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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0 Data emissione: 21/10/2015 Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP) Pag. 1 di 31 . Titolo procedura: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM INGM Istituto Nazionale Genetica Molecolare ROMEO ed ENRICA INVERNIZZIc/o IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico Via Francesco Sforza, 35 – 20122 Milano, Italy Funzione Aziendale Nome Data Firma Stesura UGR Roberto Sciarretta B. Stesura UGR Donatella M. Balconi Stesura RSSP Luca Nelli Supervisione Dirigente Delegato per la Gestione Rifiuti Raffaele De Francesco Approvazione DDL Sergio Abrignani New Document Major Requirements Change Il presente documento è strettamente riservato e di esclusiva proprietà di INGM; non può essere divulgato, e/ o copiato o fotocopiato senza il consenso esplicito della Direzione di INGM.

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

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Titolo procedura:

MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

INGM Istituto Nazionale Genetica Molecolare “ROMEO ed ENRICA INVERNIZZI”

c/o IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico Via Francesco Sforza, 35 – 20122 Milano, Italy

Funzione Aziendale Nome Data Firma

Stesura UGR Roberto Sciarretta B.

Stesura UGR Donatella M. Balconi

Stesura RSSP Luca Nelli

Supervisione Dirigente Delegato per la Gestione Rifiuti Raffaele De Francesco

Approvazione DDL Sergio Abrignani

New Document Major Requirements Change

Il presente documento è strettamente riservato e di esclusiva proprietà di INGM; non può essere divulgato, e/ o copiato o fotocopiato senza il consenso esplicito della Direzione di INGM.

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PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

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INDICE

1. SCOPO ……………………………………………………………………………………… 3 2. AMBITO OPERATIVO ……………………………………………………………………. 3

2.1 ESCLUSIONE 3. MOTIVI DELLA REVISIONE ……………………………………………………………. 3 . 4. DEFINIZIONI ………………………………………………………………………….…... 3 5. RESPONSABILITA’ E COMPETENZE …………………………………………….….. 4

5.1 E’ compito dell’UGR… 5.2 E’ compito di SPP… 5.3 E’ compito dei Responsabili di Facility e dei Principal Investigator… 5.4 E’ compito dell’Amministrazione…

6. CLASSIFICAZIONE GENERALE DEI RIFIUTI GENERATI DA INGM ……............. 5 7. REGOLE GENERALI PER IL PERSONALE …………………………………………. 6

7.1 NUOVO RIFIUTO – CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA 7.2 DIVIETI GESTIONE RIFIUTO

8. RACCOLTA DI RIFIUTI SPECIALI ASSIMILATI AGLI URBANI E RACCOLTA

DIFFERENZIATA DI CARTA, CARTONE, VETRO, PLASTICA E METALLO .…… 7

8.1 PRECAUSIONI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI ASSIMILATI AGLI URBANI …………………………………………………….. 8

9. RACCOLTA DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO …….. 8 10. RACCOLTA DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO CHIMICO ……….. 10

10.1 RIFIUTI A RISCHIO CHIMICO – SOLIDI 10.2 RIFIUTI A RISCHIO CHIMICO – LIQUIDI

11. ALTRI RIFIUTI SPECIALI (PERICOLOSI E NON PERICOLOSI) …………………… 11 12. NORME DI SICUREZZA …………………………………………………………………. 12 13. ALLEGATI (SCHEDE) ……………………………………………………………………. 12

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1. SCOPO

La finalità di questa procedura “MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM” è di rendere agevolmente disponibili ai ricercatori ed altri lavoratori in attività presso la Fondazione INGM delle nozioni pratiche fondamentali per una corretta gestione delle varie tipologie di rifiuti prodotti nello specifico ambito lavorativo. La presente procedura ha lo scopo di garantire le operazioni di classificazione, condizionamento/ confezionamento, movimentazione interna e presso i depositi temporanei per il finale trasporto per l’eliminazione dei rifiuti nel pieno rispetto delle legislazioni e delle normative nazionali e comunitarie vigenti in materia di protezione ambientale e sicurezza, nonché in conformità ai principi di responsabilizzazione e di cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nella produzione dei rifiuti stessi.

2.

2.1

AMBITO OPERATIVO Essa disciplina la gestione dei rifiuti e dei rifiuti pericolosi e si applica a tutti, nessuno escluso, gli uffici\laboratori e gli Appaltatori, per quanto applicabile. ESCLUSIONE Sono esclusi dalla presente procedura le seguenti tipologie di rifiuti:

- rifiuti di origine animale. - Acque di scarico (sono invece compresi i rifiuti allo stato liquido). - Materiali litoidi o cementizi prodotti da costruzione/demolizione di edificio. - Materiali e rifiuti radioattivi.

3. MOTIVI DELLA REVISIONE

Non applicabile. Revisione 0.

4.

DEFINIZIONI ADR: sintesi di “Accord europeen relatif au transport international des marchandises dangereuses par route”, cioè “Accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada”. Tale accordo vale anche su Territorio Nazionale. Il trasporto su strada delle merci e sostanze pericolose è regolamentato dall’ADR. CER: Codice Europeo di Identificazione del Rifiuto. Condizionamento: confezionamento in sicurezza del rifiuto da parte del produttore, da effettuarsi prima di far uscire il rifiuto stesso dal laboratorio/area che lo ha generato. E’ a cura del laboratorio/unita’ che genera il rifiuto. Fatto salvo il divieto assoluto di allontanamento dei rifiuti dai laboratori se non dopo adeguato condizionamento, il medesimo consiste:

- nella eventuale effettuazione di trattamenti di decontaminazione o sterilizzazione per i rifiuti a rischio biologico (ad esempio facendo uso di autoclave o aggiungendo agente sanificante);

- nell’inserimento dei rifiuti nei relativi e specifici contenitori (sacchi, fustini, bidoni, ecc.);

- nella chiusura dei contenitori dei rifiuti a regola d’arte (con fascette plastiche o facendo uso eventualmente anche di nastro adesivo) inclusa la adeguata chiusura del tappo del contenitore rigido per i rifiuti solidi.

Deposito temporaneo: raggruppamento dei rifiuti in apposita area del Padiglione, effettuato per tipologie omogenee di rifiuto. All’uopo vengono utilizzati locali di adeguata capacità messi all’esterno dell’edificio. Produttore (Detentore): il responsabile dell’azienda, per i rifiuti prodotti in INGM. Ogni Appaltatore puo’ essere comunque giuridicamente il produttore del proprio rifiuto nei confronti del trasportatore/smaltitore, il medesimo è responsabile della denuncia annuale rifiuti (MUD) e della compilazione dei registri carico/scarico ecc. Rifiuto: qualsiasi sostanza, oggetto o materiale destinato all’abbandono di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi. Luogo di produzione dei rifiuti: Padiglione Invernizzi – Laboratori della Fondazione INGM.

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Movimentazione interna - deposito: consiste nel ritiro, da parte di personale addetto, dei rifiuti posizionati all’esterno dei laboratori e del trasferimento dei suddetti all’apposita area di deposito temporaneo presente presso i locali dedicati. La movimentazione dei rifiuti viene effettuata a mezzo di personale appartenente ad una ditta esterna di servizio. INGM ha un deposito temporaneo di rifiuti istituito in idonei locali, adiacenti all’edificio. Trasporto e smaltimento: consiste nel trasferimento ed eliminazione dal Padiglione Invernizzi agli impianti all’uopo autorizzati soddisfacendo ai relativi adempimenti normativi ed amministrativi. Il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti vengono effettuati a mezzo di società esterne autorizzate secondo vigente normativa nazionale e comunitaria. Trasportatore: soggetto/società autorizzata, nei termini di legge vigenti in materia, alla raccolta/prelievo dei rifiuti dal produttore e trasporto degli stessi presso smaltitore o centro di recupero/riciclaggio autorizzato. Smaltitore: soggetto/società autorizzata, nei termini di legge vigenti in materia, alla eliminazione-smaltimento dei rifiuti. UGR: Unità Gestione Rifiuti.

5.

