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ECOMUSEO come raccogliere fondi e contributi 2017 Ecomuseo del Sale e del Mare di Cervia Corso di formazione per Facilitatori Ecomuseali

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ECOMUSEOcome raccogliere

fondi e contributi

2017

Ecomuseo del Sale e del Mare di Cervia

Corso di formazione per Facilitatori Ecomuseali

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1° incontro 19.012017

[esperienza pratica di un ecomuseo]

Ecomuseo CusiusL’ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone

[approfondimento tecnico di un esperto]

IdeaGingerCrowdfunding istruzioni per l’uso

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Ecomuseo CusiusL’ecomuseo del Lago d’Orta e MottaroneSintesi dell’intervento di Andrea Del Duca del 19.01.2017 (Cervia)Approfondimenti tratti da http://www.lagodorta.net/ e ecomuseipiemonte.wordpress.com

IntroduzioneLa Regione Piemonte, con la L.R. 14 marzo 1995 n. 31, la prima iniziativa legislativa italiana ispirata alla quasi trentennale esperienza europea sugli ecomusei, ha inteso procedere all’istituzione di ecomusei della cultura materiale. L’obiettivo è quello di testimoniare, ricostruire e promuovere la memoria storica delle tradizioni, della cultura materiale e del modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio.

L’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone (Ecomuseo Cusius), istituito nel 1997 mediante l’associazione di enti locali, musei e siti visitabili ubicati intorno al lago e sulle pendici del Mottarone, è costituito da una fitta trama di temi organizzati su tre itinerari principali: la cultura materiale, l’arte e la natura.

L’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone, a proposta culturale multipla, rappresenta quindi un nuovo modello di offerta culturale legato alla valorizzazione e alla tutela delle risorse ambientali, culturali e storico - etnografiche locali.

L’Ecomuseo, che abbraccia l’area del Cusio, della Val Strona, del Mottarone fino alle porte della Val d’Ossola e ai pendii che digradano verso il Lago Maggiore, può essere immaginato come una rete che intreccia aree e temi, per la riscoperta dell’intero territorio, non solo nei suoi aspetti culturali, ma anche in quelli paesaggistici, della cultura materiale, dell’artigianato e dell’industria locale, delle opportunità per il tempo libero rivolti anche al turismo più esigente.Tale rete è essenzialmente composta da: Museo del Legno (a Pettenasco), Museo dell’Ombrello (a Gignese), Museo degli Strumenti Musicali (a Quarna Sotto), Museo di Arte Sacra (a Forno), Museo del Rubinetto (a San Maurizio d’Opaglio), Museo di Arti e Industria (a Omegna). Sono comprese anche la fondazione Calderara per l’Arte Contemporanea (a Vacciago di Ameno) e la cooperativa “Il Glicine” (ad Agrano).

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Ecomuseo: le origini del termineIl termine “ecomuseo” fu proposto da Hugues de Varine, direttore di ICOM, nella primavera del 1971 durante un pranzo di lavoro con Georges-Henri Rivière, ex direttore e consigliere di ICOM, e Serge Antoine, consigliere del ministro dell’ambiente Robert Poujade. Il 3 settembre 1971, a Digione, il ministro Poujade, davanti a 500 museologi e museografi del mondo intero, ufficializzò il temine ecomuseo, legando i concetti di “museo” e di “ambiente”.

Un Ecomuseo è…

… uno strumento che un potere e una popolazione concepiscono, fabbricano ed esplorano assieme. Questo potere, con gli esperti, le agevolazioni, le risorse che fornisce. Questa popolazione, secondo le proprie aspirazioni, con le sue culture, con le sue capacità di accesso. (Georges Henri Rivière, 1980)

… una istituzione culturale che assicura, in modo permanente, su un dato territorio, con la partecipazione della popolazione, le funzioni di ricerca, presentazione, valorizzazione di un insieme di beni naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che vi si succedono. (Fédération des écomusées et des musées de société, 1989)

… è un processo dinamico con il quale le comunità conservano, interpretano e valorizzano il proprio patrimonio in funzione dello sviluppo sostenibile. L’ecomuseo è basato su un patto con la comunità. (Dichiarazione di Trento 2004 )

L’Ecomuseo si caratterizza e si differenzia dal museo tradizionale per essere un museo del tempo e dello spazio: del tempo perché non privilegia sezioni storiche particolari e definite, ma si riferisce al passato come al presente, proiettandosi verso il futuro; dello spazio perché è tutto il territorio a parlare di sé, con le proprie caratteristiche, ambientali e culturali. La struttura ecomuseale diventa così un centro di riferimento locale a cui fanno capo sia attività di ricerca scientifica e didattica-educativa, sia attività di interesse economico, sociale ed ambientale.

