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A n n o X X - N ° 2 8 5 3 1 A g o s t o 2 0 1 5 Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale A tre settimane dalla conclusione dell’estate, è ripartita la mobilitazione dei lavoratori dell’ex Alcoa e dell’Eurallumina Verso un nuovo autunno caldo Nel territorio il tempo sembra essersi fermato e l’unica concreta speranza di rilancio resta ancorata al polo industriale di Portovesme. !$$ $! "" !$" $ "$"!$ $!! "$ $"" $!!$ $!$$ !"$" Via Roma P.zza Matteotti CARBONIA ALL’INTERNO del Sulcis Iglesiente del Sulcis Iglesiente AUTOFFICINA AUTOFFICINA CARBONIA CARBONIA di Diana Donatello INSTALLAZIONE IMPIANTI GPL A PARTIRE DA € 800 Loc. Sirai - Carbonia - Tel. 0781 1986387 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] + chilometri - salati A tre settimane dalla conclusione dell’e- state, è ripartita la mobilitazione dei lavoratori dell’ex Alcoa e del- l’Eurallumina. I primi solleci- tano una decisione definitiva sull’annoso problema dell’ab- battimento dei costi dell’ener- gia, condizione imprescindibi- le per l’acquisizione dello sta- bilimento da parte della multi- nazionale svizzera Glencore; i secondi attendono dalla Regio- ne Sardegna e dall’ex provin- cia di Carbonia Iglesias, una rapida conclusione del percor- so autorizzativo previsto per il rilancio produttivo. Passano gli anni ma nel Sul- cis Iglesiente il tempo sembra essersi fermato e, all’inizio di settembre, ancora una volta l’u- nica concreta speranza di ri- lancio resta ancorata al polo industriale di Portovesme, in crisi da tempo ma privo di al- ternative in grado di dare ga- ranzie nel medio e lungo pe- riodo. Il Piano Sulcis, strumento “conquistato” con durissime battaglie, è ancora fermo e, al di là della “fiscalità di vantag- gio”, ad oggi non ha prodotto risultati concreti; le altre inizia- tive proposte dai privati sten- tano a decollare e, in alcuni ca- si, sembrano destinate a naufra- gare ancora prima di nascere (è il caso della Port.Al., l’ex Ila, dell’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu che, dopo aver investito circa 10 milioni di eu- ro, s’è arreso alla burocrazia). L’estate più calda che si ri- cordi sta finendo, ma l’autun- no ormai alle porte si profila ancora più caldo. Della ripresa economica di cui tanto si parla a livello nazionale, nel Sulcis Iglesiente non c’è traccia. G i a m p a o l o C i r r o n i s Nasce un unico Consorzio di Bonifica Pagina 2 Sanità: il 12/9 sciopero generale a Iglesias Pagina 3 Il Festival Jazz celebra il grande Butch Morris Pagina 9 Gesuino Demontis, 96 anni in prima linea Pagina 5 Il Mito di Fondazione della Città di Carbonia Pagina 7 In B1 la VBA/Olimpia punta ai play-off Pagina 11 Staffetta Prantner-Chiuri alla Guardia Costiera Pagina 6 Cinque squadre sulcitane in Promozione Pagina 11 Goletta Verde premia il mare della Sardegna - A pag. 6 CQ-NOL SRL Noleggio imbarcazioni Menorquin 160 (ormeggiata a Portoscuso) Carnevali 160 (ormeggiata a Carloforte) 6 0 0 , 0 0 a l g i o r n o T e l . 3 4 0 6 0 0 0 8 4 3 IL NUMERO 285 1-16.qxp_IL NUMERO 181 2/11 04/09/15 10:55 Pagina 2

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Anno XX - N° 285 31 Agosto 2015Qu ind i c i na l e d i I n f o rmaz i one Po l i t i c a , Econom i ca e Soc i a l e

A tre settimane dalla conclusione dell’estate, è ripartita la mobilitazione dei lavoratori dell’ex Alcoa e dell’Eurallumina

Verso un nuovo autunno caldoNel territorio il tempo sembra essersi fermato e l’unica concreta speranza di rilancio resta ancorata al polo industriale di Portovesme.

Via RomaP.zza MatteottiCARBONIA

ALL’INTERNO

del Sulcis Iglesientedel Sulcis Iglesiente

AUTOFFICINAAUTOFFICINA

CARBONIACARBONIAdi Diana Donatello

InstallazIone ImpIantI Gpla paRtIRe Da € 800

loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387Cell. 329 4338541 - mail: [email protected]

+ chilometri- salati

Atre settimane dallaconclusione dell’e-state, è ripartita lamobilitazione dei

lavoratori dell’ex Alcoa e del-l’Eurallumina. I primi solleci-tano una decisione definitivasull’annoso problema dell’ab-battimento dei costi dell’ener-gia, condizione imprescindibi-le per l’acquisizione dello sta-bilimento da parte della multi-nazionale svizzera Glencore; isecondi attendono dalla Regio-ne Sardegna e dall’ex provin-cia di Carbonia Iglesias, unarapida conclusione del percor-so autorizzativo previsto per ilrilancio produttivo.

Passano gli anni ma nel Sul-cis Iglesiente il tempo sembraessersi fermato e, all’inizio disettembre, ancora una volta l’u-nica concreta speranza di ri-lancio resta ancorata al poloindustriale di Portovesme, incrisi da tempo ma privo di al-ternative in grado di dare ga-ranzie nel medio e lungo pe-riodo.

Il Piano Sulcis, strumento“conquistato” con durissimebattaglie, è ancora fermo e, aldi là della “fiscalità di vantag-gio”, ad oggi non ha prodottorisultati concreti; le altre inizia-tive proposte dai privati sten-tano a decollare e, in alcuni ca-si, sembrano destinate a naufra-gare ancora prima di nascere(è il caso della Port.Al., l’ex Ila,dell’imprenditore iglesienteNinetto Deriu che, dopo averinvestito circa 10 milioni di eu-ro, s’è arreso alla burocrazia).

L’estate più calda che si ri-cordi sta finendo, ma l’autun-no ormai alle porte si profilaancora più caldo. Della ripresaeconomica di cui tanto si parlaa livello nazionale, nel SulcisIglesiente non c’è traccia.

Giampaolo Cirronis

Nasce un unico Consorzio di Bonifica

Pagina 2

Sanità: il 12/9 sciopero generale a Iglesias

Pagina 3

Il Festival Jazz celebra il grande Butch Morris

Pagina 9

Gesuino Demontis, 96 anni in prima linea

Pagina 5

Il Mito di Fondazione della Città di Carbonia

Pagina 7

In B1 la VBA/Olimpia punta ai play-off

Pagina 11

Staffetta Prantner-Chiuri alla Guardia Costiera

Pagina 6

Cinque squadre sulcitane in Promozione

Pagina 11

Goletta Verde premia il mare della Sardegna - A pag. 6

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Menorquin 160(ormeggiataa Portoscuso)

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IL NUMERO 285 1-16.qxp_IL NUMERO 181 2/11 04/09/15 10:55 Pagina 2

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2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

La Giunta regionale ha avvia-to il percorso di risanamentofinanziario con fusione tra iconsorzi di bonifica di Sar-

degna Meridionale, Cixerri e BassoSulcis, con l’approvazione di tre prov-vedimenti proposti dall’assessore del-l’Agricoltura, Elisabetta Falchi.

La prima delibera è relativa allafusione fra i Consorzi della SardegnaMeridionale, del Cixerri e del BassoSulcis. «Si è dato avvio a questo pro-cesso di fusione - ha spiegato l’as-sessore dell’Agricoltura - nell’otticadi intraprendere un percorso di risa-namento finanziario e di efficienta-mento dell’intero comparto, ancheattraverso la revisione dell’attuale ar-ticolazione territoriale dei Consorzi dibonifica regionali. L’obiettivo dellanostra azione è quello di tendere pro-gressivamente alla sostenibilità deicosti della gestione irrigua a caricodegli imprenditori agricoli, nell’inte-resse non solo della competitività delleaziende sarde ma della tutela degli stes-si lavoratori dei Consorzi».

La scelta della fusione, della qualesi parla da tempo, è nata anche dallaconstatazione dell’insostenibilità fun-zionale e finanziaria nel breve e me-dio periodo delle due strutture mino-ri del Basso Sulcis e, in condizioni digravità inferiore, del Cixerri. Una ra-zionalizzazione delle risorse che in-terviene perciò nell’accorpare enti inalcuni casi troppo piccoli, se si pensache la superficie irrigata del Cixerri siattesta su 1.261 ettari mentre quelladel Basso Sulcis in appena 971, con-tro i circa 15.000 ettari del Consorziodella Sardegna Meridionale.

Sulla riforma hanno già espressoparere favorevole le associazioni agri-cole, che auspicano si tratti dell’avviodi un percorso di riordino complessivodel sistema regionale dei Consorzi di

bonifica, con riduzioni nell’immediatodei costi dell’acqua. Oltre alle asso-ciazioni di categoria hanno espresso,su richiesta dell’assessore, parere fa-vorevole i comuni di Cagliari e Trata-lias, contrari Siliqua e Domusnovas.

La parola passa adesso al Consi-glio regionale per l’acquisizione del pa-rere della Commissione competente.

L’unificazione delle gestioni saràcomunque un processo articolato sot-to il profilo giuridico e amministrativoe che, così come prevede la legge, sa-

rà condotto da un commissario straor-dinario.

Il secondo intervento deliberatoriguarda la proroga delle gestioni com-missariali dei Consorzi di bonifica del-la Sardegna Meridionale e del BassoSulcis, e la proroga della nomina deicommissari straordinari: Giovanni Pi-lia per il primo ente e Antonio Locheper il secondo.

«Questi rinnovi - ha osservato Eli-sabetta Falchi - accompagneranno iConsorzi sino all’avvio della fusionee saranno quindi validi solo per un bre-ve lasso temporale, fino alla nominadell’unico commissario straordina-rio che gestirà il percorso di fusione

vero e proprio. Sempre nello spiritodi attenzione alla razionalizzazionedei servizi e riduzione della spesa, ledelibere di nomina dei commissaridei consorzi di bonifica, prese nel cor-so dell’anno, prevedevano il divietodi assunzione di nuovo personale daparte dei commissari. Con una deli-bera è stata concessa una deroga pergarantire la massima efficienza deiservizi erogati alle imprese agricole».

«Al fine di consentire ai Consorzilo svolgimento di ulteriori funzioni,

quali ad esempio la gestione del ser-vizio di piena delle dighe - ha sotto-lineato ancora Elisabetta Falchi -, siè manifestata l’esigenza di prevederela presenza di alcune figure profes-sionali non esistenti oggi in piantaorganica, con assunzioni a tempo de-terminato.»

I futuri contratti, come precisatoin delibera, non potranno in alcun mo-do essere trasformati a tempo inde-terminato e le maggiori risorse ne-cessarie per le assunzioni dovrannoessere aggiuntive a quelle destinateai fabbisogni ordinari del personaledei Consorzi, affinché non gravinosui consorziati.

Avviato il percorso di risanamento finanziario con fusione tra i consorzi di bonifica di Sardegna meridionale, Cixerri e Basso Sulcis

Nasce un unico Consorzio di bonificaSulla riforma hanno espresso parere favorevole le associazioni agricole e i comuni di Cagiari e Tratalias, contrari Siliqua e Domusnovas.

Il grande as-sente nelPiano Sul-cis è ancora

il nuovo model-lo di sviluppo.

L’accordo,prendendo attodella grave si-tuazione di crisi

di tutto il settore industriale, aveval’obiettivo di salvare il salvabile masoprattutto l’obiettivo ambizioso diporre le basi per un nuovo modello disviluppo, il così detto “Piano straor-dinario per lo sviluppo del Sulcis”.

Si parte dalla diversificazione epianificazione del territorio impegnan-do RAS, Provincia e gli Enti locali apreparare da subito progetti per lo svi-luppo e la diversificazione economi-co-produttiva nel Sulcis Iglesiente.

In un territorio si può parlare disviluppo economico quando a cre-scere economicamente è la sua po-polazione e si può parlare di sistemaeconomico radicato nel territorioquando si crea una classe imprendi-toriale locale.

Senza una classe imprenditoria-le locale, non si potrà mai avere unosviluppo duraturo, ma solo un’offer-ta di posti di lavoro da parte di im-prenditori esterni, che guarderannoal Sulcis solo in termini economici,quindi non a lungo termine.

Per la ricchezza di beni naturali eper la ricchezza del patrimonio cul-turale, tutti gli analisti indicano peril Sulcis un nuovo modello di svi-luppo basato sui settori del Turismoe dell’Agroalimentare.

Nonostante i numerosi tentativida parte dei comuni di proporre ini-ziative a favore di questi settori, si èassistito a un continuo spostamentodelle risorse verso interventi di in-frastrutturazione i cui potenziali disviluppo non sono ancora ben deli-neati, anche se questi interventi in-frastrutturali ancora oggi stentano aconcretizzarsi.

è auspicabile un atto di coraggiosoprattutto da parte del presidentedella Giunta regionale, proprio comeegli ha auspicato in un suo interventoprima dell’incarico politico (31/08/2012), del quale si riporta qualchepassaggio significativo:

«Una classe politica seria dovreb-be dirsi e dire che ragioni strutturali enon di congiuntura impediscono chequeste produzioni (industriali) pos-sano continuare a offrire un credibi-le futuro economico. Poi dovrebbeaffrontare con urgenza il tema di cosafare in alternativa. Nel Sulcis e peril Sulcis non mancano proposte ra-gionevoli e di buon senso. Nel ter-ritorio ci sono almeno due impor-tanti attrattori in grado di creare oc-cupazione diffusa e sostenibile: lastraordinaria dotazione di bellezzenaturali e la ricchezza della storiamineraria. In piú, c’è un agroalimen-tare di qualità che, come in gran partedella Sardegna, può crescere ben ol-tre il suo livello attuale. ln altre partidel mondo, Europa compresa, risorsedi questa qualità e dimensione sonostate sufficienti a dare reddito, occu-pazione, benessere a grandi comunitàterritoriali... Una migliore performan-ce istituzionale è il passaggio obbli-gato e urgente per dare un futuro ac-cettabile al Sulcis e all’intera Sarde-gna.

In sua assenza, rimarremo inca-strati nell’esistente senza alcuna pro-spettiva futura.»

614 milioni di euro sono la dotedel Piano Sulcis disponibile dal 2012e comprende sia le risorse regionaliper le infrastrutture, sia le risorse del-l’ex Provincia che le risorse naziona-li per nuove iniziative.

Di questi soldi si è speso ad oggiqualche cosa per la fiscalità di van-taggio, qualche altro euro per appro-di sistemati dalla Provincia e nientealtro.

Di questa partita finanziaria so-lo 55,7 milioni sono destinati ai nuovimodelli di sviluppo; è stato impo-

stato da INVITALIA, società delloStato che cura e dà supporto tecnicoper nuovi investimenti, un concor-so internazionale di idee per nuoveiniziative e da questo concorso so-no arrivate 160 proposte che atten-dono ancora di essere esaminate.

Era previsto uno sportello diINVITALIA per l’esame delle 160proposte presentate e per la valutazio-ne della fattibilità delle stesse. Que-sti giorni è stata data notizia dell’av-venuta attivazione dello sportello,ma il tempo a disposizione per tra-sformare le idee in progetti è vera-mente breve e viene chiesto ai privatidi provvedere con urgenza alla con-cretizzazione delle proposte, in mo-do da colmare il tempo perso finora.

La scadenza per impegnare con-cretamente il finanziamento di 55,7milioni, fissata per la fine del 2015,pare sia stata prorogata a giugno 2016,ma, oltre a incorrere nella decurta-zione del 15% dei finanziamenti perla riprogrammazione, come già av-venuto per la precedente riassegna-zione dei fondi per lo sviluppo e coe-sione (FSC) non utilizzati, anche lanuova scadenza non è tranquilliz-zante né per una seria progettazionené per un agevole ricorso al creditoda parte dei privati per il reperimentodelle risorse economiche necessarieper la eventuale realizzazione delprogetto. è noto a tutti che esiste ilrischio concreto che, in assenza diprogetti qualificati e con la necessa-ria copertura finanziaria, si possa per-dere il finanziamento o che, vista laurgenza, si dirottino questi finanzia-menti per opere già in origine sottofinanziate, perdendo ancora una vol-ta l’opportunità di selezionare proget-ti convincenti in linea con un model-lo di sviluppo coraggioso sui due im-portanti e già citati attrattori in gra-do di creare nel Sulcis occupazionediffusa e sostenibile come il turismoe l’agroalimentare.

Giacomo GuadagniniDirigente regionale PD

Il tempo a disposizione per trasformare le idee in progetti è breve

Il grande assente nel Piano Sulcisè ancora il nuovo modello di sviluppo

La sede del Consorzio di bonifica del Basso Sulcis, a Carbonia.

Giacomo Guadagnini.

La Sotacarbo, Società Tec-nologie Avanzate Carbone,ha un nuovo Consiglio diAmministrazione. è stato

eletto lo scorso 27 luglio dall’assem-blea dei soci, Regione Sardegna edEnea, riunita nella sede situata nel-l’ex Miniera di Serbariu. Il nuovopresidente è Alessandro Lanza, 55anni, cagliaritano, laureato in Scien-ze Politiche indirizzo economico al-l’Università di Sassari, consulenteindipendente per clienti nazionali edinternazionali su temi legati a ener-gia e cambiamento climatico. Su-bentra all’ingegner Mario Porcu, ri-masto alla guida della Sotacarbo perben quindici anni. Nell’ultimo trien-nio l’ingegner Giuseppe Girardi hasvolto il ruolo di vicepresidente.

