunti di discussione sullo sviluppo delle dinamiche

che hanno influito sulla sorte di tre donne, circostanze che, nonostante i 2 millenni che ci separano da loro, risultano ancora attuali e conti sovrapponibili a

quelli presenti nella quotidianità aziendale.

Gli argomenti del racconto stimolano riflessioni su la definizione dei ruoli, le motivazioni che spingono verso la ricerca del successo, la scelta delle alleanze,

la valutazione delle circostanze e la capacità di scelta, la formulazione strategica, la lungimiranza, la prevenzione contro possibili attacchi da parte di

“amici” e “nemici” , cosa fa di un comandante un leader.

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PERCHÉ SCEGLIERE QUESTO PERCORSO?

LA STORIA RACCONTATA STIMOLA PER OVVI MOTIVI L’ATTENZIONE SOPRATTUTTO DELLE DONNE CHE, ATTRAVERSO I FATTI CHE CARATTERIZZANO LA VITA DI ELENA, FORSE PIÙ

DEGLI UOMINI RIESCONO AD IMMEDESIMARSI E COGLIERE QUEL SENSO DI RISCATTO, ORGOGLIO E BISOGNO DI AFFERMAZIONE CHE PER DIVERSI MOTIVI IN LEI E NELLE ALTRE

AUGUSTE RACCONTATE FURONO FATTORE DETERMINANTE.

IL RUOLO DELLA FIRST LADY O DELLA DONNA PROTAGONISTA MAI ALL’OMBRA DI QUALCUN ALTRO, LA DONNA CHE NON TEME IL CONFRONTO O CHE TRASFORMA IL TIMORE IN

FORZA, QUELLA CHE CERCA IL RISCATTO E QUELLA CHE GENEROSAMENTE OFFRE LA SUA INTELLIGENZA PER IL BENE COMUNE.

LA STORIA DELLE TRE DONNE AUGUSTE È COMUNQUE UN PERCORSO FANTASTICO CHE NON ESCLUDE, ANZI CONSIGLIA, SOSTE RIFLESSIVE SU ARGOMENTI ATTINENTI AI FATTI DELLA

VITA DELL’IMPERO, ARGOMENTI IN CUI LA RICERCA METAFORICA È PARTICOLARMENTE PROFICUA.

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Santa Croce in Gerusalemme

SCHEDA DESCRITTIVA

PROGRAMMA DELLA GIORNATA Appuntamento presso complesso monumentale Presentazione del gruppo e breve Introduzione formativa Percorso guidato all’interno dell’area archeologica

Light lunch/o aperitivo o pic nic presso domus sessoriana Debriefing finale

L’esperienza in Santa Croce in Gerusalemme può essere distribuita su due giorni con seconda giornata di lavoro in aula

DURATA 1 giornata

DESTINATARI Quadri e . Manager. Adatto soprattutto per donne

NUMERO

PARTECIPANTI Minimo 10, Massimo 25

PERIODO Tutto l’anno. Esclusa la Domenica

NOTE

✓ Il percorso dura circa 150 minuti

✓ In caso di pioggia i momenti di aula saranno organizzati in aree

coperte

✓ L’area monumentale è attigua alla struttura ricettiva domus

sessoriana, provvista di sale meeting, camere e ristorante

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Ostia Antica –

Vita di una città razionale e progressista

Trae il suo nome da Ostium, bocca del fiume. Porta del sacro Tevere per molti secoli via di comunicazione primaria, e porta del Tirreno che ha sempre avuto

un'importanza fondamentale per la politica commerciale e militare romana. Proprio per la sua caratteristica di città commerciale e di raccordo tra importanti

vie di comunicazione (Tevere e Tirreno) con la capitale del mondo antico, Ostia inizialmente al pari e forse anche più della stessa Roma, fu una città

cosmopolita, dove al suo interno convivevano razze e culture differenti. I suoi abitanti erano, a seconda della professione, raggruppati in sodalizi, con lingue e

religioni differenti. Fu il centro di smistamento dei beni commerciali diretti a Roma, e la città crebbe in ricchezza e prestigio, fino a toccare il culmine con la

ristrutturazione urbanistica di Adriano, quando ospitava 100000 abitanti . Le sue origini risalgono al 396 a.C. quando i romani, conquistarono Veio; poco dopo

costruirono un accampamento, (castrum) alla foce del Tevere, con lo scopo di presidiare il litorale attaccato da Greci e Siracusani.

