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Anno XXIX - n. 2 20 gennaio 2003 Settimanale - Spedizione periodico in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Poste italiane DCO/DC - BO Avventura Avventura * * I luoghi del I luoghi del Campo Nazionale Campo Nazionale * * Il calendario dei Il calendario dei campi di competenza campi di competenza

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Settimanale - Spedizioneperiodico in abbonamento

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Avventura 1/2003Avventura 1/2003

gennaioSommarioAvventura 1/2003

33I luoghi del Campo nazionale 2003

Vivere in Squadriglia la scoperta dell’Alleanza

Impara l’arte...... e non metterla da parte

Scoiattolo-grafia???

... è di nuovo tempodi autofinanziamento!

C’È POSTA PER VOI

GRANDE CONCORSO PER SQUADRIGLIE

CAMPI DI COMPETENZA 2003

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DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee:: Sergio Gatti

RReeddaattttoorree CCaappoo:: Giorgio CusmaIInn rreeddaazziioonnee:: Don Tarcisio Beltrame, FrancoBianco, Mauro Bonomini, Luciana Brentegani,Filomena Calzedda, Don Giovanni Cigala,Dario Fontanesca, Chiara Franzoni, EmilioGallino, Stefano Garzaro, Giorgio Infante,Maria Antonietta Manca, Don DamianoMarino, Sandro Naspi, Francesco Neri, AntonioOggiano, Andrea Provini, Enrico Rocchetti,padre Stefano Roze, Isabella Samà, StefanoSandri, Alessandro Testa, Paolo Vanzini,Claudio J. Vinci, Carlo VolpeGGrraazziiee aa:: Ersilia Mora e Claudio Daminato(incaricati regione Umbria), don AndreaMeregalliPPrrooggeettttoo ggrraaffiiccoo:: Giovanna MathisGGrraaffiiccaa:: Giovanna Mathis, Luigi MarchitelliDDiisseeggnnii:: Giorgio Cusma, RiccardoFrancaviglia, Chiara Franzoni, Stefano Sandri,Paolo Vanzini, Jean Claudio VinciFFoottoo:: Archivio Agesci, Giorgio Cusma, Giorgio Infante

Per scrivere, inviare materiale, corrisponderecon AAvvvveennttuurraa ecco il recapito da riportareesattamente sulla busta: AAggeessccii -- RReeddaazziioonnee ddii AAvvvveennttuurraa PPiiaazzzzaa PPaassqquuaallee PPaaoollii 1188,, 0000118866 RROOMMAAssccoouutt aavvvveennttuurraa@@aaggeessccii..iittManoscritti, disegni, fotografie, ecc. inviatialla redazione non vengono restituiti.AAvvvveennttuurraa oonn lliinnee:: wwwwww..aaggeessccii..iitt//aavvvveennttuurraa//WWeebbmmaasstteerr:: Emanuele Cesena

ERRATA CORRIGE N. 9/2002:Gli Sparvieri del Reparto “M.Gandhi” appartengono al gruppo Fidenza 2 e non al Fidenza 1. Ci scusiamo per l’errore.

Guida alpina

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Ai piani di Verteglia vegetano in abbon-danza faggi, carpini, frassini, castagni (uti-lizzati sia per la produzione di castagneDOC che di legname) e querce; sui rilevi piùalti del territorio si trovano anche betulle eabeti bianchi. Tra gli animali vale la pena

di citare innanzitutto la pre-senza del lupo e dell’aquilareale (alcune coppie). Sonopoi più o meno diffusi :volpi, cinghiali, lepri, mar-

tore, tassi e lontre (questiultimi due molto rari). Edancora: il raro picchio nero,altri picchi, falchi, corvi,colombacci, gazze, ecc. Nei

corsi d’acqua, molto numero-si nella zona, vivono trote fario egamberi di fiume mentre vicino

alle rive è possibile vedereaironi cenerini e germanireali. Negli stagni e nellepozze: salamandre, tritoni,rane (di varie specie),

ululoni, rospi e raganelle.

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I Piani di Verteglia appartengono alcomune di Montella, un anticoborgo irpino, i cui abitanti dai tempipiù antichi e fino ai giorni nostrihanno svolto attività agricole, di alle-vamento e di silvicoltura.Sebbene, fin dai tempi romani (Isecolo) gli abitanti vivessero in casesparse nella campagna, sistemazione

funzionale per l’attivitàagricola, nei tempi bui del

Medioevo la popolazione, ascopi difensivi, si stabilì nella

zona del castello del Monte, perridiscendere poi di nuovo, nel Xsecolo, nella vallata.Il primo nucleo storico dei nuoviinsediamenti, denominato casale, erasemplice e funzionale: una chiesetta,un gran piazzale (corte) con attornoalcune case abitate da famiglie dicontadini. Subito oltre iniziavano iterreni coltivati.Un po’ dappertutto i centri abitati siingrandirono e da casali divenneroborghi, socialmente ed economica-

mente più evoluti, caratterizzati dallapresenza di attività artigianali (fabbri,falegnami, ecc.) e da diversi cetisociali (il signore feudale, il clero,ecc.).Tutto ciò non avvenne a Montellache, forte della laboriosità e matu-rità dei suoi abitanti, sopravvisse eprosperò con le attività originarie edi conseguenza mantenne anche l’in-sediamento a casale.Nel 1800 iniziò la scomparsa deicasali, con nuove costruzioni che liunirono l’un l’altro. Una ventina dianni fa scomparve quasi completa-mente l’antica disposizione per giun-gere all’attuale forma urbana.

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BrigantiNel 1800, da queste parti, erano molto attivi i briganti, delinquenti con un certofascino, quasi dei Robin Hood locali… anche se non erano per nulla degli stinchidi santi. La loro attività principale era il sequestro di persone facoltose per otte-nerne cospicui riscatti. I rapiti “previlegiati”, anche se può sembrare strano,erano stranieri: viaggiatori svizzeri e inglesi, per lo più, in giro per scoprire lebellezze del Bel Paese. Ci fu uno di loro, che tornato a casa, scrisse addiritturaun libro su questi singolari delinquenti mettendo in evidenza il loro caratteregioviale soprattutto a tavola, dove si “mangiava-no” fino all’80% delle somme ricavate dai riscat-ti… ed il bello era che i prigionieri partecipavanoanch’essi alle delizie delle abbondanti mense. Siracconta anche di momenti di commozione comu-ne, con tanto di baci e abbracci tra “carcerieri ecarcerati” al momento in cui questi ultimi veniva-no rilasciati dopo il pagamento del riscatto. A parte il lato romantico il fenomeno delbrigantaggio venne attivamente combat-tuto ed eliminato dal neonato Regnod’Italia che per questo impiegò anche l’e-sercito. Le storie su questi personaggiriportano notizie di favolosi tesori, accu-mulati con la loro losca attività e nascosti(…forse!) nelle cavità di vecchi alberi proprioai Piani di Verteglia! Forse vale la pena di organiz-zare una caccia al tesoro!

La natura dei luoghi

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Chi parteciperà al Campo Nazionale nelCanavese, in Piemonte, camminerà sulleorme di Arduino, marchese di Ivrea e red’Italia, là dov’era il suo castello, il suo trono, icampi dove i suoi soldati si esercitavano, ilconvento dove morì di delusione e nostalgia.Il Canavese è un territorio collinare e prealpi-no, ricco d’acqua, racchiuso tra il Po e la Sturadi Lanzo, con il massiccio del Gran Paradiso eil Parco nazionale a far da scenografia, conlaghi e laghetti dove le mucche e le caprevanno a specchiarsi. L’incastro di valli e vallet-te produce grano, mais, vino, acque minerali,foraggi e formaggi. Piccole industrie meccani-che sono sparse nella zona di Cuorgnè, men-tre a Ivrea la grande Olivetti, elettronica d’o-gni tipo, sta ancora curandosi da una bruttamalattia. Il turismo non intelligente non haancora scoperto del tutto il Canavese, per cuisi può ancora trascorrervi con tranquillità lafine settimana e le vacanze, sempre che nonsiate allergici agli scout: vi imperversano nonsoltanto i gruppi della zona Canavesana (i

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Re Arduino era furibondo.L’ispezione all’accampamento delsuo esercito presso le cascine diVialfrè, nel Canavese, non soltantogli faceva cascare le braccia, ma lopreoccupava seriamente. Si sentiva ilfiato caldo dell’imperatore sulla

nuca. Aveva fattoosservare a un

arciere come le tende del suo settoreavessero i picchetti molli e la cucinafosse sistemata in mezzo a un panta-no. Ma quando il soldato ribatté cheerano difetti di poca importanza,Arduino non ci vide più: «Se non saipiantare una tenda come si deve,non sei nemmeno capace di montareuna palizzata nel punto giusto. Equando ti ritroverai addosso i cava-lieri sassoni corazzati senza nemme-no averli sentiti arrivare, che farai?Chiamerai san Giorgio?». OrmaiArduino gridava senza controllo: «Ein battaglia come ci vai, con la dis-senteria? Con le braghe in mano?Non vedi che nelle pignatte ci balla-no le rane e le sanguisughe?».

Arduino si era proclamato re d’Italiagiusto nell’anno 1000, e il suo fu l’u-nico tentativo di successo – perquanto breve – di tenere l’Italia rac-colta sotto un solo signore. Per vede-re qualcosa di simile, avremmodovuto attendere quasi novecentoanni, con Cavour, Garibaldi e altrinomi da gran piazza. L’impresa di Arduino era disperata.

A quel tempo gran parte dell’Italiaera inclusa nel Sacro romano impero,ed era governata da Enrico II, untedesco. L’imperatore veniva a spol-verare l’Italia molto di rado, soltantoquando gliene combinavano digrosse (e Arduino gliel’aveva fattaproprio bella), o quando la popola-zione esagerava a contestare letasse. I nemici più seri di Arduinoperò non vivevano in Germania, manelle piazze accanto: molti conti,marchesi e vescovi gli davanoaddosso in tutti i modi, perché pre-ferivano un imperatore lontano, chequindi non metteva il naso neglisporchi affaracci loro, piuttosto cheun re vero, che chiedeva il rispettodelle sue leggi.Arduino finì male. Enrico II vennedue volte a stanarlo di persona. Ilvescovo di Vercelli, in particolare, lotradì in tutti i modi. Perse battaglieuna dietro l’altra, finché nel 1013avvilito e disperato fuggì da tutto esi fece monaco presso il veneratoconvento di Fruttuaria (oggi SanBenigno), per morirvi poco dopo.

Re Arduino

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maggiori sono quelli di Ivrea e diRivarolo), ma anche quelli di Torino,che è assai vicina.Il Campo Nazionale verrà montatopresso Vialfrè, una paesino di 250 abi-tanti, a 470 metri sul mare. La grandearea, circoscritta da una strada peri-metrale ad anello, si stende su duelivelli, con un grande parco centraleper potersi ritrovare tutti insieme.Visono boschi ben ombreggiati, dove lesquadriglie potranno piantare letende, e radure dove organizzare igrandi giochi. Il clima è continentale,ma a differenza della vicina Torinodove a luglio e ad agosto si schiattadal caldo umido, in estate non vi èafa; non vi è mai nebbia, e i boschisono sempre ben ventilati.Anche le vie di comunicazione sononumerose e comode: vi si arriva conl’autostrada che da Torino sale in Vald’Aosta (l’uscita di San Giorgio è a

cinque chilometri dal campo), connumerose strade minori e addiritturauna ferrovia, un colorato treninoregionale che non ha parentele conl’alta velocità, chiamato da tutti “laCanevesana”.Al campo, nel parco centrale verràinnalzato un portale con l’alzabandiera.Il Settore specializzazioni costruirà il“villaggio delle tecniche”, dove tra l’al-tro verrà realizzato un campo scoutmodello (non dimenticate di prendereappunti e di fare disegni e fotografie);nel villaggio si terranno i laboratori.I territori attorno al campo permet-tono missioni di ogni genere: vi sonoinfatti castelli e torri, santuari constrati di storia da sfogliare, aziendeagricole, incisioni rupestri (anche seoccorre salire un po’), miniere e luo-ghi di interesse geologico; gli scoutnautici hanno a disposizione il vicinolago di Candia, mai vuoto di canoe. In

più, per chi volesse progettare missio-ni nella calda e afosa città, ricca peròdi testimonianze d’ogni genere,Torinoè a una mezz’oretta di automobile.Gli abitanti di Vialfrè, Cuceglio eS.Giorgio Canavese finora risultanocortesi e ospitali (speriamo che dopoil Campo Nazionale continuino aesserlo). Non hanno il carattere di chisi spreca in chiacchiere ma, se riuscitea ottenere la loro fiducia, vi racconte-ranno storie avvincenti di animali, dilavoro nei campi, di fabbrica, di lotteper la libertà, di streghe e di fantasmi.A proposito, se durante uno dei gran-di giochi vi accorgerete che in mezzoa voi si è intrufolato un vecchio tuttobianco che brandisce un malfermospadone, non preoccupatevi, è soltan-to il fantasma del re Arduino che vuolpartecipare anche lui. Se lo incontra-te, siate cortesi, almeno per questavolta fatelo vincere.

La Sardegna è una grande isolaposta al centro del Mediterraneo, lesue bellezze naturali, soprattuttocostiere, sono apprezzate da molti,e infatti l’isola è meta di numerosituristi nella stagione estiva (nonchédi vip!!), attratti dal suo mare cristal-lino e dalle sue bianchissime spiagge.Oltre alle sue coste, quest’isola haanche un sorprendente entroterra,fatto di paesaggi montuosi selvaggi edi tradizioni antiche gelosamentecustodite.Ma guardiamola più da vicino:la Sardegna si distingue dal restodell’Italia, oltre che per il suo isola-mento geografico, anche per la sua

origine geologica, molto più anticarispetto alla penisola.Le sue origini pare risalgano a 400milioni di anni fa, con un lavorìo dimigliaia di anni la natura completò esaldò le sue forme dandole la carat-teristica forma che rassomiglia a

un’orma del piede umano, per cuianticamente portava il nome di“Ichnusa” dal greco ichnion che signi-fica orma. Gli antichi greci, accanto aIchnusa, usavano anche il termine diSandaliotis cioè isola a forma di san-dalo.Le antiche popolazioni sarde eranochiamate nuragiche dal nome delle

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Nel suo insieme il territorio del campo, ha unaestensione di circa 200 Ha, per circa la metàricadente nel territorio del comune diAssemini (comune della provincia di Cagliari).Il terreno si presenta in parte piano ed inparte in collina abbastanza scoscesa. Dairilievi più alti si gode di un’ottima vista sututto il Golfo di Cagliari: dal capo S. Elia allespiagge di Capo Spartivento, sino a spaziarein buona parte nella valle del medioCampidano.

Tutto il territorio risulta completamenteboscoso. Nella parte più scoscesa è fortemen-te presente la profumatissima macchia medi-terranea (cisto, corbezzolo,...) e le piantetipiche della nostra Isola (querce, sughere,

lecci, ginepri,...) nella parte pianeggiante èpresente un grosso rimboschimento di euca-liptus ed una vasta zona ove sono presentipini, carrubi e circa 600 piante di olivi secola-ri (da questo il nome della località). A circa 8 Km di strada sterrata, è ubicata lapiù grande oasi italiana del WWF l’oasi di“Gutturu Mannu” di circa 1500 ha di estensio-ne. In quest’oasi è presente la più numerosacolonia di cervi sardi e si possono ancheosservare altri animali protetti (aquile, cin-ghiali, gatti selvatici,...).A circa 10 Km si può raggiungere lo stagno diSanta Gilla posto alle porte di Cagliari, areaprotetta di interesse internazionale, dovevivono e nidificano numerosissime specie divolatili (fenicotteri, aironi,...).

caratteristicheabitazioni

nelle qualivivevano,chiamate

“NURA-GHI”.

