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^ I Speciale Nord Ovest II Centro tecnico Brembo nel Parco scientifico "Kilomètre I Rosso," vicino a Bergamo I IL POLO MILANO-TORINO-GENOVA E STATO PER ANNI LA LOCOMOTIVA D'ITALIA. OGGI LA RIPRESA PARTE PROPRIO DA QUI, MA CON UN NUOVO VOLTO. ECCOLO ^ I Speciale Nord Ovest II Centro tecnico Brembo nel Parco scientifico "Kilomètre I Rosso," vicino a Bergamo I IL POLO MILANO-TORINO-GENOVA E STATO PER ANNI LA LOCOMOTIVA D'ITALIA. OGGI LA RIPRESA PARTE PROPRIO DA QUI, MA CON UN NUOVO VOLTO. ECCOLO Giovedì 12/06/2014 12/06/2014 12/06/2014 12/06/2014 Estratto da pag. 125 125 125 125 Direttore Responsabile Bruno Manfellotto Bruno Manfellotto Bruno Manfellotto Bruno Manfellotto Diffusione Testata 257.060 257.060 257.060 257.060 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Unione Industriale Torino Pag. 1

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Unione Industriale Torino Pag. 1

Speciale Nord Ovest L'export tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue.L'innovazione non si ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. Inattesa che riparta il consumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGIL'export tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue. L'innovazione non si ferma, e iparchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. In attesa che riparta il consumointerno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGI Factory i L'export ualcosa simuove, sul fronte occidentale. I trentuno distretti industriali di Lombardia, Liguria ePiemonte vanno forte nell'esportare, specialmente sui mercati al di fuori dell'Unioneeuropea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementi intorno al 10 per cento nellevendite fuori dall'Unione europea», racconta Marco Fortis, presidente della FondazioneEdison, che i distretti li studia da sempre e ne monitora da vicino ben 99. La produzioneindustriale è in leggera crescita, il macabro incedere della disoccupazione rallenta eaumenta il numero degli imprenditori ottimisti. La ripartenza economica con la "r"maiuscola è ben altra tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue. L'innovazione nonsi ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. In attesa che riparta ilconsumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGI Factory i L'export ualcosasi muove, sul fronte occidentale. I trentuno distretti industriali di Lombardia, Liguria ePiemonte vanno forte nell'esportare, specialmente sui mercati al di fuori dell'Unioneeuropea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementi intorno al 10 per cento nellevendite fuori dall'Unione europea», racconta Marco Fortis, presidente della FondazioneEdison, che i distretti li studia da sempre e ne mon cosa, ma nel Nord Ovest del triangolomanifatturiero il segno "più" comincia a consolidarsi, dopo le prime avvisaglie del 2013.In Lombardia, per esempio, l'indagine congiunturale di Confindustria e Unioncamerelocali dice che nel primo trimestre del 2014 la produzione industriale è cresciuta dello0,6 per cento, percentuale che sale al 2,6 per cento su base annua. Numerini, al cospettodei crolli degli anni scorsi, tuttavia positivi. Ma il dato più interessante, in prospettiva, èquello delle aspettative degli imprenditori. Gli ottimisti sono il doppio dei pessimisti,anche se il 55 per cento prevede che l'andazzo rimarrà stabile nel secondo trimestredell'anno. Sintetizza in puro linguaggio sindacalese-padronale la nota di commento aidati tora da vicino ben 99. La produzione industriale è in leggera crescita, il macabroincedere della disoccupazione rallenta e aumenta il numero degli imprenditori ottimisti.La ripartenza economica con la "r" maiuscola è ben altra tiene bene, specie quello verso ipaesi extra Ue. L'innovazione non si ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano losviluppo. In attesa che riparta il consumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIOMAGGI Factory i L'export ualcosa si muove, sul fronte occidentale. I trentuno distrettiindustriali di Lombardia, Liguria e Piemonte vanno forte nell'esportare, specialmente suimercati al di fuori dell'Unione europea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementiintorno al 10 per cento nelle vendite fuori dall'Un

