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Page 1: - 800.659.659 - 11 16 La.Gazzetta.del... · Lo sguardo di Arthur Miller sugli immigrati italiani UNO S G UA R D O DAL PONTE Sebastiano Somma interprete del dramma di Miller che racconta

Martedì 15 novembre 2016 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 w w w. l a g a z z e t t a d e l m e z z o g i o r n o . i t

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OCCHI APERTISUL FUTURO

DELLA CARTIERADI FOGGIA

di FILIPPO SANTIGLIANO

C’è chi è soddisfattoe chi no dell’ac -cordo quadro su-gli investimenti

al Poligrafico di Foggia e la pro-duzione di targhe automobili-stiche nello specifico, da sem-pre una eccellenza dello stabi-limento di via del Mare. Unaparte di questa produzione - se-condo gli accordi - verrà tra-sferita in un nuovo impianto inValle d’Aosta senza con questotoccare produzione e livelli oc-cupazionali dello stabilimentodi Foggia. La motivazione? Farfronte alle commesse, anche acarattere internazionale.

Ora, visto che il Poligrafico èappunto dello Stato e che il Mez-zogiorno soffre e non poco sulfronte occupazionale, ci si chie-de per quale motivo invece ditrasferire queste produzioni al-trove non vengono potenziate lelinee a Foggia con relativo au-mento dei livelli occupazionali.L’auspicio è che quest’intesanon diventi, nel futuro, un “ca -vallo di Troia” per lo storicostabilimento del capoluogo cheha già “ve r s at o ” - e non poco -quando si è proceduto alla ri-strutturazione aziendale vistoche la Cartiera di Foggia fino aqualche anno fa dava lavoro adoltre 800 persone mentre adessola platea degli occupati non su-pera le 300.

Ecco perché bisognerebbe in-serire negli accordi delle clau-sole di salvaguardia, tipo che sele commesse diminuiscono - epossono diminuire - le produ-zioni ed i livelli occupazionalida garantire dovranno esserequelli diretti di Ipzs dello sta-bilimento di Foggia e non quelli“d e r ivat i ” dell’impianto in Val-le d’Aosta. Si dirà: ma a Foggiaarriverà anche la produzionedei ticket relativi alla traccia-bilità dei prodotti. D’a c c o rd o.Ma delle due l’una: o esiste unproblema occupazione al sudoppure non esiste e se esistebisogna aumentare le occasionidi sviluppo e lavoro e non “com -p e n s a rl e ”. Ecco perché è oppor-tuno mantenere gli occhi apertie guardare al lungo periodo.

GUERRA DI MAFIA GIÀ ARRESTATO IN GENNAIO E SCARCERATO DOPO UN BLITZ CONTRO LA SUA PRESUNTA «BATTERIA »

Arrestato un «pistolero»di clan Moretti/PellegrinoBloccato dai carabinieri: revolver nella cinta dei pantaloni

Ferito gravemente nelgiugno 2011 in un

agguato collegato adu n’altra rivalità tra gruppi

l Arrestato dai carabinieriun presunto affiliato al clanMoretti/Pelle g rino/Lanza,coinvolto nell’ultima guerra dimafia contro i rivali Sinesi/Pel-legrino che dal settembre 2015ad oggi ha contato 8 agguati con2 omicidi e 7 feriti e/o mira-colati. Giuseppe Albanese, 36anni, foggiano, è stato intercet-tato a Lucera a bordo di un’autocon un revolver carico infilatonella cintura dei pantaloni.Forse girava armato perché te-me per la propria vita. Rischiòdi essere ammazzato nel giugno2011 in un agguato collegato aduna precedente guerra di malasempre tra i due stessi gruppidella «Società foggiana».

SERVIZIO A PAGINA III >>

CORRUZIONE

«Un sistemadi abusie favoritismi»l Fu intercettando un uomo

sospettato di essere coinvoltonell’assalto fallito al caveaudella «Np service» del giugno2014, che la squadra mobile sco-prì i rapporti sospetti con al-cuni agenti della sezione di po-lizia giudiziaria della Polstra-da di Foggia. Così la genesidell’inchiesta con 5 arresti.