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Museo EcomuseoSpazio di riferimento L’edificio Il territorio

Focus dell’interpretazione La collezione Il patrimonio

in senso olistico

Priorità organizzative Disciplinari Interdisciplinari

Pubblico di riferimento I visitatori La comunità

Controllo politico Il museo e i suoi organi

La collettività e i suoi organi

Il valore della memoria Una società o un individuo senza memoria

è come un albero senza radici. Il primo colpo di vento lo abbatte e di esso non rimane che polvere.

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Il patrimonio culturale è un’entità complessa: è risorsa, sviluppo continuo, valore non definibile. Educare al patrimonio della comunità significa stimolare l’autocoscienza della popolazione attraverso: progetti didattici, conferenze e convegni, animazione a tema, ricerche e pubblicazioni, apertura e visite a “siti” culturali (musei, giardini storici…), recupero restauro di edifici siti od opere, realizzazione di itinerari, elaborazione di mappe di comunità. Scopo: la partecipazione attiva della popolazione, non di un “pubblico”.

In ragione di questi assunti, l’Ecomuseo Cusius propone:• la ricostruzione, la testimonianza e la valorizzazione della memoria

storica, della cultura materiale, delle relazioni tra ambiente naturale ed ambiente antropizzato, delle tradizioni, attività e modi in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio;

• il coinvolgimento attivo della popolazione del territorio;• la tutela e la promozione dei caratteri distintivi del territorio, mettendo a

disposizione del pubblico gli strumenti per riconoscerli e visitare con consapevolezza i luoghi che meglio lo illustrano.

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La “galassia” degli “ecomusei” del Piemonte

Gli ecomusei istituiti ai sensi della L.R. 31/95 sono 25 “ecomusei”. A questi vanno aggiunti molti Ecomusei in attesa di riconoscimento. La Rete ecomuseale della Provincia di Torino è composta da 30 “ecomusei” e 68 “musei del territorio”. Sono presenti inoltre “musei di comunità” e “progetti ecomuseali” non istituiti ai sensi della L.R. 31/95 (non censiti e variamente catalogabili).

Il percorso della Rete degli ecomusei piemontesi è stato relativamente breve: • marzo 2008 nasce il tavolo dei coordinatori degli ecomusei;• luglio 2009 è sottoscritto il protocollo per la costituzione di una “Rete degli

ecomusei piemontesi”; • ottobre 2009 è redatta la bozza di statuto della Associazione “Rete degli

ecomusei piemontesi”;• dicembre 2009 nasce formalmente l’Associazione “Rete degli ecomusei

piemontesi”; • nel 2017 ne fanno parte 25 dei 25 ecomusei regionali istituiti (e 1 non

riconosciuto).

L’Associazione Rete degli ecomusei piemontesi è stata creata per:• rappresentare e tutelare gli interessi della Rete e degli associati nei confronti delle

istituzioni, di altre realtà italiane ed internazionali;• svolgere attività di ricerca, studio, riflessione, confronto, progettazione e valuta-

zione su tematiche di interesse degli ecomusei;• lavorare in rete per ottimizzare azioni e risorse ed essere più efficaci ed efficienti.

Obiettivi della Rete degli Ecomusei piemontesi• Favorire la collaborazione e il confronto con gli enti locali, anche partecipando a tavoli di

lavoro e di valutazione, per la definizione delle politiche e delle programmazioni di settore.• Relazionarsi e cooperare con gli uffici regionali competenti per realizzare attività e iniziative

di sistema (formazione, comunicazione, promozione, valutazione).• Attuare iniziative di scambio e di collaborazione con altre realtà ecomuseali.• Promuovere, con una costante ed efficace campagna informativa, la conoscenza della

tematica ecomuseale, concernente non solo le attività ed i progetti della rete e degli ecomusei aderenti, ma in generale i temi e le questioni ecomuseali in continua evoluzione sia a livello nazionale sia internazionale.

