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Noinoncifermiamomai;vièsemprecosache incalzacosa.. .Dalmomentochenoicifermas- simo,lanostra Opera comincerebbeadeperire DONBOSCO 15 APRILE1962 EDIZIONEPERIDIRIGENTIDEICOOPERATORISALESIANI ANNOLXXXVI . N.8 DIREZIONEGENERALE :TORINO712 . VIAMARIAAUSILIATRICE,32 . TELEF .48-41-17 7e€€e~ii, .r&ar~ d tt&tit<IU Leprossimesettimanesonolepiùprezioseper l'esitodelnostroPellegrinaggio . Lenotiziechepervengonoall'UfficioCentrale fannosperareinunagrandiosamanifestazione difede,disalesianità,diattaccamentoal SommoPontefice . ÈperònecessariocheogniDelegato,ogniDi- rigenteeCollaboratoresisentaimpegnatoad utilizzarealmassimoiltemporestante .Bi- sognamuoversiemuovere . AnzituttononcisicontentidiportareaRoma soloqualcheCooperatore,no ;dobbiamopor- taremoltiCooperatori .Perquestobisogna intensificarelapropaganda,speciequellaca- pillare,fardecidere,incoraggiaregliincerti . LapresenzadimigliaiadiCooperatorieCoo- peratriciaRomasaràunmotivodigioiaal RettorMaggiore,glidiràlaprontezzaconcui imembridellaTerzaFamigliarispondonoai suoiappelli .Esaràfontediconsolazioneal SommoPontefice,ilqualepotràconstatare comeiCooperatoriSalesiani,fedeliagliesempi edagliinsegnamentidelPadre,glisonoac- cantoconfilialedevozioneapregareperilfe- liceesitodiquell'avvenimentocheèincima aisuoipensieri :ilConcilioEcumenico .Por- tiamodunqueaRomadaogniIspettoria,da ogniCentro,unaverafolladipellegrini,di autenticipellegrini,nondituristi . Dunqueprepariamoli,intoniamoli .Nelleriu- nioni,negliincontri,nelleconversazioni, ancheall'attodell'iscrizionealPellegrinaggio diamoleidee,spieghiamoimotiviidealiche ciportanoaRomaedaPompei,suggeriamo sentimenti,creiamoinsommaunclima,che alimenteremosemprepiùavvicinandocialla partenzaepiùancoraduranteilviaggio . Qualicaratteristichedovràaveretaleclima? Unasola,chetuttecomprende . Salesianità,anzitutto,chevuoldirefamilia- rità,gioiaserena,semplicità,rispetto,senti- mentitutticheromponoognidiaframma,che creanosubitoquell'ambientepercuiognunosi sentegiàinsuacasa,infamiglia . Salesianitàvuoldireanchepietà,semplicesì, masoda,seria,sentita .Quellapietàchenon' dàpostoamondanità,aleggerezze,avanità . Esalesianitàècattolicità .Inostripelle- grinisentirannoprofondamentecheessiven- gonoallaSededelVicariodiCristo,alla Cittàdeigranditempli,delleCatacombe,alla cittàchesaràancoraunavoltateatrodiuno deipiùgrandieventidellanostrastoria ;il restoliinteresseràquasicomecontorno . MailPellegrinaggiononsarebbesalesiano sedovessemancarelanotamariana .Ea PompeiandremopropriopervisitarelaMa- donnanellasuaCasa . Aipellegrinisiuniràspiritualmentetuttala tripliceFamigliaSalesianacelebrandola GiornataMondialediPreghieraindettadal RettorMaggiore . Concludiamo.CariDirigenti,intensifichiamo illavoroperlamigliorriuscitadelPellegri- naggio,ancheacostodiqualchesacrificio . .PortiamoaRomaeaPompeimoltiCoopera- toribeneorganizzatiesoprattuttospiritual- mente,salesianamentepreparati . EtantiauguriperlasantaPasqua . 2S

Transcript of 7e€€e~ii, .r&ar~ dtt&tit

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Noi non ci fermiamo mai; vi è sempre cosa cheincalza cosa. . . Dal momento che noi ci fermas-simo, la nostra Opera comincerebbe a deperire

DON BOSCO

15 APRILE 1962EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANIANNO LXXXVI . N. 8

DIREZIONE GENERALE : TORINO 712 . VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 . TELEF. 48-41-17

7e€€e~ii, .r&ar~ dtt&tit<IU o é

Le prossime settimane sono le più preziose perl'esito del nostro Pellegrinaggio .

Le notizie che pervengono all'Ufficio Centralefanno sperare in una grandiosa manifestazionedi fede, di salesianità, di attaccamento alSommo Pontefice .

È però necessario che ogni Delegato, ogni Di-rigente e Collaboratore si senta impegnato adutilizzare al massimo il tempo restante. Bi-sogna muoversi e muovere .

Anzitutto non ci si contenti di portare a Romasolo qualche Cooperatore, no ; dobbiamo por-tare molti Cooperatori . Per questo bisognaintensificare la propaganda, specie quella ca-pillare, far decidere, incoraggiare gli incerti .

