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© 2015 CLUB MAGELLANO SRL by Mafegeni Viaggi

Newsletter speciale marzo 2015A cura di Krizia RibottaTesti di Luciana Cameli e Ludovica Vacri

È severamente vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti, senza il consenso da parte degli autori o di chi ne detiene i diritti.

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FESTA DELLA DONNA

Per le nostre clienti

Care clienti, Club Magellano ha deciso di farvi un piccolo regalo, questa newsletter speciale che tratta di 3 dei suoi viaggi che possono essere, in qualche modo, collegati alla celebrazione della donna.Sì, per voi. Perché ve lo meritate. Perché può servire come spunto per il vostro prossimo viaggio, che sia un giorno solo, un weekend o un tour di 4 giorni.Prendetevi del tempo per voi, per godervi delle risate insieme alle amiche e per orga-nizzare qualcosa di diverso, di curioso, di divertente e soprattutto di memorabile. Quale sarà la vostra prossima meta?

Vi aspettiamo.

Per le viaggiatrici

In occasione della Festa della Donna, Club Magellano ha deciso di omaggiare tutte le donne che amano viaggiare, anche quelle che non hanno ancora prenotato con noi. Forse non ci conoscete, e questa può essere un’ottima occasione per venirci a trovare sui social network e per dare un’occhiata alle nostre offerte.Un viaggio è qualcosa di magico, ed è davvero il miglior modo di spendere soldi, perché porta a scoprire nuovi orizzonti, ad incontrare persone interessanti, a relazio-narsi con culture, tradizioni e religioni diverse. Perchè non farlo insieme?

Vi aspettiamo.

Per tutte le donne

L’8 marzo è una data importante per tutte le donne, quindi anche per voi, che magari non amate viaggiare, che bus, aerei e treni sono per voi solo sinonimo di stress e scomodità.Questa newsletter è anche per voi, perché ricorda alcune grandi figure femminili che abbiamo la fortuna di incontrare e/o cono-scere durante i nostri viaggi, e perché abbiamo voluto raccontare di come Venezia, l’eterna città dell’amore, è in grado di tingersi di rosa per dedicarsi allo shopping sfrenato con le amiche. Buona lettura.E non lasciatevi sfuggire il concorso dell’Eurochocolate: in palio un viaggio gratis!

Vi aspettiamo.

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IN QUESTO NUMERO

Chocolat Mon Amour

Chocolat Mon Amour: le amanti della cioc-colata, la cui passione si è trasformata in mestiere. Quello stesso cioccolato a cui nemmeno le regine resistono.

eurochocolate.net

Le donne della Loira

Donne belle, affascinanti, colte, carismatiche, capaci di tenere non solo le redini di regni, ma anche di mutare il corso della storia della Valle della Loira.

castelliloira.it

Venezia, guida al femminile

Chi l’ha detto che Venezia è solo la città dell’amore? Ecco la guida al femminile della Serenissima, all’insegna dello shopping e del glamour.

carnevale-di-venezia.it

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CHOCOLAT MON AMOUR Ludovica Vacri

Donna Elvira, Maide, Marisa Del Vecchio, Barbara Perego: sono solo alcuni dei nomi di donne che hanno fatto dell’arte pasticcera e cioccolatiera il proprio percorso artistico e lavorativo. Una professione, non sempre legata all’egemonia maschile, che sa attrarre con quel tocco in più che solo le donne sanno dare, in una perfetta unione di passione, cre-atività, talento e tradizione. Che dire... Choco-lat Mon Amour!

La musa di Gay Odin

Marisa Del Vecchio è una donna che si è sicura-

mente saputa reinventare e che da professoressa

di matematica per ben 25 anni, è diventata manager

esecutivo della storica fabbrica napoletana “Gay

Odin”. Nel 2006, a 50 anni, si è messa ad amministrare

l’azienda sostituendo il marito, Giuseppe Maglietta.

