PDF] COMUNE DI LAURIAstati ricavati dal testo “Meccanica dei Terreni” di Lambe e Whitman. Non...

Geologo Domenico AGRELLO Via dell’Arancio n°16, 85044 Lauria (Pz)

e.mail [email protected] Cell. 3389123879

Committente:

Comune di Lauria D.D. n.369 del 11.10.2017

Progetto: Riqualificazione dell’antico Rione Taverna nel Centro Storico del Comune di Lauria

Data Pagina

Documento: Relazione Geologica, Geotecnica e Sismica Ottobre 2017 1 di 20

COMUNE DI LAURIA

Provincia di Potenza

Riqualificazione dell’antico “Rione Taverna” sito nel Centro Storico

del Comune di Lauria

RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA E SISMICA

SOMMARIO

PREMESSA 2

ASSETTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO 4

MODELLO GEOTECNICO DEL SOTTOSUOLO E VERIFICHE DELLA STABILITÀ

DEL PENDIO 4

PERICOLOSITÀ SISMICA DI BASE E MICROZONAZIONE SISMICA 8

CONCLUSIONI 16

DICHIAZIONE DI RESPONSABILITÀ 18

ALLEGATI 20



Committente:



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PREMESSA Ad evasione dell’incarico conferito dall’Amministrazione Comunale di Lauria,

con D.D. n.369 del 11.10.2017, il sottoscritto Geologo Domenico AGRELLO,

iscritto all’Ordine dei Geologi della Basilicata al n°347, ha condotto uno studio

geologico e geologico-tecnico propedeutico alla progettazione degli interventi di

riqualificazione dell’antico rione Taverna.

Il progetto prevede la conversione dello spazio racchiuso tra due strade in

"spazio attivo", il processo si compie modificando ed adeguando la scaletta

posta all'estremità per il superamento della quota tra le strade (S.P. ex S.S. 19 ed

S.P.3) e rimodellando la piazzola adibita a parcheggio lato monte creando così

un vero e proprio parcheggio.

Infine adeguando l'area a verde rendendola fruibile dagli abitanti del posto o dai

turisti di passaggio. Si opererà, pertanto, in diversi punti nevralgici e con

differenti interventi utilizzando le stesse tipologie costruttive già presenti in loco

così come previsto dal P.D.R.

Il lavoro svolto e gli elaborati prodotti rispettano le prescrizioni della normativa

vigente, in particolare è conforme alle Norme Tecniche per le Costruzioni del

14.01.2008, al Regolamento Regionale n.38/97 ed alla Delibera del Consiglio

Regionale della Basilicata n.575 del 05.08.2009.

Inoltre, in ottemperanza alle prescrizioni della normativa vigente in materia di

rischio idrogeologico, sono state prese in esame le carte tematiche redatte

dall’Autorità di Bacino della Basilicata; nella cartografia ufficiale del Piano

Stralcio delle aree di versante il sito viene classificato come a Rischio Molto

Elevato R4.



Committente:



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Ciononostante i lavori di riqualificazione previsti in progetto rientrano tra quelli

consentiti nelle N. di A. del P.A.I., in particolare all’art.16 comma 3.1 punto h)

si indicano gli interventi di sistemazione e manutenzione di superfici scoperte

(rampe, recinzioni amovibili, opere a verde che non comportino aumento del

carico insediativo).

Il presente rapporto riferisce sulle risultanze conclusive degli studi effettuati

anche in passato dallo scrivente, partendo dalle metodologie d’indagine

utilizzate nelle diverse fasi di lavoro ed illustra la situazione stratigrafica locale,

la consistenza del sottosuolo, la sua caratterizzazione geotecnica ed esprime un

chiaro parere sulle condizioni di stabilità dell'area, sia attuali che in

considerazione delle scelte progettuali da adottare.