A partire dal II secolo a.C, l'importanza commerciale prevalse così il vecchio "accampamento", venne sostituito da botteghe, per la conservazione delle merci

scaricate presso il porto fluviale.

Il complesso andò trasformandosi in una vera e propria città, principale punto di riferimento per lo smistamento delle merci per Roma; lo spostamento del

complesso portuale non le tolse importanza, anzi ne assunse per organizzare efficientemente il nuovo porto, privo delle strutture commerciali necessarie.

Nel II secolo d.C. Ostia divenne un centro florido e popoloso, frequentato soprattutto da viaggiatori, gente di commercio, artigiani; ciò portò a trasformazioni

non solo dal punto di vista sociale ma anche urbanistico.

Dopo l'autonomia amministrativa concessa da Costantino, Ostia inizia il suo declino, parallelo alla rovina di Roma e dopo un momentaneo risveglio sotto il

regno di Teodorico, le sorti negative di Roma e le incursioni barbariche portarono al suo abbandono

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Perché scegliere l’esperienza di Ostia Antica –

Ostia è un esempio di sviluppo razionale, di praticità, di ospitalità, di progresso.

Al servizio di Roma non è da lei offuscata ma con lei integrata ed amalgamata.

Si sviluppa, si adatta, utilizza i cambiamenti. E’ una città di scambio economico e culturale. Si adatta alle

necessità e velocemente cambia.

Queste rovine raccontano forse più di quelle straordinarie di Pompei la logica e le dinamiche della società

romana in movimento.

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Anfiteatro Flavio

il Colosseo simbolo di gloria, forza e potere.

Panem et circenses

E’ il più famoso ed imponente monumento della Roma antica nonché il più grande anfiteatro mai costruito.

L’anfiteatro Flavio fu costruito in soli 8 anni al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. ed inaugurato da Tito

nell'80. Utilizzato sino al VI secolo, l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire

modelli per lo svago e il divertimento del popolo.

“Taccia la barbara Menfi il prodigio delle piramidi, né il lavoro degli Assiri esalti più Babilonia; né siano celebrati gli effeminati Ioni per il tempio di Diana; l'altare dei molteplici corni faccia dimenticare Delo; né i Cari portino più alle stelle, con lodi sperticate, il Mausoleo proteso nel vuoto. Ogni opera cede dinanzi all'Anfiteatro dei Cesari, la fama parlerà ormai d'una sola opera al posto di tutte “

(Marziale, Liber de spectaculis, 1-7-8)

Simbolo dei fasti dell’impero, l’Anfiteatro ha cambiato nei secoli il proprio volto e la propria funzione, offrendosi come spazio strutturato ma Aperto alla comunità romana. Oggi il Colosseo è un monumento a se stesso e alle opere dell’ingegno umano che sopravvivono al tempo e si presenta ancora, ciononostante, come una struttura accogliente e dinamica.

Il Colosseo ospitava i giochi dell'anfiteatro, che comprendevano lotte tra animali ,l'uccisione di condannati da parte di animali feroci o altri tipi di esecuzioni e i combattimenti tra gladiatori .

