. [email protected] ... · 2 ! COSADICE!LASCIENZA:!Il!principio!di!Archimede!!...
Transcript of . [email protected] ... · 2 ! COSADICE!LASCIENZA:!Il!principio!di!Archimede!!...
1
Il Giardino della Scienza
Comune di Ascona
Dipartimento Formazione e Apprendimento
www.scatoladieinstein.com [email protected]
Versione novembre 2013
2
COSA DICE LA SCIENZA: Il principio di Archimede Lo scienziato che ci guida alla scoperta del galleggiamento è Archimede, nato a Siracusa nel 287 a.C circa e morto nel 212 a. C.
Il principio di Archimede è una legge fisica che ci consente di spiegare perché alcune cose galleggiano e altre no. Il peso di un corpo, infatti, non è la sola grandezza che dobbiamo considerare per cercare di rispondere alla domanda: “Galleggia o non galleggia?”. È necessario tenere in considerazione anche la forma, o, più precisamente, la sua densità, una grandezza che dipende dalla massa (il peso) e dal volume (la forma) del corpo. Infatti, come cita il principio formulato dal famoso scienziato, un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso di un ugual volume di fluido. Ed è proprio quello che accade in una nave: il peso di un volume d’acqua uguale a quello della parte immersa della nave, sorregge l’imbarcazione. Grazie alla tipica forma della nave, la spinta ricevuta è più grande del peso del ferro con cui è costruita (e che la trascinerebbe verso il basso). La nave, quindi, galleggia. Questo principio non vale solo per i corpi solidi come le navi e le palline, ma anche per i liquidi e per i gas: ad esempio l’olio galleggia sull’acqua e un palloncino del luna-‐park riempito di elio galleggia nell’aria.1 La grandezza fisica che ci permette di determinare se un corpo immerso in un fluido (liquido o gas) si sposterà verso l’alto, il basso o rimarrà in equilibrio è la densità, data dal rapporto tra la massa del corpo e il suo volume. La densità si misura in kg/m3 (o kg/dm3 ). Esempi: acqua 1 kg/dm3, aria 1,3 kg/m3 ). DIFFICOLTÀ La maggiore difficoltà di queste esperienze consiste nel fatto che intuitivamente i bambini dicono che le cose leggere galleggiano e le cose pesanti affondano. Bisogna fare attenzione a non fissare queste dicotomie: è importante il peso, ma è anche importante la forma. Inoltre non bisogna veicolare l’idea che il galleggiamento sia possibile solo in acqua. Il principio di Archimede infatti vale in tutti i fluidi (ossia in tutti i liquidi e in tutti i gas). Si potrebbe fare una piccola prova
1 Per il testo integrale vedi: Tecnoscienza.it (2011). Facciamo che eravamo scienziati. Trieste: Scienza Express edizioni.
Archimede
La leggenda racconta che Archimede avrebbe iniziato a occuparsi d’idrostatica perché il sovrano Gerone II gli aveva chiesto di determinare se una corona fosse stata realizzata in oro puro oppure utilizzando all’interno altri metalli. Egli avrebbe scoperto come risolvere il problema mentre faceva il bagno, notando che immergendosi nell’acqua provocava un innalzamento del livello del liquido e una spinta verso l’alto corrispondente al volume d’acqua innalzato. Quest’osservazione lo avrebbe reso così felice che sarebbe uscito nudo dall’acqua esclamando “HÉUREKA!” “ho trovato!”.
3
con le palline nell’olio, nel latte o in una bibita, per mostrare ai bambini che il fenomeno si verifica anche altre sostanze. 2
OBIETTIVI
• Raccogliere, ipotizzare e sperimentare la proprietà del galleggiamento di diversi oggetti (galleggia o affonda?)
• Provare a far galleggiare forme diverse dello stesso materiale (barchetta o palla di plastilina) • Sperimentare che l’acqua ha una forza che spinge verso l’alto (Forza di Archimede) • Sperimentare che un oggetto che galleggia o affonda in acqua, può affondare o galleggiare in un altro
liquido (acqua/acqua salata o acqua/alcol) • Sperimentare che anche i liquidi galleggiano (l’acqua galleggia in altri liquidi?)