SERVIZI ALLE PAGINE IV E V>>

RISCOSSIONE DEI TRIBUTI

Caso Aipa, confermato il dissequestro dei fondiLa Corte di Cassazione ha detto no al ricorso presentato dalla Procura

lLa Corte di Cassazione ha dichiarato inam-missibile il ricorso della Procura della repub-blica di Foggia contro il dissequestro di beniper 9 milioni ai danni dell’«Aipa» nell’ambito

di una indagine per peculato. Ora si attende ilgiudizio del Tar sulla gestione della riscossionetributi nel contenzioso tra Mazal e Comune.

SERVIZI A PAG.II>>

TROPPI GLI OBESI

Bambinifoggiania rischiodiabetelCapitanata con due tri-

sti primati nazionali: mag-giore presenza di diabetici edi bambini obesi. L’allar melanciato dai medici durantela Giornata del diabete.

SERVIZIO A PAG. VII>>

SAN SEVEROOmicidio Bevilacquaacquisite immaginivideosorveglianza

SERVIZIO A PAG.X>>

CERIGNOLAFamiglie bisognosenasce centro socialedi Comune e Diocesi

SERVIZIO A PAG.XIII>>

SAN GIOVANNI R.Il ministro Lorenzin:«Casa sollievo restaistituto di ricerca»

SERVIZIO A PAG.X>>

C U LT U R A STAGIONE DI PROSA CON SEBASTIANO SOMMA AL GIORDANO

Lo sguardo di Arthur Millersugli immigrati italiani

UNOS G UA R D ODAL PONTESebastianoSommainterprete deldramma diMiller cheracconta gliemigratiitaliani negliUsa.

SPORT DECISIVI GLI ERRORI CONTRO AKRAGAS E PAGANESE

Foggia, primo posto persocon due rigori sbagliati

FOGGIA Il tecnico Stroppa

l Senza quei due errori daldischetto il Foggia avrebbe oggiquattro punti in più e sarebbesolitario in vetta alla classifica.Contro Akragas allo Zaccheria(gara finita 0-0) e domenica scor-sa con la Paganese in trasferta(gara finita 1-1) i rossoneri han-no pagato dazio dagli undici me-tri. Ora serve una svolta di ca-rattere poer non fallire le pros-sime due gare casalinghe controCatanzaro e Casertana.

FIORELLA A PAG.XVI>>SERVIZIO A PAGINA XVIII>>

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Martedì 15 novembre 2016IV I FOGGIA CITTÀ

CORRUZIONEBLITZ DELLA MOBILE CON 5 FERMI

Indagando sull’assaltoemerse il giro di favoritismiUn presunto rapinatore era in contatto con agenti della Polstrada

lFu indagando sull’assalto fallito del25 giugno 2014 al caveau dell’istitutoscorta valori «Np service» al Villaggioartigiani, che Procura e squadra mobilescoprirono il presunto giro di corru-zione e favoritismi che coinvolge alcuniagenti della sezione di polizia giudi-ziaria della Polizia stradale del capo-luogo dauno. Da quelle indagini su unagang di rapinatori sfociate nel blitz «LeIene» del 29 gennaio scorso con 14 ar-resti, emersero rapporti tra uno dei pre-sunti componenti della «banda dei ca-veau» - Antonio Russo, 46 anni di OrtaNova, soprannominato «il barone», ti-tolare di un autoparco e di una au-todemolizione - ed alcuni agenti dellaPolstrada. Così - dice l’accusa - la genesidell’inchiesta di Procura e squadra mo-bile sfociata nel blitz dell’11 novembrecon l’arresto di 5 persone poste ai do-miciliari: si tratta dello stesso Russo (giàai domiciliari per l’inchiesta «Le Iene»)e di 4 poliziotti della Polstrada: Ales -sandro Roberto, Antonio Coccia, An-tonio Ales e Donato Cassano .

