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• Nuova serie - Anno 19 - Numero 279 - € 1,20* - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Martedì 24 Novembre 2009 9 771120 606007 91124 QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO www.italiaoggi.it Cassazione - Ricorsi al Tar per la mancata raccolta dei rifiuti Cerisano-Bartelli a pag. 24 Tremonti-ter - Ok all’in- crocio dei benefici con gli in- centivi per aree svantaggiate e ricerca Bivona-Tozzi a pag. 26 Immigrati - Idoneità degli alloggi, valgono i parametri stabiliti per l’edilizia residen- ziale pubblica Paladino a pag. 29 Professioni - Riprende alla Camera l’iter della pdl Lo Presti sull’in- nalzamento del contributo integrativo Marino a pag. 33 Documenti/1 -Risarcimento per mancata raccolta rifiuti, la sentenza della Cassazione Documenti/2 - Debiti della p.a. e bilanci imprese, la sen- tenza della Cassazione Documenti/3 - Soci com- mercianti, la nota dell’Inps Documenti/4 - Cassa notariato, la relazione Corte conti Documenti/5 - La circolare delle Entrate sullo scudo fiscale www.italiaoggi.it Erano 103 milioni di euro, venivano erogati dal ministero dell’interno ai co- muni. Servivano per dare gratis i libri di testo ai bambini delle elementari. L’ultima volta li ha finanziati Prodi, nel 2007 e per un triennio. Quest’anno il fi- nanziamento è scaduto e il governo per il prossimo anno ci ha messo zero euro. La sorpresa arriva dalla legge di bilancio per il 2010, in discussione alla camera: il relativo capitolo di spesa risulta vuoto. Con la conseguenza che, se la Finanzia- ria non ci mette una pezza, la gratuità dei libri ci sarà solo se ci penseranno i comuni con le loro entrate. Ricciardi a pag. 39 Circolare delle Entrate: doppia dichiarazione per i ritardatari, rimpatrio giuridico senza quadro RW Scudo fiscale, ultime istruzioni Necessità di una doppia dichiarazione per i ritardatari, prote- zione estesa anche agli eredi, nessun obbligo di compilazione del quadro RW anche in caso di rimpatrio giuridico, nessuna coper- tura per le società i cui soci hanno presentato la dichiarazione riservata e potenziale sanatoria anche per i finanziamenti infrut- tiferi destinati a società estere. Sono questi alcuni dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate con la circolare diffusa ieri con le ultime indicazioni necessarie per risolvere i dubbi sottoposti dagli operatori. Liburdi a pag. 23 Do n c sul Camillo Langone è il nuovo Alberto Arbasino. Più robusto e graffiante, meno yè-yè. È un Siro- ni della parola. I suoi motti sono scolpiti. Urticano e costruiscono. Leggiamolo quando ce l’ha con l’Italia: «L’Italia delle impiegate che ti chiamano dottore e non c’è modo di farle smettere, l’Italia delle ragazze che dicono continua- mente “cazzo”, l’Italia dei tassisti abusivi, l’Italia dei treni coi bagni rotti, l’Italia dei poeti che non leg- gono poesie, l’Italia dei pub bava- resi gestiti dai cinesi, l’Italia dei dipendenti pubblici che ostacolano il pubblico, l’Italia dei baristi che odiano i clienti, l’Italia delle bici- clette rubate, l’Italia dei graffitari sporcanti, l’Italia dei mendicanti petulanti. Ah, l’Italia». DIRITTO & ROVESCIO MEDIA E MARKETING • ADICOFORUM, ecco come cambia la comunicazione • NEWS ONLINE, accor- do in vista Murdoch-Microsoft IL FATTO, a novembre ven- dite medie di 60 mila copie da pag. 15 ANTICIPAZIONI Lo scudo ha già fatto rientrare 70 miliardi a pag. 25 Pr R C d P n del i IL Giornale dei professionisti * * * Uno stop ai libri gratis Le scuole elementari resteranno a bocca asciutta perché nella Finanziaria per il 2010 non sono stati inseriti i fondi necessari MEDIA Murdoch e Microsoft, accordo in vista sulle news online a pag. 19 dh d d d RW Sarà operativa dal prossimo 1° gennaio la nuova piattafor- ma logistica Genova-Tianjin. L’iniziativa, che rappresenta il primo corridoio marittimo nel Mediterraneo per le merci, age- volerà i rapporti commerciali tra l’Italia e la Cina e consentirà un forte sviluppo del porto di Geno- va come snodo commerciale tra l’Europa centro-settentrionale e il Sud del mondo. Secondo il vice- ministro Adolfo Urso, «ci saranno conseguenze positive anche per il fisco perché con Genova, porto di destinazione, sarà la nostra dogana a recuperare il 25% del valore delle merci sdoganate e che oggi va a vantaggio di altri paesi competitor europei». Ranalli a pag. 13 Piattaforma logistica fra Genova e la Cina Adolfo Urso (imagoeconomica) IN EDICOLA IL CD I 4 CODICI e in più IL SETTIMANALE DEI PROFESSIONISTI DELLA SCUOLA da pag. 39 d p 3 * con cd «Lo scudo iscale» a € 9,90 in più; con guida «Lo scudo iscale - a cura Studio Uckmar» a € 7,80 in più; con cd «I 4 codici» a € 9,90 in più; con la «Guida alle procedure per convalida di sfratto» a € 7,90 in più; con guida «L’atlante delle assicurazioni leader» a € 1,30 in più; con guida «I piani casa regionali» a € 6,00 in più; con guida «Il Piano Casa» a € 7,90 in più La Posta Elettronica Certificata call center 199 500 130 www.legalmail.it HAI UNA FIRMA DIGITALE? FIRMA ONLINE IL CONTRATTO LEGALMAIL! 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• Nuova serie - Anno 19 - Numero 279 - € 1,20* - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Martedì 24 Novembre 2009 •

9771120606007

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QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO

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Cassazione - Ricorsi al Tar per la mancata raccolta dei rifiutiCerisano-Bartelli a pag. 24

Tremonti-ter - Ok all’in-crocio dei benefici con gli in-centivi per aree svantaggiate e ricerca

Bivona-Tozzi a pag. 26

Immigrati - Idoneità degli alloggi, valgono i parametri stabiliti per l’edilizia residen-ziale pubblica

Paladino a pag. 29

Professioni - Riprende alla Camera l’iter della pdl Lo Presti sull’in-

nalzamento del contributo

integrativo Marino a pag. 33

Documenti/1 - Risarcimento per mancata raccolta rifiuti, la sentenza della Cassazione

Documenti/2 - Debiti della p.a. e bilanci imprese, la sen-tenza della Cassazione

Documenti/3 - Soci com-mercianti, la nota dell’Inps

Documenti/4 - Cassa notariato, la relazione Corte conti

Documenti/5 - La circolare delle Entrate

sullo scudo fiscalewww.italiaoggi.it

Erano 103 milioni di euro, venivano erogati dal ministero dell’interno ai co-muni. Servivano per dare gratis i libri di testo ai bambini delle elementari. L’ultima volta li ha fi nanziati Prodi, nel 2007 e per un triennio. Quest’anno il fi -nanziamento è scaduto e il governo per il prossimo anno ci ha messo zero euro. La sorpresa arriva dalla legge di bilancio per il 2010, in discussione alla camera: il relativo capitolo di spesa risulta vuoto. Con la conseguenza che, se la Finanzia-ria non ci mette una pezza, la gratuità dei libri ci sarà solo se ci penseranno i comuni con le loro entrate.

Ricciardi a pag. 39

Circolare delle Entrate: doppia dichiarazione per i ritardatari, rimpatrio giuridico senza quadro RW

Scudo fiscale, ultime istruzioniNecessità di una doppia dichiarazione per i ritardatari, prote-

zione estesa anche agli eredi, nessun obbligo di compilazione del quadro RW anche in caso di rimpatrio giuridico, nessuna coper-tura per le società i cui soci hanno presentato la dichiarazione riservata e potenziale sanatoria anche per i fi nanziamenti infrut-tiferi destinati a società estere. Sono questi alcuni dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate con la circolare diffusa ieri con le ultime indicazioni necessarie per risolvere i dubbi sottoposti dagli operatori.

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Camillo Langone è il nuovo Alberto Arbasino. Più robusto e graffi ante, meno yè-yè. È un Siro-ni della parola. I suoi motti sono scolpiti. Urticano e costruiscono. Leggiamolo quando ce l’ha con l’Italia: «L’Italia delle impiegate che ti chiamano dottore e non c’è modo di farle smettere, l’Italia delle ragazze che dicono continua-mente “cazzo”, l’Italia dei tassisti abusivi, l’Italia dei treni coi bagni rotti, l’Italia dei poeti che non leg-gono poesie, l’Italia dei pub bava-resi gestiti dai cinesi, l’Italia dei dipendenti pubblici che ostacolano il pubblico, l’Italia dei baristi che odiano i clienti, l’Italia delle bici-clette rubate, l’Italia dei graffi tari sporcanti, l’Italia dei mendicanti petulanti. Ah, l’Italia».

DIRITTO & ROVESCIO

MEDIA E MARKETING

• ADICOFORUM, ecco come cambia la comunicazione

• NEWS ONLINE, accor-do in vista Murdoch-Microsoft

• IL FATTO, a novembre ven-dite medie di 60 mila copie

da pag. 15

ANTICIPAZIONI

Lo scudo ha già fatto rientrare

70 miliardi a pag. 25

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IL Giornale dei

professionisti* * *

Uno stop ai libri gratisLe scuole elementari resteranno a bocca asciutta perché nella Finanziaria per il 2010 non sono stati inseriti i fondi necessari

MEDIA

Murdoch e Microsoft, accordo in vistasulle news online

a pag. 19

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Sarà operativa dal prossimo 1° gennaio la nuova piattafor-ma logistica Genova-Tianjin. L’iniziativa, che rappresenta il primo corridoio marittimo nel Mediterraneo per le merci, age-volerà i rapporti commerciali tra l’Italia e la Cina e consentirà un forte sviluppo del porto di Geno-va come snodo commerciale tra l’Europa centro-settentrionale e il Sud del mondo. Secondo il vice-ministro Adolfo Urso, «ci saranno conseguenze positive anche per il fi sco perché con Genova, porto di destinazione, sarà la nostra dogana a recuperare il 25% del valore delle merci sdoganate e che oggi va a vantaggio di altri paesi competitor europei».

Ranalli a pag. 13

Piattaforma logistica fra Genova e la Cina

Adolfo Urso (imagoeconomica)

IN EDICOLAIL CDI 4 CODICI

e in più IL SETTIMANALE DEI PROFESSIONISTI DELLA SCUOLAdapag.39

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2 Martedì 24 Novembre 2009

Non è facile, per Silvio Berlu-sconi, venir fuori degl’impicci in cui quasi

quotidianamente lo mette Gianfranco Fini. Il Pdl non potrà, tuttavia, procedere a lungo, se non troverà adeguati sistemi di dibattito e di rispetto per la moltepli-cità delle posizioni già esistenti o poten-zialmente attuabili. Fini esterna, infatti, ora tesi (spesso discutibili, quando non autolesionistiche) estranee alle battaglie sostenute dal Pdl e prima da An, ora, invece, opinioni radicate in vasti settori del centro-destra. Quel che sconvolge è l’incessante bombardamento, attuato sia in prima persona sia attraverso due strumenti che in sé non avrebbero rilievo se non fosse che a usarli sono sui fi dati se-guaci, e cioè il quotidiano cartaceo Secolo d’Italia e il quotidiano in rete Ff-webmagazine, voce internet della fon-dazione Farefuturo. Succede così che un giornale come il Secolo, per anni ritenuto mero portavoce di nostalgici, pur non rag-giungendo le 1.000 copie in edicola trova risonanza indicibile sui mezzi di massa e nelle rassegne stampa, perché gli as-sunti che asserisce sono spesso contrap-posti a quelli che nel centro-destra sono o sono considerati ortodossi. In concreto, invece, il centro-destra procede da mesi senza assumere alcuna chiara decisione; soprattutto, senza aggiornare i propri comportamenti, adeguandoli alla raffi ca di esternazioni di Fini e sodali.

Occorrerebbero camere di compensazioni inter-ne, sia nel partito sia nei

gruppi parlamentari, per mediare pre-ventivamente i possibili confl itti. Tutto, viceversa, resta affi dato a una lunga serie di dichiarazioni alla stampa per condan-nare questo o quel comportamento di Fini (da Cicchitto a Matteoli, per citare recenti e sintomatici esempi); a battaglie condot-te aprioristicamente e con effetti pericolo-si da qualche giornale amico; a iniziative che hanno l’aspetto della mera censura. A quest’ultimo riguardo ha avuto scarso rilievo l’iniziativa assunta dai vertici del gruppo del Pdl alla Camera per sottrarre

fi rme a un emendamento proposto da un gruppo di deputati laici, capeggiato da Benedetto Della Ve-dova, al cosiddetto bio-testamento. In un tema che non solo Cicchitto, ma lo stesso Berlusconi,

hanno riconosciuto essere questione di coscienza sottratta al voto di partito, si sono esercitate pesanti pressioni per far revocare ai sottoscrittori l’adesione, pena l’essere bollati quali fi niani, dissidenti, oppositori interni. Non è questa la stra-da per rispondere alle contestazioni di Fini. Nel caso in ispecie, fra l’altro, Della Vedova si era reso interprete di sensibi-lità oltremodo diffuse fra gli elettori del centro-destra (il che non sarebbe per la cittadinanza breve). La censura, non per la prima volta attuata su simili argomen-ti, non solo non alleggerisce la pressione interna, ma ne esalta repliche.

IL PUNTO

Il Pdl risponde a casoad un Fini a ruota libera

DI MARCO BERTONCINI

et della fon-

pdddtcm

hanno riconosci

II confl itti nonsono né previsti

né mediati

Il ministro Brambilla rilancia. Dopo l’ap-provazione in con-siglio dei ministri del disegno di

legge in materia di semplificazione dei rapporti tra pubblica amministrazio-ne, cittadini e imprese, nell’ambito del quale è stata inserita la norma voluta dal ministro del Turi-smo per semplificare gliadempimenti di utiliz-zo dei terminali per la navigazione in rete ri-guardanti i gestori delle strutture turistico-ricet-tive, ora l’on. Brambilla sottolinea la necessità di estendere ai turisti l’accesso facilitato a internet, strumento or-mai indispensabile pri-ma e durante il viaggio.Se infatti il nuovo ddl ha eliminato l’obbligo per i gestori di esercizi alberghieri e di altre strutture ricettive di possedere una licenza ad hoc per mettere a disposizione del pub-blico e dei clienti i terminali per la navigazione in rete, secondo il parere del ministro Brambilla occorre fareun passo ulteriore.

È necessario cioè semplificare e li-beralizzare l’accesso a internet per il turista che soggiorna nel nostro pae-se non solo nelle strutture ricettive, ma anche al di fuori di esse (internet

point e hot spot WiFi), in quanto il viaggia-tore del terzo millen-

nio non deve essere più penalizzaton e l l a n a v i g a z i o n e o n - l i n e .«Non possiamo più permetterci di essere distanti dalle tecnologie che consentono la connessione in mobi-

lità, ovvero un’abi-tudine quotidiana per chi viaggia in tutto il mondo», ha affermato il mini-stro del Turismo, «Ildecreto Pisanu, che pure aveva alla base una finalità positiva, ha rappresentato in-direttamente un freno alla crescita tecnolo-gica e alla diffusione dei punti di accesso a internet, che sap-piamo essere sempre più disponibile anche attraverso i cellulari.Il portale nazionale del turismo “Italia.i t ” » , ha aggiun-to l’on. Brambilla,

«sarà caratterizzato da una consi-derevole quantità di informazioni e soprattutto si avvarrà di una com-ponente partecipativa, che è nostra intenzione rendere accessibile gra-tuitamente e nel modo più diffusopossibile, proprio come già avviene negli altri paesi nostri storici com-petitor».

DI EDOARDO NARDUZZI

L’ANALISI

Il ministro Brambilla rilancia

I C O M M E N T I

DidaFotoDidaFoto

DI PIERRE DE NOLAC

Ha voluto sfi dare quella che nei salotti nobiliari romani viene defi nito come «l’ana-tema del cardinale Antonio Maria Salviati»: Piero Mar-razzo, secondo l’aristocra-zia nera, sta «pagando» un prezzo salatissimo perché viene ritenuto colpevole della chiusura dell’ospeda-le San Giacomo, oltre che di averne ipotizzato la ven-dita. A guardare le date, è bastato un anno esatto per interrompere, e nel peggio-re dei modi, la carriera po-litica del giornalista Rai. Marrazzo si è dimesso il 26 ottobre, e proprio un anno fa la regione Lazio aveva scelto di cancellare dalla storia sanitaria capitolina la storica struttura ospeda-liera ideata da Salviati. E dodici mesi fa a Santa Ma-ria del Popolo venne letto il legato del cardinale, un documento testamentario datato 13 febbraio 1601, conservato nell’Archivio di Stato di Roma: con frasi da sottolineare, come quella dedicata alla volontà del

nobile ecclesiastico di evi-tare che quei beni donati per dotare la struttura di corpose rendite «in alcun modo possano essere ven-duti, ceduti, dati, donati,

pignorati, ipotecati, obbli-gati», e «né possano a chiun-que altro essere trasferiti o permutati per lungo tempo, dati in enfi teusi, a livello o affi ttati, anche con il pre-testo di qualsiasi utilità o

necessità; né possano esse-re alienati, nascondendo il termine dell’alienazione sotto un qualsiasi pretesto o a causa di urgentissimi bisogni». Oliva Salviati, che da un anno combatte per far riaprire l’ospedale insieme alla fi glia Polim-nia, conosce a memoria la bolla di Papa Paolo V Borghese che confermò «ab aeternum» le volontà del cardinale. Tanto che nel mondo dell’aristo-crazia nera pochi sono sconvolti dalle notizie di cronaca nera che hanno interessato Marrazzo e i trans di via Gradoli, com-mentando che «non si deve mai scherzare con le ulti-me volontà degli uomini di Santa Romana Chiesa: sono scelte sacrileghe che si pagano, poi, anche con il sangue». Certo, i candi-dati alle prossime elezioni

regionali del Lazio, di de-stra, di centro e di sinistra, faranno comunque bene a inserire nel programma elettorale la riapertura del San Giacomo…

© Riproduzione riservata

IL CASO DEL GIORNO

Marrazzo, il San Giacomoe l’anatema del cardinale Salviati

DI CESARE MAFFI

Colpa di Berlusconi! Era in fondo scontato che pure dalla Germania arrivasse un rim-brotto al Cavaliere: nel caso specifi co, di aver fatto fallire la candidatura di Massimo D’Alema.

Non pare che Martin Schulz abbia raccolto molte adesioni alla sua strampalata tesi, po-sto che dallo stesso mancato ministro degli Esteri ad Emma Bonino, a vasti settori del Pd, sono piovute accuse proprio sul teutonico eurocapogruppo. Non sappiamo neppure quanto Berlusconi sia rimasto insod-disfatto (come esteriormente appariva, con una cupezza degna dei momenti peggiori) o quanto contento dell’esito europeo, anche se siamo con-vinti che il suo peso in Europa, limitato, poco riuscisse a fare. Quanto può, infatti, uno Sta-to impuntarsi a favore di un proprio cittadino che sia un avversario politico?

Una cosa è dunque certa: il siluramento è targato Pse. Al partito socialista europeo ap-partenevano i sei capi di go-verno (da Zapatero a Brown,

per citare i due maggiori) che formalmente e finalmente hanno deciso contro D’Alema. Quel che da noi si è taciuto è un particolare non irrilevan-te: il Pd non aderisce al Pse (vi è iscritto il piccolo Partito socialista di Riccardo Nenci-ni). I democratici, dopo ampi confl itti interni, hanno infatti scelto di militare esclusiva-mente nel «Gruppo dell’Alle-anza progressista di socialisti & democratici al Parlamento europeo», restando volutamen-te fuori sia dal Pse sia dall’In-ternazionale socialista.

Che volete da noi, avreb-bero quindi potuto chiedere i socialisti europei ai demo-cratici italiani? Avete voluto non essere né carne né pesce, aderendo soltanto al gruppo parlamentare, anzi alleando-vi, quasi federandovi, ai so-cialisti nell’eurogruppo, come avete dichiarato. Tenetevi allora questa condizione di semivergini, e non lamenta-tevi del comportamento di un partito, come il Pse, del quale non fate parte. Avete voluto la bicicletta? Ora pedalate.

© Riproduzione riservata

LA NOTA POLITICA

D’Alema silurato dal Pse:non è né carne né pesce

Piero Marrazzo

Michela Brambilla

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3Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 NovemP R I M O P I A N O

Non solo Brunetta. Ecco chi non vuole far incassare solo alla Lega il prezzo del sì al processo breve

Verso una Finanziaria condivisa Gli attacchi a Tremonti perché non fischi più il rigore

DI FRANCO ADRIANO

Purché Giulio Tremonti, non fischi più il rigore in eco-nomia sono pronti a tutto. Anche se questo dovesse

incrinare la stima di cui il ministro dell’Economia gode in Europa, che lo pone in pole position come novel-lo Joaquin Almunia. Sì, perchè, non sembra più reggere lo schema che vede la Lega Nord di Umberto Bos-si pronta ad andare all’incasso per il sì al processo breve, lodo, o qualsiasi altra formula che tolga il premier, Silvio Berlusconi, dall’impaccio dei lacci giudiziari. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta (peraltro subito supportato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa), dunque, non è una voce fuori dal coro. Se c’è un punto fermo in una situazione confusa all’interno della maggioranza, questo è la richiesta di una scelta condivisa sulle risorse che verranno dallo scudo fiscale. Gli unici soldi freschi immediatamente spendibili nel 2010. Manco a dirlo, però, le richieste dei singoli ministri sono esorbitanti. E la tendenza di Tremonti (d’accordo con Berlusconi) è quella di non accontentare né Bru-netta né La Russa per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Il ra-gionamento politico che sta alla base di questa scelta è che i dipendenti pubblici, cui lo stipendio anche se non elevato è comunque garantito, sono quelli meno toccati dalla crisi. Per la verità, il ministro della Pubblica amministrazione sembra essersene fatta una ragione prevedendo per il prossimo anno il rinnovo del model-lo contrattuale garantendo, dunque, la sola indennità di vacanza contrat-tuale. Semmai ha in mente altre mi-sure come per esempio l’estensione della Tremonti-ter anche ai profes-sionisti nel dialogo informatico con l’Amministrazione. Il Ministro della Difesa, invece, ha qualche problema in più nel comparto della sicurezza, perciò non ha deposto le armi. Anche perchè a suo dire il collega dell’In-terno, il leghista Roberto Maroni, ha ottenuto un occhio di riguardo da Tremonti.: qualcosa che non va molto al di là del vecchio dualismo carabinieri-poliziotti. Nè hanno mol-lato per altri versi neppure il mini-stro alla Sviluppo economico, Claudio Scajola, e all’Ambiente, Stefania Pre-stigiacomo, che già sono venuti ai fer-ri corti con Tremonti. Se ne parlerà mercoledì, alla riunione del Comitato economico del Pdl sulla Finanziaria. Presenti il ministro dell’Economia, i coordinatori nazionali del partito, Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini. Posto che si arrivi alla decisione di passare ad una manovra più generosa e meno di rigore con le famiglie e le imprese (considerato anche che nel 2010 si vota per le ele-zioni regionali) resterà da stabilire il percorso più idoneo, pallottoliere alla mano. Sull’Irap, per esempio, ogni mille euro di franchigia in più costerà allo Stato circa 90 milioni di euro: a seconda delle scelte verso le quali si vorrà optare, l’asticella sali-rà poco o molto sopra il quantum di partenza. Il fatto che ogni misura do-vrà essere coperta da finanziamenti veri e non futuribili (come imposto

dalla presidenza della repubblica dopo quanto accadde con i proventi dai conti dormienti alquanto sovra-

stimati) farà il resto. Intanto, sarà necessario attendere i dati veri dello scudo dopo il 15 dicembre. Ecco per-

ché le misure di spesa potranno tro-vare spazio soltanto in un eventuale maxi-emendamento alla Finanziaria

oppure (più probabilmente visto che i tempi sono stretti) in un decreto di fine anno come il Milleproroghe.

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4 Martedì 24 Novembre 2009 P R I M O P I A N O

Tra i progetti i nanziati per lo sviluppo della regione anche un museo dedicato a Joe Petrosino

Per Bassolino suona la campanaLa ripresa economica della Campania passa per una torre

DI EMILIO GIOVENTÙ

Antonio Bassolino prima di lasciare la Regione vuole ripor-tare in alto l’economia

campana. E in effetti tra gli interventi finanziati da palaz-zo Santa Lucia per la ripresa dello sviluppo economico in Campania ce n’è uno che svet-ta. Più degli altri. Nel senso letterale del termine. Perché, la giunta, con la delibera n. 1665 dello scorso 6 novembre, ha deciso di destinare 800.000 euro alla diocesi di Aversa per la realizzazione di una torre campanaria a Giugliano, in provincia di Napoli. Un in-tervento sul quale la Regione non ha dubbi visto che rientra infatti tra gli interventi «coe-renti con le finalità dell’inte-sa istituzionale di programma cui destinare le risorse finan-ziarie disponibili a valere sul fondo per le aree sottoutiliz-zate», i cosiddetti Fas.

Le fi nalità alle quali fa riferi-mento la delibera della giunta bassoliniana sono quelle alla base dell’intesa istituzionale

di programma della Campania stipulata il 16 febbraio 2000 tra l’allora presidente della giunta, che non era Bassolino, e il presidente del consiglio dei ministri.

Si tratta di accordi di pro-gramma quadro che hanno come obiettivo generale «la messa a punto di interventi per la ripre-sa dello sviluppo economico in Campania». Ebbene, viene da chiedersi in dipietrese stretto che c’azzecca una torre campa-naria con lo sviluppo economico della Campania. E verrebbe da chiederselo anche a proposito del milione e 285mila euro circa destinati al restauro e alla valo-rizzazione della chiesa della Sa-cra famiglia dei cinesi a Napoli e del milione e 560mila euro indirizzati al comune di Padula per il museo e il campus Joe Petrosino: «un percorso di recupe-ro della memoria stori-ca e di educazione alla legalità». Per la Regio-ne Campania tutte e tre le «idee-progetto» sono «coerenti con le scelte strategiche ef-

fettuate con il documento stra-tegico regionale per la politica di coesione 2007-2013».

Ma a fronte di una torre cam-p a n a r i a , alla quale a g g r a p -parsi per tirare su il morale dell’eco-n o m i a campa-na, non sono sta-ti ammes-si, in attesa del parere d e l

nucleo di valutazione e veri-fica degli investimenti pubbli-ci, invece, progetti sulla carta apparentemente più attinenti

alle finalità dello stan-ziamento. È il caso, per

esempio, dell’utilizzo di fonti alternative per la produzione di energie rinnovabili o del programma di «riqualificazione urbana dei siti Une-sco» che prevedeva la «messa a sistema delle aree strategi-che e valorizzazione delle potenzialità di sviluppo», un pro-

gramma che lo s tesso

Unesco aveva tempo fa di fat-to sollecitato denunciando lo stato di abbandono del centro antico di Napoli.

Che dire poi della boccia-tura degli «insediamenti per centri di formazione a livello internazionale per le impre-se». Insomma, programmi che fosse soltanto per la seman-tica avrebbero a che fare con lo sviluppo economico di una regione. Come dire: campane a festa per l’economia campana, con la nuova torre campanaria

di Giugliano.

© Riproduzione riservata

DI DIEGO GABUTTI

C’è qualcosa d’ingenuo e insieme di grottesco nei neofiti della democrazia: la loro imbaraz-zante pretesa di saperla più

lunga dei veterani. Prendete il presi-dente della camera (che in crudo gergo nazionalpopolare, a dimostrazione che la lunga permanenza al potere non ne ha fatto uno che pren-de il tè col mignolino alzato) ha dato dello «stronzo» a chiunque nutra pregiudizi raz-ziali. Con razzista, ma soprattutto con stronzo, Gianfranco Fini intendeva proba-bilmente parlare dei leghisti, suoi nemici mortali, ma nemici an-che di chiunque non sia dei «nostri», vale a dire di Bergamo (o Verona, o Pinerolo) e dintorni. Stabilito che i razzi-sti meritano senz’al-tro d’essere chiamati stronzi, bisogna dire che soltanto un neofita dell’eguaglianza delle razze può credersi co-raggioso e spregiudica-to perché ha dato dello stronzo a un razzista. Tutti gli altri (mentre i neofiti s’attar-davano a tifare per le leggi razziali di Benito Mussolini Dux e per la Repub-blica hitleriana di Salò) lo danno per scontato da secoli e secoli.

Siamo tutti eguali, e non soltanto di

fronte alla legge di dio e degli uomini, come dicono i predicatori dal pulpito e gli avvocati nelle aule di tribunale. Sia-mo eguali anche ai sensi della genetica. Non si tratta d’una novità saltata fuori (diciamo) «dopo Fiuggi». È un dato di fatto. Tutti gli uomini sono eguali tra loro fi n dall’origine del mondo. Condi-videvano la stessa spirale di Dna, in-

dipendentemente dalla razza e dalla religione, anche prima che l’Msi di-ventasse Alleanza nazionale. Soltanto (come dire?) quegli stronzi di fascisti, sia detto senza of-fesa, potevano pen-sare (e legiferare, come quando c’era lui, caro lei) che gli ebrei, i «negri» e gli «ottentotti» fossero cittadini da discriminare (o peggio, molto peg-gio). Magari nes-suno l’ha ancora detto al presidente della camera; forse Ignazio La Rus-sa e la Fondazione Farefuturo non gli dicono mai niente,

ma in America, quasi duecento anni fa, è stata combattuta una guerra civile di dimensioni apocalittiche in nome dell’abolizione della schiavitù. Gli in-glesi (imperialisti, plutocrati e perfi di com’erano) avevano abolito la schiavitù

quasi quasi cinquant’an-ni prima che ci pensasse Abraham Lincoln.

Invece da noi non sono passati da molto i tempi di «Faccetta nera, quan-do saremo vicino a te, noi ti daremo un’altra legge e un altro re» e di «bella hawaiana, beccate ’sta banana». Anche le leggi razziali del fascismo sono roba dell’altro ieri. Da noi c’è voluto l’esorcismo libe-raldemocratico di Silvio Berlusconi (e anche un po’ i dividendi elettorali che prometteva, da buon uomo d’affari) per toglie-re queste idee bislacche e peregrine dalla testa dei neofascisti. Da noi ci sono ancora in giro i leghisti, questi «baluba» della pianura padana, che si credono «l’uomo bianco», privi però del «fardello» famoso: una missione civilizzatrice.

Gianfranco Fini, intendiamoci, non è il solo neofi ta della tolleranza e della democrazia. Ormai l’Italia è piena di scopritori dell’acqua calda. Prendete, per esempio, il maggior intellettuale italiano dopo Dante Alighieri, almeno secondo la vulgata giornalistica corren-te: Adriano Sofri. Qualche giorno fa, preso da un raptus, ci ha rimproverati tutti perché di fronte alla «morte da Antologia di Spoon River» di Brenda, il trans assassinato da poteri proba-bilmente molto oscuri, noi abbiamo continuato a ingozzarci. Vero: «Nelle nostre cene» non «se n’è parlato», non

«si è fatto un minuto di silenzio per la pena», non «si è restati in silenzio per mezz’ora per l’imbarazzo».

Sofri digiunava e noi beati, lì a «man-giare ananas e masticar fagiani» come i borghesi di Majakovskij. Sofri rimane-va in silenzio per mezz’ora e noi a can-tare le osterie. Taceva, questo maestro di morale e intanto prendeva appunti nella lingua ineguagliabile della sini-stra ultrà d’antan con espressioni da Circo Barnum linguistico come «l’altro/l’altra», «un/una trans», «quel/quella». Noi non abbiamo avuto compassione per Brenda da vivo e fi gurarsi da mor-to? Be’, sarebbe stato meglio anche per Adriano Sofri avere compassione per i commissari morti quand’erano ancora vivi.

© Riproduzione riservata

SOLO QUEGLI STRONZI DI FASCISTI (SIA DETTO SENZA OFFESA) POTEVANO DICHIARARSI RAZZISTI

Siamo tutti uguali da sempre. E non soltanto dal dopo FiuggiGli uomini condividono spirale del Dna da sempre, cioè ben prima che il Msi diventasse An

Antonio Bassolino

neofiti s’attar-

didareprvena(cstsifesacolugle fodapegisudedeIgsaFadi

ma in America, quasi

E che dire di Adriano Sofri,

il maggiore intellettuale dopo

Dante (stando almeno a ciò che dicono

i giornali), che accusa gli italiani che,

di fronte alla morte di Brenda, anziché digiunare come lui,

si ostinano «a mangiare ananas e a masticar fagiani»

come gli sporchi borghesi

di Majakovskij?

Gianfranco Fini

Unesco aveva tempo fa di fat

Esclusi interventiper valorizzarele potenzialità

urbanedei siti Unesco

e i progettiper l’utilizzo

di fonti di energiarinnovabile

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5Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 NovemP R I M O P I A N O

L’anchorman di Mediaset pronto per RaiDue. Staffetta al venerdì sera tra Paragone e Bignardi

Belpietro tentenna, spunta CostanzoFumata nera per la trasmissione con il direttore di Libero

DI MARCO CASTORO

Maurizio Belpietro non ha ancora accet-tato la proposta di RaiDue di condurre

in prima serata una trasmissio-ne politica di approfondimento. Dunque, stando alle ultime no-tizie, non dovrebbe essere lui il tanto atteso anti-Santoro della rete diretta da Massimo Lio-fredi. Il corteggiamento al di-rettore di Libero prosegue, ma per ora il fatidico sì non è stato pronunciato. Anzi, il pessimismo sull’accordo comincia a serpeg-giare ai piani alti di viale Mazzi-ni. Non dovrebbe trattarsi di un problema economico, anzi i soldi sono stati trovati in fretta e sen-za problemi (da una produzione esterna finita a zampe all’aria). Tuttavia Belpietro continua a respingere al mittente le lu-singhe. Qualcuno pensa che a frenare la corsa possa esserci la paura di non arrivare agli ascolti richiesti per la prima serata (bisogna garantire un minimo del 10-12% di share). Del resto al mercoledì ci sono il calcio su RaiUno e Paolo Bonolis con il suo Peter Pan su Canale 5 (campione di ascolti con uno share del 30%). Quindi, come è facile dedurre, strappare consensi non è certo un’impresa

semplice. Ma a RaiDue hanno già pronto

l’asso nella manica. Se Belpietro dovesse rinunciare, al suo posto ci sarebbe il grande ritorno nella tv di stato del talk show fi rmato da Maurizio Costanzo. Con lui anche Enrico Vaime, attual-mente in onda su La 7.

Siamo sem-pre nel campo delle ipotesi, ma in que-s t o c a s o l’accordo si trovereb-be sicura-mente più in fretta, tanta è la voglia di Co-stanzo di rien-

trare a casa dopo diversi anni a Mediaset.

Sembra che si sia trovato l’ac-cordo anche per la disputa della seconda serata del venerdì tra Gianluigi Paragone e Daria Bignardi. A RaiDue si era pen-sato di far fuori la Bignardi, ma i legali hanno ricordato che qua-lora si interrompesse il program-ma si dovrebbe, inevitabilmente,

pagare una cospicua penale. E di buttare altri soldi al cassie-re della Rai proprio non va. Quindi si è trovata la soluzio-ne: la Bignardi dovrebbe an-dare in letargo tra dicembre e marzo, per poi riprendere

in primavera. Nel frattempo in campo Paragone, almeno fi no alle elezioni regionali. Ma anche qui vige la regola degli ascolti: per non essere taglia-

to occorre raggiungere il 9-10% di share. Le

puntate saran-no una decina e il titolo però non sarà più M a l p e n s a , Italia.

Non c ’è pace per i vertici di R a i D u e, s e m p r e più assa-liti dalle

richieste dei politici. La Lega spinge per Paragone, e questo lo sanno pure i sassi. Daniela Santanché, invece, ha a cuore le sorti di Francesca Senette, in attesa di riavere un program-ma. Tra l’altro a febbraio la sua opzione con RaiDue scade e - se il direttore non la eserciterà - per la conduttrice ex Mediaset

si potrebbe chiudere la porta della tv di stato. Tra i politici in prima linea c’è anche Maurizio Gasparri, del quale si dice nei corridoi di viale Mazzini che «in Rai non si muove foglia che Ga-sparri non voglia». Il capogruppo dei senatori del Pdl ha chiesto al direttore di RaiDue, Massimo Liofredi di prolungare lo spazio del Fatto del giorno, la striscia quotidiana di attualità che par-te alle 14, condotta da Monica Setta. E a quanto pare Lio-fredi sembra ben intenzionato, visti anche gli ottimi ascolti, di assecondare la richiesta fi n dal prossimo gennaio. La Setta, in-tanto, ha già strappato una se-conda serata in primavera. Sarà lei a condurre il programma La donna è mobile, targato Ende-mol (con l’originale sottotitolo: chi dice donna dice danno?). La trasmissione, tutta la femmini-le, andrà in onda il giovedì sera dopo Annozero di Michele San-toro e Marco Travaglio.

© Riproduzione riservata

Maurizio Belpietro

Gianluigi Paragone

Daria Bignardi

Fini non pensapiù alla RaiA causa della trasferta milanese, Gianfranco Fini oggi perderà l’appun-tamento con un seminario dedicato alla Rai caro al presidente della commissio-ne parlamentare di vigilanza, Sergio Zavoli. Ma invierà un messaggio, il numero uno di Montecitorio. E poi, la riunione sarà presieduta dal presidente del Senato, Renato Schifani. Certo, gli inviti hanno creato qualche malumore: nella giornata parlerà il direttore generale della Rai Mauro Masi, senza dare spazio al presidente Paolo Garim-berti. Forse, dicono alla Camera, Fini non voleva sentire Fedele Confalonie-ri, che parteciperà al seminario romano (e così non sarà a Milano alla presentazione del libro dell’ex leader di An). Comunque, domani la giornata di Fini nella capitale sarà piena di incontri: nella mattinata tornerà a parlare ai più piccoli (senza pronunciare parolacce?) per presentare il sito internet «Il Parlamento dei bambini», quindi nel pomeriggio, sempre nella sala del Mappamondo, «show» annunciato su Barack Obama «abbronzato» con Joseph La Palombara e Luigi Tivelli per il libro «Stati Uniti? Italia e Usa a confronto».

Idv, Di Pietro in Pugliacandida VulpioLa Puglia è in cima ai pensieri di Antonio Di Pietro. Il suo partito, l’Italia dei valori, correrà in solitudine alle prossime elezioni regionali, e per il candidato alla presidenza ha pronto un nome proveniente dal giornalismo: Carlo Vulpio. Già al Corriere della

Sera, e ora a Il Fatto, era stato inserito nella lista delle europee dell’Idv ma senza successo. Vulpio è nato proprio in Puglia, ad Altamura, e per lui si sono spesi Pierfelice Zazzera e Felice Belisario: dopo i 37.499 voti conquistati alle europee, il giornalista aveva scritto testi durissi-mi nei confronti di Di Pietro, perché con il gioco delle opzioni poteva essere scelto per l’europarlamento. Vulpio sul tema ha messo nero su bianco queste parole: «Al Nord Ovest, a urne chiuse, mi classifi co dopo Gianni Vattimo. A

quel punto, se Alfano optasse per il Sud o per le Isole (quella circoscrizio-ne alla quale io avevo rinunciato per lei) sarei eletto. Ma ecco che prima di me, con 237 voti in più, spunta Roberto Louvin, del partito valdosta-no Democratie Liberté Autonomie, apparentato con l’Idv. Forse ero l’unico a non saperlo». Ora però…

Valori premiato per la geoeconomiaHa appena festeggiato a Roma la presidenza della delegazione italiana della fondazione Abertis, Giancarlo Elia Valori. E ieri a Genova ha conquistato un premio per la ricerca «La Cina nel Mediterraneo», pubblica-to sulla rivista «Economia Internazio-nale/International Econo-mics», organo dell’Istituto di economia internazionale, struttura scientifi co-econo-mica della Camera di commercio di Genova. L’assegnazione dell’encomio è avvenuta nel corso dei lavori del convegno sul tema: «Prospettive di internazionalizzazione 2010». Il riconoscimento vuole ricordare l’impegno di Francesco Manzitti, che fu presidente della Camera di commercio genovese: a Valori il premio è stato attribuito per aver «analizzato con ricchezza e profondità di argomenta-zioni le molteplici dimensioni economi-che e politiche della presenza della Cina nello scacchiere del Mediterra-neo». E Valori è sempre l’italiano che conosce più di chiunque altro tutte le meraviglie della capitale Pechino, dove ogni volta viene accolto con festeggia-menti memorabili dalle più alte cariche dello Stato, fi n dall’arrivo all’aeroporto.