Olio/acqua+sale/miele/alcol ESPERIMENTI INTRODUTTIVI DA SVOLGERE IN CLASSE
Prima di iniziare con gli esperimenti veri e propri sul galleggiamento è importante raccogliere le concezioni dei bambini sulle proprietà di galleggiamento di vari oggetti. Questa attività può essere fatta in modo pratico (una bacinella piena d’acqua in cui provare a immergere gli oggetti annotando su una tabella che cosa succede) oppure in modo puramente teorico con delle domande (galleggia o non galleggia?).
2 Per il testo integrale vedi: Tecnoscienza.it (2011). Facciamo che eravamo scienziati. Trieste: Scienza Express edizioni.
4
GLI ESPERIMENTI con il “Giardino della scienza”
Il sasso che galleggia
La pietra pomice è una roccia leggerissima a causa dell'elevatissima porosità, per questo è l'unica pietra che galleggia nell'acqua.
Prima di provare a immergere la pietra pomice nell’acqua chiedere ai bambini di osservarla e fare delle ipotesi. Magari paragonandola a un altro sasso “normale”.
http://www.teachersource.com
Il legno galleggia? Di solito sì, ma se usiamo un legno speciale più denso… affonda! http://www.teachersource.com
Le sfere di metallo
Le due sfere dello stesso materiale hanno due importanti differenze:
-‐ La grandezza -‐ La massa e la densità (quella grande è piena d’aria, quella
piccola è interamente di metallo). Prima di immergere le sfere ipotizzare con i bambini cosa succederà e magari fare finta che quella grande sia pesantissima da sollevare… http://www.teachersource.com
Sommergibile
Sperimentiamo che cosa succede in un sottomarino quando si immerge e quando riemerge dall’’acqua. Quando la sfera è piena d’aria galleggia, mentre l’aria viene aspirata, la sfera va a fondo perché dalla valvola entra dell’acqua.
La bibita zuccherata affonda mentre quella senza zucchero galleggia
L’arancia galleggia? Dipende… Con la buccia galleggia e quando la sbucciamo affonda.
La pallina di plastilina affonda, ma se cerchiamo di modellare una barchetta di plastilina riusciamo a farla galleggiare? Certo! Anche il ferro di solito affonda, ma le navi di ferro galleggiano. E’ in commercio anche la plastilina che galleggia.
5
Altri esperimenti sul galleggiamento e la densità
Poly density bottle
Nella bottiglia si trovano 2 liquidi: acqua salata e alcool isopropilico con quindi densità diverse (acqua salata più denso-‐alcool meno denso) e due tipi di perline con densità diverse (le perline blu hanno densità maggiore di quelle bianche). I liquidi e le perline si dispongono all’interno della bottiglia secondo la scala delle densità. Dal basso: acqua salata, perline blu, perline bianche, alcool (densità minore). Quando si scuote la bottiglia, i liquidi si mescolano generando un miscuglio instabile di densità minore di quella delle perline blu che vanno a fondo e maggiore di quella delle bianche che vengono a galla. Dopo un po’ i liquidi si separano e le perline ritornano in mezzo. http://www.teachersource.com
Termometro di Galileo
Il termometro di Galileo è un cilindro chiuso contenente alcool nel quale sono immerse delle boccette contenenti liquido colorato (per renderle più visibili) con appeso un numero corrispondente alla temperatura. Il liquido cambia la sua densità in funzione della temperatura ambiente e le boccette salgono o scendono perché ciascuna ha una massa leggermente diversa tra loro. Si formano due gruppi, una parte in alto e una in basso. La temperatura segnata sulla boccetta più in basso tra quelle del gruppo in alto segnala l'attuale temperatura ambiente.
Density Mystery Set
I cilindri di plastica sembrano essere fatti tutti della stessa sostanza e tutti affondano in acqua. Tuttavia, se s’immergono in acqua salata, alcuni affondano e alcuni galleggiano. In effetti, sono fatti di due materiali con densità leggermente differente. L’esperimento serve a mostrare come l’acqua del mare facilita il galleggiamento. Si possono utilizzare anche oggetti con densità appena superiore a quella dell’acqua che in acqua salata ricevono una spinta superiore e galleggiano. http://www.teachersource.com
Diavoletto di Cartesio
Come mai schiacciando le pareti della bottiglia, il diavoletto di Cartesio (o il calamaro) scende mentre lasciando le pareti, questo risale? Schiacciando le pareti della bottiglia si comprime l’aria nell’alto della bottiglia e la pressione si trasmette all’acqua che entra all’interno dalla coda/pipetta rendendo più pesante il Diavoletto/calamaro e quindi facendolo scendere (principio di Archimede). Al contrario, liberando le pareti della bottiglia, la pressione dell’aria diminuisce, l’acqua ritrova spazio nella bottiglia e quindi esce dalla coda/pipetta rendendo il Diavoletto/calamaro più leggero.