Il nome“Nuraghe” deriva da“Nur”, ossia “cavità”,“cumulo” nella anticalingua di questopopolo ormai scom-parso.I nuraghi venivano

utilizzati come abitazioni e fortezzeinsieme, qualcosa di simile ai castellimedioevali. Le torri nuragiche sorge-vano preferibilmente sui rilievi. Lepossenti mura erano costruite conmacigni enormi sovrapposti e inca-strati l’uno sull’altro in modo con-centrico, “a secco”, ossia senza l’im-piego di nessun cemento. La baseera rotonda e si restringeva versol’alto, per cui la torre assumeva laforma di un cono, alto fino a 12metri. Inoltrandoci dalle coste versol’interno è ancora possibile vederli,silenziosa testimonianza di una civiltàperduta…Le popolazioni sarde ebbero nelcorso dei secoli diverse influenze:fenicia (popolazione con la qualeintrattennero scambi commerciali),

Cartaginese, Romana, Spagnola,Africana e i Bizantina, (popolazionedelle quali subirono le dominazioni).A seguito del Trattato di Londra del1718 poi, il Regno di Sardegnavenne ceduto ai Savoia che, attra-verso un processo di integrazione,fecero del Piemonte e dellaSardegna un unico regno.La Sardegna dei giorni nostri è dal1947 una Regione a StatutoAutonomo.E’ composta da 4 province, parten-do da Nord: Sassari, Nuoro,Oristano e Cagliari che è anche lacittà più grande e il capoluogoregionale.La ricchezza principale dellaSardegna è la natura, rimasta intattada secoli.Il territorio della Sardegna è preva-lentemente montuoso anche se l’altamontagna è assente: il picco più ele-vato, Punta Lamarmora, si eleva per1834 m. al centro dell’isola, nel mas-siccio del Gennargentu, nella zonadenominata “Barbagia” dagli antichiromani perché popolata da popola-zioni definite “barbare”. L’unica verapianura è il Campidano, nella provin-cia di Cagliari, che attraversa l’isola daovest a sud, collegando il golfo diOristano con quello di Cagliari.L’antichità geologica del territoriodell’isola ha consentito la presenza

di alcune specie animali uniche chepopolano terra, mare e cielo e chesono ovviamente protette.Il Muflone per esempio, emblemadella fauna della montagna sarda, èuna specie di pecora selvatica con lasella bianca e le grandi corna ricurveall’indietro, caratteristiche dei maschidella specie.La Foca Monaca, unica specie difoca presente nel Mediterraneo,avvistata l’ultima volta nei pressidelle grotte del Bue Marino nelgolfo di Orosei, zona centrale dellacosta orientale.Il Grifone, una specie di avvoltoio dicui è presente ancora solo qualchepiccola colonia in Barbagia.I Cavallini della Giara, che vivonoliberi nell’altipiano della Giara diGesturi, nella zona centro-sud-occi-dentale della Sardegna. Ultimi super-stiti di una razza che popolava l’inte-ra isola, sono piccoli cavallini, alti 120cm. al garrese, di colore brunoscuro, dalla lunga criniera e gli occhiun po’ a mandorla.Il Fenicottero rosa, che popola glistagni della costa sud dell’isola. Raraspecie di fenicottero dal becco piut-tosto grosso e appuntito, rosa e conuna macchia nera in punta. Lezampe lunghissime sono rosa, conquattro dita. Il piumaggio è candidoma rosa e nero alle estremità.

Il posto del campo: “Is Olias”

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AATTOOMonteleone di Spoleto, in provincia di

Perugina, sorge su un colle alto più di978 metri, alla fine della valle delCorno, quella che si estende a NordEst del monte Terminillo. La sua posi-zione di castello di pendio le ha fattoguadagnare nei secoli l’appellativo di“Leone degli Appennini”.Le origini di Monteleone di Spoletosono antichissime; risalgono addirittu-ra all’età del bronzo, quando la civiltàprotovillanoviana si diffuse su tutta lapenisola italiana. Resti di quell’epocasono stati scoperti nel 1907 a Colledel Capitano: si tratta di una necropolicon 44 tombe a pozzetto, nelle qualisono state rinvenute urne di ceramicacontenenti, oltre alle ceneri dei defun-ti, spilli, fibule e anelli contorti dalfuoco.Tuttavia il ritrovamento archeo-logico più prestigioso è stato la biga,rinvenuta nel 1902 sempre pressoColle del Capitano: di legno, rivestitadi lamine in bronzo lavorate a sbalzo,raffigurava episodi della vita di Achille.La sua origine, forse etrusca o greca, èdatabile 550 a.C. La biga si trova oggipresso il Metropolitan Museum diNew York.La frazione di Trivio di Monteleone diSpoleto testimonia la presenza del-l’antico impero romano: all’epoca sichiamava infatti Trebia o Trebula e lad-dove c’è oggi la chiesa di Sant’Erasmoa Trivio sorgeva un tempio pagano -all’esterno è ancora visibile una statuamarmorea romana.Nel medioevo, nasce per volere delConte Attone il Castello di Brufa: èl’880 d.C.; si tratta del primo insedia-mento sul colle. Nel 1100, attorno al

castello ricostruito dal nipote Tiberio,si edifica Monteleone di Spoleto.Verso la fine del secolo, Monteleonediviene uno dei gastaldati del Ducatodi Spoleto, cioè la sede del dignitarioche per conto del re fa l’amministra-tore delle terre. In seguito i monte-leonesi debbono affrontare anni diguerre, distruzioni e ricostruzioni; nel1535 si ribellano a Spoleto e, cacciatoil Podestà, instaurano un liberoComune. Il Papa Pio IV intervienenello scontro tra Monteleone eSpoleto a favore del primo: ne togliela sudditanza a Spoleto e lo pone, nel1559, sotto la delegazione di Perugia.Da allora comincia l’epoca d’oro diMonteleone: viene riparata e rico-struita la città, dopo anni di guerra; losfruttamento delle miniere di ferrodella Valle del Corno le donano pro-sperità; il popolo si dà “Gli Statuti”,cioè delle leggi, a riprova della suamaturità, forza e sete di libertà.Nel 1700 inizia però la decadenza, acausa del terremoto, a cui segue l’e-migrazione e poi unapestilenza. L’ondatarivoluzionaria del 1800restituisce definitiva-mente Monteleoneagli avvenimenti piùvasti di caratterenazionale. Oggi la cit-tadina conta 688abitanti e compren-de le frazioni diButino, Rescia, Ruscioe Trivio.La Piana del Ruscioè il luogo dove si

svolgerà il campo nazionale E/G. Sitratta di un’area di solito adibita apascolo, pianeggiante e collinare, chesi trova a ridosso del Parco Nazionaledei Monti Sibillini. Nella zona sonopresenti molte sorgenti d’acqua.Il comprensorio di cui fa parteMonteleone di Spoleto e dunque laPiana del Ruscio si chiama Valnerina,perché è attraversato dal fiume Nera,che da Terni arriva fino ai montiSibillini. La vegetazione della Valnerinaè varia: attorno al fiume possiamotrovare salici, pioppi e ontani neri; suimonti invece troviamo faggi, roverelle,cerri, ornielli, carpinelle, lecci, castagnie querce; sui pascoli possono fiorirela viola, la genziana, il giglio, l’asfodelo.La Valnerina è abitata da: lupo, cin-ghiale, istrice, capriolo; nel fiume edattorno ad esso gravitano la trotafario, il gambero, la lontra, il merloacquaiolo, la gallinella d’acqua, la balle-rina gialla, il martin pescatore; suimonti volano invece il falco pellegrino,il falco lanario e l’aquila reale.

Monteleone di Spoleto: una storia millenaria

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Ingredienti per 4 persone: 4 pugnetti di farro; cipolla e sedano abbondanti; olio di oliva a discrezione; pelati di pomodoro o salsa di pomodoro; peperoncino.

Procedimento:Tritate per bene la cipolla e il seda-no; fateli rosolare in una pentolacon olio e pomodoro. Versate poil’acqua e al momento dell’ebolli-zione, mettete il farro. Mescolatefrequentemente e fate cuocere percirca un’ora. Quando è quasi pron-to, si può aggiungere un pizzico dipeperoncino.

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Ricetta di San Nicola

Il prodotto tipico di Monteleone di Spoleto, di cui solo qui icoltiva una particolare varietà (“triticum durum dicoccum”), è

il ffaarrrroo. Si tratta di un cereale diffusissimo nell’antichità,prima della comparsa del grano. Il farro si usa ancora oggi

sotto forma di granuli o farina: nel primo caso, si usa per farele minestre; nel secondo caso, per fare focaccie, biscotti, cro-state, ecc. Le proprietà del farro sono note, tanto che si dice

che “cchhii mmaannggiiaa iill ffaarrrroo nnoonn nnuuttrree iill mmeeddiiccoo”. In particolare, ilfarro di Monteleone è un alimento di facile digestione, ottimo

regolatore dell’intestino, nnuuttrriieennttee ee lleeggggeerroo. Secondo la leggenda, SSaann NNiiccoollaa, commosso dalla povertàdegli abitanti, donò loro il farro: in memoria di ciò, ogni 5

dicembre, vigilia della festa del santo, il parroco diMonteleone di Spoleto offre un piatto di minestra di farro a

tutti i poveri del paese.

Sul portale dell’antico ospedale di Monteleone diSpoleto, c’è una scritta in latino che dice “Non nobis,

Dne, sed nomini tuo”, cioè “Non per il nostro, Signore,ma per il tuo nome”. È un’incisione che risale al

Medioevo e che rivela la professione di fede dei suoiautori, cioè dei ccaavvaalliieerrii ddii SSaann GGiiaaccoommoo.

In quell’epoca, l’Occidente cristiano era attraversatoda un forte anelito religioso, dal desiderio di andare

in Terrasanta (la Palestina), dove visitare i luoghi dellavita e della predicazione di Gesù. Tale fermento portò

alla nascita di ordini religiosi particolari, quelli deiccaavvaalliieerrii ccrroocciiffeerrii, cioè di “monaci guerrieri” che

indossavano sul petto o sulla spalla una croce. Essasignificava che i monaci si ponevano al servizio dellacroce e c’erano due modi per espletare questo servi-

zio: combattere gli “infedeli” e difendere i luoghisacri, compito degli ordini religiosi militari come i

tteemmppllaarrii, oppure offrire soccorso e carità ai pellegrini,compito degli ordini religiosi ospitalieri come gli jjaaccoo--bbiittii. A volte i compiti si mischiavano, nel senso che era

possibile che dei templari, di ritorno da un’impresaeroica in Terrasanta, ergessero a ricordo un ospedaleoppure che degli jacobiti pattugliassero le strade. C’èaddirittura chi avanza l’ipotesi che l’ordine jacobita o

di San Giacomo derivi da quello dei templari.Ebbene a Monteleone di Spoleto ci sono diverse iscri-zioni che attestano la presenza dei cavalieri crociferi

nella città. Essi sorvegliavano la sorgente del Coppo, sioccupavano dell’ospedale cittadino e abitavano il

convento affianco.

La leggenda del farro

L’ordine dei cavalieri diMonteleone di Spoleto

AAbbiamo scoperto che parlare di alleatosignifica scoprire che nella nostra debolez-za troviamo qualcuno che ci aiuta e che

nella nostra grandezza sappiamo di essere di aiuto aqualcun altro.Ora se pensi al tuo stare in Squadriglia scopri che cistai con delle debolezze e con delle grandezze: cistai con delle competenze con cui puoi regalare aglialtri la possibilità di vivere delle belle avventure, masai anche di avere bisogno degli altri per vivere quel-le stesse belle avventure.Pensa all’ultima impresa che avete fatto. Se non c’e-rano gli altri, con le loro competenze che non sonole tue, non ci sareste mai riusciti. Pensa all’ultimauscita di Squadriglia: se non ci aveste messo tutti delvostro meglio non avreste vinto la gara di cucina. Mapensa anche a quella volta che sei venuto in sede

dopo una giornata in cui ti era andatotutto male e hai trovato qualcuno cheti aspettava perché aveva bisogno chetu gli spiegassi come fare quella lega-tura che non sapeva fare.Tutti noi abbiamo tante cose da daree per tante cose abbiamo bisognodagli altri, tutti dobbiamo vivere inquesta trama di dare e di avere. Manoi non vogliamo pensare che tuttodiventa come un grande mercatodove si vende e si compre di tutto.Noi vogliamo che questi scambiavvengano perché sappiamo farcialleati gli uni degli altri, perché sappia-mo dare una mano all’altro nella suadebolezza e sappiamo che l’altropronto a darci una mano nella nostradebolezza.

Tra qualche mese chi di voi sarà al CampoNazionale incontrerà nuove Squadriglie. Sarà ilmomento di tanti nuovi incontri ed il momento persperimentare come stare insieme da alleati.Da qui al Campo Nazionale (ma vale per tutti, ancheper chi non ci sarà) possiamo prepararci e impararecosa significa questo facendo alcune cose insieme, inSquadriglia, ecco alcuni suggerimenti.

ssccoopprriiaammoo GGeessùù aalllleeaattoo: capita di leggere un branodi Vangelo in Squadriglia magari leggendo insieme ilbrano della Messa della domenica, quella dove lapredica magari è stata un po’ noiosa e non ci abbia-mo capito molto. Leggiamo insieme il Vangelo e poiproviamo a rispondere insieme a 3 domande:• cosa fa e/o dice Gesù un questo episodio del

Vangelo?

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VViivveerreeSSccoopprriiaammoo ll’’AAlllleeaannzzaa nneellllee nnoossttrree pprreegghhiieerreeSSccoopprriiaammoo ll’’AAlllleeaannzzaa nneellllee nnoossttrree pprreegghhiieerree

In un precedente articolo abbiamo cercato di capire come si può parlare

di Gesù usando la parola alleanza. Lì si diceva anche che questa

scelta dipendeva dalla possibilità di rileggere la

vita della Squadrigliavita della Squadriglia,del Reparto e anche di quello

che andremo a fare al Campo Nazionale,come una storia di alleanza che noi

viviamo guardando all’alleato Gesù.

iinn ssqquuaaddrriigglliiaallaa ssccooppeerrttaa ddeellll’’AAlllleeaannzzaa

99

• in che modo Gesù facendo e/odicendo questo si rivela comeil nostro alleato?

• cosa ci insegna che anche noipossiamo fare perché gli altripossano scoprire in me unalleato?

Non sarà sempre così facile rispondere a questedomande, ma voi provateci, magari facendovi sugge-rire dal vostro AE.l’alleanza nella Bibbia: Magari anche con l’aiuto delvostro AE, potreste cercare qualche bella paginadella Bibbia dove si parla di Dio come di un alleato.Queste storie possono essere lette la sera, al fuoco,prima del silenzio della notte.l’alleanza della Messa: leggete il brano della molti-plicazione dei pani e dei pesci nel Vangelo diGiovanni (capitolo 6). Provate a pensare cosa potetedare o fare voi perché quando andiamo a Messa sipossa capire quello che Gesù fa e ci insegna a fare:la nuova alleanza, il patto dove tutti si sentono unpo’ più fratelli e sorelle.un modo di fare il Consiglio di Squadriglia: ci sonomodi di pregare in cui ci è solo chiesto di fare conuna certa attenzione quello che facciamo già. Si puòfare un Consiglio di Squadriglia nel quale si impara ametter in comune le cose in cui sei forte e quelle incui sei debole per fare insieme una sorta di patto diferro: io sono pronto a dare e so di avere bisogno.Questo Consiglio di Squadriglia può finire con unapreghiera a Gesù: che ci insegni a capire quello cheha fatto lui: dare senza pretendere niente in cambio

e scoprire la gioia di chi riceve gratisdagli altri.l’alleanza nel nome di Gesù: il per-dono. Gesù è un alleato fedele, cheè pronto a farci capire quanto civuole bene anche quando noi non

abbiamo niente da offrirgli se non chiedergli perdo-no. Lui è alleato anche in quel momento.Facciamoci aiutare personalmente a capire questacosa dal prete da cui ci confessiamo, chiedetegli chevi spieghi cosa significa che Gesù è mio alleatoanche in quel momento.

Ma soprattutto provate a celebrare la festa del perdo-no tra di voi, in Squadriglia. Basta mettersi in cerchio,magari alla fine di una uscita o di una attività e chie-dersi perdono, anche per delle piccole cose, fatte onon fatte che hanno incrinato o rischiato di incrinareun po’ i vostri rapporti (non temete a pensarci un po’se ne scopre sempre qualcuna) e poi concludere conun bel abbraccio di pace, di quelli sinceri di quelli chefanno capire che, come insegna Gesù, se anche 70volte in un giorno vieni a chiedermi scusa, perchévoglio esserti amico, io ti perdonerò.E siccome non sempre noi sappiamo perdonareprima di dare ad un altro la nostra pace chiediamo aGesù che ci faccia sentire in pace, non come chicova dentro di se la rabbia. Chi non ha la pace nonpuò darla ad un altro. Altri suggerimenti te lipotranno dare i tuoi Capi, il tuo AE, li puoi anchechiedere continuando insieme questa chiacchierata(mi trovi qui: [email protected]).