I due nuovi consiglieri di ammi-nistrazione sono Salvatore Cherchi,64 anni, originario di Banari, inge-gnere, presidente dell’Associazioneper l’Università del Sulcis Iglesiente,componente del Consiglio di Am-ministrazione di Credito IndustrialeSardo SpA e di Banca di CreditoSardo SpA, componente del CdAdell’Ifel, Istituto di Ricerca per la

Finanza Locale e coordinatore delPiano Sulcis. è stato deputato per trelegislature e senatore per due legi-slature, sindaco di Carbonia per dueconsiliature, presidente della pro-

vincia di Carbonia Iglesias e presi-dente di Anci Sardegna; e StefanoGiammartini, 60 anni, ingegnere,rappresentante dell’Enea, l’Agenzianazionale per le nuove tecnologie,

l’energia e lo sviluppo economicosostenibile. I consiglieri uscenti era-no Francesco Auteri, Francesco Feleed Ezio Terzini.

Il nuovo CDA resterà in carica

fino al 2018.Il collegio sindacale è composto

dal presidente Roberto Iaschi e daisindaci effettivi Oscar Marco Gibil-lini e Marcella Posadinu.

L’assemblea dei soci lo scorso 27 luglio ha eletto il nuovo CdA

Alessandro Lanza al vertice Sotacarbo,con Tore Cherchi e Stefano Giammartini

Gli impianti della Sotacarbo.

Isegretari di CGIL, CISL e UIL,Roberto Puddu, Fabio Enne eDaniela Piras, hanno chiestoun incontro urgente al presi-

dente della Regione, Francesco Pi-gliaru e al coordinatore del PianoSulcis, l’ex presidente della pro-vincia di Carbonia Iglesias, Sal-vatore Cherchi, per fare il puntosullo stato di attuazione del PianoSulcis.

«Lo scorso 28 gennaio - scri-vono in una breve nota i tre rap-presentanti sindacali - si è svoltauna riunione da voi convocata peruna valutazione sullo Stato di At-tuazione del Piano Sulcis. Nell’oc-casione, in attesa di altri sviluppidipendenti da altri livelli decisio-nali (che pure tardano ancora adarrivare e sui quali occorrerebbe unaazione sinergica), si decise di atti-vare dei tavoli tematici sul Proget-to Biofuel e sul Piano di investi-menti turistici. Riunioni poi tenu-tesi rispettivamente il 20 febbraioe il 9 marzo, nelle quali stateespresse posizioni e percorsi forte-mente condivisi ma dei quali, atutt’oggi, non ne conosciamo gliesiti.»

«Considerato il continuo ag-gravarsi della situazione economi-ca ed occupazionale, riportati allaribalta dalla stampa nazionale elocale e certificati dai Centri per i

Servizi del Lavoro, chiediamo laconvocazione di un incontro, pos-sibilmente con la presenza degliassessori competenti, nel quale fa-re il punto dello stato di attuazionedel Piano Sulcis e delle intese so-pracitate, e possibilmente - conclu-dono Roberto Puddu, Fabio Enne

e Daniela Piras - convenire sui te-mi e sul metodo per dare corso aduna stagione di iniziative concrete,realmente esigibili, utili ad inverti-re tale tendenza e a dare un con-creto input di prospettiva in tempiurgentissimi.»

Ricordiamo che da lunedì 13 lu-

glio è operativa l’Unità di assisten-za tecnica per gli imprenditori cheintendono sviluppare progetti di im-presa nel Sulcis Iglesiente ([email protected]). Ėcomposta da sette funzionari spe-cializzati nel ramo ed è stata costi-tuita nell’ambito della cooperazione

fra Regione Sardegna, Agenzia perla Coesione Territoriale e InvitaliaSpA per l’attuazione del PianoSulcis.

La sede è negli uffici della exDirezione Mineraria di Montepo-ni, messi a disposizione dall’AUSIe dal comune di Iglesias.

CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un incontro a Pigliaru e Cherchi

«Chiediamo chiarezza su Piano Sulcis,Biofuel e Piano di investimenti turistici»

Francesco Pigliaru. Salvatore Cherchi.

«Difficilmente la Sar-degna sarà scel-ta quale sede deldeposito unico

dei rifiuti nucleari». Lo ha dichia-rato il ministro dell’Ambiente, GianLuca Galletti, in un un’intervistatrasmessa dal TG3 della Sardegna.Il ministro ha spiegato che la

Sardegna presenta forti controin-dicazioni, ad iniziare dalla sua col-locazione geografica ed ha aggiuntoche se in Sardegna c’è una grandemobilitazione contraria a qualsiasi

ipotesi di dislocazione del depositonel suo territorio, il Governo non po-trà non tenerne conto.Gian Luca Galletti ha concluso

sottolineando che il deposito saràsicuro, in quanto destinato ad ospita-re rifiuti a rischio contenuto e s'èdetto certo che in Italia ci sarannocomuni che si candideranno adospitare il deposito, anche per usu-fruire dei vantaggi previsti in ter-mini economici.I tempi per la scelta del sito nel

quale verrà creato il deposito dei

rifiuti nucleari, comunque, restanoancora lunghi. Inizialmente era sta-to previsto il termine di fine ago-sto ma il 21 luglio i ministeri delloSviluppo economico e dell’Am-biente. come si ricorderà, diffuse-ro una nota nella quale spiegaronoche «a fine agosto non sarà decisoil sito che ospiterà il deposito deirifiuti nucleari. Il percorso che de-ve portare all’individuazione del-l’area è molto più articolato, maallo stesso tempo aperto e traspa-rente».

Il ministro dell’Ambiente ha fatto affermazioni “rassicuranti”

«Improbabili i rifiuti nucleari nell’Isola»

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3La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

Sciopero generale! Iglesias sifermerà, il 12 settembre, suiniziativa del Comitato per laSalute del Sulcis Iglesiente,

per convincere la Giunta regionalea modificare la delibera n° 38/12del 28 luglio 2015 e quindi a ripri-stinare servizi e reparti «ridimensio-nati dal Piano ferie 2015 voluto dalcommissario straordinario della Asl7, Antonio Onnis».

La reazione delle forze politiche esociali iglesienti alla proposta di ri-forma della rete ospedaliera appro-vata dalla Giunta Pigliaru, è stata du-rissima, con attacchi “bipartisan”. Inun quadro di fortissima opposizionepressoché unitario, la posizione più“moderata” è sicuramente quellaespressa dal sindaco, Emilio Gariaz-zo, che ha scritto una lettera aperta aicittadini di Iglesias, che riportiamointegralmente in questa stessa pagina.

«Spetta anche a te difendere lasanità iglesiente» è il motto del co-mitato organizzatore dello scioperogenerale.

Il raduno dei manifestanti è statofissato al Parco delle Rimembranze,alle ore 9.00, l’arrivo del corteo èprevisto al CTO, in via Cattaneo.

Il commissario straordinario del-la Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis,ha illustrato nel corso di una confe-renza stampa svoltasi nel centro di-rezionale di via Dalmazia, le previ-sioni del progetto di riorganizzazionedelle attività degli ospedali aziendali.

«Lavoriamo ad un progetto am-bizioso per migliorare la sanità nelSulcis Iglesiente - ha spiegato ilcommissario straordinario AntonioOnnis - e questa direzione azienda-le ha presentato alla Conferenza ter-ritoriale socio-sanitaria la proposta diriorganizzazione delle attività degliospedali aziendali alla luce della boz-za sulla rete ospedaliera regionaleadottata con la delibera di Giuntaregionale n° 38 del 28 luglio 2015.La proposta illustra l’ipotesi di di-stribuzione dei servizi tra gli stabi-limenti ospedalieri del Sulcis Igle-siente in relazione all’individuazio-ne dell’ospedale Sirai come punto diriferimento per le attività in emergen-za e di più alta intensità di cure, del-l’ospedale CTO come ospedale perattività programmate e in elezione esede del Polo Materno Infantile edelle specialità chirurgiche già pre-senti, dell’ospedale Santa Barbaracome luogo di integrazione della lun-godegenza e delle attività territoriali.»

«I principi fondanti della riorga-nizzazione delle attività ospedaliereaziendali - ha aggiunto Antonio On-nis - sono rappresentati dall’esigen-za di evitare duplicazioni nel siste-ma di erogazione dei servizi alla co-munità e ai pazienti, differenziandole linee di gestione dell’emergenzae delle attività programmate, di pro-spettare obiettivi di recupero dellamobilità passiva che penalizza for-temente l’esigibilità di servizi da par-te dei cittadini, di contenere i tempidi attesa attraverso il potenziamen-to delle capacità di erogazione delleprestazioni e di garantire la sicurez-za degli operatori e dei pazienti neiprocessi di diagnosi, cura e riabili-tazione. Su questi presupposti è sta-ta basata la decisione, anche contra-riamente agli impegni precedente-mente assunti per il piano estivo, dimantenere l’attività del reparto di oste-tricia e ginecologia e del punto na-scita presso l’ospedale Sirai che ap-pare, al momento, il luogo che assi-cura i migliori livelli di qualità pos-sibili dal punto di vista strutturale, lo-gistico, organizzativo e di assistenzaalle partorienti e ai loro bambini.»

Antonio Onnis ha riconosciuto diaver sbagliato la valutazione sulla ba-se della quale aveva annunciato lospostamento dell’attività del repartodi ostetricia e ginecologia e del pun-to nascita dall’ospedale Sirai all’o-spedale Santa Barbara nel mese diagosto e di averla corretta, nell’esclu-sivo interesse di «ogni futura mammache ha il diritto al parto sicuro, ovve-ro, alla certezza di poter godere ditutta l’assistenza possibile affinchéquesto momento cruciale sia vissu-to nel modo migliore, abbattendo alminimo i rischi per la salute sia della

partoriente che del nascituro. Per farsì che ciò avvenga, la Asl di Carbo-nia intende seguire e sostenere la ge-stante durante tutte le fasi che prece-dono e seguono il parto, gravidanzae allattamento inclusi. In attesa delcompletamento della sede definitivadel punto nascita nel presidio ospe-daliero CTO, considerate le difficoltà,le decisioni del Collegio di Direzio-ne e le segnalazioni pervenute daoperatori, collegi professionali e rap-presentanze sindacali, la Direzioneaziendale ha comunicato alla Confe-renza dei sindaci la decisione di pro-rogare, anche per il mese di agosto,l’ubicazione dell’U.O.C. di gineco-logia e ostetricia presso il presidioospedaliero Sirai, considerate le at-tuali difficoltà del presidio ospeda-liero Santa Barbara riconducibili a

carenze strutturali, tecnologiche edorganizzativo-funzionali».

I risultati attesi dalla realizzazio-ne del progetto di riorganizzazionedelle attività degli ospedali azienda-li, sono stati così schematizzati:

• progressivo recupero della mo-bilità passiva;

• riqualificazione delle prestazionierogate in ambito chirurgico con in-tensificazione delle attività e conse-guente riduzione dei tempi di attesa;

• miglioramento della sicurezzae del setting assistenziale del percorsonascita e dell’assistenza al parto conofferta attiva e universale della par-toanalgesia;

• adozione di percorsi diagnosti-co-terapeutici specifici e differenziatiper emergenza ed elezione;

• potenziamento della rete di of-ferta territoriale e qualificazione del-le Case della Salute;

• dismissione dello stabilimentoCrobu.

Antonio Onnis ha spiegato cheresta in piedi l’ipotesi di realizzare unospedale unico, baricentrico tra i duecentri maggiori del territorio. Lo sce-nario configurabile con un ospedaleunico per acuti di 250-260 posti letto

- come emerge dal percorso di riorga-nizzazione presso l’Azienda - sa-rebbe quello di riconfigurare il Siraie il CTO come “cittadelle della salu-te”, in continuità e integrazione conl’ospedale per acuti, ospitanti l’interosistema delle cure extraospedalieredi prevenzione, diagnosi e cura, l’o-spedale di Comunità, il sistema di-rezionale e amministrativo azienda-le, i presidi territoriali centrali per leemergenze, le centrali territoriali perl’Assistenza Domiciliare, il sistemadelle attività di supporto sociale; con-figurazione delle Case della Salute diGiba, Carloforte, Fluminimaggiore eSant’Antioco come “spoke”delle duecittadelle della salute in collegamentoe continuità organizzativa e operati-va con le medesime; alienabilità del-l’insieme delle strutture ricollocabili

nel patrimonio disponibile a seguitodell’intervento, in particolare:

• l’ospedale Crobu;• lo stabilimento Santa Barbara;• la sede direzionale di via Dal-

mazia a Carbonia che verrebbe tra-sferita al Sirai;

• la sede del Dipartimento di pre-venzione e del Servizio farmaceuti-co territoriale di via Costituente aCarbonia (al Sirai);

• la sede del distretto/poliambu-latorio di Piazza San Ponziano a Car-bonia;

• la sede del servizio di continuitàassistenziale/servizi medici e vete-rinari di Igiene degli alimenti di Piaz-za Cagliari a Carbonia;

• la sede del consultorio familia-re e Centro screening di via BrigataSassari a Carbonia;

• la sede del servizio Igiene degliallevamenti di via Brigata Sassari, aCarbonia;

• la sede del consultorio familia-re di Iglesias ospitato in locazioneda privati;

• la sede del Dipartimento di pre-venzione e Servizio dei sistemi in-formativi di via Gorizia, a Iglesias.

Giampaolo Cirronis

Cresce la mobilitazione contro la delibera della Giunta regionale n° 38/12 del 28 luglio 2015 sulla rete ospedaliera regionale

Iglesias si ferma a difesa dei suoi servizi sanitariIl Comitato per la Salute del Sulcis Iglesiente ha proclamato lo sciopero generale per la giornata di sabato 12 settembre 2015.

Il manifesto che annuncia lo sciopero generale del 12 settembre 2015.

La Conferenza TerritorialeSocio Sanitaria del SulcisIglesiente, ha approvato alarga maggioranza (12 voti

favorevoli, 1 contrario e 2 astensionisui 15 Comuni rappresentati nellariunione, 8 gli assenti) il Piano diriorganizzazione delle attività ospe-daliere aziendali presentato dallaDirezione Aziendale della Asl 7.

Dall’esito della votazione emer-gono sorprese per certi versi clamo-rose, rispetto all’accesissimo dibat-tito in corso ormai da oltre un mese(la delibera n° 38/12 è stata appro-vata dalla Giunta regionale il 28luglio scorso): tra i 12 voti favorevo-li, infatti, c’è anche quello di Igle-sias, il Comune dal quale sono arri-vate bordate pesantissime “biparti-san” al Piano e in particolare al

commissario straordinario della Asl7, Antonio Onnis, mentre l’unicovoto contrario è quello espresso dalcomune di Carbonia che contesta inparticolare la decisione di attivare ilPunto Nascite al CTO di Iglesias.

A votare a favore, oltre a Iglesias,sono stati i comuni di Calasetta, Car-loforte, Domusnovas, Fluminimag-giore, Giba, Masainas, Musei, Pisci-nas, Portoscuso, Sant’Anna Arresie Tratalias; si sono astenuti Nuxis ePerdaxius. Erano assenti i comuni diBuggerru, Gonnesa, Narcao, San Gio-vanni Suergiu, Santadi, Sant’Antio-co, Villamassargia e Villaperuccio.

Soddisfazione è stata espressa,in una nota, dal commissario straor-dinario della Asl 7, Antonio Onnis.

«Nell’incontro sono state rece-pite le osservazioni e considerazio-

ni dei sindaci dl territorio - scrive tral’altro Antonio Onnis - su criticitàcomplesse come la mobilità passi-va, le liste d’attesa, il punto nascitae le Case della salute. La riunione siè svolta in un clima di discussionesereno e pacato volto a migliorare eprecisare ulteriormente la bozza delPiano di riorganizzazione delle atti-vità aziendali della Asl n° 7.»

«La Direzione aziendale - haaggiunto Onnis - ha evidenziato cheil percorso di revisione organizzati-va del settore ospedaliero, secondoil modello organizzativo dell’ospe-dale unico su più stabilimenti, co-stituisce uno snodo fondamentale perpoter rendere più efficaci ed effi-cienti la rete dei servizi territorialinella presa in carico globale del pa-ziente e la continuità di cura.»

I Comuni hanno approvato la proposta a larga maggioranza

Iglesias approva il Piano, Carbonia lo boccia

Cari concittadini, condivi-do con voi alcune rifles-sioni sul tema della rior-ganizzazione della rete

ospedaliera della ASL 7 alla lucedegli eventi di questi giorni. Dalprimo giorno in cui sono sindacodi Iglesias, ho seguito in manierapuntuale i temi della sanità attraver-so un confronto serrato con la Re-gione Sardegna e le direzioni azien-dali della ASL 7. L’obiettivo è sta-to ed è tuttora quello di arrivare fi-nalmente ad una organizzazione chead un tempo garantisca sicurezza,appropriatezza e qualità dei servizierogati e dignità alla città di Igle-sias, che deve mantenere un ruolocentrale nel sistema sanitario terri-toriale.

Nel perseguire ciò ho cercatosempre di agire con un’onestà in-tellettuale credendo che l’azione po-litica non debba mai essere finaliz-zata a interessi elettorali personali

o di partito, ma debba sempre diri-gersi a costruire un futuro miglioreper le prossime generazioni.

Il serrato confronto avuto nei me-si scorsi con l’assessorato regiona-le della Sanità e i vertici della ASLha portato finalmente ad un disegnodefinitivo e chiaro di quello che saràl’assetto degli ospedali.

Chi dice che la sanità ad Iglesiassarà smantellata, dice il falso.

Nel piano di riorganizzazionedella rete sanitaria il CTO sarà unimportante presidio ospedaliero diriferimento per le attività program-mate della Chirurgia generale, del-l’Ortopedia, dell’Oculistica e dell’O-torinolaringoiatria, sarà sede dell’u-nico reparto di Ostetricia e Gineco-logia, dei Reparti pediatrici e dellaMedicina. A questo si aggiunge ilPronto Soccorso, la Terapia Inten-siva, la Dialisi e il Laboratorio.

Il CTO non solo non chiude masi potenzia enormemente.

La maggior parte di questi re-parti sarà ospitata nel blocco nuo-vo del Presidio, i cui lavori sono in

fase di completamento. Nel dettaglioi lavori, già in grande stato di avan-zamento, devono essere conclusientro febbraio 2016, con il comple-tamento della centrale dei gas me-dicali e l’acquisto degli arredi.

Il Presidio Ospedaliero del San-ta Barbara sarà dedicato alla lun-godegenza e all’integrazione delleattività territoriali.