MoMo, ovvero Mondello e MontezemoloTanti giovani, nel Tempio di Adriano della Camera di commercio di Roma, ieri mattina, per la coppia «MoMo». Formato da Andrea Mondello e Luca Cordero di Montezemolo, a qualcuno il duo ha ricordato il titolo di un testo di Alain Elkann, dedicato a Alberto

Moravia e Indro Monta-nelli, «grandi vecchi» conosciuti frequentando il mondo degli scrittori e dei giornalisti. Al centro dell’attenzione c’era il pensa-toio di Italia Futura e la presentazione dei progetti per il premio Accade domani, vinto da Raffaele Mauro, ricercatore presso il Centro studi di Confi ndu-stria, laurea all’università di Pescara e dottorato alla Bocconi, che ha a cuore lo sviluppo di attività impren-ditoriali nei paesi dell’Abruzzo dopo il terremoto. Tra il pubblico, però, le menti ancora fresche

non hanno potuto non notare che la bandiera italiana era stata invertita: sì, a sinistra c’era il colore rosso, al centro il bianco e il verde solo a destra. E, curiosamente, a tutte le bottiglie di acqua minerale messe davanti a Mondello e Montezemolo era stata coperta l’etichetta…

Pierre de Nolac©Riproduzione riservata

INDISCRETO

Gianfranco Fini Elia Valori

di Augusto Bassi

Roy De VitaL’allegro chirurgo

PUNTURE

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6 Martedì 24 Novembre 2009 P R I M O P I A N O

Cambiano gli scenari dopo la morte di Brenda. Lo spacciatore e il papà dichiaravano redditi zero

Cafasso, si va verso l’ipotesi omicidioNuovi esami tossicologici per il pusher del caso Marrazzo

DI MAURO ROMANO

La procura di Roma ha cam-biato rotta. Dopo la sospet-ta morte di Brenda, uno dei transessuali coinvolti

nell’affaire Marrazzo, i magistra-ti valutano l’ipotesi dell’omicidio anche per il pusher Gianguerino Cafasso. Quest’ultimo, in pratica, è lo spacciatore che non soltanto avrebbe fronito la cocaina a vari trans, ma avrebbe anche filma-to l’ex governatore del Lazio in compagnia di Natalì, l’altro viado protagonista nella vicenda. Fino a qualche giorno fa il decesso di Cafasso, intervenuto a settembre, era stato valutato come il risul-tato di un’overdose di cocaina. Con la morte di Brenda, e tutta la sequela di sospetti che questa ha innescato, la sorte del pusher viene letta sotto una lente del tut-to diversa.

Nel week-end era stato anche il padre dello spacciatore, Pasqua-le Cafasso, 72 anni di Cicerale in provincia di Salerno, a chiedere di far luce sulla morte del fi glio. Secondo i genitori, in pratica, non sta in piedi l’ipotesi dell’overdose. La madre, poi, su alcuni organi di

stampa, ha affermato che il fi glio non faceva il pusher. Sul punto si possono citare le dichiarazioni dei redditi 2005 della famiglia, a suo tempo rese pubbliche dall’Agen-zia delle entrate. Ebbene, ne viene fuori che Gianguerino di-chiarava un reddito pari a zero. Dal modello Unico persone fi siche risultava soltanto un volume d’af-fari di 5.812 euro, da ricondurre all’attività di pasticcere all’epoca svolta. Anche il padre, Pasquale, dichiarava un reddito pari a zero, come emerge dal suo modello Cud di allora.

Nel frattempo dalle indagini sul decesso di Brenda spunta fuori il giallo del mazzo di chiavi della casa di via Due Ponti dove il trans ha perso la vita per asfi s-sia. Si dà il caso, infatti, che uno dei tre mazzi di chiavi che aveva in dotazione, venne sottratto a Brenda dopo l’aggressione subita ai primi di novembre. È possibile, quindi, che proprio quel mazzo di chiavi possa essere stato usato per accedere all’abitazione del viado. Il fatto è che agli inqui-renti, in questo momento, risulta sparito anche un secondo mazzo di chiavi, di cui in sostanza si sa-

rebbero perse le tracce. I prossimi passi, invece, devono necessaria-mente passare per le consulenze tecniche che dovranno aiutare a capire come si sia sviluppato l’in-cendio all’interno dell’abitazione del trans. L’obiettivo è quello di capire se fossero presenti sostan-ze chimiche sul trolley o nella va-ligia, tali da giustifi care l’innesco dell’incendio le cui esalazioni si sono rivelate fatali per Brenda.

L’altro settore delle indagini, naturalmente, si sta concentran-do sul computer che è stato rin-venuto in un lavabo parzialmente immerso nell’acqua. A momenti potrebbero giungere i risultati del lavoro che i tecnici stanno svol-gendo sull’hard disk. Ieri sono stati ascoltati in procura anche i vigile del fuoco che, all’alba di venerdì scorso, sono intervenuti nell’appartamento di via Due Ponti. Gli inquirenti vogliono ca-pire capire cosa è accaduto intorno alle 4.30 del mattino, a cominciare dalle operazioni svolte dai vigili per domare le fi amme che si erano sprigionate nel-la piccola abitazione del trans. Secondo le ricostruzioni più

o meno messe in cascina, risulta che le fi amme siano nate intorno a una del-le due valigie c h e Bren-da te-n e v a pron-

te, soprattutto in rife-rimento al trolley

più vicino alla porta d’in-

gresso.

DI PIERO LAPORTA

Domenica pomeriggio, Rai3. Lu-cia Annunziata intervista il magistrato Armando Spataro, imitando molto bene Sabina

Guzzanti. Spataro, come un maresciallo del Cocer, si scalda per stipendi e carichi di lavoro; si appella ai caduti, alla lotta al terrorismo e via retoricando, fino all’obiet-tivo del duetto: la riforma della giustizia, inaccettabile in quanto tagliata a misura delle necessità del premier. Questa è sta-ta una delle poche affermazioni vere, ma proprio l’acrimonia del magistrato testi-monia l’urgenza della tutela dell’autorità politica liberamente eletta. Il duetto è andato avanti senza limiti di tempo, con un’excusatio non petita per l’impossibilità di rapporti «fra magistratura e servizi se-greti», fi guriamoci, poiché egli, tutt’al più, ha avuto a che fare con l’Fbi, dimentican-do che è peggio d’un servizio segreto, così come alcune strutture oscure della polizia italiana. Il copione prevedeva pure schizzi ulteriori di fango su un funzionario dello stato, Marco Mancini.

Disturba che sia stato prosciolto, gra-zie all’apposizione del segreto di stato, da parte di due governi (di sinistra e di destra, per intenderci). Che cos’è, secon-do Spataro, il segreto di stato, previsto dalla Costituzione e regolato dalla legge? Un «ostacolo», ha detto proprio così. Un magistrato che offende la presunzione di innocenza e, invece di genufl ettersi alla legge, tutta, senza eccezioni, anche quella che non è funzionale ai suoi disegni accu-satori, defi nisce «ostacolo», la legge e la sentenza della Consulta, tradisce velleità inaccettabili.

Basterebbe questo a spiegare quanto

indispensabile sia un sistema di tute-le in capo a un presidente del consiglio altrimenti esposto (da quando è entrato in politica) a una offensiva giudiziaria di cui non si ha memoria nella storia della repubblica.

Il lettore che dubiti, osservi che cosa ac-cade per Piero Marrazzo. Il transessuale Brenda era legato a Marrazzo e al pusher

Gianguarino Cafasso. Questi è «morto per infarto» a metà settembre in un albergo sulla Salaria. La famiglia di Cafasso non crede all’infarto. Brenda è morta l’altro ieri in circostanze oscure. Brenda non ha una famiglia. Mentre quasi tutti i mass media denunciano che quasi tutti i mass media sono controllati da Berlusconi, quasi tutti i mass media già alludono a un incidente:

Brenda, la sua morte, se la sarebbe cerca-ta. Un altro copione collaudato.

Che cosa sarebbe accaduto se la signora D’Addario, dopo aver eseguito il proprio copione con Berlusconi, si fosse fratturata un mignolo? Sarebbe stato aperto un fasci-colo per tentato omicidio, con perquisizioni di case, sedi d’azienda e di partito, senza risparmio e ben pubblicizzate. Le prime pagine avrebbero alluso incessantemente a Berlusconi, mandante, mafi oso, corrotto e assassino. L’abitazione di Brenda, che non ha commesso alcun delitto, salvo pro-

stituirsi, è stata perquisita nei giorni scor-si. La cocaina e 5 mila euro sono presenti nel transcenario Marrazzo. Non risulta alcuna perquisizione, né in casa, né allo studio, né altrove.

Brenda e Cafasso sono morti. Chi è il criminale che vuole stravolgere la legge? Berlusconi.

La riforma proposta dal ministro Ange-lino Alfano è pessima, siamo d’accordo, ma attagliata al paese, alla sua magistratu-ra, agli adescamenti d’una giustizia trans genere.

[email protected]

I GRANDI GIORNALI SONO UNANIMI: CAFASSO È MORTO D’INFARTO E BRENDA PER UN INCIDENTE

E adesso i due morti sono morti per conto loroChissà cosa sarebbe successo se la signora D’Addario, dopo, si fosse tagliata un dito

Piero Marrazzo

Il trans Brenda

stituirsi,è stata perquisita nei giorni scor-

La famiglia dello spac-ciatore non crede all’in-farto, mentre il viado è deceduto in circostanze oscure, senza nemmeno

avere una famiglia

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7Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 NovemP R I M O P I A N O

Per Massimo Gramellini c’erano già, in embrione, personaggi come Fabrizio Corona

L’Italia è bloccata da dieci anniIl Cav è tal quale, è messo male. La sinistra è peggiorata

DI COSTANZA RIZZACASA

Quando faceva il cronista sportivo, bussava alle camere d’albergo dei colleghi in trasferta.

«Chi è?», chiedevano quelli. E lui, «La grammatica». Oggi, a tanti anni di distanza, se certi scherzetti non li fa più, le vellei-tà didattiche si sono rafforzate. Tanto che ritiene che «la politi-ca dovrebbe occuparsi solo della scuola. In un Paese come l’Italia che non ha materie prime, l’uni-ca è il cervello. Una nazione più colta è meno stupida, meno

suggestionabile e meno emo-tiva. Smette di essere gregge e diventa testa pensante». Un concetto che Massimo Gramelli-ni ha espresso più volte in dieci anni di «Buongiorno», la fortu-nata rubrica del quotidiano La Stampa di cui è vicedirettore. In questi giorni ne esce un’anto-logia. «Buongiorno. Dieci anni», appunto.

Dal 1999 ad oggi, il Gramel-lini formato venticinque righe ha ironizzato su tutto, dal Mi-lan a Punta Perotti, da Bruno Vespa a Stefania Prestigiaco-mo, dai furbetti del salottino col cuore a sinistra e il porta-foglio a destra fi no al Grande Fratello e le Olimpiadi di To-rino. E tiene a sottolineare che «i Buongiorno più amati dai lettori non sono quelli politici, ma quelli che parlano al cuore della gente, dando loro sogni e speranze». Un caso a parte è ovviamente Silvio Berlusconi, che per Gramellini «non è un politico ma un personaggio del-lo spettacolo, percepito dai suoi elettori come una rockstar». «Un fan di Vasco, anche se lui sbaglia canzone, continuerà ad amarlo», spiega. «Tale è il rap-porto tra il Cavaliere e i suoi tifosi. Già dieci anni fa pensa-vo che Berlusconi incarnas-se perfettamente l’italiano medio. È l’unico caso di potente percepito dalla gente comune come uno di loro. Uno che è riuscito a sposare una donna avve-nente, avere case belle e com-prarsi una squadra di calcio.

Tutti i sogni dell’italiano medio, appunto, coccolatissimo negli ultimi vent’anni da una pub-blicità che ha fatto coincidere la felicità con i beni materiali». Nel libro, Gra-mellini riporta un Buongiorno del 2003 con una versione berlusconiana di «Bandiera Rossa» , op -portunamente r ibattezzata «Avanti Pub-blico». E nono-stante siano p a s s a t i s e i anni, quelle parole suonano attualissime: «Degli impu-tati l’immensa schiera / Noi salveremo dalla bufera / O magistrati senza vergogna / Il vostro premio sarà la gogna». Per non parlare del ritornello: «Berlusca sempre si autoassolverà / Berlusca sem-pre gli altri accuserà / Berlusca sempre la trionferà / Il frutto del processo sia l’impunità». «Come vede», osserva, «non ha cambiato opi-nione neanche lui».

Ma com’è cambia-ta invece la sinistra, che nell’ottobre ‘99, quando ha inizia-to la sua rubrica, era al potere con Massimo D’Ale-ma? «Oggi D’Alema è solo un notabile, uno degli ultimi bravi professionisti della politica, come poteva-

no esserlo un tempo Amintore Fanfani o Arnaldo Forlani, ma ahimè soltanto quello. Per la gente comune, D’Alema è un po-litico con la P maiuscola, e come

tale paga la repulsione per i politici di pro-fessione, spaz-zati via con la Prima Repub-blica. Ha perso rispetto. Oggi che ai politi-ci si chiede di avere una sto-ria, D’Alema, pur essendo capace, ha un grandissimo limite: la sua vita non tra-scina la gente. Barack Obama

è un fi lm. Che fi lm puoi tirare fuori da D’Alema?». Gramellini, però, si augura di tornare a un mondo di politici di professione. «Chissà, forse quando smettere-mo di cercare l’uomo del destino torneranno in auge. Io lo spero.

La politica è un’atti-vità che richiede

c o m p e t e n z e tecniche, al-lenamento e conoscenze. D i v e r s a -mente da quanto oggi si pensa, non è cosa che pos-

sano fare tutti». Ma se riconosce alla sinistra la grave colpa

di «aver

perso il contatto con il popolo», deplorandone «l’odioso atteggia-mento di chi è convinto di pos-sedere il verbo e che le proprie azioni siano sempre giuste», lo scrittore osserva che «non tutta la sinistra è composta da snobettini con la puzza sotto il naso. Ro-berto Benigni e Jovanotti, per esempio, sono persone straordinarie, molto amate dalla gente comune».

In dieci anni capita anche di cambiare opi-nione su chi si è espresso un giudizio trop-po frettoloso. Così Gramelli-ni confessa di aver sbagliato nel giudicare male il comico Daniele Lut-tazzi. «Lo attaccai molto all’epo-ca della trasmissione tv Satyri-con, pensando che facesse parte della camarilla di certi salotti radical chic della sinistra. Poi ho capito che era un anarchi-co, e questo me l’ha reso subito simpatico. Perché a me piaccio-no quelli che non stanno dentro i cori. Un’altra volta, invece, feci un’errata corrige. Fu il giorno in cui l’Italia perse la possibilità di ospitare gli europei di calcio. Avevo scritto di un’occasione sprecata, di una grossa perdita di credibilità politica. Il giorno dopo mi rilessi e pensai, “Ma sei fuori? Ma menomale che non ce li hanno dati gli europei. Pen-sa solo a quanta corruzione ci sarebbe stata”. E così mi cor-

ressi». E se il Buongiorno di cui va più fi ero riguarda la morte di un anziano ciclista di nome Vito Tac-cone (“In morte di una biglia”, 2007), quello che non avrebbe mai voluto scrivere prendeva spun-to, senza nominarla, dalla vicenda di Erika e Omar, gli assassini di Novi Ligure. «In redazio-ne venimmo a sapere che erano stati i due ragazzi, e non degli extracomuni-tari come inizialmente si pensava. Ma non poteva-mo scriverlo per ragioni di cautela giudiziaria,

perché i due doveva-no ancora confessare. Quella sera lessi sulle agenzie di un episodio di bullismo e dedicai la rubrica ai ragazzi violenti e senza valori.

Ovviamente, scrivendo pensavo a Erika e Omar,

solo che i lettori non potevano saperlo. Fu un Buongiorno mol-to sofferto».

E mentre in libreria fi occano i volumi sulla cafonalizzazione del Paese (da “L’Italia de noan-

tri” di Aldo Cazzullo a “Che la festa cominci” di Niccolò Am-maniti), Gramellini dice di non vedere un reale cambiamento negli ultimi dieci anni. «I germi erano già tutti presenti. C’era-no già in embrione personaggi come Fabrizio Corona. Era l’an-

no del primo Grande Fratel-lo, con Pietro Taricone, proto-tipo dei tronisti, e la gattamor-ta Marina La Rosa. Il mes-saggio che per diventare qual-cuno bastasse apparire in un programma tv, senza possede-re alcuna com-petenza , ha stravolto tutto. Così, quando leggi di una professoressa d i t rent ’an-ni a cui viene

offerto un contratto di cento euro per venti ore di lezione all’Università di Milano, non ti chiedi più come mai i giovani abbiano come idolo Belen piut-tosto che Rita Levi Montalcini (che non a caso la maggiorata del GF9 pensava fosse morta, ndr)». Infi ne, c’è tempo per un proposito: «Con quel nome lì, Buongiorno, sono condannato a essere ottimista. In futuro vor-rei smettere di scrivere di un Paese fermo in un mondo che corre, di un’Italia che soffre di torcicollo emotivo, intenta com’è a fare i conti col passato senza

capire che è tempo di occuparsi del futuro, di mettere in grado i giovani di lavorare e guada-gnare. Mi spaventa che l’Italia stia tornando alle corporazio-ni, alle professioni tramandate di padre in fi glio. La mobilità sociale è fi glia delle democra-zia. Permettere a un operaio di fare il medico. Far correre, non necessariamente vincere, tutti. Questa è democrazia».

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suggestionabile e meno emo-

spapa«tsbvlrapsd««n

tcqt

Berlusconi è l’unico caso di potente percepito dalla

gente comune come uno di loro. Ha realizzato tutti i

sogni dell’italiano medio: ha sposato una bella donna, possiede case da

favola e ha comperato

persino una squadra di calcio

lveremo dalla

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è un film. Che fil

Per la gente comune D’Alema è un politico con la P maiuscola e, come tale, paga

la repulsione per i Politici di professione che

sono stati spazzati via con la Prima

Repubblica

ai molto all’epo- offerto un cont

Quando smetteremo di cercare l’uomo

del destino spero che torneranno in auge i politici di professione

perché la politica è un’attività che esige competenze

tecniche, allenamento e

conoscenze

Massimo Gramellini

capire che è tempo di occuparsi

Quando apprendi che a una prof.

di 30 anni viene offerto un

contratto di cento euro per 20 ore di insegnamento all’Università di Milano capisci perché l’idolo dei giovani sia

Belen o Marina La Rosa anzichè la

Montalcini

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8 Martedì 24 Novembre 2009 P R I M O P I A N O

Lo dice il professor Emilio Tosi, uno dei massimi esperti italiani di data protection

Google deve adeguarsi alla leggeItaliana e Ue. Non può nascondersi dietro le norme americane

DI GABRIELE FRONTONI

Conservazione dei dati all’interno dei server, condivisione di infor-mazioni con le auto-

rità giudiziarie e tutela del diritto d’autore. Tre problemi giganteschi che hanno spedito il fenomeno Google dalla rete virtuale dentro a quella giudi-ziaria. Il primo a scendere in campo è stato il procuratore aggiunto della Repubblica di Milano, Corrado Carnevali, che ha rilevato come il colos-so di Mountain View operasse secondo principi non conformi al diritto italiano. Immediata la replica di Google per cui la comunicazione di dati richie-sti dall’autorità giudiziaria è subordinata alla discrezione della società, che se ne assume ogni responsabilità. Ma come stanno davvero le cose? Italia Oggi ha voluto approfondire la questione analizzando il proble-ma insieme all’avvocato Emilio Tosi, professore di Diritto delle Nuove Tecnologie nell’Univer-sità di Milano Bicocca, uno dei massimi esperti italiani di data protection e proprietà intellet-tuale.

Domanda. Professor Tosi,

negli ultimi mesi abbiamo assistito a un muro contro muro tra la Procura di Mi-lano e Google. Quali sono i termini di legge a cui può appigliarsi il colosso?

Risposta. Il problema è complesso e occorre pruden-za. È tutta una questione di interpretazione del criterio di stabilimento. Se si ritiene che lo stabilimento in Italia di un prestatore di servizi dipenda esclusivamente dalla colloca-zione del server, allora si po-trebbe invocare l’esimente nel caso negativo. Tuttavia, lo sta-bilimento si può evincere anche da altri elementi come l’eserci-zio continuativo dell’attività economica in un dato mercato territoriale. E Google - come notorio - svolge intensa attività economica in Italia e nella Ue: i servizi di Google sono anche in lingua italiana e accessibili da parte di tutti i cittadini italiani ed europei. Per questa ragione la società parrebbe non poter, a mio avviso, ragionevolmen-te sottrarsi alle leggi italiane

(D.Lgs. 196/03) e alle diretti-ve comunitarie (Direttiva CE 2006/24). Questo vale sia sul fronte dei server offshore che sulla conservazione dei dati personali degli utenti. Nel pri-mo caso, sarebbe troppo sem-plice posizionare i server al di fuori dei confi ni comunitari per invocare l’extraterritorialità. La nostra legge prevede la traccia-bilità dei dati e come tale, per operare in Italia e nell’Unione europea, anche Google dovrebbe consentire alle nostre autorità giudiziarie di risalire a chi uti-lizza i propri servizi.

D. Come si posiziona, in-vece, la legge italiana in re-lazione all’altro grande sco-glio che si è interposto tra il colosso di Mountain View e la procura di Milano, ovvero la conservazione dei dati di accesso per un periodo di 12 mesi contro i 3 mesi garantiti da Google?

R. Anche in questo caso, a mio avviso, la società par-rebbe doversi uniformare al diritto italiano in materia di «data-retention». Non è pensabile operare sistema-ticamente nel nostro Pae-se, applicando una legge americana. E proprio qui sta il nocciolo della questione. Con ogni probabi-lità (la prudenza però è d’obbligo in un caso complesso

come questo) Google fa una va-lutazione di tipo metagiuridico. In altre parole, siamo di fronte a uno «scontro» tra ordinamen-ti: quello comunitario, attento ai diritti della persona e alla tracciabilità delle operazioni di trattamento, e quello norda-mericano, che prevede invece un atteggiamento più leggero, più snello, autodisciplinare, con meno vincoli inderogabili. È lo stesso scontro che si è proposto anche ai tempi della vicenda re-lativa al trattamento dei pas-seggeri del trasporto aereo.

D. Siamo di fronte, mi sem-bra di capire, a due conce-zioni opposte del diritto ma anche dell’economia. Da una parte il liberismo di stampo

americano e

dall’altra il garantismo lega-to ai valori europei…

R. Esattamente. Google, pur operando come una multina-zionale, mantiene un approccio operativo e giuridico squisita-mente americano. Ma, in Italia, abbiamo esigenze investigative ben diverse da quelle statuni-tensi. Il D.Lgs. 196/03 richiede conservazione dei dati del traf-fi co telematico per dodici mesi è perché, da noi, questo è il tempo medio ritenuto dal legislatore idoneo a tutelare le esigenze in-vestigative e avviare i processi. Oltreoceano, la giustizia è cer-tamente più rapida che in Ita-lia. Per questo, forse, tre mesi di tempo possono essere suffi cienti a consentire lo svolgimento del-le indagini. Ma da noi è tutta

un’altra storia. D. Esiste, infi-

ne, il problema del «keyword marketing», ovvero della tutela della p r o p r i e t à industriale a l l ’ interno dei servizi

di posiziona-mento dei

contenuti nei mo-

tori

di ricerca. R. «Anche in questo caso

la situazione è estremamente delicata e complessa. Di recen-te, il Tribunale di Milano si è espresso in una vicenda che ha coinvolto proprio Google che è stato estromesso per ragioni di legittimazione processuale. Ma il problema è serio. Ci sono mol-te società che utilizzano inde-bitamente il marchio altrui per aumentare la propria visibilità all’interno dei motori di ricerca. E questa non è altro che una concorrenza sleale che può esse-re sanzionata come previsto dal codice civile mediante azione inibitoria e risarcitoria. A tace-re dei profi li inerenti la possi-bile contraffazione di marchio, pure vietata e recentemente in-trodotta tra i reati presupposto dal D.Lgs. 231/01 in materia di responsabilità amministrativa degli enti. In questo contesto, le condizioni generali del contrat-to proposto da Google per questi servizi sono formulati in manie-ra ineccepibile. Il vero problema è il controllo effettivo sull’indice – «keyword» - utilizzato dal ri-chiedente che avviene, con mol-ta probabilità, soltanto a cam-pione, non consentendo, quindi, di escludere il rischio di episodi di questo genere».

(2. Continua – La prece-dente puntata è stata pub-blicata il 17 novembre scor-so)

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DI STEFANO SANSONETTI

Ormai il mondo delle partite Iva è letteralmente in ebollizione. L’ulti-ma novità in ordine di tempo ha un nome che è tutto un programma:

Unirsi. Già, perché dietro il termine c’è un acronimo che sta per Unione italiana rappre-sentanze sociali e d’impresa. Che cos’è? Per il momento siamo a un manifesto, o per essere più precisi a un patto federativo in cui stanno per confluire ben sette sigle rappresentati-ve del mondo delle imprese, del lavoro, dei giovani, degli anziani e delle famiglie (Acai, Confimprese Italia, Confeuropa imprese, Va-lore Impresa, Ageing Society, Fenalc e Anta). Il tutto per un totale di 5 milioni di soggetti iscritti e 190 mila imprese. A dicembre, secon-do quanto filtra dall’organizzazione, il patto dovrebbe trasformarsi in una fondazione, che qualcuno ha già proposto di ribattezzare «Fondazione per il lavoro e lo sviluppo». A gui-dare il manifesto è Gianni Cicero, un passato in Confartigianato e Confindustria Roma, un presente come presidente di Valore Impresa (uno dei network coinvolti nell’operazione) e come membro della Consulta nazionale eco-nomia e imprese del Pdl. Ma guai a parlare di indottrinamento politico dietro all’iniziativa. «Qui c’è bisogno di rivisitare il sistema», esor-disce Cicero con nettezza, «dobbiamo attivare procedure strutturali simultanee, senza pez-

ze messe qua e là. In altri termini ci vuole una vision che ades-so manca». Insomma, pare sia sempre più latitante un disegno organico e complessi-vo in grado di dare ri-sposte adeguate a un popolo di partite Iva e di piccole e medie imprese che costitu-iscono la vera spina dorsale del sistema produttivo italiano, un unicum in tutta Europa. «Storica-mente, sia a livello di rappresentanza che a livello di idee, si è opposto il mondo dell’imprenditore-capo a quello del lavoratore-operaio-dipendente», sostiene ancora Cicero dando a intendere che questo schema è ormai del tutto ana-cronistico. E allora ecco che «Unirsi nasce per creare un tavolo di dialogo tra sistemi che hanno interessi comuni, perché c’è la necessità di centralizzare il peso politi-co e la potenzialità elettorale di questo movimento è impressionante». Per questo motivo, anche se con una punta di provo-cazione, il coordinatore non esita a utiliz-

zare una parola impegnativa. Ovvero una sorta di «partito dell’economia» che potrebbe anche porsi come esito del pro-cesso nel caso in cui la politica continuasse a rimanere sorda nei confronti di istanze che si fanno sempre più rumorose.

A questo punto, però, vien da chiedersi quali siano i rappor-ti con il «patto del Capranica», ovvero con quel sommovimen-to che sta investendo il settore della rappresentanza di pmi e partite Iva e che dovrebbe portare in tempi stretti a una confederazione unica in cui confl uiranno Confcommercio,

Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani (vedi le anticipazioni date da ItaliaOggi del 22 maggio e del 18 no-vembre 2009). «Non c’è nessuna sovrap-posizione», spiega Cicero, «anzi noi vediamo di buon occhio questo processo unitario nel settore della rappresentanza e siamo assolu-tamente favorevoli alle contaminazioni. Noi intendiamo agire su un piano di produzione di idee e di proposte, in un’operazione rivolta all’attenzione di tutta la politica». Unirsi è pronta e spiccherà il volo giovedì.

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INIZIATIVA TRASVERSALE, MA A GUIDARLA C’È UN UOMO VICINO AL PDL

Partite Iva in fermento, adesso arriva UnirsiSette sigle del mondo economico si riuniscono in un patto. A dicembre una fondazione

Larry Page (a sinistra) e Sergey Brin fondatori di Google

Gianni Cicero

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Siamo davanti a uno scontro tra

ordinamenti: quello Ue, attento ai di-ritti della persona e alla tracciabilità delle operazioni sul Web e quello Usa

che è molto più di-sinvolto e libero

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9Martedì 24 Novembre 2009MartedìECONOMIA E POLITICA

Il Fondo monetario internazionale avverte sulla vulnerabilità del sistema. Bce: segni di stabilizzazione

Economia globale in convalescenzaStrauss-Khan: pensare all’exit strategy. La situazione è critica

DI ANGELICA RATTI

L’economia globale è in stato di convale-scenza e anche se è lontana dall’essere

in buona salute. «La tempe-sta è passata, il peggio è stato evitato. L’economia globale si è stabilizzata, migliora, ma resta ancora vulnerabile». É questo il quadro dell’econo-mia mondiale che ha dipinto il numero uno del Fondo mo-netario internazionale, Domi-nique Strauss-Kahn, secondo il quale la disoccupazione «è ai massimi storici e continua a salire». Inoltre, per il Fmi i paesi più avanzati devono cominciare a pensare all’exit strategy dalla crisi, anche se è ancora troppo presto per im-plementarle. Da questo punto di vista, secondo il Fmi, è me-glio «sbagliare per prudenza, poichè avviare l’exit strategy troppo presto sarebbe più costoso che avviarla troppo tardi». Gli stimoli immessi dai governi, per Strauss-Kahn, sono serviti a fermare la crisi. Tuttavia ora «siamo in una situazione critica. La sostenibilitra’ della ripresa», ha spiegato Strauss-Kahn, «dipenderà dalle decisioni che prenderanno le autorità politiche nei prossimi mesi. Per questo serve più coo-perazione internazionale». Strauss-Kahn non ha escluso l’adozione di misure più dra-stiche, come aumenti delle tasse e tagli delle spese.

Le banche centrali possono iniziare ad agire per ridurre la liquidità immessa sui mer-cati.

Intanto, da Madrid, dove è intervenuto ad un convegno, il presidente della Banca cen-trale europea Jean-Claude Trichet ha ribadito che è «prematuro dichiarare finita la crisi economica», sebbene negli ultimi mesi si siano mol-tiplicati i segnali di stabiliz-zazione, anche nell’area euro.

Ma la fase p iù acuta delle turbolenze ha lasciato «l’economia reale debilitata. L’anno scorso c’è stato un rischio di deflazione». La crisi si è rivelata così grave perché ha compromesso la fiducia di consumatori e imprese, ha osservato Trichet, un fattore essenziale nel funzionamento dell’economia. Il numero uno della Bce ha ribadito l’impegno a garantire la stabilità dei pr-ezzi nell’area euro (un dollaro forte è importante per la sta-bilità dell’economia mondiale) e in tempi opportuni si proced-erà ad una graduale rimozione delle misure straordinarie di aiuto all’economia che affian-cano l’attuale politica di tassi di interesse ai minimi storici. Il tema dell’exit strategy sarà al centro del prossimo diret-tivo della Bce in programma per il 3 dicembre.

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10 Martedì 24 Novembre 2009 ECONOMIA E POLITICA

COSTRUZIONI/ I principali gruppi al mondo non vedono ancora la i ne della recessione

La crisi nera dei cantieri navaliIn Francia Stx licenzia. Fincantieri guarda al Brasile

DI OSCAR MEDUSA

La recessione sembra non voler mollare la presa sull’industria navalmecca-nica. Mentre gli armatori

(non tutti, ma una percentuale che inizia a essere comunque significativa) intravedono la luce alla fine del tunnel, dal settore delle costruzioni navali continuano ad arrivare segnali negativi. L’ultima brutta noti-zia arriva dalla Francia, dove la direzione di Stx (il gruppo co-reano proprietario degli storici stabilimenti di Saint-Nazaire) ha annunciato ai sindacati l’in-tenzione di sopprimere almeno 350 posti di lavoro.

Le trattative sono iniziate ieri sulla base di un piano di «esodi agevolati», ma il timo-re dei lavoratori è che quella di Stx sia solo la prima di una serie di mosse tutt’altro che concilianti con le maestranze francesi. «Se questa proposta è solo l’anticamera di un piano di licenziamenti, la direzione coreana sappia che non siamo disposti a trattare per nessun motivo al mondo», hanno fatto

sapere i delegati della Cgt, il più forte sindacato francese. La direzione di Stx, da parte sua, si è rifugiata in una dichiarazione laconica: «La crisi degli ordini è un fatto che nessuno può nega-re. La diminuzione dell’attività, nei cantieri di Saint-Nazaire è diventata drammatica. Tutti dovrebbero capire che sostene-re questa situazione, per Stx, è impossibile».

Insomma, neppure i coreani intendono scendere a compro-messi con i lavoratori. Del resto, i numeri sono oggettivamente impietosi. Il fatturato di Stx France dovrebbe passare, se-condo le ultime stime, da un miliardo e duecento milioni di euro a poco più della metà, nel 2010. E le prospettive per gli anni futuri sono ancora più fosche. La compagnia armatri-ce Norwegian Cruise Line, che aveva assunto un impegno con Stx per la costruzione di tre navi da crociera, dapprima ha rinunciato alla terza, poi addi-rittura alla seconda, nonostante i lavori fossero già iniziati. E i due ordini opzionati dalla gine-vrina Mediterranean Shipping

Company (Msc), appartenente all’italiano Gianluigi Aponte, non si sono ancora tradotti in contratti veri e propri. Pessime notizie anche dal fronte milita-re: i lavori per la realizzazione della seconda portaerei della Marina francese, su indica-zione del presidente Sarkozy, sono slittati almeno di due anni.

Niente cash, insomma, nelle casse di Stx. Che, anzi, conti-nua a collezionare perdite. «Ci stiamo preparando a cinque, sei anni difficilissimi», ha spiegato un por-tavoce del gruppo coreano ai delega-ti Cgt. «Secondo le ultime stime, fra il 2010 e il 2015 le compagnie mondiali or-dineranno al massimo sei navi all’anno. Pochissime, rispetto al recentissimo passato». Una torta, quella del mercato

crocieristico, che diventa sem-pre più piccola e che preoccupa anche il principale costruttore al mondo, l’italiana Fincantieri. Non a caso, il gruppo guidato

dall’amministra-tore delegato Giuseppe Bono sta cercando di trovare sbocchi lontano dal settore pas-seggeri. Durante l’ul-

tima missione

Confi ndustria-Abi in Sudame-rica coordinata dal ministro Claudio Scajola, Bono ha illu-strato alle autorità brasilia-ne le attività di Fincantieri, soffermandosi soprattutto su quelle legate all’esplorazione petrolifera.

Una vera eccellenza, per i cantieri italiani. L’obiettivo, sostenuto dallo stesso Scajola nel corso di una serie di incon-tri con il presidente brasiliano Lula e i manager della compa-gnia Petrobras, è la realizza-zione sia di impianti offshore che di navi d’appoggio. C’è, poi, un’altra questione aperta in campo militare. Fincantieri punta con decisione a costruire e riparare unità navali della Marina brasiliana. In questo caso, però, sarebbe indispen-sabile fi rmare una partnership con un cantiere navale del po-sto. Solo trattative, per ora. Ma la posta che Bono sta cercando di portare a casa è altissima: il mantenimento dell’occupazione nei cantieri italiani e il rilancio di un gruppo che, prima o poi, dovrà sbarcare in borsa.

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11Martedì 24 Novembre 2009ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA

Alla vigilia dell’arrivo di milioni di fedeli per il grande pellegrinaggio, si contano i primi quattro morti

Influenza A, allarme alla MeccaLe autorità preoccupate. Mobilitati 15 mila medici e infermieri

DI ELENA GALLI

Allarme rosso alla Mecca per l’influenza A.

Alla vigilia dell’arri-vo di milioni di musul-

mani per l’Hajj, il grande pelle-grinaggio alla Mecca, l’Arabia saudita conta i primi morti tra gli stranieri e teme l’esplosione del virus in un luogo che atti-ra ogni anno circa 3 milioni di fedeli.

I morti sono tre anziani di 75 anni (un marocchino, un sudanese e un indiano) e una nigeriana di 17. Tutti hanno manifestato i sintomi dell’in-fl uenza A dopo il loro arrivo. La vittima marocchina aveva un cancro al fegato, mentre l’indiano era cardiopatico, fatto che comunque non esclude la responsabilità del virus H1N1 nei decessi. I quattro inoltre non erano stati vaccinati, ha fatto sapere il portavoce del ministero della sanità, che ha inoltre reso noti altri 16 casi di infezione tra i pellegrini, quat-tro dei quali sono ricoverati in condizioni critiche, mentre 12 sono guariti dopo aver ricevu-

to le cure del caso. Tre decessi sono avvenuti a Medina, l’altro alla Mecca.

Uno dei momenti più temuti è il raduno dei pellegrini sul monte Arafat, a 20 chilometri

dalla Mecca, il 26 novembre. I fedeli vi arrivano al mattino, a piedi o ammassati nei pullman, e trascorrono l’intera giornata sotto centinaia di tende, dopo aver girato il giorno preceden-

te attorno alla Kaaba, la pietra sacra della Grande moschea della Mecca, tentando di bacia-re la tenda che la ricopre.

Il contagio tuttavia comincia già all’arrivo, sotto le immense

tende bianche dell’aeroporto di Gedda, dove si incrociano fedeli di tutto il mondo.

Il paese ha messo in piedi un’organizzazione all’altezza della sfi da. Oltre a una mas-siccia campagna di vaccina-zioni, all’aeroporto e nel porto di Gedda sono state installate camere termiche per la rileva-zione di persone con la febbre alta. Circa 15 mila tra medici, paramedici e tecnici sono stati mobilitati. Inoltre, assicura il ministero della sanità, l’Arabia saudita, che conta sette ospe-dali nei luoghi santi, vanta quattro laboratori di analisi per stanare il virus H1N1 e ha dispiegato diverse unità mobili.

Ma la paura c’è. Tanto che la Tunisia ha annullato la par-tenza di 10 mila pellegrini, con il pretesto di non aver ricevuto in tempo i vaccini. Inoltre il mi-nistro saudita della sanità ha tentato di dissuadere le catego-rie a rischio e le donne incinte dall’effettuare il pellegrinag-gio, invitando anche i minori di 12 anni e i maggiori di 65 a rinunciarvi.

Per una volta gli italiani sono più virtuosi dei cugini d’Oltralpe. È il caso delle bici comunali a noleggio. Men-tre a Milano si registrano meno episodi di vandalismo di quanto, francamente, ci si po-tesse aspettare, a Parigi la situazione è da bollettino di guerra.

A partire dal lancio nel luglio 2007 del Vélib’ (acronimo di «vélo libre service»), si contano ben 18 mila biciclette danneggiate e il numero di furti ha raggiunto la cifra di 8 mila.