Speciale Nord Ovest L'export tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue.L'innovazione non si ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. Inattesa che riparta il consumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGIL'export tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue. L'innovazione non si ferma, e iparchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. In attesa che riparta il consumointerno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGI Factory i L'export ualcosa simuove, sul fronte occidentale. I trentuno distretti industriali di Lombardia, Liguria ePiemonte vanno forte nell'esportare, specialmente sui mercati al di fuori dell'Unioneeuropea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementi intorno al 10 per cento nellevendite fuori dall'Unione europea», racconta Marco Fortis, presidente della FondazioneEdison, che i distretti li studia da sempre e ne monitora da vicino ben 99. La produzioneindustriale è in leggera crescita, il macabro incedere della disoccupazione rallenta eaumenta il numero degli imprenditori ottimisti. La ripartenza economica con la "r"maiuscola è ben altra tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue. L'innovazione nonsi ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. In attesa che riparta ilconsumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGI Factory i L'export ualcosasi muove, sul fronte occidentale. I trentuno distretti industriali di Lombardia, Liguria ePiemonte vanno forte nell'esportare, specialmente sui mercati al di fuori dell'Unioneeuropea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementi intorno al 10 per cento nellevendite fuori dall'Unione europea», racconta Marco Fortis, presidente della FondazioneEdison, che i distretti li studia da sempre e ne mon cosa, ma nel Nord Ovest del triangolomanifatturiero il segno "più" comincia a consolidarsi, dopo le prime avvisaglie del 2013.In Lombardia, per esempio, l'indagine congiunturale di Confindustria e Unioncamerelocali dice che nel primo trimestre del 2014 la produzione industriale è cresciuta dello0,6 per cento, percentuale che sale al 2,6 per cento su base annua. Numerini, al cospettodei crolli degli anni scorsi, tuttavia positivi. Ma il dato più interessante, in prospettiva, èquello delle aspettative degli imprenditori. Gli ottimisti sono il doppio dei pessimisti,anche se il 55 per cento prevede che l'andazzo rimarrà stabile nel secondo trimestredell'anno. Sintetizza in puro linguaggio sindacalese-padronale la nota di commento aidati tora da vicino ben 99. La produzione industriale è in leggera crescita, il macabroincedere della disoccupazione rallenta e aumenta il numero degli imprenditori ottimisti.La ripartenza economica con la "r" maiuscola è ben altra tiene bene, specie quello verso ipaesi extra Ue. L'innovazione non si ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano losviluppo. In attesa che riparta il consumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIOMAGGI Factory i L'export ualcosa si muove, sul fronte occidentale. I trentuno distrettiindustriali di Lombardia, Liguria e Piemonte vanno forte nell'esportare, specialmente suimercati al di fuori dell'Unione europea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementiintorno al 10 per cento nelle vendite fuori dall'Un

Speciale Nord Ovest L'export tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue.L'innovazione non si ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. Inattesa che riparta il consumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGIL'export tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue. L'innovazione non si ferma, e iparchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. In attesa che riparta il consumointerno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGI Factory i L'export ualcosa simuove, sul fronte occidentale. I trentuno distretti industriali di Lombardia, Liguria ePiemonte vanno forte nell'esportare, specialmente sui mercati al di fuori dell'Unioneeuropea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementi intorno al 10 per cento nellevendite fuori dall'Unione europea», racconta Marco Fortis, presidente della FondazioneEdison, che i distretti li studia da sempre e ne monitora da vicino ben 99. La produzioneindustriale è in leggera crescita, il