Lo studio è stato articolato in diverse fasi successive, in prima analisi è stato

eseguito un rilevamento geologico e morfologico di superficie quindi

successivamente il sostrato di conoscenze acquisite è stato corroborato

dall’analisi della cartografia tematica e dalle risultanze delle indagini dirette

condotte sull’area di interesse progettuale in tempi pregressi.

Gli elaborati redatti per il presente studio sono i seguenti:

All. 1 - Corografia in scala 1:25000; All. 2 - Stralcio Catastale; All. 3 - Carta geologica in scala 1:3000; All. 4 - Sezione Geologica in scala 1:5000; All. 5 - Carta geomorfologica in scala 1:4000; All. 6 - Ubicazione indagini pregresse in scala 1:3000; All. 7 - Report stratigrafie pregresse; All. 8 - Sezione litotecnica in scala 1:3000; All. 9 - Stralcio PAI.



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ASSETTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO

La fascia di pendio oggetto di studio ricade nel territorio Comunale di Lauria ed

è rappresentata nella Carta Tecnica Regionale Numerica al Foglio Pecorone -

Elemento 521113 in scala 1:5000, nonché nel Foglio 210 Lauria della Carta

Geologica d’Italia alla scala 1:100000.

Le forme del rilievo presenti sono alquanto variabili per l’affioramento di terreni

di diversa natura che offrono una differente resistenza all’erosione.

Il versante occidentale di Serra Pastorella è un tipico versante su linea di faglia

dall’andamento planimetrico rettilineo e profilo longitudinale convesso.

L’assenza di scarpate e liscioni di faglia lascia supporre che si tratti di un

versante alquanto maturo.

La porzione sommitale del rilievo presenta spianate di origine fluvio-carsica, da

essa si dipartono vallecole dal fondo concavo spesso impostate lungo lineazioni

tettoniche.

Alla base del rilievo carbonatico il profilo longitudinale del versante

pedemontano diventa alquanto articolato, evidentemente per la presenza di

terreni meno competenti che in epoche successive hanno subito un profondo

modellamento da parte degli agenti geomorfici.

Si evidenziano infatti forme concave e convesse frequentemente alternate e

ancora riconoscibili nonostante la presenza di un tessuto urbano quasi senza

soluzione di continuità.

L’energia del rilievo è elevata per la presenza delle potenti strutture

carbonatiche, ciò implica, unitamente alle variazioni del livello di base del fiume

Noce che si trasmettono retrogressivamente a tutti gli impluvi referenti, che vi

sia una notevole attività di smantellamento da parte degli agenti esogeni.



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Il reticolo idrografico appare quanto mai complesso nella sua forma, con valori

della densità di drenaggio variabili in funzione della permeabilità della litologia

affiorante; va comunque sottolineato come il drenaggio delle acque di corrivo

superficiale sia del tutto condizionato dalle opere antropiche di regimazione e

canalizzazione.

Dal punto di vista litologico i terreni affioranti nell’area sono riferibili a distinte

unità stratigrafiche che, per successiva morfogenesi tettonica e gravitativa,

hanno subito una profonda trasformazione.

Il rilievo della Serra Pastorella, come detto, è costituito da calcari stratificati e

fessurati appartenenti all’ Unità Alburno-Cervati su cui poggia in concordanza la

formazione miocenica di Trentinara. Si tratta di calcareniti e calcilutiti grigie e

avana con intercalazioni di argille verdi e subordinatamente dolomie giallastre.

La stratificazione, ben visibile, è di tipo reggipoggio-attraversopoggio con

potenza degli strati da decimetrica a metrica. Lo stato della fratturazione è molto

spinto per la presenza di diverse famiglie di discontinuità che creano il disgaggio

di blocchi la cui dimensione è strettamente connessa alla spaziatura delle diverse

famiglie di fratture.

La zona pedemontana, dallo spessore variabile in funzione degli apporti

provenienti dalle diverse zone di alimentazione, passa verso il basso ad una

fascia di versante policancavo-convesso in cui le varie unità sono frammiste in

una sorta di melange di origine gravitativa.

