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1 UNIVERSITA UNIVERSITA DEGLI STUDI DEGLI STUDI G. G. D D ANNUNZIO ANNUNZIO CHIETI CHIETI CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA PER CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA PER INFERMIERI ed OSTETRICHE INFERMIERI ed OSTETRICHE PROGRAMMA PER DEBITO FORMATIVO PROGRAMMA PER DEBITO FORMATIVO III III ° ° ANNO CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA ANNO CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA CORSO INTEGRATO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE CORSO INTEGRATO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE APPLICATE AL MANAGEMENT SANITARIO APPLICATE AL MANAGEMENT SANITARIO Prof. Prof. Claudio Amoroso Claudio Amoroso

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UNIVERSITAUNIVERSITA’’ DEGLI STUDI DEGLI STUDI ““G.G. DD’’ANNUNZIOANNUNZIO””CHIETICHIETI

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA PER CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA PER INFERMIERI ed OSTETRICHEINFERMIERI ed OSTETRICHE

•• PROGRAMMA PER DEBITO FORMATIVOPROGRAMMA PER DEBITO FORMATIVO•• IIIIII°° ANNO CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICAANNO CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA•• CORSO INTEGRATO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE CORSO INTEGRATO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE

APPLICATE AL MANAGEMENT SANITARIOAPPLICATE AL MANAGEMENT SANITARIOProf.Prof. Claudio AmorosoClaudio Amoroso

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LA RIFORMA SANITARIALA RIFORMA SANITARIA

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EscursusEscursus normativo in materia di sanitnormativo in materia di sanitàà

•• Normativa antecedente lNormativa antecedente l’’UnitUnitàà dd’’ItaliaItalia•• Legge 22.12.1888, n.5849Legge 22.12.1888, n.5849 ““Legge sulla tutela Legge sulla tutela

delldell’’Igiene e della sanitIgiene e della sanitàà pubblicapubblica””•• Art. 32Art. 32 Costituzione Italiana 27.12.1947Costituzione Italiana 27.12.1947•• Legge n. 132/1968Legge n. 132/1968 ““Riforma ospedalieraRiforma ospedaliera•• Legge 23.12.1978, n. 833Legge 23.12.1978, n. 833 Istituzione S.S.N. Istituzione S.S.N.

((primaprima riforma sanitaria)riforma sanitaria)•• D.D. Leg.vi D.D. Leg.vi n.rin.ri 502/92 e 517/93502/92 e 517/93 ““Riordino sulla Riordino sulla

disciplina in materia sanitariadisciplina in materia sanitaria”” ((Seconda riforma Seconda riforma sanitariasanitaria))

•• D. Leg.vo n.229/99 D. Leg.vo n.229/99 Riforma sanitaria terRiforma sanitaria ter

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Normativa antecedente lNormativa antecedente l’’UnitUnitàà dd’’ItaliaItalia•• Esigenza dello Stato di garantire la salute dei cittadini Esigenza dello Stato di garantire la salute dei cittadini •• I servizi pubblici (tra i quali I servizi pubblici (tra i quali èè ricompresoricompreso quello quello

sanitario) nascono (1882) prima con lo Stato pluriclasse sanitario) nascono (1882) prima con lo Stato pluriclasse e poi con quello sociale e poi con quello sociale

•• In Italia lIn Italia l’’assistenza sanitaria nasce su impulso dei privati assistenza sanitaria nasce su impulso dei privati e della Chiesae della Chiesa

•• La creazione degli La creazione degli ““spedalispedali”” e degli e degli ““asiliasili”” che si che si occupavano prevalentemente di prestare assistenza occupavano prevalentemente di prestare assistenza pietosa e diffondere pratiche igieniche pietosa e diffondere pratiche igieniche

•• Il 1Il 1°° ordinamento sanitario (Provvidenze in Sanitordinamento sanitario (Provvidenze in Sanitàà) risale ) risale al 1522 e fu adottato a Venezia per contrastare le al 1522 e fu adottato a Venezia per contrastare le ricorrenti epidemie di pestericorrenti epidemie di peste

•• Qualche secolo piQualche secolo piùù tardi si ebbe il Codice Sanitario tardi si ebbe il Codice Sanitario Napoleonico del 1806Napoleonico del 1806 che istituisce i medici per gli che istituisce i medici per gli indigenti e riordina le misure di profilassi dello Stato nella indigenti e riordina le misure di profilassi dello Stato nella lotta alle malattie infettivelotta alle malattie infettive

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LL’’assistenza sanitaria dall'Unitassistenza sanitaria dall'Unitààd'Italia al 1978 d'Italia al 1978

•• Sotto il governo De Sotto il governo De PetrisPetris (1885) viene predisposto (1885) viene predisposto un progetto di un progetto di ““ Codice per la pubblica igieneCodice per la pubblica igiene””

•• I fondamenti giuridici dell'ordinamento sanitario I fondamenti giuridici dell'ordinamento sanitario italiano si ritrovano: nella legge del 22 dicembre 1888 italiano si ritrovano: nella legge del 22 dicembre 1888 n. 5849, "Legge sulla tutela dell'Igiene e della Sanitn. 5849, "Legge sulla tutela dell'Igiene e della Sanitààpubblicapubblica””, rappresenta primo fondamentale atto , rappresenta primo fondamentale atto legislativo sanitario veramente organico .legislativo sanitario veramente organico .

•• Nel testo unico (n. 636) delle leggi sanitarie del 1907 Nel testo unico (n. 636) delle leggi sanitarie del 1907 che modifica la legge 5849/1888 ed in quello che modifica la legge 5849/1888 ed in quello successivo del 1934 (n. 1265).successivo del 1934 (n. 1265).

•• Coerentemente, nei tre provvedimenti si attribuiva Coerentemente, nei tre provvedimenti si attribuiva allo Stato la tutela della sanitallo Stato la tutela della sanitàà pubblica.pubblica.

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La La "Riforma ospedaliera" (L.132/68) "Riforma ospedaliera" (L.132/68) 1)1) affermazione del diritto alla tutela della salute ai affermazione del diritto alla tutela della salute ai

sensi dell'articolo 32 della Costituzione e del sensi dell'articolo 32 della Costituzione e del superamento del criterio caritativosuperamento del criterio caritativo--assistenziale;assistenziale;

2) costituzione degli Enti ospedalieri; 2) costituzione degli Enti ospedalieri;

3) scelta elettiva dei consigli di amministrazione; 3) scelta elettiva dei consigli di amministrazione;

4) istituzione del Consiglio dei sanitari,quale supporto 4) istituzione del Consiglio dei sanitari,quale supporto tecnicotecnico--scientifico delle scientifico delle amm.niamm.ni ospedaliere; ospedaliere;

5) le regioni competentI nell5) le regioni competentI nell’’istituire, fondere e istituire, fondere e concentrare gli Enti ospedalieri, di esercitare il concentrare gli Enti ospedalieri, di esercitare il controllo su di essi e di programmare lcontrollo su di essi e di programmare l’’attivitattivitàà; ;

6) Inserimento dell6) Inserimento dell’’attivitattivitàà ospedaliera nel quadro della ospedaliera nel quadro della programmazione sanitaria. programmazione sanitaria.

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LL’’ISTITUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO ISTITUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE: GeneralitNAZIONALE: Generalitàà

La legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del SSN ha La legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del SSN ha costituito uno degli eventi politicocostituito uno degli eventi politico--sociali pisociali piùù rilevanti di rilevanti di questi ultimi anni, ha creato un nuovo sistema di sicurezza questi ultimi anni, ha creato un nuovo sistema di sicurezza sociale che ha rappresentato sociale che ha rappresentato il superamento del sistema il superamento del sistema mutualisticomutualistico--ospedalieroospedaliero il quale, nell'ottica del legislatore il quale, nell'ottica del legislatore del '78 aveva messo in evidenzadel '78 aveva messo in evidenza vari limitivari limiti, come: , come: l'assenza di collegamenti tra assistenza ambulatoriale, l'assenza di collegamenti tra assistenza ambulatoriale, domiciliare e ospedaliera, con duplicazione di interventi e domiciliare e ospedaliera, con duplicazione di interventi e dispendio di risorse umane e materiali;dispendio di risorse umane e materiali;la frammentazione dei sistema assistenziale in pila frammentazione dei sistema assistenziale in piùùsottosistemi per quanti erano gli enti mutualistici, con sottosistemi per quanti erano gli enti mutualistici, con conseguente diversitconseguente diversitàà qualitativa e quantitativa delle qualitativa e quantitativa delle prestazioni erogabili agli assistiti;prestazioni erogabili agli assistiti;Il mancato rilievo conferito al momento della prevenzione Il mancato rilievo conferito al momento della prevenzione rispetto a quello della cura, rispetto a quello della cura, la carenza delle cure riabilitativela carenza delle cure riabilitative. .

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Punti cardinali della riforma sono: (1/2) Punti cardinali della riforma sono: (1/2)

1.1. la definizione di livelli di assistenza uniformi sul la definizione di livelli di assistenza uniformi sul territorio nazionale, territorio nazionale, ovvero dello standard minimo di ovvero dello standard minimo di prestazioni erogabili a tutti i cittadini nel rispetto prestazioni erogabili a tutti i cittadini nel rispetto degli obiettivi della programmazione sociodegli obiettivi della programmazione socio--sanitaria sanitaria e in rapporto all'entite in rapporto all'entitàà del finanziamento garantito al del finanziamento garantito al SSN; SSN;

2.2. l'attribuzione di maggiori responsabilitl'attribuzione di maggiori responsabilitàà gestionali gestionali --programmatorieprogrammatorie, organizzative e finanziarie , organizzative e finanziarie -- alle alle Regioni Regioni dando l'abbrivio al processo di dando l'abbrivio al processo di regionalizzazione della sanitregionalizzazione della sanitàà; ;

3.3. l'aziendalizzazione delle strutture di produzione ed l'aziendalizzazione delle strutture di produzione ed erogazione dei servizi sanitari erogazione dei servizi sanitari intesa nel duplice intesa nel duplice senso di riconoscimento di autonomia patrimoniale, senso di riconoscimento di autonomia patrimoniale, contabile, gestionale, tecnica ed organizzativa e di contabile, gestionale, tecnica ed organizzativa e di recepimentorecepimento delle strategie di gestione di marca delle strategie di gestione di marca privatistica; privatistica;

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Punti cardinali della riforma sono: (2) Punti cardinali della riforma sono: (2) 4.4. un nuovo un nuovo modello di finanziamento modello di finanziamento sia a livello di spesa sia a livello di spesa

complessiva per cui gli obiettivi programmatici sono complessiva per cui gli obiettivi programmatici sono determinati in funzione delle risorse disponibili e non determinati in funzione delle risorse disponibili e non secondo il meccanismo inverso, sia a livello delle singole secondo il meccanismo inverso, sia a livello delle singole strutture finanziate secondo la logica di mercato della strutture finanziate secondo la logica di mercato della remunerazione a tariffa ovvero in base alle prestazioni remunerazione a tariffa ovvero in base alle prestazioni effettivamente erogate; effettivamente erogate;

5.5. la competitivitla competitivitàà, secondo , secondo le pile piùù classiche regole di classiche regole di mercato, mercato, tra pubblico e privato tra pubblico e privato finalizzata a garantire il finalizzata a garantire il costante miglioramento qualitativo delle prestazioni costante miglioramento qualitativo delle prestazioni offerte e la piofferte e la piùù ampia libertampia libertàà di scelta da parte del privato di scelta da parte del privato circa le strutture eroganti; circa le strutture eroganti;

6.6. la partecipazione del cittadino, la partecipazione del cittadino, utiuti singulisinguli o in forma o in forma associativa (sinassociativa (sindacati, organizzazioni di volontariato etc.), dacati, organizzazioni di volontariato etc.), alla fase gestionale ed organizzativa del SSN con la alla fase gestionale ed organizzativa del SSN con la segnalazione di proposte o la raccolta di informazioni segnalazione di proposte o la raccolta di informazioni circa l'organizzazione dei servizi, e alla fase consuntiva di circa l'organizzazione dei servizi, e alla fase consuntiva di verifica degli obiettivi raggiunti. verifica degli obiettivi raggiunti.

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La La ““ Prima Riforma sanitariaPrima Riforma sanitaria””/1/1((legge 23 dicembre 1978 n'833)legge 23 dicembre 1978 n'833)

LL’’articolo 1 definisce il Sistema Sanitario articolo 1 definisce il Sistema Sanitario Nazionale Nazionale come:come:

"il complesso delle funzioni, delle strutture, dei "il complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attivitservizi e delle attivitàà destinati alla destinati alla promozione, promozione,

al mantenimento ed al recuperoal mantenimento ed al recupero della salute della salute fisica e psichica di tutta la popolazione, fisica e psichica di tutta la popolazione, senza senza distinzione di condizioni individuali o socialidistinzione di condizioni individuali o sociali e e

secondo modalitsecondo modalitàà che assicurino l'eguaglianza che assicurino l'eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio dei cittadini nei confronti del servizio

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La La ““ Prima Riforma sanitariaPrima Riforma sanitaria””/2/2((legge 23 dicembre 1978 n'833)legge 23 dicembre 1978 n'833)

Si tratta di un principio giSi tratta di un principio giàà enunciato dalla enunciato dalla Costituzione (art. 32) che viene qualificato Costituzione (art. 32) che viene qualificato

dalla precisazione "di tutta la popolazione" e dalla precisazione "di tutta la popolazione" e ciocioèè: :

senza la distinzione per settore assistenziale senza la distinzione per settore assistenziale come in epoca mutualistica;come in epoca mutualistica;

senza distinzione di condizioni individuali e senza distinzione di condizioni individuali e sociali, ciò che introduce il principio di equitsociali, ciò che introduce il principio di equitàà in in sanitsanitàà..

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La La ““ Prima Riforma sanitariaPrima Riforma sanitaria””/3 /3 ((legge 23 dicembre 1978 n'833)legge 23 dicembre 1978 n'833)

LL’’articolo articolo 2 definisce gli obiettivi e le finalit2 definisce gli obiettivi e le finalitàà del SSNdel SSN

Il SSN Il SSN èè articolato nei seguenti tre livelli: articolato nei seguenti tre livelli:

NazionaleNazionale (organi di indirizzo ed ausiliari)(organi di indirizzo ed ausiliari)

Regionale Regionale per lper l’’esercizio delle funzioni legislative in esercizio delle funzioni legislative in materia di assistenzamateria di assistenza

Locale Locale (Comuni, Associazioni di Comuni, Comunit(Comuni, Associazioni di Comuni, Comunitààmontane) montane)

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La La ““ Prima Riforma sanitariaPrima Riforma sanitaria””/4/4((legge 23 dicembre 1978 n'833)legge 23 dicembre 1978 n'833)

Innovazioni introdotte sotto:Innovazioni introdotte sotto:

Profilo tecnicoProfilo tecnico

Profilo politicoProfilo politico

Profilo economico Profilo economico

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La La ““ Prima Riforma sanitariaPrima Riforma sanitaria””/5/5((legge 23 dicembre 1978 n'833)legge 23 dicembre 1978 n'833)

Profilo tecnico:Profilo tecnico:a.a. l'unificazione dei numerosi enti che in epoca prel'unificazione dei numerosi enti che in epoca pre--

riforma assicuravano o la prevenzione sui sani, o riforma assicuravano o la prevenzione sui sani, o l'assistenza ai malati, o, infine, la riabilitazione degli l'assistenza ai malati, o, infine, la riabilitazione degli infermi; infermi;

b.b. la prioritla prioritàà accordata, almeno in linea di principio, accordata, almeno in linea di principio, alla prevenzione, in quanto gli enti mutualistici alla prevenzione, in quanto gli enti mutualistici assicuravano soltanto l'assistenza ai soggetti giassicuravano soltanto l'assistenza ai soggetti giààaffetti da malattia e non provvedevano ad interventi affetti da malattia e non provvedevano ad interventi di tutela della salute;di tutela della salute;

c.c. il potenziamento dei servizi assistenziali di primo il potenziamento dei servizi assistenziali di primo livello con la creazione del Distretto sanitario di livello con la creazione del Distretto sanitario di basebase

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La La ““ Prima Riforma sanitariaPrima Riforma sanitaria””/6/6((legge 23 dicembre 1978 n'833)legge 23 dicembre 1978 n'833)

Profilo politico:Profilo politico:a.a. il rispetto del principio di eguaglianza, che prevede il rispetto del principio di eguaglianza, che prevede

l'erogazione a tutti i cittadini, indipendentemente l'erogazione a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione sociale, delle medesime dalla loro condizione sociale, delle medesime prestazioni a paritprestazioni a paritàà di bisogno con una equa di bisogno con una equa distribuzione delle risorse sanitarie sul territorio;distribuzione delle risorse sanitarie sul territorio;

b.b. il decentramento dei poteri decisionali dal livello il decentramento dei poteri decisionali dal livello centrale al livello regionale e locale, con il Sindaco centrale al livello regionale e locale, con il Sindaco che mantiene il ruolo di autoritche mantiene il ruolo di autoritàà sanitaria periferica sanitaria periferica e diviene componente dell'Assemblea generale e diviene componente dell'Assemblea generale della Unitdella Unitàà sanitaria locale (USL);sanitaria locale (USL);

c.c. la gestione della USL affidata ad organi elettivi la gestione della USL affidata ad organi elettivi

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La La ““ Prima Riforma sanitariaPrima Riforma sanitaria””/7/7((legge 23 dicembre 1978 n'833)legge 23 dicembre 1978 n'833)

Profilo economico:Profilo economico:a.a. nazionalizzare la spesa sanitaria, mediante nazionalizzare la spesa sanitaria, mediante

l'introduzione della programmazione come l'introduzione della programmazione come strumento di controllo dell'impiego delle strumento di controllo dell'impiego delle risorse; risorse;

b.b. recuperare efficienza nei servizi con misure recuperare efficienza nei servizi con misure rivolte all'aumento della produttivitrivolte all'aumento della produttivitààcomplessiva dell'apparato sanitario;complessiva dell'apparato sanitario;

c.c. eestendere una rete di controlli economicostendere una rete di controlli economico--finanziari a vari livelli del SSNfinanziari a vari livelli del SSN

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LA TRASFORMAZIONE DELLLA TRASFORMAZIONE DELL’’USL USL

Gli organi previsti dalla L. 833/1978 evidenziano, Gli organi previsti dalla L. 833/1978 evidenziano, nelle vicende relative alla loro costituzione, il nelle vicende relative alla loro costituzione, il forte legame della USL con gli enti territoriali forte legame della USL con gli enti territoriali di riferimento essi sono:di riferimento essi sono:

assemblea generale, assemblea generale, comitato di gestione,comitato di gestione,Presidente, Presidente, collegio dei revisoricollegio dei revisori

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La La ““Prima Prima Riforma sanitaria 833/78Riforma sanitaria 833/78””/8/8MMotivi che non hanno fatto decollare la riformaotivi che non hanno fatto decollare la riformaLa complessitLa complessitàà degli adempimentidegli adempimentile scadenze fissate con scarso realismole scadenze fissate con scarso realismole difficoltle difficoltàà economiche ed organizzativeeconomiche ed organizzativei contrasti tra Stato e regioni da un lato e quelli tra forze i contrasti tra Stato e regioni da un lato e quelli tra forze politiche dall'altropolitiche dall'altrola mancanza di una cultura di programmazione la mancanza di una cultura di programmazione sufficientemente diffusa ai vari livelli sufficientemente diffusa ai vari livelli mancata riforma del Ministero della sanitmancata riforma del Ministero della sanitàà nnéé, , emanazione del Piano sanitarioemanazione del Piano sanitariola gestione dei grandi ospedali ha comportato una la gestione dei grandi ospedali ha comportato una riduzione della prevenzione.riduzione della prevenzione.Inerzie amministrative dovute agli organi gestionali Inerzie amministrative dovute agli organi gestionali delle USLdelle USL

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LA SECONDA RIFORMA SANITARIA/1 LA SECONDA RIFORMA SANITARIA/1 LLegge delega 23 ottobre 1992 n. 421egge delega 23 ottobre 1992 n. 421

Gli scopi: Gli scopi: semplificazione della struttura delle USLsemplificazione della struttura delle USL(eliminandone l(eliminandone l’’Assemblea e Assemblea e commissariandolecommissariandole con con gli Amministratori straordinarigli Amministratori straordinari))razionale utilizzazione delle risorse, perseguimento razionale utilizzazione delle risorse, perseguimento della migliore efficienzadella migliore efficienzaeesigenza crescente di "managerialitsigenza crescente di "managerialitààequitequitàà distributivadistributivacontenimento della spesa sanitaria,contenimento della spesa sanitaria,assicurare a tutti i cittadini il libero accesso alle cure assicurare a tutti i cittadini il libero accesso alle cure e la gratuite la gratuitàà del serviziodel servizio..