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SSccoopprriiaammoo ll’’AAlllleeaannzzaa nneellllee nnoossttrree pprreegghhiieerreeSSccoopprriiaammoo ll’’AAlllleeaannzzaa nneellllee nnoossttrree pprreegghhiieerree

L’uscita di squadriglia è un momentoprivilegiato per pregare e pensare unpo’ a Dio� C’è modo di avere piùtempo per fare con calma le cose� dipreparare bene� di sscceegglliieerree uunn aannggoolloossuuggggeessttiivvoo� Si può preparare o costruire sul postoun minimo di ““aarrrreeddoo”” ppeerr iill lluuooggoodove pregare: una croce� alcuni fiori(scelti tra le specie non protette)� unpiccolo leggio o un piccolo altare�tronchetti per sedersi ecc� Unmomento dedicato a Dio può iniziarecon il seeggnnoo ddeellllaa ccrrooccee eedd uunn ccaannttoo�quindi un breve deserto* (con rifles�sione su di un brano del Vangelo�

della Bibbia o di qualche autore adat�to� ad esempio Madre Teresa diCalcutta� Michel Quoist� Santa Teresadi Lisieux) individuale� Ci si riuniscepoi per mettere in comune� con sem�plicità� le proprie riflessioni� Un salmoe una preghiera (Padre Nostro� AveMaria…) e un canto concludono ilnostro momento� È una buona cosaaver ccuurraa ddeeii ppaarrttiiccoollaarrii: che tuttiabbiano la propria Bibbia personale�che ci siano le copie per ognuno deisalmi e delle preghiere� che gli ele�menti del nostro angolo di preghierasiano ben fatti e gradevoli come este�tica� che il luogo scelto sia silenzioso e

suggestivo… Si può anche utilizzareuna chiesa vicina� un altarino votivo(come spesso si trovano in campagnao in montagna)� un angolo particolar�mente suggestivo del bosco� L’A�E�saprà poi consigliarci al meglio per lascelta dei brani da utilizzare e cioffrirà anche ssppuunnttii ddii rriifflleessssiioonneeiinntteerreessssaannttii�

* deserto: momento di riflessione e/o preghierache si fa da soli� fermi in un posto o in marcia�lontani dagli altri� senza parlare� in compagniadi Gesù e del Creato che ci circonda�

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DDue mesi fa si è riunito il Consiglio Capi e fra lepriorità che sono state individuate c’è stata quel-la della sede: è in uno stato pietoso, e bisogne-

rebbe fare qualcosa per sistemarla: il bagnetto ha irubinetti che perdono, le panche ogni giorno che passarischiano di lasciare qualcuno a terra, i muri hannopreso un omogeneo colore grigio topo (…e pensareche dieci anni fa – dicono! – erano state imbiancate!).Che fare? Unica soluzione possibile era una mega-impresa di Reparto.Detto, fatto. O così ci sembrava. Al momento di costi-tuire il Consiglio di Impresa sono apparse tutte le diffi-coltà: nessuno aveva mai preso un pennello in mano; cisi accorse che l’impianto elettrico non era a norma eche, se mettevamo mano alle pareti, ci conveniva ade-guarlo; il lavoro sulle panche sembrava impresa dispera-ta per lo stesso San Giuseppe; senza parlare delbagnetto, in cui Ferdinando, Capo Squadriglia delle Tigri,preso da un pericoloso “ci penso io”, era riuscito arendere inagibile completamente. La cosa più sempliceche ci venne in mente fu il nome da dare all’impresa:“cleaning impossible”. Saremmo mai riusciti a dare uncalcio alla IM? Quella sera ci lasciammo così, con l’im-pegno che ognuno ci avrebbe pensato su per risolvereil problema.Quando ci rincontrammo sembrava esserci qualchespiraglio di luce (non quella della sede, poca e fioca, mache ormai aveva le ore contate): si apriva davanti alReparto una occasione unica per lavorare su specialitàe brevetti. Non c’era infatti Ambra, delle Volpi, che vole-

va prendere la specialità di falegname? E poi Marco,Capo Squadriglia dei Gheppi, doveva completare il suoBrevetto di Mani Abili; Milena, Capo Squadriglia delleAquile, aveva sempre sognato di avventurarsi nella spe-cialità di elettricista, dopo che con successo aveva ripa-rato il tostapane della mamma; Ferdinando voleva can-cellare il suo disastro pensando che sarebbe stata l’oc-casione per lavorare sulla specialità di “fa tutto”. Dopoil lancio a tutto il Reparto, si fecero avanti ancheMichela e Flavia che, attraverso l’impresa, avrebberovoluto lavorare per la specialità di muratore (“faccia-mogli vedere che non esistono specialità ad appannag-gio esclusivo dei ragazzi” avevano detto con piglio deci-so!).Bene, le idee c’erano, la voglia pure. Mancavano solo lecompetenze. Fatti i gruppi di interesse, con a capo chivoleva lavorare per le specialità, nel Consiglio diImpresa successivo il CR ci indicò che la soluzione atutti i nostri problemi sarebbe stata la ricerca di Maestridi Specialità in gamba, che ci avrebbero insegnato letecniche base per le specialità che volevamo raggiunge-re, che poi avrebbero trovato il loro immediato riscon-tro nell’Impresa. Marco e Ambra individuarono inPeppino, un falegname marito di una catechista dellaparrocchia, il loro riferimento; Ferdinando chiese la col-laborazione di Nicolino, il sacrestano, che in chiesasapeva fare veramente un po’ di tutto; Milena nonaveva problemi di ricerca: il papà di Michela, elettricista,già si era offerto per un aiuto e subito la prese come“apprendista”; mancavano Michela e Flavia, che cercava-

IImmppaarraa ll’’aarrttee......liberamente tratto dal Libro d’Orodel ReparRepar to Rododendroto Rododendro

sull’impresa “cleaning impossible”, ovvero: “come lavorare

con un Maestro di Specialità”

mmeetttteerrllaa ddaa ppaarrttee

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no disperatamente un muratore, ed individuarono inMaurizio, il Capo Gruppo, chi gli avrebbe potuto inse-gnare qualcosa: non aveva appena finito di rifarsi casa,facendo tutto da solo?

Ecco allora che, nello stabilire i tempi di realizzazionedell’Impresa, una prima fase, non direttamente visibile,sarebbe consistita in un trapasso di nozioni con il proprioMaestro di Specialità, per poter avere così la capacità diimpostare bene il lavoro con tutto il Reparto, senza spre-chi di tempo e facendo un lavoro “a regola d’arte”.Marco e Ambra si presentarono da Peppino armati ecarta e penna, pensando che gli facesse una sorta dilezione: non scrissero nulla, in compenso tornarono acasa con le mani sporche di vinavil e pieni di segatura.Dopo alcuni incontri in falegnameria avevano imparatoil trucco per piantare i chiodi senza darsi il martellosulle dita, a distinguere diversi tipi di legname, a saperincollare (colla, pressa, morsetti, ...), e quello che più liaveva entusiasmati, a fare un incastro. Erano ormaipronti ad affrontare, con il loro gruppo di interesse, ilrestauro delle panche (e se ci fosse stato tempo avreb-bero anche costruito un appendiabiti per la sede).Ferdinando, assieme a Matteo e a Virgilio che eranonello stesso gruppo di interesse, si presentò dal sacre-stano. Dopo due incontri sapevano cambiare le guarni-zioni di un rubinetto (chi ci aveva mai pensato chebisognava chiudere il rubinetto generale? Forse era perquello che l’ultima volta la sede si era allagata!), attacca-re un fornello alla bombola del gas (anche qui tutto sibasa su una piccola guarnizione), e cambiare un vetroad una finestra: una pallonata aveva rotto un vetro, efurono ben felici di aiutare Nicolino a cambiarlo, seppe-ro, come si dice, “rubare con gli occhi”, cioè impararo-no guardandolo (scoprirono poi che lo stucco da vetri,oltre che ottimo materiale per i proiettili della cerbot-tana, in realtà è indispensabile per le riparazioni deivetri delle finestre delle case antiche). Infine lucidaronocandelieri e cambiarono le candele dell’altare maggiore:non sarebbe servito direttamente per l’impresa, ma era

tutto bagaglio utile in vista della specialità.Milena, invece, si accorse subito che, fino ad allora,aveva sempre rischiato di rimanere folgorata. Il papà diMichela infatti, la prima volta che si incontrarono, nongli fece fare niente di pratico, ma gli spiegò tutti i rischidella corrente elettrica, e tutti gli accorgimenti chebisogna avere per evitare incidenti e folgorazioni. Negliincontri successivi entrò nel mondo dei mammoth, degliampere, degli sbuccia fili, delle canaline, dei relè: un lin-

guaggio a lei fino ad allorasconosciuto, che ora nonaveva più segreti. Era prontaa lavorare nel suo gruppo diinteresse sull’impianto elet-trico, e per prima cosa istruì

tutti sui pericoli della corrente e sulla necessità di met-tere un interruttore “salvavita” in sede.Infine Flavia e Michela, accompagnate da Claudia chestava con loro nel gruppo che si sarebbe occupatodella pittura, si videro in sede con Maurizio, che glisvelò alcuni trucchi che lui stesso aveva imparato da unvecchio muratore: come mantenere i pennelli sempreefficienti (acqua calda e sapone), come stuccare, comescartavetrare (sembrava tanto facile!), in che modo pas-sare la vernice per evitare che rimangano le strisciatedel pennello o, peggio ancora, le gocce. Per i lavori insede era sufficiente. Si misero d’accordo, poi, per conti-nuare il discorso sulla specialità: volevano sapere le dosiper preparare il cemento, le tecniche per tirare su unmuretto e per stendere l’intonaco (nell’orto dietro lachiesa c’era lo spazio per farlo praticamente: bisognavasolo convincere il don, ma ci avrebbe pensatoMaurizio).Risultato finale? Come Rowan (vedi Scautismo perRagazzi) eravamo riusciti a dare un calcio alla IM diimpossible. Ora abbiamo una sede stupenda (il parroco,alla inaugurazione, si complimentò: lo credo, non speseun soldo! Coprimmo tutte le spese con la vendita deicalendari! Solo una cosa gli rimase oscura: che ci facevaun muretto nell’orto?), e il lavoro per le specialità aquesto punto è quasi concluso, e con una marea dicompetenze in più.Oramai il trucco per un buon lavoro l’abbiamo impara-to: cercare chi è esperto in un determinato campo esaper apprendere da lui tutto quello che è possibile,per poterlo poi dare agli altri (impara l’arte, ma nonmetterla da parte!). Marco poi, entusiasta dell’esperien-za fatta in falegnameria, chiese a Peppino di passare dalui due volte a settimana per fare l’apprendista: chissàche non sia l’occasione per un nuovo lavoro!

nnoonn mmeetttteerrllaa ddaa ppaarrttee

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a cura della redazione di SCOUT Avventura ● [email protected]

Agesci ● Specialità e Brevetti n. 10

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no sconnesso ecc�)� Da ultimovi sono pericoli dati anchedalle aattttrreezzzzaattuurree che utiliz�ziamo durante queste attività(scarponi� corde� piccozzeecc�)�Premettiamo subito che incaso di attività in zone parti�colarmente impegnative èconsigliabile cchhiieeddeerree aassssiisstteenn��zzaa a guide alpine esperte� oalmeno iinnffoorrmmaarrssii sulle parti�colarità del luogo dove cirecheremo� È indispensabileaavvvveerrttiirree sseemmpprree della parten�za per una escursione o unaattività in montagna� comuni�cando il percorso previsto� itempi di percorrenza e glieventuali luoghi di sosta�Questa comunicazione può

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CCoooorrddiinnaammeennttoo CCoooorrddiinnaammeennttoo eeddiittoorriiaallee::eeddiittoorriiaallee::Giorgio CusmaPPrrooggeettttoo ggrraaffiiccoo::PPrrooggeettttoo ggrraaffiiccoo::Giovanna MathisIImmppaaggiinnaazziioonnee::IImmppaaggiinnaazziioonnee::Giovanna Mathis, Gigi MarchitelliTTeessttii ddii:: TTeessttii ddii:: Mauro BonominiLuciana BrenteganiDDiisseeggnnii ddii:: DDiisseeggnnii ddii:: Stefano SandriPaolo Vanzini

SSiiccuurreezzzzaa iinn mmoonnttaaggnnaadi Mauro Bonomini

GGuuiiddaa aallppiinnaaTi emozioni di fronte ad unacima innevata illuminata dalsole? Oppure davanti allo spec�chio immobile di un laghetto dimontagna? Ti piace cammina�re tra gli abeti al chiarore dellaluna piena? Siii? ���allora sei il tipo giustoper conquistare il brevetto diguida alpina!Sì� perché la guida alpina èprima di tutto colui (o colei!)che ama la montagna� E l’amo�re per la montagna porta avolerla conoscere sempremeglio� a frequentarla in tuttele stagioni� a rispettarla e agioire nel poterla frequentareinsieme ad altre persone� dive�nendo la loro ���guida alpina ! C’è una differenza tra alpini�smo ed escursionismo e sta nel

grado di difficoltà e di compe�tenza richieste per l’uno e perl’altro� Non esiste divisionenetta tra l’uno e l’altro� mapossiamo dire che l’alpinismo èl’attività che richiede una par�ticolare competenza nell’af�frontare� oltre che il normalesentiero di montagna� anchequalche passaggio tecnico suroccia� su neve o su ghiaccio�L’escursionismo� invece� è l’at�tività in montagna di minorgrado di difficoltà rispettoall’alpinismo� ma che ugual�mente richiede preparazionefisica e competenza tecnica�La guida alpina è sicuramenteun buon escursionista e� insie�me agli altri� ama affrontareanche le sfide e le gioie dell’al�pinismo�

Per diventare guida alpina�dovrai aavveerr ccoonnqquuiissttaattooaallmmeennoo qquuaattttrroo ddeellllee sseegguueennttiissppeecciiaalliittàà� oppure qualchealtra concordata con il tuoCapo Reparto: alpinista(obbligatoria)� amico deglianimali� astronomo� botanico�fotografo� geologo� guida�hebertista� infermiere� osser�vatore� osservatore meteo�naturalista� nuotatore� pom�piere� segnalatore� topografo� Nella scelta delle specialità (…eeqquueessttoo èè iimmppoorrttaannttiissssiimmoo!)tieni presente che dovrannoessere aiuto necessario per

acquisire le conoscenze di baseutili a orientarti nella tecnicadel brevetto�Ma per diventare guida alpi�na� la cosa più importante èffrreeqquueennttaarree llaa mmoonnttaaggnnaa eperciò aver imparato:• ad equipaggiarsi in ogni sta�

gione� conoscendo ciò chenello zaino non deve maimancare (e anche quelloche invece è superfluo);

• a tenersi in allenamentocostante;

• a consultare cartine topo�grafiche e sapersi orientare;

• a organizzare percorsi inmontagna in sicurezza;

• a conoscere e sapersi muove�re nell’ambiente montano;

• a prevedere che tempo faràe a sapere cosa fare in casodi difficoltà�

Infine� frequentare un campodi competenza ti potrà dare lapossibilità di acquisire nuoveconoscenze e di metterti allaprova in nuove avventure�insieme ad altri esploratori eguide�Sarà bello� poi� poter condivi�dere le tue capacità e cono�scenze� in uscita di Squadrigliao di Reparto� e soprattuttosarà bello poter permettereanche ad altri di godere dellabellezza della montagna�appassionandosene�E allora���buona caccia inmontagna!

PPEERR CCOONNQQUUIISSTTAARREE IILL BBRREEVVEETTTTOO DDII GGUUIIDDAA AALLPPIINNAA,, DDEEVVII:: PPRREEVVEENNZZIIOONNEE

ascoltando le pprreevviissiioonnii ddeell tteemmppoo ed evitando di parti-re per lunghe escursioni con iill tteemmppoo iinncceerrttoo o coperto

riparandosi dalla grandine con mmaagglliioonnii oo ggiiaacccchhee aavveennttoo senza fermarsi sotto cenge, massi sporgenti oaltre strutture instabili

utilizzando la bbuussssoollaa in caso di nebbia, programman-do bene iill ccaammmmiinnoo evitando di essere ancora perstrada al calar del sole ed evitare ppaassssaaggggii ttrrooppppoo ddiiff--ffiicciillii e pericolosi

mettendo ssuullllaa ppeellllee ffiillttrrii ssoollaarrii protettivi, usando ilccaappppeelllloonnee e gli oocccchhiiaallii ddaa ssoollee

ccoopprreennddoossii a sufficienza

eevviittaannddoo ddii rriimmaanneerree vviicciinnoo aaii ppiicccchhii rroocccciioossii oo eellee--mmeennttii mmeettaalllliiccii (croci, cartelli indicatori e simili) eevvii--ttaannddoo ddii rriippaarraarrssii ssoottttoo ggllii aallbbeerrii

RRIISSCCHHII DDAA CCOONNDDIIZZIIOONNII AATTMMOOSSFFEERRIICCHHEE

tteemmppoorraallii iimmpprroovvvviissii, che spesso trasformano sentieriin veri e propri ruscelli tumultuosi, o che rendonomolto scivolose le rocce

ggrraannddiinnee, che può causare traumi e ferite anche gravi(ci sono chicchi di grandine molto grossi e pesanti)

nneebbbbiiaa, che oltre a far perdere facilmente l’orienta-mento può nascondere ostacoli (buche, strapiombi,rocce poco sicure)

ssoollee, che può causare problemi di scottature o proble-mi oculari, specialmente se è presente la neve

nneevvee, ccaadduuttaa ddii tteemmppeerraattuurraa ee gghhiiaacccciioo, che possonocreare problemi di assideramento

ffuullmmiinnii

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essere fatta a persona dinostra fiducia� oppure� inmancanza di questa rilasciataad una stazione dei carabinie�ri� Ovviamente non è necessa�ria se ci si muove da un campobase in cui rimangono altrepersone dell’unità�Per quanto riguarda le difficol�tà legate alla conformazionedel terreno:•• •• cercare aappppooggggii ssiiccuurrii su

rocce che non si possanosmuovere

•• •• fare attenzione a nnoonn ffaarreeccaaddeerree ssaassssii ee ppeezzzzii ddii rroocccciiaasulla testa di chi è più sotto

•• •• nnoonn mmeetttteerrssii aa ccoorrrreerree su

ghiaioni o in discesa sui sentieri•• •• seguire le indicazioni dei

più esperti� sseennzzaa aabbbbaannddoo��nnaarree iill sseennttiieerroo per cercarescorciatoie

•• •• uuttiilliizzzzaarree ccoorrrreettttaammeenntteell’’aattttrreezzzzaattuurraa aall mmoommeennttooggiiuussttoo��

Per quanto riguarda l’attrezza�tura prima di partire bisognaaccertarsi della affidabilità edefficienza di ogni singola partedi attrezzatura (tenuta dimoschettoni� stato dellecorde� solidità delle imbraca�ture e delle piccozze� imper�meabilizzazione e morbidità

degli scarponi ecc�)�AAllll’’aattttrreezzzzaattuurraa èè aaffffiiddaattaa ll’’iinn��ccoolluummiittàà nnoossttrraa e quella dellepersone che partecipano connoi all’escursione e quindi ognielemento deve essere efficien�te e sicuro� La scelta dell’at�trezzatura è guidata dallecaratteristiche del camminoche ci troveremo a percorrere�ricordando sempre di eesssseerreeeesssseennzziiaallii�� mmaa nnoonn iimmpprreevvii��ddeennttii�� Infatti appesantire ilnostro bagaglio può aumenta�re la fatica del cammino� manon disporre del giusto attrez�zo in particolari momenti puòimpedirci di continuare il cam�mino o farci correre rischi inu�tili� Nella scelta dobbiamofarci consigliare da espertidella montagna� ai quali chie�deremo anche� prima di parti�re� spiegazioni e istruzioni sucome utilizzare gli attrezzi�L’addestramento deve essereaccurato e preciso� in modo danon farci perdere tempo pre�zioso in caso di bisogno�Ricordiamo sempre che inmontagna gli errori e l’inespe�rienza si pagano� spesso�molto cari��In particolare gli indumentidevono essere scelti con cura:calze adatte� scarponi giàrodati e con una buona manu�tenzione (ingrassatura� imper�meabilizzazione� pulizia dellesuole ecc�)� giacche a ventoben impermeabili e calde�maglioni o pile� cappellone ocuffia da montagna� I variindumenti andranno indossatio tolti a seconda delle condizio�ni atmosferiche� È importanteportare con sé indumenti di

ricambio� dato che dopo unasalita impegnativa che ci hafatto sudare abbondantemen�te è consigliabile cambiare gliindumenti umidi con altriasciutti� per evitare infredda�ture pericolose� Un’escursione o un’attività inmontagna deve essere primapreparata con precisione atavolino� raccogliendo infor�mazioni su percorsi� terreno�condizioni atmosferiche� ecc�Anche le informazioni suipunti di sosta e i rifugi sonoimportanti� dato che alcunirifugi possono essere chiusinel periodo in cui noi svolge�remo la nostra escursione� Unbuon punto di riferimento perla raccolta di informazioni è ilCClluubb AAllppiinnoo IIttaalliiaannoo� che hasezioni in tutta Italia e cheorganizza con regolarità corsidi istruzione molto validi� Esistono anche altre associa�

zioni locali o nazionali che rac�colgono appassionati dellamontagna: il loro indirizzo èreperibile facilmente con unaricerca su internet o contat�tando gli assessorati al turi�smo locali� Tra le informazioniraccolte non devono mancarele indicazioni rispetto ai servizimedici e di soccorso e allemodalità di attivazione di que�

sti servizi (in molte località ilsoccorso alpino viene gestitodal CAI)�Un buon allenamento anchefisico è necessario per non cor�rere rischi inutili e per nonrisultare un problema per chicammina con noi� Come ultima precauzione ènecessario portare con sé� allapartenza� ddoossii mmoollttoo aabbbboonn��ddaannttii ddii pprruuddeennzzaa:: nnoonn cc’’èèppoossttoo�� iinn mmoonnttaaggnnaa�� ppeerr llaassppaavvaallddeerriiaa� Chi ama il rischioper il rischio non ha certamen�te lo spirito del buon esplora�tore o della buona guida� Nonlasciamo� per quanto possibile�nulla al caso e prepariamoci adaffrontare quegli imprevistiche in nessun modo avremmopotuto evitare� Potremo cosìgodere a pieno dei paesaggi edelle emozioni che la monta�gna sa dare a quanti la amanoe la frequentano�

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ccoonn ssccaallaa rriiddoottttaa�Se non si ha conoscenzadiretta dell’area dove siintende andare� è opportunoreperire oltre alla cartografiadel luogo� anche uunnaa gguuiiddaaaallppiinniissttiiccaa�

Non è necessario acquistaresempre tutto� a volte può esse�re utile rivolgersi a qualchecapo del gruppo� o a qualchegenitore che �appassionato dimontagna� ne possiede sicura�mente una buona raccolta�

Cartina e guida ovviamenteserviranno a casa per lo stu�dio dell’itinerario� maandranno portate con séanche in uscita�I sentieri infatti sono gene�ralmente ben segnati� ma

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La cosa prin�cipale prima diaffrontare un’uscita inmontagna è la preparazio�ne: cioè lo ssttuuddiioo ddeellll’’iittiinnee��rraarriioo� la pprreeddiissppoossiizziioonneeddeellll’’eeqquuiippaaggggiiaammeennttoo e ll’’aall��lleennaammeennttoo�

ITINERARIOprima di partire è necessarioaverlo studiato sulla cartina�aver individuato i dislivelli� ittrraattttii ppiiùù ddiiffffiiccoollttoossii� i ppuunnttiiddii aapppprroovvvviiggiioonnaammeennttoo oo ddiissoossttaa (eventuali malghe�

bivacchi o rifugi) eaverne calcolato approssi�mativamente la durata� La scelta ovviamente dovràessere adeguata alle capa�cità delle persone che loaffronteranno� Tenete presente che media�mente in un’ora� zaino inspalle� si percorrono quattrochilometri in piano e ��metri di dislivello in salita� Lafrequentazione della monta�gna vi aiuterà ad individuarele vostre capacità e poten�zialità� Il primo elemento da

avere tra le mani� program�mando un’uscita� è la ccaarrttiinnaattooppooggrraaffiiccaa�Le carte topografichedell’IIssttiittuuttoo GGeeooggrraaffiiccooMMiilliittaarree (IGM) si suddivido�no in fogli che hanno scala�:�������� (� cm������metri)� sono numerati pro�gressivamente e si dividonoin quattro quadranti chehanno scala �:����� (�cm��� metri)� numeraticon numeri romani� e insedici tavolette che hannoscala �:����� (� cm���metri)� Le tavolette fanno al casonostro: sono in commerciosia nei negozi (normalmentele librerie)� sia via internet�Hanno un reticolo formatoda linee verticali e orizzonta�li che danno origine a deiquadrati di un chilometro dilato� che risultano molto utiliper il rilevamento di coordi�nate precise�Altri enti� come il CClluubbAAllppiinnoo IIttaalliiaannoo ((CCAAII)) e ilTToouurriinngg CClluubb IIttaalliiaannoo eaziende come la KKoommppaassss ela TTaabbaaccccoo hanno elaboratouna vasta serie di carte al������ o al ������ anche al�������� quasi sempre pur�troppo prive del preziosoreticolo per il rilevamentodelle coordinate geografiche�Ovviamente più la cartina èparticolareggiata� più ci saràdi aiuto� perciò è sempremeglio privilegiare ccaarrttiinnee

CCoommee oorrggaanniizzzzaarree uunn ppeerrccoorrssoo iinn mmoonnttaaggnnaadi Luciana Brentegani

PPAARRTTEENNZZAA DDAA AANNTTEESSSSIIOO SSTTRRAADDAA SSEECCOONNDDAARRIIAA:: IINN SSAALLIITTAA

PPEERR CCIIRRCCAA 1155 KKMM ((DDIISSLLIIVVEELLLLOO CCIIRRCCAA 115500 MM))

SSEENNTTIIEERROO FFAACCIILLEE MMAA IINN SSAALLIITTAA RRIIPPIIDDAA ((DDIISSLLIIVVEELLLLOOCCIIRRCCAA 220000 MM))

IILL SSEENNTTIIEERROO SSII FFAA PPIIÙÙ DDIIFFFFIICCIILLEEMMAA MMOOLLTTOO MMEENNOO RRIIPPIIDDOO

PPAASSSSAATTAA LLAA SSEELLLLAA SSII SSCCEENNDDEE!!

SSEENNTTIIEERROO DDIIFFFFIICCIILLEE IINN DDIISSCCEESSAA((DDIISSLLIIVVEELLLLOO CCIIRRCCAA 110000 MM))

IILL SSEENNTTIIEERROO RRIIDDIIVVEENNTTAA FFAACCIILLEE EE CCOOSSTTEEGGGGIIAA LLAA SSTTRRAADDAA PPEERR CCIIRRCCAA 22 KKMM

AARRRRIIVVOO

sarà opportuno (o� meglio�necessario) aver comunquecon sé la bbuussssoollaa e la ccaarrttii��nnaa ttooppooggrraaffiiccaa del luogo ericordarsi di consultarle nonappena sorge un dubbio���ad esempio al primo bivio�Molto importante in ognicaso� è sapersi orientare�cioè conoscere la propriaposizione rispetto a deipunti di riferimento�Il mezzo fondamentale perorientarsi e per orientare lacartina topografica in qual�siasi condizione di tempo èla bussola� con il suo agomagnetizzato che si disponesempre sull’asse Nord�Sud�Ma� in mancanza della bus�sola� non disperiamo!Si possono individuare ipunti cardinali sia di notteche di giorno anche senzala bussola�

Di notte� se il cielo è sere�no� potremo facilmenteindividuare il Nord tramitela stella polare� Di giorno sarà necessarioriferirsi alla posizione delSole� unica stella visibile�(vedi inserto di Avventuran° � dicembre ����)Ma queste cose� potreteapprofondirle conquistandola specialità di topografo…

EQUIPAGGIAMENTOSecondo il tipo di itinerarioscelto e secondo la stagionein cui lo si affronta� sarà poinecessario pensare all’equi�paggiamento�Ce lo insegna lo stesso B��P�: “nnoonn eessiissttee bbuuoonnoo oo ccaatt��ttiivvoo tteemmppoo�� mmaa bbuuoonnoo ooccaattttiivvoo eeqquuiippaaggggiiaammeennttoo”� Come guide alpine� dovreteessere in grado di indicare

“cosa portare” alle personeche si cimenteranno

insieme a voi nell’e�scursione�Qui di seguito tro�

verete alcuneindicazioni

generali� l’e�sperienza viinsegneràquelle spe�cifiche�Per quanto

riguarda lozaino� la

capacità dellozaino si

esprime in litri� Normalmente� fino a � litrisi considerano gli zaini adat�ti per un’escursione giorna�liera� da � a �� litri� quelliper escursioni di � o piùgiorni� e oltre i �� litri quelliper trekking più lunghi oper i nostri campi estivi�Nello zaino� ci saranno sem�pre gli iinndduummeennttii necessariper un eventuale cambio(compresa la biancheria)�perché può capitare diincappare in un acquazzone�ma anche perché cammi�nando si suda e quando siarriva� è necessario potersicambiare gli indumenti�Ricordate ai vostri compagnidi strada� di non lasciare maia casa la ggiiaaccccaa iimmppeerrmmeeaabbii��llee� il bbeerrrreettttoo e i gguuaannttii “per�ché la giornata è bellissi�ma”… il tempo soprattuttoin montagna� può cambiarefacilmente�In montagna� poi� si cammi�na ovviamente solo con glissccaarrppoonnii ai piedi: le scarpeda ginnastica … sono per laginnastica e i sandali per ilmare!La vera guida alpina avràpoi nel suo zaino anche unpiccolo pprroonnttoo ssooccccoorrssooppeerrssoonnaallee� con il qualepoter affrontare le piccoleemergenze (dalla vescica alpiede all’escoriazione� perintenderci)� Non mancheranno inoltrela bboorrrraacccciiaa ppiieennaa� la llaammppaa��ddaa ffrroonnttaallee (o comunqueuna torcia elettrica)� unffoogglliioo ddii ccaarrttaa ddii ggiioorrnnaallee eeqquuaallcchhee ffiiaammmmiiffeerroo� ben

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riparati dall’umidità (maga�ri avvolti in pellicola traspa�rente)� un ffiisscchhiieettttoo di pla�stica (col freddo il metallosi raffredda e ��si appiccicaalle labbra)�Il fischietto ovviamenteserve per un’eventuale chia�mata di soccorso� Il susse�guirsi di sseeii ffiisscchhii ooggnniimmiinnuuttoo ((uunnoo ooggnnii ddiieecciisseeccoonnddii)) ee uunn mmiinnuuttoo ddiiiinntteerrvvaalllloo� costituisce ilsegnale internazionale disoccorso� TTrree ffiisscchhii ooggnniimmiinnuuttoo ((uunnoo ooggnnii vveennttiisseeccoonnddii)) ee uunn mmiinnuuttoo ddiissiilleennzziioo (e così di seguito)costituiscono il segnale dirisposta di soccorso�Il SSooccccoorrssoo AAllppiinnoo si contat�ta telefonando al ������…sicuramente queste indica�zioni non vi serviranno mai�ma è meglio comunqueconoscerle�Infine� se l’uscita sarà inver�nale� sulla neve� sarà utile emolto divertente prevedereun percorso con l’utilizzo diracchette da neve e baston�cini… provare per credere!

PREVISIONI DEL TEMPOChi conquisterà la specialitàdi meteorologo� avrà adisposizione conoscenzepersonali per prevedere conbuona approssimazione chetempo ci sarà in uscita�Soprattutto� avrà imparatoche durante l’uscita� conl’osservazione diretta dialcuni indicatori� non è dif�ficile prevedere le variazio�ni del tempo� ad esempiostimando la direzione e l’in�

tensità del vento� l’altezza eil tipo di nubi e la loro pro�venienza e direzione� i cam�biamenti termici� la letturadel barometro� Ma anche la guida alpinasenza specialità di meteoro�logo� ha il dovere di partireper la sua uscita in monta�gna� dopo essersi informatosulle previsioni del tempo:oggi è facile� navigando ininternet� Nell’ultima paginadi questo inserto� troveretequalche indirizzo utile�

ALLENAMENTO Non è necessario essere dei“palestrati” per poter anda�re in montagna!Sicuramente� però� se siaffronta un’uscita in monta�gna con un po’ di allenamen�to� si evita di far fatica e� con

la fatica� anche il rischio dinon gustarsi l’avventura�AAnnddaarree iinn bbiiccii aa ssccuuoollaa oo aarriiuunniioonnee�� aannzziicchhéé ffaarrssiiaaccccoommppaaggnnaarree sseemmpprree iinnaauuttoo ddaaii ggeenniittoorrii� può esse�re un mezzo semplice pertenersi allenati� Andarcianche d’inverno� ci tempraun po’ di più �se siamo bencoperti� compreso il berret�to in testa� nei confrontidel freddo�Oppure si può fare un po’ diallenamento andando a corre�re� magari organizzandosiinsieme all’Alta Squadriglia� o �ancora� si possono rispolvera�re gli eesseerrcciizzii ddii BB����PP�� da farenella propria camera da lettoil mattino prima di andare ascuola o la sera� prima di cori�carsi� Niente di tanto stra�no…basta cominciare�

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Il CCAAII (Club Alpino Italiano) damolti decenni in alcune regio�ni� e più di recente in altre� èl’interlocutore di riferimentoper la segnaletica ed il catastodei sentieri rispetto agli entilocali e agli escursionisti�La rete complessiva italianadei sentieri si sviluppa per cen�tinaia di migliaia di chilometri;buona parte di questa rete èperò in disuso e soltanto ������mila chilometri di sentierisi stima siano oggi utilizzatiper scopi turistico�escursioni�stici� La rete curata dal CAI èpari a circa ��mila chilometri� Esistono delle scale per poter

valutare preventivamente ilgrado di difficoltà dell’impresache si vuole realizzare�In campo alpinistico� esiste unascala per la valutazione delgrado di difficoltà dei passaggitecnici su roccia: inizialmenteera composta da sei livelli (ddaall��°° ggrraaddoo�� iill ppiiùù ffaacciillee�� ffiinnoo aall ��°°��iill ppiiùù ddiiffffiicciillee)� ai quali si sonoaggiunti anche gradi successivi�Esistono poi scale per la valu�tazione di difficoltà degli itine�rari sci�alpinistici� così comescale per le difficoltà alpinisti�che d’insieme�Esiste anche la scala delle dif�ficoltà escursionistiche� intro�

dotta dal Club Alpino Italianonel ����Essa esprime i suoi gradimediante lettere che dannouna valutazione d’insieme del�l’itinerario� secondo le seguen�ti caratteristiche :ttiippoo ddii ppeerrccoorrssoo�� ddii tteerrrreennoo eeddii ffoonnddoo�� dduurraattaa ddeellll’’eessccuurrssiioo��nnee�� ddiisslliivveelllloo ee ssvviilluuppppoorriippiiddeezzzzaa�� ddiiffffiiccoollttàà ddii oorriieennttaa��mmeennttoo�� qquuoottaa�� eessppoossiizziioonnee ddeeiippaassssaaggggiiddiiffffiiccoollttàà tteeccnniicchhee�� eevveennttuuaalleeaattttrreezzzzaattuurraa ddii ttrraattttii rroocccciioossii��rriisscchhii oo ppeerriiccoollii�� aallttrree ccaarraattttee��rriissttiicchhee��La scala è suddivisa intre livelli: T� E� EE� EEA�

LLee iinnddiiccaazziioonnii ddeeii sseennttiieerriidi Luciana Brentegani

TT:: TTUURRIISSTTIICCOOTT:: TTUURRIISSTTIICCOO

CCOOMMPPRREENNDDEE IITTIINNEERRAARRIICCHHEE SSII SSVVOOLLGGOONNOO SSUUSSTTRRAADDEETTTTEE,, MMUULLAATTTTIIEERREEOO CCOOMMOODDII SSEENNTTIIEERRII,, CCOONNPPEERRCCOORRSSII BBEENN EEVVIIDDEENNTTII,,PPRRIIVVII DDII PPRROOBBLLEEMMII DDIIOORRIIEENNTTAAMMEENNTTOO,, CCHHEE SSII SSVVIILLUUPPPPAANNOO DDII SSOOLLIITTOOSSOOTTTTOO II 22000000 MMEETTRRII DDII QQUUOOTTAA,, CCOONN DDIISSLLIIVVEELLLLOO MMAASSSSIIMMOO DDII 440000//550000 MMEETTRRII EE DDUURRAATTAA MMAASSSSIIMMAA DDII 22//33 OORREE DDII CCAAMMMMIINNOO..