6
COSA DICE LA SCIENZA Il fenomeno della capillarità si verifica nel momento in cui un liquido va a contatto con la superficie di un solido in uno spazio strettissimo, come un tubicino (capillare), o in materiali molto porosi, come le spugne (i cui pori sono piccoli proprio quanto un capillare). Si tratta di una arrampicata delle molecole d’acqua sulle pareti del tubicino. L’acqua naturalmente non è dotata di volontà propria: sono le molecole delle pareti del capillare, infatti, che attirano verso di sé le molecole del liquido. Queste, essendo poche (in quello spazio angusto!), non riescono a vincere la forza di attrazione e vengono inesorabilmente tirate verso l’alto lungo tutta la parete del capillare. Questo fenomeno è piuttosto comune e ogni giorno nelle nostre case ne beneficiamo abbondantemente. Quando? Per esempio ogni volta che con un foglio di carta da cucina assorbiamo l’acqua che si è rovesciata sul tavolo. È sufficiente appoggiarne un lembo su una parte del liquido e immediatamente lo vediamo salire (ovvero arrampicarsi) sul pezzo di carta. Le tante piccole forze delle molecole della carta hanno attirato il liquido, vincendo addirittura la forza di gravità.3 DIFFICOLTÀ Spesso i bambini associano il fenomeno dell’acqua che si arrampica al fatto che un materiale è liscio o rugoso. Evitare di indurre questa idea. La causa del fenomeno non deriva da come un materiale viene percepito al tatto, ma dalla sua composizione chimica. Un errore frequente è affermare che gli alberi sfruttano questo fenomeno per portare l’acqua dalle radici alle foglie. Il meccanismo che consente la risalita dei liquidi nelle piante è diverso dalla capillarità: è un fenomeno legato al processo di traspirazione delle foglie.4
3 Per il testo integrale vedi: Tecnoscienza.it (2011). Facciamo che eravamo scienziati. Trieste: Scienza Express edizioni. 4 Per il testo integrale vedi: Tecnoscienza.it (2011). Facciamo che eravamo scienziati. Trieste: Scienza Express edizioni.
7
GLI ESPERIMENTI DEL GIARDINO DELLA SCIENZA
o l’acqua che sale o Il fiore di carta che sboccia o Esperimento con l’inchiostro colorato
l’acqua che sale
1. Mettere dell’acqua in un bicchiere e aggiungere delle
gocce di colorante alimentare. Immergere una striscia di diversi materiali (carta, plastica, alluminio,…) nell’acqua precedentemente colorata.
2. Immergere nell’acqua colorata il gambo del sedano (o un garofano o una rosa bianchi) e sistemare il tutto in un ambiente caldo.
Il fiore di carta che sboccia
Ritagliare un fiore e ripiegare in sequenza i petali verso il centro. Che cosa succede mettendo il fiore nell’acqua? Il fiore piano piano si apre. L’acqua viene assorbita dalla carta e la gonfia, di conseguenza le piegature si distendono facendo aprire il fiore.
Esperimento con l’inchiostro colorato
http://us.123rf.com/400wm/400/400/aabbc/aabbc1205/aabbc120500002/13524691-‐
due-‐bicchieri-‐di-‐vino-‐riempito-‐con-‐acqua-‐e-‐diffusione-‐inchiostro-‐rosso-‐e-‐blu.jpg
Mettendo una goccia d’inchiostro in un recipiente contenente dell’acqua si vede come l’inchiostro lentamente diffonde colorando tutta l’acqua. Il fenomeno è dovuto alla solubilità dell’inchiostro in acqua e al moto browniano delle molecole d’acqua che trasportano le particelle d’inchiostro. Lo stesso fenomeno si osserva spruzzando del profumo in un ambiente.