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LA SECONDA RIFORMA SANITARIA/2 LA SECONDA RIFORMA SANITARIA/2 (D.LGS 30.12.1992 N. 502) (D.LGS 30.12.1992 N. 502)

Le principali novitLe principali novitàà::istituzione delle Aziende sanitarie (Aziende USL e istituzione delle Aziende sanitarie (Aziende USL e Aziende ospedaliere, dotate di personalitAziende ospedaliere, dotate di personalitàà giuridica giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile gestionale e tecnica) patrimoniale, contabile gestionale e tecnica) riduzione delle USLriduzione delle USLfinanziamento derivato dal pagamento delle finanziamento derivato dal pagamento delle prestazioni erogate, sulla base di tariffe prestazioni erogate, sulla base di tariffe introduzione del sistema dell'accreditamentointroduzione del sistema dell'accreditamentoadozione sistematica del metodo di verifica e adozione sistematica del metodo di verifica e revisione della qualitrevisione della qualitàà e della quantite della quantitàà delle delle prestazioniprestazioniistituzione del dipartimento di prevenzione istituzione del dipartimento di prevenzione

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Il riordino del SSN: Il riordino del SSN: ““RegionalizzazioneRegionalizzazione””ed ed ““AziendalizzazioneAziendalizzazione””..

Il processo di cambiamento del Ssn, che prende avvio con l’introduzione dei DLgs. 502/92 e 517/93, a cui seguono ulteriori provvedimenti attuativi, nonché la cd. “Riforma ter” del giugno 1999 (D.Lgs. 229/99), si basa su due scelte di fondo: l’aziendalizzazione delle strutture pubbliche di erogazione ed unamaggiore regionalizzazione del sistema.

Con il termine “regionalizzazione”, si fa riferimento all’attribuzione alle Regioni di funzioni legislative e amministrative in materia sanitaria, dalla cui attuazione discendono modelli dierogazione e sistemi sanitari regionali anche differenti tra loro. Spesso tale termine è stato utilizzato per definire il coinvolgimento nel controllo della spesa e nell’erogazione del servizio di organismi di governo intermedi più vicini alle esigenze e al consenso della collettività di quanto non sia il livello centrale e più distanti da politiche “campanilistiche” di quanto siano gli Enti Locali.

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Il riordino del SSN: Il riordino del SSN: ““RegionalizzazioneRegionalizzazione””ed ed ““AziendalizzazioneAziendalizzazione””..

Con il termine “Aziendalizzazione” si intende l’introduzione di principi, tecniche e strumenti propri delle aziende private; in sostanza, il legislatore mira ad avviare un processo di ripensamento della filosofia di gestione, in ragione del fatto che il servizio sanitario nazionale, così com’era strutturato, non era in grado di raggiungere i propri fini, trovandosi in ritardo rispetto alla naturale evoluzione del sistema sociale, economico e tecnologico, con il conseguente sistematico sforamento dei tetti di spesa.

Dal punto di vista istituzionale, il primo e fondamentale cambiamento riguarda la natura giuridica dell’Usl, considerata un’azienda di servizi dotata di personalità giuridica e autonomiaorganizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile, e poi “imprenditoriale”, volta ad erogare servizi sanitari integrati per la prevenzione, la cura e la riabilitazione, direttamente o tramite le Aziende ospedaliere e le altre strutture accreditate.

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NUOVO SISTEMA DI RESPONSABILITANUOVO SISTEMA DI RESPONSABILITA’’Al riconoscimento delle autonomie si ricollega la definizione di un

nuovo sistema di responsabilità, ruoli e competenze dei soggetti che compongono il SSN e, in particolare, l’enfatizzazione della figura del Direttore Generale della singola azienda sanitaria.

L’art. 4 introduce il tema dell’equilibrio economico in questi termini: “Le aziende ospedaliere devono chiudere il proprio bilancio in pareggio. (…) Il verificarsi di ingiustificati disavanzi di gestione (…) comporta il commissariamento da parte della Regione e la revoca dell’autonomia aziendale”. Al vincolo di pareggio di bilancio è collegato il mantenimento in carica del D.G..

La stessa introduzione di nuove modalità di finanziamento è seguita dalla forte responsabilizzazione sull’equilibrio di bilancio.

La responsabilizzazione assume una duplice valenza come risulta dalla distribuzione di compiti e funzioni tra i diversi livelli di governo.

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Distinzione dei poteri tra Organi politici e Distinzione dei poteri tra Organi politici e gestionaligestionali

Compete agli organi politici la definizione delle linee generali di indirizzo strategico del sistema attraverso l’individuazione dei prioritari obiettivi da raggiungere e dei vincoli di carattere finanziario e organizzativo, agli Organi gestionali la definizione delle più adeguate scelte strategiche e gestionali effettuate entro i vincoli imposti e nel rispetto delle finalità aziendali e dei fondamentali principi in cui si traducono.

In sintesi, sono stati introdotti radicali cambiamenti organizzativi ed istituzionali che non solo hanno determinato una ridefinizione dei ruoli e dei meccanismi operativi, ma hanno anche determinato la diffusione di principi economico - aziendali quali la responsabilizzazione, la competitività, l’orientamento ai risultati di efficacia ed efficienza, estranee alla cultura dominante nella Pubblica amministrazione.

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NUOVO SISTEMA DI FINANZIAMENTONUOVO SISTEMA DI FINANZIAMENTO1. Il nuovo sistema di finanziamento ospedaliero, basato sul rimborso tariffario delle prestazioni erogate, risponde all’esigenza di razionalizzazione della spesa sanitaria.

Esso richiede l’implementazione di un idoneo sistema informativo del controllo, che con riguardo specifico allo strumento della contabilità analitica preveda una struttura per centri di costo, con la possibilità di ricavare le informazioni necessarie alla determinazione dei costi sostenuti e, quindi al controllo dei relativi scostamenti rispetto alle basi di riferimento; in particolare, la scelta dei DRGs quale metodo di classificazione delle prestazioni ospedaliere, richiede l’introduzione di criteri di gestione e di controllo dei costi basati su tale unità di misura.

Tuttavia, il legislatore nazionale impone alle regioni di prevedere l’obbligo della tenuta della CO.AN. per centri di costo, fermandosi ad un livello di aggregazione maggiore rispetto a quello della singola prestazione.

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NUOVO SISTEMA DI FINANZIAMENTONUOVO SISTEMA DI FINANZIAMENTOL’introduzione del meccanismo di finanziamento suddetto, si inserisce nell’ambito del nuovo modello di erogazione delle prestazioni sanitarie, caratterizzato dalla scelta del legislatore nazionale di non distinguere in modo netto gli acquirenti dagli erogatori dei servizi sanitari.

In tal modo si crea una fonte di potenziale competizione tra gli operatori, anche se con riferimento alle prestazioni ospedaliere, l’applicazione di due diversi meccanismi di finanziamento (quota capitaria per l’Usl e finanziamento per prestazione per il presidio ospedaliero interno all’Usl) rischia di incentivare due logiche di gestione diverse e potenzialmente contrastanti: a livello di Usl l’obiettivo da perseguire per mantenere l’equilibrio economico è il contenimento della spesa globale entro il limite della quota capitaria, per il presidio ospedaliero, invece, l’obiettivo èl’incremento delle prestazioni

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LIVELLO ASSISTENZIALE UNIFORMELIVELLO ASSISTENZIALE UNIFORMEContemporaneamente al nuovo sistema di finanziamento, si introduce l’innovativo concetto di Livello Assistenziale Uniforme (Lau).

Con ciò non si è inteso sostenere che in ogni singola area geografica, sia essa delimitata dai confini amministrativi dell’azienda Usl o della Regione, deve essere garantita la presenza di strutture sanitarie in grado di soddisfare tutti i bisogni previsti dai Lau ma, più semplicemente, che la struttura di riferimento territoriale, rispetto al luogo di residenza del cittadino, è quella che deve sostenere finanziariamente i costi sostenuti, dalle proprie strutture o da quelle di altri soggetti pubblici e privati accreditati, per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Lau.

Il Decreto Legislativo 502/92 introducendo il concetto dei livelli assistenziali e correlandolo con l’entità delle risorse, messe a disposizione con il FSN, enfatizza in tal modo il vincolo di bilancio.

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LA TERZA RIFORMA SANITARIA/1 LA TERZA RIFORMA SANITARIA/1 (D.L.vo 19.6.1999, N.229) (D.L.vo 19.6.1999, N.229)

LL’’art.3 ha confermato il processo di art.3 ha confermato il processo di aziendalizzazione con :aziendalizzazione con :

Il riconoscimento dellIl riconoscimento dell’’autonomia autonomia imprenditoriale imprenditoriale

LL’’adozione di un atto aziendale da parte del adozione di un atto aziendale da parte del Direttore GeneraleDirettore Generale

LL’’adozione di una contabilitadozione di una contabilitàà di tipo di tipo privatistico privatistico

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La riforma sanitaria ter (D.Lgs. 229/1999) La riforma sanitaria ter (D.Lgs. 229/1999) Nella nuova formulazione dell'art. 3 Nella nuova formulazione dell'art. 3 l'aziendalizzazione l'aziendalizzazione

subisce una accelerazionesubisce una accelerazione, in considerazione dei positivi , in considerazione dei positivi riscontri tratti dall'esperienza finora maturata. riscontri tratti dall'esperienza finora maturata.

Il comma 1 bis dell'art. 3 (modif. dal D.Lgs. 7Il comma 1 bis dell'art. 3 (modif. dal D.Lgs. 7-- 66--2000, n. 168) 2000, n. 168) configura le USL quali configura le USL quali centri di imputazione di centri di imputazione di autonomia imprenditorialeautonomia imprenditoriale. Scompare, in altri termini, . Scompare, in altri termini, l'analitica disamina delle singole forme di autonomia l'analitica disamina delle singole forme di autonomia istituzionale contenuta nel vecchio art. 3, mentre istituzionale contenuta nel vecchio art. 3, mentre trova trova affermazione la piaffermazione la piùù ampia forma di autonomia giuridica: ampia forma di autonomia giuridica: quella goduta dalle persone fisiche e giuridiche,quella goduta dalle persone fisiche e giuridiche,secondo i dettami del codice civile, di perseguire i propri secondo i dettami del codice civile, di perseguire i propri interessi, sfruttando gli strumenti e l'organizzazione interessi, sfruttando gli strumenti e l'organizzazione imprenditoriale. imprenditoriale.

Ciò comporta che Ciò comporta che le AUSLle AUSL, pur essendo giuridicamente dei , pur essendo giuridicamente dei soggetti pubblici attraverso i quali le Regioni soggetti pubblici attraverso i quali le Regioni provvedono ad assicurare i livelli essenziali di provvedono ad assicurare i livelli essenziali di assistenza sanitaria, nel perseguire i propri fini assistenza sanitaria, nel perseguire i propri fini agiscono agiscono in concreto alla stregua di qualsiasi imprenditore in concreto alla stregua di qualsiasi imprenditore privatoprivato. .

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La riforma sanitaria ter (D.Lgs. 229/1999) La riforma sanitaria ter (D.Lgs. 229/1999) La imprenditorialitLa imprenditorialitàà privata delle AUSL privata delle AUSL èè confermata da:confermata da:

la loro organizzazione ed il loro funzionamento sono disciplinatla loro organizzazione ed il loro funzionamento sono disciplinati con i con atto aziendale di diritto privato, in tutto simile all'atto costatto aziendale di diritto privato, in tutto simile all'atto costitutivo di itutivo di una qualsiasi azienda o societuna qualsiasi azienda o societàà privata; privata; operano, nei rapporti interni e verso l'esterno, con atti di diroperano, nei rapporti interni e verso l'esterno, con atti di diritto itto privato, eccezione per i contratti di fornitura di beni e servizprivato, eccezione per i contratti di fornitura di beni e servizi di valore i di valore superiore alla soglia comunitaria di 200.000 ECU sottratti alla superiore alla soglia comunitaria di 200.000 ECU sottratti alla disciplina privatistica;disciplina privatistica;i criteri operativi cui uniformano la loro azione sono quelli i criteri operativi cui uniformano la loro azione sono quelli propriamente propriamente aziendalisticiaziendalistici -- da tempo recepiti nell'alveo da tempo recepiti nell'alveo pubblicistico pubblicistico -- dell'efficacia, delldell'efficacia, dell’’efficienza, dell'economicitefficienza, dell'economicitàà, della , della diretta responsabilitdiretta responsabilitàà dirigenziale;dirigenziale;sono tenute al rispetto del vincolo di bilancio, attraverso l'eqsono tenute al rispetto del vincolo di bilancio, attraverso l'equilibrio uilibrio dei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti di risorse finadei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti di risorse finanziarie;nziarie;hanno la piena disponibilithanno la piena disponibilitàà dei patrimonio secondo il regime della dei patrimonio secondo il regime della proprietproprietàà privata;privata;le norme per la gestione economicole norme per la gestione economico--finanziaria e patrimoniale, finanziaria e patrimoniale, dettate dalla Regione, sono informate ai principi dei codice civdettate dalla Regione, sono informate ai principi dei codice civile, ile, come integrato sul punto dal D.Lgs. 9come integrato sul punto dal D.Lgs. 9--44--1991, n.127. 1991, n.127.

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IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALEIL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

•• Piano Sanitario nazionalePiano Sanitario nazionale•• Piano sanitario regionalePiano sanitario regionale•• Livelli essenziali di assistenzaLivelli essenziali di assistenza•• Regioni Regioni –– ComuniComuni•• Aziende SanitarieAziende Sanitarie•• Autorizzazione ed accreditamentoAutorizzazione ed accreditamento

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IL Piano Sanitario nazionaleIL Piano Sanitario nazionaleRisale infatti al triennio 1994-97 (ben 16 anni dopo la prima riforma!) il primo Piano sanitario nazionale approvatoNell'autunno del 1998 è stato definitivamente emanato il PSN 1998-2000, contiene importanti linee guida per la politica sanitaria, nonché punti fermi di riferimento dell'attuale riforma sanitariaIl PSN ha durata triennale ed è adottato dal Governo entro il 30 novembre dell'ultimo anno di vigenza del PSN precedente

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IL PIANO SANITARIO NAZIONALEIL PIANO SANITARIO NAZIONALE INDICA/1:INDICA/1:

le aree prioritarie di intervento, anche ai fini di le aree prioritarie di intervento, anche ai fini di una progressiva riduzione delle una progressiva riduzione delle diseguaglianzediseguaglianzesociali e territoriali nei confronti della salute;sociali e territoriali nei confronti della salute;i LEA da assicurare per il triennio di validiti LEA da assicurare per il triennio di validitàà dei dei Piano; Piano; la quota capitaria di finanziamento per ciascun la quota capitaria di finanziamento per ciascun anno di validitanno di validitàà del Piano e la sua del Piano e la sua disaggregazione per livelli di assistenza;disaggregazione per livelli di assistenza;gli indirizzi finalizzati a orientare il SSN verso il gli indirizzi finalizzati a orientare il SSN verso il miglioramento continuo della qualitmiglioramento continuo della qualitààdell'assistenza;dell'assistenza;

seguesegue

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IL PIANO SANITARIO NAZIONALEIL PIANO SANITARIO NAZIONALE INDICA/2:INDICA/2:

i progettii progetti--obiettivo, da realizzare;obiettivo, da realizzare;le finalitle finalitàà generali e i settori principali della ricerca generali e i settori principali della ricerca biomedicabiomedica e sanitaria, prevedendo anche il relativo e sanitaria, prevedendo anche il relativo programma;programma;le esigenze relative alla formazione di base e gli indirizzi le esigenze relative alla formazione di base e gli indirizzi relativi alla formazione continua del personale; relativi alla formazione continua del personale; le linee guida e i relativi percorsi diagnosticole linee guida e i relativi percorsi diagnostico--terapeutici; terapeutici; i criteri e gli indicatori per la verifica dei livelli di i criteri e gli indicatori per la verifica dei livelli di assistenza assicurati in rapporto a quelli previsti. assistenza assicurati in rapporto a quelli previsti.

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P I A N O S A N I T A R I O N A Z I O N A L E 1 9 9 8 - 2 0 0 0

P . S . N . 1 9 9 8 – 2 0 0 0

P r i n c i p i : c o n f e r m a s i s t e m a s a n i t a r i o u n i v e r s a l i s t i c o , f i n a n z i a t o a t t r a v e r s o l a f i s c a l i t à g e n e r a l e

O b i e t t i v i : n o n l a s o l a p r o d u z i o n e e d e r o g a z i o n e d i p r e s t a z i o n i s a n i t a r i e , m a l a p r o m o z i o n e d e l l a s a l u t e m e d i a n t e p r e s t a z i o n i a p p r o p r i a t e e d e f f i c a c i

M e t o l o g i a : u n p i a n o i n p r o g r e s s ( l i n e e g u i d e a t t u a t i v e , p r o g e t t i o b i e t t i v o , p e r c o r s o d i a g n o s t i c o -t e r a p e u t i c o )

D i v i s o i n t r e p a r t i

P R I M A P A R T E( p a t t o d i s o l i d a r i e t à p e r l a s a l u t e )

e q u i t à e f f i c i e n z a

a p p r o p r i a t e z z a

S E C O N D A P A R T E ( o b i e t t i v i d i s a l u t e )

1 . p r o m o z i o n e d i s t i l i d i v i t ap e r l a s a l u t e( a l i m e n t a z i o n e , f u m o ,a l c o o l , a t t i v i t à f i s i c a )

2 . c o n t r a s t o p a t o l o g i ep r i n c i p a l i ( c a r d i o v a s c o l a r i , t u m o r i ,i n f e t t i v e , i n c i d e n t i )

3 . m i g l i o r a m e n t o a m b i e n t e 4 . r a f f o r z a m e n t o t u t e l a

s o g g e t t i d e b o l i 5 . s a n i t à i t a l i a n a i n E u r o p a

T E R Z A P A R T E ( s t r a t e g i e p e r i l c a m b i a m e n t o )

1 . s i s t e m i d i g a r a n z i e e l i v e l l i

e s s e n z i a l i d i a s s i s t e n z a ( c o l l e t t i v a i n a m b i e n t e d i v i t a e d i l a v o r o ; d i s t r e t t u a l e O s p e d a l i e r a )

2 . m o d e l l o d i S S N ( d u p l i c e f u n z i o n e d e l l e A S L , d i t u t e l a e d i p r o d u z i o n e ; a c c r e d i t a m e n t o d e g l i E n t i e r o g a t o r i e l o r o r e m u n e r a z i o n e )

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I PIANI SANITARI REGIONALII PIANI SANITARI REGIONALI

Le singole Regioni adottano il PSR che rappresenta il Piano Le singole Regioni adottano il PSR che rappresenta il Piano strategico degli interventi finalizzati alla tutela della salutestrategico degli interventi finalizzati alla tutela della salutee al funzionamento dei servizi, diretto a soddisfare le e al funzionamento dei servizi, diretto a soddisfare le esigenze della popolazione regionale, tenendo presenti gli esigenze della popolazione regionale, tenendo presenti gli obiettivi predisposti dal PSN. obiettivi predisposti dal PSN.