La presenza di migliaia di Cooperatori e Coo-peratrici a Roma sarà un motivo di gioia alRettor Maggiore, gli dirà la prontezza con cuii membri della Terza Famiglia rispondono aisuoi appelli. E sarà fonte di consolazione alSommo Pontefice, il quale potrà constatarecome i Cooperatori Salesiani, fedeli agli esempied agli insegnamenti del Padre, gli sono ac-canto con filiale devozione a pregare per il fe-lice esito di quell'avvenimento che è in cimaai suoi pensieri : il Concilio Ecumenico . Por-tiamo dunque a Roma da ogni Ispettoria, daogni Centro, una vera folla di pellegrini, diautentici pellegrini, non di turisti .

Dunque prepariamoli, intoniamoli . Nelle riu-nioni, negli incontri, nelle conversazioni,anche all'atto dell'iscrizione al Pellegrinaggiodiamo le idee, spieghiamo i motivi ideali checi portano a Roma ed a Pompei, suggeriamosentimenti, creiamo insomma un clima, che

alimenteremo sempre più avvicinandoci allapartenza e più ancora durante il viaggio .Quali caratteristiche dovrà avere tale clima?Una sola, che tutte comprende .Salesianità, anzitutto, che vuol dire familia-rità, gioia serena, semplicità, rispetto, senti-menti tutti che rompono ogni diaframma, checreano subito quell'ambiente per cui ognuno sisente già in sua casa, in famiglia .Salesianità vuol dire anche pietà, semplice sì,ma soda, seria, sentita . Quella pietà che non'dà posto a mondanità, a leggerezze, a vanità .E salesianità è cattolicità . I nostri pelle-grini sentiranno profondamente che essi ven-gono alla Sede del Vicario di Cristo, allaCittà dei grandi templi, delle Catacombe, allacittà che sarà ancora una volta teatro di unodei più grandi eventi della nostra storia ; ilresto li interesserà quasi come contorno .Ma il Pellegrinaggio non sarebbe salesianose dovesse mancare la nota mariana . E aPompei andremo proprio per visitare la Ma-donna nella sua Casa .

Ai pellegrini si unirà spiritualmente tutta latriplice Famiglia Salesiana celebrando laGiornata Mondiale di Preghiera indetta dalRettor Maggiore .

Concludiamo. Cari Dirigenti, intensifichiamoil lavoro per la miglior riuscita del Pellegri-naggio, anche a costo di qualche sacrificio ..Portiamo a Roma e a Pompei molti Coopera-tori bene organizzati e soprattutto spiritual-mente, salesianamente preparati .E tanti auguri per la santa Pasqua .

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ACQU~' Iy MIVA

Il grande abate Chautard nel suo preziosovolume «L'anima di ogni apostolato » svi-luppa alcune verità che mettono bene afuoco i rapporti tra la vita interiore e l'apo-stolato . Ne ricordiamo qualcuno .«Un'azione tanto vale dinanzi a Dio, quantovale lo spirito interiore che l'avvalora ».« Ha tanta garanzia di riuscita quant'èla Grazia che la pervade » .« Ha tanta efficacia sulle anime, quant'èl'unione dell'operante con la Causa prima » .« Per un'anima bisognerebbe consentire atutti i sacrifici » .

Verità solari, che non hanno bisogno didimostrazione . Impongono invece rifles-sione e meditazione. Ci richiamano diret-tamente all'ammonimento dato da Gesùagli Apostoli con la bellissima similitu-dine della vite e i tralci : « Come il tralcionon può portare frutto se non sta unito allavite, così neppur voi se non rimanete inme. Io sono la vite e voi i tralci . Colui chesta in me, e nel quale io dimoro, portaabbondanti frutti, perchè senza di me nonpotete far nulla. . . Il Padre mio sarà glo-rificato se voi porterete frutti copiosi»(Gio., XV, 4-5-8) .

Viene opportuno il ciclo Pasquale, in cuila Grazia di Dio opera resurrezioni e rin-novamenti spirituali ineffabili. Tutta laliturgia è un'esultanza di spirito per larisurrezione di Gesù. Ma potrebbe ridursiad una celebrazione sterile, se l'« alleluia »pasquale non echeggiasse la nostra « con-resurrezione con Gesù », anche solo dallamediocrità spirituale, al fervore della nostraintima purificazione e vitale elevazione apiù intensa unione con Dio.L'anima apostolica, pur sempre espostaalle bufere delle vicende umane, non puòrassegnarsi all'affievolimento dei suoi rap-porti con Dio . E tutta la sua industria de-v'essere di cogliere ogni occasione perstringerli sempre più intimamente perraggiungere la pienezza della vita in Cristo .« Gesù è morto per tutti - ci ricorda SanPaolo - affinchè coloro che vivono, nonvivano più per se stessi, ma per chi è mortoper loro » . (2 Cor., V, 15) .

È l'opera meravigliosa della Grazia cheesige solo la nostra corrispondenza per ilsuo trionfo. Da questa intimità di rapportiverrà l'efficacia del nostro apostolato : effi-cacia di esempio e di azione. Ed anchepassione per la salvezza delle anime finoall'immolazione .