L’inchiesta, coordinata dal pubblicoministero Alessandra Fini, conta 15indagati tra cui una mezza dozzina diagenti della Polstrada, Russo, il titolaredi una concessionaria d’auto, ed alcuniprivati cittadini. Il pm chiedeva 8 ar-resti: carcere per tre indiziati e i do-miciliari per altri 5. Il giudice per leindagini preliminari Elena Carusilloha parzialmente accolto le richieste del-la Procura, firmando 5 ordinanze aidomiciliari e rigettando la richiestad‘arresto per altri tre. I 15 indagati com-plessivi sono accusati a vario titolo dicorruzione, induzione alla corruzione,peculato d’uso (per il presunto utilizzodi auto i servizio per scopi privati), falsomateriale, accesso abusivo al sistemainformatico. I fatti contestati riguarda-no il 2014 e il 2015. Tre i filoni dell’in -dagine: i rapporti ritenuti illeciti tra ilproprietario della concessionaria d’au -to e gli agenti Roberto e Coccia cheavrebbero gestito di fatto un’agenzia dipratiche automobilistiche; i rapporti trail «barone» e i 4 poliziotti finiti ai do-miciliari; singoli episodi di presunteinformazioni illecite su precedenti pe-nali, auto, targhe, patenti, fornite a pri-vati tramite l’accesso alla banca datidelle forze dell’o rd i n e.

«In questa fase preferiamo non ri-lasciare commenti, aspettiamo l’inter -rogatorio di garanzia» dicono gli av-vocati Antonio Americo e CeciliaD’Alessandro che difendono Russo «ilbarone». Stessa linea per l’avvocato Ce -sare Rizzo, legale dei 4 agenti dellasezione pg della Polstrada finiti ai do-miciliari: «sono più che certo della to-tale estraneità dei miei assistiti ai fatticontestati, ma non ho ancora avuto mo-do di leggere tutti gli atti d’accusa e unqualsiasi commento sarebbe prematu-ro». Nei prossimi giorni i 5 arrestatisaranno interrogati dal gip che ha fir-mato i provvedimenti restrittivi e po-tranno fornire la propria versione deifatti. L’indagine poggia essenzialmentesu intercettazioni telefoniche e ambien-tali e acquisizione di documenti.

« L’attuale indagine ha tratto origine,come evidenziato dal pm nella richiestacautelare, in maniera del tutto casuale»

Sono 15 gli indagatidell’inchiesta per fatti del2014 e 2015. Il duro atto

d’accusa del gip

scrive il gip in un passaggio delle 57pagine dell’ordinanza cautelare. «Nelcorso delle indagini svolte dalla squadramobile relative ad assalti a furgoni por-tavalori, furono monitorate anche leconversazioni di Antonio Russo, so-prannominato “il barone”, soggetto no-to alle forze dell’ordine poichè desti-natario di controlli amministrativi eche in quel periodo gestiva un autoparcocon annessa autodemolizione a Orta No-va. Dal monitoraggio delle conversazio-ni di Russo emersero contatti tra costuie appartenenti alla squadra di poliziagiudiziaria della Polstrada di Foggia,che destavano sospetti in relazione alcontenuto». Partirono così le captazioniambientali che coinvolsero alcuni agen-ti della pg della Polstrada «che con Rus-so intrattenevano rapporti amichevoli.Questi contatti» prosegue la ricostru-zione del gip «consentirono di ampliarel’indagine, al punto da richiedere ancheil monitoraggio di alcune conversazioniall’interno di taluni uffici della sededella Polstrada di Foggia. Emersero cosìcomportamenti di rilievo penale, nonsolo con riferimento a Russo ma anchead altri soggetti sempre operanti nelsettore delle auto, che in un modo onell’altro dalla vicinanza con le forzedell’ordine traevano beneficio, il tuttoin un continuo e incessante scambio dinotizie».

LE INTERCETTAZIONI IL FOGGIANO SOSPETTATO DI FAR PARTE DELLA BANDA DEI CAVEAU ERA MONITORATO DALLA POLIZIA NEL 2014

«Gli sbirri sono compagni»Le confidenze dell’autodemolitore a un amico: a me me li dicono i fatti

I N T E R C E T TA Z I O N ITelefoniche eambientalirappresentanol’elementoprincipaled’accusa

.

LA GENESI DELL’I N C H I E S TAAntonio Russo, titolare di unaautodemolizione, era intercettato per ilfallito colpo al caveau della «Np service»

l Sono le intercettazioni telefoniche e so-prattutto ambientali - alcune delle quali hannoriguardato anche conversazioni in alcuni ufficidella Polstrada di Foggia, al piano rialzato dellaQuestura, dove la squadra mobile aveva piaz-zato microspie - l’elemento principale in mano aProcura e squadra mobile nell’indagine checonta 15 indagati. L’accusa anche e soprattuttosulla scorta delle intercettazioni ipotizza l’esi -stenza di presunto sistema di abusi, che vedecoinvolti anche alcuni agenti della sezione dipolizia giudiziaria della Polstrada di Foggia.