macabro incedere della disoccupazione rallenta eaumenta il numero degli imprenditori ottimisti. La ripartenza economica con la "r"maiuscola è ben altra tiene bene, specie quello verso i paesi extra Ue. L'innovazione nonsi ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano lo sviluppo. In attesa che riparta ilconsumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIO MAGGI Factory i L'export ualcosasi muove, sul fronte occidentale. I trentuno distretti industriali di Lombardia, Liguria ePiemonte vanno forte nell'esportare, specialmente sui mercati al di fuori dell'Unioneeuropea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementi intorno al 10 per cento nellevendite fuori dall'Unione europea», racconta Marco Fortis, presidente della FondazioneEdison, che i distretti li studia da sempre e ne mon cosa, ma nel Nord Ovest del triangolomanifatturiero il segno "più" comincia a consolidarsi, dopo le prime avvisaglie del 2013.In Lombardia, per esempio, l'indagine congiunturale di Confindustria e Unioncamerelocali dice che nel primo trimestre del 2014 la produzione industriale è cresciuta dello0,6 per cento, percentuale che sale al 2,6 per cento su base annua. Numerini, al cospettodei crolli degli anni scorsi, tuttavia positivi. Ma il dato più interessante, in prospettiva, èquello delle aspettative degli imprenditori. Gli ottimisti sono il doppio dei pessimisti,anche se il 55 per cento prevede che l'andazzo rimarrà stabile nel secondo trimestredell'anno. Sintetizza in puro linguaggio sindacalese-padronale la nota di commento aidati tora da vicino ben 99. La produzione industriale è in leggera crescita, il macabroincedere della disoccupazione rallenta e aumenta il numero degli imprenditori ottimisti.La ripartenza economica con la "r" maiuscola è ben altra tiene bene, specie quello verso ipaesi extra Ue. L'innovazione non si ferma, e i parchi scientifici e tecnologici aiutano losviluppo. In attesa che riparta il consumo interno DI FABIO LEPORE E MAURIZIOMAGGI Factory i L'export ualcosa si muove, sul fronte occidentale. I trentuno distrettiindustriali di Lombardia, Liguria e Piemonte vanno forte nell'esportare, specialmente suimercati al di fuori dell'Unione europea. «Alcuni hanno il vento in poppa, con incrementiintorno al 10 per cento nelle vendite fuori dall'Un

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Start up innovative (Maggio 2014} Lombardia 416 Lombardia 416 Piemonte 159 / Liguria 32 Lombardia 416 Piemonte 15 Totale Italia: 2.053 / Liguria 32Lombar di idee ia 416 emersi dal campione di 2.700 aziende manifatturiere lombarde: «Migliorano tutte le variabili, con saldi per produzione e domandaestera sempre più positivi e domande interna e occupazione vicine al punto di svolta». La stessa musica suona m Piemonte, dove la produzione industriale,nel primo trimestre 2014, è stata del 3,5 per cento superiore a quella dello stesso periodo dell'anno scorso, quando però era precipitata del 5,1 per cento.Appaiono meno inclini dei lombardi a veder rosa, i 1.300 associati di Confindustria Piemonte coinvolti nell'indagine sulle previsioni. Al 21,6 per centodelle aziende mamfattu- Piemonte 15 Totale Italia: 2.053 / Liguria 32 Lombar di idee ia 416 emersi dal campione di 2.700 aziende manifatturierelombarde: «Migliorano tutte le variabili, con saldi per produzione e domanda estera sempre più positivi e domande interna e occupazione vicine al punto disvolta». La stessa musica suona m Piemonte, dove la produzione industriale, nel primo trimestre 2014, è stata del 3,5 per cento superiore a quella dellostesso periodo dell'anno scorso, quando però era precipitata del 5,1 per cento. Appaiono meno inclini dei lombardi a veder rosa, i 1.300 associati diConfindustria Piemonte coinvolti nell INALTO POLITECNICO DI TORINO NELLALTRA PAGINA GIANFRANCO CARBONATO indagine sulleprevisioni. Al 21,6 per cento delle aziende mamfatt Fonte Elaboraz one Camera d commercod M lano su dat regstro mprese a maggo 2014 - Piemonte 15Totale Italia: 2.053 / Liguria 32 Lombar di idee ia 416 emersi d nere che ipotizza un aumento della produzione si contrappone infatti il 23,6 che l'attività lavede m regresso. Il saldo è a favore dei pessimisti, vero. Per due punti percentuali, mentre nella rilevazione effettuata un trimestre prima, il distacco afavore dei "negativi" era