In media ciascuna delle 20 mila due ruote in circolazione a Parigi è stata rimpiazzata almeno una volta, mentre il numero dei furti ha ampiamente superato le stime di qualche centinaio all’anno. Tra la metà del 2007 e l’agosto del 2009 gli atti di vandalismo sono costati 8,5 milioni di euro. E con il succes-so crescente di Vélib’ la cifra è destinata ad aumentare.

L’ampiezza dei vandalismi è all’origine del-le trattative serrate tra la municipalità pari-gina e l’operatore che gestisce il servizio, la

JCDecaux. Al termine dei negoziati, le basi dell’accordo sono state alla fi ne raggiunte. La municipalità accetta di versare un contributo di 400 euro per ciascuna bici da sostituire, dal momento che tra il 4 e il 25% del parco veicoli viene normalmente fatto oggetto di vandalismo.

Dal canto suo, JCDecaux sarà interessato per la prima volta ai risultati economici di Vélib’: tra i 14 e i 17,5 milioni di euro, la so-cietà recupererà il 35% della somma, oltre i 17,5 milioni la metà. JCDecaux avrà quindi tutto l’interesse a fermare il vandalismo: un obiettivo non certo facile.

Come contraltare, la municipalità parigina spera in un miglioramento del servizio: gli utenti devono trovare facilmente i Vélib’ e i posti dove restituirli, l’attesa al telefono per i reclami non deve superare i due minuti e le risposte a mezzo posta i 15 giorni.

Per rispondere a queste esigenze la società ha previsto non solo di assumere a tempo in-determinato i 40 collaboratori del call center, ma anche di aumentarne il numero a 60.

Bici comunali, successo a Milano ma un’ecatombe a Parigi

Nei primi cinque giorni di lancio ha registrato incassi per 550 milioni di dollari (367 milioni di euro).

È un record senza precedenti per l’industria del diver-timento quello messo a segno da Call of Duty: Modern

Warfare 2, il sesto episodio della se-rie di videogiochi commercializzata da Activision Bliz-zard (Vivendi), numero uno del settore nel mondo. Solo in Francia ne sono state vendu-te 376 mila copie in una settimana, con un incasso di 25,5 milioni di euro.

Il gioco di guerra, in vendita dal 10 novembre e dalle immagini molto realistiche, degne di un fi lm di Hollywood, ha superato gli incassi al botteghino di fi lm come Harry Potter e il principe mezzosangue (394 milioni di dollari) o, in Francia, di dvd come Giù al Nord (17,1 milioni di euro) su un periodo paragonabile. Anche la penultima versione di Call of Duty aveva superato il precedente record messo a segno da un videogioco, quello detenuto da Gta IV (6 milioni di esemplari venduti per un incasso di 500 milioni di dollari), in vendita nel 2008.

Secondo Jean-Bernard Lévy, presidente del cda di Viven-di, le vendite del nuovo episodio «potrebbero superare i 15 milioni di unità da qui alla fi ne del 2009». E già quest’anno il titolo potrebbe raggiungere 1 miliardo di dollari di in-casso. Un margine considerevole, visto che l’investimento per il gioco è stimato in 200 milioni di dollari.

La ricetta è consolidata: immagini molto realistiche, la voce dei personaggi prestata da celebrità, come l’attore Bill Murray o il cantante del gruppo rap 50 Cents, una storia elaborata dai migliori sceneggiatori del momento (tra i quali una fi rma della serie tv Ncis). Infi ne, il gioco è concepito per le console Xbox 360 e Playstation 3 e in una versione per pc.

Unica ombra: Call of Duty: Modern Warfare 2, molto violento, è vietato ai minori di 18 anni.

Call of Duty, gioco da record In 5 giorni incassati 367 mln

I Vélib’ parigini

Le immagini realistiche di Call of Duty

Virus H1N1: l’Arabia saudita teme milioni di contagi

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12 Martedì 24 Novembre 2009 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA

Si è svolta a Mosca la prima conferenza mondiale sulla sicurezza. Nel paese 30 mila vittime nel 2008

Incidenti stradali, primato russo Ogni anno nel mondo un milione di morti e costi per 336 mld

DI GIOVANNI GALLI

Un milione di morti ogni anno, 500 mi-liardi di dollari (336 miliardi di euro) di

costi sociali. È questo l’impatto mondia-

le degli incidenti stradali, un dato che il presidente russo Dmitri Medvedev ha voluto ricordare inau-gurando la pri-ma conferenza in termin is te -riale mondiale sulla sicurezza stradale, che si è svolta il 19 e 20 novembre a Mosca.

Per l’occasio-ne davanti al centro congres-s i t roneggia -va un’insolita opera d ’ar te : un’enorme bot-tiglia riempita con le carcasse delle auto coinvolte in in-cidenti, poi installata sulla strada che porta all’aeropor-

to.Per la Russia

« la sicurezza stradale è un problema im-portante quan-to la gestione

della crisi finanziaria», ha detto Medvedev. E in effetti lo scorso anno circa 30 mila per-

sone sono morte sulle strade del paese. Con un parco di 47 milioni di veicoli, la Russia detiene il triste primato degli incidenti stradali: 168 mila solo dall’inizio dell’anno, con 21 mila morti e 212.500 feriti. Il governo prevede una dimi-nuzione del 33% del numero delle vittime da qui al 2012,

ma si scontra ancora troppo spesso con l’alcolismo e la vio-lazione delle leggi.

La Russia non è l’unico pa-ese a voler lottare contro l’in-sicurezza sulle strade. Alcuni partecipanti alla conferenza hanno auspicato la creazione di una sorta di Onu per la si-curezza stradale, come esiste

l’Oms per la salute e la Fao per l’alimentazione.

L’urgenza c’è. Con l’aumen-to del traffico stradale in na-zioni come l’India e la Cina e nei paesi in via di sviluppo, il numero dei morti potrebbe esplodere nei prossimi anni.

«Se non si farà nulla, nel 2030 si avranno 2,4 milioni di morti all’anno», è l’allar-me di Michel Rollier, numero uno di Michelin, il quale ha ricordato che il 90% dei morti sulle strade vive in paesi in via di sviluppo.

I partecipanti alla confe-renza hanno invitato le Na-zioni unite a intraprendere nel 2010 o 2011 una campa-gna decennale per la sicu-rezza stradale avente come obiettivo quello di dimezzare il numero dei morti entro il 2020, ovvero di salvare 5 mi-lioni di vite.

Quando era ancora adolescente a Glasgow James Bell, parroco della chiesa di Santa Maria a Inverness, nel nord della Scozia, amava entrare nelle chiese cattoliche. «La musica, la ricchezza della liturgia, l’este-tica delle cerimonie», ricorda, gli avevano toccato il cuore. Ma con il padre, la ma-dre e il fratello, il giovane andava alla messa anglicana. E fu questa religione che padre Bell ab-bracciò per servire Dio allorché si unì alla Chiesa d’In-ghilterra nel 1972. Mentre l’attrazione quasi sensuale per la Chiesa cattoli-ca diventava spi-rituale, per tutti i trent’anni seguenti egli non smise di pensare al Vaticano, dove l’arcivescovo di Canterbury, Ro-wan Williams, ha incontrato sabato scorso papa Bene-detto XVI, qualche settimana dopo la deci-sione della Chiesa cattolica di aprire le sue porte agli anglicani tradizionalisti.

Il rettore del seminario dove Bell si è formato gli aveva consigliato di diventare cattolico. «I miei migliori amici sono tutti cattolici», ha aggiunto Bell, mentre la mo-glie, sposata nel 1974, si è dichiarata sor-presa che la conversione sia arrivata così tardi.

«Presso gli anglicani la liturgia varia da un vescovo all’altro, da una parrocchia all’altra, da una messa all’altra», ha spie-gato Bell, rammaricandosi di vedere preti divorziati o che celebrano messa in cravatta o che battezzano senza la dovuta prepara-

zione e auspicando sempre più una Chiesa «che indica la direzione».

Da quando poi nel 1970 si sono dotati di una nuova struttura interna di governo, il sinodo generale, «una sorta di parlamento all’interno del quale i vescovi hanno perdu-to potere a vantaggio di tutti i membri del

clero», Bell ha visto la sua Chiesa «dive-nire più politica che liturgica». Nel 1992 l’organo legislativo ha votato il sacerdo-zio femminile. E que-sto ha fatto svanire le speranze di Bell per una riunifi cazione fra anglicani e cattolici.

Da allora la sua de-cisione è presa, ma dovrà attendere an-cora alcuni anni per convertirsi al cattoli-cesimo, prima di tutto per motivi economici. Egli infatti non aveva diritto alla pensione prima dei 60 anni.

Oggi Bell si dice soddisfatto. «Per la prima volta nella mia vita», ha dichiarato, «ho l’impressione che la Chiesa sia la mia casa e il sentimento profondo di appartenere alla famiglia di Dio».

L’essere sposato, poi, si traduce nel fatto di non essere vincolato dal voto di castità. Certo, Bell non si fa illusioni: sa di appro-fi ttare della crisi di vocazioni. Il seminario di Glasgow, l’ultimo che ancora esisteva in Scozia, ha dovuto chiudere per mancanza di allievi.

Dal 1992 sono tra duecento e trecento coloro che hanno seguito lo stesso cammino di James Bell. Ora però, secondo lui, biso-gna evitare che si crei «un ghetto anglicano

Un prete anglicano sposato diventa cattolico e si spiega

Anche il preservativo diventa verde. Nel senso di ecologi-co. O, addirittura, di equo e solidale. Sono diverse ormai le marche che offrono questo tipo di prodotto, in puro lattice vegetale. Fin qui niente di nuovo sotto il sole. La novità sta nel fatto che, per esempio, i profi lattici prodotti dall’as-sociazione svedese Rfsu, attiva nell’educazione sessuale, non contengono sostanze chimiche ma unicamente sostanze aggiunte naturalmente.

Poi ci sono i preservativi cosiddetti etici, quelli prove-nienti dal commercio equo e solidale. La marca britannica French Letter commercializza dall’anno scorso profi lattici fabbricati in Germania, la cui materia prima viene da Fair deal trading, una fi liera equa che produce caucciù nell’Asia meridionale. French letter sostiene di impiegare un con-tabile verde e di fare riferimento a un partner bancario etico. E questo nonostante non si garantisca un prodotto naturale al 100%.

French letter ha dato ai propri prodotti nomi evocativi: Aphrodisiaque, Douce caresse, Massage stimulant, Désir qui dure. I preservativi non vengono imballati in maniera standard, ma l’operazione è fatta a mano, utilizzando piccoli sacchetti colorati che assomigliano a quelli del tè. Questo avviene perché, afferma il direttore della società, Martin Buckley, bisogna rendersi conto che è sbagliato concentrar-si sulla clientela maschile, dal momento che a guidare gli acquisti sono le donne. E allora, eccole servite.

Preservativi ecologici Ma anche equi e solidali

Dmitri Medvedev

Sono enormi i costi sociali degli incidenti stradali

Le due pagine di «Estero - Notizie mai lette in Italia» sono a cura di Sabina Rodi

James Bell

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13Martedì 24 Novembre 2009MartedEDILIZIA E TERRITORIO

Piattaforma con Tinijin attiva da gennaio. Per il i sco italiano previsti incassi di 800 mln l’anno

Porto Genova terminal della CinaPrimo corridoio mediterraneo per le merci. Intesa fra le dogane

DI ANTONIO RANALL

Sarà operativa dal pros-simo 1 gennaio la nuo-va piattaforma logi-stica Genova-Tianjin.

L’iniziativa, che rappresenta il primo corridoio marittimo nel Mediterraneo per le mer-ci, agevolerà i rapporti com-merciali tra l’Italia e la Cina, e consentirà un forte sviluppo del porto di Genova come sno-do commerciale tra l’Europa centro-settentrionale e il sud del mondo. Il progetto, presen-tato ieri al ministero dello svi-luppo economico, è promosso dall’Istituto per il commercio estero, dalla Simest, dall’Inter-porto Rivalta Scrivia e dall’Au-torità portuale di Genova. «Ab-biamo lavorato molto a questo progetto», ha affermato il vice-ministro Adolfo Urso, «che ha visto anche il coinvolgimento dei ministeri dell’economia e degli esteri. Ci saranno bene-fici sul piano dell’occupazione nel sistema portuale ligure e

per la crescita dell’interscam-bio commerciale, in particolare per il nostro export. L’accordo consentirà all’Italia di effet-tuare il controllo delle merci e servirà per la lotta alla con-traffazione e alla concorrenza sleale. Ci saranno conseguen-ze positive per il fisco perché con Genova, porto di destina-zione, sarà la nostra dogana a recuperare il 25% del valore delle merci sdoganate e che oggi va a vantaggio di altri paesi competitor europei». Il progetto, intitolato a Matteo Ricci, il padre gesuita morto a Pechino l’11 maggio 1610 vede il coinvolgimento diret-to degli spedizionieri italiani leader del mercato cinese. La piattaforma di Tianjin, sup-portata dall’accordo bilaterale doganale, sarà un luogo otti-male dove riempire-svuotare i container, effettuare le ma-nipolazioni eventualmente necessarie per il rilancio dei prodotti a destinazione finale ed organizzare il servizio post

vendita per il mer-cato cinese. Que-sto consentirà di convogliare organicamen-te le funzioni di tutti gl i attori che gio-cano un ruolo chiave nel pro-cesso di vendita o acquisizione delle merci tra Italia e C i n a , o f f r e n d o una pos-s i b i l i t à di coordi-namento delle piat-taforme di raccolta ed inoltro del t r a f f i c o merci con le l inee maritti-me ed i porti di

destinazione e viceversa. «Si tratta di una vera e propria rivoluzione dal punto di vista dei trasporti», ha spiegato il presidente dell’Autorità por-tuale di Genova, Luigi Merlo, «e soprattutto un elemento di grande competitività con i porti del nord. Grazie a questa

piattaforma sarà possibile fare le procedure di-

rettamente a Tinjin e questo consenti-rà di risparmiare alcuni giorni e aggiungere così competitività. Tutto questo dovrebbe far crescere i l traf f ico in e n t r a t a e i n u s c i t a dal porto di G e n o v a e soprattutto introiti per il fisco che

così incasserà 800 milioni di

euro l’anno». Secondo l’ammi-nistratore delegato di Simest, Massimo D’Aiuto «esperienze di questo genere sono fonda-mentali per il sistema Italia. La Cina è per noi il primo pa-ese dove sono cresciute le atti-vità di finanziamento con 110 progetti approvati per oltre 900 milioni di euro. Questo ci consente di potenziare la no-stra attività in Cina». Un ruolo di fondamentale importanza è svolto dall’Agenzia delle Doga-ne. «L’accordo con la Cina», ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi, «consenti-rà di anticipare i controlli alla partenza nella piattaforma che sarà realizzata nel porto di Tinjin, accelerando così lo sdoganamento all’arrivo. At-traverso l’accordo tra le due dogane il controllo delle merci avverrà in un’unica soluzione, nel paese d’origine, consenten-do una notevole riduzione dei tempi e un maggiore controllo delle merci».

Cerca alleanze (e una l’ha trovata in Made, il salone dei professionisti dell’architettura e delle costruzioni dal 3 al 6 febbraio alla fi era di Milano-Rho, con Bill Clinton in apertura), e un progetto da sviluppare (oltre l’orto globale) Expo Milano 2015 spa, la società che gestisce l’Esposizione universale, domani a Parigi a rapporto dal Bie. E che magari potrà trasformarsi e ampliare i suoi poteri su appalti e eredità urbana dell’ Expo 2015 sull’esempio del modello delle Authority inglesi che a Londra stanno lavorando per le Olimpia-di del 2012 in un’area grande una volta e mezza quella della città di Venezia e investimenti per 12 miliardi di euro, secondo quanto ha fatto sapere Richard Burdett. Impegnato nel progetto londine-se, Burdett, curatore della Biennale d’architettura 2006, è anche membro della Consulta per l’archi-tettura dell’Expo Milano 2015, guidata dal pro-gettista Stefano Boeri, fondatore di Multiplicity, e fresca di rinnovo del contratto da parte di Expo spa. «A Londra», ha spiegato Burdett, «il sito delle Olimpiadi è in mano ad un’ Authority con il suo board che toglie alle cinque circoscrizioni la deci-sione di dare i permessi. Inoltre, da due mesi c’è una Authori-ty per l’eredità delle Olim-piadi che prende in mano i terreni dove si svolgeranno le Olimpiadi (conferiti alla parte pubblica) per il futuro dell’area. Fondamentale per gli investimenti e i rapporti con i privati (vi investiranno una ventina di miliardi, è la previsione) l’Authori-ty londinese è dotata di poteri abbastanza forti per controllare che i progetti pre-sentati per l’ex sito Olimpiadi (l’eredità sarà un grande parco verde in un’area in-frastrutturata sulla quale sarà possibile costruire un nuovo pezzo di città) siano coerenti con il ma-ster plan. Burdett ha raccontato questo

e molto altro intervendo ieri, con Boeri e l’a.d. di Expo 2015 spa, Lucio Stanca, al convegno «Made Futura. I grandi eventi come acceleratori delle trasformazioni urbane», organizzato in occasione della presentazione di Made, salone di proprietà di Federlegno presieduta da Rosario Messina, inventore del Salone del mobile. Stanca, alle pre-se con il problema delle aree del sito Expo (com-prarle o utilizzarle a costo quasi nulla in cambio dell’apporto dei privati), ha trovato «interessante» la via dell’Authority inglese. Si può approfondire. Intanto, ieri Stanca, con il commissario del gover-no per l’Expo, Letizia Moratti, in un altro consesso, ha presentato il comitato scientifi co di Expo spa, presieduto da Roberto Schmid (18 persone, delle quali 9 straniere), che si occuperà tra l’altro di «selezionare, monitorare e validare dal punto di vista scientifi co, tutti i progetti» che riguardano l’Expo. Il primo sarà un forum sulla sicurezza agroalimentare, mentre Fiera Milano spa, per voce dell’a.d. Enrico Pazzali, ha in programma un nuovo salone sull’agro-alimentare e si propone come partner di Expo 2015 spa. .

Intanto, Made, alla terza edizione, a febbraio, ha trovato una sua precisa identità, ampliando i propri orizzonti al marketing territoriale, all’inge-gneria, e cannibalizzando il Saie di Bologna (dal 2011 Made anticiperà le date in ottobre, occupato nel calendario espositivo internazionale proprio dall’esposizione internazionale della Fiera di Bo-logna, costringendo la rassegna di BolognaFiere

e ripensarsi) e aprendo al marketing terri-toriale con i progetti dei privati in

cerca di fi nanziatori e un Forum internazionale sull’ingegneria strutturale.

Infi ne, di Expo Milano 2015 ha parlato ieri anche il gover-natore della Lombardia, Rober-to Forimigoni intervenendo a Matching (l’evento organiz-zato dalla Compagnia delle Opere a Fiera Milano). «L’Ex-po 2015 non dovrà essere solo un’esposizione, ma 180 giorni di eventi, di cultura, di musica, che riassumano il fascino millenario del no-stro Paese».

Simonetta Scarane

Expo, un futuro da Authority per l’eredità 2015

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MESSINA

Avviso di garaÈ indetta per le ore 10 del 30/12/2009 una pro-cedura aperta per l’appalto del servizio di pulizia delle strutture dell’Università per la durata di anni tre, da aggiudicarsi ex art. 83, dlgs n. 163/2006 e smi. Valore totale dell’appalto euro 2.757.003,48 Iva esclusa, di cui euro 36.606,24 per oneri non soggetti a ribasso (importo annuo b.a., soggetto a ribasso, euro 906.799,08 Iva esclusa). Scadenza presentazione offerte: ore 12 del 29/12/2009. Il bando e i documenti di gara sono disponibili sul sito www.unime.it/ateneo/garadappalto.html. Il bando è stato inviato alla Guce il 6/11/2009 ed è pubblicato sulla Guri, 5ª serie speciale, n. 135 del 16/11/2009.

Il direttore amministrativoAvv. Giuseppe Cardile

COMUNE DI PIACENZA Settore Risorse- Servizio Acquisti

e Gare Esito gara di pubblicoincanto ai sensi art. 20 Legge 19.3.1990 N. 55

Lavori di manutenzione straordinaria agli immobili di proprietà comunale.Base d’asta € 805.000,00 + IVA – Dit-te partecipanti e ammesse n. 39– Ag-giudicataria LA MANUTENZIONE S.R.L. Via G. D’Arezzo, 3 – MILANO – ribasso 19,333% come da verbale in data 25.9.2009.

Il Responsabile del ServizioSergio Fuochi

COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA (MO)

ISTITUZIONE PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI - P.ZZA DELLA VITTORIA, 8 – 41013 – CASTELFRANCO EMILIAOggetto: “AFFIDAMENTO DI SERVIZI INERENTI LA GESTIONE DI UN PUNTO UNICO DI ACCOGLIENZA DEL BISOGNO SOCIO-SANITARIO DEL DISTRETTO DI CASTELFRANCO EMILIA” IMPORTO A BASE DI GARA: € 282.000,00 (IVA esclu-sa)NOMENCLATURA:categoria 25 Servizi sanitari e socialiCODICE C.I.G.: 039264768CTIPO DI PROCEDURA: aperta AGGIUDICAZIONE: criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosaDATA INIZIO PRESENTAZIONE DOMANDE: 10/11/2009SCADENZA: 21/12/2009 ore 13:00Bando e documenti reperibili su: www.comune.castelfran-co-emilia.mo.it

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (Dott.ssa Elena Zini)

COMUNE DI RONCADELLEAREA SERVIZI TECNICI

Via Roma n. 50 – 25030 Roncadelle (BS)Tel. 0302589675; Fax 0302589679

AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATOSi rende noto che l’appalto per l’affi damento del servizio di igiene urbana – CIG n. 03048745FA, è stato aggiudicato alla Idealservice Soc. Coop. di Pasina di Prato (UD) che ha presentato un ribasso del 25,16% sull’elenco prezzi unitari.Durata: dal 21.09.2009 al 31.12.2013 con opz-ione di rinnovo di ulteriori 48 mesiImporto a base di gara: € 7.434.232,00 + IVA.Avviso integrale sul sito www.comune.ron-cadelle.bs.it sezione Bandi di Gara.

Il Responsabile Area Servizi Tecnici(Geom. Giovanni Peli)

COMUNE DI MILANO SETTORE ACQUISTI

AVVISO DI AGGIUDICAZIONE GARA D’APPALTO – LOTTO 2

Gara n 59/2009 – RDA 59MO/2009 – Esito della pro-cedura aperta in ambito U.E. con aggiudicazione al prezzo più basso, ad un intermediario generalista, della fornitura continuativa con contratto “aperto”, per le biblioteche del sistema bibliotecario urbano, di: ri-sorse multimediali (1° lotto CIG 03363951EF), periodo dalla data di aggiudica al 31/12/2011 (Apertura plichi per il Lotto 1 rinviata al 16/11/2009); - pubblicazioni li-brarie (2° lotto CIG 0336403887), periodo dalla data di aggiudica al 31/03/2011. Data di aggiudicazione dell’appalto: 12/10/2009 con Determinazione Dirigen-ziale n. 436/2009. N. offerte ricevute per il Lotto 2: n. 4. Aggiudicataria Lotto 2: LS Srl - Via Badini, 17 - Quar-to Inferiore (BO) con ribasso del 34,20% da applicarsi sul “prezzo editoriale” (prezzo di copertina) del singolo prodotto librario. Importo contrattuale complessivo massimo presunto di € 400.000,00 (IVA al 4% inclusa). L’esito gara è pubblicato sulla GUCE, GURI, Albo pretorio del Comune di Milano, sito www.comune.mi-lano.it, sito informatico dell’Osservatorio Regionale Lombardo e sito informatico del Ministero delle Infra-strutture.

Il DIRETTORE DI SETTORE Dott. ssa Renata Boria

CITTÀ DI BORGOMANEROPROVINCIA DI NOVARA

ESITO DI GARAIl Comune di Borgomanero, Corso Cavour 16, 28021 Borgomanero (tel. 0322/83.77.30 fax 0322/84.52.06, www.comune.borgomanero.no.it) rende noto che è stata aggiudicata l’istruttoria pubblica fi nalizzata all’in-dividuazione di soggetti del terzo settore di cui all’art. 11, della L.R. n. 1 del 08/01/2004 ad esclusione delle associazioni di volontariato, disponibili alla coproget-tazione e gestione di servizi culturali. Periodo 1 ottobre 2009 – 30 settembre 2011. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa in base all’art. 4 del D.P.C.M. 30/3/2001, art. 31 della L.R. del Pie-monte n. 1/2004 e art. 13 della D.G.R. del Piemonte 22/5/2006, n. 79-2953. Offerte pervenute: una Aggiu-dicatario: Associazione “Il Contato del Canavese” con sede in Via Palestro n. 10 – 10015 Ivrea (TO). Impor-to complessivo di aggiudicazione: Euro 108.000,00 (oneri fi scali inclusi).Borgomanero 20 novembre 2009

IL DIRIGENTE DELLA DIVISIONESERVIZI ALLE PERSONEDott.ssa Barbara Beghetti

Lucio Stanca

Adolfo Urso

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14 Martedì 24 Novembre 2009

GARE / AGGIUDICAZIONE APPALTI / BILANCI ENTI PUBBLICI

Ai sensi dell’art. 6 della legge 25/02/1987, n. 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al bilancio preventivo 2009 e al conto consuntivo 2008:1. Le notizie relative alle entrate e spese sono le seguenti:

2. La classificazione delle spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, è la seguente: (in migliaia di euro)

3. La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2008 desunta dal conto consuntivo: (in migliaia di euro)

4. Le principali entrate e spese per abitante desunte dal conto consuntivo sono le seguenti: (dati in euro)

IL PRESIDENTE DELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE (MARINO FIASELLA)

Amministrazione Provinciale della Spezia

Avanzo di Amministrazione 0,00 0,00 Disavanzo di Amministrazione = =Tributarie 25.162.700,00 23.946.387,19 Correnti 62.405.497,00 49.152.693,08 Rimborso quote di capitale per mutuiContributi e Trasferimenti 34.617.501,00 23.719.918,63 in ammortamento 3.639.100,00 3.038.433,16 di cui dallo Stato 1.097.656,00 2.013.309,24 di cui dalle Regioni 28.474.496,00 9.636.915,61 Extratributarie 6.358.396,00 5.101.777,82 di cui per proventi servizi pubblici 931.500,00 851.838,59 Totale entrate di parte corrente 66.138.597,00 52.768.083,64 Totale spese di parte corrente 66.044.597,00 52.191.126,24

Alienazione di beni e trasferimenti 17.739.793,00 10.892.744,03 Spese di investimento 24.515.576,00 19.879.317,52di cui dallo Stato 700.000,00 4.419.765,39 di cui dalle Regioni 13.043.793,00 2.922.598,44 Assunzione prestiti 11.081.783,00 8.652.279,83 di cui per anticipazioni di tesoreria 4.400.000,00 0,00 Totale entrate conto capitale 28.821.576,00 19.545.023,86 Totale spese conto capitale 24.515.576,00 19.879.317,52 Rimborso anticipazioni di tesoreria 4.400.000,00 0,00 Spese per servizi per conto terzi 28.865.455,00 23.695.303,52 Spese per servizi per conto terzi 28.865.455,00 23.695.303,52Totale 123.825.628,00 96.008.411,02 TotaleDisavanzo di gestione 0,00 Avanzo di gestione 0,00 242.663,74Totale generale 123.825.628,00 96.008.411,02 Totale generale 123.825.628,00 96.008.411,02

Denominazione Denominazione

Previsioni di competenza

di BilancioANNO 2009

Previsioni di competenza

di BilancioANNO 2009

Accertamentida Conto

ConsuntivoANNO 2008

Dati in euro Dati in euroDati in euro Dati in euro

Accertamentida Conto

ConsuntivoANNO 2008

ENTRATE SPESE

Personale 5.154 1.638 196 418 105 1.796 2.866 98 1.181 13.452Acquisto beni di consumo 510 100 15 92 2 222 86 6 16 1.049Prestazione di servizi 5.187 9.902 26 300 3.925 1.156 576 95 909 22.076Interessi passivi 862 449 8 0 43 951 154 0 0 2.467Trasferimenti 1.107 1.829 275 417 1.957 1.223 460 102 1.243 8.613Utilizzo beni di terzi 119 15 0 11 0 26 2 0 0 173Imposte e tasse 559 127 14 32 8 141 223 7 95 1.206Oneri straord. della gest.ne corrente 10 0 0 90 0 16 0 0 0 116Totale spese correnti 13.508 14.060 534 1.360 6.040 5.531 4.367 308 3.444 49.152Acquisizione di beni immobili 3.062 0 0 0 0 5.808 2.992 0 0 11.862Espropri e servitù 0 0 0 0 0 84 83 0 0 167Acquisto di beni specifici 0 30 0 0 0 100 0 0 0 130Utilizzo beni di terzi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Acquisizione di beni mobili 278 65 4 138 0 361 105 51 65 1.067Incarichi professionali 499 0 0 0 0 200 248 0 0 947Trasferimenti di capitale 25 0 0 0 0 5.245 437 0 0 5.707Partecipazioni azionarie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Conferimenti di capitale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Concessione di crediti e anticipazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Totale spese in conto capitale 3.864 95 4 138 0 11.798 3.865 51 65 19.880

Amm.ne Istruzione Cultura Turismo, Trasporti Gestione Tutela Sociale Sviluppo Totale generale pubblica sport territorio ambientale economico

Avanzo di Amm.ne da conto consuntivo dell’anno 2008 € 1.467 Avanzo di Amm.ne disponibile al 31 dicembre 2008 € 1.067 Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dalla elencazione allegata al conto consuntivo dell’anno 2008 € 0

Entrate correnti € 238 Spese correnti € 221di cui di cui Tributarie € 108 Personale € 61Contributi e trasferimenti € 107 Acquisto beni e servizi € 104Altre entrate correnti € 23 Altre spese correnti € 56

ACSM-AGAM S.p.A.Via Canova n. 3, 20052 Monza (MB)telefono 039/2385.1, fax 039/380.356

AVVISO DI GARA – CIG [039516761E]

Questo Ente indice gara, mediante proceduraaperta con aggiudicazione a favore dell’offertaeconomicamente più vantaggiosa perl’affidamento del servizio sostitutivo di mensareso a mezzo di buoni pasto cartacei per ilpersonale dipendente delle Società del GruppoACSM-AGAM. Durata servizio: anni 2. Importocomplessivo stimato del servizio i.v.a. esclusa:€ 1.149.518,00. Termine ricezione offerte:22.12.2009 ore 10,00. Apertura: 22.12.2009ore 15.00. Documentazione integraled ispon ib i le su www.acsm-agam. i t .

ACSM-AGAM S.p.A.L’Amministratore Delegato

Silvio Bosetti

COMUNE DI VALENZAVia Pellizzari, 2 - 15048 Valenza (AL)Tel. 0131-949211 - Fax 0131-949275

AVVISO DI GARAQuesto Ente indice gara, mediante proce-dura aperta con aggiudicazione all’offertaeconomicamente più vantaggiosa perl’affidamento della fornitura di specialitàfarmaceutiche per uso umano, veterinarioe stupefacenti, nonché prodotti omeopaticie fitoterapici per le farmacie comunali -(CIG 039563477F). Importo complessivodell’appalto: E 3.500.000,00. Scadenzaricezione offerte: 12/01/2010 ore 12.00. Documentazione integrale disponibileall’indirizzo www.comune.valenza.al.it

Il Dirigente Settore Farmacie ComunaliDott.ssa Gianna Vecchio

Museodell'Automobile

TorinoAl lest imento museale escenografico e servizi accessori- CIG 02905075F4. In data 3novembre 2009 è risultataaggiudicataria definitiva l'ATIavente per capogruppo GruppoBodino SpA.

Il Presidente dellaCommissione giudicatarie

Unione dei Comuni"Alta Marmilla"

Via Anselmo Todde, s.n.09091 - ALES (Oristano)

Tel. 0783.91101 - Fax 0783.91979

AVVISO DI GARA - CIG 0395585F0DQuesto Ente indice gara, mediante proceduraaperta con aggiudicazione a favore dell'offertaeconomicamente più vantaggiosa perl 'aff idamento dell 'approvvigionamento,preparazione, somministrazione e distribuzionedi pasti agli studenti della Scuola dell'Infanzia,Primaria e Secondaria di 1° grado dell'Unionedei Comuni "Alta Marmilla", per il periodo di treanni scolastici. Importo complessivo appalto:€ 488.498,40 + IVA. Termine ricezione offerte:31.12.09 ore 13. Apertura: 07.01.2010, alle ore10. Documentazione integrale disponibile suwww.unionecomunialtamarmilla.it

Il Responsabile del procedimento(Dott. Giorgio Solinas)

Questo Ente indice gara, mediante proceduraaperta con aggiudicazione a favore dell'offertaeconomicamente più vantaggiosa perl'affidamento del servizio di igiene urbana,raccolta, trasporto dei RSU, delle raccoltedifferenziate, e servizi complementari, neicomuni di Furtei- Lunamatrona – Segariu.Durata: anni 3. Importo complessivo appalto:€ 525.000,00 oltre I.V.A. Termine ricezioneofferte: 04.01.2010 ore 12.00. Documentazionein tegra le r ich ied ib i le ag l i ind i r izz i :unionecomunimarmil la@legalmail . i t [email protected]

Il Responsabile del Servizi (Vincenzo Sergi)

AVVISO DI GARA – CIG [039375266C]

Viale Rinascita, n.19 – 09020 Villamar (VS)Tel. 0709306024 – Fax. 0709306234

Unione Comuni“Marmilla”

Si rende noto che, ai sensi del D.lgs n. 163/06, indata 18.11.09 è stato pubblicato sulla 5^ SerieSpeciale della GURI n.136, il bando di gara relativoalla procedura aperta per l’affidamento del “Serviziodi controllo contabile ex art. 2409-ter Codice Civilerelativo a Poste Italiane, revisione contabile limitatadel bilancio consolidato semestrale abbreviato delGruppo Poste Italiane, revisione dell’attività diseparazione contabile ai sensi dell’art. 7 del Dlgs22 Luglio 1999 n. 261, adempimenti previsti dallaLegge 24.12.07 n. 244 (Legge Finanziaria 2008) intema di responsabilità fiscale del revisore dei contie giudizio sulle informazioni riguardanti le principalicaratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e dicontrollo interno in relazione al processo diinformativa finanziaria di cui all’art. 123-bis, commi4, 5 e 2, lettera b) del DLgs 24 Febbraio 1998 n.58, per gli esercizi 2010, 2011 e 2012”. Il bando èstato trasmesso alla GUE in data 11 Novembre2009. Il valore complessivo dell’appalto è di €4.000.000,00 netto IVA. Durata appalto 36 mesi. Lespecifiche tecniche sono descritte nel CapitolatoSpeciale d’Oneri (CSO). Le Imprese interessatep o s s o n o p r e s e n ta r e l e d o m a n d e d ipartecipazione/offerte, entro le ore 13 del 22.12.09secondo le modalità indicate nel Capitolato Specialed’Oneri che sarà disponibile, unitamente al bandointegrale, sul sito internet di Poste Italiane al seguenteindirizzo www.poste.it/azienda/bandi_index.shtml

Il Responsabile Manlio Caporali

AVVISO DI GARA - PROCEDURA APERTA

POSTE ITALIANE S.p.A.

INFRASTRUTTURE LOMBARDE S.P.A.

Infrastrutture Lombarde S.p.A., Via N. Copernico n. 38 - 20125 Milano, in qualità di amministrazione aggiudicatrice, ha indetto una procedura ristretta per la realizzazione in appalto concorso dei lavori di adeguamento strutturale ed impiantistico del Presidio Ospedaliero di Magenta dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile di Legnano”. Importo dell’appalto: € 10.773.631,50 (I.V.A. esclusa), di cui € 262.771,50 (I.V.A. esclusa) per oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso; Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Le domande di partecipazione dovranno pervenire presso Infrastrutture Lombarde S.p.A. entro le ore

12:00 del 14 Dicembre 2009.Il bando integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 2009/S 219-314991 del 13 Novembre 2009 ed è scaricabile dal sito www.ilspa.it – Gare in corso. Per informazioni: Ufficio gare tel. 02.6797.1711 fax 02.6797.1787 e-mail: [email protected]

Il Responsabile Unico del ProcedimentoArch. Simona Trapletti

AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI PAVIASede Legale: Viale Repubblica, 34 - 27100 PAVIA

Tel. 0382 530596 - Telefax 0382 531174www.ospedali.pavia.it

AVVISO GARA D’APPALTOQuesta A.O. indice procedura aperta per l’affi damento quinquennale del servizio di noleggio e lavaggio della biancheria e della materasseria relativo al Presidio Ospedaliero della Lomellina e a talune Strutture Psi-chiatriche di Vigevano e di Mortara, per un importo complessivo annuale che costituisce la base d’asta di € 934.411,50 (al netto di I.V.A.). Il termine perentorio per la presentazione delle offerte, è stabilito alle ore 12.00 del giorno 15.01.2010. Criterio d aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 D.Lgs. 163/06 e s.m.i.. La documentazione di gara è disponibile sul sito internet www.ospedali.pavia.it

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO(Dr.ssa Milena ARAMINI)

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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23Martedì 24 Novembre 2009

INEDICOLA

CON ITALIAOGGI

AO

LA GUIDAIL PIANO

DirittoO

CON ITALIAOGGI

IL PIANOCASA

& Fisco

Una nuova circolare dell’Agenzia delle entrate su alcuni aspetti particolari dell’operazione

Lo scudo fiscale protegge gli erediDecesso entro il 2008: dichiarazioni riservate salva-tutto

DI DUILIO LIBURDI

Nessuna copertura per le società i cui soci hanno presentato la dichiarazio-ne riservata, eredi protet-

ti dallo scudo fi scale se il decesso del de cuius è avvenuto prima del 31 dicembre 2008, nessun obbligo di compilazione del quadro RW anche in caso di rimpatrio giuri-dico e potenziale sanatoria anche per i finanziamenti infruttiferi destinati a società estere. Sono questi alcuni dei chiarimenti forniti dall’agenzia delle entrate con la circolare n. 49 che provvede a fornire ulteriori indicazioni in merito ad alcuni aspetti operativi dello scudo fi scale in relazione ai quesiti che sono stati sollevati da-gli operatori. Molte delle risposte, peraltro, vertono sugli aspetti più delicati quali quello del rimpatrio giuridico.

Rapporti soci – società. L’agenzia delle entrate confer-ma, come era prevedibile l’effetto assolutamente “personale” della dichiarazione riservata e, nello stesso tempo, il principio che la presentazione della stessa non può essere assunto come unico elemento per procedere ad accer-tamento nei confronti di soggetti diversi. La domanda proposta era fi nalizzata a conoscere se lo scudo fi scale del socio precludes-se l’azione di accertamento nei confronti della società parteci-pata, in particolare una srl. La pronuncia di prassi dell’agenzia chiarisce come le operazioni di emersione non producono effetti di copertura con riferimento ad eventuali accertamenti effettuati nei confronti della società stessa posto che, per converso, lo scudo fi scale non costituisce però ele-mento utilizzabile ai fi ni dell’av-

vio o nell’ambito di una attività di controllo fi scale nei confronti della società stessa. Tale ultimo principio, peraltro, era già stato espresso nella circolare n. 43 del 10 ottobre scorso in relazione alla posizione del dominus della srl. Si deve ritenere, peraltro, che il medesimo principio possa valere anche nel caso di dichiarazione riservata presentata da un socio e delle conseguenze che la stessa può avere nei confronti degli altri soci oltre che della società ed an-che qualora la compagine sia una società di persone. Si deve però ricordare che l’eventuale avvio di una azione di controllo nei con-fronti di una società di persone preclude l’accesso allo scudo in relazione ai redditi imputati per trasparenza.