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Panem et circenses - Fu Giovenale a coniare questo sistema, meccanismo di potere influentissimo sulle masse romane. "pane e giochi" era

la formula del benessere popolare e quindi politico: distribuzione di generi alimentari, bagni e terme pubbliche da un lato, gladiatori, belve esotiche, corse coi carri, competizioni sportive e rappresentazioni teatrali dall'altro lato. Un vero strumento in mano agli Imperatori per sedare i malumori popolari, che col tempo ebbero voce proprio in quei luoghi di spettacolo. L'organizzazione dei giochi era l'occasione per scalare i vertici della popolarità politica: questo meccanismo degenerò in spettacoli così sfarzosi da divenire "folli", come descritto poi da Livio. Ma non vi erano solo spettacoli violenti e crudeli. Il teatro era uno dei luoghi preferiti dai Romani, specie da quelli in cerca di un partner. Lo scrive Ovidio nel 2 a.C. nell'"Arte d'Amare", libro audace e un po' osceno sulle astuzie e i trucchi per trovare una fidanzata o liberarsi del marito geloso. Nel II secolo a.C. si esibivano i mimi, più tardi le prime rappresentazioni commediografe, le tragedie, le pantomime, le "canzonette". Allora come oggi fenomeni di divismo, critiche, scandali erano parte del sistema.

PERCHÉ SCEGLIERE QUESTO PERCORSO? Conoscere questo gigante e scoprirne la forza ed il

significato attraverso le storie dei personaggi che lo hanno “vissuto” . Un simbolico capolavoro di

ingegneria, di strategia politica, contenitore di fatti e figure a loro volta così straordinarie da diventare mito.

I gladiatori, i martiri, imperatori che catturavano il consenso con la semplice rotazione di un pollice, schiavi

che diventavano eroi o liberati dalle catene, cittadini di Roma. Giochi costosi e crudeli donati al popolo

come privilegio dovuto al cittadino della capitale del mondo conosciuto

Questo simbolo di forza, di potere, nei secoli fu parzialmente utilizzato come “cava” da dove estrarre

materiale utili alla costruzione di nuovi edifici. Parte di palazzi e chiese medioevali e rinascimentali furono

realizzati con parte del travertino dell’anfiteatro.

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La Villa dei Quintili – Arena di confronto tra ben e male

Splendida villa costruita nella prima parte del II° sec la troviamo al V miglio della via Appia Antica. I proprietari erano due fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, nobili, colti , consoli entrambi nel 151, e grandi proprietari fondiari. Tenuti in grande onore da Antonino Pio e Marco Aurelio, la loro ricchezza e fortuna suscitò l'avidità di Commodo che, desideroso di possedere quella splendida dimora, li accusò di aver congiurato contro di lui e nel 182-183 li fece uccidere, appropriandosi dei loro beni. La grande proprietà divenne così una villa imperiale.

L’esperienza in questa villa, porta a riflessioni su figure storiche in relazione con l’edificio e ai fatti che lo resero un imponente palazzo imperiale.

Cesare Lucio Marco Aurelio Commodo Antonino Augusto – Come Caligola e Nerone è descritto come stravagante, depravato e sanguinario. Figlio dell'imperatore filosofo Marco Aurelio, successe al padre nel 180. Avverso al Senato e da questi odiato, governò in maniera autoritaria, esibendosi anche come gladiatore e in prove di forza, e facendosi soprannominare l'"Ercole romano". Amato dal popolo e appoggiato dall'esercito, al quale aveva elargito consistenti somme di denaro, riuscì a mantenere il potere tra numerose congiure, fino a quando venne assassinato in un complotto ad opera di alcuni senatori, pretoriani e della sua amante Marcia, finendo strangolato dal suo maestro di lotta, l'ex gladiatore Narcisso. Venne riabilitato e divinizzato dall'imperatore Settimio Severo, che voleva ricollegarsi alla dinastia antoniniana cercando il favore dei membri superstiti della famiglia di Commodo e Marco Aurelio.