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Gusto ed equilibrioINTRODUZIONE - Trattiamo l'argomento della

moda in questo mese sacro alla Vergine per in-vitare a offrire alla Madre purissima l'omaggio diuna esemplare modestia cristiana in sè e negli altri .

Petra Schurmann, Miss Universo 1956, è stataesclusa dai professori e dai compagni dall'Univer-sità di Colonia, dove frequentava filosofia e lingue .Il motivo? « Non può essere educatrice chi è statacosì prodiga nell'esibirsi ed eletta Miss Mondo » .

Un altro episodio . La contessa di Fontgallanduna sera stava per recarsi ad un convegno ari-stocratico e si era acconciata un po' mondana-mente . Prima di uscire si avvicinò al lettino delsuo piccolo Guido per baciarlo, ma il piccolo (aveva5 anni) si rifiutò di baciarla e nascose il capo .- Perchè non mi guardi e non mi baci?- Perchè a vederti così non mi sembri più

la mia mamma!È di questi ultimi giorni la notizia che Grace

Kelly ha accettato la parte in un film che si staper girare . Ebbene questa attrice aveva proibito,per contratto, di venire fotografata in costumeda bagno. E per questo è stata forse un'attricemeno cara al pubblico? Giudichi il lettore .

® Attualità del problemaNon c'è ormai chi non veda l'urgenza di prov-

vedere, di mettere un argine al triste spettacolodi una moda ardita, indecorosa, procace, che di-laga paurosamente . « Vesti così esigue o tali dasembrare fatte piuttosto per porre in maggiorrilievo ciò che dovrebbero velare ; sport svolgen-tisi con fogge di vestire, esibizioni, cameratismoinconciliabili con la modestia più accondiscen-dente; danze, spettacoli, audizioni, letture, illu-strazioni, decorazioni, in cui la mania del diver-timento, accumula i più gravi pericoli » ( Pio XII) .

La promiscuità della vita di famiglia, la ri-strettezza degli appartamenti, la vita all'ariaaperta - campeggi, spiagge - fanno spesso di-menticare la decenza più elementare ; ci si veste,ci si spoglia, si fa toeletta in pubblico .

Un interessante questionario, inviato anni faalle associazioni della Gioventù Femminile diA. C. in vari paesi d'Europa, indicava nelle suerisposte varie cause dell'impudica moda attuale :la vita odierna dinamica e sportiva, che fra lealtre semplificazioni ha portato anche quella delvestito ; l'eugenetica; il culto delle forme fisiche ;il movimento di emancipazione delle donne ; icontatti personali frequenti attraverso il tu-rismo, e costanti attraverso riviste, romanzi,cinema con gli ambienti protestanti, pagani omiscredenti ; ragioni di economia e di lavoro ; lavanità femminile amante di novità ; ma soprat-tutto lo scadere del senso religioso e dei doveri versose stessi e verso gli altri (A. BARELLI, Una questionefemminile, Milano) .

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PENSIERI PER LAcristiano nell'abbigliamento CONFERENZA DI MAGGIO

© Idee chiareDiversità di persone e varietà di gusti condu-

cono nel campo dell'abbigliamento ad espres-sioni e forme sempre nuove. Questo fatto costi-tuisce uno dei fondamenti della moda, fenomenocomplesso che si manifesta negli stadi più pro-grediti dell'umanità e nelle società più evolute .Col differenziarsi delle forme della vita collettivasi moltiplicano i bisogni sociali e l'istinto este-tico prende il sopravvento . Si tratta d'un feno-meno complesso, sociale e artistico insieme : so-ciale nel suo scopo, e artistico nella sua origine .

Occorre perciò avere idee chiare .La moda non può essere ragionevolmente su-

prema regola di condotta. E non vale la scusa :« è questione di abitudine » .

Molti pensano che in fondo non c'è gran malein certe fogge sgraziate e niente affatto pudiche ;che si tratta di farci l'abitudine . . . È innegabileanzitutto che la perdita del pudore nelle rela-zioni sociali è un sintomo della corruzione chedilaga nella società. Come colui che andasse ingiro a ostentare un bubbone purulento, quasifosse cosa artistica e attraente, sarebbe ritenutopoco sano di mente, così è naturale giudicarecerte persone la cui spudoratezza non esprimealtro che una malattia endemica e vergognosa .

Il pudore è un sentimento che fa parte dellestrutture più profonde dell'uomo, come dicono ifilosofi .

È un sentimento complesso, difficile da defi-nire, nel quale si ritrova tutto ciò che riguardal'amore : emozione, timore, rispetto di se stessie degli altri.

Qualcuno l'ha definito : la coscienza dell'amore,al quale il pudore conferisce il suo vero signifi-cato di sacro mistero .

Non è quindi un'invenzione dell'uomo, dellasocietà, ma nasce e si radica nella natura stessa .È una barriera naturale . Guai a non rispettarla!

Ed è perciò indispensabile educare al pudorefin dalla più tenera età .