ben più alta, dell'11 per cento. In chiaroscuro il quadro che emerge dalla Liguria: nella regione costiera, tra i partecipantiall'indagine confindustriale aumentano sia quelli che ipotizzano di produrre di più che coloro che la pensano all'opposto. Si allarga però la forbice a favoredegli ottimisti e il saldo è positivo anche per ordini, export e ricavi. Purtroppo, resta cupa l'attesa alla voce socialmente più sensibile: l'occupazione la vedem aumento solo il 7,1 per cento del campione, mentre il 10,6 per cento la teme in ribasso. «Il Nord Ovest è stato tradizionalmente la locomotiva industrialedel Paese, qui ci sono quasi tutte le aziende più grandi e l'incidenza del settore mamfatturuero è più rilevante che nel resto d'Italia. La crisi, qui, ha colpitopiù che altrove e la reazione delle aziende non è stata omogenea. Anche se è prematuro parlare di ripresa, ora il clima è cambiato. La sensazione è chedavvero sia stato toccato il fondo e adesso dobbbiamo risalire», dice Gianfranco Carbonato, presidente di Confindustria Piemonte e della Prima Industrie.Carbonato, come tanti altri, è pure convinto che Tav e Expo 2015 possamo agire da acceleratore: «Da sempre le infrastrutture, specie m fasi di recessione,sono un fondamentale volano per sostenere l'economia di un Paese. Da noi siamo andati un po' a rilento ma è un'impasse da cui dobbiamo uscire allasvelta». La Torino-Lione, secondo Licia Mattioli, numero uno degli industriali torinesi, avrà ricadute economiche sul territorio della Val di Susa di 120milioni di euro. Carbonato insiste sul fattore tempo: «Non siamo stati brillanti. Pochi giorni fa ero con l'ambasciatore della Corea del Sud, m visita aTorino, e mi ha detto orgoglioso che stanno > l campione di 2.700 aziende manifatturiere lombarde: «Migliorano tutte le variabili, con saldi per produzionee domanda estera sempre più positivi e domande interna e occupazione vicine al punto di svolta». La stessa musica suona m Piemonte, dove la produzioneindustriale, nel primo trimestre 2014, è stata del 3,5 per cento superiore a quella dello stesso periodo dell'anno scorso, quando però era precipitata del 5,1per cento. Appaiono meno inclini dei lombardi a veder rosa, i 1.300 associati di Confindustria Piemonte coinvolti nell INALTO POLITECNICO DITORINO NELLALTRA PAGINA GIANFRANCO CARBONATO indagine sulle previsioni. Al 21,6 per cento delle aziende mamfatt Fonte Elaboraz oneCamera d commercod M lano su dat regstro mprese a maggo 2014 - Piemonte 15 Totale Italia: 2.053 / Liguria 32 Lombar di idee ia 416 emersi d nere cheipotizza un aumento della produzione si contrappone infatti il 23,6 che l'attività la vede m regresso. Il saldo è a favore dei pessimisti, vero. Per due puntipercentuali, mentre nella rilevazione effettuata un trimestre prima, il distacco a favore dei "negativi" era ben più alta, dell'11 per cento. In chiaroscuro ilquadro che emerge dalla Liguria: nella regione costiera, tra i partecipanti all'indagine confindustriale aumentano sia quelli che ipotizzano di produrre di piùche coloro che la pensano all'opposto. Si allarga però la forbice a favore degli ottimisti e il saldo è positivo anche per ordini, export e ricavi. Purtroppo,resta cupa l'attesa alla voce socialmente più sensibile: l'occupazione la vede m aumento solo il 7,1 per cento del campione, mentre il 10,6 per cento la temein ribasso. «Il Nord Ovest è stato tradizionalmente la locomotiva industriale del Paese, qui ci sono quasi tutte le aziende più grandi e l'incidenza del settoremamfatturuero è più rilevante che nel resto d'Italia. La crisi, qui, ha colpito più che altrove e la reazione delle aziende non è stata omogenea. Anche se èprematuro parlare di ripresa, ora il clima è cambia

