ZONA NEWS 081016 (Page 19) - MASSERE · da “Progetto Massere - Sicu-rezza dei minori sul web”,...

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• LENTATE S/S - Preadole-scenti e adolescenti nuova ge-nerazione 3.0 d’Italia. Ricevo-no il primo dispositivo mobilea 12 anni, sono connessi quasi24 ore su 24, utilizzano losmartphone come dispositivouniversale. Tra i social, predi-ligono Instagram e WhatsAppa discapito di Facebook che ri-scuote via via meno consensi.

Dall’altra parte ricevono esi danno poche regole di com-portamento e imparano da sé aconnettersi in rete rimanendoesposti a rischi come cyber-bullismo, sexting e vamping.

La tendenza dei prossimianni? Una sempre maggiorerichiesta di garanzie e tuteladella privacy da parte dei gio-vani stessi. È quanto emergeda una ricerca condotta dal2010 al 2016 su un campionedi 2.000 tra ragazze/i tra 10 a15 anni di età nelle scuolemedie e superiori di Comuniin Provincia di Monza (Bar-lassina, Besana Brianza, Ce-sano Maderno, Lentate sul Se-veso, Seregno, Seveso). I dati

sono stati raccolti ed elaboratida “Progetto Massere - Sicu-rezza dei minori sul web”, as-sociazione nata nel 2010 periniziativa di Andrea Massa ePierluigi Parravicini, che or-ganizza Corsi su rischi - maanche opportunità - del webper alunni, genitori e inse-gnanti nelle scuole, in colla-borazione con Uli - UtilityLine Italia, uno dei più antichiIsp - Internet Service Provideritaliani, fondato a Seveso nel1995 da Vittorio Figini, dasempre impegnato nella diffu-sione di trasparenza e utilizzoconsapevole dello strumentoinformatico. La maggioranzadei ragazzi riceve il primo cel-lulare tra i 10 e i 12 anni (losmartphone è diventato il clas-sico regalo della Prima Comu-nione mentre fino a qualcheanno fa lo era della Cresima).Una tendenza in crescita: dal48% dei 10-12enni nel 2010,al 59% nel 2013, al 69% nel2016. Diminuisce la percen-tuale di coloro che ne dispon-gono nella fascia 13-15 anni:

28% nel 2010, 21% nel 2013,6% nel 2016. I ragazzi sonosempre più connessi. Lo eranol’8% nel 2010, il 67% nel2013, il 96% degli intervista-ti nel 2016 afferma di disporredi connessione 24/24. Predo-mina e in crescita l’utilizzodello smartphone utilizzatodal 2% nel 2010, dal 42% nel2013, dal 62% degli intervi-stati nel 2016. Tendenza inver-sa a quella di Pc/Notebook,impiegato dal 93% nel 2010,dal 43% nel 2013 e dal 19%nel 2016.

La maggior parte degli ac-cessi a Internet passa dasmartphone (i ragazzi affer-mano per comodità, privacy,multifunzionalità), quasi nes-suno utilizza il Pc ma lo sosti-tuisce con device di nuova ge-nerazione come consolle e tvmultimediali. Non ha piùsenso chiedere in quale am-biente della casa (cucina, stu-dio camera) si connettono:grazia al Wireless/4G e all’e-voluzione dei telefoni cellula-ri i ragazzi accedono a Inter-net ovunque. Tra i social, cre-sce la diffusione di Instagram:dal 5% del 2014 al 55% del2015 al 61% del 2016, e diWhatsApp, dal 15% del 2014al 45% del 2015 al 96% del2016. Ciò a discapito di Face-book: 55% nel 2014, 50% nel2015, 42% nel 2016. In caloanche Twitter, peraltro di persé già poco diffuso: 8% nel2014, 3% nel 2015, 2% nel2016. Si amplia la fascia di ra-gazzi i cui genitori concedonoun tempo massimo di utilizzo:15% nel 2010, 25% nel 2013,33% nel 2016. In calo coloroche affermano di “non avereregole”, seppure il dato rima-ne alto: 70% nel 2010, 63%nel 2013, 61% nel 2016. Si ri-duce la fascia di chi afferma diavere imparato a navigare: dal55% del 2014 al 48% del2016. All’opposto cresce ilnumero dei genitori che di-chiara di farsi carico di inse-gnare: dal 14% del 2014 al24% del 2016.

“I social più diffusi - dichia-ra Andrea Massa, responsa-bile di “Progetto Massere” -rimangono WhatsApp, Insta-gram e Facebook. La diffusio-ne di 3G/4G e il miglioramen-to delle ottiche di fotografiasugli smartphone hanno por-tato al sorpasso di Insatgramnei confronti di Facebook.WhatsApp è il canale di co-

municazione più usato dai ra-gazzi. I dati negli ultimi anninon hanno notevoli scosta-menti tra loro. I ragazzi affer-mano di non sentire loro le re-gole, mentre il 90% dei geni-tori afferma di darle con pun-tualità.

Un ragazzo su due sostienedi avere imparato a usare In-ternet da solo, anche se negliultimi anni, grazie a una lievediminuzione del gap digitale, igenitori sono il riferimentoper il 25% degli intervistati. Inbase alle nostre previsioni neiprossimi anni consuetudinediffusa, educazione e consa-pevolezza con lo strumentoInternet a tutti i livelli dellasocietà, determineranno unasempre maggiore richiesta digaranzie e tutela della privacyin particolare da parte dei gio-vani stessi”.

“Abbiamo riscontrato -spiegano Stefania Sedini eNicole Ventura, psicologhedell’iniziativa - casi di cyber-bullismo e sexting. Alcuni ge-nitori segnalano episodi divamping e nomofobia, ossia lapaura di rimanere disconnessi.Noi consigliamo di approfon-dire, conoscere il mondo diInternet e come i ragazzi vivo-no la propria crescita e iden-tità passando attraverso le di-namiche dei social. È impor-tante che i genitori abbiano glistrumenti per osservare e

chiedere ai figli che cosafanno. Devono anche a voltesaper dire di no. Porre delleregole, per esempio impedireil vamping, il fenomeno percui i ragazzi tengano il cellu-lare acceso a fianco del lettoquando vanno a dormire. Vi-gilare sui cambiamenti diumore o chiusure che possonoessere segnali di cyberbulli-smo o sexting ossia adesca-mento di tipo sessuale”.

“Internet - interviene Vitto-rio Figini, presidente di Uli -Utility Line Italia che ha col-laborato alla ricerca – miglio-ra l’economia e la vita dellepersone. È uno strumento diprogresso, ma è necessario unuso consapevole, atteggia-mento difficile per un adole-scente. Per questo appoggia-mo le iniziative nelle scuole,rivolte a studenti, insegnanti egenitori di Progetto Massere.

Oggi la dipendenza dasmartphone e Internet (Iad -Internet Addiction Disorder) èuna patologia classificata alpari di alcolismo e tossicodi-pendenza. I dati delle Procureindicano che i minori sonoprincipali protagonisti di reationline, sia come vittime checome autori spesso inconsape-voli: detenzione e diffusionedi materiale pedopornografi-co, ma anche stalking, diffa-mazione, ingiurie e minacce.”

RH

GROANESabato 8 ottobre 2016 • Pagina 19

LENTATE S/S - A 12 anni il primo cellulare

Sicurezza minori su webIn collaborazione con Uli - Utility Line