Cesare Tito Elio Adriano Antonino Augusto Pio, nato come Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino. Figlio adottivo dell’imperatore Adriano, padre di Commodo. Voltaire dice di lui: « Certi teologi dicono che il divino imperatore Antonino non era virtuoso; che era uno stoico testardo, il quale, non contento di comandare agli uomini, voleva anche essere stimato da loro; che attribuiva a se stesso il bene che faceva al genere umano; che in tutta la sua vita fu giusto, laborioso, benefico per vanità, e che non fece nient'altro che ingannare gli uomini con le sue virtù; e a questo punto esclamo: «Mio Dio, mandaci più spesso di queste canaglie!» »

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Perché scegliere questa esperienza: Commodo, personaggio mitizzato dal noto film “il

gladiatore”, è una figura scomoda e controversa, amato dal popolo e dai suoi soldati, fa

valere il suo dispotismo eliminando congiuri o presunti tali, acquisisce violentemente i

beni dei Quintili protetti dal Diritto sulla proprietà che Roma garantiva. Amato dal

popolo da lui viziato, rispettato dalle sue milizie a cui destina importanti privilegi,

temuto dalla sua corte a cui più volte dimostrò come sedare con durezza i congiuri,

capitola tradito e ucciso dal capo dei suoi gladiatori vestito con abiti da sicario.

Riflessioni ed analisi su un Leader poco amato dalla storia ma benvoluto dal popolo

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I Fori Imperiali la politica Romana

Vengono considerati il centro dell'attività politica di Roma antica..

Al suo interno il Foro di Cesare. Venne accostato alle strutture del vecchio centro politico per attribuirgli maggiore visibilità e prestigio.

Il Foro di Augusto. Fu realizzato per volere di Ottaviano Augusto, unitamente al tempio di Marte Ultore . Il foro è destinato a ospitare le attività dei tribunali.

Ad arricchire l'area vi erano statue ispirate alla storia di Roma, ai membri della gens Giulia, a Enea e a Romolo.

Tra il Foro di Augusto e quello di Cesare sorge uno spazio dedicato all'imperatore Vespasiano e conosciuto come Tempio della Pace. Questo luogo a pianta

quadrata aveva le sembianze di un giardino-museo, con vasche d'acqua e basamenti per le statue. L'area, distrutta da un incendio, fu ricostruita durante

l'epoca severiana (III sec. d.C.) per ospitare la Forma Urbis Severiana, una pianta di Roma antica incisa su lastre di marmo giunta a noi solo in parte.

Nacque poi per volere di Domiziano il Foro di Nerva con annesso il tempio di Minerva, protettrice dell'imperatore. Il foro prese inoltre l'attributo di

"transitorio" per la sua funzione di passaggio. I lavori iniziati da Domiziano furono in parte continuati da Traiano, al quale è intitolato il quarto Foro. La piazza

veniva utilizzata per accogliere accampamenti militari e, in minima parte, per lo svolgimento delle attività forensi. Alle sue spalle sorge ancora oggi la Colonna

di Traiano che racconta le gesta dell'imperatore nella guerra contro i Daci. All'edificazione del Foro seguirono la realizzazione della Basilica

Argentaria, dei Mercati Traianei e la ricostruzione del tempio di Venere Genitrice. Si giunge infine alla Basilica Ulpia, la più grande del periodo romano.

Costruita su progetto di Apollodoro di Damasco tra il 106 e il 113 d.C. fu inserita nel Foro Traianeo. Lo spazio aveva funzioni forensi e commerciali ma era anche

luogo della cosiddetta manomissione, ossia l'atto pubblico di liberazione di uno schiavo da parte del padrone.

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I Fori Imperiali costituiscono forse il più generoso contenitore dove accogliere e sviluppare tutte gli argomenti che la storia di Roma propone .

In questo luogo, centro politico, amministrativo e tribunale dell’ URBE si sono alternati uomini di potere, oratori, sacerdoti che hanno contribuito a costruire la

nostra cultura sociale.