Start up innovative (Maggio 2014} Lombardia 416 Lombardia 416 Piemonte 159 / Liguria 32 Lombardia 416 Piemonte 15 Totale Italia: 2.053 / Liguria 32Lombar di idee ia 416 emersi dal campione di 2.700 aziende manifatturiere lombarde: «Migliorano tutte le variabili, con saldi per produzione e domandaestera sempre più positivi e domande interna e occupazione vicine al punto di svolta». La stessa musica suona m Piemonte, dove la produzione industriale,nel primo trimestre 2014, è stata del 3,5 per cento superiore a quella dello stesso periodo dell'anno scorso, quando però era precipitata del 5,1 per cento.Appaiono meno inclini dei lombardi a veder rosa, i 1.300 associati di Confindustria Piemonte coinvolti nell'indagine sulle previsioni. Al 21,6 per centodelle aziende mamfattu- Piemonte 15 Totale Italia: 2.053 / Liguria 32 Lombar di idee ia 416 emersi dal campione di 2.700 aziende manifatturierelombarde: «Migliorano tutte le variabili, con saldi per produzione e domanda estera sempre più positivi e domande interna e occupazione vicine al punto disvolta». La stessa musica suona m Piemonte, dove la produzione industriale, nel primo trimestre 2014, è stata del 3,5 per cento superiore a quella dellostesso periodo dell'anno scorso, quando però era precipitata del 5,1 per cento. Appaiono meno inclini dei lombardi a veder rosa, i 1.300 associati diConfindustria Piemonte coinvolti nell INALTO POLITECNICO DI TORINO NELLALTRA PAGINA GIANFRANCO CARBONATO indagine sulleprevisioni. Al 21,6 per cento delle aziende mamfatt Fonte Elaboraz one Camera d commercod M lano su dat regstro mprese a maggo 2014 - Piemonte 15Totale Italia: 2.053 / Liguria 32 Lombar di idee ia 416 emersi d nere che ipotizza un aumento della produzione si contrappone infatti il 23,6 che l'attività lavede m regresso. Il saldo è a favore dei pessimisti, vero. Per due punti percentuali, mentre nella rilevazione effettuata un trimestre prima, il distacco afavore dei "negativi" era ben più alta, dell'11 per cento. In chiaroscuro il quadro che emerge dalla Liguria: nella regione costiera, tra i partecipantiall'indagine confindustriale aumentano sia quelli che ipotizzano di produrre di più che coloro che la pensano all'opposto. Si allarga però la forbice a favoredegli ottimisti e il saldo è positivo anche per ordini, export e ricavi. Purtroppo, resta cupa l'attesa alla voce socialmente più sensibile: l'occupazione la vedem aumento solo il 7,1 per cento del campione, mentre il 10,6 per cento la teme in ribasso. «Il Nord Ovest è stato tradizionalmente la locomotiva industrialedel Paese, qui ci sono quasi tutte le aziende più grandi e l'incidenza del settore mamfatturuero è più rilevante che nel resto d'Italia. La crisi, qui, ha colpitopiù che altrove e la reazione delle aziende non è stata omogenea. Anche se è prematuro parlare di ripresa, ora il clima è cambiato. La sensazione è chedavvero sia stato toccato il fondo e adesso dobbbiamo risalire», dice Gianfranco Carbonato, presidente di Confindustria Piemonte e della Prima Industrie.Carbonato, come tanti altri, è pure convinto che Tav e Expo 2015 possamo agire da acceleratore: «Da sempre le infrastrutture, specie m fasi di recessione,sono un fondamentale volano per sostenere l'economia di un Paese. Da noi siamo andati un po' a rilento ma è un'impasse da cui dobbiamo uscire allasvelta». La Torino-Lione, secondo Licia Mattioli, numero uno degli industriali torinesi, avrà ricadute economiche sul territorio della Val di Susa di 120milioni di euro. Carbonato insiste sul fattore tempo: «Non siamo stati brillanti. Pochi giorni fa ero con l'ambasciatore della Corea del Sud, m visita aTorino, e mi ha detto orgoglioso che stanno > l campione di 2.700 aziende manifatturiere lombarde: «Migliorano tutte le variabili, con saldi per produzionee domanda estera sempre più positivi e domande interna e occupazione vicine al punto di svolta». La stessa musica suona m Piemonte, dove la produzioneindustriale, nel primo trimestre 2014, è stata del 3,5 per cento superiore a quella dello stesso periodo dell'anno scorso, quando però era precipitata del 5,1per cento. Appaiono meno inclini dei lombardi a veder rosa, i 1.300 associati di Confindustria Piemonte coinvolti nell INALTO POLITECNICO DITORINO NELLALTRA PAGINA GIANFRANCO CARBONATO indagine sulle previsioni. Al 21,6 per cento delle aziende mamfatt Fonte Elaboraz oneCamera d commercod M lano su dat regstro mprese a maggo 2014 - Piemonte 15 Totale Italia: 2.053 / Liguria 32 Lombar di idee ia 416 emersi d nere cheipotizza un aumento della produzione si contrappone infatti il 23,6 che l'attività la vede m regresso. Il saldo è a favore dei pessimisti, vero. Per due puntipercentuali, mentre nella rilevazione effettuata un trimestre prima, il distacco a favore dei "negativi" era ben più alta, dell'11 per cento. In chiaroscuro ilquadro che emerge dalla Liguria: nella regione costiera, tra i partecipanti all'indagine