Temi trattati sono la promozione della salute, la Temi trattati sono la promozione della salute, la soddisfazione dell'utente e l'accessibilitsoddisfazione dell'utente e l'accessibilitàà dei servizi, la dei servizi, la qualitqualitàà, il volontariato. , il volontariato.

Sono, inoltre, Sono, inoltre, seguiti modelliseguiti modelli diversi di programmazione diversi di programmazione rispetto al passato, in particolare privilegiando il rispetto al passato, in particolare privilegiando il metodo metodo della concertazionedella concertazione, della definizione di , della definizione di patti territorialipatti territorialiche coinvolgono i diversi soggetti che concorrono alla che coinvolgono i diversi soggetti che concorrono alla promozione della salute, nonchpromozione della salute, nonchéé la definizione di la definizione di piani piani sanitari regionali di tipo strategico,sanitari regionali di tipo strategico, che avviano un ampio che avviano un ampio percorso percorso programmatorioprogrammatorio che si completa con i che si completa con i piani piani attuativi localiattuativi locali e con gli e con gli atti pianificatori distrettualiatti pianificatori distrettuali. .

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I livelli essenziali I livelli essenziali I livelli essenziali di assistenza (comma 6) comprendono le

tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni relativi alle aree di offerta già individuate dal Piano sanitario nazionale

1998-2000 e cioè: l'assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro;

assistenza distrettuale - l'assistenza ospedaliera.

I livelli essenziali di assistenza sono stati approvati con DPCM del 29.11.2001 il ruolo propositivo delle regioni nella stesura e modifica del PSN.

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LIVELLO ASSISTENZIALE UNIFORMELIVELLO ASSISTENZIALE UNIFORMEI livelli assistenziali rappresentano quell’insieme di attività che il Servizio Sanitario Nazionale deve erogare in modo uniforme sul territorio, attraverso le proprie strutture, e costituiscono lo standard minimo di prestazioni assicurate di diritto ai cittadini. Si introduce, a tal proposito, il concetto di essenzialità della prestazione e se ne specifica meglio il contenuto con l’art. 1, comma 6-bis, del Decreto Legislativo 229/99.

Da una sua interpretazione, sembrerebbe che l’attributo dell’essenzialità faccia riferimento alla capacità terapeutica piuttosto che alla necessità e ai costi elevati dell’erogazione. A parità di efficacia terapeutica dell’assistenza erogata, il principio che definisce un servizio “essenziale” è l’economicità nei processi di erogazione attuati, cioè tra le varie opzioni percorribili la scelta degli iter diagnostici e terapeutici deve privilegiare l’efficienza nell’impiego delle risorse.

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LIVELLO ASSISTENZIALE UNIFORMELIVELLO ASSISTENZIALE UNIFORMERisultano, dunque, esclusi dai servizi a carico del Servizio Sanitario Nazionale quelli che, in presenza di forme alternative di assistenza in grado di soddisfare le esigenze della popolazione ai medesimilivelli qualitativi, non rispettano i principi dell’efficienza nelle modalità di impiego delle risorse.

Non costituiscono servizi e prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale quelli che: 1) non rispondono a necessitàassistenziali tutelate in base ai principi ispiratori del SSN stesso; 2) non soddisfano il principio dell’efficacia e dell’appropriatezza; 3) in presenza di altre forme di assistenza volte a soddisfare le medesime esigenze, non soddisfano il principio dell’economicità nell’impiego delle risorse, ovvero non garantiscono un uso efficiente delle risorse quanto a modalità di organizzazione ed erogazione dell’assistenza. Art. 1, comma 6 bis, D.Lgs. 229/99.

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L I V E L L I E S S E N Z I A L I E D U N I F O R M I D I A S S I S T E N Z A S A N I T A R I A ( L . E . U . A . S . )

L E R E G I O N I ( s i n g o l a r m e n t e o a u t o c o o r d i n a t e )

e l a b o r a n o p r o p o s t e p e r l a p r e d i s p o s i z i o n e

L E R E G I O N I a d o t t a n o

I p i a n i S a n i t a r i R e g i o n a l i E a s s i c u r a n o i L . E . U . A . S .

I L G O V E R N O ( s u p r o p o s t a d e l M i n i s t r o d e l l a S a n i t à ,

s e n t i t e l e c o m m i s s i o n i p a r l a m e n t a r i c o m p e t e n t i e i s i n d a c a t i m a g g i o r m e n t e

r a p p r e s e n t a t i v i ) d ’ i n t e s a c o n l a C O N F E R E N Z A U N I F I C A T A

A d o t t a

P I A N O

S A N I T A R I O N A Z I O N A L E

D e f i n i s c e i L . E . U . A . S .( a r t . 1 d . l g s . 5 0 2 / 9 2 , n e l t e s t o i n t r o d o t t o d a l d . l e g s . 2 2 9 / 9 9

C o m p r e n d o n o l e t i p o l o g i e d i a s s i s t e n z a , i s e r v i z i e l e p r e s t a z i o n i

r e l a t i v i a l l e a r e e d i o f f e r t a i n d i v i d u a l e d a l P . S . N .

A C A R I C O D E L S . S . N . N O N A

C A R I C O D E L S . S . N .

L e p r e s t a z i o n i s a n i t a r i e

c o m p r e s e s o n o

G R A T U I T E C O N P A R T E C I P A Z I O N E A L L A S P E S A

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Le Regioni Le Regioni il ruolo propositivo delle regioni nella stesura e modifica del PSN.

istituzione della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria

l’articolo 9 rafforza la centralità del ruolo della regione nella programmazione sanitaria, nella definizione degli ambiti territoriali delle Aziende USL e nella loro articolazione distrettuale, nella definizione dei criteri di finanziamento, nonché nella individuazione dei principi e dei criteri in base ai quali i direttori generali assumono l'atto di organizzazione e di funzionamento.

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I Comuni I Comuni L’organismo fondamentale è rappresentato dalla

Conferenza dei Sindaci tra i cui compiti piùimportanti vi è:

la partecipazione alla programmazione

l’espressione di pareri sui più significativi atti dell’Azienda Sanitaria, tra i quali i bilanci e l’atto aziendale.

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A Z IE N D A L IZ Z A Z IO N E E O R G A N IZ Z A Z IO N E A Z IE N D A L E ( tra tto d a il S o le 2 4 o re )

P e r s o n a lità g iu r id ic a p u b b lic a e a u to n o m ia im p r e n d ito r ia le

O r g a n izza zio n e e fu n zio n a m e n to d is c ip lin a ti a tto a zie n d a le

A ttiv ità im p r o n ta ta a e f f ic a c ia , e f f ic ie n za , e c o n o m ic ità : o b b lig o

d i r is p e tta r e il v in c o lo d i b ila n c io

A g is c e c o n a tt i d i d ir itto p r iv a to

D ir e tto r e g e n e r a le , c o a d iu v a to d a :D ir e tto r e S a n ita r io e A m m .v o

S i a v v a le d e l C o lle g io d i D ir e z io n ec h ie d e p a r e r i a l C o n s ig lio S a n ita r i

C o lle g io S in d a c a le

D is tr e tt i S a n ita r i d i b a s e

D ip a r tim e n to d i P r e v e n zio n e

P r e s id i O s p e d a lie r i (n o n c o s t itu iti in A .O .)

N A T U R A

O R G A N I

O R G A N I Z ZA Z I O N E

A .U S .L . (a r t .3 s s . , d .le g .v o

5 0 2 /9 2 )

G li O s p e d a li p o s s o n o e s s e r e

c o s T itu it i in A Z I E N D E

A U T O N O M E

G li I .r .c .c .s . e le a zie n d e d i c u i a l d . le g .v o 5 1 7 /9 3

(r a p p o r ti s a n ità /u n iv e r s ità )

p o s s o n o e s s r e c o s t itu it i in A Z I E N D E

L a c o s t itu zio n e in A zie n d a v ie n e r e v o c a ta q u a lo r a l’a zie n d a p e r d a i r e q u is it i o q u a lo r a s i tr a tt i d i a zie n d a g ià c o s t itu ita c h e p e r s is ta

n e lla c a r e n za d i r e q u is it i

G li o s p e d a li n o n c o s t itu it i in A .O .

c o n s e r v a n o la n a tu r a d i P r e s id i d e ll’A U S L

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GLI ORGANI DELLGLI ORGANI DELL’’AZIENDA USL AZIENDA USL

LL’’art. 3 del comma 4, del D.Lgs. 502/1992art. 3 del comma 4, del D.Lgs. 502/1992 nella sua originaria nella sua originaria formulazione individuava i seguenti organi dell'azienda formulazione individuava i seguenti organi dell'azienda USL: USL:

-- il Direttore generale coadiuvato da un Direttore il Direttore generale coadiuvato da un Direttore amministrativo, da un Direttore sanitario e dal Consiglio amministrativo, da un Direttore sanitario e dal Consiglio dei sanitaridei sanitari, nonch, nonchéé dal dal Coordinatore dei servizi socialiCoordinatore dei servizi sociali; ;

-- il Collegioil Collegio dei revisoridei revisori; ; La nuova formulazione dell'art. 3, introdotta dal D.Lgs. La nuova formulazione dell'art. 3, introdotta dal D.Lgs.

229/1999,229/1999, ristruttura l'assetto degli organi della AUSL ristruttura l'assetto degli organi della AUSL prevedendo: prevedendo: il Direttore generale coadiuvato dal Direttore il Direttore generale coadiuvato dal Direttore amministrativo e il Direttore sanitario ed il Consiglio dei amministrativo e il Direttore sanitario ed il Consiglio dei sanitarisanitari,,il Collegioil Collegio sindacalesindacale..

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Il Direttore generale/1Il Direttore generale/1

Al Direttore generale competonoAl Direttore generale competono tutti i tutti i poteri di gestionepoteri di gestione, , ovvero di ovvero di rappresentanza legalerappresentanza legale dell'azienda USL, nonchdell'azienda USL, nonchéépoteri di poteri di verificaverifica, anche attraverso l'istituzione di un , anche attraverso l'istituzione di un apposito servizio di controllo interno, della corretta ed apposito servizio di controllo interno, della corretta ed economica economica gestione delle risorsegestione delle risorse attribuite ed introitate e attribuite ed introitate e dell'imparzialitdell'imparzialitàà e buon andamento delle buon andamento dell’’azione azione amministrativa. amministrativa.

A questi, piA questi, piùù incisivi e penetranti poteri se ne aggiungono incisivi e penetranti poteri se ne aggiungono altri, considerato che il comma 1 altri, considerato che il comma 1 quaterquater, introdotto dal , introdotto dal D.Lgs. 229/1999, imputa al Direttore generale la D.Lgs. 229/1999, imputa al Direttore generale la responsabilitresponsabilitàà della gestione complessiva dalla quale della gestione complessiva dalla quale discendono competenze operative e direzionali di ampio discendono competenze operative e direzionali di ampio raggio come ad esempio raggio come ad esempio l'adozione dell'atto aziendalel'adozione dell'atto aziendale di di diritto privato che segna la costituzione dell'azienda diritto privato che segna la costituzione dell'azienda sanitaria in struttura dotata di autonomia imprenditoriale, sanitaria in struttura dotata di autonomia imprenditoriale, nonchnonchéé la nomina dei responsabili delle strutture la nomina dei responsabili delle strutture operative dell'azienda. operative dell'azienda.

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Il Direttore generale/2Il Direttore generale/2Al Direttore generale la Regione assegna, al momento della nomiAl Direttore generale la Regione assegna, al momento della nomina, gli na, gli

obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi da raggiungerobiettivi di salute e di funzionamento dei servizi da raggiungere, e, verificandoli poi decorsi 18 mesi, in caso di verifica negativa verificandoli poi decorsi 18 mesi, in caso di verifica negativa la la Regione sentito il parere dei Sindaco o della Conferenza dei SinRegione sentito il parere dei Sindaco o della Conferenza dei Sindaci daci di cui all'articolo 3, di cui all'articolo 3, cornrnacornrna 14, può non confermare l'incarico.14, può non confermare l'incarico.

Quando ricorrano gravi motivi Quando ricorrano gravi motivi o la gestione presenti una situazione di o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principiograve disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principio di di buon andamento e di imparzialitbuon andamento e di imparzialitàà della amministrazione, della amministrazione, la Regione la Regione risolve il contrattorisolve il contratto dichiarando la decadenza del Direttore generale e dichiarando la decadenza del Direttore generale e provvede alla sua sostituzione. provvede alla sua sostituzione.

In tali casiIn tali casi la Regione provvedela Regione provvede previo parere della Conferenza previo parere della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale, regionale, che si esprime nel termine di dieci giorni dalla richiesta, che si esprime nel termine di dieci giorni dalla richiesta, decorsi inutilmente i quali la risoluzione dei contratto può avedecorsi inutilmente i quali la risoluzione dei contratto può avere re comunque corso. Si prescinde dal parere nei casi di particolare comunque corso. Si prescinde dal parere nei casi di particolare gravitgravitàà e urgenza. e urgenza.

li Sindaco o la Conferenza dei Sindaci li Sindaco o la Conferenza dei Sindaci di cui all'articolo 3, di cui all'articolo 3, co.co. 1414, , nel caso nel caso di manifesta di manifesta inattuazioneinattuazione nella realizzazione dei Piano attuativo nella realizzazione dei Piano attuativo localelocale, possono chiedere alla Regione di revocare il D.G. generale, o , possono chiedere alla Regione di revocare il D.G. generale, o di non disporre la conferma, ove il contratto sia gidi non disporre la conferma, ove il contratto sia giàà scaduto. scaduto.

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IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO Nominato dal Direttore generale, Nominato dal Direttore generale, èè un laureato in discipline giuridiche od un laureato in discipline giuridiche od

economiche all'atto della nomina deve avere meno di 65 anni e aveconomiche all'atto della nomina deve avere meno di 65 anni e aver er maturato una esperienza almeno quinquennale di direzione tecnicomaturato una esperienza almeno quinquennale di direzione tecnico--amministrativa in enti pubblici o privati o strutture sanitarie amministrativa in enti pubblici o privati o strutture sanitarie pubbliche pubbliche o private di media o grande dimensione. o private di media o grande dimensione.

La Regione può stabilire che il conferimento dell'incarico di DiLa Regione può stabilire che il conferimento dell'incarico di Direttore rettore amministrativo sia subordinato alla frequenza del corso di amministrativo sia subordinato alla frequenza del corso di formazione manageriale.formazione manageriale.

Il Direttore amministrativo dirige i servizi amministrativi dellIl Direttore amministrativo dirige i servizi amministrativi dell'AUSL e 'AUSL e partecipa, unicamente al Direttore generale, che ne ha la partecipa, unicamente al Direttore generale, che ne ha la responsabilitresponsabilitàà, alla direzione dell'azienda, assume diretta , alla direzione dell'azienda, assume diretta responsabilitresponsabilitàà delle funzioni attribuite alla sua competenza e delle funzioni attribuite alla sua competenza e concorre, con la formulazione di proposte e di pareri, alla formconcorre, con la formulazione di proposte e di pareri, alla formazione azione delle decisioni della direzione generale. delle decisioni della direzione generale.

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IL DIRETTORE SANITARIO/1IL DIRETTORE SANITARIO/1•• Nominato dal Direttore generale, Nominato dal Direttore generale, èè un laureato in un laureato in

MEDICINA E CHIRUGIA all'atto della nomina deve avere MEDICINA E CHIRUGIA all'atto della nomina deve avere meno di 65 anni e aver maturato una esperienza almeno meno di 65 anni e aver maturato una esperienza almeno quinquennale di direzione sanitaria in enti pubblici o privati quinquennale di direzione sanitaria in enti pubblici o privati o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione. dimensione.

Il Direttore Sanitario:– dirige i servizi sanitari dell’Azienda a fini organizzativi ed

igienico-sanitari, in conformità agli indirizzi generali di programmazione ed alle disposizioni del Direttore Generale nonché il miglior impiego delle competenze gestionali e tecnico-professionali attribuite ai vari livelli dirigenziali;

– è responsabile dei percorsi assistenziali di livello aziendale;

– fornisce parere obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di competenza;

– collabora allo svolgimento dell’insieme delle attivitàaziendali;

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IL DIRETTORE SANITARIO/2IL DIRETTORE SANITARIO/2– concorre con il D. Amministrativo all’elaborazione della

pianificazione attuativa locale in aderenza agli indirizzi espressi dal Direttore Generale;

– coordina l’attività dei Dipartimenti e delle Strutture operative di livello aziendale;

– formula proposte al Direttore Generale, per le parti di competenza, anche ai fini della elaborazione dei piani pluriennali, dei programmi annuali e dei piani di attività, nonché per la nomina dei responsabili delle strutture organizzative professionali e funzionali di rilevanza sanitaria;

– presiede il Consiglio dei Sanitari;– predispone con il concorso del Direttore Amministrativo,

delle Unità di staff della Direzione Aziendale, la relazione sanitaria annuale;

– svolge ogni altra funzione, ivi compresa l’adozione di atti a rilevanza esterna, attribuitagli dalla legislazione vigente, dalpresente atto, dai regolamenti aziendali attuativi ovvero delegatagli dal Direttore Generale

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IL DIRETTORE SANITARIO/3IL DIRETTORE SANITARIO/3– Il Direttore Sanitario, di sua iniziativa o su

indicazione del Direttore Generale, può, in qualsiasi fase della pratica, avocare a sé la trattazione diretta di affari che rivestano particolare rilevanza nel contesto delle competenze dell’area sanitaria, adottando correlativamente tutti gli atti all’uopo necessari.

– In caso di assenza o impedimento del Direttore Sanitario, le sue funzioni sono svolte temporaneamente da un Direttore di Distretto, Presidio Ospedaliero o di Dipartimento o da altro Dirigente nominato dal Direttore Generale su proposta del Direttore Sanitario stesso o, in caso di sua impossibilità, sentito il Collegio di Direzione. L’esercizio di tali funzioni di supplenza riveste carattere aggiuntivo e non esclusivo.

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IL CONSIGLIO DEI SANITARI IL CONSIGLIO DEI SANITARI LL’’organismo elettivo dellorganismo elettivo dell‘‘AUSL con funzioni di consulenza AUSL con funzioni di consulenza

tecnicotecnico--sanitariasanitaria ed ed èè composto dal Direttore sanitario composto dal Direttore sanitario che lo presiede, da una maggioranza di medici e altri che lo presiede, da una maggioranza di medici e altri operatori sanitari laureati e una rappresentanza di operatori sanitari laureati e una rappresentanza di infermieri e tecnici. infermieri e tecnici.

La Regione provvede a definire il numero dei componentiLa Regione provvede a definire il numero dei componentinonchnonchéé a disciplinare le modalita disciplinare le modalitàà di elezione e la di elezione e la composizione ed il funzionamento dei Consiglio. composizione ed il funzionamento dei Consiglio.

Fornisce parere obbligatorio ma non vincolanteFornisce parere obbligatorio ma non vincolante al Direttore al Direttore generale per le attivitgenerale per le attivitàà tecnicotecnico--sanitarie, anche sotto sanitarie, anche sotto iIiIprofilo organizzativo e per gli investimenti ad esse profilo organizzativo e per gli investimenti ad esse attinenti.attinenti.

Si esprime altresSi esprime altresìì sulle attivitsulle attivitàà assistenzialiassistenziali e tale parere e tale parere èèinteso come favorevole ove non inteso come favorevole ove non forrnulatoforrnulato entro il entro il termine fissato dalla legge regionale (silenziotermine fissato dalla legge regionale (silenzio--assenso). assenso).