Ferma, elegante decisa e mai invadente, la signora

Marisa, dopo aver chiuso i registri scolastici, ha stu-

diato tutto ciò che serviva sul cioccolato: la storia, le

miscele, i composti, i luoghi di preparazione. Da allora

si impegna tra i 12 negozi dell’azienda, occupandosi

personalmente della ricerca delle migliori materie

prime e di diversi controlli qualità.

Barbara Perego, la cake designer

Il decoro delle torte è diventata una vera e propria

corsa all’oro, una riscoperta globale che ci ha investiti

tutti, e Barbara Perego è una delle regine del Cake

Decòr. Ha iniziato a studiare pasticceria da bambina

ed insieme alla passione per la modellazione ed

al disegno, è riuscita a rilanciare la moda del cake

design, creando torte spettacolari basate su solide

tecniche artistiche. Speriamo che nei prossimi anni

l ’arte pasticcera e quella decorativa si uniscano

ancora di più per far fronte a progetti sempre più

incredibili.

Elvira Roccasalva, la tradizione di Modica

Il cioccolato di Modica è particolarissimo, e gode di

qualità peculiari.

Donna Elvira, siciliana di Modica, ne rappresenta la

vera genuinità. Nel lontano 1999 ha lasciato il noioso

lavoro di ragioniera e si è dedicata a tempo pieno

a ciò che le piace davvero fare: dolci, pasticceria e

soprattutto cioccolata!

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Qualche anno dopo rileva un’attività e da vita alla

Dolceria, una delle pasticcerie più amate della Sicilia,

dispensando agli avventori sotto forma di dolci alchi-

mie e segreti ereditati da un antica custode di tra-

dizioni uniche. Dalle sua passione nascono dolci unici

come il Dolce Savoia, la cui ricetta è segretissima, o

cioccolate di ogni genere: vaniglia, cannella e pepe

rosa, tutto unito con le più pregiate varietà di cacao

sudamericano.

La creatività si fa cioccolato con Maria Adelaide Mazzucco

Maria Adelaide Mazzucco, in arte Maide, si è trasferita

a Rapallo quasi 30 anni fa ed è ancora oggi ricono-

sciuta come una vera e propria artista del cioccolato.

Dalle sue mani sapienti si generano oggetti incredibili

completamente realizzati in cioccolato, con dettagli

talmente precisi da riuscire a trasmettere gioia, gusto

e bellezza. Maschere, modellini d’auto, scarpe,

borse, chiavi, persino utensili artigianali. Originalis-

sime opere d’arte.

Inoltre Maide è sta la prima delle maestre cioccola-

tiere ad usare il colore sul cioccolato, nel 1997. Oggi

invece si concentra su ricercati abbinamenti tra le

migliori qualità di cacao e spezie orientali, ideando

anche cioccolatini con specifiche finalità terapeutiche

ed omeopatiche.

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LE DONNE DELLA LOIRALudovica Vacri

Donne belle, affascinanti, ma soprattutto colte, carismatiche, capaci di tenere non solo le redini di regni, ma anche di mutare il corso della storia.Queste raffinatissime donne, che hanno rap-presentato virtù e grandezza, hanno vissuto in quegli splendidi castelli della Valle della Loira che oggi sono una meta molto ambita.Regine, duchesse, cortigiane, ma anche donne del popolo e ereditiere single.

Caterina de’ Medici, la reggente

La regina Caterina nacque a Firenze nel 1519

da Lorenzo de’ Medici e Maddalena de-la-Tour

d’Avuvergne. Rimase orfana ancora in fasce e

venne condotta a Roma da Papa Leone X, ma nel

1527 venne rimandata nella natìa Firenze per essere

educata. Fu proprio a Firenze che venne informata

delle sue imminenti nozze, così accompagnata da

Filippo Strozzi partì alla volta di Marsiglia per incon-

trare il promesso sposo, il futuro Re Enrico II di Valois.