confindustriale aumentano sia quelli che ipotizzano di produrre di piùche coloro che la pensano all'opposto. Si allarga però la forbice a favore degli ottimisti e il saldo è positivo anche per ordini, export e ricavi. Purtroppo,resta cupa l'attesa alla voce socialmente più sensibile: l'occupazione la vede m aumento solo il 7,1 per cento del campione, mentre il 10,6 per cento la temein ribasso. «Il Nord Ovest è stato tradizionalmente la locomotiva industriale del Paese, qui ci sono quasi tutte le aziende più grandi e l'incidenza del settoremamfatturuero è più rilevante che nel resto d'Italia. La crisi, qui, ha colpito più che altrove e la reazione delle aziende non è stata omogenea. Anche se èprematuro parlare di ripresa, ora il clima è cambia

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Direttore ResponsabileBruno ManfellottoBruno ManfellottoBruno ManfellottoBruno Manfellotto

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+6,9% 4.530,8 +7,3% gomma, plastica Abbigliamento moda High-tech Arredo, casa Alimentari vini Totale Fonte elaborazioneFondazione Edison su dati Istat Export verso i Paesi extra Ue-27 dei 99 principali distretti manifatturieri del Nord Ovest; dati per settore,anno 2013 (numero di distretti; variazione m milioni di euro; variazione % sull'anno precedente) Automazione i meccanica Speciale NordOvest Export verso i Paesi extra Ue-27 dei 99 principali distretti manifatturieri del Nord Ovest; dati per settore, anno 2013 (numero didistretti; variazione m milioni di euro; variazione % sull'anno precedente) Automazione i meccanica gomma, plastica Abbigliamentomoda High-tech Arredo, casa Alimentari vini Totale Fonte elaborazione Fondazione Edison su dati Istat 4.530,8 +7,3% +6,9% NEGLIUFFICI DI ARINOX NELL'ALTRA PAGINA PARCO SCIENTIFICO KILOMETRO ROSSO, MARCO FORTIS Export verso i Paesiextra Ue-27 dei 99 principali distretti manifatturieri del Nord Ov organizzando con cura il padiglione del Paese asiatico all'Expo 2015.Perché, all'estero, l'evento lo danno per scontato». Sottintendendo evidentemente che in Italia, finora, la stessa marmorea certezzasull'ineluttabilità e l'utilità dell'evento non sia altrettanto radicata. Eppure, dice il capo degli industriali piemontesi, parliamo di unainiziativa che solo dall'estero potrebbe portare sei milioni di visitatori. Quando si parla in chiave economica dell'esposizione universale alcentro di mille polemiche - rinfocolate dalle recenti e clamorose inchieste per corruzione della magistratura - si è spinti a credere a unmega-affare che interessa soprattutto i grandi gruppi. Ma nel Nord Ovest non ci sono soltanto i big delle costruzioni o della siderurgia.Che le opere per l'Expo st; dati per settore, anno 2013 (numero di distretti; variazione m milioni di euro; variazione % sull'annoprecedente) Automazione i meccanica gomma, plastica Abbigliamento moda High-tech Arredo, casa Alimentari vini Totale Fonteelaborazione Fondazione Edison su dati Istat 4.530,8 +7,3% +6,9% NEGLI UFFICI DI ARINOX NELL'ALTRA PAGINA PARCOSCIENTIFICO KILOMETRO ROSSO, MARCO FORTIS Export verso i Paesi extra Ue-27 dei 99 principali distretti manifatturieri delNord Ov organizzando con cura il padiglione del Paese asiatico all'Expo 2015. Perché, all'estero, l'evento lo danno per scontato».Sottintendendo evidentemente che in Italia, finora, la stessa marmorea certezza sull'ineluttabilità e l'utilità dell'evento non sia altrettantoradicata. Eppure, dice il capo degli industr decollino davvero, e pure alla svelta, se lo augurano anche tante piccole e medie imprese delNord Ovest. Come quella di Nikla Da Ros, giovane industriale delle materie plastiche, che nel 2009, in piena crisi, ha fondato la suaDarplast Extrusion di Limbiate, alle porte di Milano, e che incrocia le dita: «Nelle ultime settimane parecchie aziende impegnate conl'Expo mi hanno chiesto dei preventivi. Siamo ancora nella fase delle offerte, speriamo bene, ci crediamo», dice Da Ros. Che ha 32 anni eguida una fabbrica con 10 operai, tutti giovanissimi, che produce semilavorati in materiale termoplastico. Nel primo anno, con un tipo diPvc che in Europa producono soltanto quattro aziende e finisce sulle auto o nei mobili, la Da Ros ha fatturato 300 mila euro. «Ho capitodopo perché siamo in pochi in questo business: la produzione dev'essere seguita da vicino, 