• Favorire lo scambio di esperienze e conoscenze.• Facilitare il trasferimento di buone pratiche.• Disporre di occasioni di confronto e di dibattito su temi e problematiche di interesse comune.• Concertare e realizzare le iniziative e le azioni comuni da intraprendere a livello locale,

regionale, nazionale e internazionale.

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Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone | Ecomuseo Cusius L’assetto istituzionale dell’Ecomuseo è un’associazione convenzionata con la Regione Piemonte (L.R. 31/95) la cui data di costituzione è il 1997. I promotori iniziali sono stati la Provincia di Novara e il Consorzio Cusio turismo (albergatori). Gli organi preposti al funzionamento dell’Ecomuseo sono: Assemblea dei soci, Consiglio Direttivo, Comitato Tecnico Scientifico. Il personale dipendente è composto da 3 persone, coadiuvate da vari collaboratori a progetto. L’Ecomuseo non ha collezioni proprie ma mette in rete il patrimonio culturale appartenente alle diverse realtà locali.

L’Ecomuseo offre una proposta culturale multipla caratterizzata da diversi siti visitabili collegati da percorsi tematici e fisici sul territorio.

I siti dell’Ecomuseo sono: musei, laboratori, aziende agricole artigianali e industriali, aree di interesse botanico o naturalistico, monumenti di interesse storico artistico e archeologico. I percorsi dell’Ecomuseo si articolano attorno a tre tematiche fondamentali: il lavoro e i mestieri, l’arte e la storia, l’uomo e l’ambiente.

L’operatività dell’Ecomuseo si sviluppa durante tutto l’anno e può essere svolta: gratuitamente (anche come contributo), come scambio, come cofinanziamento, a pagamento.

L’Ecomuseo assicura sul proprio territorio, e per il patrimonio culturale ad esso connesso, funzioni di ricerca, conservazione, valorizzazione. È l’attività che più richiede il finanziamento pubblico per la difficoltà a far rientrare in un “progetto” attività continuative e istituzionali. A questi compiti primari e continuativi, è affiancato lo sviluppo di attività di natura più occasionale: formazione, animazione, educazione (scuole, corsi per adulti, ecc.) , comunicazione e divulgazione. L’Ecomuseo inoltre offre diversi altri servizi: vendita di beni e prestazioni, svolgimento di azioni culturali, sviluppo di progetti.

Le risorse sono intercettate attraverso più canali: • Unione Europea - bandi per progetti;• Stato - Art Bonus, 5X1000, bandi;• Regione - LR 31/95, bandi per progetti e/o attività; • Fondazioni bancarie - bandi per progetti • Sponsor privati (es. per la pubblicazione di ricerche);• Enti Locali, utenti (singoli, famiglie, gruppi, scuole, turisti).

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Carta di Cooperazione di Milano | ICOM 2016Tra il 6 e l’8 luglio 2016, in occasione della Conferenza Generale del Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM) svoltasi a Milano, numerosi professionisti della cultura provenienti da tutto il mondo hanno dato vita al “Forum degli Ecomusei e dei Musei di Comunità” per condividere idee ed esperienze relative alla nuova museologia. Nel quadro del tema specifico affrontato dalla Conferenza ICOM, “Musei e paesaggi culturali”, i partecipanti hanno discusso sulle opportunità e le sfide che gli Ecomusei e i Musei Comunitari devono affrontare.Dando seguito alle discussioni e alle relazioni presentate nell’ambito del Forum, è stata creata una rete internazionale per facilitare un dialogo a livello globale sulla cooperazione tra le diverse realtà ecomuseali. Questa rete è coordinata da un gruppo di lavoro, composto da rappresentanti di vari Paesi, che ha valutato e analizzato idee e temi affrontati dai partecipanti durante il Forum. Da questo processo è emersa una visione comune che ha condotto alla stesura della “Carta di Cooperazione di Milano”. L’auspicio è che questa Carta venga ampiamente condivisa a livello internazionale dagli Ecomusei e dai Musei di Comunità, dai loro operatori e collaboratori, diventando così un punto di riferimento per tutti coloro che hanno in comune questo modello museale.