Al fanciullo si insegna a non fissare, senzavero bisogno, le nudità proprie e altrui, a colti-vare il senso della proprietà e della dignità per-sonale, ecc .

Nell'età puberale bisogna infondere l'abitu-dine della riservatezza . Che nobile parola! Tuttociò che appartiene alla sfera intima non è af-fatto a disposizione del primo venuto .

« Come la natura - ha detto Pio XII - ponein ogni creatura un istinto, che la induce e muovea difendere la sua propria vita e la integritàdelle sue membra; così la coscienza e la grazia,che non distrugge, ma perfeziona la natura, in-fondono nelle anime quasi un senso che le mettein vigile guardia contro i pericoli i quali insi-diano alla loro purezza, ed è specialmente carat-teristico della giovane cristiana » .

Q Conseguenze disastrosedella moda attuale

L'insensibilità delle coscienze di fronte al mal-costume è una dolorosa conseguenza facilmenteconstatabile . A furia di vedere gonne corte, fi-gure discinte e scollacciate, calzoni attillati, cal-zoncini ridottissimi, il pubblico vi fa l'occhio .Passa da un'impressione forte ad una menoforte, ad una più debole, fino all'insensibilità ., .come chi subisce una lenta intossicazione delsangue. Non dunque di immunità si tratta, madi intossicazione .

La letteratura, l'arte, i mezzi audiovisivi, lapubblicità, la moda, tutto contribuisce a questograduale avvelenamento e ad offuscare le co-scienze, aprendo la via al dilagare del mal-costume .

Chi si preoccupa di arginare la corrente difango, se non ne sa valutare la potenza avvele-natrice e di corrosione? Allora il malcostumeerige la sua cattedra e fa scuola a giovani evecchi; viene applaudito, premiato e additatoalla pubblica stima. Ne abbiamo avuto unesempio nell'assegnazione del « Premio Via-reggio » 1961 ad un volume che non incrementanè l'arte nè la cultura, ma diffonde un'immora-lità spinta e rovinosa .

Tolto il pudore, si spegne la grazia, tramontail Regno di Dio in noi ; nel campo naturale si hala rovina dell'individuo, la dissoluzione dellafamiglia, lo sfacelo della società.

« Se alcune cristiane sospettassero le tenta-zioni che causano in altri con abbigliamenti efamiliarità a cui, nella loro leggerezza, dànnosì poca importanza, prenderebbero spaventodella loro responsabilità. . . » (Pio XII) .

CONCLUSIONE - Eloquente è la testimonianzad'un albergatore della Riviera ligure . Egli hainstaurato nel suo hotel di gran classe un « Co-dice della moralità », esigendo che sia rispet-tato da tutti i suoi clienti . In principio ci fu unacerta resistenza da parte di qualche ospite . Madopo alcuni anni di tale esperimento, essendosisparsa la voce, centinaia di famiglie desideranoprenotarsi a quell'albergo per avere garanzia diordine e serenità .

Vestire con proprietà e con decoro, tenere uncontegno distinto, è indizio di animo nobile edelicato . La Chiesa non ha mai condannato lamoda in se stessa, ma vuole che essa sia ragio-nevole e modesta per poter essere cristiana .

« Moda e modestia dovrebbero andare e cam-minare insieme come due sorelle, perchè am-bedue i vocaboli hanno la medesima etimologia,dal latino modus, vale a dire la retta misura,al di là e al di qua della quale non può trovarsiil giusto » (Pio XII) .

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IL CONSIGLIO al lavoro

Forse poche volte il Consiglio si è trovato im-pegnato in un lavoro più intenso di quello cheè chiamato a svolgere in questo periodo che cisepara dal nostro Pellegrinaggio. La buona riu-scita di esso infatti dipende in gran parte dallavoro organico, generoso, costante che svolge-ranno i Consigli Ispettoriali e locali .

Anzitutto è necessario intensificare l'attivitàdi propaganda. Si parli del Pellegrinaggio suiperiodici salesiani come sugli altri periodici lo-cali, specialmente sui settimanali e quotidianicattolici . Se ne parli tra i Cooperatori e le Coo-peratrici del proprio Centro e tra quelli dellezone più vicine, nelle quali consta che i membridella P. U. non sono organizzati in Centri fun-zionanti. Non sono rari i Cooperatori che chie-dono informazioni a Torino perchè non sannoa chi rivolgersi . Lo Zelatore o la Zelatrice inca-ricati della propaganda faranno bene a recarsipersonalmente in dette zone per informare, in-vitare, raccogliere iscrizioni . Si faccia anche largadistribuzione del programma del Pellegrinaggio .

Con l'attività di propaganda il Consiglio èchiamato a curare la preparazione spirituale deipellegrini. L'esito a cui miriamo è legato in nonpiccola parte alla preparazione organizzativa eancor più a quella spirituale . Bisogna creare unclima, facendovi entrare tutti i Cooperatori delCentro, anche quelli che non potranno parteci-pare. Il giorno della partenza dovrà assumereuna importanza e solennità speciale, e il viaggiostesso dovrà completare la preparazione dei pel-legrini disponendoli a partecipare intensamente,con consapevolezza e con frutto alle varie mani-festazioni. I Consiglieri potranno prestare unvalido aiuto ad ogni Delegato affinchè il Pelle-grinaggio raggiunga in pieno gli scopi che cisiamo prefissi e che si compendiano in questo :assecondare filialmente le ansie paterne diS. S. Giovanni XXIII in questa grande vigiliaconciliare .