24 ore su 24, dall'addetto, ogni minimaimperfezione ti fa buttare via tonnellate di materiale». La piccola ditta di Limbiate ha quasi decuplicato i ricavi e Nikla è perennemente inviaggio, in Italia, Germania, Francia, Austria. «A parte quelli in America e in Canada, i miei duecento clienti li conosco tutti». La storiadella Darplast è la rappresentazione simbolica della piccola impresa del Nord Ovest di oggi, che punta all'export con prodotti capaci didistinguersi. Come fa, con una stazza ben diversa, la Arinox di Sestri Levante, Genova, che di dipendenti ne ha 240 ed esporta l'87 percento dei 150 milioni di fatturato. «Nei primi quattro mesi del 2014 i ricavi sono saliti del 7 per cento. Parlando con i nostri fornitoriliguri, mi sembra che l'umore stia generalmente volgendo al bello», dice Massimiliano Sacco, l'amministratore delegato. La Arinox èl'unica, in Italia, a produrre il sottilissimo e resistente nastro di precisione in acciaio inossidabile che viene utilizzato dall'industriadell'auto, in edilizia, nel biomedicale, nella petrolchimica. Ma che serve pure per i bottoni dei jeans o per i sigilli delle confezionialimentari. Innovazione ed esportazione: sono loro che hanno tenuto a galla l'industria tricolore e che oggi provano a farle rialzare latesta, facendo tornare a crescere il Pil impiombato dalla crisi. Lo storico tessuto di piccole e medie imprese che hanno costituito l'ossaturadei distretti disseminati per l'Italia e che hanno tenuto botta anche sotto la tempesta. In attesa che ripartano i consumi domestici, si èaffiancata la vivace attività degli incubatori di start up come quelli sorti su iniziativa dei Politecnici di Torino e Milano, o parchiscientifico-tecnologici come quello del Kilometro Rosso, alle porte di Bergamo, proprio a fianco della trafficatissima autostrada checollega Torino al Veneto. Già oggi, nell'area del Kilometro Rosso, lavorano circa 1.500 persone impegnate nella ricerca e nello sviluppo.L'obiettivo è arrivare a tremila nel giro di pochi anni, con oltre 50 aziende e istituzioni assai diversificate, dalla Brembo (impiantifrenanti) all'Italcementi. Rispetto alle altre macro-aree, sottolinea Fortis di Fondazione Edison, questa parte d'Italia ha anche una gammapiù vasta su cui puntare.Grazie a finanza, sistema bancario, servizi avanzati per le imprese, logistica. Dettaglia lo studioso: «LaLombardia è ali piemontesi, parliamo di una iniziativa che solo dall'estero potrebbe portare sei milioni di visitatori. Quando si parla inchiave economica dell'esposizione universale al centro di mille polemiche - rinfocolate dalle recenti e clamorose inchieste per corruzionedella magistratura - si è spinti a credere a un mega-affare che interessa soprattutto i grandi gruppi. Ma nel Nord Ovest non ci sonosoltanto i big delle costruzioni o della siderurgia. Che le opere per l'Expo st; dati per settore, anno 2013 (numero di distretti; variazione mmilioni di euro; variazione % sull'anno precedente) Automazione i meccanica gomma, plastica Abbigliamento moda High-tech Arredo,casa Alimentari vini Totale Fonte elaborazione Fondazione Edison su dati Istat 4.530,8 +7,3% +6,9% NEGLI UFFICI DI ARINOXNELL'ALTRA PAGINA PARCO SCIENTIFICO KILOMETRO ROSSO, MARCO FORTIS Export verso i Paesi extra Ue-27 dei 99principali distretti manifatturieri del Nord Ov organizzando con cura il padiglione del Paese asiatico all'Expo 2015. Perché, all'estero,l'evento lo danno per scontato». Sottintendendo evidentemente che in Italia, finora, la stessa marmorea certezza sull'ineluttabilità e l'utilitàdell'evento non sia altrettanto radicata. Eppure, dice il capo degli industr decollino davvero, e pure alla svelta, se lo augurano anche tantepiccole e medie imprese del Nord Ovest. Come quella di Nikla Da Ros, giovane industriale delle materie plastiche, che nel 2009, in pienacrisi, ha fondato la sua Darplast Extrusion di Limbiate, alle porte di Milano, e che incrocia le dita: «Nelle ultime settimane parecchieaziende impegnate con l'Expo mi hanno chiesto dei preventivi. Siamo ancora nella fase delle offerte, speriamo bene, ci crediamo», diceDa Ros. Che ha 32 anni e guida una fabbrica con 10 operai, tutti giovanissimi, che produce semilavorati in materiale termoplastico. Nelprimo anno, con un tipo di Pvc che in Europa producono soltanto quattro aziende e finisce