Fu una donna dalla fama di buongustaia. Soprat-

tutto spinta dal gusto della buona tavola, portò in

Francia: salse, olio di olive, crespelle e spinaci. Ma

anche l’uso di cucinare i volatili all’arancio e tanti piatti

che si imposero nella cucina internazionale come

francesi, ma che in realtà avevano radici italiche. Non

solo, a causa dello scarso interesse del marito per

l’igiene, Caterina importò persino l’uso dei profumi

che provenivano dalla città di Colonia in Germania,

e che seguito presero appunto il nome, utilizzato

ancora oggi, di “Acqua di Colonia”.

Durante il regno del marito restò sempre al di fuori

degli interessi politici, anche se era una notevole

seguace del conterraneo Macchiavelli, e si dedicò

unicamente agli amatissimi figli, quasi tutti deboli e

stravaganti.

Quello di Chenoncheau era il castello a cui la sovrana

era più legata, ma che il marito donò alla sua amante,

la bellissima Duchessa di Poitiers.

La rivalità tra le due donne diede adito a diverse

dicerie e intrighi, tanto che i giardinieri del castello su

commissione del re costruirono nel parco due giar-

dini, uno per Caterina e l’altro per Diana. I giardini sono

uno di fronte all’altro, quasi a ricordare perpetua-

mente la loro rivalità.

Rimasta vedova, Caterina ritorno l’abile tessitrice

politica che era stata educata per essere, esiliò

l’amante Diana ad Anet, dove morì 7 anni dopo, si

riprese castello e possedimenti, e soprattutto si riap-

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lontana dagli intrighi amorosi e scacciata dalla donna

di cui era sempre stata rivale: Caterina de’ Medici.

Sicuramente sappiamo per certo che re Enrico II

ebbe un solo grande amore sin dall’adolescenza:

Diana, ben più grande di lui, ma affascinante come

poche. Nata in una famiglia di alto lignaggio, sposò

appena sedicenne Louis de Brézé, Gran Siniscalco

di Normandia. un matrimonio a suo modo riuscito e

felice, ma purtroppo il consorte morì in giovane età

e la bella Diana si ritrovò vedova e con due figlie a

32 anni. Una perdita molto sentita.

In seguito ritornò a corte e, data la sua notevole

cultura accademica, fu assegnata all’educazione

del futuro re, l ’allora Duca d’Orléans. In nome di

questo grande amore lui le regalò ducati, castelli,

tra cui Chenonceau, e gliene fece costruire uno com-

pletamente nuovo ad Anet, progettato dai migliori

architetti dell’epoca.

Diana era considerata una donna di grande intel-

ligenza e lungimiranza che influenzò tutte le scelte

politche del sovrano, sollecitando anche le perse-

cuzioni dei rivali protestanti.

La donna che difese il ducato: Anna di Bretagna

Nata a Nantes nel 1477, la Duchessa di Bretagna ebbe

molti titoli a causa dei numerosi matrimoni contratti:

arciduchessa d’Austria, regina dei Romani, regina di

Francia (1491-1498), regina di Sicilia e Gerusalemme,

poi nuovamente regina di Francia (1499-1514) e du-

chessa di Milano.

Figlia del re Francesco II e Margherita di Foix, ebbe

un ruolo centrale delle lotte di influenza che si scate-

narono dopo la sua morte a seguito dell’annessione

della Bretagna alla Francia.

Il suo vero merito però fu la sua strenua difesa del

ducato dagli interessi dei vicini, che difese fino al

giorno della sua morte.

Una donna pia e virtuosa, che, nonostante i vincoli

propriò del potere e dell ’influenza che le erano

stati a lungo negati. Nonostante succedettero i figli

ad Enrico II, fu lei a governare la Francia da dietro

le quinte: Francesco II, Carlo IXX ed Enrico II. Una

reggente di tutto rispetto che tentò più volte la strada

della riconciliazione tra cattolici e protestanti, con-

cedendo agli Ugonotti libertà religiosa con la Pace

di Amboise (1563).