5.1

RESPONSABILITÀ’ E COMPETENZE E’ compito dell’UGR: - gestire il flusso dei rifiuti INGM, anche per mezzo di ditta esterna specializzata. - Contribuire alla classificazione dei rifiuti ordinari a mezzo della presente procedura e dei rifiuti occasionali o

comunque di dubbia identificazione. - Indicare ai laboratori le modalità di condizionamento dei rifiuti ed i materiali necessari. - Organizzare il servizio di movimentazione e deposito dei rifiuti tramite ditta esterna. - Mantenere aggiornati i registri di carico e scarico rifiuti (cartacei). - Adempiere alla registrazione telematica (SISTRI) anche per mezzo di ditta esterna specializzata. - Programmare la formazione del personale INGM, in collaborazione con Ufficio Personale. - Provvedere alla compilazione della denuncia annuale rifiuti (MUD), anche per mezzo di ditta esterna specializzata. - Provvedere alla iscrizione annuale SISTRI. - Selezionare i fornitori di servizio per il trasporto e smaltimento rifiuti. - Collaborare con l’Amministrazione per la redazione del contratto con i fornitori di cui sopra.

5.2 E’ compito di SPP: - fornire le indicazioni necessarie alla effettuazione di tutte le fasi della gestione, in condizioni di sicurezza e in modo

da prevenire gli infortuni. - Fornire informazioni adeguate alla ditta incaricata della movimentazione rifiuti, previste dall’art.26 D.Lgs. 81/08. - Fornire le necessarie disposizioni per effettuare adeguate inattivazioni di rifiuti ordinari infetti o potenzialmente tali,

prima che questi vengano confezionati ed allontanati dai laboratori. - Aggiornare la presente procedura in base alle novita’ legislative e/o organizzative aziendali.

5.3 E’ compito dei Responsabili di Facility e dei Principal Investigator: - rispettare la presente procedura. - Informare i propri collaboratori sulle modalità di buon condizionamento dei rifiuti e su quant’altro previsto dalla

presente procedura e da quelle ad essa collegate. - Richiederne il rispetto.

5.4 E’ compito dell’Amministrazione, sentiti il parere tecnico e le necessità da UGR:

- Stipulare contratti per l’effettuazione del servizio di movimentazione interna dei rifiuti con ditte esterne idonee/specializzate.

- Stipulare contratti per il trasporto e l’eliminazione-smaltimento dei rifiuti con società esterne autorizzate.

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FIGURA 1: Organizzazione / Responsabilità nella Gestione dei Rifiuti in INGM

6. CLASSIFICAZIONE GENERALE DEI RIFIUTI GENERATI DA INGM

Classificazione dei rifiuti: INGM svolge attività di ricerca scientifica in ambito sanitario. Pertanto, ai sensi

della normativa vigente, le classi di rifiuti prodotte dall’attività di ricerca sanitaria svolta in INGM sono identificabili in:

- Rifiuti Speciali Assimilati agli Urbani. - Rifiuti Speciali (sanitari) non Pericolosi. - Rifuti Speciali (sanitari) Pericolosi, che si dividono in due grandi classi:

o Rifiuti Speciali Pericolosi a Rischio Infettivo (generalmente solidi). o Rifiuti Speciali Pericolosi a Rischio Chimico (solidi o liquidi).

Per rifiuti pericolosi a rischio infettivo si devono intendere i rifiuti che si generano in operazioni in cui si manipolano agenti biologici, mentre per rifiuti pericolosi a rischio chimico si devono intendere quelli che si generano in operazioni in cui si manipolano agenti chimici. Oltre alle tipologie di cui sopra, nell’ambito delle attività di ricerca di INGM si generano anche Rifiuti Radioattivi, che sono disciplinati da una specifica norma (D. Lgs 230/1995). I rifiuti radioattivi non sono oggetto di questa procedura ma trattati specificatamente nella procedura “Norme di protezione e sicurezza dalle radiazioni ionizzanti”.

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7. REGOLE GENERALI PER IL PERSONALE

Prima di procedere allo stoccaggio di qualsiasi tipo di rifiuto il Personale deve: - identificare la natura del rifiuto; - informarsi sui pericoli connessi alla sua manipolazione e stoccaggio, consultando le schede di

sicurezza delle sostanze che hanno dato origine al rifiuto, le frasi di rischio ed i consigli di prudenza; - individuare correttamente il recipiente atto a contenere il rifiuto (sia in termini di materiale, che di

chiusura e capacità, utilizzando solo i contenitori forniti dalla Ditta autorizzata allo smaltimento); - etichettare correttamente il recipiente contenente il rifiuto; - ridurre al minimo il tempo di stazionamento del rifiuto nell’ambiente di lavoro; - provvedere a portare o fare portare il rifiuto nel luogo predisposto per il Deposito Rifiuti, avendo cura

di osservare o di fare osservare le stesse precauzioni relative all’immagazzinamento dei prodotti chimici da cui i rifiuti speciali sono stati generati;

- non miscelare nei contenitori sostanze incompatibili o che reagiscono tra di loro con sviluppo di gas e vapori, potenzialmente tossici od esplosivi (vedi Scheda Sostanze Chimiche Incompatibili, allegata alla presente procedura);

- indossare ed utilizzare i dispositivi di protezione individuale idonei e messi a disposizione. I Rifiuti Speciali, alla cui composizione partecipano sostanze o preparati pericolosi, devono essere contenuti in imballaggi o serbatoi che, ai fini della solidità e tenuta ermetica, devono presentare le seguenti caratteristiche: - confezionati e chiusi per impedire la fuoriuscita del contenuto (essere costituiti da materiali inattaccabili

dal contenuto e non suscettibili a formare combinazioni nocive); - solidi e resistenti; - riportare sull’imballaggio il nome del rifiuto e il codice C.E.R.; - classe di pericolosità; - simboli ed indicazioni di pericolo; - scheda 1- NUOVO RIFIUTO- CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA; - REGOLE DI CONDOTTA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN LABORATORIO; - la legge prevede che il Rifiuto sia ciò di cui il produttore di rifiuti voglia o abbia l’obbligo di disfarsi e che

lo stesso sia debitamente classificato e gestito.

7.1 NUOVO RIFIUTO- CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA

Quando si produce un rifiuto per la prima volta verificare con l'Unità Gestione Rifiuti (da ora anche UGR) se lo stesso o di simile tipologia per caratteristiche chimico-fisiche viene già prodotto e se è stato già classificato con la codifica Europea del Catalogo Europeo dei Rifiuti. Se la stessa tipologia è già presente assegnare al Rifiuto il Codice C.E.R. previsto ed etichettare adeguatamente i contenitori per la micro raccolta in laboratorio. I contenitori devono essere richiesti all’UGR che li richiede a sua volta all’Azienda che si occupa dello smaltimento. Se la tipologia in produzione non è mai stata prodotta provvedere con il supporto di UGR e di eventuali fornitori alla compilazione della opportuna Scheda Tecnica di Rifiuto, inserendo le caratteristiche generali e come viene prodotto e le caratteristiche chimico-fisiche deducibili per permettere la classificazione e l’assegnazione allo stesso di un codice C.E.R.; il modello di Scheda Tecnica è richiedibile sempre all’UGR. Tutto il personale di laboratorio dopo comunicazione da parte dell’UGR della idonea classificazione provvede a etichettare i contenitori in uso per la raccolta del rifiuto.

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7.2 DIVIETI - GESTIONE RIFIUTO

• E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO MISCELARE RIFIUTI CLASSIFICATI DIVERSAMENTE (DIVERSO

CODICE CER E/O DIVERSA CLASSE DI RISCHIO).

• I CONTENITORI NON DEVONO ESSERE RIEMIPITI FINO ALL'ORLO, PER GARANTIRE UN'AGEVOLE CHIUSURA.

• E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO SUPERARE IL VOLUME/PESO MASSIMO CONSENTITO DAL CONTENITORE IN USO.

• OLTRE ALLA CODIFICA CER SUL CONTENITORE SI DOVRANNO AFFIGGERE EVENTUALI NORME DI SICUREZZA O SEGNALI DI PERICOLO DA TENERE IN CONSIDERAZIONE DURANTE LO STOCCAGGIO IN LABORATORIO: infiammabile, tossico ecc. CONSULTARE A QUESTO SCOPO LA SCHEDA TECNICA RIFIUTI SE NON SI E’ CONOSCENZA DEI PERICOLI PRESENTI, DOVE SI SONO SEGNALATI I CONTENUTI PER PERICOLOSITA’.