Questo sistema, integrandosi conil polo dell’emergenza-urgenza delSirai, garantirà ai cittadini servizidi qualità.

Questa riorganizzazione-sistemagarantirà ai cittadini servizi di qua-lità, con un ospedale nuovo di zeccae all’avanguardia.

Rivendico questo risultato, ri-spetto ad altre soluzioni proposte cheavrebbero penalizzato la nostra città.

Continuerò a vigilare, come fattosino ad ora, insieme all’intero Con-siglio comunale, perché il crono pro-gramma di completamento dell’O-

spedale CTO venga rispettato e ilpiano trovi quanto prima attuazio-ne. Su questo metto in gioco concoraggio la mia credibilità.

Veniamo ora al punto, in attesadella fine dei lavori del CTO, dellapossibile alternanza tra Iglesias eCarbonia della localizzazione delreparto di ostetricia.

Ho manifestato al Commissariostraordinario ed alla Conferenza deisindaci il rammarico mio e dell’in-tero Consiglio comunale per averdisatteso un impegno formale versola città, deludendo aspettative e ge-nerando perplessità e contrarietà.Contestualmente ho chiesto ferma-mente di valutare a fondo tutti glielementi per la sua applicabilità. Leimplicazioni logistiche e medico le-gali scaturite dalle valutazioni delConsiglio di Direzione (capi dipar-timento) e di buona parte degli ope-ratori, formalizzate in vari docu-menti, hanno fatto emergere la dif-ficoltà alla sua applicazione, cosìcome promessa. Il Commissariostesso ha dovuto riconoscere come

la scelta fosse stata presa senza ade-guate valutazioni preliminari. Ciòche è accaduto è grave, ma non puòe non deve vanificare il lavoro svol-to sin’ora.

Rivendicando ancora l’impegnomio, della Giunta, di tutta la coali-zione di maggioranza per il raggiun-gimento dell’importante risultatosulla riorganizzazione della reteospedaliera cittadina, chiarisco chenon allestirò certo alcun palcosce-nico per personaggi che, all’insegnadella demagogia e della conserva-zione, hanno reso impossibile in que-sti anni una riorganizzazione seriadei nostri ospedali. Abbiamo de-nunciato in questi anni l’assolutamancanza di una pianificazione re-gionale, oggi finalmente con la de-libera della Giunta regionale 38/12del 28/07/15 abbiamo un documen-to di indirizzo sulla riorganizzazionesulla rete ospedaliera della regioneSardegna. Una delibera che dob-

biamo discutere e certamente per-fezionare prima dell’approvazionein Consiglio regionale, ma che cipermette di guardare avanti nellariorganizzazione dei servizi sanitari.Nell’ambito di questo documentodovrà uscire rafforzato il progettoper gli ospedali dell’area omoge-nea del Sulcis Iglesiente, compre-so il suddetto piano per il CTO diIglesias.

Questa è la politica che decideper il reale interesse dei cittadini, enon per piccole rendite di posizio-ne individuali o di gruppi di pote-re. Su questa linea chiedo a tuttivoi di collaborare attivamente inmaniera critica e costruttiva, affin-ché le nostre scelte siano semprecondizionate dal nostro coraggio enon dalle nostre paure.

Convocherò un’assemblea pub-blica all’inizio di settembre per fa-re il punto della situazione, ma mirendo disponibile al confronto inqualunque momento.

Emilio GariazzoSindaco di Iglesias

Il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo. L’ospedale CTO di Iglesias.

La lettera aperta del sindaco di Iglesias ai suoi cittadini

«Oggi abbiamo un documento di indirizzosulla riorganizzazione della rete ospedaliera»

La conferenza stampa di Antonio Onnis, commissario straordinario della Asl 7.

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4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

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5La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

Av e v aappenac o m -piuto i

21 anni GesuinoDemontis classe1919, quando, an-che l’Italia inse-guendo un sognodi gloria, il 10 giu-

gno 1940, entrò in guerra al fiancodella Germania di Hitler.

Quando venne consegnata, agli am-basciatori di Francia ed Inghilterra, ladichiarazione di guerra, già da qual-che mese vestiva la divisa della Re-gia Marina.

Chiamato ad assolvere al suo do-vere di buon italiano, come migliaiadi altri ragazzi, aveva lasciato il paesenatale, Bacu Abis, frazione di Carbo-nia, per assolvere al servizio di leva.Fatalità aveva voluto che durante quelperiodo fosse deflagrato il conflittomondiale

In Marina, Gesuino c’era finito perpuro caso, solamente perché il suo sca-glione, quell’anno, vi era stato destina-to ma, non appena indossata la divisableu con i larghi pantaloni scampanatialle caviglie, si era sentito in famigliae tra le possibili specalità aveva sceltoquella più rischiosa: sommergibilista.

Trascorsi i mesi di addestramentoera stato imbarcato sul sommergibileConsole Generale Liuzzi, con la quali-fica di silurista. Era un incarico di gran-de responsabilità, in quanto dalla abi-lità e velocità dei siluristi, nel carica-re i grandi pesci d’acciaio nei tubi dilancio regolandone la profondità, di-pendeva la probabilità di colpire edaffondare il naviglio nemico, che erapoi il compito principale per il qualei sommergibili venivano costruiti.

Il “Liuzzi” era un battello subac-queo, varato nel 1939, il primo di unaserie di quattro sommergibili “atlan-tici”, destinato alla caccia di basti-menti che incrociavano nelle rotteoceaniche.

Il suo dislocamento in superficieera di 1166 t. ed era armato con 4 tu-bi lanciasiluri, due a prora e due a pop-pa, più un cannone da 100/47 mm e4 mitragliatrici a scomparsa.

Il 16 di giugno del 1940. Sei giornidopo l’inizio della guerra, il Liuzzi, alcomando del Capitano di CorvettaLorenzo Bezzi, fu inviato, per la suaprima missione di guerra nelle acquedel Mediterraneo Orientale in aggua-to, per sorprendere ed affondare qual-che bastimento nemico.

Nella sera del 25 arrivò l’ordine dirientrare a Taranto, dove era di base.

Nel tardo pomeriggio del 27, ilbattello, nel tratto di mare compresotra Cipro e Creta, venne avvistato da

una squadra di 5 cacciatorpediniereinglesi e subito preso di mira dai can-noni nemici.

Gesuino era al suo posto nella ca-mera di lancio di prora, quando arri-vò l’ordine di immersione rapida.

Il sommergibile scivolò silenzio-so nelle acque scure, nel tentativo disfuggire alla caccia.

Il cuore batteva veloce e la boccadiventava arida mentre andavano sem-pre più a fondo: 50…, 70..., 90..., 100metri. Il Liuzzi si stabilizzò orizzon-tale alla massima profondità, quellaa cui era stato collaudato.

Gesuino teneva gli occhi rivolti inalto, verso il cielo che per lui era lasuperfice curva del sommergibile per-corsa da tubi e cavi, in attesa.

Poi ecco il rumore dei motori del-le navi nemiche farsi sempre più for-te e subito dopo dieci tonfi e la vocedel comandante: «Bombe di profon-dità in arrivo».

Ed ecco gli scoppi sordi, tutt’in-torno e lo scuotimento del sottomari-no, sballottato come se la mano di ungigante lo avesse afferrato e sbattutoda una parte all’altra, dal basso in al-to, mentre le luci si spegnevano e tut-ta la struttura gemeva lamentandosicome un animale ferito.

Subito dopo arriva l’ordine del co-mandante mentre il rumore del eli-che dei cacciatorpediniere nemichesi allontana:

- Timoni a scendere… stabilizzarea 120 metri.

Si superava il limite massimo diprofondità previsto, oltre il quale lapressione dell’acqua rischiava di com-primere lo scafo fino a schiacciarlo.

Ed ecco ancora il rumore delle eli-che nemiche crescere e farsi semprepiù forte ed ancora i tonfi delle bom-be di profondità in acqua. Una salvadi dieci ordigni da 180 kg di esplosi-vi cadauna.

E poi ancora le esplosioni tutt’in-torno e il battello squassato e sballot-tato come un fuscello.

Il terrore ora pervade tutti, chi credesi inginocchia e prega, mentre il som-mergibile discende ancora più in basso.

Per Gesuino e i suoi compagni eraun incubo crescente, come una manoche ti attanaglia il cuore che pare scop-piare in petto.

150 metri e ancora bombe e scos-soni, 160…, 180…, metri e ancora pio-vono le bombe.

- Arrivammo a contarne sessanta- mi racconto Gesuino, nel corso di unintervista fattagli nel 2008 - ed ognu-na poteva essere l’ultima quella cheavrebbe distrutto definitivamente ilbattello e ucciso l’intero equipaggio.

Avevano raggiunto una profonditàimpensabile, immersi nel buio più pro-

fondo, con una pressione immensa cheopprimeva lo scafo che da un momen-to all’altro rischiava di essere schiac-ciato come una scatola di sardine...

Il comandante decise di emergeree dare battaglia con le armi di bordoma il sommergibile non rispondeva ai

comandi, non risaliva e continuavalentamente a scendere negli abissi…

185 metri..., 190 metri ed ancoranessun accenno a risalire, mentre co-minciavano a saltare bulloni e guar-nizioni… i quadranti dei manometriesplodevano mentre gli scricchiolii e

i lamenti del metallo, sottoposto aduna pressione eccessiva si facevanopiù forti e tutto il battello gemeva co-me un animale ferito a morte. Ed ec-co ancora i tonfi delle bombe che ca-dono in acqua… e l’attesa delle esplo-sioni, sempre più forti, sempre più vi-

cine.- Pompe in azione, svuotare i dop-

pifondi, timoni a salire….Il sottomarino vibrava e tremava

tutto ma non accennava a risalire.- Nel buio della camera di lancio,

racconta Gesuino, mi tenevo aggrap-

pato ad un tubo per non cadere, e pre-gavo la Madonna che avesse pietà perla mia anima, rassegnato come ero adover morire da un momento all’altro.

- Aria in pieno all’emersione ai dop-pi fondi centrali… aria nelle zavorre.

Nel buio Gesuino percepì una leg-gera vibrazione del pavimento, avvertìsotto i piedi che la prua si inclinavadi qualche grado verso l’alto.

- Timoni a salire... motori avanti tut-ta - ancora la voce calma del coman-dante, mentre il rumore delle eliche deicaccia ricominciava ad avvicinarsi.

Il sottomarino, puntò deciso versol’alto sempre più velocemente, sospin-to anche dalle eliche dei suoi motorielettrici…

Pronti ad emergere, tutti in coper-ta, cannonieri ai pezzi.

Come un gigantesco cetaceo cheemerge dalle acque, il Liuzzi schizzòin superficie, prima la prora alta sulleonde, poi tutto lo scafo.

Tutti in coperta - fu allora l’ordinedel comandante.

Si aprirono i portelli stagni e tuttigli uomini uscirono sul ponte. Il mareera agitato ed impossibile governareil cannone e sparare verso le navi ne-miche le cui prue puntavano sul sot-tomarino, ormai ingovernabile ed inbalia del nemico.

- Essendo il mio posto di combatti-mento nella prora estrema, fui l’ultimoad uscire sul ponte, passando per latorretta perché la nave era appruata,danneggiata dalle cannonate degli in-glesi - puntualizzò Gesuino a bassavoce, immerso nel ricordo lontano.

Il comandante Bezzi, dalla torret-ta, con il megafono, diede un ordinepreciso:

- Abbandonare la nave, tutti gliuomini a mare… è un ordine.

Non appena il ponte fu sgombro,il capitano salutò l’equipaggio e perl’ultima volta si udì la sua voce gridareViva l’Italia.

Un attimo dopo rientrò sottoco-perta chiudendo il portello sopra di séautoaffondando il sommergibile chescomparve rapidamente.

Alcuni naufraghi vennero ripescatisubito dalle navi inglesi, Gesuino edaltri compagni, non furono visti e ri-masero in acqua, sbattuti dalle ondedi un mare agitato, parecchie ore.

Gesuino era stato educato nellareligione cattolica ed era un credenteconvinto, pregò con fervore la Madon-na per ore e ore, affinché lo salvassepoi, quando ormai la speranza lo stavaabbandonando e stremato si abban-donava alle onde, vide una grandeombra scura avvicinarsi e sovrastar-lo e pensò, nel delirio, che una mon-tagna emergesse dal mare, era inve-ce lo scafo di una delle navi inglesi

che si era attardata nella ricerca deinaufraghi.

- Il mio comandante britannico, an-dò a trovare Gesuino nell’infermeria emostrò interesse per la sua salute, datoche la lunga permanenza in acqua loaveva posto in pericolo di vita.

Si riprese lentamente e fu portatocon altri compagni di prigionia, in-sieme ai naufraghi del “Colleoni”, in-crociatore leggero affondato al largodi Candia, a Ismailia, in Egitto e di lìin India, in un campo di prigionia nelBengala.

La notte - raccontava Gesuino - sen-tivamo i ruggiti delle tigri, proveniredalla giungla che circondava il campo.

La prigionia durò ben cinque lun-ghi anni, unico sollievo alle sofferenzee al dolore della lontananza dalle per-sone care, le lettere che, ogni tanto, tra-mite la croce rossa, arrivavano dal-l’Italia. Seppe così che i genitori, gliamici e i parenti, a Bacu Abis, lo ave-vano creduto morto ed i suoi genitoriavevano ricevuto la pensione che spet-tava ai parenti dei caduti in guerra.

Nel settembre del 1943, con l’ar-mistizio, l’Italia passò da nemica a“cobelligerante” della Gran Bretagnae a Gesuino fu posto il quesito se ub-bidire al suo Re ed essere liberato erimpatriato appena possibile oppureconcludere la guerra in prigionia.

Non ebbe dubbi, come la gran partedei sommergibilisti che quotidianamen-te, o quasi, facevano ogni mattina, purda prigionieri, il saluto alla bandieraal grido: Saluto al DUCE, saluto alRE, bastò togliere le ultime tre paroleper farsi altri due anni, abbondanti diprigionia in mezzo alla giungla.

Quando, infine, terminate defini-tivamente le ostilità, fu rimpatriato aBrindisi ad attenderlo allo sbarco nontrovò nessuna fanfara ad accoglierlo,nessuna decorazione od encomio, masolo un corpulento ufficiale da scri-vania che, con piglio severo, gli chieseperché non aveva accettato di rico-noscere il governo Badoglio.

Il mio comandante - rispose orgo-gliosamente Gesuino - si è sacrificatocombattendo contro gli Inglesi, ed ionon ho potuto tradire la sua memoria.

Per tutti gli anni della sua lunga vitaconservò, forse per scaramanzia o perricordarsi sempre di essere nato duevolte, tenendola nel portafoglio, laimmaginetta che era stata distribuitaa parenti e amici, nel giorno in cuiera stata officiata la messa in suffra-gio del “caro estinto”.

Senza mai rinnegare il suo passa-to di soldato e marinaio, il siluristaGesuino Demontis, a 96 anni, è andatoa raggiungere il suo comandante nelparadiso dei marinai.

Giuseppe Mura

Si è spento serenamente alcune settimane fa, a Carbonia, uno degli ultimi reduci protagonisti del secondo conflitto mondiale

Gesuino Demontis, 96 anni vissuti in prima lineaSenza mai rinnegare il suo passato di soldato e marinaio, è andato a raggiungere il suo comandante nel paradiso dei marinai.

L’annuncio della messa in suffragio per Gesuino Demontis, dato per morto nel 1940.

Gesuino Demontis. Foto di Alessandro Spiga.

Il capogruppo di Area Popo-lare in Consiglio regionale,Gianluigi Rubiu, sollecita unpiano straordinario per la mes-

sa in sicurezza delle strade sarde,oggi in condizioni di sicurezza adir poco deficitarie.

«Purtroppo - sottolinea Gian-luigi Rubiu - sono troppe le insidieche si incrociano sulle strade dellaprovincia. Il tracciato che da Igle-sias si allunga a Villamassargia èdiventato un percorso da rally, confosse e buche che si aprono lungoil tragitto.»

Una situazione da terzo mondoche riguarda anche altri tracciati.«Ad esempio, la strada che da Gon-nesa conduce a Portoscuso è pienadi trappole per gli automobilisti».

Manto stradale dissestato, vecchiguard-rail da sostituire, segnaleticacarente, assenza delle banchine la-terali con piazzole, mancanza di il-luminazione. Il copione è identicosu altri tragitti.

«Da troppo tempo ormai - ag-giunge Gianluigi Rubiu - non sieffettua la manutenzione ordinaria

in diversi tragitti del territorio. Si-tuazioni di pericolo anche sullastrada tra San Giovanni Suergiu eGiba. Un pessimo stato di saluterappresentato anche dalle insidie

che si propongono sul tratto daSant’Antioco a Calasetta.»

Un quadro preoccupante anchesul percorso che da Iglesias si pro-lunga verso Buggerru.

«Per questo - conclude Gian-luigi Rubiu - si auspica che la Re-gione approvi un piano di emer-genza per mettere in sicurezza lestrade del Sulcis Iglesiente, che

sono davvero in condizioni didegrado, con delle trappole conti-nue per i turisti che arrivano inSardegna.»

G.P.C.

Il consigliere regionale di Iglesias sollecita un piano straordinario

Rubiu (Aps): «È emergenza nelle strade»

Giuseppe Mura.

La strada provinciale n° 73 che collega Villarios a Is Pillonis.

Un prelievo multiplo di or-gani è stato eseguito al-l’ospedale Civile di Sas-sari in seguito al deces-

so di una donna di 39 anni, di Sor-so, morta per emorragia cerebrale.Gli organi (pancreas, fegato e duereni) sono stati poi trapiantati al-l’ospedale Brotzu di Cagliari. L’in-tervento è stato eseguito nel repartodi Rianimazione e Terapia Intensi-va diretto dal professor GuglielmoPadua. A coordinare il prelievo so-no stati la dottoressa Stefania Miliae il dottor Luigi Solinas. L’espian-to degli organi è iniziato alcune oredopo la morte della paziente, suquattro persone selezionate e rico-verate nella serata di domenica.