Presso il Delegato Ispettoriale si trova copiadei canti che tutta la massa dei Cooperatori dovràeseguire nelle tre Messe comunitarie . Sono cantisemplicissimi . La parte che deve eseguire lamassa (il coro) è brevissima . Si può impararlain pochi minuti. Bisogna impegnarsi perchè tuttii partecipanti sappiano tali canti, le cui parole,con altri canti comuni, come pure lo Stabai Matere i commenti della S . Messa, si troveranno poianche sul Libretto-guida del Pellegrino . Anchedurante il viaggio si potrà provare e ripetere laesecuzione in massa di tali canti per rendere letre Messe comunitarie edificanti e devote.

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Il nostro Pellegrinaggio z La seconda Conferenza annualeQuesto numero del nostro Bollettino Dirigenti

porta un ampio schema per la seconda Confe-renza annuale . Dobbiamo però dire che da variCentri sinora non è pervenuta alcuna relazionedella la Conferenza. È tempo di provvederesenza ulteriori rimandi .

La riuscita di questo atto, che è uno dei car-dini della vita della P. U. in ogni Centro, di-pende in grandissima parte dall'azione che svol-gono i membri del Consiglio . C'è lavoro pertutti, sia per una organizzazione sempre piùaccurata in ogni particolare, come per una pro-paganda capillare .

Si ricorda che la Conferenza si può tenereanche in teatro con qualche familiare manifesta-zione in onore dei Cooperatori . Non deve peròmancare, prima o dopo, la funzione religiosa .A cose fatte il Consigliere incaricato della segre-teria provveda a inviare relazione con l'offertaall'Ufficio Centrale, servendosi dell'apposito mo-dulo che si può trovare presso il DelegatoIspettoriale .

U I Segretariati per la moralitàSul Bollettino di maggio comparirà un articolo

nel quale Mons. Ferdinando Prosperini, Consu-lente Ecclesiastico del Segretariato della Mora-lità, presenta ai Cooperatori Salesiani questovalido strumento per la difesa della moralità,che ha una organizzazione centrale a Roma perl'azione sul piano nazionale e una organizza-zione periferica attraverso i Segretariati Dioce-sani . Questi ultimi poi. dove sono già organiz-zati, trovano la necessaria collaborazione neiSegretariati , o Comitati parrocchiali .

Ogni giorno più i Segretariati si vanno affer-mando come organi delle Consulte dell'Apostolatodei Laici (generale, diocesana, parrocchiale), cioècome organi coordinatori di tutte le forze catto-liche per il conseguimento dei fini specifici chesono loro propri .

Mores. Prosperini termina l'articolo scrivendo :Ci auguriamo di sapere fra poco che ai Segreta-

riati Diocesani e Parrocchiali si sono presentatiCooperatori Salesiani di tutte le categorie socialie, - personalmente ed a nome delle loro organiz-zazioni - hanno chiesto di avere un posto ed unaresponsabilità nella santa battaglia » .

È desiderio nostro che si risponda con slancioall'invito per portare un generoso contributoalla difesa della moralità, che forma l'oggettodella nostra « Campagna » .

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Formazionealla moralità'

« Non prestate fede a coloro che dicono chela gioventù è fatta per divertirsi : la gioventùnon è fatta per il piacere, è fatta per l'eroismo .Niente vi spaventi . Dio sa quanto fa al casovostro, e la gioia è immensamente più grande diogni sacrificio . Non morirete più ; la morte pervoi non sarà più nulla, Dio è con voi per tuttal'eternità, e vi trasforma in lui . . . Vi do appun-tamento alla mensa eucaristica per il giorno diPentecoste . Il faut vous enfourner au confes-sional? Povero ragazzo! È duro, ma dopo tuttonon di più di quanto lo sia stato per altri . Altriamici sono passati di qui . E soprattutto nienterispetto umano » .Abbiamo in queste parole del grande poeta

francese Paul Claudel la chiara direttiva da se-guire nello sforzo che tutti ci impegna a renderemigliore il mondo . Essa risponde alle esigenzedell'uomo d'oggi che, immerso nella materia,anela a qualcosa che sazi la sua ardente seted'Infinito . Nonostante la profusione di spetta-coli, di divertimenti, di progresso economico esociale, non solo non si riesce a generare la feli-cità, ma si lavora per il tedio, il malcontento,la disperazione .Una giovane studentessa, estranea ad ogni

interesse religioso e soggiogata dal fascino in-cantatore di Gide, uno dei più nefasti scrittoridel nostro secolo, leggendo le parole di Claudelsopra riportate, rimase scossa : seguì il suggeri-mento dato dal poeta, si inginocchiò al con-fessionale, e ritornò ad una pratica cristianacosì integrale, e camminò così spedita nelbene, che dopo un ritiro spirituale, decise dientrare in convento . Tre rose rosse, poste suun altare, sigillarono la promessa di una do-nazione totale .