Antonio Russo, detto «il barone», il titolaredi un autosalone e di una autodemolizione adOrta Nova (è uno dei 5 indagati per i quali il gipha disposto gli arresti domiciliari, gli altri 4sono poliziotti della Polstrada) è consideratouno dei beneficiari di favori da parte di alcuniagenti che l’avrebbero informato di controlli daeseguire nel suo impianto. Russo fu intercettatomentre parlando con un conoscente diceva: «Ioqua ho un sacco di sbirri che mi sono compagni,che qua non vengono a prendere i pezzi, peròvengono dentro a me e me li dicono i fatti. Haicapito? A te non te li dicono, ma a me sì perchési fidano».

In un’altra conversazione intercettata, sem-pre Russo parlando con un altro conoscente, gliavrebbe riferito «degli stretti rapporti che avevacon personale della Polizia stradale di Foggia edi come potesse permettersi di redarguire» (unodegli agenti indagati) «per non averlo pre-ventivamente avvertito del suo arrivo e co-munque di controlli da parte di altri uffici delleforze dell’ordine», scrive il giudice per le in-dagini preliminari nell’ordinanza cautelare, ci-tando l’intercettazione del 22 settembre del 2014.In quella circostanza Antonio Russo fu sentitodire: «l’ho rimproverato, gli ho detto: “tu quandovieni qua devi telefonare, tu non devi fare che tipresenti, lo vuoi capire o no, ma quante volte te

lo devo dire, poi mi costringi che ti devomandare a fare...».

In un’altra conversazione intercettata del 5novembre 2014, sempre Russo parlando con unodei agenti indagati si sarebbe lamentato deicontinui controlli subiti dalle forze dell’o rd i n e :«mi hanno fatto il verbale, io non l’ho capito,non so perché si comportano così, io penso chemi metto a disposizione per quelli là dove stai tue per tutti quanti, però mo’ questo accanimentodi questi cristiani verso di me, io non l’ho capitoperché i cristiani fanno a questa maniera».

La squadra mobile intercettò poi due smsinviati da Russo ad un altro dei poliziottiindagati, con il commerciante ortese che chie-

deva aiuto: «mi vogliono chiudere l’area didemolizione»; «vogliono chiudere, puoi farequalcosa?». Peraltro va aggiunto che il poliziottoevitò di rispondergli.

Anche i presunti favoritismi da parte di dueagenti indagati nei confronti del titolare di unautosalone, che in cambio passava alla loroagenzia le pratiche auto, sono oggetto di altreintercettazioni. Uno dei due agenti avrebbedetto al commerciante d’auto: «l’anno scorso ioe...» (il collega, ndr) «non ti abbiamo fatto niente,ti voglio far notare che l’anno scorso ti po-tevamo far chiudere. L’hai detto tu stesso: mel’hanno rilasciato senza il certificato dei pom-pieri».

P O L S T R A DA L’indagine coinvolge alcuni agenti della sezione dipg; a destra nella foto d’archivio una autodemolizione

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Martedì 15 novembre 2016 FOGGIA CITTÀ I VAGENZIA AUTOSarebbe stata gestita di fatto da due degliagenti indiziati, il proprietario di unaconcessionaria inviò circa 200 pratiche

L’AU TO D E M O L I Z I O N ECesti natalizi e pezzi di ricambio gratis peressere informato preventivamente deicontrolli che sarebbero stati eseguiti