La porzione di versante d’interesse, dall’analisi di superficie condotta in sito,

può essere schematicamente rappresentata come segue:

- Porzione superiore della formazione di Trentinara, calcari stratificati e

fortemente fratturati;

- Formazione in posto, calcari stratificati e fratturati caratterizzati da elevate

velocità delle onde sismiche longitudinali.



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MODELLO GEOTECNICO DEL SOTTOSUOLO E VERIFICHE DELLA STABILITÀ DEL PENDIO

La definizione del modello geotecnico del sottosuolo proposto parte dall’analisi

delle terebrazioni dirette ed indirette riferibili ad indagini e prove eseguite

sull’area in tempi pregressi ed allegate allo strumento urbanistico in attuale

redazione.

Gli orizzonti litotecnici di riferimento che costituiscono il modello di sottosuolo

ipotizzato sono stati definiti pertanto dal rilevamento di superficie mentre i

parametri geomeccanici che contraddistinguono il terreno di fondazione sono

stati ricavati dal testo “Meccanica dei Terreni” di Lambe e Whitman.

Non sono state condotte indagini all’uopo ma il lavoro qui presente è conforme

alla normativa vigente, si ricorda che (paragrafo 6.2.2 delle N.T.C. 2008) è

responsabilità del progettista la definizione del piano delle indagini, la

caratterizzazione e la modellazione geotecnica.

Inoltre, sempre al paragrafo 6.2.2 delle N.T.C. 08 si chiarisce che: nel caso di

costruzioni o di interventi di modesta rilevanza, che ricadano in zone ben

conosciute dal punto di vista geotecnico, la progettazione può essere basata

sull’esperienza e sulle conoscenze disponibili, ferma restando la piena

responsabilità del progettista su ipotesi e scelte progettuali.

Dai dati acquisiti è stato ricostruito il seguente assetto geostratigrafico:

Orizzonte Litotecnico di riferimento

Peso dell’ unità di volume γn : 2.3 t/m3 Coesione c’ : 1.0 t/m2 Angolo di attrito interno φ’ : 35°

Gli interventi previsti non prevedono importanti opere di scavo e pertanto le

esistenti condizioni di stabilità del versante non saranno mutate anche in virtù



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della considerazione che i carichi trasmessi al sottosuolo non verranno aumentati

in maniera significativa, dato che si tratta di opere di sistemazione e di una

singola soletta a sbalzo di scarsa rilevanza.

Fatte queste considerazioni, lo scrivente non ha eseguito alcuna verifica di

stabilità del versante.



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PERICOLOSITÀ SISMICA DI BASE E MICROZONAZIONE SISMICA Questa paragrafo è finalizzato alla caratterizzazione delle azioni sismiche di cui

al paragrafo 3.2 del D.M. 14/01/2008 che sono valutate a partire da una

“pericolosità sismica di base”, riferita a condizioni di suolo rigido affiorante

(categoria A) e superficie morfologica pianeggiante (categoria morfologica T1).

La “pericolosità sismica di base” costituisce l’elemento di conoscenza primario

per la determinazione delle azioni sismiche di un determinato territorio.

Il primo passaggio è quello di definire la sismicità storica che ha riguardato il

territorio comunale di Lauria, rappresentata dall’elenco dei terremoti riportato di

seguito, tratto dal Database Macrosismico Italiano 2015 (DBMI15)

dell’I.N.G.V. (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).

Fig.1 – catalogo dei terremoti tratto dal Database DBMI15 – I.N.G.V.



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Alla fig.1 si fa succedere la fig.2 che rappresenta il grafico che mette in

relazione l’intensità macrosismica locale dell’evento tellurico con l’anno in cui

si è verificato.