La Pia Unione dei Cooperatori è stata con-cepita da Don Bosco per « rimuovere o almenomitigare quei mali che mettono a repentaglioil buon costume della crescente gioventù, nellecui mani stanno i destini della civile società » .Perciò è urgente un'azione convergente di tuttele forze sane per la bonifica della società conogni mezzo a nostra disposizione .

E tempo di azione, non di lamenti inutili esterili.

« In altri tempi, quando la società viveva dìfede, bastava unirsi nella pratica dei pii eser-cizi; oggi, invece, oltre al pregare, che non devemai mancare, bisogna operare, intensamenteoperare, se no, si corre alla rovina » (s . G. BOSCO,4 giugno 1880 . Mem. Biogr ., XIV, pag. 541-542) .

« Una volta bastava l'unirsi insieme nella pre-ghiera; ma oggi, coli tanti mezzi di perverti-mento, soprattutto a danno della gioventù, diambo i sessi, bisogna unirsi nel campo del-l'azione ed operare » (M. B., XIV, pag . 542-546) .

i Educare la coscienza

SCHEMA PER LA

2a CONFERENZA ANNUALE

È il primo compito di chi vuol portare un va-lido contributo alla formazione di un costumecristiano. Quest'opera consiste nell'abituare lacoscienza propria ed altrui ad applicare L sè leconoscenze morali nella condotta della propriavita. Conoscere le norme del bene e conformarsiad esse . La dirittura di coscienza non può staresenza uno slancio sincero verso Dio . Alla esattaconoscenza della legge e alla saggia applica-zione alle singole azioni deve mirare l'educazionedella coscienza, mediante :

a) lo studio della verità e della legge, vistacome luce al proprio cammino (salmo 118) ;

b) l'abitudine alla riflessione ;c) la pratica delle virtù, che dànno un'espe-

rienza del bene e lo fanno amare ;d) l'impetrazione e l'uso dei doni sopran-

naturali .Il tutto si compendia nell'imitazione di Cristo,

Via, Verità e Vita. (Abbondante materiale si puòtrovare nel Radiomessaggio di Pio XII Sulla for-mazione della coscienza del 23 marzo 1952) .

2 Costruire l'uomo

Perchè gli uomini di oggi e di domani riescanonon solo a resistere all'immoralità, ma ad es-sere portatori e fattori di moralità, debbono es-sere saldamente « costruiti » dall'interno, siacome uomini che come cristiani .

a) Costruire l'uomo per mezzo dell'amoresincero .

Bisogna volere il bene del prossimo, instau-rare un dialogo profondo, parlando da uomo auomo; ascoltare tutti, specialmente i piccoli erispondere coscienziosamente ai loro quesiti .Immensa è l'efficacia dell'atmosfera che si re-spira in famiglia .

« Bisogna cercare di creale in casa un am-biente tale da liberare i nostri figli dalla polvereche portano tornando dal di fuori . Se riusciamoa mantenere con loro questo contatto di amoresoprannaturale, si stabilisce un rapporto di con-fidenza quasi fraterna per cui i nostri ragazzi

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ci diranno sempre tutto . . . e insieme sarà facilesciogliere le loro difficoltà » (una mamma) .

b) Essere esempio di vita morale e religiosa .Le parole non sono sufficienti, l'esempio in-

vece ha una eloquenza irresistibile, quando si èamati .

« Alla nostra famiglia, agli esempi dei nostribuoni genitori, all'atmosfera di bontà, di sem-plicità, di rettitudine che abbiamo respirato findall'infanzia dobbiamo gran parte della nostravocazione sacerdotale ed apostolica . E come ilnostro ricordo torna spontaneo alla casa che ilSignore ci ha dato, così certamente anche ilvostro si sofferma e riposa su quel focolare, nelcui tepore è fiorita la vita di ognuno, orientan-dosi così fin dai primi anni verso il bene, versoil dovere, verso Dio » (GIOVANNI XXIII) .

c) Non si può parlare di formazione moralese non si abitua al sacrificio .

Questo è infatti indispensabile per il controllodelle tendenze sregolate della natura, ferita dalpeccato originale e dai peccati attuali propri ealtrui. Chi non sa fare delle rinunce volontarienon sarà mai in grado di fare tutte quelle ne-cessarie . Gesù dice ad ogni anima : « Prendi latua croce e cammina; e ricordati che senza lamortificazione dei tuoi sensi, non puoi offrire unterreno adatto alla maturazione dei frutti piùgenuini, umani e cristiani .

È necessario fuggire non solo il peccato, matutto ciò che ad esso porta . Saper rinunciare adun frutto, a un confetto, ad una compagnia . . .sono sommamente educativi. Tutti i Santi hannoinsegnato così . La mortificazione non è cosasorpassata ; per questo c'è ancora tanta gioianel mondo .

d) Dare delle idee-forza.L'idea inclina all'atto che rappresenta e, con-

seguentemente, determina il nostro comporta-mento. Ne segue che è necessario coltivare in sèidee conformi alle azioni che si vogliono com-piere e rifiutare quelle conformi alle azioni chesi vogliono evitare .