EE== EESSCCUURRSSIIOONNIISSTTIICCOO EE== EESSCCUURRSSIIOONNIISSTTIICCOO

QQUUEESSTTII IITTIINNEERRAARRII SSOONNOO II PPIIÙÙ NNUUMMEERROOSSII EE DDIIFFFFUUSSII SSUU AALLPPII EE AAPPPPEENNNNIINNII.. GGEENNEERRAALLMMEENNTTEE SSII TTRRAATTTTAA DDII SSEENNTTIIEERRII AANNCCHHEE LLUUNNGGHHII,, DDAALL FFOONNDDOOIIRRRREEGGOOLLAARREE PPIIÙÙ OO MMEENNOO SSCCOONNNNEESSSSOO OO AANNCCHHEEMMOOLLTTOO SSTTRREETTTTII,, OOPPPPUURREE DDII TTRRAACCCCEE DDII SSEENNTTIIEERROO OO SSEEGGNNII DDII PPAASSSSAAGGGGIIOO SSUU TTEERRRREENNOO VVAARRIIOO ((PPAASSCCOOLLII,, DDEETTRRIITTII,, PPIIEETTRRAAIIEE)).. PPOOSSSSOONNOO EESSSSEERRVVII IINNCCLLUUSSII BBRREEVVII TTRRAATTTTII PPIIAANNEEGGGGIIAANNTTII OO LLIIEEVVEEMMEENNTTEE IINNCCLLIINNAATTII DDIINNEEVVEE RREESSIIDDUUAA,, QQUUAANNDDOO -- IINN CCAASSOO DDIICCAADDUUTTAA -- LLAA SSCCIIVVOOLLAATTAA SSII AARRRREESSTTAA IINN BBRREEVVEE SSPPAAZZIIOO EESSEENNZZAA PPEERRIICCOOLLII..PPOOSSSSOONNOO AANNCCHHEE SSVVOOLLGGEERRSSII SSUUPPEENNDDIIII RRIIPPIIDDII ((TTRRAATTTTII MMOOLLTTOOEESSPPOOSSTTII SSOONNOO IINN GGEENNEERREEPPRROOTTEETTTTII CCOONN BBAARRRRIIEERREE OO RREESSII PPIIÙÙ SSIICCUURRII CCOONN CCAAVVII FFIISSSSAATTII AALLLLAA RROOCCCCIIAA))..PPOOSSSSOONNOO AAVVEERREE SSIINNGGOOLLII PPAASSSSAAGGGGII SSUU RROOCCCCIIAA CCHHEE RRIICCHHIIEEDDOONNOO,, PPEERR LL’’EEQQUUIILLIIBBRRIIOO,, LL’’UUSSOO DDEELLLLAAMMAANNII.. QQUUEESSTTII PPEERRCCOORRSSII RRIICCHHIIEEDDOONNOOCCOOMMUUNNQQUUEE UUNN CCEERRTTOO SSEENNSSOO DDII OORRIIEENN--TTAAMMEENNTTOO,, CCOOMMEE PPUURREE UUNN MMIINNIIMMOO DDIIEESSPPEERRIIEENNZZAA EE CCOONNOOSSCCEENNZZAA DDEELL TTEERRRRIITTOORRIIOO MMOONNTTAANNOO,, AALLLLEENNAAMMEENNTTOO AALLLLAA CCAAMMMMIINNAATTAA,,EEQQUUIIPPAAGGGGIIAAMMEENNTTOO AADDEEGGUUAATTOO.. UUTTIILLEE UUNNAACCAARRTTIINNAA TTOOPPOO--GGRRAAFFIICCAA..

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EEEE== EESSCCUURRSSIIOONNIISSTTII EESSPPEERRTTIIEEEE== EESSCCUURRSSIIOONNIISSTTII EESSPPEERRTTII

IITTIINNEERRAARRII GGEENNEERRAALLMMEENNTTEE SSEEGGNNAALLAATTII MMAA CCHHEEIIMMPPLLIICCAANNOO UUNNAA CCAAPPAACCIITTÀÀ DDII MMUUOOVVEERRSSII

AAGGEEVVOOLLMMEENNTTEE SSUU TTEERRRREENNII DDIIVVEERRSSII EE PPAARRTTIICCOOLLAARRII…… SSCCIIVVOOLLOOSSOO DDII EERRBBAA,,

OO MMIISSTTOO DDII RROOCCCCEE EEDD EERRBBAA,, OO DDII RROOCCCCIIAA EE DDEETTRRIITTII,, BBRREEVVII NNEEVVAAII,,

PPEENNDDIIII AAPPEERRTTII EE SSEENNZZAA PPUUNNTTII DDII RRIIFFEERRIIMMEENNTTOO……

SSUU TTRRAATTTTII RROOCCCCIIOOSSII,, CCOONN LLIIEEVVII DDIIFFFFIICCOOLLTTÀÀ TTEECCNNIICCHHEE..

EEEEAA== EESSCCUURRSSIIOONNIISSTTII EESSPPEERRTTII EEEEAA== EESSCCUURRSSIIOONNIISSTTII EESSPPEERRTTII CCOONN AATTTTRREEZZZZAATTUURRAACCOONN AATTTTRREEZZZZAATTUURRAA

IITTIINNEERRAARRII CCHHEE RRIICCHHIIEEDDOONNOO SSPPEECCIIFFIICCHHEE CCOOMMPPEETTEENNZZEE,, MMAA SSOOPPRRAATTTTUUTTTTOO AATTTTRREEZZZZAATTUURREE,, TTIIPPOO CCOORRDDIINNOO,, CCAASSCCHHEETTTTOO EE MMOOSSCCHHEETTTTOONNII..SSUULLLLEE CCAARRTTIINNEE OO SSUULLLLEE GGUUIIDDEEEEDDIITTEE DDAALL CCAAII TTRROOVVEERREETTEE QQUUEESSTTEESSIIGGLLEE,, CCHHEE VVII PPOOTTRRAANNNNOO EESSSSEERREE DDIIBBUUOONN AAIIUUTTOO NNEELLLLAA SSCCEELLTTAA DDEELL--LL’’IITTIINNEERRAARRIIOO..

AAMMBBUULLAANNZZEERRIIAA::

raccolta in una custodia imper-meabile, comprende:• flaconcino di disinfettante (tipo

Bialcol o Citrosil) in contenitoredi plastica con tappo a tenuta (iflaconi originali possono nonessere perfettamente a tenuta)

• quattro confezioni di garze steri-li, due bende orlate e una bendaelastica

• piccola confezione di cotone• pinzetta per ciglia• forbice a punta smussata• collirio (tipo Imidazyl)• cerotti medicati di misure varie• cerotto telato non medicato

(altezza minima 3-4 cm.)• crema antisolare

con protezioneadeguata (fattoredi protezione alto)

ZZAAIINNOO::

• di buona qualità, in materialerobusto e resistente agli strappi

• di volume adeguato al bisogno(volumi superiori ai 30 litri sonodifficilmente trasportabili dapersone “normali”, ricordandoche potrebbe succedere di doverportare anche lo zaino di chi si èinfortunato)

• con spalline imbottite e, se pos-sibile, basto anatomico

• con cinghiette di fissaggio ester-ne per l’attrezzatura (piccozza,corde ecc.)

IIMMBBRRAACCAATTUURRAA::

è utilile (indispensabile) nei pas-saggi difficili e nelle escursioni incui è necessario mettersi in corda-ta, si può costruire con una cordae qualche moschettone, ma incommercio esistono imbracaturegià pronte, regolabili e più como-de da indossare. È importante farsispiegare bene il modo di indossar-la e il corretto fissaggio.

Come abbiamo detto l’attrez�zatura in montagna deve esse�re essenziale� ma completa� inmodo da non diventare un

impedimento eccessivo nelcammino� pur senza far man�care nulla al momento dovu�to� Valutiamo quindi gli ele�

menti fondamentali di unabuona attrezzatura per lamontagna�

CCoommee aaffffrroonnttaarree ii ppeerriiccoollii ddeellllaa mmoonnttaaggnnaadi Mauro Bonomini

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MMOOSSCCHHEETTTTOONNIIServono a far scorrere o fissare lecorde di montagna. Si utilizzano inparticolare in passaggi difficili perfissare corde di sicurezza. Possono

essere a molla o a vite. Su ognimoschettone è indicato il carico acui può essere sottoposto: control-

liamo questa indicazioneanche rispetto al nostro

peso o a quello dellepersone che dovrannoutilizzarlo. Sono utilianche per poter appen-

dere attrezzature allo zaino(ad esempio la borraccia)

CCOORRDDEE DDAA MMOONNTTAAGGNNAASono molto costose (possonocostare anche dai 4 ¤ in su), magarantiscono carichi di rottura eresistenza agli strappi molto supe-riori alle corde comuni. Si utilizza-no per formare cordate di sicurez-za in punti difficili, agganciate achiodi piantati nella roccia (sem-pre con l’interposizione di unmoschettone, per poter garantiresufficiente scorrevolezza) sempreper la sicurezza o per la discesa. Seun percorso prevede l’utilizzo dicorde è indispensabile che il grup-po sia guidato da una guidaaddestrata e autorizzata: non ci siimprovvisa in questo ruolo. Queste

corde possono essereutilizzate per calaredall’alto persone infor-tunate ed è quindi

importante imparare inodi di fissaggio e di

salvataggio (cappiodel bombardiere

ecc.). Camminare in cordatarichiede cautele eattenzioni particolari,dato che in caso di

incidente il rischio dicaduta si riflette anchesui compagni.

PPIICCCCOOZZZZAARisulta indispensabile solamente incondizioni difficili (ad esempio suighiacciai), ma può essere utilecome appoggio durante la salita ocome punto di ancoraggio per unacorda. Le buone piccozze sonomolto costose, ma una piccozzameno che buona è non solo inutile,ma anche pericolosa.

CCAALLZZEETTTTOONNIISono un elemento importante del-l’attrezzatura, devono essere dellagiusta misura, robusti e morbidi. Icalzettoni dell’uniforme sono cer-tamente validi, ma se l’escursioneè lunga e impegnativa è consiglia-bile scegliere dei calzettoni più“tecnici”. Un ricambio di calzetto-ni non deve mancare nello zaino:camminare con i calzettoni bagna-ti o umidi può causare vesciche eirritazioni ai piedi.È importante anche curare il tagliodelle unghie dei piedi perché cam-minare in salita e in discesa su ter-reno sconnesso può causare graviproblemi alle unghie (B.-P. consi-glia correttamente di tagliare leunghie orizzontalmente, in mododa non creare angoli acuti chepossano penetrare nella carneintorno ad esse).

BBOORRRRAACCCCIIAAIn metallo, con custodia protettivain panno o altro materiale robusto.Con gancio in modo da poter essereappesa allo zaino o alla cintura.Le borracce termiche in plastica sonomolto sconsigliabili, mentre possonoessere utilizzate quelle in metallocon l’interno in vetro, per quantosiano molto sensibili agli urti.

VVIIVVEERRII L’alimentazione in montagna deveessere adeguata allo sforzo che sicompie. Bisogna cercare il giustocompromesso tra necessità ali-mentari e peso da trasportare.Durante il cammino è bene assu-mere alimenti ricchi di zuccheri,che danno energia immediata esono di facile digestione, quindipane, marmellata, miele, biscottisecchi, mele. Quando si prolungala sosta si possono mangiareanche alimenti contenenti protei-ne (formaggio, meglio se di pastadura, salamini, carne o tonno inscatola). Durante il cammino sipossono anche utilizzare reinte-gratori salini (tipo Polare oMagnosol) che permettono dirimpiazzare le perdite di salidovute al sudore. Non vale certa-mente la pena, durante un’escur-sione in montagna, cucinare spa-ghetti al sugo, frittate o simili,che sarebbero difficili da digerire.Una buona tazza di tè caldo puòessere invece un ottimo ristoro,quando è possibile ottenerlo. In

caso di soste presso rifugi dotatidi cucina è meglio comunque nonscegliere alimenti di lunga dige-stione (fritti, pietanze con sughi esalse ecc.) che renderebbero diffi-cile la ripresa del cammino.L’acqua non deve mai mancare euna buona pianificazione deveprevedere la localizzazione difonti potabili o comunque la pos-sibilità di rifornirsi adeguatamen-te. Non bisogna bere (o mangia-re) neve o ghiaccio: a parte ilfreddo, che può causare problemidigestivi e intestinali, il ghiaccio ela neve non contengono i saliminerali che sono indispensabilial nostro organismo. La sosta per il pasto deve esserefatta possibilmente in luoghiriparati e prolungata per untempo sufficiente a completare ladigestione (almeno un’ora-trequarti d’ora). Al momento dellasosta bisogna asciugarsi il sudoree coprirsi adeguatamente, datoche in montagna è molto facile ilrischio di infreddature.

SSCCAARRPPOONNII::• con suola robusta e adatta al

terreno su cui dovremo cammi-nare (suola più morbida per ter-reno misto, più rigida per rocciae sassi)

• di cuoio o tessuto impermeabi-lizzabile

• con cuciture robuste e stringhedi lunghezza adeguata (ricor-darsi di portare un paio di strin-ghe di ricambio nello zaino)

• • di altezza adeguata (le scarpebasse sono consigliate solamenteper le escursioni in sentieri facilie senza arrampicate)

• se possibile è meglio evitare diusare in montagna scarpe daginnastica, che non garantisconoadeguata robustezza.

Gli scarponi devono essere usati,prima di essere portati in unaescursione in montagna, altrimentipossono causare vesciche e irrita-zioni anche importanti ai piedi.Scarponi non adeguati possonoanche causare tendiniti dolorose elunghe da curare.

NNOODDOO BBAARRCCAAIIOOLLOONNOODDOO BBAARRCCAAIIOOLLOO

CCAAPPPPIIOO BBOOMMBBAARRDDIIEERREECCAAPPPPIIOO BBOOMMBBAARRDDIIEERREE

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SSEEGGGGIIOOLLAA IINNGGLLEESSEESSEEGGGGIIOOLLAA IINNGGLLEESSEE

ggrraaffiiaa??????È il sabato pomeriggio successivo all’u-scita culinaria. La riunione è fissata alle

15.00. Alle 14.45 ci sono tuttitranne Michele che però ha

avvisato ed è a casa con39 di febbre. Ma a benguardare qualcuno

manca. Il Capo e il Vice! Ad uncerto punto Christian si accorgeche, a terra davanti alla porta

della sede, c’è una busta, la raccoglie e sirende conto che è indirizzata a loro…“per gli esploratori della SquadrigliaScoiattoli…”. Di getto Christian legge ilmessaggio ed è alquanto inquietante.“Cercate nel retro della sede”. MittenteNicola. La Squadriglia lì da sola corre die-tro la sede. E trova sul muro, proprio die-tro il tubo che scende dalla grondaia, unbiglietto. Mistero. Un biglietto con scritto“150 passi 040o”. Solo alla scritta l’ariacominciava a mancare agli squadriglieri.Su una cosa si poteva andare certi: latopografia centrava eccome, purtroppo!La Squadriglia aveva avuto storicamenteun certo astio per la tecnica, e la famosabattuta “Topografia = Scrittura delSorcio” era stata addirittura un’afferma-zione seria di un piede tenero di circa 10anni fa.