Scudo degli eredi. La circo-lare dell’agenzia delle entrate, opportunamente, individua le diverse modalità di funziona-mento dello scudo fi scale in capo agli eredi a seconda della data di decesso del de cuius:

- Laddove il decesso sia avve-nuto entro il 31 dicembre 2008, la dichiarazione riservata presen-tata dagli eredi copre la loro posi-zione ed anche quella del de cuius nonché l’imposta di successione dovuta sui beni ereditati e rim-patriati o regolarizzati. In questo caso, peraltro, ci si deve chiedere la conseguenza di una eventuale compilazione del quadro RW di-rettamente da parte degli eredi nel modello Unico 2009;

- Laddove il decesso sia avvenu-to a far data dal 1 gennaio 2009, la dichiarazione riservata va pre-sentata a nome del defunto secon-do quanto previsto dalla circolare n. 43 del 2009 ed il conto non può fruire della riservatezza.

Rimpatrio giuridico. Come

accennato, molte delle domande hanno avuto ad oggetto il mec-canismo di sanatoria legato al cosiddetto rimpatrio giuridico. In particolare :

- ai fi ni dello scudo fi scale, il rimpatrio giuridico è del tutto equiparato al rimpatrio “fi sico” e, dunque, il contribuente è esonera-to dalla compilazione del quadro RW in relazione alle attività og-getto di rimpatrio. Si deve ritenere che tale indicazione possa valere non solo con riferimento all’esone-ro “generalizzato” per il periodo di imposta 2009 ma anche per i pe-riodi di imposta successivi qualo-ra, evidentemente, le attività non siano di nuovo “esportate”;

- viene confermato che il mecca-nismo di rimpatrio giuridico può avere ad oggetto tutte le attività che potenzialmente possono esse-re sanate e, dunque, sia le attività fi nanziarie che quelle patrimo-niali. L’operazione può avvenire mediante l’affidamento di un mandato ad una fi duciaria.

Valorizzazione delle atti-vità. La circolare conferma che nell’ambito della dichiarazione riservata il contribuente indica un valore compreso tra il costo di acquisto ed il valore corrente della attività sanata. In relazio-ne al concetto di valore corrente, la circolare fa riferimento alla data del 31 dicembre 2008 fa-cendo dunque coincidere la data massima di commissione della violazione sanabile con, appunto, l’ammontare massimo indicabile nella dichiarazione riservata. A supporto di tali elementi si fa rife-rimento a documentazione proba-toria del costo di acquisto ovvero, in frelazione al valore corrente, alle quotazioni in mercati regola-mentati o apposita valorizzazione (ad esempio una perizia di stima)

effettuata da parte dell’interes-sato. A completamento di tale indicazione viene anche afferma-to come laddove il valore di una attività sia 1000 alla data del 31 dicembre 2008 e 1200 derivante dalla liquidazione della medesi-ma, nella dichiarazione riservata andrà indicato 1000 con tassazio-ne sui restanti 200 che, peraltro, possono fruire dell’opzione previ-sta dall’articolo 14, comma 8 del decreto legge n. 350 del 2001. In ogni caso, anche secondo quanto chiarito dalla prassi relativa alle precedenti edizioni dello scudo fi -scale, il regime di riservatezza si estende anche ai redditi già tassa-ti. Sono questi dei chiarimenti che possono interessare coloro che, ad esempio, “monetizzano” prima della dichiarazione riservata gli investimenti esteri procedendo alla sanatoria anche mediante delle attività qualitativamente diverse da quelle possedute alla data del 31 dicembre 2008.

Beni scudabili. Di particola-re rilievo appaiono alcuni chiari-menti contenuti nella circolare in meritoa:

- la circostanza che anche i fi nanziamenti infruttiferi desti-nati a società estere rientrino nel campo di applicazione dello scudo fi scale. L’indicazione in questio-ne appare determinata dal fatto che i fi nanziamenti in questione rappresentano dei crediti verso la società fi nanziata e che, dunque, possono generare redditi diversi in caso di cessione;

- la necessità che le partecipa-zioni detenute nelle cosiddette Sci monegasche (che di fatto sono società semplici che gestiscono immobili) possono formare esclu-sivamente oggetto di rimpatrio. La problematica in questione poteva riguardare il fatto che le

società in questione sono proprie-tarie appunto di immobili che, so-litamente, sono a disposizione dei soci della società medesima;

- le modalità di sanatoria in caso di detenzione di una parte-cipazione in CFC con riferimento alle quali viene affermato come debbano essere presentate tan-te dichiarazioni riservate quanti sono i partecipanti persone fi siche che hanno interesse all’emersio-ne. Viene altresì illustrata la mo-dalità con la quale, in concreto, procedere allo scudo fi scale per il tramite della CFC con evidenzia-zione della quota di patrimonio netto alla data del 31 dicembre 2008 che rappresenta anche una sorta di “tetto” ai fi ni dello scudo.

Dichiarazione integrati-va. Nella circolare viene altresì chiarito che laddove il quadro RW non sia stato compilato nel modello Unico 2009, sarà pos-sibile accedere al ravvedimento operoso mediante il versamento della sanzione minima del 10 per cento ridotta ad un decimo. Naturalmente, nel documento di prassi dell’agenzia delle entrate vengono prese in considerazio-ne le diverse ipotesi di mancata presentazione o infedele dichia-razione dei redditi unitamente alla ipotesi di commissione di una violazione rispetto alle norme sul monitoraggio fi scale.

I chiarimenti su dichiarazione riservata e questionarioDichiarazione riservata

- La circolare chiarisce che l’intermediario deve restituire la copia della dichiarazione riservata soltanto dopo l’effettivo pagamento dell’imposta straordinaria e, in caso di rimpatrio, soltanto dopo aver ricevuto in deposito le attività emerse.

- In presenza, invece, di cause oggettive che impediscono l’effettiva emersione delle attività entro il 15 dicembre 2009, il contribuente dovrà presentare una successiva dichiarazione riservata indicando l’importo delle attività effettivamente rimpatriate o regolarizzate per le quali lo scudo produce i suoi effetti, anche nel caso sia intervenuta un’attività di controllo tra la prima e la seconda dichiarazione riservata.

- Sempre in tema di dichiarazione riservata, l’Agenzia precisa che se il contribuente ha presentato la dichiarazione di emersione entro il 28 ottobre, data di approvazione del nuovo modello, questa è da considerarsi valida a tutti gli effetti, a meno che non ci sia necessità di integrarla per segnalare la presenza di cause che ostacolano il contestuale rimpatrio o regolarizzazione.

Questionario

- I contribuenti che hanno ricevuto nelle scorse settimane i questionari relativi alle disponibilità costituite all’estero non possono avvalersi dello scudo i scale se hanno risposto positivamente ad uno o più dei quesiti in esso contenuti.

- Se invece, il contribuente ha ricevuto il questionario successivamente all’adesione alle procedure di emersione, è comunque tenuto alla sua compilazione e dovrà dimostrare all’Amministrazione i nanziaria, entro trenta giorni dalla notii ca del questionario, l’avvenuto rimpatrio o regolarizzazione delle attività detenute all’estero.

La circolare su www.italiaoggi.it/docu-menti

Altro articolo sullo scudo i scale a pag. 23

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24 Martedì 24 Novembre 2009 GIUSTIZIA E SOCIETÀ

La Cassazione sulla giurisdizione nelle liti di risarcimento

Rifiuti, il gdp è outRicorsi al Tar per la mancata raccolta

DI FRANCESCO CERISANOE CRISTINA BARTELLI

Deve rivolgersi al Tar, e non al giudice di pace, il cit-tadino insoddisfatto della qualità del servizio di rac-

colta rifiuti. Lo hanno stabilito le sezioni unite della Cassazione che con l’ordinanza n. 24598 del 2009, depositata ieri in cancelleria, han-no inviato al giudice amministra-tivo competente gli atti di un ricor-so presentato da un cittadino del comune di Frattamaggiore, in pro-vincia di Napoli. Non potendone più di vedere le strade del proprio comune sommerse da rifiuti, si era rivolto al Gdp per chiedere il risar-cimento dei danni (patrimoniali e non). A suo dire, l’immondizia per strada «comportava notevoli riper-cussioni sulla vita di relazione», compromettendo «il diritto al pie-no svolgimento della personalità, sia come singolo che nell’ambito della vita associata». La Corte ha però dato ragione al comune na-poletano che, nel trasmettere gli atti ai giudici di Palazzaccio, aveva chiesto di spostare il giudizio da-vanti al Tar. Secondo il comune, la competenza sarebbe stata del Tar

perché lo smaltimento dei rifi uti costituisce un pubblico servizio (art. 33 del dlgs 80/1998). E anche la domanda per il risarcimento del danno sarebbe stata attratta dalla competenza del giudice ammini-strativo.

Di diverso avviso l’utente, se-condo cui proprio la norma del dlgs 80 invocata dal comune, ha attribuito alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie meramente risarcitorie in tema di pubblici servizi.

La Cassazione, dopo aver riba-dito che lo smaltimento dei rifi uti costituisce un pubblico servizio, ha chiarito che ogni controversia fra il cittadino e la p.a., diversa dalla fi ssazione delle aliquote e dei presupposti dell’obbligazione tributaria, ma attinente, invece, al malfunzionamento del servizio, come nel caso di specie, «rientra nella nozione di controversia sui rapporti individuali di utenza» di cui all’art. 33 del dlgs 80. Ma, come più volte affermato dalle sezioni unite, il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e ammini-strativo deve avvenire «sulla base del petitum sostanziale, da identi-fi carsi con riferimento, più che alla

concreta statuizione richiesta, alla causa petendi, nel senso che non è suffi ciente e decisivo avere riguar-do alle deduzioni e alle richieste formalmente avanzate», ma oc-corre, invece, tenere conto «della vera natura della controversia con riferimento alle concrete posizioni soggettive delle parti». E siccome il cittadino ricorrente, oltre al risar-cimento del danno, ha contestato il corretto funzionamento dell’atti-vità di smaltimento rifi uti, la giu-risdizione non può che essere del Tar che in materia di servizi pub-blici ha la giurisdizione esclusiva ogni qual volta ci si trovi difronte all’esercizio di potestà pubblici-stiche. La giurisdizione del Tar, ha concluso la Corte, si estende alle domande risarcitorie, anche quando si lamenta la lesione del diritto alla salute. Non esiste in-fatti nell’ordinamento una norma che riservi al giudice ordinario la tutela dei diritti costituzionalmen-te protetti.

DI DANIELE CIRIOLI

Verifi che ispettive snelle e lotta all’abusivismo professionale. Il ministe-ro del lavoro gioca la carta

della collaborazione tra personale ispettivo e mondo delle imprese, e chiede agli ordini professionali e alle associazioni di categoria di sottoscrivere un protocollo d’inte-sa fi nalizzato ad individuare solu-zioni condivise in merito a diverse problematiche tecnico-operative legate alla gestione degli adem-pimenti in materia di lavoro e previdenza. Né da notizia la nota protocollo n. 18069 di ieri dello stesso ministero.

L’iniziativa prende le mosse dalla Direttiva Sacconi sulla vi-gilanza del 18 settembre 2008. Un piano di indirizzo che, oltre a deli-neare una nuova fi losofi a sulle te-matiche del controllo sulle condi-zioni di lavoro, ha proposto anche un diverso approccio del mondo ispettivo nei confronti delle azien-de e di coloro che, per conto delle stesse aziende, curano gli adempi-menti sul lavoro e contributivi in qualità di intermediari qualifi ca-ti. Per dar seguito ai principi della

Direttiva, dunque, il ministero ha deciso di proporre soluzioni opera-tive capaci di produrre una mag-giore collaborazione tra personale ispettivo e mondo delle imprese. Soluzioni che vengono racchiuse in un protocollo d’intesa (per ora in bozza) sottoposta all’attenzione degli ordini professionali (consu-lenti lavoro, dottori e ragionieri commercialisti, avvocati) e delle associazioni di categoria (confi n-dustria, ance, abi, confapi, cna, etc.). L’obiettivo dell’intesa, spiega la nota ministeriale, è quello di di-sciplinare alcuni profi li operativi a un più effi cace e snello iter della verifi ca ispettiva, di favorire l’azio-ne di contrasto dell’abusivismo professionale, nonché di creare tavoli tecnici congiunti fi nalizza-ti a un più stretto raccordo anche di carattere istituzionale, volto ad assicurare soluzioni condivise re-lative alle diverse problematiche tecnico-operative.

Quanto ai contenuti, a proposi-to delle ispezioni con il protocollo il ministero si impegna «a fornire indicazioni al personale ispettivo affi nché provveda a trasmettere il verbale di primo accesso al sog-getto abilitato alla consulenza del lavoro incaricato di tenere la documentazione dell’ispezionato tramite posta elettronica, entro sette giorni dall’adozione…». An-cora il protocollo prevede che «il personale di vigilanza privilege-rà l’esame della documentazio-ne presso lo studio o l’uffi cio del soggetto abilitato alla consulen-za del lavoro…» fermo restando la possibilità della trasmissione in via telematica o su suppor-to informatico (fi les in formato “pdf” o altro similare). Relativa-mente alla lotta all’abusivismo professionale, il protocollo stabi-lisce che il ministero del lavoro «promuoverà specifi ci interventi ispettivi volti alla verifi ca delle corrette modalità di tenuta del Libro unico del lavoro da parte di soggetti legittimati, nonché al contrasto del fenomeno dell’abu-sivismo professionale anche su specifi che indicazioni o segnala-zioni».

Infine, il protocollo prevede l’attivazione di incontri formativi congiunti. In particolare, l’impe-gno è ad «attivare, nelle singole realtà territoriali, moduli formati-vi destinati ai rispettivi organismi territoriali aventi a oggetto la ge-stione del procedimento ispettivo, le problematiche del contenzioso e la disciplina dell’apparato san-zionatorio in materia di lavoro e legislazione sociale».

La parola adesso passa agli or-dini professionali e alle associazio-ni di categoria che sono invitati a contattare il ministero del lavoro (direzione generale per l’attività ispettiva) al fi ne di raggiungere le intese per la sottoscrizione del protocollo.

Nota del Lavoro sulla vigilanza

Verifiche ispettive con i professionisti

Seminario

Responsabilità penale delle imprese

Palazzo Giureconsulti

Sala Parlamentino

via Mercanti, 2 - Milano

27 novembre 2009 - ore 9,30

Il convegno si propone di delineare e confrontare le applicazioni , i rischi

e gli interventi cautelativi relativi alla responsabilità penale dell‘Imprese.

PROGRAMMA

ORE 9,00 Registrazione dei partecipantiORE 9,30 Apertura dei lavori Giuseppe Fontana Consigliere della Camera di Com-

mercio di Milano e Presidente della Camera Arbitrale di Milano

ORE 9,40 Carlo Piergallini. Professore Ordinario della facoltà di

Giurisprudenza dell’Università di Milano Vincenzo Tutinelli. Giudice delle indagini preliminari

del Tribunale di MilanoORE 10,20 Pier Mario Barzaghi. Partner d KPMG S.p.A.. Giancarlo Besia. Presidente di Avvera S.r.l. Simonetta Candela. Partner dello Studio Clifford Change Antonio Rossetti. Partner di Consilia & business

management Giuseppe Mario Ruscio. Amministratore di LPR Mana-

gement Consulting S.r.l. Cristiana Maria Schena. Professore Ordinario del Di-

partimento di Economia dell’Università dell’Insubria - Varese

ORE 12,20 Conclusioni del coordinatore del convegno Carlo Arlotta. Presidente della Commissione Finanza e

Controllo di Gestione dell’Ordine di Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano

In collaborazione con

DAL LUNEDÌIN EDICOLA

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Le note sul sito www.italiaoggi.it/documenti

L’ordinanza della cassazione sul sito www.italiaoggi.it/ documenti

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25Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 NovIMPOSTE E TASSE

Banche e società di gestione del risparmio iniziano a fare i primi conti

Lo scudo fiscale a 70 mldInteresse crescente per i patrimoni più ingenti

DI ROBERTA CASTELLARIN

Lo scudo fi scale ha supe-rato quota 70 miliardi. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi l’operazione pro-

cede a gonfi e vele. «Tutto sta con-tinuando a procedere bene, come da previsioni», ha confermato Ersel sgr. «Noi abbiamo superato superato le 300 operazioni e i 300 milioni di asset». Gli ha fatto eco Luigi Mennini, responsabile fi nan-cial planning di Banca Finnat Eu-ramerica: «Nelle ultime settima-ne la banca registra un interesse crescente per lo scudo: negli ultimi giorni sono stati numerosi i clienti che hanno cominciato a impostare l’operazione e sta aumentando il valore medio del patrimonio rim-patriato». Anche Andrea Ragaini, amministratore delegato di Banca Cesare Ponti, ha notato nelle ulti-me settimane «un interesse par-ticolare da parte di clienti con pa-trimoni un po’ più importanti». E c’è da registrare anche la reazione delle banche svizzere, che «stanno iniziando a prendere contromisure per trattenere i clienti, invitando-li magari ad affi darsi al rimpatrio giuridico, che è più semplice dal

punto di vista burocratico, ma co-sta di più ed è un po’ più tortuoso a livello di processo di investimen-to», ha concluso Ragaini. Antonello Di Mascio, responsabile crm e pro-getti Speciali di Intesa Sanpaolo private banking, ha rilevato che «i clienti percepiscono questo scudo come un’ultima opportunità per regolarizzarsi e hanno consapevo-lezza che la gestione di patrimoni all’estero è diventata molto com-plessa anche alla luce di maggiori controlli e sanzioni. Al tempo stes-so», ha aggiunto, «qualità e repu-tazione delle banche italiane sono cresciute molto rispetto alle ban-che estere, che hanno sofferto di più la crisi». Anche Banca Fideu-ram continua a registrare sempre più aperture di conti secretati. «Il numero di pratiche aperte sono 5.400 e il ritmo attuale è di 120-150 operazioni al giorno», hanno spiegato dall’istituto guidato da Matteo Colafrancesco.

Ma anche le banche estere sono in piena attività anche le banche estere. «In questi ultimi giorni stiamo assistendo a una decisa ac-celerazione di richieste per lo scu-do», ha segnalato Ferruccio Ferri, presidente di di Ubs Fiduciaria. E

indicazioni simili sono arrivate da un private bank di un importante banca anglosassone: «Nelle ultime due settimane c’è stata un’accele-razione: iniziano a muoversi an-che i grandi patrimoni. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con numerosi commercialisti che rappresentavano clienti con gran-di asset all’estero. Dall’incontro è emerso un forte interesse, anche se restano ancora dubbi, soprat-tutto sulla sicurezza dell’anoni-mato dopo il rimpatrio e sulle modalità tecniche per trasferire quote di fondi non armonizzati e altri prodotti poco liquidi. Proprio per questa ragione molti sperano nella proroga provvedimento. La tempistica delle operazioni è una questione cruciale», ha aggiunto Ferri, «il tema è come gestire i tempi del rimpatrio per operazio-ni complesse,considerato la durata limitata dello scudo».

Mentre i clienti con patrimoni più piccoli si sono mossi subito, chi detiene posizioni comples-se ha bisogno di più tempo per chiarire tutti i dubbi. «Ci aspet-tiamo per le prossime settima-ne l’arrivo di posizioni più com-plesse e di grandi dimensioni

da parte della clientela top», ha ripreso Di Mascio. L’avvicinarsi della scadenza del 15 dicembre, la diffi coltà nella liquidazione di alcune tipologie di strumenti fi nanziari e i tempi lunghi del trasferimento dalle controparti estere suggeriscono ai clienti di procedere con l’operazione di rimpatrio. In alcuni casi, inoltre, i clienti decidono di avvalersi della «dichiarazione in presen-za di cause ostative» avviando comunque entro le procedure per il rimpatrio. Restano invece ancora da chiarire le modalità con cui trattare alcuni immobili. A questo proposito, «con l’avvi-cinarsi della scadenza, salvo proroghe, diventa sempre più effi cace l’utilizzo di soluzioni di private insurance come conteni-tore idoneo per accogliere quegli strumenti di diffi cile liquidabi-lità o a scadenza differita oltre i termini previsti dallo scudo fi scale», ha concluso Ernesto Prinzi, responsabile wealth ad-visory di Farad, società specia-lizzata proprio nella consulenza alle private bank per la gestione di pratiche complesse.

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Prezzi dell’elettricità più bassi la mattina presto, di sera, la notte, il fi ne setti-mana e gli altri giorni festivi, quando la domanda e i costi sono minori; prezzi più alti nelle ore centrali delle gior-nate feriali, quando i consu-mi sono maggiori. E’ il nuovo sistema di prezzi biorari che entrerà in vigore progressiva-mente dal 1° luglio del 2010, per i consumatori dotati di nuovi contatori elettronici riprogrammati, cioè in grado di misurare i consumi nelle diverse fasce e che intendano continuare ad utilizzare i prezzi di riferimento fi ssati dall’Autorità per l’energia. “Con i futuri prezzi biorari – ha commentato il Presidente dell’Authority Alessandro Ortis – si intende offrire opportunità di risparmio diretto e, più in generale, favorire una maggiore equità tra consumatori, l’effi cienza energetica e la difesa dell’am-biente”.

Il decreto legge con la dimi-nuzione dell’acconto Irpef (il dl, con il numero 168, sarà pubblicato sulla Gazzetta Uf-fi ciale di oggi) potrebbe essere travasato nella Finanziaria durante l’esame alla Came-ra. «Il decreto e’ necessario perche’ la Finanziaria entre-ra’ in vigore dopo la scadenza dell’acconto», spiega il relato-re alla Finanziaria, Massimo Corsaro (Pdl), ma l’ipotesi di un dl a perdere e cioe’ che non venga convertito e i cui contenuti vengano recepiti nella manovra e’ «una strada percorribile, anche perche’ si tratta di misure che attengo-no al contenuto proprio della Finanziaria».

«Gli strumenti AlmaLaurea al servizio delle imprese per scoprire i giovani talenti». Questo il tema del convegno che si terrà il 26 novembre presso Assolombarda a Mi-lano. L’incontro, organizzato d’intesa con l’associazione dei direttori delle risorse umane Gidp, nasce dall’esigenza di affrontare le tematiche relati-ve alla valutazione dei candi-dati e del loro potenziale.

Presentato in Confindu-stria il nuovo modello nor-mativo di riferimento le im-prese Assosistema. “Rispetto degli standard normativi, formazione dei dipendenti, sicurezza sul lavoro e qualità del servizio”, sono i punti focali evidenziati da Michele Tiraboschi, ordinario di diritto del lavoro dell’Uni-versità di Modena e Reggio Emilia. Nel corso dei lavori, svolti in Confi ndustria, sono state illustrate le peculia-rità dell’art. 27 del Decreto Legge 81/2009 che è stato tarato proprio sul settore industriale rappresentato da Assosistema.

Mario Valdo

Brevi

DI CRISTINA BARTELLI

La p.a. è un cattivo de-bitore. Questa volta a scriverlo, nella sen-tenza n. 24526/09,

depositata il 22 novembre, è la corte di cassazione sezio-ne tributaria. I giudici, chia-mati a decidere su un ricorso del ministero dell’economia e finanze nei confronti di una società, riconoscono che «deve essere abbandonato l’indirizzo giurisprudenziale secondo cui gli interessi di mora deducibili ai sensi dell’articolo 71 del Tuir sono quelli per cui è normalmente am-messa la deducibilità e non anche quei crediti che seppur incerti ri-spetto al tempo dell’incasso non possono considerarsi a rischio di insolvenza, quando il debitore ab-bia natura e veste pubblica». Per i giudici la fotografia dei rapporti tra pubblica amministrazione e imprese è diversa ora, «lo stato di insolvenza del debitore (...) deve essere rapportato alla si-tuazione fattuale che vede gli enti pubblici pagare con enorme ritardo». E i giudici forniscono anche le ragioni dei ritardi del-la pubblica amministrazione, le cause del ritardo sono infatti da ricercare, «dal cosidetto patto di stabilità alla progressiva riduzio-ne delle risorse provenienti dal bilancio statale»: e nel rapporto

tra pubblica amministrazione e impresa, quest’ultima è tenuta a sopportare , «per un tempo non definito nè definibile», scrivono i giudici, «oneri bancari di entità ben superiore agli interessi legali che le verranno successivamente riconosciuti e ciò costituisce un incontestabile rischio per le po-tenzialità economica dell’attività imprenditoriale. Nella sentenza i giudici sottolineano che a suo tempo la corte aveva fi ssato un principio che però vista la situa-zione odierna dei ritardi nei pa-gamenti è il momento di rivedere, riconoscendo quindi una possibi-lità in precedenza preclusa per i debiti di un ente pubblico per defi nizione sempre solvibile, di iscrizione del credito nella voce di accantonamento rischi su cre-diti. Nella sentenza poi si affron-ta anche l’aspetto, questo invece pacifi co, di quando iscrivere i co-sti del credito in bilancio. Per la sentenza è stato corretto inserire secondo il principio di competen-za i costi non al momento della ricezione delle fatture ma nel momento in cui il debito è sorto, un debito soggetto a revisione e a defi nizione consensuale.

Cassazione cambia rotta sul credito

La P.a. è cattivopagatore

DI MARZIA PAOLUCCI

«Ripensare lo stru-mento degli studi di settore e rive-dere i coeffi cien-

ti del redditometro che resta in assoluto lo strumento più equo per combattere l’elusio-ne fi scale». Lo dichiara a Italia Oggi il presidente della Com-missione parlamentare di vigi-lanza sull’Anagrafe tributaria, Maurizio Leo, intervenuto ieri a San Macuto a un convegno a porte chiuse organizzato in collaborazione con Corriere Tributario e Ipsoa. A scudo fi scale in atto tra chiarimenti e circolari dell’Agenzia delle Entrate, sono momenti diffi cili per la legislazione tributaria: «norme come slot-machine ser-venti del reddito, occorre nor-malizzare norme e costuzioni giuridiche che non possono es-sere tirate fuori al terzo grado di giudizio», dichiara Leo.

La sala del Refettorio, sede del convegno, era già piena ancor prima che il convegno iniziasse. A seguire il tema Dall’abuso del diritto agli studi di settore, una platea attenta e superspecializzata composta da commercialisti e addetti ai lavori che, pur pre-notati, hanno faticato non poco per entrare e guadagnarsi così

i crediti necessari ai fi ni della loro formazione professiona-le. Il deputato PdL interviene prima degl interventi pretta-mente tecnici e procedurali di Cesare Glendi, ordinario di procedura civile a Parma e Gianfranco Ferranti della Scuola superiore dell’ economia e delle fi nanze.

Il presidente della Com-missione di vilanza si allac-cia all’intervento sugli studi di settore del sottosegretario Malgora: «Anche noi pensiamo che gli studi di settore vadano rivisti perchè non fotografano bene il quadro dei ricavi, i tempi sono maturi per ripensarne il modello oggi costruito su me-die matematiche e un tempo invece costruito sulla base del diretto controllo sulle realtà territoriali». Ma anche il red-ditometro così com’è, non va: «Occorre riscrivere il decreto ministeriale del ’92 –aggiunge – non solo “riserve di caccia”, sono altre le voci da agiunge-re, circoli, viaggi, iscrizione a scuole…L’auspicio è che si lasci un po’ da parte il meccanismo degli studi privilegiando invece quello del reddito attraverso il redditometro che fotografa la capacità contributiva mentre gli studi di settore fotografano i ricavi di una situazione che non corrisponde alla realtà».

Leo: si punta allo strumento. Ma rivisto

Studi di settore,più redditometro

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26 Martedì 24 Novembre 2009 I M P O S T E E TA S S E

La norma agevolativa non pone ostacoli. Ma nel caso dell’energia contano importi e vantaggi

Tremonti-ter, occhio al cumuloAree svantaggiate e ricerca, ok all’incrocio di incentivi

DI BORIS BIVONA E MAURIZIO TOZZI

Tremonti-ter, occhio al cumulo. Nessun impedi-mento previsto dall’age-volazione, ma necessario

osservare le altre disposizioni agevolative. Via libera agli in-croci con gli incentivi per le aree svantaggiate e per la ricerca e sviluppo. Nel caso del risparmio energetico, necessario districar-si tra importi riconosciuti, tec-niche di fruizione ed effettivi vantag-gi ritraibili.

La disciplina age-volativa della Tre-monti-ter non reca alcuna previsione generale di non cumulabilità del benefi cio in parola con altre fattispecie fi scali incentivanti, tant’è che la circola-re n. 44 del 2009 ha confermato in toto i precedenti interpretativi for-niti dall’Agenzia delle entrate (nel 1994 e nel 2001) e dall’As-sonime (nella circolare n. 30 del 2002). D’altra parte, come rappresentato dall’Assonime nella citata circolare n. 30, la previsione di non cumulabilità con altre fattispecie agevolati-ve disposte con legge nazionale, comunitaria e regionale, deve essere riferita solamente agli investimenti qualifi cabili come aiuto di stato ex articolo 87 del Tce (tra i quali non rientra la Tremonti).

Ciò posto, si rendono necessa-rie alcune considerazioni circa la cumulabilità dell’incentivo in discorso con altre misure di favore nonché sull’opportunità per l’impresa di scegliere l’una o l’altra agevolazione non cumu-labile. Intanto, occorre osservare

che il principio di cumulabilità è ammesso salvo che le norme disciplinanti altre misure in-centivanti non dispongano in modo differente. In particolare, la Tremonti è cumulabile con il credito d’imposta per gli inve-stimenti effettuati nelle aree svantaggiate del paese, di cui all’articolo 1, commi da 271 a 279, della legge n. 296 del 2006, nonché con il bonus attribuito per aver sostenuto costi per attività di ricerca e di sviluppo

precompetitivo pre-visto dall’articolo 1, commi da 280 a 284, della predetta legge del 2006. Nel-la sostanza, relati-vamente allo stesso tipo di investimen-to, è possibile detas-sare in forza della Tremonti-ter il 50% del valore dell’inve-stimento eseguito e fruire, in modo con-testuale, in presen-

za dei requisiti richiesti dalla specifi che discipline, dei citati credito.

La detassazione degli inve-stimenti 2009, invece, non è cumulabile con l’agevolazione spettante per le spese di riqua-lifi cazione energetica degli edi-fi ci di cui all’articolo 1, commi 344-347, della legge n. 296 del 2006. Quest’ultimo incentivo ri-conosce ai titolari di reddito di impresa la detrazione d’impo-sta nella misura del 55% delle spese sostenute, da ripartire in quote annuali di pari importo. Sul punto, torna applicabile l’articolo 10 del decreto inter-ministeriale 19 febbraio 2007, secondo cui tale benefi cio non è cumulabile con altre agevo-lazioni fi scali previste da altre disposizioni di legge nazionali per i medesimi interventi. Ne

consegue che in relazione al medesimo bene oggetto di in-vestimento il contribuente deve decidere se conviene utilizzare l’incentivo della Tremonti che esclude dall’imposizione sul reddito d’impresa il 50% del valore dell’investimento ovve-ro avvalersi della detrazione del 55%.

Al riguardo, è opportuno effettuare alcune simulazio-ni. In sede di determinazione del reddito di impresa (con la Tremonti) il risparmio sarà immediato e pari al 50% del costo sostenuto moltiplicato per l’aliquota Ires del 27,5% (e cioè pari a 13,75%). Per i sog-getti d’impresa Irpef, invece, il risparmio Tremonti (applican-do lo scaglione progressivo più elevato, addizionali comprese) potrà arrivare al 22% effettivo. Sul punto giova ricordare che nel caso in cui l’impresa dovesse trovarsi fi scalmente in perdita la stessa potrà riportare negli esercizi successivi, ma non oltre il quinto, lo sconto non fruito.

Nell’ipotesi della riqualifi ca-zione energetica, invece, il con-tribuente ottiene un risparmio del 55%. Tuttavia, tale quota va ripartita in cinque quo-te annuali e secondo la regola generale sulle detrazioni d’impo-sta l’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capien-za nell’im-posta annua d e r i v a n t e d a l l a d i -chiarazione dei redditi, con la conseguen-za che nel caso di eventuale eccedenza la somma restante è «persa», non potendo

essere chiesta a rimborso né riportata alla successiva di-chiarazione.

Da quanto sopra deriva che in via generale per le spese rien-tranti in entrambe le fattispecie, come nell’ipotesi dell’acquisto di caldaie a condensazione, il ri-sparmio energetico si dimostra maggiormente conveniente. Ad esempio, a fronte di una spesa di 10 mila euro, il risparmio da Tremonti-ter sarebbe pari a 1.375 euro, inferiore a quel-lo complessivo del 55% (5.500 euro), da spalmare in 5 quote di 1.100 euro.

Considerato tale assunto di base, deve subito dirsi che nel caso di un soggetto che si trova in perdita potrebbe ritor-nare conveniente fruire della Tremonti (che, di fatto, incre-menta la perdita), atteso che in assenza dell’imposta lorda non è possibile fruire della de-trazione del 55%. Ovviamente, la casistica della perdita deve essere adeguatamente ponde-rata, atteso che deve valutarsi l’effettivo utilizzo della stessa negli esercizi successivi, nonché l’eventuale possibilità di fruire delle ulteriori quattro rate di detrazione d’imposta in base al

55%. Tornando all’esempio pre-cedente, ben potrebbe accadere che la perdita incrementata del-la Tremonti-ter trovi capienza già nell’esercizio successivo, comportando il risparmio di 1.375 euro, ma al contempo ma-gari è possibile fruire (in forza di futuri redditi) delle quattro rate restanti che consentono di risparmiare 4.400 euro. Allo stesso tempo, adeguate valuta-zioni devono essere effettuate in relazione ai presunti livelli di imposta raggiungibili negli anni futuri, dal momento che potrebbero determinarsi delle incapienze nelle fruizioni della detrazione del 55%.

In ultimo, almeno due ulte-riori valutazioni. Da un lato, le casistiche delle società di per-sone con soci persone fisiche che determinano una perdita incrementata dalla Tremonti-ter, laddove devono essere ne-cessariamente effettuate delle valutazioni circa la capacità dei soci di utilizzare la perdita distribuita, altrimenti si ritiene sempre conveniente ricorrere al 55%. Dall’altro, è importante ri-fl ettere sul limite di spesa pre-visto per il 55%, che invece non rileva ai fi ni della Tremonti-ter.

Ad esempio, per le calda-ie il tetto di spesa è di 54.545 euro, cui appunto corrisponde la detrazio-ne massima ammessa dalla norma pari a 30 mila euro. È evidente che nel caso di spese elevate, almeno pari a 218.190 euro, con-viene ricorrere co-

munque alla Tremon-ti-ter (ferme restando le

valutazioni in ordine alla fruizione in dichiarazione),

poiché il risparmio è pari al 27,5% di 109.095 euro, ossia

30.001 euro.

Discorso diverso quando si tratta di aiuti di stato

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27Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 NI M P O S T E E TA S S E

DI DEBORA ALBERICI

Aziende con saldo negativo di cassa nel mirino del fi sco. È infatti legittimo l’accerta-mento induttivo basato sul gap fra le maggiori spese e gli incassi contabilizzati. Non solo. Non possono essere de-dotte le spese per gli sposta-menti dei dipendenti se non sono stati registrati i chilo-metri percorsi e l’autorizza-zione dell’amministrazione della società. Sono questi i principi contenuti nella sen-tenza n. 24509 depositata il 20 novembre 2009 dalla Cor-te di cassazione.

L’accertamento fi scale era scattato in seguito a una ve-rifi ca da cui era emerso che l’impresa, nel corso dell’an-no, aveva eseguito fatto dei pagamento senza che dal conto/cassa risultasse la di-sponibilità.

Contro l’atto impositivo Irpef e Ilor l’azienda aveva fatto ricorso alla commis-sione tributaria di Forlì e, in primo grado aveva vinto. I giudici avevano infatti consi-derato insuffi cienti le prove e le presunzioni sui cui il fi sco si era basato. Poi il vento era girato in secondo grado quan-do la Commissione tributaria regionale emiliana aveva ac-colto le ragioni dell’ammini-strazione fi nanziaria. Contro questa decisione la società ha presentato ricorso in Cassa-zione dove ha perso defi niti-vamente la causa. La difesa aveva contestato due punti: che i costi per gli spostamen-ti dei dipendenti erano stati legittimamente dedotti e che le presunzioni del fi sco erano insuffi cienti a legittimare un accertamento induttivo. La sezione tributaria di Piazza Cavour ha integralmente re-spinto il gravame applicando a questo caso il principio se-condo cui «in tema di accer-tamento induttivo del reddi-to di impresa ai fi ni Irpeg e Ilor, ai sensi dell’art. 39 del dpr n. 600 del 1973, la sussi-stenza del saldo negativo di cassa, implicando che le voci di spesa sono di entità supe-riore a quella degli introiti registrati, oltre a costituire un’anomalia contabile, fa pre-sumere l’esistenza di ricavi non contabilizzati in misura almeno pari al disavanzo. La posizione della Procura ge-nerale della Suprema corte era stata ancora più dura dal momento che nelle richieste presentate in udienza il 13 ottobre scorso aveva bolla-to il ricorso dell’azienda con una inammissibilità».

CASSAZIONE

Extra-rosso legittima

l’induttivo

Terremoto in Abruzzo, l’Agenzia delle en-trate ha attivato da ieri un apposito canale per la trasmissione delle comunicazioni rela-tive al credito d’imposta, in caso di accesso al fi nanziamento agevolato, per la riparazione o la ricostruzione delle unità immobiliari adibite ad abitazione principale distrutte o dichiarate inagibili, ovvero per l’acquisto di una nuova abitazione sostitutiva dell’abitazione principa-le distrutta. Le comunicazioni di concessione dei contributi, nonché delle comunicazioni di

revoca totale o parziale dei contributi stessi, devono essere inviate: dai comuni ove è situato l’immobile oggetto di intervento, per le informa-zioni relative ai provvedimenti di accoglimento delle domande; dai soggetti fi nanziatori, per le informazioni relative all’anagrafi ca dei benefi -ciari del fi nanziamento, ai dati di stipula (am-montare spettante, importo della singola rata, durata del fi nanziamento medesimo ecc.), nonché eventuali variazioni intervenute sul fi nanziamento stesso.

Terremoto Abruzzo, crediti a due vie

DI ANDREA BONGI

Rivedere gli acconti 2009 si può. Oltre la crisi congiunturale anche il bo-nus per la capitalizzazione delle società di persone e di capitali, la possibile re-visione dei coeffi cienti di ammortamento e le novità in materia di svalutazione fi scale dei crediti degli enti creditizi e fi nanziari, pos-sono fornire lo spunto per una revisione della secon-da rata degli acconti dovuti dalle società sulla base del c.d. metodo previsionale.

È proprio facendo leva sulle principali novità nor-mative intervenute nella se-conda parte dell’anno che la circolare n. 47 diffusa ieri da Assonime, suggerisce alle società la possibilità di procedere alla ridetermina-zione della seconda rata de-gli acconti Ires e Irap dovuti per il 2009.

Il metodo previsionale, ricorda Assonime, basan-dosi di fatto su di una sti-ma del reddito atteso per l’esercizio, ed esponendo le imprese al rischio di san-zioni per insuffi ciente ver-samento degli importi do-vuti, risulta adottabile solo in sede di versamento della seconda o unica rata di ac-conto, quando appunto tali previsioni possono essere formulate con un maggiore grado di attendibilità.

Oltre alla possibile dimi-nuzione del reddito impo-nibile per effetto della cri-si congiunturale o di altre situazioni peculiari, le im-prese potrebbero diminuire il versamento della secon-da rata in di acconto 2009 sulla base degli effetti che potrebbero prodursi grazie ad operazioni di aumento di capitale effettuate con le modalità e i limiti previsti nell’articolo 5, comma 3-ter del decreto n. 78/2009. Na-turalmente perchè tale bo-nus possa disvelare effetti sull’esercizio 2009 e quin-di sulla seconda rata di acconto dovuta è necessa-rio che l’impresa abbia già effettuato l’operazione di aumento di capitale o conti di effettuarla entro la chiu-sura dell’esercizio stesso.

Sempre sulla base delle disposizioni contenute nel citato dl 78/2009 gli enti creditizi e finanziari po-trebbero essere indotti a rivedere, sempre su base previsionale, la seconda rata di acconti dovuti per il 2009 in virtù della più elevata quota deducibile delle svalutazioni e degli accantonamenti effettuati a copertura delle perdite su crediti.