sulle auto o nei mobili, la Da Ros ha fatturato300 mila euro. «Ho capito dopo perché siamo in pochi in questo business: la produzione dev'essere seguita da vicino, 24 ore su 24,dall'addetto, ogni minima imperfezione ti fa buttare via tonnellate di materiale». La piccola ditta di Limbiate ha quasi decuplicato i ricavie Nikla è perennemente in viaggio, in Italia, Germania, Francia, Austria. «A parte quelli in America e in Canada, i miei duecento clienti liconosco tutti». La storia della Darplast è la rappresentazione simbolica della piccola impresa del Nord Ovest di oggi, che punta all'exportcon prodotti capaci di distinguersi. Come fa, con una stazza ben diversa, la Arinox di Sestri Levante, Genova, che di dipendenti ne ha 240ed esporta l'87 per cento dei 150 milioni di fatturato. «Nei primi quattro mesi del 2014 i ricavi sono saliti del 7 per cento. Parlando con inostri fornitori liguri, mi sembra che l'umore stia generalmente volgendo al bello», dice Massimiliano Sacco, l'amministratore delegato.La Arinox è l'unica, in Italia, a produrre il sottilissimo e resistente nastro di precisione in acciaio inossidabile che viene utilizzatodall'industria dell'auto, in edilizia, nel biomedicale, nella petrolchimica. Ma che serve pure per i bottoni dei jeans o per i sigilli

Giovedì12/06/201412/06/201412/06/201412/06/2014

Estratto da pag. 125125125125

Direttore ResponsabileBruno ManfellottoBruno ManfellottoBruno ManfellottoBruno Manfellotto

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sempre la regione farmaceutica europea con maggiori ricavi e occupati. Inoltre, lo sviluppo del polo dell'avionica edell'elicorttenstica nella zona del Ticmo, a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ha fatto proliferare nuove attività nellalogistica e nella componentistica. Ogm volta che si accendono fenomeni catalizzatori di questo tipo, rilevanti beneficiricadono sull'intera zona». Il manifatturiero italiano resta forte, anche nel tradizionale triangolo industriale. Ma non si vivedi solo export, ahmoi. Se non ripartono i consumi interni, la vera ripresa rimarrà una chimera. • Artigiani d'industriaArtigiani d'industria Un terzo delle start up innovative italiane nasce e cresce negli mcubatori d'impresa del Nord OvestSolo I3P, la fucina del Politecnico di Torino, ne sforna quindici ogni anno «II terreno è fertile e crea una reazione a catenapositiva», spiega Emiho Paolucci, professore di Economia e organizzazione aziendale al Politecnico torinese, «perché leneonate imprese innovative, a loro volta, collaborano sempre di più con quelle "tradizionali"» Molti settori, sostiene ildocente, stanno provando a reinventarsi «Penso al tessile, che sta usando nuovi materiali, o all'automotive, che stainvestendo in tecnologie e sistemi di produzione E anche all'aerospazio, che sperimenta e applica novità molto importanti sumateriali, progettazione e processi produttivi Ma l'innovazione riguarda anche aspetti organizzativi e mediti modelli difabbrica Come quello della Maserati a Grughasco Che applica un approccio tipicamente artigianale, e italiano, all'interno diuna produzione industriale»F. L Artigiani d'industria Un terzo delle start up innovative italiane nasce e cresce neglimcubatori d'impresa del Nord Ovest Solo I3P, la fucina del Politecnico di Torino, ne sforna quindici ogni anno «II terreno èfertile e crea una reazione a catena positiva», spiega Emiho Paolucci, professore di Economia e organizzazione aziendale alPolitecnico torinese, «perché le neonate imprese innovative, a loro volta, collaborano sempre di più con quelle"tradizionali"» Molti settori, sostiene il docente, stanno provando a reinventarsi «Penso al tessile, che sta usando nuovimateriali, o all'automotive, che sta investendo in tecnologie e sistemi di produzione E anche all'aerospazio, che sperimenta eapplica novità molto importanti su materiali, progettazione e processi produttivi Ma l'innovazione riguarda anche aspettiorganizzativi e mediti modelli di fabbrica Come quello della Maserati a Grughasco Che applica un approccio tipicamenteartigianale, e italiano, all'interno di una produ RISPETTO ALLE ALTRE MACRO-AREE, QUESTA HA UNA GAMMAPIÙ VASTA SU CUI PUNTARE ione industriale»F. L Artigiani d'industria Un terzo delle start up innovati

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