«Per prima cosa voglio sottoli-neare la generosità dei familiaridella donatrice - ha detto l’asses-sore alla Sanità Luigi Arru - è ungesto esemplare e da mettere inevidenza perché, grazie alla dona-zione degli organi, oggi possiamodire di aver salvato quattro vite uma-ne. In secondo luogo, è doverosorimarcare la grande professionalità

dei medici, degli infermieri e ditutti i reparti degli ospedali sassa-resi che hanno lavorato in un gior-no di festa, dopo ferragosto, ga-rantendo la perfetta riuscita del

prelievo multi-organo. Disponibi-lità ed esperienza che sono di casaanche al Brotzu, che si confermacentro di altissima professionalitàin fatto di trapianti. Il sistema sani-

tario sardo - ha aggiunto l’assesso-re Arru - ha dimostrato di essereefficiente anche nel periodo festi-vo: questo è segno di organizza-zione e di competenza. Stiamo la-

vorando perché la cultura della do-nazione non venga mai meno - haconcluso l’assessore Arru - e confi-diamo nella sensibilità e solidarietàsociale della popolazione sarda.»

Ancora un eccezionale trapianto all’ospedale Brotzu di Cagliari

Cresce la cultura della donazione di organi

L’ospedale Brotzu di Cagliari.

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com - informazione in tempo reale ora anche multilingue

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6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

Anche quest’anno GolettaVerde premia il mare dellaSardegna. In un quadrocomplessivo assai positi-

vo, emergono comunque delle criti-cità che vanno affrontate subito. Sui 27punti monitorati lungo le coste dellaSardegna, infatti, 4 presentano un ca-rico batterico elevato: nel mirino fini-scono foci di fiumi e canali, nei qualiconfluiscono evidentemente scarichinon depurati adeguatamente o addi-rittura scarichi illegali. Nello specificonon passano l’esame i campionamentieseguiti alla foce del canale sul lun-gomare Barcellona in località San Gio-vanni di Alghero; alla foce del canaleModolo in località Turas a Bosa; allafoce del canale Fontanamare di Gon-nesa e alla foce del rio Foxi a QuartuSant’Elena. Da qui l’appello alle Am-ministrazioni comunali, sia della co-sta che dell’entroterra, per affrontareil deficit depurativo ancora presente.È questa la richiesta avanzata dalla sto-rica campagna di Legambiente de-dicata al monitoraggio e all’informa-zione sullo stato di salute delle coste edelle acque italiane, realizzata anchegrazie al contributo del COOU, Con-sorzio Obbligatorio degli Oli Usati,che il 6 agosto ha chiuso la sua tappain Sardegna. L’istantanea regionale sul-le acque costiere dell’equipe tecnicadell’imbarcazione ambientalista è sta-ta presentata, in conferenza stampa adAlghero da Stefano Ciafani, vicepre-sidente Nazionale Legambiente, e Lu-ciano Deriu, segretario LegambienteSardegna, alla presenza di Mario Bru-no, sindaco di Alghero, Gianni Car-bini, vicesindaco di Sassari e SandroMurtas, direttore Generale Abbanoa.«Questa Regione ha già fatto più

volte da apripista in Italia sulla tutelaambientale, proprio per questo confi-diamo che si prosegua su questa stradae si possa far sempre meglio anchesul fronte della depurazione - dichiaraStefano Ciafani, vicepresidente na-zionale di Legambiente -. Occorre nonabbassare la guardia come dimostranoi punti critici scovati dai nostri tecnici.Questa splendida isola va difesa, cosìcome abbiamo denunciato in questigiorni, anche dall’assalto delle com-

pagnie petrolifere pronte a trivellareper cercare idrocarburi in quello cherappresenta un vero paradiso per unascellerata scelta di politica energeti-ca portata avanti dal Governo nazio-nale che avvantaggia soltanto la lobbydell’oro nero. Così come va affronta-to con urgenza il tema delle bonifi-che, ancora ferme al palo dopo quasiquindici anni».

L’obiettivo del monitoraggio diGoletta Verde è quello di individuare lepressioni inquinanti che ancora gra-vano sulla costa, analizzando il caricobatterico che arriva in mare preva-lentemente dalle foci di fiumi, canalio scarichi non depurati. Il monitorag-gio puntuale che non vuole sostituirsi ai

controlli ufficiali, né assegna patenti dibalneabilità, ma restituisce comunqueun’istantanea utile per individuare iproblemi e ragionare sulle soluzioni. «Ci sono delle criticità individua-

te da Goletta Verde che vanno subitoanalizzate per capire le cause dell’e-levato carico batterico rilevato - com-menta Luciano Deriu, segretario diLegambiente Sardegna -. Un esempiosu tutti è quello riscontrato a San Gio-vanni ad Alghero, dove ci sono statediverse segnalazioni da parte dei ba-gnanti, alcuni dei quali hanno accu-sato anche malori. Sicuramente il ca-rico antropico in estate arriva a pic-chi altissimi in tutta la Sardegna, ma

questa non può essere una scusante.È evidente che in alcune aree i pro-blemi sono strutturali, di una retefognaria obsoleta e non adeguata e conprobabili scarichi abusivi. Gli stessicampionamenti Arpas ad Alghero neimesi scorsi hanno dato esiti negativie per questo chiediamo al sindaco e atutti i soggetti coinvolti, anche attra-verso il Tavolo tecnico convocato dal-lo stesso sindaco, di mettere in atto alpiù presto le dovute azioni per risolve-re questi problemi. Appello che, ovvia-mente, estendiamo alla Giunta regio-nale, affinché affronti i nodi ancoraaperti sul fronte della depurazione».

I prelievi e le analisi di Goletta Ver-de sono stati eseguiti dal laboratorio

mobile di Legambiente tra il 24 e il 27luglio scorso. Sono in totale 27 i pun-ti totali monitorati. Oltre i 4 campio-namenti che hanno evidenziato cari-che batteriche elevate, tutti gli altrihanno superato gli esami con esiti diinquinanti contenuti entro i limiti dilegge. Si tratta dei campionamenti ef-fettuati alla foce del fiume Coghinas edel Rio Cuggiani in località San Pie-tro a Mare a Valledoria. Per quanto ri-guarda la foce del Cuggiani, nonostan-te sia risultato entro i limiti, le carichebatteriche riscontrate nel campionesi avvicinano alla soglia rendendoquindi necessari ulteriori controlli everifiche per risolvere la situazione.

Si è spento il 9 agosto, a San-t’Antioco, è il consiglierecomunale Giovannino Cos-su, già assessore comuna-

le, uno dei principali protagonistidella scena politica isolana degliultimi 25 anni.«Giovannino Cossu per tanti

anni ha svolto attività politica lo-cale, sia come assessore sia comeconsigliere - ha detto il sindaco Ma-rio Corongiu - lascia un marcato

ricordo per il suo grande impegnoe determinazione, rivolti semprealla ricerca del “bene comune”. IlSindaco, la Giunta comunale, iconsiglieri e i dipendenti comunali,in questo triste momento, sentonodi stare vicino ai familiari, parentie amici, ed esprimono le più sentitecondoglianze. Il giorno 10 agosto èproclamato il lutto cittadino e pres-so l’Aula consiliare è stata allestitala camera ardente.»

Si è spento il 9 agosto il consigliere comunale antiochense

L’addio di Sant’Antioco a Giovannino Cossu

Anche quest’anno emergono elementi positivi dalla campagna di Legambiente sullo stato di salute delle coste e delle acque

Goletta Verde premia il mare della SardegnaL’unica nota negativa arriva da alcune criticità, emerse a San Giovanni di Alghero, a Bosa, Gonnesa e Quartu Sant’Elena.

Giovannino Cossu.

Il 22 agosto, a Portoscuso, nellasplendida location della ton-nara, nell’ambito della mo-stra degli artisti locali France-

sca Sanna, Gian Franco Cau e Igna-zio Vacca, è stato presentato il se-condo libro di Petula Farina: “Lerigide scarpate dell’essere”. Il vo-lume si presenta come il secondo diuna trilogia iniziata con il libro pre-sentato lo scorso anno: “L’alba e iltramonto”. Il tono è sempre quellodi un romanzo storico, le cui vicen-de appaiono intricate e dettate dacontinui colpi di scena, che lo ren-dono accattivante e di facile lettura.I tanti personaggi che girano intor-no al protagonista “AlessandroCorsi”, vengono presentati nel det-taglio, descritti minuziosamente, laloro figura viene tracciata entran-do nell’animo e creando una verae propria introspezione. La scrittri-ce dialoga con il lettore, offrendouno scenario storico, come quello del

Rsorgimento, ricco di lotte, in virtùdi una libertà spesso sognata e nonsempre conquistata. La vita diffi-

cile, tormentata e complicata delprotagonista, è fonte di sofferenzaper lui e per chi gli sta intorno, per

tutte le persone che lo amano e sonoconturbate ed affascinate allo stes-so tempo, dalla sua bellezza e daisuoi modi affabili. “Bello e male-detto”, Alessandro si ritrova sem-pre in una situazione intricata, da cuifatica a liberarsi, conscio dei suoierrori che mal si sposano con lamorale, si tormenta e vuole “paga-re”, rinunciando ad una libertà im-meritata e scegliendo la pace dell’a-nimo. Certo, per Alessandro staredentro “Le rigide scarpate dell’es-sere”, è stato difficile, ma se ci sisofferma sul concetto che il titoloracchiude... chi non ha difficoltà astarci dentro? Quante volte ci sichiede... starò facendo giusto? Sta-rò sbagliando?

Ecco uno spunto su cui riflette-re... per poi poter dire... “Le rigidescarpate dell’essere”... sì... seppurcon fatica ci sto dentro... o forse no!A voi lettori l’ardua sentenza...

Nadia Pische

È stato presentato a Portoscuso il secondo libro di Petula Farina

“Le rigide scarpate dell’essere”

Capo Malfatano.

Nell’ambito della rassegna artistica 12x12, pres-so la saletta del Portico a Carbonia, dal 17 al 24luglio, la Fabbrica Artigiana di Fotografia haproposto la mostra “Memoria”, che ha visto

esposti i lavori di Giorgio Locci, Daniela Fois, FrancoPomata, Claudia Locci e Roberta Rossi. L’associazione,nata il 18 febbraio del 2009, promuove l’arte della foto-grafia nel territorio, organizzando incontri e conferenzeed allestendo mostre nei vari spazi storici della città.Annualmente organizza la manifestazione “CarboniaFotografie” che, col passare del tempo, coinvolge sem-pre più partecipanti. Un viaggio affascinante, quello in-trapreso dai fotografi che hanno raccontato i ricordi di untempo lontano e fermato un momento irripetibile che, at-traverso sole immagini, rimane incorniciato in eterno.Una foto scandisce per sempre il tempo che passa, l’at-timo che fugge; rappresenta l’anima della storia e caval-ca indisturbata la memoria di ognuno di noi; emoziona,comunica, ferma un gesto, uno stralcio di vita, una por-zione di realtà e stimola viaggi reali e virtuali.

Nella prima settimana di agosto, l’attenzione dei vi-sitatori si è invece fermata sull’“L’arte fotografica di CarloGiancola”. Nato a Livorno, ma carboniense di adozio-ne, fin da piccolo ha sempre pensato che disegnare edipingere bene, volesse dire riprodurre con precisione lecose che si sceglie di rappresentare. La natura offre in-numerevoli meraviglie che val la pena di riportare su cartao tela. Nei suoi studi, ha colto che i grandi pittori del Ri-nascimento, attraverso i loro capolavori, rappresentava-no la natura, le costruzioni realizzate dall’uomo, gli stessiuomini e gli animali, raffigurandoli in modo strettamentefedele alla realtà.«Gli stessi Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelan-

gelo e Caravaggio - afferma Carlo Giancola - non cono-scevano l’astrattismo, il cubismo e il futurismo e si atte-nevano ai canoni figurativi conosciuti. Secondo questidettami - prosegue l’artista - io concepisco il figurativoattraverso il principio del perfezionismo, con l’inten-zione di rappresentare il più fedelmente possibile e conminuzia di particolari e dettagli, tutto ciò che gradiscodipingere, secondo il concetto che il risultato finale devepiacere soprattutto a me più che agli altri.»

Attraverso la ricerca caparbia della perfezione, l’ar-tista è passato dalla matita alla china, a varie tecnichedi incisione, per dedicarsi agli acquerelli che ha scelto

di usare negli ultimi 35 anni di produzione artistica. Gran-de amante della storia della Sardegna, attraverso la suaarte ha dedicato tele e colori a episodi storici e a scorci delterritorio, riproducendoli fedelmente; mostrando una curaper i particolari che rendono l’opera di straordinaria bel-lezza. La precisione attraverso la quale l’artista si muovee le proporzioni fedelmente rispettate, rendono i suoi

lavori “ricchi di realtà” delle vere e proprie miniaturedell’originale. L’armonia che si coglie osservando lesue produzioni, è il frutto di uno studio attento che, nelriprodurre la realtà, ne coglie l’anima, l’essenza, fino aconiugare le due cose ed ottenerne il pieno controllo,compiendo un vero e proprio miracolo di raffinatezza.

Nadia Pische

Obiettivo su La Fabbrica Artigiana di Fotografia e Carlo Giancola

Nuova finestra sul mondo dell’arte

Una delle stampe esposte dalla Scuola di Fotografia.Petula Farina.

Si è svolta il 2 settembre, sulpiazzale della banchina nu-mero 5 del porto di Porto-vesme, la cerimonia del pas-

saggio di consegne tra il capitano dicorvetta Matteo Prantner (visibil-mente emozionato, ad un certo pun-to aveva le lacrime agli occhi) e iltenente di vascello Rocco Chiuri.Alla cerimonia hanno presenziato,tra gli altri, il capitano di vascelloVincenzo Di Marco, direttore ma-rittimo della Sardegna centro-meri-dionale e comandante della Capita-neria di porto di Cagliari dal 13 di-cembre 2011, nonché commissariostraordinario dell’Autorità Portualedi Cagliari; il capitano di vascelloRoberto Isidori, suo successore allaguida della Capitaneria di porto diCagliari (Vincenzo Di Marco dal 3settembre guiderà la Capitaneria delporto di Livorno); i sindaci di Por-toscuso, Giorgio Alimonda, di Gon-nesa, on. Pietro Cocco, e di Buggerru,Silvano Farris.«Sono stati 3 anni intensi e di la-

voro duro, ma ricchi di soddisfazio-ni personali che rimarranno indele-bili negli anni della mia carriera - diceMatteo Prantner, trasferito nella Ca-pitale, al monitoraggio del trafficonavale del Comando Generale delleCapitanerie di Porto -. Ho cercatodi interpretare il ruolo dell’AutoritàMarittima sul territorio come meglioho potuto, non avendo mai rispar-miato le forze e le iniziative. L’Au-torità Marittima ha fatto prevenzionee formazione, sia sulle spiagge chenelle scuole, ha tutelato l’ambientemare e le attività che insistono suquesto, ha vigilato sul corretto an-damento delle operazioni portuali aPortovesme come nel resto del lito-rale, ha sorvegliato le attività di pesca

seguendo tutta la filiera del prodot-to ittico, tutto questo grazie alla in-dispensabile collaborazione delleistituzioni sul territorio, dei servizitecnico nautici del porto di Porto-vesme, delle forze di polizia, grazieal sostegno della superiore DirezioneMarittima di Cagliari e grazie ad unristretto, ma ben motivato, “equi-paggio”. Un saluto particolare lodedico alle Associazioni NazionaliMarinai d’Italia del territorio e alleAssociazioni di Volontariato di

Protezione Civile. Lascio il Sulcissapendo che in realtà lo porteròsempre con me, vivo nei miei ricor-di e nel cuore.»«Alla testa dei miei uomini -

aggiunge Matteo Prantner - ho sen-tito la forza del vento che soffia quicercando di tenere le navi aggrap-pate in banchina, un vento forte esincero, come le persone che abita-no queste terre, ho visto albe e tra-monti durante i lunghi controlli suun bellissimo territorio costiero, sul

suo mare cristallino, a me primasconosciuto, ho avuto il privilegiodi coordinare soccorsi che hannosalvato vite umane, mi sono com-mosso, al suono delle sirene dellenavi a Portovesme, durante la com-memorazione della tragedia dellatorre piloti di Genova, mi sono bat-tuto per il rispetto delle leggi comeelemento indispensabile di vero or-dine sociale, vera giustizia e sicu-rezza, perché è questa la Capitane-ria che volevo, quella che lavora

tutti i giorni qui a Portoscuso comenel resto d’Italia. Auguro al Tenen-te di Vascello Rocco Chiuri di vive-re intensamente questo bellissimoed emozionante periodo. L’Autori-tà Marittima di Portoscuso - con-clude Matteo Prantner - può e devefare ancora molto, un interminabileservizio per il territorio costiero e lasua popolazione.»

Giampaolo Cirroniswww.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

[email protected]

Si è svolta il 2 settembre la cerimonia del passaggio di consegne

Staffetta Matteo Prantner-Rocco Chiurialla Guardia Costiera di Portoscuso

Matteo Prantner. Rocco Chiuri.

Una delle opere di Carlo Giancola.

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Page 7: !$ $ # $ ! # # !$ # $# $!$# # # # # $! ! # $ # $ # $!! $ # · A tre settimane dalla conclusione dell’estate, è ripartita la mobilitazione dei lavoratori dell’ex Alcoa e dell’Eurallumina

7La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

Non cene ren-diamocon to

ma anche Carbo-nia ha il suo “mi-to di fondazione”come tante città delpassato: Roma,Atene, Nora che ci

riguarda più da vicino. Perché nascaun mito è necessario un evento porten-toso che faccia apparire qualcosa digrande dal nulla o meglio ancora daun fattore negativo. Esaminiamo i do-cumenti per vedere come nasce e chiha contribuito alla diffusione del mitodell’eroe che fonda con azione por-

tentosa, in 365 giorni, una città in unalanda deserta, fattore negativo.