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TORI FALLIMENTARI. I SETTORI: CRE-

DITO AL CONSUMO, FACTORING, LEASING

FINANZIARIO, EMISSIONE E GESTIONE

DI CARTE DI CREDITO, MERCHANT-

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INFORMAZIONI PER RECUPERO CREDITI GIUDIZIALE E STRAGIUDIZIALE

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29Martedì 24 Novembre 2009MarPUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Circolare del Viminale dà le indicazioni ai comuni sui ricongiungimenti ai sensi del decreto sicurezza

Stranieri, alloggi da valutareValgono i parametri stabiliti per l’edilizia residenziale pubblica

DI ANTONIO G. PALADINO

Ai fi ni della verifi ca dell’ido-neità dell’alloggio, nel caso di ricongiungimen-to familiare ex articolo 1,

comma 19 del decreto sicurezza, i comuni possono fare riferimento a quanto contenuto nel dm 5/7/1975 dell’allora ministero della sanità, norma che contiene i requisiti igienico-sanitari principali che devono possedere i locali di abi-tazione.

Lo chiarisce il dipartimento per le libertà civili e l’immigra-zione del ministero dell’interno, nel testo della circolare n. 7170 emanata il 18 novembre scorso, con la quale interviene per poter applicare, su tutto il territorio nazionale, parametri uniformi in materia di idoneità all’alloggio.

Un intervento ministeriale che si è reso dovuto, come si legge dal testo della nota in oggetto, in quanto diversi sportelli unici per l’immigrazione hanno segnalato

interpretazioni differenti da par-te dei comuni, sull’applicazione dell’articolo 1, comma 19 del de-creto sicurezza (come anticipato su ItaliaOggi del 14/11/2009). Norma che, come si ricorderà, ha introdotto alcune novità relative al requisito dell’alloggio, necessa-rio per poter avviare la richiesta del nulla osta al ricongiungimen-to familiare. Posto che ai fi ni della verifi ca dell’idoneità dell’alloggio, il nuovo articolo 29, comma 3 del Testo unico sull’immigrazione, ha soppresso il riferimento ai para-metri stabiliti dalle leggi regionali in materia di edilizia residenziale pubblica, occorrerà adesso trovare un nuovo fi lo conduttore, in modo tale da rendere uniformi, su tutto il territorio nazionale, i requisiti che gli alloggi devono possedere ai fi ni del ricongiungimento fa-miliare.

Secondo il Viminale, fermo restando che sul punto i comuni sono del tutto autonomi, ai fi ni del rilascio della certifi cazione rela-

tiva all’idoneità abitativa, le am-ministrazioni comunali possono utilizzare i parametri contenuti nel dm 5/7/1975. In tale disposi-zione, infatti, sono stabiliti i requi-siti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione e dove vengono altresì precisati i requisiti minimi di superfi cie degli alloggi, anche in relazione al numero previsto degli occupanti.

Un riferimento che lo stesso uffi cio del Viminale dichiara coe-rente con la direttiva dell’Unione europea in materia di ricongiungi-mento familiare, la quale dispone che, per l’autorizzazione al ricon-giungimento familiare, la legge nazionale debba o possa imporre la verifi ca della disponibilità di un alloggio considerato normale che corrisponda alle norme generali

di sicurezza e di salute pubblica in vigore. Così operando, pertanto, si potrà considerare idoneo un allog-gio che corrisponda ai parametri generalmente stabiliti per tutta la cittadinanza e su tutto il territorio nazionale.

In poche parole, se dovesse pas-sare il suggerimento del Viminale (sarebbe comunque auspicabile che anche l’Associazione nazio-nale dei comuni italiani esprima il proprio parere in merito), il de-creto del lontano 1975 stabilisce, a mero titolo esemplifi cativo, che per ogni abitante deve essere as-sicurata una superfi cie abitabile non inferiore a 14 mq, per i primi quattro abitanti, e 10 mq per cia-scuno dei successivi.

Ogni alloggio, inoltre, deve es-sere dotato di una stanza di sog-giorno di almeno 14 metri quadri e tutti i locali (tranne servizi igie-nici, corridoi e ripostigli) devono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazio-ne d’uso.

Dal mercato immobiliare arrivano segnali di cauto ottimismo. Sebbene non si possa ancora parlare di ripresa, nel terzo trimestre 2009 le compra-vendite a livello nazionale, pur con-tinuando a registrare segno negati-vo, hanno smesso di precipitare. In alcune città, come Roma e Genova, inoltre, i dati sono migliorati fino a raggiungere addirittura risultati po-sitivi. È quanto emerge dalla nota trimestrale sull’andamento del mer-cato immobiliare nel terzo trimestre 2009, pubblicata dall’Osservatorio del mercato immobiliare e presentata, a Roma, presso la sede dell’Agenzia del territorio. Secondo i dati, illustrati

dai direttori dell’Agenzia Gabriella Alemanno e dell’Osservatorio Gian-ni Guerrieri, nel terzo trimestre la variazione nel volume delle compra-vendite è stata del -11,3% (290.221 transazioni) rispetto allo stesso pe-riodo del 2008 e del 23% rispetto al III trimestre 2007. Il risultato, pur negativo, conferma un lieve, ma co-stante, rallentamento della decrescita passata che, nei primi due trimestri, aveva fatto registrare un -18,7% e -12,3%. Dalla nota spiccano le dif-ferenze tra Nord e Sud: la crisi del mercato immobiliare si fa sentire di più al Nord, dove il calo è del 14,7%, mente la situazione migliora decisa-

mente al centro (-8,2%) e al Sud dove addirittura la riduzione delle vendi-te si dimezza rispetto al trimestre precedente (-6,6% contro il -12,3%). Il settore più colpito dall’andamento negativo del mercato risulta il terzia-rio che, se prima aveva mantenuto un tasso contenuto (-5,4%), ora registra un crollo del 18,9% delle transazioni. Anche in questo caso se al Nord si raggiunge addirittura il -26%, il Sud registra invece un risultato positivo con un +8,6%, in netta controtenden-za con l’andamento nazionale. In sof-ferenza anche il settore commerciale (-17,7) e il produttivo (-17,1), con un calo più consistente al Nord (-22,4%)

e solo del 2,2% al Sud. Il settore re-sidenziale, con 132.761 compraven-dite segna un tasso tendenziale del -11%, ancora una volta più contenu-to per il Sud (-6,6%), pari a -8,2% al Centro e decisamente negativo per il Nord (-14,7%). Tra le città, positivi gli andamenti di Roma e Genova con un +1,6% e +2%, mentre peggiorano di molto Milano (-14,1% rispetto al +3,9%) e Bologna (-4,2% rispetto al +9,8%). E se Firenze registra l’anda-mento peggiore (-27%), il calo minore è segnato da Napoli e Palermo; stabi-le, invece, Torino (-13,5%).

Giusy Pascucci

I DATI DELL’OSSERVATORIO RELATIVI AL TERZO TRIMESTRE DEL 2009

Compravendite immobiliari, la discesa si ferma

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tiva all’idoneità abitativa, le am- Un riferimento che lo stesso

Soci e previdenza

Chi deve iscriversi

alla gestione commercianti

I soggetti che risultano in possesso dei seguenti requisiti:titolarità o gestione in proprio di imprese che, a prescindere dal numero dei dipendenti, siano organizzate e/o dirette prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti la famiglia;piena responsabilità dell’impresa e assunzione di tutti gli oneri e i rischi relativi alla sua gestione;partecipazione personale al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza; possesso di licenze e autorizzazioni e iscrizione in albi, registri e ruoli

Soci di Snc

Per i soci di società in nome collettivo la partecipazione al lavoro aziendale con il carattere dell’abitualità e della prevalenza costituisca condizione necessaria ai fini dell’iscrizione alla gestione assicurativa commercianti

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30 Martedì 24 Novembre 2009 DIRITTO E IMPRESA

Volume presentato ieri all’Università Bocconi sarà utilizzato anche per la formazione dei magistrati

Valutare l’impresa in 100 puntiL’analisi economica tra metodi da seguire e errori da evitare

DI DOMENICO MOROSINI

Cento linee guide o rac-comandazioni per ope-rare una valutazione economica dell’impre-

sa a riparo da errori. L’erro-re, in questo campo, come ha spiegato Luigi Guatri, rettore dell’Università Bocconi ieri, durante la presentazione del libro, scritto insieme a Victor Uckmar, professore emerito di diritto tributario dell’Univer-sità di Genova, «Cento idee per una migliore valutazione d’impresa», «è un ospite indesiderato delle stime ma ciononostante sem-pre incombente su di esse». E proprio perchè il processo di valutazione della società è indispensabile diventa anche fondamenta-le conoscere l ’errore come altra faccia della medaglia della va-lutazione. Come un confronto tra formule e assun-ti effettivamente utilizzati e quelli che utilizzati dif-feriscono da quel-lo corretto e sono quindi erronei. E l’esigenza di un metodo, fi no-ra non percorso

in Italia, che individui delle buone prassi nella valutazio-ne dell’impresa è avvertito anche sul fronte dell’eserci-zio dell’azione della giustizia.

Tanto che An-gelino Alfa-no, mini-stro della giustizia, interve-nuto alla presenta-

zione del lavoro, ha

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sto «che diventi testo di studio per la formazione dei magistra-ti nella prima scuola di magi-stratura che si aprirà a Berga-mo». Il processo scientifi co può arrivare a mettere in crisi il ruolo del magistrato che deve rivolgersi alle con-sulenze esterne. L’individuazione di una bussola, quin-di come quella del-le cento linee guida per la valutazione de l l ’ impresa è dunque elemento a sostegno di una giustizia che, come ha sottolineato il ministro Alfano, non dia soluzioni diverse ai cittadi-ni.

Nel campo della valutazione di im-presa per la prima volta, rispetto alla precedente edizio-ne del lavoro nel 1989, assume un ruolo la valutazione del pro-fi lo tributario.

Sono tre le fasi che rilevano nella valutazione tributaria: una fase dichiarativa, una di accertamento e una di fase giudiziale. La fase dichiarati-va è quella più delicata dove il contribuente, si legge nel docu-mento, può incorrere in molte-plici errori e dove l’assistenza qualificata è quanto mai ne-cessaria. La fase accertativa fa invece riferimento al momento

eventuale del controllo da parte del fi sco. In questa fase possono inserirsi gli strumenti defl ati-vi del contenzioso ma laddove l’esito sia infruttuoso si apre la fase giudiziale.

Nella fase esterna, ha rileva-to il profes-sor Uckmar di fronte a u n ’ a m p i a platea, «si assiste a un notevole mi-glioramento d i compe-tenza e di informatiz-zazione degli uffici. Che peraltro cre-do siano in grosse diffi-coltà quando si tratta di temi specifi -ci» (come ad esempio il

criterio di valore normale per le imposte dirette e il criterio del valore venale nel comune commercio per le indirette). «Sarebbe necessaria», ha os-servato Uckmar, «l’istituzione di un corpo di esperti a difesa dell’amministrazione e di dia-logo. Non c’è peggio», ha rile-vato, «di un colloquio con chi non sente o non capisce». Una delle note dolenti di quest’ul-timo anno e che trova spazio proprio nelle linee guida è l’in-tervento della Suprema corte

di cassazione in tema di abuso di diritto. La linea guida 88 in-terviene proprio sul rapporto tra operatori e amministra-zione fi nanziaria sottolinean-do che «in presenza di mere prassi dell’amministrazione fi nanziaria, o di orientamen-ti giurisprudenziali per loro natura modifi cabili, l’esperto deve adoperarsi per far valere in ogni sede i corretti principi per lo svolgimento delle valu-tazioni economiche. In partico-lare è necessario far risultare che sono rilevanti ai fi ni della valutazione di un’azienda le modalità giuridiche con le qua-li questa è ceduta e la struttura fi nanziaria con la quale la ces-sione avviene».

Nel corso dei lavori sono intervenuti per un’analisi ac-cademica, Gualtiero Brugger, ordinario dell’università Boc-coni, Alberto Alessandri, Luigi Arturo Bianchi e Mauro Bini, docenti dell’ateneo milanese e Maria Martellini, professore di Brescia. L’ottica professionale è stata affrontata dai contribu-ti di Massimo Capuano, ad di Borsa italiana, Mario Boella, presidente Assirevi e Angelo Casò, presidente Oic. Infi ne il contributo delle istituzioni è stato portato da Livia Pomo-doro, presidente del tribunale di Milano e Lamberto Cardia presidente Consob. Il coordi-namento dei lavori è stato af-fi dato a Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs Mediagroup

DI GIOVANNI GALLI

Dal 26 novembre parte l’ integrazione tra il mercato fisico a ter-mine dell’energia elet-

trica (Mte) e il mercato regola-mentato dei prodotti derivati su sottostante elettrico (Idex). Il Gestore dei mercati energetici (Gme) e la Borsa italiana (Bit), le due società che gestiscono ri-spettivamente il mercato fi sico e quello fi nanziario, hanno fi rma-to un accordo volto a consentire l’integrazione funzionale dei ri-spettivi mercati. Dopo pochi mesi dall’emanazione del Decreto del Ministro dello Sviluppo Econo-mico del 29 aprile 2009, volto alla riforma della disciplina del mercato elettrico, trova concreta attuazione il disposto dell’articolo 10, comma 6, che prevede la ri-cerca di forme di collaborazione tra Gme e Borsa Italiana. Cosa signifi ca l’integrazione dei mer-cati elettrici? Semplifi cando vuol dire che gli operatori del mer-

cato finanziario Idex potranno scegliere di regolare le posizioni sia per differenziali in contan-ti, come avviene ora, oppure, se abilitati a operare anche su Mte, richiedendo la consegna o il ritiro del sottostante prodotto fi sico. A fronte di tale richiesta, il Gestore dei Mercati Energetici, effettuate le verifi che di compe-tenza (disponibilità di capacità tecnica e fi nanziaria), diviene la controparte della transazione e registra l’operazione di consegna dell’energia sulla piattaforma dei conti energia a termine (Pce). Per la nuova funzionalità non sono richieste ulteriori garanzie agli operatori, in quanto sono consi-derate valide quelle già richieste sui due mercati, Idex ed Mte. Ma le novità non fi niscono qui Il Ge-store del mercato elettrico cambia nome e diventando il «Gestore dei mercati energetici» si proietta verso una nuova realtà azienda-le. La denominazione considera sia il ruolo nel settore elettrico, sia quello del gas naturale.

L’accordo tra il Gestore e la Borsa italiana

Per l’energiamercati integrati

Victor Uckmar

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32 Martedì 24 Novembre 2009 LAVORO E PREVIDENZA

Interpello del ministero precisa i requisiti di abitualità e prevalenza ai i ni contributivi

All’Inps anche i soci commerciantiL’obbligo scatta con la partecipazione al lavoro aziendale

PAGINA A CURA DI DANIELE CIRIOLI

Non sfugge all’Inps il socio che si dedica agli affari della società. La parteci-pazione al lavoro azienda-

le con il carattere dell’abitualità e della prevalenza, infatti, costituisce condizione necessaria ai fini della iscrizione alla gestione assicurati-va commercianti. A precisarlo è il ministero del lavoro nell’interpello n. 78/2009 in risposta ai consulen-ti del lavoro che hanno chiesto se la partecipazione dei soci (di snc) all’attività lavorativa aziendale con carattere di abitualità e di prevalenza costituisca una condi-zione necessaria ai fini dell’iscri-zione alla gestione degli esercenti attività commerciali dell’Inps.

L’iscrizione all’Inps. Il ministe-ro evidenzia, in primo luogo, che lo svolgimento di attività d’impresa di natura commerciale determi-na l’insorgenza, a carico del tito-lare e suoi collaboratori familiari (ovviamente non in posizione di lavoratori subordinati, cioè di dipendenti) dell’obbligo del paga-mento di contribuzione personale. In particolare, la legge fi nanziaria

1997 (legge n. 662/1996) ha sanci-to obbligo d’iscrizione alla gestione commercianti per tutti i soggetti che risultano in possesso dei se-guenti requisiti:

a) titolarità o gestione in proprio di imprese che, a prescindere dal numero dei dipendenti, siano or-ganizzate e/o dirette prevalente-mente con il lavoro proprio e dei componenti la famiglia;

b) piena responsabilità dell’im-presa e assunzione di tutti gli oneri e i rischi relativi alla sua gestio-ne;

c) partecipazione personale al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza;

d) possesso di licenze e autoriz-zazioni ed iscrizione in albi, registri e ruoli.

L’obbligo assicurativo riguarda anche i familiari coadiutori, pa-renti e affi ni entro il terzo grado, che partecipano al lavoro aziendale nell’impresa commerciale con ca-rattere di abitualità e prevalenza, sempre che per tale attività non siano soggetti all’iscrizione nell’As-sicurazione generale obbligatoria

(Ago) in qualità di lavoratori di-pendenti o di apprendisti. L’obbli-go d’iscrizione riguarda coloro che esercitano attività commerciali, comprese le attività turistiche, quelle di produzione, di interme-diazione e di prestazione dei ser-vizi anche fi nanziari e le relative attività ausiliare.

Società e iscrizione. Nell’ipotesi in cui le predette attività commer-ciali vengano svolte in forma socie-taria, la dichiarazione formulata dal socio nella richiesta d’iscrizione all’elenco esercenti attività com-merciale costituisce adempimento di un obbligo di legge, qualora lo stesso partecipi al lavoro aziendale con carattere di abitualità e preva-lenza e la società sia organizzata e/o diretta prevalentemente con il lavoro dei soci e dei loro familiari. Pertanto, spiega il ministero del lavoro, con riferimento alle società di persone (snc ecc.) risultano iscri-vibili alla gestione assicurativa commercianti, purché in possesso dei predetti requisiti, sia i soci di società in nome collettivo e i loro familiari coadiutori, sia i soci di società di fatto, sia gli accomanda-tari di sas e accomandanti di sas che siano familiari coadiutori degli

accomandatari.No alla doppia contribuzione.

Infi ne, il ministero sottolinea, infi -ne, che la stessa legge Finanziaria disciplina una situazione generale che, sebbene riguardi gli esercenti attività commerciale, coinvolge lo svolgimento di attività assoggetta-bili a diverse forme di assicurazio-ne obbligatorie. In questo spazio vi rientrano i soggetti che esercitino contemporaneamente, anche in un’unica impresa, varie attività autonome assoggettabili a diverse forme di assicurazione obbligato-ria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (Ivs). La norma, eviden-ziando il criterio unifi cante della prevalenza, stabilisce che tali sog-getti hanno l’obbligo di iscriversi all’assicurazione prevista per l’attività alla quale gli stessi dedi-cano personalmente la loro opera professionale in misura prevalen-te e demanda all’Inps la decisione sull’iscrizione nell’assicurazione corrispondente a tale attività.

DI ANTONIO G. PALADINO

Il triennio finanziario 2006-2008 della Cassa nazionale del notariato si chiude con il segno positivo. Nonostante la

turbolenza dei mercati finanziari, i valori della gestione hanno in-fatti retto all’ondata negativa. Sul fronte della gestione caratteristi-ca, il saldo tra le pensioni correnti e le entrate contributive risulta in diminuzione dal 2004, fattore que-sto, dovuto alla flessione dell’atti-vità notarile e al generale rallen-tamento dell’economia. Queste alcune delle considerazioni messe nero su bianco dalla sezione cen-trale di controllo degli enti della Corte dei conti, nel testo della deli-berazione n.73 del 23/11/2009. La Corte ha evidenziato che nel 2008, l’avanzo economico ha raggiunto l’ammontare di 19,8 milioni (con un decremento in valore asso-luto di 22 mln). Un andamento che, a leggere quanto riferito dai magistrati contabili, è principal-mente dovuto alla situazione di turbolenza dei mercati fi nanziari internazionali. Con riferimento alla gestione caratteristica, è da

evidenziare che il rapporto tra iscritti e pensionati si è mante-nuto in lieve diminuzione fi no al 2008, anno in cui ha raggiunto il valore di 4,5 in ragione della cre-scita più che proporzionale del numero dei pensionati rispetto all’incremento netto delle iscrizio-ni. In aggiunta alla diminuzione dell’indice demografi co, si segnala anche la riduzione dell’indice di copertura, che nel 2008 raggiunge il valore di 1,18 rispetto all’1,53

La Corte dei conti sulla gestione 2006/08

Cassa notariatotiene bene la crisi

COMMERCIALISTI

Pec, il Cndcecrassicura gli iscritti

DI MARIO VALDO

Sulla della Pec arrivano le rassicurazioni del Consiglio nazionale dei dottori commer-cialisti e degli esperti contabili ai propri iscritti, che entro il 29 novembre devono comuni-care all’ordine di appartenenza l’indirizzo della propria casella di posta elettronica certifi cata. «La data rappresenta tuttavia un termine ordinatorio e non perentorio», afferma il Cndcec, «e va rispettata compatibil-mente alle reali possibilità di dotarsi di fi rma digitale e Pec». Gli iscritti agli albi potranno usufruire da oggi di una con-venzione siglata dal Consiglio nazionale con Postecom spa, in virtù della quale potranno richiedere una casella di po-sta elettronica certificata a loro riservata sul dominio di categoria «pec.commercialisti.it». Collegandosi a una pagina riservata sul sito del Consiglio nazionale (www.cndcec.it), l’iscritto dovrà compilare un apposito modulo di richiesta, sottoscriverlo con la propria fi rma digitale e inviarlo all’in-dirizzo [email protected]. In breve tempo il servizio di Postecert invierà sul numero di cellulare indi-cato nel modulo le credenziali per l’attivazione della Pec.

1997 (legge n 662/1996) ha sanci c) partecipazione personale al

Soci e previdenza

Chi deve iscriversi

alla gestione commercianti

I soggetti che risultano in possesso dei seguenti requisiti:titolarità o gestione in proprio di imprese che, a prescindere dal numero dei dipendenti, siano organizzate e/o dirette prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti la famiglia;piena responsabilità dell’impresa e assunzione di tutti gli oneri e i rischi relativi alla sua gestione;partecipazione personale al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza; possesso di licenze e autorizzazioni e iscrizione in albi, registri e ruoli

Soci di Snc

Per i soci di società in nome collettivo la partecipazione al lavoro aziendale con il carattere dell’abitualità e della prevalenza costituisca condizione necessaria ai fini dell’iscrizione alla gestione assicurativa commercianti

La relazione della Corte dei conti sul sito www.italia-oggi.it/documenti

Ti sei ripulito col tasso - fa l’amico funzionario dell’Inail all’artigiano Gastone, detto Tone per risparmiare il gas (come di-ceva il grande Pretolini). Passi dal 40 per mille al 50, a causa di quell’infortunio in itinere.

No, stavolta vi siete ripu-liti voi - risponde il Tone - forse non sai che il mio camionista è passato col rosso, ci sono die-ci persone a testimoniarlo. Ne consegue che il tasso resta al 40 per mille e non vi azzardate a toccarlo, vi porto tutti in Cas-sazione.

Anche l’amico funzionario conviene: non sapeva che il ca-mionista era passato col rosso, forse distratto da un traffi co a

dir poco incasinato.Aspetta qui, Tone, vado

subito dal capo e ti faccio can-cellare l’aumento, che comporta quasi 5 mila euro di premio in più.

Ma dopo pochi minuti l’amico torna, con una faccia che non promette niente di buono.

Il capo ha detto - spiega a Tone - che anche lui c’era casca-to, ma poi ha visto la recentis-sima sentenza Cassazione n. 17655/2009, che addebita al datore di lavoro anche gli inci-denti avvenuti per esclusiva col-pa del dipendente, al quale non spetta pertanto l’indennizzo.

Solo se ci fosse stato il dolo - ha deciso la Corte supre-ma - l’infortunio non sarebbe stato indennizzabile, mentre lo sono i sinistri dovuti solo a colpa del dipendente, anche se esclusiva.

Non ci stanno santi, devi pagare, Tone - conclude l’ami-co. Magari senti il tuo consu-lente.

Il luminare del lavoro ha però un diavolo per capello. Pur con tutto il rispetto per la sentenza, lui la considera una vera e propria autorizzazione a passare col rosso.

Quello che mi consola, dice, è che via via le rotatorie rendono obsoleti i semafori. Il rosso, il verde e il giallo torne-ranno ad essere colori qualsia-si, come il bianco e il nero.

di Valfrido Paoliconsulente del lavoro

[email protected]

STORIE DI LAVORO

Più rotatorie, meno semafori

Pronta la nuova modulistica per il fondo di garanzia Inps per le prestazioni relative alla posizione di previdenza complemen-tare (fondi pensione). Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 26608/2009 (i modelli sono disponibili sul sito web dell’istituto). Le innovazioni riguardano la veste grafi ca, alcune integrazioni nonché la previsione dell’ipotesi di domanda presentata da parte degli eredi. Ecco i nuovi modelli: SR93 (PPC/D Eredi), domanda di intervento del fondo di garanzia della posizione previdenzia-le complementare presentata dall’erede del lavoratore; SR94 (PPC/FOND Eredi), dichiarazione del legale rappresentante del fondo di previdenza complementare da allegare alla domanda degli eredi; SR95 (PPC/CUR), dichiarazione del responsabile del-la procedura concorsuale; SR96 (PPC/CUR SOST), dichiarazione del lavoratore richiedente l’intervento del fondo di garanzia del-la posizione di previdenza integrativa in caso di azienda non as-soggettabile a procedura concorsuale; SR97 (PPC/D), domanda di intervento del fondo di garanzia della posizione previdenziale complementare; SR98 (PPC/FOND), dichiarazione del legale rappresentante del fondo di previdenza complementare.

Inps: pronti i nuovi modelliper i fondi pensione

La nota sul sito www.italiaoggi.it/documenti

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33Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 NovemP R O F E S S I O N I

Riprende alla Camera l’iter legislativo della Pdl Lo Presti

Gas all’integrativoMeno vincoli per il contributivo

DI IGNAZIO MARINO

Meno vincoli all’orizzonte sulla gestione del con-tributo integrativo, ov-vero il 2% in più paga-

to dal committente al professionista per una prestazione. Ripren-de l’iter legislativo dell’atto camera 1524 presentato, come pri-mo firmatario, da An-tonino Lo Presti (Pdl). Che risulta all’ordine del giorno della sedu-ta di giovedì prossimo della commissione La-voro pubblico e privato della Camera (relato-re Giuliano Cazzola). Presentato il 23 luglio 2008, la Pdl trova oggi nuovo slancio a seguito dell’apertura da parte dei ministe-ri vigilanti (Economia e Lavoro) registrata nel corso di un recente incontro (si veda ItaliaOggi del 20 novembre) con i presidenti degli enti di previdenza del dlgs 103/96 che da diversi anni ormai chiedo-no la possibilità di poter innalzare

l’aliquota del 2%, eliminando così il vincolo contenuto nell’articolo 8, comma 3, del citato decreto legi-slativo. La proposta di legge è ri-masta in stand by, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, per una pre-

cisa volontà del mini-stero del lavoro che ha voluto analizzare per bene i conti delle casse di previdenza dei professionisti. Solo recentemente, infatti, diverse riforme pro-poste (alcune delle quali aventi ad ogget-to anche la richiesta dell’innalzamento del contributo integrati-vo) hanno avuto il via libera. Il riferimento è per gli enti degli avvo-cati e degli ingegneri/architetti. Ma se, da un lato, per le casse di vecchia genera-

zione come quelle appena citate (privatizzate con il dlgs 509/94) è bastata una semplice delibera da sottoporre ad approvazione mi-nisteriale, dall’altro, per gli enti nati già privati con il dlgs 103/96 occorre prima eliminare «il vincolo

di legge». Spiega la relazione in-troduttiva della proposta di legge che «la possibilità fissare in modo discrezionale una maggiore ali-quota da applicare sui volumi di affari lordi, potrebbe rappresen-tare, di per sé, un’opportunità, sia pur non risolutiva, di incremen-tare i montanti contributivi. Tale maggiorazione sarebbe, infatti, destinata proprio all’incremento dei montanti delle posizioni indivi-duali, incidendo positivamente sul tasso di sostituzione tra il reddito professionale e il trattamento pen-sionistico. Ciò potrebbe rappresen-tare, inoltre, la piena attuazione dell’articolo 1, comma 763, della legge 296/06, teso a rafforzare, nel-le intenzioni del legislatore, pro-prio l’autonomia degli enti, attra-verso provvedimenti da adottare per la salvaguardia dell’equilibrio delle gestioni, che non vanno ri-condotti esclusivamente alle sole esigenze di salvaguardia della so-stenibilità economico-finanziaria ma, giustamente, anche a quelle di garanzia di prestazioni pensio-nistiche adeguate, in sintonia con la previsione contenuta nell’ar-ticolo 38, secondo comma, della Costituzione».

DI GABRIELE VENTURA

Più certezze per i giudici laici. Con una rigorosa selezione nell’accesso, parità di ruoli, adegua-

mento retributivo e garanzia dell’indipendenza. Queste le richieste formulate dall’Orga-nismo unitario dell’avvocatura alla VI conferenza nazionale, che si è chiusa sabato scorso a Roma. Perchè in Italia, a fianco degli otto mila magistrati toga-ti, lavorano circa 12 mila giudi-ci onorari, ai quali sono affidati 1,5 milioni di processi civili e penali. Secondo l’Oua «non sono più rinviabili seri interventi di riforma del settore». E occorre: avviare una compiuta e unifor-me regolamentazione, un siste-ma di incompatibilità assoluta che garantisca l’autonomia e l’indipendenza dei giudici lai-ci, una formazione adeguata, un forte controllo etico ed effi-cienti strutture organizzative e logistiche. Tra i documenti elaborati dall’Oua, guidata da Maurizio de Tilla, poi, spiccano le proposte per la «Controfinan-ziaria»: con la moratoria sugli

studi di settore, l’alleggerimen-to delle aliquote fiscali del set-tore, incentivi fiscali, garanzie per l’accesso al credito e confidi per il mondo delle professioni, estensione a tutte le libere pro-fessioni dei regimi di finanzia-menti delle agevolazioni e degli interventi di garanzia dei fondi di garanzia previste per le pmi. Sulla proposta di modifica della Carta costituzionale si è invece consumato un duro scontro tra l’Organismo unitario e l’Unione delle camere penali, con il pre-sidente, Oreste Dominioni, che ha così risposto alle parole di de Tilla: «Non è dato compren-dere se le dichiarazioni dell’avv. De Tilla al congresso dell’Oua siano state fatte con una pre-tesa cognizione di causa o per solo estro tribunizio. Nel primo caso è da dire, purtroppo, che non se ne intende. La funzione dell’avvocato è già in Costitu-zione: si rileggano gli artt. 24 e 111 Cost. Ciò che manca è la riforma costituzionale nella magistratura, a cui l’Anm si op-pone strenuamente e che non sembra affatto preoccupare il presidente Oua».

Le proposte dell’Oua alla Conferenza

Giudici onorari, servono certezze

Nino Lo Presti

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34 Martedì 24 Novembre 2009 GRUPPO ASSOCIAZIONI CNAI

Il principio sancito dalla Cassazione che conferma un limite incomprimibile di retribuzione

I contratti Cnai-Cisal? LegittimiIl minimale contributivo non dev’essere calcolato in astratto

DI ORAZIO DI RENZO*

La Corte di cassazione con la sentenza n. 9169/03 si è occupata del «minimale contributivo», in relazio-

ne al disposto dell’art. 1 del dl 9 ottobre 1989, n. 338, convertito nella legge 7 dicembre 1989, n. 389, statuendo quanto segue: a)… per la soluzione della que-stione occorre prendere le mos-se dalla recente sentenza delle sezioni unite di questa Corte, n. 11199 del 29 luglio 2002, che nel risolvere un contrasto di giuri-sprudenza hanno affermato che «l’importo della retribuzione da assumere come base di calcolo dei contributi previdenziali non può essere inferiore all’importo di quella che sarebbe dovuta, ai lavoratori di un determinato settore, in applicazione dei con-tratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali più rap-presentative su base nazionale (contratti leader); si tratta del cosiddetto «minimale contributi-vo» secondo il riferimento a essi operato, con esclusiva inciden-za sul rapporto previdenziale, dall’art. 1 del dl 9 ottobre 1989 n. 338, convertito nella legge 7 dicembre 1989 n. 389» (omissis) La legge determina quindi un imponibile «minimo» da sotto-porre a contribuzione, al di sotto del quale non è possibile scen-dere, ancorché la retribuzione dovuta ed erogata al lavorato-re sia inferiore. È pertanto la fonte collettiva che funge da parametro per la determina-zione dell’obbligo contributivo minimo e per scelta legislativa questo parametro viene ritenuto il più idoneo ad adempiere alla funzione di tutela assicurativa, nonché a garantire l’equilibrio fi nanziario della gestione. La re-tribuzione contributiva è stata quindi ancorata a una nozione di retribuzione «virtuale», poi-ché la retribuzione stabilita dal contratto collettivo non è sem-pre e necessariamente quella dovuta al dipendente, quest’ul-

tima infatti ben può essere le-gittimamente inferiore nel caso in cui non sia obbligatoria l’ap-plicazione dei contratti collettivi di diritto comune. Con la legge del 1989 si è dunque posto un limite minimo «incomprimibile» di retribuzione valevole esclu-sivamente ai fi ni previdenziali, al di sotto del quale non si può scendere, con la precisazione che resta ferma la piena operatività degli accordi collettivi diversi da quelli stipulati dalle organizza-zioni sindacali più rappresenta-tive su base nazionale (per es. gli accordi aziendali), ovvero gli accordi individuali, quando determinino una retribuzione superiore al minimale;

b) dalla applicazione dei prin-cipi posti dalla citata sentenza delle sezioni unite discende la necessità di effettuare ulteriori chiarimenti. Va in primo luo-go considerato, come più volte osservato dalla dottrina, che la ratio della disposizione sul minimale non è quella di inci-dere sui livelli delle prestazioni pensionistiche, giacché non vi è corrispondenza diretta tra retri-buzione imponibile e retribuzio-ne pensionabile. E infatti per la pensione da calcolare con il si-stema retributivo, si prende in considerazione «la retribuzione percepita» nell’ambito di un pe-riodo prefi ssato (cfr. art. 3 legge 29 maggio 1982 n. 297), mentre nel sistema contributivo (legge n. 335 del 5 agosto 1995) valgo-no altri elementi, come il coeffi -ciente di trasformazione, il tasso annuo di capitalizzazione ecc.. Si tratta dunque di contribuzione meramente «virtuale» cioè non rilevante ai fi ni pensionistici, di talché il criterio del minimale, per cui occorre versare all’Inps somme che non trovano diretta corrispondenza né con la retri-buzione dovuta, né con il futuro trattamento pensionistico, va applicato con il debito rigore, ai fi ni di una interpretazione co-stituzionalmente coerente con il principio di ragionevolezza,

stante l’indubbio onere che ne consegue a carico non solo del datore di lavoro, ma anche del lavoratore. Si consideri infatti che colui al quale viene legitti-mamente erogata una retribu-zione inferiore a quella previ-sta dal contratto leader, viene costretto, per la quota di contri-buzione a proprio carico, ad un esborso che non trova corrispon-denza con quanto percepito ed è proporzionalmente maggiore all’onere posto a carico di altro dipendente cui viene invece ap-plicato il contratto leader, senza peraltro direttamente incidere sulla prestazione pensionistica da conseguire;

c) inoltre va sottolineato che la disposizione in commento di cui al primo comma della legge 389/89 non può essere interpre-tata come comportante la auto-matica e indiscriminata inclu-sione nel «minimale» di tutte le voci retributive previste dal contratto collettivo leader, lo si ricava agevolmente dal sistema, cui è opportuno brevemente fare cenno. E infatti il criterio del «minimale» va coordinato con le diverse disposizioni che limita-no l’imponibile contributivo, os-sia escludono dal relativo onere determinati compensi, anche se questi siano in concreto spettan-ti ed effettivamente corrisposti al lavoratore. Si tratta dell’art. 12 della legge 30 aprile 1969 n. 153, che escludeva dalla sotto-posizione a contribuzione voci come il 50% dell’indennità di trasferta, l’indennità di cassa ed altro. Ulteriori episodiche dispo-sizioni furono poi emanate per eliminare dall’imponibile con-tributivo altre voci, come i cor-rispettivi dei servizi di mensa e trasporto (art. 17 dl 30 dicembre 1992 n. 503) e le indennità spet-tanti ai cd. trasfertisti (art. 9 ter legge n. 166 del primo giugno 1991, di conversione del dl 29 marzo 1991). Il sistema deline-ato dal citato art. 12 della legge 153/69 è stato poi completamen-te innovato ad opera del decreto

legislativo 3 settembre 1997 n. 314 (legge delega emanata con l’art. 3 comma 19 della legge 23 dicembre 1969 n. 662). Alla luce del nuovo sistema devesi consi-derare che, quale che sia la pre-visione del contratto leader, non rientrano nelle voci retributive da computare nel minimale, quelle che non sono sottoposte a contribuzione. Si tratta: 1) di quelle voci che non fanno parte dei redditi da lavoro dipendente, ossia quelle indicate alle lettere da a) ad h) del secondo comma dell’art. 3 del decreto legislativo suddetto (vedi ad es. le sommi-nistrazioni di vitto e le inden-nità sostitutive di cui alla let-tera c), ovvero le prestazioni di servizi di trasporto collettivo di cui alla lettera d); 2) delle altre voci escluse dall’art. 6 del mede-simo decreto legislativo 314/97 che ha modifi cato la disposizio-ne precedentemente in vigore, ossia l’art. 12 della già citata legge 153/69. Inoltre le somme erogate per trasferte e missioni saranno sottoposte a contribu-zione solo nei limiti fi ssati dai commi 5, 6 e 7 della medesima disposizione (art. 3 dlgs 314/97). Pertanto, per accertare se il da-tore di lavoro ha versato con-tributi in misura non inferiore al minimale, dalla retribuzione prevista dal contratto leader, devono essere eliminate quelle voci che non sono in nessun caso sottoposte a contribuzione;

d) va ulteriormente precisato che la legge del 1989 si è limita-ta a determinare convenzional-mente la retribuzione contribu-tiva indicando come riferimento il contratto collettivo leader, ma non ne ha reso obbligatoria la parte cosiddetta «normativa»,

che concerne la disciplina del rapporto. Il richiamo della leg-ge è infatti circoscritto esclusi-vamente all’aspetto retributivo, per cui non valgono a determi-nare la misura del minimale quegli istituti contrattuali che disciplinano le regole del rap-porto, ancorché aventi, indiret-tamente, riflessi sui versante retributivo. Il contratto leader vale quindi per quanto riguarda le voci retributive vere e proprie, come ad esempio le mensilità aggiuntive e gli scatti di anzia-nità, che incidono direttamente ed esclusivamente sulla contro-prestazione spettante al lavora-tore assicurato. Sulla base dello stesso principio va sottolineato che la norma citata, nel disporre che la retribuzione da porre a base del calcolo dei contributi «non può essere inferiore all’im-porto delle retribuzioni» stabili-to dal contratto leader (o dalle altre fonti indicate), impone che, ai fi ni di quel calcolo, debba far-si riferimento all’insieme delle voci retributive ivi contempla-te, e quindi alla retribuzione considerata nel suo complesso, quale in esso determinata, a prescindere dall’articolazione nelle singole, distinte voci. Non è quindi suffi ciente la mancata erogazione di una voce e dei re-lativi contributi per integrare automaticamente la omissione, ma è necessario procedere ad un calcolo della contribuzione «complessivamente» dovuta alla stregua del contratto leader (al netto, come già rilevato, delle voci che la legge esonera da contribuzione) e quanto «com-plessivamente».

* presidente Cnai

Pagina a cura di Cnai - Coordinamento nazionale associazioni imprenditori

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35Martedì 24 Novembre 2009MC O N S U L E N T I D E L L AVO R O

Dal 25 al 28 novembre l’appuntamento è presso l’Auditorium parco della musica di Roma

Mezzo governo va dai consulentiUn pieno di ministri al settimo congresso della categoria

Mezzo governo al 7° congresso dei consu-lenti del lavoro. Per testimoniare il ruolo

cruciale della categoria all’interno dell’economia italiana. Saranno almeno cinque i ministri che par-teciperanno alle diverse sessioni dell’assise dei consulenti, dal 25 al 28 novembre presso l’auditorium Parco della Musica in Roma.