Luca, che vive a 200 metri dalla sedeschizza come una saetta verso

casa e in meno di 2 minuti è di

nuovo sul retro della sede con la sua bus-sola nuova, regalo dei suoi genitori.Almeno lui sapeva come si usava unabussola! Impugnata “l’arma” in piano..030… 038… 039… ed ecco:… 040 gradi.La direzione è trovata. Gli Scoiattoli sem-pre più incuriositi cominciano a contare ipassi 149…150. Proprio contro un murocon appeso un cartello con la scritta:“Bussate alla porta qui a fianco”. Neanche il tempo di suonare e si affaccia-no dal balcone della casa Andrea e Nicolainvitando la Squadriglia a salire. In unastanzina della casa della nonna di Nicolacomincia una nuova riunione diSquadriglia. Si deve verificare l’uscita dicucina. Andrea è soddisfatto nel consta-tare che, pur emergendo in larga partecose positive, quelle negative convergonotutte sulla sua intuizione, proprio la pocaavventura dell’uscita. Nicola tira fuori dallo zaino un cartellonee togliendo l’elastico lo srotola. 15 ban-dierine verdi disegnate. Marco comincia aleggere: Alpinismo, Artigianato, Nautica,etc etc. La Squadriglia comincia adascoltare Andrea. Ma in cosa consiste unaspecialità di Squadriglia e perché vafatta? Questa era la domanda “nonposta” a cui rispondere. Andrea spiegache una Squadriglia in gamba, ha biso-gno di mettersi in gioco e cercare dilasciare il segno sia nella storia della

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Avventura 1/2003Avventura 1/2003

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““IIchili messi su dopo l’attività di cucinacominciano a farsi sentire”. E’ da questabattuta che nasce una fantastica idea nelle

menti di Andrea e Nicola. In effetti l’impresa erastata proprio un successone, ma l’averla vissuta insede, per di più a cucinare (e quindi assaggian-do…..), gli aveva tolto un po’ quel sapore avventuro-so del luogo sconosciuto ed inesplorato. Il capoSquadriglia quindi non si immaginava altro che unagrande avventura per la prossima impresa diSquadriglia. Impresa. Parolina magica conosciuta, etalvolta temuta dai più. Ma la Squadriglia senzaimpresa che cosa sarebbe? Il progetto verso ilCampo Nazionale prevede che venga fatta almenoun’impresa. Ma Campo Nazionale o no, si sarebbe

fatta ugualmente.Magari più di una. Inverità Andrea, seguito a ruota daNicola, covava in gran segreto (uno diquei segreti, tanto segreti che tutto ilConsiglio Capi lo sapeva) di non limitar-si ad una sola e misera impresa. Nei ricordi ormaiun po’ annebbiati di 4 anni fa (quando Il CapoSquadriglia attuale era un piede tenero) si era vistal’apposizione di una strana robetta verde sul guido-ne. Si chiamano ..uhm… ecco Guidoncini Verdi.In verità Nicola ci teneva a sottolineare che il nomevero è specialità di Squadriglia e Guidoncino Verde èsolo il modo confidenziale per parlarne. Ma unnome o l’altro aveva poca importanza.

UUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaaUUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaa

SSccooiiaattttoolloo--ggrraaffiiaa??????

Squadriglia, ma più in generale nel territorio e nelreparto. Con 2 imprese ed una missione ogniSquadriglia d’Italia può ottenere il Guidoncino Verde.

La Squadriglia recepisce al volo l’entusiasmo del CapoSquadriglia e senza che Andrea dica nulla già tutti siinterrogano sulla tecnica da scegliere: Meterologia..uhmnaaaa, tanto al campo piove sempre! Nautica…ops forsequalcuno non sa nuotare (non diciamo chi…). Prontointervento? Bello esclamarono tutti. Ma la più grandesoddisfazione si ebbe alla parola “Esplorazione”.

Non c’era che dire: Esplorazione era proprio la specia-lità scelta! Con l’urlo e con la promessa di chiamare eriferire agli assenti si chiude la riunione.Andrea poneva nel sabato successivo molta aspettativa.Ormai siamo a fine Novembre, il tempo comincia astringere e bisogna cercare di partire quanto prima conla prima impresa. La gioia della settimana precedente,nel vedere una Squadriglia tanto entusiasta lo avevagalvanizzato. Sabato andava decisa la prima impresa:“ideazione, lancio, … “ con le idee ben chiare nellatesta alle 16.00 inizia una nuova riunione di Squadriglia. La prima idea che serpeggia è quella di fare un’u-scita durante le vacanzedi Natale. La proposta,sebbene si dovesse ancoradecidere cosa fare vieneapprovata.La tecnica che si vorrebbeusare, un po’ per sfida e unpo’ per consapevolezza deipropri limiti è la topo-grafia. Non che tuttifossero proprio con-tentissimi, ma delresto fare le cose in cui si ègià bravi è troppo semplice,occorre spingersi un po’

oltre.. All’improvviso bussò alla porta qualcuno ed eccoentrare il Capo Reparto. Il Capo Reparto, che natural-mente sapeva già su cosa stessero lavorando perché erastato informato da Andrea durante il Consiglio Capi,approfitta della convivialità per comunicare allaSquadriglia dove si svolgerà il San Giorgio di Zona. Illuogo prescelto è lontano dalla stazione più vicina e inun luogo impervio e “selvaggio”. Dopo aver scambiatoaltre due parole con tutta la Squadriglia Antonio (ilCapo Reparto) saluta tutti con un Buona Caccia.Ancora una volta uno Scoiattolo ha un’idea.Esplorazione + topografia! Manca solo un luogo daesplorare… e se fosse proprio quello del San Giorgio?Almeno sarebbe un’esplorazione utile. Non si può certodire che l’idea piacesse proprio a tutti, però venne accol-ta. Ci si divise subito in posti d’azione per progettarel’impresa. Andava in breve tempo trovata una strutturaospitante (si sa che a Dicembre dormire in tenda non èproprio il massimo) e di questo se ne occupavano Luca eStefano. Andrea, che oltre ad essere Capo Squadriglia èanche il topografo, pensa alla parte tecnica delle riunio-ni successive insieme a Marco; Nicola con tutti gli altricominciava a pensare cosa potrebbe servire su quel terri-torio.Le riunioni di Squadriglia proseguono: orientamento,coordinatometro, la declinazione magnetica, scale, … Lasede degli Scoiattoli ormai sembrava sempre più undistaccamento dell’ IGM. Carte topografiche appese sulmuro, goniometri e righelli sparsi dappertutto. La cosa che rendeva felici gli Scoiattoli di questo lavoroera la praticità della tecnica: per ogni cosa imparata “avoce” c’era subito la possibilità di sperimentarla sulcampo. L’azimut, ad esempio, si impara molto di piùprovandolo puntando il campanile dalla finestra dellasede, piuttosto che a parole. La Squadriglia puntò molto sull’attrezzatura. Dato fondo alla cassa di Squadriglia per acquistare tuttii materiali non ancora posseduti gli Scoiattoli si ritrova-rono alla fine con il seguente kit:BBuussssoollaa (quella classica in vendita in cooperativa, conspecchietto)

22 GGoonniioommeettrriiCCoommppaassssooRRiigghheelllloo ddii 2200 cceennttiimmeettrriiMMaattiittee22 SSqquuaaddrree (non di calcio…)CCaarrttaa mmiilllliimmeettrraattaaCCaanncceelllleerriiaa vvaarriiaaSSppiillllii ee uunn ccoorrddiinnoo

Inoltre la Squadriglia costruìcon il legno (sono laboriosied economi!) una tavolettad’appoggio e un’alidada. Proseguivano intanto le ses-sioni tecniche. Come trovare

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Avventura 1/2003Avventura 1/2003

UUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaaUUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaa

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Avventura 1/2003Avventura 1/2003

il nordsenza bussola (con sole e orologio, la Stella

Polare, etc), la determinazione delle distanze e dellealtezze, ecc. Mancava sempre però il “cosa fare”. Nicola propose difare una mmaappppaa ddeell ccaammppoo dove si sarebbe svolto il SanGiorgio, provvedendo a segnalare tutto (alberi, costru-zioni, etc). Questo lavoro i poteva poi donare alla Zonaper utilizzarlo al San Giorgio. Il terreno era assai ampio edue giorni veramente pochi. Ma questo non scoraggiògli Scoiattoli. Anzi si decise di corredare il tutto con unosscchhiizzzzoo ppaannoorraammiiccoo e anche lo sscchhiizzzzoo ttooppooggrraaffiiccoo dellastrada fra la stazione e il luogo del campo.Arrivarono due buone notizie. La prima è che si era tro-vato il posto per dormire. Anche i trasporti furono tro-vati: si sarebbe andati in treno.La seconda riguardava la Zona. L’idea era piaciuta, edalcuni capi sarebbero venuti a visitare la Squadriglia inuscita.Al materiale fu aggiunto anche un bel po’ di fogli (siada disegno che da block-notes), una macchina fotogra-fica usa e getta e un visore fisso per lo schizzo panora-mico. (vedi la pagina seguente)Si parte: ore 07.00 Andrea e Nicola sono già nellabiglietteria della stazione. Pian piano arrivano tutti. Alle07.26 parte il treno! Lo stile è perfetto: gli Scoiattoli ave-vano deciso insieme di non partecipare al campetto coni pantaloncini corti visto che l’attività si svolgeva prati-camente tutta all’aperto. Ma anche con i calzoni lunghifacevano la loro figura!Il viaggio era breve. Alle 07.59 ecco gli Scoiattoli scen-dere dal treno. Subito venne estratta dalla valigetta,costruita appositamente per contenere il materiale di

topografia, la tavoletta IGM delluogo. In un batter

d’occhio ecco tro-vata la stazione

sulla carta.Comincia il lavoro:tirato fuori il mate-riale utile, comin-cia la rilevazio-ne del per-corso.Unica nota dolente è un po’l’ingombro degli zaini ma del resto nonera possibile sistemarli da nessuna partee quindi andavano portati a spalle. Si decide di procedere subito con gli azi-mut e con la rilevazione di tutti i dettagliutili. Si procederà ad una stesura sommariasulla carta, ma per la versione finita (e soprattutto conla scelta della scala migliore per essere un documentoutile e funzionale) si rimanda al lavoro da farsi in sera-ta. Azimut dopo azimut la Squadriglia procede.Vengono anche rilevati gli orari di percorrenza. La stra-da comincia però a salire e si presenta un primo bivio.Nessun problema l’IGM riporta tutto e la Squadrigliaprende la deviazione verso destra. Percorsi altri 500metri però la strada lascia posto ad un piccolo sentiero.Tutto previsto, se non fosse che subito dopo è presenteun bivio. E sulla carta non è riportato! Panico!!! GliScoiattoli non sono certo Squadriglia da lasciarsi inti-morire dalla prima difficoltà. Per prima cosa si procedealla rilevazione del punto. Il bivio è proprio su una colli-netta e sono, fortunatamente, visibili il campanile dellachiesa del paese, un ponte e la cima di una piccolamontagna. Effettuati gli azimut di questi punti vengonosubito riportati sulla carta e voilà ecco trovato il puntodove ci troviamo, mah, beh. In effetti non viene riporta-to nessun bivio.Forse è per via dell’anzianità della carta, datata tanti etanti anni fa. Sicuramente i due sentieri saranno statibattuti dopo. Ma che fare ora? Guardando la carta, cer-cando di interpretare le curve di livello si decide di pro-

cedere per il sentiero verso sini-stra. Dopo 15 minuti però la

sorpresa! Il sentiero termi-na in una piccola radura

con al centro l’acque-dotto comunale. Unvicolo cieco insom-ma: si torna al bivioprecedente! La mat-tinata prosegue :azimut su azimut,rilevazione del ter-

ritorio (alberi,costruzioni, etc), una

sosta per il primomomento di preghiera.

La fame avanza e per le12.00 si arriva finalmente

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UUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaaUUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaa

a destinazione. Il paesaggioè incantevole. Proprio unbel posto per farci unincontro di zona. Il pranzoal sacco è servito. Un po’ di meritato riposo edi svago è doveroso, micasi può pensare di fare solotopografia dalla mattinaalla sera! Intanto Andreaincontra il proprietariodella casa in cui passeran-no la notte. Finalmente si possono sistemare gli zaini efarsi un bel tè caldo. Solo dopo si ricomincia con lerilevazioni. Divisi in gruppi da 2 si procede, dopo averdeterminato il centro del terreno presso un grossomasso adagiato a fianco di un albero, a rilevare tutti ipunti con gli azimut, a fare il primo degli schizzipanoramici (il primo viene fatto da dove finisce il sen-tiero e si apre su questa vasta radura). L’ultimo grup-po invece comincia a riguardare tutti i dati del per-corso svolto in mattinata.Il sole cala all’orizzonte ed è ora di rientrare in casa. Sicomincia a procedere con la stesura definitiva delloschizzo topografico, nonché a fare il punto dellasituazione per il susseguirsi del lavoro. Il tutto in unclima di festa. Andrea ad un tratto si ferma a guarda-re compiaciuto i suoi squadriglieri che alacremente egioiosamente stanno “lavorando”.Con i soliti intermezzi giocosi, festosi e mangerecci(non vorrete mica che gli Scoiattoli non cucinino inuscita dopo quello che hanno combinato poco più diun mese fa!!!) termina la prima giornata.

Sveglia ancora una voltapresto. Poco dopo

colazione,mentre

alcunista-

vano ancora lavandosi identi si vedono in lonta-nanza 3 personaggi inpantaloncini blu. Sono i 3capi della zona, fra cui unosi rivela essere il CapoReparto! Vengono accolticon un urlo fatto “a modo”e mostrando quanto si ègià riuscito a realizzare.Ma non ci si ferma troppoin chiacchere e in poco la

Squadriglia si rimette in moto. Passano le ore (i Capisono andati via prima però) e la stanchezza cominciaad affiorare. Cominciano a vedersi sguardi persi nelvuoto, abbiocchi improvvisi e qualche lapsus. Mamancano poche rilevazioni, gli schizzi sono stati fattitutti. C’è da dire poi che quando si ha un obiettivo daraggiungere la fatica è piacevole da condividere congli altri. Finalmente il lavoro di rilevazione si conclu-de. Il primo pomeriggio è dedicato ancora una voltaalla riorganizzazione dei dati, alle prime bozze dellamappa, ma alle 15.30 occorre fare gli zaini, pulire lastruttura ospitante (Andrea ricorda che l’unica cosache si deve lasciare alle spalle in un luogo che ci haospitato sono i ringraziamenti, come diceva B.-P.) eripartire. A breve farà buio e il treno aspetta gliScoiattoli. Il viaggio in treno al ritorno è molto silenzioso: tuttidormono per la stanchezza! Fortunatamente Stefanoriesce a svegliarsi qualche minuto prima dell’arrivoaltrimenti….

Ma l’impresa può essersi conclusa? Assolutamente no!Nelle prime due settimane di Gennaio gli Scoiattoli sisono già rivisti tre volte a riunione. Il lavoro può dirsiterminato. Lo schizzo topografico è pronto e ha benpoco da invidiare ad una vera IGM, la mappa delcampo è allo stesso tempo precisa e gradevole, oltreche funzionale e leggibile. Il tutto viene rilegato in unfascicoletto corredato dalla relazione dell’esperienza.Quest’ultima naturalmente privilegia più la dimensio-ne di Squadriglia (l’esperienza vissuta insieme appun-to) piuttosto che l’aspetto tecnico, che invece è pre-sente in gran quantità nei documenti prodotti. Nellaprima pagina viene messo lo schizzo panoramicoripreso dal punto più alto del campo. Anche le fotofanno la loro figura.Il tutto viene concluso con la verifica finale e unasuper fiesta a cui sono state invitate anche le altreSquadriglie del Reparto e i Capi. Con la consegna delresoconto ai responsabili del San Giorgio termina laprima impresa dell’anno, con la Squadriglia semprepiù consapevole che basta poter contare su tutti i pro-pri membri ed avere una direzione da seguire pervivere avventure entusiasmanti.