Diana di Poitiers, l’eterna rivale

Donna di straordinaria bellezza, si diceva che Diana

di Poitiers per conservarla beveva infusi d’oro e

mercurio: sarà vero? La ricetta le fu consigliata dagli

alchimisti dell’epoca, ma oltre a renderla la più bella

del Regno finirono anche per avvelenarla. Diana di

Poitiers fu l’amante del futuro Enrico II, da quando

aveva 39 anni. Lui, al contrario, di anni ne aveva solo

20. Alla morte dell’amante, Diana aveva 60 anni e

morì nel 1566 all’età di 66 anni ancora bellissima, ma

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matrimoniali, non si lasciò mai togliere il potere su

queste terre, difendendone la cultura e le tradizioni.

La visionaria Giovanna d’Arco

Giovanna d’Arco nacque in Francia nel 1412 da una

famiglia di contadini nel villaggio di Domreémy,

durante la dominazione inglese a seguito della

Guerra dei Cent’anni. Ancora oggi considerata una

figura misteriosa e avvincente, fin da giovane mostrò

una forte dedizione religiosa, tanto da essere solita

confessarsi anche più volte al giorno.

In quel momento solo un miracolo avrebbe permesso

alla Francia di superare quel momento oscuro ed

ecco arrivare alla una giovane il coraggio ispirato da

Dio. Lei stessa raccontò:

“La voce mi disse che dovevo lasciare il mio paese

per recarmi in Francia. E aggiunse che avrei posto

in assedio la città di Orléans. Mi ordinò di recarmi

a Vaucouleurs, da Robert de Baudricourt, capitano

della città, che avrebbe affidato alcuni uomini al mio

comando. Risposi di essere una semplice ragazza

che non sapeva andare a cavallo e ignorava come

si conduce una guerra”.

Sin da principio la giovane conosceva la sua missione:

doveva salvare il suo Paese. E così, una ragazza che

non era mai andata a scuola, incapace di leggere

e scrivere, per portare a compimento la sua mis-

sione, indossò abiti maschili, come la famosa arma-

tura bianca, imparò a brandire le armi e condusse un

esercito in guerra, anzi alla vittoria.

Il Delfino di Francia, Carlo VII, persuaso dalle parole

di Giovanna ne fece il proprio araldo, la “Pulzella

di Orléans”, che portò la Francia fuori dall’oscurità,

trionfando sugli inglesi.

La sfortuna e la sua cattura dopo la campagna di

Compiègne la spinsero a mettere in dubbio la veridic-

ità delle sue visioni, e per questo venne accusata di

eresia e stregoneria, come tante prima di lei. A seguito

del processo, nel maggio del 1431, Giovanna d’Arco

venne bruciata sul rogo nella piazza del Mercato

Vecchio a Rouen, e quel poco che rimase dei suoi

resti venne sparso per le campagne.

La geniale single Anna Maria Luisa d’Orléans

Tra tante regine, cortigiane e donne di fede non

poteva mancare quella che potremmo definire una

progressista dei suoi tempi: la Duchessa di Montpen-

sier, nata nel 1627 a Parigi. Figlia di Gastone d’Orléans

e di Maria di Borbone, è stata una delle ereditiere

più ricche e colte della storia, e morì nubile e senza

figli per sua scelta, lasciando tutta la sua eredità al

cugino Filippo di Francia.

Bella come poche, ricevette un gran numero di pro-

poste di matrimonio: Carlo II d’Inghilterra, Alfonso

VI del Portogallo e addirittura Carlo Emanuele II di

Savoia.

Passata alla storia con il nome di “La Grande Made-

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moiselle”, fece grande scalpore quando si innamorò

di un umile cortigiano, tale Antoine Nompar de

Caumont, scandalizzando l’intera corte francese.

Naturalmente non le venne concessa la dispensa

per poterlo sposare.

Una donna di grande ingegno e cultura, meglio ricor-

data per il suo ruolo nella Fronda e per aver portato

a corte quello che sarebbe diventato il famosissimo

compositore Lully, e per il suo libro, “Mémories”.