• E’ VIETATO RIVERSARE RIFIUTI LIQUIDI NEGLI SCARICHI FOGNARI.

• I CONTENITORI DI RIFIUTI ALLO STATO LIQUIDO DEVONO ESSERE RACCOLTI NEI LOCALI E NEI LABORATORIO DENTRO APPOSITE "VASCHETTE DI CONTENIMENTO”; NELLE VASCHETTE DI CONTENIMENTO POTRANNO ESSERE RIPOSTI CONTENITORI IN UN QUANTITATIVO PARI AL MASSIMO A TRE VOLTE IL VOLUME DELLA VASCA STESSA, NON È’ PERMESSO SOVRAPPORRE CONTENITORI DENTRO LE VASCHETTE DI CONTENIMENTO.

• CONSERVARE I CONTENITORI INTERESSATI IN ZONE NON A RISCHIO DI SVERSAMENTO-URTO-INNESCO INCENDIO.

8. RACCOLTA DI RIFIUTI SPECIALI ASSIMILATI AGLI URBANI E RACCOLTA DIFFERENZIATA di

CARTA, CARTONE, VETRO, PLASTICA e METALLO In una struttura di ricerca scientifica in ambito sanitario quale è l’INGM, sono rifiuti speciali assimilati agli urbani per esempio: - i rifiuti provenienti dall’attività di ristorazione e residui di pasti; - gli imballaggi non contaminati né da agenti chimici né da agenti biologici (carta, cartone, plastica,

legno…); - la spazzatura; - i rifiuti cartacei provenienti dagli uffici; - i contenitori in vetro non contaminati né da agenti chimici né da agenti biologici; - gli indumenti monouso non contaminati; - il materiale metallico non ingombrante (lattine, fusti ecc.). I rifiuti urbani ed assimilati agli urbani “indifferenziati” vengono raccolti in sacchi flessibili in polietilene di trasparenti (forniti dalle ditte del servizio di pulizia), quindi raccolti dagli addetti alle operazioni di pulizia e conferiti ai centri di raccolta. La raccolta differenziata riguarda carta, vetro, e plastica/metalli secondo la classificazione fornita nella Scheda Riassuntiva Gestione Rifiuti allegata a questa procedura.

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8.1 PRECAUZIONI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI ASSIMILATI AGLI URBANI Rifiuti cartacei (confezioni di dispositivi sanitari, fogli, giornali, riviste, libri, quaderni, scatole di cartoncino, CARTONI IN PEZZI, cartoni per bevande in tetrapak, giornali ecc.) NON contaminati. Tali rifiuti, soggetti a recupero, devono essere raccolti negli appositi contenitori bianchi. Un operatore addetto provvede al recupero del contenitore, al trasporto dello stesso nell’area di stoccaggio, alla sua pulizia e alla consegna di un contenitore vuoto. Cartoni da imballaggio I cartoni derivanti da imballaggio di materiali diretti alla Fondazione devono essere conferiti nelle apposite aree-deposito, per agevolare la raccolta differenziata dei cartoni; il personale di INGM è tenuto alla loro rottura/apertura al fine di ridurne il volume. Contenitori in vetro non di laboratorio Il vetro è materiale riciclabile quindi la Fondazione ha fatto posizionare per la raccolta differenziata un contenitore esclusivamente per vetro non di laboratorio, in sala ristoro. Rifiuti in materiale plastico non contaminati La plastica è materiale riciclabile, la Fondazione ne ha attivato la raccolta differenziata. Bottiglie, flaconi e sacchetti di plastica, vaschette per alimenti anche in polistirolo, scatolette e barattoli per alimenti in metallo, lattine per bevande devono essere smaltiti negli appositi sacchi di colore giallo. Batterie esauste e pile Le batterie e gli accumulatori esausti, utilizzati per le apparecchiature della Fondazione e le pile scariche dovranno essere riposte nei contenitori idonei. È compito dell'UGR (Unità Gestione Rifiuti) avvisare lo SMALTITORE che provvederà a programmare il ritiro e lo smaltimento. Lampade fluorescenti o a scarica Le lampade fluorescenti o a scarica (neon) esauste devono essere raccolte separatamente e depositate in un’area appositamente individuata, tali lampade, poiché risultano Rifiuto Pericoloso, devono essere stoccate in appositi cartoni forniti dalla ditta incaricata dello smaltimento. È compito dell'UGR avvisare lo SMALTITORE che provvederà a programmarne il ritiro e lo smaltimento.

9.

RACCOLTA DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO Rifiuti solidi di laboratorio potenzialmente contaminati da agenti biologici I rifiuti speciali sanitario a rischio infettivo comprendono qualunque scarto solido di laboratorio che abbia avuto contatto con materiale infetto o potenzialmente infetto. Si intendono quindi tutti i rifiuti entrati in contatto con prodotti biologici (per esempio liquidi biologici, colture cellulari e batteriche, campioni di materiale clinico).

(SCHEDA 1)

Tali rifiuti consistono generalmente in:

- pipette ed altro piccolo materiale plastico da laboratorio, - provette, flask, piastre Petri, ecc. di materiale plastico, - guanti camici e materiale disposable in genere, - ritagli di stracci, carta ed altro materiale assorbente contaminato, - tutti i rifiuti solidi dei laboratori potenzialmente contaminati da agenti biologici, se non tossici-nocivi-

infiammabili-corrosivi-comburenti-ecotossici.

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Questi Rifiuti Speciali solidi devono essere inseriti nell’apposito contenitore rigido (materiale plastico antiurto e coperchio a tenuta) dotato di sacco interno. I laboratori interessati devono utilizzare questo tipo di contenitore solo per confezionare i rifiuti di cui al presente punto. Ogni laboratorio deve applicare un’etichetta identificativa sul contenitore. Una volta riempito il sacco interno, deve essere legato strettamente, nella sua parte superiore (anche con nastro adesivo). Lo smaltimento di questa tipologia di rifiuto avviene con Società autorizzata di legge. Il codice CER identificativo del rifiuto è: 18.01.03* - (RIFIUTI CHE DEVONO ESSERE RACCOLTI E SMALTITI APPLICANDO PRECAUZIONI PARTICOLARI PER EVITARE INFEZIONI). Divieti ed altre disposizioni da rispettare • NON inserire nei contenitori siringhe con ago o lame di bisturi non confezionate in sicurezza. Gli aghi

delle siringhe ed i bisturi dovranno essere raccolti negli appositi contenitori (yellow bin, porta aghi) da banco. Una volta pieni, dovranno essere chiusi con l’apposito coperchio ed inseriti nei contenitori rigidi per raccolta rifiuti da laboratorio.

• NON inserire nei contenitori dedicati ai rifiuti solidi: plastica o vetro con all’interno quantità rilevanti di prodotti liquidi.

• I rifiuti potenzialmente contaminati con microorganismi di classi di rischio 3 e 4 (D.Lgs 81/08), prima dello smaltimento, devono subire OBBLIGATORIAMENTE un procedimento di sterilizzazione.

TABELLA 1: Rifiuti sanitari a rischio infettivo prodotti in INGM

Rifiuti Laboratorio Rischio

Biologico/Infettivo CER Caratteristiche di

pericolo presunte Classificazione

ADR Scheda Rifuto

Scarti solidi di laboratorio contaminati da agenti biologici

18.01.03*

HP9- Infettivo UN 3291 ETICHETTA 6.2

1

Taglienti e pungenti

18.01.03*

HP9- Infettivo UN 3291 ETICHETTA 6.2

1

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10. RACCOLTA DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO CHIMICO Sono rifiuti pericolosi a rischio chimico che rientrano tra le tipologie di rifiuti pericolosi (tossici, nocivi, infiammabili, corrosivi, ecotossici ecc). Rientrano in questa classe anche i prodotti chimici puri esausti, obsoleti o scaduti. Sono distinti in rifiuti a rischio chimico solidi o liquidi.