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IIL COLLEGIO SINDACALEL COLLEGIO SINDACALEL'art. 3ter del D.Lgs. 502/1992 introdotto dal D.Lgs. 229/1999:L'art. 3ter del D.Lgs. 502/1992 introdotto dal D.Lgs. 229/1999:

verifica l'amministrazione dell'azienda sotto il profilo economiverifica l'amministrazione dell'azienda sotto il profilo economico,co,vigila sull'osservanza della legge; vigila sull'osservanza della legge; accerta la regolare tenuta della contabilitaccerta la regolare tenuta della contabilitàà e la conformite la conformitàà del bilancio del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettalle risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettua ua periodicamente verifiche di cassa;periodicamente verifiche di cassa;riferisce almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiestriferisce almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di a di quest'ultima, sui risultati dei riscontro eseguito, denunciando quest'ultima, sui risultati dei riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi immediatamente i fatti se vi èè fondato sospetto di gravi irregolaritfondato sospetto di gravi irregolaritàà,,trasmette periodicamente, e comunque con cadenza almeno trasmette periodicamente, e comunque con cadenza almeno semestrale, una propria relazione sull'andamento dell'attivitsemestrale, una propria relazione sull'andamento dell'attivitààdell'AUSL alla Conferenza dei Sindaci o al Sindaco deL Comune dell'AUSL alla Conferenza dei Sindaci o al Sindaco deL Comune capoluogo della Provincia dove capoluogo della Provincia dove èè situata l'azienda stessa.situata l'azienda stessa.

l componenti del Collegio sindacalel componenti del Collegio sindacale possono procedere ad atti di possono procedere ad atti di ispezione e controllo, anche individualmente. ispezione e controllo, anche individualmente.

Il Collegio sindacale dura in carica tre anniIl Collegio sindacale dura in carica tre anni ed ed èè composto da cinque composto da cinque membri, di cui due designati dalla Regione, uno designato dal membri, di cui due designati dalla Regione, uno designato dal Ministro dell'Economia e delle finanze, uno dal Ministro della SMinistro dell'Economia e delle finanze, uno dal Ministro della Salute e alute e uno dalla Conferenza dei Sindaci. I componenti del Collegio uno dalla Conferenza dei Sindaci. I componenti del Collegio sindacale sono scelti tra gli iscritti nel registro dei revisorisindacale sono scelti tra gli iscritti nel registro dei revisori contabili, contabili, ovvero tra i funzionari del Ministero dell'Economia e delle finaovvero tra i funzionari del Ministero dell'Economia e delle finanze:nze:

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IIL COLLEGIO di DIREZIONEL COLLEGIO di DIREZIONEIl Direttore generale si avvale per il Il Direttore generale si avvale per il governo delle attivitgoverno delle attivitàà clinichecliniche, la , la

programmazione e valutazione delle attivitprogrammazione e valutazione delle attivitàà tecnicotecnico--sanitarie e di sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria, nonchquelle ad alta integrazione sanitaria, nonchéé per la elaborazione dei per la elaborazione dei programma di attivitprogramma di attivitàà dell'azienda, la organizzazione dei servizi, dell'azienda, la organizzazione dei servizi, anche in attuazione dei modello dipartimentale e dell'utilizzo danche in attuazione dei modello dipartimentale e dell'utilizzo delle elle risorse umane e lo sviluppo dei servizi. risorse umane e lo sviluppo dei servizi.

Il Collegio di direzione Il Collegio di direzione concorre alla formulazione dei programmi di concorre alla formulazione dei programmi di formazioneformazione, delle soluzioni organizzativi per l'attuazione della attivit, delle soluzioni organizzativi per l'attuazione della attivitààliberolibero--professionale professionale intramurariaintramuraria e alla valutazione dei risultati e alla valutazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici. conseguiti rispetto agli obiettivi clinici.

La Regione disciplina l'attivitLa Regione disciplina l'attivitàà e la composizione dei Collegio di direzionee la composizione dei Collegio di direzione, , prevedendo la partecipazione del Direttore sanitario ed prevedendo la partecipazione del Direttore sanitario ed amministrativo, dei direttori di distretto, di dipartimento e diamministrativo, dei direttori di distretto, di dipartimento e di presidio. presidio.

LL’’art. 5 D.Lgs. 254/2000, nell'introdurre nell'art. 17 D.Lgs. 502/art. 5 D.Lgs. 254/2000, nell'introdurre nell'art. 17 D.Lgs. 502/1992 il 1992 il comma 2 bis,comma 2 bis, precisa che fino all'entrata in vigore della disciplina precisa che fino all'entrata in vigore della disciplina regionale il Collegio di direzione opera nella composizione e seregionale il Collegio di direzione opera nella composizione e secondo condo le modalitle modalitàà stabilite da ciascuna azienda sanitaria, salva la presenza stabilite da ciascuna azienda sanitaria, salva la presenza imprescindibile di membri di diritto. imprescindibile di membri di diritto.

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AccreditamentoAccreditamento Premessa Premessa

Il tema dellIl tema dell’’accreditamento accreditamento èè da sempre oggetto di da sempre oggetto di attenzione per la valutazione ed il miglioramento della attenzione per la valutazione ed il miglioramento della qualitqualitàà;;

In Italia ciò In Italia ciò èè avvenuto in occasione dellavvenuto in occasione dell’’entrata in vigore entrata in vigore del del D.D.D.D. L.viL.vi 502/517 (att. 8, comma 4 e 10 comma 2) 502/517 (att. 8, comma 4 e 10 comma 2) dove per la prima volta viene posto ldove per la prima volta viene posto l’’obiettivo della obiettivo della definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per lorganizzativi minimi per l’’esercizio delle attivitesercizio delle attivitàà sanitarie sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private;da parte delle strutture pubbliche e private;

Con DPR del 14/1/97 vengono definiti i requisiti minimi per Con DPR del 14/1/97 vengono definiti i requisiti minimi per ll’’autorizzazione al funzionamento delle struttureautorizzazione al funzionamento delle strutture

Le indicazioni riportate nei decreti legislativi 502/517 sono Le indicazioni riportate nei decreti legislativi 502/517 sono stati puntualmente ripresi nella bozza di piano sanitario stati puntualmente ripresi nella bozza di piano sanitario nazionale 1994nazionale 1994--97 e nel PSN 199897 e nel PSN 1998--2000.2000.

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Autorizzazione ed Autorizzazione ed accreditamentoaccreditamento

La regolamentazione dell'ingresso delle strutture pubbliche La regolamentazione dell'ingresso delle strutture pubbliche e private nel sistema di produzione di servizi e di e private nel sistema di produzione di servizi e di prestazioni per conto e a carico del SSN prestazioni per conto e a carico del SSN èè articolata su articolata su tre livelli: tre livelli:

le autorizzazioni alla realizzazione e al funzionamento le autorizzazioni alla realizzazione e al funzionamento delle strutture sanitarie;delle strutture sanitarie;

ll'accreditamento istituzionale; 'accreditamento istituzionale;

ggli accordi contrattuali.li accordi contrattuali.

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Autorizzazione Autorizzazione

ll’’autorizzazioneautorizzazione alla realizzazione di nuove alla realizzazione di nuove strutture sanitarie strutture sanitarie èè rilasciata dai comuni, rilasciata dai comuni, nell'esercizio delle proprie competenze in nell'esercizio delle proprie competenze in materia, essa viene rilasciata alle strutture in materia, essa viene rilasciata alle strutture in possesso dei requisiti minimi strutturali, possesso dei requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi necessari per tecnologici ed organizzativi necessari per garantire la sicurezza e l'efficacia garantire la sicurezza e l'efficacia dell'assistenza prestatadell'assistenza prestata

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Accreditamento istituzionale Accreditamento istituzionale

EE’’ concesso da parte della regione in base alla verifica di concesso da parte della regione in base alla verifica di due ulteriori elementi, oltre a quelli necessari per la due ulteriori elementi, oltre a quelli necessari per la

autorizzazione: autorizzazione: 1) il possesso di requisiti ulteriori di qualificazione della 1) il possesso di requisiti ulteriori di qualificazione della

struttura, che consentano di garantire elevati livelli di struttura, che consentano di garantire elevati livelli di qualitqualitàà dell'assistenza prestata, valutabili sia attraverso dell'assistenza prestata, valutabili sia attraverso le caratteristiche organizzative e le dotazioni le caratteristiche organizzative e le dotazioni tecnologiche e di personale, sia attraverso l'attivittecnologiche e di personale, sia attraverso l'attivitààeffettivamente svolta ed i risultati raggiunti; effettivamente svolta ed i risultati raggiunti;

2) la funzionalit2) la funzionalitàà della struttura rispetto alla della struttura rispetto alla programmazione regionale, in termini di fabbisogno programmazione regionale, in termini di fabbisogno complessivo e di complessivo e di integrabilitintegrabilitàà nella rete dei servizi nella rete dei servizi regionali. regionali.

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Accordi contrattuali Accordi contrattuali SStabiliti tra regione, Azienda USL e strutture accreditate tabiliti tra regione, Azienda USL e strutture accreditate rappresentano il momento conclusivo del processo di rappresentano il momento conclusivo del processo di

individuazione dei soggetti erogatori dei servizi individuazione dei soggetti erogatori dei servizi garantiti per conto e a carico del SSN, hanno la garantiti per conto e a carico del SSN, hanno la

funzione di: funzione di: funzione di selezionare i produttori accreditati, funzione di selezionare i produttori accreditati, di definire volumi e tipologia delle prestazioni necessarie, di definire volumi e tipologia delle prestazioni necessarie, di determinare in modo prospettico la loro remunerazione di determinare in modo prospettico la loro remunerazione complessiva nonchcomplessiva nonchéé di specificare le caratteristiche dei di specificare le caratteristiche dei servizi resi ed i controlli cui la struttura accetta di sottoporservizi resi ed i controlli cui la struttura accetta di sottoporsi si rispetto alla appropriatezza e alla qualitrispetto alla appropriatezza e alla qualitàà delle prestazioni delle prestazioni

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ASSETTO ORGANIZZATIVO DELLASSETTO ORGANIZZATIVO DELL’’AUSL AUSL Il modello organizzativoIl modello organizzativo--tipo dell'azienda USLtipo dell'azienda USL, ovvero le strutture , ovvero le strutture

operative attraverso le quali essa provvede all'erogazione operative attraverso le quali essa provvede all'erogazione dell'assistenza sanitaria sono: dell'assistenza sanitaria sono:

-- distretti sanitari di base; distretti sanitari di base; -- dipartimenti di prevenzione; dipartimenti di prevenzione; -- presidi ospedalieri non costituiti in aziende ospedaliere. presidi ospedalieri non costituiti in aziende ospedaliere. Spetta alla Regione la determinazione dei principi organizzativiSpetta alla Regione la determinazione dei principi organizzativi e e

strutturali dell'AUSL in relazionestrutturali dell'AUSL in relazione::all'articolazione del territorio regionale in aziende USL;all'articolazione del territorio regionale in aziende USL;all'articolazione delle aziende USL in distretti;all'articolazione delle aziende USL in distretti;all'istituzione e all'organizzazione nell'ambito delle aziende Uall'istituzione e all'organizzazione nell'ambito delle aziende USL dei SL dei dipartimenti di prevenzione;dipartimenti di prevenzione;alla costituzione dei presidi ospedalieri in aziende quando ricoalla costituzione dei presidi ospedalieri in aziende quando ricorrano i rrano i presupposti descritti dall'art. 4 del presupposti descritti dall'art. 4 del D.LgsD.Lgs. 502/1992, come modificato . 502/1992, come modificato dal dal D.LgsD.Lgs. 229/1999. . 229/1999.

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IL DISTRETTOIL DISTRETTOIl ruolo del distrettoIl ruolo del distretto, viene notevolmente potenziato dalla riforma , viene notevolmente potenziato dalla riforma

sanitaria ter che gli riconosce autonomia tecnicosanitaria ter che gli riconosce autonomia tecnico--gestionale ed gestionale ed economicoeconomico--finanziaria, con contabilitfinanziaria, con contabilitàà separata all'interno dei separata all'interno dei bilancio dell'AUSL. bilancio dell'AUSL.

LL’’ambito di operativitambito di operativitàà del distrettodel distretto èè modificato rispetto alla precedente modificato rispetto alla precedente soglia (40.000/80.000 abitanti) in quanto l'art. 3 soglia (40.000/80.000 abitanti) in quanto l'art. 3 quaterquater dei D.Lgs. dei D.Lgs. 502/1992, introdotto dal D.Lgs. 229/1999 si riferisce ad una 502/1992, introdotto dal D.Lgs. 229/1999 si riferisce ad una popolazione minima di almeno 60.000 abitanti, salvo che la Regiopopolazione minima di almeno 60.000 abitanti, salvo che la Regione, ne, in considerazione delle caratteristiche in considerazione delle caratteristiche geomorfologichegeomorfologiche dei territorio dei territorio o della bassa densito della bassa densitàà della popolazione residente, disponga della popolazione residente, disponga diversamente. diversamente.

Il distretto garantisce:Il distretto garantisce:a)a) assistenza specialistica ambulatoriale;assistenza specialistica ambulatoriale;b)b) attivitattivitàà o servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze;o servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze;c)c) attivitattivitàà o servizi o servizi consultorialiconsultoriali per la tutela della salute dell'infanzia, per la tutela della salute dell'infanzia,

della donna e della famiglia;della donna e della famiglia;d)d) attivitattivitàà o servizi rivolti a disabili ed anziani; o servizi rivolti a disabili ed anziani; e)e) attivitattivitàà o servizi di assistenza o servizi di assistenza domiciliamdomiciliam integrata;integrata;f)f) attivitattivitàà o servizi per le patologie da HIV e per le patologie in fase o servizi per le patologie da HIV e per le patologie in fase

terminale.terminale.

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IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

IlIl dipartimento di prevenzione dipartimento di prevenzione èè struttura operativa struttura operativa dell'azienda USL, istituita e organizzata da ciascuna dell'azienda USL, istituita e organizzata da ciascuna Regione allo scopo di:Regione allo scopo di:

-- garantire la tutela della salute collettiva; garantire la tutela della salute collettiva; -- perseguire obiettivi di promozione della salute;perseguire obiettivi di promozione della salute;-- agire per la prevenzione delle malattie e delle agire per la prevenzione delle malattie e delle disabilitdisabilitàà; ; -- operare per il miglioramento della qualitoperare per il miglioramento della qualitàà della vita. della vita.

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I PRESIDI OSPEDALIERII PRESIDI OSPEDALIERI

I Presidi ospedalieri sono, ex art. 4, comma 9, D.Lgs. I Presidi ospedalieri sono, ex art. 4, comma 9, D.Lgs. ––502/1992 gli 502/1992 gli ospedali non costituiti in azienda ospedaliera. ospedali non costituiti in azienda ospedaliera.

In qualitIn qualitàà di strutture dell'azienda USL essi godono di una autonomia di strutture dell'azienda USL essi godono di una autonomia molto minore rispetto a quella delle aziende ospedaliere: molto minore rispetto a quella delle aziende ospedaliere: autonomia a livello direttivo garantita dalla presenza di un dirautonomia a livello direttivo garantita dalla presenza di un dirigente igente medico, in qualitmedico, in qualitàà di responsabile delle funzioni igienicodi responsabile delle funzioni igienico--organizzative e di un dirigente amministrativo responsabile dellorganizzative e di un dirigente amministrativo responsabile della a gestione amministrativa. gestione amministrativa. La La separatezzaseparatezza della gestione direttiva del presidio ospedaliero della gestione direttiva del presidio ospedaliero rispetto a quella dell'azienda USL di cui esso rispetto a quella dell'azienda USL di cui esso èè parte parte èè strettamente strettamente funzionale ad una eventuale trasformazione in azienda ospedalierfunzionale ad una eventuale trasformazione in azienda ospedaliera; a; autonomia economicoautonomia economico--finanziaria con la tenuta di una contabilitfinanziaria con la tenuta di una contabilitààseparata seppure interna al bilancio della azienda USLseparata seppure interna al bilancio della azienda USL

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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE

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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Definizione

Nella sua accezione generale l'organizzazione è un raggruppamento sociale dotato di una struttura interna differenziata orientata al perseguimento di scopi specifici ed allo svolgimento di compiti ben definiti (MAYNTZ).

L'organizzazione aziendale è l'insieme delle componenti e dei meccanismi di funzionamento di una struttura economica. Ogni impresa ha la sua organizzazione, che è funzione degli

obiettivi, delle strategie e delle risorse di cui l'azienda si è dotata.Un'azienda nasce con il sorgere di legami ordinati fra tali

elementi e l'ambiente esterno e cioè con il sorgere di un'organizzazione in vista di un qualche scopo.

Una definizione ricorrente in materia di organizzazione aziendale è quella secondo cui l'azienda è un insieme di risorse umane, tecniche e finanziarie, coordinate ed interagenti tra loro per cogliere le opportunità offerte dal mercato.

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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE caratteristiche essenziali

Le caratteristiche essenziali presenti in ogni forma di organizzazione sono:- la suddivisione del lavoro, del potere e delle responsabilitàfinalizzata al perseguimento degli scopi prefissati;- la presenza di uno o più centri di potere con funzione di controllo e direzione del lavoro per soddisfare esigenze di efficienza; - la sostituibilità del personale qualora questo si mostri inadeguato od inefficiente.• L'organizzazione nasce dall'esigenza di razionalizzare e coordinare i singoli sforzi al fine di raggiungere più facilmente l'obiettivo posto.• Dal punto di vista dinamico si intende per organizzazione aziendale l'insieme delle scelte effettuate nell'ambito delle possibili variabili organizzative, con riferimento ad una specifica azienda. • L'attività di organizzazione è allora l'insieme dei criteri di divisione e di specializzazione del lavoro tra le persone che ne fanno parte, nonché le modalità di coordinamento per il raggiungimento degli obiettivi.

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I VARI TIPI DI ORGANIZZAZIONE

• tre sono le strutture < tradizionali> tutte basate sul principio gerarchico:• La struttura funzionale è quella che evidenzia nel modo piùchiaro l'applicazione del principio gerarchico; • anche la struttura divisionale utilizza in pieno tale principio in quanto, all'interno dei sottobiettivi divisionali, la divisione del lavoro è ispirata ancora al criterio gerarchico-funzionale.• La struttura a matrice è l'unica delle tre che cerca, attraverso il principio del doppio comando, di porre dei limiti alle rigiditàimposte dalla gerarchia a favore di una maggiore flessibilitànell'operatività e negli obiettivi realizzata attraverso i gruppi di progetto, organi entro certi limiti «sottratti» alla dipendenza di tipo gerarchico

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L’ORGANIZZAZIONE GERARCHICA: Caratteristiche

• La gerarchia è la successione di livelli che vanno dall'autorità piùelevata agli ultimi esecutori (Favol).• L'organizzazione gerarchica è rappresentata dalla caratteristica forma a piramide, con al vertice l'autorità gerarchicamente piùelevata e con una graduazione successiva di doveri e poteri in relazione alla graduazione dell'autorità e della responsabilità.• Ogni unità organizzativa, sia a livelli alti che a quelli più bassi, svolge lo stesso tipo di attività, seppure per ambiti e quantitàsempre più ristretti. • Ad ogni livello è preposto un responsabile con funzioni di comando, guida e coordinamento.

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L’ORGANIZZAZIONE GERARCHICA: Caratteristiche•. L'organizzazione di tipo gerarchico è caratterizzala dalla presenza di una struttura lineare nella quale i responsabili accentrano tutto il potere decisionale, limitano la delega, esercitano una supervisione diretta su tutte le operazioni aziendali: • ne consegue una limitata specializzazione delle funzioni che penalizza l'efficienza e sovraccarica il lavoro dei pochi responsabili con il rischio di affievolire il controllo gerarchico e di lasciarli impreparati a brusche sollecitazioni del mercato.• Un'organizzazione basata sul modello gerarchico risulta piùrigida, il che le permette di ridurre i costi di contrattazione attraverso un maggiore coordinamento, ma allo stesso tempo comporta meno flessibilità ai cambiamenti dell'ambiente esterno.•l'organizzazione gerarchica è la prima forma di organizzazione elementare di cui le altre sono un'evoluzione.