Avventura 1/2003Avventura 1/2003

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Avventura 1/2003Avventura 1/2003

Metodi belga e franceseUna applicazione dell’azimut è ilpercorso rettificato: questo è larappresentazione grafica di unastrada� con tutte le sue caratteri�stiche� affinché altri� dopo di noi�possano raggiungere facilmentela mèta� conoscendo tutte leindicazioni�Per ogni tratto di strada (si “rreett��ttiiffiiccaa” la strada� raggiungendo divolta in volta il punto più lonta�no che si riesce a vedere) si devo�no annotare su un blocco diappunti: l’aazziimmuutt (per vedere ladirezione della strada)� llaa ddiissttaann��zzaa� llee ccaarraatttteerriissttiicchhee ddeellllaa ssttrraaddaa(se in salita� di che materiale ècoperta� la larghezza� ���)� ccoossaa ssiivveeddee aa ssiinniissttrraa ee ccoossaa aa ddeessttrraa(sia in vicinanza che in lontanan�za)�Per fare tutto questo occorrepreparare prima un blocco diappunti con le cose da conosceree che ci serviranno per rappre�sentarlo successivamente� Con il blocco� ci si divide in postid’azione: uno va nel punto piùlontano che si riesce a vedere (inlinea retta)� contando imetri/passi e ponendosi al termi�ne con il guidone� Un altro tra�guarda il guidone con la bussolae segna l’azimut� Altri poi segna�no le caratteristiche della stradae ciò che si vede ai lati della stra�da percorsa�Vi sono poi due tecniche per larappresentazione grafica: il cosìdetto metodo belga e quellofrancese� Per la rappresentazioneservono: un ffoogglliioo (uno di cartamillimetrata può esserci di aiuto�ma non è essenziale)� un rriigghheelllloo�un ggoonniioommeettrroo� una ppeennnnaa e unffoogglliioo ddii aappppuunnttii compilato�

Metodo belga: è più schematicoe di più semplice realizzazione epiù utile per lunghi percorsi� Siprende un foglio� e lo si orientacon senso di marcia in alto� Inbasso� al centro� si mette il

punto di partenza (punto A) esi traccia quindi un segmentoverticale� Al centro del segmen�to si segnano le caratteristichedella strada (se si vuole questepossono essere rappresentatecon dei simboli� che però vannoriportati in una legenda allabase del foglio)� Poi sulla destrasi riporta la distanza dl segmen�to in metri e sulla sinistra ivalori� in gradi� rilevati con labussola� Sulle colonne più ester�ne si segna ciò che si trova� vici�no� ai lati della strada (unbosco� un recinto� un bivio� unfontanile� una casa� …) e se sivuole si possono fare altre duecolonne per riportare ciò che sivede più in lontananza (unmonte� un paese� una strada�…) (vedi fig. 1 e 2)�

Metodo francese: è più realista epermette di disegnare la stradacosì come la si vede e come la sipercorre (si può usare assiemealla tecnica dello schizzo topo�grafico)� Si prende un foglio� lo si orientae si decide una scala come nelmetodo precedente� Si stabilisceil punto di partenza (punto A) eda lì si traccia un segmentolungo� in scala� quanto il trattoAB� inclinato della direzionerilevata con l’azimut (si usa ilgoniometro)� quindi dal puntoB si procede con lo stesso modoper il tratto BC e così via�Rappresentata così la strada (èuna sorta di cartina topografi�ca� anche se il percorso è com�posto da segmenti)� si mettonoai lati del tracciato i simbolitopografici di ciò che si è vistonelle vicinanze (è necessariomettere una legenda nel foglio�in modo che tutti capiscano isimboli)� Al percorso così rap�presentato va comunque alle�gato il foglio con gli appunti�che fornisce tutte le altre infor�mazioni (vedi fig. 2-3)�

FFIIGG..11FFIIGG..11

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UUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaaUUnnaa SSqquuaaddrriigglliiaa iinn ggaammbbaa

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Quante volte� con una cartina inmano� vi siete chiesti:”Ma io�dove sono?”� Per rispondere aquesta domanda� bisogna saper“fare il punto”� individuare cioè ilppuunnttoo ddii ssttaazziioonnaammeennttoo� per dirlada professionisti�Se ci si trova in un punto notevo�le e conosciuto (un bivio� unacasa� un ponte� …) è fatta: nonresta che trovarlo sulla cartina� Ma non sempre è così semplice�Allora serve innanzitutto sapersiguardare intorno e cercare alcunipunti di riferimento caratteristici�a distanze angolari tra loro dialmeno ��°� non meno: un paese�un ponte� la cima di una monta�gna� … Una volta trovati vannoindividuati sulla cartina topografi�ca� Fatta questa operazione� chepoi è la più difficile (a volte servespostarsi un po’ per poter vederein lontananza punti ben individua�bili)� si possono utilizzare diversetecniche (più o meno precise) aseconda del materiale che avete�

Con bussola e goniometro: si calcolano gli azimut dei puntidi riferimento individuati (basta�no due ma con tre o quattro ilpunto è più sicuro)� Quindi si faun’operazione� calcolando il loroazimut “reciproco”� cioè l’azimutche sarebbe stato calcolato da

quel punto guardandoverso dove vi trova�te (siccome un azi�mut deve essere un

angolo compreso fra �° e ���°� sifa una semplice operazione: sisommano ���° all’azimut presocon la bussola se questo è minoredi ���°� altrimenti all’azimut tro�vato si sottraggono ���°)�Nell’esempio di fig.1� ho un azi�mut di ��° (casa) il cui reciprocoè ��°� e un azimut di ��°(rudere) il cui reciproco è ��°�Trovati gli azimut “reciproci”�questi vanno riportati sulla carti�na con l’aiuto di un goniometro�quindi si traccia una linea conquella direzione dal corrispon�dente punto di riferimento�L’incontro delle linee così traccia�te ci darà il punto della cartinadove siamo� (fig.2)

Con bussola e carta lucida: prendere un foglio di carta luci�da� orientarlo segnando su diesso una linea di riferimentoNord�Sud (vi serve per tracciarepoi le linee di cui si parla tra unattimo) quindi� segnare un puntoP centrale� e da questo puntotracciare delle linee che vanno indirezione dei punti di riferimen�to� valori che avete già individua�to nella realtà con la bussola�Fatto ciò� appoggiare il fogliotrasparente sulla cartina� secon�do l’orientamento� e spostatelofino a quando le semirette trac�ciate non incontreranno i simbolicorrispondenti ai punti sceltinella realtà: il punto P indivi�duerà la vostra posizione (fig. 3)�

FFIIGG..11FFIIGG..11

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Prima di tutto� cerchiamo didare una definizione: la cartageografica è la rappresentazio�ne� in dimensioni� di una por�zione di superficie della Terra� Lacosa più difficile è rappresentareuna porzione di sfera su di unpiano (la così detta pprrooiieezziioonnee)�così che tanto più una carta saràa grande scala� tanto più avràdelle imperfezioni�Altre difficoltà che si incontranonel disegnare una cartina sono:rappresentare una grande super�ficie su un piccolo foglio (vedi lessccaallee)� rappresentare la crostaterrestre che è a � dimensioni� suun foglio a dimensioni (vedi leccuurrvvee ddii lliivveelllloo)� rappresentarequello che si vede � alberi� case�strade� ��� � in modo che tuttipossano capire (vedi i ssiimmbboolliittooppooggrraaffiiccii)�

ScaleLa scala di una carta è la pro�porzione tra le dimensioni realidel terreno e la sua rappresen�tazione sulla carta� La scala �:Xsignifica che una lunghezzamisurata sul terreno è ugualealla lunghezza misurata sullacarta� moltiplicata per X (cosìl’opposto: una misura sullacarta corrisponde alla misurasul terreno divisa per X)� Adesempio la scala ��::���������� (silegge: scala uno a venticinque�mila) significa che le distanzereali sul terreno sono stateridotte di ����� volte e chequindi:

1 decimetro corrispondesulla carta 25.000 decimetrisul terreno 2,5 chilometri

1 centimetro corrispondesulla carta 25.000 centimetrisul terreno 250 metri

1 millimetro corrispondesulla carta 25.000 millimetrisul terreno 25 metri

Conosciuta questa proporzione econ l’aiuto del righello che è allabase di ogni cartina� si possonomisurare le distanze sulla carta(attenzione: le distanze corri�

spondono a quelle in lliinneeaa dd’’aarriiaa�per quelle reali bisognerà ricorre�re alla costruzione di un pprrooffiillooaallttiimmeettrriiccoo)�

Curve di livelloUna delle difficoltà più grandinel disegnare una cartina è rap�presentare in due dimensioni ciòche nella realtà è in tre� Cosìsulla cartina manca l’altezza oaltitudine (si misura a partire dallivello del mare)�Per risolvere questo inconve�niente essa viene rappresentatamediante particolari ombreg�giature o colori o� nelle cartinetopografiche� con le curve dilivello (o iissooiippssee� che in grecosignifica “uguale altezza”)� Immaginate di “affettare” unamontagna� a partire dal livellodel mare (quindi da quotazero)� con una serie di pianiorizzontali alla stessa distanzafra loro (l’eeqquuiiddiissttaannzzaa è diversaper ogni tipo di scala dellacarta� ed è segnata sul bordodella carta stessa)� I contornidelle “fette” proiettati su unpiano sono proprio le curve dilivello� Sulla carta troviamoquindi delle curve chiuse� con�centriche: esse rappresentanouna linea in cui il terreno sitrova tutto alla stessa quota�(fig.1)

Da quanto detto possiamo quin�di dedurre che quando le curve dilivello sono molto vicine il terre�no è molto ripido� mentre sesono molto distanziate il terrenoè quasi pianeggiante� Inoltre unastrada che interseca due curve dilivello è più ripida di una che lecosteggia�Basta poco esercizio nel leggereuna cartina che saremo capaci didistinguere i monti (curve con�centriche che si chiudono versoun punto� con altezze sempremaggiori)� le valli (con andamen�to perpendicolare alle curve dilivello)� i passi (la zona più bassacompresa fra due cime)����

Simboli topografici Sulle cartine� a seconda dellascala� sono riportate tutte le

indicazioni possibili: monti�fiumi� strade� costruzioni del�l’uomo� ��� Per farlo ci si serve di alcuni segniconvenzionali� spesso riportati inuna legenda sul bordo della cartanon necessariamente in scala mafacili da capire� riducendo al mini�mo le scritte (rimangono solo perindicare i toponimi delle località)�Nelle cartine a colori troviamoin marrone tutte le variazionialtimetriche del terreno (curvedi livello)� in celeste quantoriguarda l’acqua (fiumi� ruscelli�acquedotti� fontanili� ���)� innero invece tutte le scritte equanto costruito dall’uomo(paesi� strade� sentieri� miniere�chiese� ponti� ���)�Attenzione: quando usiamodelle fotocopie ricordiamoci chei colori vengono uniformati� eche molte fotocopiatrici nonriproducono l’azzurro (con con�seguente sparizione di tutti i

fiumi e fontanili!)�

Orientare la cartinaQuesta operazione ci permettedi disporre la cartina in modoche i vari punti rappresentati sudi essa corrispondano� in dire�zione� a quelli reali sul terreno�Con la bussola sarà semplice�ricordandoci che per convenzio�ne le cartine sono disegnatecon i bordi che corrispondonoai punti cardinali (alto � nord�basso � sud� destra � est� sini�stra � ovest)� Per orientarlaallora basterà posizionare labussola indicante il nord sulbordo della carta e ruotare que�st’ultima fino a che il bordodestro o sinistro della cartinarisulta parallelo alla linea nord�sud (fig.2).

Nel numero � del ���� inoltre� èstato indicato il modo per trova�re il nord anche senza la bussola�

FFIIGG..11FFIIGG..11

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Avventura 1/2003Avventura 1/2003

QQuuaannddoo llaa ccaassssaa ppiiaannggeeQQuuaannddoo llaa ccaassssaa ppiiaannggee

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ÈÈuna grande sfida per una Squadriglia o unReparto che si rispetti poter portare a termi-ne grandi imprese, ma come tutti sappiamo, a

volte può essere necessario avere a disposizione unasomma di denaro che ci consenta di realizzare ciò cheabbiamo progettato.Nella progettazione di ogni impresa sarà opportunochiarire di quali materiali si avrà necessità e a qualispese si andrà incontro, cioè si realizza un bilancio pre-ventivo (che prevede, almeno in linea di massima, qualispese si dovranno affrontare). In base a questo bilanciola Squadriglia o il Reparto progetteranno una o più atti-vità di autofinanziamento in vero stile scout…e allora,BUON LAVORO! (vedi anche Avventura n°8 novem-bre 2002).Sarà il caso di :• rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani per lavora-re davvero.

• trovare una bella idea : dovremo sfoderare tutta lanostra fantasia, la nostra originalità e la nostra compe-tenza. Dovremo essere capaci di realizzare qualcosa dibello, pratico e poco costoso.

• che ci consenta di fare qualcosa di utile : per essereretribuiti dovremo realizzare qualcosa che serve !

• che possa essere retribuito : il pagamento dovrà esse-re veramente meritato, sarà la ricompensa di un lavo-ro onesto e ben fatto. E allora ecco alcune idee

Avete mai osservato le cuciture dello zainetto o della borsache portate tutti i giorni per andare a scuola? A primavista potrebbe sembrare un’impresa difficile riuscire a rea-lizzarne uno simile, in realtà con l’aiuto di qquuaallccuunnoo cchheehhaa ee ssaa uussaarree uunnaa mmaacccchhiinnaa ddaa ccuucciirree scoprirete che non èimpossibile.Scegliete una bboorrssaa da utilizzare come primo modello,rivoltatela in modo da poterne osservare l’interno, quin-di individuate dalle cuciture le varie parti di cui è com-posta e con della ccaarrttaa uunn ppoo’’ ccoonnssiisstteennttee, riproducete levarie parti della borsa. È molto importante fare in modoche le parti ottenute con la carta siano di dimensionifedeli all’originale, quindi non dimenticate di considera-re anche i centimetri di stoffa impiegati nelle cuciture. Aquesto punto sovrapponete il modello cartaceo alla ssttooff--ffaa che avete scelto e con un ggeesssseettttoo disegnatene i con-torni, se il disegno che avete ottenuto è regolare, conmano ferma e usando delle ffoorrbbiiccii aaffffiillaattee, tagliate lastoffa seguendo la linea del gessetto. Una volta ritagliatitutti i pezzi ,congiungeteli nella parte che poi diventeràl’interno, con una cucitura provvisoria (imbastitura) conpunti larghi e un ffiilloo mmoorrbbiiddoo specifico che poi sitoglierà facilmente al termine del lavoro. Se il modelloottenuto con l’imbastitura vi soddisfa non vi resta checucirlo definitivamente e il gioco è fatto !UUnn ttrruuccccoo: soprattutto all’inizio comprate della stoffapoco costosa, per esempio si possono acquistare degliscampoli (pezzi di modeste dimensioni) al mercato o innegozi specifici.

Il cassiere di Sq� è un vero “mago”� ècolui che gestisce le finanze della Sq� conun’accurata organizzazione ed un per�fetto ordine! Il cassiere infatti oltre che occuparsimaterialmente della conservazione dellacassa deve preoccuparsi che quest’ultimarisponda alle necessità della Squadriglia�deve essere sempre informato della suasituazione e consultato prima di farequalsiasi spesa� Egli ritira periodicamen�te (una volta alla settimana o una voltaal mese) le quote di tutti i membri dellaSq� e cura un quaderno di cassa dove

annota le entrate e le uscite (…vediesempio illustrato)� Inoltre accanto alleentrate annota la provenienza del dena�ro (es� quota di Andrea oppure autofi�nanziamento: vendita spezie) e accantoalle uscite segnala la motivazione (es�acquisto picchetti tenda� ecc�) e applicalo scontrino�È sua cura anche informare periodica�mente la Squadriglia sullo stato dellacassa facendo visionare il quaderno�soprattutto al Capo Squadriglia� e farsipromotore di operazioni di autofinanzia�mento… non necessariamente imprese!

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ddii nn

uuoovvoo

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oo--ffiinn

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aammeenn

ttoo!!

C’è stata una forte richiesta di idee dopo il primo articolo sull’argomento…

per cui ora vi proponiamo: Quando la cassa piange?...

Borse e zaini …riscopriamo l’arte del cucito!

IIll ccaassssiieerree ddii SSqquuaaddrriigglliiaaIIll ccaassssiieerree ddii SSqquuaaddrriigglliiaa

2211

Avventura 1/2003Avventura 1/2003

Anche raccogliere delle spezie per poi confezionarle puòessere una buona e redditizia idea di autofinanziamento.Innanzi tutto (…. per evitare mali di pancia indesideratied antipatici!) sarà necessario iimmppaarraarree aa ccoonnoosscceerree lleeppiiaannttee aarroommaattiicchhee con l’aiuto di un esperto. Ecco alcunespezie che possiamo raccogliere: mmeennttaa,, ssaallvviiaa,, rroossmmaarriinnoo,,oorriiggaannoo,, aalllloorroo,, ttiimmoo, ecc. Quindi si procederà alla rraaccccoollttaa, magari organizzandoun’uscita in luoghi puliti, lloonnttaannii ddaallllaa ppoollvveerree ee ddaalllloossmmoogg dove le piante che ci interessano crescono sponta-neamente (aatttteennzziioonnee aallllee ppiiaannttee pprrootteettttee!). Una voltaraccolte, le piante vanno eessssiiccccaattee, devono essere aappppeesseein un lluuooggoo ffrreessccoo ee aasscciiuuttttoo, al rriippaarroo ddaall ssoollee, dovedevono rimanere per circa uunnaa sseettttiimmaannaa. Fatto ciò, pos-siamo procedere al ccoonnffeezziioonnaammeennttoo in piccoli mmaazzzzeettttiioppure in vvaasseettttii ddii vveettrroo.Ogni territorio offre delle piante aromatiche differenti e ingenere l’arte culinaria del luogo le utilizza per delle ricettetradizionali, potrebbe essere originale abbinare un ppiiccccoolloorriicceettttaarriioo alla confezione delle erbe.

IIll tteerrmmiinnee ““AAuuttooffiinnaannzziiaammeennttoo”” nnoonn èè ssiinnoonniimmoo ddeellllaappaarroollaa ““vveennddiittaa””:: ecco un’idea che con un po’ di buonavolontà può essere molto originale, divertente e remune-rativa!

Sicuramente durante uscite e campi avrete avuto modo diccoonnoosscceerree ddeeii lluuoogghhii ssppeecciiaallii sia per bbeelllleezzzzee nnaattuurraallii, siaper la ssttoorriiaa o le ttrraaddiizziioonnii delle popolazioni che vi abita-no, ebbene avete mai pensato di far ammirare questi luo-ghi anche a chi come voi abita in città o in paese ?Certo quest’attività richiede una bbuuoonnaa oorrggaanniizzzzaazziioonneenella fase di preparazione della ggiittaa vera e propria, maprogettando accuratamente ogni momento della giornatache offrirete ai “vostri ospiti”, avrete sicuramente un gran-de successo. Ecco alcuni consigli:• sscceegglliieettee ccoonn ccuurraa llaa llooccaalliittàà che sarà meta della “gita

fuori porta” sia per iinntteerreessssee naturalistico che culturale,sia per i sseerrvviizzii aa ddiissppoossiizziioonnee ( bagni, punti acqua, zoneal coperto dove potersi rifugiare in caso di pioggia ecc.).

• aapppprrooffoonnddiittee llaa vvoossttrraa ccoonnoosscceennzzaa sul luogo scelto e sti-late un pprrooggrraammmmaa ddeettttaagglliiaattoo della giornata ( luoghida visitare, tragitti da compiere a piedi, pasti,tempinecessari per le varie fasi,ecc.)