TABELLA 2: Rifiuti sanitari a rischio chimico prodotti in INGM

Rifiuti Laboratorio Rischio Chimico

CER Caratteristiche di pericolo presunte

Classificazione ADR

Scheda Rifiuto

dettagliata Rifiuti Chimici Solidi

Imballi contenenti residui di sostanze pericolose

15.01.10*

HP 4 – HP5 oppure HP da valutare di

caso in caso

UN 3509 ETICHETTA 9

2

Gas in contenitori a pressione contenenti sostanze pericolose

16.05.04* HP 3 INFIAMMABILE UN 1971 ETICHETTA 2.1

3

Reagenti Obsoleti

16.05.06*

HP 5 – HP6 (da valutare di caso in caso)

UN 2810 II ETICHETTA 6.1

4

Rifiuti Chimici Liquidi Scarti Liquidi Laboratori Biologia Molecolare e Cellulare

18.01.06*

HP14 - Ecotossico UN 3082 ETICHETTA 9

5

10.1. RIFIUTI A RISCHIO CHIMICO - SOLIDI

Bottiglie, flaconi, imballi con contaminazione di tipo chimico

(SCHEDA 2)

Si tratta di flaconi o contenitori (vetro o plastica) vuoti ma potenzialmente contaminati dai reagenti chimici pericolosi in essi precedentemente contenuti. I contenitori contaminati devono essere raccolti negli appositi contenitori (illustrati nella Scheda 2) che, su richiesta ad UGR, saranno collocati all’esterno dai laboratori. Il codice CER identificativo del rifiuto è 15.01.10* (IMBALLAGGI CONTENENTI RESIDUI DI SOSTANZE PERICOLOSE O CONTAMINATI DA TALI SOSTANZE). Gas in contenitori a pressione contenenti sostanze pericolose (SCHEDA 3) Si tratta di bombelette a pressione tipo camping gas, vuote, ma potenzialmente pericolose per i gas precedentemente contenuti: metano e butano. Reagenti Obsoleti

(SCHEDA 4)

Si tratta di prodotti chimici solidi e liquidi contenuti nei flaconi di vetro o plastica dell’originaria confezione ma non più utilizzabili per scadenza, deterioramento, conclusione progetti, adozione nuove procedure, sostituzione con altri agenti chimici meno pericolosi. I prodotti obsoleti nella loro confezioni devono essere raccolti negli appositi contenitori (illustrati nella Scheda 4) disponibili su richiesta ad UGR. Attenzione: E’ necessario fornire ad UGR l’elenco dei prodotti scartati nonché le relative schede identificative. Il codice CER identificativo del rifiuto è 16.05.06* (SOSTANZE CHIMICHE DI LABORATORIO CONTENENTI O COSTITUITE DA SOSTANZE PERICOLOSE, COMPRESE LE MISCELE DI SOSTANZE CHIMICHE DI LABORATORIO).

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI

PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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10.2 RIFIUTI A RISCHIO CHIMICO – LIQUIDI Rifiuti pericolosi a rischio chimico da attività di laboratorio (SCHEDA 5) Si tratta di tutti gli scarti liquidi risultanti dalle attività di laboratorio, ove venga fatto uso di reagenti chimici vari. Tali scarti sono quindi costituiti da miscele di prodotti diversi suddivise per caratteristiche chimico-fisiche e compatibilità chimiche. Fanno parte di questa categoria anche rifiuti liquidi di origine biologica (es. terreni di coltura) biodecontaminati con agenti chimici. Generalmente comprendono:

- soluzioni acquose acide o basiche, - soluzioni di composti organici (clorurati e non), - soluzioni provenienti dall’uso e lavaggio strumenti, - piccole quantità di solventi organici.

Le miscele di scarto verranno raccolte in apposite taniche da 10 litri in plastica bianca fornite dalla ditta appaltatrice e rese disponibile ai laboratori tramite UGR. Detti contenitori devono essere mantenuti nel laboratorio di origine prima della consegna alla ditta esterna di movimentazione. ATTENZIONE: Al fine di tutelare l’ambiente di lavoro e la sicurezza del personale è buona norma che i rifiuti pericolosi (tossico-nocivi e non) vengano allontanati dai laboratori quanto prima possibile. Il codice CER identificativo del rifiuto è CODICE EUROPEO: 18.01.06* (sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio).

11.

ALTRI RIFIUTI SPECIALI (PERICOLOSI E NON PERICOLOSI)

TABELLA 3: Altri rifiuti speciali (pericolosi e non) regolarmente prodotti in INGM Rifiuto CER Caratteristiche di pericolo

presunte Classificazione

ADR Scheda Rifuto

Pile esauste agli ioni di litio

16.06.02*

RISCHIO AMBIENTE HP 14

UN 3480 ETICHETTA 9

6

Pile esauste nichel metallo idruro

16.06.02*

RISCHIO AMBIENTE HP 14

UN 3496 NO ADR

6

Pile esauste alcaline non pericolose

16.06.04

NON PERICOLOSO NO ADR

6

Filtri aria, cappe (non a rischio infettivo)

15.02.02* IRRITANTE HP4

NO ADR

7

Toner per stampanti, esauriti

08.03.18 NON PERICOLOSO NO ADR

8

Apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)

16.02.09* 16.02.11* 16.02.14 16.02.16; 20.01.36; 16.02.13*; 20.01.35*; 16.06.02*

PER IL CODICE 200135* INDICARE HP5, HP6,

HP14

PER GLI ALTRI CODICI CER DA VALUTARE

PER IL CODICE 20.01.35* INDICARE

HP5, HP6, HP14

PER GLI ALTRI CODICI CER DA

VALUTARE

9

Cartucce esauste sistema purificazione acque

19.09.04 19.09.05

NON PERICOLOSO NO ADR

10

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12.

Per i rifiuti occasionali (sia pericolosi che non pericolosi) non riconducibili alle classi già indicate nella presente procedura, deve essere contattato UGR per poter stabilire, di volta in volta, le modalità di condizionamento, raccolta e stoccaggio, trasporto e smaltimento. Tra questi rifiuti possono rientrare, ad esempio, i materiali obsoleti: congelatori, strumentazione di laboratorio, ecc... per i quali deve essere sempre informato preventivamente UGR. NORME DI SICUREZZA Il rifiuto deve essere consegnato al personale della ditta di movimentazione condizionato adeguatamente. Il personale dell’azienda addetto al condizionamento rifiuti dovrà impiegare idonei dispositivi di protezione individuale in relazione alle singole operazioni. In particolare sono indicati come possibile fonte di infortuni gli imballi, i vetri, gli aghi ed i reattivi chimici. Il condizionamento dei rifiuti dovrà essere effettuato, secondo quanto previsto dalla presente procedura, in modo che i medesimi non costituiscano fonte di pericolo per terzi e per il personale della ditta esterna addetta alla movimentazione e deposito temporaneo. Per quant’altro si veda il testo della presente procedura o si richiedano informazioni a UGR o SPP.

13. ALLEGATI (SCHEDE)

• Schede Dettagliate Rifiuti Generati in INGM.

• Scheda Sostanze Chimiche Incompatibili.

• Scheda con Caratteristiche di pericolo dei rifiuti ai sensi della normativa comunitaria e nazionale vigente.

• Scheda Riassuntiva Gestione Rifiuti Laboratorio.

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RIFIUTI SOLIDI - Rischio Biologico/Infettivo

SCHEDA 1

Rifiuti di laboratorio potenzialmente contaminati da agenti biologici CER- CODICE EUROPEO: 18.01.03* (Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni).

DENOMINAZIONE E

CODICE CER

PROCESSO CHE HA GENERATO ILRIFIUTO

Attività di laboratorio - ricerca biologico molecolare e cellulare

MATRICE SOLIDO TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI ESEMPI: pipette, provette, guanti, piastre, fiasche, colture cellulari e batteriche, tessuti umani, gel per elettroforesi, etc.

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO

I contenitori omologati o ecobox da 60 e 35 litri dotati di sacchetto interno di polietilene (Fig.1) ed i contenitori da destinare alla raccolta degli oggetti pungenti e taglienti (Fig.2) vengono forniti dall’Operatore Raccolta Rifiuti. Prima dell’utilizzo del contenitore della Figura 1, indicare in modo visibile - scrivendo direttamente sul medesimo, con un pennarello indelebile - i seguenti dati:

CER:18.01.03* - MATRICE SOLIDA INGM

UN 3291 denominazione della struttura produttrice (es.: laboratorio n°… indicare numero Stanza)

Raccogliere i rifiuti prodotti nei contenitori omologati. Portato a riempimento l’ecobox oppure collocato nel medesimo l’eventuale contenitore di cui alla Figura 2, chiudere il sacchetto di polietilene con la fascetta in dotazione e l’ecobox con la chiusura ad incastro. N.B.: l’ecobox da 60 litri non può superare i 5 kg di peso. Il rifiuto deve essere sempre inserito all'interno dell'apposito sacchetto.