Mademoiselle non amava solo scandalizzare: prese

parte nel 1651 alla Fronda dei Principi, svolgendo un

ruolo attivo nella ribellione messa in atto. Addirit-

tura entrò nel 1652 ad Orléans accanto al principe

Luigi II ed ordinò personalmente che i cannoni della

Bastiglia aprissero il fuoco contro le truppe reali il 2

luglio dello stesso anno. Purtroppo a seguito della

sconfitta dei ribelli si ritirò a Saint-Fargeau e venne

riammessa a corte unicamente nel 1657.

Una donna unica e incredibile, magari un po’ bizzarra,

ricordata come la single più ricca d’Europa.

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Perché non coinvolgere le vostre amiche in una bella vacanza a Venezia, solo tra donne? La particolarità di questa città sono le vie che ti portano alla scoperta di ponti e piazze, con percorsi in cui è facile perdersi tra calli e campielli.

Tre ragazze veneziane, Elisabeth Rainer e Isabella e

Beatrice Compagnol hanno scritto “My pretty Venice”,

una guida destinata ad un pubblico femminile che

informa su negozi, botteghe artigiane, luoghi per

aperitivi, ristoranti, teatri, centri culturali, e feste. Ma

nel libro sono presenti anche accenni artistici e storici

di donne vissute a Venezia, artiste, regine e altro, che

hanno contribuito allo splendore di questa città gal-

leggiante, che mostra bellezza soprattutto nei suoi

luoghi più segreti.

È il sogno di ogni donna poter visitare una città e

muoversi come se la si conoscesse già, ma soprat-

tutto è fondamentale sapere dove andare e sentirsi

sicure. Inoltre, il turismo femminile ha necessità dif-

ferenti da quello maschile, che vuole assolutamente

soddisfare. Trovare negozi chic, unici è di certo la

prima meta per una donna.

Negli ultimi anni ogni buon visitatore non ama solo

luoghi turistici, ma anche e soprattutto itinerari meno

conosciuti ma belli da esplorare.

La guida al femminile di Venezia

Ecco 4 consigli per scoprire alcuni posti ad hoc per le

donne, che difficilmente (forse) si potrebbero vedere

insieme ad un uomo.

Segnateveli, perché ne vale davvero la pena, e vi

piaceranno senza ombra di dubbio.

1. “L’ORTO DELLE MERAVIGLIE”

“L’orto delle meraviglie” nel carcere femminile di

Giudecca è assolutamente da non perdere.

È uno spazio di 6.000 metri quadrati utilizzato come

orto biologico, curato da alcune detenute, che colti-

vano frutta e verdura senza l’aiuto di prodotti chimici

e macchinari vari.

Nei pressi del carcere è possibile comprare diretta-

mente da un banco vendita il sano raccolto a buon

prezzo e, sembrerà strano, ma i veneziani vanno la

mattina presto per aggiudicarsi una bella spesa.

VENEZIA, GUIDA AL FEMMINILE Luciana Cameli

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VENEZIA, GUIDA AL FEMMINILE Luciana Cameli

2. IL CASINO “VENIER”

Il “Casino Raggiante” è invece il Casino “Venier”, un

palazzo storico che si trova tra il Ponte Rialto e Piazza

San Marco, e rispecchia l’atmosfera di stanze piccole

e accoglienti che nel ‘700 le persone usavano per

giocare d’azzardo, incontri intimi, o per semplici salotti

dove si parlava di arte e letteratura e si conoscevano

artisti.

Lo stile architettonico e decorativo del Casino, lo

rende uno delle testimonianze storiche più pregiate

e caratteristiche della città.

Oggi al suo interno si organizzano eventi culturali,

rassegne cinematografiche e corsi di lingua, ed è

aperto in generale al pubblico.

3. SHOPPING ALLE MERCERIE

Parlando di shopping è inevitabile non andare e ritor-

nare ogni volta nella zona delle Mercerie, dove si

trovano i negozi del lusso, e anche la via Calle Larga

XXII Marzo, collegate entrambe a Piazza San Marco.

Qui troviamo attività commerciali di Prada, Bulgari,

Damiani, Versace, Gucci, Cartier, Vuitton e altre.

E per i negozi artigianali? Al sestriere di Dorsoduro

vi sono molti negozi caratteristici, dalle vetrerie arti-

stiche, agli oggetti d’arte.