I Fori danno spunto per approfondire quello che fu il passaggio dalla Roma Repubblicana all’Impero, indagando così su figure straordinarie come Giulio Cesare,

Cicerone, Augusto, Marco Antonio oltre a dare spunto d’analisi su la funzione del Senato, sul Diritto Romano, sulla logica della gestione delle esigenze popolari.

Una proiezione quindi che sfocia in metafore e confronti estremamente utili ad un percorso formativo.

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La via Appia antica

Passo dopo passo da oriente verso occidente

La via Appia Antica è la strada romana che collegava Roma a Brindisi, il più importante porto per la Grecia e l'Oriente nel mondo dell'antica Roma. L'Appia è probabilmente la più famosa strada romana di cui siano rimasti i resti, la sua importanza viene confermata dal soprannome con il quale i Romani la chiamavano: regina viarum. I lavori per la costruzione iniziarono nel 312 a.C., per volere del censore Appio Claudio Cieco che fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma alle colline di Albano. I lavori di costruzione si protrassero fino al 190 a.C., data in cui la via completò il suo percorso fino al porto di Brindisi. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la strada cadde in disuso per molto tempo, fino a quando Papa Pio VI ordinò il suo restauro e la riportò in attività. Dal porto di Brindisi salpò Federico II in direzione della Terra Santa; nel Medioevo, l’Appia divenne con la via Traiana, la via dei crociati.

La strada dimenticata per secoli fu riscoperta durante il periodo rinascimentale.

.

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Perché scegliere questa esperienza – l’utilità, la bellezza, la perfezione di questa

strada già offrono straordinari spunti riflessivi ma il significato metaforico che più

ci ha colpito ed affascinato è il “viaggio” di preparazione che attraverso la via Appia

gli uomini vivevano prima del salto da occidente ad oriente.

Immaginiamo così le legioni Romane, i cavalieri Crociati che in questo

trasferimento preparavano il loro spirito e la loro mente per affrontare un salto non

solo chilometrico ma culturale.

La metafora che leggiamo osservando la storia di questa Via è riferita proprio alla

preparazione richiesta per un confronto che potrebbe richiedere anche

adeguamento “dell’abito” o una difesa dello stesso .

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Villa Romana dell’Acqua Claudia Metodo e spirito nella ricerca archeologica

Il complesso archeologico dell’Acqua Claudia, rinvenuto nel territorio di Anguillara Sabazia nel 1934 durante i lavori di ampliamento dell’attiguo stabilimento

minerale, suscita notevole interesse e curiosità soprattutto per l’incertezza legata alla sua attribuzione.

In assenza di scavi sistematici, carteggi e testimonianze di autori antichi, bisogna affidarsi a congetture e flebili prove archeologiche. Nella seconda metà del XIX

secolo venne rinvenuto un frammento di una lastra marmorea (forse pertinente ad una cornice) riportante l’iscrizione molto frammentaria CORNELIO – FA.

Il ritrovamento dell’iscrizione permette dunque di attribuire alla gens Cornelia la proprietà del complesso architettonico. La tecnica edilizia costruttiva fa

propendere per un periodo di costruzione vicino al I secolo a.C.

Uno studio degli esponenti della antica e prestigiosa gens romana contemporanei alla costruzione del complesso ha permesso di identificare il possibile

costruttore con Lucio Cornelio Balbo il Maggiore. Conobbe Giulio Cesare durante la sua missione spagnola, per poi seguirlo di ritorno a Roma. Strinse amicizia

con Pompeo dandogli modo di ottenere la cittadinanza romana come premio per la sua collaborazione nella guerra combattuta contro Sertorio che pose fine al

conflitto. Siamo dunque di fronte ad un personaggio di spicco del patriziato romano amico e contemporaneo di Pompeo, grande generale e politico romano,

noto anche per la costruzione del primo teatro in muratura a Roma. Iniziato nel 61 e completato nel 55 a.C., la sua costruzione rappresentava per l’epoca un

evento senza precedenti.