8
COSA DICE LA SCIENZA La tensione superficiale è una proprietà dei liquidi che si manifesta quando sono a contatto con un’altra sostanza: solida, liquida o gassosa. Nel caso del nostro esperimento, l’acqua (liquida) è a contatto con l’aria (una miscela di gas). Cosa accade? Bisogna distinguere quello che succede all’interno del liquido da quello che capita alle molecole poste sulla sua superficie. Infatti, le molecole di acqua dentro il liquido si attraggono tra di loro (è come se si tenessero per mano), invece quelle che si trovano sulla superficie vengono attirate sia dalle altre molecole sottostanti che da quelle dell’aria (sopra). In questa zona di confine dunque c’è un vero e proprio braccio di ferro tra aria e acqua. Tre le due vince l’acqua: sulla superficie del liquido si crea così un fronte di molecole aggrappate alle loro simili sottostanti che assomiglia
proprio a una specie di membrana tesa (in realtà qualche molecola di superficie riesce sempre a sfuggire verso l’alto… è l’evaporazione!). Tutto questo accade fino a che non arriva il detersivo. Questo, se possiede i tensioattivi, ha la capacità di indebolire i legami che uniscono le molecole d’acqua, perché le sue molecole si infilano tra di esse. Riesce quindi a creare una breccia nel fronte compatto. E la barriera si rompe.5 Ma come spiegare la tensione superficiale ai bambini?
Le piccole molecole d’acqua in superficie si attraggono fra di loro, come se si dessero la mano, e formano come una pellicola che è in grado di tenere un peso leggero (talco, ago), sembra che l’acqua abbia la “pelle”. Questa forza si chiama tensione dell’acqua. Il detersivo rompe questi legami. La tensione tende a racchiudere l’acqua come in un sacchetto (come sopra la moneta) e se l’acqua è poca la chiude in forma rotonda: la goccia.
LA STORIA DEL GERRIDE FEDERICO Un esempio di essere vivente che sfrutta la tensione superficiale è il gerride, quello strano insetto che riesce a pattinare sull’acqua e che si trova comunemente negli stagni. “Ma come fa? E perché non affonda?” I gerridi sembrano sfiorare la superficie dell’acqua. Per non affondare si appoggiano proprio sulla pellicola che si forma in superficie grazie alla tensione superficiale dell’acqua.
Il gerride Federico era abituato a giocare negli stagni di campagna. Un giorno però, annoiato dalla solita vita, decise di andare a pattinare nei laghetti in città. Appena arrivò al parco fece sfoggio delle sue abilità. Era un gran spettacolo vederlo. Tutti lo guardavano. Chi con ammirazione e chi con invidia. Un giorno, un insetto poco simpatico lo sfidò a dare prova della sua abilità su una pozza di acqua inquinata. In città ce n’erano tantissime. Il povero gerride, abituato alle acque pulite del suo stagno, non aveva mai pattinato su una pozza inquinata. Non immaginava quello che l’aspettava. (“E voi bambini lo sapete cosa succede?”). La pozza non aveva la pelle dell’acqua, perché il detersivo che gli uomini avevano rovesciato l’aveva rotta. Così appena si lanciò nella sua pattinata finì sul fondo e si bagnò tutto, con gran risate dell’insetto
5 Per il testo integrale vedi: Tecnoscienza.it (2011). Facciamo che eravamo scienziati. Trieste: Scienza Express edizioni.
9
dispettoso. Deluso per la figuraccia, Federico, tornò al suo stagno di acqua pulita, dove tutti pattinavano felici, e decise di convincere chiunque incontrasse a non inquinare più, e a usare meno detersivi.6
GLI ESPERIMENTI DEL GIARDINO DELLA SCIENZA
o Domanda di partenza: l’ago “galleggia” sull’acqua. Perché? o Raccontare la storia del gerride Federico o Una bolla d’acqua sulla moneta o Tagliare la pelle dell’acqua con il sapone o Il quadro di colore sul latte o L’acqua non cade (dal bicchiere girato con un fazzoletto)
L’ago che galleggia
Riempire una bacinella d’acqua. Prendere un pezzo di carta igienica con una pinzetta. Appoggiare la carta igienica sull’acqua con delicatezza e sopra di essa l’ago con la pinzetta. Aspettare che la carta igienica affondi e… cosa succede? L’ago sembra galleggiare. In realtà qui non è la forza di Archimede a tenere l’ago in superficie ma la tensione superficiale dell’acqua.