L’atto fondativo del mito è il discor-so di Mussolini per l’inaugurazionedi Carbonia redatto dal “Partito Na-zionale Fascista”1, che disse: «… Quan-do, dodici mesi or sono appena, giun-sero qui i primi disegnatori che dove-vano tracciare le linee del nuovo Co-mune, essi trovarono una landa quasicompletamente deserta: non un uomo,non una casa, non un sentiero, non unagoccia d’acqua: solitudine e malaria».

Questo il miracolo della nascita diCarbonia che invece che dalle acquecome Venere, emerge dalla landa de-serta che era il Sulcis. Divulgatori diquesto mito-buona novella: seguaci delfascismo, divulgatori di storie, roman-zieri e storici. Qui di seguito alcuniesempi in cui, per esaltare il portentodella repentina nascita di Carbonia,si deprime il Sulcis senza alcun fon-damento storico.

Vitale Piga nel suo “Il GiacimentoCarbonifero del Sulcis - Carbonia”2si esprime con gli stessi toni di Mus-solini: «In una plaga negletta ove maila vita si affermò oltre il lento bruca-re delle pecore, sorge oggi, dominatadalla sua torre littoria, la nuova cittàdei minatori: Carbonia».

Meno offensiva ma sempre disin-formata la descrizione che fa del Sul-cis Valerio Tonini3 nel suo romanzo“Terra del carbone”: «Ogni tanto, neitempi lontani, da quelle genti insof-ferenti di giogo e forti nella giustizia,usciva fuori, per i botri e per le mac-chie, un bandito che s’isolava ancorpiù dagli uomini, per un qualche suorabbioso rovello che spesso era pun-to d’onore, degno di uomo. Così sonpassati i secoli, i secoli dei secoli, imillenni; ora, nel nostro secolo, eccodi colpo, un grande, un nuovo rivol-gimento squassa tutta la regione, po-tente come quei movimenti e quellereazioni che originarono nelle roccele formazioni metalliche: si stannoaprendo i pozzi del carbone».

Massimo Carta, un autore immer-so nella nostra cultura, nel suo “Car-bonia realtà da 50 anni”4 così esordi-sce: «Non c’era, d’intorno, né una ca-sa né un albero: era una grande landadeserta senza vita umana. Il sole obli-quo del tramonto arrossava la terragialla. Era sempre stata terra abban-donata, quella!!! Ora sotto questa ter-raccia inutile, hanno scoperto il car-bone, ed ecco arrivare i primi uomi-ni, mandati a costruire le case per tuttala gente che verrà poi a scavare car-bone. Ecco incomincia il gran poe-ma dei costruttori della città nuova.Fu questa l’immagine che accolse nelsettembre 1936 il primo mitico auto-

carro dei fondatori».Lo scrittore Ignazio Delogu nel suo

libro “Carbonia. Storia di una città”5racconta: «Dov’è oggi Carbonia, anco-ra nel 1936 si estendeva la macchiabrulla e quasi deserta del Sulcis. Fi-no a questo momento il paesaggiogeografico e umano, la struttura eco-nomica e sociale della regione sonosostanzialmente immutati da secoli...Così son passati i secoli, i secoli deisecoli, sempre uguali, i millenni».

Nel primo pannello del percorso delMuseo della miniera è scritto: «Do-v’è oggi Carbonia, nel 1936 si esten-deva la macchia brulla e deserta delSulcis. Il paesaggio della regione eraimmutato da secoli. La popolazione,

poco più di tremila abitanti, vivevadispersa in modesti agglomerati».

Questi propagatori del mito di fon-dazione di una città in poco tempo ein un luogo privo di vita, non fosse perqualche pecora e qualche bandito, nonsi sono accorti che lo spopolamentodel Sulcis del 1500-1600 (comunquenon così orribile come da loro descrit-to), decretato per legge dalla domina-zione spagnola, nel 1936 era finito datempo. A titolo di informazione storicasi citano alcuni personaggi che nescrissero nel 1800.

1826 Alberto Della Marmora6:«Questa vasta regione del Sulcis

passa per una delle più fertili dellaSardegna. Ora un mezzo secolo eratutta incolta per le frequenti invasionidei Barbareschi e per causa della suainsalubrità, ch’era una conseguenzanaturale dell’abbandono della terra.Ora sono in gran parte restituite al-l’agricoltura e il dissodamento si ac-cresce tutti i giorni, come in propor-zione vanno crescendo le case ruraliin gran numero.»

1840 Vittorio Angius7:«Generalmente nel Sulcis quasi

tutte le famiglie dei furriadorgius vivonocomodamente de’ prodotti dell’agra-ria e pastorizia. Fra esse molte sorgo-no sopra la mediocrità, e alcune pos-sedono molte ricchezze e hanno unanumerosissima clientela. Si nomina-no fra gli insigni facoltosi, in Villar-rius Salvatore Massa, in Palmas An-tioco de Esu, e più di questi Salvato-re Garau abitante di questo boddeu,e Antonio Pes uomo principale delboddeu di Suergiu».

1860-1895 Giuseppe Todde8:«… in questo od analogo modo, i

furriadorgiu, od Oideus od Oddeusdel Sulcis, regione vasta ed uberto-sissima della provincia di Cagliari,ridonarono bel bello a quel territorio,spopolato, un po’ del vigore dei tempipunici, e costituirono gli attuali co-muni, ultimi dei quali gli eretti collalegge 11 luglio 1853. … Ivi la popo-lazione attuale è meno densa che al-trove, anzi vi è sparsa; ma così haoccupato, coltivato e mantenuta unavita agiata più che altrove, ove si èsoverchiamente urbanata…»

Queste tre testimonianze ci diconoche il Sulcis, dopo un periodo di spo-polamento, si era già ripopolato.

L’attività mineraria a livello indu-striale, nel Sulcis era iniziata a metàdel 1200 ad opera dei Pisani che fon-darono la città di Iglesias come strut-tura di supporto. La dominazione spa-gnola succeduta ai Pisani fece con-vergere tutta la popolazione della re-gione in città per avere la forza lavo-ro necessaria per ottenere gli stessi

ottimi risultati economici avuti daipisani. Già all’inizio del 1500 però lacrisi delle miniere era irreversibile.La popolazione di Iglesias cominciòa riversarsi nei territori del Sulcis tra-sformando quelle che erano le case dicampagna, dette “furriadroxus”, incase di abitazione per le famiglie. Ipastori barbaricini, specie Fonnesi eDesulesi, da tempo immemore trans-umanti nei campidani del Sulcis, fe-cero altrettanto. Cioè trasformarono iloro medaus, pinnette e recinti loropunto d’appoggio, in case di abita-zione per le famiglie e vi si trasferi-rono. Molti di questi nuclei abitatividiventarono paesi ed i paesi del 1200che si erano spopolati ripresero vigore.

Nel 1853 vennero eretti sette nuovicomuni oltre quelli già esistenti co-me Gonnesa, Carloforte, Calasetta eSant’Antioco. Questo processo inse-diativo fu bloccato dalla prima guer-ra mondiale e successivamente pro-prio dalla nascita di Carbonia in quan-to fonte di lavoro retribuito al postodell’aleatorio reddito agrario.

È come se il discorso di Mussoliniper l’inaugurazione di Carbonia aves-se messo un tappo alla storia del Sulcische è documentata negli archivi manessuno la cerca perché Mussolini e ipropagatori dell’idea, più realisti del re,dicono che non c’è storia. A smentir-li basterebbero le innumerevoli emer-genze archeologiche che testimonianodelle culture che sono fiorite in que-sta “terraccia inutile” “nei secoli deisecoli, nei millenni”.Tra questi i “me-daus” e “furriadroxus”, i forni per lacalce per le tegole testimoniano pro-prio la storia del ripopolamento.

Se ripartiamo dal primo pannello delpercorso del Museo della Miniera incui si dice che poco più di tremilaabitanti fossero sparsi in tutto il terri-torio del Sulcis nel 1936, ce da rima-nere allibiti per la superficialità. È suf-ficiente prendere in mano un libro distatistica9 per constatare che nel 1936nel Sulcis Iglesiente c’erano 78.744abitanti. Se concentriamo l’attenzionesulla parte del territorio che forse vie-ne preso in considerazione dalle de-crizioni precedenti, cioè escludendoIglesias, Domusnovas, Villamassargia,Buggerru, Fluminimaggiore, rimango-no pur sempre circa 50.000 abitanti!Perché ci autodistruggiamo? Perché cicompiangiamo? Forse perché voglia-mo richiamare l’attenzione dei gover-nanti o dei potentati economici perchérisolvano loro i nostri problemi, ma-gari venendo con i capitali a depre-dare le nostre ricchezze in cambio distipendi e inquinamento?

Il Sulcis ha la potenzialità, anchecome risorse umane, di risolvere i pro-pri problemi, rispolverando l’iniziati-va privata che gli è propria. Per capi-re questo concetto ci vuole un brevecenno storico.

Quando i Savoia presero in manola Sardegna, pensarono di introdurre ilCatasto: censimento dei beni immo-bili privati per la tassazione. In Sar-degna vigeva l’uso comunitario del-le terre, cioè in pratica non esistevala proprietà privata. Provarono a pri-vatizzare nel 1820 con l’Editto delleChiudende, che però non diede i ri-sultati sperati. Con l’abolizione deifeudi e la distribuzione delle terre aiprivati, comincia la vera proprietà pri-vata in Sardegna.

Nel Sulcis la situazione è molto

diversa. Atti notarili di successione, dicompravendita, di scambi, testimonia-no della proprietà privata, per quel chesappiamo ad oggi, fin dal millesei-cento. I nostri antenati sulcitani dopoil fallimento dell’attività mineraria do-vuto alla cattiva gestione spagnola,tornarono alla terra. Terra che potevaessere di loro proprietà o acquisita indiverse maniere.

Uno degli strumenti fondamentalifu il “Contratto di livello”: una con-cessione ventennale per l’uso delleterre, che in pratica divenne perpetua,da parte del comune di Iglesias, o daparte dei grandi possessori ecclesia-stici e nobiliari.

Altro strumento con cui si ottenne-

ro delle terre da parte dei privati, fu ilcontratto di enfiteusi. Nicolas Ballisai,per esempio, ottenne in enfiteusi, allametà del Settecento, dal marchese diPalmas, la tenuta di Sirri, anche quellatrasformatasi poi in proprietà privata.

L’esempio di San Giovanni Suer-giu invece mostra l’acquisizione percompera. Due soci, certo Locci e certoPes, acquistano nel 1803 da certo Ca-sada, sembrerebbe un agente immo-biliare, un “tenimento” sul quale co-struirono il primo “furreadorgiu” perospitare le rispettive famiglie, celluladel futuro paese.

Molte acquisizioni avvennero persemplice appropriazione. Negli annipassati, parecchie proprietà furono di-menticate e molti, specialmente i pa-stori barbaricini che conoscevano be-ne il territorio per la frequentazioneda generazioni, se ne appropriarono.In questo favoriti anche dai funzio-nari del Catasto che attribuirono laproprietà dei terreni per triennale col-tivo10.

Si attivò poi il settore artigianale

con muratori, fabbri, sarti, falegnami,carratori, barbieri, calzolai, ceramistiecc. creando ulteriori posti di lavorocome ulteriori posti di lavoro si crea-rono con le attività marinaresche: ton-nare, peschiere, saline, un’altra gran-de risorsa a volte poco valutata.

Il ripopolamento del Sulcis è pas-sato inosservato tanto che ancora oggisi parla di questa regione come di una“landa deserta”. E questo lo dobbiamonon solo allo strabismo mistificatoredell’ideologia, ma soprattutto ai nostristudiosi e scrittori di storia che, comeabbiamo visto, anziché consultare i do-cumenti d’archivio, nel nostro casoabbondanti, si limitano a riportarestereotipe affermazioni di comodo.

Carbonia non ha bisogno di falsimiti. Le due città nel Sulcis nasconoin occasione dell’attivazione delle mi-niere. Attività che, essendo legata al-la redditività finanziaria, dopo un ci-clo più o meno lungo chiudono la-sciandosi dietro popolazioni allo sban-do nella miseria e il territorio disse-stato e inquinato. Come non è mortaIglesias nel millecinquecento, tornan-do alle attività agrarie, pastorali e ar-tigianali, così non è morta Carbonia nelmillenovecento. Sta ancora cercandouna sua strada e, con la determinazio-ne dei sui abitanti, abituati a lottareper la sopravvivenza, la troverà, ma-gari proprio tornando alla terra chein abbinamento col turismo, risorsa deinostri tempi, potrebbe dare una so-stanziale spinta per far uscire dalla crisiche attanaglia tutto il Sulcis.

È quello che voleva dirci PietroCocco nel 1980 quando indisse il primo“Convegno Nazionale Sulcis” chedoveva essere l’inizio della «ricercadella propria identità storica, dei le-gami dei sardi di Carbonia con i con-

tadini che popolavano la zona primadell’epopea del carbone, per mettere anudo radici ben più profonde e ric-che di cultura e tradizioni che nonquelle degli ultimi quarant’anni distoria “mineraria” della città fondatasul carbone... Ci sono centinaia, mi-gliaia di giovani che non sono figli del-la miniera e a questi giovani dobbia-mo dare un nuovo alimento culturalecercandolo nel passato non delle mi-niere ma del Sulcis, ristabilendo lacontinuità fra la vecchia civiltà con-tadina di Serbariu, ceppo originale diCarbonia, e la nostra cultura11».

Allora fu esiliato perché si prospet-tava l’era industriale dell’alluminio.

Pietro Sanna

1 - Partito Nazionale Fascista, foglio di disposizionen° 1226, Roma, Palazzo del Littorio, 13 dicembre1938 - XVII E.F.2 - Vitale Piga, Il Giacimento Carbonifero delSulcis - Carbonia, a cura della confederazione fa-scista dell’industria, 1938 (XVII E.F.)3 - Valerio Tonini, Terra del Carbone, Casa Ed.Guarda, 19434 - Massimo Carta, Carbonia realtà da 50 anni -riedito poi con il titolo Carbonia 70 anni 1938-2008,ed. Sulcis5 - Ignazio Delogu, Carbonia. Storia di una città,ed. Terna.6 - Alberto Della Marmora, Itinerario dell’Isoladi Sardegna, tradotto e compendiato dal can. Spano,ed. Trois, CA7 - Da Goffredo Casalis, Dizionario Storico -Statistico - Commerciale degli stati di S.M.: Il Redi Sardegna, Forni ed. Bologna8 - Giuseppe Todde, Scritti economici sulla Sar-degna, CUEC 2003 CA (riedizione degli scrittidel 1860, 1882, 1895)9 - D. Angioni, S. Loi, G. Puggioni, La popolazionedei comuni sardi dal 1668 al 1991, CUEC, CA 199710 - Renato Zangheri, I Catasti in Storia d’Italia,Vol. V11 - L’Unione Sarda, 26 ottobre 1980

Il Consiglio comunale di Igle-sias della seduta di venerdì 7agosto ha approvato il nuovoRegolamento per la concessio-

ne dei contributi economici a per-sone o nuclei familiari in stato didisagio sociale.

Il nuovo regolamento, che mo-difica le precedenti disposizioni inmateria in vigore dal 1994, sostitui-sce, in gran parte, le modalità di ero-gazione ed utilizzo del contributoprettamente economico, in sussidiosociale, attraverso l’erogazione diveri e propri voucher spendibili inesercizi commerciali alimentari,nonché aziende agricole e farma-cie, prevedendo una gamma di pro-dotti da acquistare che vanno dalcibo - promuovendo altresì la cultu-ra del prodotto biologico - alla can-celleria per i bambini, fino ai pro-dotti farmaceutici.

Quattro gli obiettivi principali:- orientare il cittadino che versa in

stato di bisogno ad utilizzare il sus-sidio come espressione del soddi-sfacimento delle necessità primariedella vita;

- inserire il cittadino svantaggia-to in un programma personalizzato diaiuto per favorire la transitorietà ditale strumento e consentire l’eman-cipazione e la autonomia della per-

sona dal circuito dell’assistenzialismo;- promuovere nel contempo la

mportanza della cultura biologica edanche della filiera corta agevolandouna azione di confronto con le coope-rative agricole locali;

- diffondere il concetto della Re-stituzione alla comunità in terminidi adeguamento al programma per-

sonalizzato di aiuto (PPA) indivi-duale che prevede inoltre la volontàdell’utente di partecipare ai servizicomunali di pubblica utilità realiz-zate dal comune di Iglesias con lelinee di intervento regionale.

Al regolamento, estremamentedettagliato rispetto al vecchio ormainon più in vigore almeno nella par-

te dei contributi economici, segui-ranno le linee guida che specifiche-ranno modalità ed entità dei vou-cher in base al PPA che verrà effet-tuato per ogni singolo utente che ver-sa in stato bisogno.«L’esigenza - commenta l’asses-

sore delle Politiche sociali, Ales-sandra Ferrara - nasce da una seriedi riflessioni fatte con il ConsiglioComunale e il Servizio Sociale e,valutato l’uso talvolta inadeguato delmero contributo economico da par-te degli utenti che per una serie disfortunate ragioni (che riguardano iloro disagi, spesso anche patologicicome le ludopatie - gioco di azzar-do, slot machine e gratta e vinci - opeggio le tossicodipendenze), sonoportati a mutare e stravolgere lascala delle priorità umane, vanifi-cando così lo spirito del sussidiosociale. Si tratta di un passo avantiimportante per il comune di Iglesiasche si adegua ad un sistema moder-no di welfare sociale in linea con igià avviati progetti di inclusione adot-tati all’nizio dell’anno per la lineadi intervento 3. Dobbiamo dare ilgiusto valore alla persona promuo-vendo le sue inclinazioni ed esor-tandolo all’autonomia, questo re-golamento si vuole prefiggere que-sto grande traguardo.»

Il Consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento

Iglesias, i contributi per il disagio sociale

Il ripopolamento del Sulcis è passato inosservato, tanto che ancora oggi si parla di questa regione come di una “landa deserta”

Il Mito di Fondazione della città di CarboniaPer esaltare il portento della repentina nascita della nuova città, è stato depresso il Sulcis senza alcun fondamento storico.

L’assessore Alessandra Ferrara.