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Perché scegliere questa esperienza –

La bellezza delle mura di questa villa non basta a ricostruire una storia di umanità da li passata, e non basta neanche delineare l’esatto profilo della dimora. La ricerca archeologica richiede un lavoro lento e minuzioso, che gradualmente porta alla luce ciò che per secoli è rimasto nascosto. Un insieme di frammenti apparentemente insignificanti sono spesso la base sui cui costruire la storia di luoghi, fatti e personaggi. La conoscenza da accesso all’analisi, l’analisi fruttuosa spesso richiede l’intuizione, la scoperta a volte è figlia di una “visione”.

La riflessione metaforica a cui questa esperienza conduce invita ad approfondire quale equilibrio va trovato tra conoscenza, rigore, metodo e apertura del pensiero visionario.

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Via Amerina e Santamaria in Falleri Un percorso di Iniziazione

La via Amerina e la Basilica di Santa Maria di Falleri

La via Amerina è una strada romana costruita intorno al 241 a.C. in seguito alle conquiste e alle battaglie vinte dalla città eterna sul territorio falisco. La strada

metteva in comunicazione Roma con l’Umbria attraversando tutto il territorio falisco (Nepi, Castel S. Elia, Civita Castellana, Falerii Novi, Fabrica di Roma,

Corchiano, Gallese, Vasanello, Orte). L’Amerina è in sintesi, una strada romana che conserva l’eco profondo dell’età medievale e della tradizione cristiana. Il

tratto da Faleri Novi a Cavo degli Zucchi è forse il punto più bello e affascinante di tutto il tracciato, è contornato da necropoli, monumenti funerari , boschetti e

campi coltivati a grano o pascoli. La necropoli più evidente di questa via è senza dubbio quella lungo il cavo degli Zucchi, dove si possono trovare tutti gli

elementi costitutivi del sistema viario dell'epoca romana: la tagliata, il basolato stradale, i monumenti funebri e le tombe rupestri di tradizione falisca. Lungo

questa storica via si erge solitaria e misteriosa la Basilica di Santa Maria di Falleri a Faleri Novi. La chiesa, edificata tra il 1143 e il 1145 da una colonia di monaci

cistercensi provenienti da Pontigny, cela ancora molti misteri, ancora in parte da decifrare, come, oltre ai giochi di luce interna, anche molti misteriosi segni,

lettere e croci scolpiti nelle pietre delle cinque absidi, nel transetto e all'esterno del complesso abbaziale situato entro le mura della città romana di Falerii.

Luce, segni, simboli e misteri legati all'architettura sacra e alla spiritualità dei cistercensi ma anche a figure leggendarie del cristianesimo, come quelle dei

Cavalieri Templari. All’interno della basilica ogni solstizio d’estate si ripete uno spettacolo unico, grazie all'allineamento della chiesa con i punti cardinali e a

precise tecniche costruttive legate alla cultura e spiritualità dell'ordine dei monaci cistercensi, i raggi del sole, perfettamente in linea con la monofora di

sinistra dell'abside centrale, attraversano il transetto e si riflettono sulle pareti delle navate dell'abbazia creando uno spettacolo unico e suggestivo.

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In questa esperienza, riferimenti metaforici sul significato di “via”, di “viaggio”, di conquista di una stato d’essere privilegiato.

Ogni trasferimento era un esercizio, un’occasione per riflettere, per mettersi alla prova, per imparare.

La via Amerina confluisce all’interno dell’Abazia si Santa Maria in Falleri.

Le Abazie , le Cattedrali erano luoghi di “iniziazione”. Ogni iniziazione rappresenta un passaggio, un’ evoluzione,

il raggiungimento di uno stato che introduce ad un nuovo modo di ricercare, di vedere , di capire.

Il punto di arrivo è spesso il luogo da dove ripartire. Un percorso di conoscenza che porta verso “l’alto” offre un punto di osservazione privilegiato.

Come si affronta un percorso di crescita? Come lo si riconosce? Quali i pericoli ed i benefici?