Una bolla d’acqua sulla moneta
Con una pipetta mettere delicatamente dell’acqua sulla moneta finché si è formata una specie di bolla. Poi aggiungere una goccia di detersivo lavapiatti: la bolla sparisce e l’acqua scivola sul tavolo perché si rompono i legami tra le molecole dell’acqua. Si “rompe” cioè la tensione superficiale dell’acqua.
La pelle dell’acqua
Versare dell’acqua in un piatto e poi delicatamente spargere del borotalco. Il borotalco resta sulla superficie dell’acqua. Basta qualche goccia di detersivo sulla punta di un coltello e il borotalco cade sul fondo del piatto. Anche qui rompiamo la tensione superficiale dell’acqua (e il legame tra le molecole in superficie a contatto con un altro elemento: l’aria) con il detersivo.
Il quadro di colore sul latte
Mettere in un piatto un po’ di latte con qualche goccia di panna. Aggiungere delle gocce di colorante alimentare in alcuni punti. Il grasso del latte tiene le gocce compatte. Aggiungere qualche goccia di sapone liquido. Il colorante si diffonde nel latte mischiando i vari colori e ottenendo una specie di quadro astratto. http://www.stevespanglerscience.com/lab/experiments/milk-‐color-‐explosion
6 Per il testo integrale vedi: Tecnoscienza.it (2011). Facciamo che eravamo scienziati. Trieste: Scienza Express edizioni.
10
L’acqua non cade
Bagnare e strizzare un fazzoletto. Riempire di acqua un bicchiere. Fissare il fazzoletto con l’elastico o come in figura. Capovolgere il bicchiere con un gesto rapido. L’acqua non scende! http://www.planet-‐science.com/categories/experiments/messy/2011/06/make-‐a-‐waterproof-‐hanky.aspx
GIOCHI CON I POLIMERI
• L’acqua che sparisce (poliacrilato di sodio e pannolini) • L’acqua sferica (palline di gelatina) • La neve istantanea
L’acqua che sparisce
Il poliacrilato di sodio è un polimero idrofilo cioè fatto di catene di molecole che si legano alle molecole d’acqua formando un composto gelatinoso che aderisce al bicchiere. Questa sostanza è utilizzata da anni sul fondo dei pannolini in modo che la pipì formi una sostanza gelatinosa che aderisce al pannolino. http://www.teachersource.com
L’acqua sferica
Queste palline sono formate da polimeri idrofili che assorbendo molta acqua crescono moltiplicando le loro dimensioni e formando una sostanza trasparente gelatinosa. Nell’acqua sono praticamente invisibili avendo lo stesso indice di rifrazione. Sono utilizzate per mantenere umidi fiori e piante. http://www.teachersource.com
La neve istantanea
Anche la neve istantanea è formata da polimeri idrofili che tuttavia non legano le particelle tra loro ma si gonfiano come fiocchi di neve. http://www.teachersource.com
11
Vortice
Perché l’acqua non scende dalla bottiglia superiore o lo fa molto lentamente? L’aria presente nella bottiglia inferiore e la proprietà dell’acqua di formare delle gocce (forza di coesione) impediscono all’acqua di scendere. Se facciamo ruotare la bottiglia in modo che la base faccia da perno, l’acqua che aderisce alle pareti (forza di adesione) si muoverà a una velocità maggiore di quella al centro e formerà un vortice. Si crea un “buco nell’acqua” che svuoterà rapidamente la bottiglia. Con liquidi come l’olio o l’acqua e sapone (o se l’acqua è da un po’ nella bottiglia) il comportamento è diverso, c’è sempre un po’ di liquido che passa attraverso il foro verso il basso.
Fontana di Erone
Come si forma la fontana di Erone? Nella fontana di Erone, l’acqua scende dalla bottiglia superiore piena attraverso una delle cannucce e l’aria scorre velocemente in alto attraverso l’altra. Si genera una depressione che risucchia l’acqua attraverso dei fori, nascosti dal tappo di plastica, ed esce dall’estremità superiore formando la fontanella.