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L'ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE Lo scientific management: TAYLOR

• La teoria sull'organizzazione del lavoro elaborata nel 1911 da Taylor nella sua opera fondamentale intitolata «The Principles of Scientific Management» e ripresa con notevoli arricchimenti da altri studiosi, va sotto il nome di gestione scientifica o scientificmanagement.TAYLOR teorizzò (e FORD applicò) l'organizzazione scientifica del lavoro e cioè un'applicazione molto spinta dei concetti di parcelizzazione, specializzazione e standardizzazione, al fine di poter realizzare in modo ottimale (the best way) le attivitàelementari in cui i processi dovevano essere suddivisi. Egli teorizzò l'esigenza di avere una struttura organizzativa dicontrollo funzionale pura, specializzata sulle attività da svolgere, l'autorità non deve essere delegata in relazione al livello gerarchico, bensì delegata su attività specifiche

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L'ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE Lo scientific management: TAYLOR

• Nella sua analisi TAYLOR partiva dall'esigenza di adeguare la struttura organizzativa per il raggiungimento del massimo profitto.A tale scopo era necessaria un'estrema razionalità organizzativa cui dovevano adeguarsi tutte le componenti del lavoro, compresa la risorsa umana; furono elaborate regole per i lavoratori da seguire con il massimo rigore, eliminando così tempi morti e spingendo il dipendente al massimo rendimento. • Si partiva, in altre parole, dal principio secondo il quale il risultato produttivo astrattamente previsto poteva e doveva essere necessariamente raggiunto attraverso una adeguata istruzione (addestramento professionale) del subordinato. La struttura organizzativa dello scientific management assume la caratteristica forma a piramide, con al vertice l'autoritàgerarchicamente più elevata e con una graduazione successiva di doveri, autorità e responsabilità.

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L'ORGANIZZAZIONE PER LINE E STAFF

• Il concetto di organizzazione gerarchica è espresso anche con il termine di line, la linea operativa destinata a costituire lo scheletro della struttura organizzativa. • Questo concetto ne presuppone un altro altrettanto basilare: quello dell'unità di comando in virtù del quale «nessun membro di un'organizzazione dovrebbe ricevere ordini da più di un superiore».• Accanto al concetto di line, Mooney ha elaborato quello di staff, che esprime l'organizzazione funzionale utilizzata nell'azienda per fornire consigli e servizi alle unità della line. In altre parole lo staff costituisce l'organo tecnico-specialistico dell'organizzazione.

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L'ORGANIZZAZIONE PER LINE E STAFF

• Fanno parte delle line coloro che rappresentano il nucleo operativo di una azienda ovvero coloro che, con la loro attivitàoperativa, realizzano i prodotti ed i servizi dell'impresa. • Si tratta cioè degli addetti al sistema operativo che costituisce il cuore dell'impresa. • Si possono annoverare tra questi le figure professionali dei responsabili della produzione, del marketing, dello stabilimento, gli addetti alle macchine, al montaggio, alla manutenzione, alle spedizioni etc.Il termine staff, invece, deriva dall'organizzazione militare e nel linguaggio aziendalistico individua un'unità organizzativa composta da specialisti in vari settori e funzioni aziendali il cui compito è quello di coordinare l'unità di comando di un'organizzazione mediante attività di supporto o consultive.

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L'ORGANIZZAZIONE PER LINE E STAFF

• Tipiche funzioni aziendali che compongono lo staff sono quelle di pubbliche relazioni e di programmazione strategica.• Lo staff è collegato alle altre funzioni aziendali da relazioni funzionali e non gerarchiche.• Fanno parte delle unità di staff o della tecnostruttura, secondo la definizione di Henry Mintzberg, quegli analisti i quali, pur non partecipando direttamente al flusso di lavoro, hanno su esso unaprofonda influenza, poiché contribuiscono a determinare le condizioni e le modalità con le quali sono svolte le attivitàaziendali. Tra gli appartenenti a questa categoria si ricordano: gli addetti alla pianificazione, alla programmazione e controllo di gestione, i responsabili del controllo qualità, informatori, i reclutatori etc.

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L'ORGANIZZAZIONE DIVISIONALE Aspetti generali

• L'organizzazione divisionale è articolata in un complesso di attività autonome, corrispondenti generalmente alle singole aree d'affari (divisioni), all'interno delle quali si ripropone il modello dell'organizzazione plurifunzionale; • è caratterizzata quindi dalla suddivisione delle funzioni in rapporto al prodotto, oppure per grandi aree geografiche. • La divisione si articola a sua volta in funzioni, processi e mansioni.• È un'organizzazione tipica delle imprese a struttura diversificata. La teoria dell'impresa M-form di Williamson (M-form= multidivisionale), mette in luce i vantaggi derivanti dell'efficienza dell'impresa divisionalizzata.

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LE ORGANIZZAZIONI EVOLUTIVE per comitati e direzioni multipli o per matrici

• E un'organizzazione che si avvale di comitati consultivi (od unitàdi staff) dediti allo studio ed all'approfondimento di problemi di gestione e di direzioni multiple, presenti al vertice degli organi esecutivi, che si compongono di personale specializzato, responsabile collegialmente delle attività dei settori aziendali. • Questa organizzazione è caratterizzata dall'adozione di due criteri di divisione del lavoro simultaneamente applicati, in modo da migliorare la flessibilità e l'efficacia:• In linea verticale vi è la gerarchia funzionale, • in linea orizzontale vi sono i responsabili del coordinamento del processo sull'obiettivo (project manager o team leader) che coordinano i team di progetto.

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LE ORGANIZZAZIONI EVOLUTIVE l’organizzazione per progetti

• si realizza nell'ambito della struttura generale per lo svolgimento di un determinato compito o per portare a termine un progetto importante. • A tale organizzazione è preposto un unico responsabile con una serie di collaboratori con compiti di assistenza tecnica. • Può avere durata temporanea o permanente. • Il project managing (propriamente gestione per progetto) consiste nel predisporre una struttura organizzativa in cui la divisione dei compiti avviene sulla base delle specifiche e personalizzate esigenze dei singoli clienti o di particolari e ben definiti obiettivi di riferimento. •Ogni prodotto/servizio dell'azienda è considerato come un progetto cui partecipano quelle risorse, tecniche e umane, richieste in base alle aree di competenza professionale.

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LE ORGANIZZAZIONI EVOLUTIVE l’organizzazione per progetti

• Viene in questo modo a delinearsi una organizzazione aziendale poco formalizzata e gerarchica, simile a quella matriciale, particolarmente efficace in settori come il terziario avanzato, nei quali i fattori ambientali condizionanti l'attività aziendale sono turbolenti, mutevoli e complessi.L'organizzazione orientata ai processi ha fatto emergere l'importanza di lavorare per progetti, di far valere la leadership piùche il potere gerarchico-funzionale e di cercare la soddisfazione del cliente, anche quando si tratta di un cliente interno all'impresa.

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STRUTTURE ED ORGANIGRAMMI

• L'organigramma è lo schema formale di rappresentazione grafica della struttura organizzativa aziendale dal quale è possibile desumere, a differenti livelli di analiticità, gli organi funzionali e sociali, la loro reciproca connessione, le linee di responsabilità e di autorità, i meccanismi di coordinamento. Attraverso l'organigramma è possibile ricostruire:

l'ordinamento gerarchico dell'azienda e i suoi rapporti con gliorgani consultivi di staff,

individuare i flussi comunicativi fra essi esistenti in modo dacomprenderne il tipo di interdipendenza,

evincere il grado di accentramento/decentramento del potere decisionale e quello di specializzazione delle funzioni,

stabilire, il livello di formalizzazione e burocrazia, e così via per le altre variabili organizzative.

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STRUTTURE ED ORGANIGRAMMI• E’ una specie di fotografia dei quadri fatta in un dato istante. • Due organigrammi redatti a distanza di tempo mettono in rilievole modifiche avvenute nel frattempo nella struttura gerarchica (Fayol).• Spesso, poi, allo scopo di definire gli ambiti di attività e di autorità conferiti a ciascun organo, all'organigramma aziendale si affianca il manuale delle strutture organizzative.Nell'organigramma aziendale è dato individuare le suddivisioni per reparti, uffici e settori.Le possibilità grafiche di rappresentazione della struttura sono indefinite, le forme di organigramma più usate sono:- l'organigramma verticale; - l'organigramma orizzontale;- l'organigramma ripiegato; - il livellogramma; - l'organigramma circolare.

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Le metodologie di studio e di Le metodologie di studio e di ricerca in economia aziendalericerca in economia aziendale

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Le metodologie di studio e di ricerca in Le metodologie di studio e di ricerca in economia aziendale economia aziendale

Nella scienza economica i processi conoscitivi piNella scienza economica i processi conoscitivi piùùnoti sononoti sono::

La DEDUZIONE costituisce un processo mediante il La DEDUZIONE costituisce un processo mediante il quale, dalla osservazione di fatti generali, si desumono quale, dalla osservazione di fatti generali, si desumono fatti e conoscenze particolari.fatti e conoscenze particolari.

LL’’INDUZIONE, invece, procede dalla conoscenza e INDUZIONE, invece, procede dalla conoscenza e dalldall’’esperienza di fatti particolari verso argomentazioni di esperienza di fatti particolari verso argomentazioni di carattere generalecarattere generale. .

La scienza economica e lLa scienza economica e l’’economia aziendale si economia aziendale si servono ampiamente dei due metodiservono ampiamente dei due metodi

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Metodo deduttivo Metodo deduttivo EE’’ basato sul ragionamento logico: se sono noti fatti e basato sul ragionamento logico: se sono noti fatti e

fenomeni di carattere generale posso pervenire fenomeni di carattere generale posso pervenire attraverso deduzione logica alla conoscenza di fatti e attraverso deduzione logica alla conoscenza di fatti e

fenomeni particolari, fenomeni particolari, si osservano due indirizzi:si osservano due indirizzi:

ll’’indirizzo indirizzo precettivoprecettivo o normativo:o normativo: si ricercano e si si ricercano e si definiscono aprioristicamente le leggi ed i comportamenti definiscono aprioristicamente le leggi ed i comportamenti che devono contraddistinguere la vita di determinate che devono contraddistinguere la vita di determinate unitunitàà fenomeniche, ad esempio, le aziende. fenomeniche, ad esempio, le aziende.

ll’’indirizzo sperimentale: indirizzo sperimentale: leggi e comportamenti vanno leggi e comportamenti vanno ricercati attraverso lricercati attraverso l’’osservazione concreta del modo di osservazione concreta del modo di essere e di comportarsi delle predette unitessere e di comportarsi delle predette unitàà fenomeniche, fenomeniche, ovvero delle aziende.ovvero delle aziende.

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Metodo deduttivo Metodo deduttivo Non possiamo ormai piNon possiamo ormai piùù pensare di seguire il cammino pensare di seguire il cammino fortemente deduttivo della fortemente deduttivo della scuola classica di economiascuola classica di economiaconsistente nel fissare alcuni principi accettabili a priori consistente nel fissare alcuni principi accettabili a priori come postulati e da questi procedere a suddividere la realtcome postulati e da questi procedere a suddividere la realtààumana e sociale in tanti sottosettori ognuno dei quali umana e sociale in tanti sottosettori ognuno dei quali risulterebbe dotato di particolaritrisulterebbe dotato di particolaritàà sue proprie e di sue proprie e di autonomia rispetto al resto. autonomia rispetto al resto. Il metodo deduttivo consiste nel passare dal principio Il metodo deduttivo consiste nel passare dal principio generale ed astratto al fatto particolaregenerale ed astratto al fatto particolare interpretando interpretando quest'ultimo sulla scorta del primo, cioquest'ultimo sulla scorta del primo, cioèè di una legge, di una legge, uniformituniformitàà, criterio generalizzante ed , criterio generalizzante ed èè sicuramente un sicuramente un metodo di ricerca validissimo e molto utile.metodo di ricerca validissimo e molto utile.Esso crea, però, Esso crea, però, problemiproblemi molto grossi molto grossi di rapporto tra le di rapporto tra le teorie e la realtteorie e la realtàà quando, nelle applicazioni, si tende ad quando, nelle applicazioni, si tende ad assegnargli assegnargli una posizione dominanteuna posizione dominante..Tuttavia, Tuttavia, ll’’astrazioneastrazione di aree, settori o campi dello scibile di aree, settori o campi dello scibile èènecessaria per scopi scientifici e didattici,necessaria per scopi scientifici e didattici, ciocioèè per lo studio per lo studio ordinato e approfondito dei molti problemi o aspetti ordinato e approfondito dei molti problemi o aspetti dell'operare umano. dell'operare umano.

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Metodo (deduttivo)delle approssimazioni successive Metodo (deduttivo)delle approssimazioni successive Nelle indagini di economia aziendale molto spesso si procede Nelle indagini di economia aziendale molto spesso si procede per ipotesi, per ipotesi, essa costituisce loessa costituisce lo strumento per fondare strumento per fondare argomentazioni e ragionamenti in approssimazione al vero.argomentazioni e ragionamenti in approssimazione al vero.La realtLa realtàà aziendale appare sempre piaziendale appare sempre piùù complessa ed articolata, complessa ed articolata, si caratterizza variamente per condizioni interne e situazioni si caratterizza variamente per condizioni interne e situazioni esterneesterneLL’’ipotesi, costituita da premesse o da principi definiti, consenteipotesi, costituita da premesse o da principi definiti, consentedi ragionare deduttivamentedi ragionare deduttivamente (ossia partendo dall(ossia partendo dall’’osservazione osservazione di fatti generali)di fatti generali)Tuttavia con lTuttavia con l’’ipotesi non si può contemplare e comprendere ipotesi non si può contemplare e comprendere tutta la realttutta la realtàà che, come detto, che, come detto, èè assai articolata e complessa.assai articolata e complessa.LL’’ipotesi tende a schematizzare e semplificare la realtipotesi tende a schematizzare e semplificare la realtàà in in modo da procedere, sia pure con gradualitmodo da procedere, sia pure con gradualitàà, all, all’’accertamento accertamento e alla conoscenza di fatti e fenomeni.e alla conoscenza di fatti e fenomeni.

Metodo delle approssimazioni successiveMetodo delle approssimazioni successive

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Metodo induttivo Metodo induttivo Procede dalla conoscenza, dallProcede dalla conoscenza, dall’’esperienza e esperienza e dalldall’’osservazione dei fatti particolari per giungere ad osservazione dei fatti particolari per giungere ad argomentazioni di carattere generale.argomentazioni di carattere generale.

Presupposto o fondamentoPresupposto o fondamento èè che esiste un ordine nelle che esiste un ordine nelle cose osservate in quanto nulla accade caoticamente ma cose osservate in quanto nulla accade caoticamente ma tutta la realttutta la realtàà èè soggetta ad un ordine. soggetta ad un ordine.

Ciò, ovviamente, vale in termini relativi, poichCiò, ovviamente, vale in termini relativi, poichéé, per , per quanto si possa osservare il piquanto si possa osservare il piùù possibile, lpossibile, l’’osservazione osservazione del TUTTO del TUTTO èè impossibile, per cui sovvieneimpossibile, per cui sovviene

Metodo INDUTTTIVOMetodo INDUTTTIVO--STATISTICOSTATISTICO

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Metodo Metodo INDUTTTIVOINDUTTTIVO--STATISTICOSTATISTICOin base al quale una serie limitata di fatti o di fenomeni in base al quale una serie limitata di fatti o di fenomeni (campione) viene osservata, studiata, indagata per (campione) viene osservata, studiata, indagata per rappresentare il tutto (universo).rappresentare il tutto (universo).EE’’ uno strumento prezioso nelle ricerche tendenti a percepire e uno strumento prezioso nelle ricerche tendenti a percepire e a costruire immagini della realta costruire immagini della realtàà..Il suo impiego esige particolare perizia ed esperienza nel Il suo impiego esige particolare perizia ed esperienza nel campo delle ricerche scientifiche.campo delle ricerche scientifiche.La ricerca, per questa via, riesce particolarmente difficile La ricerca, per questa via, riesce particolarmente difficile quando si tratta di studiare il manifestarsi di dati fenomeni , quando si tratta di studiare il manifestarsi di dati fenomeni , in in funzione di determinate condizioni.funzione di determinate condizioni.

Non si può dire, qui, quale sia il migliore e se lNon si può dire, qui, quale sia il migliore e se l’’uno superi luno superi l’’altro e altro e viceversaviceversa..

Fondamentale e importante, però, Fondamentale e importante, però, èè che non si dimentichi che i che non si dimentichi che i metodi sono e rimangono pur sempre degli metodi sono e rimangono pur sempre degli ““strumenti di strumenti di lavorolavoro””..

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Conclusione Conclusione

LL’’'attivit'attivitàà economica non può essere identificata economica non può essere identificata come un campo di studio a se stante e come un campo di studio a se stante e scientificamente valido semplicemente applicando scientificamente valido semplicemente applicando alle scelte ed azioni umane, in via deduttiva, il alle scelte ed azioni umane, in via deduttiva, il principio del tornaconto o principio del minimo principio del tornaconto o principio del minimo mezzomezzo in base al quale l'uomo orienterebbe le in base al quale l'uomo orienterebbe le proprie decisioni ed azioni scegliendo tra mezzi proprie decisioni ed azioni scegliendo tra mezzi disponibili e fini alternativi. disponibili e fini alternativi. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che i Dobbiamo essere consapevoli del fatto che i comportamenti umani non sono mai riconducibili comportamenti umani non sono mai riconducibili ad uno scopo e ad uno soltanto: quello economico, ad uno scopo e ad uno soltanto: quello economico, coscosìì come non accade che l'uomo segua nelle sue come non accade che l'uomo segua nelle sue decisioni e azioni un solo principio o criterio (G. decisioni e azioni un solo principio o criterio (G. Zappa 1957). Zappa 1957).

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Contabilità e bilancio delle aziende pubbliche sanitarie

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Contabilità e bilancio nel sistema informativo delle aziende pubbliche sanitarie

• Il sistema informativo aziendale è inteso quale insieme delle informazioni e delle conoscenze generate ed elaborate a mezzo di metodologie, tecniche e strumenti adeguatamente ed appositamente predisposti

• Una sorta di “linfa” che circola “nell’azienda” per alimentare l’incessante evoluzione dei processi decisionali posti a base dell’attività aziendale e tra “l’azienda e l’ambiente

• Con la riforma sanitaria degli anni 92/93 e 99 il legislatore ha voluto soggetti effettivamente autonomi sia dal punto di visto istituzionale che gestionale, inoltre la rivisitazione e reimpostazionedel sistema informativo del sistema sanitario e soprattutto delle aziende sanitarie

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Le caratteristiche di un sistema informativoConcepito in funzione delle decisioni ed esigenze dei differenti livelli aziendali;Finalizzato a produrre informazioni utili e, dunque funzionali ed adeguate alle scelte aziendali;Integrato, in quanto capace di rendere le informazioni efficientemente disponibili a ciascun livello decisionale;Flessibile rispetto a nuove e diverse esigenze conoscitive che possono manifestarsi nell’azienda;Tale da produrre informazioni tempestive ed affidabili, nonché adeguatamente sintetiche, ma comprensibili.Il sistema informativo aziendale in definitiva deve

tendere al conseguimento delle finalità aziendali

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Gli strumenti tecnico-contabili

che tradizionalmente si collocano al centro del sistema informativo delle aziende sono:

• La contabilità

• Il bilancio

Rappresentano sia nelle imprese che nelle aziende pubbliche “il cuore” del sistema informativo

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IL MODELLO FINANZIARIO• E’ orientato a realizzare un controllo finanziario

preventivo della gestione

• La motivazione deve essere ricercata nell’esigenza di conservare agli organi politici dell’azienda un effettivo potere di indirizzo rispetto agli atti gestionali realizzati dall’organo esecutivo.