IDENTIFICAZIONE CONTENITORI ED ETICHETTE

Contenitori rigidi in polietilene per laboratori (Ecobox) materiale utilizzato e contaminato monouso di laboratorio (es.: guanti, siringhe, pipette,

provette) R.S.P.R.I.(Rifiuti Sanitari Prevenzione Rischi Infettivi), provette, vetrini, ecc. provenienti dal laboratorio, devono essere raccolti in appositi contenitori in polietilene da l 60 e l 35; i contenitori devono essere provvisti di sacco interno in plastica e chiusura ermetica .

Figura 1

Contenitori rigidi in plastica rigida per aghi vetrini e taglienti (Halibox)

materiali taglienti e pungenti (es.: aghi, bisturi, vetrini, ecc). L’eliminazione degli aghi e degli altri oggetti taglienti utilizzati deve avvenire solo tramite l’uso dei contenitori in figura 2, MAI nei contenitori da 60 lt. e 35 lt. Gli aghi, taglienti e gli altri strumenti acuminati o taglienti monouso non debbono essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti né in alcun modo manipolati o incappucciati, ma riposti, per l’eliminazione, negli appositi contenitori. Fare in modo che i materiali taglienti o pungenti non sporgano dalla confezione. Utilizzare per le pipette contenitori di dimensioni idonee, per evitare che sporgano. Una volta riempiti riporre gli Halibox negli Ecobox

Figura 2

ADR - Figura 3 Etichetta di rischio per sostanze infettive (Rifiuti sanitari Pericolosi a rischio infettivo, Rifiuti sanitari Pericolosi a rischio infettivo Taglienti e pungenti) Rischio biologico: rischio di infezioni per contatto o rischio di infezione dovuto a tagli e/o punture Figura 4. Etichette R rifiuti - rifiuto per il trasporto di merci come rifiuti. Caratterizzati da R nera su fondo giallo, lE etichette e pannelli R rifiuti sono conformi ai requisiti richiesti dal Prot.n.1912/ALBO/PRES redatto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare il 2 ottobre 2007.

Figura 3

Figura 4

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

HP 9 - INFETTIVO

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RIFIUTI SOLIDI - Rischio Chimico

SCHEDA 2

Bottiglie, flaconi di vetro o plastica, imballi con contaminazione di tipo chimico CER- CODICE EUROPEO: 15.01.10* (imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze)

DENOMINAZIONE E CODICE CER

PROCESSO CHE HA GENERATO IL

RIFIUTO

Flaconi e contenitori di scarto dal processo di laboratorio- attività di ricerca

MATRICE SOLIDO TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI Bottiglie di vetro o plastica, flaconi, imballi con contaminazione di tipo chimico.

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO

Prima dell’utilizzo del contenitore, indicare in modo visibile - mediante un’etichetta adesiva applicata sul fusto medesimo oppure scrivendoli direttamente sul medesimo, con un pennarello indelebile - i seguenti dati:

CER: 15.01.10* INGM

UN 3509 denominazione della struttura produttrice (es.: laboratorio n°…. indicare numero Stanza)

Raccogliere il rifiuto nel fusto. Raggiunto il riempimento del fusto, chiuderlo ermeticamente con il coperchio in dotazione Disporre il contenitore in attesa del ritiro da parte dell'Operatore Raccolta Rifiuti.

IDENTIFICAZIONE CONTENITORI ED ETICHETTE

Flaconi e contenitori di scarto, bottiglie di vetro o plastica, flaconi, imballi con contaminazione di tipo chimico, vanno raccolti nel contenitore verde (Figura 1). Il CER 15 01 10* viene utilizzato per lo smaltimento delle taniche di plastica VUOTE che hanno contenuto rifiuti liquidi di laboratorio (Figura 2). Nel caso in cui le taniche di plastica non consentono per le dimensioni la raccolta nel fusto, procedere come segue: - quando tutto il contenuto è stato travasato in cisterna da parte Operatore Raccolta Rifiuti, chiudere la bocca della tanica con il tappo in dotazione. - indicare in modo ben visibile - mediante un’etichetta adesiva applicata sulla tanica oppure scrivendolo con un pennarello indelebile direttamente sulla medesima -. il sotto indicato Codice Europeo del Rifiuto (C.E.R.).

CER: 15.01.10* UN 3509

INGM denominazione della struttura produttrice (es.: laboratorio n°..indicare

numero Stanza) N.B.: le etichette adesive apposte dal produttore sul contenitore non devono essere coperte o cancellate

Figura 1

Figura 2

ADR - Figura 2 – Etichetta 9. Figura 3 Etichette R rifiuti - rifiuto per il trasporto di merci come rifiuti. Caratterizzati da R nera su fondo giallo, le etichette e pannelli R rifiuti sono conformi ai requisiti richiesti dal Prot.n.1912/ALBO/PRES redatto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare il 2 ottobre 2007. In ottemperanza alla disposizione speciale 663 del Manuale ADR, relativa UN 3509, nel sito saranno presenti delle procedure di selezione (cartelli).

Figura 2

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

HP 4 - IRRITANTE HP 5 - Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) / Tossicità in caso di aspirazione OPPURE HP DA VALUTARE DI CASO IN CASO, a seconda della sostanza pericolosa

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SCHEDA 3

Bombolette tipo camping gas, VUOTE. CER- CODICE EUROPEO: 16.05.04* Gas in contenitori a pressione contenenti sostanze pericolose

DENOMINAZIONE E CODICE CER

PROCESSO CHE HA GENERATO IL

RIFIUTO

Attività di ricerca (ALIMENTAZIONE BECCO BUNSEN)

MATRICE SOLIDO TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI Bombolette tipo camping gas vuote

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO

Consegnare le bombolette vuote a UGR che provvederà a programmare il ritiro e lo smaltimento, A cura di UGR: - indicare in modo ben visibile, mediante un’etichetta adesiva applicata sul contenitore, oppure scrivendolo con un pennarello indelebile direttamente sul medesimo -. il sotto indicato Codice Europeo del Rifiuto (C.E.R.).

CER: 16.05.04* INGM

UN 1971

IDENTIFICAZIONE

CONTENITORI ED ETICHETTE

UGR provvedera’ a raccogliere le bombolette in appositi contenitori che verranno forniti dalla ditta incaricata del ritiro.

ADR Figura 1 – Etichetta 2.1. Figura 2 Etichette R rifiuti - rifiuto per il trasporto di merci come rifiuti. Caratterizzati da R nera su fondo giallo, le etichette e pannelli R rifiuti sono conformi ai requisiti richiesti dal Prot.n.1912/ALBO/PRES redatto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare il 2 ottobre 2007.

Figura 1

Figura 2

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

HP 3 - INFIAMMABILE

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SCHEDA 4

REAGENTI OBSOLETI CER- CODICE EUROPEO: 16.05.06* (sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio)

DENOMINAZIONE E CODICE CER

PROCESSO CHE HA GENERATO IL

RIFIUTO

Regagenti obsoleti di scarto dal processo di laboratorio-attività di ricerca

MATRICE SOLIDO E\O LIQUIDO TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI Prodotti chimici solidi e liquidi contenuti nei flaconi di vetro o plastica dell’originaria confezione ma non più utilizzabili per scadenza, deterioramento, conclusione progetti, adozione nuove procedure, sostituzione con altri agenti chimici meno pericolosi etc.