L’inaugurazione della città di Carbonia annunciata dal Corriere della Sera.Il centro della città prende forma.Le prime case in costruzione.

Pietro Sanna.

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8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

Cresce la protesta contro lachiusura dell’Ufficio Posta-le di Cortoghiana. Il 31 ago-sto nella sede dell’ex Circo-

scrizione si è svolta un’affollatissimaassemblea, nel corso della quale è sta-ta ribadita la contrarietà alla chiusuradell’Amministrazione comunale diCarbonia e dei cittadini.

All’Assemblea popolare hannopartecipato il sindaco Giuseppe Ca-sti, diversi consiglieri comunali, rap-presentanti sindacali e politici e tan-tissimi cittadini.

Nel suo intervento, Giuseppe Ca-sti ha ribadito per l’ennesima volta latotale opposizione dell’Amministra-zione comunale contro quella che èritenuta l’ingiustificabile scelta di Po-ste Italiane, che ha disposto la chiusu-ra dell’Ufficio postale di Cortoghianaa partire dal prossimo 7 settembre. Ilsindaco ha poi annunciato le scelte fat-te dall’Amministrazione per opporsialla chiusura. È stato dato mandato adun legale per la presentazione di un ri-corso al TAR contro la chiusura del-l’ufficio di Cortoghiana. Il sindaco haaffermato, inoltre, che proporrà allaGiunta comunale, una delibera cheautorizzi la presentazione di una de-nuncia alla Procura della Repubblicacontro Poste Italiane per interruzionedi pubblico servizio. Il primo cittadi-no si è impegnato a valutare con i di-rigenti comunali, l’immediata inter-ruzione di tutti i rapporti (rescissionedei contratti) che intercorrono tra co-mune di Carbonia e Poste Italiane.

Accogliendo in pieno la richiestadei cittadini, il sindaco si è impegnatoinoltre a contattare il presidente dellaRegione, Francesco Pigliaru, per unariunione urgente da tenersi prima del7 settembre. Sindaco e cittadini han-no rivolto un appello al presidente del-la Regione, affinché si schieri in ma-niera diretta e forte contro la scelta diPoste Italiane.

I cittadini hanno poi deciso, all’u-nanimità, di incontrarsi tutti i giorni,a partire dalle ore 10.30, davanti al-l’ufficio postale di Cortoghiana, dove

verranno definiti i dettagli di alcuneazioni già approvate: l’occupazionedell’ufficio postale e l’organizzazionedi alcune manifestazioni da tenersi a

Carbonia e a Cagliari prima della da-ta della paventata chiusura.

L’Assemblea si è conclusa davantiall’ufficio postale per manifestare so-

lidarietà nei confronti di un cittadinoche dalla mattina di lunedì 31 agostoha iniziato l’occupazione sul tetto del-l’edificio.

Cresce la mobilitazione contro l’inaccettabile decisione di Poste Italiane di chiudere l’ufficio della popolosa frazione di Carbonia

Cortoghiana: «No alla chiusura delle Poste»La Giunta Casti guida la “rivolta” che porterà ad un ricorso al TAR e ad una denuncia alla Procura per interruzione di pubblico servizio.

Con il taglio del nastro da par-te del vescovo di Iglesias,Mons. Giovanni PaoloZedda, alla presenza del

sindaco di Sant’Antioco Mario Co-rongiu e del vicesindaco Marco Mas-sa, è stata inaugurata martedì 28 lu-glio nel Museo Diocesano di Iglesiasla mostra “Iter sanctitatis gaudiumecclesiae. Fede, tradizione e memorianello storico pellegrinaggio delle re-liquie di Sant’Antioco”.

L’evento, organizzato con l’ap-porto dell’Archivio Storico Dioce-sano e con la collaborazione dei co-muni di Iglesias e di Sant’Antioco, siinquadra nel programma della festad’agosto del martire sulcitano, que-st’anno impreziosita dalla coinci-denza del IV centenario del ritrova-mento delle reliquie del santo ed apochi mesi di distanza dalla proces-sione che ha ripercorso l’itinerariodell’antico pellegrinaggio che dallaCattedrale di Iglesias approdava nel-l’isola che prende il nome da Antioco.

Come ha precisato Silvia Med-de, direttrice del Museo Diocesano,«nel progetto espositivo risulta cen-trale la riflessione sul significato delviaggio devozionale», organizzato daIglesias a Sant’Antioco attraversovarie località del Sulcis, evocative deimiracoli compiuti da Antioco di cuiriferiscono le fonti. Non è nota, pur-troppo, l’esatta origine della mani-festazione di fede, evidentemente le-gata allo spopolamento delle zonecostiere e alla necessità di recarsi inpellegrinaggio nel luogo nel quale latradizione indicava la presenza del-la sepoltura del martire a seguito del-lo spostamento della cattedra ve-scovile da prima a Tratalias e poi adIglesias. I sentiti festeggiamenti ri-cevettero certamente un nuovo im-pulso a partire dal 1615, quando, aseguito delle ricerche promosse dal-l’arcivescovo di Cagliari e vescovo diIglesias Francisco De Esquivel fu-rono rinvenute la reliquie del santopoi tradotte ad Iglesias; si interrup-pero, come è noto, nel 1851 a causadella controversia insorta relativa-mente alla custodia delle importantitestimonianze di fede legate al santo,il diritto alla quale fu rivendicato dal-la città di Sant’Antioco, per essereriproposti quest’anno, in occasionedel quattrocentenario del ritrovamen-to delle reliquie.

La visita alla mostra offrirà inparticolare la possibilità di un incon-tro ravvicinato con numerosi docu-menti conservati presso l’ArchivioStorico Diocesano e con le opere dimaggiore significato fra quante sonolegate al culto del santo sul territo-rio diocesano. In primo luogo quel-le raccolte nella galleria iconografi-ca che mette a confronto i simulacrirappresentanti il santo delle chieseparrocchiali di Fluminimaggiore,Teulada e Villamassargia, e soprat-tutto la più antica statua conservatanella nicchia centrale dell’altare li-gneo della cappella dedicata a San-t’Antioco nella Cattedrale di Santa

Chiara. Di sicuro interesse è anche ilgrande dipinto realizzato intorno al1766 dal pittore romano Pietro Bom-belli sulla base di un originale anticopurtroppo perduto, ma il pezzo inassoluto di maggior pregio, anchedal punto di vista devozionale, è cer-tamente costituito dal reliquiariocontenente il cranio del Santo, rea-lizzato nell’immediatezza del rin-venimento delle reliquie di Antiocodall’argentiere cagliaritano SisinnioBarrai e dalla sua bottega. Questo sipresenta al pubblico per la primavolta a conclusione del delicato re-stauro condotto sotto la supervisio-

ne della Soprintendenza delle bellearti e il paesaggio per le province diCagliari e Oristano, grazie al qualel’opera ha ritrovato, nel senso piùvero del termine, l’antico splendoredella sua doratura originaria.

Un’attenzione speciale merita laricostruzione della solenne proces-sione annuale - la cosiddetta FestaManna che si svolge quindici giornidopo la Pasqua - che accompagnava lereliquie alla basilica, presentata inuna chiave storica moderna che sug-gerisce un itinerario di fede e culturada vivere come un pellegrinaggiosulle orme di Antioco e della storiadel cristianesimo in diocesi.

La mostra rimarrà aperta sino alprossimo mese di marzo, dal venerdìal sabato, dalle 17.00 alle 20.00. Nelperiodo estivo l’orario del venerdìverrà protratto a tarda sera.

Contattare il Museo Diocesano:[email protected] telefonare al numero 0781252231.

La chiesa parrocchiale di SantaMaria Goretti di Sant’Antioco, in-tanto, ha colmato la mancanza di unastatua di Sant’Antioco Martire, pa-trono della città, della diocesi e del-l’intera Sardegna. Da fine luglio, in-fatti, annovera tra i simulacri dei santianche quello di una nuova statua delmartire sulcitano. Ad averla scolpita èstato Antioco Marongiu, un archi-tetto molto conosciuto in città chepratica per hobby l’arte della scul-tura. Un hobby che ha ripreso a pra-ticare con successo alcuni anni fa.

Alto circa un metro e mezzo, An-tioco Marongiu lo ha scolpito in le-

gno di tiglio. L’abito tradizionale, cherispecchia l’iconografia con cui è pre-sentato il patrono della città, è statoinvece confezionato da uno staff diun gruppo di donne: Rita ha taglia-to e cucito l’abito, Luisa ha scelto le

stoffe, Carmela ha ricamato il col-letto dell’abito mentre Pinella e Fran-ca hanno contribuito alla realizza-zione di is coccois della festa con cuiè stata adornata la base del simula-cro. In occasione della festa estivadel patrono, che si celebra il primoagosto, la statua è stata portata inchiesa ed esposta su un altarino afianco dell'altare maggiore. Il par-roco, don Elio Tinti, prima di cele-brare la santa Messa in onore diSant’Antioco martire, ha benedettoil simulacro che è rimasto esposto pertutto il mese di agosto. La notiziadella nuova statua si è sparsa velo-cemente in città e ogni giorno sonostati numerosi i fedeli che si sonorecati in chiesa per ammirarla.

Tito Siddi

Inaugurata il 28/7, la mostra sarà visitabile fino a marzo 2016

Sulle orme di Sant’Antioco Martire, alla scoperta della nostra Fede

L’inagurazione della mostra.

LATINIAVino dolce da vendemmia tardiva di uve Nascodei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” -del Basso Sulcis della Sardegna.Vino mediterraneo, caldo, solare che,servito a 10°-12° C, esalta il desserte partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa.

Ha ricevuto il “Premio speciale”“miglior vino dolce dell’anno” 2002e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso”

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Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.

La Camera ha approvato l’or-dine del giorno presentatodal deputato del PartitoDemocratico Emanuele

Cani che impegna il Governo aporre in essere tutte le misure ne-cessarie affinché possa trovare ap-plicazione anche per i dipendentidelle otto province della RegioneSardegna quanto previsto dalla legge23 dicembre 2014, n. 190 (legge distabilità per il 2015) ed in partico-lare ai commi 424 e 425 dell’artico-lo 1, nonché quanto disposto dallacircolare n. 1 del 30 gennaio 2015

del ministro per la Semplificazionee la pubblica amministrazione e

del ministro per gli Affari regiona-li e le autonomie concernente le“Linee guida in materia di attua-zione delle disposizioni in materiadi personale e di altri profili con-nessi al riordino delle funzioni del-le province e delle città metropoli-tane. Art. 1, commi da 418 a 430L. 190/2014” e delle procedure dimobilità del personale a tempo in-determinato degli enti di area va-sta, come previsto dall’emanandodecreto del ministro per la Sempli-ficazione e pubblica amministra-zione.

La Camera ha approvato un ordine del giorno dell’on. Cani (PD)

«Mobilità anche per i lavoratori delle Province»

Carbonia - La sede dell’ex Provincia.

La statua di Sant’Antioco Martire realizzata dall’architetto Antioco Marongiu.

Una delle assemblee svoltesi per respingere la chiusura dell’ufficio postale.

L’occupazione dell’ufficio postale di Cortoghiana.

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9La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

Ha preso il via martedì 1settembre, a Sant’AnnaArresi, la XXX edizionedel Festival internaziona-

le “Ai confini tra Sardegna e Jazz”,dedicata alla memoria di Butch Mor-ris. L’eredità musicale del maestrocaliforniano è interpretata e svilup-pata all’interno del programma deiconcerti da una folta schiera di musi-cisti provenienti da diverse comunitàjazz internazionali: Londra, New York,Chicago. Ogni sera, prima dell’iniziodei concerti, una breve sessione d’a-scolto curata dai critici musicali Leti-zia Renzini e Giuseppe Vigna, avvi-cina il pubblico di Piazza del Nura-ghe alla musica e allo spirito di ButchMorris, ricordando l’uomo e il mu-sicista, le sue tante e articolate espe-rienze, ripercorrendo storie, amici-zie e sodalizi artistici.La XXX edizione del Festival

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” èstata aperta dal grande sassofonistainglese Evan Parker, con un “solo”dedicato alla memoria di Butch Mor-ris. Il palco della Piazza del Nuragheha poi ospitato uno dei concerti piùattesi, l’ensemble “Nu Grid”, formatodal chitarrista Vernon Reid (fondato-re dei Living Colour), Jean Paul Bou-relly (ormai di casa a Sant’Anna Ar-resi), Graham Haynes e Dj Logic. Il 2 settembre il palco di Piazza

del Nuraghe ha ospitato ben tre con-certi di grande spessore. Ad aprire laserata è stato Rob Mazurek, straor-dinario cornettista ed amico del fe-stival “Ai confini tra Sardegna eJazz”, con l’emozionante solo “Ga-lactic Parables #79”, omaggio aButch Morris. A seguire il pianistainglese Keith Tippett ha proposto ilprogetto “Carved In The Air”, conJulie Tippett, Roberto Ottaviano, Gio-vanni Mayer e Cristiano Calcagni-le, uno spettacolo sospeso tra con-temporaneità ed eterno.La serata è stata chiusa dal pro-

getto “Filu ‘e Ferru” del Sant’AnnaArresi quintet, formazione guidatada Evan Parker, nata nella XXIXedizione del festival “Ai confini traSardegna e Jazz”, lo scorso inverno.Da quel concerto è stato tratto un al-bum prodotto dall’Associazione Cul-turale Punta Giara, “Filu ‘e Ferru”,presentato nella sala consiliare, in-sieme al doppio live album “Galac-tic Parables: Volume 1” di Rob Ma-zurek - Exploding Star Orchestra,registrato a Sant’Anna Arresi nel 2013e al DVD fotografico su Butch Mor-ris, realizzato a Sant’Anna Arresi dalfotografo Luciano Rossetti (PhocusAgency).

I concerti in programma dal 3 al 6settembre.3 settembre: • “Sound BeyondSound” GrahamHaynes solo (tromba)• “Homage to Butch Morris” LargeEnsemble4 settembre:• Evan Parker quartet• “The Long Goodbye” conductionn. 1 Nublu Orchestra - Directed byKenny Wollesen5 settembre:• Parker/Dikeman/Drake Trio• “Tribute to Butch Morris”

conduction n. 2 Nublu Orchestra6 settembre:• Wildbirds and Peacedrums• Fire! Orchestra directed by MatsGustafsson.

Anche quest’anno, superate in extre-mis difficoltà di carattere finanziario,grazie anche ad una raccolta di fondieffettuata dai soci, l’Associazione Pun-ta Giara è riuscita a inserire nel car-tellone 2015 la marching mand pie-montese Bandakadabra che da diversianni è di casa a Sant’Anna Aresi.Il progetto “LA.GU.NA. in Jazz”

acronimo di Laboratori, Gusto e Na-tura è un programma di eventi cheruotano intorno alla Laguna di PortoPino e alle sue risorse principali: am-biente, enogastronomia e turismo.Il progetto prevede una serie di

eventi suddivisi in tre tipologie: escur-sioni, laboratori, mostre e workshop cheper tutta la settimana del festival si al-ternano nel territorio per far conoscerele peculiarità della laguna sotto i va-ri aspetti, storico, naturalistico, an-tropologico ed enogastronomico.

In occasione del 30° anno di atti-vità, in collaborazione con Poste Ita-

liane, l’Associazione Culturale Pun-ta Giara presenta l’annullo specialefilatelico che celebra la XXX edizio-ne del Festival “Ai Confini tra Sard-egna e Jazz”. Domenica 6 settembrePoste Italiane attiverà a Sant’Anna Ar-resi un servizio postale temporaneo chesarà operativo dalle 19,00 alle 01,00.

La Rai ha acquisito i diritti di mes-sa in onda di tutti i concerti, compresauna diretta programmata per il 3 set-tembre, alle ore 21.00, dal canale Raidella trasmissione condotta da PinoSaulo “Battiti”.

In Piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, la XXX edizione della rassegna organizzata dall’Associazione Culturale Punta Giara

Il Festival Jazz celebra il grande Butch MorrisIl programma prevede una ricca attività collaterale, con la Bandakadabra, il Progetto “La.Gu.Na. in Jazz” e un annullo speciale filatelico.

Il quartetto “Nu Grid”.

Il Sant’Anna Arresi quintet.

Le opere di Costantino Ni-vola sono esposte fino al6 settembre a Carbonia eIglesias, su iniziativa del

Consorzio del Parco GeominerarioStorico e Ambientale della Sarde-gna, in collaborazione con la Fon-dazione Costantino Nivola e il Con-siglio Regionale della Sardegna, econ il patrocinio dei comuni di Car-bonia e Iglesias. La mostra “Biogra-fia di un progetto Artistico. Nivolaal Palazzo del Consiglio Regiona-le 1985/2015”, a cura di GiulianaAltea e Antonella Camarda, è stataallestita nella sede del PAS Mu-seo dei Paleo Ambienti Sulcitani“E.A. Martel”, nella Grande Mi-niera di Serbariu, a Carbonia, e nel-l’Archivio Storico Minerario IGEASpA di Iglesias.La mostra, presentata per la pri-

ma volta al pubblico nel maggioscorso all’interno della storica se-de del Palazzo del Consiglio Re-gionale di Cagliari, dove ha otte-nuto uno straordinario riscontro dipubblico superando gli oltre 3.000visitatori, è stata riproposta ed am-pliata grazie al supporto del Con-sorzio del Parco Geominerario cheha permesso il rientro in Sardegna didiverse opere di Costantino Nivolacustodite a Pietrasanta (Toscana),dove l’artista realizzò parte delle

sculture e dei modelli esposti.La mostra consente di ripercor-

rere la vicenda dell’ultimo proget-to artistico di Costantino Nivola,alla ricerca del suo significato piùprofondo, del senso poetico e dellapassione civica che lo pervadono.Nel 1985 Costantino Nivola rice-

vette dal presidente del ConsiglioRegionale, Emanuele Sanna, l’in-carico ufficiale per la decorazionedel nuovo Palazzo del Consiglio,già in fase avanzata di realizzazio-ne. L’artista chiese e ottenne di mo-dificare la progettazione secondoquelle che erano le sue idee ma nonriuscì a portare a termine il lavoroperché morì a Long Island il 6

maggio 1988, all’età di quasi 77anni (era nato a Orani il 5 luglio1911).Il nuovo percorso espositivo,

curato da Davide Mariani che lo hapresentato a Carbonia e Iglesias, erealizzato dallo studio AJF/ design,ha riportato il visitatore alla realtàdel cantiere e alle atmosfere dellostudio che Nivola aveva a LongIsland (New York) e si è sviluppa-to all’interno di due luoghi parti-colarmente rilevanti per il territo-rio del Sulcis Iglesiente: il PAS Mu-seo dei Paleo Ambienti Sulcitani“E.A. Martel”, nella Grande Mi-niera di Serbariu a Carbonia, incui è stato possibile ammirare trale altre sculture anche la “Vedova”giunta appositamente per l’occa-sione, e l’Archivio Storico Minera-rio di Iglesias, in cui oltre ad alcunimodelli e sculture di rientro da Pie-trasanta, è stata esposta la parterelativa alla documentazione delprogetto, attraverso una serie di di-segni preparatori e materiali foto-grafici.La mostra concluderà il suo iti-

nerario espositivo nel mese di set-tembre, con un nuovo allestimentoideato appositamente per la sugge-stiva località di Porto Conte, all’in-terno del Parco Naturale Regionaledi Alghero.