• Il sistema contabile tendeva a fornire informazioni non tanto con riferimento ai processi economici o all’uso efficiente delle risorse disponibili o all’efficacia delle azioni quanto piuttosto a verificare il rispetto rigoroso e minuzioso delle norme e dei regolamenti e delle responsabilità derivanti ai diversi organi aziendali dagli atti formali compiuti

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LE CONSEGUENZE DEL MODELLO FINANZIARIO• una funzione prevalentemente orientata al controllo

giuridico-formale della gestione realizzata• principale obiettivo far emergere eventuali

responsabilità conseguenti a spese effettuate oltre i limiti posti dal bilancio di previsione

• mero controllo formale• manca la possibilità di verificare l’uso efficiente delle

risorse utilizzate e l’efficacia delle azioni poste in essere rispetto agli obiettivi assegnati all’attivitàaziendale.

• gravi carenze conoscitive• scarsa attenzione ai dati consuntivi, cioè ai dati che

avrebbero consentito la conoscenza delle attivitàeffettivamente realizzate nel periodo in esame.

• rinuncia a conoscere moventi e cause del fenomeno.

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LA TRASFORMAZIONE:OPPORTUNITA’

• L’aziendalizzazione delle ASL ha comportato il passaggio dal sistema della contabilità finanziaria (tipicamente adottato dalle aziende della P.A.) al sistema della contabilità economico-patrimoniale (tipicamente adottato dalle imprese).

• La principale motivazione è data dalla maggiore attenzione alla rilevazione degli aspetti economici che caratterizzano la gestione di tali aziende.

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La contabilità generale/1

Obiettivo: calcolo del reddito di esercizio e del capitale di fine periodo

Il conto: è lo strumento fondamentale utilizzato dalla contabilità per la rilevazione dei fatti aziendali.

Metodo e sistema della partita doppia: regolefondamentali

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La contabilità generale/2 regolefondamentali della partita doppia

: èè necessario effettuare sempre una doppia rilevazione necessario effettuare sempre una doppia rilevazione

di ogni singolo fatto gestionale ovvero deve essere di ogni singolo fatto gestionale ovvero deve essere rilevato simultaneamente due volte. rilevato simultaneamente due volte.

la rilevazione doppia deve essere fatta in due conti la rilevazione doppia deve essere fatta in due conti diversi.diversi.

le sezioni dei due conti devono accogliere i valori in le sezioni dei due conti devono accogliere i valori in modo antitetico (ossia in sezioni opposte).modo antitetico (ossia in sezioni opposte).

i valori non assumono segno algebrico bensi valori non assumono segno algebrico bensìì segno segno contabile (Dare o Avere).contabile (Dare o Avere).

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La contabilità generale/3Nella diapositiva precedente abbiamo parlato di doppia rilevazione contabile, noto come principio “dualistico” in base al quale ciascun oggetto di rilevazione deve poter essere osservato sotto due aspetti di cui uno:

Aspetto finanziarioAspetto finanziario (originario(originario) : ) : èè rappresentato dallerappresentato dalleentrate e usciteentrate e uscite,, poichpoichéé quando si compie quando si compie

unun’’operazione economica loperazione economica l’’elemento materiale elemento materiale èèrappresentato da entrate e usciterappresentato da entrate e uscite

Aspetto economico Aspetto economico (derivato)(derivato) ::redditualereddituale : : rileva i costi ed i ricavirileva i costi ed i ricavi

patrimonialepatrimoniale: : esamina le variazioni intervenute nel esamina le variazioni intervenute nel conto patrimonio netto conto patrimonio netto costituito dal patrimonio costituito dal patrimonio iniziale e dal risultato di gestione. iniziale e dal risultato di gestione.

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La contabilità generale/4 Le scritturazioni di contabilità generali vengono ordinate secondo un duplice criterio, avvalendosi di:

Libro giornaleLibro giornale ((ordinamento cronologicoordinamento cronologico) ) che che èè previsto previsto dalldall’’art. 2214 del CC che ne sancisce lart. 2214 del CC che ne sancisce l’’obbligatorietobbligatorietàà: le : le operazioni vengono rilevate in base al succedersi operazioni vengono rilevate in base al succedersi temporale del loro svolgimento ed i movimenti dare ed temporale del loro svolgimento ed i movimenti dare ed avere sono correlati al libro mastro avere sono correlati al libro mastro

Libro mastroLibro mastro ((ordinamento sistematicoordinamento sistematico): rileva le): rileva levariazioni dei singoli oggetti finanziari od economici neivariazioni dei singoli oggetti finanziari od economici neicorrispondenti conti ad essi intestaticorrispondenti conti ad essi intestati

Il piano dei contiIl piano dei conti: : èè un elenco di tutti gli oggetti cheun elenco di tutti gli oggetti checonsentono di comporre le scritture in partita doppia. consentono di comporre le scritture in partita doppia.

Può essere considerato per vari aspetti il fondamento e la Può essere considerato per vari aspetti il fondamento e la guida del sistema di contabilitguida del sistema di contabilitàà economicoeconomico--patrimonialepatrimoniale

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Il nuovo modello economico patrimonialeL’art. 5 del D. Leg.vo 502/92 prevede che le aziende

sanitarie devono informare la gestione economico-finanziaria e patrimoniale ai principi di cui al CC, così come integrato dal D. Leg.vo 9.4.1991, n.127.

Il nuovo modello si avvale dei seguenti strumenti:• Il piano strategico aziendale• Il bilancio economico preventivo

pluriennale• Il bilancio economico annuale• Il sistema di budgeting• La contabilità generale ed il bilancio di

esercizio• La contabilità analitica o per centri di costo• Altri sistemi di valutazione e verifica dei

risultati

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Il piano strategico aziendaleDefinisce per il triennio l’indirizzo generale dell’attività

aziendale, gli obiettivi aziendali, prima, e la verifica del conseguimento di tali obiettivi.

Il piano strategico prevede:• le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi

fissati dal piano sanitario regionale; • il programma di investimenti collegati ad eventuali nuovi

servizi da attivare e/o al potenziamento di quelli già operanti;• eventuali interventi di ristrutturazione e

riorganizzazione dei servizi attivati• eventuali prestazioni aggiuntive legate a più elevati

livelli uniformi di assistenza sanitaria;• un quadro di indicatori per evidenziare i risultati

conseguiti.

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Il nuovo modello economico patrimoniale:Il bilancio economico preventivo pluriennale e

annuale

Le scelte aziendali del piano strategico devono essere tradotte, in termini quantitativi, nei bilanci economici preventivi.

I bilanci preventivi: pluriennali ed annuali:• devono evidenziare gli aspetti finanziari,

patrimoniali ed economici della gestione• diventano gli strumenti di responsabilizzazione e di

controllo preventivo dell’azienda sanitaria da parte della Regione

• consentono la successiva verifica dei risultati.

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LA RELAZIONE AL BILANCIO

A completamento dei bilanci preventivi è prevista la relazione al bilancio che prevede informazioni relative, tra l’altro, ai seguenti aspetti:

• gli investimenti;• le prestazioni che si intendono erogare rispetto a

quelle del triennio precedente;• i valori più significati dell’ultimo bilancio di esercizio

(consuntivo) adottato;• il personale disponibile con le dinamiche per l’anno;• i flussi di cassa.

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Il nuovo modello economico patrimoniale:

Il sistema di budgeting

Un processo formale con cui periodicamente i diversi organi d’impresa:

• raggiungono un accordo sull’impiego e sull’allocazione delle risorse disponibili,

• definiscono gli obiettivi che ciascuno di essi deve perseguire e analizzano le differenze tra obiettivi e risultati , al fine sia di valutare le prestazioni di ogni organo, sia di migliorare il processo decisionale.

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Il nuovo modello economico patrimoniale:

La contabilità analitica o per centri di costo

• consentire di analizzare la dimensione economica fino a poco tempo fa sconosciuta nel settore sanitario

• verificare la efficienza dei processi erogati in rapporto alle risorse acquisite.

L’attivazione di tale sistema comporta lo studio del piano dei centri di costo.

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Il bilancio di esercizioIl bilancio di esercizio

Il bilancio di esercizio fotografa lo stato Il bilancio di esercizio fotografa lo stato delldell’’azienda in un determinato momento.azienda in un determinato momento.

Il bilancio Il bilancio èè un sistema di valori che definisce la un sistema di valori che definisce la situazione economica e patrimoniale di situazione economica e patrimoniale di unun’’impresa, viene redatto dallimpresa, viene redatto dall’’impresa al impresa al termine di ogni esercizio, infatti la vita termine di ogni esercizio, infatti la vita delldell’’azienda azienda èè divisa in esercizi della durata di divisa in esercizi della durata di un anno che in genere coincide con lun anno che in genere coincide con l’’anno solare anno solare ( ossia dal 1.1 al 31.12).( ossia dal 1.1 al 31.12).

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Il bilancio di esercizioIl bilancio di esercizio

La redazione del bilancio di esercizio La redazione del bilancio di esercizio èèregolamentato dallregolamentato dall’’art. 2424 del Codice art. 2424 del Codice

Civile Civile èè composto da:composto da:•• Lo stato patrimonialeLo stato patrimoniale•• Il conto economicoIl conto economico•• La nota integrativaLa nota integrativaGli schemi di stato patrimoniale e conto Gli schemi di stato patrimoniale e conto

economico delle aziende sanitarie, predisposti economico delle aziende sanitarie, predisposti secondo i criteri stabiliti dal C.C., sono stati secondo i criteri stabiliti dal C.C., sono stati pubblicati con decreto dellpubblicati con decreto dell’’11.2.2002 dal 11.2.2002 dal Ministero dellMinistero dell’’Economia e delle FinanzeEconomia e delle Finanze

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Lo stato patrimoniale Lo stato patrimoniale

ATTIVOATTIVOImmobilizzazioniImmobilizzazioni••ImmaterialiImmateriali••MaterialiMateriali••FinanziarieFinanziarie

Attivo circolanteAttivo circolante••ImmaterialiImmateriali••CreditiCrediti••FinanziarieFinanziarie

Ratei e riscontiRatei e riscontiConti dConti d’’ordineordine

PASSIVOPASSIVOPatrimonio nettoPatrimonio nettoFondi per rischi edFondi per rischi edonerioneriTrattamento fineTrattamento finerapportorapportoDebitiDebitiRatei e riscontiRatei e riscontiConti dConti d’’ordineordine

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Lo stato patrimoniale Lo stato patrimoniale • Lo stato patrimonialeLo stato patrimoniale raggruppa tutti i conti di natura numeraria, i conti raggruppa tutti i conti di natura numeraria, i conti rettificativi ed i conti di capitale che costituiscono il capitarettificativi ed i conti di capitale che costituiscono il capitale netto o le netto o patrimonio di funzionamento di cui ne evidenzia la consistenza apatrimonio di funzionamento di cui ne evidenzia la consistenza alla fine di lla fine di ciascun esercizio.ciascun esercizio.

•• LL’’art. 2424 del C.C.art. 2424 del C.C. ne stabilisce lo schema obbligatorio regolandone la ne stabilisce lo schema obbligatorio regolandone la forma, la struttura ed il contenuto. forma, la struttura ed il contenuto.

•• Come rilevabile dal prospetto lo stato patrimoniale si compone Come rilevabile dal prospetto lo stato patrimoniale si compone di di due due parti contrapposteparti contrapposte: l: l’’attivo ed il passivo.attivo ed il passivo.

•• A sua volta A sua volta ll’’attivo attivo si divide in Immobilizzazioni , attivo circolante e ratei si divide in Immobilizzazioni , attivo circolante e ratei e risconti, mentre e risconti, mentre il passivoil passivo comprende il patrimonio netto, i fondi per comprende il patrimonio netto, i fondi per rischi ed oneri, il trattamento di fine rapporto, i debiti ed i rischi ed oneri, il trattamento di fine rapporto, i debiti ed i ratei e i risconti.ratei e i risconti.

•• I conti dI conti d’’ordineordine sono presenti sia nellsono presenti sia nell’’attivo che nel passivo riguardano attivo che nel passivo riguardano particolari accadimenti di gestione che non rappresentano attiviparticolari accadimenti di gestione che non rappresentano attivittàà e e passivitpassivitàà in senso stretto e non influiscono sulla determinazione dellin senso stretto e non influiscono sulla determinazione dell’’utile utile di esercizio. di esercizio.

•• I criteri di valutazioneI criteri di valutazione: sono ispirati al costo di acquisto o di produzione, : sono ispirati al costo di acquisto o di produzione, sistematicamente ammortizzato per le immobilizzazioni materialisistematicamente ammortizzato per le immobilizzazioni materiali ed ed immateriali. Per i crediti si adotta il valore di realizzo. immateriali. Per i crediti si adotta il valore di realizzo.

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Il conto economico Il conto economico

A. Valore della produzione (ricavi)

B. Costi della produzione

C. Proventi e oneri finanziari

D. Rettifiche di valore di attività finanziarie

E. Proventi e oneri straordinari

Risultato prima delle imposte (A-B ± C ± D ± E)

Imposte

Utile/perdite d’esercizio

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Il conto economicoIl conto economico

Trattasi di un documento a struttura rigida ed Trattasi di un documento a struttura rigida ed a forma scalare che evidenzia i costi ed i a forma scalare che evidenzia i costi ed i ricavi di competenza di un dato periodo ricavi di competenza di un dato periodo amministrativo che consente di individuare il amministrativo che consente di individuare il reddito conseguito dallreddito conseguito dall’’impresa nel impresa nel medesimo periodo. Esso offre una visione medesimo periodo. Esso offre una visione dinamica delldinamica dell’’impresa in quanto mostra come impresa in quanto mostra come èè stata svolta le gestione aziendale e quali stata svolta le gestione aziendale e quali risultati sono stati raggiunti.risultati sono stati raggiunti.

Esaminiamo sommariamente le prime due Esaminiamo sommariamente le prime due componenti.componenti.

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Il conto economicoIl conto economicoIniziamo con il valore della produzione, ossia con Iniziamo con il valore della produzione, ossia con i ricavi, essi comprendono i contributi in conto i ricavi, essi comprendono i contributi in conto esercizio da parte del esercizio da parte del S.S.RS.S.R., proventi e ricavi ., proventi e ricavi diversi, recuperi, compartecipazioni alla spesa diversi, recuperi, compartecipazioni alla spesa per prestazioni sanitarie e costi capitalizzati.per prestazioni sanitarie e costi capitalizzati.

Passiamo ai costi della produzione che Passiamo ai costi della produzione che comprendono lcomprendono l’’acquisto di beni e servizi, la acquisto di beni e servizi, la manutenzione e le riparazioni, il godimento di manutenzione e le riparazioni, il godimento di beni di terzi, il personale e gli ammortamenti.beni di terzi, il personale e gli ammortamenti.

Dalla differenza delle varie voci previste si Dalla differenza delle varie voci previste si perviene al risultato finale che sarperviene al risultato finale che sarààrappresentato da un utile o una perdita di rappresentato da un utile o una perdita di esercizioesercizio

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La nLa nota integrativa

Nozione: Nozione: Deve contenere lDeve contenere l’’illustrazione dei criteri di illustrazione dei criteri di valutazione adottati e le indicazioni, motivazioni, valutazione adottati e le indicazioni, motivazioni, segnalazioni, annotazioni e commenti a chiarimento e segnalazioni, annotazioni e commenti a chiarimento e completamento degli altri due documenti, esplicita i completamento degli altri due documenti, esplicita i criteri seguiti nella valutazione delle voci stimatecriteri seguiti nella valutazione delle voci stimate

FunzioniFunzioni

Illustrazione dei criteri di valutazione delle voci di Illustrazione dei criteri di valutazione delle voci di bilanciobilancio

Movimenti nelle immobilizzazioniMovimenti nelle immobilizzazioni

Variazioni del patrimonio netto Variazioni del patrimonio netto

Variazioni delle poste dellVariazioni delle poste dell’’attivo e del passivoattivo e del passivo

Composizione dei fondi rischi, dei ratei e dei riscontiComposizione dei fondi rischi, dei ratei e dei risconti

Classificazione dei crediti e debiti per scadenzaClassificazione dei crediti e debiti per scadenza

Dettaglio degli interessi ed altri oneri finanziariDettaglio degli interessi ed altri oneri finanziari

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Il bilancio di esercizio:Il bilancio di esercizio:L’equilibrio economico:definizioni

LL’’economiciteconomicitàà nelle aziende sanitarie nelle aziende sanitarie èè::

Rappresentato dallRappresentato dall’’equilibrio dinamico nel tempo tra equilibrio dinamico nel tempo tra quantitquantitàà di risorse impiegate ed attivitdi risorse impiegate ed attivitàà, servizi, , servizi, funzioni;funzioni;

condizione di funzionamento dellcondizione di funzionamento dell’’azienda per azienda per raggiungere le proprie finalitraggiungere le proprie finalitàà;;

criterio di valutazione rispetto alle finalitcriterio di valutazione rispetto alle finalitàà perseguiteperseguite. .

ll’’equilibrio economico:da solo equilibrio economico:da solo èè insufficiente ad insufficiente ad evidenziare levidenziare l’’economiciteconomicitàà

esso remunera in modo soddisfacente i vari fattori esso remunera in modo soddisfacente i vari fattori produttivi impiegati, quindi permette non solo di produttivi impiegati, quindi permette non solo di

remunerare i fattori produttivi, ma anche di costituire remunerare i fattori produttivi, ma anche di costituire un adeguato patrimonioun adeguato patrimonio

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Il bilancio di esercizio:Il bilancio di esercizio:L’equilibrio economico:vincoli al raggiungimento

limitazioni territoriali del bacino di utenzalimitazioni territoriali del bacino di utenza

funzioni di coordinamento, istituzionali che riducono lo funzioni di coordinamento, istituzionali che riducono lo spazio dspazio d’’azioneazione

processi di garanzia istituzionaleprocessi di garanzia istituzionale

Nella valutazione dellNella valutazione dell’’economiciteconomicitàà prevale un orientamento:prevale un orientamento:

Nella misurazione dellNella misurazione dell’’equilibrio tra entrate ed usciteequilibrio tra entrate ed uscite

Nelle valutazioni fortemente soggettive Nelle valutazioni fortemente soggettive

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Il bilancio di esercizio:Il bilancio di esercizio:L’equilibrio economico:correttivi

RidefinizioneRidefinizione dei processi economicidei processi economici

Riorganizzazione delle struttureRiorganizzazione delle strutture

Ripensamento strategicoRipensamento strategico

Introduzione di sistemi di controlli interni.Introduzione di sistemi di controlli interni.

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Il bilancio di esercizio:L’equilibrio economico:conclusioni

LL’’equilibrioequilibrio dimostra che le disponibilitdimostra che le disponibilitààeconomiche sono in grado di coprire i costi e, economiche sono in grado di coprire i costi e, quindi, non intaccare il patrimonio.quindi, non intaccare il patrimonio.