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO

NOTA IMPORTANTE: nel caso di reagenti e solventi per i quali non è possibile risalire né alla formula chimica né alla denominazione commerciale, ad esempio a causa della perdita o dell’illeggibilità dell’etichetta è indispensabile primo di procedere allo smaltimento contattare UGR. Chiedere a UGR la fornitura del fusto omologato da 30 litri a bocca larga (Fig. 1) ed il materiale antiurto (vermiculite, argilla espansa). Prima dell’utilizzo del fusto, indicare in modo visibile - mediante un’etichetta adesiva applicata sul fusto medesimo oppure scrivendoli direttamente sul medesimo, con un pennarello indelebile - i seguenti dati:

CER: 16.05.06* UN 2810 II

INGM denominazione della struttura produttrice (es.: laboratorio n°..indicare numero Stanza)

Apporre sul contenitore l’etichetta della classe di trasporto 6.1 (Fig. 2 - Teschio nero su fondo bianco) e l’etichetta “lettera R nera su fondo giallo” indicante la pericolosità del rifiuto (Figura 3) da chiedere a UGR. Raggiunto il riempimento del fusto, chiuderlo ermeticamente con il coperchio in dotazione. Disporre il contenitore in attesa del ritiro da parte dell'Operatore Raccolta Rifiuti.

IDENTIFICAZIONE CONTENITORI ED ETICHETTE

Contenitore di plastica rigida GRIGIO chiaro tronco conico dotato di coperchio di chiusura con sacco interno in polietilene di colore BIANCO per gli imballaggi in plastica. Quelli in vetro vanno raccolti senza sacco interno

Figura 1

ADR Figura 2 Le etichette di classe 6.1 devono essere utilizzate quando si spediscono o si trasportano materie tossiche Figura 3 Etichette R rifiuti - rifiuto per il trasporto di merci come rifiuti. Caratterizzati da R nera su fondo giallo, le etichette e pannelli R rifiuti sono conformi ai requisiti richiesti dal Prot.n.1912/ALBO/PRES redatto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare il 2 ottobre 2007

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

HP 6 - TOSSICITÀ ACUTA HP 5 - Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) / Tossicità in caso di aspirazione DA VALUTARE A SECONDA DEL REAGENTE -SOLVENTE

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RIFIUTI LIQUIDI- Rischio Chimico

SCHEDA 5

Rifiuti pericolosi a rischio chimico da attività di laboratorio C.E.R. 18.01.06* Sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose

DENOMINAZIONE E

CODICE CER

PROCESSO CHE HA GENERATO IL

RIFIUTO

Scarti liquidi generati dall’attività di ricerca nei laboratori di biologia molecolare e cellulare

MATRICE LIQUIDO

TIPOLOGIA DEI RIFIUTI IDENTIFICATI

ESEMPI: Scarti liquidi da attività di laboratorio quali per esempio estrazione acidi nucleici da cellule con fenolo/cloroformio, purificazione proteine/acidi nucleici; corse elettroforetiche o western blot; colorazione/fissazione di cellule o tessuti per microscopia o cross-linking; terreni di coltura inattivati con ipoclorito di sodio; utilizzo di citofluorimetri od analizzatori.

PRECAUZIONI DA TENERE NELLA GESTIONE DEL

RIFIUTO

Le taniche da 10 litri e da 5 litri vengono fornite dall’Operatore Raccolta Rifiuti. Prima dell’utilizzo della tanica, indicare in modo visibile - mediante un’etichetta adesiva applicata sulla tanica oppure scrivendo direttamente sulla medesima, con un pennarello indelebile - i seguenti dati:

CER- 18.01.06 * INGM

UN 3082

RIFIUTI CHIMICI PERICOLOSI denominazione della struttura produttrice (es.: laboratorio n°... indicare numero Stanza)

Raccogliere il liquido prodotto. Le taniche devono essere posizionate (in Laboratorio) all’interno di vaschetta per prevenire dispersione del liquido medesimo. Raggiunto il riempimento della tanica, chiudere ermeticamente con il tappo in dotazione. Disporre la tanica in attesa del ritiro da parte dell'Operatore Raccolta Rifiuti. Stoccaggio: Recipienti ben chiusi. In locale ben ventilato. Lontano da fonti di ignizione e calore. Temperatura ambiente. Misure tecniche di protezione: Assicurarsi una buona ventilazione e rinnovo dell’aria del locale. Protezione respiratoria: In caso di formazione di vapori/aerosol, utilizzare le attrezzature respiratorie adatte. Protezione delle mani: Utilizzare guanti adatti. Protezione degli occhi: Utilizzare occhiali adatti. Misure igieniche particolari: Togliere gli abiti contaminati. Lavarsi le mani prima degli intervalli e alla fine del lavoro. NON RIEMPIRE MAI FINO AL COLMO I CONTENITORI, PER CONSENTIRE UNA AGEVOLE CHIUSURA DEGLI STESSI

.

IDENTIFICAZIONE CONTENITORI

Contenitori in plastica con indicato la tipologia del rifiuto. Tanica a bocca stretta da 10 litri e da 5 litri- Adibita a contenere Rifiuti liquidi da processi chimici di varia natura, soluzioni esauste di sviluppo; oli esauriti minerali e sintetici. CONFERITO IN CISTERNA Etichetta ADR

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

HP14 - ECOTOSSICO

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ALTRI RIFIUTI

SCHEDA 6

Pile e batterie esauste CER 16.06.04 - BATTERIE ALCALINE CER 16.06.02* - BATTERIE AGLI IONI DI LITIO CER 16.06.02* - BATTERIE NICHEL METALLO IDRURO

DENOMINAZIONE E CODICE CER

PROCESSO CHE HA GENERATO IL

RIFIUTO

Scarto di pile/batterie esauste o comunque non più utilizzate

MATRICE SOLIDO TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI Pile/batterie esauste o comunque non più utilizzate

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO

• Batterie alcaline: Riporre le batterie negli appositi contenitori dislocati ai piani (figura 1).

• Batterie agli ioni di litio e nichel metallo idruro: Consegnare a UGR.

Sicurezza - non lasciare mai che i poli positivo e negativo entrino in contatto con materiale conduttivo; - proteggere dal calore e dai raggi diretti del sole, proteggere da umidità e acqua; - Non bruciare o cortocircuitare gli accumulatori NiCd; oltre alla possibilità di esplosione, potrebbe verificarsi il rilascio

di cadmio, sostanza tossica, nell'ambiente. Si consiglia al contrario di riciclare la batteria; - non far cadere, colpire o ammaccare la batteria perché questo potrebbe causare danni interni tra cui un corto

circuito della cella.

IDENTIFICAZIONE CONTENITORI ED ETICHETTE

CER 16.06.02* - BATTERIE AGLI IONI DI LITIO CER 16.06.02* - BATTERIE NICHEL METALLO IDRURO Consegnare a UGR che provvederà a programmare il ritiro e lo smaltimento. CER 16.06.04 batterie alcaline

Figura 1

FRASE HP DA CONFERIRE AL RIFIUTO

BATTERIE ALCALINE - NON PERICOLOSE BATTERIE IONI DI LITIO E NICHEL METALLO IDRURO - RISCHIO AMBIENTALE HP 14

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SCHEDA 7

Filtri Cappe (non a rischio infettivo) CER- CODICE EUROPEO: 15.02.02* (assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose)

DENOMINAZIONE E CODICE CER

PROCESSO CHE HA GENERATO IL

RIFIUTO

Sostituzione sistemi di filtrazione cappe di laboratorio.

MATRICE

SOLIDO

TIPOLOGIA DEI RIFIUTI IDENTIFICATI

In laboratorio, la procedura di sostituzione dei filtri dei sistemi di captazione (cappe aspiranti) si riferisce alla seguenti tipologie:

• Filtri esausti provenienti da cappe installate in laboratori chimici. • Filtri esausti provenienti da cappe biologiche, solo se dichiarati dalla struttura produttrice non a rischio infettivo. • Filtri assoluti provenienti dalle cappe di radiochimica, solo se classificati come non contaminati dall’Esperto

Qualificato incaricato della sorveglianza fisica della radioprotezione.

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO

Far rimuovere il filtro esausto dal personale della ditta affidataria del servizio di manutenzione della cappa. N.B.: nel caso si tratti di una cappa di radiochimica, l’operazione di smontaggio deve essere eseguita in presenza e secondo le indicazioni dell’Esperto Qualificato. Si veda pertanto la procedura di riferimento. Collocare il filtro esausto nell’imballo del nuovo filtro e consegnarlo a UGR. Indicare in modo ben visibile - mediante un’etichetta adesiva applicata sul contenitore (imballo riutilizzato) oppure scrivendo con un pennarello indelebile direttamente sul medesimo - i seguenti dati:

CER: 15.02.02* FILTRI DI LABORATORIO PERICOLOSI denominazione della struttura che ha effettuato il confezionamento

IDENTIFICAZIONE

CONTENITORI ED ETICHETTE

Collocare il filtro esausto nell’imballo del nuovo filtro e consegnarlo a UGR che provvederà a programmare il ritiro e lo smaltimento.