12
Possiamo trovare la materia (non solo l’acqua) sotto forma di tre stati di aggregazione:
SOLIDO ß à LIQUIDO ß à GAS
FREDDO CALDO Come si comportano i legami tra le molecole alle diverse temperature? Solido I legami sono “rigidi”, danno forma alla materia Liquido
I legami sono più deboli. I liquidi infatti prendono la forma del contenitore in cui si trovano.
Gas Le molecole non hanno più legami.
L’acqua L’acqua può essere presente in forma:
http://physicssoup.wordpress.com/2012/09/
Solida liquida gassosa
13
ESPERIMENTI con l’acqua allo stato solido
• caratteristiche: scopriamo il ghiaccio • come si ottiene il ghiaccio? • Il volume del ghiaccio (un vasetto aperto o chiuso nel congelatore/L’inverno, le tubature e il
ghiaccio/Il ghiaccio galleggia)
caratteristiche: scopriamo il ghiaccio
Esperienza di tipo principalmente sensoriale per acquisire alcune importanti informazioni. Il ghiaccio è:
-‐ Freddo -‐ Liscio -‐ Bianco o trasparente? -‐ Duro e solido, ma si può rompere -‐ Si trova in ambienti freddi -‐ Si scioglie (o meglio si fonde) in mano o a contatto con il
calore -‐ Nell’acqua galleggia e fonde
come si ottiene il ghiaccio?
Provare a preparare dei cubetti di ghiaccio in vari modi (fuori dalla finestra, nel frigo, in cantina, in congelatore, nel forno…) e scoprire che dobbiamo raggiungere la temperatura sotto lo 0. Sarebbe più interessante proporre queste attività in inverno.
Il volume del ghiaccio (un vasetto aperto o chiuso nel congelatore)
Preparare del ghiaccio in congelatore in vari contenitori (plastica, sacchetti, contenitori graduati, vasetto della marmellata chiuso) e scoprire che il ghiaccio aumenta di volume. Si può quindi decidere di parlare di liquidi antigelo, iceberg, acqua salata o no, tutto quello che sanno i bambini a proposito di acqua allo stato solido.
L’inverno, le tubature e il ghiaccio
Che cosa occorre: -‐ un barattolo di vetro o di plastica con il tappo -‐ acqua -‐ un congelatore
Come procedere: Riempire d’acqua il barattolo fino all’orlo, appoggiare il tappo sull’apertura senza avvitarlo. Mettere tutto nel congelatore e aspettare finché l’acqua nel barattolo non sarà congelata. Cosa succede?
Il ghiaccio galleggia
Dopo aver scoperto che l’acqua diventata ghiaccio occupa uno spazio maggiore che allo stato liquido possiamo spiegare che le molecole dell’acqua gelando aumentano la distanza fra di loro. Il ghiaccio è dunque meno denso dell’acqua e per questo galleggia. Mettiamo quindi il ghiaccio in una bacinella. Solo una piccola parte di ghiaccio emerge, il resto è sott’acqua come gli ICEBERG!
14
Quando il ghiaccio fonde…
Che cosa occorre: -‐ un bicchiere -‐ acqua calda -‐ cubetti di ghiaccio
Come procedere: Riempire il bicchiere fino all’orlo di acqua calda, poi immergere alcuni cubetti di ghiaccio nell’acqua. L’acqua traboccherà quando i cubetti saranno completamente sciolti? Cosa succede? Facciamo fondere il ghiaccio con…
-‐ L’asciugacapelli -‐ All’aria -‐ Con del sale -‐ Nell’acqua (ci mette più tempo all’aria o nell’acqua alla
stessa temperatura?)
Prigione di ghiaccio
Che cosa occorre: -‐ un fiammifero -‐ sale fino -‐ una vaschetta per ghiacci in cubetti -‐ un congelatore -‐ acqua
Come procedere Riempire d’acqua la vaschetta del ghiaccio. Appoggiare in una delle cellette il fiammifero, che galleggerà sull’acqua. Riporre il tutto nel congelatore e aspettare che geli, quindi estrarre la vaschetta. Il fiammifero risulterà imprigionato nel ghiaccio; come riuscire a toglierlo senza aspettare che il ghiaccio si sciolga?
Dove fonde prima?