“La Vedova” di Costantino Nivola.

La giuria istituita dalla Fon-dazione Andrea Parodi haselezionato i dieci artisti fi-nalisti dell’ottava edizione

del “Premio Andrea Parodi”, il soloconcorso di World Music in Italia,in programma dall’8 al 10 ottobre aCagliari, al Teatro Auditorium Co-munale, con la direzione artistica diElena Ledda.

I dieci finalisti sono:Alarc’h (brano: Ninna e la nin-

nella, calabrese)Calatia (brano: Arrammuli’, na-

poletano)Claudia Aru Band (brano: Fogu,

sardo)Corimè (brano: La scelta, italia-

no)Davide Casu (brano: Sant’Eula-

lia, algherese)Giuliano Gabriele Ensemble (bra-

no: Lettera dalla Francia, dialettociociaro)

Koralira (brano: Nero, calabrese)La Banda Di Piazza Caricamento

(brano: Bird song, indiano-inglese-arabo)

Marina Mulopulos (brano: Iati’,greco)

Valeria Tron (brano: Senso direrien, occitano)

Le serate, che saranno presentateanche quest’anno da GianmaurizioFoderaro di RadioRai e da Ottavio

Nieddu, conteranno anche su impor-tanti ospiti.

La manifestazione si terrà in pros-simità del 9° anniversario della scom-parsa di Andrea Parodi (17 ottobre2006), un grande artista passato dalpop d’autore con i Tazenda, a un per-corso solistico di grande valore e

rielaborazione delle radici, grazie alquale è diventato un riferimento in-ternazionale della World Music, col-laborando, fra l’altro, con artisti co-me Al Di Meola e Noa.

Il museo multimediale a lui de-dicato, è attualmente aperto a Otta-na (NU), presso la Casa Fenudi.

Le precedenti edizioni del Pre-mio Andrea Parodi sono state vinte

nel 2014 da Flo (Campania), nel 2013Unavantaluna (Sicilia), nel 2012Elsa Martin (Friuli), nel 2011 ElvaLutza (Sardegna), nel 2010 Compa-gnia Triskele (Sicilia), nel 2009 Fran-cesco Sossio (Puglia).

La Fondazione è sostenuta dallaRegione Autonoma della Sardegna;

la manifestazione è realizzata gra-zie al contributo del comune di Ca-gliari, dei partecipanti aderenti e de-gli sponsor, tra i quali il ConsorzioCagliari Centro Storico.

I partner del Premio sono inve-ce: European Jazz Expo, Folkest,Negro Festival di Pertosa, PremioBianca d’Aponte e Federazione de-gli autori.

Sono stati selezionati i dieci finalisti dell’ottava edizione

Anche due sardi in finale al Premio Parodi

Andrea Parodi. Flo, vincitrice nel 2014.

Si è rinnovato il 2 agosto, aSantadi, l’antico rito del Ma-trimonio Mauritano, giuntoalla 47ª edizione. Don San-

dro Zucca, parroco di Capoterra, edon Giampiero Marongiu, parrocodi Santadi, hanno unito in matrimo-nio due giovani di Santadi, NicolettaMele e Matteo Porcu.

La cerimonia ha registrato la par-tecipazione di 12 gruppi folk, 4 gruppidi cavalieri, uno di suonatori di lau-neddas e del coro “Su Veranu” diFonni. Gli sposi sono arrivati sul sa-grato della chiesa di San Nicolò, ac-compagnati da 5 traccas allestite concura, addobbate con tappeti lavoratia mano, preziosi tessuti ricamati, in-trecci di fiori, spighe di grano e ramidi mirto, trainate da buoi abbelliti danastri e coccarde colorate. Numerosele autorità civili e religiose presenti,con in testa il sindaco Elio Sundas.

La cerimonia de “Sa Coia Maur-reddina”, rito cristiano che vede idue giovani scambiarsi le promessenuziali, tra la gioia e l’emozione deipresenti che si rendono testimoni del-l’evento, coinvolge l’intera collettività;il paese partecipa alla festa in modomolto sentito. Il rito rinnova lo spiri-to d’appartenenza alle tradizioni an-tiche delle genti sulcitane, rafforza

l’identità culturale del popolo sardo.Gli abiti degli sposi sono confe-

zionati con dedizione e minuzia, conle stoffe più pregiate, dagli anziani delpaese. Il vestito della sposa è realiz-zato con una preziosa seta o broc-cato di seta “sera a matas”, di diver-se tonalità di colore e con disegni

floreali. L’abito maschile da cerimo-nia (sa roba po si coiai) è realizzatocon il lino o l’orbace

Al termine della cerimonia è sta-to riproposto il “Rito dell’acqua”:gli sposi si sono inginocchiati su uncuscino bianco e le madri a turno,quasi con dignità sacerdotale, hanno

fatto il segno della croce con un bic-chiere colmo d’acqua, simbolo de-gli arcani elementi della vita stessa.Poi le madri hanno cosparso il capodei figli con “Sa Gratzia”: chicchi digrano, petali di rose, granellini di salee alcune monetine; simbolo rispet-tivamente di abbondanza, felicità,

saggezza, ricchezza. Le madri han-no rotto il piatto che conteneva “SaGratzia”, in segno scaramantico.

Al termine, la tradizionale con-segna dei doni e la distribuzione delpane sardo benedetto ai parenti e aipresenti.

G.P.C.

Il 47° Matrimonio Mauritano ha unito due giovani del paese

Il grande giorno di Nicoletta Mele e Matteo Porcu

Lo scambio degli anelli, uno dei momenti centrali della cerimonia.

Grande successo, a Igle-sias, per gli eventi dispettacolo inseriti nelprogramma dell’Estate

Iglesiente 2015.Piazza Municipio si è riempita

come un uovo, il 17 agosto ed haseguito con grande partecipazioneemotiva il concerto del giovane ta-lento italo-francese Thomas Cheval,18 anni appena compiuti, residentea Ferrara dove frequenta il 4° annodel liceo linguistico, quarto classifi-cato nell’ultimo “The Voice”. Lospettacolo, denominato “Allonsdanser tour”, è stato organizzatodall’Associazione Culturale Noa.

La serata è stata aperta da breviesibizioni di due formazioni locali,i Moody Freak Acoustic Duo (voi-ce’n’guitar) di Matilde Gadducci e

Francesco Nicola Perra, e i T-Bro-thers, Andrea e Paolo Tarozzi. Tho-

mas Cheval, nonostante la giovaneetà, ha mostrato di avere giù una

grande presenza sul palco ed haduettato più volte con Matilde

Gadducci e nel finale anche con ifratelli Tarozzi.

Successo per gli eventi di spettacolo dell’Estate Iglesiente

Entusiasmo per il giovane talento Thomas Cheval

Thomas Cheval duetta con la cantante iglesiente Matilde Gadducci.

Le opere dell’artista di Orani in mostra a Carbonia e Iglesias

“Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale”

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10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

La “The Paolo Nonnis BigBand”, già protagonista inquesta edizione della primatappa svoltasi la scorsa pri-

mavera nella Cantina Sardus Paterdi Sant’Antioco, ha chiuso con unosplendido concerto il “Carignano Mu-sic Experience 2015”, nella Cantinadi Calasetta. Al termine, i presentihanno potuto gustare un piatto dicassulli alla carlofortina a base ditonno, pesto e pomodoro fresco pre-parato dallo chef Achille Pinna, ac-compagnato dai vini della Cantina diCalasetta.

«Quella di Calasetta, purtroppo,è stata l’ultima rassegna di questameravigliosa manifestazione, nataotto anni fa con il sostegno della Re-gione Sardegna e della Provincia diCarbonia Iglesias», dice MarinellaGrosso, presidente della Strada delVino Carignano del Sulcis ed ex as-sessore del Turismo della provinciadi Carbonia Iglesias.

«Senza alcun sostegno finanzia-rio da parte degli enti promotori -aggiunge Marinella Grosso -, rimar-rà solo un bel ricordo per tutti i turi-sti e gli appassionati, che negli annici hanno seguito ed apprezzato. Ri-teniamo sia un vero peccato abban-donare questo utile strumento di pro-mozione del nostro territorio, che neglianni ha saputo esaltare e promuove-re le produzioni di eccellenza, dalCarignano, principe dei vini rossi sar-di, al tonno e a tante altre pietanzeche lo chef Achille Pinna, socio del-la strada, ha saputo in una alchimiadi sapori, abbinare per prelibare ilpalato di tutti i partecipanti.»

«Speriamo e confidiamo nel-l’aiuto dell’ex provincia di Carbo-nia Iglesias, che è stata il soggettopromotore dell’Associazione stradadel Carignano e della manifestazioneCarignano Music Experience, diven-tato negli anni l’unico evento pro-vinciale e per questo motivo sempre

finanziato direttamente dalla stessaProvincia, socia di maggioranza dellaStrada. Lo scioglimento dell’associa-zione - conclude Marinella Grosso -sarebbe per questo territorio tanto sof-ferente, un’ulteriore perdita di lavoro edi opportunità turistica culturale.»

Quest’anno la Rassegna, nell’in-certezza finanziaria sottolineata daMarinella Grosso, si è articolata inquattro appuntamenti, con diversescadenze temporali. Il primo, allaCantina Sardus Pater di Sant’Antioco,

il 17 aprile, con “The Paolo NonnisBig Band”; il secondo al borgo me-dioevale di Tratalias, il 4 luglio, conil “Nino Rota Ensemble”; l’11 lu-glio alla Cantina Santadi, con l’“In-ternational live concert” di MatthewLee; domenica 23 agosto, infine, al-

la Cantina di Calasetta, ancora “ThePaolo Nonnis Big Band”. Con gliartisti, sono stati sempre protagonistiil vino Carignano e i prelibati piattipreparati dallo chef Achille Pinna.

Giampaolo Cirronis

Il concerto della “The Paolo Nonnis Big Band” ha concluso il 23 agosto, a Calasetta, l’edizione 2015 della rassegna

Carignano Music Experience, è un arrivederci o un addio?La rassegna, diventata un utile strumento di promozione del territorio, è rimasta priva di sostegno finanziario e rischia di sparire.

La “The Paolo Nonnis Big Band” a Calasetta.

Il giornalista Franco Siddi, nato aSamassi il 25 novembre 1953,ex presidente della FNSI, è unodei 7 componenti del nuovo

Consiglio d’Amministrazione dellaRAI. Gli altri componenti sono: Ri-ta Borioni, Guelfo Guelfi, Paolo Mes-sa, Carlo Freccero, Arturo Diaconalee Giancarlo Mazzuca. Franco Siddi,indicato dal Partito Democratico edal Centro, è stato eletto con 5 voti.

Gli altri due candidati dellamaggioranza del Partito Democra-tico, Guelfo Guelfi e Rita Borioni,sono stati eletti rispettivamente con6 e 5 voti. Arturo Diaconale, candi-dato da Forza Italia, 5 voti; CarloFreccero, candidato sostenuto da M5Se Sel, 6 voti; Paolo Messa, candidato

di Area Popolare, 4 voti; GiancarloMazzuca, candidato del Centrode-

stra, 4 voti. Non è stato eletto il gior-nalista Ferruccio De Bortoli, candi-

dato dalla minoranza del Partito De-mocratico, la cui bocciatura ha sca-tenato una nuova feroce polemica inseno al partito del Premier MatteoRenzi.

L’assemblea degli azionisti del-la Rai ha indicato per la presidenzaMonica Maggioni, direttore di “RaiNews 24”. L’assemblea ha poi in-dicato Marco Fortis, vicepresidentedella Fondazione Edison e consi-gliere economico del Governo,nono componente del Consiglio diAmministrazione, indicato dal Te-soro. Il CdA presieduto da MonicaMaggioni, infine, ha nominato An-tonio Campo Dall’Orto, 50 anni,originario di Conegliano Veneto, nuo-vo direttore generale.

Nuovo prestigioso incarico per l’ex presidente della FNSI

Franco Siddi è stato eletto nel CdA Rai

Franco Siddi.

Iprofumi e i gusti del passatotornano ancora una volta allaribalta con la quarta edizionedi “Sardus in fabula”. Tante

storie che rievocano vecchi ricordi,aneddoti divertenti tenuti in vita dairacconti dei nostri nonni e delle no-stre nonne.

A fermarli su pagine bianche, ciha pensato l’Associazione Cultura-le Agorà di Sant’Antioco che, datoil successo delle scorse edizioni, hapensato di proseguire la ricerca, invirtù del fascino che i vecchi rac-conti da sempre esercitano su gran-di e piccini. La lettura dei brani èstata accompagnata dalle suadentinote della chitarra di Giovanni Me-loni, una vera e propria magia am-bientata in una location memore divissuti importanti: “Forte Su Pisu”.

Successo di pubblico anche perquesta edizione, dove le storie han-no toccato i temi più disparati, tutteportatrici di una morale, letta un po’

in sardo e un po’ in italiano, non pro-prio corretto, ma testimone letteraledella parlata popolare del passato.Ad introdurre le simpatiche lettrici:Rita, Marinella, Gabriella, Patrizia,

Bruna, Carmela, Clara, Giulia, Ce-sarina, Rosella, Mariolina, Luisa, Ro-sella e Gemma, ci ha pensato LuigiFusani che, con le sue battute, ha ral-legrato la serata.

Al termine, “pani, casu e binu arasu”, hanno reso l’atmosfera dellanotte piacevole anche al palato, sa-pori di un tempo lontano, quando glianziani raccontavano e i nonni sa-

pienti producevano. L’appuntamen-to quindi è per l’anno prossimo, con“nuove” e “vecchie” storie da ripor-tare alla luce nella quinta edizione.

Nadia Pische

Forte su Pisu ha ospitato la quarta edizione della manifestazione

Sardus in fabula, profumi e gusti del passato

Si è conclusa con un bilan-cio molto positivo, a Car-bonia, la terza edizione delFestival Summer Is Mine.

L’Amministrazione comunale diCarbonia, in una nota diffusa oggi,esprime grande soddisfazione perl’importante successo della rasse-gna organizzata dall’AssociazioneCulturale Lee Van Cleef, con il pa-trocinio del comune di Carbonia esvoltasi nelle giornate di venerdì7, sabato 8 e domenica 9 agosto2015, all’interno del Parco di VillaSulcis.

Oltre 21 ore di musica a cui igiovani, ma non soltanto i giovani,hanno risposto in massa, confer-mando la bontà dell’intuizione avu-ta dagli organizzatori e accolta inpieno dall’Amministrazione co-munale di Carbonia.

Nei tre giorni della rassegna, suidue palchi (Eli Wallach e Lee VanCleef) appositamente allestiti si so-no esibiti 24 tra gruppi e singoliartisti: FranksyNatra, Andiperla,Chen, Stun!, Deian&Lorsoglabro,Lieroy, Johnny Mox, C+C=Maxi-gross, Hell(p), Buster Malandrini-Dj-Set, The Heart & The Void, La-zybones Flame Kids, Grandmo-ther Safari, Weird, Steven Smirney,Iosonouncane, Upside Down, MntEzdac, Dead Cansado Dj-Set, De-sert Hype, Nohaybandatrio, TidePredictors, Surgical Beat Bros,Arpxp.

Nessuno degli artisti si è rispar-miato, offrendo al pubblico un con-centrato di emozioni ed ottima mu-sica, in grado di soddisfare i vari gu-sti di un pubblico qualificato.

«Siamo molto soddisfatti dellariuscita del “Summer is Mine” 2015- dice l’assessore dello SpettacoloFabio Desogus -. L’esito del Festi-val, che quest’anno è passato dalledue alle tre giornate, conferma cheun appuntamento simile è in gradodi attirare tantissime persone e inparticolar modo una fascia di pub-

blico che difficilmente trova nelterritorio, e oltre, rassegne di questaportata. Proprio per questo motivosiamo sempre più convinti che il“Summer is Mine” festival, che inappena tre anni è già divenuto un

appuntamento fortemente atteso,debba ripetersi ogni anno. Un aspet-to caratterizzante, che non può es-sere tralasciato, è il fatto che l’or-ganizzazione di “Summer is Mine”è frutto della professionalità e del-l’entusiasmo dei giovani della cit-

tà, che, a loro volta, hanno chiestoil contributo di altri giovani con-cittadini per la cura dei vari aspettidella manifestazione. Per questomotivo - conclude Fabio Desogus- ringraziamo l’Associazione Lee

Van Cleef per aver organizzato il“Summer is Mine” Festival e peraver contribuito a valorizzare e farriscoprire il Parco Villa Sulcis, pa-rte importante del patrimonio cul-turale e sociale della città di Car-bonia.»

Si è conclusa con un bilancio molto positivo la terza edizione

“Summer is mine” continua a crescere

Il Festival ha confermato di essere in grado di attirare tantissime persone.