Fig.2 – grafico Intensità (MCS) – Anno di riferimento

Fig.3 – Epicentri dei terremoti tratti dal Database DBMI15 – I.N.G.V.



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Un passo successivo è l’attribuzione al territorio comunale, utilizzando la banca

dati esistente presso l’I.N.G.V. sez. di Milano, della coppia magnitudo-distanza,

attraverso il reticolo inserito sulla mappa di pericolosità sismica del territorio

italiano (fig.4b).

Fig.4a – mappa interattiva della pericolosità sismica del territorio italiano (fonte I.N.G.V.)



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Fig.4b – mappa interattiva della pericolosità sismica del sito in esame (fonte I.N.G.V.) Nella fig.4b, che riporta uno stralcio della mappa interattiva della pericolosità

sismica d’Italia, il territorio comunale di Lauria è caratterizzato da un valore del

parametro P.G.A. (peak ground acceleration) compreso tra 0,225g e 0,250g.

Per quanto riguarda la presenza di faglie sismogenetiche nei settori limitrofi

all’area di studio si rimanda al catalogo ITHACA (ITaly HAzard

from CApable faults), che colleziona le informazioni disponibili sulle faglie

capaci, cioè le faglie che potenzialmente possono creare deformazione tettonica

permanente in superficie, che interessano il territorio italiano.

ITHACA è uno strumento fondamentale per: a) analisi di pericolosità

ambientale e sismica, b) comprensione dell'evoluzione recente del paesaggio, c)

pianificazione territoriale e d) gestione delle emergenze di Protezione Civile.

Le faglie capaci vengono mappate e caratterizzate in ITHACA sulla base dei

dati disponibili in letteratura, dopo una attenta revisione critica.



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Dal suddetto lavoro vengono estratte le sole risultanze riguardanti il settore

meridionale della catena appenninica, in particolare l’area campano-lucana e

dell’alta Calabria.

Fig.5 – Mappa catalogo ITHACA delle Faglie Capaci

Come è possibile osservare dalla figura 5 le faglie più vicine al settore in studio

sono quelle denominate Nemoli, Serra Sardina e M.Messina, ne consegue che la

pericolosità sismica determinata dalla presenza di sismogenetiche è alquanto

elevata.

Come è noto, il moto sismico al suolo viene modificato, a partire da quello di

riferimento su suolo rigido e con superficie topografica pianeggiante o con i ≤

15°, in funzione della stratigrafia del sottosuolo, della geometria degli strati,



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della loro natura litologica, del loro spessore, del grado di compattezza dei

terreni (densità relativa), delle loro caratteristiche geotecniche e della presenza o

meno di falda freatica superficiale.

In pratica lungo l’interfaccia al passaggio dal bedrock sismico ai terreni di

copertura (soil) l’onda sismica si modifica nel periodo, nella frequenza e negli

spettri di risposta in accelerazione (PSA) e velocità (PSV), con fenomeni di

amplificazione o di assorbimento dell’energia meccanica ad essa associata. In

genere, per spessori dei terreni di copertura (soil) stratigraficamente sovrapposti

al bedrock sismico non maggiori di 30 m, è stato sperimentato che prevalgono

gli effetti amplificativi su quelli di smorzamento.

Nell’effettuare la caratterizzazione dinamica del sito è necessario tener conto

delle modificazioni dello scuotimento del suolo, in caso di sisma, causate dalle

condizioni geologiche, geomorfologiche e geotecniche locali attraverso la

valutazione dei processi di amplificazione stratigrafica e topografica.

L’Ordinanza P.C.M. 3274 del 2003 suddivide il territorio nazionale in quattro

zone sismiche individuate da valori di accelerazione sismica di picco orizzontale

con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, ovvero con tempi di ritorno

di 475 anni, secondo tale classificazione il Comune di Lauria viene inserito nella

seconda categoria a cui corrisponde un valore di accelerazione orizzontale al

suolo ag=0.25g.