Due tavolette quasi uguali: toccando le due tavolette con le mani si percepisce quella di metallo come apparentemente più fredda rispetto a quella di plastica. A differenza di ciò che si potrebbe pensare, il ghiaccio fonde più velocemente sulla tavoletta di metallo che su quella di plastica. In realtà, trovandosi entrambe le tavolette in equilibrio termico con l’ambiente, esse hanno la stessa temperatura. Il ghiaccio fonde però più velocemente sulla tavoletta di metallo, perché questo materiale è un buon conduttore di calore e di conseguenza cede parte del suo calore e il ghiaccio fonde. Per contro, la plastica è un cattivo conduttore di calore e il ghiaccio fa fatica a fondere. L’esperimento può essere ripetuto con un asse di legno e una padella di metallo.
Altri esperimenti divertenti -‐ Prepariamo i ghiaccioli con lo sciroppo -‐ Proviamo a congelare il liquido antigelo delle auto
15
ESPERIMENTI con l’acqua allo stato liquido
La pioggia Con il calore del sole l’acqua evapora da laghi, fiumi, mari, dalle piante e dalla nostra pelle … L’enorme quantità di particelle di vapore acqueo che sale nell’atmosfera, raffreddandosi, si condensa in minuscole gocce d’acqua che si raggruppano formando le nuvole. Se una nuvola incontra dell’aria calda si disperde evaporando, se incontra aria fredda, invece, le gocce che la formano si uniscono tra loro e diventano troppo pesanti per essere sostenute dall’aria: ecco che allora precipitano al suolo sotto forma di pioggia.
Il pluviometro
Da dove viene tutta l’acqua che abbiamo sulla Terra? Costruiamo un pluviometro e misuriamo la pioggia che cade in una settimana (meteo permettendo!). Un modo molto semplice: tagliare la parte superiore di una bottiglia di PET, girarla e appoggiarla sul resto della bottiglia. Misurare 10 ml di acqua con un bicchiere graduato e versarla nella bottiglia. Con il pennarello, scrivere 10 ml sulla bottiglia. Fare un segno con il pennarello ogni 10 ml fino a 200 ml per riuscire a determinare la quantità di acqua caduta.
La pentola della pioggia
Che cosa occorre: un pentolino un coperchio un fornello acqua Come procedere Riempiamo d’acqua il pentolino e lo mettiamo sul fuoco. Quando l’acqua bolle mettiamo il coperchio nella nuvola di vapore che si alza dall’acqua. Cosa succede? Perché … … il vapore si condensa e forma goccioline che piovono nella pentola.
L’umidificatore
L’umidificatore produce ultrasuoni con onde sonore di frequenza maggiore a 20'000 Hz, non percepite dall’orecchio umano. Queste onde causano la vibrazione di una membrana metallica che a sua volta causa il gonfiarsi di bollicine d’acqua, tanto che le bolle scoppiano e spruzzano una quantità grande di molecole di acqua (= nube come vapore). Ponendo delle superfici conduttrici di calore verso la nube di vapore, condensa e si possono vedere delle gocce d’acqua (pioggia).
16
ESPERIMENTI con l’acqua allo stato gassoso
L’acqua scompare nell’aria?
L’acqua in un bicchiere aperto dopo un po’ di tempo scompare, mentre in quello coperto da un piattino rimane invariata. Cosa succede? Dove va a finire?
Possiamo vedere il vapore?
Facciamo bollire l’acqua in un pentolino e osserviamo il vapore.
La nuvola in bottiglia
http://science.wonderhowto.com/how-‐to/make-‐clouds-‐bottle-‐176580/
Che cosa occorre: una bottiglia di plastica trasparente, il tappo, acqua fredda, acqua calda, un fiammifero Come procedere Versare un po’ di acqua fredda nella bottiglia e subito dopo un po’ di acqua calda. Mettere velocemente un fiammifero acceso nella bottiglia e chiudere bene con il tappo. Con le mani esercitare una pressione sulla bottiglia verso l’interno e poi rilasciare. Cosa succede? All’interno della bottiglia l’acqua è calda, mentre l’aria è più fredda. Esercitando una pressione sulla bottiglia l’acqua si agita ed evapora più velocemente. Il vapore incontra l’aria fredda e si condensa trasformandosi in minuscole goccioline d’acqua che formano la nuvola.