Il divario di segno negativoIl divario di segno negativo comporta una comporta una riduzione del patrimonio, un consumo di ricchezze riduzione del patrimonio, un consumo di ricchezze superiore alle disponibilitsuperiore alle disponibilitàà economiche che economiche che potranno generare difficoltpotranno generare difficoltàà di erogare prestazioni di erogare prestazioni nel futuro oppure la riduzione dei consuminel futuro oppure la riduzione dei consumi

Il divario di segno positivo significa che i fattori Il divario di segno positivo significa che i fattori produttivi onerosamente acquisiti ed impiegati produttivi onerosamente acquisiti ed impiegati hanno richiesto una disponibilithanno richiesto una disponibilitàà economica economica inferiore e quindi ha reso possibile un incremento inferiore e quindi ha reso possibile un incremento del patrimoniodel patrimonio

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Programmazione e Controllo di Gestione Programmazione e Controllo di Gestione nelle Aziende Sanitarienelle Aziende Sanitarie

Il Servizio Sanitario Nazionale nasce con la Il Servizio Sanitario Nazionale nasce con la finalitfinalitàà di tutelare la salute dei cittadini di tutelare la salute dei cittadini attraverso azioni di prevenzione, cura e attraverso azioni di prevenzione, cura e riabilitazione per cui riabilitazione per cui èè organizzato in istituti organizzato in istituti sanitari che hanno lo scopo di erogare i servizi e sanitari che hanno lo scopo di erogare i servizi e le prestazioni pile prestazioni piùù appropriateappropriate..

In questo contesto il In questo contesto il controllo di gestionecontrollo di gestionediventa uno degli strumenti fondamentali di diventa uno degli strumenti fondamentali di innovazione del sistema, infatti esso innovazione del sistema, infatti esso èè inteso inteso come un come un insieme di attivitinsieme di attivitàà interne interne allall’’organizzazione con le quali la Direzione organizzazione con le quali la Direzione Aziendale si accerta ai vari livelli che la Aziendale si accerta ai vari livelli che la conduzione delle attivitconduzione delle attivitàà si stia svolgendo si stia svolgendo secondo gli obiettivi, le strategie, le politiche e i secondo gli obiettivi, le strategie, le politiche e i piani prestabiliti, in modo efficace ed efficientepiani prestabiliti, in modo efficace ed efficiente..

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Programmazione e Controllo di Gestione nelle Programmazione e Controllo di Gestione nelle Aziende SanitarieAziende Sanitarie

Normativa di riferimentoNormativa di riferimento::art.1 art.1 DD.lgs.DD.lgs. 502/92 e 517/93: 502/92 e 517/93: individua individua funzioni e ruoli che lo Stato e la Regione devono funzioni e ruoli che lo Stato e la Regione devono svolgere nelsvolgere nel processo di programmazione processo di programmazione sanitariasanitariaart. 2 stessi art. 2 stessi DD.lgsDD.lgs.: .: le Regioni dettano principi le Regioni dettano principi in tema di controllo di gestione e di valutazione in tema di controllo di gestione e di valutazione della qualitdella qualitàà delle prestazionidelle prestazioni

art. 5 stessi art. 5 stessi DD.lgsDD.lgs.: .: •• Redazione di un piano su scelte e obiettivi che si Redazione di un piano su scelte e obiettivi che si

intendono perseguireintendono perseguire

•• Tenuta di una contabilitTenuta di una contabilitàà per centri di costoper centri di costo, che , che consenta analisi comparative dei costi, dei consenta analisi comparative dei costi, dei rendimenti, dei risultati.rendimenti, dei risultati.

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I sistemi di programmazione e I sistemi di programmazione e controllo (controllo (secondo secondo AntonyAntony e e YoungYoung

1992)1992)

ProgrammazioneProgrammazione

formulazione del budgetformulazione del budget

svolgimento e misurazione dellsvolgimento e misurazione dell’’attivitattivitàà

reporting e valutazionereporting e valutazione

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Formulazione del budget

Svolgim

ento dell’attivitàe

misurazione

Reporting e valutazione

Pro

gram

maz

ione

Azioni C

orrettiv

e

Revisione programmi

Rev

isio

ne d

el b

udge

tStrategie

Informazioni

Esterne

Informazioni EsterneRAPPRESENTAZIONE

DELLE QUATTROFASI

Informazioni

Esterne

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Spiegazione del graficoSpiegazione del grafico

Le fasi dei sistemi di programmazione controllo Le fasi dei sistemi di programmazione controllo sono rappresentate nella figura. sono rappresentate nella figura.

Come rilevabile si tratta di un sistema Come rilevabile si tratta di un sistema circolatorio influenzato da informazioni esterne circolatorio influenzato da informazioni esterne che nella fase di reporting e valutazione, sulla che nella fase di reporting e valutazione, sulla base degli scostamenti rilevati può indurre base degli scostamenti rilevati può indurre allall’’applicazione di azioni correttive, che qualora applicazione di azioni correttive, che qualora si dimostrano insufficienti rende necessario la si dimostrano insufficienti rende necessario la revisione dei programmi, la modificazione delle revisione dei programmi, la modificazione delle strategie e di conseguenza la revisione del strategie e di conseguenza la revisione del budget.budget.

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La programmazioneLa programmazione

èè finalizzata alla formulazione dei piani e dei finalizzata alla formulazione dei piani e dei programmi aziendali generali e alla definizione programmi aziendali generali e alla definizione di obiettivi in termini di piani e progetti che di obiettivi in termini di piani e progetti che coinvolgono lcoinvolgono l’’intera azienda o parti della stessa intera azienda o parti della stessa per grandi settori.per grandi settori.

Di norma, tale attivitDi norma, tale attivitàà èè collocata nellcollocata nell’’ambito di ambito di una una progettualitprogettualitàà pluriennale.pluriennale.

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategica

PIANIFICAZIONE STRATEGICAPIANIFICAZIONE STRATEGICA

EE’’ ll’’insieme di processi utilizzati in insieme di processi utilizzati in unun’’organizzazione per analizzare la propria organizzazione per analizzare la propria situazione e sviluppare lineesituazione e sviluppare linee--guida per le guida per le decisioni (strategia) delldecisioni (strategia) dell’’organizzazioneorganizzazione

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategica

STRATEGIASTRATEGIA

EE’’ un disegno che emerge in un flusso di decisioni un disegno che emerge in un flusso di decisioni che posizionano lche posizionano l’’organizzazione rispetto organizzazione rispetto

allall’’ambiente e dalle quali consegue il ambiente e dalle quali consegue il comportamento effettivo dellcomportamento effettivo dell’’organizzazione. organizzazione.

Inoltre una strategia Inoltre una strategia èè un piano orientato al futuro un piano orientato al futuro che fornisce indicazioni per le decisioni dei che fornisce indicazioni per le decisioni dei

manager manager

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategica

missione e obiettivimissione e obiettivi

analisi dei fattori esternianalisi dei fattori esterni

analisi dei fattori internianalisi dei fattori interni

formulazione della strategiaformulazione della strategia

allocazione delle risorseallocazione delle risorse

programma di esercizioprogramma di esercizio

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategica

missione e obiettivimissione e obiettivi

La prima parte del processo riguarda La prima parte del processo riguarda ll’’area delle area delle finalitfinalitàà delldell’’aziendaazienda: queste riflettono in parte : queste riflettono in parte quanto istituzionalmente e giuridicamente quanto istituzionalmente e giuridicamente definito e in parte la soggettivitdefinito e in parte la soggettivitàà delldell’’alta alta direzione delldirezione dell’’azienda nel valutare e azienda nel valutare e contemperare i diversi interessi istituzionali, contemperare i diversi interessi istituzionali, individuare la ragion dindividuare la ragion d’’essere dellessere dell’’azienda (azienda (quali quali interessi sono piinteressi sono piùù rilevantirilevanti, quali valori devono , quali valori devono permeare le scelte aziendali).permeare le scelte aziendali).

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategicaanalisi dei fattori esternianalisi dei fattori esterni

LL’’analisi dellanalisi dell’’ambiente ambiente èè una fase particolarmente una fase particolarmente delicata per la formulazione della strategia, in quanto delicata per la formulazione della strategia, in quanto èèll’’ambiente esterno che può creareambiente esterno che può creare le condizioni le condizioni favorevoli al raggiungimento delle finalitfavorevoli al raggiungimento delle finalitàà ((opportunitopportunitàà) ) o addirittura minacciare lo addirittura minacciare l’’esistenza stessa dellesistenza stessa dell’’azienda azienda ((minacceminacce).).

Lo scopo di questa fase Lo scopo di questa fase èè quello di quello di analizzare le tendenzeanalizzare le tendenzepresenti che potranno avere riflessi sullpresenti che potranno avere riflessi sull’’azienda, azienda, individuare i segnali deboli emergenti e ipotizzare individuare i segnali deboli emergenti e ipotizzare tendenze future significative.tendenze future significative.

Non si tratta evidentemente di predire il futuro ma di Non si tratta evidentemente di predire il futuro ma di incorporare nelle strategie i futuri probabili o possibiliincorporare nelle strategie i futuri probabili o possibiliaffinchaffinchèè le risposte ai problemi di domani non le risposte ai problemi di domani non minacciano seriamente la sopravvivenza dellminacciano seriamente la sopravvivenza dell’’aziendaazienda

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategicaanalisi dei fattori internianalisi dei fattori interni

Il passo successivo Il passo successivo èè rappresentato rappresentato dalldall’’analisi dei punti di forza e di analisi dei punti di forza e di debolezzadebolezza che caratterizzano il contesto che caratterizzano il contesto interno. Si tratta sostanzialmente di interno. Si tratta sostanzialmente di esaminare le risorse a disposizioneesaminare le risorse a disposizione e di e di valutare il funzionamento dei pivalutare il funzionamento dei piùùrilevanti sottosistemi aziendali al fine di rilevanti sottosistemi aziendali al fine di identificare le potenzialitidentificare le potenzialitàà della della ““macchina aziendalemacchina aziendale””. .

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategicaformulazione di una strategiaformulazione di una strategiaDalla considerazione congiunta delle Dalla considerazione congiunta delle finalitfinalitàà, delle minacce e delle opportunit, delle minacce e delle opportunitààofferte dallofferte dall’’ambiente, dai punti di forza e ambiente, dai punti di forza e di debolezza interni dovrebbero di debolezza interni dovrebbero emergere i temi strategici e le strategie emergere i temi strategici e le strategie atte a fronteggiarli.atte a fronteggiarli.

Laddove si prevede un venir meno delle Laddove si prevede un venir meno delle necessarie coerenze tra finalitnecessarie coerenze tra finalitàà da da perseguire, condizioni di ambiente e perseguire, condizioni di ambiente e competenze e risorse a disposizione si competenze e risorse a disposizione si tratta di tratta di identificare le possibili strategie identificare le possibili strategie in grado di ripristinare le coerenze.in grado di ripristinare le coerenze.

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Processo di pianificazione strategicaProcesso di pianificazione strategicaallocazione di risorseallocazione di risorse

In ogni caso operare scelte strategiche In ogni caso operare scelte strategiche significa definire politiche generali, significa definire politiche generali, intraprendere azioni e programmi, intraprendere azioni e programmi, allocare risorseallocare risorse

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La formulazione del budgetLa formulazione del budgetPresuppone la traduzione dei piani e dei Presuppone la traduzione dei piani e dei programmi aziendali in termini quantitativi e di programmi aziendali in termini quantitativi e di norma in termini monetari.norma in termini monetari.LL’’arco temporale di riferimento arco temporale di riferimento èè predefinito, predefinito, solitamente un anno, e la formulazione degli solitamente un anno, e la formulazione degli obiettivi avviene rispetto allobiettivi avviene rispetto all’’articolazione delle articolazione delle responsabilitresponsabilitàà interne aziendali chiamate Centri interne aziendali chiamate Centri di responsabilitdi responsabilitàà..Il budget segmenta piani e progetti aziendali, Il budget segmenta piani e progetti aziendali, rispetto ai centri di responsabilitrispetto ai centri di responsabilitàà, in funzione , in funzione delle specifiche responsabilitdelle specifiche responsabilitàà per il loro per il loro perseguimento.perseguimento.Con lo svolgimento dellCon lo svolgimento dell’’attivitattivitàà, conseguente al , conseguente al funzionamento aziendale, si procede alla funzionamento aziendale, si procede alla rilevazione dei risultati effettivamente ottenuti.rilevazione dei risultati effettivamente ottenuti.

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Il sistema di budgetIl sistema di budget

Il Il bbudget traduce i programmi in obiettivi udget traduce i programmi in obiettivi di breve periodo assegnati a specifici Centri di breve periodo assegnati a specifici Centri di Responsabilitdi Responsabilitààil budget il budget èè un piano espresso in termini un piano espresso in termini

quantitativi (solitamente monetari), riferito quantitativi (solitamente monetari), riferito ad un periodo di tempo determinato ad un periodo di tempo determinato (generalmente un anno, ma in alcune (generalmente un anno, ma in alcune organizzazioni anche meno) e articolato per organizzazioni anche meno) e articolato per centri di responsabilitcentri di responsabilitàà

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Differenza tra programmazione e Differenza tra programmazione e budgetbudget

la programmazione articola le attivitla programmazione articola le attivitàà da da svolgere in termini di programmi,svolgere in termini di programmi,

il budget le articola secondo la struttura il budget le articola secondo la struttura delle responsabilitdelle responsabilitàà

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Il sistema di budgetIl sistema di budget

Gli elementi fondamentaliGli elementi fondamentaliLe finalitLe finalitàà del budgetdel budgetLL’’organizzazione del sistema budgetorganizzazione del sistema budgetI Centri di costoI Centri di costo

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Gli elementi fondamentaliGli elementi fondamentali nel sistema di budgetnel sistema di budget1.1. EE’’ un programma globale, un programma globale, iinfatti abbraccia tutta nfatti abbraccia tutta

ll’’aziendaazienda2.2. FinalitFinalitàà: definire gli obiettivi : definire gli obiettivi espressi in termini espressi in termini

di risultati da conseguire e di risorse correlatedi risultati da conseguire e di risorse correlate3.3. Periodo di riferimento:Periodo di riferimento: tempo breve e tempo breve e

specificato, tipicamente annuale. Especificato, tipicamente annuale. E’’ poi opportuno poi opportuno che il budget venga articolato in periodi che il budget venga articolato in periodi infrannualiinfrannuali per permettere un confronto piper permettere un confronto piùùfrequente e significativo tra dati di budget e dati frequente e significativo tra dati di budget e dati effettivi ed intervenire,in caso disfunzioni, senza effettivi ed intervenire,in caso disfunzioni, senza attendere il termine del periodo di budget, quando attendere il termine del periodo di budget, quando ormai lormai l’’efficacia delle azioni correttive efficacia delle azioni correttive èègradatamente ridottagradatamente ridotta

4.4. Gli obiettivi sono riferiti ai centri di responsabilitGli obiettivi sono riferiti ai centri di responsabilitàà,,dove un CDR dove un CDR èè ““costituito da un gruppo di costituito da un gruppo di persone che opera per raggiungere un obiettivo persone che opera per raggiungere un obiettivo delldell’’azienda, ed azienda, ed èè guidato da un dirigente che si guidato da un dirigente che si assume la responsabilitassume la responsabilitàà delle azioni intraprese. delle azioni intraprese.

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II ddocumenti contabili che ocumenti contabili che compongonocompongono il sistema di budgetil sistema di budget

I budget elementariI budget elementari: : sono i singoli documenti sono i singoli documenti in cui trovano quantificazione analitica i programmi in cui trovano quantificazione analitica i programmi di attivitdi attivitàà e gli obiettivi di breve periodo relativi a e gli obiettivi di breve periodo relativi a specifiche specifiche partiparti delldell’’azienda: per es. prodotti, aree azienda: per es. prodotti, aree funzionali, CDR, fattori produttivi.funzionali, CDR, fattori produttivi.I budget parziali: I budget parziali: I diversi budget elementari I diversi budget elementari

si aggregano in sottosistemi di varia ampiezza, cui si aggregano in sottosistemi di varia ampiezza, cui corrispondono budget progressivamente picorrispondono budget progressivamente piùùaggregati (BUDGET PARZIALI) : per es. il budget aggregati (BUDGET PARZIALI) : per es. il budget delldell’’area commerciale, il budget dellarea commerciale, il budget dell’’area area produzione, il budget dei servizi centrali.produzione, il budget dei servizi centrali.

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Le finalitLe finalitàà del sistema di budgetdel sistema di budget1.1. Programmazione:Programmazione: Il budget Il budget èè lo strumento formale con cui si lo strumento formale con cui si

quantificano i programmi dquantificano i programmi d’’azione, se ne verifica la fattibilitazione, se ne verifica la fattibilitààredditualereddituale, tecnica e finanziaria, si allocano le risorse , tecnica e finanziaria, si allocano le risorse coerentemente agli obiettivi da perseguire.coerentemente agli obiettivi da perseguire.

2.2. Guida e motivazione: Guida e motivazione: Il budget Il budget èè uno strumento di guida uno strumento di guida perchperchéé fornisce ai dirigenti una MAPPA che indichi quali fornisce ai dirigenti una MAPPA che indichi quali obiettivi raggiungere e con quali mezzi, svolge, inoltre, una obiettivi raggiungere e con quali mezzi, svolge, inoltre, una funzione di motivazione.funzione di motivazione.

3.3. Controllo e valutazione: Controllo e valutazione: Il budget permette di valutare il Il budget permette di valutare il comportamento dei singoli responsabili. comportamento dei singoli responsabili.

4.4. Coordinamento ed integrazione: Coordinamento ed integrazione: Il budget deve assicurare Il budget deve assicurare che gli obiettivi e le decisioni dei singoli CDR non siano in che gli obiettivi e le decisioni dei singoli CDR non siano in contrasto tra loro e siano coerenti con gli obiettivi generali contrasto tra loro e siano coerenti con gli obiettivi generali dd’’azienda.azienda.

5.5. Apprendimento e formazione: Apprendimento e formazione: Deve stimolare un processo di Deve stimolare un processo di apprendimento attivo che evita la ripetizione dei medesimi apprendimento attivo che evita la ripetizione dei medesimi errori.errori.

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LL’’organizzazione del organizzazione del sistema di budgetsistema di budget

La definizione di un piano dei Centri di La definizione di un piano dei Centri di responsabilitresponsabilitàà (CdR)(CdR)La definizione del contenuto di La definizione del contenuto di

responsabilitresponsabilitàà di ciascun CdR, di ciascun CdR, ossia degli ossia degli elementi sui quali il responsabile di CDR può elementi sui quali il responsabile di CDR può esercitare un ragionevole grado di controllo e rispetto esercitare un ragionevole grado di controllo e rispetto ai quali può quindi essere responsabilizzato.ai quali può quindi essere responsabilizzato.La definizione dellLa definizione dell’’organizzazione a organizzazione a

supporto del sistema budgetario, supporto del sistema budgetario, questa questa comprende due organi fondamentali: comprende due organi fondamentali: -- Il Comitato budgetIl Comitato budget-- LL’’Ufficio budgetUfficio budget

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Il Comitato budgetIl Comitato budget

EE’’ il massimo organoil massimo organo preposto preposto allall’’impostazione e alla supervisione impostazione e alla supervisione delldell’’elaborazione del budget. elaborazione del budget.

Spetta al comitato budget dare Spetta al comitato budget dare le direttive le direttive fondamentalifondamentali, coordinare e integrare i budget , coordinare e integrare i budget parziali preliminari, approvare eventuali parziali preliminari, approvare eventuali modifiche nel corso dellmodifiche nel corso dell’’esercizio di esercizio di riferimento.riferimento.

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LL’’ufficio budget ufficio budget

fornisce un fornisce un supporto tecnicosupporto tecnico--operativooperativo allall’’intero intero processo di elaborazione e di utilizzazione del budget.processo di elaborazione e di utilizzazione del budget.

Durante la fase di formazione del budgetDurante la fase di formazione del budget, inoltre, d, inoltre, dààinformazioni ai CDR, collabora al coordinamento dei informazioni ai CDR, collabora al coordinamento dei programmi, contribuisce per gli aspetti tecnici al programmi, contribuisce per gli aspetti tecnici al consolidamento dei budget parziali in un budget consolidamento dei budget parziali in un budget aziendale.aziendale.