Maurizio Sacconi

Dal Congresso arriveranno le prossime misure per fronteggia-re la crisi. Il ministro Sacconi di fronte alla categoria dei consulen-ti del lavoro riunita il prossimo 26 novembre anticiperà le novità sul «pacchetto lavoro». Le misure che saranno poste in atto nei prossimi giorni in favore dei lavoratori, con emendamento alla Finanziaria, contemplano quattro interventi: sgravi alle agenzie del lavoro che ricollocano stabilmente i disoccu-pati o i dipendenti in cassa inte-grazione, proroga di un anno della detassazione della quota variabile della retribuzione in scadenza a dicembre, nuovo intervento di so-stegno al reddito per il «co.co.pro.» e misure di maggiore fl essibilità all’accesso degli ammortizzatori sociali. L’obiettivo sarà quello di tutelare le parti deboli del mer-cato del lavoro allargando gli ammortizzatori sociali con forme di integrazione del reddito. Il mi-nistro ha spiegato che verranno ampliati i fruitori degli ammor-tizzatori sociali, con riferimento all’indennità di mobilità e alla cassa integrazione in deroga, concedendola anche a coloro che altrimenti non ne avrebbero di-ritto, facendo comunque in modo che il sussidio si accompagni sem-pre a un’attività di formazione. L’obiettivo sarà quello di mettere in campo politiche di formazione attraverso un accordo con le re-gioni, non attuando per periodi troppo lunghi misure di prote-zione del reddito, ma ripensando invece un mercato del lavoro che insieme sappia essere protettivo e accompagnare un lavoratore da un lavoro a un altro.

Angelino Alfano

L’intervento del guardasigilli, all’apertura del 7° Congresso dei consulenti del lavoro giunge in un momento particolare per l’intero mondo professionale che da trop-po tempo attende una riforma so-stanziale del sistema. È fi nalmen-te cambiato, infatti, il metodo da seguire. Una riforma di principi che indichi le linee di convergenza di tutte le professioni declinando poi le specifi cità di ogni singola professione. È proprio questa la li-nea tracciata dal ministro Alfano che coincide con quella auspicata dal Cup guidato dalla presidente Calderone, nell’audizione in com-missione giustizia alla camera. Ci si muoverà quindi su due livelli con una legge snella che parte da principi inderogabili a cui segui-ranno singoli decreti legislativi

di delega che stabiliranno poi le specifi cità di ogni singola profes-sione. Pochi articoli per defi nire in modo chiaro cosa si intende per professione intellettuale, e quali ne siano i confi ni: sistema di ac-cesso, formazione, tirocinio, tarif-fe ecc. Una prospettiva di riforma insomma che, ben si accorda con l’iniziativa parlamentare in com-missione giustizia della camera dove sono in corso le audizioni per aree professionali di competenza dove per esempio è stato chiesto di non affi dare alla delega il com-pito di distribuire le competenze. Le stesse, come affermato dalla relatrice Siliquini, proseguiranno a ritmo serrato e si concluderanno entro la fi ne dell’anno.

Renato Brunetta

Il rinnovamento della p.a. andrà a buon fi ne anche grazie alla par-tecipazione attiva dei professioni-sti. Dal ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta le anticipazioni sui temi del Congresso vertono anche sulla diffusione della Pec che sta subendo in queste ultime settimane un forte impulso, sulla semplifi cazione dei rapporti tra la p.a., i cittadini e le imprese, sull’emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni

pubbliche. Smentito, intanto, dal Consiglio nazionale, con una lette-ra inviata ai Consigli provinciali, quanto falsamente diffuso nei giorni scorsi riguardo l’ ineffi ca-cia della procedura di rilascio del-la Pec (rilasciata nell’ambito del Dui) avviata dalla Teleconsul. Il dominio prevede caselle di posta elettronica certifi cata con una ca-pienza sino a 1 GB (1024 Mb). Un apposito servizio di monitoring e comunicazione delle situazioni di saturazione dello spazio è a disposizione di ciascuna casella. Il titolare di casella Pec che si trovasse in situazioni di spazio residuo limitato (inferiore a 30 MB) verrà opportunamente infor-mato a mezzo e mail sull’indirizzo di riferimento indicato in sede di contratto.

Maria Stella Gelmini

Il titolare del dicastero dell’istruzione, dell’università e della ricerca parteciperà ai lavo-

ri della seconda sessione in cui è prevista la tavola rotonda dal tito-lo «Dare le spalle alla crisi: nuove riforme che cambiano il lavoro».

L’intervento dell’on.le Gelmi-ni, certamente, è fra quelli più attesi e conferenti col tema cui è dedicata la sessione dei lavori: le riforme che sta portando avanti il ministro mirano a creare le basi di una maggiore integrazione fra mondo dell’istruzione e del lavo-ro. E in questa direzione hanno lavorato e lavorano i consulenti del lavoro. Prima con le modifi -che della legge che regolamenta la professione in cui è prevista la necessità del diploma di laurea per l’accesso alla professione e da ultimo in ordine di tempo, con la proposta di modifi ca alla disci-plina del praticantato necessario l’ammissione all’esame di stato per l’abilitazione.

Giorgia Meloni

È un Congresso che vede i giova-ni consulenti in prima linea e sarà il ministro della Gioventù, onore-vole Giorgia Meloni, a premiare i primi tre vincitori del «Premio Giovani», voluto dal Consiglio na-zionale. Se il ministro ha a cuore le giovani generazioni e l’obiet-tivo di promuovere una cultura d’impresa e del lavoro autonomo in generale per dare ai giovani strumenti per scommettere su se stessi e poter guardare con più ottimismo al futuro, anche il Cno ha come obiettivo di favorire la creazione di una nuova cultura del lavoro. Il mondo della profes-sione di consulente del lavoro può diventare uno sbocco lavorativo importante per le nuove genera-zioni promuovendo un mercato del lavoro trasparente a sostegno di una imprenditorialità sana e agevolare quindi l’uscita dalla grande crisi economica che ha investito non solo l’Italia ma an-che l’Europa. L’impegno del Cno per una collaborazione fattiva con l’Istituzione, basata su ini-ziative concrete per invogliare i

giovani a investire il proprio patri-monio di conoscenze ed economi-co in una cultura di imprese e di lavoro autonomo, già manifestato, sarà ribadito al Congresso dove il confronto potrà portare altri sug-gerimenti, rifl essioni, proposizio-ni e permettere di offrire un aiuto alle giovani generazioni non solo sottoforma di tariffe agevolate per la consulenza ai giovani aspiranti imprenditori.

Quasi esauriti i posti al congres-so. Tutti i con-sulenti (e non solo) potranno comunque se-guire i lavori

in diretta stre-aming dal sito www.corriere.it

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ssohcdsdizddagicpcz

ANGELINO

ALFANO Il guardasigilli parlerà della riforma delle professioni. Una riforma attesa da tanto tempo e che negli ultimi mesi ha trovato un nuovo slancio alla camera

MAURIZIO

SACCONIDal palco dell’Auditorium il ministro del lavoro anticiperà le novità del «pacchetto lavoro» per fronteggiare la crisi economica in atto

MA

SADalil mant«pafroneco

MARIA STELLA

GELMINIIl titolare del dicastero dell’università si soffermerà sull’im-portanza di collegare meglio formazione e lavoro

RENATO

BRUNETTAIl ministro della pubbli-ca amministrazione e innovazione farà il punto sull’adozione della Pec da parte di tutti i profes-sionisti dal 29/11

RE

BRIl mca innsullda sio

GIORGIA MELONII giovani protagonisti dell’innovazione nel modo delle professioni. Il ministro della gioventù premierà i progetti più interessanti

GII gidelmoIl mpreinte

Pagina a cura

DELL’UFFICIO STAMPADEL CONSIGLIO NAZIONALE

DELL’ORDINEDEI CONSULENTI DEL LAVORO

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36 Martedì 24 Novembre 2009 TRIBUTARISTI - ANCOT

Il 26 novembre il Cnel renderà dei nitiva la modalità di applicazione

Riconoscimento in arrivo Pronti i criteri per partecipare ai tavoli europei

DI ARIANNA TESEO

Le procedure per l’adegua-mento del sistema del-le professioni italiano a quello europeo si trovano

in una fase cruciale. È ormai vicina la data del 26 novembre 2009 fissata dal Cnel Consiglio nazionale economia e lavoro per l’assemblea che renderà definitiva la modalità di applicazione dei criteri previsti dall’articolo 26 del decreto legislativo 206/207 e, nel frattem-po, si anima sempre più il fermento delle associazioni profes-sionali. Proprio a ridosso del voto as-semblea-re, si svol-ge infatti il terzo ed u l t i m o seminario del ciclo «Ri-flessioni su una riforma duale delle professioni»

organizzato dal Colap. Il sim-posio, che si svolgerà venerdì 27 novembre al Residence Ripetta di Roma a partire dalle ore 9,30, tratterà «Il ruolo delle associa-zioni professionali e i confini tra ordini e associazioni» e prevede, tra gli altri, l’intervento di Arvedo Marinelli, presidente dell’Ancot Associazione nazionale consulen-

ti tributari e membro del Con-siglio Direttivo del Colap. «Siamo in una fase deci-siva del percorso avvia-to per il riconoscimento delle associazioni pro-fessionali. È un cammino

irto di ostacoli, ma ci sta impegnando in maniera

sempre più concreta e fruttuosa verso la vittoria fina-le», ha dichia-rato Arvedo Marinel l i ,

«affinché sia rico-nosciu-t o i l giusto r u o l o d e l l e libere

Associazioni e siano consentiti l’accesso e la tutela dei giovani professionisti e dei diritti costi-tuzionali fondamentali del citta-dino, restituendo così competi-tività al sistema». Al seminario parteciperanno inoltre esponenti politici, rappresentanti istituzio-nali ed esperti della materia che offriranno il proprio contributo: il presidente del Colap Giuseppe Lupoi e il presidente del comitato scientifico Colap Angelo Deiana, il sindacalista Giacinto Militel-lo, già commissario Antitrust, il rappresentante di Confindustria nel Cnel Ennio Lucarelli, il presi-dente dell’Ordine degli architetti di Roma Amedeo Schiattarella, il vicepresidente della Camera dei deputati onorevole Rocco Butti-glione, il senatore Antonino Caru-so e il senatore Anna Rita Fioroni della X Commissione industria senato e l’onorevole Antonino Lo Presti della II Commissione giustizia camera. Il seminario rappresenta pertanto un’occa-sione di studio, approfondimen-to e confronto tra il panorama delle associazioni professionali e le forze politiche, sociali e isti-tuzionali in cui la partecipazione

e la condivisone dei presidenti e dei Consiglieri delle associazio-ni conferiscono nuova forza alle richieste del coordinamento e pongono solide basi per il futuro iter parlamentare della riforma. Un’occasione quindi per fare il punto sullo «status dei lavori» a seguito della svolta finale che sarà sancita dall’assemblea del

Cnel avvenuta il giorno prima. L’Ancot ricorda inoltre che al ter-mine del seminario, dalle 14,30 si terrà l’assemblea annuale del Colap aperta ai presidenti delle Associazioni aderenti o ai loro delegati finalizzata al confronto e alla condivisione delle future linee di azione del coordina-mento.Arvedo Marinelli

C o L A PCoordinamento Libere Associazioni Professionali

CICLO DI SEMINARI

“ UNA RIFLESSIONE VERSO UNA RIFORMA DUALE DELLE PROFESSIONI”

III Seminario Il ruolo delle associazioni professionali ed i confi ni tra

ordini ed associazioni

Roma, 27 Novembre 2009 Ore 9,30- 13,30

Residence Ripetta Via di Ripetta, 231

9:30 – 10:00 Registrazione dei partecipanti10:00 – 10:10 Apertura dei lavori del III Seminario Giuseppe Lupoi, Presidente CoLAP10:10 - 10:30 Relazione di Base Angelo Deiana, Presidente del Comitato scientifi co CoLAP 10:30 – 11:15 Interventi di rappresentanti delle forze sociali Giacinto Militello, già Commissario Antitrust Ennio Lucarelli, rappresentante CONFINDUSTRIA nel CNEL Amedeo Schiattarella, Presidente dell’Ordine degli architetti di Roma11:15 – 12:15 Interventi di rappresentanti le forze politiche On.le Rocco Buttiglione, Vice Presidente Camera dei Deputati Sen. Antonino Caruso, X Commissione Industria Senato On.le Piero Fassino, III Commissione Affari Esteri e Comunitari* On.le Antonino Lo Presti, II Commissione Giustizia Camera12:15-13:00 Interventi degli invitati e dei delegati delle associazioni professionali13:00-13:10 Conclusioni del seminario Arvedo Marinelli – Consiglio Direttivo del CoLAP13:10-13:30 Conclusioni del ciclo seminariale 2009 Giuseppe Lupoi, Presidente CoLAP

e la condivisone dei presidenti e Cnel avvenuta il giorno prima

L’Ancot compie 25 anni. Il 2 dicembre l’associazione dei profes-sionisti specializzati nella consulenza tributaria celebra infatti il 25° anniversario e, per l’occasione, è stata organizzata una giornata a Roma in udienza dal Santo Padre, cui farà seguito la visita ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina. È trascorso un quarto di secolo da quando l’Associazione nacque in Anco-na per iniziativa di un gruppo di Tributaristi - era il 9 aprile 1984 - che con atto pubblico (Repertorio n. 101452 Rogito n° 15852 notaio Dott. Sandro Scoccianti) la costituirono in forma sindacale di carattere nazionale denominandola Lapet Libera associazione periti ed esperti tributari e, a partire dal 1998 ha cambiato la propria denominazione in Ancot Associazione nazionale consulenti tributari. Si trat-ta della prima associazione nata per tutelare gli interessi sindacali dei professionisti appartenenti alla categoria, suc-cessivamente ha ampliato i propri ambiti d’intervento ed i propri obiettivi a tutela non solo degli associati, ma anche a garanzia della qualità del servizio per l’utenza.

L’Ancot compie 25 anni

Ecco tutti gli eventi fino alla fine di questo anno:

ROMA Master di due giornate, il 3 e 4 dicembre pres-so la sede della Scuola superiore economia e finanze di via della Luce. L’argomento «Enti non profit: normativa e adempimenti». Relatori Francesco Capogrossi Guarna e Nicola Forte. Info: 06/7024802.

MILANOAppuntamento per il 15/12 dalle ore 14,00, presso l’auditorio della Dre di Milano in via Moscova 2. Il tema: «Conferimento e liquida-zione di azienda», relatore Francesco Rossi Ragazzi. Info: 02/2894654.

RIVOLI (TO)Si parlerà di «Conferimento e liquidazione d’azienda» e relatore sarà Francesco Rossi Ragazzi, il 17/12 dalle ore 15,00 presso l’Ho-tel Campanile di corso Allamano 153. Info: 011/9014413

TRIESTEGiornata di studio per il 18/12 dalle ore 9,00 presso la Camera di commercio di Piazza della Borsa. Il relatore Roberto Lunelli in-tratterrà su: «Il contenzioso tributario». Info: 0735/83846.

FERMO (AP)«L’Iva intracomunitaria» sarà il tema che Franco Ricca tratterà il 18/12 dalle ore 15,00 presso l’Au-la magna del Seminario Arcive-scovile di via S. Alessandro. Info: 0735/83846.

ROMA«Anticipazione sulla Finanziaria 2010» sarà il tema della giornata di studio del 18/12 dalle ore 9,00

presso l’Hotel Capital Inn di via C. Santorelli 96. Info: 06/7024802.

ERBA (CO)Giacomo Manzana relazionerò su «Ravvedi-mento operoso e accertamento con adesione» il 18/12 dalle ore 14,30 presso l’Hotel Leonardo da Vinci, nella via omonima al numero 6. Info: 031/93338091.

Nuovi associatiPorgiamo il benvenuto ai nuovi associati Ancot. Ecco qui di seguito i nominativi:Christian Zamblera (Bg), Roberto Altobelli (Fr), Marco Zattera (Vi), Domenico Manga-niello (Na), Maria Stella Ciccarelli (Na), Cri-stina Peletti (Mi), Vincenzo Colantonio (Ch), Salvatore Ortega (Na), Giuseppina Consonni (Mi), Vincenzo Mangano (Ct), Giovanni Peluso (Ct), Micaela Marcelli (Si), Daniela Tomasoni (Mi), Antonino Cancilla (To), Carlo Beretta (To), Fabio La Delia (To), Giorgio Grechi (To), Lucio Testa (Aq), Quirino Pasquali (Rm), Mar-co Dolfi (Fi), Michela Gibelli (Mo), Giuseppe Vitello (Pa), Claudio Orsenigo (Mi), Alessan-dro Patassini (Vt), Fanny Kelly Trinidad (Mi), Carmine Signoriello (Mi), Debora Dal Re (Bo), Zaira De Grandi (At), Anna Maria Rapisarda (No), Giovanni Ramello (Cn), Giacomo Pastuc-ci (Ap), Lisa Saggioro (Vr), Francesca Salvato (Na), Marco Auriemma (Na), Marco Furlan (Ve), Adolfo Covelli (Vr), Marco Maurizio Pre-debon (Vi), Roberto Albertini (Rn), Salvatore

Sarai (Or), Mauro Masala (Or), Fabiola Bonura (Vr), Maria Del Peschio (Cb), Rita Maresca (Na), Nico-la Molinaro (Pv), Antonio Saturno (Na), Maria Secco (Tv), Nicolina Tedesco (Vv), Roberto Fornaseri (Cn), Fa-brizio Festini (Pu), Guido Gregoretti (Go), Diego Pe-roni (Ap).

CALEIDOSCOPIO

Formazione tributaria permanente

Pagina a curaDELL’UFFICIO STAMPA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE

CONSULENTI TRIBUTARI

Sede nazionale P.zza di Villa Fiorelli, 1 - 00182 Roma

Tel: 06/7024802-7027031

Ufficio di presidenzaTel: 0735/83846 - 0362/521870

www.ancot.it - e-mail: [email protected]

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37Martedì 24 Novembre 2009MaDOTTORI COMMERCIALISTI

Per i professionisti in gioco lo sviluppo delle competenze

Slp, serve una leggeLo strumento societario va regolato

DI GIANLUCA BATTAGLIA PRESIDENTE UGDCEC NAPOLI

Il futuro sta cambiando molto velocemente, quello delle pro-fessioni intellettuali ancor di più. Restare ancorati a logi-

che vetuste e non stare al passo con i tempi incide negativamente su molteplici aspetti: qualità del servizio, livello di soddisfazione del cliente, livello qualitativo dei target professionali di studio, qualità del-la clientela, innovazione tecnologica e organizzazio-ne dei proces-si di studio. Il mercato nella sua globalità e nella sua com-plessità non fa sconti a nessuno e impone, senza se e senza ma, organizzazioni multidisciplinari di studio che tendano sempre più verso modelli aziendali col-laudati.

In particolar modo per la nostra professione, per la quale l’evolu-zione del mercato richiede sem-pre più a gran voce aggregazione e organizzazione, la mancanza di uno strumento societario adegua-to ai tempi ha limitato e continua a limitare lo sviluppo anche delle competenze professionali stesse.

In un’ottica di globalizzazione dei servizi, il ritardo del nostro paese nel darsi una legislazione moderna nel campo delle profes-sioni intellettuali si coglie in tutta la sua gravità laddove si consideri la grave assenza di una legge ge-nerale sulle società professionali. Tale lacuna non solo descrive un deficit competitivo dei profes-sionisti italiani rispetto a quelli stranieri, ma rischia anche, e for-se soprattutto, di lasciar domina-re il mercato italiano dei servizi professionali e delle prestazioni intellettuali dalle organizzazioni professionali estere.

Anche l’ordinamento giuridi-co è un fattore che favorisce e incrementa la competitività tra gli stati moderni; se il mercato e l’economia reale progrediscono e mutano senza sosta il sistema giuridico non può restare inges-sato da leggi non più in sintonia con i tempi.

Ma la previsione di uno stru-mento giuridico come quello del-le SLP non può prescindere dal porre, quale cardine essenziale, il lavoro intellettuale espresso nell’ambito dell’esercizio delle attività professionali: il primo valore da tutelare è quello del la-voro intellettuale dei soci rispetto al capitale investito nello studio professionale.

Tuttavia questo assunto ci pone davanti a un diffi cile com-pito: coniugare la necessità di avere uno strumento giuridico che tuteli ed esalti il lavoro intel-lettuale quale fattore primario della produzione dandone preva-lenza rispetto all’organizzazione dei fattori produttivi dati dal ca-pitale investito nell’attività con la necessità di non ottenere una

fi gura giuridica ibrida di «società senza impresa».

La fi gura giuridica deve avere al suo fulcro la prestazione in-tellettuale come summa cui ten-dere ma deve avvicinarsi come struttura giuridico-normativa alle attuali società di capitali: un esercizio dialettico e normativo di non facile alchimia ma che non può e non deve rappresentare un alibi per non dotare il nostro ordi-namento e la nostra professione

di uno strumento oramai impro-crastinabile.

L’esigenza della nostra cate-goria è uguale a quella di tutte le altre categorie professionali, e si traduce in una battaglia che accomuna i professionisti tutti, i dottori commercialisti e gli avvo-cati, gli ingegneri e gli architetti, sia per l’organizzazione di strut-ture monodisciplinari sia per la creazione di strutture multidi-sciplinari.

Il fi ne ultimo da raggiungere è quello di prevedere una struttura societaria disciplinata e normata dal nostro ordinamento giuridico attraverso la quale garantire una forma collettiva di esercizio delle professioni intellettuali.

Ma l’agognato traguardo delle SLP pone alla nostra categoria un’altra sfida: la nascita delle SLP deve essere sfruttata a pieno elevando il livello dei servizi offer-ti. Se l’Italia riuscirà a dotarsi di

un simile strumen-to, la nostra cate-goria (e soprattutto quella dei giovani dottori commercia-listi) dovrà elevare il proprio target: non dobbiamo più

considerare come business dei nostri studi i modelli 730 piutto-sto che le paghe, o le contabilità semplifi cate piuttosto che il com-puto dell’Ici dovuta. Noi giovani dottori commercialisti dobbiamo sempre più sviluppare compe-tenze multidisciplinari, elabora-re piani di sviluppo d impresa, progettare sistemi di ingegneria finanziaria per società ed enti locali, potenziare le attività di fusioni ed acquisizioni.

DI MARCO STABILE*

Negli attuali scenari economici l’attività dei giovani professionisti, e in particolar modo dei

giovani commercialisti, trova dif-ficoltà crescenti acuite dalla crisi economica in atto nonché dalle gestioni un po’ «gerontocratiche» che oggi dominano gli Ordini e le carriere; eppure, le competenze professionali sono, proprio oggi, particolarmente utili anche come volano di sviluppo futuro del pa-ese in una logica economica che si fa viepiù quaternaria e postin-dustriale.

Mettendo assieme aspetti quali il peso del debito pubblico eredi-tato che grava sui giovani, un si-stema previdenziale squilibrato e iniquo tra le diverse generazioni, l’età media elevata della classe di-rigente e l’assenza di investimenti per i giovani, l’Italia risulta com-plessivamente il paese nel quale i giovani contano meno, dal punto di vista sociale, economico, demo-grafi co e politico; il nostro è «un paese bloccato» da una mobilità sociale affaticata, lenta, limitata, se non addirittura discendente e che penalizza le coorti più giovani,

insomma è un paese che muore. In questo contesto i giovani

impegnati nelle attività profes-sionali non fanno eccezione, anzi vedono amplifi cate le diffi coltà di ingresso nel mercato dei servizi professionali e/o il miglioramento della propria posizione. La propo-sta dell’introduzione nel quadro normativo societario delle Socie-tà di Lavoro professionale (Slp) può rappresentare una svolta nel mercato delle professioni che appare ingessato da una norma-tiva non al passo con l’evoluzione dell’economia.

In un’ipotetica analisi Swot le-gata all’introduzione legislativa delle società di lavoro professio-nale, però, il bilanciamento tra opportunità e minacce è funzione diretta dei sistemi di governance che saranno introdotti nel modello societario di riferimento; è di tut-ta evidenza, infatti, che qualsiasi modello di società professionale dovrà contemperare, da un lato le aspettative del capitale quale fat-tore di crescita e sviluppo nell’or-ganizzazione dei fattori produt-tivi, dall’altro la centralità della prestazione di lavoro intellettuale svolta dal professionista; e quanto più i sistemi di governance saran-no imperniati sul valore del capi-tale investito, tanto più tale mo-dello rappresenterà una minaccia soprattutto per i giovani che da professionisti si trasformeranno in prestatori d’opera parasubor-dinati delle stesse Slp; inoltre in uno scenario di mercato maturo dopo tale riforma, le Slp dovreb-bero acquisire una posizione do-minante lasciando davvero poco spazio ai professionisti singoli e creando barriere all’ingresso in-sormontabili per le nuove gene-razioni di professionisti.

In questo fosco quadro, il mo-dello di Slp proposto dal Cndcec, sebbene carente in termini di appeal per gli investitori e in al-cuni meccanismi di governance, ha tuttavia il pregio di sancire la prevalenza del lavoro intellet-tuale del professionista rispetto all’organizzazione dei fattori pro-duttivi, di favorire lo sviluppo di Slp di giovani professionisti (non prevedendo vincoli di capitale mi-nimo) e di essere ben incardinato nel sistema ordinistico essendo il suo articolato subordinato, nella sua applicazione, alle norme spe-cifi che degli Ordinamenti profes-sionali.

Il Convegno regionale del pros-simo 30 novembre presso l’Hotel Vesuvio di Napoli, analizzerà le problematiche connesse alle Slp ma, nel contempo, cercherà di riportare al centro dell’attenzio-ne gli effetti che tali modifi che legislative avranno sui giovani professionisti perché, quale che sia il modello da adottare per le Slp, non potrà prescindersi dal porre a base della riforma la tutela del futuro dei giovani professionisti.

*Coordinatore regionale Molise Campania

Convegno regionale dell’Ungdcec

Riforma, tutelare il futuro dei giovani

Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti ContabiliFondazione Centro Studi UNGDCEC

Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli

CONVEGNO REGIONALE CAMPANIACon il Patrocinio di:

Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili per la circoscrizione del tribunale di Napoli

LE SOCIETA’ DI LAVORO PROFESSIONALE QUALE VOLANO PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DEL SISTEMA ITALIA

Napoli, 30 Novembre 2009Sala Conferenze Grand Hotel Vesuvio – Via Partenope, Napoli

PROGRAMMA

Il Convegno darà diritto a n. 4 crediti formativi speciali validi ai fi ni dell’assolvimento dell’obbligo deontologico di formazione continua

Ore 14,30Registrazione partecipantiOre 15,00Indirizzi di saluto e apertura dei lavori

Dott. Gianluca Battaglia - Presidente UG-DCEC di Napoli.Dott. Marco Stabile – Coordinatore per Campania e Molise dell’UNGDCECDott. Vincenzo Laudiero – Consigliere UNGDCEC

Ore 15.30Relazioni tecniche

Avv. Prof. Franco TortoranoPresidente della Consulta Regionale Foren-se della CampaniaDott. Benedetto GiustiNotaio in Napoli Dott. Pietro Paolo ChiricoDottore commercialista in Napoli – Presi-dente collegio dei Probiviri dell’UGDCEC di Napoli Ore 16,30Tavola Rotonda

On. Luigi Bobbio - Capo di Gabinetto del Ministero della GioventùDott. Luigi Carunchio - Presidente UNG-DCECDott. Giorgio Sganga – Consigliere Segre-tario del CNDCECDott. Achille Coppola – Presidente ODCEC di NapoliDott. Vincenzo Moretta – Consigliere Se-gretario ODCEC di NapoliDott. Walter Anedda - Presidente CNPA-DCDott. Giuseppe Puttini – Consigliere CN-PADC

È altresì previsto l’intervento di un rappre-sentante del Ministero delle Pari Opportunità e del Presidente della CNPR

Moderatore:Dott. Alfonso Ruffo - Direttore de Il Dena-ro

Ore 18,15 – ConclusioniDott. Gianluca Battaglia - Presidente UG-DCEC di Napoli.

Pagina a cura dell’

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39Martedì 24 Novembre 2009

INEDICOLA

CON ITALIAOGGI

IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELL’ISTRUZIONE

O

IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELL’ISTRUZIONE

CON ITALIAOGGIScuolaLA GUIDA

LO SCUDOLO SCUDOFISCALE

Azienda

Il colpo di mano del governo nella legge di Bilancio: il taglio è sul ministero dell’interno

Dal 2010 niente più libri gratuitiSpariti 103 milioni, i comuni ci pagavano i testi delle elementari

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Dal 2010 saltano i libri gratuiti alle elementari. Il governo non ha rifi-nanziato il relativo capi-

tolo che è allocato sul bilancio del ministero dell’interno, guidato da Roberto Maroni, e che serviva a spesare i comuni per i libri che ogni anno passano gratis a tutti i bambini delle elementari ma an-che, in seconda battuta, per copri-re il comodato d’uso per le supe-riori: erano 103 milioni di euro, l’ultima volta che il governo di Romano Prodi aveva finanzia-to questa voce. E lo aveva fatto per tre anni: dal 2007 al 2009. Il 2009 sta finendo e dal prossimo anno i sol-di per la stessa voce non ci sono più. La sorpre-sa arriva dalla lettura della legge di bilancio 2010 in discussione alla camera. Come rilevano i tecnici del Servizio studi di Gianfranco Fini, lo stato di previsione del ministe-

ro dell’interno (Tabella n. 8), nell’ambito della missione «Rela-zioni finanziarie con le autonomie locali»(3) e del programma Tra-sferimenti agli enti locali (3.3), il cap. 7243 (Somma occorrente per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell’obbligo e il

comodato nella scuola superiore; macroaggregato 2.3.6 - Investi-menti - centro di responsabilità Dipartimento per gli affari in-terni e territoriali) «non reca lo stanziamento in conto competen-za». «Un bel regalo di Natale per la scuola pubblica», commenta con ironia Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione cultura di Montecitorio. Eppure l’obbligo della gratuità rimane, perché la legge che lo ha previsto, nel lontano nel 1964, non è stata cancellata. Con la conseguenza che, se non ci saranno modifiche, dovrebbero essere i comuni, con

altre entrate, a dover co-munque far fronte a que-sta spesa. Uno degli effetti del federalismo, verrebbe da dire, quel federalismo che il ministro Maroni, uno dei leader della Lega Nord, professa da tempo. Ma lo stesso ministro dell’istruzio-ne, Mariastella Gel-mini, non sarebbe del tutto contraria a una revisione della gra-tuità completa per le elementari. In una

intervista di un anno fa aveva avuto modo di dire: è giusto che non paghino i libri solo coloro che hanno alle spalle una famiglia a reddito basso. Chi ha un reddi-to alto, invece, deve pensarci da solo, anche alle elementari. In questo modo, si recuperano risor-se, circa 65 milioni di euro era la stima, che possono essere spesi per venire incontro agli studen-ti in difficoltà di tutta la scuola dell’obbligo. Ma l’operazione, fatta come è fatta nella legge di Bilancio, non conviene neanche alla Gelmini, perché perderebbe

del tutto lo stanziamento, l’unico a guadagnarci sarebbe il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, che avrebbe un’uscita in meno sui conti pubblici. Ecco perché nel pacchetto di emendamenti proposto dall’Istruzione alla Fi-nanziaria 2010 dovrebbe esserci, secondo quanto risulta a Italia-Oggi, anche quello sul ripristino dei fondi per la gratuità. Assieme ai fondi per le scuole paritarie e l’università. Tutti, in questo mo-mento, fermi all’esame preventi-vo e decisivo dell’Economia.

© Riproduzione riservata

DI FRANCO BASTIANINIE ALESSANDRA RICCIARDI

La tagliola del licenziamento forzato allo scoccare dei 65 anni di età e dei

40 anni di anzianità contributiva non sarà così drastica, come vorrebbe la legge. Il ministro dell’istruzione, Mariastella Gel-mini, secondo quanto risulta a ItaliaOg-gi, ha previsto delle forme di salvaguar-dia rispetto alla portata della riforma Brunetta-Tremonti, in una direttiva che sarà emanata nei prossimi giorni. Per il personale docente e educativo, ausiliario, tecnico e amministrativo, l’accertamento del requisito dei 40 anni dovrà essere fatto alla data del 1° settembre 2010. Se ci sono le condizioni, questa è la regola generale, i dirigenti dovranno inoltrare subito il preavviso di risoluzione del rapporto di lavoro ai loro dipendenti. Tranne che...tranne che il docente o Ata in questione non abbia ancora raggiunto l’ultima posi-zione stipendiale, da maturare però entro e non oltre il 2011. Ecco, di seguito, tutte le novità che verrebbero introdotte dalla nuova direttiva rispetto a quella emanata nel febbraio scorso. Novità che interessa-

no anche i dirigenti, per i quali resta co-munque da farsi anche una valutazione di opportunità rispetto alle situazioni di esubero che verrebbero a crearsi.

Trattenimento in servizio

Per quanto riguarda l’applicazione del comma 7 dell’art. 72 della legge 133/2008, ovvero la richiesta di trattenimento in servizio per un ulteriore biennio oltre il 65° anno di età, si precisa che l’istanza di trattenimento in ser-vizio potrà essere accolta esclusivamente nei casi in cui alla data del 1° settembre 2010 l’inte-ressato non raggiunga, entro il 65° anno di età, l’anzianità contributiva massima di 40 anni. Nella direttiva del febbraio 2009 si faceva riferimento anche al mancato rag-giungimento dell’anzianità contributiva minima per il diritto a pensione: condi-zione, questa, che ora non è stata invece citata.

Risoluzione d’imperio

Per l’applicazione del comma 11 dell’art. 72 della legge 133/2208, ovvero la risolu-zione d’autorità del rapporto di lavoro per raggiunto quarantennio di contribuzione comunque maturata da docenti e Ata, il ministero ribadisce che il dirigente scola-stico dovrà inviare il preavviso di risolu-zione del rapporto di lavoro -con effetto

dal 1° settembre 2010- al dipendente che entro la stessa data risulterà, dai dati forniti dalla di-rezione regionale, ave-re maturato i 40 anni di contribuzione utile a pensione. La novità è l’introduzione del se-guente principio: è fat-ta salva la possibilità di rinviare l’adozione

del suddetto provvedimento qualora l’in-teressato non abbia raggiunto alla predet-ta data l’ultima posizione stipendiale, di cui sarà in godimento, comunque, entro il 2011.

© Riproduzione riservata

DIETRO L’ANGOLO

La Gelmini lancia la ciambella ai prof a fine carrieraGarantito l’ultimo scatto stipendiale se lo si matura entro il 2011

Maria Stella Gelmnini

Roberto Maroni

intervista di un anno fa aveva del tutto lo stanziamento l’unico

massima di 40bb i 2009 i

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del suddetto provvet t bbi

La direttiva in arrivosul pensionamento forzato con 40 anni

di contributi mitiga la portata

della legge

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40 Martedì 24 Novembre 2009 A Z I E N DA S C U O L A

Il ministro del lavoro Sacconi sdogana i permessi per i professori neo papà

Mammo per un’ora al dìE il riposo raddoppia per amministrativi e bidelli

DI FRANCO BASTIANINI

È confermato: dall’inizio del quarto mese di vita del figlio e fino al rag-giungimento del primo

anno di età, il padre lavoratore dipendente pubblico o privato può chiedere, anche se la madre del bambino è casalinga, di fruire dei riposi giornalieri per allatta-mento. Il periodo di riposo con-siste nella riduzione di una ora al giorno di lavoro, se l’orario di servizio giornaliero è inferiore a 6 ore, di due ore se l’orario di ser-vizio è da 6 ore in su. In caso di parto plurimo le ore di riduzione si raddoppiano. A sfdoganare i pemressi per i papà è stato da ut-limo il ministrod el lavoro, Mau-rizio Sacconi (circolare 112/2009). Già a maggio il dicasteroaveva, infatti, formalmente condiviso l’orientamento giurisprudenzia-le espresso dal Consiglio di stato con la sentenza n. 4293/2008.

Con la sentenza i giudici am-ministrativi, avendo ritenuto equiparabile la fi gura della ma-dre casalinga a quella della lavo-ratrice non dipendente, avevano, infatti, affermato il principio che legittimamente il padre lavorato-re poteva fruire dei riposi giorna-lieri anche quando, appunto, la madre era casalinga.

L’Inps, da parte sua, pur ade-

rendo all’interpretazione estensi-va operata dal Consiglio di stato aveva, tuttavia, con la circolare n. 112 del 15 ottobre 2009, condizionato la fru-izione dei riposi ad una serie di limiti (oggettiva impossi-bilità della madre casalinga di dedicarsi alla cura del neonato, perché impe-gnata in al-tre attività quali ac-certamenti sanitari , p a r t e c i -pazione a pubblici concorsi, cure me-d i c h e ed altre s imi l i ) ed one-ri( pro-duzione d i d o -c u m e n -taz ione m e d i c a , a t testato di parteci-pazione a corsi e concorsi, e simili.

A fronte dei li-miti e degli one-

ri contenuti nella circolare dell’Inps è do-vuto interveni-re nuovamente il ministero del lavoro il quale con la lettera circolare C/2009 del 16 novem-bre 2009, ha precisato che la richiesta dell’Istituto di previdenza so-

ciale di produr-re, nelle sole ipotesi in

cui la madre sia casalin-ga, documenti attestanti l’effettiva impossibilità della stessa di occuparsi

del fi glio non appare suppor-tata da alcuna disposizione normativa in tal senso. Inoltre, si legge sempre nella predetta circolare, neanche in via inter-pretativa può essere avallata tale richiesta, in quanto una simile interpretazione dell’art. 40 , lett. c) del d.lgs. 151/2001 può facilmente ingenerare questione di costituzionalità per evidente disparità di trat-tamento dei soggetti destina-tari della norma.

Le precisazioni del ministe-ro del lavoro non consentono, pertanto, ad alcuno comporta-

menti difformi da quelli indicati dai giudici del Consiglio di stato. La possibilità per il padre lavora-tore di fruire dei permessi gior-nalieri anche in presenza della madre casalinga non può essere sottoposta a limiti o condizioni.

La nuova disciplina dei per-messi giornalieri per allatta-mento trova applicazione, anche in assenza di specifi che indica-zioni del ministero della pubblica istruzione, nei confronti di tutto il personale scolastico.

© Riproduzione riservata

I contratti non potranno più migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici derogando le norme di legge. Ma non

tutti i mali vengono per nuoce-re. La rivoluzione copernicana introdotta dalla legge 15/2009, alla quale ha dato in parte at-tuazione il decreto legislativo 150/2009 del ministro renato Brunetta, sulle sanzioni disci-plinari, riporta in auge norme dimenticate, che prevedono trattamenti addirittura più van-taggiosi rispetto a quanto stabi-

lito nei contratti collettivi. Si tratta peraltro di disposizioni che regolano aspetti mai toccati dalla contrattazione. Che non potevano più applicarsi perché non erano state recepite nei contratti. Ma siccome la nuova disciplina fa ridiventare impe-rative (inderogabili) le norme di legge, ciò potrebbe tradursi in una serie di effetti impensabili fi no a qualche tempo fa. La prima delle disposizioni che potrebbe riapplicarsi è l’ultimo comma dell’articolo 6, del regio decreto legge 1825/1924, che dispone il diritto alla retribuzione normale per il lavoratore nelle pause dal lavoro per fatto dipendente dal datore di la-voro. Ciò potrebbe comportare, dunque, la retribuibilità delle ore di buco. E cioè delle pause nella prestazione di insegna-mento, che vengono inserite dai dirigenti scolastici nell’ora-rio di lavoro dei docenti. Un’altra disposizione che potrebbe ritornare in auge è l’articolo 12 della legge 26 luglio 1978, n.417 , che prevede l’obbligo di corresponsione dell’indenni-tà di prima sistemazione al dipendente trasferito d’uffi cio. Si tratta di ipotesi che a prima vista potrebbero sembrare fantasiose, ma che in realtà non sono prive di fondamento. Se il legislatore con la legge 15/2009 ha inteso spogliare il tavolo negoziale del potere di formare norme primarie, atte in via esclusiva a regolare il rapporto, va da sé che le norme di legge fi no ad ora invalidate dal regolamento contrattuale tornino a vivere.