Notevole incidenza sulla formazione morale hal'educazione alla purezza, soprattutto nei gio-vani. « Se c'è questa c'è tutto . Se questa manca,non c'è nulla » . « Questo è il vizio che maggior-mente danneggia la gioventù » (DON Bosco) .

Punti essenziali di dottrina circa la castità.La castità è l'ordine della ragione conquistato

attraverso il dominio della volontà sui sensi .Essa è un bene di tutta la persona, e perciò benedivino che rispetta la divina legge del Creatore .È intimamente legata alla religione, che rico-nosce il pieno possesso di Dio sulla creatura ;possiede qualcosa di sacro che si esprime rispet-tando la sacralità del corpo . « Sacro è il tempiodi Dio e questo siete voi. Guai a voi se lo vio-lerete, Dio vi manderà in rovina e perdizione »(I Cor., 3, 17) .

Tutte queste meravigliose realtà di ogni uomosono accresciute immensamente dalla figliolanza

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divina del cristiano. « Non sapete che le vostremembra sono tempio dello Spirito Santo cheabita in voi, che vi fu dato da Dio e che nonvi appartenete più? Siete stati comprati ad unprezzo grande . Glorificate e portate Dio nel vostrocorpo » (I Cor., 6, 19-20) .Facendo con Gesù Cristo un solo corpo, chi

viola la castità ingiuria Gesù Cristo e il suoCorpo mistico . Tale atto è un autentico mere-tricio (I Cor., 6, 15-17). La castità spiritualizzatalmente l'uomo da renderlo atto ad aderire aCristo nello sposalizio spirituale e mistico, mentreil vizio opposto rovina la spiritualità .

Si comprende allora la necessità assoluta dellacastità per la moralità e per la santificazione . .Come elementi per formare la mente alla ca-stità suggeriamo i seguenti :

1 . Prudente e tempestiva istruzione da partedei genitori .

2. Inculcare il disprezzo e la ripulsa di ciòche è ignobile e basso . Il sentimento del pudoreè l'espressione naturale di tale ripulsa . « Faisubito una istruzione stilla bruttezza del pec-cato! » . (Sogno di Don Bosco a 9 anni) .

3 . Ragionevole e religioso rispetto per ilproprio e altrui corpo, attraverso la dignità eil decoro del comportamento .

La forza delle idee assume sfumature diversein relazione agli individui e alle circostanze .La consonanza fra l'idea e le tendenze istintivedell'individuo è il fattore che rende l'idea piùpotente. Questa consonanza è rilevata dall'in-teresse. È necessario creare agli uomini degliinteressi, che li preservino dal male ; lo studio,la professione, la famiglia, l'apostolato . . .

Educare inoltre e formare alla bontà, che sidona e sacrifica per il prossimo nelle opere dibeneficenza, nelle scuole di religione, nell'assi-stenza alla gioventù abbandonata, ecc .

e) Amare, cercare, dire e vivere la verità .Non sempre si può dir tutto, ma non si deve

mai dire il falso. Gran parte dell'immoralità èfondata sull'inganno di sè e degli altri .

3 Modellarsi su Gesù Cristoe modellarlo nelle anime

a) Vita apostolica con la Chiesa.Ogni famiglia e ogni individuo sono chiamati

ad inserirsi attivamente nella vita della Chiesacompiendo un servizio . I genitori lo compionoprocurando i membri al Corpo mistico di Cristoe operando alla loro educazione cristiana con ef-ficacia insostituibile, che fa dire ad un Dottoredella Chiesa : «Voi siete miei eoepiscopi ». Aloro tocca il dovere e la gioia di dare i figli mi-gliori alla Chiesa nel sacerdozio o nella vergi-nità. Tutti dobbiamo cooperare alla dilatazionee alla crescita del Corpo mistico di Cristo se-condo la propria posizione sociale, almeno collapreghiera, col sacrificio e con l'esempio . Là doveil sacerdote e la suora non possono entrare, sono

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i laici che debbono portare Gesù colla loro te-stimonianza e colla loro attività, operando ilricupero di membra morte o morenti .

b) Vita di preghiera e vita sacramentale .Per vincere le attrattive del mondo, per su-

perare la pesantezza della carne e dei sensi ènecessaria assolutamente un'apertura verso Dio,un colloquio quasi continuo col Datore di ognibene e nutrirsi di Lui .« Chi mangia la mia Carne e beve il mio

Sangue rimane in me e io in lui » . Perchè l'Eu-caristia porti frutto bisogna mangiare GesùCristo « spiritualmente » cioè con le dovute di-sposizioni lasciandosi invadere e trasformareda Lui .

Una bottiglia, un secchio, una botte possonoessere riempite ad una fonte, e chi ha maggiorcapienza, riceverà più acqua . Così dalla Comu-nione ognuno riporta il dono di Dio in propor-zione delle sue disposizioni .Per non mangiare la propria condanna bi-

sogna essere in stato di amicizia con Dio . Aquesto provvede la Confessione o sacramentodel perdono .

