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<<GLI IMMIGRATI NON HANNO VOGLIA DI

LAVORARE!>>

A parità di “voglia di lavorare” le occasioni di lavoro dovrebbero

aumentare in relazione alla durata della permanenza degli immigrati:

la percentuale di occupati per coloro che risiedono in Italia da

meno di un anno è 34%, dopo due anni 65%, dopo quattro anni 76%.

I dati segnalano inoltre che la quota di immigrati irregolari che

lavorano è assolutamente uguale a quella della popolazione italiana

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<<VENGONO QUA E CI RUBANO IL POSTO DI LAVORO, LAVORANDO IN NERO!>>

La quasi totalità di immigrati adulti con permesso di soggiorno presenti in Italia sono iscritti all’Inps: ciò significa che questi lavori

contribuiscono al sistema statale italiano senza alimentare il fenomeno del lavoro nero. La maggior parte degli immigrati senza permesso di soggiorno ha comunque un lavoro; la meta’ di loro guadagna meno di 5

euro l’ora; l’80% e’ costretto a lavorare il sabato e uno su tre anche la domenica e

durante le ore notturne.

I cosiddetti “clandestini”, quindi, lavorano in quasi 4 casi su 5 e non sono criminali, ma

lavoratori in nero. Il reato di clandestinita’ contenuto nel “pacchetto sicurezza”

punisce solo i lavoratori schiavizzati – come i lavoratori stagionali al Sud - e non i

datori di lavoro che sfruttano la mano d’opera in nero.

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Gli immigrati fanno soprattutto lavori (manuali e non specializzati) che gli

italiani non farebbero e contribuiscono al PIL in modo significativo (nel 2007 il

9,1%). Nonostante ciò, percepiscono un salario inferiore del 35% (per gli uomini) e del 40% (per le donne)

rispetto ai lavoratori italiani.

Il 16% degli infortuni sul lavoro ha come vittime lavoratori stranieri,

nonostante gli immigrati rappresentino appena il 7% della forza lavoro

complessiva. Solo nel 2008 ci sono stati 176 morti e 143.651 feriti tra i lavoratori

stranieri

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<<GLI IMMIGRATI SONO IGNORANTI!>>

Gli immigrati hanno spesso un titolo di studi superiore

conseguito nel proprio Paese d’origine e sono comunque istruiti. Tra gli irregolari gli analfabeti sono il 4,2%, coloro che hanno un titolo di scuola media superiore sono il 42,8%, mentre i laureati sono il 10,2%. Gli immigrati, dunque, hanno spesso un’istruzione

uguale o superiore alla media agli italiani

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<<CON LA PRESENZA D’ IMMIGRATI E’ AUMENTATA LA

CRIMINALITA’!>>

Non esiste un aumento del tasso di criminalità legato

all’immigrazione. Il tasso di criminalità è simile a quello degli italiani. Il numero dei permessi di

soggiorno nel periodo 1990-2003 si è quintuplicato, mentre la criminalità

ha mostrato una lieve flessione. I dati dunque dicono che, all’aumentare

della presenza degli stranieri, i crimini siano rimasti sostanzialmente

stabili.

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<<FERMIAMO GLI

SBARCHI!>>

Solo una minima parte di immigrati arriva in Italia via

mare: questa modalità costituisce un canale di ingresso marginale.

Nel periodo 1998-2007 i clandestini sbarcati dalle «carrette del mare» non hanno mai superato il 15% del totale e spesso sono stati inferiori al 10%. La maggior parte degli immigrati viene in Italia con visto turistico, attraverso un

transito regolare dalle frontiere.

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<<VENGONO QUI E SI FANNO CURARE A NOSTRE SPESE!>>

La verità e che sono loro che pagano le nostre pensioni. I lavoratori immigrati

hanno contribuito a tenere alto il rapporto tra lavoratori e pensionati con

la loro partecipazione all’Inps: i due milioni di lavoratori stranieri versano

7 miliardi di euro l’anno in contributi previdenziali. Inoltre gli studi confermano che agli immigrati

vada circa il 2,5% di tutte le spese di istruzione, pensione, sanità e

prestazioni di sostegno al reddito, al massimo la metà di quello che

assicurano in termini di contributi fiscali

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«NOI GLI FACCIAMO COSTRUIRE LE MOSCHEE,

PERCHE’ AL LORO PAESE NON CI FANNO COSTRUIRE LE CHIESE!»

 Nei paesi islamici i cristiani sono un numero molto esiguo, ma è comunque loro garantito un luogo di culto. In tutti i paesi islamici si registra la presenza di basiliche e cattedrali, tranne in

Arabia Saudita, paese da cui provengono pochissimi immigrati. In ogni caso, negare luoghi di culto riconosciuti è contrario alla nostra Costituzione (artt.

19 e20)

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<<AIUTIAMOLI A CASA LORO!>>

 Nella comunità internazionale c'è

solo un paese che ha ridotto gli aiuti allo sviluppo e questo

è l'Italia.(percentuale aiuti su Pil: Obiettivo

Nazioni Unite 0,7%, Media Paesi occidentali 0,45%, Italia 0,21%).

  

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FONTI

 Fonti principali: ISTAT, INPS, Caritas/Migrantes, Ministero dell’Interno, Banca d’Italia,

Censis.

Per approfondire:http://www.civati.it/mandiamoliacasa.pdf