Quelle concessioni ai titolarid’autosalone e «sfascio»I tre filoni dell’inchiesta nella ricostruzione di Polizia, pm e gipl Sono tre i tronconi dell’indagine di Procura

e squadra mobile che conta 15 indagati e chevenerdì scorso ha portato ai domiciliari 4 agentidella sezione di polizia giudiziaria della Pol-strada di Foggia (Alessandro Roberto, An-tonio Coccia, Donato Cassano e AntonioAles) e di Antonio Russo, detto «il barone»,titolare di un autoparco e di annessa auto-demolizione. «Il primo filone d’indagine» sin-tetizza il gip nell’ordinanza cautelare «riguardai rapporti tra appartenenti alle forze di polizia edun commerciante d’auto; il secondo i rapportitra appartenenti alle forze dell’ordine e il pre-giudicato Russo, anche lui inserito nel settoredella commercializzazione di auto e pezzi diricambio; il terzo relativo ai rapporti tra ap-partenenti alle forze di polizia e terzi, destinataridi notizie - anche esse attinenti pratiche dinatura automobilistica - in uno scambio dinotizie che bypassava le normali e regolariprocedure. Si è così avuto un riscontro all’in -tuizione investigativa: l’esistenza di un sistemadi abuso e strumentalizzazione della funzioneesercitate e dal ruolo rivestito da poliziotti e diuno scambio di “cor tesie” che davano contezzadi un sistematico malvezzo e di una totaleassenza di scrupoli nel perseguimento di finipersonali, intollerabile ancor più in chi dellaposizione istituzionale rivestita faceva uno stru-mento preferenziale».

Dalle indagini è emerso che i poliziotti Ro-berto e Coccia «erano i gestori di fatto diu n’agenzia di pratiche auto» dove lavorano loroparenti estranei all’inchiesta. «Tra l’a g enzia

pratiche auto e... titolare di un autosalone»(indagato a piede libero) «aveva avuto inizio unrapporto di lavoro tra la fine del 2013 e i primimesi del 2014, con l’espletamento da partedell’agenzia di circa 200 pratiche a favore dell’au -tosalone, con un andamento viavia descrecente del rapporto dicollaborazione». Dalle intercet-tazioni sarebbe emersa - a diredell’accusa - «l’esistenza di unrapporto tra i poliziotti e il ti-tolare dell’autosalone che, for-malmente motivato dalla funzio-ne svolta dagli agenti e quindi daragioni di ufficio, si era decli-nato in un accordo illecito ba-sato su una reciprocità di favori:Roberto e Coccia soprassedeva-no sulle contestazioni di irre-golarità pur riscontrate e il ti-tolare dell’autosalone affidava lepratiche automobilisticheall’agenzia di fatto gestita dai due poliziotti. Iltutto in un’armonia di intenti che scemò neltempo».

Il secondo filone d’inchiesta coinvolge i 5indagati posti ai domiciliari. «Dai contatti tra ipoliziotti e Antonio Russo, che opera nel settoredelle auto, è emerso che Russo in un modo onell’altro da questa vicinanza traeva beneficio, iltutto in un continuo e incessante scambio dinotizie con le forze dell’ordine» scrive il gip cheaggiunge: «proprio in questo sistema di da-re/avere si registrò uno scambio di informazioni

di interesse investigativo: nelle occasioni in cuioperavano in prima persona i poliziotti infor-mavano Ruzzo di prossimi controlli, in modo dipredisporsi opportunatamente, il che evitavalamentele da parte di Russo analoghe a quelle

ricevute allorchè i controlli ve-nivano svolti da altri uffici. Eper ringraziare i poliziotti dellecortesie riservategli, Russo nonlesinava regalie in occasionedelle festività. Nel contestare ai4 poliziotti la corruzione il pmparla di omissione di atti d’uf -ficio (controlli, perquisizioni,sequestri nei confronti di Rus-so); di notizie al coindagato re-lativi a imminenti controlli, incambio di «parti di auto e regali,come riparazioni di macchine ealtro, senza corrisponderne ilpre zzo».

Il terzo filone d’inchiesta ri-guarda infine un presunto «sistema di abusicostanti da parte dei poliziotti indagati con-sistente in accessi alle banche dati, anche at-traverso postazioni di colleghi, con reperimentodi dati e rivelazioni a terzi. C’era chi volevanotizie su patenti, auto, targhe, persone e veicolioggetto di indagini da parte di un’agenzia in-vestigativa, e chi su veicoli da demolire, ed inquesto caso il tariffario - dice l’accusa - era di 45o 60 euro per ogni pratica. Quanto al peculatod’uso in due casi due agenti indagati avrebberousato auto della Polstrada per scopi privati.

MOBILE Conduce le indagini