La visione comune

Noi, Ecomusei e Musei della Comunità riconosciamo che:• La nuova museologia e l’ecomuseologia sono idee in costante evoluzione,

la cui pratica differisce da un progetto all’altro. Non è possibile adottare un’unica definizione standard, che si adatti a tutti i contesti. Consideriamo con grande interesse il manifesto strategico adottato dagli Ecomusei italiani, che è esso stesso stato rivisto e approfondito.

• Gli ecomusei si configurano come processi partecipati di riconoscimento, cura e gestione del patrimonio culturale locale al fine di favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile.

• Gli ecomusei sono identità progettuali che si propongono di mettere in relazione usi, tecniche, colture, produzioni, risorse di un ambito territoriale omogeneo con i beni culturali che vi sono contenuti.

• Gli ecomusei sono percorsi di crescita culturale delle comunità locali, creativi e inclusivi, fondati sulla partecipazione attiva degli abitanti e la collaborazione di enti e associazioni.

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IdeaGingerCrowdfunding istruzioni per l’usoSintesi dell’intervento di Luca Borneo del 19.01.2017 (Cervia)Approfondimenti tratti da http://www.ideaginger.it/

IntroduzioneGINGER è un sito di crowdfunding per l’Emilia Romagna.

Il crowdfunding è una modalità di finanziamento che parte dal basso e permette di sostenere idee e progetti grazie ai contributi della folla. Non è più necessario chiedere tanto a pochi ma poco a tanti! Il crowdfunding si basa sulla forza delle idee, sull’importanza della community e sugli strumenti social che permettono di raggiungere tutti i potenziali sostenitori dell’idea. GINGER permetterà a privati, associazioni, imprese e pubbliche amministrazioni di pubblicare il proprio progetto sulla piattaforma e di portare avanti una campagna di crowdfunding finalizzata al finanziamento dell’idea geniale.

GINGER è un sito crowd che ha la sua forza nella territorialità. Ogni progetto è importante, come è importante il legame che ha con il territorio perchè permette di seguire le idee da vicino e farle crescere grazie all’attivazione di reti territoriali; inoltre legare i progetti al territorio, alle persone, alle attività offline di promozione e diffusione sono il modo per trasformare il crowdfunding in leva per lo sviluppo economico e sociale.

GINGER mette a disposizione una serie di servizi fornendo consulenze (project management, fund raising, marketing, ufficio stampa ...) e assistenza. Tutto ciò sarà possibile sia grazie alle competenze del team, che alla rete di partner che si stanno raccogliendo attorno a GINGER.

Il crowdfunding non è solo una raccolta di fondi: è strategia, comunicazione, coinvolgimento, test di mercato, community management. Il crowdfunding funziona se l’idea è buona, se è ben comunicata, se si rivolge a una precisa comunità di persone, se chi sta portando avanti la campagna ci credeveramente.

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Che cos’è GingerGINGER è un team di professionisti al tuo servizio per:• lanciare un progetto su ideaginger.it,• curare un progetto di crowdfunding su altre piattaforme,• creare la tua piattaforma di crowdfunding personalizzata.

I servizi che GINGER mette a disposizione sono: project management, fund raising, organizzazione eventi, ufficio stampa, social media marketing, grafica e videomaking. Se il progetto è legato all’Emilia Romagna, sarà pubblicato su ideaginger.it; se invece il progetto è destinato ad altra piattaforma, è comunque offerta la consulenza del team. E’ possibile inoltre creare il proprio sito di crowdfunding: nel caso il progetto richieda flessibilità, elementi personalizzati e ha già una forte community di riferimento, è possibile creare un sito basato sul specifiche esigenze.

Se invece si vuole dare voce alle idee geniali del proprio territorio, si può replicare GINGER “localmente” fornendo una formazione completa su come trasformare il crowdfunding in leva per lo sviluppo territoriale. GINGER fornisce il software, un metodo semplice di gestione della raccolta e dei pagamenti, grafica personalizzata e relativa immagine coordinata, consulenza e formazione, personale per la gestione completa della campagna.

Alcune questioni di metodo• GINGER non trattiene nessuna percentuale dalle somme raccolte (va ricordato che il

sistema di pagamento via PayPal trattiene una % dell’importo donato che viene addebitato al progettista).