L’evaporazione raffredda
http://urbanpost.it/colpi-‐di-‐sole-‐colpi-‐di-‐calore-‐
come-‐intervenire
Agitando un termometro al quale è stato applicato un batuffolo di ovatta inumidito, si osserva che la temperatura ambiente diminuisce. L’evaporazione raffredda i corpi umidi, è per questo che usciti dall’acqua si sente freddo e ci si deve asciugare, anche se la temperatura esterna non è bassa. Il sudore serve a raffreddare la temperatura corporea perché l’evaporazione sottrae calore al corpo.
17
ALCUNI ESPERIMENTI CURIOSI SUI CAMBIAMENTI DI STATO
Esperimenti con il ghiaccio secco (CO2 biossido di carbonio solido) sono molto appariscenti ed efficaci per mostrare i cambiamenti di stato. Il ghiaccio secco può essere acquistato in contenitori isolanti presso la Pan Gas (Manno e Magadino) in quantità di alcuni kg che rimane solido per al massimo un paio di giorni.
A una temperatura inferiore a -‐78 °C, il CO2 si trova nello stato di aggregazione solido. A temperatura ambiente il ghiaccio secco sublima ma si vede ghiacciare l’acqua presente nell’umidità dell’aria.
Mettendo il ghiaccio secco nell’acqua liquida, quindi a una temperatura superiore a 0 °C ed inferiore a 100°C, il ghiaccio secco sublima e diventa gas, ben visibile. Aggiungendo un po’ di detersivo liquido all’acqua, il ghiaccio secco sublima e diventa gas, formando delle bolle di sapone con CO2 gassoso all’interno.
18
Bibliografia
Libri recenti con esperimenti e divulgativi Jack Guichard, Guy Simonin (2011). 50 Expériences pour épater vos amis à table. Parigi: Editions Le Pommier. Jack Guichard, Kamil Fadel, Guy Simonin (2012). 50 Expériences pour épater vos amis au jardin. Parigi: Editions Le Pommier. Coero Borga D. (2012). La fisica del giocattolaio. Torino: Codice edizioni. Lewin W. (2013). Per amore della fisica. Bari: Edizioni Dedalo. Marelli M. Ricci E. (2013). La fisica di 007. I segreti della scienza al servizio di Sua Maestà. Trieste: Scienza Express edizioni. I classici: Zanetti V. (1993). I giocattoli e la scienza. AIF. Doherty P. e altri (1996) -‐ Gli esperimenti dell’Exploratorium. Bologna: Zanichelli. Exploratorium di San Francisco (2003) -‐ Tanti esperimenti. Trieste: Editoriale Scienza. Altri libri con esperimenti di scienze: Catalogo Editoriale Scienza – Trieste http://www.editorialescienza.it/ Per l’insegnamento delle scienze: Tecnoscienza.it (2011). Facciamo che eravamo scienziati. Trieste: Scienza Express edizioni. Tecnoscienza.it (2013). Facciamo che eravamo inventori. Trieste: Scienza Express edizioni. Allasia, Montel, Rinaudo (2004). La fisica per maestri. Torino: Cortina Editore. Harlen W. (2004). Enseigner les sciences: comment faire? Parigi: Editions Le Pommier. Masci, Peres, Pulone (2010) -‐ Fisica. Corso di sopravvivenza. Milano: ed. Ponte alle Grazie. Sitografia La Scatola di Einstein: http://scatoladieinstein.com/documenti/ Steve Spangler Science : http://www.stevespanglerscience.com/ Invito alla natura: http://invitoallanatura.it/ Esa ISS: http://www.esa.int/Our_Activities/Human_Spaceflight/International_Space_Station Monica Marelli: http://www.monicamarelli.com/ Dove trovare/comperare • Betzold www.betzold.ch
• Classroom Toys www.learnaboutlight.co.uk/
• Educational Innovations www.teachersource.com
• Klangspiel http://www.klangspiel.ch/
• L’Angolino, Locarno www.angolino.ch
• La Città del Sole www.cittadelsole.com
• Natura e… www.natura-‐e.com
• Naef AG www.naefspiele.ch
• Opitec www.opitec.it
• Pastorini -‐ Zurigo www.pastorini.ch
• Science Bob Store www.sciencebobstore.com/