« La chiave della santità di Domenico Saviosta nella confidenza che egli ebbe nel suo diret-tore spirituale » (DON Bosco) .

c) Azione sociale pratica.Dobbiamo essere interventisti, non astensionisti.Per questo ci vuole cooperazione . Colla con-

vergenza di sforzi da parte di tutti si otterrannoeffetti sorprendenti .Ecco alcuni esempi .« In piazza Duca d'Aosta a Milano, di fronte

alla stazione centrale, nella primavera del 1952,una rinomata fabbrica di gomma d'Europa espo-neva un gigantesco cartellone pubblicitario raf-figurante una donna in succinto costume dabagno, e con formosità procaci . Scopo del car-tellone : far vedere le doti di aderenza del tes-suto gommato .

Uomini cattolici della parrocchia salesiana diSant'Agostino, dopo un'indagine fra i viaggia-tori in arrivo o in partenza dalla stazione cen-trale, scrissero collettivamente e gentilmente allaDirezione . Dopo una settimana alcuni pittoriritoccarono il cartellone : le parti nude vennerocoperte da uno scoglio e dalla spuma del mare » .

Aprendo un cioccolatino di una rinomatafabbrica, un uomo di Azione Cattolica lesse unodei soliti biglietti, piuttosto sciocco e non co-struttivo moralmente . Indirizzò una lettera alladitta, facendo presente l'inopportunità che talebiglietto fosse letto dai bambini . La ditta rin-graziò e gli inviò in omaggio una scatola dicioccolatini! » .

« Un giornale illustrato riportava, in primapagina, una donna in costume da bagno; all'in-terno, alcune vignette piuttosto discutibili .

Lettera alla direzione, la quale risponde :'° Ringrazio delle osservazioni . . . è difficile ad un

settimanale di attualità tenere una linea rigoro-samente ineccepibile . . . il desiderio di rendere ilgiornale vivace ed attraente ci porta a sba-gliare " . Figure e vignette del genere però noncomparvero più sii tale giornale » (Riv. delClero It ., 1953, pag . 18-19) .

d) L'Oratorio, ambiente di formazione in-tegrale .

Non solo l'elemento religioso impedisce al-l'oratorio di Don Bosco di diventare un semplice« ricreatorio » . Esso implica infatti anche tuttoun complesso di attività e di elementi formativiculturali, essenziali alla sua sufficienza educa-tiva integrale . Nei regolamenti ci sono vari ca-pitoli dedicati alle scuole serali, diurne, dome-nicali, alle scuole serali di commercio, di mu-sica e alla biblioteca . Tale prassi oratoriana ciriporta alle primissime origini, com'è narratonelle Memorie : « I pericoli cui i giovanetti sonoesposti in fatto di religione e di moralità richie-devano sforzi maggiori per tutelarli . Alla scuolaserale ed anche diurna, alla musica vocale sigiudicò bene di aggiungere la scuola di piano edi organo e la stessa musica strumentale . . . » .

Tutti i valori umani e divini del ragazzo e delgiovane sono tenuti in conto, tutti gli interessisoddisfatti . Tutti e per tutti. Quella dell'Oratoriofestivo è infatti la pedagogia di tutti, una pe-dagogia per la massa (non di massa) : è la rea-lizzazione più grandiosa e più vasta che si co-nosca nella storia della pedagogia (oltre la scuolapopolare) di organizzazione educativa per tutti,letteralmente aperta a tutti .

Perciò lo storico di Don Bosco, Eugenio Ceriascrive :

« L'Oratorio festivo continua ad essere l'operaveramente popolare di Don Bosco, opera allaquale è più legata la sua fama di apostolo dellagioventù (BRAIDO, Il sistema preventivo diDon Bosco) .

ConclusioneIl mezzo dei mezzi per formare i nostri figli

alla moralità integrale resta ancora semprequello di Don Bosco : CONFESSIONE e COMUNIONEFREQUENTE .

Mons. Doutreloux, Vescovo di Liegi, era ve-nuto a Torino per carpire a Don Bosco il segretodel suo straordinario successo nell'educazionedella gioventù . Il Santo taceva . Ma quando ilVescovo portò il discorso sulla Comunione fre-quente, Don Bosco che era rimasto come as-sorto nei suoi pensieri, disse con voce vibrata :« Sta lì il gran segreto! » .

Più recentemente . S . E. Mons. Mensa. Vescovod'Ivrea, racconta : « A Don Giovanni Rossi do-mandai ad Assisi : " Qual è il segreto - oltre ilfascino della sua persona - del suo ottimismo?Vedo che il numero (dei volontari) cresce, ormaisono 74 e tutta gente che vale . . . Qual è il se-greto? ". " Li ho innamorati dell'Eucarestia -rispose. - È lì il segreto " » .

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 10 FEBBRAIO 1949, NUMERO 403 . - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICADIRETTORE RESPONSABILE : SAC . DOTT . PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TORINO (7,2) - OFFICINE GRAFICHE S .E.I .

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