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

HP4 - IRRITANTE

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SCHEDA 8

Toner e cartucce stampanti CER 08.03.18 (toner per stampa esauriti non contenenti sostanze pericolose)

DENOMINAZIONE E CODICE CER

TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI

Cartucce di toner per stampanti laser, cartucce di stampanti inkjet, e cartucce di nastri per stampanti ad aghi.

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO

Il toner esaurito, riconfezionato in busta trasparente deve essere consegnato a UGR che provvederà a programmare il ritiro e lo smaltimento.

CER 08.03.18

denominazione della struttura produttrice (es.: laboratorio)

Indicazioni per UGR: Portato a riempimento il contenitore di cui alla Figura 1, chiudere e avvisare l’Operatore Raccolta Rifiuti per il prelievo e la sostituzione del contenitore.

IDENTIFICAZIONE CONTENITORI ED ETICHETTE

Raccogliere i rifiuti prodotti nei contenitori omologati.

Figura 1

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

NON PERICOLOSO

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Data emissione: 21/10/2015

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SCHEDA 9

Apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) CODICI C.E.R.: 16.02.09*; 16.02.11*; 16.02.14; 16.02.16; 20.01.36; 16.02.13*; 20.01.35*; 16.06.02*

DENOMINAZIONE E

CODICE CER

TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI

La sigla RAEE sta per ‘rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche‘; in inglese si chiamano WEEE (waste of electric and electronic equipment) oppure semplicemente e-waste, termine che si potrebbe tradurre in italiano con ‘rifiuti elettronici’. I RAEE costituiscono un enorme problema per l’ambiente, poiché contengono sostanze tossiche e non biodegradabili, che li rendono inadatti alle discariche e ai termovalorizzatori (quelli che popolarmente vengono chiamati inceneritori). Sono rifiuti composti anche da vetro e metalli come rame, ferro, acciaio, alluminio, argento, oro, piombo, mercurio, peraltro tutti assolutamente recuperabili. I RAEE devono essere trattati in appositi centri appositamente attrezzati per la loro messa in sicurezza o bonifica (asportazione dei componenti pericolosi), per lo smontaggio dei componenti e una prima separazione dei materiali e infine la lavorazione meccanica volta a recuperare le sostanze recuperabili.

PROCEDURA DA SEGUIRE PER

GESTIONE RIFIUTO Prima di dismettere apparecchiatura elettrica ed elettronica contattare UGR.

UGR verificata la correlazione tra apparecchio elettrico ed elettronico e codice CER dovrà apporre sul RAEE (indicare in modo visibile - adoperando eventualmente un cartello) i seguenti dati:

CER xxxx denominazione della struttura produttrice (es.: laboratorio)

Apparecchio fuori uso

UGR dovrà contestualmente informare l'AMMINISTRAZIONE per decespitare il bene strumentale e provvedere agli adempimenti fiscali conseguenti ai fini della elaborazione del M.U.D.

UGR dovrà in seguito contattare l'Operatore Raccolta Rifiuti per la collocazione del RAEE nel deposito intermedio alla raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici.

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

Per il codice 20.01.35* indicare HP5, HP6, HP14 Per gli altri codice CER da valutare

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI

PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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SCHEDA 10

Cartucce esauste sistema purificazione acque. 19.09.04 cartucce carbone attivo 19.09.05 cartucce resine scambio ionico

DENOMINAZIONE E

CODICE CER

TIPOLOGIA DEI

RIFIUTI IDENTIFICATI

SOLIDI Rifiuti generati dal sistema di purificazione dell’acqua.

PROCEDURA DA

SEGUIRE PER GESTIONE RIFIUTO

I ricambi del sistema di purificazione dell’acqua devono essere smaltiti in appositi contenitori. Consegnare a UGR che provvederà a programmare il ritiro e lo smaltimento.

FRASE HP DA CONFERIRE AL

RIFIUTO

NON PERICOLOSI

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI

PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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SOSTANZE CHIMICHE INCOMPATIBILI Molte sostanze chimiche reagiscono in modo pericoloso se vengono in contatto con altre sostanze o con determinati materiali.

Alcune di queste incompatibilità sono elencate qui di seguito (le sostanze ed i materiali della prima colonna e quelli della seconda reagiscono pericolosamente tra loro; l’elenco è da considerare indicativo e non esaustivo: consultare sempre le schede dati di sicurezza).

Acetilene Rame, alogeni, argento, mercurio e loro composti. Acetone Acidi solforico e nitrico, perossido di idrogeno, bromoformio, cloroformio. Acido acetico Acido cromico, acido nitrico, composti contenenti idrossili, glicol etilenico, acido perclorico, perossidi,

permanganati. Acido cianidrico Acido nitrico, alcali. Acido cromico Acido acetico, naftalene, canfora, alcool, glicerolo, trementina, sostanze infiammabili. Acido fluoridrico (anidro)

Ammoniaca (anidra o in soluzione)

Acido nitrico Acido acetico, acido cromico, acido cianidrico, acetone, anilina, carbonio, idrogeno solforato, sostanze liquide o gassose soggette a nitrazione.

Acido ossalico Argento, mercurio. Acido perclorico Anidride acetica, bismuto e le sue leghe, alcool, grasso, oli, carta, legno e altre sostanze organiche. Acido solforico Clorati, perclorati, permanganati, acqua, sostanze organiche. Ammoniaca (anidra) Mercurio, alogeni, ipoclorito di calcio, acido fluoridrico. Anilina Acido acetico, acido nitrico, perossido di idrogeno. Argento Acetilene, acido ossalico, acido fulminico, acido tartarico, composti ammonici. Biossido di cloro Ammoniaca, metano, fosfina, acido solfidrico. Bromo Acetilene, ammoniaca, butadiene, metano, etano, propano, butano, benzina e altri derivati del petrolio,

idrogeno, carburo di sodio, trementina, benzene, arsenico, fosforo, antimonio, metalli finemente polverizzati.

Carbone attivo Sali di ammonio, acidi, polveri metalliche, zolfo, sostanze organiche o combustibili finemente suddivise. Agenti ossidanti.

Cianuri Acidi. Clorati Sali di ammonio, acidi, polveri metalliche, zolfo, composti organici o infiammabili finemente

polverizzati, carbonio. Cloro Acetilene, ammoniaca, butadiene, metano, etano, propano, butano, benzina e altri derivati del petrolio,

idrogeno, carburo di sodio, trementina, benzene, arsenico, fosforo, antimonio, metalli finemente polverizzati.

Idrocarburi in generale Fluoro, cloro, acido formico, acido cromico, perossidi. Idrogeno solforato Acido nitrico fumante, sostanze ossidanti. Iodio Acetilene, ammoniaca (anidra o acquosa), idrogeno. Ipocloriti Acidi, carbone attivo. Mercurio Acetilene, acido fulminico, ammoniaca, idrogeno.

Metalli alcalini (es. potassio e sodio)

Acqua, anidride carbonica, tetracloruro di carbonio e altri idrocarburi alogenati, alogeni.

Nitrato di ammonio Acidi, polveri metalliche, liquidi infiammabili, clorati, nitrati, nitriti, zolfo e sostanze organiche finemente polverizzate o composti infiammabili.

Nitroparaffine Ammine, basi inorganiche. Ossigeno Oli, grassi; liquidi, solidi e gas infiammabili. Pentossido di fosforo Acqua. Perclorato di potassio Acidi (vedere anche clorati e acido perclorico). Permanganato di potassio

Glicerolo, glicol etilenico, benzaldeide, acido solforico.

Perossidi organici Acidi (organici e minerali). Perossido di idrogeno Cromo, rame, ferro, la maggior parte degli altri metalli e loro sali, anilina, nitrometano, prodotti

infiammabili e combustibili.