Carlo Forte© Riproduzione riservata

Con la riforma Brunetta addio ai contratti migliorativi

Si impone sempre il vaglio di legittimità sugli atti degli uffici scolastici e la verifica di un concreto interesse pub-blico nell’azione dell’amministrazione. Il provveditore agli studi di Varese (come era al tempo chiamato) è stato

condannato dal tribunale amministrativo del Lazio a riconoscere tutti gli emolumenti stipendiali non corrisposti ad un docente (sentenza n. 4673/2009, sezione III bis) per effetto dell’illegittimo annullamento di un contratto di lavoro a tempo indeterminato stipulato in precedenza. Il docente, inserito nella graduatoria di merito del concorso a cattedre per l’insegnamento di fi losofi a, veniva convocato presso gli uffi ci del provveditorato a sottoscri-vere il relativo contratto di lavoro, con tanto di regolare presa di servizio. In virtù di tale assunzione, il professore rinunciava ai diritti derivanti da una successiva chiamata. A seguito dell’ap-plicazione di una normativa, al tempo sopravvenuta, la struttura varesina del ministero determinava una nuova classe di concorso ove confl uivano la graduatoria di fi losofi a e quella di psicologia sociale riconfi gurando un diverso ordine nel posizionamento dei prof. Ciò stante, il provveditore riteneva necessaria la stipula di nuovi contratti di assunzione sulla base della graduatoria unifi -cata e, operando in via di autotutela amministrativa, annullava i contratti di lavoro a tempo indeterminati stipulati in precedenza. Sicché il docente veniva improvvisamente lasciato a casa.

Seguiva l’inevitabile ricorso al Tar, che così decideva: l’adozione di provvedimenti, soprattutto in via di autotutela, necessita non solo del requisito della legalità, che può confi gurarsi come un con-tenitore, ma anche, sotto il profi lo degli elementi contenuti, di un interesse pubblico specifi co ed attuale. Mentre nella fattispecie, mancava «un interesse pubblico di reale ed effettiva emergenza». Il Tar conclude sul punto con la condanna della p.a. a corrispon-dere al docente tutti gli stipendi a decorrere dalla illegittima interruzione del rapporto maggiorati delle somme relative agli interessi ed alla rivalutazione monetaria, trattandosi nella specie di credito nascente da obbligazione di lavoro.

Giuseppe Mantica© Riproduzione riservata

ASSUNZIONI

Il rischio della revoca

Maurizio Sacconi

Altri articolisul sito www.italia-oggi.it/sacconi

A doppiaindennità

Un dipendente pubblico avrebbe dovuto restituire 84 mila euro per avere percepi-to per ventisette anni una doppia indennità integrati-va speciale, sulla pensione di reversibilità e sul proprio stipendio. L’Inpdap, l’istitu-to previdenziale, aveva già iniziato a operare le tratte-nute ma la Corte dei conti del Lazio glieli ha abbuonati, disponendo anche la restitu-zione delle trattenute già ef-fettuate, con gli interessi e la rivalutazione monetaria. La sentenza, la n. 1750, è stata pubblicata il 14 settembre scorso, facendo seguito, come essa riconosce, ad altre non uniformi decisioni. Secondo il giudice, è vero che l’art. 99, settimo comma, del dpr. n. 1092/1973 (testo unico sul-le pensioni dei dipendenti civili e militari dello stato) sospende la corresponsione dell’indennità integrativa speciale sulla pensione, ad esempio di reversibilitàe. Ma questa norma è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta con una sen-tenza di vent’anni fa, ed è stata dichiarata incostituzio-nale giacché essa non aveva stabilito il minimo della retribuzione dell’attività la-vorativa, oltre il quale fosse ammissibile la sospensione dell’i.i.s. (sentenza n. 566 del 1989). La Consulta aveva precisato che la fissazione del limite spettava al legi-slatore e al suo intervento rimetteva la riformulazione della norma. Nelle more di tale riformulazione (mai av-venuta), il divieto di cumulo è comunque venuto a cadere, diversamente da quanto ha ritenuto la sede territoriale dell’Inpdap. Per altro, dato il lunghissimo periodo durante il quale il dipendente avreb-be indebitamente riscosso i maggiori assegni pensioni-stici, poteva anche essere ec-cepita la buona fede. Come ha fatto, in un caso analogo, il giudice unico per le pen-sioni dell’Emilia Romagna. Anche in questo caso la vecchia norma, contenuta nell’art. 99, quarto comma, del dpr. n. 1092/1973, vieta il cumulo e anche in questo caso la Consulta l’ha dichia-rata incostituzionale, ma solo nella parte in cui non prevedeva fosse fatta salva una quota dell’indennità tale da far conseguire sulla seconda pensione un tratta-mento almeno pari al mini-mo i.n.p.s. (sentenza n. 494 del 1993). Le sezioni riunite della Corte dei conti han-no da poco riaffermato tale orientamento (sentenza n. 1/2009), al quale si sono poi attenute numerose decisioni delle sezioni territoriali, ma hanno anche riconosciuto che esso «ha dato luogo a un sentimento d’ingiustizia».

Mario D’Adamo© Riproduzione riservata

AFFARI&DIRITTI

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41Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 NA Z I E N DA S C U O L A

È legge il dl sulla scuola: dal 2011 sarà possibile concorrere per gli istituti di una sola provincia

Supplenze, corsa per riaprirleIn graduatoria anche i precari con 180 giorni di servizio

DI ANTIMO DI GERONIMO

Via libera alle supplenze con precedenza anche per i docenti precari con 180 giorni di servizio.

È questa la novità più impor-tante contenuta nella legge di conversione del decreto legge salvaprecari, approvata defi-nitivamente dal senato il 18 novembre scorso. Il ministero dell’istruzione, dunque, dovrà emanare ulteriori disposizioni alle scuole e agli uffici scolastici provinciali per consentire agli interessati di accedere agli elen-chi e far valere la precedenza. Nella versione originale il de-creto legge 134/2009 prevedeva questo vantaggio solo per coloro che avevano svolto nello scorso anno scolastico almeno un inca-rico di supplenza fino a termine delle attività didattiche (30 giu-gno). Adesso, invece, nel novero degli aventi titolo rientrano an-che coloro che hanno svolto una supplenza di almeno 180 gior-ni, sempre nello scorso anno. E quindi l’amministrazione cen-trale dovrà impartire le relative disposizioni di attuazione alle amministrazioni periferiche, che dovranno procedere ad ac-quisire e valutare le domande. Dopo di che gli uffici scolastici compileranno materialmente

gli elenchi prioritari inserendo tutti gli aventi diritto. Restano confermate le disposizioni in-trodotte dal decreto legge 134 per quanto riguarda i docenti precari che hanno già presenta-to le domande , in quanto aventi titolo per avere effettuato sup-plenze nel trascorso anno sco-lastico almeno fino al termine delle attività didattiche. Il testo apporvato dal senato, peraltro, non fa altro che ricalcare quel-lo approvato alla camera, con le relative modificazioni intro-dotte in quella sede. E’ confer-mata, dunque, la cancellazione della disposizione del decreto legge che prevedeva il divie-to di corrispondere ai precari gli aumenti per l’anzianità di servizio. E ciò ribadisce impli-citamente l’orientamento giu-risprudenziale, secondo il quale gli scatti di anzianità spettano sia ai lavoratori a tempo inde-terminato che a quelli a tempo determinato. Si tratta, peraltro di un filone intepretativo inau-gurato dalla Corte di giustizia europea e ormai consolidato da almeno 4 diverse pronunce dei giudici di merito italiani. Confermato anche l’onere di ripresentare la documentazio-ne per fruire dei benefici delle legge 104/92, sull’assistenza ai disabili, in caso di trasferimen-

to da una provincia a un’altra. Idem per quanto riguarda la cancellazione delle code alle graduatorie a esaurimento. Dal 2011 chi vorrà trasferirsi da una provincia all’altra potrà farlo, ma sarà cancellato dalla graduatoria di partenza per es-sere inserito a pettine, armi e bagagli, nella graduatoria del-le provincia di arrivo. In buo-na sostanza, dunque, dal 2011 ritornerà in auge la disciplina che era in vigore prima dell’in-venzione delle code. E quindi chi vorrà trasferirsi potrà far-

lo liberamente. Confermata anche la precedente disciplina del reclutamento. E quindi le immissioni in ruolo continue-ranno ad essere tratte a metà dalle graduatorie dei concorsi ordinari e per il rimanente 50% dalle graduatorie a esaurimen-to. Infine, è stata confermata l’introduzione dell’esame preli-minare per i candidati privati-sti che intendano sostenere gli esami di stato. Nulla di fatto, invece, per il pensionamento anticipato, proposto da Giusep-pe Valditara, senatore del Pdl,

che si è dovuto accontentare di un ordine del giorno accolto di-rettamente dal governo. Con il quale l’esecutivo si è impegnato a varare un piano pluriennale per la progressiva stabilizza-zione del personale precario della scuola entro l’approva-zione del prossimo documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef). In ogni caso, la proposta ha raccolto già molti consensi all’interno della maggioranza e si facendo strada l’ipotesi che essa possa essere recepita in un provvedi-mento legislativo ad hoc. Pro-babilmente un decreto legge. Recepito dal governo anche l’ordine del giorno del relatore, Francesco Bevilacqua (Pdl) che sbarra il passo alla valutazio-ne nelle graduatorie dei servizi prestati nelle scuole paritarie in assenza del versamento dei contributi previdenziali.

© Riproduzione riservata

Gli aspiranti dirigenti sco-lastici che hanno vinto

l’ultimo concorso a preside in Sicilia continueranno a diri-gere le scuole statali alle quali sono stati preposti. Anche se il Consiglio di giustizia ammini-strativa della regione siciliana ha annullato il concorso, perchè la correzione dei compiti è av-venuta in modo irregolare. È l’effetto dell’approvazione della legge di conversione del decre-to salvaprecari che contiene un emendamento al decreto 134 che dispone così: «L’annullamento di atti delle procedure concor-suali ordinarie e riservate a posti di dirigente sco-lastico indette antecedentemente all’emanazione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 luglio 2008, n. 140, non incide sulle posizioni giuridiche acquisite dai candida-ti dei predetti concorsi che in quanto vincitori o idonei siano stati assunti in servizio». La sanato-ria che era passata inosservata alla camera, ha determinato invece una serie di proteste in sede discussione al senato.

Ma la maggioranza ha ritenuto di farlo passare lo stesso, perchè, in caso contrario, il decreto legge 134 sarebbe decaduto il 24 novembre. La questio-ne, però, sarà oggetto di successivi provvedimenti perchè le proteste sono state trasformate prima in emendamenti e poi, dopo avere verifi cato l’impossibilità di farli approvare, sono confl uite in un ordine del giorno presentato dal relatore, Francesco Bevilacqua

(Pdl), accolto dal gover-no. L’ordine del giorno impegna il governo a trovare una soluzione - probabilmente sarà un decreto legge- ri-spettando le sentenze del Consiglio di giu-stizia amministrativa per la regione siciliana ma al tempo stesso su-perando i problemi di incostituzionalità che avevano irritato anche

il Quirinale. La soluzione dovrebbe prevedere an-che l’accesso a periodi di formazione della durata non inferiore a tre mesi per i candidati che hanno prodotto ricorso giurisdizionale per l’annullamen-to degli atti concorsuali.

Nel frattempo, però, i dirigenti neoassunti reste-ranno al loro posto. Anche se questa cosa potrebbe creare più di qualche problema, non solo per la legittimità dei rapporti di lavoro già costituiti (che andrebbero risolti di diritto per effetto dell’annua-lemtno della procedura di reclitamento) ma anche per la legittimità degli atti che i dirigenti neoas-sunti hanno adottato fi nora e che continueranno ad adottare, fi no a quando non saranno licenziati e restituiti ai ruoli di appartenenza. Fermo re-stando che il problema si pone solo per gli atti formati dal 25 maggio 2009 in poi. E cioè a parti-

re dalla data di emissione della decisione della prima sentenza di annullamento.

Carlo Forte© Riproduzione riservata

RISVOLTI

E per i presidi siculi un dl ad hocPer sanare l’incostituzionalità della sanatoria Ingorgo di norme sul merito dei docenti della scuola statale.

Come anticipato da Italia oggi, il ministero dell’istruzione sa-rebbe incline a ritenere che la carriera dei docenti andrebbe regolata con un decreto del presidente del consiglio dei ministri. Ipotesi questa espressamente prevista dal decreto legislativo 150, che è entrato in vigo-re il 15 novembre scorso. Ma al tavolo nego-ziale, il 18 novembre scorso, sarebbe emersa anche un’altra posizione, secondo la quale la materia andrebbe regolata per contratto. Se-condo quanto previsto dall’articolo 64 della legge 133/2008. E quindi la discussione si è arenata e la decisione è stata rimandata ai un prossimi incontri. Nel frattempo le parti in campo stanno affi lando le armi per cer-care di argomentare al meglio le proprie posizioni. Anche se la tesi di intervenire con decreto, portata avanti dal ministero, diffi cilmente potrà essere smontata. Il decreto legislativo, in-fatti, è una fonte di pari grado rispetto alla legge. E siccome è entrato in vigore dopo legge 133, inevitabilmente prevale su questa. E dunque, stando così le cose, la carriera dei docenti dovrà essere necessariamente disegnata con un decreto a fi r-ma del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Al tavolo contrattuale, invece, potrà essere assegnato, in via residuale, il compito di fi ssare le retribuzioni delle varie posizioni che il decreto andrà ad indicare. Magari con un accordo ad hoc. La tesi contrapposta, invece, portata avanti da alcuni sindacati, vorrebbe che l’intera materia venisse regolata dal contratto. I sostenitori di questa posizione fanno riferimento all’articolo 64 della legge 133, che dispone l’utilizzo dei soldi risparmiati per i tagli per la «valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera» da regolare al tavolo negoziale. Ipotesi, questa, che dovrebbe essere ormai assorbita, già per effetto dell’entrata in vigore della legge 15/2009, che delega al governo il potere di intervenire sulla valorizzazione del merito. Insomma, la que-stione sembrerebbe superabile semplicemente mettendo in fi la le date dei provvedimenti.

Antimo Di Geronimo

Sul merito dei docentiscoppia l’ingorgo

a cura di ALESSANDRA RICCIARDI

AziendaSCUOLAIL GIORNALE

DEI PROFESSIONISTI DELL’ISTRUZIONE

Il testo del decretosul sito www.italia-oggi.it/salva+precari

Silvio Berlusconi

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42 Martedì 24 Novembre 2009 A Z I E N DA S C U O L A

Ecco la riforma di licei, tecnici e professionali, all’esame del parlamento: risparmio di 636 milioni

Nuove superiori, il piatto è servitoChiari i tagli, non ancora classi di concorso e programmi

PAGINA A CURADI NICOLA COLAJANNI

Stando ai documenti, la riforma dei licei e degli istituti tecnici dovreb-be partire dal prossimo

anno, con le prime due classi. Un obbrobrio, così concordano regioni e sindacati, che il mi-nistro dell’istruzione si è impe-gnata ad eliminare prevedendo la partenza per una classe per volta. Ma ancora non è possibile dire se questa intenzione si tra-durrà in realtà. I tre regolamen-ti, attualmente all’esame delle Commissioni parlamentari per il parere, confermano le dispo-sizioni di cui al decreto legisla-tivo 17 ottobre 2005, n. 226, in-tegrate, dalle disposizioni di cui alla legge 2 aprile 2007 n. 40 che ha ripristinato i percorsi di istruzione secondaria superiore effettuati negli istituti tecnici e professionali e dai tagli previsti dall’art.4, comma 3, della legge 6 agosto 2008 n.133. L’operazio-ne, se condotta in porto con le modalità al momento previste, consetirà di risparmiare in tre anni oltre 630 milioni di euro.

Riduzioni orarie

LICEI

L’orario medio settimanale sarà di 27 ore nel primo biennio dei licei artistico, classico, lingui-stico, scientifico e delle scienze umane e di 30 nel secondo bien-nio e nel 5 anno, dei licei lingui-stico, scientifico e delle scienze umane (31 per il classico); 32 per tutte le classi del musicale-coreutico; 34 ( prima e seconda) e 35 (terza, quarta e quinta) per l’artistico; diversamente che

dagli istituti tecnici e pro-fessionali non sono previste per i licei f lessibil ità didattiche o curricolari riservate alla scuola, fatte salve la con-sueta quota del 20% e la possibilità di attivare, in base all’orga-nico residua-to ed anche in rete con altre scuole, una qualche disciplina facolta-tiva e aggiuntiva.

TECNICI

Per l ’ anno s co las t i c o 2010/2011, le prime e le seconde classi partiranno con un orario complessivo di 32 ore settimana-li, le terze classi, pur proseguen-do il piano di studio previgente, subiranno un taglio riportando anche queste a 32 ore settima-nali. Solo le quarte e le quinte dovrebbero proseguire secondo i piani di studio e gli orari previsti dall’ordinamento previgente.

ISTITUTI PROFESSIONALI

Nel 2010/2011 le prime clas-si funzioneranno, secondo le norme del nuovo regolamento, con un orario complessivo di 32 ore settimanali; le seconde e le terze proseguiranno secondo i piani previgenti con un orario complessivo pari a 34 ore set-timanali; le quarte e le quinte classi proseguono con un orario complessivo settimanale di 32 ore comprensive dell’area pro-fessionalizzante. Emerge sempre

di più il tentativo, mal celato, di interventi finalizzati esclusiva-mente al risparmio. L’applicazio-ne del nuovo ordinamento anche alle classi seconde, il taglio delle ore per le classi terze, il taglio per le quinte dei professionali se permarrà nella stesura definiti-va produrrà notevoli difficoltà.

Le modalità attuative

LICEI

Nei nuovi percorsi confluiran-no anche le seconde classi liceali, senza nessuna garanzia per la continuità educativa degli alun-ni, né dei tempi necessari per ge-stire il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. Al riguardo si fa notare che non sono state ancora definite né le Indicazioni nazionali né le nuove classi di concorso.

TECNICI E PROFESSIONALI

Anche qui la previsione di modificare, già a partire dal prossimo anno scolastico, l’or-dinamento e l’orario delle classi prime e seconde e i moduli orari

delle terze e quarte classi degli istituti tecnici, non garantendo i tempi indispensabili per gestire il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. La variabile tem-po, infatti, è elemento costitutivo della continuità educativa, poi-ché le modalità organizzative, il sistema di comunicazione e l’ela-borazione e l’interpretazione dei contenuti disciplinari interferi-scono con il processo di appren-dimento. Inoltre, una accelera-zione del processo di riforma in assenza della definizione di atti funzionali alla sua attuazione, quali la revisione delle classi di concorso, la composizione delle cattedre per ciascuno degli indi-rizzi, l’individuazione degli am-biti, dei criteri e delle modalità per l’ulteriore articolazione del-le aree d’indirizzo, genererebbe solo ulteriore confusione all’in-terno della comunità scolastica e rafforzerebbe il convincimento che i nuovi ordinamenti hanno per obiettivo primario il solo contenimento della spesa.

Le 32 ore

Con la prevista riduzione de-gli orari a 32 ore settimanali ne consegue, come evidenzia la Relazione tecnica, nel biennio 2010-11, 2011-2012, una ridu-zione di 4.373 posti (2.664 po-sti di docenti laureati e di 629 di Isititui tecnici con registro e 1080 posti di professionali senza registro). Il risparmio corrispon-dente risulterà di 28.464.894; 71.219.927; 28.580.275 di euro rispettivamente per gli anni fi-nanziari 2010-2011-2012

Le riduzioni degli organici

LICEI

Con la prevista riduzione degli orari settimanali ne consegue, come evidenzia la Relazione tec-nica, nel biennio 2010-11, 2011-2012, una riduzione di 2.568 posti di docenti laureati e ITP. Il rispar-mio corrispondente risulterà di 24.859.054; 78.463.037; 92.124.751 euro rispettivamente per gli anni finanziari 2010-2011-2012.

ISTITUTI TECNICI

Poiché l’orario attuale prevede mediamente 36 ore settimanali ne consegue, come evidenzia la Relazione tecnica, nel biennio 2010-11, 2011-2012, una riduzione di 10.359 posti (7492 posti di do-centi laureati e di 2867 di ITP). Il risparmio corrispondente risulterà di euro 46.719.901; 142.619.763; 122.748.430 euro rispettivamente per gli anni finanziari 2010-2011-2012.

© Riproduzione riservata

«Abbiamo chiesto al ministro il rinvio di un anno dell’entrata in vigore dei regolamenti cui si affida la revisione dell’assetto di istituti superiori e licei soprattutto perché i ragazzi, insieme alle loro fami-glie, hanno il diritto di capire bene a quale scuola si iscriveranno, quali ne saranno i contenuti e i percorsi formativi. E la stessa esigenza sicuramente avverte il corpo docente». A dirlo è l’assessore toscano all’istru-zione Gianfranco Simoncini, che così sintetizza il fronte delle regioni contrarie all’avvio della riforma delle superiori.

Per Simoncini «non si può, in una scuola già provata da tagli di risorse e personale, creare ulteriore caos e disorientamento imponendo l’iscrizione a febbraio ad istituti di cui, ad oggi, non si conoscono ancora i contenuti definitivi».

Tra l’altro, c’è chi profila che sull’organzizazione della nuova offerta formativa possano esserci dei profili di incostituzionalità.« Sulla programmazione scolastica c’è una titolarità delle regioni, sancita dalla Costituzione», dice sempre l’assessore, «le novità del riordino, che ancora non ha concluso il suo iter, si incrocerebbero con la programmazione che dobbiamo chiudere, per legge, entro dicembre».

LA PROTESTA

Regioni: rinviare tutto

Istituti tecnici

N. posti /Anni scolastici 2010-11 2011-12 Totale

Docenti laureati 6.111 1.381 7.492

ITP 2.738 129 2.867

TOTALE 8.849 1.510 10.359

Istituti professionali

N. posti /Anni scolastici 2010-11 2011-12 Totale

Docenti laureati 2.923 +259 2.664

ITP con registro 315 314 629

ITP senza registro 915 165 1.080

TOTALE 4.153 220 4.373

Tagli dei posti e delle speseSCUOLE/Annualità

LICEI ISTITUTI TECNICIISTITUTI

PROFESSIONALI

Tagli dei postiE delle spese

N.Posti Spese N. Posti Spese

Anno f. 2010 24.859.054 46.719.901 28.464.894

Anno f. 2011 78.463.037 142.619.763 71.219.927

Anno f. 2012 92.124.751 122.748.430 28.580.275

Totali 2.568 195.446.842 10.359 312.088.094 4.373 128.265.096

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43Martedì 24 Novembre 2009Martedì 24 Novembre 20L E T T E R E

Scrive una lettrice e ilquesito che pone a ItaliaOggi non riguarda soltanto lei. Ma tutti quei docenti persi nella giungla delle quote. Il calendario alla mano spesso non basta perché in ballo non c’è soltanto l’età anagrafi ca ma anche la consistenza del trattamento

pensionistico. Ovvero la percentuale rispetto all’ul-tima retribuzione sulla quale poter un domani fare affi damento. La docente ha maturato 55 anni di e 30 di contributi. Fatti i conti, per una pensione dignito-sa le tocca attendere almeno fi no al 2015.

L’ESPERTO RISPONDE/ Altri 5 anni in servizio per avere più soldi

2015, odissea pensioneLa prof persa nei contributiDocenti nella giungla del sistema delle quoteScnonespean

L’E

«SE SI RESTAANCORAIN SERVIZIOPENSIONEPARI AL 70%DELLOSTIPENDIO»

Scuola dell’infanzia e asilo pari non sono

Il servizio prestato nell’asi-lo nido comunale, vale come punteggio nella scuola dell’in-fanzia?

Giuseppe Granata Caserta

Il servizio non è valutabile perchè si tratta di titologie di servizio ontologicamente diverse.

Antimo Di Geronimo

A lavoro i no a 67 anni, decide l’istituto scolastico

Sono un docente di lingue e letteratura straniera in una scuola superiore con 30 anni di ruolo.

Compio 65 anni il 18 luglio 2010. Desidero conoscere se in base alle vigenti disposizioni di legge riguardanti la mate-ria mi è consentito, a doman-da, la permanenza in servizio per altri due anni.

Attendo cortesemente un chiarimento in merito e rin-grazio.

Alessandra Di PaoloRovigo

Stando alle notizie riporta-te nel quesito, lei non era in servizio il 1° ottobre 1974. Una circostanza questa che non le dà il diritto a permanere in servizio oltre il 65° anno di età, come dispone l’articolo 509, comma 2, del decreto le-gislativo 297/94.

Ai sensi dell’art. 16, com-ma 1 del decreto legislativo n. 503/92, potrà solo presentare domanda di permanenza in servizio per il massimo di un biennio. Per effetto delle mo-difi che apportate al predetto articolo dall’ art. 72, comma 7 del decreto legge 112/2008, e contrariamente a quanto av-veniva in precedenza, la sua domanda di permanenza in servizio sarà soggetta a valu-tazione discrezionale dell’am-ministrazione scolastica.

Nicola Mondelli

Retribuzioni docenti,non cambia nulla

Che cosa cambia per le re-tribuzioni dei docenti precari dopo la conversione in legge del decreto 134?

Mariangela Vingera Verona

Allo stato attuale non cam-

bia nulla. L’attuale stesura del decreto-legge, come modifi cato dalla legge di conversione, non fa altro che eliminare il divie-to che era inizialmente incluso nel decreto-legge 134. Tale pre-visione, infatti, avrebbe potu-to facilmente essere oggetto di censura, anche da parte della Corte di giustizia europea, che già nel 2007 affermò il diritto di parità di trattamento tra lavoratori a tempo indetermi-nato e lavoratori a tempo de-terminato. Paradossalmente, dunque, se il divieto fosse ri-masto, sarebbe stato più facile per gli interessati ottenere per via giurisdizionale il benefi cio della ricostruzione di carrie-ra già previsto per i docenti di ruolo. Perchè sarebbe bastata una pronuncia di incostituzio-

nalità da parte della Consulta o l’accoglimento di un ricorso (anche in via pregiudiziale) da parte della Corte di giustizia, per sancire defi nitivamente il diritto richiesto per tutti gli appartenenti alla categoria. Lasciando le cose come stan-no, invece, il benefi cio può es-sere comunque ottenuto, ma è necessario un ricorso al giu-dice del lavoro. Che peraltro non ha il potere di sancirlo erga omnes, ma solo per i ri-correnti.

Carlo Forte

Sì all’aspettativaper i corsi universitari

Non sono riuscito ad otte-nere i permessi per motivi di studio (150 ore) ma ho bisogno

di assentarmi dal lavoro per-chè frequento l’ultimo anno all’università. Oltre ai per-messi per motivi personali e alle agevolazioni previste dal contratto per l’orario di lavo-ro, posso fruire dell’aspetta-tiva?

Giulio Testori Lucca

L’aspettativa prevista dall’articolo 69 del decreto del Presidente della Repub-blica 3/57, applicabile al per-sonale della scuola per effetto dell’espresso recepimento effet-tuato dal vigente contratto di lavoro, può essere fruita per motivi di famiglia. Ma secon-do la Corte dei conti in tale accezione rientrano anche i motivi di studio, compresa la frequenza di corsi univer-sitari, atteso che nei motivi di famiglia devono essere annoverate tutte le situazioni meritevoli di apprezzamento e di tutela, in quanto attinenti al benessere, allo sviluppo e al progresso del dipendente, inteso come membro di una famiglia o come persona sin-gola (sezione di controllo, 3 febbraio 1984, n.1415).

Conseguentemente, l’inte-ressato può usufruirne an-che per la frequenza ai corsi dell’università.

Antimo Di Geronimo

Diritto al completamento,non c’è orario che tenga

È vero che il diritto al com-pletamento non può essere fatto valere se l’orario della scuola di completamento non è compatibile con quella della scuola dove sia stato già at-tivato il contratto su spezzo-ne?

Giulia Silvagni Roma

È vero il contrario. Il diritto al completamento, che rileva per effetto del combinato di-sposto di cui agli articoli 4 comma 1 del decreto 131/2007 e dell’articolo 4, comma 7 del contratto di lavoro, non è sog-getto alla previa verifica di compatibilità di orario. Tanto più che l’orario, in quanto atto di gestione, può essere modifi -cato dal dirigente in qualsiasi momento per fare fronte alle intervenute esigenze di orga-nizzazione del servizio.

Antimo Di Geronimo

bia nulla L’attuale stesura del nalità da parte della Consulta

Sono una vostra assidua lettrice e spero che il que-sito che vi espongo riguardi altri docenti nelle

mie condizioni. Ho maturato, al 30 settembre 2009, 55 anni di età e 30 anni di contributi tra servizi pre ruolo e di ruolo e mi trovo nel sistema misto, avendo maturato nel 1996 meno di 18 anni come prevede la legge per accedere al sistema retributivo. La recen-te circolare dell’Inpdap, del 7 ottobre 2009, spiega che dal 2010 saranno innalzati i requisiti anagrafi ci per accedere al trattamento pensionistico. Vorrei sapere se è ancora possibile benefi ciare della pen-sione con il sistema delle quote, infatti avevo pre-visto di cessare l’attività lavorativa nel 2015 con 61 anni di età e 36 anni di contributi. Sarà possibile o dovrò aspettare i 65 anni per il trattamento di quiescenza? Se andrò prima sarò penalizzata con il sistema totalmente contributivo con il quale per-cepirò una pensione economicamente molto bassa e perciò svantaggiosa?

Elena DossiVenezia

Nelle sue condizioni l’ accesso al trattamento di quiescen-za potrà avvenire al verifi carsi delle seguenti situazioni: per raggiunti limiti di età al compimento del 65° anno di età e, quindi, nel 2019; pensione di vecchiaia; nel 2015 potendo a quella data, e a normativa vigente, fare valere la quota 97; quota che le dà il diritto di accedere al trattamento pensionistico di anzianità; nel 2014, optando preventiva-mente per il sistema di calcolo contributivo. Se decide di cessare dal servizio nel 2014, il trattamento pensionistico verrebbe calcolato con il sistema contributivo: ben altra cosa di quello retributivo o anche misto e cioè retributivo per i servizi prestati fi no al 1995, contributivo dal 1996 alla data di cessazione. Una prospettiva che non le consiglio. Se non vuole cessare dal servizio e percepire una pensione corrispondente, nel suo caso, a non più del 40% dell’ultima retribuzione, non le resta che rimanere in servizio fi no al 31 agosto 2015. In tale caso la sua pensione potrebbe corri-spondere al 65/70% dell’ultima retribuzione.

Nicola Mondelli

Scrivete a«Italia Oggi - Lettere - via Burigozzo 5, 20122 Milano».

O attraverso la posta elettronica«[email protected]» o a «[email protected]»

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44 Martedì 24 Novembre 2009 A Z I E N DA S C U O L A

Ricerca Ias sugli effetti dell’uso dei suoni in classe: le competenze dei docenti sono ancora basse

L’intercultura a suon di musicaIl 25% degli studenti immigrati migliora la propria autostima

DI EMANUELA MICUCCI

L’intercultura passa per il fare musica a scuo-la. Ma si scontra con la formazione musica-

le insufficiente degli insegnati. Queste i risultati preliminari del “Progetto MuMi, Musica e Minori” dello Ias, una ricerca dell’istituto per gli affari so-ciali sulla pratica musicale per l’educazione interculturale e la socializzazione nelle scuole. Uno studio biennale innovati-vo, iniziato lo scorso anno su un campione di 306 bambini di 8-10 anni di 9 scuole di Roma e provincia, il 25% stranieri e il 75% italiani. Obiettivo: «Met-tere a punto», spiega la respon-sabile Pierangela Ghezzo, «una metodologia unica per tutto il percorso scolare dai 3 ai 10 anni e organizzare per gli insegnanti percorsi di formazione specifici sulla pratica musicale per l’in-tegrazione e la socializzazione dei bambini». Tra le criticità rivelato in questa prima fase, infatti, c’è la competenza musi-cale dei docenti, primi artefici del fare musica in classe. Il loro

livello iniziale è basso: su 20 do-centi solo 2 avevano un diploma di conservatorio e 1 la specializ-zazione in musica. Nonostante i sussidi didattici forniti, hanno definito difficile il repertorio proposto. Tuttavia, il 25% degli alunni in soli 6 mesi di attività musicale ha migliorato l’auto-stima, senza differenze tra sessi

o nazionalità: il 5,5% è passato da un livello inadeguato a uno adeguato, mentre il 20,2% da un livello adeguato a uno su-periore. Più lieve la tendenza al miglioramento rispetto alle competenze sociali, il 6,7%. Solo apparentemente meno signifi-cativa perché il primo impatto della musica sull’emotività è

molto alto e identico per tutti i ragazzi. Lo studio ha indagato anche il bullismo. È diminuita la percezione di sen-tirsi aggrediti nel 9% degli studenti: 16% tra i maschi italiani e 11% tra le femmine s t r a -

niere. «Questo dato è impor-tante», precisa Grezzo, «perché indicativo di una maggiore integra-zione dei bambini nel gruppo classe».

Come nell’istituto Pisacane di Roma, coinvolto nell’indagine,

dove la percen-tuale di alunni

stranieri è del 57%. «In queste classi il problema è la con-

vivenza», spiega la psicologa Eli-sabetta Rossi, «e la collabora-zione tra nume-

rosi studenti pro-venienti da tante

etnie differenti». E la musica diviene una chiave semplice, diver-

tente e coinvolgente per migliorare la comunicazione e la condivisone di espe-rienze con gli altri.

In una parola, l’inte-grazione. Seconda fase

dello studio nel 2010 su un campione di 1.400 alunni

tra 3 e 7 anni.© Riproduzione riservata

molto alto e identico

I ragazzi ridimensionano la percezione di non essere

graditi

Dialogo tra le religioni e le culture. Lungo la strada ma-estra della Bibbia. Riparte in oltre 500 scuole di Lazio, Lombardia e Liguria “Bibbia Educational”, il progetto in-terculturale e interreligioso per le medie e superiori ideato 3 anni fa dalla fondazione Cor. Un corso multimediale per formare gli studenti a una conoscenza della Bibbia rispet-tosa delle differenze e favorire l’integrazione tra cristiani, ebrei, mussulmani e atei. Due gli strumenti didattici: un dvd con i 14 film della Lux Vide sui personaggi biblici e 14 cd-rom interattivi. La Bibbia entra così nel programma scolastico. Non solo dei docenti di religione, perchè «offre gli strumen-ti culturali e interdisciplinari a docenti di tutti i saperi

scolastici»,spiega Pasquale Troìa, ideatore del progetto, «Si crea una rete di cooperazione professionale». Fino ad oggi oltre 100 mila studen-ti si sono avvicinati al mondo della Bibbia attraverso questa iniziativa, aggiunge Carlo Fustagni, presiden-te della Cor, interessando le stesse fa-miglie. Acquisendone una conoscen-za spirituale e nei suoi riferimenti a storia, geografia, archeologia, filoso-fia, arte di tutti i tempi. «In un’era di scuola multietnica, in un mondo contaminato da conflitti drammatici, questo confronto coraggioso li orien-terà a impegnarsi per un futuro di-verso», sottolinea Ettore Bernabei. «Solo se si ha un’identità forte si può

dialogare con altre identità forti», aggiunge Emmanuele Emanuele, presidente della fondazione Roma Mediterra-neo che sostiene l’iniziativa. Info:www.bibbiaeducational.org

Emanuela Micucci

SCUOLE&AUTONOMIA

La Bibbia multimediale abbraccia le religioni

Ettore Bernabei

I progetti possono essere segnalati all’indirizzo: [email protected]

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45Martedì 24 Novembre 2009

INEDICOLA

CON ITALIAOGGI

NTE EZIONI

L’ATLANDELLE

ASSICURAZMercati&

ZIONI2009

CON ITALIAOGGI

ASSICURAZLEADER 2Finanza

Lo dice uno studio dell’Abi, ribadendo l’assenza di una stretta ai danni delle imprese

Banche, extra-credito per 80 mldLe sofferenze peggioreranno fi no ai primi mesi del 2010

Sul mercato non c’è credit crunch, semmai c’è ex-tra-credito per una cifra che l’Abi stima, alla fine

del primo semestre 2009, «sopra gli 80 miliardi di euro (10-13% dei prestiti)». La valutazione è contenuta in un documento, elaborato dal centro studi e ri-cerche di Palazzo Altieri, che applica un modello matematico all’andamento dei crediti e della produzione industriale.

Secondo lo studio, «è la pro-duzione industriale a deter-minare gli impieghi bancari e non viceversa». E se, a fronte di un calo della produzione pari al 16,8%, i crediti conti-nuano a crescere del 4,5%, per quanto ciò avvenga a un passo ridotto rispetto alla crescita passata degli impieghi, non si può parlare di credit crunch: «La domanda di credito cre-sce all’aumentare del valore aggiunto reale e diminuisce all’aumentare del costo del credito e al crescere dell’auto-fi nanziamento».

Insomma, per l’Abi è chiaro che, «pur essendosi registra-to un notevole rallentamento degli impieghi bancari, non vi è stato credit crunch». «Nono-stante il contesto economico», ha spiegato il direttore gene-rale, Giovanni Sabatini, nel corso di un convegno a Gubbio, «il sistema bancario italiano fa meglio della media europea, c’è ancora una buona intensità di credito. Se partiamo da analisi sbagliate dei dati, non si gua-risce. C’è stato un forte rallen-tamento nello stock del credito, ma la caduta della produzione industriale è molto maggiore». I dati negativi sono quelli che si registrano nel settore degli investimenti: «La domanda di credito per investimenti fi ssi è negativa, l’unica in crescita è quella per la ristrutturazione del debito».

A preoccupare l’Abi sono in-vece le sofferenze, «che sono già a 15 miliardi», si legge nello studio. «Ma poiché si registra-no con un ritardo di due-tre mesi, ci aspettiamo che pos-sano peggiorare fi no ai primi mesi del 2010». Le sofferenze lorde hanno raggiunto i 55 miliardi, ovvero 15 miliardi in più rispetto a novembre 2008, che aveva registrato il livello minimo da molti anni.

Quello che occorre è «una semplificazione del quadro normativo», visto che l’appli-cazione della Mifi d «ha provo-cato una serie di nuove norme.

Proporremo alle autorità di vi-gilanza una serie di tavoli stra-tegici. Lo stesso Basilea 2 oggi è oggetto di una revisione im-portante». L’Associazione ban-caria conviene sulla necessità di «rafforzare il patrimonio» degli istituti, ma chiede anche «una revisione della disciplina del penale fallimentare, che non è allineata alla disciplina societaria».

All’appuntamento di Gub-bio ha partecipato anche il presidente uscente di piccola industria di Confindustria, Giuseppe Morandini: se «cre-dit crunch è una parola da abo-lire», a preoccuparlo è il fatto che troppe aziende hanno avu-to crolli di fatturato anche del 60%. «Le imprese devono cam-biare molto: più trasparenza e correttezza sulle informazioni alle banche, ma serve anche più patrimonializzazione».

Visto che i bilanci 2009 sono preoccupanti ai fi ni della va-lutazione del merito di cre-dito, Morandini ha lanciato un appello a Faissola perché «a Pasqua 2010 Abi e piccole imprese si trovino a mangiare l’uovo, per vedere i dati 2009 e capire come andare avanti, perché pochi avranno il merito di credito». Insomma, «stiamo fronteggiando condizioni stra-ordinarie e non le possiamo affrontare con strumenti or-dinari.