• Il crowdfunding di GINGER è “all or nothing”, ovvero si stabilisce un traguardo e solo se viene raggiunto o superato il denaro viene versato al progettista; nel caso in cui il traguardo non sia raggiunto le donazioni saranno restituite. E’ inoltre un sistema reward based (basato sulle ricompense): a fronte del contributo versato, il “donatore” riceve un “regalo”.

• Il team di GINGER si riserva di valutare casi particolari in cui istituire la possibilità di raccogliere i fondi per un progetto attraverso la modalità “keep it all”. In questo caso, gli importi raccolti da un progetto vengono accreditati al proponente in tempo reale indipendentemente dal raggiungimento o meno del traguardo del progetto.

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Come far funzionare la raccolta fondiPer realizzare una campagna di crowdfunding di successo occorrono sempre: un progetto concreto e definito, una comunità di potenziali sostenitori, una squadra di lavoro, tempo e risorse.

Elementi di una campagna di crowdfunding sono:Progetto e materiali da pubblicare online • Progetto concreto e definito (per quale obiettivo raccolgo fondi?).• Budget predeterminato (quanti soldi mi occorrono? tutto o niente? Oppure

prendo ciò che raccolgo? NB Preferibile “tutto o niente” per una questione di maggiore credibilità).

• Durata limitata della raccolta fondi (40, 60, 90 giorni massimo).• Contenuti (testo, video, ricompense). Strategia di comunicazione • Comunità di sostenitori (chi sono i miei potenziali sostenitori?)• Modalità di comunicazione (come li coinvolgo e gli racconto la mia

campagna? quali strumenti utilizzo?).

Il progettoE’ importante definire il progetto!Prima di cominciare, scrivi il business plan: • il progetto è concreto e definito? • perché la mia idea è geniale? esiste già? • qual è il mio target? • quali costi dovrò sostenere? • da chi è composta la squadra di collaboratori?Quando carichi il progetto sulla piattaforma, scrivi il testo di presentazione: • breve e coinvolgente, • presentati in modo personale, • descrivi la tua idea, • spiega perché vuoi fare crowdfunding.Il tempoSe una campagna raccoglie il 30% del budget nella prima settimana ha il 90% di possibilità in più di successo. La campagna può essere• Breve: meno di 40 giorni, attività intensa e concentrata. • Lunga: più di 40 giorni maggiore elasticità ma sforzi prolungati.

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Le ricompenseLe ricompense sono importanti: i sostenitori vanno premiati con “ricompense” facili, coinvolgenti, economiche, emozionali.I videoUna campagna con un video raccoglie il 115% in più di quelle che ne sono prive. Ogni video deve essere coinvolgente, personale, emozionale. I sostenitoriE’ importante cominciare coinvolgendo chi è più vicino al proponente/progetto. I legami attivi sul territorio sono la base da cui partire (25% - 30% è la percentuale dei contributi provenienti dalle reti sociali dei progettisti). Partendo dai contatti personali si procede poi con il network territoriale o settoriale, si prosegue coinvolgendo il target interessato, infine si fa appello a chiunque sia connesso a internet.La comunicazione Va definita la strategia, che dovrà essere caratterizzata da: il racconto a tutti del progetto, contenuti nuovi e aggiornamenti costanti...soprattutto divertirsi e mettersi la faccia! Crowdfunding è sostanzialmente comunicazione creativa.Gli strumenti di comunicazione sono essenzialmente: un ufficio stampa, l’attivazione di social network, la realizzazione di eventi o microeventi, l’uso di rubriche personali, la redazione di un’apposita newsletter.E dopo la campagna...Non dimenticarsi mai di aggiornare i sostenitori e consegnare le ricompense.L’esito, al di là delle risorse raccolte, è articolato: miglioramento della propria reputazione, diffusione dell’idea-progetto, maggiore appetibilità verso potenziali partner/finanziatori, aumento della lista di contatti... E se è andata male: non è un dramma, ma un’esperienza di cui far tesoro.

Ideaginger.it in numeri 88 progetti pubblicati - 76% success rate 533.000 € raccolti - 7.600 € media fondi raccolti da un progetto (piattaforma attiva da giugno 2013)Come gingerizzarsi www.ideaginger.it [email protected] ideaginger.wordpress.com

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Comune di CerviaEcomuseo del Sale e del Mare di Cervia

[email protected]

0544.979206

Orari: dal lunedì al venerdì ore 09:00 – 14:30Comune di Cervia (saletta Le Onde)