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI

PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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Perossido di sodio Tutte le sostanze ossidabili, come metanolo, etanolo, acido acetico glaciale, anidride acetica,

bebenzaldeide, furfurolo, glicerolo, glicol etilenico, acetato di etile e di metile, solfuro di carbonio. Rame Acetilene, azidi, perossido di idrogeno. Sodio Acqua, anidride carbonica, tetracloruro di carbonio, alogeni, idrocarburi alogenati. Sodio azide (nitruro di sodio)

Piombo, rame e altri metalli. (Sodio azide è usato come conservante, ma forma composti instabili ed esplosivi con i metalli. Oltre ai motivi di natura ecologica ed al rispetto delle normative sui rifiuti e sulle acque di scarico, è questo un altro motivo per farne proibire tassativamente l’eliminazione attraverso i lavandini).

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI

PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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CARATTERISTICHE DI PERICOLO DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE VIGENTE

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: XX/09/2015

Preparata da: Ufficio Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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SCHEDA RIASSUNTIVA RIFIUTI GENERATI IN INGM

RIFIUTI DA ATTIVITA’ DI LABORATORIO DI RICERCA C E R Tipo di contenitore Caratteristiche di pericolo presunte

Classificaz ADR SCHEDA N°

Rifiuti Solidi (Rischio Biologico/Infettivo) Scarti di laboratorio potenzialmente contaminati da agenti biologici ESEMPI: pipette, provette, guanti, piastre, fiasche, colture cellulari e batteriche, tessuti umani, gel per elettroforesi, etc.

18.01.03*

Ecobox 60 litri e 30 litri

RISCHIO INFETTIVO HP 9

UN 3291 ETICHETTA

6.2

1

Taglienti e pungenti ESEMPI: Aghi, bisturi, pipette di vetro, vetrini da microscopio, coprivetrini, etc.

18.01.03*

Contenitori 3,5 e 5,5 litri (da mettere in Ecobox una volta chiuso)

RISCHIO INFETTIVO HP 9

NON RICHIESTA (imballaggio

interno)

1

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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Rifiuti Solidi (Rischio Chimico) C E R Tipo di contenitore Caratteristiche di

pericolo presunte Classificaz ADR SCHEDA

N° Imballi contenenti residui di sostanze pericolose ESEMPI: Contenitori di vetro o plastica o flaconi con contaminazione di tipo chimico

15.01.10*

Fusto a bocca larga da 30 litri

RISCHIO TOSSICO: IRRITANTE: HP 4

TOSSICITA’

SPECIFICA PER ORGANI

BERSAGLIO: HP 5, oppure HP da valutare

di caso in caso

UN 3509

2

Bombolette tipo camping gas vuote

16.05.04* CONSEGNARE A UGR

HP 3 - INFIAMMABILE

UN 1971

3

Reagenti Obsoleti ESEMPI: Prodotti chimici solidi e liquidi contenuti nei flaconi di vetro o plastica dell’originaria confezione ma non più utilizzabili per scadenza, deterioramento, conclusione progetti, adozione nuove procedure, sostituzione con altri agenti chimici meno pericolosi, etc.

16.05.06*

Contenitori Rigidi (IMBALLAGGIO COMBINATO) Necessita di elenco dei prodotti e di relative schede identificative

RISCHIO TOSSICITA' ACUTA : HP 6

TOSSICITA’

SPECIFICA PER ORGANI

BERSAGLIO: HP 5

UN 2810 II ETICHETTA

6.1

4

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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Rifiuti Liquidi - Rischio Chimico

Scarti Liquidi Laboratori Biologia Molecolare e Cellulare ESEMPI: Scarti liquidi da attività di laboratorio quali per esempio estrazione acidi nucleici da cellule con fenolo/cloroformio, purificazione proteine/acidi nucleici; corse elettroforetiche o western blot; colorazione/fissazione di cellule o tessuti per microscopia o cross-linking; terreni di coltura inattivati con ipoclorito di sodio; utilizzo di citofluorimetri od analizzatori.

18.01.06*

Tanica a bocca stretta da 10 litri e da 5 litri. Adibita a contenere rifiuti liquidi da processi chimici di varia natura, soluzioni esauste di sviluppo; oli esauriti minerali e sintetici.

RISCHIO ECOTOSSICO

HP 14

UN 3082 ETICHETTA

9

(CONFERITO IN

CISTERNA)

5

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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Altri Rifiuti Speciali C E R Tipo di contenitore Caratteristiche di

pericolo presunte Classificaz ADR SCHEDA

N° Pile esauste agli ioni di litio

16.06.02* CONSEGNARE A UGR

RISCHIO AMBIENTE HP 14

UN 3480 Etichetta 9 6

Pile esauste nichel metallo idruro

16.06.02* CONSEGNARE A UGR

RISCHIO AMBIENTE HP 14

UN 3496 NO ADR

(no etichetta a rombo)

6

Pile esauste alcaline non pericolose

16.06.04 Depositare negli appositi contenitori dislocati ai piani

NON PERICOLOSO

NO ADR 6

Filtri aria, cappe (non a rischio infettivo)

15.02.02*

CONSEGNARE A UGR

IRRITANTE

HP4

NO ADR

7

Toner per stampanti, esauriti

08.03.18

Per la raccolta ed il trasporto di questi rifiuti devono essere utilizzati imballi tipo "eco-box"

NON PERICOLOSO

NO ADR

8

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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Apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)

16.02.09* 16.02.11* 16.02.14 16.02.16; 20.01.36; 16.02.13*; 20.01.35*; 16.06.02*

Prima di dismettere apparecchiatura elettrica ed elettronica,

UGR dovrà informare AMMINISTRAZIONE per decespitare il bene strumentale e provvedere agli adempimenti fiscali conseguenti ai fini della elaborazione del M.U.D.

contattare UGR.

UGR dovrà in seguito contattare l'Operatore Raccolta Rifiuti per la collocazione del RAEE nel deposito intermedio alla raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici.

PER IL CODICE

20.01.35* INDICARE HP5, HP6, HP14

PER GLI ALTRI CODICI CER DA

VALUTARE

NO ADR 9

Cartucce esauste sistema purificazione acque

19.09.04 19.09.05

CONSEGNARE A UGR che provvederà a programmare il ritiro e smaltimento

NON PERICOLOSO

NO ADR 10

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Titolo: MANUALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ALL’INTERNO DI INGM

Procedura: SOP-HSE-06 Revisione n°0

Data emissione: 21/10/2015

Preparata da: Unità Gestione Rifiuti (UGR) – Servizio Protezione Prevenzione (SPP)

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RIFIUTI ASSIMILABILI AGLI URBANI (AMSA)

RIFIUTI ASSIMILABILI

URBANI

COSA INTRODURRE

COSA NON INTRODURRE

Contenitore per la raccolta

Stoccaggio dei rifiuti CARTA Documenti, giornali e riviste, libri e quaderni,

scatole ed imballaggi di cartone di piccola dimensione, carta leggermente umida

Imballaggi e fogli di cartone

Carta bagnata o contaminata da alimenti, la carta oleata o plastificata, carta

chimica, carta assorbente chimicamente o biologicamente contaminata

Cartone contaminato da alimenti, olio, sostanze chimiche o materiali biololgici

Contenitore in cartone posizionato negli uffici e corridoi

Bidoni Bianchi posizionati ai piani di INGM

VETRO

Bottiglie, barattoli, bicchieri e vasetti di vetro Vetro inquinato da sostanze chimiche o materiali biologici, oggetti di ceramica o di vetro pirex, lampadine e lampade al neon,

specchi

Bidone Verde posizionato in SALA RISTORO

PLASTICA-METALLO Plastica: bottiglie, bicchieri, piatti, flaconi e

sacchetti; metallo: chiavi, lucchetti, posate e tappi, lattine e barattoli per alimenti e per bevande;

imballaggi: polistirolo, pellicole (incluse quelle a bolle)

Rifiuti speciali (es.: provette e contenitori di plastica provenienti da laboratori

chimici o biologici)

Ogni contenitore deve essere dotato di sacco giallo

Sacchi Gialli Raccolta giornaliera area esterna INGM

ALTRI-RIFIUTI INDIFFERENZIATI

Tutti i rifiuti che non sono oggetto di raccolta differenziata

Rifiuti che sono oggetto di raccolta differenziata o di raccolta separata come i

rifiuti speciali di laboratorio Ogni contenitore deve essere dotato di un

sacco bianco

Sacco neutro posizionato nei cestini di uffici e laboratori

Sacchi neutri Raccolta giornaliera area esterna INGM