Da parte sua, la piccola im-presa non deve più litigare

con la pagina patrimoniale del proprio bilancio». Secondo Mo-randini «soffrono le banche ma anche le imprese, in particolare quelli che hanno crediti con la pubblica am-ministrazione. Mi vergogno del fatto che lo stato abbia 60 miliardi fermi: in Sicilia c’è il caso di un’azienda che ha chiuso per aver avuto i pagamenti fermi da due anni. Occorre accorciare i tempi di pagamento anche per il settore privato. La piccola im-presa ritiene il fondo di garanzia il miglior stru-mento, ma bisogna toglie-re i tetti, anche quello del 50%, del ga-rantibile. Da parte loro, le piccole

imprese devono rafforzare la patrimonializzazione per toglie-re alibi a banche e investitori. Si aprirà una stagione di aggre-gazioni e fusioni».

Morandini ha anche chiesto l’apertura di «un fronte comu-ne imprese-banche verso la pubblica amministrazione per la cessione del credito». Ar-gomento spinoso, visto che le fatture della p.a., per essere scontate in banca, devono es-sere certifi cate. E al momento della certifi cazione, quello che è un debito commerciale diventa debito pubblico agli effetti della contabilità statale.

Il padrone di casa, Corrado Faissola, si è detto «pienamente d’accordo con Morandini: è ne-cessario che il fondo di garanzia venga rafforzato ulteriormente e che ogni singolo gruppo ban-cario si attivi perché le garanzie diventino effettive. Spero che, quando ci sarà una ripresa molto più forte di quella attua-

le, riprenderà anche il fi -nanziamento alle im-

prese. Fin qui le misure adottate dal governo nel momento più acuto della cri-si sono state estremamen-te utili. Alcu-ne sono utili, ma adesso

non più ne-cessarie, come

i Tremonti bond».

Per l’Abi non tira aria di credit crunch

Corrado Faissola

Il fondo di sostegno alle pmi progettato dal mini-stro dell’economia, Giulio Tremonti, dovrebbe punta-re sulle imprese di medie dimensioni, evitando le pic-cole e piccolissime aziende, in quanto più diffi cili da ri-capitalizzare con il private equity. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Corra-do Faissola.

Secondo il numero uno dell’Associazione bancaria «bisognerebbe concentrar-si sulle aziende medie e medio-piccole, perché solo queste hanno dimensio-ni tali che possono avere un mercato di sbocco per i titoli. Anche su queste imprese, comunque, ser-ve cautela. Accorpare le imprese piccole e micro-scopiche con quelle medie è una metodologia da me non condivisa. Le microim-prese sono il 90% del tota-le e una capitalizzazione dall’esterno è velleitaria, perché c’è una grande dif-ferenza tra avere un fattu-rato di un milione di euro e averne uno di 10 milio-ni. Un numero rilevante di piccole o piccolissime imprese, con meno di un milione di fatturato, non può ottenere alcun tipo di capitalizzazione dall’ester-no».

Inoltre, secondo il pre-sidente dell’Associazione bancaria, «per realizzare in concreto la patrimonia-lizzazione, bisogna decen-trarne la realizzazione a livello locale. Se facciamo un unico fondo nazionale, i risultati saranno mode-sti».

Faissola ha poi riferito che il rientro dei capitali dall’estero, attraverso lo scudo fi scale, «pare stia an-dando bene, nel senso che c’è una forte consapevolez-za da parte dei cittadini che questa potrebbe esse-re l’ultima volta. L’impatto sulla liquidità sarà positi-vo e le banche trarranno vantaggio dall’aumento della ricchezza fi nanziaria che amministrano».

Fondo pmi non adatto ai piccoli

Altri articolisul sito www.italia-oggi.it/abi

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46 Martedì 24 Novembre 2009 MERCATI E FINANZA

Ftse All Share +1,91%. Euro in progresso verso 1,50 dollari. Il petrolio torna sopra 79 $

Borse europee in gran spolveroL’oro schizza al nuovo record storico oltre 1.173 dollari

Chiusura ampiamente al di sopra della parità per i principali listini europei, che hanno ac-

celerato prima dell’apertura di Wall Street, grazie alla ripresa delle quotazioni del greggio e dell’oro. In particolare, il me-tallo giallo ha toccato il nuovo record storico, superando 1.173 dollari l’oncia a 1.173,65 grazie alla debolezza del dollaro. A spingere le borse ha contribuito anche il dato americano relati-vo alle vendite di case esistenti, salite del 10,1% in ottobre, più del previsto, al tasso annuale di 6,1 milioni di unità: si tratta del livello più alto da luglio 2007.

A Milano il Ftse All Share ha guadagnato l’1,91% a 23.394 punti e il Ftse Mib l’1,98% a 22.956. In Europa su di giri Francoforte (+2,44%), Parigi

(+2,25%) e Londra (+1,98%). A New York, intorno a metà seduta, il Dow Jo-nes era in progresso dell’1,29% e il Na-sdaq dell’1,41%.

A piazza Affari, denaro diffuso sul paniere principale, all’interno del qua-le si è messo in evi-denza il comparto oil e oil service, con il prezzo del greggio in rialzo, di cui han-no beneficiato Te-naris (+3,53%), Eni (+2,37%) e Saipem (+2,33%). Hanno brillato anche i banca-ri, che hanno reagito alla debo-lezza delle ultime sedute, con B.Popolare (+5,63%), miglio-re performance del Ftse Mib,

B.Mps (+4,06%) e UniCredit (+3,4%). In territorio positivo anche B.P. Milano (+1,63%), Intesa Sanpaolo (+1,45%) e Mediobanca (+1,2%), mentre ha limitato i guadagni Ubi B.

(+0,6%).Molto tonici anche i

titoli del comparto in-dustriale. Ha guidato i progressi Impregilo (+4,15%), nella scia della sospensione del pagamento di 150 mi-lioni di euro disposto dalla Corte d’appello di Firenze, in relazione ai lavori dell’Alta velocità Bologna-Firenze. Bene Fiat (+3,5%), in ripresa dopo i forti ribassi di ve-nerdì scorso e dopo che Mediobanca ha alzato il prezzo obiettivo da 14,5

a 15 euro. Acquisti anche su Pirelli & C. (+2,45%), Finmec-canica (+1,63%), Ansaldo Sts (+1,39%) e Prysmian (+1,29%).

Tra le altre blue chip, in evi-denza Mediaset (+4,76%), che ha

rotto il supporto tecnico posto a quota 5 euro, B. Unicem (+4,36%) e Mediolanum (+3,9%), mentre non si è registrato alcun titolo in territorio negativo. Invaria-ta Terna. Nel resto del listino, in gran spolvero Piaggio (+5%), Snia (+8,67%) e il comparto del risparmio gestito, trainato da Azimut H. (+5%) e B.Generali (+4,39%). Lettera, invece, su A.Potabili e Mediterranea A. che hanno ceduto rispettivamente il 19,62 e il 15,24%.

Nei cambi, l’euro ha chiuso in rialzo sopra 1,49 dollari a 1,4981. Euro-yen a 133,27. La moneta unica ha toccato un massimo di 1,5001 sul biglietto verde. Per le materie prime, il petrolio a New York viaggiava intorno a 79,40 dollari, in pro-gresso di circa 2 dollari rispetto a venerdì scorso.

PER 1,35 MLD $

Eni rileva due blocchi in Uganda

Eni e Heritage hanno raggiun-to un accordo per assegnare al gruppo italiano l’intera quota del 50%, detenuta da Heritage nei blocchi 1 e 3A in Uganda, per un ammontare pari a 1,35 miliardi di dollari (0,9 mld euro). La so-cietà guidata da Paolo Scaroni ha precisato che «un conguaglio del valore di 150 milioni di dolla-ri, da corrispondere in contanti o asset, è previsto all’avverarsi di alcune condizioni future». L’ac-cordo prevede, inoltre, il trasfe-rimento all’Eni della responsa-bilità delle operazioni nei due blocchi.

I blocchi 1 e 3A in Uganda si trovano nel bacino del lago Al-bert, «uno dei più importanti bacini sedimentari dell’Africa, e contengono risorse per oltre un miliardo di barili di petrolio equivalente, di cui approssima-tivamente 700 milioni già sco-perti da circa 28 pozzi perforati nell’area». L’acquisizione per-metterà di aumentare la produ-zione di 50 mila barili al giorno a regime, a partire dal 2016-2017.Lo sviluppo di queste risorse, ha sottolineato il Cane a sei zampe, «richiederà grande sinergia con i programmi infrastrutturali del paese, nel rispetto dei quali Eni intende svolgere un ruolo guida in partnership con le autorità». L’operazione «si inquadra nella strategia di crescita nel continen-te africano e nella regione subsa-hariana in particolare, dove Eni è impegnata con le sue persone, capacità e tecnologie in un’ottica di sviluppo sostenibile».

Intanto Scaroni ha precisato che Eni non è interessata a en-trare nella data room di Tullow oil per gli asset in Uganda.

Quotazioni record per il metallo giallo

La Società “Terme di Castrocaro s.p.a.” ha avviato le procedure di selezione di: A) 1 consulente di segreteria della Presidenza e del Consiglio di amministrazione: B) 1 consulente di gestione contabile, amministrativa e fiscale della Società. I Consulenti dovranno essere persone fisiche cui conferire incarico professionale a titolo di lavoratore au-tonomo / contratto a progetto per gli anni 2010-2011 e dovranno possedere i seguenti requisiti: per il Consulente sub a), comprovata esperienza almeno quinquennale in materia amministrativa e societaria, preferibilmente con riferimento ad aziende del settore termale / sanitario;per il Consulente sub b),comprovata esperienza almeno quinquennale in materia contabile, amministrativa e fiscale, preferibilmente con riferimento ad aziende del settore termale / sanitario;per entrambi, comprovata esperienza almeno quinquennale in materia di gestione immobiliare e connesse attività edilizie, nonché residenza nella Provincia di Forlì-Cesena. Per l’attività svolta da ciascun consulente si prevede un compenso annuo lordo, inclusivo di spese : A) € 30.000,00 IVA inclusa, B) € 19.200,00 IVA inclusa.Gli interessati sono invitati ad inviare la propria candidatura, indicando i propri dati anagrafici e recapiti, unitamen-te ad un curriculum vitae (riservandosi di richiedere la documentazione comprovante la sussistenza dei requisiti indicati in sede di successivo colloquio) al seguente recapito: Terme di Castrocaro s.p.a. – Presidenza (Ufficio Sele-zione) – viale G. Marconi 14/16 – 47011 Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC). Gli interessati dovranno spedire le candidature per posta, con raccomandata AR, in plico sigillato entro 7 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso.Le candidature pervenute nel tempo indicato saranno esaminate dal Consiglio di amministrazione della So-cietà che inviterà 5 candidati ad un colloquio di selezione finale. La Società, per evidenti ragioni organizzative, si riserva di non inviare alcuna comunicazione ai candidati che non saranno prescelti per il colloquio di selezione.

POLIZZE UNIT LINKED

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Sede sociale: Via Gaggia, 4 - 20139 MilanoCap. Soc. Euro 34.178.000 i.v.

Unidesio 760071 11,038 13/11/2009

Unidesio 760072 9,821 13/11/2009

Unidesio 760073 9,835 13/11/2009

Unidesio 760074 9,920 13/11/2009

Unidesio 760075 11,336 13/11/2009

Unidesio 760077 10,566 13/11/2009

Unidesio 760078 9,976 13/11/2009

Unidesio 760079 10,473 13/11/2009

Unidesio 760080 10,194 13/11/2009

Unidesio 760082 9,393 13/11/2009

Unidesio 760083 10,832 13/11/2009

Unidesio 760085 10,201 13/11/2009

Unidesio 760087 10,796 13/11/2009

Unidesio 760088 9,408 13/11/2009

Unidesio 760089 10,950 13/11/2009

Unidesio 760090 7,143 13/11/2009

Unidesio 760091 10,230 13/11/2009

Unidesio 760092 10,204 13/11/2009

Unidesio 760093 10,122 13/11/2009

Unidesio 760094 10,409 13/11/2009

Unidesio 760095 10,091 13/11/2009

Unidesio 760096 10,199 13/11/2009

Unidesio 760097 10,259 13/11/2009

Unidesio 760098 10,492 13/11/2009

Unidesio 760099 10,740 13/11/2009

Unidesio 760100 10,090 13/11/2009

Unidesio 760101 10,390 13/11/2009

Unidesio 760102 10,060 13/11/2009

Unidesio 760104 10,369 13/11/2009

Unidesio 760105 10,574 13/11/2009

Unidesio 760106 10,195 13/11/2009

Unidesio 760109 10,467 13/11/2009

Unidesio 760110 10,433 13/11/2009

Unidesio 760111 10,436 13/11/2009

Unidesio 760124 10,502 13/11/2009

Unidesio 760125 10,354 13/11/2009

Unidesio 760126 9,797 13/11/2009

Unidesio 760129 10,652 13/11/2009

Unidesio 760131 10,477 13/11/2009

Unidesio 760132 10,277 13/11/2009

Unidesio 760133 10,298 13/11/2009

Unidesio 760134 10,386 13/11/2009

Unidesio 760137 10,325 13/11/2009

Unidesio 760138 10,307 13/11/2009

Unidesio 760139 10,537 13/11/2009

Unidesio 760140 10,464 13/11/2009

Unidesio 760141 10,127 13/11/2009

Unidesio 760143 10,360 13/11/2009

Unidesio 760144 10,359 13/11/2009

Unidesio 760145 10,503 13/11/2009

Unidesio 760146 10,045 13/11/2009

Unidesio 760147 10,206 13/11/2009

Unidesio 760148 10,294 13/11/2009

Unidesio 760149 10,207 13/11/2009

Unidesio 760150 10,146 13/11/2009

Unidesio 760156 10,015 13/11/2009

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I fatti separatidalle opinioni

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Accertamento Diffusione Stampacertifi cato n. 6470 del 4/12/2008

Valori al 20/11/2009

European Value A1 EUR 1266,02

European Value A2 EUR 950,10

Japan A1 EUR 441,32

Japan A2 EUR 452,28

Japan B1 EUR 486,95

W&R Science & Technology A1 EUR 798,32

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N.M. Euro Bonds Short Term EUR 133,39 133,91N.M. Euro Equities EUR 39,79 40,17N.M. Global Equities EUR 48,76 49,31N.M. Infl ation Linked Bd Europe EUR 103,02N.M. Q7 Corporate Bd EUR 148,90 150,14N.M. Q7 High Quality Bd EUR 128,70 129,41N.M. Q7 Pan European Eq. EUR 78,14 79,18N.M. Previra World Conservative EUR 120,48 121,13N.M. Large Europe Corporate EUR 112,27 112,87

Valori al 20/11/2009

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N.M. Q7 GlobalFlex classe A EUR 102,43 102,72N.M. Q7 Russian Focus EUR 71,87 70,89N.M. Total Return Flexible EUR 113,89 -

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 8,35 20/11/2009 GBP 7,49 20/11/2009 USD 12,37 20/11/2009

Healthcare Opportunities EUR 5,85 20/11/2009 GBP 5,27 20/11/2009 USD 8,69 20/11/2009

Polar Japan Fund USD 15,33 20/11/2009 GBP 9,29 20/11/2009 JPY 1362,88 20/11/2009

UK Absolute Return EUR 12,20 23/11/2009 GBP 10,99 23/11/2009 USD 18,26 23/11/2009 EUR 12,22 23/11/2009 GBP 11,01 23/11/2009 USD 18,29 23/11/2009

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Reyl (Lux) Global Sicavwww.reyl.ch

Valori al 20/11/2009Asian Equities B($) USD 158,84Asian Equities F($) USD 158,22Asian Equities J(Chf) CHF 129,08Asian Equities L EUR 139,12Elite France-Europe B EUR 86,01Elite France-Europe F EUR 84,68Europe Low Vol B EUR 91,43Europe Low Vol C(Chf) CHF 88,47Europe Low Vol F EUR 90,69Europe Low Vol H EUR 90,50European Equities B EUR 183,72European Equities C(Chf) CHF 169,02European Equities F EUR 180,91European Equities H EUR 178,25North American Eq. B($) USD 120,00North American Eq. E EUR 115,75North American Eq. F($) USD 118,96North American Eq. G EUR 113,98North American Eq. H($) USD 116,54

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48 Martedì 24 Novembre 2009 MERCATI E FINANZA

La Banca d’Italia ha ema-nato le guide «Il conto corrente in parole semplici» e «Il mutuo per la casa in parole semplici», previste dalla nuova disciplina sui rapporti tra intermediari e clienti del 29 luglio scorso. I due documenti saranno disponibili

da gennaio 2010 anche presso gli sportelli degli intermediari che offrono conti correnti e mutui ipotecari ai consumatori.

Banca Generali. L’assem-blea degli azionisti ha approvato la fusione per incorporazione del-

la controllata Banca Bsi Italia. È previsto che la stipula dell’atto avvenga nella seconda metà di dicembre. Il presidente Giovanni Perissinotto ha confermato la politica di payout seguita fi nora dall’istituto.

UniCredit/1. Si svolgerà il 15 dicembre il cda che darà avvio al progetto One4C per la creazione della banca unica del

gruppo di piazza Cordusio. Una decisione defi nitiva in merito non sarà presa comunque prima di marzo 2010.

UniCredit/2. Tra il presi-dente Dieter Rampl e le fon-dazioni azioniste della banca non ci sono contrasti. Lo ha assicurato lo stesso Rampl, riferendosi ad alcune indiscre-zioni di stampa.

Tlx. La Commissione europea ha approvato la proposta di joint venture tra UniCredit e Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo), per trasformare l’attuale jv Tlx in Euro Tlx società intermediazione mobiliare, Euro Tlx sIM, eserci-tante tutte le funzioni di un’entità economica autonoma.

Parmalat. L’ex patron Calisto Tanzi, nell’udienza di ieri del pro-cesso per il crac, ha ammesso di avere pagato i politici, accusando la Banca di Roma di avergli fatto pressione per acquistare Eurolat e confessando di sapere degli aggiustamenti di bilancio. Poi ha cominciato a balbettare, non riuscendo a sostenere l’interroga-torio dei pm.

Impregilo. La Corte d’ap-pello di Firenze, «ravvisando la sussistenza di gravi motivi», ha accolto il ricorso presentato dal consorzio Cavet, di cui Im-pregilo è parte, e ha disposto la sospensione dell’esecuzione della condanna al pagamento della provvisionale per 150 milioni di euro disposto dalla sentenza del tribunale di Firenze del 3 marzo scorso, nell’ambito del proce-dimento per i lavori dell’Alta velocità Bologna-Firenze.

Enel. Generali detiene diret-tamente e indirettamente, dal 12 novembre, una partecipazione del 2,084% nel capitale del grup-po elettrico.

As Roma. Compagnia Italpe-troli ha ribadito che agirà, come sempre, anche nell’interesse della propria controllata As Roma. Lo afferma la società della famiglia Sensi in una nota. Ieri, su invito del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è svolto un incontro informale e interlocutorio con Mediobanca e UniCredit.

Beghelli ha lanciato «Il Tetto d’oro Beghelli», nuovo progetto proposto per il settore fotovoltai-co. Sarà possibile, ha commen-tato il direttore Gian Pietro Be-ghelli, «portare a casa del cliente energia solare che nel tempo sarà a costo zero, attraverso formule di fi nanziamento agevolato e grazie agli incentivi statali».

Sace ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 389,6 milioni, in crescita del 42% a/a. I premi lordi sono am-montati a 197,5 milioni (+18%).

Plasmon. Heinz Italia ha smentito le notizie, apparse su un quotidiano, relative all’ipotesi di cessione della Plasmon da parte della controllante americana H.J. Heinz company.

Cremonini. La controllata Chef express ha ottenuto la con-cessione per sei anni di un nuovo locale di ristorazione all’interno dell’aeroporto di Bergamo.

Opel. General motors vuole 3,3 mld di euro dai governi Ue per fi nanziare la sua divisione Opel ma, se necessario, proce-derà alla ristrutturazione della società automobilistica senza gli aiuti statali. Lo ha dichiarato il presidente delle operazioni inter-nazionali di Gm, Nick Reilly.

Brevi

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Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked

VALORI AL 02/11/09

Adesso Index Aprile '07 81,51 A2 | A | A+ ****** - | A- | A-

Adesso Index Febbraio '07 95,20 A2 | A- | A- * - | A- | A-

Alba Carim Index 08/07 100,32 - | BBB | - Aa3 | A+ | AA-

Alba Carim Index 11/06 96,95 - | BBB | - Aa1 | AA | AA

Alti Percorsi Index 1 – 2007 97,22 A3 | - | - Aa2 | A+ | A+

AltiPercorsi Index 2005 100,92 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

Barrage Index 1 98,85 Aa1 | AA- | AA-

Carichieti Index Linked 2004 99,90 Aa2 | AA- | AA- Aa2 | AA- | AA-

CariChieti Index Linked 2005 89,86 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Carichieti index linked 2006 92,97 Aa2 | AA- | AA- A1 | A | A+

Carichieti Index Linked 2007 95,51 Aa2 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA

Cedola Index 96,87 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Creberg altiplano marzo 07 92,46 - | A- | A- - | A- | A-

Creberg Altiplano Aprile '07 75,15 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Creberg Polar Aprile '07 74,50 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Derby Index Linked Dicembre 2006 70,41 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | A | A ****

Derby Index Linked Ottobre 2006 86,40 - | (1) | - - | A- | A-

DomanIdea 1 - Index Linked 2007 99,80 Aa3 | AA- | AA-

DOMANIDEA 2 – INDEX LINKED 2007 85,56 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

DomanIdea 3 - Index Linked 2007 98,87 - | A- | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Nuove Frontiere 96,05 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere II Serie N/D (�) C | NR | NR Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere III serie 88,61 - | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 89,40 Aa2 | AA- | AA- Aa1 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere V serie 99,20 Aa1 | - | -

Duomo Index Nuove Frontiere VI serie 115,10 Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere VII serie 85,56 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VIII serie 98,87 - | A- | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Performance Positiva 109,46 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

ExtraFrutti - Index Linked 2008 97,12 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Futuro Forte 1 - 2006 95,25 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Futuro Forte 3 - 2006 99,99 Aa3 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

Index Scatto piu' Persona Life 91,43 Aa2 | A+ | A+

Index Up 1 2005 99,72 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 1-2008 81,58 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Index Up 2 - 2005 99,40 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 3 - 2004 99,90 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 3 - 2005 99,66 - | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Index Up 4 - 2005 99,95 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Indice Più 1 98,27 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA | AA

Indice Più 2 - 2004 96,55 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Indice Più 3 95,98 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Indice Più 3 - Full 99,92 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Indice Più 4 - 2004 98,53 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

OndaCarim Dodicizeroquattro 99,94 - | BBB | - Aa1 | AA- | AA-

Pieno Risparmio 4 99,61 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Prima Classe 1 - 2005 103,29 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

Prima Classe 2 - 2005 101,27 - | BBB+ | A- Aa3 | A | A ****

Prima Classe 2005 - Edizione speciale Progetti Regionali 97,00 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Prima Classe 3 - 2005 93,98 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 1 2004 100,12 Baa3 | - | - Aa3 | A | A ****

Scelgo Index 10 96,81 Baa3 | - | - Aa3 | A+ | AA-

Scelgo Index 11 95,67 Baa3 | - | - A1 | A+ | A+

Scelgo index 12 96,29 Baa3 | - | - Aa2 | AA | AA

Scelgo Index 13 98,41 Baa3 | - | - Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 14 96,66 Baa3 | - | - Aa1 | AA- | AA-

Scelgo Index 3 - 2004 100,41 Baa3 | - | - Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 3 - 2004 100,41 Baa3 | - | - Aa3 | AA- | AA-

Treviso Index 2007 97,22 A3 | - | - Aa2 | A+ | A+

Volterra Index 99,89 - | (1) | - Aa1 | AA- | AA-

Volterra Index 2 - 2005 101,71 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

Uni Euro7bond 99,25 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Uni Class 97,05 Aa3 | A | AA- Aa3 | A | A+

2,40% S&P/Mib CRESCITA ITALIA SERIE XIV LUGLIO 2005 91,07 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | A | A ****

2,80% EURO DOLLARO SERIE XV SETT 05 96,03 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3% Cliquet Crescita Italia SERIE III - 2 2005 92,85 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

3% Cliquet Crescita USA SERIE II 1/2005 101,42 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

3% Più Crescita Globale Index Linked serie IV aprile 2004 99,07 Aa1 | AA | AA

3% Top Coupon Index Linked serie XIII 2003 98,98 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

3% TOP COUPON INDEX LINKED SERIE XV - 2003 98,74 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

3,0% Crescita U.S.A. Index Linked Serie XVII - 2003 100,01 A1 | A | A+ *** Aa3 | A | A ****

3,0% Top Coupon Serie XII - 2003 98,88 A1 | A | A+ *** Aa3 | A | A ****

3,15% GRIFO COUPON - SERIE VI MAGGIO 2004 96,28 Aa1 | AA | AA Aa1 | AA | AA

3,20% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE VII GIUGNO 2004 95,79 A2 | A | A

3,50% Crescita U.S.A. Index Linked Serie XVIII - 2003 101,45 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

3,50% Più Crescita U.S.A. Index Linked Serie XIX - 2003 100,05 A1 | A | A+ *** Aa1 | AA | AA

3,50% Più Crescita U.S.A. Index Linked Serie XXI 2003 99,91 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3,50% Più Crescita U.S.A. Index Linked serie XXII - 2003 100,40 A1 | A | A+ *** Aa1 | AA | AA

3,60% Coupon Serie X - 2003 98,92 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

3,75% crescita USA index linked serie XIV settembre 2004 98,58 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3,80% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE XXIII 2003 100,53 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3,80% S&P / Mib CRESCITA ITALIA SERIE XVII DICEMBRE 2004 94,63 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

4,0% Crescita U.S.A. Index Linked Serie X Agosto 2004 99,17 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

4,0% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE XV NOVEMBRE 2004 94,35 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

4,0% CRESCITA USA SERIE XIII OTTOBRE 2004 94,79 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

4,30% International Index Serie V Marzo 2007 85,56 A3 | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 91,38 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 88,47 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VI Aprile 2007 80,58 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VII Aprile 2007 79,81 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie X Giugno 2007 91,02 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 92,46 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Capital Index Serie II 2005 97,63 A1 | A | A+ *** Aa1 | AA | AA

Capital Index SERIE IV 2005 87,41 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Capital Index serie VI 2004 99,00 Aa1 | AA | AA Aa1 | AA | AA

CAPITAL INDEX SERIE VI 2005 90,89 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Capital Index Serie X 2004 93,50 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Capital index serie XII 2004 92,77 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Capital index serie XIV 2004 94,57 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVI 2004 93,91 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVII 2004 90,89 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Capital index serie XX 2004 97,98 A1 | A | A+ *** Aa1 | AA | AA

Convergence Serie IX 2007 80,58 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie VIII 2007 85,56 A3 | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Convergence Serie XI 2007 91,38 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie XII 2007 91,02 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Convergence serie XIV 2007 88,47 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

Crescita Europa Serie IX 2006 96,61 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Europa Serie XI 2006 97,90 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA GLOBALE CLIQUET SERIE IV 2006 98,57 A1 | A | A+ Aa2 | AA | AA-

CRESCITA ITALIA 70% SERIE XIII 2005 91,07 Aa1 | AA- | AA- Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA ITALIA 80% SERIE XII LUGLIO 2005 91,01 Aa1 | AA- | AA- Aa1 | AA | AA

CRESCITA ITALIA Serie VII 2006 98,70 A3 | BBB+ | A- Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2006 88,92 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie I - 2004 100,48 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie I 2005 101,42 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2006 95,25 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 94,72 Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE II 2004 100,03 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Crescita Sicura Serie II 2005 92,85 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 90,42 A1 | A | A Aa3 | A | A+

CRESCITA SICURA SERIE II/2006 96,47 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Sicura serie III 2005 89,26 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE III 2006 85,62 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie III 2007 91,38 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie IV 2005 94,78 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 88,23 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 91,37 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Crescita Sicura Serie IX - 2003 100,54 A1 | A | A+ *** Aa1 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE IX 2004 99,60 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 92,59 Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2005 91,01 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE V 2006 92,38 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2007 91,38 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VI 2004 96,12 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2005 91,07 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | A | A ****

Crescita Sicura Serie VI 2007 91,02 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Crescita sicura serie VII 2004 94,89 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VII 2005 96,03 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 94,29 Aa1 | AA | AA

Crescita Sicura Serie VII 2007 88,47 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2004 94,57 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2005 95,70 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 93,92 Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VIII 2007 71,99 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 98,29 Aa1 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 96,20 Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA U.S.A. 3 COUPON Index Linked serie II Febbraio 2004 99,63 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 96,47 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Dow Jones 4,0% Index Linked Serie I Gennaio 2004 99,68 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

Esagono Plus Nikkei Serie XIX 2006 99,02 Aa1 | - | -

Esagono Plus Nikkei Serie XXI 2006 96,47 Aa3 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

Esagono Short Nikkei Serie I 2007 101,03 Aa1 | - | -

Esagono Short Nikkei Serie IV 2007 102,09 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Esagono Short Nikkei Serie VII 2007 102,66 A3 | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 87,26 A1 | A | A+ A1 | A | A+

Euro dollaro Index Coupon 1,75% serie VII 5/2005 94,78 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

EURO-DOLLARO INDEX COUPON - SERIE XVI DICEMBRE 2004 96,57 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Euro-dollaro Serie V aprile 2005 89,26 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

EURO-JAPAN INDEX LINKED SERIE III MARZO 2006 94,17 A2 | A | A+ ****** Aa3 | A+ | A+ *****

EUROSTOXX 10% SERIE XIII LUGLIO 2005 95,76 Aa1 | AA- | AA- Aa1 | A+ | AA-

EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 88,23 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 94,29 Aa1 | AA | AA

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006 92,59 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006 98,29 Aa1 | AA | AA

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006 96,20 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006 93,92 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 94,72 Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 92,38 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 88,92 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 90,42 A1 | A | A Aa3 | A | A+

EUROSTOXX 7,60% PLUS SERIE XIX DICEMBRE 2005 99,48 A3 | BBB+ | A- Aa3 | AA- | AA-

EUROSTOXX 8,55% PLUS SERIE I GENNAIO 2006 99,74 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006 96,47 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XI 2007 93,38 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XII Settembre 2007 92,21 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Everest Global Basket Serie XIII 2007 93,38 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

VALORI AL 02/11/09VALORI AL 02/11/09

PRODOTTO VALORERATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCHPRODOTTO VALORE

RATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONEMOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

PRODOTTO VALORERATING OBBLIGAZIONE RATING OPZIONE

MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

(�) Index con sottostante Glitnir Banki HF; si comunica che, a partire dalle quotazionidell’ 1/10/2008, le quotazioni sono sospese come da comunicato disponibile sulla homepage del sito www.cattolica.it e www.cattolicabanche.it.

http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 42: ...• Nuova serie - Anno 19 - Numero 279 - 1,20 * - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Marted 24 Novembre 2009 • 9771120 606007 91124 QUOTIDIANO ECONOMICO

€/$ Doppia Opportunità 99,63 - | (1) | - Aa1 | AA | AA

€/$ Doppia Opportunità protezione totale 97,71 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

BCP Più index serie III 2004 99,91 - | - | BBB Aa1 | A+ | AA-

BCP Più index serie IV 2005 94,21 - | A- | - Aa3 | A | A ****

BCP PIU' INDEX SERIE I - 2003 99,94 A2 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE IX - 2003 98,78 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE XI - 2004 100,26 - | (1) | - Aa3 | A | A ****

CRFC INDEX LINKED SERIE XII 92,15 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRFC INDEX LINKED SERIE XII bis 2004 91,84 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Il valore dell'energia 93,47 A1 | A | A+ - | A- | A-

Il valore dell’acqua 99,59 A3 | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Il valore dell’acqua - seconda serie 101,12 A1 | A | A+ - | A- | A-

Index DJ Eurostoxx 50 - Europa: nuova opportunità 99,40 Aa1 | AA | AA

Index Linked Bull Dividend 88,47 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | A+ | A+

Index linked di lusso 101,16 - | AA- | - Aa3 | A+ | A+ *****

Index Linked Select Dividend 75,30 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | AA- | AA-

Index Up 1 2006 101,22 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Up 1 2007 96,57 - | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Index Up 2 2006 89,86 A2 | A | A+ ****** Aa2 | AA- | AA-

Nikkei Avenue 84,08 Baa3 | - | BBB+ Aa2 | AA- | AA-

PROFIT + 97,95 - | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 135,27 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie I 136,20 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie II 135,27 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie III 134,33 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie IV 133,40 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

SoloFrutti serie V 135,41 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-

Tandem Doppia Opportunità 96,88 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+

Valore Assicurato 92,14 Aa2 | AA- | AA- Aa2 | AA- | AA-

Everest Global Basket Serie XV 2007 92,21 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 83,06 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

GLOBAL INDEX SERIE V MARZO 2006 97,74 A3 | BBB+ | A- Aa3 | AA- | AA-

Grifo Equity 2009 Serie Novembre 2005 98,54 A3 | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Grifo Index serie XIX 2004 98,22 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

GrifoCOUPON Index Linked Serie III Febbraio 2004 98,50 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA | AA

INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV 85,62 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX 88,92 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V 88,23 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI 92,38 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X 94,29 Aa1 | AA | AA

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI 93,92 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII 92,59 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII 98,29 Aa1 | AA | AA

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV 96,20 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V 90,42 A1 | A | A Aa3 | A | A+

INDEX "ESAGONO" BSG 2005/2010 SERIE XIV 94,93 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "EURO/$" 2011/BSG SERIE XIII 96,03 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II 94,72 Aa3 | A+ | AA-

INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III 96,73 Aa1 | - | -

INDEX "NIKKEY 225 - ESAGONO 3Y" BSG-2007/2010 SERIE I 101,03 Aa1 | - | -

INDEX "NIKKEY 3Y" BSG 2007/2010 SERIE IV 102,09 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 71,99 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 91,02 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 91,38 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 88,47 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2005/2010 SERIE XVI 94,07 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 91,38 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 91,37 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

INDEX BASKET 2010 SERIE II 2004 109,40 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

INDEX BASKET BSG SERIE II 2006 98,57 A1 | A | A+ Aa2 | AA | AA-

INDEX BSG 2006/2011 “MAXIESAGONO” SERIE I 2006 95,25 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie IX 2005 91,01 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie V 2005 89,26 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Index Coupon Euro/Dollaro serie XX 2005 95,70 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Extra Serie XII 2005 97,24 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO ITALIA SERIE XIV 2005 95,76 Aa1 | AA- | AA- Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE IA 2006 99,74 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE IB 2006 99,74 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE II 2006 95,25 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE XXIII 2005 99,48 A3 | BBB+ | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Maxi serie XXIV 2005 94,07 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XIV 2006 94,48 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XIX 2005 94,41 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XXI 2005 89,91 A3 | BBB+ | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XXII 2005 89,52 A3 | BBB+ | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Serie VIII 2005 99,41 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Serie X 2005 96,12 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Euro - Dollaro 2011 BSG Serie VII 94,78 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

Index Euro-dollaro 2011 BSG Serie VI 89,26 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Index Euro-Dollaro 2011 BSG Serie X 2005 91,01 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Eurodollaro Bsg serie 12^ - 2004 96,57 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Index S&P 500 2010/BSG Serie I - 2004 99,75 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Index S&P 500 2010/BSG serie III 2004 100,03 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

INDEX SERIE XV 2005 ESAGONO PLUS 94,93 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX SERIE XVI 2005 COUPON EURO/DOLLARO 96,03 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

Index superswing S&P 500 BSG/2011 Serie II 2005 101,42 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

Index superswing S.&P. MIB - BSG/2011 Serie IV 2005 92,85 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

INDEX SWING SPMIB BSG 2011 SERIE XII/2005 91,07 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | A | A ****

VALORI AL 02/11/09

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* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

** Rating della Società Garante The Goldman Sachs Group, INC.

*** Rating della Società Incorporante Unione di Banche Italiane ScpA

**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

***** Rating della Società Incorporante Natixis

****** Rating della Società Incorporante Merrill Lynch International

******** Rating della Società Incorporante Bayerische Hypo - und Vereinsbank AG

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

(2) Prodotto costruito ante Circolare ISVAP 451/D del 24 luglio 2001

Carismi Più Certezza 10 107,03 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 11 98,63 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | AA | AA-

Carismi Più Certezza 2 102,53 A2 | A | A+ Aa3 | A | A ****

Carismi Più Certezza 2 Private 97,52 - | AA- | - Aa1 | AA | AA

Carismi Più Certezza 3 93,71 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 4 89,05 A3 | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 5 94,64 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Carismi Più Certezza 6 94,34 Baa3 | - | BBB+

Carismi Più Certezza 7 93,37 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

CARISMI Più Certezza 8 85,35 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 9 93,22 - | AA- | - Aa2 | A+ | A+

VALORI AL 02/11/09

INDEX LINKED NUMERO 1 103,29 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

VALORI AL 02/11/09

INTERNATIONAL COUPON SERIE IV FEBBRAIO 2006 98,57 A1 | A | A+ Aa2 | AA | AA-

Japan – Euro Serie IV 2007 83,79 A3 | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Lombarda vita 6&6 98,44 - | AA- | - Aa3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 89,63 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 103,73 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5" 41,31 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10” 85,34 - | AA- | - Aa1 | AA | AA

Lombarda Vita Classic Markets 98,77 Aa1 | A+ | AA-

Lombarda Vita Classic Markets New 95,02 - | AA- | - Aa2 | AA | AA-

Lombarda Vita Euro Sector 96,82 - | AA- | - A1 | AA- | AA-

Lombarda Vita Euro Sector New 87,85 Aa3 | AA- | AA- Aa1 | AA | AA

MISTA GLOBALE CLIQUET serie XVIII 2003 100,91 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA- | AA-

Mista Globale Cliquet serie II 2004 101,71 A1 | A | A+ *** Aa1 | AA | AA

Mista Globale Cliquet serie III 2004 101,47 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

Mista Globale Cliquet serie XIX 2003 101,66 A1 | A | A+ *** Aa1 | AA | AA

NIKKEI 14% SERIE II GENNAIO 2007 101,03 Aa1 | - | -

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 71,99 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Presente e Futuro Serie XVI 2007 71,99 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Protezione e Valore Serie III 2007 96,73 Aa1 | - | -

Short Everest Global Basket Dicembre 2007 36,49 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Short Everest Global Basket Dicembre 2007 36,49 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Short Everest Global Basket Dicembre 2007 36,49 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Short Everest Global Basket Novembre 2007 99,89 Baa1 | - | A+ Aa2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 94,72 Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 90,42 A1 | A | A Aa3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 91,38 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 91,37 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 93,92 Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 92,87 Aa3 | A+ | AA-

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 92,59 Aa3 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 98,29 Aa1 | AA | AA

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 96,20 Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index - Serie XXXV 2005 101,42 - | AA- | - Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLI - 2005 94,78 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLII - 2005 91,01 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLIV 2005 91,07 Aa1 | AA- | AA- Aa3 | A | A ****

Tortona Borse Più Index Serie XXII - 2004 109,40 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXVI - 2004 96,12 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXVIII - 2004 99,17 A1 | A | A+ *** Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIII 96,57 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIX 2005 89,26 A2 | A | A Aa1 | AA | AA

Tortona Borse Più Index Serie XXXVI 2005 92,85 A2 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006 92,38 A1 | A | A+ Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LIII 2006 88,92 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LV 2006 93,92 Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVI 2006 92,59 Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Piu' Index Serie LVIi 2006 98,29 Aa1 | AA | AA

Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006 88,23 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Tortona Borse Piu' Index Serie XXX 2004 94,89 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIU’ INDEX SERIE XLV 2005 94,07 A2 | A | A Aa3 | AA- | AA-

TORTONA BORSE PIU’ INDEX SERIE XLVI 2006 99,74 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

World Basket Index Serie IV - 2004 99,11 Aa1 | AA | AA

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