Nelle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 viene invece introdotta

una griglia di riferimento da cui determinare il valore di accelerazione massima

orizzontale al suolo ag per ogni singolo sito di interesse. Inoltre visto che si tratta

di norme prestazionali le verifiche dovranno essere condotte agli stati limite e

non più in termini di tensioni efficaci.

Per tale motivo si riportano i parametri sismici per i diversi stati limite di

riferimento.



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Dalla Tabella I delle succitate N.T.C. 08 è possibile ricavare quanto segue:

Sito in esame:

latitudine: 40,0501

longitudine: 15,8437

Classe: 1

Vita nominale: 50

Coordinate della Maglia di riferimento:

Sito 1 ID: 36555 Lat: 40,0603Lon: 15,8408 Distanza: 1157,313




Parametri Sismici:

Categoria sottosuolo: A

Categoria topografica: T2

Classe: 1

Operatività (SLO):

Probabilità di superamento: 81%

Tr (Tempo di ritorno): 30 anni

ag (Accelerazione al suolo): 0,055 g

Fo (Massimo fattore amplificazione spettro orizzontale): 2,417

Tc* (Per. di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in acc. oriz.): 0,276 [s]

Danno (SLD):








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Salvaguardia della vita (SLV):






Prevenzione dal collasso (SLC):






Tali parametri devono essere utilizzati dal progettista per calcolare i coefficienti

SS e CC necessari a determinare l’Amplificazione stratigrafica.

Il suolo di fondazione della fascia di territorio in oggetto rientra, sulla scorta dei

dati pregressi, nella categoria di suolo “A”:

- Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi, caratterizzati da valori

di Vs,30 superiori a 800 m/s eventualmente comprendenti in superficie uno

strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3m.



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CONCLUSIONI Su incarico dell’Amministrazione Comunale di Lauria lo scrivente ha condotto

uno studio geologico e geologico-tecnico sui terreni conformanti il pendio che

accoglie il pendio oggetto di riqualificazione urbanistica.

Il progetto prevede la conversione dello spazio racchiuso tra due strade in

"spazio attivo", il processo si compie modificando ed adeguando la scaletta

posta all'estremità per il superamento della quota tra le strade (S.P. ex S.S. 19 ed

S.P.3) e rimodellando la piazzola adibita a parcheggio lato monte creando così

un vero e proprio parcheggio.

Infine adeguando l'area a verde rendendola fruibile dagli abitanti del posto o dai

turisti di passaggio. Si opererà, pertanto, in diversi punti nevralgici e con

differenti interventi utilizzando le stesse tipologie costruttive già presenti in loco

così come previsto dal P.D.R.

Il lavoro svolto e gli elaborati prodotti rispettano le prescrizioni della normativa

vigente, in particolare è conforme alle Norme Tecniche per le Costruzioni del

14.01.2008, al Regolamento Regionale n.38/97 ed alla Delibera del Consiglio

Regionale della Basilicata n.575 del 05.08.2009.

Inoltre, in ottemperanza alle prescrizioni della normativa vigente in materia di

rischio idrogeologico, sono state prese in esame le carte tematiche redatte

dall’Autorità di Bacino della Basilicata; nella cartografia ufficiale del Piano

Stralcio delle aree di versante il sito viene classificato come a Rischio Molto

Elevato R4.

Ciononostante i lavori di riqualificazione previsti in progetto rientrano tra quelli

consentiti nelle N. di A. del P.A.I., in particolare all’art.16 comma 3.1 punto h)

si indicano gli interventi di sistemazione e manutenzione di superfici scoperte



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(rampe, recinzioni amovibili, opere a verde che non comportino aumento del

carico insediativo).

La fattibilità degli interventi è stata innanzitutto verificata in sito attraverso un

rilevamento di superficie che ha consentito di accertare l’assenza di movimenti

gravitativi pregressi sia superficiali che profondi.