Dopo il successo de “Ilmentore”, di cui usciràanche l’edizione inglesein autunno, edita da Ama-

zon Publishing, Rita Carla Fran-cesca Monticelli ritorna al thrillercol suo nuovo romanzo, “Affinitàd’intenti”. Sotto la pioggia di unaestate inglese insolitamente calda,“Affinità d’intenti” segue le vicen-de di Amelia Jennings, un’agentein forza alla Polizia della City diLondra da appena una settimana, cheviene inviata dal detective Monroea lavorare sotto copertura nello stu-dio legale Goldberg & Associates,flagellato da una serie di omicidi,opera di un killer su commissione.La sua carriera come investigatri-ce, però, termina prima ancora diiniziare. Quando Amelia si reca atenere il colloquio finale, da cui di-pende la sua assunzione, e incon-tra nella sala d’attesa un concor-rente, Mike Connor, la sua unicapreoccupazione è che quell’uomopossa sottrarle il posto di lavoro,vanificando gli intenti della sua squa-dra. Ma neanche cinque minuti do-po quella stessa sala diventa teatrodi una sparatoria. Amelia, contrav-venendo agli ordini del proprio ca-po, si getta all’inseguimento del kil-ler e da questa scelta avventata scatu-risce una serie di eventi che la por-tano a cambiare radicalmente la pro-pria vita nel giro di appena venti-quattro ore. Tra rapimenti, uccisio-ni, incidenti stradali non precisa-mente accidentali, inseguimenti,sparatorie, esplosioni, la seguiamo

in una calata all’inferno, in cui persopravvivere dovrà capire di chi puòfidarsi. Dotata di autoironia e diuna fervida immaginazione, Ame-lia cercherà di venire a capo di ciòche le sta accadendo e, nel farlo,stempererà la drammaticità dellesue peripezie con riflessioni diver-tenti e fantasiose, e spesso ammic-canti. Al suo fianco c’è Mike, unuomo che pare più avvezzo di lei a

essere bersaglio di una squadra dikiller. Sebbene possano apparire duepersone quasi opposte, nel corso diquesta avventura Amelia e Mikescopriranno di avere qualcosa incomune.

“Affinità d’intenti” è un roman-zo che miscela suspense e azionecon elementi psicologici. La storiasi dipana davanti al lettore attra-

verso i sensi e i pensieri della pro-tagonista. Questi vede e sente soloquello che lei vede e sente. Sa soloquello che lei sa o, per meglio dire,solo quella parte che lei gli mostra.E tramite lei il lettore assiste al ri-velarsi di Mike, un personaggio am-biguo e problematico, che la spin-ge a riconsiderare il proprio con-cetto di giusto e sbagliato.

Nata a Carbonia nel 1974, RitaCarla Francesca Monticelli vive aCagliari dal 1993, dove lavora co-me scrittrice, oltre che traduttriceletteraria e scientifica. Laureata inScienze biologiche nel 1998, in pas-sato ha ricoperto il ruolo di ricer-catrice, tutor e assistente della do-cente di Ecologia presso il Dipar-timento di Biologia Animale edEcologia dell’Università degli Stu-di di Cagliari.

Dal 2009 Rita Carla FrancescaMonticelli si occupa di narrativa.

Tra il 2012 e il 2013 ha pubbli-cato la serie di fantascienza “De-serto rosso”, composta da quattrovolumi disponibili sia separata-mente che sotto forma di raccolta.Nel 2014 è stata indicata da WiredMagazine come una dei dieci mi-gliori autori indipendenti italiani eciò le è valso la partecipazione co-me relatrice al XXVIII Salone In-ternazionale del Libro di Torinoed alla Frankfurter Buchmesse2014.

“Affinità d’intenti” è il suo ot-tavo libro. Nel 2015 uscirà anche ilsuo prossimo romanzo: “Per caso”(fantascienza).

La copertina del libro.

Il nuovo libro della scrittrice di Carbonia Rita Carla Monticelli

“Affinità d’intenti”, suspence e azione

Nella tre giorni a Carbonia si sono esibiti 24 tra gruppi e artisti singoli.

L’estroso Matthew Lee a Santadi.

Un momento della serata a Forte su Pisu.

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11La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XX • N° 285 • 31 Agosto 2015

Con il ripescaggio del Carloforte, sono cinque le squadre sulcitane protagoniste del nuovo campionato di Promozione

Monteponi e Siliqua per il primato, Carbonia outsiderL’Atletico Narcao di Gianni Maricca e il Carloforte di Massimo Comparetti rientrano tra le squadre che punteranno alla salvezza.

Dimenticata definitivamen-te la “favola estiva” dellafusione, Monteponi e Car-bonia preparano il nuovo

campionato di Promozione. La squa-dra rossoblù s’è radunata il 17 agosto,sotto la guida del nuovo tecnico Giam-paolo Murru, alla seconda esperien-za in panchina dopo l’esordio al Car-loforte, quella biancoblù ha iniziatoa lavorare 24 ore più tardi, il 18 ago-sto, sotto la guida del nuovo tecnicoAndrea Marongiu.

Le novità in casa Carbonia sonotante, sia nell’assetto dirigenziale siain quello tecnico. Al vertice societarioc’è un nuovo presidente, l’imprendi-tore Carlo Foti, fratello di Sandro, pre-sidente della Monteponi, che ha rag-giunto l’accordo con la famiglia Gi-ganti per gestire insieme la società.Luca Giganti e Roberto Porcedda so-no i vicepresidenti, Renato Giganti pre-sidente onorario, Pino Giganti respon-sabile del settore giovanile, FerruccioAtzori direttore sportivo, Stefano Canudirettore generale.

La rosa a disposizione di AndreaMarongiu (coadiuvato da Luca Car-boni, Stefano Frau e Manuel Contu,dal fisioterapista Fabrizio Manca e dalpreparatore dei portieri Tore Pippia)è composta da sette elementi di espe-rienza e da una pattuglia di giovanipromesse, quasi tutti maturati nel flo-

rido settore giovanile che negli ulti-mi anni è cresciuto a vista d’occhio,raggiungendo eccellenti risultati. I nuo-vi sono il centrale difensivo FabianoTodde, in arrivo dal Muravera; il cen-trocampista Giancarlo Porcu, ex Gu-spini; il difensore Christian Mameli,ex Sant’Antioco; l’attaccante MarcoFoti, in arrivo dalla Monteponi; il cen-

trocampista Nicola Rais, 30 anni, pro-veniente dal Ghilarza (Eccellenza),cresciuto nelle giovanili del Cagliari econ esperienze in serie C nel Potenza(2005/06) e successivamente ad Al-ghero, Campobasso, al Savona in Pri-ma Divisione, Tempio Pausania, Ta-volara, Castiadas e Selargius.

Oltre a Simone Marini, che ha de-ciso di appendere le scarpette al chio-do, nel nuovo organico non figura ilgiovane attaccante Marco Foddi, ce-duto in prestito al Budoni.

La Monteponi ha mantenuto l’os-satura dell’organico della scorsa sta-gione, con alcune novità. Sono partitiil centrocampista Angelo Marci, pas-

sato al Ghilarza; il difensore centraleGiorgio Piras, ceduto al La Palma; eMarco Foti, passato al Carbonia. Sonoarrivati dal Siliqua l’attaccante AlessioMeloni, il portiere Claudio Pillitu e ildifensore Claudio Di Meglio (ex Car-bonia); Paolo Uccheddu, in arrivo dalGhilarza ma anche lui con un passato

al Carbonia; i giovani fuoriquota Mi-chael Ferraro e Pierluigi Achenza inarrivo dal Sanluri e dal Selargius. Lanuova stagione scatterà il 6 settembrecon i sedicesimi di finale di CoppaItalia. Il Carbonia esordirà a Carlofor-te, mentre l’Atletico Narcao ospiteràla Monteponi Iglesias. Partite di ritor-no il 13 settembre, a campi invertiti.

Il campionato di Promozione avrà ini-zio il 20 settembre. Al via ci sarannoanche altre tre squadre sulcitane: il Si-liqua, una delle squadre più ambizio-se del girone anche dopo la conclu-sione del mercato estivo, guidato nuo-vamente da Titti Podda, dopo la breveparentesi del finale della scorsa stagione,

quando il tecnico di Carbonia venneesonerato e sostituito da Marco Piras(il Siliqua esordirà in Coppa Italia sulcampo della Frassinetti Elmas di Vir-gilio Perra); l’Atletico Narcao, con ilnuovo tecnico Gianni Maricca, chia-mato a condurre la squadra ad una sal-vezza più tranquilla rispetto a quella“miracolosa” della stagione passata; e,

infine, il ripescato Carloforte che, sottola guida del confermato Massimo Com-paretti, cercherà di conservare la catego-ria, alla quale per questioni di temponon ha potuto adeguare l’organico co-me avrebbe voluto.

Il campionato di Eccellenza vedràtra i protagonisti due tecnici di Carbo-

nia, Giorgio Melis e Graziano Man-nu, alla guida di Tortolì e Ghilarza.

Giorgio Melis, 57 anni, ha conclu-so un’esperienza al settore giovaniledel Cagliari durata 14 anni, imprezio-sita dall’acquisizione del patentino ditecnico di prima categoria e dall’e-sordio in serie A; Graziano Mannu,45 anni, ritorna in panchina dopo un

anno di pausa, seguito all’esperienzadi Sanluri e coinciso con la nascita delprimo figlio.

Tortolì e Ghilarza esordiranno inCoppa Italia sui campi di Porto Coralloe San Teodoro. Anche il campionatodi Eccellenza inizierà il 20 settembre.

Giampaolo Cirronis

Titti Podda. Andrea Marongiu. Gianni Maricca. Massimo Comparetti.Giampaolo Murru.

Marco Mattu e Silvia Piras hanno vinto la4ª edizione della Palmas Corre, organiz-zata dall’associazione culturale PalmasVecchio, nell’ambito delle iniziative del-

l’Estate di Palmas 2015.La manifestazione ha registrato una partecipazio-

ne record rispetto alle precedenti edizioni, con 94 atletitesserati Fidal e ben 575 atleti della sezione non com-petitiva.L’associazione culturale Palmas Vecchio ha dona-

to una parte della quota di iscrizione di ogni parteci-pante alla gara, ai progetti della SPE (Soft Power Edu-cation Uganda) che lavora per il miglioramento dellecondizioni di vita dei bambini ugandesi.La serata si è conclusa con una grande cena in piaz-

za, alla quale hanno partecipato circa cinquecento per-sone.Tutti i primi classificati nelle categorie della corsa

per tesserati Fidal.Maschile: Marco Mattu (Futura Ca Soloatletica),

in 23’54”Femminile: Silvia Piras (ASD Cagliari Atletica

Leggera), in 30’35”SM35: Felix Muechler (Atl. Dolianova)SM40: Giacomo Stefano Mei (Atletica Santadi)SM45: Massimiliano Figus (Atl. E. Sanna Elmas)SM 50: Enrico Eula (Pol. Novatletica Chieri)

SM55: Genesio Lusci (Sulcis Atl. Carbonia)SM60: Bernardo Camboni (Sulcis Atl. Carbonia)SM65: Eraldo Loi (Atletica Santadi)SM70: Giovanni Buonsanti (GPDM)SM75: Carlo Porcu (Atletica Selargius)SF: Tiziana Letizia Granara (Cagliari Marathon Club)

SF35: Valentina Sulis (Atletica Selargius)SF40: Paola Melis (Atletica Selargius)SF45: Regina Ulleri (Uisp)SF50: Giovanna Melis (Atletica E. Sanna Elmas)SF55: Angela Belloni (Uisp)SF60:Maria Graziella Gallus (Atl. San Sperate).

Partecipazione record per la gara organizzata a Palmas Suergiu

A Marco Mattu e Silvia Piras la 4ª Palmas Corre

«Fare meglio dellascorsa stagione,nonostante i tagliimposti dalla Re-

gione Sardegna e il girone che dicerto non ci agevola». Il presiden-te della VBA/Olimpia Sant’An-tioco, Rolando Serra, commentacosì la conclusione della campa-gna acquisti.Una VBA/Olimpia che si rinno-

va in tutti i reparti, partendo dalleconferme di chi ha creduto nel pro-getto accettando di vestire bianco-blu anche nella prossima stagione.Il coach, confermatissimo, AdrianPablo Pasquali, sarà coadiuvato inpanchina da Stefano Cafini. Unaconferma Luca Genna e due arri-vi, Michele Geraldi (Brolo B1) eNicola Muccione (Cagliari volley)nel reparto schiacciatori. Al centroci sarà ancora Valeriano Usai, condue novità: dalla serie A, al suo pri-mo anno nella cadetteria, Max DiFranco (Reggio Emilia, A2); e ilgiovane Davide Ghiani, provenien-te dal Cagliari volley. In cabina diregia, confermato Fabio Longu,mentre ritorna a Sant’Antioco, do-po qualche anno nelle serie superio-ri, Luca Beccaro (Tonazzo Padova,SuperLega). Nel ruolo di oppostofiducia anche per la prossima sta-gione nei mezzi del giovane Federi-co Vinci che cercherà di carpire tut-ti i segreti dal nuovo arrivato DamirKosmina (Bergamo, B1), potenteopposto mancino che ha scelto l’i-sola nonostante alcune allettanti pro-poste. Nel delicato ruolo di libero,infine, il giovanissimo Simone Moc-ci che ha esordito in B1 lo scorsoanno senza nessuna apparente dif-ficoltà, chiamato a fare coppia conil nuovo arrivato Daniele Ferraro(Morciano, B1), giocatore dalle spic-cate qualità difensive.La preparazione è iniziata il 26

agosto con un programma di duesedute giornaliere: una al mattinodedicata ad atletica (con puntate

alla spiaggia di Maladroxia) e pesied una alla sera, al Pala GiacomoCabras. L’esordio in campionato(la squadra è stata inserita nel giro-ne B, con l’altra squadra sarda, laPol. Sarroch) è previsto il 17 otto-bre, in casa, con il Grosseto.Questo il calendario completo

del girone d’andata delle due squa-dre sarde.1ª giornata: VBA Olimpia - Edil-

fox Sol Caffè Grosseto (17/10/2015ore 15.30); Cec Pallavolo Carpi -Pol. Sarroch (18/10/2015 ore 15.30)2ª giornata: Pol. Roma 7 Volley -

VBA Olimpia (24/10/2015 ore 16.00);Pol. Sarroch - Niagara 4 Torri Ferra-ra (24/10/2015 ore 16.00)3ª giornata: VBA Olimpia - Vi-

dex Grottazzolina (31/10/2015 ore15.30); Medea Montalbano MC -Pol. Sarroch (31/10/2015 ore 15.00)4ª giornata: Pallavolo Massa -

VBA Olimpia - (7/11/2015 ore21.00); Pol. Sarroch - Fanton Mo-dena Est (18/10/2015 ore 16.00)5ª giornata: VBA Olimpia - Mo-

nini Spoleto PG (14/11/2015 ore15.30); OSGB United Serbice RE- Pol. Sarroch (14/11/2015 ore 15.30)6ª giornata: VBA Olimpia - CEC

Pallavolo Carpi MO (21/11/2015ore 15.30); Monini Spoleto PG -Pol. Sarroch (21/11/2015 ore 15.00)7ª giornata: Forisindex CM Glo-

mex RA - VBA Olimpia (28/11/2015ore 15.30); Pol. Sarroch - Pol. Ro-ma 7 Volley (28/11/2015 ore 15.30)8ª giornata: VBA Olimpia - Nia-

gara 4 Torri Ferrara (5/12/2015 ore15.30); Volley Lupi Santa Crice PI- Pol. Sarroch (6/12/2015 ore 15.30)9ª giornata: Medea Montalbano

MC - VBA Olimpia (12/12/2015 ore15.30); Pol. Sarroch - M&G VidexGrottazzolina (12/12/2015 ore 16.00)

10ª giornata: VBA Olimpia -OSGB United Service RE (19/12/-2015 ore 15.30); Pallavolo Massa- Pol. Sarroch (20/12/2015 ore 15.30)11ª giornata: Fanton Modena Est

- VBA Olimpia (9/01/2016 ore15.30); Pol. Sarroch - Edilfox SolCaffè GR (9/01/2016 ore 16.00)12ª giornata: VBA Olimpia - Pol.

Sarroch (16/01/2016 ore 19.00).13ª giornata: Volley Lupi Santa

Croce PI - VBA Olimpia (24/01/-2016 ore 15.30); Pol. Sarroch -Forisindex CM Glomex RA (23/01/2015 ore 18.00).

G.P.C.

Ha preso il via il 26 agosto la preparazione per la B1 2015/2016

La VBA/Olimpia Sant’Antioco punta ai play-off

CANALE 40IN ONDA IL FUTURO

Tel. 0781 [email protected]

Marco Mattu.

Il coach Adrian Pablo Pasquali. Lo schiacciatore Luca Genna.

Silvia Piras.

Il marocchino Morad Ibnorida dell’Atletica Olbiain campo maschile e Roberta Ferru della societàCagliari Atletica Leggera in campo femminile, sisono aggiudicati il 29 agosto la sesta edizione della

Perdaxius Corre, manifestazione regionale di corsa sustrada valida come Campionato regionale individualedi 10 km di corsa su strada e per il Gran Prix Masterdel Sulcis Iglesiente. La manifestazione è stata orga-nizzata dall’ASD Sulcis Atletica Carbonia.Morad Ibnorida ha percorso i 10 km in 33’23”,

Roberta Ferru in 38’54”.Otto giorni prima Teulada ha ospitato la seconda

edizione della Teulada Corre, manifestazione regiona-le di corsa su strada valida organizzata dall’AtleticaSantadi. In campo maschile, sulla distanza di 6 km, siè imposto Marco Mattu, della Futura Cagliari SoloAtletica, già vincitore della quarta edizione della Pal-mas Corre; in campo femminile, sulla distanza di 4

km, la vittoria è andata a Elsa Farris, portacolori del-l’Atletica Edoardo Sanna Elmas.

La VI Perdaxius Corre ha fatto registrare eccellenti risultati tecnici

Morad Ibnorida e Roberta Ferru primi a Perdaxius

Morad Ibnorida. Foto Murru. Roberta Ferru. Foto Murru.

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