• ddiissttrriibbuuiittee ii ppoossttii dd’’aazziioonnee in modo che ognuno si occu-pi al meglio di ogni aspetto.

• ddeecciiddeettee llaa ddaattaa ddeellll’’aattttiivviittàà e sscceegglliieettee llaa ddiittttaa ddeellll’’aauu--ttoobbuuss che vi accompagnerà sulla base della qquuaalliittàà ddeellsseerrvviizziioo ee ddeell pprreezzzzoo.

• pprreeppaarraattee uunn vvoollaannttiinnoo ppuubbbblliicciittaarriioo con il pprrooggrraammmmaadettagliato, il ccoossttoo e tutte le iinnffoorrmmaazziioonnii che possonointeressare i futuri viaggiatori e rraaccccoogglliieettee llee iissccrriizziioonnii

A questo punto BUON VIAGGIO!

LLIIBBRROO DDEEII CCOONNTTII

SSQQUUAADDRRIIGGLLIIAA BBAARRRRAACCUUDDAA

ddaattaa ccaauussaallee eennttrraattee uusscciittee ssaallddoo

0

01-gen Avanzo anno precedente 47,15 47,15

05-mag Acquisto cancelleria di Squadriglia -5,30 41,85

12-lug Offerta per Missioni -20,00 21,85

24-ott Foto per angolo Squadriglia -8,20 13,65

10-nov Autofinanziamento festa del Patrono 79,82 93,47

13-nov Acquisto lume, accetta e cordino -34,50 58,97

Spezie e aromi per dei piatti più buoni ! Organizzare una “gita fuori porta” per parenti, amici e parrocchiani

ATTENZIONEATTENZIONEdal sito di Avventura dal sito di Avventura

i tesorieri, ma non soloi tesorieri, ma non sololoro, possono scaricare loro, possono scaricare un file in formato excel un file in formato excel

già strutturato per la già strutturato per la contabilità di Squadriglia contabilità di Squadriglia ((…di Reparto, di Gruppo,…di Reparto, di Gruppo,

ecc.ecc.): ): è di uso molto semplice!è di uso molto semplice!

Carissimi tutti, eccoci di nuovoin giro per l’Italia a distribuire

indirizzi a chi ne ha bisogno.Anche questa volta la mia

scrivania e computer “brulica-no” di lettere , messaggi, e-

mail…e quanto altro la moderna

tecnologia ci mette a disposizione . Ma lo spazio è

tiranno e le richieste tantissime… questa volta

saremo stringati: pubblichiamosolo gli indirizzi, e tralasciamo i messaggi, così riusciamo ad

inserirvi in molti di più.

Desiderano corrispondere conE/G di tutta Italia, e anche con

l’estero, logicamente sonotutti simpatici e simpatiche,

con il desiderio di nuove amicizie e… molto grafomani

AZZURRA BENZA,Via Leone XIII� n° �� ���� Caltanisetta�GIULIA VANOLIVia S� Candura ��/R� ���� Caltanisetta�CATERINA DRIUTTIVia della Bainsizza n° � ����� UdineARIANNA GOLA Via Vittorio Veneto������ Fidenza (PR)GIADA GUIDARELLI Via del Conventino������� Mentana (Roma)ALESSANDRA CARFÌVia A� Mario� ���� MilanoFEDERICA POMPEOVia S� Camillo de Lellis� ���/b����� ChietiGIORGIA LIUT Via C� Perotti������� Villotta di Chions (PN)FRANCESCO CARUSO Via Vesuvio������� Trecase (NA)SARA SCUDERO Via Mons� Arista��� �� Acireale (CT)PAOLA DE FINA Via Vecellio������� Bernalda (MT)MARINA LICCIARDI Via Libertà�� ���� Lascari (Pa)CHIARA FURLAN Via G� Comisso������� Mignagola diCarbonera (Treviso)

ALICE MICHIELETTO Via Calvi n°������� Olmo di MartellagoVenezia� LUCIA CELOTTOVia Pizzocaro�������� Vicenza� GIADA MARTIN Corso Tassoni� � ���� TorinoVALENTINA, FRANCESCA, LUCIAMEANTIVia San Zeno� ���� BresciaLAVINIA DURANTINIVia Crocevia n°���Castiglione Cosentino���� (CS)� buffychan���@yahoo�itLETIZIA ROCCAMENAVia P�Galati� � ���� ALCAMO (TP)BEATRICE LUCCONIVocabolo Lega �������� Papiamo di

Marsciano (PG)luciano�lucconi@tin�it

Solo a Squadriglie Toscaneper gemellaggio:LAURA ULIVIERI Via Carpineta� Loc� S�Colomba� ����� Siena

Ho provveduto personal�mente a trasmettere alSettore Internazionale lelettere di: ANNAMARIAACORÌ, STEFANIA BIN, LOREN-ZO BRUNO, SILVIA COLLU,PAOLA DE FINA, GIOVANNA DESANTIS, FRANCESCA FILIPPINIGRAZIA GALASSI, EDOARDOSCOTTI, MOLININI CHIARA(…contraccambio gli auguridi Natale), , SARA SCUDERO,ELISA SQUARCINI

e Ciao!

C’e’ posta per voi

Avventura 1/2003Avventura 1/2003

CC’’èè ppoossttaa ppeerr vvooiiCC’’èè ppoossttaa ppeerr vvooii

Se siete ragazzi… scrivete alla�enne di nome ILARIA [email protected]

SARA� ha bisogno anche della specialità di corrispon�dente: [email protected]

Sono CHIKKA! Cerca consigli per scenette e giochi:superkikka��@libero�it

SQ.TIGRI DEL CASUMARO 1 (Ferrara)� Scrivete a [email protected]... e non ve ne pentirete!”

VERONICA� vorrebbe informazioni

sui cognomi di:

ALESSIO di via Gieminiolo � B

Boretto (RE) Cap � (son stata

costretta a scrivere l’indirizzo; non

mi ha scritto neanche di quale

reparto è!)�

DIEGO, il vcsq delle Tigri del

rep�Freccia d’oro di Prato

Cara SILVIA� è inutile che pubblico il tuo arti�colo� che spiega l’importanza di rispondere atutte le lettere da parte dei corrispondenti� Èuna battaglia persa in partenza� Finchè noninterverranno i Capi Reparto che controlleran�no da vicino l’operato dell’aspirante corrispon�dente� ci saranno sempre delle persone cheappena ricevono una lettera di risposta� chepossono mostrare ai loro Capi per dimostrare

l’avvenuto contatto� smettono di scrivere�Non te la prendere! Comunque chiunque èd’accordo con SILVIA COLLU su questo argo�mento� può contattarla in Via Barletta��� –� �� Quartu S� Elena (CA)� Volevo dire inoltre che sono d’accordo con CHIA�RA GREGORIS� se si vuole mettere l’annuncio suAvventura� bisogna anche avere la voglia dirispondere a tutti� anche se le lettere sono ���!

E… per chiudere:E… per chiudere:

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RROO NN

AASSPP

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Chi decide i risultati?

I progetti verranno esaminati da una giuria presie-duta dal Capo Scout e dalla Capo Guida e com-posta da esperti del settore Specializzazioni, darappresentanti della Redazione di Avventura edella Pattuglia Nazionale E/G. Le decisioni dellaGiuria saranno insindacabili (cioè non potrannoessere messe in discussione).La Giuria concluderà la selezione entro il 31 mag-gio 2003 ed il vincitore verrà avvisato entro ilmese di giugno 2003.La notizia dei risultati, con le relative motivazioni,verrà data su SCOUT Avventura e nel sito inter-net www.agesci.it/avventura/.Tutte i progetti inviati non verranno restituiti.

LLaa vvoossttrraa iimmpprroonnttaa nneell ssoottttooccaammppoo

GGrraannddee ccoonnccoorrssoo ppeerr SSqquuaaddrriigglliieePromosso dalla Redazione di Avventura con la sponsorizzazione di Nuova

Fiordaliso e delle Cooperative regionali Scout

Un altro concorso per voi! E’ questo sarà davanti agli occhi di tutti nel caso fosse proprio la vostraSquadriglia a vincerlo! Si tratta infatti della gara per

IIMMPPIIAANNTTII DDII SSOOTTTTOOCCAAMMPPOOE che è ‘sta roba?….. Sono le costruzioni comuni a tutto un ssoottttooccaammppoo che, al Campo Nazionale,saranno: iill ppoorrttaallee ee ll’’aannggoolloo ddii pprreegghhiieerraa..Scendiamo nei dettagli e vediamo esattamente come dovranno essere progettati:IIll ppoorrttaallee:: la sua forma sarà frutto della vostra fantasia, potrete quindi sbizzarirvi con le idee piùoriginali purchè siano anche pratiche e realizzabili con un normale (… serio!) lavoro diSquadriglia. Inutile quindi progettare qualcosa che preveda l’impiego di dieci vagoni di legna-me e che si eleva come un palazzo di quattro piani. Dopo non dite che non vi avevamo avvisato!LL’’aannggoolloo ddii pprreegghhiieerraa:: in ogni sottocampo vi sarà un luogo tranquillo, isolato, in cui i singoli,tutta la Squadriglia o il Reparto intero potranno vivere i più intensi momenti di preghiera o dimeditazione. Va progettato con semplici strutture per esaltare ancor di più la serenità, la bellez-za e la tranquillità del luogo. Anche qui non vi sono limiti alla vostra fantasia. Un’ultima cosa: i migliori progetti saranno realizzati in ciascuno dei quattro campi e verrà evi-denziato che la progettazione è stata realizzata dalla vostra Squadriglia (…. se sarete stati voi aprogettare il migliore ☺☺ !!!).

I riconoscimenti

Ai migliori progetti, tutti ex aequo cioè alla pari, ver-ranno assegnati dei manuali scout editi dalla NuovaFiordaliso, ed offerti dalla Nuova Fiordaliso e dalleCooperative regionali Scout.

Chi può partecipare

Tutte le Squadriglie regolarmente censite…non importa se iscritte o meno al CampoNazionale.

Dove inviare

I progetti completi devono pervenire adAGESCI — SCOUT Av ventura

Concorso Impianti del Campo NazionalePiazza Pasquale Paoli, 18 — 00186 ROMA

ENTRO IL 30 APRILE 2003

Se vincerete avremo la necessità di contattarvi …nondimenticate pertanto di specificare chiaramente ilvostro indirizzo, il nome del vostro Reparto edel vostro Gruppo.

Che cosa inviare

I progetti dettagliati dei due impianti… pro-getti fatti con stile! Da cui si riesca, senza biso-gno di ulteriori spiegazioni, immediatamentepassare alla fase di realizzazione: è chiaro cheverrà premiata anche la chiarezza!

Avventura 1/2003Avventura 1/2003

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SCOUT - Anno XXIX - Numero 2- 20 gennaio 2003 - Settimanale - Spedizione periodico in abbonamento postale legge 662/96 art. 2 comma 20/c Poste italianeDCO/DC - BO - € 0,51 - Edito dall'Agesci - Direzione e pubblicit Piazza Pasquale Paoli, 18 - 00186 Roma - Direttore responsabile Sergio Gatti - Registrato il27 febbraio 1975 con il numero 15811 presso il Tribunale di Roma - Stampa So.Gra.Ro., via I. Pettinengo 39, Roma - Tiratura di questo numero copie 63.700 - Finitodi stampare nel gennaio 2003

La rivista stampata su carta riciclata

Associatoall'Unione StampaPeriodica Italiana

MMOODDAALLIITTÀÀ DDII IISSCCRRIIZZIIOONNEE

Compilare in ogni sua parte la scheda ed inviarla almeno � giorni prima dall’inizio delCampo a: Segreteria Centrale Agesci Piazza Pasquale Paoli� �� ����� Roma (RM)� conallegata la ricevuta del versamento di �� euro� quale quota di iscrizione� da versarsi sulconto corrente postale numero �� ��� intestato a: AGESCI – Comitato Centrale –����� Roma� Le iscrizioni si apriranno il �° Aprile ��� pertanto non saranno accetta�te iscrizioni prima di questa data�Per informazioni è possibile rivolgersi al settore Specializzazioni al numero��/������ dalle ore �:�� alle ore ��:�� dal lunedì al venerdi� Nella causale del contocorrente occorre indicare il campo richiesto� Per partecipare al Campo è necessario avercompiuto o compiere entro l’anno i � anni d’età�

È consentita l’iscrizione ad un solo Campo di Specializzazione durante l’anno�Allo stesso Campo di Specializzazione non possono iscriversi più di ragazzi/e prove�nienti dal medesimo Reparto� Le iscrizioni si accettano a partire dal mese di aprile�Non si accettano schede incomplete�Le schede possono essere scaricate dal sito web:hhttttpp::////wwwwww��aaggeessccii��oorrgg//rraaggaazzzzii//eevveennttii//ssppeecciiaalliizzzzaazziioonnii��hhttmm

NNoonn iinnvviiaarree sscchheeddee ttrraammiittee ffaaxx nnoonn ssaarraannnnoo pprreessee iinn ccoonnssiiddeerraazziioonnee��

AAtttteennzziioonnee!! Alcuni campi si chiudono anche molto tempo prima del loro inizio: l’in�vio della scheda in Segreteria non garantisce la possibilità di partecipare all’evento�Per eventuali esigenze mediche è obbligatorio portare al Campo:cartella medica rilasciata dalla ASL con la specificazione delle vaccinazioni effettuate�in particolare antitetanica ed antitifica� Fotocopia del libretto sanitario�

2003Campi di CompetenzaBASEBASE DATADATA COMPETENZACOMPETENZA BRANCA N. MAXBRANCA N. MAX TITOLOTITOLO

AAnnddrreeiiss �� // �� LLuugglliioo PPiioonniieerriissttiiccaa ���� PPiioonniieerriissttiiccaa��KKaajjaakkBBrraacccciiaannoo �� // �� GGiiuuggnnoo PPiioonniieerriissttiiccaa EE // GG �� II PPiioonniieerrii �� (( TTooppooggrraaffiiaa�� NNaattuurraa�� OOsssseerrvvaazziioonnee SSccoouuttiinngg))BBrraacccciiaannoo AAggoo �� SSeetttt�� PPrroonnttoo SSooccccoorrssoo EE // GG �� PPrroonnttoo SSooccccoorrssooCCaannttaalluuppaa �� // GGiiuuggnnoo TTrraappppeeuurr EE // GG ���� TTrraappppeerrCCaannttaalluuppaa �� // �� GGiiuuggnnoo AAmmiiccoo ddeellllaa NNaattuurraa EE // GG ���� EEsspplloorraazziioonnee ee OOrriieennttaammeennttooCCaassssaannoo MMuurrggee �� // �� AAggoossttoo EEsspprreessssiioonnee EE �� TTeeccnniicchhee ddii AAnniimmaazziioonnee ddii SSttrraaddaaCCaassssaannoo MMuurrggee �� // �� AAggoossttoo EEsspprreessssiioonnee GG �� TTeeccnniicchhee ddii AAnniimmaazziioonnee ddii SSttrraaddaaCCaassssaannoo MMuurrggee �� // �� SSeetttteemmbbrree TTrraappppeeuurr EE �� OOrriieennttaammeennttoo ee TTrraappppeerrCCaassssaannoo MMuurrggee �� // �� SSeetttteemmbbrree TTrraappppeeuurr GG �� OOrriieennttaammeennttoo ee TTrraappppeerrCCoolliiccoo ���� // �� GGiiuuggnnoo AAmmiiccoo ddeellllaa NNaattuurraa EE // GG �� AAmmiiccoo ddeellllaa NNaattuurraaCCoolliiccoo �� // �� GGiiuuggnnoo AAmmiiccoo ddeellllaa NNaattuurraa EE // GG �� EEsspplloorraazziioonnee ee OOrriieennttaammeennttoo nneellllaa NNaattuurraaCCoolliiccoo �� // ���� GGiiuuggnnoo PPiioonniieerriissttiiccaa EE // GG �� PPiioonniieerriissttiiccaaCCoolliiccoo �� // ���� GGiiuuggnnoo TTrraappppeeuurr EE // GG �� TTrraappppeerrCCoolliiccoo �� AAggoo �� �� SSeetttt�� PPiioonniieerriissttiiccaa EE // GG �� PPiioonniieerriissttiiccaaCCoolliiccoo ddaa ddeeffiinniirree EEsspprreessssiioonnee EE // GG ��CCoossttiiggiioollaa �� // ���� GGiiuuggnnoo SShheerrppaa EE // GG ���� TTeeccnniicchhee ddii vviittaa aallll’’aappeerrttooCCoossttiiggiioollaa ���� // GGiiuuggnnoo EEsspprreessssiioonnee EE // GG ���� OOggnnii ffaavvoollaa èè uunn ggiiooccooCCoossttiiggiioollaa // �� GGiiuuggnnoo PPiioonniieerriissttiiccaa EE // GG �� PPiioonniieerriissttiiccaa��HHeebbeerrttiissmmoo �� (( CCoommee ssuuppeerraarree ssee sstteessssii)) CCoossttiiggiioollaa �� // AAggoossttoo SShheerrppaa EE // GG �� IInnffoorrmmaattiiccaa ee TTeeccnniicchhee SSccoouutt ((AAllllaa ssccooppeerrttaa

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