4. HAPPY HOUR E MOVIDA NOTTURNA

Le zone invece, in cui potete trovare ristoranti tipici e

locali per aperitivi e movida in generale anche dopo

cena sono Santa Margherita, Fondamenta della

Misericordia e Fondamenta degli Ormesini.

Io viaggio da sola

E se nella frenesia della vostra vita volete improv-

visamente partire da sole? Perché no. Venezia è una

città che ti culla e accoglie, ma soprattutto ti rapisce

e cattura per la sua bellezza.

Non è una città pericolosa e anche se la notte gli

stessi itinerari percorsi durante il giorno si tingono

di buio e mistero, riuscirete a perdervi e ritrovarvi

senza accorgervi.

Ovviamente dovete fare attenzione, perché una città

in cui a viverla sono soprattutto i turisti, e qualche bic-

chiere in più accentua la voglia di esagerare, come

può succedere in ogni altro luogo.

Viaggiare da sole è bello e alimenta un istinto di

sopravvivenza essenziale per scoprire se stesse e il

luogo in cui avete scelto di osare.

L’opportunità di conoscere nuove e stimolanti

persone, in una scenografia unica come nessun’altra

città può darvi è sicuramente un’occasione da non

perdere.

Un luogo speciale da visitare da sole?

Ad esempio il Museo Peggy Guggenheim, uno dei

più importanti musei in Italia per l’arte europea e

americana voluto dalla famosa collezionista d’arte

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per promuovere gli artisti che sosteneva . È uno

spazio talmente maestoso e emozionante che va

esplorato con tranquillità.

Perché da sole ha un altro significato?

L’arte è un approccio spaventoso verso se stessi, e

non è importante capire o sapere di essa, ma fon-

damentale è sentire ciò che al momento della sua

visione, vi scuote dentro.

Venezia è una città da spiare e curiosare, perfetta

per le donne.

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Per chi ancora non ci conosce, per chi sa il nostro nome per “sentito dire”, per chi vuole saperne di più. Club Magellano è viaggi, raduni, tornei, feste, cene, teatro, un ritrovo con amici, e tutto quello che ci verrà in mente di fare domattina al nostro risveglio… è un Club di sognatori.

Cos’è Club Magellano

Club Magellano è un noto tour operator specializzato

in viaggi in bus con mete ed eventi in tutta Europa.

Con i suoi oltre 30.000 clienti all’anno, è leader di

settore e propone pacchetti di viaggio a prezzi low

cost.

Anni di esperienza, voglia di mettersi continuamente

in gioco per stare al passo con le sfide che il mercato

pone, un parco pullman di proprietà e una rete com-

merciale fittissima: ecco alcuni segreti del successo.

L’esperienza di Club Magellano

Club Magellano, grazie al suo staff, ai suoi tour leader

e alla sua redazione interna, conosce a fondo tutte le

mete dei viaggi proposti, riuscendo così ad offrire un

impeccabile servizio.

Inoltre, grazie alla sua pluriennale esperienza, è in

grado di garantire assistenza in loco e di formare i

propri accompagnatori in modo che non siano solo

un supporto, ma anche un vero e proprio valore ag-

giunto.

La filosofia di Club Magellano

Per Club Magellano i clienti che viaggiano devono

poter vivere una bellissima esperienza, in modo che

la possano ricordare con piacere una volta tornati a

casa. Per questo, essendo ben consapevole che

ognuno ha la propria concezione di viaggio, lascia

libertà assoluta ai propri viaggiatori.

Club Magellano è sinonimo di assistenza e libertà,

andando ad offrire i servizi in loco, tra cui le visite

guidate e gli accompagnamenti vari, solo laddove

non ci sia la volontà del cliente di effettuare visite

autonome. Un tour operator valido, infatti, non invade

la concezione individuale del viaggio del cliente, ma

anzi, si rende disponibile nel consigliargli eventuali

attività singole da poter svolgere in piena autonomia.

CLUB MAGELLANO