Successivamente lo studio è stato condotto analizzando i dati dei sondaggi

geognostici eseguiti in tempi pregressi e facenti parte della documentazione

tecnica a corredo del redigendo regolamento urbanistico.

Tutte le informazioni raccolte sono state utilizzate per ricostruire il modello

geologico-tecnico del sottosuolo e fornire ai progettisti un quadro esaustivo della

natura litotecnica del sottosuolo, tali informazioni sono inoltre riportate nella

cartografia tematica redatta e negli allegati alla presente.

Dalle risultanze del presente lavoro emerge che l’area in oggetto è compatibile

con il progetto.

Lauria, Ottobre 2017

Geologo Domenico AGRELLO



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REGIONE BASILICATA

Assessorato alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità

DICHIAZIONE DI RESPONSABILITÀ

Comune di LAURIA (Pz)

Oggetto: Riqualificazione dell’antico “Rione Taverna” sito nel Centro Storico

del Comune di Lauria

Il sottoscritto professionista geologo Domenico AGRELLO, nato a Lauria (Pz) il 31-Marzo-1977, residente in Lauria (Pz) via dell’Arancio n°16, iscritto all’Ordine dei Geologi della Basilicata dall’anno 2003 al n°347, intervenuto nella progettazione delle opere di cui sopra per i settori di specifica competenza come definito dalle norme vigenti, consapevole della responsabilità penale cui va incontro in caso di dichiarazione mendace (Legge 4-1-1968 n.15)

DICHIARA

1) Che tutti gli elaborati progettuali di propria competenza, debitamente controfirmati, relativi alle opere di cui sopra sono stati redatti nel pieno rispetto delle seguenti norme: a) N.T.C. D.M. 14 gennaio 2008; b) Circolare 2 febbraio 2009, n.617 del C.S.LL.PP.; c) L.R. n.38/97; d) Delibera Consiglio Regionale n.575 del 04 Agosto 2009.



Committente:



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2) Che le relazioni e gli elaborati cartografici di propria competenza allegati al

progetto sono stati redatti, restando impregiudicata la responsabilità del sottoscritto in merito ai contenuti specifici ritenuti necessari, secondo le linee di indirizzo contenute nella Delibera di Consiglio Regionale n.575 del 04 Agosto 2009. In particolare che le indagini geognostiche consultate e/o eseguite sono ritenute congrue e rispondenti alle direttive tecniche di cui alla Delibera di Consiglio Regionale n.575 del 4 agosto 2009. Tali indagini sono costituite dai seguenti elaborati grafici ovvero tratte dal seguente lavoro: - Sondaggi geognostici pregressi.

3) Che quanto rappresentato nelle relazioni e negli elaborati cartografici di propria competenza allegati di propria competenza relativamente allo stato dei luoghi preesistente all’esecuzione delle opere è rispondente alla realtà avendo verificato lo scrivente tutti i necessari riscontri in sito per la redazione degli stessi.

4) Che la copia delle relazioni e degli elaborati cartografici di propria competenza allegati al progetto presentato a codesto settore per il deposito ai sensi dell’art.2 della L.R. 38/97 è perfettamente identica a quella sottoposta all’esame del Sindaco competente per territorio per il rilascio del permesso a costruire.

DICHIARA inoltre che l’intervento in progetto, rispetta le prescrizioni previste dal piano stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico (PAI) redatto dall’Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, gli interventi di riqualificazione previsti in progetto rientrano tra quelli consentiti nelle N. di A. del P.A.I., in particolare all’art.16 comma 3.1 punto h). Lauria, Ottobre 2017




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ALLEGATI

All. 9 Piano Stralcio delle Aree di VersanteTavola n°1 - Scala 1:25000

Area d’interesse progettuale

Carta del Rischio - Tav. 521113Scala 1:10000


Via dell’Arancio n°16, 85044 Lauria (Pz)e.mail [email protected]

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