Durante la fase di verifica dei risultatiDurante la fase di verifica dei risultati, infine, redige , infine, redige rapporti periodici nei quali segnala gli scostamenti tra rapporti periodici nei quali segnala gli scostamenti tra consuntivi e budget, li presenta ai CDR interessati, e consuntivi e budget, li presenta ai CDR interessati, e collabora alla loro interpretazione. collabora alla loro interpretazione.

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I centri di costoI centri di costo nel sistema di budgetnel sistema di budgetDefinizione:Definizione:

Differenze con i Centri di ResponsabilitDifferenze con i Centri di Responsabilitàà:: Spesso i Cdc coincidono Spesso i Cdc coincidono con i CdR, si ricorre a tale suddivisione quando le unitcon i CdR, si ricorre a tale suddivisione quando le unitàà organizzative organizzative sono caratterizzate da una complessitsono caratterizzate da una complessitàà funzionale tale da costituire, funzionale tale da costituire, dal punto di vista contabile, undal punto di vista contabile, un’’unitunitàà troppo ampia per assicurare una troppo ampia per assicurare una corretta rilevazione ed attribuzione dei costi. In tal caso, allcorretta rilevazione ed attribuzione dei costi. In tal caso, all’’interno di interno di tali CdR, tali CdR, èè necessario individuare pinecessario individuare piùù CdC.CdC.Classificazione dei Centri di costo:Classificazione dei Centri di costo:

-- Centri di costo comuni: Centri di costo comuni: sono riferibili ad attivitsono riferibili ad attivitàà di supporto svolte di supporto svolte per altri centri di costo, ma non direttamente riferibili ad essper altri centri di costo, ma non direttamente riferibili ad essi (costi i (costi generali per lgenerali per l’’amministrazione)amministrazione)

-- Centri di costo per prestazioni intermedie Centri di costo per prestazioni intermedie riferite a prestazioni riferite a prestazioni specifiche che non possono essere considerate autonomamente specifiche che non possono essere considerate autonomamente poichpoichèè sono componenti di prestazioni pisono componenti di prestazioni piùù complesse (le prestazioni complesse (le prestazioni diagnosticodiagnostico--strumentali che rappresentano prestazioni intermedie strumentali che rappresentano prestazioni intermedie rispetto allrispetto all’’intero processo assistenziale in regime di ricovero).intero processo assistenziale in regime di ricovero).

-- Centri di prestazioni finali Centri di prestazioni finali ossia quelle dirette allossia quelle dirette all’’utente.utente.-- Centri di costo fittizi o di transito Centri di costo fittizi o di transito utilizzati per il funzionamento della utilizzati per il funzionamento della contabilitcontabilitàà analitica (es. magazzino che carica e scarica i beni per i analitica (es. magazzino che carica e scarica i beni per i singoli centri).singoli centri).

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetla direzione/1la direzione/1

Modelli di riferimentoModelli di riferimentoTopTop--down:down: con il quale la definizione degli con il quale la definizione degli

obiettivi obiettivi èè sostanzialmente riservata alla sostanzialmente riservata alla direzione strategica aziendale che, direzione strategica aziendale che, successivamente e per vie gerarchiche, la successivamente e per vie gerarchiche, la impone a livelli di direzione sottostantiimpone a livelli di direzione sottostanti

BottomBottom--upup::il quale prevede una consistente il quale prevede una consistente partecipazione di tutto la classe dirigente partecipazione di tutto la classe dirigente aziendale nella definizione dei programmi di aziendale nella definizione dei programmi di budget.budget.

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetla direzione/2la direzione/2

Motivi di scelta del modello Motivi di scelta del modello bottombottom--upupnelle aziende pubbliche:nelle aziende pubbliche:ComplessitComplessitàà aziendale:aziendale: essi si essi si caratterizzano, in gran parte per il caratterizzano, in gran parte per il contenuto professionale e per essere contenuto professionale e per essere fortemente personalizzati.fortemente personalizzati.Natura dei processi produttivi: Natura dei processi produttivi: essi si essi si caratterizzano, in gran parte per il caratterizzano, in gran parte per il contenuto professionale e per essere contenuto professionale e per essere fortemente personalizzati.fortemente personalizzati.

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetla direzione/3la direzione/3

Motivi di non scelta del modello Motivi di non scelta del modello toptop--dowundowun nelle nelle aziende pubbliche:aziende pubbliche:

•• Gli aspetti di Gli aspetti di complessitcomplessitàà rendono estremamente rendono estremamente improbabile limprobabile l’’efficacia di processi di programmazione efficacia di processi di programmazione impositiviimpositivi,, come nel caso dei modelli TOPcome nel caso dei modelli TOP--DOWN, DOWN, poichpoichéé, , un unico soggetto decisionaleun unico soggetto decisionale difficilmente difficilmente èè in in grado di disporre della conoscenza necessaria per grado di disporre della conoscenza necessaria per stabilire gli obiettivi di organismi complessi e stabilire gli obiettivi di organismi complessi e caratterizzati da forte eterogeneitcaratterizzati da forte eterogeneitàà..

•• Inoltre, la Inoltre, la forte autonomiaforte autonomia decisionaledecisionale dei dirigenti, dei dirigenti, derivante derivante dalldall’’autonomiaautonomia clinicaclinica, rende poco efficace i , rende poco efficace i meccanismi meccanismi impositiviimpositivi di tipo gerarchico.di tipo gerarchico.

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetil processoil processo : lo sviluppo per fasi/1: lo sviluppo per fasi/1

1.1. Acquisizione delle informazioniAcquisizione delle informazioni2.2. Scomposizione degli indirizzi generali in Scomposizione degli indirizzi generali in

particolariparticolari3.3. Coinvolgimento di tutti i Centri di Coinvolgimento di tutti i Centri di

ResponsabilitResponsabilitàà4.4. Analisi e valutazioneAnalisi e valutazione5.5. Effettuazione incontri di budget con i Effettuazione incontri di budget con i CdRCdR6.6. Analisi dei budget sinteticiAnalisi dei budget sintetici7.7. Formalizzazione e presentazione del budgetFormalizzazione e presentazione del budget

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetil processoil processo : lo sviluppo per fasi/2: lo sviluppo per fasi/2

1.1. Acquisizione delle informazioni Acquisizione delle informazioni relative ai vincoli di sistema, relative ai vincoli di sistema, soprattutto economicosoprattutto economico--finanziari, e ai finanziari, e ai macrobiettivimacrobiettivi nazionali e nazionali e regionali e formulazione di un primo documento di base nel regionali e formulazione di un primo documento di base nel quale sono inquadrate le linee di indirizzo aziendali espresse iquale sono inquadrate le linee di indirizzo aziendali espresse in n termini di vincoli, opportunittermini di vincoli, opportunitàà. Tale documento . Tale documento èè predisposto predisposto dalla direzione strategica e costituisce il momento di avvio deldalla direzione strategica e costituisce il momento di avvio delprocesso di budget.processo di budget.

2.2. Scomposizione degli indirizzi generali Scomposizione degli indirizzi generali in in indirizzi di distretto e indirizzi di distretto e presidio ospedaliero e orientamento in merito alla allocazione presidio ospedaliero e orientamento in merito alla allocazione delle risorse. Ciò avviene mediante un incontro tra direzione delle risorse. Ciò avviene mediante un incontro tra direzione strategica e componenti del comitato budget. Al termine della strategica e componenti del comitato budget. Al termine della fase deve essere redatto un documento di indirizzo per ciascun fase deve essere redatto un documento di indirizzo per ciascun distretto e Presidio Ospedalierodistretto e Presidio Ospedaliero

3.3. Coinvolgimento di tutti i Centri di ResponsabilitCoinvolgimento di tutti i Centri di Responsabilitàà mediante la mediante la diffusione degli indirizzi aziendali e di settore, al fine di diffusione degli indirizzi aziendali e di settore, al fine di formulare la proposta di obiettivi mediante la compilazione dellformulare la proposta di obiettivi mediante la compilazione della a scheda di proposta di budget.scheda di proposta di budget.

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetil processoil processo : lo sviluppo per fasi/2: lo sviluppo per fasi/2

4.4. Analisi e valutazione Analisi e valutazione da parte del comitato da parte del comitato budget, di tutte le schede di budget budget, di tutte le schede di budget relativamente a:relativamente a:

gli indirizzigli indirizzilivello di assorbimento risorse richiestelivello di assorbimento risorse richieste

5.5. Effettuazione incontri di budget con i Effettuazione incontri di budget con i CdRCdR e e predisposizione di un primo consolidato predisposizione di un primo consolidato provvisorio di distretto o presidio ospedaliero.provvisorio di distretto o presidio ospedaliero.

6.6. Analisi dei budget sintetici Analisi dei budget sintetici di distretto e di distretto e presidio ospedaliero, effettuata presidio ospedaliero, effettuata congiuntamente tra direzione strategica e congiuntamente tra direzione strategica e comitato budget mediante la verifica del comitato budget mediante la verifica del rispetto delle linee aziendalirispetto delle linee aziendali

7.7. Formalizzazione e presentazione del budget Formalizzazione e presentazione del budget allall’’azienda e alla Regioneazienda e alla Regione

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetla scheda/1la scheda/1

EE’’ lo strumento operativo di supporto nella quale lo strumento operativo di supporto nella quale sono esplicitati gli obiettivi che si intendono sono esplicitati gli obiettivi che si intendono perseguire. Attraverso il suo utilizzo dovrebbe perseguire. Attraverso il suo utilizzo dovrebbe essere possibile evidenziare, per singolo CDR, i essere possibile evidenziare, per singolo CDR, i seguenti elementi:seguenti elementi:

Livelli assistenziali e/o prestazioni atteseLivelli assistenziali e/o prestazioni attese

ModalitModalitàà organizzativeorganizzative

Tipologia e quantitTipologia e quantitàà di risorse necessariedi risorse necessarie

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La progettazione del budgetLa progettazione del budgetla scheda/2la scheda/2

Deve essere in grado di esplicitare:Deve essere in grado di esplicitare:Gli aspetti gestionali criticiGli aspetti gestionali criticiIl budget operativo ossia Il budget operativo ossia la formulazione di la formulazione di obiettivi rispetto a risorse disponibili e/o certeobiettivi rispetto a risorse disponibili e/o certeIl budget delle innovazioniIl budget delle innovazioniAnalisi e valutazione della gestione passataAnalisi e valutazione della gestione passataAnalisi e valutazione dellAnalisi e valutazione dell’’impatto impatto delldell’’evoluzione di fenomeni prospettici a breve evoluzione di fenomeni prospettici a breve periodoperiodo

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La misurazione dei risultatiLa misurazione dei risultatiLa misurazione dei risultatiLa misurazione dei risultati avviene almeno con avviene almeno con

riferimento agli stessi parametri individuati per la riferimento agli stessi parametri individuati per la formulazione degli obiettivi. Essi possono essere formulazione degli obiettivi. Essi possono essere rappresentati dai costi e dai ricavi ma, soprattutto nelle rappresentati dai costi e dai ricavi ma, soprattutto nelle organizzazioni che non operano in contesti di mercato, organizzazioni che non operano in contesti di mercato, anche da parametri rappresentativi dellanche da parametri rappresentativi dell’’attivitattivitàà svolta, svolta, espressa in termini fisicoespressa in termini fisico--tecnici (per esempio numero tecnici (per esempio numero di prestazioni), o del grado di soddisfacimento della di prestazioni), o del grado di soddisfacimento della domanda o dei bisogni.domanda o dei bisogni.

Di norma, soprattutto al fine di consentire di comprendere Di norma, soprattutto al fine di consentire di comprendere le cause che hanno determinato una differenza tra le cause che hanno determinato una differenza tra risultati attesi (obiettivi) ed effettivi, il sistema di risultati attesi (obiettivi) ed effettivi, il sistema di misurazione si preoccupa di rilevare parametri misurazione si preoccupa di rilevare parametri maggiormente dettagliati rispetto a quelli utilizzati per maggiormente dettagliati rispetto a quelli utilizzati per la formulazione degli obiettivi. la formulazione degli obiettivi.

I dati elementari rilevati durante lo svolgimento I dati elementari rilevati durante lo svolgimento delldell’’attivitattivitàà sono successivamente oggetto di sono successivamente oggetto di elaborazione al fine di produrre delle sintesi informative elaborazione al fine di produrre delle sintesi informative finalizzate ad esplicitare lfinalizzate ad esplicitare l’’esistenza di differenze o esistenza di differenze o scostamenti tra obiettivi e risultati effettivi e di scostamenti tra obiettivi e risultati effettivi e di identificarne le cause.identificarne le cause.

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Misurazione delle performance: Misurazione delle performance: DefinizioneDefinizione

•• Per accertare/garantire che le attivitPer accertare/garantire che le attivitàà vengano effettuate vengano effettuate in modo efficace ed efficiente, in conformitin modo efficace ed efficiente, in conformitàà con gli con gli obiettivi, le strategie, le politiche e i piani prestabiliti dalobiettivi, le strategie, le politiche e i piani prestabiliti dalvertice aziendale, vertice aziendale, èè necessaria una costante e sistematica necessaria una costante e sistematica misurazione del livello di intensitmisurazione del livello di intensitàà e del modo in cui e del modo in cui ll’’organizzazione svolge le funzioni che le sono organizzazione svolge le funzioni che le sono caratteristiche e conduce i suoi processi tipici, realizzando caratteristiche e conduce i suoi processi tipici, realizzando un determinato prodotto: in una parola, si richiede la un determinato prodotto: in una parola, si richiede la misurazione della sua performance.misurazione della sua performance.

•• LA MISURAZIONE DEI RISULTATI AVVIENE CON LA MISURAZIONE DEI RISULTATI AVVIENE CON RIFERIMENTO ai:RIFERIMENTO ai:costi e ricavicosti e ricavi per chi opera in un contesto di mercatoper chi opera in un contesto di mercato

anche con parametri espressi in termini fisicoanche con parametri espressi in termini fisico--tecnicitecnicidelldell’’attivitattivitàà svolta per aziende, come quelle sanitarie, che svolta per aziende, come quelle sanitarie, che non operano in tale contesto non operano in tale contesto

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Il sistema di reporting/1Il sistema di reporting/1

DefinizioneDefinizioneDestinatari dellDestinatari dell’’informazioneinformazioneContenuto dellContenuto dell’’informazione informazione Frequenza dellFrequenza dell’’informazioneinformazioneForma dellForma dell’’informazione informazione

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Il sistema di reporting/1Il sistema di reporting/1--

DefinizioneDefinizioneCon il termine reporting si intende un documento Con il termine reporting si intende un documento

destinato a fornire informazioni di sintesi destinato a fornire informazioni di sintesi sullsull’’andamento della gestione a un soggetto andamento della gestione a un soggetto responsabile dellresponsabile dell’’attribuzione o dellattribuzione o dell’’impiego di impiego di determinate risorse.determinate risorse.

Il reporting realizza la congiunzione fra la Il reporting realizza la congiunzione fra la contabilitcontabilitàà analitica o per centri di costo ed il analitica o per centri di costo ed il sistema di controllo di gestione.sistema di controllo di gestione.

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Il sistema di reporting/2 Il sistema di reporting/2 I destinatari I destinatari delldell’’informazioneinformazione

I destinatari dellI destinatari dell’’informazioneinformazioneUn buon sistema di reporting deve raggiungere tutti Un buon sistema di reporting deve raggiungere tutti

i Responsabili dei Centri di Costo e deve essere i Responsabili dei Centri di Costo e deve essere sufficientemente personalizzato, in modo tale da sufficientemente personalizzato, in modo tale da raccogliere tutte le esigenze specifiche dei vari raccogliere tutte le esigenze specifiche dei vari operatori.operatori.

A tal fine risulta importante: A tal fine risulta importante: LL’’individuazioneindividuazione delle figure che hanno la responsabilitdelle figure che hanno la responsabilitààdi gestione delldi gestione dell’’unitunitàà operativa sede del CDRoperativa sede del CDRA ciascun destinatario va inviato un A ciascun destinatario va inviato un reportreportpersonalizzato, che contenga solo le informazioni per personalizzato, che contenga solo le informazioni per quella figura di Responsabile, aggregate o disaggregatequella figura di Responsabile, aggregate o disaggregate

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Il sistema di reporting/3Il sistema di reporting/3

Contenuto dellContenuto dell’’informazione:informazione:deve identificare le variabili rilevanti per il processo deve identificare le variabili rilevanti per il processo

decisionale del destinatario con il minor dispendio di decisionale del destinatario con il minor dispendio di tempo possibile. Nella progettazione del processo di tempo possibile. Nella progettazione del processo di reporting si individuano tre classi di reporting si individuano tre classi di reportreport::ReportReport di routine: di routine: si tratta di prospetti informativi si tratta di prospetti informativi inviati periodicamente e stabilmente ai destinatari inviati periodicamente e stabilmente ai destinatari secondo un piano prestabilito di diffusione delle secondo un piano prestabilito di diffusione delle informazioni.informazioni.ReportReport di approfondimento o di approfondimento o reportreport a richiesta: a richiesta: si si tratta di prospetti informativi caratterizzati per tratta di prospetti informativi caratterizzati per unun’’elevata elevata analiticitanaliticitàà delldell’’informazione, prodotti e informazione, prodotti e distribuiti solo dietro esplicita richiesta.distribuiti solo dietro esplicita richiesta.ReportReport non strutturati: non strutturati: si tratta di prospetti si tratta di prospetti informativi prodotti in relazione a specifiche e informativi prodotti in relazione a specifiche e particolari esigenze conoscitive di carattere saltuario.particolari esigenze conoscitive di carattere saltuario.

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Il sistema di reporting/4Il sistema di reporting/4

Contenuto dellContenuto dell’’informazione:informazione:Il contenuto dei Il contenuto dei reportreport risulterrisulteràà tanto pitanto piùù efficace quanto piefficace quanto piùù i i

dati e le informazioni individuati risponderanno ai seguenti dati e le informazioni individuati risponderanno ai seguenti requisiti:requisiti:Rilevanza: Rilevanza: le informazioni devono essere tali da fornire con le informazioni devono essere tali da fornire con continuitcontinuitàà al destinatario le informazioni utili per un efficace al destinatario le informazioni utili per un efficace monitoraggio delle variabili gestionali critiche rispetto alle monitoraggio delle variabili gestionali critiche rispetto alle caratteristiche di funzionamento dellcaratteristiche di funzionamento dell’’articolazione articolazione organizzativa di cui il destinatario organizzativa di cui il destinatario èè il responsabile.il responsabile.SinteticitSinteticitàà: : poche informazioni al fine di consentire una poche informazioni al fine di consentire una rapida consultazione da parte del destinatario. Lrapida consultazione da parte del destinatario. L’’obiettivo, obiettivo, infatti, infatti, èè quello di evidenziare i risultati di gestione, non di quello di evidenziare i risultati di gestione, non di esplicitarne le determinanti.esplicitarne le determinanti.ControllabilitControllabilitàà:: le informazioni ricevute devono orientare le informazioni ricevute devono orientare ll’’attenzione del destinatario sulle variabili che egli può attenzione del destinatario sulle variabili che egli può manovrare.manovrare.ConfrontabilitConfrontabilitàà:: il sistema di controllo di gestione si basa il sistema di controllo di gestione si basa sulla tecnica del confronto delle informazioni rilevate.sulla tecnica del confronto delle informazioni rilevate.

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Il sistema di reporting/5Il sistema di reporting/5

Frequenza dellFrequenza dell’’informazioneinformazione: : si riferisce si riferisce alla periodicitalla periodicitàà di distribuzione dei di distribuzione dei reportreport. Nei . Nei reportreport di routine la frequenza di routine la frequenza consigliata consigliata èè trimestraletrimestrale

Forma dellForma dell’’informazione:informazione: ci si riferisce ci si riferisce alle modalitalle modalitàà inerenti alla stesura e inerenti alla stesura e predisposizione dei predisposizione dei reportreport ed ossia in ed ossia in forma discorsiva, forma discorsiva, tabellaretabellare e grafica.e grafica.